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Amica Voce MAGGIO-GIUGNO LUGLIO-AGOSTO 2012 ANNO LXXXIV Nº 3 25 anni di servizio come prete nella Chiesa BOLLETTINO BIMESTRALE DELLA PARROCCHIA DI SAN LEONARDO 15 Giugno 2012: Solennità del Sacro Cuore di Gesù. Celebrazioni in Parrocchia: il 15 Giugno, santa Messa alle ore 18,30 in Chiesa. il 16 Giugno, santa Messa alle ore 8, presso la Cap- pella delle Suore, nella Memoria del Cuore Immacolato di Maria. (continua in quarta pagina) www.parrsanleonardo.altervista.org Cari parrocchiani, in questo mese di maggio celebro il XXV anniversario della mia ordinazione presbiterale, avvenuta il 23 Maggio 1987 in Cattedrale a Parma, per il ministero dell’amato Mons. Benito Cocchi, allora nostro Vescovo. In questa lettera vorrei anticipare qualcosa dei miei sentimenti che esprimerò anche nell’omelia di quel giorno, celebrando la messa alle ore 19,30, nella nostra bella Chiesa parrocchiale. Qualcosa di quello che siamo oggi è stato anti- cipato ieri. Proprio uno dei mie predecessori a San Leonardo, guidando il primo corso di Esercizi Spirituali della mia vita (ero in I media, a Villa Santa Maria di Fornovo), don Ampelio Zoni, ci fece fare quello che allora sembrava un giochetto: dopo averci spiegato come funziona un asse- gno, ci ha fatto firmare una pagina bianca del quaderno, come un assegno in bianco dove la cifra richiesta ce l’avrebbe messa il Signore Gesù. Penso che Dio non abbia bisogno di norme antirici- claggio o che consentano di verificare la “tracciabilità” delle operazioni finanziarie. Sta di fatto che di cifre, più o meno alte, ne ha scritte tante. Cosa ho fatto in questi venticinque anni? Ho vissuto come educatore in Seminario Minore, dopo una vita trascorsa in Seminario a Parma e a Pia- cenza; diciannove anni di servizio provinciale all’AGESCI; l’appartenenza all’antico sodalizio del Consorzio dei Vivi e dei Morti e la Chiesa di Santa Lucia; le Parrocchie che ho servito: Fornovo, Collecchio e, ora, in questa di San Leonardo, formidabile per storia ed energie umane… quanti ho incontrato, ma anche quanti si sono allontanati per colpa mia… Anche la conoscenza dei limiti e le ferite dei fallimenti fanno parte dell’apprendimento di venticinque anni di ministero. La maturità degli anni mette meglio in luce i limiti. Quando si arriva a queste date ci si rende conto che al “grazie” occorre unire la richiesta di perdono. Il “Kyrie eleison” per tutti i limiti e le bassezze che accompagnano umanamente il mio servire e che non sono facili da sintetizzare con l’altezza del mandato ricevuto. Limiti di carattere, di apprendimento, di memoria, di sintesi, di sensibilità, ecc. quei limiti che sono l’insieme della manie e delle abitudini mentali che fanno parte di ogni persona ma che per un prete diventano “fatto pubblico” e, purtroppo, anche motivo di scandalo. Chiedo perdono puntando sull’umiltà del prossimo che mi sta di fronte, perché solo un prossimo umile può concedere il perdono di questi limiti che non sono voluti, ma appartengono alla persona, al vivere umano, alla cultura. Se si incontra un prossimo che presume di non avere limiti e di essere in ogni caso nel giusto… tutto resta separazione e tensione, disagio. Una comunità può perdonare il suo parroco? Lo può accogliere per quello che è e per quello che può dare. Solo questo: un fratello tra fratelli che ha il servizio di esortare e pregare in nome di Dio. Una comunità può perdonare il suo parroco se “La fede esiste solo come sequela” (E. Shweizer) Francesco Scaramuzza, Madonna della Rosa, Chiesa di San Leonardo (PR) capisce questo. Che cosa ho imparato? Non suoni di scandalo a nessuno se come simboli- smo adopero la “Linea l’ombra” di Konrad. Vivere nella “bonaccia”: la vita è complicata… è più un ondeggiare qual e là che non una corsa a scenari sempre nuovi, verso obiettivi definitivi. Una “bonaccia”, come leggevo da studente, facendo meditazione sul libro di Voillaume, “Come loro” (ed. Paoline): ”Ci sarà il peso di tutta questa vita…da por- tate ogni giorno, ogni mattina” perché la moneta d’oro ricevuta con la chiamata al presbiterato non sia una lega ma si purifichi e diventi oro puro. A ciò si aggiunge il senso del limite che può divenire in un adulto percezione di fallimento e inutilità. Sensazio- ne contro la quale lottare con la forza data dalla preghiera di esorcismo impartitaci nel giorno del nostro Battesimo. Non è questo il tempo delle introspezioni, dell’attenzione al soggetto, alle sue necessità? Ed ecco che a forza di concentraci su noi stessi e sulle opportunità che la vita ci avrebbe dato o negato, diventiamo vittime di pensieri tortuosi e avvilimenti soggettivistici. Da che cosa ho imparato? Devo dire che ho imparato soprattutto dai contrac- colpi della vita. La vita è difficile: spesso ne viviamo e portiamo con noi le conseguenze. Le conseguenze della morte, dei propri cari soprattutto; le conseguenze delle delusioni, dei sogni e progetti, anche buoni, che si infrangono; le conseguenze dei contrasti con le persone, a volte anche con i collaboratori e i superiori; conseguenze del mancato approfondimento culturale, della pigrizia negli studi, delle cattive abitudini. Le continue ricadute in quel peccato che, certo, non inficia la grazia, ma ridimensiona ogni prospettiva di vita. I contraccolpi della vita mi hanno insegnato che si può donare tutto. Si può nel senso che non solo ci è chiesto dai doveri del nostro Battesimo e della Ordina- zione, ma è anche possibile! I contraccolpi della vita mi hanno insegnato che il “fate questo in memoria di me” non è solo un sacrificio fisico, ma coinvolge la totalità della persona, in modo radicale. E’ un sacrificio di sogni, doti, pensieri, progetti, ragionamenti. Per amore alla Chiesa, con Cristo, si può donare tutto. Anche il frutto della gioia del ministero. Si può donare la gioia in attesa che il Signore la rido- ni, a modo suo, e quando lo riterrà opportuno. Quel che conta, per noi, è che l’attesa non si trasformi in pigrizia o, peggio, occasione di frustrazione e durezza, ma restiamo “servi fidati e prudenti” (cfr Mt 24,45-ss). La vocazione ricevuta, seguita fedelmente, ci segna con gli atteggiamenti di Cristo. Il dono della vita inizia dove “non sono più io che vivo” (Gal 2,20). A noi preti ce l’hanno insegnato in Seminario e non abbiamo bisogno di fredde circolari per ricordarcelo. Lo abbiamo fatto oggetto di meditazione tante volte, in mattine assonnate, prima di iniziare le giornate della scuola, dello studio e del servizio. Il “non sono più io che vivo” inizia dove si fa per amore di Cristo: perché “Cristo vive in me” (Gal 2,20), continua la lettera di San Paolo, e tutto viene fatto nella fede sua: non si agisce più per il gusto; non si ha bisogno di garantirsi sicurezze umane; il piacere non è più un obiettivo. Ma si agisce perché è necessario: l’amore di Cristo “urget”, ci spinge al pensiero che Lui è morto per tutti (cfr 2 Cor 5,14); Si mette al primo posto solo il servizio ministeriale: “debole con i deboli, tutto a tutto” perché tutti incontrino Gesù (cfr 1 Cor 9,19); ci si affida solo alla gioia donata: la gioia delle per- sone che si amano e vivono unite (cfr Fil 2,2). Ma è un cammino tutto in salita, da non predicare agli altri con leggerezza soprattutto se nella vita si è vincenti, secondo i criteri del mondo: il dono di sé non si predica. Ci si accompagna agli altri e si fa il passo assieme, giorno dopo giorno. Spesso è un cammino in salita e capita di non avere più fiato. Mille chiamate nella Chiamata. Signore, il mio fiato! Perfino il mio fiato, ormai dipende da te che me lo doni ogni giorno. La mia vita non si ferma mai, non ha scene centrali,

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AmicaVoce MAGGIO-GIUGNO

LUGLIO-AGOSTO 2012 ANNO LXXXIV Nº 3

25 anni di servizio come prete nella Chiesa

BOLLETTINO BIMESTRALE DELLA PARROCCHIA DI SAN LEONARDO

15 Giugno 2012: Solennità del Sacro Cuore di Gesù.

Celebrazioni in Parrocchia:il 15 Giugno, santa Messa alle ore 18,30 in Chiesa.il 16 Giugno, santa Messa alle ore 8, presso la Cap-

pella delle Suore,nella Memoria del Cuore Immacolato di Maria.

(continua in quarta pagina)

www.parrsanleonardo.altervista.org

Cari parrocchiani,in questo mese di maggio celebro il XXV anniversario

della mia ordinazione presbiterale, avvenuta il 23 Maggio 1987 in Cattedrale a Parma, per il ministero dell’amato Mons. Benito Cocchi, allora nostro Vescovo.

In questa lettera vorrei anticipare qualcosa dei miei sentimenti che esprimerò anche nell’omelia di quel giorno, celebrando la messa alle ore 19,30, nella nostra bella Chiesa parrocchiale.

Qualcosa di quello che siamo oggi è stato anti-cipato ieri.

Proprio uno dei mie predecessori a San Leonardo, guidando il primo corso di Esercizi Spirituali della mia vita (ero in I media, a Villa Santa Maria di Fornovo), don Ampelio Zoni, ci fece fare quello che allora sembrava un giochetto: dopo averci spiegato come funziona un asse-gno, ci ha fatto firmare una pagina bianca del quaderno, come un assegno in bianco dove la cifra richiesta ce l’avrebbe messa il Signore Gesù.

Penso che Dio non abbia bisogno di norme antirici-claggio o che consentano di verificare la “tracciabilità” delle operazioni finanziarie.

Sta di fatto che di cifre, più o meno alte, ne ha scritte tante.

Cosa ho fatto in questi venticinque anni?Ho vissuto come educatore in Seminario Minore,

dopo una vita trascorsa in Seminario a Parma e a Pia-cenza; diciannove anni di servizio provinciale all’AGESCI; l’appartenenza all’antico sodalizio del Consorzio dei Vivi e dei Morti e la Chiesa di Santa Lucia; le Parrocchie che ho servito: Fornovo, Collecchio e, ora, in questa di San Leonardo, formidabile per storia ed energie umane… quanti ho incontrato, ma anche quanti si sono allontanati per colpa mia…

Anche la conoscenza dei limiti e le ferite dei fallimenti fanno parte dell’apprendimento di venticinque anni di ministero.

La maturità degli anni mette meglio in luce i limiti.

Quando si arriva a queste date ci si rende conto che al “grazie” occorre unire la richiesta di perdono. Il “Kyrie eleison” per tutti i limiti e le bassezze che accompagnano umanamente il mio servire e che non sono facili da sintetizzare con l’altezza del mandato ricevuto. Limiti di carattere, di apprendimento, di memoria, di sintesi, di sensibilità, ecc. quei limiti che sono l’insieme della manie e delle abitudini mentali che fanno parte di ogni persona ma che per un prete diventano “fatto pubblico” e, purtroppo, anche motivo di scandalo.

Chiedo perdono puntando sull’umiltà del prossimo che mi sta di fronte, perché solo un prossimo umile può concedere il perdono di questi limiti che non sono voluti, ma appartengono alla persona, al vivere umano, alla cultura. Se si incontra un prossimo che presume di non avere limiti e di essere in ogni caso nel giusto… tutto resta separazione e tensione, disagio.

Una comunità può perdonare il suo parroco? Lo può accogliere per quello che è e per quello che può dare. Solo questo: un fratello tra fratelli che ha il servizio di esortare e pregare in nome di Dio.

Una comunità può perdonare il suo parroco se

“La fede esiste solo come sequela”(E. Shweizer)

Francesco Scaramuzza, Madonna della Rosa, Chiesa di San Leonardo (PR)

capisce questo.Che cosa ho imparato?Non suoni di scandalo a nessuno se come simboli-

smo adopero la “Linea l’ombra” di Konrad. Vivere nella “bonaccia”: la vita è complicata… è più un ondeggiare qual e là che non una corsa a scenari sempre nuovi, verso obiettivi definitivi.

Una “bonaccia”, come leggevo da studente, facendo meditazione sul libro di Voillaume, “Come loro” (ed. Paoline): ”Ci sarà il peso di tutta questa vita…da por-tate ogni giorno, ogni mattina” perché la moneta d’oro ricevuta con la chiamata al presbiterato non sia una lega ma si purifichi e diventi oro puro.

A ciò si aggiunge il senso del limite che può divenire in un adulto percezione di fallimento e inutilità. Sensazio-ne contro la quale lottare con la forza data dalla preghiera di esorcismo impartitaci nel giorno del nostro Battesimo. Non è questo il tempo delle introspezioni, dell’attenzione al soggetto, alle sue necessità?

Ed ecco che a forza di concentraci su noi stessi e sulle opportunità che la vita ci avrebbe dato o negato, diventiamo vittime di pensieri tortuosi e avvilimenti soggettivistici.

Da che cosa ho imparato?Devo dire che ho imparato soprattutto dai contrac-

colpi della vita.La vita è difficile: spesso ne viviamo e portiamo con

noi le conseguenze. Le conseguenze della morte, dei propri cari soprattutto; le conseguenze delle delusioni, dei sogni e progetti, anche buoni, che si infrangono; le conseguenze dei contrasti con le persone, a volte anche con i collaboratori e i superiori; conseguenze del mancato approfondimento culturale, della pigrizia negli studi, delle cattive abitudini. Le continue ricadute in quel peccato che, certo, non inficia la grazia, ma ridimensiona ogni prospettiva di vita.

I contraccolpi della vita mi hanno insegnato che si può donare tutto. Si può nel senso che non solo ci è chiesto dai doveri del nostro Battesimo e della Ordina-zione, ma è anche possibile! I contraccolpi della vita mi hanno insegnato che il “fate questo in memoria di me” non è solo un sacrificio fisico, ma coinvolge la totalità della persona, in modo radicale. E’ un sacrificio di sogni, doti, pensieri, progetti, ragionamenti. Per amore alla Chiesa, con Cristo, si può donare tutto. Anche il frutto della gioia del ministero.

Si può donare la gioia in attesa che il Signore la rido-ni, a modo suo, e quando lo riterrà opportuno. Quel che conta, per noi, è che l’attesa non si trasformi in pigrizia o, peggio, occasione di frustrazione e durezza, ma restiamo “servi fidati e prudenti” (cfr Mt 24,45-ss).

La vocazione ricevuta, seguita fedelmente, ci segna con gli atteggiamenti di Cristo.

Il dono della vita inizia dove “non sono più io che vivo” (Gal 2,20). A noi preti ce l’hanno insegnato in Seminario e non abbiamo bisogno di fredde circolari per ricordarcelo. Lo abbiamo fatto oggetto di meditazione tante volte, in mattine assonnate, prima di iniziare le giornate della scuola, dello studio e del servizio.

Il “non sono più io che vivo” inizia dove si fa per amore di Cristo: perché “Cristo vive in me” (Gal 2,20),

continua la lettera di San Paolo, e tutto viene fatto nella fede sua:

non si agisce più per il gusto;non si ha bisogno di garantirsi sicurezze umane;il piacere non è più un obiettivo.Ma si agisce perché è necessario: l’amore di Cristo

“urget”, ci spinge al pensiero che Lui è morto per tutti (cfr 2 Cor 5,14);

Si mette al primo posto solo il servizio ministeriale: “debole con i deboli, tutto a tutto” perché tutti incontrino Gesù (cfr 1 Cor 9,19);

ci si affida solo alla gioia donata: la gioia delle per-sone che si amano e vivono unite (cfr Fil 2,2).

Ma è un cammino tutto in salita, da non predicare agli altri con leggerezza soprattutto se nella vita si è vincenti, secondo i criteri del mondo: il dono di sé non si predica. Ci si accompagna agli altri e si fa il passo assieme, giorno dopo giorno.

Spesso è un cammino in salita e capita di non avere più fiato.

Mille chiamate nella Chiamata.Signore, il mio fiato! Perfino il mio fiato, ormai

dipende da te che me lo doni ogni giorno.La mia vita non si ferma mai, non ha scene centrali,

MAG-GIU-LUG-AGO 2012VOCE AMICAPAG. 2

• orari delle messe: feriale: ore 18,00 (nei mesi di Luglio e Ago-sto, ore 18,30)

festivo e vigilia: ore 8,00; 10,00 (eccetto i mesi di luglio e agosto); 11,15; 18,30

• Lodi e dei Vespri: ore 7,30 e 18,00.• Confessioni: sabato dalle ore 16 alle ore 18

CALENDARIO LITURGICO

MAGGIO20. Domenica VII di Pasqua. Solennità dell’Ascensione del Signore. “Ascende il Signore tra canti di gioia” Sante Messe secondo l’orario festivo. 25. Alle ore 16,30: Catechesi Adulti (chiusura

dell’anno). Ore 18,00: Santa Messa.26. Memoria di san Filippo Neri. Ore 18,30: Santa Messa.27. Domenica di Pentecoste “Manda il tuo spirito, Signore, a rinnovare la

terra” Alle messe delle 10 e 11,30: Santa Messe di Prima Comunione.31. Festa della Visitazione di Maria Vergine. Ore 18,00: Santa Messa. Alle ore 21,00: Solenne conclusione del Mese

di Maggio con partenza della processione da Via Bergamo 14: in Chiesa, Benedizione dei Bambini.

GIUGNO1 Memoria di San Giustino, Primo Venerdì del mese. Ore 18,00: Santa Messa.3. Domenica IX del Tempo Ordinario. Solennità della Santissima Trinità. “Beato il popolo scelto dal Signore” Giornata Comunitaria a Tizzano.10. Domenica X del Tempo Ordinario. Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di

Cristo. “Alzerò il calice della salvezza e invocherò il

nome del Signore” Sante Messe secondo l’orario festivo.15. Solennità del Sacro Cuore di Gesù. “L’amore del Signore è per sempre” Ore 18,30: Santa Messa. Le Suore Piccole Figlie rinnovano i voti religio-

si.16. Festa del Cuore Immacolato di Maria. Ore 8,00: Santa Messa nella Cappella della

Scuola Materna.17. Domenica XI del Tempo Ordinario. “E’ bello rendere grazie al Signore” Sante Messe secondo l’orario festivo.21. Memoria di San Luigi Gonzaga. Ore 18,00: Santa Messa.24. Domenica XII del Tempo Ordinario. Solennità della Natività di San Giovanni

Battista. “Dal grembo di mia madre tu mi hai chiama-

to” Sante Messe secondo l’orario festivo. Alla Messa delle 11,15: celebrazione dei

Battesimi.

29. Solennità dei santi Pietro e Paolo. “La loro voce si è diffusa per tutta la terra” Ore 18,00: Santa Messa.

LUGLIOAvviso importante: nelle domeniche di Luglio e

Agosto non c’è la messa delle 10.Nei giorni feriali la messa è celebrata alle ore

18,30; Il rosario alle 17,30 e il vespro alle 18,00.

1. Domenica XIII del tempo Ordinario “Ti esalterò, Signore, perché mia hai risolle-

vato”. Sante Messe secondo l’orario festivo.3. Festa di San Tommaso Ap. Ore 18,30: Santa Messa.6. Memoria di santa Maria Goretti. Ore 18,30: Santa Messa.8. Domenica XIV del Tempo Ordinario “I nostri occhi sono ricolti al Signore” Sante Messe secondo l’orario festivo.11. Festa di San Benedetto, compatrono d’Europa. Ore 18,30: Santa Messa.15. Domenica XV del Tempo Ordinario “Mostraci, Signore, la tua misericordia” Sante Messe secondo l’orario festivo.16. Memoria della B.V. del Carmelo. Ore 18,30: Santa Messa.20. Festa di santa Brigida, Compatrona d’Europa. Ore 18,30: santa Messa.22. Domenica XVI del Tempo Ordinario. “Il Signore è il mio pastore, non manco di

nulla” Sante Messe secondo l’orario festivo.23. Festa di sant’Apollinare, patrono dell’Emilia Romagna. Ore 18,30: Santa Messa.25. Festa di San Giacomo, apostolo. Ore 18,30: Santa Messa.26. Memoria dei Santi Gioacchino e Anna. Ore 18,30: Santa Messa.29. Domenica XVII del Tempo Ordinario.“Aprila tua mano, Signore, e sazia ogni vivente”. Sante Messe secondo l’orario festivo.

AGOSTO1.2 Agosto. Indulgenza della Porziuncola o “Perdo-

no d’Assisi”. E’ concessa l’indulgenza plenaria in favore dei

vivi e dei defunti a quei fedeli che da mezzogiorno del 1 alla mezzanotte del 2 agosto visiteranno una chiesa parrocchiale o francescana recitando il Padre Nostro e il Credo. Entro 15 gg. precedenti o seguenti si devono adempiere Confessione, Comunione e una preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre.

3. Primo Venerdì del Mese. Ore 18,30: Santa Messa.4. Memoria di San Giovanni Maria Vianney Ore 18,30: Santa Messa.5. Domenica XVIII del tempo Ordinario. “Donaci, Signore, il pane del cielo” Sante Messe secondo l’orario festivo.6. Festa della Trasfigurazione del Signore.

“Splende sul suo volto la gloria del Padre” Ore 18,30: Santa Messa.9. Festa di santa Teresa Benedetta della Croce,

compatrona d’Europa. Ore 18,30: Santa Messa.10. Festa di san Lorenzo. Ore 18,30: Santa Messa.12. Domenica XIX del Tempo Ordinario. “Gustate e vedete come è buono il Signore” Sante Messe secondo l’orario festivo.15. Solennità dell’Assunzione della Beata

Vergine Maria. “Risplende la Regina, Signore, alla tua destra” Sante Messe ore 8; 11,15; 18,30.16. Festa di San Rocco, compatrono della

Parrocchia. Ore 18,30: Santa Messa e distribuzione del

Pane benedetto.19. Domenica XX del Tempo Ordinario. “Gustate e vedete come è buono il Signore” Sante Messe secondo l’orario festivo.20. Memoria di San Bernardo di Chiaravalle. Ore 18,30: Santa Messa.22. Memoria della B.V. Regina Ore 18,30: Santa Messa.24. Festa di san Bartolomeo apostolo. Ore 18,30: Santa Messa.26. Domenica XXI del Tempo Ordinario. “Gustate e vedete come è buono il Signore” Sante Messe secondo l’orario festivo.27. Memoria di santa Monica, Ore 18,30: Santa Messa.28 Memoria di Sant’Agostino. Ore 18,30: Santa Messa.

GRAZIE!La famiglia offre a ricordo di Dolores

Biazzi, Euro 500 da devolvere al pagamen-to della Casa della Comunità.

Dolores, negli anni in cui ha abitato nel nostro quar�ere, ha partecipato con pre-mura e generosità alla vita del nostro grup-po di preghiera e delle Sorelle del SS.mo Sacramento. Non è mai venuta meno al Rosario quo�diano e alla Adorazione mensile se non nel momento del soprag-giungere della mala�a che, lentamente, l’ha portata alla morte. Ora gode del canto della liturgia celeste. Ringraziamo il Signo-re che offre alla nostra comunità persone di fede come Dolores.

Voce Amica della Parrocchia di San Leonardo

Via S.Leonardo, 5 (PR)- Tel 0521.781618 www.parrsanleonardo.altervista.org

[email protected] Tribunale di Parma n. 9/2002

Responsabile: Bruno PescettiDirettore: Don Mauro PongoliniHanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Don Mauro Pongolini e il Consiglio AVIS S.Leonardo.Stampa: Tipolito Toriazzi, Parma

VOCE AMICAMAG-GIU-LUG-AGO 2012 PAG. 3

Nella famiglia parrocchialePregheremo insieme il Santo Rosario sempre alle ore 21, il Martedì e il Giovedì; si aggiunge un venerdì per consentire la preghiera in tutti i luoghi tradizionali.Le famiglie, alle quali è stata affidata l’Icona della Madre di Dio o che hanno un’altra immagine mariana, sono pregate gentilmente di preparare il luogo e esporre l’immagine nell’occasione della recita del Rosario.Come avviene tutto l’anno, il Santo Rosario, viene recitato tutti i giorni anche alle ore 17,30 nella Chiesa Parrocchiale. 1 Maggio: Via Paradigna 3 3 Maggio: Via Brescia 10 8 Maggio: Via San Leonardo 25 10 Maggio: Via Bologna 25,27 – Via Verona 15 Maggio: Via Firenze 41 17 Maggio: Via Pasubio 24 22 Maggio: Via Bergamo 1 24 Maggio: P.le Salsi 29 Maggio: Via Paradigna 55 (Tangenziale)31 Maggio: Da Via Bergamo, 14: Processione Mariana: in Chiesa, seguirà la bene-dizione dei nostri bambini. Partenza alle ore 21. Si ringraziano fin d’ora le persone che cortesemente vorranno addobbare e illuminare le finestre lungo il tragitto della processione: Via Bergamo, Via Brescia, Via Firenze, Via Venezia, Via Vanoni, Via Micheli, Chiesa Parrocchiale.

Maggio: Mese di Maria

Giornata comunitariadella Parrocchia

e Consiglio Pastorale allargatoa Tizzano, Domenica 3 Giugno

Programma:Ore 8,45: Partenza dal Cortile della Chiesaore 10,00: Santa Messa, presso la Casa di Tizzano Lavoro di Gruppo.Ore 13,15: PranzoOre 16,30: (circa) Chiusura della giornata.Sono invitati tutti i parrocchiani, oltre ai membri del CPP, del CPAE, gli animatori, i catechisti, i collaboratori dei vari settori; tutti i fedeli che ritengono di poter offrire un contributo in idee e collaborazione vengano per trascorre insieme una bella giornata.

Non mancare!

AVVISO – INVITO dal Gruppo Musicale e Scuola di Canto

della Casa della ComunitàSabato 19 Maggio, alle ore 20,45, nella

Chiesa ParrocchialeSerata di canto e saggio di fine anno

Tutta la comunità è invitata!

Hanno ricevuto il Battesimo Il 9 Aprile 2012:Daka Endry, di Ervin e Gatti Carlotta;il 22 Aprile 2012:Minardi Marta, di Francesco e Ciuffreda Maria Pia;Tavani Rebecca, di Cosimo e Curatolo Rosaria.Il Signore li rivesta del suo Spirito.Hanno terminato la loro vita sulla terra: Paolina Anna Olivieri, di anni 84;Pasquali Ivanoe, di anni 86;Ronchini Renzo, di anni 81;Mancini Ettore, di anni 81;Fallini Gino, di anni 74;Parizzi Luigi, di anni 69;Benecchi Renzo, di anni 83;Lanfranchi Luisa Naglia;Borchini Angiolina Ponticelli, di anni 92;Bovio Bianca, di anni 85;Puglia Emma Alfieri, di anni 92;Stucchi Osvaldo, di anni 80;Alessandri Alessandro, di anni 77;Ai familiari sentite condoglianze.

Carissimi, ben ritrovati.Vorrei per una volta ap-

profittare di questa pagina per ricordare un amico che ci ha lasciato poco prima di Pasqua. Era uno di noi, faceva parte della nostra famiglia da quando a San Leonardo è nato il gruppo AVIS. È stato infatti uno dei fondatori e da quel mo-mento, per oltre 40 anni, si è sempre dedicato alla causa con grande disponibilità, rinunciando come tutti, anche a qualche momento che avrebbe potuto dedicare alla famiglia o al suo tempo libero.

Gino ci ha lasciato dopo una malattia che piano piano lo ha debilitato, dopo aver perso la moglie alla quale era molto legato e di questa perdita faceva fatica a capacitarsene.

Abbiamo cercato di stargli vicino facendolo sentire indispensabile; si occupava in principal modo della gestione della sede e della sua manu-tenzione; qualsiasi lavoretto o riparazione erano il suo pane ma non voleva in alcun modo essere ringraziato. Per abitudine mi veniva spontaneo dirgli un semplice grazie, ebbene mi redarguiva e mi diceva che assolutamente non dovevo; quello che faceva era per l’AVIS e per l’AVIS si dà ma non bisogna pretendere niente. Questo, in effetti, è lo spirito che ci anima; poter essere di aiuto senza chiedere nulla in cambio.

Gino ci ha lasciato troppo presto, avevamo an-cora bisogno di lui come aveva bisogno la sezione Comunale; quando è stato inaugurato il Centro Tra-sfusionale a San Pancrazio si era reso disponibile

come addetto al ristoro dei donatori facendosi apprezzare anche come barista.

Vogliamo credere che Gino sia andato a cercare gli altri nostri amici che negli anni ci hanno lasciato e che da lassù voglia guidarci a percorrere una strada che sta diventando per noi un

po’ difficile; avremmo bisogno di nuove leve, di giovani che abbiamo voglia di inserirsi e di mettersi al servizio degli altri donando qualche ora del loro tempo; i giovani di oggi hanno un potenziale enorme che non deve essere disperso, hanno idee che con un briciolo di volontà potrebbero essere messe in pratica e rendere tutto più semplice. Potrebbero con i loro mezzi di comunicazione veloce collegarsi con i coetanei per ingigantire la nostra famiglia di donatori. Senza di loro però questa famiglia sarà destinata ad estinguersi; se non riusciamo ad aumentare il numero dei donatori tra pochi anni il fabbisogno di sangue sarà enorme e non riusciremo a soddisfare le esigenze, con la necessità di doverlo di nuovo importare dall’estero con i gravi rischi che ciò comporterebbe.

Rivolgo perciò un appello anche ai genitori di questi ragazzi, che provino a convincerli che vivere un’associazione può essere gratificante e stare insieme ad altre persone, confrontandosi e colla-borando, non farà che accrescere in loro un senso di importanza e maturità.

Aspettiamo che qualcuno voglia prendere il posto di persone grandi che ora non ci sono più ma che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’AVIS San Leonardo.

Ciao Gino.

Scuola dell’Infanzia Paritaria “Sorelle Ferrari”Via Imperia, 2 – 43122 Parma – tel 0521.781619

Centro Estivo 2012 - EstateInGiocoEsperienza estiva per il mese di Luglio (dal 5 luglio al 30 Luglio) rivolta a tutti i bambini di tre, quattro, cinque anni e anche a quelli che hanno già fatto la prima elementare (con la possibilità di essere seguiti nei compiti) come aiuto e sostegno ai genitori e alle tante famiglie

che lavorano.Ci si può iscrivere presso le Suore della Scuola “Sorelle Ferrari” per una sola o tutte e quattro le settimane: occorre soltanto presentarsi pres-

so la scuola e chiedere il modulo di iscrizione. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 maggio p.v.. Chiedere di Suor Giuseppina.

Notizie dal Gruppo S.Leonardo

MAG-GIU-LUG-AGO 2012VOCE AMICAPAG. 4

(segue dalla prima pagina) I cresimati e le loro famiglie a Romaè un insieme di movimenti: tante sono le chiamate dentro alla chiamata iniziale del primo giorno.

Chiamate nella chiamata.Chiamate modeste di campanelli, telefoni, mail.Chiamate senza spettacolo nel palcoscenico di-

smesso del lunedì.Chiamate veloci, presuntuose e umili, amiche e ostili,

importune e amabili.Chiamate senza l’onore del “diario scritto” che le

eterna nel tempo.Chiamate dimenticate in un attimo e chiamate che

angosciano per giorni e mesi.Sono le mie chiamate nella chiamata.Chiamate che accadono nel più basso avvallamento

della storia che è il Mar Morto delle mie possibilità, il Giordano tortuoso della mia coerenza morale.

Cieli e squarci di cielo che si aprono su di me in tempeste di sabbie turbinose.

Chiamate rivolte a me.Chiamate senza senso o, meglio, con un senso

sconosciuto; sempre chiamate a servire.Chiamate al silenzio quando viene chiesto di dire

“no” anche se è “sì”, di dire “sì” anche se è “no”.Chiamate che potrebbero essere una svolta, ma sono

solo tortuosità della vita.Chiamate dove ogni giorno la vita si trasforma e

trasforma anche il temperamento: chiamate che fanno dell’uva, un vino; del frumento, un pane; della vita, una messa.

Chiamate dove l’Eucarestia non si fa, ma ci fa.La pagina della vita è scritta dalle chiamate

corrisposte.Sono chiamate, Signore, che scrivono sulla pagina

bianca della mia vita. Per ora l’hanno scritta solo per venticinque anni: un puntino di inchiostro nel vento della storia umana senza nome. Un raggio di luce per grazia di Dio nella storia della Salvezza.

Tu, o Dio, sei l’Autore della mia chiamata.Ti ringrazio, Signore, per questi venticinque anni

in cui mi hai concesso di lavorare con te in mezzo agli uomini e alle donne incontrati.

Ti ringrazio perché mi hai tenuto per mano e per i capelli, non solo perché non abbia a inciampare il mio piede, ma anche perché non abbia a sbattere il naso accecato da inutili cocciutaggini.

Ti ringrazio, Signore, per la Chiesa che, come è moglie assillante ed esigente, così sa essere anche una amante misteriosa e intrigante.

Conservami, o Signore e Padre, paziente in queste quotidiane, turbinose, enigmatiche chiamate che co-stellano il servizio di ogni credente cristiano e di ogni prete.

Guidami, ancora, o Signore, nel corso dei giorni che per te sono luce e per me rinnovata occasione di offerta. Amen.

Don Mauro

Allo scopo di snellire e ottimizzare la distribuzione del giornalino parrocchiale “Voce Amica”, con l‛anno 2012 si vuole creare un indirizzario di coloro che desiderano ricevere il giornalino, o per posta semplice, oppure per posta elettronica. Con questi indirizzi potremo giungere sia nel territorio parrocchiale che fuori da esso. Si assicura che tutti gli indirizzi ricevuto saranno usati esclusivamente allo scopo per il quale ora vengono richiesti secondo le vigenti leggi.La comunicazione di questo indirizzo non implica il pagamento di alcun abbonamento: il giornalino parrocchiale è un servizio di comuni-cazione della vita della comunità che viene pagato con le offerte raccolte in Chiesa oppure durante la visita pasquale, oppure l‛annuale offerta del bollettino allegato.

DESIDERO RICEVERE “VOCE AMICA”In formato cartaceo al seguente indirizzo:

nome…………..........................……..........….. cognome …………..............................………………….

Via …………………..............................................………….. n°……… …………………….....…………………………. 43…… ........PARMAIn posta elettronica al seguente indirizzo: …………........................………………………………………….............…………….Questa Scheda potrà essere portata in Chiesa e depositata nell‛apposita cassetta oppure consegnata al Parroco durante la visita pa-squale. Si possono anche inviare i dati attraverso e-mail: [email protected] . Chi avesse già comunicato il proprio indirizzo non tenga conto di questo avviso.

Il 5 e 6 maggio, con i cresimati e un gruppo di loro famigliari siamo stati a Roma per rinnovare la professione di fede sulla tomba degli Apostoli Pietro e Paolo.

La domenica 6, abbiamo partecipato alla Preghiera di mezzogiorno del “Regina Coeli”. Il Papa Benedetto XVI ha salutato i gruppi presenti tra i quali “i ragazzi della Parrocchia di San Leonardo in Parma che hanno ricevuto la Cresima accompagnati dai loro famigliari”. Nel discorso il Santo Padre ha detto: “E’ indispensabile rimanere sempre uniti a Gesù, dipendere da Lui, perché senza di Lui non possiamo far nulla. In una lettera scritta a Giovanni il profeta, vissuto nel deserto di Gaza nel V secolo, un fedele pone la seguente domanda: come è possibile tenere insieme la libertà dell’uomo e il non poter far nulla senza Dio? E il monaco Giovanni risponde: Se l’uomo inclina il suo cuore verso il bene e chiede a Dio l’aiuto, ne riceve la forza necessaria per compiere la propria opera. Perciò la libertà dell’uomo e la potenza di Dio procedono insieme. Questo è possibile perché il bene viene dal Signore, ma esso è compiuto grazie ai suoi fedeli (…). Cari amici, ognuno di noi è come un tralcio, che vive solo se fa crescere ogni giorno nella preghiera, nella partecipazione ai sacramenti, nella carità, la sua unione con il Signore. E chi ama Gesù, vera vite, produce frutti di fede per un abbondate raccolto spirituale”.

Auguri di Pasqua da Mons. Ruggero FranceschiniSmirne, S. Pasqua 2012Carissimo Don Mauro, Carissimi fedeli,permettetemi di raccogliere il messaggio che ogni anno ci raggiunge con la celebrazione della

Pasqua: l’amore di Dio che ci dona il Suo Figlio, rifiutato e ucciso, e che ce lo restituisce risorto. E in Lui ci restituisce la speranza di una vita che non muore, che si apre a un futuro di gioia e di pace.

Da questa Terra di missione vorrei ripetere, ora più che mai, la bella notizia: non siamo soli, non siamo mai soli, il Signore Gesù, Risorto, cammina con noi, sulle difficili e aspre strade di questa nostra Turchia, e su ogni strada del mondo!

La parola d’obbligo allora è: Coraggio! Coraggio per noi, per le nostre comunità, per le nostre famiglie, per ogni nostro fratello, per questa nostra seconda patria dove il Signore ci ha chiamati, perché ogni fardello condiviso rende più lieve il cammino.

Grazie, sempre, per il vostro ricordo e le vostre attenzioni verso queste nostre realtà missionarie, per il vostro sostegno concreto e per la vostra amicizia, che ricambio di cuore. Assicuro la mia pre-ghiera riconoscente, con gli auguri più vivi e sinceri per una serena e Santa Pasqua, a te, Carissimo Don Mauro, a voi carissimi fedeli, alle vostre famiglie, e a quanti portate nel cuore.

Con profonda stima e riconoscenza, in Cristo unito

+ Ruggero FranceschiniArcivescovo Metropolita di SmirneAmministratore Apostolico del Vicariato Apostolico dell’Anatolia