VOCI DI CASA PERIODICO DELLA ONLUS VILLA GIOVANNI XXIII · Festa dei nonni Pag. 3 Ci vuole poco per...

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VOCI DI CASA PERIODICO DELLA ONLUS VILLA GIOVANNI XXIII Festa dei nonni Pag. 3 Ci vuole poco per rendere una giornata speciale... Pag. 4 Il bambino antico Pag. 6 FraGileracconta... Pag. 8 Riflessioni a ruota libera Pag. 9 Langolo dei libri Pag. 10 Il nostro impegno quotidiano Pag. 11 365 pagine Pag. 12 Speciale Natale Pag. 14 Il Natale degli ospiti tra ri- cordi e... Pag. 16 Il Natale degli operatori Pag. 18 Natale con i ragazzi della parrocchia S.Giovanni - Concattedrale... Pag. 19 ...con la Scuola Primaria N. Fornelli... Pag. 20 ...con la Scuola Primaria G. Caiati... Pag. 21 ...con la Onlus Tempo Libero Bari... Pag. 22 ...e con lAssociazione Davide Delle CesePag. 23 ...e infine alcuni dei nostri compleanni Pag. 24 SOMMARIO “I NONNI SONO LE NOSTRE RADICI, LA NOSTRA MEMORIA, IL NOSTRO PASSATO, IL NOSTRO FUTURO, INSOMMA LA NOSTRA VITA…” I nonni”…credo siano la grande ancora aggrappata a uno scoglio; antichi ulivi dal tronco rugoso, ma forti, con radici profonde, rami robusti, capaci di opporsi a qualsiasi vento. N. 14 Dicembre 2014 Anno IV

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VOCI DI CASA

PERIODICO DELLA

ONLUS VILLA GIOVANNI XXIII

Festa dei nonni Pag. 3

Ci vuole poco per rendere una giornata speciale... Pag. 4

Il bambino antico Pag. 6

Fra’ Gile’ racconta... Pag. 8

Riflessioni a ruota libera Pag. 9

L’angolo dei libri Pag. 10

Il nostro impegno quotidiano Pag. 11

365 pagine Pag. 12

Speciale Natale Pag. 14

Il Natale degli ospiti tra ri-cordi e... Pag. 16

Il Natale degli operatori Pag. 18

Natale con i ragazzi della parrocchia S.Giovanni -Concattedrale...

Pag. 19

...con la Scuola Primaria N. Fornelli... Pag. 20

...con la Scuola Primaria G. Caiati... Pag. 21

...con la Onlus Tempo Libero Bari... Pag. 22

...e con l’Associazione “Davide Delle Cese” Pag. 23

...e infine alcuni dei nostri compleanni Pag. 24

SOMMARIO

“I NONNI SONO LE NOSTRE

RADICI, LA NOSTRA

MEMORIA, IL NOSTRO

PASSATO, IL NOSTRO FUTURO,

INSOMMA LA NOSTRA VITA…”

“I nonni”…credo siano la grande ancora aggrappata a uno scoglio; antichi ulivi dal tronco rugoso, ma forti, con radici profonde, rami robusti, capaci di opporsi a qualsiasi vento.

N. 14

Dicembre

2014

Anno IV

Credo assomiglino a coperte di lana colorata, capace di avvolgerti in un abbraccio che ha la magia di assicurare l’anima.

Profumano di un “non so che”, forse il ricordo di una cioccolata calda in un pomeriggio d’inverno, o un dolce all’arancia appena sfornato.

I nonni… hanno gli occhi che brillano quando li coccoli un po’, nascondono le lacrime dietro i ricordi di quando ero bambina, quando mi tenevano per mano per insegnarmi a camminare senza paura di inciampare.

Stringono le foto dei ricordi tra le mani; conservano nelle scatole di latta le emozioni più belle; ti fanno discorsi che a volte non capisci subito, ma con il tempo quelle parole ti scorrono nella mente tante volte fino a quando ne capisci il senso.

Ti stanno accanto in silenzio per non sembrare o troppo saggi o troppo invadenti e sono proprio quei silenzi che ti fanno riflettere sulle pagine della loro vita.

Con i loro semplici gesti mi insegnano ad essere quella che sono e quella che sarò.

Loro sono un miscuglio di amore e coraggio, perché nonostante la vita sia stata spesso amara, sono sempre accanto a me, pronti ad prendermi per mano per rialzarmi ad ogni caduta e per insegnarmi ad andare avanti senza temere il futuro o il passato.

VOCI DI CASA

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Chiara Giorgio - I H

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FESTA DEI NONNI

Il 2 ottobre, l’atrio della scuola Nicola

Fornelli si è trasformato: festoni, cartelloni, tante sedie per accogliere i nonni, tavole imbandite…

Gli alunni di 3 A-D-E-F-G, che continuano il pluriennale progetto “Anzibam”, hanno preparato tanti angeli per ricordare ai nonni che sono loro gli angeli custodi

terreni e hanno formato tanti festoni per vestire a festa il nostro atrio. Centinaia di nonni, verso le 10, arrivano contenti di essere coccolati dai loro amati nipotini ed infine si sente il bus della Casa di riposo “Villa Giovanni XXIII” strombettare. Che gioia!

Sorrisi, abbracci, si rivedono “i nonni speciali” con cui abbiamo realizzato a Giugno la seconda edizione del festival di ANZIBAM presso il giardino della Casa di riposo. Dopo tre mesi ci ritroviamo: anziani e bambini insieme perché uno scambio di affetti, di

attenzioni, è una gioia reciproca.

Il nonno di Alessandra, il professor Marco Vacca, introduce con brio questa giornata, raccontando la sua esperienza nella scuola, prima da alunno e poi da maestro. Tanti divertenti aneddoti hanno rallegrato tutti e altri nonni hanno ricordato e voluto raccontare la scuola di quando erano bambini.

Fra canti e poesie dei nostri bambini, anche il dirigente scolastico Carmelo D’Aucelli ha voluto salutare questo uditorio particolare, ma che suscita sempre forti emozioni.

La campanella ha dato inizio a questa fantastica ricreazione insieme ai nonni.

Al termine i nonni sono tornati a casa, mentre i nonni speciali, sono risaliti sul bus portando a ricordo della festa dei nonni una pergamena.

Ancora una volta, l’incontro Anzibam ci ha lasciato tanta felicità. Alla prossima!

Le insegnanti

VOCI DI CASA

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CI VUOLE POCO PER RENDERE

UNA GIORNATA SPECIALE...

Tadala, Biricchi Timidona e Sceffy: quattro clown

therapy che hanno incontrato nel loro viaggio dei nonnini e delle persone meravigliose alla Casa dell’anziano “Villa Giovanni XXIII”.

Tradurre in parole i sorrisi e il calore ricevuto non è possibile, tutto è riduttivo rispetto a ciò che si è provato. Gli anziani sono dei bambini che crescono all’indietro hanno una semplicità che riscalda i

cuori.

Tante sedie a rotelle ci circondavano, troni preziosi ognuno con uno scrigno diverso, ogni scrigno conteneva un libro che raccontava il passato, presentava l’avvenire…

Ogni scrigno un anziano, ognuno di loro con un bagaglio di vita… bagaglio che, purtroppo, tanti perdono pezzettino su pezzettino ogni giorno e insieme a questi pezzettini perdono il sorriso e il suo ricordo…

Noi abbiamo portato quel sorriso perso, il tesoro più bello del mondo. Abbiamo portato amore, li abbiamo fatti sentire per poco ragazzini sulle note di “Volare” tante ali si sono aperte, tanti sembravano volare davvero, cantavano tutti, i loro visi gioiosi…

Volevano parlare, volevano essere ascoltati...

Sentire cantare una nonnina di 102 anni prima “O sole mio” poi “Mamma”, con una voce bellissima è stata un’emozione unica. Vedere sorridere Alfredo e sentirgli dire che lui aveva vinto Sanremo… Ancora, Sara, Stella, Santina, tante Anna, tante Maria, Angelina,

Antonio…

Caterina sorrideva. Era il suo onomastico, l’abbiamo festeggiata, era felice...

Ugo, due bellissimi occhi celesti, un maglione colorato, ci ha seguiti in tutte le scemitudini che abbiamo fatto. Ha cantato a squarciagola “Volare” e mentre lo faceva sembrava davvero che qualche parte di lui stesso volava libera, chissà dove….

Tanti non ricordavano più l’ultima volta in cui avevano riso così.

Ognuno di loro ci ringraziava in modo diverso, chi con un sorriso, chi con uno sguardo, chi

con parole amorevoli…

Noi, invece, dobbiamo ringraziare per averci dato questa opportunità, per l’affetto e la simpatia che ci sono stati donati…

Per dare non bisogna essere supereroi, ma semplicemente dare quella parte di calore umano che spesso nella vita di tutti i giorni viene confinato in un pezzettino di cuore.

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Donagli un sorriso, una mano e

Un caldo benvenuto

E lui ti darà tanta felicità

Se guardiamo nel suo cuore

Troviamo tanto e tanto amore,

a lui non importa noi chi siamo,

ma gli importa solo che

lo amiamo.

Alla fine è solo un sorriso , niente di più…

Un abbraccio dai quattro clown di VIP Bari.

I quattro clown di VIP Bari

In data 11 Dicembre 2014, io e un gruppo di ragazzi della parrocchia di S.Giovanni - Concattedrale abbiamo fatto visita a “Villa Giovanni XXIII” per compiere un’opera di carità.

Abbiamo visitato gli anziani facendo dei giochi, canti e balli con loro.

Il tutto è stato fatto in un clima di gioia e di preghiera.

Vi ringraziamo per la vostra accoglienza e per averci dato questa opportunità.

LA VISITA DEI RAGAZZI

DELLA PARROCCHIA

S.GIOVANNI - CONCATTEDRALE

VOCI DI CASA

IL BAMBINO ANTICO

C’era una volta un bambino di nome Gianpaolo. Questo bambino era nato in una famiglia abbastanza benestante in un inverno molto piovoso del 2000. Era un bambino come tutti gli altri: non gli piaceva molto andare a scuola, voleva tanti regali, era sempre curioso…

Un giorno decise di andare a trovare il nonno alla casa di riposo, dove quest’ultimo trascorreva i suoi anni da pensionato.

Il nonno quel giorno raccontò una storia a Gianpaolo.

“IL BAMBINO ANTICO”

Siamo nel lontano 1950, in Ottobre, quando un bambino di nome Luigi si sveglia

eccitatissimo per la vigilia del primo giorno di scuola, perché deve comprare il materiale

scolastico. Così alle 9.00 decide di andare dallo zio che di mestiere fa il calzolaio per

ritirare la sua nuova cartella. Mentre è lì, vede lo zio intento a creare quella che sarebbe

poi stata una bella scarpa su misura. La mattinata vola in bottega e Luigi torna a casa

di corsa per sbrigare tutte le altre faccende che la mamma, come sempre, gli affida. Nel

pomeriggio arriva finalmente il tempo per giocare sulla Manica della Frisola ai mille

giochi che con i suoi amici si inventano fino a sera.

Sono già le 7.00 quando la sveglia suona: è un rumore insopportabile pensa il piccolo

Luigi che si alza per il suo primo giorno di scuola che, purtroppo, gli porta già una

punizione: scrivere 100 volte la parola guerra. Ma quel bambino non è tanto stupido da

scrivere guerra con una r e con un accento sulla a… in verità a quel bambino non piace

niente che abbia a che fare con la parola in sé, perché la guerra gli ha portato via il

padre Giovanni, morto per una mina che sembrava inesplosa sul campo di battaglia, ma

che non aveva fatto altro che ritardare il suo lavoro omicida.

Per fortuna, a Luigi rimane suo nonno, che per lui è stato da sempre come un secondo

padre: un adorabile vecchietto che continua a trasmettergli gioia e serenità.

Luigi decide di chiamarlo al telefono fisso a muro che ha in casa; ogni scusa è buona per

usare quel telefono… lo affascina tanto il fatto che mentre si compone il numero una

specie di rotellina gira piano piano, quasi una magia!

Avvisato il nonno, Luigi si avvia. Arrivato a destinazione vede il nonno intento a

osservare una fotocamera e dei pennini. Curioso il bambino si chiede cosa stia facendo

ora il nonno che ama tuffarsi nei ricordi.

Il nonno sembra non aspettare altro e si mette ad illustrare gli oggetti. La macchina

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fotografica stupisce Luigi per il suo funzionamento e anche quei pennini fanno la loro

figura…

Mentre stava raccontando il resto di quella storia, il nonno venne interrotto da Gianpaolo, che gli chiese chi fosse realmente quel bambino… e il nonno si dovette rivelare Luigi! Allora Gianpaolo chiese al nonno come facevano le persone a saper fare così tante cose… il nonno non riuscì a trovare una risposta e continuò il racconto, ma dopo pochi minuti notò che il nipote stava già giocando con il telefonino…

La differenza era tutta lì: le persone della sua generazione facevano tante cose, perché erano sempre calme e non impazienti di fare mille cose tutte insieme!

Francesco Castro

Ifigenìa

Mi ferì il gelo

e lo sguardo spaurito,

il silenzio a voce

scolpito come l'amen della Pietà.

Mi ferì il colore

delle parole trasparenti

il dolore dell'anima

che trascinava.

Croce al Calvario.

Penetrata e cauterizzata

la ferita sanguinò a morte.

FRA’ GILE’ RACCONTA...

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Fra’ Gile’

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RIFLESSIONI A RUOTA LIBERA

Nella malattia

O Signore, la malattia ha bussato alla porta della mia vita.

Mi ha sradicato dal mio lavoro e mi ha trapiantata in un altro “mondo”: il mondo dei malati. Un’esperienza dura, una realtà difficile da accettare.

Ti ringrazio per questa malattia che mi hai dato perché mi hai fatto toccare con mano le fragilità e la precarietà della vita.

Ti offro le mie sofferenze e le unisco a quelle di Cristo.

Benedici tutte le persone che soffrono come me e tutte le persone che mi assistono.

Signore dacci la forza, il coraggio e l’amore di accettare questa croce che tu ci hai donato e, se vuoi dacci, la guarigione corporale a me e agli altri esseri viventi.

Pasqua Maffei

VOCI DI CASA

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L’ANGOLO DEI LIBRI

“Fiore del deserto”

Bridget Rossini è la classica ragazza con i piedi per terra, non certo abituata a frequentare gente ricca e famosa.

Le cose cambiano per lei però, quando durante un soggiorno in Toscana, sua cugina Francesca le fa conoscere uno sceicco che si chiamava Rashid Walrid. Questo giovane, è bello, misterioso e sexy. Lo sceicco invita Bridget a trascorrere un paio di settimane nella sua lussuosa dimora nel deserto con tanto di feste, shopping, e lusso sfrenato.

“Possibile che la vita di Rashid fosse veramente così perfetta?” si chiedeva Bridget.

Rimane un vero e proprio mistero.

Qualcosa però li divideva… ed in una notte piena di stelle luminose, Bridget scopre di essere sempre più innamorata dello sceicco.

Commento

Mi ha molto colpita questa storia… tanto da credere che il vero amore esiste forse davvero senza alcuna diversità!

Nella Schiavone

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IL NOSTRO IMPEGNO QUOTIDIANO

Il nostro impegno quotidiano è quello di condividere con i nostri anziani, i loro ricordi o ciò che rimane di essi come se fossero pezzi di un grande puzzle da ricomporre per ritrovare la propria storia.

Nel tentativo di raggiungere quest’obiettivo, raccogliamo detti, proverbi, storie e qualora non ci fossero, anche dei semplici sorrisi.

Oggi, ad esempio, Isabella P., alla mia esclamazione: “Oh Gesù mio”, mi dice:

“Gesù mio, dammi quello che voglio io: una villa e un bel podere, un bel giovane a godere, pane e vino e qualsiasi altro, Gesù mio non chiedo altro!”.

Piove questa filastrocca dal nulla e in essa ritroviamo tutta l’emozione di questa donnina fragile con una vita alle spalle piena di vicissitudini.

Ogni giorno le gratificazioni che cerchiamo vengono proprio dai nostri anziani, ma la cosa che ci stupisce di più è uscire dalle mura di questa struttura ogni volta sempre più arricchiti dai loro insegnamenti.

Le educatrici del Centro Diurno

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365 PAGINE

365 pagine sfogliate troppo velocemente!

Ricordiamo ancora la prima selezione, il primo colloquio, la speranza di essere ammesse e quella risposta positiva che avrebbe dato avvio ad un’esperienza indimenticabile.

3 Febbraio…Tra ansie, paure, aspettative, raccomandazioni ed incoraggiamenti, segnava

l’inizio del nostro percorso. Ora a pochi giorni dal termine del progetto di “Servizio Civile”, ci sentiamo come quando, dopo un lungo viaggio si sta per tornare a casa e si cerca di raccogliere tutti i ricordi, i bei momenti per essere certi di portarli con sé.

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Sentiamo quel misto di nostalgia e ansia: nostalgia per qualcosa che sta per finire, ansia

per qualcosa che sta per iniziare e non si sa bene come sarà.

Molte volte abbiamo pensato a come sarebbe stato questo momento, ma abbiamo cercato di non soffermarci troppo, in modo da rimandare il più possibile questo piccolo dispiacere.

Quest’anno ha stravolto realmente la nostra vita; ci ha insegnato a distinguere quelle che sono le cose essenziali da quelle che lo sono meno, ci ha insegnato che regalare un sorriso non costa nulla, ma riempie i cuori di chi lo riceve e di chi lo offre.

È stato inevitabile nel corso dell’anno instaurare relazioni affettive.

L’esperienza del “Servizio Civile” è sicuramente una delle esperienze più significative che un ragazzo o una ragazza della nostra età possa fare…è un’esperienza con la “E” maiuscola.

Certamente non è stata facile, ci sono stati momenti di sconforto e di difficoltà, ma anche tanto divertimento ed emozioni.

Confrontarsi con persone differenti ci ha aiutato ad avere una maggiore consapevolezza di noi stesse e di tutto quello che ci circonda oltre ad una maggiore sensibilità.

Tutti noi, dovremmo almeno una volta nella vita conoscere una realtà come quella in cui quotidianamente vivono gli ospiti di questa struttura per riceverne la grande lezione di vita che porta con sé.

Ricorderemo ognuno di loro sempre, i loro occhi, i loro sorrisi, i loro abbracci e ogni momento passato insieme…

Uno ad uno li porteremo nel nostro cuore perché da loro abbiamo appreso l’importanza dell’umiltà e quanto molte volte si è piccoli di fronte alla vita, imparando ad apprezzarne

quelle piccole sfumature di cui prima non ti accorgevi, diventando persone migliori.

Ringraziamo tutti coloro che ci hanno seguite e sostenute in questo lungo viaggio. Un grazie particolare va agli stessi ospiti e alla dottoressa Fallacara che ci ha affiancate sin dall’inizio.

…E se qualcuno ci chiedesse: ”Ne è valsa la pena?”, noi risponderemmo: ”SÌ, NE È VALSA VERAMENTE LA PENA!”

Le Volontarie del Servizio Civile

Sara e Angie

VOCI DI CASA

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SPECIALE

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NATALE

VOCI DI CASA

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IL NATALE DEGLI OSPITI

TRA RICORDI E...

Tra poco arriva il Santo Natale.

Il nostro cuore esulta di gioia e felicità.

Siamo in attesa tutti quanti di vivere in compagnia dei nostri cari l’evento del Santo

Natale. Tutti in ansia per lo scambio degli auguri, per la nascita di Gesù bambino.

Sono molto felice di essere in buona salute e di rivedere i miei parenti lontani.

Oggi, alla casa di riposo, sono venuti per farci gli auguri di buon Natale, i bambini

della scuola elementare Fornelli. Gli alunni, sotto la guida degli insegnanti, hanno

cantato e ballato musiche natalizie… divertendosi e divertendoci.

È stata una grande festa.

Io e la mia collega ci siamo scambiate gli auguri di Buon Natale.

Rivolgo a tutti voi i miei più sinceri auguri.

Nella Schiavone

Ho sempre realizzato l'albero di Natale con la Mamma.

Era ricco di luci e palle colorate; anche il presepe era di tradizione con tutti i suoi per-

sonaggi. La nostra famiglia si riuniva a casa e, per la vigilia, mamma preparava la

pasta al forno, il baccalà col sugo o fritto ed il calzone. Per dolce solitamente prepara-

va le pettole e le cartellate. A mezzanotte andavamo tutti in Chiesa ed attendavamo

la nascita di Gesù Bambino. Finita la messa, ritornavamo tutti a casa per giocare a

tombola o alle carte.

La mamma mi regalava sempre soldi, anche se io preferivo ricevere scarpe o borse. I

miei nonni mi regalavano anch'essi sempre soldi.

Adoravo le scarpe; le più belle erano quelle in camoscio con lacci e bottoni.

Nunzia Maria Sgobba

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Quando arrivava il mese di Dicembre, preparavamo l'albero di Natale e costruivamo

il presepe con il bue e l'asinello, la Madonna e San Giuseppe e i pastori.

Andavamo a casa di mio fratello; insieme, compresi i nipotini, giocavamo tutti a tom-

bola. Andavo a messa alla vigilia di Natale ed attendevo la nascita di Gesù Bambino.

Finita la messa, si ritornava tutti a casa; mangiavamo frutti di mare, frittelle, panze-

rotti con mozzarella e pelato.

Il 25 Dicembre, mangiavamo il capitone, il baccalà fritto, le ostriche di mare, cozze di

ogni specie, focaccia e tante altre prelibatezze. Prima di andare a letto aprivamo i re-

gali che avevamo messo tutti precedentemente sotto l'albero natalizio.

Il 31 Dicembre, solitamente si cambiava casa... andavamo tutti a casa dei miei geni-

tori per festeggiare la fine dell'anno. Dopo aver mangiato a più non posso, giocavamo

a tombola o alle carte mentre i miei genitori ci davano la "strenna" di capodanno.

Successivamente, andavamo tutti fuori ad accendere i fuochi d'artificio aspettando

insieme con ansia l'arrivo della mezzanotte in TV.

Pasqua Maffei

Il mio papà era in America per lavoro e noi per Natale lo aspettavamo tutti con ansia.

La mia mamma preparava tutte le prelibatezze che a lui tanto piacevano.

Tornava dopo molto tempo e restava da noi al massimo sei mesi.

Il Natale si svolgeva dai miei zii che avevano tanti figli.

Realizzavamo il presepe prendendo dalle campagne legna ed erba; ci divertivamo

molto. Componevo il mio presepe con i miei fratelli e la mia mamma. A mezzanotte,

facevamo nascere Gesù Bambino, cantavamo canzoni e battevamo le mani.

La cena della vigilia era a base di pesce che mio padre aveva precedentemente acqui-

stato. Eravamo tutti felici di andare dalla zia. Per il pranzo di Natale, si mangiava

solitamente pasta con sugo e braciole oppure il roast beef.

Il regalo più bello che io abbia mai ricevuto a Natale, è stato un braccialetto ricco di

pietre scintillanti. Spesso i miei fratelli erano gelosi dei miei regali; loro ricevevano

bambole o trenini, mentre io ricevevo sempre regali preziosi.

Il Natale dei vecchi tempi era molto diverso; si stava tutti insieme, si giocava a carte

e ci si aiutava. Ora, invece, si svolge tutto in maniera diversa ed a mio parere è anche

più triste rispetto al nostro Natale.

Maria Cianciotta

Aspettando il Natale

Che lunga e lieta attesa...

La nascita di una vita è gioia, amore, condivisione, emozione; è l'attesa più bella e magica che inonda il cuore di tutti.

La nascita di Gesù Cristo è la magia del Natale.

Il Natale è la festa delle famiglie, è meraviglioso allestire il presepe per accogliere il figlio di Dio che entra nelle case di ciascuno di noi.

Avvertire la tenerezza e la dolcezza di un bambino che nasce povero e indifeso chiedendo di essere accolto nel nostro cuore, è la magia del Natale.

Egli nasce in una grotta misera e fredda, perché "per loro non c'era posto in albergo".

Nasce tra le braccia di due genitori amorevoli e protettivi, è la magia del Natale.

A tale proposito, il nostro pensiero corre a quelle persone che non hanno casa, non hanno un lavoro, non hanno nessuna sicurezza.

Come possiamo non ricordare gli ammalati, gli emarginati, i dimenticati, gli ultimi.

Il Natale va vissuto nell'intimità nella nostra casa, ma non nella chiusura egoistica.

La società attuale si allontana dal vero significato del Natale.

Tutti dobbiamo lottare affinché il mondo migliori.

È necessario mettere da parte l'odio, l'indifferenza, la falsità per accogliere Gesù dentro di noi e poter portare un po’ di luce e speranza a chi è meno fortunato.

E come dice la Grandissima Madre Teresa di Calcutta: "Raccogliamoci intorno alla misera grotta di Betlemme e prendiamo la ferma decisione di amare Gesù in tutti coloro che incontriamo ogni giorno”.

AUGURI DI BUON NATALE!

IL NATALE DEGLI OPERATORI

VOCI DI CASA

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Rosanna Maffei - Operatrice Socio-Sanitaria

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NATALE CON I RAGAZZI

DELLA PARROCCHIA

S.GIOVANNI - CONCATTEDRALE...

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In data 11 Dicembre 2014, io e un gruppo di ragazzi della parrocchia di S.Giovanni - Concattedrale abbiamo fatto visita a “Villa Giovanni XXIII” per compiere un’opera di carità.

Abbiamo visitato gli anziani facendo dei giochi, canti e balli con loro.

Il tutto è stato fatto in un clima di gioia e di preghiera.

Vi ringraziamo per la vostra accoglienza e per averci dato questa opportunità.

Don Massimo

È Natale: le classi terze della scuola primaria N. Fornelli, coinvolte nel pluriennale progetto Anzibam, sono impegnate in recite scolastiche, cori natalizi, letterine, lavoretti, poesie e… Non possono dimenticare l’appuntamento mensile con i nonni speciali della casa di riposo.

Lasciano tutte le loro occupazioni e corrono a Villa Giovanni XXIII per trascorrere qualche ora serenamente.

Un tenero balletto angelico realizzato da alcune alunne di III F commuove i nonni. “Astro del cielo” eseguito dagli alunni di III D entusiasma i nonni che danno sfoggio delle loro abilità canore e recitano alcune antiche poesie.

Al termine di una mattinata esuberante arriva il momento dei saluti e scambi di auguri.

Grazie nonno, adesso possiamo vivere il vero Natale, quello che ci insegnate voi, fatto di cose semplici: canti, poesie, sorrisi, carezze, sguardi affettuosi regalati con gratuità che ci donano tanto amore, l’amore che il bambino Gesù ci insegna.

Grazie cari nonni e buon Natale!

Teresa Mastro - insegnante

...CON LA

SCUOLA PRIMARIA N.FORNELLI...

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...CON LA SCUOLA PRIMARIA

G. CAIATI…

Venerdi 19 Dicembre 2014, gli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria “G. Caiati”, hanno condiviso la letizia del Natale con gli ospiti della Casa dell’Anziano “Villa Giovanni XXIII”.

Dopo una selezione di canti natalizi, tradizionali e moderni, hanno espresso tutta la gioia con un coro caldo e melodioso che raggiungeva il cuore dei presenti.

Le due età della vita si sono incontrate su un percorso fatto di musiche e parole .

I cari e teneri “nonnini” hanno gradito l’esibizione applaudendo calorosamente. Non sono mancati momenti di commozione che hanno coinvolto grandi e piccini, e qualche lacrimuccia ha rigato le nostre guance.

Non facile è stato il commiato; e tra abbracci e strette di mani, ci siamo salutati con un “Arrivederci a presto!”.

La musica compie dei veri miracoli – hanno sottolineato le maestre Grazia Tetro, Nella Mazziotti, Graziana Adriani, Angela Mattia, Filomena Naglieri, Gabriella Gervasi e Antonella Palermo – perché riesce a cancellare confini. unire due stagioni della vita, distanti tra loro e rendere il mondo più colorato.

La religiosità e la cristianità hanno raggiunto il culmine in quegli uomini piccoli e adulti, di cui Gesù è stato il grande esempio.

Grazia Tetro - insegnante

Lunedi 22 dicembre, in

compagnia degli amici dell'Associazione Onlus Tempo Libero Bari i nostri cari nonni hanno vissuto la gioia del Natale oramai alle porte.

Il presidente Michele Cellammare ed il responsabile della Sez. di Bitonto, Pasquale Micchetti, in collaborazione con la dottoressa Fallacara, hanno organizzato questo evento, in modo da poter far respirare la magia del Natale, anche a chi quotidianamente vive le proprie difficoltà.

Ad allietare la serata tanti piccoli Babbo Natale, che danzando al ritmo di balli latini e balli di gruppo, hanno distribuito tanti doni e molta gioia.

La serata si è chiusa con la distribuzione

degli attestati e con il dono di un impianto stereo da parte della Onlus Tempo Libero Bari alla Onlus Villa Giovanni XXIII in modo da consolidare questo sodalizio e nella speranza di poter dare seguito a questi eventi.

Dott. Pasquale Micchetti

...CON LA ONLUS TEMPO LIBERO BARI...

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...E CON L’ASSOCIAZIONE

“DAVIDE DELLE CESE”

Anche quest’anno, com’è ormai tradizione, i ragazzi

dell’Associazione “Davide delle Cese” hanno cercato di ricreare l’atmosfera tipicamente natalizia all’interno di Villa Giovanni XXIII.

Risale al 1993, infatti, la loro prima esibizione quando, poco più che bambini, iniziarono ad allietare le serate degli anziani ospiti di questa struttura che rappresenta uno dei vanti della città di Bitonto. Da allora, senza

interruzioni, vari soci dell’Associazione “Delle Cese” si alternano periodicamente nell’animazione musicale e ludico- ricreativa divenendo pian piano un punto di riferimento e una presenza costante per gli anziani.

Quest’anno, in particolare, in prossimità dell’Immacolata ed il 24 Dicembre, alcuni giovani strumentisti in costume da Babbo Natale hanno girato i singoli reparti della casa di riposo suonando canzoni tradizionali

preceduti da una ragazza vestita da Babbo Natale che distribuiva caramelle e coinvolgeva gli ospiti che aspettavano con ansia.

Momenti di sincera spensieratezza ed allegria importanti anche sotto il profilo umano perché

sanciscono l’incontro tra generazioni distanti tra loro: gli anziani vengono coinvolti dall’energia e dalla vitalità dei giovani e questi ultimi imparano a relazionarsi con realtà che molto spesso la società tende a delegare o ad emarginare.

Applausi scroscianti, sorrisi e ringraziamenti da parte degli ospiti e del personale di Villa Giovanni XXIII

hanno sancito l’esibizione della “babbo band” che ha salutato tutti i presenti augurando buon Natale e dando appuntamento al prossimo anno con una serie di iniziative.

Giuseppe Desantis

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...E INFINE ALCUNI DEI

NOSTRI COMPLEANNI

Giovanna

Pedota

Giuseppe

Rossiello

Michele Chirico

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Rosario Antonio

Cazzato

Pasqua

Maffei

Antonietta

Cucino

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