VITA NOSTRA - Alcantarine · 2014. 5. 6. · pag. 11 - Vita Nostra Morte e Vita si sono affrontate...

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Periodico ad uso interno di formazione e informazione, spiritualità e vita consacrata VITA NOSTRA PAROLA VITA PASSIONE “Dopo la Resur- rezione di Cristo anche il male diventa mezzo provvidenziale di salvezza...” Terremo- to in Ni- caragua- Papa France- sco scrive a Bari - Corso per Separati a Loreto - Torre Gaia in festa per incon- tro con il Santo Padre. Africa: vent’an- ni di pre- senza tra colori, profumi e occhi. Testimo- nianza, ricordi e memo- ria grata a Dio. N. 23 Maggio 2014

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  • pag. 1 - Vita NostraPeriodico ad uso interno di formazione e informazione, spiritualità e vita consacrata

    VITA NOSTRA

    PAROLA VITA PASSIONE“ D o p o la Resur-rez ione di Cristo a n c h e il male diventa mezzo provvidenziale di salvezza...”

    Terremo-to in Ni-caragua- P a p a F r a n c e -sco scrive a Bari - Corso per Separati a Loreto - Torre Gaia in festa per incon-tro con il Santo Padre.

    Africa: vent’an-ni di pre-senza tra c o l o r i , p r o f u m i e occhi. Tes t imo-nianza, ricordi e memo-ria grata a Dio.

    N. 23 Maggio 2014

  • pag. 2 - Suore Francescane Alcantarine -

    Vita Nostra N. 23 Aprile 2014

    Direttore: sr. Sonia Sofi a Gennari Redattore: sr. Barbara Letizia Maffei Impaginazione e grafi ca: sr. Marilda Sportelli Copyright: Suore Francescane Alcantarine Curia generale Via Maffeo Vegio, 15 00135 Roma sito: www.alcantarine.org facebook: Suore Francescane Alcantarine twitter: @alcantarine

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  • pag. 3 - Vita Nostra

    editoriale

    ... siamo in un tempo di passaggio... …la Pasqua è un passaggio… …non ha fatto il passaggio…

    Passaggio… A pensarci bene è una delle parole che usiamo di più ed a ragione! Contiene un dinamismo, segna il procedere del cam-mino, le caratteristiche del cambiamen-to, la novità….C’è un’arte del passaggio?....sembra di sì!Passare comporta l’uscire da qualcosa, attraversare l’inedito per entrare in Al-tro….è un movimento pasquale! Siamo nel tempo giusto per parlarne…

    Mors et vita duello confl ixere mirando…

    Morte e vita si affrontano continuamente in un prodigioso duello e questo è sotto i nostri occhi. Si combatte con la morte tutti i giorni, la morte fi sica, lo scompari-re lento e progressivo della salute, delle certezze, dei sogni, delle speranze, del tempo…. Un duello che a volte ci lascia

    sfi niti….senza respiro! Che fatica crede-re che l’ultima parola è quella della vita, che la morte alla fi ne è vinta…che è solo un passaggio verso la pienezza!

    Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa!

    “Alleluja! La morte è stata sconfi tta!”

    ….dopo la resurrezione di Cristo anche il male diventa mezzo provvidenziale di salvezza, non è più “maledizione” ma occasione di grazia. Morte e vita sono in un rapporto di trasformazione, da ciò che era tristezza verrà misteriosamente la gioia.La nostra vita diventa “laboratorio” di resurrezione perché Cristo risorto è già nei nostri inferi. Alleluia!

    Auguro a ciascuna di noi di cantare l’Alleluia mentre quotidianamente vive questo passaggio!

    di Sr. Ester PincaCustode Maggiore

    …”mi dai un passaggio?”…

  • pag. 4 - Suore Francescane Alcantarine -

    TERREMOTO EN NICARAGUA

    “Nicaragua: tierra de lagos y volcanes”Hermanas de Managua

  • pag. 5 - Vita Nostra

    Nicaragua es llamada tierra de lagos y volcanes, ya que posee lagos, lagunas y una cadena volcá-nica a lo largo de la costa del Pacífico. Nuestro país se caracteriza por una constante actividad telúrica, responsable de los temblores y sismos que con frecuencia sacuden el territorio nacional. Según la historia de los sismos registrados en el Pacífico, se habla que hay un registro de fuertes movimientos telúricos a partir del año 1,610, don-de la ciudad de León tuvo que ser abandonada por una serie de sismos y erupciones volcánicas.Entre los terremotos que han sacudido el Pacífico se destacan el de 1,931 y el de 1,972, que dejaron la ciudad de Managua destruida y una gran cantidad de heridos y muertos. Nuestro país fue sor-prendido nuevamente por un fuerte terremoto de 6.2 en la escala de Richter, el día jueves 10 de abril del 2,014, a las 5 y 28 minutos de la tarde. El epicentro fue localiza-do en los municipios de Nagarote y Mateare al norte del lago Xolotlán (Managua). Seguido de otros dos de magnitudes 6.7 y 5.6 el domingo 13 de abril del 2014, dejando como resultado dos per-sonas muertas y miles de damnificados y casas dañadas.Después de estos movimientos telúricos el Go-bierno de Nicaragua decretó la alerta extrema en Managua y León y recomendó a sus habitantes dormir en las calles ante la posibilidad de nuevas actividades sísmicas. Las réplicas han continuado y han obligado a los habitantes de Managua y sus alrededores a im-plementar medidas de prevención para evitar ma-yores consecuencias.Nuestra fraternidad San Pedro de Alcántara, ubi-cada en Managua, ha compartido la situación de

    zozobra que está viviendo nuestro pueblo, debi-do a los sismos que constantemente están sa-cudiendo a la capital nicaragüense; por lo que desde el día del primer terremoto, hemos aban-donado nuestras habitaciones, para ubicarnos en un lugar más cercano a una puerta de salida. El lunes 14 de abril, dormimos en campo abierto, bajo la luz de la luna y las estrellas, pero sobre todo bajo la protección de la Divina Providencia, porque los sismos eran constantes y de fuerte intensidad.Vivir la experiencia del terremoto y de todas las consecuencias que éste trae, es sentir que real-mente Dios es nuestro refugio y fortaleza, como

    dice el salmo 45, ya que ex-perimentamos miedo, insegu-ridad, incerti-dumbre, impo-tencia…lo cual nos lleva a relativizar tan-tas experien-cias que en la vida cotidiana ocupan gran parte de nue-stro tiempo y de nuestra misión. Sentir que la tierra se

    mueve y no poder hacer nada para detener esta situación, nos ha llevado a valorar y agradecer más el don de la vida y reconocer de manera más concreta que estamos en las manos de Dios.Nos sentimos agradecidas por las oraciones y solidaridad que nos han ofrecido las hermanas de Congregación y personas cercanas a nuestra comunidad. Es muy bonito sentir la presencia de Dios a partir de detalles muy sencillos que se ofrecen en estos momentos de tensión.El Dios de la vida nos acompañe siempre.

  • pag. 6 - Suore Francescane Alcantarine -

    Il Nicaragua è chiamato “la terra dei laghi e dei vulcani”, poiché possiede laghi, lagune e una ca-tena vulcanica al largo della costa del Pacifico.Il nostro paese si caratterizza per una costante at-tività tellurica, responsabile dei tremori e dei sismi che con frequenza scuotono il territorio nazionale. Secondo la storia dei terremoti registrati nel Paci-fico, si dice che vi sia un registro di forti movimenti tellurici a partire dall’anno 1610, quando la città di León dovette essere abbandonata per una serie di sismi e eruzioni vulcaniche.Tra i terremoti che hanno scosso il Pacifico, si ri-cordano quello del 1931 e del 1972, che causa-rono la distruzione della città di Managua e una grande quantità di feriti e di morti. Il nostro paese fu nuovamente sorpreso da un forte terremoto di 6,2 gradi della scala Richter, giovedì 10 aprile 2014, alle 5,28 del pomeriggio. L’epicentro è sta-to localizzato nelle città di Nagarote e Mateare, al nord del lago Xolotán (Managua). Fu seguito da altri due, di magnitudo 6,7 e 5,6, domenica 13

    aprile 2014, lasciando come risultato due persone morte e migliaia di persone e case danneggiate.Dopo questi movimenti tellurici il Governo del Ni-caragua ha decretato lo stato di massima allerta a Managua e León e ha raccomandato agli abitanti di dormire nelle strade a causa della possibilità di ulteriore attività sismica.Le scosse sono continuate e hanno obbligato gli abitanti di Managua e della zona circostante ad attuare misure di prevenzione per evitare gravi conseguenze.La nostra fraternità “S. Pedro de Alcantara”, che si trova a Managua, ha condiviso la situazione di ansia che sta vivendo il nostro popolo, dovuto alle scosse che continuamente stanno agitando la capitale nicaraguense; per questo, fin dal giorno del primo terremoto, abbiamo abbandonato le no-stre stanze, per sistemarci in un luogo più vicino ad una porta di uscita. Lunedì 14 aprile abbiamo dormito all’aperto, alla luce della luna e delle stel-le, ma soprattutto sotto la protezione della Divina

    TERREMOTO IN NICARAGUA“Nicaragua: terra di laghi e di vulcani”

  • pag. 7 - Vita Nostra

    Provvidenza, perché le scosse erano costanti e di forte intensità.Vivere l’esperienza del terremoto e tutte le conse-guenze che questo comporta, è sentire che Dio è realmente nostro rifugio e forza, come dice il Sal 45, dal momento che sperimentiamo paura, insicurezza, incertezza, impo-tenza… che ci portano a rela-tivizzare tante esperienze che nella vita quotidiana occupano gran parte del nostro tempo e della nostra missione. Sentire che la terra si muove e non po-ter fare nulla per fermare que-sta situazione, ci ha condotto a valorizzare e ringraziare an-cor più per il dono della vita e a riconoscere in maniera più concreta che siamo nelle mani di Dio.Siamo grate per le preghiere e la solidarietà che ci hanno offerto le sorelle della Congregazione e persone vicine alla nostra comunità. È molto bello sentire la presenza di Dio a cominciare dai dettagli più piccoli che ci si presentano in questi momenti di tensione.Il Dio della vita ci accompagni sempre.

    Le suore di Managua

  • pag. 8 - Suore Francescane Alcantarine -

    “LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO

    A ME E NON GLIELO IMPEDITE,PERCHÉ A CHI È COME LORO

    APPARTIENE IL REGNO DI DIO”.“Tempo fa, ebbi l’idea di scrivere una lettera al PAPA. Il motivo era semplice. Il centro Diurno che frequento (Volto Santo-Bari, n.d.r.) rischiava di chiudere. Disperata, mi “armai” di carta e penna, iniziai a scrivere con la speranza che cresceva in me. In quella lettera, raccontavo quella brutta faccenda che mi assillava. In pratica, chiedevo aiuto. Sapevo di poter contare su di lui! Il tempo, intanto, scorreva normalmente, facendomi lentamente dimenticare questo episodio. Qualche mese dopo, le suore del centro diurno mi informarono che il mio sogno si era realizzato: IL PAPA AVEVA LETTO LA MIA LETTERA! Sprizzavo gioia da tutti i pori!Così, il giorno dopo, a mia insaputa, il Vicario del Vescovo si presentò al Volto Santo, dicendo delle cose stupende da parte del Papa! Ero davvero molto emozionata…Sono contenta in quanto, ora, tutti i bambini e i genitori sanno di questa storia.

    Angelica Di Gennaro

  • pag. 9 - Vita Nostra

    Carattere grande e ben visibile per questa frase in un testo scritto in corsivo minuscolo da Angelica. Undici anni, II Media: una storia diffi cile costellata però da tante capacità, tanta creatività e amore per la lettura e la scrittura. Lei stessa racconta l’episodio di cui è stata protagonista e che ha reso ”oggetto” dell’attenzione del Papa tutti “i ragazzi del Volto Santo”.I genitori dei suoi compagni e i ragazzi stessi hanno festeggiato, con un fragoroso applauso ad Angelica, la notizia portata dal Vicario Generale della Diocesi di Bari Bitonto, don Mimì Ciaravella: Carissima Angelica, il Papa ha letto la tua lettera, ha raccolto la tua preoccupa-zione per questo luogo che tanto ami e mi ha mandato a portarti il Suo abbraccio e la sua benedizione.Un momento breve e intenso terminato con un’Ave Maria per il Santo Padre, recitata “a loro modo” da tutti i nostri ragazzi.Il 18 Maggio con i ragazzi del modulo “san Francesco” (11-15 anni) saremo all’Angelus in piazza San Pietro: potete immaginare la loro gioia e l’attesa di essere “salutati” dal Santo Padre!

  • pag. 10 - Suore Francescane Alcantarine -

    Lettera di risposta del Santo Padre Francescco giunta a Mons. Ciavarella il 4 marzo alla piccola Angelica

  • pag. 11 - Vita Nostra

    Morte e Vita si sono affrontatein un prodigioso duello.

    Il Signore della vita era morto:ora, vivo, trionfa.

    (dalla Sequenza di Pasqua)

    Il pomeriggio di mercoledì 23 aprile 2014, presso l’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Pe-rugia, alle ore 19.15 circa, è tornato al Padre fr. Fa-brizio Migliasso ofm.Per molti anni p. Fabrizio ha collaborato con le no-stre fraternità nell’attività di evangelizzazione, in particolare rivolta alle giovani coppie e alle famiglie. Ormai da tempo lottava con fede e speranza con un male incurabile. Era originario della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Volpiano (TO); aveva 51 anni di età, 24 di professione religiosa e 18 di sacerdozio.

    “Perché cercate tra i morti Colui che è vivo?”In questo momento si rincorrono nella mia mente tanti ricordi: dalla tua casa in via Braia, dove venivo a giocare con tua sorella Sabrina; alla tua instan-cabile attività di animatore Acr, nel salone del pri-mo piano dell’Oratorio, quello con il polverosissimo pavimento di legno; e ti rivedo con la Panda in giro per il paese per accompagnarci a casa dopo le riu-nioni all’Oratorio... E ripenso anche alla tua cara e delicatissima mamma, che adesso avrai già certo riabbracciato in cielo.E poi, tanti anni dopo, a Santa Maria, a pensare come aiutare sempre meglio le coppie di fidanzati, come sostenerle nel cammino...

    Sempre, la tua inconfondibile gioia e passione per Dio e per la gente.

    Caro Fabrizio, mi rendo conto che forse non ti ho mai detto esplicitamente grazie per il sì che hai det-to alla chiamata del Signore. La tua risposta si è resa strumento anche per me: è stato il giorno della tua professione solenne, nel 1993, che ho cono-sciuto Francesco d’Assisi, le attività vocazionali... Anche grazie al tuo sì il Signore ha potuto far cre-scere il mio. Non potrò mai essertene abbastanza grata.

    Ci siamo visti l’ultima volta lo scorso mese di no-vembre. La tua espressione tradiva un po’ di sof-ferenza, anche se continuavi ad annunciare il Van-gelo al corso per le giovani coppie di sposi. Quel giorno ho proprio chiesto al Signore la grazia di concederti di continuare il tuo percorso qui, tra le attività che tanto hai amato, tra le persone che hai servito ed aiutato... Lui ha pensato diversamente e credo davvero che Lui saprà rendere feconda la tua vita ora molto più di quanto io non sappia im-maginare.

    Ancora grazie, Fabrizio: con la tua vita di questi ultimi anni mi hai detto con assoluta e spiazzante semplicità che davvero la morte può essere “sorel-la”.Continua ad aiutarci.

    sr. Barbara Letizia Maffei

    Grazie Fabrizio!!!

  • pag. 12 - Suore Francescane Alcantarine -

    22 – 23 febbraio 2014

    Celebrazione del Rosario meditato presso la Chiesa della Casa Madre Santa Croce, processione verso la Chiesa Cattedrale, due relazioni in ascolto della fi gura di Madre Francesca. Ecco, in sintesi, il pro-gramma dell’apertura delle celebrazioni centenarie per la scomparsa di sr. Francesca D’Uva svoltosi nella giornata del 22 febbraio a C/mare di Stabia.

    Erano presenti rappresentanze delle comunità at-tive sul territorio, oltre ad un buon numero di laici interessati a conoscere la personalità della nostra antica sorella. Bella e partecipata la presenza dei discendenti della famiglia di sr. Francesca. Il suo profi lo biografi co è stato presentato da sr. Barbara Letizia Maffei; a seguire, sr. Elena Marchitielli ne ha tratteggiato i lineamenti spirituali.

    Il giorno seguente, domenica 23 gennaio, presso la Chiesa della Casa madre S. Croce in C/mare di Stabia, si è svolta la Celebrazione Eucaristica, che ha visto la partecipazione di molti amici laici del-le Suore Alcantarine. Il rito è stato celebrato da S. E. Mons. Franco Alfano, Vescovo della diocesi di

    Sorrento-C/mare. Mons. Alfano, nell’omelia, si è soffermato sul brano evangelico della liturgia del giorno, invitando i presenti a gioire e confi dare nel-la presenza amorosa del Padre del Cielo anche di fronte all’inadeguatezza che si può provare di fronte alle forti esigenze di amore e santità che il Vangelo oggi propone. L’aiuto che viene dall’esem-pio coraggioso di donne come sr. Francesca non mancherà!

    Bella e vivace la collaborazione al servizio liturgico e la presenza numerosa dei giovani della comuni-tà parrocchiale dello Spirito Santo, luogo che ha visto le origini della fondazione dell’Istituto.

    La festa è proseguita con un pranzo fraterno pres-so la Casa madre, presente il Vescovo Mons. Al-fano, la Superiora generale sr. Ester Pinca con parte del suo Consiglio, la Superiora provinciale della Provincia italiana “Madonna degli Angeli” sr. Mariella Verani.

    Sr. Barbara Letizia Maffei

    Celebrazioni del Centenario Celebrazioni del Centenario “Sr. Francesca dell’Assunzione”“Sr. Francesca dell’Assunzione”

  • pag. 13 - Vita Nostra

    Carissime/i tutte/i,scrivo queste mie riflessioni a caldo, al ritorno da Loreto e dal nostro ritiro spirituale, così da non dis/perdere nemmeno una briciola del pane ab-bondante della Parola spezzato insieme.Anzitutto il mio ringraziamento profondo e quello di tutte/i partecipanti con i quali mi sono confron-tato: a Giovanni e Monica, a frate Alessandro che di Francesco giullare di Dio è esemplare testimo-ne; a sr Armanda custode di tanta tenerezza e benevolenza e a sr Marilda che colora e infiamma tutta la fraternità, ai frati Marco e al provinciale fr. Ferdinando per la competenza, l’umanità e la fra-tellanza mostrate in una pastorale tanto difficile, straordinaria e densa di sofferenza. Grazie anche a tutti gli animatori e i volontari, di

    ogni ordine, grado e colore: con il loro lavoro nasco-sto, silenzioso e umile ci hanno permesso di vivere questa esperienza sentendoci a casa nostra.Grazie di cuore, perchè non era scontato che ciò avvenisse e che tutto trovasse una armonia così bella e lodevole.Da anni porto la sete profonda di giustizia, di amore caritatevole e di una primavera della Chiesa che tutti avvertiamo e il sentire la prossimità di un momento storico cruciale per favorire interrogativi, riflessioni e nuove pratiche pastorali ed ecclesiali.Sull’esperienza vissuta mi preme restituire a tutti voi alcuni elementi che sento per me significativi.Siete stati meravigliose/i nell’accogliere dolori tan-to grandi, storie travagliate, esistenze tanto diverse accomunate da tremende solitudini, sensi di colpa,

    Siamo cuori alle porte delle nostre vite e delle nostre Chiese...

    Dopo il primo corso per coppie di separati e nuove unioni vissuto a Loreto dal 11 al 13 aprile 2014 ecco una bellissima testimonianza di Vittorio!!!

  • pag. 14 - Suore Francescane Alcantarine -

    inadeguatezza, abbandoni, infedeltà e percorsi da una fortissima ricerca di Verità, Sapienza e Cari-tà.Ho pianto molto e di frequente ho pensato di andar-mene per non sentire più tanta sofferenza e tanto dolore dentro e attorno a me. Mi sono commosso per le storie personali dei tanti crocefissi che noi sia-mo, alle porte delle nostre vite e delle nostre chie-se. Mi sono rivisto nel mio percorso matrimoniale fallito e nelle ferite causate e ricevute. Di tutte por-to traccia e memo-ria.Tratten-go i tanti gesti da voi testi-m o n i a t i con gran-de amo-re, fede e mise-ricordia: la scelta dei nostri i n t e r l o -c u t o r i , la Paro-la Biblica avvicinata alle nostre esperienze, la condivisione dei percorsi, i momenti conviviali, la preghiera straziante dei chiodi nella Santa Casa e la Celebrazione delle Palme più toccante, vera e cristianamente prossima alla nostra condizione peculiare che io ricordi.

    Occorre sensibilizzare tante persone di Chiesa e offrire consolazione, rifugio e riconciliazione a tanti laici dilaniati da condizioni irregolari che li allonta-nano dalla vita di fede e li sottopongono a tormenti e prove più grandi delle loro forze.

    Capisco le resistenze, le accortezze, le titubanze in campo ma troppi cristiani si allontanano e sono lontani da Dio anche perchè in attesa di segni pro-fetici che attendono con ansia. E’ tempo di rompere

    gli indugi, di aprire le porte alla prima-vera della Chiesa, di dare testi-monianza simile a quella che voi ci ave-te regalato a più per-sone pos-sibili.O c c o r -re fare chiarezza

    anche nel diritto (diritto e misericordia si devono sostenere, accordare e unire) e usare la miseri-cordia che testimonia, a ognuno di noi, che ab-biamo dignità di figli dello stesso Dio e possiamo essere una parte viva e vitale della Chiesa.Grazie di cuore, con affetto e riconoscenza

    Vittorio Bulbarelli

    “Pecca fortemente ma ancora più fortemente gioisci in Cristo”

    (Martin Lutero)

    “Dio è bilancia, misura e numero di tutti noi” (Clemente Alessandrino)

  • pag. 15 - Vita Nostra

    Com o coração agradecido a Deus, partilho minha primeira experiência de participar de um Capítulo geral. O Capítulo geral de um Instituto é sempre um momento de graça e renovação.Foram dias intensos de trabalho, de oração e de uma forte experiência de fraternidade entre nós capitulares.Apesar da dificuldade da língua, isto não nos im-pediu de nos entendermos e comunicarmos. Isto me reporta o dia de Pentecostes, em que todos entendiam, embora falassem várias línguas, pois o Espírito Santo gera unidade.Neste desejo e disponibilidade de cada irmã capi-tular de criar esta unidade na diversidade, nos em-penhamos nas discussões e reflexões, de acordo com o tema proposto para o XXI CGO.Também foram momentos fortes, a peregrinação que fizemos no Vale Reatino (Fonte Colombo), lu-gar significativo para nós franciscanos, onde Fran-cisco, através da oração e contemplação, escreve a regra de vida dos frades memores. Em Greccio, Francisco em profunda contemplação da encar-nação de Jesus, cria o presépio. Sem deixar de partilhar a grande emoção que nos invadiu ao par-ticiparmos da audiência da quarta-feira na praça de São Pedro, com nosso querido Papa Franci-sco, que nos acolheu com seu olhar e sorriso, quando em coro todas as capitulares cantávamos “Dai-nos a benção, ó Mãe querida, Nossa Senho-ra Aparecida”.

    Outro momento que merece destaque foi a missa de encerramento do Capítulo, presidida pelo Car-deal Dom João de Aviz, Prefeito da Congregação para os Institutos de Vida Consagrada e as So-ciedades de Vida Apostólica, brasileiro que mora em Roma. Após a celebração na tumba de São Pedrp, renovamos nossa profissão de fé.Recordo o discurso de encerramento do XXI CGO de Madre Ester onde nos exorta a “recon-hecermos que temos em nós a força do Espírito Santo, que nos acompanha sempre; esta força gera em nós o testemunho, e o grande desejo de ser testemunha”.A vida espiritual deve fazer-se “carne” em nós e se transformar em humanidade, em gesto con-creto de atenção e misericórdia para com nossos irmãos, sendo assim testemunhas Daquele que nos chamou.O XXI Capítulo geral se encerrou, mas fica em nós a certeza de que o Espírito Santo conduz nosso instituto, hoje através de Madre Ester e seu conselho, que com grande disponibilidade, senso de pertença, acolheram a missão a elas confiada, na certeza de que as acompanhamos com nossa oração e carinho, nos empenhando cada uma na sua missão de fazermos “o camin-ho de testemunho como novo estilo de presença e de anuncio”.

    Ir. Beatriz de Freitas Teixeira

    “O CAMINHO DO TESTEMUNHO

    COMO NOVO ESTILO DE

    PRESENÇA E ANÚNCIO”

  • pag. 16 - Suore Francescane Alcantarine -

    Mentre Vita Nostra va in stampa, si sta svolgendo nelle fraternità dell’Istituto la distribuzione e la presentazione del volume degli Atti del XXI Capitolo Ge-nerale Ordinario.Chi ha potuto partecipare alla Forma-zione permanente a Roma, ha avuto la possibilità di ascoltare da sr. Ester Pin-ca, nostra Custode maggiore, la spie-gazione del Documento finale elabora-to dal Capitolo e riportato nella parte finale gli Atti.In ogni caso, tutte le sorelle saranno raggiunte da questo piccolo volume da sfogliare, leggere, interrogare alla luce dello Spirito, perché ciò che vi è scritto non rimanga lettera “morta”, ma venga permeato della vita della Resurrezione pasquale e si traduca in fattiva pratica nella vita di ognuna e delle comunità. Buona lettura a tutte!

  • pag. 17 - Vita Nostra

    Lunedì 24 marzo, S. E. Card. A. Vallini ha in-contrato i Dirigenti Scolastici di scuola statale e paritaria e le Autorità Scolastiche della città di Roma. Un’ intensa mattinata di incontro e ascolto in preparazione al grande evento “La Chiesa per la Scuola” di sabato 10 Maggio 2014. Una data ormai familiare per tutti quelli che vivono il mon-do della scuola. Cresce l’attesa, la trepidazione, l’impazienza perché Papa Francesco ha dato ap-puntamento alle ore 15,00 in Piazza san Pietro a studenti, insegnanti, educatori, famiglie, opera-tori, per vivere quella che sarà una grande festa dell’educazione. L’iniziativa, promossa dalla CEI, interessa tutta la Chiesa italiana, tra le iniziative di questo decennio che ha come suo orientamento pastorale quello di “Educare alla vita buona del Vangelo”.Con grande sorpresa l’invito del cardi-nale vicario per la Diocesi di Roma è stato accolto da molti Dirigenti Scolastici che hanno partecipa-to con apprezzamento e grande coinvolgimento. Il ritmo dell’incontro è stato scandito da interventi interessanti e appassionati: Dott.ssa Maria Mad-dalena Novelli- Direttore Generale dell’USR – La-zio, Prof.ssa Clara Rech - Dirigente Scolastico Liceo Statale “Ennio Quirino Visconti”, Prof. An-drea Forzoni- Dirigente Scolastico Scuola Catto-lica Paritaria “Marymount”, don Filippo Morlacchi- Direttore Uffi cio Scuola della Diocesi di Roma, S. E. Mons. Lorenzo Leuzzi - Vescovo ausiliare di

    Roma. Attraverso le relazioni – che sono tutte disponibili sul nostro sito http://www.scuolasanfrancesco.org/rassegna-stampa/ - è possibile conoscere le origini e le motivazioni che hanno ispirato questo evento, nonché approfondire i signifi cati di quel-la missione educativa della scuola, che insieme alla famiglia e alla comunità ecclesiale è uno dei principali soggetti responsabili per la costruzione del futuro delle nuove generazioni.

    La Chiesa per la Scuola di tutti.Insieme verso l’incontro con Papa Francesco

    Notizie dalla Scuola San Francesco – Roma Torre Gaia

  • pag. 18 - Suore Francescane Alcantarine -

    Stralci dell’ Omelia del SANTO PADRE FRAN-CESCO per la Canonizzazione di San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II

    Al centro di questa domenica che conclude l’Ottava di Pasqua, e che san Giovanni Paolo II ha voluto intitolare alla Divina Misericordia, ci sono le piaghe gloriose di Gesù risorto....

    ... Le piaghe di Gesù sono scandalo per la fede, ma sono anche la verifica della fede...

    ... San Giovanni XXIII e san Giovanni Paolo II han-no avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e il suo costato trafitto. Non hanno avuto vergogna della carne di Cristo, non si sono scandalizzati di Lui, della sua croce; non hanno avuto vergogna della carne del fratel-lo (cfr Is 58,7), perché in ogni persona sofferente vedevano Gesù. Sono stati due uomini coraggio-si, pieni della parresia dello Spirito Santo, e hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia...

    ...Sono stati sacerdoti, e vescovi e papi del XX se-colo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uo-mo e Signore della storia; più forte in loro era la misericordia di Dio che si manifesta in queste cin-que piaghe; più forte era la vicinanza materna di

    Maria.

    ...In questi due uomini contemplativi delle piaghe di Cristo e testimoni della sua misericordia dimorava «una speranza viva», insieme con una «gioia indi-cibile e gloriosa» (1 Pt 1,3.8).

    ...Questa speranza e questa gioia si respiravano nella prima comunità dei credenti, a Gerusalemme, di cui parlano gli Atti degli Apostoli (cfr 2,42-47), che abbiamo ascoltato nella seconda Lettura. E’ una comunità in cui si vive l’essenziale del Vange-lo, vale a dire l’amore, la misericordia, in semplicità e fraternità....E questa è l’immagine di Chiesa che il Concilio Vaticano II ha tenuto davanti a sé. Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II hanno collaborato con lo Spi-rito Santo per ripristinare e aggiornare la Chiesa secondo la sua fisionomia originaria, la fisionomia che le hanno dato i santi nel corso dei secoli. Non dimentichiamo che sono proprio i santi che manda-no avanti e fanno crescere la Chiesa.

    ...Che entrambi questi nuovi santi Pastori del Po-polo di Dio intercedano per la Chiesa affinché, durante questi due anni di cammino sinodale, sia docile allo Spirito Santo nel servizio pastorale alla famiglia. Che entrambi ci insegnino a non scanda-lizzarci delle piaghe di Cristo, ad addentrarci nel mistero della misericordia divina che sempre spe-ra, sempre perdona, perché sempre ama.

    Un giorno da DIO!!!

  • pag. 19 - Vita Nostra

    Ma soprattutto prendetevi cura delle persone che non hanno il necessario per vivere.

    Papa Francesco

    Abbiate cura della CREAZIONE.

  • pag. 20 - Suore Francescane Alcantarine -

    Sfidando il caldo umido di queste giornate che or-mai vedono allontanarsi le piogge battenti che han-no riempito buche, scavato strade, allargato confini, resa impraticabile la strada per Bodo, abbiamo fi-nalmente completato il nuovo laboratorio informa-tico (Progetto Ubuntu-Ciad) presso la nostra casa di Doba. Mancavano solo tavoli e sedie… e forse qualche pulizia un po’ più approfondita, ma qui le pulizie approfondite resistono solo pochi minuti e quindi si chiudono gli occhi accettando il fatto che l’Africa è la terra dove tutto vive in perfetta armonia e come diciamo nella formula di consacrazione “tutto è in comune tra noi”… Qui tutto è in comune con la natura e gli animali che ci circondano e a cui è inutile ribellarsi…La prima sala informatica alcantarina in terra d’Afri-ca è finita. Sono state fatte porte, finestre, impianto elettrico, pannelli solari, climatizzazione (4 ventilato-ri a parete), acquistati 11 pc, costruiti tavoli e sedie… tutto è finalmente compiuto, grazie all’aiuto di molti amici e benefattori.Mancavano solo loro, le nostre ragazze del Foyer, che ovviamente abbiamo subito chiamato non ap-pena completata la sistemazione dei nuovi pc; una festa per loro anche perché, grazie al nostro invi-to, hanno concluso la lezione di matematica con mezz’ora di anticipo!

    Dovevate vedere le facce, tra l’impaurito e il me-ravigliato… come chi entra per la prima volta in una stanza mai vista prima piena di oggetti stra-ni, forse arrivati dallo spazio????Noi suore, con molta soddisfazione ed entusia-smo, le abbiamo fatte accomodare, ciascuna in una postazione. Non osavano sfiorare que-gli oggetti “spaziali”, ma nello stesso tempo ne erano affascinate. Sr. Paola Benedetta ha subito spiegato lo scopo dell’ improvvisa convocazione. Non mi sono sembrate molto convinte… qui in Ciad la gente non mostra molto le proprie emo-zioni, strano ma vero!… Non capivo cosa stesse-ro pensando, così ho chiesto nel mio elementare francese: “Ragazze, conoscete cos’ è un compu-ter?” e “cosa può fare?”Silenzio, timidezza imbarazzo, non so… una tra le più coraggiose alza la mano e dice: “Serve per scrivere le lettere e inviarle”. Un’altra aggiunge: “Serve per imparare il francese”. Nonostante queste risposte un po’ vaghe non mi sembrava-no soddisfatte. A modo loro cercavano una mag-giore chiarezza. Sentivo che stavano pensando: “Questo strumento così strano ma così famoso serve solo per questo? Ho percepito in loro una piccola delusione… del tipo: “tutto qui????”Non volevo farmi sfuggire l’occasione e allora

    IN RETE DALL’AFRICA

    Speciale Africa

  • pag. 21 - Vita Nostra

    con voce forte e piena di trepidazione ho detto:Con questo strumento voi potete conoscere il mon-do e farvi conoscere dal mondo!!!E, improvvisamente, l’aria è cambiata e anche il mio cuore, in un istante mi sono ritrovata a guardare gli occhi di Prudance, Geneviève, Elisabeth, Olive, Syl-vie, Therése, Lundi, Armelle, Boziane, Chanceline, Jannette, Roseline, La Foi, Nina, Honorine, Allian-ce, Claudine, Ernestine, tutte provenienti da piccoli villaggi sperduti del sud del Ciad dove nessuno va e nessuno vorrebbe vivere, e intuire in loro il desi-derio di conoscere e di capire. Loro CI SONO NEL MONDO, esistono e vogliono gridarlo. Allora questa sala informatica sarà il luogo dove presto inizieran-no dei corsi di formazione per adolescenti, giovani e universitari, sarà il luogo dove poter mettere in rete la bellezza della loro vita che nasce dal MOLTO POCO ma che è chiamata a GRANDI COSE!!!Noi da qui entreremo tra poco IN RETE… speriamo d’incontrarci!!!

    Sr. Marilda Sportellii primi 4 ragazzi del Liceo che hanno

    frequentato il corso d’informatica

    le “nostre” ragazze del Foyer di Doba

    Speciale Africa

  • pag. 22 - Suore Francescane Alcantarine -

    Tutta colpa del PARADISOMi sembra di vedere le sette auto arrivare qui a Bodo venti anni fa, sette auto cariche del necessa-rio per iniziare un’avventura che è ancora qui.Bodo è un villaggio a circa due ore da Doba, per arrivarci bisogna percorrere una “strada”, (tengo a precisare che definirla strada è alquanto generosa come definizione, che mette a dura prova le tue pa-tologie ossee e muscolari) Più ci inoltravamo nella “brousse” (campagna) e più in me cresceva un senso di ribellione, non mi spavento a dirlo, una forte domanda che infuocava il mio cuore dinanzi a tutto quello che i miei occhi stavano vedendo. “Ma che ci facciamo qui?” urlavo dentro. “Ma chi ci ha mandato?”. In macchina ho espresso ad alta voce uno solo dei milioni di pen-sieri che albergavano nella mia testa e un coro in difesa dell’assurdo che vedevo si è alzato con de-cisione zittendo le mie perplessità. Mi è stato rispo-sto: “Questa è la periferia del mondo, è noi siamo qui da 20 anni. Qui è un PARADISO!!”Beh! Vi assicuro io avevo un’altra idea del paradiso ma per rispetto alla consorella che mi aveva azzit-tita e che faceva parte del primo gruppo di suore arrivate qui, ho messo a tacere il mio cervello; però volevo capire, non riuscivo a oltrepassare il cancel-lo rosso della nostra casa senza comprendere, così ho iniziato a fare domande a raffica. Sette auto, cariche del necessario, nel 1993 sono

    arrivate qui dove non c’era nessun missionario e nessuna attività pastorale, quattro sorelle una diversissima dall’altra.Arrivate qui il nulla, solo una casa costruita dalla Diocesi da arredare e rendere COMUNITA’… Mentre ascoltavo la mia accompagnatrice, mi sono resa conto che nei suoi occhi c’era una forte e chiara nostalgia di quegli inizi. Mi ha descritto tutto, le prime notti, i primi incontri, le difficoltà, le paure ma anche la bellezza di poter vivere que-sto luogo e scoprirlo come un paradiso.Ancora una domanda mi saliva in gola e che non sono riuscita a non fare: Ma chi vi ha mandato qui, ci ha pensato bene?Ed ecco che mi sono ritrovata dinanzi uno sguar-do ancora più carico di nostalgia, la risposta è stata chiara e nascondeva una tenerezza disar-mante: “Si, questa nostra presenza è stata volu-ta con forza e decisione dalla Madre generale di allora”. Così anch’ io sono tornata indietro nel tempo e mi sono venute in mente tutte le volte che ho ascol-tato il suo nome: Sr. Giovanna Achille.Madre generale per 18 anni, ma molti di più al servizio del nostro Istituto come superiora, con-sigliera, vicaria ecc. Un nome sempre pronuncia-to con riverenza dalle sorelle più grandi, mi ha sempre sorpreso che quando si citavano fatti o

  • pag. 23 - Vita Nostra

    situazioni legati a lei, il tono diventava sommesso intriso di massimo rispetto.Lei ha voluto l’Africa!! E l’Africa ha voluto le Suore Alcantarine. Non so ancora cosa saranno questi giorni a Bodo, cosa vedrò, ma oltrepassando la porta di questa casa ho percepito di “togliermi i sandali, perché questa terra è terra santa”. Non sto esagerando e “per carità” non voglio che pensiate che mi sia venuto il famoso “mal d’Africa”, oppure, presa dall’esaltazione sentimentale del momento, non riesca a vedere l’oggettività dei fatti, o ancor peg-gio che mi sia lasciata conquistare dal fascino dei poveri senza scarpe e con i bei sorrisi, nulla di tutto questo. È che quando tocchi con mano il Mistero di Dio non puoi far altro che aprire gli occhi e ammi-rare. Io sto ammirando il SI all’Amore di un Istituto religioso che venti anni fa ha osato rispondere a Dio e che oggi ha portato frutto. Un amore forte, vero, che tira fuori il meglio del cuore e brucia den-tro quando non riesci a donarlo.

    Non può che essere amore questo Bodo, non può che essere amore questo stare con loro, dimenti-cati da tutti anche dal Presidente dello Stato, non può che essere amore curarli nel dispensario, far nascere i loro figli, accompagnarli malati verso “so-rella morte”, formarli a scuola e vederli crescere, visitarli nei villaggi la mattina alle cinque, accoglierli e mangiare con loro.Non può che essere amore, Amore di Dio. E da-vanti all’Amore vero non puoi che toglierti i sandali. Penso all’Italia, penso alle fraternità alle mie con-sorelle nel mondo chiedo al Signore di donarci an-cora questi slanci, questi sogni che odorano della sua bellezza.E se qui è un paradiso, starò attenta a non farmi prendere dall’entusiasmo, però permettetemi di continuare a vedere le stelle finché sono così vici-ne, così almeno per un attimo potrò dire anch’ io: Signore, eccomi manda me!.

    Sr. Marilda Sportelli

  • pag. 24 - Suore Francescane Alcantarine -

    Tanti AUGURI....“L’anima mia magnifica il Signore”

    Il giorno 30 giugno 2013, tanto atteso con gioia, abbiamo celebrato i 100 anni di sr. Alfonsina Gian-giordano nella casa SS. Nome di Gesù, giornata davvero colma di grazia.La vita è un dono di Dio, la sua è stata un donarsi continuamente per noi e per i fratelli che ha incon-trato sul suo cammino. È stata sempre attenta, operosa verso tutti. Cosa possiamo dire di lei in questi cento anni di vita e tantissimi di consacra-zione religiosa, se non ringraziare il Signore della sua presenza in questa fraternità?Lavoro e preghiera hanno accompagnato la sua vita, si è donata completamente con spirito di sa-crificio.Domenica 1 luglio 2013, la celebrazione eucari-stica è stata presieduta dal nostro vescovo, S. E. Mons. Luigi Martella; hanno concelebrato il par-roco, don Nicola Abbattista, e il cappellano don Nicola Azzollini. Era presente la Madre generale sr. Amalia Coluccia, la provinciale sr. Mariella Ve-rani e tante consorelle. Il sindaco di Molfetta, im-possibilitato a venire, ha mandato due assessori. Presenti numerosi familiari venuti dall’Abruzzo.Il Vescovo ha evidenziato che sr. Alfonsina rap-presenta per questo Istituto la memoria della pre-senza alcantarina nella città di Molfetta. Già dagli anni ’30 era in servizio presso il Seminario regio-nale e poi all’Istituto SS. Nome di Gesù. Questo ricordo ci aiuta a prendere sempre più coscienza delle nostre radici e a renderci più consapevoli del nostro essere francescane e continuare a la-vorare guardando con ottimismo il futuro.Inoltre anche l’importanza della vita come dono di Dio sommamente amato per vivere in comunione con i fratelli la nostra vita, prima per il Battesimo e poi con la consacrazione religiosa sull’esempio di san Francesco.Al termine della celebrazione sr. Amalia Coluccia

    ha salutato sr. Alfonsina ricordando alcuni tratti della sua vita vissuta nella serenità e nell’abbandono alla volontà di Dio.Dopo l’Eucarestia ci siamo dirette verso il salone ac-cogliendo sr. Alfonsina con gioia per far festa con un’agape fraterna, con canti e balli.

    Sr. Lucia Cristallo

  • pag. 25 - Vita Nostra

    25 de enero 2014

    Profesion PerPetua Del. regional “inmaculaDa

    concePcion”

    Con grande la gioia la nostra Famiglia Alcantarina ricorda la Professione per-petua di Hna. Rosa Idelma Palacios Torres e Hna. Edelma del Rosario Ma-tey Hurtado.La Celebrazione ha avuto luogo il 25 gennaio scorso, alle ore 10,00, presso

    la Parrocchia S. Antonio – Monte Tabor, Managua (Nicaragua). È stata presieduta da P. Silvio Martinez, claretiano, Segretario esecutivo per la Vita religiosa in Nicaragua.Ci stringiamo con affetto a tutte le sorelle della Delegazione per questo momento così importante, ed affidiamo le professe alla protezione di Maria, “nostra specialissima Madre” e di S. Paolo Apostolo, la cui festa della conversione si celebra proprio nel giorno della loro professione. Auguri!

    15 de março 2014

    PROFISSÃO PERPÉTUA - PROVÍNCIA NOSSA SENHORA

    APARECIDA

    Com toda a família Franciscana Alcantarina, a Provín-cia Nossa Senhora Aparecida (Brasil) se alegra a Pro-fissão Perpétua de duas irmãs: Ir. Talita Nascimento e Silva e Ir. Marciene Pereira Borges. A Missa foi celebrada na Capela do Recanto São José, Belo Horizonte – MG, presidida pelo Pe. Donizetti Ta-deu Venâncio, sj e concelebrada pelo Padre Jorge, diocesano.A celebração foi simples, mas solene, orante e alegre. Contou com a presença das irmãs das fraternidades, familiares e amigos de Ir. Talita e Ir. Marciene. Ir. Iara Maria Iorio, Provincial, recebeu os votos das irmãs.A Deus o nosso louvor pelo dom destas duas irmãs à Família Franciscana Alcantarina.

    PR

    OFE

    SSIO

    NE

    PER

    PET

    UA

    PROFESSIONE PERPETUA

  • pag. 26 - Suore Francescane Alcantarine -

    08 de febrero 2014

    Entrada en el postulado Del. regional “Inmaculada Concepcion”

    Con grande la gioia la nostra Famiglia Alcantarina in Nicaragua ha accolto Yeritza Lucia Reyes Torrez, che sabato 8 febbraio ha iniziato il tempo del postulato.

    Yeritza, originaria della cittadina di Sebaco, ha già svol-to il cammino del discernimento vocazionale e della pri-ma accoglienza in comunità.

    Ringraziamo il Signore, Padre delle misericordie, che non fa mancare alla Chiesa il dono di nuove vocazioni per la costruzione del Regno e l’annuncio del vangelo. Auguri!

    25 febbraio - Entrata in postulato Prov. Madonna degli Angeli

    Nel pomeriggio di martedì 25 febbraio ha avuto luogo, presso la Chiesa della Casa madre “Santa Croce” in Castellammare di Stabia, l’ingresso in postulato di Elena, Antonella, Maria Rita, Olga, Martina, Marta, Sara, Annalisa.Accompagnate da sr. Antonella Frisoli, responsabile di questo tempo di formazione, iniziano il loro cam-mino di vita fraterna e discernimento all’interno della nostra Famiglia Alcantarina.Supplichiamo il Signore, datore di ogni Bene, di custodire i loro passi e invochiamo per loro l’intercessio-ne dei nostri Santi Fondatori. Auguri e buon cammino!

    POSTULATO

    POSTULATO

  • pag. 27 - Vita Nostra

    8 marzo 2014 - 50° Professione religiosa

    Con grande gioia la Famiglia Alcantarina si stringe intorno alle sorelle: sr. Elena Marchitielli, sr. Maria-rita Barbaro, sr. Dorotea Di Giamberardino, sr. Mi-riam Giuliano, nella celebrazione del loro 50° anni-versario della Professione religiosa ad Arenas de S. Pedro, Spagna. Ugualmente, si unisce al ringrazia-mento per sr. Sabina Di Bitetto, pur non presente in Arenas de S. Pedro.Al termine del corso di esercizi spirituali guidati da p. Julio Herranz ofm, le nostre consorelle hanno rin-novato il loro sì al Signore, riconoscenti di quanto

    Egli, sempre fedele, ha operato nella loro vita.La celebrazione si è svolta presso la Capilla Real del Santuario di S. Pedro presso Arenas, ed è stata presieduta da p. Julio Herranz ofm. Presen-ti la Consigliera generale sr. Mariangela Ferra-ri, le suore delle nostre comunità in Arenas, la comunità dei Frati minori custode del Santuario, fedeli ed amici del luogo.Il pranzo della festa presso la casa N. S. de Lou-rdes ha felicemente concluso la giornata.

    50° ANNIVERSARIO

  • il Signore vi dia Pace!!!

    Augurandovi di continuare il cammino nella gioia di Cristo Risorto, vogliamo condividere con voi e rendervi partecipe dell’ esperienza che vivremo dal 30 Maggio al 2 Giugno 2014:

    I° Capitolo della Famiglia “Progetto Nazaret” Loreto.

    Evento che vedrà coinvolte tutte le famiglie che in questi 10 anni hanno camminato alla luce della Pa-rola di Dio, della letizia francescana e della benevo-lenza materna di Maria,Vergine lauretana.Ringrazieremo il Signore per tutti i doni elargiti in questi 10 anni di percorso e con uno sguardo di speranza desideriamo tracciare strade nuove per il futuro chiedendo allo Spirito Santo di sostenerci ed illuminarci.

    La Fraternità di Loreto