LEZIONE 8 PER IL SABATO 23 FEBBRAIO 2008 VIVERE IL DISCEPOLATO.
Vivien Briante Silvia Rapisarda DISCEPOLATO: OPERA DI DIO ... · Presidente Consiglio chiesa...
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n° 2 Marzo – Aprile 2017 diffusione interna – fotocopie
Chiesa Cristiana Evangelica Battista – via Capuana 14
Chiesa Evangelica Valdese – via Naumachia 18/B
Pastora: Silvia Rapisarda 329.1612735 [email protected]
Presidente Consiglio Chiesa valdese: Vivien Briante 095.436790
Presidente Consiglio chiesa battista : Silvia Rapisarda [email protected]
DISCEPOLATO: OPERA DI DIO IN NOI E PER MEZZO DI NOI
Luca 14:25-35
Or molta gente andava con lui; ed egli, rivolto verso la folla disse: «Se uno viene a me
e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua
propria vita, non può essere mio discepolo. E chi non porta la sua croce e non viene
dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, infatti, volendo costruire una
torre, non si siede prima a calcolare la spesa per vedere se ha abbastanza per poterla
finire? Perché non succeda che, quando ne abbia posto le fondamenta e non la possa
finire, tutti quelli che la vedranno comincino a beffarsi di lui, dicendo: "Quest'uomo
ha cominciato a costruire e non ha potuto terminare". Oppure, qual è il re che,
partendo per muovere guerra a un altro re, non si sieda prima a esaminare se con
diecimila uomini può affrontare colui che gli viene contro con ventimila? Se no,
mentre quello è ancora lontano, gli manda un'ambasciata e chiede di trattare la pace.
Così dunque ognuno di voi, che non rinuncia a tutto quello che ha, non può essere mio
discepolo. Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che cosa gli
si darà sapore? Non serve né per il terreno, né per il concime; lo si butta via. Chi ha
orecchi per udire oda».
Odiare, portare la croce, rinunciare, buttare via, … espressioni forti, che mettono a
disagio, quelle contenute in questi brani. Un disagio che non ostacola la nostra volontà
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Culto domenicale h. 10.30 via Capuana 14
Scuola domenicale h. 10.30 via Capuana 14
Studio biblico
(Catania)
2° e 4° giovedì del mese:
9 e 23 marzo
13 e 27 aprile
v. Naumachia 18
ore 19.00
Studio biblico presso le
famiglie Data da definire
presso abitazione
famiglia ospite
Studio biblico
( Paternò )
1° e 3° mercoledì del mese
1 e 15 marzo
5 e 19 aprile
Presso casa
Luggisi - Borzì
Prove Coro Catania Ogni venerdì alle 18.45 v. Capuana 14
Lab. bimbe/bimbi
Tema “Costruiamo il Regno”
- sabato 18 marzo
- sabato 22 aprile
v. Naumachia 18
h. 16.00 – 18.30
Gruppo Donne Date ancora da definire v. Naumachia 18/b
Agape Domenica 12 marzo
Domenica 2 aprile
via Capuana 14 –
dopo il culto
Assemblea Finanziaria
chiesa battista data da stabilire Dopo il culto
Attività pasquali Culto liturgico del venerdì
santo
14 aprile h. 19.00
via Naumachia 18
ATTIVITÀ: ULTERIORI INFORMAZIONI
- Si ricorda che dal gennaio 2017 e fino a Giugno 2017 i culti saranno tenuti - in
base alla consueta alternanza - presso la chiesa battista ( via Capuana 14 )
- - Gruppo visite: contattare la pastora per richiesta di visite a domicilio.
- l’agape del mese di marzo si svolgerà, in linea eccezionale, domenica 12. In quel
giorno infatti avremo la visita di una studentessa della Facoltà Valdese di Teologia
(FVT). Intendiamo accoglierla nel migliore dei modi condividendo l’agape
comunitaria. Nel post-agape potremo farci raccontare del percorso formativo dei -
futuri pastore e delle future pastore.
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- si terrà – domenica 26 marzo - presso la chiesa valdese di Riesi l’assemblea del
XVI circuito.
- Biblioteca Navarria-Crifò. 4 Marzo 18.30 – 20.00
presentazione del libro “Il traduttore di lacrime” di Massimiliano Pricoco – Irda
Edizioni.
- Altamura 18 Marzo. h. 19.30. Nell’ambito delle celebrazioni del 500° anniversario
della Riforma protestante, organizzate dalla chiesa battista di Altamura, il coro
nazionale “Coro di Pace” eseguirà un concerto sui canti della Riforma.
L’esibizione della corale sarà preceduta, alle ore 18.30, da una conferenza sul tema
“attualità del messaggio della Riforma Protestante”. Relatori il prof. Vincenzo
Rinaldi e il past. Ruggiero Lattanzio.
- Incontri ecumenici. Venerdì 21 aprile h. 19.00 presso la chiesa luterana, via Grotte
Bianche 7 Catania. Il tema di quest’anno è la PACE, con testimonianze sull’impegno
sociale.
- Sab 29 Aprile – Lun 1 Maggio, Centro Evangelico Battista di Rocca di Papa
Seminario a cura del MFEB sul tema:“Violenza maschile sulle donne”; Relatrici:
Elisabeth Green, Elisabetta Meloni
- Martedì 01 Maggio – Riesi Giornata del Protestantesimo Siciliano.
- Sabato 6 e domenica 7 Maggio – Catania.
Seminario, organizzato dall’ABCS in collaborazione con la Commissione Glam della
FCEI, su temi di attualità.
CENTRO CULTURALE “DIANA ZOCA”
Il centro culturale evangelico “Diana Zoca” si trova a Paternò, via Parini 20.
È possibile consultare e prendere in prestito i libri disponibili. Gli orari di apertura
sono i seguenti: lunedì e mercoledì ore 19.00 – 21.00 ( previo appuntamento
telefonico ) .
Per informazioni:
Giuseppe Borzì (340.9683939 / [email protected])
Salvatore Di Mauro (348.5696729 /
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di volere riflettere sulla Parola e di scoprire i mille tesori e le mille domande che
questa pone. E infatti:
Cosa vuole dire Gesù se non porre l’esigenza e l’urgenza del discepolato ?
Se non porre concetti forti inerenti allo status del discepolato ? Di questi concetti, che
poi si volgono in difficili domande che Gesù pone a ciascuno di noi, la nostra analisi
ne evidenzia almeno tre:
1 Il discepolato prevede lealtà verso Gesù al di sopra di ogni cosa;
2 Il discepolato è azione per raggiungere un obiettivo (nelle due parabole questa
affermazione è palesata nell’immagine del costruire una torre e del vincere una
battaglia);
3 Il discepolato è azione, ma non senza saggezza e una seria riflessione.
Vogliamo riflettere e rispondere - da bravi studiosi/e della Bibbia - a ciascuna di
queste difficili domande poiché solo così perverremo alla piena comprensione del tipo
di discepolato al quale Gesù ci invita.
Domande difficili ! la prima è difficilissima e la seconda non è da meno, poiché - di
fatto - è la soluzione della domanda di partenza: capire quale sia l’obiettivo del
discepolato è già dichiarare in cosa consista il vero discepolato.
Partiamo perciò dalla terza domanda che sembra più facile. Ecco dunque la domanda
per noi oggi é: “abbiamo gli strumenti necessari per raggiungere l’obiettivo?
Possediamo ciò che serve per agire un discepolato efficace?”
Questa domanda prima ancora di ricevere la sua risposta, solleva però altre domande:
- Che succede se non abbiamo le risorse e gli strumenti necessari?
- Che succede se facciamo una stima dei costi e della nostra forza e saggiamente e
intelligentemente realizziamo di non essere ricche e forti abbastanza per raggiungere
il nostro obiettivo?
Dunque siamo incapaci di dare risposte a Gesù: Egli ci mette in crisi. Ci sentiamo un
po’ con le spalle al muro, abbiamo la sensazione che qualsiasi risposta daremo sarà
quella sbagliata. È veramente possibile che facendo appello alla nostra saggezza e alla
nostra intelligenza Gesù voglia incoraggiarci a rinunciare al discepolato?
Proviamo allora a contestualizzare il discorso di Gesù. Egli pronuncia queste parole
durante il viaggio che lo conduce dalla Galilea a Gerusalemme.
Nel Vangelo di Luca questo viaggio è lo spazio nel quale si svolge la parte centrale del
ministero di Gesù. A Gerusalemme Gesù adempie il suo compito, il suo ministero,
raggiunge l’obiettivo del suo discepolato in totale e incondizionata lealtà a Dio e a Dio
soltanto. Il viaggio verso Gerusalemme è anche lo spazio e il tempo in cui la gente che
accompagna Gesù è ammaestrata per il discepolato in vista di quanto accadrà in questa
città e per i giorni a seguire. Il viaggio verso Gerusalemme è il viaggio che porterà
Gesù sulla croce ed è il viaggio che prepara la comunità dei suoi discepoli a quel
momento e a ciò che verrà dopo: la nascita e il ministero della chiesa.
Alla luce di questa contestualizzazione realizziamo che non vi sono risorse e possedi-
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menti umani, né forza umana, che possano preparare noi, o qualsiasi altro essere
umano, ad essere pronti/e per la croce e per ciò che essa significa in termini di
conseguenze sociali, politiche e religiose nelle nostre e nelle loro vite.
Dunque sì, Gesù ci sta invitando a rinunciare all’illusione di essere noi la fonte
prima del successo del nostro discepolato. Gesù ci sta invitando a rinunciare
all’illusione che le nostre risorse, i nostri possedimenti, la nostra forza (sia essa
materiale, fisica o spirituale) ci possano permettere di raggiungere il nostro obiettivo,
di adempiere il nostro compito da bravi/e, efficaci, efficienti discepoli/e. Se è nelle
nostre risorse che riponiamo la nostra fiducia, è meglio che rinunciamo al
discepolato. Non saremo mai in grado di terminare il nostro capolavoro! Di fatto, se superiamo il primo stordimento causato dalla durezza delle parole di Gesù,
noteremo quel versetto 33, nel quale Gesù ci invita a rinunciare anche a quel poco che
possediamo.
Pertanto il discepolato non è di certo una tra le tante attività o opere umane, cosa in cui
spesso lo trasformiamo e per questo diviene un’opera frustrante, dura. Opera che
lasciamo incompiuta con disillusione e amarezza. Il discepolato è invece l’opera di
Dio in noi e per mezzo di noi, se lo permettiamo.
Di questa sostanza è la lealtà alla quale Gesù chiama, lealtà che interpella la nostra
saggezza e la nostra intelligenza. La lealtà nel riconoscere e nel permettere a Dio di
fare Dio e a noi di essere sue creature e suoi strumenti; la lealtà nel non attribuirci
meriti che non sono nostri, ma anche la lealtà nel non offuscare o sottostimare l’opera
di Dio in noi.
Questo è il discepolato, svuotare noi stessi e noi stesse come Gesù ha fatto, per
lasciare che la grazia di Dio ci renda capaci di raggiungere il più alto obiettivo.
Se lo permettiamo, resteremo sorpresi e sorprese dalla ricchezza e della potenza della
grazia di Dio. La grazia, capace di trasformare uno strumento di sconfitta e morte in
uno strumento di vittoria e di vita; capace di trasformare braccia spalancate nella più
totale impotenza in gratuita riconciliazione universale, che tutto abbraccia, che tutto
benedice incluso i nemici, incluso la morte; capace, come Luca ci dirà nelle tre
parabole subito dopo il nostro brano, di muovere l’energia dell’universo per cercare la
pecora perduta e la dramma smarrita, per accogliere il figlio sconfitto dalla pochezza
della sua forza e della sua ricchezza, per cercare e accogliere te e me e trasformarci in
cantastorie della buona novella, testimonianze viventi della grazia di Dio.
Chi ha orecchi per udire oda!
Testo – in qualche parte riassuntato per motivi redazionali – della predicazione tenuta
dalla pastora Silvia Rapisarda ( Catania 12 febbraio 2017 )
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Catania: Settimana di Preghiera Per l’Unità dei Cristiani - anno 2017
Chiesa S.M di Gesù – qui si è alla fine dell’incontro
Nell’ambito della “settimana di preghiera per l’unità dei cristiani” venerdì 20
gennaio si è svolto, presso la parrocchia S. Maria di Gesù, con inizio alle ore 19.30,
l’incontro fra le comunità ecumeniche della città.
Presenti oltre al parroco della chiesa ospite, fra Vincenzo Soffia, e all’arcivescovo
metropolita della città, Salvatore Gristina anche Andreas Latz ( pastore delle chiese
luterane in Sicilia), Silvia Rapisarda ( pastora delle chiese battista e Valdese di
Catania ), Dario Grappone ( capitano dell’Esercito della Salvezza in Catania ), Don
Antonio De Maria ( comunità di S. Egidio ), Jennifer Smith ( rappresentante della
chiesa anglicana ), pope Mihai ( sacerdote della Chiesa Ortodossa Rumena ), Anna
Ciminello ( rappresentante della Chiesa Avventista), Milena Plumari ( in
rappresentanza del movimento dei focolari ), Vincenzo Reina ( pastore della chiesa
battista di v. Castagnola ), Abona Bola ( Sacerdote della Chiesa copta egiziana ).
Il tema di quest’anno ( 2 Corinzi 5:14-20 ) era “L’amore di Cristo ci spinge verso la
riconciliazione”.
Questo tema è stato sviluppato, anche alla luce del Giubileo della Riforma. Oltre a
letture bibliche e meditazioni ha contemplato anche delle animazioni simboliche.
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Mutuando dal famoso muro di Berlino caduto il 9 novembre 1989 i partecipanti delle
varie comunità ecumeniche hanno eretto un muro simbolico costituito da tutte le
cattive qualità che portano a separare ogni persona da se stessa e dal prossimo.
Questo muro successivamente è stato ovviamente distrutto in relazione alla potenza di
Dio che si manifesta nella croce di Gesù Cristo.
Andando più nei dettagli: in quanto al Giubileo della Riforma si è dichiarato che “le
chiese in Germania hanno deciso di commemorare l’anniversario dei “500 anni della
Riforma” come Christusfest ( una celebrazione ecumenica di Cristo ). La Riforma è
stata l’occasione per una rinnovata attenzione alla salvezza per Grazia, mediante la
fede in Gesù Cristo”.
Si è quindi proclamata la comune “gioia della salvezza data da Dio nella croce di
Cristo, che supera la divisione e ci raduna insieme” e si è confessato pubblicamente
il “peccato della divisione che è seguito alla Riforma Protestante”, chiedendo
“perdono a Dio”.
In quanto al muro si è ricordato che la caduta del “muro di Berlino” cominciò con il
“Peace Prayer Movement” nella Repubblica Democratica Tedesca ( Germania
dell’Est ) che metteva candele alle finestre e alle porte e pregava per la libertà.
Horst Sindermann, un membro della leadership della Repubblica Democratica
Tedesca ebbe a suo tempo a dichiarare: “avevamo pianificato tutto, eravamo preparati
a tutto, ma non alle candele e alle preghiere”.
Ecco perché, si è spiegato nel corso dell’incontro ecumenico, le divisioni tra i cristiani
e la riconciliazione che tutti i cristiani cercano sono – simbolicamente – rappresentate
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dalla costruzione e dall’abbattimento di un muro. Ecco il senso dell’animazione nel
corso della quale dodici fedeli hanno eretto un muro che plasticamente rappresenta
l’attuale regime di separazione frutto del peccato.
Ciascuno dei partecipanti all’animazione ha portato un mattone ( cioè una scatola di
cartone ) dove si trovava scritto uno dei termini chiave ( mancanza di amore, odio e
disprezzo, false accuse, discriminazione, persecuzione, comunione spezzata,
intolleranza, guerre di religione, divisione, abuso di potere, isolamento, orgoglio ) del
peccato attuale.
Dopo la proclamazione della parola di Dio e l’omelia – la meditazione è stata a cura
del pastore Andrea Latz – è seguita una preghiera di riconciliazione.
A questo punto il muro è stato smantellato e i mattoni sono stati disposti in modo da
formare una croce.
Un canto di riconciliazione e infine il rito delle candele: dopo il Credo, sono state
elevate quattro preghiere di intercessione. Dopo ogni preghiera tre fedeli hanno acceso
la propria candela dal cero pasquale e sono rimasti in piedi accanto alla croce fino alla
sezione intitolata “il mandato di Cristo”.
Dopo la lettura del mandato i dodici fedeli hanno propagato la luce delle loro candele
a tutta l’assemblea.
L’incontro ha contemplato anche momenti di canto al quale ha dato un contributo
anche la piccola corale luterana.
La colletta è stata devoluta – come da accordo fra le comunità ecumeniche – alla Casa
di accoglienza per migranti “granello di senape” la cui sede è in piazza Carlo
Alberto.
Un ringraziamento alla chiesa ospite, al prof. Piero Quinci, a Don Nunzio Capizzi.
C.S.
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Celebrazione del 17 febbraio – fuochi
Anche quest’anno le nostre comunità hanno celebrato la ricorrenza del 17 febbraio. Si
è ricordato e festeggiato l’evento del 17 febbraio 1848, quando il Re Carlo Alberto
firmò le “lettere patenti” con le quali concedeva i diritti civili e politici alla
popolazione valdese, fino a quel momento ghettizzata a causa della sua specifica
professione di fede. Si è celebrato/festeggiato in via Naumachia 18, presenti – oltre a
molti membri delle due chiese – anche numerosi ospiti esterni, nella sala che ospita la
biblioteca Navarria – Crifò.
In una sala gremitissima la pastora Silvia Rapisarda ha dato il benvenuto e fatto
presente che la “festa della libertà” da evento a carattere confessionale specifico
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della popolazione valdese è diventata oggi una ricorrenza che include le libertà civili e
religiose di ogni persona: libertà acquisite / da acquisire.
Proprio per questo motivo la serata ha visto la proiezione del movie “gli ultimi
saranno ultimi”, un film che, con il semplice linguaggio della commedia
drammatica, ha proposto proprio il tema del lavoro nella nostra società, delle
condizioni di sfruttamento e di elusione – specie per le donne - dei diritti garantiti
dalla Carta Costituzionale.
Per dare maggiore risalto al divario esistente fra quanto prevede la predetta Carta –
legge fondamentale dello Stato Italiano – e la realtà del sociale quotidiano la pastora
ha dato lettura integrale di numerosi articoli della Costituzione.
Al film è seguito un intervento di Vivien Briante la quale, sinteticamente, ha spiegato
il significato delle “lettere patenti”. Ha posto tale concessione nel contesto delle
condizioni di privazioni delle libertà civili e politiche dei valdesi durante i regni dei
Savoia in Piemonte, così come in Calabria durante il periodo dell’inquisizione. Ma ha
anche posto in evidenza che per avere in Italia una vera libertà religiosa passò più di
un secolo: solo con l’avvento della Repubblica e con la scrittura della Costituzione
Repubblicana fu possibile avere nel nostro paese le giuste condizioni per poter
cominciare – seppur con fatica – a godere di una vera libertà religiosa.
Ma molte norme della Costituzione rimangono ancora non pienamente realizzate,
come del resto il film aveva evidenziato.
Concluso l’intervento di Vivien i presenti hanno potuto ascoltare dalla corale diretta
dal M° Angela Lorusso - accompagnata al violino da Irene Paratore e alla pianola da
Sandra Oliveri, vari canti protestanti fra cui – ovviamente - il “giuro di Sibaud” che
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è l’inno specifico delle comunità valdesi.
La serata si è infine conclusa con un graditissimo buffet – accompagnato dal nettare
del vin brulè – e dall’immancabile “fuoco” fatto ardere nello spiazzo del giardino
della chiesa valdese.
Quella dei “fuochi” è una tradizione che risale al 1848: il 17 febbraio di tale anno Il
Re Carlo Alberto – come già scritto - pose fine per sempre alle discriminazioni con
l'editto di pacificazione. Quel giorno, l'evento venne segnalato a tutti gli abitanti della
val Pellice, anche quelli che abitavano nelle borgate più isolate, con l'accensione di
fuochi che potevano essere visti da grande distanza. Da allora, tutti gli anni, i Valdesi
ricordano l'evento ritrovandosi numerosi ed accendendo dei grandi fuochi all'aperto
nella valle, la notte tra il 16 e il 17 febbraio.
Quest’anno il falò è stato acceso – il 16 febbraio alle ore 20, anche nel cuore della
città di Torino proprio davanti al palazzo Reale nella centralissima piazza Castello. Si
tratta di un luogo
particolarmente
significativo visto
che "ospita" anche
una lapide, a
ricordare Gioffredo
Varaglia, predicatore
valdese, salito al
patibolo pochi metri
più in là il 29 marzo
1558.
S. C.
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IL RETAGGIO DELLA RIFORMA RADICALE
In occasione del giubileo della Riforma l’UCEBI ha preparato – a cura del prof.
emerito Massimo Rubboli - una mostra itinerante sulla Riforma Radicale e,
parallelamente, diffuso un agile volumetto che raccoglie i contenuti della predetta
mostra.
Come ha osservato il prof. Emidio Campi, la tesi sostenuta da Rubboli in quest’opera
è che la Riforma costituì certamente una svolta epocale nella storia moderna, ma non
fu un evento legato sostanzialmente alla persona e all’opera di Lutero, bensì il
risultato di un lungo processo storico, le cui sue radici affondano nei moti di
rinnovamento religioso iniziati nel XII secolo.
Tale svolta seguì percorsi diversi nella corrente “riformata” del protestantesimo,
parallela ma non identica a quella luterana, e si prolungò nelle rivoluzioni calviniste
del Cinquecento, nella rivoluzione puritana inglese del secolo XVII e nella fondazione
della “Nuova Inghilterra” americana.
Riportiamo qui qualche frammento significativo degli argomenti contenuti in questo
lavoro del prof. Rubboli. ( testo completo anche in www.chiesabattista-catania.it)
“La Riforma fu una realtà molto complessa e articolata che può essere divisa in due
principali filoni:
a) la Riforma ‘magisteriale’ che, in forme diverse, mirava a riformare la cristianità
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(corpus Christianum) con modifiche sostanziali della teologia, del ministero e
della pietà ricercando, laddove possibile, il sostegno dell’autorità civile e lasciando
pressoché inalterate le strutture politiche (nonostante il trasferimento di molte
funzioni dal potere ecclesiastico al governo civile);
b) la Riforma ‘radicale’ (definita anche “ala sinistra della Riforma”), che
comprendeva movimenti che, come gli anabattisti, volevano un rinnovamento più
profondo e la creazione di comunità formate solo da credenti (corpus Christi) uniti
nel discepolato radicale da legami di comunione fraterna, sul modello delle
comunità del cristianesimo primitivo, o, come gli antitrinitari, sostenevano
posizioni dottrinali più radicali.
Gli anabattisti ritenevano necessaria un’evidenza della trasformazione operata dalla
Grazia, rifiutavano la violenza e l’uso delle armi e pensavano che alla conversione
dovesse seguire il battesimo per immersione degli adulti (come nell’episodio del
battesimo dell’eunuco, Atti 8: 36-38), poiché quello dei neonati non aveva alcun
fondamento nel Nuovo Testamento; per questo motivo, furono chiamati “anabattisti”,
che significa “ri-battezzatori”.
L’anabattismo fu schiacciato e marginalizzato dalle forze congiunte del potere
politico e delle autorità religiose, cattoliche e protestanti, che li perseguitarono come
eretici, considerandoli una minaccia per l’ordine sociale. Per sfuggire alle
persecuzioni, si rifugiarono in comunità separate dalla società ma, nel giro di pochi
anni, la maggioranza dei loro leader subì il martirio.
Luyken Jan
Riunione clandestina
di anabattisti in barca
sul fiume Amstel ( sullo
sfondo, Amsterdam; in
piedi il predicatore
Pieter Pietersze Bekjen
che fu arso vivo nel
1569 )
Lo scopo di anabattisti come Balthasar Hubmaier, Pilgram Marpeck, Jakob Hutter,
Marcin Czechowic e Francis David non era solo quello di costruire una nuova chiesa
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ma anche una nuova società, il regno di Dio sulla terra nell’Europa del loro tempo.
Quando videro che Lutero e Zwingli usavano la forza secolare per difendere le loro
posizioni e per perseguitarli, gli anabattisti si orientarono verso un
congregazionalismo separatista. Dove fu possibile, cioè in contesti meno ostili come
nel regno anabattista transilvanico di Jan Zápolya o nella Waldshut di Hubmaier, gli
anabattisti cercarono di conciliare la loro concezione della chiesa con quella dello
stato.
L’ex prete cattolico Menno Simons (1496-1564) contribuì a trasformare l’anabattismo
millenarista delle origini, che aveva avuto aspetti violenti, in un movimento moderato
e pacifista con la sua predicazione itinerante e numerosi scritti, che iniziavano tutti
con la citazione di un passo della I lettera di Paolo ai Corinti (“nessuno può porre un
fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo”). Al suo nome è
legato il principale movimento anabattista, i Mennoniti.
All’anabattismo e al nonconformismo (o Dissent), che si sviluppò poi in ambito
inglese, si devono i principali apporti della Riforma all’affermazione della libertà di
coscienza e alla separazione tra la sfera religiosa e la sfera civile.
Spetta soprattutto agli Anabattisti il merito di avere rimesso al posto d’onore il
termine ed il concetto di discepolato, che qualificano nel Nuovo Testamento il
credente che si pone alla scuola di Cristo. […] Il discepolato non è che un aspetto di
un più ampio concetto della vita rigenerata dalla grazia: la santificazione. Il
discepolato difatti implica la santificazione come la condizione da cui non si può
prescindere per realizzare un’autentica ed effettiva ubbidienza. […]
In questo mondo che in effetti non è stato mai cristiano e dal cristianesimo è sempre
più lontano, i cristiani che confessano la loro fede e cercano seriamente di viverla
[…] sono di fronte alla ineludibile necessità di trovare quel rapporto col mondo che
si richiede oggi a chi ha scelto di stare con Gesù Cristo, unico Signore, unico
Maestro, unica Guida […]. Chi vuol essere cristiano oggi non può permettersi
illusioni: o lo è in modo radicale o non lo è
Dall’incontro tra i Mennoniti (versione olandese dell’anabattismo) e il puritanesimo
separatista inglese, un movimento formato da piccole comunità di credenti separate
dalla Chiesa d’Inghilterra e in dissenso anche con l’ecclesiologia del puritanesimo,
ebbe origine il movimento battista.
( ….. ) “
Assemblea Generale UCEBI Domenica 12 febbraio nel corso del culto domenicale la sor. Angela ( Lia )Lorusso ha
relazionato sui lavori dell'AG dell'UCEB alla quale ha partecipato in qualità di
delegata della chiesa di Catania. Nella circolare n. 7/2016 era stata data infor-
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mazione sui lavori di detta AG: le presenti note ne integrano il contenuto.
“L'Assemblea Generale dell'Ucebi si tiene ogni due anni. Quella della quale si
relaziona ha avuto luogo – a Chianciano - nei giorni 29 ottobre – 1 novembre 2016.
Questa assemblea costituiva un appuntamento speciale poiché si doveva eleggere il
nuovo presidente, in sostituzione del precedente ( past. Raffaele Volpe ) giunto a fine
mandato.
È stato eletto il fr. Giovanni Arcidiacono. È nato a Lentini nel 1948, si è trasferito a
Bari nel 1964. Laureato in Economia e Commercio; è stato docente di ruolo presso un
Istituto commerciale ( 1977 – 2010 ); Proviene dalla chiesa di Conversano ( Puglia ),
è laureato in economia e commercio, è stato docente presso un Istituto commerciale di
Bari; ha esercitato la libera professione di dottore commercialista (1977-2015). Ha
ricoperto diversi incarichi ecclesiastici a livello locale e nazionale: pastore locale;
presidente della Federazione delle chiese evangeliche di Puglia e Lucania (Fcepl);
presidente del Collegio dei revisori della Federazione delle chiese evangeliche in
Italia (Fcei); segretario contabile dell’Ucebi; membro del Comitato esecutivo nel
quale dal 2010-2016 ha svolto l’incarico di vicepresidente
Il Presidente della
UCEBI, Giovanni
Arcidiacono, in una
immagine di
repertorio
Oltre alla predicazione d'apertura, svolta dal presidente uscente, le meditazioni
mattutine sono state condotte dalle nuove leve nel ministero pastorale tra le chiese
battiste. É stato così possibile conoscere e apprezzare i nuovi talenti che operano in
mezzo a noi.
Oltre ai lavori in plenaria ci sono stati lavori di gruppo che hanno contribuito a elabo-
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rare la mozione programmatica approvata in plenaria. Molti di questi dati sono stati
diffusi quasi in tempo reale dalla stampa evangelica (Riforma), dal notiziario
evangelico (Nev), dal sito dell'Ucebi, reperibile on-line.
E' difficile riassumere un'assemblea durata 4 giorni e un numero imprecisato di ore di
lavori, in una breve relazione. Ecco alcuni capitoli che mi sono apparsi rilevanti:
a) L'assemblea si collocava nel quadro del 500° della Riforma e del 60° dell'Unione
battista (Ucebi). Importante è stato valorizzare il clima di rapporti
interdenominazionali che ci hanno portati al patto di reciproco riconoscimento e alla
collaborazione BMV;
b) Importanza si è data alla collaborazione tra chiese e a dare nuovo slancio e
significato alle associazioni regionali;
c) Circa l'utilizzo dei fondi derivanti dall'8x1000 particolare accento è stato posto
sulla diaconia in Italia e all'estero, con progetti assistenziali, umanitari e culturali,
che valorizzino tanto la diaconia locale quanto la collaborazione con onlus che
portino avanti progetti condivisibili;
d) Ancora una volta l'Assemblea ha sottolineato tre aspetti che appaiono rilevanti per
la testimonianza delle chiese battiste e la loro vicinanza alle persone fatte oggetto di
discriminazione. In particolare:
Atto 61/AG/16
Violenza di genere L’Assemblea, considerato il persistere e l’aggravarsi di una cultura che favorisce gli
episodi di violenza di genere, e in particolare di violenza maschile contro le donne, e
ritenendo che affrontare questo tema sia imprescindibile per ogni credente, dà
mandato al CE di:
- sostenere e promuovere le iniziative contro la violenza di genere già esistenti nelle
comunità battiste e in ambito evangelico;
- dare nuovo slancio al gruppo di lavoro maschile sulla violenza di genere, in vista di
iniziative da proporre a comunità, associazioni regionali e gruppi di persone.
Approvato, per alzata di mano, all’unanimità.
Atto 62/AG/16
Fede e omosessualità: per una chiesa inclusiva L’Assemblea,
- vista la riflessione che è stata portata avanti in ambito battista su fede e
omosessualità, fin dalla fine degli anni Novanta, e, visti gli atti dell’Assemblea
Sinodo del 2007 e delle Assemblee Generali del 2012 e del 2014 che, in maniera
crescente, hanno esortato le chiese a mobilitarsi contro l’omofobia e la transfobia, in
risposta alle esigenze evangeliche di incisività e di condivisione dei cammini di fede
delle minoranze sessuali;
- vista, altresì, la Legge 20/05/2016 n. 76 ‘Regolamentazione delle unioni civili tra
persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze’, approvata dal Parlamento
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italiano;
- ispirata dalla riscrittura delle novantacinque tesi ad opera del gruppo Chretiens
Inclusifs, in occasione del cinquecentesimo anniversario della Riforma protestante,
invita ed esorta le chiese a proseguire o ad avviare, ove non sia stato iniziato, il
confronto riguardo la piena inclusione e partecipazione delle persone omosessuali
nella vita delle chiese stesse.
L’Assemblea auspica che tale processo conduca alla benedizione delle coppie
omosessuali laddove venga richiesta.
Approvato, per alzata di mano, con 51 voti favorevoli, 19 contrari, 11 astenuti.
Atto 63/AG/16
Questioni di genere L’Assemblea, alla luce di eventi come il recesso di una delle nostre chiese e delle
testimonianze dirette di alcuni/e delegati/e, ribadisce la propria ferma opposizione
verso ogni forma di omofobia, compreso il pensare l’omosessualità come una malattia
del corpo e dell’anima.
Afferma la piena accoglienza dei percorsi umani, spesso travagliati, di fratelli e
sorelle che sono alla ricerca o ridefinizione della propria identità di genere.
Raccomanda le chiese di affiancare i pastori e le pastore nell’importante compito di
ascolto, mediazione e catechesi, perché le diverse posizioni che sull’argomento ancora
si registrano, possano essere rappresentate in un clima di rispetto reciproco e quindi di
fraternità e serenità.
Approvato, per alzata di mano, con 74 voti favorevoli, 3 contrari, 12 astenuti.
Atto 69/AG/16
Legge di tutela della libertà religiosa L’Assemblea
- deplora le iniziative legislative dei Consigli Regionali della Lombardia e della
Liguria circa le norme che riguardano l’edificazione di nuovi luoghi di culto;
- ricorda che la legge lombarda è già stata dichiarata discriminatoria e
costituzionalmente illegittima con sentenza della Corte Costituzionale del 23 marzo
2016;
- guarda con preoccupazione alle recenti iniziative dell’amministrazione della città di
Roma che hanno determinato la chiusura di cinque moschee della capitale.
Come chiesa da sempre impegnata nella promozione dei diritti umani e civili, chiede
l’approvazione di una legge di tutela della libertà religiosa, in applicazione a quanto
previsto dall’art. 19 della Costituzione italiana.
L’Assemblea auspica che la libertà religiosa sia garantita per ogni minoranza religiosa
e ne sia impedito ogni tentativo di limitazione.
Approvato, per alzata di mano, all’unanimità.
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Nel corso dei lavori sono state ammesse nuove chiese, si è preso atto di altre
rescissioni e si sono elevate a ente ecclesiastico la chiesa di Mottola e l'Istituto Taylor.
Altre incombenze di carattere amministrativo, ricorrenti in ogni assemblea, ci hanno
visto impegnati nelle modifiche al Regolamento.
L'Unione battista oggi, più che ieri, si trova ad affrontare una sfida di relazioni umane
e più ancora culturali. L'accoglienza nell'ambito battista italiano di chiese di fratelli e
sorelle provenienti da altri contesti religiosi e culturali (Europa dell'Est, Africa, Sud
America, Asia) in passato è stata vista come un'apertura doverosa verso chiese che
avevano bisogno di tutela giuridica e di fraternità.
É stata anche vista come un'occasione di crescita numerica della popolazione battista
in Italia. Oggi si comprende che c'è il rischio di vedere due realtà distinte e separate
all'interno dell'Unione.
Le chiese storiche rivelano invecchiamento, decrescita e quasi sempre rigidità
culturale. Le altre, le chiese di immigrati, tentano di andare per la loro strada in
questioni etiche, liturgiche e dottrinali. Il tentativo di dialogo e di integrazione si
scontra con la pretesa degli uni di essere l'elemento consolidato, che crede di poter
fare da guida ai nuovi arrivati; dall'altra, gli elementi di nuovo insediamento credono
di essere linfa nuova e vitale, pronta ad innestarsi nel vecchio ceppo, a condizione di
poter incidere in maniera radicale.
Al momento non si assiste ad un vero scontro, grazie alla saggezza e alla carità di tutti
e grazie all'elemento costitutivo dei battisti: libertà di coscienza e autonomia della
chiesa locale.
Libertà di coscienza e autonomia della chiesa locale, tuttavia, vanno bene quando
ognuno va per la sua strada. Mostrano i loro limiti quando si debbono assumere
decisioni assieme, quando è in gioco la maggioranza. In materia di questioni
etiche, come nel caso delle questioni di genere (accoglienza delle persone
omosessuali, benedizione delle coppie di fatto) le maggioranze giocano un ruolo
importante.
Le delibere prese in seno all'assemblea a questo riguardo, pur nel rispetto delle
diversità che affiorano nelle varie chiese, non sembrano aver fatto passi indietro e
hanno dimostrato apertura e carità cristiana verso le persone che altrove vengono fatte
oggetto di discriminazione e di preconcetto.
L'auspicio è che non crescano soverchie rigidità e che le posizioni che vengono
adottate non siano frutto di compromesso, ma di fedeltà e ubbidienza alla parola di
Dio.
Angela (Lina) Lorusso
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Lezione del cardinale Kurt Kock alla FVT
Lunedì 13 febbraio, venti anni dopo il dibattito tra l’allora cardinale Joseph
Ratzinger e il professor Paolo Ricca, la facoltà valdese di teologia ( fvt ) di Roma è
tornata ad ospitare un alto esponente vaticano, il cardinale Kurt Koch, presidente del
Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
Il Cardinale Koch ha tenuto una lezione sul tema “Il primato dell'accoglienza rispetto
al fare. Sull'attualità della dottrina cristiana della giustificazione”.
Kurt Kock
Non si tratta di un tema inesplorato: nell’ottobre del 1999 luterani e cattolici hanno
infatti sottoscritto la Dichiarazione congiunta sulla giustificazione per fede, “una
pietra miliare – ha ricordato Koch – senza la quale non sarebbe stato possibile in
questo 2017 pensare a una commemorazione congiunta della Riforma protestante”.
Nel corso della lezione il cardinale Koch ha mostrato come cattolici e protestanti
condividano il carattere incondizionato e incommensurabile della grazia divina.
L’essere umano, ha detto Koch, è caratterizzato da una “ricettività creaturale”: come
nessuno può crearsi da sé, allo stesso modo nessuno può redimersi da se stesso,
affidandosi per la salvezza alle proprie opere. “L’essere umano non è in grado di
giustificarsi davanti a Dio, ma è Dio che lo giustifica, cioè lo accoglie”. Da parte sua,
l’essere umano deve semplicemente accogliere nella fede ciò che Dio compie.
Koch ha pure evidenziato alcune questioni problematiche, alcuni nodi ancora tutti da
verificare. Affermata la preminenza della grazia divina sull’operare umano, è
possibile considerare una collaborazione dell’essere umano all’agire di Dio? - si è
chiesto Koch. “La croce di Cristo – ha affermato il cardinale – non è solo il dono di
Dio all’umanità, ma è anche il donarsi dell’uomo Gesù a Dio”.
Se Dio è relazione, questa relazione deve prevedere un doppio movimento – da Dio
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verso l’essere umano, ma anche dal basso dell’essere umano verso Dio. Questioni,
queste ultime, che nella comprensione del relatore allargherebbero il dibattito alla
ricerca di un consenso sull’antropologia, sull’ecclesiologia e addirittura sulla
mariologia.
Koch ha quindi concluso affermando che “la dottrina della giustificazione per fede
non divide i cristiani, li unisce”, anche se storicamente è successo il contrario.
Da NEV
Notizie dal XVI Circuito
L’attività del XVI Circuito ha avuto inizio, come da programma, con le visite alle
comunità siciliane, visite che hanno la finalità di entrare in contatto diretto con le
realtà delle chiese per attuare gli scopi per il quale il Circuito è costituito:
- provvedere affinché le chiese abbiano assicurata regolare predicazione e tutto quello
che riguarda l’esercizio pastorale nella sua completezza;
- assistere e consigliare i ministri nell’esercizio del loro ministero;
- occuparsi della formazione dei monitori e dei catechisti;
- organizzare incontri pubblici volti alla formazione dei membri dei consigli di chiesa
e dei predicatori locali.
Un organismo, quindi, che ha in pieno una funzione pastorale ed entra nel merito delle
necessità e anche delle criticità laddove ne esistano, e che sia utile e di ausilio alle
comunità, ai fratelli e alle sorelle, ai Ministri e alle Ministre del Vangelo.
Anche Catania è stata visitata dal Circuito il 13 novembre scorso, con il culto curato
dal consiglio di Circuito e con una proficua discussione successiva con i membri di
chiesa che hanno partecipato attivamente all’incontro.
In vista del prossimo anniversario dei 500 anni della Riforma Protestante, tutte le
chiese di Sicilia, e dunque anche Catania, sono invitate a far pervenire al XVI Circuito
le informazione sulle iniziative che intenderanno realizzare nei prossimi mesi.
Per ogni comunicazione si può contattare: [email protected]
oppure
la Sovrintendente: Angela Castiglione cell. 3287350497
Per il Consiglio di Circuito
Vivien Briante
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Orario di apertura della biblioteca "Navarria - Crifò ": martedì e giovedì dalle
16.00 alle 19.00.
Eventi:
Sabato 4 Marzo dalle 18.30 alle – 20.00 presentazione del libro “Il traduttore di
lacrime” di Massimiliano Pricoco – Irda Edizioni.
Massimiliano lavora come avvocato; ha ricevuto vari riconoscimenti ai concorsi
letterari “L’arte in versi”, “Inchiostro e anima”, e all’evento letterario “Scriviamo”.
I suoi scritti sono in diverse antologie poetiche e scrive per la rivista letteraria “Alibi”.
Ha pubblicato con Irda Edizioni la raccolta di poesie “Mi rimasero soltanto mille
fragilità preziose” ed il romanzo “Il traduttore di lacrime”.
I corsi gratuiti di lingua italiana si svolgono con frequenza settimanale: lunedì e
giovedì, con inizio alle ore 20.30, in via Capuana 14.
Attività di integrazione: domenica 5 febbraio gli alunni ( vari però erano assenti ) e i
docenti del corso di lingua italiana hanno fatto una escursione sul versante sudi –
abbastanza innevato - del nostro vulcano. Per gli alunni, che provengono da aeree
geografiche abbastanza più calde, era la prima volta che vedevano e toccano la neve.
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8 Marzo 2017 - Giornata Internazionale della donna
La prossima “Giornata Internazionale della donna” tornerà a essere – così annuncia
“non una di meno” - un momento di mobilitazione femminista dopo anni di
insignificanza che l’aveva trasformata in una ricorrenza di bisbocce tra amiche,
streaptease maschili, mercatini di mimose col prezzo alle stelle, con uno
sfruttamento commerciale dell’evento anche da parte di ristoranti e locali notturni.
A breve, “non una di meno” indicherà 8 punti per l’8 marzo che saranno il
riferimento per l’organizzazione di mobilitazioni territoriali per aderire allo
Sciopero globale delle donne. Ci sarà un’astensione reale o simbolica dal lavoro
produttivo e riproduttivo e il coinvolgimento di donne dentro e fuori i luoghi di
lavoro. Sarà una protesta attuata con modi anche inediti (ci saranno sorprese), durerà
24 ore, i suoi colori saranno il nero e il fucsia e il simbolo la matrioska di “Non una
di meno”.
Fino ad oggi alcuni sindacati di base hanno aderito, ma hanno lanciato anche
l’astensione dal lavoro per il 17 marzo nel comparto della scuola. Una scelta
criticata da Nonunadimeno che ha invitato i sindacati di base, a ripensare la loro scelta
facendo convergere le due date mentre la Cgil, che pure aveva sostenuto la
manifestazione del 26 novembre, non ha ancora lanciato alcuno sciopero e si dubita lo
farà anche per difficoltà, così dice il sindacato, di carattere organizzativo e tempi
stretti.
Occorre darsi da fare perché tira una brutta aria. Donald Trump e altri leader con
vocazione ultraconservatrice (tra cui non mancano donne come Marine Le Pen)
cavalcano politiche reazionarie e fondamentalismi di stampo misogino mentre
innalzano muri e costruiscono nuove segregazioni. Contro questo backlash un
femminismo internazionale attraversa i confini degli Stati e mira ad abbattere quei
muri.
Il movimento non una di meno” non si fa illusioni, è una battaglia lunga e difficile. Si
continua a tessere il cambiamento anche con lo sciopero globale dell’8 marzo. Le idee
sono chiare cosa ci riserva il futuro un po’ meno.
( ripreso da il “fatto quotidiano” del 7 feb 2017 )
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L’immobilismo dell’economia italiana
L’economia italiana soffre di un basso livello di produttività e di crescita da più
di vent’anni. I problemi sono cominciati prima dell’introduzione dell’euro, e sono
peggiorati alla fine degli anni novanta, quando è diventato necessario avere un surplus
di bilancio per soddisfare i criteri stabiliti dal trattato di Maastricht in materia di
rapporto tra deficit e Pil. Nello stesso periodo solo Haiti e lo Zimbabwe hanno avuto
un aumento di produttività inferiore a quello italiano. Questa stagnazione è stata uno
dei motivi principali dell’immobilismo italiano.
È facile prendersela con i soliti sospetti: la corruzione, la lentezza della burocrazia e le
rigidità del mercato del lavoro.
Ma si è prestata poca attenzione al basso livello d’investimenti pubblici e privati in
settori trainanti per la produttività, come istruzione, ricerca, formazione del capitale
umano e innovazione.
Da presidente del consiglio pro-tempore, Renzi ha speso molte energie per trovare una
soluzione a quella che considerava la causa della rigidità del mercato del lavoro: la
riforma dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, che consentiva ai dipendenti di
essere reintegrati in caso di licenziamento senza giusta causa. L’Italia ha un
disperato bisogno di riforme, ma questa non era affatto necessaria, dato che si
applicava alle aziende con più di 15 dipendenti, mentre le dimensioni medie di quelle
italiane vanno dai tre ai nove dipendenti.
L’esempio tedesco.
Per capire perché le aziende italiane non crescono è fondamentale il confronto con la
Germania. La Germania ha una banca pubblica forte, la Kreditanstalt für Wiederaubau
(Banca della ricostruzione), che concede prestiti a lungo termine per l’innovazione
industriale. La Cassa depositi e prestiti, il suo corrispondente italiano, finanzia invece
essenzialmente i piccoli progetti infrastrutturali delle amministrazioni locali. Non ci
sono finanziamenti per le aziende che innovano
Inoltre in Germania c’è uno stretto rapporto tra scienza e industria, mentre in Italia
manca completamente. Negli ultimi vent’anni in Italia la spesa media per la ricerca e
lo sviluppo è stata dell’1,1 per cento del pil, mentre nello stesso periodo la Germania
ha investito il 2,49 per cento del suo prodotto interno lordo.
Una mentalità basata sui sussidi e non sull’iniziativa e gli investimenti ha creato un
ecosistema pubblico-privato parassitario che genera immobilismo. I problemi delle
banche italiane sono dovuti in parte al clientelismo. Per cambiare ci vuole una
riforma, non tagli alla spesa pubblica.
L’esempio di Obama.
Quando la Fiat ha comprato la Chrysler, il presidente statunitense Barack Obama ha
subordinato l’accordo all’impegno dell’azienda torinese a investire in motori ibridi a
risparmio energetico. Né Renzi né i suoi predecessori hanno mai pensato a mettere
una clausola simile. Si sono sempre limitati a chiedere alle aziende cosa volevano.
E la risposta era ovvia: meno tasse, meno regolamentazione e qualche favore.
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Un continente in cui i livelli di competitività sono così diversi non può avere una
moneta comune. La diagnosi sbagliata sulle economie “periferiche” sta aumentando il
divario con quelle “centrali”. Per il suo futuro è essenziale che l’Italia aumenti gli
investimenti e modifichi drasticamente il rapporto tra pubblico e privato, per impedire
che entrambi continuino a contare sui favori e sui sussidi e puntino di più sulle
opportunità di cambiamento.
Mariana Mazzucato
M.M. insegna economia dell’innovazione all’università del Sussex, nel Regno
Unito. Ha scritto Lo stato innovatore (Laterza 2014).
( da Internazionale n. 1184 )
Nel corso del 2017 la federazione Giovanile effettuerà i seguenti campi:
- campo Nord ( 3-5 Marzo, foresteria chiesa valdese di Venezia ) tratterà il tema
delle diverse spiritualità che compongono le chiese BMV;
- campo centro ( 31 Mar – 2 Apr ; Centro Evangelici Battista di Rocca di Papa )
rifletterà sui confini tra individui e religioni;
- campo sud ( 24 – 26 Marzo; Centro evangelico «Il rifugio», Ruvo di Puglia, Bari
) si occuperà di ruoli, responsabilità e democrazia;
- campo teologico FGEI&AGAPE; 29 Lug – 5 Ago; Centro Ecumenico Agape,
Prali (TO);
- campo studi ( 7 – 10 Dicembre ; Centro di studi metodista “Ecumene”, Velletri (
Roma ).
La federazione giovanile – poiché le giungono richieste di “borse campo” e poiché le
risorse non sono illimitate – rivolge un invito alle chiese per un sostegno economico.
Nel caso si decida di fare un dono alla federazione giovanile utilizzare le seguenti
coordinate:
“CC intestato a «Associazione gioventù evangelica» , sede via Porro Lambertenghi
28, CAP 20159, Milano. IBAN IT 61 V033 5901 6001 0000 0149378
Pag. 24 di 28
SSOOTTTTOOSSCCRRIIZZIIOONNEE DDII SSOOLLIIDDAARRIIEETTÀÀ
Continua la sottoscrizione di solidarietà, che serve ad aiutare materialmente alcune
famiglie in gravi difficoltà economiche residenti nel quartiere in cui si trova il tempio
valdese.
Sono gradite non solo offerte in denaro, ma soprattutto donazioni di generi
alimentari non deperibili. Presso i locali di via Naumachia saranno raccolti i doni
pervenuti dai membri di chiesa, che saranno poi distribuiti a chi ne ha bisogno.
Si raccomanda di fare attenzione alla data di scadenza dei prodotti alimentari donati:
non dovrà essere inferiore ad almeno un mese!
PROGETTO “GRANELLO DI SENAPE” - DONAZIONI Il progetto registra già l’arrivo dei primi ospiti: migranti che hanno ottenuto il
permesso di soggiorno.
Per donazioni si può versare o alla cassiera valdese o alla cassiera battista. Nel caso di
versamento mediante bonifico servirsi degli estremi dei CC bancari o della chiesa
battista o della chiesa valdese indicando nella causale:
“Donazione per progetto Granello di Senape”
PROGETTO INSIEME PER I MIGRANTI - DONAZIONI Il progetto attivo nella chiesa battista ha usufruito di un contributo da parte dell’Otto
per mille dell’UCEBI. Un contributo tuttavia insufficiente per fare fronte agli impegni.
Per donazioni – defiscalizzabili – rivolgersi alla cassiera della chiesa battista.
OFFERTE ORDINARIE
FINANZE: La Grazia non ha prezzo, ma la Chiesa ha un costo!
Per contribuire alle nostre spese, potete rivolgervi direttamente alle cassiere oppure
versare direttamente sui conti correnti bancari di ciascuna delle due chiese.
CASSIERA VALDESE:
Giusy Valvo ( 347.6445385 / [email protected])
CC Bancario IBAN IT76S0335901600100000111838
Intestato a : Chiesa Evangelica Valdese
CASSIERA BATTISTA:
Rosalia Barreca ( 347.5201855 )
CC Bancario IBAN IT 66 M 02008 16927 000103945604
Intestato a " Chiesa cristiana evangelica battista di Catania"
Pag. 25 di 28
Unione Cristiana Evangelica Battista Italiana: www.ucebi.it
Chiesa Evangelica Valdese: www.chiesavaldese.org
Settimanale delle Chiese Evangeliche Battiste, Metodiste e Valdesi: www.riforma.it
Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane: www.fedevangelica.it
Blog della Chiesa Valdese di Catania: chiesavaldesedicatania.blogspot.com
Sito web chiesa battista di Catania: www.chiesabattista-catania.it
Pagina facebook di “Chiese Battista e Valdese, Catania” – gruppo chiuso;
Pagina facebook di “Chiese Valdese e Battista di Catania” – gruppo pubblico
Radio Rai 1 (FM 94,7 - 93.5 MHz) “Culto evangelico” ogni domenica, ore 7.30
Radio Rai 3 (FM 98,70 - 99.30 MHz) “Uomini e profeti” ogni sab. e dom. ore 9.30 –
10.15
È possibile scaricare il podcast delle trasmissioni passate di Uomini e Profeti
collegandosi al sito: www.radio3.rai.it
RVS Radio Voce della Speranza (FM 97.5 MHz) Radio della Chiesa Avventista
Radio voce nel deserto on-line in streaming www.radiovoceneldeserto.it
[Programma “Battisti oggi”: mercoledì ore 17:00 – giovedì ore 18:00]
Radio Beckwith Evangelica on-line in streaming www.rbe.it
ASCOLTA SI FA SERA
Su Rai Radio 1 va in onda ogni giorno alle 19.30 la trasmissione “Ascolta si fa sera”.
E’ una rubrica storica della radio: la più antica, una delle più ascoltate. Ascolta si fa
sera è affidata ai cattolici cinque volte la settimana, una volta (martedì) agli evangelici
e una volta (sabato) agli ebrei.
CULTO RADIO
Ogni domenica il culto radio viene trasmesso su RAI Radio1 dalle 7:30 alle 7:50.
È anche possibile ascoltare la trasmissione, in un momento successivo, connettendosi
al sito web: www.radio.rai.it/radio1/cultoevangelico/
“PROTESTANTESIMO” SUL WEB
In onda su RAIDUE a domeniche alterne all’1.30 circa; in replica il lunedì successivo
sempre all’1:30 e, dopo una settimana, il lunedì mattina alle 9.30.
È possibile vedere le puntate di “Protestantesimo” (anche al di fuori degli orari del
palinsesto di RAIDUE) sul sito web della trasmissione televisiva:
www.protestantesimo.rai.it
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Punto Claudiana a Catania
La Libreria Fenice - via Garibaldi 133, Catania - è anche Punto Claudiana e quindi
contiene tra i suoi scaffali una selezione dei titoli Claudiana: dalla teologia alla storia
della riforma fino a libri più “curiosi” come Il vangelo secondo Star Wars di Peter
Ciaccio e Andreas Kohn.
Il libro del mese che segnaliamo è un agile volumetto, che si legge facilmente e magari
si può regalare, scritto dal past. Giorgio Giradet, edito dalla Claudiana.
Lo trovate presso la libreria Fenice all’interno dell’angolo dedicato alla casa editrice
CLAUDIANA. Il titolo del libro è
“PROTESTANTI E CATTOLICI: LE DIFFERENZE”
“Una delle richieste che spesso vengono rivolte ad
un protestante riguarda la differenza tra loro e i
cattolici e in questi casi o ci si lancia in una
filippica lunga almeno settecento anni di storia
condita con dati teologici ed elucubrazioni etico-
filosofiche oppure, al contrario, ci si limita a
risposte talmente sintetiche che hanno più
dell’ecumenico che di sostanziale. Per tirarci fuori
dagli imbarazzi ci può venire in aiuto questo libro
scritto da Giorgio Girardet
Nel tempo di dialogo e riconciliazione tra le fedi viventi e religioni in cui ci troviamo a vivere, il
rispetto e l’apertura alle differenze non significano
che tutto sia relativo né tantomeno che tutte le
religioni sono uguali.
In questo piccolo libro, il teologo valdese Giorgio
Girardet presenta con chiarezza e serenità
d’animo il donamento comune della fede cristiana,
ossia ciò che unisce tra loro i seguaci di Cristo e al
contempo ciò che li diversifica dai fedeli delle altre religioni, nonché le differenze che
caratterizzano e ancora separano le due grandi confessioni del mondo occidentale,
quella cattolica e quella protestante.
Differenze dottrinali, concezione e ordinamento della chiesa, riti, culto, sacramenti,
etica, mentalità, cultura, costumi…
segue a pag. 27
Pag. 27 di 28
Segue da pag. 26
Si tratta di un libro di appena 85 pagine che cosa solo 3 euro e 50 facilissimo da
leggere e magari anche da regalare; Protestanti e Cattolici è disponibile presso la
Libreria Fenice all’interno dell’angolo dedicato alla casa editrice CLAUDIANA
Uno dei gruppi di studio biblico ( via Naumachia )
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Auguri di Buon Compleanno a:
Ludovico Arena ( 13 marzo ); Di Mauro Carolina ( 14 Marzo ); Marco Pedicone ( 16
Marzo ); Ernesto Barnobi ( 1 Aprile ); Salvatore Di Mauro ( 1 Aprile ); Maria
Metitiero ( 5 Aprile ); Silvia Rapisarda ( 7 Aprile ); Lina Lorusso ( 15 Aprile ); Enrico
Caruso ( 15 Aprile ); Stein Erik Orjen ( 20 Aprile ); Luigi Pepe ( 25 Aprile ).
LABORATORIO PER I FANCIULLI:
COSTRUIAMO UN REGNO
Il cerchio dell'amicizia e dei racconti è pronto, l'anfora con i nostri tesori è al
centro. Il teatrino è illuminato perché oggi, tra le altre cose, si Forza Forza tra
mezz'ora si inizia!