Vivere festa 9

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"Una regola scritta... Domani!" Così l'avvocato Sermarini ha introdotto l'incontro con il grande Padre Cassian che ci ha parlato della vita di San Benedetto da Norcia. È la straordinaria contemporaneità della regola benedettina che più di tutto colpisce, pur se scritta 1500 anni fa; oggi come oggi ce ne sarebbe più che mai bisogno! Perché? Detto fatto, in uno dei dieci punti che il reverendo padre ha elencato per facilitare la conoscenza della vita del Santo; ha affermato che la conseguenza più grave della crisi che affligge il nostro secolo è la disperazione, questo senso di vuoto e di smarrimento che molti vivono. Certo è che, se abbiamo anteposto il mondo all'Amore di Dio, se Cristo ha perso il primato sacro santo giusto e insostituibile che dovrebbe avere nel nostro cuore e nella nostra vita, come possiamo poi pretendere che i conti tornino? Mettiamo Cristo al primo posto e ritroveremo il senso della vita, il nostro giusto posto nel creato e di conseguenza saremo veramente felici. Anche nel periodo storico del Santo vi era una tremenda crisi civile e religiosa (guerra, pestilenza, fiacchezza di fede, crisi di valori ecc..); questa raggiunse il culmine quando la chiesa si ritrovó con un Papa e un anti- Papa che portarono allo scisma. Di risposta San Benedetto, pur rimanendo fedele alla chiesa centrale di Roma, fonda una " piccola Chiesa interna alla Chiesa", fonda una "piccola società interna alla società ": il monastero. Il modello benedettino sostenuto dalla regola la quale nulla lascia al caso, sia sul piano spirituale che materiale, si estese poi in tutta l'Europa con grandi frutti, che tutti noi possiamo ancora scorgere. Ma come pregava San Benedetto? Spesso piangendo, perché la preghiera profonda, accorata, mistica che viene dal cuore è accompagnata da lacrime. Abbiamo bisogno, come ci ricorda Benedetto XVI, di uomini santi, credibili nella vita e nella fede, altrimenti ci apriamo al baratro dell'incredulità. Abbiamo bisogno di uomini intelligenti, illuminati da Dio, toccati da Lui, per riportare tutti a Lui. San Benedetto si purificò nel corso della sua vita e toccato da Dio riportò molti uomini all'unico Re, Gesù Cristo. Abbiamo bisogno di uomini come Benedetto. Viva Cristo Re! Viva la Sacra Famiglia! Viva San Benedetto da Norcia! Raffaele Bruni

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"Una regola scritta... Domani!" Così l'avvocato Sermarini ha introdotto l'incontro con il grande Padre Cassian che ci ha parlato della vita di San Benedetto da Norcia. È la straordinaria contemporaneità della regola benedettina che più di tutto colpisce, pur se scritta 1500 anni fa; oggi come oggi ce ne sarebbe più che mai bisogno! Perché? Detto fatto, in uno dei dieci punti che il reverendo padre ha elencato per facilitare la conoscenza della vita del Santo; ha affermato che la conseguenza più grave della crisi che affligge il nostro secolo è la disperazione, questo senso di vuoto e di smarrimento che molti vivono. Certo è che, se abbiamo anteposto il mondo all'Amore di Dio, se Cristo ha perso il primato sacro santo giusto e insostituibile che dovrebbe avere nel nostro cuore e nella nostra vita, come possiamo poi pretendere che i conti tornino? Mettiamo Cristo al primo posto e ritroveremo il senso della vita, il nostro giusto posto nel creato e di conseguenza saremo veramente felici. Anche nel periodo storico del Santo vi era una tremenda crisi civile e religiosa (guerra, pestilenza, fiacchezza di fede, crisi di valori ecc..); questa raggiunse il culmine quando la chiesa si ritrovó con un Papa e un anti- Papa che portarono allo scisma. Di risposta San Benedetto, pur rimanendo fedele alla chiesa centrale di Roma, fonda una " piccola Chiesa interna alla Chiesa", fonda una "piccola società interna alla società ": il monastero.

Il modello benedettino sostenuto dalla regola la quale nulla lascia al caso, sia sul piano spirituale che materiale, si estese poi in tutta l'Europa con grandi frutti, che tutti noi possiamo ancora scorgere. Ma come pregava San Benedetto? Spesso piangendo, perché la preghiera profonda, accorata, mistica che viene dal cuore è accompagnata da lacrime. Abbiamo bisogno, come ci ricorda Benedetto XVI, di uomini santi, credibili nella vita e nella fede, altrimenti ci apriamo al baratro dell'incredulità. Abbiamo bisogno di uomini intelligenti, illuminati da Dio, toccati da Lui, per riportare tutti a Lui. San Benedetto si purificò nel corso della sua vita e toccato da Dio riportò molti uomini all'unico Re, Gesù Cristo. Abbiamo bisogno di uomini come Benedetto. Viva Cristo Re! Viva la Sacra Famiglia! Viva San Benedetto da Norcia!

Raffaele Bruni

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Sermarini ieri sera ha introdotto l'incontro ricordandoci il significato del titolo della nostra festa e l'importanza dei santi che non solo sono il fondamento della Compagnia, ma che dovrebbero essere anche il modello per le nostre vite. In linea con il preambolo, padre Cassian ci ha proposto 10 "attributi" con cui può essere descritto San Benedetto da Norcia: figlio della tradizione, pioniere coraggioso, medico delle anime, maestro della preghiera, apostolo del lavoro, padre spirituale, guida realistica, ascoltatore dei fratelli e padre di famiglia. La cosa che più ho apprezzato è il fatto che padre Cassian, nonostante abbia parlato di situazioni e vicende passate, abbia anche attualizzato ognuno di questi punti, facendo sentire coinvolto e partecipe ognuno di noi. Ad esempio parlando del "pioniere coraggioso", ci ha raccontato che San Benedetto ha cercato di costruire una piccola società (il monastero) indipendente dal caos esterno. Questo metodo è utile, per sfuggire "alla secolarizzazione e alla facciata di benessere con un vuoto di senso" che grava sulla nostra società. L'argomento che ho trovato più vicino a me è quello dell' "apostolo del lavoro". Padre Cassian ci ha detto che il lavoro è il rimedio all'accidia, se siamo occupati non pensiamo a noi stessi e mi ha fatto pensare che per me è proprio così. Credo che questi incontri siano molto utili per ognuno di noi, perchè ci ricordano cose che magari con il tempo ci erano sfuggite o avevamo ignorato.

Marta Deantoni Marta Deantoni Marta Deantoni Marta Deantoni

Ieri sera è venuto a trovarci il nostro caro amico Padre Cassian a parlarci della Santità di San Benedetto da Norcia. Mi ha colpito quando parlava di San Benedetto come medico dell'anima ribadendoci, soprattutto che la malattia di oggi è che viviamo come se Dio non esistesse. La medicina è proprio capire che senza Dio, noi non possiamo far nulla! La prima regola, infatti, di San Benedetto da Norcia è: "Nulla anteporre all'Amore di Cristo"! Questo è quello che più mi ha colpito, ma come sempre mi è piaciuto tutto soprattutto perché Padre Cassian non smette mai di stupirci!!!

Giulia SermariniGiulia SermariniGiulia SermariniGiulia Sermarini