Visioni di un eretico: la luna e i deliri · Ci sono i sen-timenti intimi, le emozioni, i drammi...
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Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Morgan Donatelli, con la sua rac-
colta di poesie, con i suoi versi e le sue
tematiche, aprirà nel lettore una colata
immensa di sentimenti e di riflessioni
come un vulcano in ebollizione che
tutto travolge e sconvolge e non dà
tregua alla riflessione. Devo dire che,
l’incarico datomi di scrivere la prefa-
zione a questi versi, mi ha reso orgo-
glioso perché in questi anni di lotta ho
incontrato una vero poeta come pochi
ce ne sono. Oggi il mondo pullula di
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
poeti e i libri di poesia sono infiniti.
Questo, a mio avviso, è un fatto alta-
mente positivo, perché ognuno ha
l’esigenza di esprimere i propri senti-
menti, le proprie gioie, i propri dolori
e quindi di comunicarli al mondo. Ma
mentre l’autore trova un suo sfogo,
non sempre riesce a comunicare per-
ché è difficile e per comunicare biso-
gna essere “poeti”, bisogna conoscere
le tecniche poetiche, bisogna avere cul-
tura, bisogna avere un corpo “de-
squamato” capace di percepire il ru-
more del mondo, i sentimenti degli
uomini tutti. Morgan Donatelli è un
poeta cinico e disincantato, un ragazzo
di grande cultura, affascinato dalla
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
grandezza della politica italiana che
tutto racchiude e tutto spiega, dalla
grande cultura italiana che fa capolino
in tutta la sua arte, un giovane intellet-
tuale che fa della sua sofferenza perso-
nale, il dolore del mondo. Del resto le
radici salernitane del Morgante sono
varie, provenendo da Mariconda dove
è nato ed essendosi poi immerso ap-
pieno nel mondo cittadino dove i po-
chi intellettuali rimasti soffrono nelle
profondità delle loro anime e le pic-
cole librerie, come l’utero materno,
sono luoghi d’amore mitologico che dà
e toglie la vita. Quindi uomo di fron-
tiera, con un entroterra culturale ecce-
zionale e con una caterva di amici che,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
anch’essi, semplicemente vivendo,
scrivono versi di vita pasoliniana. Un
poeta che sa trasmettere dunque, che
sa usare le parole e a tal proposito pos-
so dire le stesse cose che ha detto Fa-
brizio de Andrè in una rara intervista :
“Il poeta lascia che le parole si faccia-
no onde tumultuose che si adagiano
sulla riva dopo avere attraversato mari
in tempesta.”… “Le parole si piegano
come spighe di grano al volubile gioco
che l’amore guida.”…
Un ‘poema poetico’ quello di Morgan
Donatelli, impegnato e impegnativo e
proprio per questo da assaporare, ver-
so dopo verso, per scorgere la sapiente
capacità di fare, delle parole, attimi ir-
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
repetibili di attacchi politici, liriche
emozioni, critica della società moderna
e revisione delle infrastrutture mentali
dei suoi governanti o governati. In
questa raccolta di poesie ci sono amore
e morte avvolti sempre dal “fato” ov-
vero dal “destino”, la sensualità, la
carnalità del corpo, l’effimero, la bel-
lezza, la donna giovane, bella, sensua-
le, santa e demone, i sogni che si in-
frangono sotto un ponte di Salerno,
l’apatia del mondo verso il dolore e la
sofferenza che porta a disastri terribili
e la grandezza della ribellione per di-
chiarare i propri diritti. Ci sono i sen-
timenti intimi, le emozioni, i drammi
reconditi, le passioni dei vari perso-
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
naggi e forse anche dello stesso autore.
In maniera molto poetica ma dramma-
tica in questa silloge affiorano tutti i
disastri del XX secolo, il secolo “bre-
ve” come viene chiamato, il secolo
“nero” come mi piace chiamarlo: le
guerre, i condannati a morte, le perse-
cuzioni razziali, lo sterminio degli e-
brei, i campi di concentramento,
l’emigrazione, l’emarginazione, la dro-
ga, le giovani avviate alla prostituzione.
Ogni poesia è un’opera a se stante, ma
c’è un filo comune che le lega e tutte
assieme formano un racconto unico e
terribile della nostra storia recente che
è storia di guerre e di tirannie, anche
mediatiche. In questo clima di sfascio
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
il Poeta Donatelli incita alla lotta e ha
speranza per coloro che si scambiano
della libertà delle idee anche se
l’umanità non accetta la diversità e si
vive nell’incomprensione come Sisifo
che è costretto a sopportare una fatica
inutile e ripetitiva. Ma bisogna sperare
che un giorno gli uomini poseranno le
armi della follia e Morgan Donatelli,
uscito dal manicomio, potrà essere po-
eta delle sue folli idee e del suo modo
di vivere. Certamente nei versi si ritro-
va sempre l’autore con la sua vita, i
suoi drammi, le sue incomprensioni,
ma il Donatelli ha saputo dare un re-
spiro universale alle sue tematiche e ai
suoi sentimenti e la sua poesia è uni-
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
versale ed eterna. Io che sono un mo-
desto artigiano della critica delle legi-
slature, mi sono accostato al testo del
Donatelli con tanta riverenza perché
avevo letto e ascoltato altri suoi versi
di grandissima levatura e mi aspettavo
versi eterni: non sono stato deluso.
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
1) Sconosciuto allo specchio, pag 14
2) Sono quello che sono, pag 15
3) Sono il poeta, pag 21
4) Volo di struzzo, pag 26
5) Verrà il giorno, pag 28
6) Uomini e no, pag 32
7) Spiccioli d’eternità, pag 36
8) Sogno n°1, pag 39
9) Risvegli, pag 43
10) Ragnarok, pag 48
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
11) Primavera andalusa, pag 55
12) Pomeriggio di maggio, pag 57
13) Perché il tempo è una vedova di ver-
de vestita, pag 58
14) On the road, pag 61
15) Notturno, pag 64
16) Sogno n°2, pag 67
17) Non più terra, pag 73
18) Naufragi, pag 76
19) Monologo di un cammelliere ebbro,
pag 80
20) Le meccaniche dell’assurdo, pag 83
21) La notte che come al solito finimmo
al pronto soccorso, pag 86
22) L’ultimo vagone, pag 89
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
23) L’attesa, pag 93
24) Ki non risika, pag 96
25) Il Korvo, pag 100
26) Happiness, pag 102
27) E’ quasi l’alba, pag 111
28) Dove lo passi il ferragosto, pag 113
29) Bagliori natalizi, pag 115
30) A un vecchio amico, pag 120
31) 2 Novembre, pag 124
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
SCONOSCIUTO ALLO SPECCHIO
Chi sei, dunque, tu?
Sono il fratello di un figlio unico
Sono colui che piange al circo
e ride ai funerali:
Assurdo è il mio nome
Fari rotti i miei occhi
Bufera il mio cuore
Specchio incrinato la mia anima…
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
SONO QUELLO CHE SONO...
Sono quello che sono
porto un sasso sul cuore,
e non cerco un perdono
e neppure un dottore.
Sono quello che sono,
ma se cerchi un dolore,
non ce n'è per nessuno:
Sono sempre il migliore...
Sono quello che sono
e mi vesto di stracci,
porto in faccia un sorriso
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
che hanno solo i pagliacci:
quando cala il sipario
e si scioglie il cerone,
e la vita è un sudario
senza trucchi o finzione...
Sono quello che sono
mi trascino distratto
tra le risse, la pioggia, bar,
e avvisi di sfratto...
Nessun diavolo ha osato
mai propormi un contratto,
perché sanno che poi
non rispetterei il patto,
perché sanno che ho
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
un cuore
refrattario al baratto,
perché sanno che ho
il cuore
di un fanciullo
o di un matto...
Sono quello che sono
sono un tipo speciale,
che non sa più distinguere
il bene dal male:
Con la maschera allegra
piango nel carnevale,
e vestito di nero
rido al mio funerale...
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Sono quello che sono
sono un tipo un po’ strano,
che ti prende per mano
e ti porta lontano:
ti regalo una notte
di silenzio e magia,
ed il nettare scuro
della malinconia...
Sono quello che sono
sono un'anima in pena,
ma ho in tasca una luna
da mangiare per cena:
posso offrirti un boccone,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
posso offrirtela tutta,
e i tuoi baci saranno
come il dolce e la frutta...
Sono quello che sono
scrivo, bevo, poi sogno
e mi manca ogni cosa
di cui non ho bisogno,
mentre incrocio i semafori,
le vetrine e la gente,
che corre affannata
alla corsa del niente...
Sono quello che sono,
ma se cerchi un dolore,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
sono sempre il più bravo,
lo sai!
Sono sempre il migliore...
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
SONO IL POETA!
Cercami nel sangue!
Cercami nel vino!
Cercami negli echi
del silenzio!
Ricorda
di quanti pochi ricordi
ormai vivessi...
Destati al mio sonno!
Specchiati
nello stagno delle mie lune...
Raccogli
i frammenti delle mie stelle:
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
non sono caste ormai,
ma ancora gracchiano
d'infinito...
Abbevera
i cieli dei tuoi occhi
alle mie mille fonti disseccate.
Perditi pure
all'ombra di arabeschi
nella moschea inviolata
del mio cuore...
Danza pure
al suono del tamburo
che accompagna
il mio funebre corteo:
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
ma non piangere!
Risparmia le tue lacrime
per le distese
dei sogni inariditi:
la mia sorte
non teme pioggia
né sole,
non bufera
né deserto...
Sono il Poeta!
Canto l'attimo
che tregua non dona
all'incanto...
Sono il Poeta!
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Questo presente
ed infiniti altri ancora...
Sono il Poeta!
Vivo per gioco
e mai muoio per davvero...
Sono il Poeta!
E risorgo nel Verso...
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
VOLO DI STRUZZO
Se anche questo mio amore
fosse affresco ormai sbiadito,
volto offuscato di crepe e
calcinacci,
pure lo bacerei ancora forte
sulla bocca…
Se anche questo mio volo
fosse soltanto stentato
saltellio,
ridicolo abbozzo di struzzo,
pure continuerei a guardare
il cielo.
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
VERRA’ IL GIORNO
Verrà il giorno
che vagando senza meta
mi riconoscerò in ogni passante,
rivedrò in lui il mio volto,
e sentirò appartenere a me
ogni paia d’occhi
ogni ruga della fronte…
Comprenderò il mistero che si cela
dietro ogni sorriso di donna
o di bambino,
e mi parrà d’essere
il tenebroso solco
dove fluirono le sterminate
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
lacrime
di quest’umanità dolente.
Saprò rispondere allora
a tutti gli arcani silenzi
del gatto,
sfinge d’antracite
che mi attende nel Sole…
Quel giorno sarò la Vita,
ma anche la Morte,
trascinando nella polvere
falci rugginose ed otri ricolmi
di vino speziato…
Verrà il giorno
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
in cui tutte le Stelle
danzeranno all’unisono,
tessendo una trama
di senso compiuto.
Quel giorno sarò mare e relitto,
fumo che sale
dal fuoco di legna umida,
e zavorra
di inebriata mongolfiera…
E sfiorando col palmo
rovine striate di sangue
rivivrò i secoli in cui fui schiavo,
e gli attimi
che mi videro negriero…
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Quel giorno si accecheranno
gli specchi,
con strida di rapaci
a generare cuspidi d’alabastro
e crepe,
attraverso le quali
fuggirà,
ratto,
un riflesso dell’anima
dalla sua fredda
cella di cilicio.
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
UOMINI E NO!
Uomini senza fallo
Uomini senza gloria
Uomini senza tempo
Uomini senza storia
Uomini senza cappello
Uomini senza memoria…
E ho visto Uomini in una stazione
dormire stanchi battendo i denti,
Uomini in un cartone
per ripararsi da tutti i venti,
bere forte dentro un cartone
per potere morire contenti…
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Poi ho visto Uomini sorridenti
al passaggio del loro presente,
con un coltello stretto tra i denti
già pronti per un altro fendente…
E ho visto Uomini in piazze affollate
elargire saluti e baci,
strette di mano sempre più sudate
e bocche avide di rapaci,
contrarsi oscene in larghe risate
con occhi ardenti come le braci,
furiosi Uomini disperati
come tizzoni dentro fornaci…
Con mille fili a far danzare
le loro vite
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
di marionette dal cuore torto,
e le fattezze sempre più sbiadite
di manichini senza più volto…
Uomini di pelle scura
Uomini di pelle chiara
Alcuni altissimi di statura
Altri di razza nana
Uomini di pianura
Uomini di tramontana
coi catenacci senza serratura
dispersi nella savana…
Uomini tutti diversi
Uomini tutti uguali
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Uomini come porci
Uomini come cani
Uomini come gatti
Uomini tipi strani
Uomini come matti
Uomini con le ali
Uomini come matti
Uomini con le ALI…
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
SPICCIOLI D’ETERNITA’
(I GIARDINI DI TUNGSTENO)
E così fu.
Io e la vita
ci vedemmo passare
uno innanzi all'altro,
ma non ci prendemmo,
come due cani che si incontrino
senza annusarsi sotto la coda.
Ora ho unghie sporche,
lingua viola,
un mare torbido
a smuovere iridi smorte
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
e qualche spicciolo
che canta il suo sdegno
in tasche riecheggianti
di vacuo arcobaleno.
Ma ho fatto un sogno
in cui tutti i miei figli
erano nobili delle contee d'oriente
e avevano sorrisi di sabbia
e cartongesso.
Quel giorno il sangue fluiva lieve
dalla mia fronte,
e lì dove cadeva
nascevano frondosi frutteti
di tungsteno.
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Quello fu un bel giorno.
Qualcuno lo capirà.
Qualche donna, forse,
lo rimpiangerà persino.
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
SOGNO N°1
Nel sogno c'è una nebbia molto fitta
io ho un piede nudo
ed un altro ben calzato;
sulla spiaggia, forse, c'è una scritta
ma non ricordo più il significato...
Arriva un ragazzo trafelato
con una spada e una croce
sopra il petto
- Messere, di grazia, sapreste
indicarmi il Santo Graal? -
- Giovanotto, hai controllato
sotto il letto?! -
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
All'ippodromo c'è troppa confusione
un re ingobbito
con in mano
una corona di corallo
si avvicina ad un allibratore
urlando
- IL mio regno per un cavallo!!! -
Ed ora stiamo passeggiando
sul profilo irregolare di un gigante,
l'uomo strano con la barba
si gira
e mi sorride dolcemente;
ha due occhi grandi da bambino
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
socchiusi al cielo dell'estate:
mi perdona il Monte degli Ulivi
poi trasforma le lacrime in
risate...
Mi sveglio tutto sudato
con un cero a farmi compagnia,
lo afferro e corro alla finestra
incespicando tra i cocci
della mia follia…
Mi appoggio, sollevato, al davanzale
convinto che il delirio sia finito:
ma c'è un cavalcatore di draghi
che mi indica qualcosa
con un dito...
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
A questo punto spero davvero
che sia soltanto la luce
dell'Aurora
invece è il volto di un
pagliaccio sbeffeggiante
- Ma come non ti accorgi,
stupidotto,
che il sogno sta durando
ancora?! -
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
RISVEGLI!
Figli del Tramonto Scarlatto!
Figli di Stelle spente,
stanche macerie derelitte…
Destatevi dal vostro sonno
e imbracciate le armi
del vostro orgoglio!
Colmate i calici impolverati
della Coscienza
col Vino schietto della
Consapevolezza!
Accendete le fiaccole
del vostro ardore!
Appiccate il fuoco
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
del vostro Sdegno
alla carcassa
di quest’Impero Verminoso!
Smettete questa marcia
oscena, che,
a passo di danza leggera,
vi getta nel Tartaro
dell’Indifferenza.
Spezzate le Catene dell’Ignavia!
Inebriatevi!
Fremete!
Indignatevi!
Oggi è Giorno di Lacrime
e Sangue.
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Oggi è il Giorno della Passione
e della Liturgia:
Innalzeremo sulla Croce
la nostra Rabbia
fino a vederla risorgere
come Giustizia…
Abbatteremo le scuri
sui Signori dell’Ignominia:
Ancestrali caricature dell’Avidità
che, con sorrisi unti
e mani ricolme di perline colorate,
ci truffarono l’Anima,
mentre stringevano più forte
il cappio
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
perché fosse migliore
il futuro dei figli,
di certo i loro
ché i nostri già ci muoiono
di fame
nella speme e nel seme.
Figli, Fratelli, Padri
che assieme a me attraversaste
la Notte!
Quando avremo scacciato
questa triste foschia
dalle pupille intorpidite,
un nuovo Sole albeggerà
tra i picchi illibati del nostro Spirito.
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
La sua luce sgorgherà pura
dalle nostre gole,
come Ambrosia dalle fontane d’Olimpo.
E il Cuore tornerà fanciullo
per battere ancora una volta
il tamburo potente
del nostro Giubilo…
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
RAGNAROK
(IL GIORNO DEL GIUDIZIO)
Non servirà a nulla
fingere di non conoscere
le tabelline,
o di averle scordate...
Ci saranno piccioni in
redingote,
gabellieri ed angeli
di periferia,
con bilance d'argento
e pallottolieri d'avorio:
non faranno sconti
e lasceranno a casa,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
sul comodino,
vicino al letto sfatto,
sorrisi e misericordia.
Tutte le volte
che hai scritto una frase
d'amore,
o che ti sei commosso
davanti a una sorgente.
Tutte le volte
che hai dato un calcio
a un cane,
che hai strappato l'ala
di una mosca
o la coda
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
di una lucertola.
Tutte le volte
che hai offerto
il tuo pane agli affamati
o il tuo vino agli ubriachi.
Tutte le volte
che hai affrettato il passo
e abbassato gli occhi,
davanti a una mano tesa,
sporca e ossuta.
Tutte le volte
che hai spinto
l'altalena di un bambino,
che hai pianto
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
solo perché il dolore
di un altro
non fosse un fardello
solitario.
tutte le volte
che hai sputato sull'ombra
di uno zingaro,
uno straccione, un folle
o uno straniero...
Tutti questi assieme
ed ogni altro singolo istante,
saranno debitamente soppesati.
Crollerà ogni muro,
si schianteranno pilastri
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
ed obelischi,
in frantumi finestre e rosoni,
sgorgherà sangue
dal soffitto,
venti infuocati soffieranno
per millenni,
e molte ere ancora...
Il vecchio Lucifero
si godrà lo spettacolo
in poltrona,
piuttosto annoiato,
tra penniche e sbadigli:
Uomini uccideranno Uomini,
Uomini si ciberanno di Uomini
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
- Nulla di nuovo, insomma! -
Da tutto questo nasceranno
enormi pozze di sangue
e silenzio:
il più bel Silenzio
che Dio abbia mai ascoltato...
Tra quelle pozze giocheranno
bambini ciechi,
correndo nudi
sui teschi affioranti,
come su di candide orchidee.
Un fanciullo,
urtandoli col piede,
raccoglierà un sasso
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
e un bastone:
inventerà un nuovo gioco
e scoprirà ancora
la Morte,
nel volto muto di un compagno...
Lucifero,
sulla poltrona,
si sveglierà di soprassalto,
e riderà,
riderà forte,
fino a diventare rosso...
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
PRIMAVERA ANDALUSA
Guardate!
Ho queste lancette immobili
che mi segnano il tempo
e nient'altro.
Voi correte e io sorrido.
Lo so che mi osservate con severità
e dite - Quello è il tuo posto! -
ma al mio posto c'è già una sagoma
di cartone;
lasciate che sia quell'effige ormai stinta
ad essiccare la sua anima…
Guardate che fiori che mi spuntano
sulle sopracciglia!
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Poi d'improvviso, in uno svogliato
pomeriggio di marzo,
capisci che la felicità consiste
nell'essere una ceramica variopinta
appesa alle pareti luminose
di una primavera andalusa.
E ora c'è una ragazza baciata forte
sulla fronte
da questo sole falsamente timido.
Se solo ricordassi il suo nome
o il mio stupore,
e i suoi occhi
svenduti al pubblico incanto
di una dolce stanchezza…
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
POMERIGGIO DI MAGGIO…
Pomeriggio di maggio
Mi regali sbadigli e grossissimi
Aranci,
Belli allo sguardo sì,
Ma troppo dolci al palato
Come i sorrisi di badanti polacche.
Preferisco la quieta indifferenza
Dei gabbiani
E le scommesse sul campionato
norvegese…
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
PERCHE’ IL TEMPO E’ UNA
VEDOVA DI VERDE VESTITA
Sissì,
era proprio questo
il silenzio che volevo ascoltare.
Questo silenzio dalla bocca di pietra
con lunghe,
inerti braccia sonnolenti.
La Vedova in Verde
nel giardino d’ortiche
continua ad allattare pantegane,
convinta che siano i suoi figli.
Io qui,
al secondo piano dell’immobilità,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
ricevo puntuale dalla questura
un invito a comparire
il giorno trentatrè del mese Termidoro;
perché Dio è morto
e qualcuno - per Dio! -
(pace all’anima sua),
deve pure aver visto qualcosa…
C’è una lapide
a bordo della strada,
malevola
ma pressocché infallibile,
che segna in numeri e in anni
le tappe del sentiero:
- Bene! – penso,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
ON THE ROAD (Strade d’Agosto)
E così viaggiammo per giorni
senza sosta né meta,
soltanto per vedere fino a che punto
i nostri occhi
avrebbero potuto
abbracciare l’orizzonte.
Avevamo litri di vino
e donne,
che non si concedevano
e raramente ci sorridevano,
e per musica
soltanto
le nostre voci stonate.
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
L’alba ci sorprese
nel più avanzato avamposto
della desolazione:
era un luogo lontano
dove la parola Agosto non significa
nulla…
C’erano nebbia,gelo e fontane
bellissime,
ma mute ed immote.
Avevamo perso un cerchione,
i calzini
e sì, fors’anche il senno.
In compenso avevamo trovato
un cane,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
era un buon cane,
ma perdemmo anche quello.
Il suo nome è
- Figlio della polvere -
ma
probabilmente
non lo saprà mai…
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
NOTTURNO
Quando la luna sarà ormai stanca
di passeggiare tra nuvole e tetti
manderà un bacio agli ultimi amanti,
quelli più strani, i suoi prediletti...
Con passi malfermi, ricolmi di vino,
barcollano incerti verso il nuovo mattino.
Nel ventre rigonfio della Notte Madre
li hai visti morire lungo le strade.
E la Notte li aspetta, li culla e li abbraccia:
quei disperati sono i suoi figli,
ne segue ogni passo,ogni mossa,ogni trac-
cia
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
e cerca nel fango per trovare i suoi gigli.
E guardali bene quegli strambi passanti:
hanno gli annebbiati ed i volti tremanti,
menano calci al vento, stringono forte i
denti,
lanciando i loro insulti verso ombre incon-
sistenti;
i ricordi sfumati, le utopie deliranti,
gli spettri del passato, i soliti fantasmi
nati dal folle seme di etilici miasmi.
Distratti incespicando sulle carte, sulle fo-
glie,
camminano guardinghi lungo le strade
spoglie.
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Al loro passaggio si spengono i lampioni
facendo svanire le oniriche visioni.
Il Mondo si sveglia,li scorge e li chiama
mostrando i lacci logori della loro vita
grama.
Si serra il catenaccio, si richiude il cancello
a malincuore ammainano le vele del vascel-
lo,
ma con lo sguardo al cielo già disegnano
nuove rotte
aspettando trasognati che giunga
un'altra Notte!
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
SOGNO N°2
E un uomo che non era
né giovane né vecchio
urla sulla cima
- Suvvia, voglio morire! –
E un dito gigantesco
oscillava nel cielo
come a dire
- Figliolo, cosa vuoi
che io faccia? –
E molte carrozze
erano già partite,
prima che il violinista,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
sulla gobba del cammello,
potesse sputare in faccia
alla luna,
dando così il via
alla gara dell’assurdo…
Poi un gioco strano
di pappagalli muti
e spiccioli buttati
sui lumi delle notte.
Squadriglie di sogni,
oramai zoppicanti,
minacciano i fantasmi
di amori già dimentichi,
brandendo, adirati,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
femori ingialliti
e stampelle scricchiolanti
sul lastricato in marmo
della città imperiale…
Può anche bastare
per un giorno senza paga,
e posso continuare
a ballare ancora a lungo
con le ombre dei ragni,
ingurgitando a litri
lacrime di stagno
e profumo dozzinale…
Ma,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
nonostante tutto,
siamo abbastanza onesti,
per rubarti ogni cosa
tranne il rubino sulla fronte,
che dicono sia un occhio
cresciuto troppo in fretta,
nato dalle ferite
di un angelo distratto,
lapidato dalla folla
perché sorpreso a bere birra,
mentre sorrideva
alla moglie del balivo…
Sul sagrato piange il principe,
urlando a squarciagola
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
- Questa è una gravissima
infrazione all’etichetta -
Cenerentola è scappata
col garzone delle stalle,
senza lasciarsi indietro
neppure la scarpetta…
Oramai è mezzanotte
e la festa sta finendo;
io sto per appendere
il bicchiere alla lancetta.
Ma dall’ombra di un arazzo
si avvicina una lucertola,
grattandosi il panciotto
leggermente imbarazzato
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
- Mio giovane amico
ce l’hai, per caso,
ce l’hai una sigaretta?
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
NON PIÙ TERRA!
Non più terra!
Non più terra!
ad accarezzarmi il petto…
Ma pantani ed acquitrini!
parcheggiatori tatuati
e slavi procacciatori di spicci
hanno fatto colletta
per pagarmi il ritorno:
gli ho spiegato più volte
che non ho mai pagato il biglietto…
Ma era tutto ciò che potevano
per scacciarmi dal cuore,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
per almeno un mattino,
il male di vivere
che continuavo a declamare
da labbra tinte
di cupissima ebbrezza….
una pioggerellina leggera
mi scolpiva il volto
di folgorante tenerezza.
E una signora alla fermata
del bus
mi ha chiesto,
grattando il mento
di una faina da passeggio,
se per caso
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
fosse già passato
il mio funerale…
Ed io
io sorridevo,
senza sapere cosa rispondere
o cosa nascondere
agli scogli vigili
ma noiosi,
come triangoli isosceli…
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
NAUFRAGI
Ora
che il cielo scolora
e il sole
s'affonda...
Ora
che lo spirito,
esausto,
si piega e si spiega
al volo
alla danza del cigno,
e lontano si fa
il continente,
la sponda
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
che accolse
i tuoi passi di sposa...
Ora
pure ritrovo
la fonte
dove posa e riposa
lo stelo,
la corona del fiore...
La fonte
che sgorgò dal tuo
riso,
laguna nascosta tra
fronde
che brilla e sussurra
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
negli occhi,
nel viso,
il mistero del canto...
Dove nega e s'annega
il ricordo,
il timone, la vela
vestita
di bianco,
ed il cuore
ancorato alla
notte,
alla stella marina,
s'inebria
e
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
MONOLOGO DI UN CAMMELLIE-
RE EBBRO
Qual è l'ora del vostro cordoglio?
il tempo è una magia triste
una fiaba stanca...
per fortuna ho amici
senza clessidre tra le iridi
e donne senza imeni sulla fronte.
Possiamo abbracciarci dopo
anni di silenzio siderale
e sorriderci come
due sopernove in procinto
d'esplodere.
Io ho molti ceri
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
per squagliare le mie notti
e nel frattempo delle mie
bonarie agonie
ho anche imparato
come confondere le
gelosie
delle mie donne-gatto...
ti ricordi,vecchia carcassa,
quando eravamo solo noi
e la voglia di erigere
piramidi
lì dove cominciava
a sprofondare
la ragione?
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Tu non preoccuparti
per le mie ossa canterine,
ho ancora amuleti potenti:
una clavicola di Salomone
acquistata a buon prezzo
in un bazar di Damasco...
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
LE MECCANICHE DELL’ASSURDO
Di nuovo qui,
a spiegarvi ancora una volta
le meccaniche dell'assurdo:
avete creduto davvero
che quella larva sbavante
fossi io?
Allora fareste meglio a rubare gli occhi
dei cani randagi,
se ancora non avete capito
che quello che vi stava di fronte
era solo un carillon di carne,
vomito e tristezza,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
mentre io,
comodamente assiso
su una nuvola,
contemplavo
la varietà dei tesori
stipati nel sottoscala
del mio cervello.
Oggi sono un levriero afghano,
domani sarò sinfonia
in un prato celeste!
In uno scorcio di notte romana
mi sono innamorato tre volte
di tre donne diverse
di cui ora
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
non ricordo né il volto né il nome.
Se esiste ancora una fanciulla
disposta a sorridermi
mi raggiunga nel sogno,
altrimenti
lasciatemi morire
RAMARRO!
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
LA NOTTE CHE COME AL SOLITO
FINIMMO AL PRONTO SOCCORSO
Qualcuno cadde
perché troppo spoglio d'amore
e di vino,
qualche altro cadde
perché preso a sassate
da un branco di bimbi
nel primo mattino.
Quando tornai a casa la luna era timida
e il sole già baldanzoso
e dalla porta dirimpetto
un uomo in occhiali scuri e doppiopetto
chiese ragione del mio fare scandaloso;
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
e stavo per rispondere
che tutto si doveva al fatto che tanti anni
fa
avevo reciso tutti i fili
che mi legavano a non so quale padrone,
ma la luna,
che, pur essendo timida, non si fa mai i
cazzi suoi,
rispose che il motivo era soltanto che ero
uno zingaro,
uno sbandato, un eretico, un ubriacone…
e avrei voluto mangiare una pizza,
ma nello spazio tra il bagno ed il letto
come al solito mi sono perso,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
forse perché avevo sprecato un'altra vita
dei miei cinque gatti
che sbadigliavano e mi guardavano di
traverso…
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
L'ULTIMO VAGONE
(L'ASSINO DEL SOLE...)
Perché la solitudine è l'amante
che mi ha tradito di meno,
mentre accarezzo l'ombra
di una sconosciuta sul treno:
la luna sbadiglia, il cielo è sereno
la morte fischietta un motivo perfetto,
ho fame di luce, sorseggio un veleno,
c'è un uomo ridicolo
con in testa un berretto,
vestito d'azzurro mi chiede un biglietto...
- Scusate, ma io cerco un altro vagone,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
c'è un uomo assai vecchio,
un uomo migliore,
ha molti dolori ed in mano un bastone
mentre inventa distanze
e sorbetti al limone,
e non teme tempesta
né pene d'amore
e regala naufragi
e cespugli di more
ed inciampa nell'eco
di una maledizione,
della pietra che un tempo
fu sangue e fu cuore,
e non c'è più bisogno
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
di filtro o pozione
e non c'è più bisogno
di trucchi o finzione,
ché c’è un uomo che fugge
con in volto un pallore:
ed è lui l'assassino,
l'uccisore del Sole...
E c'è un uomo
che urla alle stelle il suo nome
e si lascia alle spalle
pattume e rumore;
ti regala fortezze e progetti d'altrove
ti regala tristezze e ferite d'amore
ti regala vaghezze e licenze d'autore
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
ti regala amarezze e gelati al livore
ti regala prodezze e cespugli di more
t'assicura incertezze e la gioia del dolore:
ed è lui il clandestino,
l'Assassino del Sole...
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
L’ATTESA
Oggi è giorno di paga
e i minatori affollano i bordelli.
Ma a te
di questo
poco te ne cale:
di lontano mi saluti
carezzandoti i capelli,
e affiorano i ricordi
come volti lunari
da paludi salmastre…
Ho imparato a piangerti
senza scroscio di lacrima,
e a sorriderti
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
senza smorfia di labbra…
Ti rivedrò ancora
o camufferai i tuoi passi
dietro il sipario
di nubi novembrine?
In controluce
riascolto la tua voce
riascolto l’eco
di occhi senza cenere…
Né cederò al rigattiere,
troppo affezionato
a questa vasta collezione
di incancrenite nostalgie.
Ti aspetterò piuttosto!
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Cercandoti
nei soli luoghi
dov’è certezza
della tua assenza…
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
KI NON RISIKA...
Qui si piange, signori,
e senza neanche un valido motivo!
ed è proprio così che più ci piace.
Che ore sono, le sei di mattina,
mezzanotte?
Questi numerini nel cerchio di plastica
a un certo punto sono così difficili
da distinguere...
Sarà sempre così dunque?
Picconi e rumorose scavatrici
sul fondo del mio cuore
a imperversare...
Non ho più nessuna sorgente
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
per offrirmi da bere:
le mie lacrime, dici?
Sono assenzio senza oblio,
mestizie senza tulipani.
Silenzio per favore!
Sto giocando a risiko con i miei ricordi:
tutti i i carrarmatini fuxia
dalla kamchatka
ad invadere il lobo parietale destro
e poi giù fino ai ventricoli.
Sono indeciso ancora
se strapparmi dal fianco
questa baionetta arrugginita,
perché è il regalo di una donna brulla
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
come terra di sterpi
e non vorrei
che si sentisse offesa.
Basta celie!
Ora vi ballerò la mazurka degli sbandati,
il tango dei claudicanti:
amico mio
fa suonare a tuo padre la fisarmonica
come si deve!
Io assiepato sul masso
della mia torva solitudine
aspetterò che si sciolga
la cera dei minuti,
che si consumi la candela
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
IL KORVO (Sciarada)
Ecco il Corvo
ambasciatore di nequizie!
Torvo,
sul palo del telegrafo,
mi guarda
già pregustando
macabri banchetti...
Ma qui non è morte
che sia adusa alla sciattezza;
qui risuona eco di cetra,
nostalgie di clavicembali.
Quivi è un Mistero...
Evanescente si aggira
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
tra stanze semioscure,
gli occhi bardati di fluorescenze
cremisi,
stringe nel pugno
un candelabro a sette braccia:
se già non disserrò i cancelli
fu perché troppo lieve il tuo bussare;
se non sorrise
fu perché troppo frivoli i tuoi lazzi;
se non rispose
perché di certo errato il domandare...
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
HAPPINESS (Felicità passeggere)
Eh sì, sono felice!
Sono felice stanotte dì essere felice
Sono felice di essere così come sono
Sono felice di avere panni sporchi,
unghie sporche,
scarpe a pezzi,
calzini bucati:
questo mi fa sentire pulito,
questo mi fa sentire onesto...
Sono felice di non avere cravatte,
di non avere sveglie, appuntamenti,
corsi di yoga,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
abbonamenti al cinema, alla palestra,
petizioni da firmare,
inviti a mostre o a ricevimenti,
Sono felice di vagare per le strade
senza meta...
Sono felice di vedere
che lì dove pascolano i miei pensieri
si ergono monti invalicabili
agli ortodossi del buonsenso.
Sono felice di corteggiare e accarezzare
tutto ciò che ha vita
e che ricorda la vita;
Sono felice di parlare con chiunque:
coi muti e i coi cani,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
con l'erba che calpesto,
con la zanzara spiaccicata sulla lampadi-
na,
con i nani di terracotta abbandonati
nei giardini...
Sono felice di bere le mie lacrime,
di agognare la morte
quando vedo le stelle affogare...
Sono felice per la mia tolleranza
e per la mia intransigenza,
per la mia rettitudine
e per la mia incoerenza,
per la mia santità
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
e per il mio libertinaggio!
Sono felice d'essere ingenuo,
di saper scommettere ancora
sull'uomo,
di fidarmi del prossimo
pur essendone ingannato.
Sono felice di saper scegliere
anche la sconfitta,
di riconoscere in essa
la mia im/mortalità.
Felice di poter gettare ancora
una moneta
giocando a testa o croce
quando sto dinanzi a un bivio.
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Sono felice di non avere
tesori nascosti
da custodire
se non i miei sogni,
stipati nell'avorio dei miei occhi...
Sono felice perché ancora so
Sottrarmi
ai compromessi squallidi,
agli inutili salamelecchi,
le frasi di circostanza:
quelle sul tempo che non è più
lo stesso di un tempo...
peggio ancora quelle sulla cronaca
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
nera (Oh mio Dio, che disgrazia, così
giovane!)
E allora
mi basta uno sguardo assassino,
un riso sguaiato,
una frase fuori dal copione
per pietrificare i volti attoniti
di matrone ottuse,
di ossequiosi baciapile,
di azzimati filistei...
E, oh sì, sono felice
di scaraventarli nell'abisso
di quel radioso miracolo,
quell'inarrivabile capolavoro,
quel portentoso affresco
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
che è la mia anima messa a nudo...
Sono felice perché ancora
so provare vergogna,
perché ancora so perdere
e ritrovare pietà,
perché ancora rincorro
la mia coda;
ma più di tutto
sono felice perché non ho mai strepitato
a un funerale,
non ho mai svenduto o umiliato
un dolore,
ho sempre scartato di lato
per lasciare la scena ai figuranti,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
alle prefiche di professione.
Se volete vedermi piangere davvero
cercatemi sullo scoglio più lontano,
sulla cima di un burrone,
all'ombra di un ulivo centenario,
oppure in un ufficio delle poste,
dove,
tra i vecchi
in fila per la pensione,
attendo un equo risarcimento
per tutti gli attimi di vita non richiesti...
Ma comunque non cercatemi oggi!
Perché oggi sono troppo felice
di scorgere allo specchio
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
E' QUASI L'ALBA...
Trentatré estati conta il merlo
sopra il ramo.
E' quasi l'Alba:
d'intorno
placide vacche bianche
passeggiano mugghiando.
D'improvviso
due gambe nude di ragazza
incrociano, correndo,
il mio cammino
per subito perdersi
nell'eco di passi balbuzienti...
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Quale soglia mi appresto a varcare?
Lentamente,
con le scarpe in mano,
a piedi scalzi sulle scale
verso l'uscio,
attendo l'attimo
che mi renda indietro il Sole!
Quell'istante
in cui l'Anima è Ridesta...
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
DOVE LO PASSI IL FERRAGOSTO?
(Cliché)
Lo so, lo so
che tutti mi domandate febbrili,
come formiche
cui abbiano incendiato la tana,
dove mai passeremo
questo meraviglioso ferragosto…
ma io,
davvero,
sono troppo intento
a innalzare
questo muro di conchiglie
e fossili di mammut
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
BAGLIORI NATALIZI
(luci d’artista…)
Eccoli!
essi sono lì
mi attendono e mi assediano;
sono moltitudini
e tutti mi chiedono
ove sia il passaggio segreto
che porta al giardino incantato…
Voi mi avete rubato lo spirito
e anche questo è l'Inferno!
Frotte e frotte di inutili comparse
l'esercito dei forzati alla felicità.
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Non mi chiedete certo di Shamballah
o Xanadu dalle sorgenti ascose
e neppure di Shangri-llha
dai dorati portoni
o di Agarthi
dove dimora il Re del Mondo.
Ma mi chiedete – seri -
(e questo è il vero delitto)
osservando una mappa
di cialtroni,
dove sia quell'agognato
paradiso:
luci di vetro, plastica
e cavi di rame.
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Stringo i pugni pensando
che nessuno di costoro
probabilmente
ha mai letto una poesia di Neruda
né pianto al Tramonto
o contemplato un dipinto di Klimt!
Pure essi sono felici.
Migliaia di insipienti
dinanzi alle vetrine,
manichini inconsapevoli
dalla parte sbagliata del vetro,
sorrisi logori e cappotti nuovi,
felicità da poco prezzo,
sogni acquistati a rate,
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
graziosi barboncini al guinzaglio,
i figli mano nella mano
inebetite scimmie ammaestrate.
Eppure essi paiono felici…
Chi sono io per oppormi
a questo strazio ridente?
Oh ma io lo ben so!!!
Sono il Figlio dello Sdegno!!!
Sono l'Apostata di tutti i più fascinosi
dogma!!!
Lasciatemi barattare allora
queste file interminabili
sulla soglia dei centri commerciali
con croci e flagelli!!!
E sia!!!
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Trionfi oggi per lo meno
l'Imperfezione e il Delirio.
Oggi intonerò il Canto
dell'Imperfetto
e
dell'Eretico!!!
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
A UN VECCHIO AMICO
(AUTUNNO)
Ti aspettavo, vecchio!
Te
e il coltello
che stringi nella mano.
Ma sarò io il ladro quest'oggi!
Specchierò i miei occhi nella lama,
e rubero' riflessi
di sanguinoso destino.
Perché oggi e' giorno di pioggia e ven-
demmia
e dormono i gatti
con piu' larghi sorrisi…
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Sei giunto infine, vecchio!
A passo tardo
e mosto nelle vene,
una vermiglia palude che ribolle
sotto cui giacciono e fermentano
i ricordi,
frutti ormai marci
di lontane primavere…
Siediti, vecchio!
Fingi che ci sia un bel camino,
pipe di mogano
e un grammofono gracchiante.
Riposa, vecchio!
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Ché oggi é giorno di pioggia e vendem-
mia…
Quest'oggi sarò io e nessun altro
il Signore della Vigna!
Saranno le mie braccia
a stringere
lo spirito del vino
fino a spremerne
anche l'ultimo afflato;
sarà il mio cuore ebbro
a pompare ruscelli
del nettare sacro a Dioniso;
sarà questa stanza semi-oscura
a fare da tinozza:
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
e io continuerò a battere il piede
al ritmo del ditirambo,
nonostante questa pioggia incessante
di lacrime invisibili,
sottilissime trame argentate
di ragni
dal cuore gentile.
E ora, vecchio, recidimi il polso
e versa da bere!
Ché oggi è giorno di pioggia e vendem-
mia…
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
2 NOVEMBRE
Ma il sole, lo sai,
non scaccia
la morte.
Inciamperai ancora
nella polvere
dei tuoi pensieri;
ti aggrapperai alla lapide
di una speranza,
alla maniglia di un'abitudine
che si fa corda stretta
al collo livido
di un ricordo
senza più voce.
Visioni di un eretico: la luna e i deliri
Arrancherai oltre,
senza badare ai cipressi,
ai venditori di fiori
con le mani febbrili
e le facce di untori:
è giorno di raccolto,
oggi,
nei giardini consacrati
al pianto;
e impazza la folla
tra i sepolcri.
Oggi si festeggiano
i Morti!
E io con loro