Vivere lavagno 05 2014

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Periodico trimestrale - Anno quarto - Numero II - Maggio 2014 Editore Università Popolare di Lavagno - Reg Trib.n° 1871 Direttore responsabile Emanuele Delmiglio - Progetto grafico Giuliano Bergamini - Arti Grafiche Studio 83 S.r.l. - Lavagno, VR VIVERE LAVAGNO Natura sorprendente p. 8 - 9 Tradizioni popolari p. 4 - 5 La nostra gente p. 3 Forte San Briccio p. 2 e 6 Alpini p. 10 - 11 Viaggi p. 7 Lavagno click p. 13

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Questo è il secondo numero del periodico Vivere Lavagno del 2014...

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Periodico trimestrale - Anno quarto - Numero II - Maggio 2014 Editore Università Popolare di Lavagno - Reg Trib.n° 1871Direttore responsabile Emanuele Delmiglio - Progetto grafico Giuliano Bergamini - Arti Grafiche Studio 83 S.r.l. - Lavagno, VR

VIVERE LAVAGNO

Natura sorprendente p. 8 - 9

Tradizioni popolari p. 4 - 5

La nostra gente p. 3

Forte San Briccio p. 2 e 6

Alpini p. 10 - 11

Viaggi p. 7

Lavagno click p. 13

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Maggio 2014 Forte San Briccio 2Il Museo Contadino nel Forte di San Briccio torna a viveredi Giuliana Borghesani

Dalla scuola di Lavagno al colle di SanBriccio e al suo Forte c’è una strada fre-quentata da tempo: il “Progetto Forte”,che ha fatto nascere un CD con un iperte-sto, parola allora nuova e ormai quasi de-sueta, poi un libro (La corsa pazza deglianimali del bosco, ed. Il grappolo), conuna serie di filastrocche, dove gli animalidel Forte indicavano ai bambini la vialungo un sentiero naturalistico e, alla fine,all’interno del Forte la “danza degli spa-ventapasseri, li accoglieva. Un altro libro“Il calderone della strega Briccia” ha por-tato in Umbria, vincendo un premio let-terario, le suggestioni locali. Corse

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L’EDITORIALECari lettori,con questo numero iniziamo unanuova rubrica che presenterà volti epersonaggi del nostro paese e dellanostra vallata che si distinguono peril loro impegno in ambiti di interessesociale, culturale, scientifico e tecno-logico. Cominciamo dai giovani, acui consegniamo lenostre aspettativeper il futuro dellanostra terra. Pre-sentiamo in questaedizione un voltofemminile, Ales-sandra Sponda,giovane laureata in architettura cheopera attivamente anche nella reda-zione di questo periodico trimestralee nelle attività dell’Università Popo-lare di Lavagno. Vi invitiamo a se-gnalare alla nostra redazione personemeritevoli del nostro territorio, chevorreste mettere in luce. Sempremolto attive le associazioni di Lava-gno, che con la loro opera promuo-vono sviluppo, solidarietà e crescitaculturale. In evidenza il nuovo librodal titolo “Ierilaltro” scritto e illu-strato da Renzo Zerbato, in collabo-razione con Giuseppe Corrà.

Maria Grazia Belli Presidente dell’associazione

All’Ombra del Forte

campestri hanno spesso avuto come pal-coscenico il Forte e nella recita de “LaMarantega” i nostri ragazzi hanno otte-nuto molti applausi. Oggi “Una storia…Forte”, libro per ora digitale sul sito delI.C. don Milani, con racconti, disegni,brevi cenni storici e schede botaniche èl’ultimo prodotto di questo binomioScuola – Forte.Oggi il Forte deve vivere una nuova vita:oltre al Museo della cultura contadina, ri-

vificato, può trovare sede anche un museoche narri le varie fasi della sua storia, sidovrà collegare in rete con i forti dellaLessinia, diventare centro di studio,aprirsi alla cultura alta, chiamare l’Uni-versità a studiare le sue particolarità bio-logico- naturalistiche, diventare centrodidattico e sede, magari, di cicli di confe-renze e, perché no, di convegni, creandouna rete tale da costituire una riserva eco-nomica della zona. L’Europa può aiutare!

Museo Archeologico Virtualedi Chiara GaspariniCOLLE SAN BRICCIO: REPERTI ARCHEOLOGICICorreva l’anno 1883 quando i primiscoppi di dinamite, atti a saggiare il ter-reno per la costruzione del Forte, squar-ciarono la sommità del colle di SanBriccio, rivelando segreti custoditi làsotto per millenni. I primi reperti ar-cheologici affiorarono in superficie, te-stimoniando l’esistenza di un villaggiogià dal VII-VI secolo a.C., se nonprima, dall’età del bronzo. I ritrova-menti richiamarono l’attenzione degliispettori, il conte Carlo Cipolla e il ca-valiere Stefano De Stefani, i quali rac-colsero e registrarono i reperti rinvenutinei due anni di scavi che seguirono. Lamaggior parte dei reperti che furonomessi in luce sono frammenti di oggetticeramici: orli, anse, fondi, non mancatuttavia vasellame integro. Furono ritro-vati anche oggetti in metallo, bronzo eferro e pochi oggetti in vetro, meno dif-

fusi della ceramica perché più costosi.Numerose sono anche le monete, so-prattutto di età romana. Oggi alcuni diquesti manufatti, tra cui il famoso cornodi cervo inciso con una breve iscrizioneeuganea, sono visibili al Museo Civicodi Storia Naturale di Verona. Purtropponon è più possibile ricostruire un qua-dro complessivo dell’evoluzione del-l’abitato, né determinare i vari passaggitra un periodo e l’altro poiché gran partedei materiali sono andati perduti al mo-mento stesso della scoperta e le strutturee le fondamenta sono state distrutte dalfrettoloso sbancamento per la costru-zione del Forte.L’intento dell’associazione “ All’ombradel forte” è di riportare, almeno virtual-mente, i reperti nel loro ambiente origi-nario, allestendo in alcune stanze delforte un museo archeologico e creandoun percorso virtuale tra le civiltà che neisecoli si avvicendarono sul colle.

Giuliana Borghesani, Alessandra Sponda e Chiara Gasparini

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Maggio 2014 La nostra gente 3

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Con questa edizione del nostro giornale diamo vita ad una nuova rubrica, dedicata a volti e personaggi delnostro paese e della nostra vallata che si distinguono o si sono distinti per il loro impegno in ambiti di inte-resse sociale, culturale, scientifico e tecnologico.

La Redazione di "Vivere Lava-gno" ha intervistato AlessandraSponda, una giovane donna deter-minata a partecipare attivamentealle attività sociali del proprio ter-ritorio.

Alessandra, raccontaci un po’ di te...Ho 23 anni e dalla nascita abito a Vagoal n. 5 di via Machiavelli. Qui vivo conla mia famiglia: il papà Sergio, lamamma Maria Grazia Belli, i fratelliRiccardo di 22 anni e Costanza di 16,che gioca a pallavolo nella Ajace Vol-ley, sezione di Lavagno, under 16. Ho conseguito la Laurea in Architetturaal Politecnico di Milano, effettuandocome previsto dal corso di laurea, unperiodo di tirocinio gratuito, che io hochiesto di svolgere presso l’ufficio tec-nico del Comune di Lavagno, dove hoavuto modo di conoscere le problema-tiche urbanistiche ed edilizie del nostroterritorio.Cosa ci racconti della attività chesvolgi nell’ambito del sociale?Io amo il mio territorio e mi piace starefra le persone. Fin da adolescente misono interessata con dedizione, silen-ziosamente, come è opportuno per ogniattività svolta nel volontariato, alle at-tività promosse dall'associazione Uni-

versità Popolare di Lavagno. Da tre anni collaboro al doposcuoladella scuola media “Don Lorenzo Mi-lani”, che è stato istituito ed è gestitodall'Università Popolare. Collaboro alla redazione di ”Vivere La-vagno”, una rivista di divulgazione at-tenta all'associazionismo e allapromozione culturale del territorio delnostro Comune di Lavagno e della ValMezzane.In quali altre attività sei coinvolta?Da quando, un anno fa, il Forte di SanBriccio è stato assegnato dal Demanioal Comune di Lavagno, con l’Associa-zione di volontariato ”All’Ombra delForte" partecipo con entusiasmo al la-voro del gruppo dei giovani restaura-tori, tutti laureati o diplomati nellediscipline del restauro ligneo, lapideoed architettonico, che si oc-cupano del ripristino delMuseo della Cultura Conta-dina nel Forte di San Bricciooltre alla creazione di unmuseo virtuale.Cosa auspichi per il futurodel tuo Comune?Credo che noi giovani dob-biamo assumere un ruoloimportante, dobbiamo rim-boccarci le maniche, essere

Alessandra Sponda

propositivi e ottimisti, impegnarci percreare benessere e prosperità. Per ciòche mi riguarda sono a disposizioneper dedicare il mio tempo e le mieenergie alle istituzioni ed alla colletti-vità.

Giovani restauratori al lavoro nel Fortedi San Briccio

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Maggio 2014 Tradizioni popolari 4

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Com’è cambiato il nostro mondo, il nostro piccolo paese di Vago.Come siamo cambiati noi soltanto in pochi decenni. Quanti ricordi abbiamo lasciato per

strada. Questo libro li raccoglie affinché non ne vada perduta la memoria.

Il libro racconta 40 anni della storia recente di Vago compresi tra laSeconda Guerra Mondiale e gli anni 80 del Novecento, con qualcheincursione nel passato più lontano per meglio capire il presente. Ac-compagnati dalla vicenda personale dell’autore e testimone. Alla suarealizzazione hanno collaborato anche molte persone di Vago racco-gliendo materiale e testimonianze prima che il tempo le cancelli. Illibro è arricchito da tante illustrazioni dell’autore.

Nella sua prima parte il libro segue una parte della vita dell’autore e testimone in corte Broglia. In quellarealtà agricola troviamo gli animali, il lavoro in campagna, i filò in stalla, le feste sull’aia, le cure naturaliper uomini e bestie. E ancora, il tempo della guerra, del dopoguerra, della fame e dei passatempi dei ra-gazzi.

Un contadino affila la falce

Raccoglitori occasionali di marasche

Un vecchio aratro

Presentazione del libro “Ierlaltro” di Renzo Zerbato

Lavabo da camera

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Maggio 2014 Tradizioni popolari 5La seconda parte del libro ricorda le novità con della vita in paese:l’acqua prelevata dal pozzo, il suo arrivo sul secchiaio di casa, lacorrente elettrica, la radio, il giradischi, la televisione, riservata apochissime case o presente nei luoghi pubblici, dove per poterlaguardare si doveva consumare qualcosa.

Secchiaio con scolaora (scolapiatti)

Monega con scaldaletto Magnarone

Sono ricordati gli strumenti con i quali si catturavano uccelli, si pescavano i ma-gnaroni, piccoli pesci, molto sensibili all’inquinamento e molto gustosi fritti inpadella, dei quali erano ricche le limpide acque dei nostri fossati. Sono raccontatele fiere e le sagre del paese, i personaggi famosi che hanno abitato o frequentatoi luoghi attorno alle sponde del rio Dugal.

Uno sguardo al riscatto economico di Vago, al considerevolenumero di negozi e di osterie-trattorie sorte in poco tempo,ai personaggi caratteristici che vivacizzavano le osterie. Uncenno anche al forte di San Bricco che, con il suo carico dimunizioni e di polveri, costituì un serio pericolo per tutto ilTerritorio. Interessante nel libro anche la ricerca sul perché e quando laPrognella è stata deviata dal suo corso naturale

Ricordo della Trattoria al Busolo

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Maggio 2014 Forte San Briccio 6FORTE SAN BRICCIO: conservazione, catalogazione...di Jessica Givanni

Proseguono al forte i lavori di conserva-zione, catalogazione e messa in sicurezzadelle opere del museo delle arti e delletradizioni contadine. In data odierna èstata eseguita una documentazione foto-grafica con relativo numero di inventariodi alcuni strumenti agricoli situati sotto ilportico in entrata, altri invece sono statirecuperati e fotografati evidenziandone lostato di conservazione nel loro contestooriginario. Successivamente sono statitrasportati in ambienti coperti perevitare che le loro condizioni peg-giorassero.

Sono inoltre state ripulite alcune stanze che eranostate adibite a museo e alcuni oggetti sono stati li-berati dalla polvere, ragnatele e sporco accumula-tosi nel tempo.Per il recupero delle opere è previsto un interventoconservativo che prevede una documentazione ini-ziale che fornirà i dati identificativi degli oggettie lo stato di conservazione. In seguito verrà elabo-rato un piano di intervento per la preservazione estabilizzazione delle opere ed infine verranno pro-poste alcune indicazioni per una futura manuten-zione.

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Attrezzi agricoli del portico in entrata

Catalogazione delle attrezzature per laproduzione di vino

Catalogazione degli attrezzi agricoli

Documentazione fotografica dell'ambiente originale delleattrezzature

Pulitura superficiale di un laccio in cuoio

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Maggio 2014 Viaggi 7Pellegrinaggio di una settimana, a piedi, verso la Cattedrale di Santiago di Compostela di Franco MendocinoBella iniziativa di un gruppo di nostricompaesani che dal 22 al 29 agosto pros-simo faranno un pellegrinaggio di unasettimana, a piedi, verso la Cattedrale diSantiago di Compostela, in Spagna, par-tendo dalla città di Sarria, in Galizia.

Come è ormai noto la Cristianità ricono-sce tre località dove i fedeli possono re-carsi in pellegrinaggio: Roma, Gerusalemme ed appunto San-tiago di Compostela. Ma non tutti sannoche i veri pellegrini sono quelli che si re-cano a Santiago, mentre quelli che vannoa Roma si chiamano Romei e quelli cheoptano per Gerusalemme si chiamanopalmieri.In Spagna ci sono moltissimi “camini”,proprio così, con una “m” sola, che vannoverso Santiago, collegandosi con svariatearterie per lo più sterrate, che si diramanoda ogni parte d'Europa.Per secoli di pellegrini hanno percorso lavia Francigena, costellata di alberghi di

fortuna, o rifugi, dove si può riposare, stu-diare e meditare ma anche di chiese e cat-tedrali antichissime .Il nostro gruppo è composto da 9 personeche gravitano, come lavoro, intorno al-l'Istituto Comprensivo di Lavagno.

Il percorso che ci prefig-giamo di fare copre quasitutta la Galizia, regione nelnord ovest della Spagna pa-ragonabile, come posizione,alla Valle d'Aosta, ma conmeno monti e qualche scolli-namento intorno ai 900-100metri d'altitudine.Regione bellissima, dal sa-pore antico, dove il camino ècompletamente accompa-gnato da eucalipti secolariche sprigionano un profumoinconfondibile.Piatto tipico della Galizia è il

pulpo gallego, preparato eservito nelle pulperie.Partendo da Sarria, faremo112 chilometri in 6 giorni dicammino, percorrendo 18-20 chilometri al giorno comemedia.Partendo tra le 6 e le 7 delmattino, verso mezzogiornoo poco più si può terminarela passeggiata quotidiana efermarsi ad un albergue deiperegrinos, così si chia-mano.Qui si esibisce la credenzialesulla quale viene apposto ilsello, timbro, dell'albergue e scritta ladata. All'arrivo a Santiago di Compostela,tra le varie incom-benze c'è anchequella di portare lacredenziale con iselli, cioè i timbri, al-l'Ufficio che rilasciala Compostela.Qui un addetto con-trolla i timbri, prendeuna pergamena pre-stampata, dove ap-pone il nome, inlatino, del pellegrinoe gli rilascia la Com-

postela.Una volta giunti a Santiago l'emozione èveramente tanta, la stanchezza pure, mala gioia e la soddisfazione di avercelafatta ripagano abbondantemente ogniforma di sofferenza.Le motivazioni sono molteplici e varianoda persona a persona.Possono essere culturali, religiose, stori-che, etnologiche e perchè no, anche spor-tive tenuto conto dello sforzo fisico chesi richiede.Il gruppo fa capo a Franco Mendicino, in-segnante in pensione, che ha fatto en-trambi i camini più noti cioè il caminoFrancese partendo da Roncisvalle, nei Pi-renei, e quello Aragonese, partendo daSomport località dei Pirenei alle spalle diLourdesUna settimana di vita spartana, giorni du-rante i quali non sei mai da solo, perchèal tuo fianco cammina gente di ogni parte

del mondo che fa amicizia, la diversità dilingua è veramente l'ultimo dei problemi.

Dany ChiocchettaSegretaria ed organizzatrice dei corsidell’Università Popolare di Lavagno (tel. 329 6040157)

Arrivo a Santiago di Compostela

Franco Mendocino alla partenza...

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Maggio 2014 Natura Sorprendente 8

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"CI SONO DUE POSSIBILTA’: O SIAMO SOLI NELL’UNIVERSO O NON LO SIAMO … ENTRAMBE CI SPAVENTANO” Isaac Asimovdi Serafino ZanderigoKEPLER-16B. Non è un codice o una password ma il nome di un pianeta sorprendente; si pensava non potesse esi-stere, ma c’è e si stanno scoprendo suoi nuovi compagni. Se qualcuno si ricorda del film “ Guerre Stellari”, vi ap-pariva un pianeta con due soli; noi, che ci siamo arrovellati per anni per risolvere “il problema dei tre corpi” senzache le loro orbite diventassero caotiche, pensavamo che fosse solo un mondo fantastico. I pianeti che girano attornoa due soli esistono davvero.

Fino agli ultimi anni del secolo scorso sem-brava una cosa molto strana che solo la no-stra stella avesse pianeti, ma pensando cheper millenni abbiamo considerato la nostraTerra come il centro dell’universo, non c’èda meravigliarsi se a porsi il problema fos-sero solo alcuni astrofisici. Alla fine deglianni ottanta si ebbero le prime prove che at-torno alle stelle più vicine ruotavano deicorpi. Si conoscevano già sistemi multiplidi stelle e questi corpi potevano essere”Nane brune”, cioè una categoria di stellemolto piccole.

Sappiamo, però, che sotto una certa massa, la fusione nu-cleare non può innescarsi, pertanto si doveva dimostrare chii corpi in questione fossero di massa inferiore a questo limite.Dopo alcuni annunci, dimostratisi in parte poi veri, si fa risa-lire la prima scoperta certa di un pianeta extrasolare o esopia-neta al 5 ottobre 1995 ad opera di due astronomi dell’osservatorio di Ginevra. Il pianeta ruota attorno alla stella“51 Pegasi”, della costellazione Pegaso. Il 12 ottobre se-guente, due astronomi americani con osservazioni separateconfermavano ufficialmente la scoperta.Gli esopianeti non li possiamo VEDERE nel senso classicodel termine, se non nel caso che siano per pianeti molto grossie distanti dalla loro stella. Ci sono diversi metodi per accer-tarsi della presenza di un pianeta. Il primo usato è stato quellodella misurazione della posizione di una stella nel cielo oASTROMETRIA.

Sempre vicina al nostro territorio

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Se una stella ha un compagno, nelcielo non è ferma, ma si sposta per bi-lanciare l’attrazione gravitazionale delpianeta; si comporta come noiquando, tenendoci per le mani, gi-riamo uno attorno all’altro. Cono-scendo la distanza, possiamocalcolare la massa dei due o più corpi,i tempi di rivoluzione e altri parametriimportanti. Il secondo è la VELO-CITA’ RADIALE, usato quando ilpiano di rivoluzione dell’esopianeta èparallelo alla linea di vista. La stellasi allontana e si avvicina a noi per ilmotivo precedente; misurando questospostamento, sfruttando “ l’effettoDoppler”, otteniamo risultati analoghial metodo precedente.Il terzo è il METODO DEL TRANSITO, il pianeta passa tra noi e la stella e poi viene eclissato; le variazioni di lumi-nosità ci permettono di misurare le dimensioni del pianeta, i tempi di rivoluzione e anche la presenza di una eventualeatmosfera. Altri metodi più complessi sono: -VARIAZIONI di EMISSIONI di UNA PULSAR, -MICROLENTEGRAVITAZIONALE , -DISCHI CIRCUMSTELLARI e PROTO PLANETARI. Le scoperte sono continuate, aumen-tando in maniera esponenziale con l’ausilio di nuovi strumenti dedicati. Il più importante, finora, è stato il satelliteKepler, inviato nel Punto di Lagrange L2 nel 2009, che ha concluso la sua missione, per problemi tecnici, nel 2013.Il satellite ha portato alla scoperta di alcune migliaia di potenziali esopianeti che, al 12 marzo 2014, erano 1782 con-fermati e si trovano in 1101 sistemi planetari ( di cui 462 multipli, come il nostro sistema solare).

Aumentando le potenzialità degli strumentidi ricerca, si possono scoprire esopianetisempre più piccoli, anche della dimensionedella nostra Terra. Alcuni sono già stati in-dividuati e per quelli che si trovano alla giu-sto distanza dalla propria stella, conatmosfera e temperatura compresa tra 0 e100 gradi centigradi, si cerca l’eventualepresenza di forme di vita.

Da calcoli statistici, si ipotizza che i pianeti,solo nella nostra galassia, ammontino a circatrecento miliardi di cui almeno dieci milionidi Terre come la nostra. Tornando all’ esopia-neta KAPLER-16B, questo si trova alla giu-sta distanza dalle sue due stelle. E’ belloimmaginare che qualcuno là possa godere delsorgere e del tramontare di due soli.

Maggio 2014 Natura Sorprendente 9

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Nota. Le immagini sono, ovviamente, di fantasia. Peravere quelle reali basta solo qualche secolo....spe-riamo."

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Maggio 2014 Alpini di Vago 10Completamento del piazzale della Baita degli Alpini di Vagodi Giuliano Bergamini

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Accompagnato da AlesssandraSponda, ho incontrato lunedì 28aprile presso la Baita degli Alpinidi Vago il capogruppo FrancescoLonardi che ha illustrato la realiz-zazione del nuovo piazzale dellaBaita. Sono presenti all’incontroanche il vice capogruppo Mauri-zio Valbusa ed i preziosi collabo-ratori Rino Castagna e RinoCappelletti. La costruzione della Baita, adopera del Comune ma col contri-buto di tutti, era iniziata nel 2006e fu terminata con l’inaugurazionenel 2009.Il piazzale tuttavia non era statorealizzato per mancanza di fondie, nei momenti di pioggia presen-tava problemi alla mobilità. Ora finalmente è stato realizzato e il capogruppo Lonardi, incarica dall’inizio dell’anno 2014, vuole ringraziare pubblica-mente le Ditte ed i volontari che nella seconda metà di marzo,in pochi giorni, hanno realizzato gratuitamente l’opera.In particolare la Ditta Andreis ha fornito il materiale necessario,la Ditta Fiore si è occupata dei trasporti e la Ditta Albertini, conpropri macchinari movimento terra ha realizzato il piazzale;successivamente volontari alpini hanno spianato il terreno da-vanti all’ingresso della Baita e posato il manto erboso.

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Maggio 2014 Alpini San Pietro 11Ampliamento della baita degli Alpini di San Pietrodi Maria Grazia Belli

Il gruppo Alpini di San Pietro sta ampliando lasua baita per adeguare gli spazi, costruire lanuova cucina ed i servizi igienici a norma. In-fatti, essendo aumentata in questi ultimi anni lapopolazione del nostro paese e non essendoci aLavagno molta offerta di spazi di aggregazione,gli Alpini hanno duplicato la loro baita, così damettere a disposizione delle associazioni o agruppi di cittadini una sala riunioni con locali con-fortevoli ed a norma. Si sta costruendo una strut-tura antisismica, di classe energetica elevata. Lerifiniture dell’ampliamento saranno stilisticamentesimili, anche nei particolari, alla baita esistente, cheproviene da Gavazzo Carnico, Udine. Infatti i nostriAlpini di San Pietro, dopo che i terremotati delFriuli si sono ricostruiti le abitazioni, per il deva-stante evento sismico che ha colpito il Friuli, aiutatidal comune di Lavagno e versando un contributo, sisono portati in paese questa baita, posizionandola nello spazio verde, dove ora si trova, vicino alla scuola media ”DonLorenzo Milani”.

Il sole fa più male agli occhi

che alla pelle?

Lo sapeviche...

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Maggio 2014 Impariamo insieme 13

L’università Popolare di Lavagno, co-gliendo il desiderio di molte persone dialimentarsi in modo sano e naturale, co-noscendo e scegliendo gli ingredienti deicibi con cui regolarmente si nutrono, or-ganizzerà un corso articolato in 4 incontria partire dal 7 maggio 2014. Gli incontrisi svolgeranno il mercoledì in orario se-rale, con inizio alle ore 20,30. Il corsosarà gentilmente ospitato dalla baita degliAlpini di Vago, che metterà a disposi-zione per l’occasione, la sua cucina,molto ben attrezzata. Queste lezioni sonopropedeutiche al corso annuale di “pastafatta a mano”, che si terrà a partire dal

prossimo novembre. L’insegnanteOrnella Adami e Giusy la sua col-laboratrice, vi introdurranno nel-l’arte pastaia. Sarà un modo pervalorizzare anche tradizioni di-verse. Si imparerà a preparare e la-vorare l’impasto fatto di farine divario tipo: la classica “00”, la farinadi grano duro, la farina integrale, lafarina di camut. Si partirà spie-gando le basi e i dosaggi per l’im-pasto, tirare la sfoglia con la nonnapapera, strumento caro alle nostremamme, o impastare usando ilrobot di casa. Quindi si faranno le

fettuccine e le tagliatelle, le farfalline e igarganelli. Si insegneranno quindi le basiper la pasta ripiena: tortellini e tortellonia triangolo o a raggio di sole, i famosiciuffetti e le caramelle. Trattando i ripienisi comincerà dalle ricette più semplici.Alla fine di ogni incontro, che sarà di dueore circa, ci sarà la cottura e l’assaggio diciò che si è preparato. Sarà richiesto unpiccolo contributo per lo svolgimento egli ingredienti. Per informazioni e preno-tazioni sign.ra Adami Ornella cell. 3493429311

Le mani in pasta... per alimentarsi benedi Ornella Adami

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Ti piace fotografare?La fotografia è il tuo hobby?Vorresti che una tua foto di-ventasse la copertina del pros-simo numero di “Vivere Lavagno”?Se hai foto del tuo Paese,anche antiche, da scanneriz-zare, ed hai piacere che ven-gano pubblicate, tra essepotrebbe essere scelta la fu-tura copertina. Invia i file, as-sieme da una brevedescrizione, a [email protected] altre meritevoli sarannopubblicate nel sito www.viverelavagnonline.it

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Maggio 2014 Varie 14

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Due Papi Santi ed un battesimo...

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Il 27 aprile Papa Francesco, alla presenza del papa emeritoRatzinger, ha canonizzato santi Giovanni XXIII e Gio-vanni Paolo II, davanti ad una folla immensa e ai grandidella terra, definendoli "Uomini coraggiosi pieni di mise-ricordia". L'eccezionalità dell'evento ha spinto una famiglia di La-vagno a rendere pubblico un gioioso ricordo di un fattosuccesso diciannove anni fa, non segreto ma custodito nelprivato, a conoscenza di pochi amici e dei parenti.La famiglia Benini, composta da papà Francesco, lamamma Margherita Todeschini ed i figli Alessandro alloradi tre anni e la neonata Beatrice, l'otto gennaio milleno-vecentonovantacinque si trovavano a Roma, per un eventoper loro eccezionale, il battesimo della loro figlia permano dell'allora papa Giovanni Paolo II, oggi santo.

La cerimonia, ricordo di sensazioni ed emozione indelebili, si svolse nello splendore della Cappella Sistina riportata ai suoicolori originari, da poco aperta al pubblico dopo il lungo restauro conservativo.Nonostante la solennità della cerimonia e le attenzioni per il papa ormai anziano, un piccolo episodio, col senno di poi emo-zionante ma potenzialmente rischioso, allietò il momento: il piccolo Alessandro, nonostante i bambini dovessero essere tenutiper mano affinché non si avvicinassero al papa ormai malfermo sulle gambe, sfuggì dal controllo dei nonni e, per primo, corseverso il pontefice, gli prese la mano e gliela baciò, dando il via alla corsa degli altri bambini. La scena fu ripresa dalle telecameree mostrata dalla RAI ripetutamente come momento topico dei battesimi.

Giovanni Paolo II battezza Beatrice Benini, Cappella Sistina 8-01-1995Beatrice oggi, assieme alla mamma Margherita Todeschini in Benini

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Maggio 2014 Lavagno estate 15

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