Vita Nostra Settembre 2012

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Parrocchia San Michele Arcangelo Pinocchio - Ancona Vita Nostra Giornale di informazione e cultura della Comunità parrocchiale Mi-ka-El? Chi come Dio? Nessuno è come Dio. Solo Lui è Dio. Il nome Michele significa: Colui che difen- de gli amici di Dio contro Lucifero (Satana), che voleva diventare come Dio e, nel gesto di schiacciargli il capo, grida: Chi come Dio? La nostra comunità parrocchiale ha davvero un buon santo protettore. Non un semplice angelo, ma un Arcangelo, il capo degli angeli, che ci difende dalle insidie del demonio che vuole separarci dall’amore di Dio. Bella, la riproduzione in legno del famoso quadro di Guido Reni posta a destra dell’altare, sotto il tabernacolo. San Michele che schiac- cia la testa a Lucifero, che da amico di Dio, da portatore di luce (Lucifero), diventa il nemico più accanito, colui che vuole condurre l’uomo sulla via delle tenebre. Nel gruppo ligneo, Sa- tana è scolpito come una figura robusta, mu- scolosa, materializzato in una persona umana, come a significare che il suo spirito invisibile e maligno, diventa saldamente visibile nell’uomo che si lascia invadere l’animo dalla superbia, dall’egoismo, dalla maldicenza, dall’invidia, dalla vendetta, azioni perverse che dividono, che separano gli uomini tra di loro e li allon- tana da Dio. Ma non pensiamo di individuarlo in chissà quale personaggio a noi estraneo. Spesso, è in mezzo a noi, nella nostra comuni- tà, nel nostro stesso animo. L’astuzia di Satana è davvero diabolica. Chiunque, lontano dalla grazia di Dio, potrebbe diventare demonio di se stesso e del suo prossimo. Ma l’onnipotenza del Maligno è solo apparente, dice il Papa. La vera onnipotenza è quella di Dio. La Chiesa ci offre i Sacramenti come strumenti efficaci per rimanere nella grazia di Dio. E poi, la preghiera, il colloquio con il Signore e con i santi suoi ami- ci. Prendere la santa abitudine di recitare ogni giorno una preghiera a San Michele Arcangelo, che è anche il nostro angelo custode, vuol dire allontanare le insidie del diavolo e mantenere la costante amicizia con Dio. Imparare a me- moria la preghiera sul retro dell’immaginetta, e recitarla con fede, per avvicinarci sempre più all’amore di Dio grazie alla potente interces- sione dell’Arcangelo Michele che ci protegge dall’azione malvagia del Demonio. San Michele Arcangelo, difendici nella batta- glia; contro le malvagità e le insidie del diavolo, sii nostro aiuto. I vostri sacerdoti SETTEMBRE 2012 distribuzione gratuita

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Periodico di informazione della Comunità Parrocchiale di San Michele Arcangelo

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Parrocchia San Michele ArcangeloPinocchio - Ancona

Vita NostraGiornale di informazione e cultura della Comunità parrocchiale

Mi-ka-El? Chi come Dio? Nessuno è come Dio. Solo Lui è Dio.

Il nome Michele significa: Colui che difen-de gli amici di Dio contro Lucifero (Satana), che voleva diventare come Dio e, nel gesto di schiacciargli il capo, grida: Chi come Dio?

La nostra comunità parrocchiale ha davvero un buon santo protettore. Non un semplice angelo, ma un Arcangelo, il capo degli angeli, che ci difende dalle insidie del demonio che vuole separarci dall’amore di Dio.

Bella, la riproduzione in legno del famoso quadro di Guido Reni posta a destra dell’altare, sotto il tabernacolo. San Michele che schiac-cia la testa a Lucifero, che da amico di Dio, da portatore di luce (Lucifero), diventa il nemico più accanito, colui che vuole condurre l’uomo sulla via delle tenebre. Nel gruppo ligneo, Sa-tana è scolpito come una figura robusta, mu-scolosa, materializzato in una persona umana, come a significare che il suo spirito invisibile e maligno, diventa saldamente visibile nell’uomo che si lascia invadere l’animo dalla superbia, dall’egoismo, dalla maldicenza, dall’invidia, dalla vendetta, azioni perverse che dividono, che separano gli uomini tra di loro e li allon-tana da Dio. Ma non pensiamo di individuarlo in chissà quale personaggio a noi estraneo. Spesso, è in mezzo a noi, nella nostra comuni-

tà, nel nostro stesso animo. L’astuzia di Satana è davvero diabolica. Chiunque, lontano dalla grazia di Dio, potrebbe diventare demonio di se stesso e del suo prossimo. Ma l’onnipotenza del Maligno è solo apparente, dice il Papa. La vera onnipotenza è quella di Dio. La Chiesa ci offre i Sacramenti come strumenti efficaci per rimanere nella grazia di Dio. E poi, la preghiera, il colloquio con il Signore e con i santi suoi ami-ci. Prendere la santa abitudine di recitare ogni giorno una preghiera a San Michele Arcangelo, che è anche il nostro angelo custode, vuol dire allontanare le insidie del diavolo e mantenere la costante amicizia con Dio. Imparare a me-moria la preghiera sul retro dell’immaginetta, e recitarla con fede, per avvicinarci sempre più all’amore di Dio grazie alla potente interces-sione dell’Arcangelo Michele che ci protegge dall’azione malvagia del Demonio.

San Michele Arcangelo, difendici nella batta-glia; contro le malvagità e le insidie del diavolo, sii nostro aiuto.

I vostri sacerdoti

SETTEMBRE 2012

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Settembre 2012

Vita Nostra

Messe festive: Ore7.30-10.00-11.30-18.305 settembre: IncontroGenitoriCresimandi.6-7-8 settem.: RitiroCresimandiaFabriano.16 settembre: Domenica: Iscrizioni al

Catechismo.18 settembre: Martedì: inizio catechismo per V

elementare,I,II,IIImedia.22 settembre: Sabato: iniziocatechismoperIII,

IVelementare.25 settembre: Penitenziale per tutti dalle ore

18.00alle20.00. Ore 21.15 per genitori, padrini e

madrinedeicresimandi.26-27 settem.: Preparazione alla festa del

patrono: tutti i bambini/e delcatechismo in Chiesa alle ore18.00.

28 settembre: Sempre alle ore 18.00 inChiesa per festa del patrono epreparazionedellaCresima.

29 settembre: Festa di S. Michele Arcangeloe celebrazione della Cresimada parte dell’Arcivescovo Mons.EdoardoMenichellialleore18.30.

30 settembre: Ore 11.30: Messa solenne con lacorale“QuintoCurzi”.

Ore 21.00:RassegnadelleCorali.4 ottobre: Il Papa a Loreto – Anno della

Fede[Vedialato].Siamo invitati tutti, indistintamente, a questi momenti di Grazia e di Gioia.

Programma di SETTEMBRE

CATECHESI SULLA FEDEUn incontro ogni mese, da ottobre 2012 a maggio 2013, il venerdì alle ore 21,15.

Ottobre� 19Novembre� 23Dicembre� 14Gennaio� 25Febbraio� 22Marzo� 22Aprile� 26Maggio� 24

Non è una proposta: è un impegno per tutti.Gli incontri si terranno al Circolo parrocchiale e saranno guidati da Don Lorenzo Sena, Priore dei Silvestrini di Fabriano.

Un viaggio nei cantieri della nuova evange-lizzazione. Paesi e realtà, dalla consolidata tradizione cristiana, in cui dirsi credenti è però spesso un’affermazione svuotata di senso, che non si traduce in scelte di vita. Il nostro itinerario vuol essere un’ideale preparazione all’Anno della fede, indetto da Benedetto XVI, che si aprirà il prossimo 11 ottobre, 50° anni-versario dell’apertura del Concilio Vaticano II e 20° del Catechismo della Chiesa cattolica, e terminerà il 24 novembre 2013, solennità di Cristo Re dell’Universo.

Un viaggio, come scrive il Papa nella Lettere apostolica “Porta Fidei”, alla riscoperta dei “contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata”.

(da Avvenire)

50 Anni dopo il pellegrinAggio di giovAnni XXiii, il pApA Benedetto Xvi sArà A loreto, con uno sguArdo Al concilio e All’ecumenismo.Affiderà AllA vergine il sinodo e l’Anno dellA fede.Alle ore 11.00 celeBrerà lA sAntA messA sul sAgrAto dellA BAsilicA.

VISITA DEL SANTO PADRE A LORETO4 ottobre 2012

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SPIGOLATURE

Fiori che non si possono calpestare - Intorno alla legge 40-Embrione. Parola da radice greca che indica una cosa che “nasce” dentro un’altra cosa.

- Nel linguaggio letterario indica l’iniziale muoversi e germinare di un essere dentro un altro essere. È una parola tenue, leggera, che richiama il germogliare, il fiorire, lo svilupparsi di un essere che diventerà uomo.

- Nel linguaggio scientifico è un individuo animale nei suoi primi stadi di sviluppo dopo la fecondazione della cellula uovo. Come tale, può essere congelato, buttato, scartato, abortito.

Stessa parola, stesso significato.Non faccio un embrione, faccio un figlio.Non congelo un figlio, congelo un embrione.Non calpesto un fiore, calpesto un seme.Non coglierò mai un fiore, perché ho calpestato un seme.Tutti i fiori sono meravigliosi: facciamoli nascere.

Mani di sacerdoteQuelle mani che sollevano il Cristo,quel corpo sacrificato per molti,memoria di mistero della fede;che spezzano il pane, pane di vitache lo spirito nutre; quelle maniche dispensano grazia, segnidi lavacro, di perdono, che soloplaca il cuore inquieto; quelle maniche accarezzano il dolore con palmepiagate, piagate d’amore;che umilmente si cingono il grembiuleper gesti di servizio; mani a volte ruvide, fragili, trepidanti:mani d’uomo dal profumo di crisma,quelle mani io bacio. Sono mani unte,mani di Cristo.Quelle mani racchiudono il mio cuorela mia anima la mia vita terrena,senza le quali è eternamente perduta.Signore, ti prego,rendile pure, degnedel sacro ministero ricevuto,dono d’ineguagliabile chiamata.Non misurare umani cedimenti,brevi passi di chiusura al tuo cuore:prendile, con quel tuo amabile gesto,tra le tue, innalzale fino a te,fin sul legno della croce, in una strettad’immutata predilezione.

Dino Cencio

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Vita Nostra

Coincidenza? No, Provvidenza!Se si chiede ad adulti e ragazzi che cosa pen-

sano dell’adolescenza, quasi sicuramente verrà fuori la descrizione di un’età problematica, pie-na di contrasti, di incertezza, ma anche ricca di entusiasmo e di bellezza. E’ così nei ricordi degli adulti, che vedono i 14 anni dei figli come un’età piena di soddisfazioni, ma che a volte è capace di comportamenti e atteggiamenti che mettono alla prova i genitori (o gli insegnanti, educatori, ecc.) e richiedono loro tanta (tanta!) pazienza; ed è così nella percezione dei ragazzi, che si sentono ormai cresciuti, troppo grandi per essere bambini o ancora troppo piccoli per essere considerati adulti, alla graduale conquista dell’autonomia ma inevitabilmente ancora tanto bisognosi di guida e aiuto per crescere.

Coldellanoce, graziosa frazione di Sassoferrato, ha ospitato (1-8 luglio) il campo-scuola per i ragazzi di questa età: 25 i partecipanti, quasi tutti di terza media, ormai a un passo dalla scuola superiore. Tema del campo è stata la figura di San Paolo, che con la forza della sua predicazione e l’esempio della sua fede ardente è stato per i ragazzi un vero e proprio ‘compagno di viaggio’ dell’intera settima-na, che ha condensato le tappe di un ideale viaggio della vita cristiana: l’amore di Gesù Cristo che ci interroga e ci porta alla fede, la testimonianza e la missione, gli ostacoli del cammino quotidiano e la forza data a ciascuno dallo Spirito Santo, la comunità come dimensione indispensabile per la vita cristiana.

I ragazzi che hanno partecipato avevano quasi tutti una lunga esperienza dei campi-scuola (per molti era il quinto o sesto campo), quindi sapeva-

no già come si svolge la vita in questa settimana, ma per noi che li osservavamo c’era qualcosa di nuovo… Questi ragazzi stupendi pian piano sono cresciuti, e con loro sono cresciute le domande, gli interrogativi, le questioni ancora aperte con cui alla loro età si inizia a fare i conti, per conquistare (anche se con fatica!) un pensiero autonomo e più saldo.

Il campo-scuola è quindi diventato per loro un momento per riflettere sulla fede, confrontarsi, discutere anche animatamente su qualunque dub-bio o problema. Uno dei punti più dibattuti è stato come conciliare gli eventi apparentemente fortuiti e la fiducia nel progetto di Dio: a chi parlava di ‘coincidenza’, don Luca rispondeva ‘o piuttosto Provvidenza!’ E veramente provvidenziale è stato il fatto che la vivacità, la sincerità e la disponibilità al dialogo e al confronto abbiano trovato espres-sione in questi mesi che porteranno molti di loro alla Cresima, il sacramento che segna l’inizio della vita cristiana ‘adulta’ e che richiede l’impegno ad alimentare la propria fede perché essa diventi più forte e sicura, per essere capaci di testimoniarla e, come diceva San Paolo, essere pronti a rendere ragione della speranza che è in noi.

Uno degli aspetti più belli è che al campo-scuola i ragazzi imparano tante cose, come il valore della preghiera, la bellezza del servizio agli altri, la lealtà, il rispetto, l’importanza dell’ascolto reciproco e molto altro, ma imparano (e crescono) senza fatica, perché tutto il tempo è vissuto in amicizia e gioia. Naturalmente non sono mancati gli spazi per il gioco, il divertimento, il contatto con la natura, ma il campo-scuola si è confermato come un momento fondamentale di formazione, che accompagna i giovanissimi nel percorso di crescita spirituale e

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Il campo scuola dei ragazzi dai 10 ai 12 anni si è tenuto a Coldellanoce, SULLE ORME DI SAN PAOLO.

Siamo salpati per questa nuova avventura, alla scoperta di questo personaggio e del paradosso della sua vita, che l’ha visto trasformarsi da per-secutore in perseguitato, a testimonianza che per ognuno di noi c’è un disegno.

Durante la settimana, attraverso attività e giochi, abbiamo scoperto insieme ai ragazzi che chiunque può diventare vero amico di Dio, nella semplicità

MI SONO FATTO SERVO DI TUTTIPER GUADAGNARNE IL MAGGIOR NUMEROMI SONO FATTO DEBOLE CON I DEBOLIPER GUADAGNARE I DEBOLIMI SONO FATTO TUTTO A TUTTIPER SALVARE AD OGNI COSTO QUALCUNO

LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME PERCHE’ DI ESSI E’ IL REGNO DEI CIELI

dello stare insieme in comunione con Lui e amico del prossimo scoprendo nell’altro il dettaglio che lo rende unico.

umana, e che dovrebbe diventare un punto fermo per tutti, parte integrante del cammino dell’inizia-zione cristiana.

Un’ultima considerazione: i ragazzi hanno realiz-zato durante la settimana un quadretto a mosaico, ed è facile capire che un mosaico in cui mancassero delle tessere avrebbe poco senso… L’augurio è che questi ragazzi si sentano veramente e sempre come

tessere indispensabili del mosaico bellissimo della comunità cristiana e della Chiesa.

Un grazie tutto speciale alle impagabili, instan-cabili e carissime Silvana e Palma, che hanno reso ancora più bella e gioiosa la nostra avventura con piatti squisiti e con il calore del loro affetto: grazie di cuore!!!

Caterina Pisano

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Vita Nostra

“Nel tuo volto la mia strada” è il motto della Route nazionale Rover e Scolte a cui il Clan e il Fuoco della parrocchia hanno partecipato all’inizio di agosto, sulle Dolomiti friulane; questo motto ci ha accom-pagnato lungo tutto il nostro cammino, aiutandoci a riflettere mentre godevamo, tra qualche fatica, della bellezza di quei fantastici monti.

Al centro di questa esperienza, come sempre, c’è stata la Strada come veicolo di riflessione e condi-visione non solo con chi già si conosce, ma anche con le nuove amicizie, fatte grazie ai gemellaggi e allo spirito di fraternità che caratterizza da sempre gli scout, in particolare in queste occasioni.

I gemellaggi non sono solo serviti a percorrere insieme i percorsi montani, ma anche a impegnarci in determinati ambiti, come la conoscenza della tragedia avvenuta alla diga del Vajont, meta del no-stro cammino, o la scoperta dei segni più nascosti della grandezza del creato.

In particolare, però, questa route ha insegnato a

Buona cacciasono Matteo vice capo sestiglia dei Lupi Rossi

del gruppo ANCONA 2.Vi volevo raccontare delle nostre vacanze di

branco che si sono svolte a Villa Montiego in pro-vincia di Pesaro Urbino.

Durante le nostre giornate abbiamo avuto il pia-cere di conoscere gli indiani d’ America e tutti noi abbiamo dovuto preparare un costume che poi ci è servito per svolgere tantissime attività come costruire 2 tepee che abbiamo decorato con vernici a spruzzo. Abbiamo inoltre giocato con i fucili ad acqua ed anche a scalpo per conquistare il meda-

glione sacro.Ci siamo divertiti tantissimo a giocare a stretto

contatto con la natura a guardare i cieli stellati e fare il bagno al fiume, capi sono stati bravissimi a organizzare tutto questo e ringrazio le cambusiere perché abbiamo mangiato sempre benissimo .

Nelle foto che vi ho mandato ci siamo noi lupetti con i nostri capi in costume da indiani e nell’altra c’è il nostro totem e come sfondo il bellissimo paesaggio .

Buona CacciaMatteo Cecconi

tutti a riconoscere Dio in ciò che ci circonda, dalla maestosità della natura, alla mano di un compagno tesa ad aiutarti, a ciò che spinge quasi duemila persone a riunirsi e condividere un’esperienza come quella da noi vissuta!

Federica Santeramo

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Solamente dire “MONTAGNA” ti si allarga il cuore e lo sguardo già spa-zia gioiosamente lassù nell’infinito; sembra di essersi liberati dal corpo: tutto diventa etereo, spirituale, im-palpabile, ma coinvolgente.

Dire poi “DOLOMITI” è il gioire nell’ammirare un bel quadro d’au-tore dentro la cornice; dire infine VAL DI FASSA è assaporare il pro-fumo dei pini e degli abeti, gorgo-gliare la tua vita con le splendide acque dei fiumi, rispecchiarsi il viso nella trasparenza del Carezza e del Braies e sentirti immerso nel verde, lasciandoti trasportare dalle varie seggiovie, funivie, ovovie turistiche di cui è stupendamente attrezzata la valle.

Infine sentire le signore: oggi (per dieci giorni) senza fornelli, senza stoviglie, senza piatti, senza bucato, senza spesa, con igiene perfetta e cucina “doc”, ciucciurellando del più o del meno (salute compresa) è la pienezza della disinvoltura, il vero sciabat!!

Ormai sono 13 anni che si ripete questa “fortuna” per oltre cinquanta persone (famiglie) della nostra comunità parrocchiale con sommo gaudio. E for-se… non è l’ultimo!!

Don Peppe

COMUNICATO!Era il 23 ottobre dello scorso anno quando siamo rientrati in Chiesa “Ristrutturata”.La vostra spontanea generosità ci ha permesso di godere di un ambiente più lumi-noso, più accogliente, più fresco, più sacro.Tutto�bello,�entusiasmante!... ma, dalla Pasqua in poi è scesa una fitta nebbia sul-la generosità, certamente non dovuta a “dimenticanza”, ma al sopraggiungere di eventi sociali e politici non favorevoli. So benissimo che è pesante tirare avanti il bilancio familiare, tuttavia, se chi può, – 10�€�al�mese�per�ogni�famiglia�–�continuasse nella sua “eroicità”, ci permetterebbe di azzerare i debiti contratti.Un�grazie�di�cuore�a�quanti�hanno�fatto�e�a�quelli�che�faranno.

Il Parroco Don Giuseppe

Lo scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton, in “Vino e acqua”, racconta che Noè, passato il diluvio, diceva spesso alla moglie:“Non importa dove va l’acqua, purché non vada nel vino”.

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Vita Nostra

APPUNTAMENTI IMPORTANTI!!!

ORDINAZIONE DI DON GIOVANNI AL DUOMO - 22 aprile 2012

Don Giovanni con i bambini del Catechismo della II elementare, il sabato successivo all’Ordinazione

Infiorata di artisti pinocchiesi in onore della Madonna degli Alberici

30 settembre: Ore 11.30:Messasolenneconlacorale“Quinto Curzi”. Ore 21.00:RassegnadelleCorali.