Voce del Mandracchio nr. 104

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La voce del mandracchio 1 maggio 2015 BOLLO PAGATO ALL’UFFICIO POSTALE 6310 ISOLA POŠTNINA PLAČANA PRI POŠTI 6310 IZOLA STAMPE TISKOVINA www.ilmandracchio.org Mensile della comunità italiana d’Isola No. 104 L’intervista: Daniela Zaro La nostra storia - Primo Maggio 1945: Chi liberò Isola?

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Mensile della comunità italiana di Isola - Maggio 2015

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La voce del mandracchio1 maggio 2015

BOLLO PAGATO ALL’UFFICIO POSTALE 6310 ISOLAPOŠTNINA PLAČANA PRI POŠTI 6310 IZOLA

STAMPE

TISKOVINA

www.ilmandracchio.org

Mensile della comunità italiana d’Isola

No. 104

L’intervista: Daniela ZaroLa nostra storia - Primo Maggio 1945: Chi liberò Isola?

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2La voce del mandracchio, 1/5/2015

Sergio Mattarella, in visita ufficiale in SloveniaSubito dopo l’arrivo a Lubiana, il Presidente Italiano si è incontrato con l’ospite, il capo dello stato sloveno

Borut Pahor. All’esame i rapporti bilaterali che, come è stato costatato, si sviluppano molto bene e che vanno ulteriormente approfonditi. Si è parlato, naturalmente anche della situazione internazionale, con particolare riguardo alla lotta al terrorismo e al grave problema dei clandestini in Italia. Sul tappeto anche la situazione della minoranza slovena in Italia e di quella italiana in Slovenia. Sergio Mattarella si è incontrato in seguito con il capo del governo Miro Cerar e con il presidente del Parlamento Milan Brglez.

Nel tardo pomeriggio, Mattarella ha avuto anche un incontro con i rappresentanti della minoranza italiana in Slovenia. Erano presenti il deputato al Parlamento sloveno Roberto Battelli, il presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana Maurizio Tremul, il presidente della Comunità Autogestita della Nazio-nalità Italiana costiera Alberto Scheriani, i presidenti delle CAN di Capodistria, Fulvio Richter, di Isola, Marko Gregorič, di Pirano, Nadia Zigante, e di An-carano, Linda Rotter. Ai colloqui, oltre al presidente Mattarella, erano presenti anche il governatore della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il sottosegretario agli Affari esteri Benedetto Della Vedova e l’ambasciatore d’Italia a Lubiana, Rossella Franchini Sherifis.

Sono stati affrontati i temi della scuola italiana in Slovenia, del bilinguismo e dell’attuazione dei diritti della minoranza. Roberto Battelli ha sottolineato la necessità di una catalogazione dei beni materiali ed non materiali della Comunità Nazionale Italiana, mentre Maurizio Tremul e Alberto Scheriani hanno ringraziato il Presidente Mattarella per il supporto morale e finanziario offerto dalla Nazione madre au-spicando che questo possa continuare anche in futuro, possibilmente con un’inversione di tendenza rispetto ai tagli registrati nell’ultimo periodo. Il Presidente Mat-tarella, ha ribadito la vicinanza dello Stato italiano nei confronti della nostra comunità nazionale. Ha rilevato che parte dei colloqui con il Presidente Pahor e con il Primo ministro Cerar, sono stati incentrati proprio sulle questioni relative alla minoranza italiana in Slovenia e che è emerso che i vertici sloveni si rendono piena-mente conto della problematica legata all’attuazione delle leggi slovene in materia di tutela delle minoranze nazionali, paventando ottimismo e la volontà di mi-gliorare la situazione, in piena e aperta collaborazione con le istituzioni minoritarie. Particolarmente toccante il saluto conclusivo del Presidente Mattarella: “l’Italia

intera vi è infinitamente grata per quanto state facen-do” - in riferimento al mantenimento della cultura e della lingua italiana nei nostri territori d’insediamento storico. “Ciò che una volta erano motivi di divisione” - ha proseguito Mattarella relativamente alla minoranza italiana in Slovenia e quella slovena in Italia, “oggi può e deve essere motivo di collaborazione e unione tra i due stati contermini. Italia e Slovenia hanno, per quan-to attiene le strategie geopolitiche dell’alto Adriatico, numerosi punti in comune, confidando che in questa strategia, le minoranze nazionali giocheranno un ruolo tutt’altro che secondario”.

Presenti all’arrivo del presidente Mattarella anche gli allievi e i lavoratori della scuola elementare Dante Alighieri. Invitati dal Servizio di protocollo della pre-sidenza slovena, hanno potuto incontrare il Presidente Pahor nel Palazzo presidenziale in occasione della cerimonia di assunzione del patrocinio della gara di beneficenza Wings for Life World Run Slovenija che vuole sensibilizzare ai problemi dei malati alla co-lonna vertebrale nel mondo. Il momento culminante dell’incontro è arrivato quando due alunni hanno con-segnato al Presidente Mattarella e al Presidente Pahor una scatoletta contenente un ramoscello dell’ulivo piantato in segno di pace ad Isola il 24 gennaio 1998 dagli allora presidenti di Italia e Slovenia Oscar Luigi Scalfaro e Milan Kučan dopo il taglio del nastro del nuovo edificio che ospita la scuola materna e la scuola elementare.

In serata, in occasione della cena offerta dal presi-dente Pahor in onore dell’illustre ospite italiano e alla presenza di numerose le cariche di Stato, rappresen-tanze civili, militari, religiose e diplomatiche, tutti gli invitati hanno potuto applaudire il Gruppo di chitarra e cantanti della Comunità degli Italiani Pasquale Besen-ghi degli Ughi di Isola, diretto da Enzo Hrovatin, che si è esibito in alcun brani dal repertorio internazionale di musica leggera e popolare.

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3La voce del mandracchio, 1/5/2015

L’opinione di Silvano Sau

Mercoledì primo aprile si è tenuta la seduta del Consiglio della Comunità Autogestita della Naziona-litò Italiana di Isola con all’ordine del giorno, fra l’altro, la problematica della toponomastica italiana nel Comune di Isola, le modifiche al Regolamento per l’iscrizione all’elenco elettorale della CAN di Isola, la situazione del bilinguismo nel Comune di Isola e la nomina di vari gruppi di lavoro della CAN costiera e di quella di Isola. Per il punto riguardante la toponomastica italiana, invitati alla seduta del Consiglio della CAN di Isola Amina Dudine e Silvano Sau i quali hanno concordato che l’elenco dei toponimi inviato dalla CAN costiera e preparato dall’Istituto geodetico della Slovenia è carente e mal fatto e non tiene presente che molti toponimi locali erano stati forzatamente cambiati e slovenizzati dopo la seconda guerra mondiale. Prima erano in uso per secoli e secoli nomi come Àgnisi, Malio, Pivol, Lavoré, Fontana fora, Campo alle porte e via dicendo. Secondo Silvano Sau, dovrebbe lo stato (tramite l’Istituto geodetico e i Comuni), in collaborazione con esperti sloveni e italiani, preparare un elenco da mandare poi avanti - questo non è il compito delle CAN. Secondo il vicepresidente della CAN di Isola e vicesindaco dott. Felice Žiža, la CAN dovrebbe rendersi disponibile a collaborare nella ricerca di una giusta soluzione. Alla fine è stato convenuto di proporre alla CAN costiera l’istituzione di un gruppo di lavoro di esperti (storici e geografi) di lingua slovena e italiana con il compito di iniziare quanto prima il lavoro per giungere ad un elenco toponomastico quanto più completo. Alla seduta della CAN di Isola, guidata dal presidente Marko Gregorič, si è parlato anche di bilinguismo osservando che, in particolare nelle scuole slovene, l’insegnamento della lingua italiana lascia a desiderare. Dell’attuazione del bilinguismo si dovrebbe comunque discutere molto di più. A tale scopo verranno organizzati alcuni convegni. Il Consiglio della CAN ha anche approvato in prima lettura il Regolamento per l’iscrizione all’elenco elettorale che verrà messo ai voti in una delle prossime sedute del Consiglio. Nel corso della seduta, nominati anche i nuovi membri dei vari gruppi che operano all’interno della CAN di Isola e di quella costiera.

Sesta seduta del Consiglio della CAN di Isola

Devo dire che qualche mese addietro, seguendo in TV l’esito della votazione conclusiva per l’elezione di Mattarella a presidente della Repubblica Italiana mi ero commosso nel momento in cui il suo nome veniva citato ben oltre il numero necessario per venire confermato alla carica più importante di un grande Paese come l’Italia. E mi fece piacere che, nell’annunciare la sua prima visita all’estero il Quirinale fece sapere che sarebbe avvenuta nei due Paesi che le sono dirimpettai, Slovenia e Croazia, e motivandola anche con la presenza delle due minoranze nazionali, italiana e slovena. Un interesse del presidente e della Stato che si è dimostrato convincente e coinvolgente proprio durante la breve permanenza nella capitale slovena, sia perché la posizione della Comunità Italiana era stata oggetto dei colloqui ufficiali, sia per le iniziative e gli incontri ufficiali e collaterali avuti con esponenti della nostra Comunità.Siamo convinti che la delegazione della Comunità Italiana in Slovenia abbia illustrato ampiamente e obiettivamente i problemi che ormai da tempo affliggono la sua presenza quotidiana sul territorio del suo insediamento storico e, siamo certi, che di questi problemi si faranno carico anche le diplomazie dei due Paesi per portare avanti un discorso di fruttuosa reciproca collaborazione che non può e non deve dimenticare chi, dall’una e dall’altra parte, è la conseguenza di sofferenze e drammi non ancora cancellati dalla memoria collettiva. Tanto più in un momento quando anche queste regioni stanno ri-cordando tanti anniversari ed eventi che hanno fortemente e drammaticamente condizionato le nostre popolazioni durante buona parte del secolo scorso.Riteniamo che oggi, quando siamo tutti riuniti sotto la comune cittadinanza europea ed il dialogo tra Stati e popolazioni vicine è ormai quotidiano e consolidato, lontano dai timori, dai pregiudizi e dalle diffidenze del passato, dovrebbe risultare più pressante anche la necessità di dar ascolto alla voce di chi può e deve diventare quella “ricchezza” comune che è rappresentata dalle minoranze nazionali, della quale hanno fatto riferimento nei loro discorsi anche i due Presidenti, e che proprio per questo deve essere attrezzata delle opportunità che le consentano di godere a pieno titolo della conclamata parità di diritti e di libertà, compresa quella, dove possibile, di poter esser risarcite dei danni, delle mancanze e delle sofferenze subìte. In questa luce, vogliamo vedere anche la visita del presidente Mattarella e degli incontri avuti con lo Stato Sloveno e con la Comunità Italiana.

Benvenuto Presidente Mattarella!

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4La voce del mandracchio, 1/5/2015

Si è tenuta venerdì 10 aprile a Palazzo Manzioli la Cerimonia per il conferimento dei premi ai Migliori sportivi 2014 della Comunità Nazionale Italiana di Croazia e Slovenia, con un tributo ad Emilio Felluga. Proprio per rendere omaggio al compianto Isolano Emilio Felluga, la ventiduesima premiazione dei migliori sportivi dell’Unione Italiana si è svolta a Palazzo Manzioli. Tra le autorità presenti in sala a questo tradizio-nale evento la console generale e la vice console d’Italia a Capodistria, Iva Palmieri e Antonella Casaretti, il presidente dell’UI Furio Radin, il presidente della Giunta Esecutva dell’UI, Maurizio Tremul, il presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano del Friuli Venezia Giulia Giorgio Brandolin, il presidente dell’UPT Fabrizio Somma, il vicesindaco del Comune di Isola Felice Žiža e il presidente della CAN di Isola Marko Gregorič. Dopo gli indirizzi di saluto da parte delle autorità è seguito un programma culturale che ha visto esibirsi Nicola Štule, minicantante della Comunità degli Italiani Pasquale Besenghi degli Ughi, e le “Fie de Fontana Fora”, duo composto da Kris Dassena e Alessia Mima Perič, della CI “Dante Alighieri”. È seguito un video dedicato ad Emilio Felluga a cura dei Prgrammi Italiani di TV Capodistria, che ha suscitato forti emozioni al pubblico, il quale ha mostrato la sua più profonda stima per lo scomparso Isolano, con una standing ovation e un forte applauso. Ha voluto intervenire anche la moglie, Maria Pia Felluga, ricordando quanto fosse stato una persona umile, capace di eliminare qualunque conflitto, dedito a tutto ciò che faceva ed esortando il pubblico in sala a non dimenticarlo.

Premiati a Isola i migliori sportivi dell’anno 2014

Si è passati poi alla presentazione dei Migliori sportivi del 2014 scelti dalla Commissione Sportiva dell’UI. Quest’anno sono tre gli isolani insigniti: il tennista Edi Roy come master, l’allenatore della nazionale italia-na di pallamano U21 Fredi Radojković come operatore sportivo e la pallamanista della nazionale slovena Lara Maslo come sportiva esemplare nella categoria allieve. Nella categoria giovani promesse a prendere il premio è stata la nuotatrice Rea Kozeljac di Fiume. Valentina Vitošević e Nika Dokoza hanno ricevuto il premio nella categoria ragazze, rispettivamente come miglior sportiva e sportiva esemplare, entrambe per il nuoto. Per quanto riguarda i ragazzi, ad essere premiati come miglior sportivo e sportivo esemplare sono stati Matija Novel e Kevin Deklić per il tennistavolo. A prendere la coppa nella categoria cadetti e cadette sono stati Martina Jerman (windsurf) e Carlo Jurišević (cislismo su strada), quali miglior sportivi, mentre sportivi esemplari sono stati considerati Carla Ivančić (nuoto) e Lovro Pavelić (pallanuoto). È stata poi la volta delle allieve e degli allievi: Nina Orlović, miglior sportiva per essersi distinta nella kickboxing, miglir sportivo il karateka Moreno Emanuelle Pinter, invece il pallanuotista Jacopo Jakov Kren ha preso la coppa come sportivo esemplare. Nella categoria juniores i nuotatori Elisabetta Vitasović e Bruno Blašković sono stati insigniti del premio di miglior sportivo, sportivi esemplari sono risultati invece Tea Dušić e Adrian Brajković. Il premio speciale juniores maschi è stato dato al nuotatore diversamente abile Luka Bukša. Come miglior sportiva nella categoria seniores quest’anno è stata scelta la nuotatrice di nuoto sincronizzato Mia Šestan, mentre il premio miglior sportivo seniores è stato consegnato ex aequo a Marco Opšivac per il kick-boxing e al campione olimpico di tiro al piattello di Londra 2012 Giovanni Cernogoraz. Un’altro evento per sottolineare l’importanza dello sport nella vita di ogni giorno, fondamentale per lo sviluppo di valori basilari per la società quali lo spirito di gruppo e la solidarietà, nonché la tolleranza e la correttezza delle azioni.

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5La voce del mandracchio, 1/5/2015

Riunita martedì 24 marzo a Pa-lazzo Manzioli l’Assemblea dei soci della Comunità degli Italiani “Pasqua-le Besenghi degli Ughi”. Approvati all’unanimità il bilancio 2014 e il programma 2015. Dopo la presenta-zione della relazione del comitato di controllo, la presidente dell’associa-zione, Katja Dellore, ha illustrato il la-voro svolto dalla “Pasquale Besenghi degli Ughi” nel 2014. Un anno molto ricco d’attività, in particolare da parte del coro “Haliaetum”, che quest’anno festeggia i suoi 40 anni, del gruppo te-atrale “Piasa Picia”, dei cantanti e dei chitarristi e del gruppo letterario con la pubblicazione di due libri: “L’Isola che non c’è più” e “Piccole storie isolane”, ambedue di Silvano Sau. Ricca anche l’attività sportiva in tutte le categorie. Ai tradizionali giochi dell’Unione Italiana gli sportivi della “Besenghi” hanno vinto in diverse discipline. La parte finanziaria è stata illustrata dalla contabile Lilia Pavlič Hodžič. Per quel che riguarda il piano di lavoro 2015, a disposizione della

Programmi per il 2015 all’Assemblea della “Besenghi”

La rivista “Isola Nostra”, fondata nel 1965 da don Attilio, l’ultimo parroco italiano di Isola, ha trovato nuova vita come supplemento di “La Nuova Voce Giuliana”. L’interruzione di qualche mese fa, nel 50.esimo della fondazione e con il 400.esimo numero pubblicato, riprende, come gradito dono pasquale, con il numero 401. Auguri!

Per Pasqua “Isola Nostra” è rinata con “La Nuova Voce Giuliana”

“Isola Nostra, Benvenuta!” scandisce in chiare lettere la prima pagina della rivista “La Nuova Voce Giuliana”. Anche se tutti i contributi risentono del grave

lutto che da pochi giorni ha colpito improvvisamente gli Isolani con la perdita del presidente Emilio Felluga, è proprio con una sua lettera che ha ini-zio questo nuovo periodo di collabo-razione. Come scrive nell’editoriale la direttrice Alessandra Norbedo, “Siamo ben lieti di continuare assieme questo percorso, con l’impegno, la costanza, la professionalità che da sempre ci accompagnano!” Il supplemento inizia pure con una lettera in prima pagina, come ultimo messaggio di Emilio Felluga ai lettori di “Isola Nostra”, cui fa seguito una breve traccia del suo percorso di vita, intitolato “Il tour della vita di Emilio Felluga”. Tra i contri-buti va notato anche un articolo sulla premiazione avvenuta in novembre a Isola, a Palazzo Manzioli, in occasione del premio conferito dalla Comunità Italiana di Isola a Franco Degrassi.

“Besenghi” ci sarebbero circa 90.000 €, di cui 48.500 devoluti dalla CAN di Isola ed il resto da UI, con la riserva - è stato osservato - che è da prospettarsi un taglio del 30 per cento dei mezzi devoluti dall’Unione. Anche nel 2015 l’attività maggiore (dal punto di vista finanziario) è prevista da parte del coro “Haliaetum”, del gruppo teatrale “Piasa Picia”, dei cantanti e chitarristi guidati da Enzo Hrovatin e dei vari gruppi sportivi. Non bisogna però dimenticare che in seno alla “Besenghi” operano anche molti altri gruppi, da quello dei pittori a quello dei fotografi, da quello storico a quello delle tradizioni e via dicendo. In programma anche una monografia sul Duomo di San Mauro che dovrebbe venir pubblicata entro estate.

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Daniela Zaro: una vita ad accudire bambini, a fare loro da educatrice. Ci sembrava giusto parlare con lei della formazione prescolare dei bambini e della Scuola materna L’Aquilone, di cui è vicepreside, ma anche del ruolo che assume l’istituzione nel contesto isolano e della Comunità italiana.

L’intervista: Daniela Zaro

Che cosa vuol dire essere insegnante di bambini prescolari?

Vuol dire essere in grado di dare valori, oltre che competenze, in una scuola che spesso si ferma all’aspetto tecnico. Essere educatore nell’attuale so-cietà è compito assai difficile: bisogna stare al passo con i tempi. Il bambino ha una molteplicità di stimoli per cui bisogna dargli un metodo di gioco che lo metta in condizioni di capire e scegliere con spirito critico. L’insegnante è allo stesso tempo un adulto, ma sa stare dalla parte dei bambini, sa essere un punto di riferimento. Nella scuola materna l’insegnante deve saper educare i bambini ed aiutare le famiglie.

Qual è il ruolo dell’insegnante della scuola per l’infanzia nella società moderna e in che modo con-tribuisce alla formazione dell’individuo?

È una lotta continua contro tutto e tutti, contro le continue riforme e controriforme che talora non fanno altro che confondere le idee. Se si cerca di evitarle, ci si perde. Si prosegue comunque, come sempre, nella continua ricerca di spunti interessanti e coinvolgenti per i bambini. L’insegnante deve cercare di costruire con i genitori percorsi validi per una crescita sana dei piccoli e curare altri aspetti tipici della giovane età, impegni che rendono il mio lavoro diverso da ogni altro. È compito dell’insegnante aiutare con tanto amore i bambini a crescere e inserirsi con responsabi-lità e chiarezza nella realtà quotidiana, sottolineando i valori morali insiti nell’uomo sin dalla nascita, ma che purtroppo spesso si perdono.

Quali sono le peculiarità dell’offerta formativa della SM L’Aquilone?

L’istituzione ha l’obiettivo di educare al cambia-mento, alla processualità e alla ricerca, al rispetto, all’amore per la conoscenza, compreso quella per la lingua italiana, all’amicizia e alla multiculturalità.

Quali sono secondo te le iniziative più azzeccate dell’istituzione?

La nostra istituzione prescolastica ha intrapreso numerose iniziative “azzeccate”. Abbiamo la col-laborazione con altri istituti prescolastici, abbiamo promosso i Giochi dell’amicizia, che coinvolgono le scuole per l’infanzia dei tre comuni costieri, col-laboriamo con la Comunità italiana, con la Scuola materna Mavrica, che ritengo molto importante, e poi mi preme di ricordare lo spettacolo conclusivo di giugno che riscuote sempre successo. All’inter-no dell’istituzione va sottolineato il lavoro fatto, e i risultati ottenuti, per rafforzare la collaborazione tra educatrici e aiuto educatrici. Abbiamo formato un gruppo ben strutturato, che sa affrontare i vari momenti dell’operare quotidiano.

L’istituzione opera principalmente in funzione della comunità italiana, ma usufruisce dei suoi ser-vizi l’intera cittadinanza, il che può essere un valore aggiunto. Quali sono i vantaggi che ne possono trarre gli iscritti?

Gli iscritti possono trovare nella nostra istituzione un punto di riferimento culturale ed umano che li aiuta a capire, interpretare e conoscere l’area che li circonda per essere pronti ad ogni nuova sfida. Pos-sono imparare un’altra lingua, imparare a muoversi tra culture diverse e crearne di nuove.

Quanto è importante per un operatore della scuo-la per l’infanzia l’aggiornamento professionale e a quali aspetti dedicate maggiore attenzione?

Gli aggiornamenti permettono all’insegnante di sviluppare nuove competenze e di approfondire quelle vecchie, danno la possibilità di ipotizzare sani dubbi per accettare consigli vari. Seminari e corsi di aggior-namento sono l’ideale per chiarire ogni incertezza e per rivedere nozioni dimenticate, ripassare al meglio concetti utili per svolgere questa professione. E an-che quando non ha dubbi, spesso è per l’insegnante davvero illuminante scoprire come altre persone af-frontino diversamente una questione data ormai per scontata. È importante quindi considerare ogni evento un investimento per le tue conoscenze. Partecipare spesso a incontri professionali mi permette da un lato di stare sempre aggiornata sulle tematiche professio-nali di proprio interesse e dall’altro di comprendere bene come organizzare a mia volta incontri più o meno similari per impostazione, tematiche e target di utenti. In questo modo si può lavorare sulla propria capacità organizzativa consentendo di aumentarla progressivamente e cercare di relazionarsi con altri professionisti.

Quali sono i rapporti della SM con le organiz-zazioni e le associazioni della Comunità italiana di Isola?

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Io direi buoni, anzi ottimi. Ogni qualvolta abbiamo bisogno di qualcosa le comunità e la CAN ci sostenevano e ci sostengono, sono sempre pronti, si lasciano coin-volgere in attività di ogni genere. Negli anni si sono creati legami e una rete di sinergia che col tempo si va allargando e rafforzando. Sia la CAN che le Comunità, per ogni nostra necessità, da punto di vista mio, personale, sono sempre aperte ad ascoltare ogni nostra esigenza.

Si può fare di più in tale senso?Noi abbiamo un filo conduttore

che accompagna la nostra collabo-razione con la CAN e il punto di riferimento è il suo coordinatore culturale. Molto sensibili nei nostri confronti sono anche i dirigenti e il dialogo non viene mai meno. Vorrei soltanto mettere in rilievo quello che è stato già fatto e che si fa, come la partecipazione al Con-corso letterario e di arti figurative, l’organizzazione di spettacoli vari,

come quello in occasione di San Nicolò o del Festival della fiaba del litorale, la nostra presenza in generale a Palazzo Manzioli in occasione di vari eventi e mostre, che vengono visitate spesso dai nostri gruppi. Io ritengo importante che i bambini sappiano dov’è Palazzo Manzioli e vi entrino quanto più spesso per fare nuove esperienze culturali e per venire quanto più a contatto con la lingua italiana.

Marino Maurel

Altri due grandi nomi dell’enologia mondiale si aggiungono all’albo d’oro del Premio Internaziona-le Vinitaly, istituito da VeronaFiere nel 1996. Si tratta della cantina Livio Felluga, come riconoscimento dell’eccellenza raggiunta e al grande uomo e decano del vino che l’ha creata, e dello Chateau Cheval Blanc guidata da Pierre Lurton.

Livio Felluga, Isolano Doc, vincitore del Premio Internazionale Vinitaly 2015

Queste le motivazioni:“L’azienda di Livio Felluga, di origine istriana trasferitosi con la

famiglia in Friuli Venezia Giulia, è una delle più grandi realtà vinicole della regione, con 125 ettari da dove vengono prodotti i tipici eccellenti vini friulani, dalla Malvasia, alla Ribolla Gialla, al Friulano, ma anche il Terre Alte, uno dei più grandi vini bianchi italiani da assemblaggio. La Livio Felluga si è sempre distinta anche per la produzione di uno dei Picolit migliori, un vino semplicemente magnifico che onora la memoria di quello che è uno dei più famosi vini italiani di sempre, già presente sulle mense degli zar e dei re e principi di tutta Europa. Recentemente, alla Livio Felluga sono state affidate anche le prestigiose e famose vi-gne dell’Abbazia di Rosazzo, da cui viene prodotto un altro grande vino bianco che porta il nome dell’Abbazia stessa. Livio Felluga, cent’anni molto ben portati, è uno dei grandi uomini del vino italiano, e ancora oggi si interessa della gestione della azienda di famiglia dove lavorano i figli Maurizio, Andrea, Filippo ed Elda”. Vogliamo ricordare che alcuni anni fa la nostra CAN aveva assegnato a Livio Felluga il Premio Isola d’Istria.

Pochi giorni dopo, l’Università degli studi di Udine conferì al grande Isolano la Laurea Honoris causa per il grande merito di essere riuscito ad armonizzare nel suo settore, la tradizione con l’innovazione, individuando nuove strategie produttive e di marketing. Ma ci ha anche insegnato a guardare il mondo con gli occhi curiosi e visionari di un bambino. Congratulazioni e auguri anche da parte della Redazione de “Il Mandracchio”.

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Una ventina d’anni fa la nostra redazione pubblicò un piccolo volumetto di circa 100 pagine, di poche pretese, dal pomposo titolo di “La Nostra Storia - Calendario storico di Isola fini al 1954”. Certamente, con il senno di poi, possiamo riconoscere che erano più le date e gli eventi lasciati fuori o dimenticati, che quelli inseriti. Tra questi ultimi, quella del 1 Maggio 1945. Poche righe per spiegare che cosa era successo negli ultimi giorni di aprile di quell’anno e che cosa avvenne nella nostra piccola cittadina, nei primi quindici giorni di maggio. Ma, soprattutto, in appena tre righe, chi aveva liberato Isola dai tedeschi! E fu per quelle tre righe che, dopo la pubblicazione del volumetto, non mancarono i grattacapi!

Andiamo con ordine: sette date su una pagina del fascicolo, arricchite da una fotografia del monumento che gli Isolani dedicarono alle quattro vittime dei tedeschi.

1945 - 15 aprileIl GAP isolano assalta e irrompe nella caserma della Guardia Civica, portando via armi e munizioni. 1945 - 22 aprileI tedeschi fanno saltare il porto di Isola. Le esplosioni danneggiano più di 150 case lungo la riva. Ven-

gono distrutti o danneggiati 17 pescherecci. Il prefetto di Isola Albino Pertot costituisce un Comitato di Ordine pubblico con il compito di iniziare

la riparazione degli edifici danneggiati. (È lo stesso che, sempre il Pertot aveva nominato l’11 settembre 1943, alla vigilia della venuta a Isola delle truppe tedesche).

1945 - 28 aprileLa Guardia Civica di Isola, anticipando l’arrivo delle unità partigiane, si trasferisce a Capodistria. Il

Distaccamento di Marina si insedia nella città e assieme ai rappresentanti del CLN locale festeggiano la liberazione di Isola.

1945 - 29 aprileUna colonna motorizzata tedesca, in ritirata dall’Istria, si avvicina a Isola. Viene attaccata da un reparto

del Distaccamento di Marina presso il crocevia del fabbro, all’inizio della salita di Saletto. Vengono distrutti due autocarri. Otto tedeschi rimangono uccisi. Nello scontro perdono la vita quattro isolani: Mario Moro, Ferdinando Degrassi, Mario Millo e Luigi Postogna. I tedeschi riescono ad entrare a Isola. Catturano il Prefetto Pertot, accusato di aver organizzato la resistenza a Isola e lo deportano.

La nostra storia Primo Maggio 1945: Chi liberò Isola?di Silvano Sau

Inaugurazione del monumento ai quattro Isolani uccisi dai tedeschi. La foto del 1945, ci è stata fornita qualche anno fa da Elpida Chelleri.

1945 - 1 maggioIl compito di liberare definiti-

vamente Isola spetta al gruppo di Carlo Chelleri, composto quasi esclusivamente da isolani. Lo stesso giorno il governo della città viene assunto dal CLN.

1945 - 3 maggioA Isola viene costituito il Pote-

re Popolare. Tra i rappresentanti più in vista Bruno d’Este e Gual-tiero Degrassi. A Pirano si riunisce l’assemblea del CPL del Distretto costiero.

1945 - 13 maggioA Isola viene eletto un Comita-

to cittadino provvisorio il cui com-pito principale è quello di attuare le elezioni per ripristinare “un vero potere popolare”. Il Comitato cittadino è composto da 14 persone ed è guidato da Bruno d’Este.

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Diversi decenni più tardi, durante una celebrazio-ne commemorativa con tanto di banda, stendardi e bandiere delle varie unità partigiane presso la lapide che ricordava i quattro Isolani caduti sotto il piombo nazista, il compianto prof. Ennio Agostini, parlan-do della liberazione della nostra città a nome della Comunità Italiana, volle ripetere testualmente le tre righe che sul 1 maggio 1945 erano scritte a pag. 48 del nostro Calendario storico.

Il nostro rappresentante presso l’Associazione combattentistica isolana, con voce molto alta e con-citata, protestò gridando che non era vero, che non era quella la verità. Che non era stato il CLN Isolano, ma un’unità del Distaccamento della Marina Slovena. Gridò tanto che molti lo pregarono di tacere per non interrompere la cerimonia. Finita questa, l’oratore spiegò che quanto aveva detto l’aveva copiato dalla nostra pubblicazione, e noi, a nostra volta, dicemmo che non era farina del nostro sacco, d’accordo!, ma che l’avevamo presa dall’unica fonte sicura disponi-bile: dal grosso volume dello storico sloveno, nonchè direttore del Museo regionale di Capodistria, Janez Kramar, intitolato “Izola, mesto ribičev in delavcev - Isola città dei pescatori e degli operai”,

Naturalmente, la cosa non finì lì. È stata la stessa Associazione combattentistica isolana che, nelle set-timane successive organizzò una serie di incontri e confronti tra noi e lo storico per cercar di capire cosa e come. Anche perché, tra tutti i membri dell’Asso-ciazione combattentistica isolana nessuno ne sapeva niente, infatti la loro presenza fisica a Isola risaliva a qualche decennio più tardi, come per la stragrande maggioranza della popolazione isolana dopo il mas-siccio esodo del 1955-56. Quindi, non erano certa-mente in grado di rivelare qualsiasi altra possibile verità. Fattore questo che, se non smentiva colui che protestava, non metteva dalla parte del torto neanche la nostra redazione che aveva osato pubblicare quelle tre righe sul Primo Maggio 1945.

Lo storico Janez Kramar, al terzo o quarto con-fronto, ribadì di esser sicuro di quello che aveva scritto nel suo poderoso volume sulla base di una

Lapide dedicatacata alle vittime dei tedeschi, oggi.

testimonianza documentata trovata presso l’archivio dell’Istituto per la Storia del Movimento di Libera-zione del Friuli Venezia Giulia di Trieste. A conferma del ruolo sostenuto dal CLN Isolano nella liberazione di Isola dai tedeschi e dai repubblichini, ci venne anche la testimonianza del senatore Paolo Sema che, durante il periodo bellico e postbellico, era stato un importante personaggio e mediatore tra militanti an-tifascisti italiani e sloveni del territorio.

Per salvare il nostro buon nome, e, per quei tem-pi, non solo questo, riuscimmo a trovare anche noi il documento cui si riferiva Janez Kramar. Era stato scritto da un certo capitano Chelleri che raccontava per filo e per segno come era avvenuta la liberazione di Isola quel lontano primo maggio 1945 da parte della locale unità del CLN. Un Comitato che era rimasto operante in clandestinità, pur se con ruoli e finalità diverse, fin dal 1943. Non solo, ma descrisse anche gli eventi dei giorni che precedettero e che seguirono il primo maggio e che avevano portato ad una diversa “coloritura nazionale” del potere popolare di Isola.

Noi, continuammo la nostra ricerca, anche con l’aiuto del connazionale contestatario. Trovammo altre testimonianze, sotto forma di documenti o di biografie. Si differenziano soltanto nel valutare a chi deve andare il vanto di aver liberato Isola. Ora che siamo cittadini europei, in fondo, non ha nemmeno tanta importanza . Ma riteniamo giusto far sapere agli Isolani, vecchi e nuovi, quanto siamo riusciti a capire anche noi. Tutte le verità che, in forma succinta, vi presenteremo, una per volta, nei prossimi numeri.

Immagine della copertina del volumetto “La nostra storia” e del volume dello storico sloveno Janez Kramar.

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EthnoInsula ha colpito ancora! È il caso di dirlo. L’edizione 2015 è stata veramente di qualità. Dopo l’avvincente narrazione delle struggenti e dolci vicende antiche di Michele Gazich, e dopo l’unicità del timbro di voce e la grinta dalle venature meridionali di Ylenia Lucisano, la Comunità autogestita della Nazionalità Italiana di Isola ha tirato fuori dalla manica, il 17 aprile, il terzo asso: Daniele Ronda e la sua band. Il cantautore piacentino è ormai conosciuto come una delle voci più autorevoli della scena folk italiana. Dalla collaborazione con grandi artisti italiani quali Nek, Mietta e Massimo di Cataldo alla vincita di importanti riconoscimenti quali il Premio Lunezia e il Premio Enriquez - Città di Sirolo” per il miglior album dell’anno per la Categoria Musica Pop e d’Autore. Quest’ultimo assegnatogli per il suo terzo e più recente progetto discografico “La Rivoluzione”. Palazzo Manzioli ha avuto l’onore di essere stato

Giovedì 9 aprile alla Galleria Insula e a Palazzo Manzioli è stata inaugurata una mostra di tre giovani artisti. La CAN di Isola in collaborazione con la Galleria Insula ha allestito la mostra, intitolata “Sei occhi”; appunto quelli degli autori Rok Kleva Ivančič, Nik Anikis Skušek, entrambi classe 1990, e Rihard Lobenwein, generazione 1989, i quali presentano al pubblico la propria realtà e il proprio mondo. Due gli artisti presenti all’inaugurazione: Rok Kleva Ivančič di Isola e Rihard Lobenwein di Strugnano. Il direttore della Galleria, Dejan Mehmedovič, nella presen-tazione introduttiva ha voluto soffermarsi sul fatto che pur trovandoci in un’era dove l’arte contemporanea miri alla sperimentazione di nuove tecniche e tendenze, i tre ragazzi adottino ancora uno stile classico, quasi tradizionale. Le opere d’arte di Lobenwein, estremamente iperrealistiche e con una ricerca minuziosa del dettaglio, potrebbero essere facilmente confuse per dei dipinti del periodo Barocco. Skušek adotta uno stile molto simile a quello prima citato, ma vi fonde anche elementi esoterici, legati alla mitologia, facendo emergere la sua visione spirituale sul mondo. I quadri di Kleva Ivančič sono alquanto diversi in confronto a quelli degli altri due pittori, difatti, con forme stilizzate, ma pur sempre reali, rappresenta immagini legate all’infanzia.

EthnoInsula 2015: Daniele Ronda entusiasma il pubblico del Manzioli

Le opere di tre giovani artisti in Galleria Insula e Palazzo Manzioli

previsto quale seconda location della tournée del 2015 dell’artista emiliano intitolata “Diversità Tour”. Accanto a Daniele Ronda la band Folklub com-posta da Sandro Allario (fisarmonica, pianoforte, organo hammond), Carlo Raviola (basso), e dalla new entry Pier Foschi, tra l’altro, ex batterista di Jovanotti. Gli ottimi musicisti hanno guidato il pubblico lungo il percorso artistico del Ronda segnato da brani di successo quali La Rivoluzione, La sirena del Po, L’Inno alla diversità - scritto per celebrare le diverse culture locali italiane come ricchezza del Pa-ese – e altri. Quasi due ore di musica intensa, grintosa e travolgente che ha davvero entusiasmato il pubblico presente. Due i bis concessi.

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La voce del mandracchio - mensile della Comunità italiana di IsolaCaporedattore responsabile: Andrea ŠumenjakRedazione: Corinne Brenko, Claudio Chicco, Kris Dassena, Marino Maurel, Silvano Sau, Andrea ŠumenjakSede: Piazza Manzioli 5, Isola, Slovenia tel., fax: (+386 5) 616 21 30, 616 21 32, sito Internet: www.ilmandracchio.org(Il giornale è iscritto nel Registro dei media del Ministero per la cultura della Repubblica di Slovenia al No. 1143.)

Primavera all’insegna del vino

Nella suggestiva cornice di Piazza e Palazzo Manzioli, della Chiesa di Santa Maria d’Alieto e, quest’anno, pure dell’antica Casa del Podestà, venerdì 24 aprile, si è svolta la quarta edizione di Orange Wine Festival. Presenti una settantina i produttori di vino provenienti, oltre che dalla Slovenia, pure da Italia, Croazia, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia e, addirittura dalla Nuova Zelanda. A salutare i presenti all’inaugurazione vera e propria nella chiesa di Santa Maria d’Alieto Sašo Dravinec per l’organizzatore, il sindaco Igor Kolenc, Marko Gregorič, presidente della Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana di Isola, co-organizzatrice dell’evento, Jordan Cigoj per i viticoltori e il parroco Janez Kobal, che ha benedetto i vini e la manifestazione. Per il presidente Gregorič si tratta di un evento che sta assumendo una portata internazionale ed è un’ottima possibilità per far conoscere la nostra Comunità ad un pubblico più ampio. “Per la comunità nazionale italiana di Isola è sicuramente importante far parte di questo progetto e dimostrare di essere una comunità aperta che riesce a vedere anche al di fuori degli schemi classici comunitari che spesso cadono nell’autoreferenzialità. Con questo tipo di progetti dimostriamo di essere una comunità aperta e di dare il nostro contributo attivo e proattivo per lo sviluppo del territorio”. Nel pomeriggio il numeroso pubblico ha potuto degustare quasi 200 vini esposti e visitare i numerosi stand gastronomici allestiti da una ventina di ristoratori presenti alla manifestazione.Sempre il Manzioli ha ospitato sabato 28 marzo la seconda edizione di Refuscus mundi, che ha visto la partecipazione di una quarantina di produttori di vino provenienti da Slovenia, Italia e Croazia. Più di un centinaio i prodotti presentati, tutti appartenenti alla famiglia del rinomato Refosco, la varietà più diffusa non solo nella nostra regione ma pure nel Carso e nel vicino Friuli. Accanto al Terrano e ai vari relativi uvaggi e vinaggi, quest’anno è stata apprezzata pure la presenza del Montepulciano d’Abruzzo, anch’esso considerato un lontano parente del Refosco.

La compagnai triestina “Teatro Incontro” ha portato domenica 19 aprile nella nostra cittadina un adattamento dell’opera di Moliere Don Giovanni o Il convitato di pietra in cui il protagonista si presenta come un seduttore e un rubacuori cinico e spietato tante che le prime rappresentazioni suscitarono scandalo. “Teatro Incontro” è un’associazione senza fini di lucro costituita in prevalenza da giovani che entrano a far parte della Compagnia dopo un corso preparatorio di almeno due anni e che normalmente sfocia nella produzione di un saggio finale. Quest’anno la compagnia celebra il quarantesimo anniversario della sua fondazione, avvenuta nel 1975 ad opera del regista Spiro Dalla Porta Xydias. Il gruppo ha portato

Don Giovanni al teatro di Isola

ad Isola altre produzioni, sempre ben accolte e tutte di qualità e dal rigoroso taglio professionale. È il caso anche di Don Giovanni adattato da Sandro Rossit, che ha curato anche la regia. Gli attori hanno mostrato una buona presenza scenica, ottime capacità mimiche e di recitazione e lo spettacolo è risultato scorrevole e avvincente, con l’immancabile scena finale ad effetto in cui il protagonista viene fatto scomparire dalla statua del Commendatore, che aveva ucciso all’inizio della commedia. È la punizione per il libertinaggio, le beffe che si faceva del cielo pur di soddisfare le sue irrefrenabili smanie d’amore. Non mancano gli effetti comici, di cui Moliere era grande maestro. Hanno recitato Luca Giustolisi (Don Giovanni), Daniel Zerjul (il fido servo Sganariello) Michela Miele, Alessia Giani, Stefano Favretto, Francesca Battiston, Alessia Cozzi, Cristina Baccara, Giorgio D’Orlando, Franco Favento e Alessandro Antonello. La bella serata è stata offerta dalla CI “Pasquale Besenghi degli Ughi”. Peccato che il pubblico isolano mostri di volta in volta segni di disaffezione nei confronti degli spettacoli di prosa.

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La compagnia La Bottega di Concordia Sagittaria, in provincia di Venezia, ha presentato domenica 22 marzo “Femmine da morire”, una serie di monologhi con coreografie e video per far riflette sulla violenza sulle donne, di forte impatto emotivo sull’attento pubblico isolano. Il tema molto forte affrontato dalla compagnia diretta da Filippo Facca ha coinvolto lo spettatore a riflettere sul fenomeno che, almeno in Italia, sta assumendo proporzioni sempre più grandi. La serata è stata organizzata dalla CI “Dante Alighieri”.

Da lunedì 20 a mercoledì 22 aprile Palazzo Manzioli ha ospitato la “Bancarella del libro italiano gratis”. Circa duemila volumi sono stati offerti ai visitatori da una decina di donatori di Isola e della vicina Muggia. L’iniziativa vuol ricordare anche i 120 anni della prima biblioteca popolare di Isola, nata il 12 aprile del 1895. La “Bancarella”, è stata allestita dalla CI “Pasquale Besenghi degli Ughi”.

Agli “Appuntamenti con il cinema italiano” (CI PBdU) ricordata l’epopea della resistenza italiana ed europea con il film “Achtung Banditi!” di Carlo Lizzani. I valori della esistenza, oggi altrettanto attuali che mezzo secolo fa in Italia e in tutta l’Europa, sottolineati nella presentazione da Silvano Sau. Un appuntamento mensile, che ormai può esser considerato a tutti gli effetti un vero e proprio “cineclub” animato dal desiderio di assistere alla proiezione di film di qualità.

La CI “Dante Alighieri” di Isola ha ospitato sabato 11 aprile a Palazzo Manzioli Alessandra Giardina e Giorgio Santi che hanno presentato al pubblico, attraverso musiche e versi, uno spettacolo interamente dedicato al mare. I due artisti marchigiani hanno presentato lo spettacolo “Il mare e le sue storie” tramite versi e musiche proponendo un itinerario tra l’800 e il ‘900, fino ad arrivare ai giorni nostri.

Come ormai da tradizione, anche questo Lunedì dell’Angelo ha visto la partecipazione del Coro Haliaetum della Comunità degli Italiani “Pasquale Besenghi degli Ughi” di Isola alla Santa Messa celebrata in gran parte in lingua italiana dal parroco, don Janez Kobal, nel Duomo di San Mauro. Il coro, con grande bravura, ha eseguito otto brani sotto la direzione del maestro Giuliano Goruppi, che ha anche eseguito l’accompagnamento all’organo.

È arrivata quest’anno alla sua ottava edizione, la tradizionale Gara dei dolci pasquali, organizzata dalla Comunità degli Italiani “Pasquale Besenghi degli Ughi” di Isola e svoltasi sabato 4 aprile. A partecipare sono stati dodici concorrenti, molti dei quali già veterani della competizioni, che hanno presentato altrettanti dolci. In gara anche due partecipanti della sezione giovani, Tim Korošec con il dolce “Kinder” e Alessia Quassi con la torta al cioccolato e arance. Per quanto riguarda la sezione degli adulti, la vincitrice di quest’anno è Simona Korošec, con il dolce “Tubo”, il secondo premio è andato a Oriana Babič, con i “bruti”, mentre al terzo posto si è piazzata Milena Mohorko con il dolce “Raffaello”.