Viste prospettiche automatizzate - uniroma2.it · Corso di Disegno Automatico 2010/2011 E. Lazzeri...

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Corso di Disegno Automatico 2010/2011 E. Lazzeri 1 Viste prospettiche in Autocad: Vista Dinamica La rappresentazione tridimensionale in AutoCAD comprende oltre alle viste assonometriche anche quelle prospettiche. Il comando VISTAD (_dview) consente di impostare una vista prospettica scegliendo tutti i parametri che caratterizzano questo metodo di rappresentazione, come l’altezza e la posizione dell’osservatore. Una volta digitato il comando è necessario selezionare gli oggetti da inserire nella vista. Le principali opzioni del comando VISTAD sono le seguenti: APpfot: specifica la posizione del punto di vista Target: centro di proiezione Distanza: la distanza dal centro di proiezione al quadro PUnti: posizione del punto di vista e del punto osservato; PAn: sposta il piano dell'orizzonte Zoom: modifica la focale della vista OBliquo: ruota l'orizzonte Sezione: modifica i piani di clipping (taglio) davanti e dietro alla scena Nascondi: calcola le linee nascoste OFf: disattiva la visualizzazione prospettica. L'opzione Distanza attiva la prospettiva. Una volta attivato il comando vistad per modificare qualsiasi opzione è sufficiente digitarne il nome –oppure la corrispondente abbreviazionecambiare i parametri desiderati e uscire dall’opzione attraverso un solo invio. I punti, sia il target che l’osservatore, possono essere indicati direttamente sul disegno oppure possono essere definiti attraverso le loro coordinate. Per modificare la distanza dopo aver digitato la lettera Dsi può utilizzare la barra posizionata sulla parte superiore della finestra di lavoro oppure inserire un valore numerico preciso. Al variare i valori di Zoom (Z) si modifica la variazione della focale di ripresa, esattamente come nella macchina fotografica; pertanto la deformazione aumenta diminuendo la focale.

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Viste prospettiche in Autocad: Vista Dinamica La rappresentazione tridimensionale in AutoCAD comprende oltre alle viste assonometriche anche quelle prospettiche. Il comando VISTAD (_dview) consente di impostare una vista prospettica scegliendo tutti i parametri che caratterizzano questo metodo di rappresentazione, come l’altezza e la posizione dell’osservatore. Una volta digitato il comando è necessario selezionare gli oggetti da inserire nella vista. 

Le principali opzioni del comando VISTAD sono le seguenti:  

• APpfot: specifica la posizione del punto di vista  • Target: centro di proiezione  • Distanza: la distanza dal centro di proiezione al quadro  • PUnti: posizione del punto di vista e del punto osservato;  • PAn: sposta il piano dell'orizzonte  • Zoom: modifica la focale della vista  • OBliquo: ruota l'orizzonte  • Sezione: modifica i piani di clipping (taglio) davanti e dietro alla scena  • Nascondi: calcola le linee nascoste  • OFf: disattiva la visualizzazione prospettica. L'opzione Distanza attiva la prospettiva. 

Una volta attivato il comando vistad per modificare qualsiasi opzione è sufficiente digitarne il nome –oppure la corrispondente abbreviazione‐ cambiare i parametri desiderati e uscire dall’opzione attraverso un solo invio. 

I punti, sia il target che l’osservatore, possono essere indicati direttamente sul disegno oppure possono essere definiti attraverso le loro coordinate. 

Per modificare la distanza ‐ dopo aver digitato la lettera D‐ si può utilizzare la barra posizionata sulla parte superiore della finestra di lavoro oppure inserire un valore numerico preciso. 

Al variare i valori di Zoom (Z) si modifica la variazione della focale di ripresa, esattamente come nella macchina fotografica; pertanto la deformazione aumenta diminuendo la focale. 

 

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Una volta definite le impostazioni che permettono di avere il punto di vista ottimale si esce dal comando utilizzando due invii consecutivi. E’ importante che questo comando sia utilizzato solo quando si vuole uscire dagli strumenti della vista dinamica per evitare di perdere le impostazioni selezionate. 

Per salvare la vista prospettica utilizzare il comando geompiatta, in modo tale da ottenere un file .dwg contenente un disegno bidimensionale facilmente esportabile e gestibile anche sui programmi usati per la post produzione e per l’impaginazione. 

 

 

 

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Impostazione di una telecamera in 3dstudio Le impostazioni di default di 3d studio prevedono che una delle quattro finestre di lavoro sia impostata su una vista prospettica. Una volta importato il modello da renderizzare e definite le impostazioni del render è necessario lavorare proprio su questa finestra per scegliere il punto di vista migliore per rappresentare la scena. 

È possibile navigare nella vista prospettica attraverso gli strumenti di zoom, pan e orbit, ma sicuramente non è possibili definire un preciso punto di vista. 

Per definire una specifica posizione per l’osservatore è necessario utilizzare le camere. 

Scegliere l’icona della telecamere nel pannello create e nella vista in pianta scegliere una posizione per l’osservatore e per il target. 

 

 

Per impostare la vista della telecamera sulla finestra contenente la vista in prospettiva è sufficiente cliccare con il tasto destro del mouse sul termine perspective e scegliere cameras e il nome della telecamera appena attivata. È possibile posizionare una telecamera per ogni vista di cui si vuole eseguire il render. 

 

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La telecamera e il suo target possono essere spostati indipendentemente uno dall’altro. 

 

Per modificare le impostazioni della telecamera è necessario che questa sia selezionata; sulla finestra modify è possibile variare i parametri dell’obiettivo. 

 

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Una volta che la telecamera è attiva per muoversi nella vista spostare la posizione della telecamera  oppure utilizzare gli strumenti di pan, orbita e zoom 

 

Una volta scelti i materiali, le luci e i parametri di render avviare un render di prova a bassa risoluzione.  

 

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Per definire meglio la dimensione del render e la sua risoluzione utilizzare il print size assistant (contenuto nel menù rendering); la finestra contiene sia i formati standard della carta sia alcuni valori di DPI. Scegliendo come dimensione del foglio A5 e come risoluzione 300 si ottiene un’immagine di buona qualità (riproducibile anche su un foglio A4) e non si rischia di aumentare enormemente i tempi necessari per calcolare il render. 

 

 

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Una volta terminati i processi di rendering salvare il file scegliendone l’estensione. 

Se non si vuole conservare lo sfondo scegliere come estensione il .png, altrimenti usare l’estensione .jpg (entrambe forniscono una buona compressione del file) 

È consigliabile, soprattutto nel caso in cui non sia ancora stata definita la destinazione ultima dell’immagine prodotta (stampa, impaginazione, visualizzazione a schermo), salvare lo stesso file sia con l’estensione .png sia con quella .jpg. 

 

Save as 

 

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L’elaborazione di render fotorealistici può essere affrontata solo quando il modello 3d è stato prodotto con un numero di particolari idonei.  

Nel caso in cui si disponga di un oggetto molto semplice, anche privo di un contesto paesaggistico definito, è consigliabile ricorrere a render “astratti” in cui i materiali sono caratterizzati da un’assenza di texture e sono differenziati tra di loro soltanto nel colore e nelle caratteristiche di riflessione della luce.       

 

Motore di render: mental ray; Materiali: arc&design (matte plastic e glossy plastic) 

 

 

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Per avere una rappresentazione ancora più schematica si può utilizzare il materiale Ink ‘n Paint, che fa parte dei materiali standard di 3d studio. 

Per utilizzare questo materiale nel render è necessario impostare come motore di render il default scanline renderer e, di conseguenza, eliminare dalla scena i materiali appartenenti al gruppo arc&design di mental ray. 

 

 

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Nel menu Paint Controls  è possibile controllare tramite la voce Lighted il colore dell’oggetto o applicargli una mappa/texture cliccando semplicemente sul pulsante “None”  

 

 E’ anche possibile disattivare il colore dell’oggetto deselezionando l’apposito comando a lato della casella e ottenendo così solo il contorno della figura.  

 

Per gestire gli attributi dei bordi bisogna fare riferimento al menu Ink Controls, laddove il primo parametro riportato è quello che permette di attivare e disattivare la traccia che delimita l’oggetto; accanto a questo comando si trova Ink Quality, attraverso il quale si può gestire la qualità del bordo. È evidente che all’aumentare la qualità delle linee corrisponde un proporzionale incremento dei tempi di calcolo.  

Disattivare il colore di riempimento 

 

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Altri parametri utili per migliorare la rappresentazione del modello sono: 

 Variable Width che permette di differenziare lo spessore del contorno operando su un valore minimo e uno massimo. 

Outline attraverso cui si definisce il colore attribuito alla linea principale del modello,  

Overlap e Underlap che gestiscono la qualità e il colore delle linee di dettaglio. 

 

 

 

Di seguito sono riportati alcuni render in cui sono stati utilizzati materiali base di mental ray (per gli alberi e le persone è stato usato un metallo non cromato). Gli alberi sono stati inseriti direttamente in 3d studio utilizzando i modelli AEC extended  foliage nel menù create, in cui sono state disattivate –nella finestra modify modify‐ le foglie (leaves). 

 

 

 

 

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