Vivacemente … Il giornalino del cuore e della mente · Jeg hedder Natashia og jeg er í ò år...

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Vivacemente … Il giornalino del cuore e della mente CLASSI 5^ A-B-C ANNO MMXIX - N. 5 - 15/31 MARZO SOMMARIO Racconto giallo (dalla Danimarca) …….. Pag. 2 Lamicizia …………………. Pag. 3 Poesia, giochi e risate ………………. Pag. 4

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Vivacemente … Il giornalino del cuore

e della mente

CLASSI 5^ A-B-C

AN

NO

MM

XIX

- N

. 5 -

15

/31

MA

RZO

SOMMARIO Racconto giallo (dalla Danimarca) …….. Pag. 2 L’amicizia …………………. Pag. 3 Poesia, giochi e risate ………………. Pag. 4

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Direttamente da Nordburg, luogo dove si è tra-sferita Agata con la famiglia, ecco il suo racconto giallo … ma un momento … in che lingua strana è scritto????? Bohhhhhhh!!!

Kasper Schmeichels mysterium

Jeg hedder Natashia og jeg er 16 år gammel. Jeg har en gris

som hedder Mati (Matilde). For fem dage siden sket der et

mærkeligt, utroligt ting. Jeg var rigtig glad fordi jeg vandt

Skole-cup, jeg skydt 9 mål, og som sidste år var jeg det

bedste spillere (jeg er faktisk en fodbold spillere) Jeg gik ind

på mit værelse. Jeg tog min mobil men pludseligt kom min

far ind. Han havde rød øjne ligesom at han havde lige

grædet.

Dai … era uno scherzo … per questa volta vi risparmiamo la traduzione dal danese….ecco il

testo in ITALIANO !!!!!!!!!!!!!!!!!

Il mistero di Kasper Schmeichel Mi chiamo Natasha e ho 16 anni. Ho un maialino che si chiama Mati (Matilde). Cinque giorni fa è suc-cessa una cosa strana. Ero molto felice perché avevo appena vinto la Skole-cup (torneo di calcetto tra diverse scuole) e avevo fatto 9 gol, come l'anno scorso ero stata la giocatrice più brava! Arrivata a casa, salii in camera mia, presi il cellulare, ma proprio in quel momento mio padre entrò precipitosamente in camera. Aveva gli occhi rossi come se avesse appena pianto. "Cosa c'è papà?" chiesi. Dovete sapere che mio padre è un poliziotto e il migliore amico di Kasper Schmeichel. "Leggi" disse e poi buttò il giornale sul mio letto e se ne andò! Iniziai a leggere e dopo 5 righe trovai scritto: “Il nostro incredibile portiere della nazionale danese, Kasper Schmeichel, è stato trovato morto. Si trovava a registrare un’ intervista ad Årus (città danese). Nessuno sa chi è stato e la polizia non riesce a trovare il colpevole … Lessi tutto l’articolo e stavo per buttare il giornale nel cestino quando pensai all'ultima frase: LA POLIZIA NON RIE-SCE A TROVARE IL COLPEVOLE ..."Papà?" chiamai. "Sì, che c'è Natasha?" Andai in salotto, lui era se-duto sul divano. "Non dici che la polizia deve sempre trovare il colpevole?" chiesi. "Certo" rispose lui ."Vi siete arresi?" chiesi, indicando il giornale. Non rispose. Passai una nottataccia. La mattina dopo presi un quadernetto e una penna. Dissi al mio maialino: "Mati, dobbiamo trovare chi ha ucciso Schmei-chel. Forza andiamo!" Prima di tutto dobbiamo capire dove era, e chi c'era. Andai dentro il Netto, dove lavora mia zia Ariet."Ciao zia, sai qualcosa su come il migliore amico di papà è stato ucciso?" chiesi con voce allegra. "Ad Årus c'erano anche i tuoi cugini, il fotografo e il giornalista. Credo che ci fosse anche la moglie di Kasper". Andai diretta alla casa della moglie di Schmeichel. Bussai. "Salve signorina, posso aiutarti?" chiese lei gentilmente, ma con voce singhiozzante. Le spiegai le mie intenzioni e lei cominciò a raccontare: "Si, c'ero anche io durante l'intervista. Non ho visto nulla, perchè le luci si sono spente di colpo. Ho sentito solo uno sparo e dopo il corpo di mio marito giaceva sul pavimento ..." "… Ah, un'ulti-ma cosa: Kasper, prima di partire per Årus, mi disse che c´era un problemino e che doveva andare dalla polizia. Tempo fa, per errore, vidi i messaggi che lui e il suo allenatore si mandavano e c'erano scritte, minacce e ricatti." "Mooolto strano!!!" dissi pensierosa. Mi incamminai verso la casa di mio cugino, il giornalista. Dopo 20 minuti ero arrivata. Bussai. "Ciao Nati!" mi saluto´ allegramente. "Perché sei venu-ta?" e gli raccontai tutto. Lui mi riportò la stessa storia che mi aveva riferito la moglie di Schmeichel. Dopo una squisita fetta di torta mi diede dei filmati di alcune partite di Kasper. Andai a casa e, seduta davanti al mio computer, iniziai a guardare i filmati. Nell'ultimo vidi una cosa strana: il tecnico che stava filmando la partita aveva inquadrato, distrattamente, lo zaino dell'arbitro e in esso vidi un biglietto. Ingrandii al massimo l´immagine e notai che c'era scritto: Morten Mortens 45464706. Un numero di telefono! Il giorno dopo andai da mio cugino fotografo. Mi raccontò che quando Kasper fu ucciso era in bagno. Entrando nella sala dell'intervista vide uscire un uomo con un cappello, occhiali neri, qualcosa nella sua tasca e un sorriso maligno.

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Forse il colpevole poteva essere il vicino di Schmeichel, perché quando erano giovani era innamorato della moglie di Kasper, solo che lei scelse Kasper e il vicino era ancora arrabbiato. Telefonai al vicino, ma no… aveva un alibi !!! Il giorno dell´omicidio era al Bilka con la sua tigre e con un tipo strano! Magari il compagno di squadra di Kasper, il portiere di riserva: dovevano giocare una partita a testa. Solo che un giorno Schmeichel aveva giocato due partite di seguito e l'altro portiere si era arrabbiato. Solo che lui, quel giorno era a New York. Ma chi poteva essere l´assassino??Pensai e pensai e.....un arbitro certamen-te!! Magari quello nuovo che solo l'allenatori di Kasper conosceva. Mi feci dare il numero da mio papà. Telefonai. "Pronto?" Era la sorella e mi disse che lui non era a casa. Mi feci dare il numero di cellulare e poi telefonai. "Salve sono Natasha e mio papà era il migliore amico di Kasper Schmeichel."dissi "Ah, Ka-sper....."disse lui. "Per caso conosce qualcuno che ha il numero di telefono 45464706??" chiesi speranzo-sa. "Siiii. Credo almeno. E´ dell'allenatore di Kasper. Si chiama Morten Mortens e....."disse lui dubbioso "...e cosa?" lo incitai io. "Ecco, lui pagava me e altri arbitri, così che la sua squadra potesse vincere. Ha sempre occhiali neri e un cappello". IL SUO ALLENATORE!!!! Certo, tutto tornava. Il fotografo aveva detto che aveva qualcosa nella tasca: una pistola! Lo raccontai a mio papà che lo arrestò … due ore dopo era in carcere. Aveva ucciso Kasper Schmeichel perché Kasper aveva scoperto che l 'allenatore pagava gli arbitri e aveva deciso di andare dalla polizia dopo l'intervista, ecco perché Mortens l'aveva ucciso là. Ora Mor-ten Mortens è in prigione per sempre e io sono diventata un’abile detective!!! FINE

Agata Peronato

PER CHI NON CONOSCE AGATA E LA SUA FAMIGLIA!!!

AGATA è una nostra compagna di scuola che si è trasferita in DANIMARCA 2 anni fa con tutta la sua famiglia: mamma Silvia, papà Guido, Ethan, Ester Giulia e Ayden. Siamo rimasti in contatto con loro via skipe e ogni tanto ci sentiamo nonostante le difficoltà per attivarlo. Questo è l’acro-

stico che , secon- do noi, descri-

ve il ca-rattere

di Agata:

Amichevo- le Gioiosa Attiva

Tanto sim-

patica

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POESIA SULL’ AMICIZIA

Dice un proverbio dei tempi andati: “Meglio soli che male accompagnati” Io ne so uno più bello assai: “In compagnia lontano vai”. Dice un proverbio, chissà perché: “Chi fa da sè fa per tre”. Da questo orecchio non ci sento: “ Chi ha cento amici fa per cento”. Dice un proverbio con la muffa: “ Chi sta solo non fa baruffa”. Questo, io dico, è una bugia: “ Se siamo tanti si fa allegria”.

GIANNI RODARI

AMICIZIA…. PIENA DI RISATE Il primo giorno d'asilo il piccolo Matteo vuol fare amicizia con i compagni, quindi si avvicina ad una bella bambina e le chie- de: "Ciao, come ti chiami?" "Mi chiamo Margherita, perché quando ero piccola una margherita è caduta dentro alla mia culla"

Poi vede un'altra bella bambina, con lunghe trecce bionde ed occhi azzurri, si avvicina e le chiede: "Come ti chiami?" "Mi chiamo Rosa, perché quando ero piccola una rosa è caduta dentro alla mia culla"

Nota poi un bambino gobbo, zoppo e malridotto e decide di fargli la stessa domanda: "Tu come ti chia-mi?" "PINO...!!!"