Vivien Briante Silvia Rapisarda DISCEPOLATO: OPERA DI DIO ... · Presidente Consiglio chiesa...

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Pag. 1 di 28 n° 2 Marzo – Aprile 2017 diffusione interna – fotocopie Chiesa Cristiana Evangelica Battista via Capuana 14 Chiesa Evangelica Valdese via Naumachia 18/B Pastora: Silvia Rapisarda 329.1612735 [email protected] Presidente Consiglio Chiesa valdese: Vivien Briante 095.436790 Presidente Consiglio chiesa battista : Silvia Rapisarda silvia.rapisarda@ucebi.it DISCEPOLATO: OPERA DI DIO IN NOI E PER MEZZO DI NOI Luca 14:25-35 Or molta gente andava con lui; ed egli, rivolto verso la folla disse: «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo. E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, infatti, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolare la spesa per vedere se ha abbastanza per poterla finire? Perché non succeda che, quando ne abbia posto le fondamenta e non la possa finire, tutti quelli che la vedranno comincino a beffarsi di lui, dicendo: "Quest'uomo ha cominciato a costruire e non ha potuto terminare". Oppure, qual è il re che, partendo per muovere guerra a un altro re, non si sieda prima a esaminare se con diecimila uomini può affrontare colui che gli viene contro con ventimila? Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un'ambasciata e chiede di trattare la pace. Così dunque ognuno di voi, che non rinuncia a tutto quello che ha, non può essere mio discepolo. Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che cosa gli si darà sapore? Non serve né per il terreno, né per il concime; lo si butta via. Chi ha orecchi per udire oda». Odiare, portare la croce, rinunciare, buttare via, … espressioni forti, che me ttono a disagio, quelle contenute in questi brani. Un disagio che non ostacola la nostra volontà segue a pag. 4

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n° 2 Marzo – Aprile 2017 diffusione interna – fotocopie

Chiesa Cristiana Evangelica Battista – via Capuana 14

Chiesa Evangelica Valdese – via Naumachia 18/B

Pastora: Silvia Rapisarda 329.1612735 [email protected]

Presidente Consiglio Chiesa valdese: Vivien Briante 095.436790

Presidente Consiglio chiesa battista : Silvia Rapisarda [email protected]

DISCEPOLATO: OPERA DI DIO IN NOI E PER MEZZO DI NOI

Luca 14:25-35

Or molta gente andava con lui; ed egli, rivolto verso la folla disse: «Se uno viene a me

e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua

propria vita, non può essere mio discepolo. E chi non porta la sua croce e non viene

dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, infatti, volendo costruire una

torre, non si siede prima a calcolare la spesa per vedere se ha abbastanza per poterla

finire? Perché non succeda che, quando ne abbia posto le fondamenta e non la possa

finire, tutti quelli che la vedranno comincino a beffarsi di lui, dicendo: "Quest'uomo

ha cominciato a costruire e non ha potuto terminare". Oppure, qual è il re che,

partendo per muovere guerra a un altro re, non si sieda prima a esaminare se con

diecimila uomini può affrontare colui che gli viene contro con ventimila? Se no,

mentre quello è ancora lontano, gli manda un'ambasciata e chiede di trattare la pace.

Così dunque ognuno di voi, che non rinuncia a tutto quello che ha, non può essere mio

discepolo. Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che cosa gli

si darà sapore? Non serve né per il terreno, né per il concime; lo si butta via. Chi ha

orecchi per udire oda».

Odiare, portare la croce, rinunciare, buttare via, … espressioni forti, che mettono a

disagio, quelle contenute in questi brani. Un disagio che non ostacola la nostra volontà

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Culto domenicale h. 10.30 via Capuana 14

Scuola domenicale h. 10.30 via Capuana 14

Studio biblico

(Catania)

2° e 4° giovedì del mese:

9 e 23 marzo

13 e 27 aprile

v. Naumachia 18

ore 19.00

Studio biblico presso le

famiglie Data da definire

presso abitazione

famiglia ospite

Studio biblico

( Paternò )

1° e 3° mercoledì del mese

1 e 15 marzo

5 e 19 aprile

Presso casa

Luggisi - Borzì

Prove Coro Catania Ogni venerdì alle 18.45 v. Capuana 14

Lab. bimbe/bimbi

Tema “Costruiamo il Regno”

- sabato 18 marzo

- sabato 22 aprile

v. Naumachia 18

h. 16.00 – 18.30

Gruppo Donne Date ancora da definire v. Naumachia 18/b

Agape Domenica 12 marzo

Domenica 2 aprile

via Capuana 14 –

dopo il culto

Assemblea Finanziaria

chiesa battista data da stabilire Dopo il culto

Attività pasquali Culto liturgico del venerdì

santo

14 aprile h. 19.00

via Naumachia 18

ATTIVITÀ: ULTERIORI INFORMAZIONI

- Si ricorda che dal gennaio 2017 e fino a Giugno 2017 i culti saranno tenuti - in

base alla consueta alternanza - presso la chiesa battista ( via Capuana 14 )

- - Gruppo visite: contattare la pastora per richiesta di visite a domicilio.

- l’agape del mese di marzo si svolgerà, in linea eccezionale, domenica 12. In quel

giorno infatti avremo la visita di una studentessa della Facoltà Valdese di Teologia

(FVT). Intendiamo accoglierla nel migliore dei modi condividendo l’agape

comunitaria. Nel post-agape potremo farci raccontare del percorso formativo dei -

futuri pastore e delle future pastore.

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- si terrà – domenica 26 marzo - presso la chiesa valdese di Riesi l’assemblea del

XVI circuito.

- Biblioteca Navarria-Crifò. 4 Marzo 18.30 – 20.00

presentazione del libro “Il traduttore di lacrime” di Massimiliano Pricoco – Irda

Edizioni.

- Altamura 18 Marzo. h. 19.30. Nell’ambito delle celebrazioni del 500° anniversario

della Riforma protestante, organizzate dalla chiesa battista di Altamura, il coro

nazionale “Coro di Pace” eseguirà un concerto sui canti della Riforma.

L’esibizione della corale sarà preceduta, alle ore 18.30, da una conferenza sul tema

“attualità del messaggio della Riforma Protestante”. Relatori il prof. Vincenzo

Rinaldi e il past. Ruggiero Lattanzio.

- Incontri ecumenici. Venerdì 21 aprile h. 19.00 presso la chiesa luterana, via Grotte

Bianche 7 Catania. Il tema di quest’anno è la PACE, con testimonianze sull’impegno

sociale.

- Sab 29 Aprile – Lun 1 Maggio, Centro Evangelico Battista di Rocca di Papa

Seminario a cura del MFEB sul tema:“Violenza maschile sulle donne”; Relatrici:

Elisabeth Green, Elisabetta Meloni

- Martedì 01 Maggio – Riesi Giornata del Protestantesimo Siciliano.

- Sabato 6 e domenica 7 Maggio – Catania.

Seminario, organizzato dall’ABCS in collaborazione con la Commissione Glam della

FCEI, su temi di attualità.

CENTRO CULTURALE “DIANA ZOCA”

Il centro culturale evangelico “Diana Zoca” si trova a Paternò, via Parini 20.

È possibile consultare e prendere in prestito i libri disponibili. Gli orari di apertura

sono i seguenti: lunedì e mercoledì ore 19.00 – 21.00 ( previo appuntamento

telefonico ) .

Per informazioni:

Giuseppe Borzì (340.9683939 / [email protected])

Salvatore Di Mauro (348.5696729 /

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di volere riflettere sulla Parola e di scoprire i mille tesori e le mille domande che

questa pone. E infatti:

Cosa vuole dire Gesù se non porre l’esigenza e l’urgenza del discepolato ?

Se non porre concetti forti inerenti allo status del discepolato ? Di questi concetti, che

poi si volgono in difficili domande che Gesù pone a ciascuno di noi, la nostra analisi

ne evidenzia almeno tre:

1 Il discepolato prevede lealtà verso Gesù al di sopra di ogni cosa;

2 Il discepolato è azione per raggiungere un obiettivo (nelle due parabole questa

affermazione è palesata nell’immagine del costruire una torre e del vincere una

battaglia);

3 Il discepolato è azione, ma non senza saggezza e una seria riflessione.

Vogliamo riflettere e rispondere - da bravi studiosi/e della Bibbia - a ciascuna di

queste difficili domande poiché solo così perverremo alla piena comprensione del tipo

di discepolato al quale Gesù ci invita.

Domande difficili ! la prima è difficilissima e la seconda non è da meno, poiché - di

fatto - è la soluzione della domanda di partenza: capire quale sia l’obiettivo del

discepolato è già dichiarare in cosa consista il vero discepolato.

Partiamo perciò dalla terza domanda che sembra più facile. Ecco dunque la domanda

per noi oggi é: “abbiamo gli strumenti necessari per raggiungere l’obiettivo?

Possediamo ciò che serve per agire un discepolato efficace?”

Questa domanda prima ancora di ricevere la sua risposta, solleva però altre domande:

- Che succede se non abbiamo le risorse e gli strumenti necessari?

- Che succede se facciamo una stima dei costi e della nostra forza e saggiamente e

intelligentemente realizziamo di non essere ricche e forti abbastanza per raggiungere

il nostro obiettivo?

Dunque siamo incapaci di dare risposte a Gesù: Egli ci mette in crisi. Ci sentiamo un

po’ con le spalle al muro, abbiamo la sensazione che qualsiasi risposta daremo sarà

quella sbagliata. È veramente possibile che facendo appello alla nostra saggezza e alla

nostra intelligenza Gesù voglia incoraggiarci a rinunciare al discepolato?

Proviamo allora a contestualizzare il discorso di Gesù. Egli pronuncia queste parole

durante il viaggio che lo conduce dalla Galilea a Gerusalemme.

Nel Vangelo di Luca questo viaggio è lo spazio nel quale si svolge la parte centrale del

ministero di Gesù. A Gerusalemme Gesù adempie il suo compito, il suo ministero,

raggiunge l’obiettivo del suo discepolato in totale e incondizionata lealtà a Dio e a Dio

soltanto. Il viaggio verso Gerusalemme è anche lo spazio e il tempo in cui la gente che

accompagna Gesù è ammaestrata per il discepolato in vista di quanto accadrà in questa

città e per i giorni a seguire. Il viaggio verso Gerusalemme è il viaggio che porterà

Gesù sulla croce ed è il viaggio che prepara la comunità dei suoi discepoli a quel

momento e a ciò che verrà dopo: la nascita e il ministero della chiesa.

Alla luce di questa contestualizzazione realizziamo che non vi sono risorse e possedi-

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menti umani, né forza umana, che possano preparare noi, o qualsiasi altro essere

umano, ad essere pronti/e per la croce e per ciò che essa significa in termini di

conseguenze sociali, politiche e religiose nelle nostre e nelle loro vite.

Dunque sì, Gesù ci sta invitando a rinunciare all’illusione di essere noi la fonte

prima del successo del nostro discepolato. Gesù ci sta invitando a rinunciare

all’illusione che le nostre risorse, i nostri possedimenti, la nostra forza (sia essa

materiale, fisica o spirituale) ci possano permettere di raggiungere il nostro obiettivo,

di adempiere il nostro compito da bravi/e, efficaci, efficienti discepoli/e. Se è nelle

nostre risorse che riponiamo la nostra fiducia, è meglio che rinunciamo al

discepolato. Non saremo mai in grado di terminare il nostro capolavoro! Di fatto, se superiamo il primo stordimento causato dalla durezza delle parole di Gesù,

noteremo quel versetto 33, nel quale Gesù ci invita a rinunciare anche a quel poco che

possediamo.

Pertanto il discepolato non è di certo una tra le tante attività o opere umane, cosa in cui

spesso lo trasformiamo e per questo diviene un’opera frustrante, dura. Opera che

lasciamo incompiuta con disillusione e amarezza. Il discepolato è invece l’opera di

Dio in noi e per mezzo di noi, se lo permettiamo.

Di questa sostanza è la lealtà alla quale Gesù chiama, lealtà che interpella la nostra

saggezza e la nostra intelligenza. La lealtà nel riconoscere e nel permettere a Dio di

fare Dio e a noi di essere sue creature e suoi strumenti; la lealtà nel non attribuirci

meriti che non sono nostri, ma anche la lealtà nel non offuscare o sottostimare l’opera

di Dio in noi.

Questo è il discepolato, svuotare noi stessi e noi stesse come Gesù ha fatto, per

lasciare che la grazia di Dio ci renda capaci di raggiungere il più alto obiettivo.

Se lo permettiamo, resteremo sorpresi e sorprese dalla ricchezza e della potenza della

grazia di Dio. La grazia, capace di trasformare uno strumento di sconfitta e morte in

uno strumento di vittoria e di vita; capace di trasformare braccia spalancate nella più

totale impotenza in gratuita riconciliazione universale, che tutto abbraccia, che tutto

benedice incluso i nemici, incluso la morte; capace, come Luca ci dirà nelle tre

parabole subito dopo il nostro brano, di muovere l’energia dell’universo per cercare la

pecora perduta e la dramma smarrita, per accogliere il figlio sconfitto dalla pochezza

della sua forza e della sua ricchezza, per cercare e accogliere te e me e trasformarci in

cantastorie della buona novella, testimonianze viventi della grazia di Dio.

Chi ha orecchi per udire oda!

Testo – in qualche parte riassuntato per motivi redazionali – della predicazione tenuta

dalla pastora Silvia Rapisarda ( Catania 12 febbraio 2017 )

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Catania: Settimana di Preghiera Per l’Unità dei Cristiani - anno 2017

Chiesa S.M di Gesù – qui si è alla fine dell’incontro

Nell’ambito della “settimana di preghiera per l’unità dei cristiani” venerdì 20

gennaio si è svolto, presso la parrocchia S. Maria di Gesù, con inizio alle ore 19.30,

l’incontro fra le comunità ecumeniche della città.

Presenti oltre al parroco della chiesa ospite, fra Vincenzo Soffia, e all’arcivescovo

metropolita della città, Salvatore Gristina anche Andreas Latz ( pastore delle chiese

luterane in Sicilia), Silvia Rapisarda ( pastora delle chiese battista e Valdese di

Catania ), Dario Grappone ( capitano dell’Esercito della Salvezza in Catania ), Don

Antonio De Maria ( comunità di S. Egidio ), Jennifer Smith ( rappresentante della

chiesa anglicana ), pope Mihai ( sacerdote della Chiesa Ortodossa Rumena ), Anna

Ciminello ( rappresentante della Chiesa Avventista), Milena Plumari ( in

rappresentanza del movimento dei focolari ), Vincenzo Reina ( pastore della chiesa

battista di v. Castagnola ), Abona Bola ( Sacerdote della Chiesa copta egiziana ).

Il tema di quest’anno ( 2 Corinzi 5:14-20 ) era “L’amore di Cristo ci spinge verso la

riconciliazione”.

Questo tema è stato sviluppato, anche alla luce del Giubileo della Riforma. Oltre a

letture bibliche e meditazioni ha contemplato anche delle animazioni simboliche.

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Mutuando dal famoso muro di Berlino caduto il 9 novembre 1989 i partecipanti delle

varie comunità ecumeniche hanno eretto un muro simbolico costituito da tutte le

cattive qualità che portano a separare ogni persona da se stessa e dal prossimo.

Questo muro successivamente è stato ovviamente distrutto in relazione alla potenza di

Dio che si manifesta nella croce di Gesù Cristo.

Andando più nei dettagli: in quanto al Giubileo della Riforma si è dichiarato che “le

chiese in Germania hanno deciso di commemorare l’anniversario dei “500 anni della

Riforma” come Christusfest ( una celebrazione ecumenica di Cristo ). La Riforma è

stata l’occasione per una rinnovata attenzione alla salvezza per Grazia, mediante la

fede in Gesù Cristo”.

Si è quindi proclamata la comune “gioia della salvezza data da Dio nella croce di

Cristo, che supera la divisione e ci raduna insieme” e si è confessato pubblicamente

il “peccato della divisione che è seguito alla Riforma Protestante”, chiedendo

“perdono a Dio”.

In quanto al muro si è ricordato che la caduta del “muro di Berlino” cominciò con il

“Peace Prayer Movement” nella Repubblica Democratica Tedesca ( Germania

dell’Est ) che metteva candele alle finestre e alle porte e pregava per la libertà.

Horst Sindermann, un membro della leadership della Repubblica Democratica

Tedesca ebbe a suo tempo a dichiarare: “avevamo pianificato tutto, eravamo preparati

a tutto, ma non alle candele e alle preghiere”.

Ecco perché, si è spiegato nel corso dell’incontro ecumenico, le divisioni tra i cristiani

e la riconciliazione che tutti i cristiani cercano sono – simbolicamente – rappresentate

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dalla costruzione e dall’abbattimento di un muro. Ecco il senso dell’animazione nel

corso della quale dodici fedeli hanno eretto un muro che plasticamente rappresenta

l’attuale regime di separazione frutto del peccato.

Ciascuno dei partecipanti all’animazione ha portato un mattone ( cioè una scatola di

cartone ) dove si trovava scritto uno dei termini chiave ( mancanza di amore, odio e

disprezzo, false accuse, discriminazione, persecuzione, comunione spezzata,

intolleranza, guerre di religione, divisione, abuso di potere, isolamento, orgoglio ) del

peccato attuale.

Dopo la proclamazione della parola di Dio e l’omelia – la meditazione è stata a cura

del pastore Andrea Latz – è seguita una preghiera di riconciliazione.

A questo punto il muro è stato smantellato e i mattoni sono stati disposti in modo da

formare una croce.

Un canto di riconciliazione e infine il rito delle candele: dopo il Credo, sono state

elevate quattro preghiere di intercessione. Dopo ogni preghiera tre fedeli hanno acceso

la propria candela dal cero pasquale e sono rimasti in piedi accanto alla croce fino alla

sezione intitolata “il mandato di Cristo”.

Dopo la lettura del mandato i dodici fedeli hanno propagato la luce delle loro candele

a tutta l’assemblea.

L’incontro ha contemplato anche momenti di canto al quale ha dato un contributo

anche la piccola corale luterana.

La colletta è stata devoluta – come da accordo fra le comunità ecumeniche – alla Casa

di accoglienza per migranti “granello di senape” la cui sede è in piazza Carlo

Alberto.

Un ringraziamento alla chiesa ospite, al prof. Piero Quinci, a Don Nunzio Capizzi.

C.S.

**********************************************************

Celebrazione del 17 febbraio – fuochi

Anche quest’anno le nostre comunità hanno celebrato la ricorrenza del 17 febbraio. Si

è ricordato e festeggiato l’evento del 17 febbraio 1848, quando il Re Carlo Alberto

firmò le “lettere patenti” con le quali concedeva i diritti civili e politici alla

popolazione valdese, fino a quel momento ghettizzata a causa della sua specifica

professione di fede. Si è celebrato/festeggiato in via Naumachia 18, presenti – oltre a

molti membri delle due chiese – anche numerosi ospiti esterni, nella sala che ospita la

biblioteca Navarria – Crifò.

In una sala gremitissima la pastora Silvia Rapisarda ha dato il benvenuto e fatto

presente che la “festa della libertà” da evento a carattere confessionale specifico

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della popolazione valdese è diventata oggi una ricorrenza che include le libertà civili e

religiose di ogni persona: libertà acquisite / da acquisire.

Proprio per questo motivo la serata ha visto la proiezione del movie “gli ultimi

saranno ultimi”, un film che, con il semplice linguaggio della commedia

drammatica, ha proposto proprio il tema del lavoro nella nostra società, delle

condizioni di sfruttamento e di elusione – specie per le donne - dei diritti garantiti

dalla Carta Costituzionale.

Per dare maggiore risalto al divario esistente fra quanto prevede la predetta Carta –

legge fondamentale dello Stato Italiano – e la realtà del sociale quotidiano la pastora

ha dato lettura integrale di numerosi articoli della Costituzione.

Al film è seguito un intervento di Vivien Briante la quale, sinteticamente, ha spiegato

il significato delle “lettere patenti”. Ha posto tale concessione nel contesto delle

condizioni di privazioni delle libertà civili e politiche dei valdesi durante i regni dei

Savoia in Piemonte, così come in Calabria durante il periodo dell’inquisizione. Ma ha

anche posto in evidenza che per avere in Italia una vera libertà religiosa passò più di

un secolo: solo con l’avvento della Repubblica e con la scrittura della Costituzione

Repubblicana fu possibile avere nel nostro paese le giuste condizioni per poter

cominciare – seppur con fatica – a godere di una vera libertà religiosa.

Ma molte norme della Costituzione rimangono ancora non pienamente realizzate,

come del resto il film aveva evidenziato.

Concluso l’intervento di Vivien i presenti hanno potuto ascoltare dalla corale diretta

dal M° Angela Lorusso - accompagnata al violino da Irene Paratore e alla pianola da

Sandra Oliveri, vari canti protestanti fra cui – ovviamente - il “giuro di Sibaud” che

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è l’inno specifico delle comunità valdesi.

La serata si è infine conclusa con un graditissimo buffet – accompagnato dal nettare

del vin brulè – e dall’immancabile “fuoco” fatto ardere nello spiazzo del giardino

della chiesa valdese.

Quella dei “fuochi” è una tradizione che risale al 1848: il 17 febbraio di tale anno Il

Re Carlo Alberto – come già scritto - pose fine per sempre alle discriminazioni con

l'editto di pacificazione. Quel giorno, l'evento venne segnalato a tutti gli abitanti della

val Pellice, anche quelli che abitavano nelle borgate più isolate, con l'accensione di

fuochi che potevano essere visti da grande distanza. Da allora, tutti gli anni, i Valdesi

ricordano l'evento ritrovandosi numerosi ed accendendo dei grandi fuochi all'aperto

nella valle, la notte tra il 16 e il 17 febbraio.

Quest’anno il falò è stato acceso – il 16 febbraio alle ore 20, anche nel cuore della

città di Torino proprio davanti al palazzo Reale nella centralissima piazza Castello. Si

tratta di un luogo

particolarmente

significativo visto

che "ospita" anche

una lapide, a

ricordare Gioffredo

Varaglia, predicatore

valdese, salito al

patibolo pochi metri

più in là il 29 marzo

1558.

S. C.

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IL RETAGGIO DELLA RIFORMA RADICALE

In occasione del giubileo della Riforma l’UCEBI ha preparato – a cura del prof.

emerito Massimo Rubboli - una mostra itinerante sulla Riforma Radicale e,

parallelamente, diffuso un agile volumetto che raccoglie i contenuti della predetta

mostra.

Come ha osservato il prof. Emidio Campi, la tesi sostenuta da Rubboli in quest’opera

è che la Riforma costituì certamente una svolta epocale nella storia moderna, ma non

fu un evento legato sostanzialmente alla persona e all’opera di Lutero, bensì il

risultato di un lungo processo storico, le cui sue radici affondano nei moti di

rinnovamento religioso iniziati nel XII secolo.

Tale svolta seguì percorsi diversi nella corrente “riformata” del protestantesimo,

parallela ma non identica a quella luterana, e si prolungò nelle rivoluzioni calviniste

del Cinquecento, nella rivoluzione puritana inglese del secolo XVII e nella fondazione

della “Nuova Inghilterra” americana.

Riportiamo qui qualche frammento significativo degli argomenti contenuti in questo

lavoro del prof. Rubboli. ( testo completo anche in www.chiesabattista-catania.it)

“La Riforma fu una realtà molto complessa e articolata che può essere divisa in due

principali filoni:

a) la Riforma ‘magisteriale’ che, in forme diverse, mirava a riformare la cristianità

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(corpus Christianum) con modifiche sostanziali della teologia, del ministero e

della pietà ricercando, laddove possibile, il sostegno dell’autorità civile e lasciando

pressoché inalterate le strutture politiche (nonostante il trasferimento di molte

funzioni dal potere ecclesiastico al governo civile);

b) la Riforma ‘radicale’ (definita anche “ala sinistra della Riforma”), che

comprendeva movimenti che, come gli anabattisti, volevano un rinnovamento più

profondo e la creazione di comunità formate solo da credenti (corpus Christi) uniti

nel discepolato radicale da legami di comunione fraterna, sul modello delle

comunità del cristianesimo primitivo, o, come gli antitrinitari, sostenevano

posizioni dottrinali più radicali.

Gli anabattisti ritenevano necessaria un’evidenza della trasformazione operata dalla

Grazia, rifiutavano la violenza e l’uso delle armi e pensavano che alla conversione

dovesse seguire il battesimo per immersione degli adulti (come nell’episodio del

battesimo dell’eunuco, Atti 8: 36-38), poiché quello dei neonati non aveva alcun

fondamento nel Nuovo Testamento; per questo motivo, furono chiamati “anabattisti”,

che significa “ri-battezzatori”.

L’anabattismo fu schiacciato e marginalizzato dalle forze congiunte del potere

politico e delle autorità religiose, cattoliche e protestanti, che li perseguitarono come

eretici, considerandoli una minaccia per l’ordine sociale. Per sfuggire alle

persecuzioni, si rifugiarono in comunità separate dalla società ma, nel giro di pochi

anni, la maggioranza dei loro leader subì il martirio.

Luyken Jan

Riunione clandestina

di anabattisti in barca

sul fiume Amstel ( sullo

sfondo, Amsterdam; in

piedi il predicatore

Pieter Pietersze Bekjen

che fu arso vivo nel

1569 )

Lo scopo di anabattisti come Balthasar Hubmaier, Pilgram Marpeck, Jakob Hutter,

Marcin Czechowic e Francis David non era solo quello di costruire una nuova chiesa

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ma anche una nuova società, il regno di Dio sulla terra nell’Europa del loro tempo.

Quando videro che Lutero e Zwingli usavano la forza secolare per difendere le loro

posizioni e per perseguitarli, gli anabattisti si orientarono verso un

congregazionalismo separatista. Dove fu possibile, cioè in contesti meno ostili come

nel regno anabattista transilvanico di Jan Zápolya o nella Waldshut di Hubmaier, gli

anabattisti cercarono di conciliare la loro concezione della chiesa con quella dello

stato.

L’ex prete cattolico Menno Simons (1496-1564) contribuì a trasformare l’anabattismo

millenarista delle origini, che aveva avuto aspetti violenti, in un movimento moderato

e pacifista con la sua predicazione itinerante e numerosi scritti, che iniziavano tutti

con la citazione di un passo della I lettera di Paolo ai Corinti (“nessuno può porre un

fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo”). Al suo nome è

legato il principale movimento anabattista, i Mennoniti.

All’anabattismo e al nonconformismo (o Dissent), che si sviluppò poi in ambito

inglese, si devono i principali apporti della Riforma all’affermazione della libertà di

coscienza e alla separazione tra la sfera religiosa e la sfera civile.

Spetta soprattutto agli Anabattisti il merito di avere rimesso al posto d’onore il

termine ed il concetto di discepolato, che qualificano nel Nuovo Testamento il

credente che si pone alla scuola di Cristo. […] Il discepolato non è che un aspetto di

un più ampio concetto della vita rigenerata dalla grazia: la santificazione. Il

discepolato difatti implica la santificazione come la condizione da cui non si può

prescindere per realizzare un’autentica ed effettiva ubbidienza. […]

In questo mondo che in effetti non è stato mai cristiano e dal cristianesimo è sempre

più lontano, i cristiani che confessano la loro fede e cercano seriamente di viverla

[…] sono di fronte alla ineludibile necessità di trovare quel rapporto col mondo che

si richiede oggi a chi ha scelto di stare con Gesù Cristo, unico Signore, unico

Maestro, unica Guida […]. Chi vuol essere cristiano oggi non può permettersi

illusioni: o lo è in modo radicale o non lo è

Dall’incontro tra i Mennoniti (versione olandese dell’anabattismo) e il puritanesimo

separatista inglese, un movimento formato da piccole comunità di credenti separate

dalla Chiesa d’Inghilterra e in dissenso anche con l’ecclesiologia del puritanesimo,

ebbe origine il movimento battista.

( ….. ) “

Assemblea Generale UCEBI Domenica 12 febbraio nel corso del culto domenicale la sor. Angela ( Lia )Lorusso ha

relazionato sui lavori dell'AG dell'UCEB alla quale ha partecipato in qualità di

delegata della chiesa di Catania. Nella circolare n. 7/2016 era stata data infor-

segue a pag. 14

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segue da pag. 13

mazione sui lavori di detta AG: le presenti note ne integrano il contenuto.

“L'Assemblea Generale dell'Ucebi si tiene ogni due anni. Quella della quale si

relaziona ha avuto luogo – a Chianciano - nei giorni 29 ottobre – 1 novembre 2016.

Questa assemblea costituiva un appuntamento speciale poiché si doveva eleggere il

nuovo presidente, in sostituzione del precedente ( past. Raffaele Volpe ) giunto a fine

mandato.

È stato eletto il fr. Giovanni Arcidiacono. È nato a Lentini nel 1948, si è trasferito a

Bari nel 1964. Laureato in Economia e Commercio; è stato docente di ruolo presso un

Istituto commerciale ( 1977 – 2010 ); Proviene dalla chiesa di Conversano ( Puglia ),

è laureato in economia e commercio, è stato docente presso un Istituto commerciale di

Bari; ha esercitato la libera professione di dottore commercialista (1977-2015). Ha

ricoperto diversi incarichi ecclesiastici a livello locale e nazionale: pastore locale;

presidente della Federazione delle chiese evangeliche di Puglia e Lucania (Fcepl);

presidente del Collegio dei revisori della Federazione delle chiese evangeliche in

Italia (Fcei); segretario contabile dell’Ucebi; membro del Comitato esecutivo nel

quale dal 2010-2016 ha svolto l’incarico di vicepresidente

Il Presidente della

UCEBI, Giovanni

Arcidiacono, in una

immagine di

repertorio

Oltre alla predicazione d'apertura, svolta dal presidente uscente, le meditazioni

mattutine sono state condotte dalle nuove leve nel ministero pastorale tra le chiese

battiste. É stato così possibile conoscere e apprezzare i nuovi talenti che operano in

mezzo a noi.

Oltre ai lavori in plenaria ci sono stati lavori di gruppo che hanno contribuito a elabo-

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rare la mozione programmatica approvata in plenaria. Molti di questi dati sono stati

diffusi quasi in tempo reale dalla stampa evangelica (Riforma), dal notiziario

evangelico (Nev), dal sito dell'Ucebi, reperibile on-line.

E' difficile riassumere un'assemblea durata 4 giorni e un numero imprecisato di ore di

lavori, in una breve relazione. Ecco alcuni capitoli che mi sono apparsi rilevanti:

a) L'assemblea si collocava nel quadro del 500° della Riforma e del 60° dell'Unione

battista (Ucebi). Importante è stato valorizzare il clima di rapporti

interdenominazionali che ci hanno portati al patto di reciproco riconoscimento e alla

collaborazione BMV;

b) Importanza si è data alla collaborazione tra chiese e a dare nuovo slancio e

significato alle associazioni regionali;

c) Circa l'utilizzo dei fondi derivanti dall'8x1000 particolare accento è stato posto

sulla diaconia in Italia e all'estero, con progetti assistenziali, umanitari e culturali,

che valorizzino tanto la diaconia locale quanto la collaborazione con onlus che

portino avanti progetti condivisibili;

d) Ancora una volta l'Assemblea ha sottolineato tre aspetti che appaiono rilevanti per

la testimonianza delle chiese battiste e la loro vicinanza alle persone fatte oggetto di

discriminazione. In particolare:

Atto 61/AG/16

Violenza di genere L’Assemblea, considerato il persistere e l’aggravarsi di una cultura che favorisce gli

episodi di violenza di genere, e in particolare di violenza maschile contro le donne, e

ritenendo che affrontare questo tema sia imprescindibile per ogni credente, dà

mandato al CE di:

- sostenere e promuovere le iniziative contro la violenza di genere già esistenti nelle

comunità battiste e in ambito evangelico;

- dare nuovo slancio al gruppo di lavoro maschile sulla violenza di genere, in vista di

iniziative da proporre a comunità, associazioni regionali e gruppi di persone.

Approvato, per alzata di mano, all’unanimità.

Atto 62/AG/16

Fede e omosessualità: per una chiesa inclusiva L’Assemblea,

- vista la riflessione che è stata portata avanti in ambito battista su fede e

omosessualità, fin dalla fine degli anni Novanta, e, visti gli atti dell’Assemblea

Sinodo del 2007 e delle Assemblee Generali del 2012 e del 2014 che, in maniera

crescente, hanno esortato le chiese a mobilitarsi contro l’omofobia e la transfobia, in

risposta alle esigenze evangeliche di incisività e di condivisione dei cammini di fede

delle minoranze sessuali;

- vista, altresì, la Legge 20/05/2016 n. 76 ‘Regolamentazione delle unioni civili tra

persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze’, approvata dal Parlamento

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italiano;

- ispirata dalla riscrittura delle novantacinque tesi ad opera del gruppo Chretiens

Inclusifs, in occasione del cinquecentesimo anniversario della Riforma protestante,

invita ed esorta le chiese a proseguire o ad avviare, ove non sia stato iniziato, il

confronto riguardo la piena inclusione e partecipazione delle persone omosessuali

nella vita delle chiese stesse.

L’Assemblea auspica che tale processo conduca alla benedizione delle coppie

omosessuali laddove venga richiesta.

Approvato, per alzata di mano, con 51 voti favorevoli, 19 contrari, 11 astenuti.

Atto 63/AG/16

Questioni di genere L’Assemblea, alla luce di eventi come il recesso di una delle nostre chiese e delle

testimonianze dirette di alcuni/e delegati/e, ribadisce la propria ferma opposizione

verso ogni forma di omofobia, compreso il pensare l’omosessualità come una malattia

del corpo e dell’anima.

Afferma la piena accoglienza dei percorsi umani, spesso travagliati, di fratelli e

sorelle che sono alla ricerca o ridefinizione della propria identità di genere.

Raccomanda le chiese di affiancare i pastori e le pastore nell’importante compito di

ascolto, mediazione e catechesi, perché le diverse posizioni che sull’argomento ancora

si registrano, possano essere rappresentate in un clima di rispetto reciproco e quindi di

fraternità e serenità.

Approvato, per alzata di mano, con 74 voti favorevoli, 3 contrari, 12 astenuti.

Atto 69/AG/16

Legge di tutela della libertà religiosa L’Assemblea

- deplora le iniziative legislative dei Consigli Regionali della Lombardia e della

Liguria circa le norme che riguardano l’edificazione di nuovi luoghi di culto;

- ricorda che la legge lombarda è già stata dichiarata discriminatoria e

costituzionalmente illegittima con sentenza della Corte Costituzionale del 23 marzo

2016;

- guarda con preoccupazione alle recenti iniziative dell’amministrazione della città di

Roma che hanno determinato la chiusura di cinque moschee della capitale.

Come chiesa da sempre impegnata nella promozione dei diritti umani e civili, chiede

l’approvazione di una legge di tutela della libertà religiosa, in applicazione a quanto

previsto dall’art. 19 della Costituzione italiana.

L’Assemblea auspica che la libertà religiosa sia garantita per ogni minoranza religiosa

e ne sia impedito ogni tentativo di limitazione.

Approvato, per alzata di mano, all’unanimità.

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Nel corso dei lavori sono state ammesse nuove chiese, si è preso atto di altre

rescissioni e si sono elevate a ente ecclesiastico la chiesa di Mottola e l'Istituto Taylor.

Altre incombenze di carattere amministrativo, ricorrenti in ogni assemblea, ci hanno

visto impegnati nelle modifiche al Regolamento.

L'Unione battista oggi, più che ieri, si trova ad affrontare una sfida di relazioni umane

e più ancora culturali. L'accoglienza nell'ambito battista italiano di chiese di fratelli e

sorelle provenienti da altri contesti religiosi e culturali (Europa dell'Est, Africa, Sud

America, Asia) in passato è stata vista come un'apertura doverosa verso chiese che

avevano bisogno di tutela giuridica e di fraternità.

É stata anche vista come un'occasione di crescita numerica della popolazione battista

in Italia. Oggi si comprende che c'è il rischio di vedere due realtà distinte e separate

all'interno dell'Unione.

Le chiese storiche rivelano invecchiamento, decrescita e quasi sempre rigidità

culturale. Le altre, le chiese di immigrati, tentano di andare per la loro strada in

questioni etiche, liturgiche e dottrinali. Il tentativo di dialogo e di integrazione si

scontra con la pretesa degli uni di essere l'elemento consolidato, che crede di poter

fare da guida ai nuovi arrivati; dall'altra, gli elementi di nuovo insediamento credono

di essere linfa nuova e vitale, pronta ad innestarsi nel vecchio ceppo, a condizione di

poter incidere in maniera radicale.

Al momento non si assiste ad un vero scontro, grazie alla saggezza e alla carità di tutti

e grazie all'elemento costitutivo dei battisti: libertà di coscienza e autonomia della

chiesa locale.

Libertà di coscienza e autonomia della chiesa locale, tuttavia, vanno bene quando

ognuno va per la sua strada. Mostrano i loro limiti quando si debbono assumere

decisioni assieme, quando è in gioco la maggioranza. In materia di questioni

etiche, come nel caso delle questioni di genere (accoglienza delle persone

omosessuali, benedizione delle coppie di fatto) le maggioranze giocano un ruolo

importante.

Le delibere prese in seno all'assemblea a questo riguardo, pur nel rispetto delle

diversità che affiorano nelle varie chiese, non sembrano aver fatto passi indietro e

hanno dimostrato apertura e carità cristiana verso le persone che altrove vengono fatte

oggetto di discriminazione e di preconcetto.

L'auspicio è che non crescano soverchie rigidità e che le posizioni che vengono

adottate non siano frutto di compromesso, ma di fedeltà e ubbidienza alla parola di

Dio.

Angela (Lina) Lorusso

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Lezione del cardinale Kurt Kock alla FVT

Lunedì 13 febbraio, venti anni dopo il dibattito tra l’allora cardinale Joseph

Ratzinger e il professor Paolo Ricca, la facoltà valdese di teologia ( fvt ) di Roma è

tornata ad ospitare un alto esponente vaticano, il cardinale Kurt Koch, presidente del

Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.

Il Cardinale Koch ha tenuto una lezione sul tema “Il primato dell'accoglienza rispetto

al fare. Sull'attualità della dottrina cristiana della giustificazione”.

Kurt Kock

Non si tratta di un tema inesplorato: nell’ottobre del 1999 luterani e cattolici hanno

infatti sottoscritto la Dichiarazione congiunta sulla giustificazione per fede, “una

pietra miliare – ha ricordato Koch – senza la quale non sarebbe stato possibile in

questo 2017 pensare a una commemorazione congiunta della Riforma protestante”.

Nel corso della lezione il cardinale Koch ha mostrato come cattolici e protestanti

condividano il carattere incondizionato e incommensurabile della grazia divina.

L’essere umano, ha detto Koch, è caratterizzato da una “ricettività creaturale”: come

nessuno può crearsi da sé, allo stesso modo nessuno può redimersi da se stesso,

affidandosi per la salvezza alle proprie opere. “L’essere umano non è in grado di

giustificarsi davanti a Dio, ma è Dio che lo giustifica, cioè lo accoglie”. Da parte sua,

l’essere umano deve semplicemente accogliere nella fede ciò che Dio compie.

Koch ha pure evidenziato alcune questioni problematiche, alcuni nodi ancora tutti da

verificare. Affermata la preminenza della grazia divina sull’operare umano, è

possibile considerare una collaborazione dell’essere umano all’agire di Dio? - si è

chiesto Koch. “La croce di Cristo – ha affermato il cardinale – non è solo il dono di

Dio all’umanità, ma è anche il donarsi dell’uomo Gesù a Dio”.

Se Dio è relazione, questa relazione deve prevedere un doppio movimento – da Dio

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verso l’essere umano, ma anche dal basso dell’essere umano verso Dio. Questioni,

queste ultime, che nella comprensione del relatore allargherebbero il dibattito alla

ricerca di un consenso sull’antropologia, sull’ecclesiologia e addirittura sulla

mariologia.

Koch ha quindi concluso affermando che “la dottrina della giustificazione per fede

non divide i cristiani, li unisce”, anche se storicamente è successo il contrario.

Da NEV

Notizie dal XVI Circuito

L’attività del XVI Circuito ha avuto inizio, come da programma, con le visite alle

comunità siciliane, visite che hanno la finalità di entrare in contatto diretto con le

realtà delle chiese per attuare gli scopi per il quale il Circuito è costituito:

- provvedere affinché le chiese abbiano assicurata regolare predicazione e tutto quello

che riguarda l’esercizio pastorale nella sua completezza;

- assistere e consigliare i ministri nell’esercizio del loro ministero;

- occuparsi della formazione dei monitori e dei catechisti;

- organizzare incontri pubblici volti alla formazione dei membri dei consigli di chiesa

e dei predicatori locali.

Un organismo, quindi, che ha in pieno una funzione pastorale ed entra nel merito delle

necessità e anche delle criticità laddove ne esistano, e che sia utile e di ausilio alle

comunità, ai fratelli e alle sorelle, ai Ministri e alle Ministre del Vangelo.

Anche Catania è stata visitata dal Circuito il 13 novembre scorso, con il culto curato

dal consiglio di Circuito e con una proficua discussione successiva con i membri di

chiesa che hanno partecipato attivamente all’incontro.

In vista del prossimo anniversario dei 500 anni della Riforma Protestante, tutte le

chiese di Sicilia, e dunque anche Catania, sono invitate a far pervenire al XVI Circuito

le informazione sulle iniziative che intenderanno realizzare nei prossimi mesi.

Per ogni comunicazione si può contattare: [email protected]

oppure

la Sovrintendente: Angela Castiglione cell. 3287350497

Per il Consiglio di Circuito

Vivien Briante

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Orario di apertura della biblioteca "Navarria - Crifò ": martedì e giovedì dalle

16.00 alle 19.00.

Eventi:

Sabato 4 Marzo dalle 18.30 alle – 20.00 presentazione del libro “Il traduttore di

lacrime” di Massimiliano Pricoco – Irda Edizioni.

Massimiliano lavora come avvocato; ha ricevuto vari riconoscimenti ai concorsi

letterari “L’arte in versi”, “Inchiostro e anima”, e all’evento letterario “Scriviamo”.

I suoi scritti sono in diverse antologie poetiche e scrive per la rivista letteraria “Alibi”.

Ha pubblicato con Irda Edizioni la raccolta di poesie “Mi rimasero soltanto mille

fragilità preziose” ed il romanzo “Il traduttore di lacrime”.

I corsi gratuiti di lingua italiana si svolgono con frequenza settimanale: lunedì e

giovedì, con inizio alle ore 20.30, in via Capuana 14.

Attività di integrazione: domenica 5 febbraio gli alunni ( vari però erano assenti ) e i

docenti del corso di lingua italiana hanno fatto una escursione sul versante sudi –

abbastanza innevato - del nostro vulcano. Per gli alunni, che provengono da aeree

geografiche abbastanza più calde, era la prima volta che vedevano e toccano la neve.

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8 Marzo 2017 - Giornata Internazionale della donna

La prossima “Giornata Internazionale della donna” tornerà a essere – così annuncia

“non una di meno” - un momento di mobilitazione femminista dopo anni di

insignificanza che l’aveva trasformata in una ricorrenza di bisbocce tra amiche,

streaptease maschili, mercatini di mimose col prezzo alle stelle, con uno

sfruttamento commerciale dell’evento anche da parte di ristoranti e locali notturni.

A breve, “non una di meno” indicherà 8 punti per l’8 marzo che saranno il

riferimento per l’organizzazione di mobilitazioni territoriali per aderire allo

Sciopero globale delle donne. Ci sarà un’astensione reale o simbolica dal lavoro

produttivo e riproduttivo e il coinvolgimento di donne dentro e fuori i luoghi di

lavoro. Sarà una protesta attuata con modi anche inediti (ci saranno sorprese), durerà

24 ore, i suoi colori saranno il nero e il fucsia e il simbolo la matrioska di “Non una

di meno”.

Fino ad oggi alcuni sindacati di base hanno aderito, ma hanno lanciato anche

l’astensione dal lavoro per il 17 marzo nel comparto della scuola. Una scelta

criticata da Nonunadimeno che ha invitato i sindacati di base, a ripensare la loro scelta

facendo convergere le due date mentre la Cgil, che pure aveva sostenuto la

manifestazione del 26 novembre, non ha ancora lanciato alcuno sciopero e si dubita lo

farà anche per difficoltà, così dice il sindacato, di carattere organizzativo e tempi

stretti.

Occorre darsi da fare perché tira una brutta aria. Donald Trump e altri leader con

vocazione ultraconservatrice (tra cui non mancano donne come Marine Le Pen)

cavalcano politiche reazionarie e fondamentalismi di stampo misogino mentre

innalzano muri e costruiscono nuove segregazioni. Contro questo backlash un

femminismo internazionale attraversa i confini degli Stati e mira ad abbattere quei

muri.

Il movimento non una di meno” non si fa illusioni, è una battaglia lunga e difficile. Si

continua a tessere il cambiamento anche con lo sciopero globale dell’8 marzo. Le idee

sono chiare cosa ci riserva il futuro un po’ meno.

( ripreso da il “fatto quotidiano” del 7 feb 2017 )

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L’immobilismo dell’economia italiana

L’economia italiana soffre di un basso livello di produttività e di crescita da più

di vent’anni. I problemi sono cominciati prima dell’introduzione dell’euro, e sono

peggiorati alla fine degli anni novanta, quando è diventato necessario avere un surplus

di bilancio per soddisfare i criteri stabiliti dal trattato di Maastricht in materia di

rapporto tra deficit e Pil. Nello stesso periodo solo Haiti e lo Zimbabwe hanno avuto

un aumento di produttività inferiore a quello italiano. Questa stagnazione è stata uno

dei motivi principali dell’immobilismo italiano.

È facile prendersela con i soliti sospetti: la corruzione, la lentezza della burocrazia e le

rigidità del mercato del lavoro.

Ma si è prestata poca attenzione al basso livello d’investimenti pubblici e privati in

settori trainanti per la produttività, come istruzione, ricerca, formazione del capitale

umano e innovazione.

Da presidente del consiglio pro-tempore, Renzi ha speso molte energie per trovare una

soluzione a quella che considerava la causa della rigidità del mercato del lavoro: la

riforma dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, che consentiva ai dipendenti di

essere reintegrati in caso di licenziamento senza giusta causa. L’Italia ha un

disperato bisogno di riforme, ma questa non era affatto necessaria, dato che si

applicava alle aziende con più di 15 dipendenti, mentre le dimensioni medie di quelle

italiane vanno dai tre ai nove dipendenti.

L’esempio tedesco.

Per capire perché le aziende italiane non crescono è fondamentale il confronto con la

Germania. La Germania ha una banca pubblica forte, la Kreditanstalt für Wiederaubau

(Banca della ricostruzione), che concede prestiti a lungo termine per l’innovazione

industriale. La Cassa depositi e prestiti, il suo corrispondente italiano, finanzia invece

essenzialmente i piccoli progetti infrastrutturali delle amministrazioni locali. Non ci

sono finanziamenti per le aziende che innovano

Inoltre in Germania c’è uno stretto rapporto tra scienza e industria, mentre in Italia

manca completamente. Negli ultimi vent’anni in Italia la spesa media per la ricerca e

lo sviluppo è stata dell’1,1 per cento del pil, mentre nello stesso periodo la Germania

ha investito il 2,49 per cento del suo prodotto interno lordo.

Una mentalità basata sui sussidi e non sull’iniziativa e gli investimenti ha creato un

ecosistema pubblico-privato parassitario che genera immobilismo. I problemi delle

banche italiane sono dovuti in parte al clientelismo. Per cambiare ci vuole una

riforma, non tagli alla spesa pubblica.

L’esempio di Obama.

Quando la Fiat ha comprato la Chrysler, il presidente statunitense Barack Obama ha

subordinato l’accordo all’impegno dell’azienda torinese a investire in motori ibridi a

risparmio energetico. Né Renzi né i suoi predecessori hanno mai pensato a mettere

una clausola simile. Si sono sempre limitati a chiedere alle aziende cosa volevano.

E la risposta era ovvia: meno tasse, meno regolamentazione e qualche favore.

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Un continente in cui i livelli di competitività sono così diversi non può avere una

moneta comune. La diagnosi sbagliata sulle economie “periferiche” sta aumentando il

divario con quelle “centrali”. Per il suo futuro è essenziale che l’Italia aumenti gli

investimenti e modifichi drasticamente il rapporto tra pubblico e privato, per impedire

che entrambi continuino a contare sui favori e sui sussidi e puntino di più sulle

opportunità di cambiamento.

Mariana Mazzucato

M.M. insegna economia dell’innovazione all’università del Sussex, nel Regno

Unito. Ha scritto Lo stato innovatore (Laterza 2014).

( da Internazionale n. 1184 )

Nel corso del 2017 la federazione Giovanile effettuerà i seguenti campi:

- campo Nord ( 3-5 Marzo, foresteria chiesa valdese di Venezia ) tratterà il tema

delle diverse spiritualità che compongono le chiese BMV;

- campo centro ( 31 Mar – 2 Apr ; Centro Evangelici Battista di Rocca di Papa )

rifletterà sui confini tra individui e religioni;

- campo sud ( 24 – 26 Marzo; Centro evangelico «Il rifugio», Ruvo di Puglia, Bari

) si occuperà di ruoli, responsabilità e democrazia;

- campo teologico FGEI&AGAPE; 29 Lug – 5 Ago; Centro Ecumenico Agape,

Prali (TO);

- campo studi ( 7 – 10 Dicembre ; Centro di studi metodista “Ecumene”, Velletri (

Roma ).

La federazione giovanile – poiché le giungono richieste di “borse campo” e poiché le

risorse non sono illimitate – rivolge un invito alle chiese per un sostegno economico.

Nel caso si decida di fare un dono alla federazione giovanile utilizzare le seguenti

coordinate:

“CC intestato a «Associazione gioventù evangelica» , sede via Porro Lambertenghi

28, CAP 20159, Milano. IBAN IT 61 V033 5901 6001 0000 0149378

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SSOOTTTTOOSSCCRRIIZZIIOONNEE DDII SSOOLLIIDDAARRIIEETTÀÀ

Continua la sottoscrizione di solidarietà, che serve ad aiutare materialmente alcune

famiglie in gravi difficoltà economiche residenti nel quartiere in cui si trova il tempio

valdese.

Sono gradite non solo offerte in denaro, ma soprattutto donazioni di generi

alimentari non deperibili. Presso i locali di via Naumachia saranno raccolti i doni

pervenuti dai membri di chiesa, che saranno poi distribuiti a chi ne ha bisogno.

Si raccomanda di fare attenzione alla data di scadenza dei prodotti alimentari donati:

non dovrà essere inferiore ad almeno un mese!

PROGETTO “GRANELLO DI SENAPE” - DONAZIONI Il progetto registra già l’arrivo dei primi ospiti: migranti che hanno ottenuto il

permesso di soggiorno.

Per donazioni si può versare o alla cassiera valdese o alla cassiera battista. Nel caso di

versamento mediante bonifico servirsi degli estremi dei CC bancari o della chiesa

battista o della chiesa valdese indicando nella causale:

“Donazione per progetto Granello di Senape”

PROGETTO INSIEME PER I MIGRANTI - DONAZIONI Il progetto attivo nella chiesa battista ha usufruito di un contributo da parte dell’Otto

per mille dell’UCEBI. Un contributo tuttavia insufficiente per fare fronte agli impegni.

Per donazioni – defiscalizzabili – rivolgersi alla cassiera della chiesa battista.

OFFERTE ORDINARIE

FINANZE: La Grazia non ha prezzo, ma la Chiesa ha un costo!

Per contribuire alle nostre spese, potete rivolgervi direttamente alle cassiere oppure

versare direttamente sui conti correnti bancari di ciascuna delle due chiese.

CASSIERA VALDESE:

Giusy Valvo ( 347.6445385 / [email protected])

CC Bancario IBAN IT76S0335901600100000111838

Intestato a : Chiesa Evangelica Valdese

CASSIERA BATTISTA:

Rosalia Barreca ( 347.5201855 )

CC Bancario IBAN IT 66 M 02008 16927 000103945604

Intestato a " Chiesa cristiana evangelica battista di Catania"

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Unione Cristiana Evangelica Battista Italiana: www.ucebi.it

Chiesa Evangelica Valdese: www.chiesavaldese.org

Settimanale delle Chiese Evangeliche Battiste, Metodiste e Valdesi: www.riforma.it

Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane: www.fedevangelica.it

Blog della Chiesa Valdese di Catania: chiesavaldesedicatania.blogspot.com

Sito web chiesa battista di Catania: www.chiesabattista-catania.it

Pagina facebook di “Chiese Battista e Valdese, Catania” – gruppo chiuso;

Pagina facebook di “Chiese Valdese e Battista di Catania” – gruppo pubblico

Radio Rai 1 (FM 94,7 - 93.5 MHz) “Culto evangelico” ogni domenica, ore 7.30

Radio Rai 3 (FM 98,70 - 99.30 MHz) “Uomini e profeti” ogni sab. e dom. ore 9.30 –

10.15

È possibile scaricare il podcast delle trasmissioni passate di Uomini e Profeti

collegandosi al sito: www.radio3.rai.it

RVS Radio Voce della Speranza (FM 97.5 MHz) Radio della Chiesa Avventista

Radio voce nel deserto on-line in streaming www.radiovoceneldeserto.it

[Programma “Battisti oggi”: mercoledì ore 17:00 – giovedì ore 18:00]

Radio Beckwith Evangelica on-line in streaming www.rbe.it

ASCOLTA SI FA SERA

Su Rai Radio 1 va in onda ogni giorno alle 19.30 la trasmissione “Ascolta si fa sera”.

E’ una rubrica storica della radio: la più antica, una delle più ascoltate. Ascolta si fa

sera è affidata ai cattolici cinque volte la settimana, una volta (martedì) agli evangelici

e una volta (sabato) agli ebrei.

CULTO RADIO

Ogni domenica il culto radio viene trasmesso su RAI Radio1 dalle 7:30 alle 7:50.

È anche possibile ascoltare la trasmissione, in un momento successivo, connettendosi

al sito web: www.radio.rai.it/radio1/cultoevangelico/

“PROTESTANTESIMO” SUL WEB

In onda su RAIDUE a domeniche alterne all’1.30 circa; in replica il lunedì successivo

sempre all’1:30 e, dopo una settimana, il lunedì mattina alle 9.30.

È possibile vedere le puntate di “Protestantesimo” (anche al di fuori degli orari del

palinsesto di RAIDUE) sul sito web della trasmissione televisiva:

www.protestantesimo.rai.it

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Punto Claudiana a Catania

La Libreria Fenice - via Garibaldi 133, Catania - è anche Punto Claudiana e quindi

contiene tra i suoi scaffali una selezione dei titoli Claudiana: dalla teologia alla storia

della riforma fino a libri più “curiosi” come Il vangelo secondo Star Wars di Peter

Ciaccio e Andreas Kohn.

Il libro del mese che segnaliamo è un agile volumetto, che si legge facilmente e magari

si può regalare, scritto dal past. Giorgio Giradet, edito dalla Claudiana.

Lo trovate presso la libreria Fenice all’interno dell’angolo dedicato alla casa editrice

CLAUDIANA. Il titolo del libro è

“PROTESTANTI E CATTOLICI: LE DIFFERENZE”

“Una delle richieste che spesso vengono rivolte ad

un protestante riguarda la differenza tra loro e i

cattolici e in questi casi o ci si lancia in una

filippica lunga almeno settecento anni di storia

condita con dati teologici ed elucubrazioni etico-

filosofiche oppure, al contrario, ci si limita a

risposte talmente sintetiche che hanno più

dell’ecumenico che di sostanziale. Per tirarci fuori

dagli imbarazzi ci può venire in aiuto questo libro

scritto da Giorgio Girardet

Nel tempo di dialogo e riconciliazione tra le fedi viventi e religioni in cui ci troviamo a vivere, il

rispetto e l’apertura alle differenze non significano

che tutto sia relativo né tantomeno che tutte le

religioni sono uguali.

In questo piccolo libro, il teologo valdese Giorgio

Girardet presenta con chiarezza e serenità

d’animo il donamento comune della fede cristiana,

ossia ciò che unisce tra loro i seguaci di Cristo e al

contempo ciò che li diversifica dai fedeli delle altre religioni, nonché le differenze che

caratterizzano e ancora separano le due grandi confessioni del mondo occidentale,

quella cattolica e quella protestante.

Differenze dottrinali, concezione e ordinamento della chiesa, riti, culto, sacramenti,

etica, mentalità, cultura, costumi…

segue a pag. 27

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Segue da pag. 26

Si tratta di un libro di appena 85 pagine che cosa solo 3 euro e 50 facilissimo da

leggere e magari anche da regalare; Protestanti e Cattolici è disponibile presso la

Libreria Fenice all’interno dell’angolo dedicato alla casa editrice CLAUDIANA

Uno dei gruppi di studio biblico ( via Naumachia )

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Auguri di Buon Compleanno a:

Ludovico Arena ( 13 marzo ); Di Mauro Carolina ( 14 Marzo ); Marco Pedicone ( 16

Marzo ); Ernesto Barnobi ( 1 Aprile ); Salvatore Di Mauro ( 1 Aprile ); Maria

Metitiero ( 5 Aprile ); Silvia Rapisarda ( 7 Aprile ); Lina Lorusso ( 15 Aprile ); Enrico

Caruso ( 15 Aprile ); Stein Erik Orjen ( 20 Aprile ); Luigi Pepe ( 25 Aprile ).

LABORATORIO PER I FANCIULLI:

COSTRUIAMO UN REGNO

Il cerchio dell'amicizia e dei racconti è pronto, l'anfora con i nostri tesori è al

centro. Il teatrino è illuminato perché oggi, tra le altre cose, si Forza Forza tra

mezz'ora si inizia!