VISIONE DEL TERREMOTO IN CALIFORNIA 1938 - branham.it · quegli uomini anziani gridavano e...

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VISIONE DEL TERREMOTO IN CALIFORNIA Dal giornale: “Profezie per il futuro”, pubblicato nel 1938 Queste visioni, avute da un ragazzo di 17 anni nel 1937, provocarono in tutta l’America una considerevole inquietudine in mezzo ai Pentecostali di quel tempo. Questo perché, nel giornale venne intitolato: “PROFEZIE PER IL FUTURO”, e pubblicato nel 1938. Questo giovane uomo, ebbe un incidente a cavallo, e stava all’ospedale. Egli ebbe terribili, forti mal di testa, e sognò questo sogno in quattro susseguenti notti, dove ogni notte venivano rivelati altri particolari. Io ero all’ospedale con terribili mal di testa, ed era come se tutto il mondo girasse nel mio cervello. Io mi ricordai della caduta dal mio cavallo Blackie, e mentre stavo steso, si formarono immagini nella mia memoria, immagini che si muovevano alla velocità del lampo, e immagini che rimanevano immobili. Mi sembrava di essere in un altro mondo. Se si trovasse nel futuro, o in un paese antico, non posso dirlo. Poi lentamente, come un film bianco e nero e muto, ma con colori, mi sembrava di trovarmi a Los Angeles, ma non era nel tempo odierno (1937), poiché era più grande, molto più grande. I bus, e automobili dalle forme strane riempivano le strade della città. Io pensai al viale di Hollywood e quindi mi trovai su di esso; se questo sia vero, oppure no, non lo so. Là c’erano molti uomini della mia età, ma avevano barba e alcuni di loro portavano orecchini [Chiaramente i nostri giorni. - Ed]. Tutte le ragazze portavano gonne corte, e si muovevano in un movimento simile a danza [Il boom delle minigonne dei nostri giorni. - Ed]. Io mi domandai se potevo parlare con loro, dissi: “Buon giorno”, ma loro non mi udivano e non mi vedevano. Io venni alla cognizione che dovevo apparir loro, proprio così comico, come lo apparivano a me. Per un pò di tempo provai quell’andatura pazzesca, suppongo che bisogna impararla, non potevo imitarla! Notai che c’era una calma, un genere di silenzio, come se si potesse udire. Qualcosa che ci doveva essere, mancava. All’inizio non compresi, ma poi percepii che non c’era nessun uccello. Stetti in ascolto, andai sul viale, due blocchi avanti, verso nord, vicino a tutte le case, ma non c’era nessun uccello. Mi domandai cosa fosse successo a loro; erano andati via? Dove? C’era un tale silenzio, io lo potevo udire. Una cosa del genere non l’avevo ancora mai vissuta. Mi misi in ascolto, soltanto silenzio; e poi sapevo che qualcosa sarebbe accaduto. Mi domandai che anno fosse; senza dubbio non era il 1937. Vidi un giornale all’angolo, con un immagine del presidente. Non era Roosevelt, era più grande, più pesante, aveva grandi orecchie (La descrizione corrisponde al presidente Lyndon Baines Johnson in carica proprio dal 1963 - 1969 - Ed.)

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VISIONE DEL TERREMOTO IN CALIFORNIADal giornale: “Profezie per il futuro”, pubblicato nel 1938

Queste visioni, avute da un ragazzo di 17 anni nel 1937, provocarono in tutta l’America unaconsiderevole inquietudine in mezzo ai Pentecostali di quel tempo. Questo perché, nel giornalevenne intitolato: “PROFEZIE PER IL FUTURO”, e pubblicato nel 1938.

Questo giovane uomo, ebbe un incidente a cavallo, e stava all’ospedale. Egli ebbe terribili, fortimal di testa, e sognò questo sogno in quattro susseguenti notti, dove ogni notte venivano rivelatialtri particolari. Io ero all’ospedale con terribili mal di testa, ed era come se tutto il mondo girassenel mio cervello. Io mi ricordai della caduta dal mio cavallo Blackie, e mentre stavo steso, siformarono immagini nella mia memoria, immagini che si muovevano alla velocità del lampo, eimmagini che rimanevano immobili. Mi sembrava di essere in un altro mondo. Se si trovasse nelfuturo, o in un paese antico, non posso dirlo. Poi lentamente, come un film bianco e nero e muto,ma con colori, mi sembrava di trovarmi a Los Angeles, ma non era nel tempo odierno (1937),poiché era più grande, molto più grande. I bus, e automobili dalle forme strane riempivano lestrade della città. Io pensai al viale di Hollywood e quindi mi trovai su di esso; se questo sia vero,oppure no, non lo so.

Là c’erano molti uomini della mia età, ma avevano barba e alcuni di loro portavano orecchini[Chiaramente i nostri giorni. - Ed]. Tutte le ragazze portavano gonne corte, e si muovevano in unmovimento simile a danza [Il boom delle minigonne dei nostri giorni. - Ed]. Io mi domandai se potevoparlare con loro, dissi: “Buon giorno”, ma loro non mi udivano e non mi vedevano. Io venni allacognizione che dovevo apparir loro, proprio così comico, come lo apparivano a me. Per un pò ditempo provai quell’andatura pazzesca, suppongo che bisogna impararla, non potevo imitarla!

Notai che c’era una calma, un genere di silenzio, come se si potesse udire. Qualcosa che cidoveva essere, mancava. All’inizio non compresi, ma poi percepii che non c’era nessun uccello.Stetti in ascolto, andai sul viale, due blocchi avanti, verso nord, vicino a tutte le case, ma nonc’era nessun uccello. Mi domandai cosa fosse successo a loro; erano andati via? Dove? C’era untale silenzio, io lo potevo udire. Una cosa del genere non l’avevo ancora mai vissuta. Mi misi inascolto, soltanto silenzio; e poi sapevo che qualcosa sarebbe accaduto.

Mi domandai che anno fosse; senza dubbio non era il 1937. Vidi un giornale all’angolo, con unimmagine del presidente. Non era Roosevelt, era più grande, più pesante, aveva grandi orecchie(La descrizione corrisponde al presidente Lyndon Baines Johnson in carica proprio dal 1963 - 1969 - Ed.)

Se non era il 1937, allora mi domandai che anno fosse. Guardai ai titoli, ma non poteiriconoscerlo, sembrava come il 1969, ma non ne ero così sicuro, poiché i miei occhi non lopotevano cogliere nitidamente. Qualcosa venne, ed era l’infermiera che mi svegliò per misurarmila febbre. Io mi svegliai pensando che era un sogno pazzo.

Nelle notti successive i miei dolori di testa divennero ancora più forti; è un miracolo che nonvenni ucciso dal cavalo. Ebbi un altro pazzo sogno; era di nuovo ad Hollywood. Vidi quegliuomini, e mi stupii del perché si vestivano così. Ero di nuovo sul viale, e questa volta attendevoche qualcosa accadesse. Qualcosa di grave sarebbe accaduto, e io vi avrei assistito. Guardai suall’orologio, sotto il grande teatro, ed erano le quattro meno dieci del pomeriggio. Nel luogo dovetutte le star del cinema, lasciavano le loro impronte e i loro nomi, vidi dei nomi, alcuni li riconobbi,ma ne vidi altri, che non conoscevo affatto, non li avevo mai uditi.

Quei pazzi bambini, perché erano tutti vestiti in quel modo. Probabilmente era qualchemanifestazione di carnevale, o qualcosa del genere, ma non sembrava come carnevale [La

mondanità dei nostri giorni. - Ed]. Era piuttosto all’inizio della primavera. C’era di nuovo quel rumore,cioè quella mancanza di rumori; silenzio, silenzio, silenzio. Io mi chiesi: “Queste persone nonsanno che gli uccelli sono andati via da qualche parte?” Il silenzio divenne sempre più grande.Sapevo che qualcosa sarebbe accaduto, qualcosa sarebbe accaduto, qualcosa sarebbeaccaduto in quel momento; e di nuovo l’infermiera mi svegliò.

Nella notte successiva, sognai di nuovo dove ero stato, o piuttosto, dove non ero stato. Erostato all’estremità della terra ed ero ritornato. Ero stato all’estremità del mondo; non ci rimasenessun altro luogo, (dove non fui stato) nemmeno quest’ospedale. Se soltanto i miei occhidivenissero un pò più chiari, in modo da poter trascrivere tutto ciò. Ad ogni modo, nessuno micrederà. Ritornai all’ultimo momento, sul viale. Lì passò una dolce fanciulla, una ragazza. Leiportava con fatica dei piccoli bambini, a ogni mano uno. La sua gonna era bella corta, e avevaun’apparenza stanca. Per un lungo momento pensai, che potevo chiederle degli uccelli, e checosa fosse successo, ma poi mi ricordai che lei non mi vedeva. I suoi capelli eranocompletamente increspati e stava in un espressione, come se fosse triste per qualcosa. Supposiche era triste, prima che successe, poiché certamente sarebbe successo.

C’era un odore strano, non sapevo da dove veniva. Non lo gradivo, un odore come zolfo oacido solforico, un odore come di morte. Per un lungo momento pensai che ero di nuovo al corsodi chimica. Quando mi guardai intorno, la ragazza era andata via. Per qualcosa motivo la volevotrovare. Era come se sapessi che qualcosa accadrebbe, e volevo restare da lei per aiutarla, malei era andata via. Andai un mezzo blocco [Mezzo isolato - Ed.] avanti e vidi di nuovo l’orologio. Imiei occhi sembravano essere attaccati all’orologio: erano le quattro meno cinque di unpomeriggio soleggiato. Pensai che sarei stato là per sempre, a guardare l’orologio, aspettandoche qualcosa accadrebbe.

Poi, quando accadde, fu come niente. Era ben lungi dall’essere così forte come il terremoto cheavemmo due anni fa. Il suolo dondolò soltanto un istante, le persone si guardarono l’un l’altrasorprese, poi risero, io risi anche; questo era quindi, quello a cui avevo atteso, questa piccolascossa. Non significava niente! Era alleggerito ed ero deluso. Che cosa mi ero aspettato?Ritornai sul viale cercai di muovere le mie gambe così come quei bambini [I balli moderni come il

Breakdance ecc. - Ed]. Come loro facevano, non l’ho scoperto.

Io avvertivo come se il suolo sotto di me, non fosse fermo. Sapevo che sognavo, ma tuttavianon sognavo. C’era di nuovo quel fetore, che si avvicinava come un oceano. Vidi l’espressione

sul viso dei bambini, due di loro vennero verso di me, tutti e due con barba e orecchini. Unodisse: “Andiamocene di qui e ritorniamo in oriente”. Appariva terrorizzato. Era come se ilmarciapiede tremasse, ma non lo si poteva vedere, ad ogni modo, non con gli occhi. Una vecchiasignora aveva un piccolo cane bianco, e lo acchiappò fra le sue braccia e disse: “Andiamo acasa, mamma ti porta a casa”. La povera vecchia donna stava attaccata al suo cane. Ebbi paura,vera paura. Mi ricordai della ragazza, lei era lontana al blocco di sotto. Incominciai a camminare eil suolo iniziò a tremare. Non lo potevo sentire, ma sapevo che tremava. Tutti sembravanoterrorizzati. Una giovane donna si sedette semplicemente sul marciapiede, si contorse in unarisata convulsa, e disse semplicemente: “È il terremoto, è il terremoto”; e continuava sempresempre a dir ciò; ma io non potei distinguere che qualcosa fosse cambiato.

Poi venne, e come venne! Come niente al mondo. Era come il grido di una sirena, lungo eprofondo, oppure come il grido di una donna nel parto, che avevo udito quando ero un bambino.Era spaventoso, era come se un mostro spingesse su il marciapiede. Lo si sentiva a lungo, primache si vedesse. I marciapiedi non tennero più. Guardai le automobili, suonavano, continuavanosemplicemente a muoversi, sembrava come se ancora non sapessero che qualcosa accadeva.Poi venne una piccola auto bianca, di mezza grandezza, che sfrecciata dal centro della strada,andò direttamente contro la linea del marciapiede. La ragazza che la conduceva, stava sedutacon i suoi occhi spalancati, e non si poteva muovere. Piagnucolava come una piccola bambina,faceva degli strani rumori. Io la osservai e pensai all’altra ragazza. Mi dissi che ciò era soltanto unsogno e che mi sarei svegliato, ma non mi svegliavo.

Lo scuotere aveva di nuovo iniziato, ma questa volta diversamente. Un dolce scuotere, come ildondolare di una culla; e poi vidi; sembrava che la metà del viale si spaccasse in due pezzi. Ilcemento sembrava come se fosse stato addirittura schiacciato verso l’altro, da una grossa pala.Si ruppe in due nel mezzo, e perciò l’automobile della ragazza uscì fuori controllo. Poi un fortefragore, come non l’avevo mai udito prima, poi centinaia di strepitii che vennero tutti insieme.Donne e bambini e quei pazzi uomini con gli orecchini, sembravano muoversi tutti sulmarciapiede. Vennero sollevati su e l’acqua trapelò fuori; le grida! Era spaventoso. Mi svegliai.Non voglio mai più avere questo sogno.

Nella notte successiva sognai di nuovo. Era come la prima volta, ed era una pre-visione, e tuttoquello di cui mi posso ricordare, è che era la Fine del mondo. Ero di nuovo là, dritto in mezzo aquel male, proprio in mezzo. I miei timpani si sentivano come se sarebbero scoppiati. Le personecadevano, alcune di loro ferite gravemente. Pezzi di edifici andavano in frantumi e volavanonell’aria; uno mi colpì forte al lato del viso, ma mi sembrava di non sentirlo. Mi volevo svegliare evenir via da quel luogo. All’inizio, nel primo sogno, era stato divertente; sapevo all’incirca chestessi sognando della Fine del mondo, o qualcosa del genere, ma questo era spaventoso.C’erano vecchie persone nelle automobili, la maggior parte dei bambini stava sulle strade, maquegli uomini anziani gridavano e urlavano, come se qualcuno avesse potuto aiutarli. Nessuno lipoteva aiutare.

Poi avvenne, che mi sentii alzare su. Ero sopra la città. Essa si inclinava in direzionedell’oceano, come il sollevarsi di un tavolo da pic-nic. Gli edifici tenevano meglio di quello che sisarebbe pensato, restavano in piedi. Le persone che vedevano gli edifici, cercavano di tenersi adessi, o di entrare in essi. Era fiabesco, come se l’edificio avesse una propria volontà. Tutto il restoattorno a loro si frantumava, ma loro resistevano, resistevano. Io ero sopra di loro e guardavo giù,iniziai a incitarli e dissi: “Resistete, resistete”. Volevo spronarli, chiamarli, gridarli. Quegli edificimantenevano, quegli edifici sul viale, probabilmente la ragazza con i due bambini poteva essereriuscita a raggiungere l’interno.

Così sembrò per un lungo tempo, tre minuti, tre minuti erano come interminabili. Tutti cercavanodi giungere all’interno. Essi avrebbero resistito, tu sapevi che essi avrebbero resistito, anche sel’acqua avrebbe continuato a salire! Solo che non lo fecero. Non mi sono mai immaginato comesarebbe, quando un edificio muore. Un edificio è come una persona, si arrende. Alcuni dei piùgrandi fecero proprio così, iniziarono a crollare, come un vecchio uomo con l’eclampsia [Forti

convulsioni. - Ed], che non può più resistere; si disintegrarono. I piccoli edifici stridevano comepazzi, più forte e più alto dell’urlare delle persone. Erano impazziti dalla paura di morire, mamorirono.

Non potevo più guardare le persone. Continuai ad andare avanti, sempre più in alto, per uscirfuori, e venni sollevato in alto fin là dove potevo vedere. Mi sembrava di trovarmi sulla montagnadel Bi Bear, nelle vicinanze di San Bernardino, ma lo strano era, che potevo volgere lo sguardodappertutto. Sapevo quello che accadeva. La terra sembrava di nuovo tremare, lo potevo

avvertire, malgrado fossi su in alto. Questa volta, probabilmente durò dodici secondi ed eraleggero. Non si può credere che qualcosa di così leggero possa causare tanto danno. Da lìvedevo le strade di Los Angeles e tutto fra Los Angeles e le montagne del San Bernardino, sirovesciava nell’oceano; case e tutto quello che c’era. Potevo vedere le grandi strade, dozzine digrandi autostrade, che erano ancora ammassate di automobili, in un punto c’erano cinque corsie,e tutte le automobili scivolavano nella stessa direzione.

Ora venne avanti l’oceano, e si muoveva come un enorme serpente sopra il paese. Mi chiesiche ora fosse, e potevo vedere l’orologio, (erano le 16:29) malgrado non fossi sul viale, eratrascorsa una mezz’ora. Ero contento che non udivo più le grida, ma potevo vedere tutto.

Poi, come osservando il mondo da un enorme carta geografica, potevo vedere quello cheaccadeva al paese e alla gente. San Francisco lo avvertì, ma non era affatto come ad Hollywoode a Los Angeles. Mi sembrava di vedere che la fossa del Garlet, e non soltanto la fossa di SanAndrea, scuotevano San Francisco. Potevo veder come tutte quelle montagne si incontravano; laSierra Nevada, San Andrea e Garlet. Sapevo cosa sarebbe successo a San Francisco; sisarebbe capovolto per la fossa del Garlet, si sarebbe collocato sulla testa. Andava veloce per ilmovimento rotatorio. Sembrava che andasse molto più veloce che a Hollywood, ma poi, non eropiù là, bensì molto lontano da ciò. Chiusi i miei occhi per lungo tempo. Credo furono circa dieciminuti, e quando li aprii di nuovo, vidi il Gran Canyon, e quando guardai nel Gran Canyon,l’enorme apertura si chiuse.

Il Boulder Dam, (una tra le più grandi dighe al mondo) venne spinto da sotto in su,

e poi dal Nevada fino a Reno, e dal Sud giù, fino a Bahia California, e anche fino in Messico;sembrava come se un vulcano prorompesse con tutte le sue conseguenze. Vidi la cartageografica del Sudamerica, soprattutto la Colombia, venne scossa da un’altra violenta eruzionevulcanica. Il Venezuela sembrava avere anche alcune attività vulcaniche. In lontananza, potevovedere il Giappone, che si trovava pure in una fossa. Era così lontano, e non era facile davedere, poiché io mi trovavo sulla montagna del Big Bear, ma il Giappone iniziò a sprofondare nelmare. Non sapevo che ora era in quel momento. Gli uomini sembravano come burattini, cosìlontani, che non li potevo vedere. In uno o due minuti era tutto finito, era passato e non c’erarimasto più nessuno. Non sapevo che ora era, non avevo nessun orologio. Cercai di vederel’isola di Hawaii, e potei vedere gigantesche onde che colpivano l’isola. Le persone sulle stradefurono bagnate e si spaventarono, ma non vidi nessuno cadere in mare.

Attorno al globo vidi altre inondazioni. Il mondo sarebbe annegato? Costantinopoli; il Mar Nerosalì, il Canale di Suez sembrò per qualche motivo essiccarsi. La Sicilia non mantenne. Potevovedere la carta del paese, l’Etna venne scosso, una grande parte di quella superficie, sembròandar giù, ma sembrava che accadesse o prima o dopo quegli avvenimenti. Non sapevo che orafosse in quel momento.

In Inghilterra ci furono enormi inondazioni, ma nessuna onda. Acqua dappertutto, ma non vidinessuno annegare nel mare, le persone erano molto terrorizzate.

In alcuni luoghi, le persone caddero sulle loro ginocchia nelle strade, e iniziarono a pregare peril mondo. Non sapevo che gli Inglesi fossero emozionali, ma in Inghilterra, Irlanda e Scozia, ognigenere di chiesa era riempita giorno e notte. Delle persone portavano candele. Ogni personapiangeva per la California, il Nevada, il Colorado, l’Utah. Tutti piangevano per la California, e moltinon conoscevano nessuno in California. Piangevano come per parenti carnali, come se tuttifossero una famiglia, così come se fosse successo a loro stessi.

Lo Stato di New York venne nel campo visuale. Era ancora là, niente era successo. Il livellodell’acqua era molto alto. Qui le cose erano diverse. Le persone correvano nelle strade egridavano: “La Fine del mondo è giunta!” Le persone correvano nei ristoranti e mangiavano tuttoquello che le loro dita potevano ricevere. Vidi un negozio di scarpe, e le scarpe sparirono in circa

5 minuti. Sulla quinta strada correvano tutti. Una comunicazione risuonava da un altoparlante,che la corrente sarebbe venuta a mancare fra un paio di minuti. Loro si dovevano consolare dasoli. Cinque ragazze correvano al CVJM, l’agenzia di Lexington, o da qualche altra parte.Correvano come se fossero spaventate a morte. A New York non successe nulla. Una vecchiasignora riempì d’acqua dei contenitori di immondizia. Tutti erano spaventati a morte, eguardavano come storditi. Le strade sembravano riempite di altoparlanti, e non c’era luce delgiorno, era notte.

Poi ho visto il giorno dopo, e tutto era sottosopra; di nuovo risuonavano gli altoparlanti. Inalcune zone erano scoppiati i serbatoi di benzina, l’olio venne accumulato e le personesembravano ripulire i mercati.

Vidi molti luoghi, che sembravano come sempre, e le persone non erano spaventate,soprattutto nelle zone rurali. Qui era quasi tutto come se non fosse successo niente. Le personesembravano dirigersi verso quelle zone; alcuni a piedi, alcuni con le automobili, ma ad alcuni erafinita la benzina. Udii, o in qualche modo sapevo che della terra era venuta fuori nell’Atlantico,molta terra. Divenni terribilmente stanco e volevo svegliarmi. Volevo ritornare indietro e cercarequella ragazza e quei due bambini; mi trovai di nuovo a Hollywood, ed erano sempre le 4:29. nonero più sulla montagna del Big Bear, mi trovavo sopra Hollywood. Ero semplicemente là, esembrava perfettamente naturale nel mio sogno. Ora potevo udire una radiostazione, cherisonava all’esterno, e diceva alle persone di non farsi prendere dal panico. Loro morivano nellestrade, era come in un film. C’era un piccolo uomo, che veramente avrebbe dovuto aver paura,ma non ne aveva affatto. Egli diceva qualcosa su di un aereo fluttuante che doveva venir giù, maio sapevo che non sarebbe successo, poiché succedevano delle cose nell’atmosfera.

L’oceano ora, incalzava tali onde! Erano onde da incubo. Di nuovo vidi la diga del Dam, che sialzò su, si compresse e andò in pezzi. Non c’era più nessun Gran Canyon; si era chiuso! La digadel Boulder Dam cadde in pezzi, era sempre luce del giorno, e tutte quelle radiotrasmittentitrasmisero nello stesso tempo: “Il Boulder Dam è andato in pezzi”. Io mi domandavo come lepersone all’Ovest lo avrebbero saputo, poi vidi operatori a delle radio a mano (Telefonini. - Ed.), lividi in quei stranissimi posti, come se fossi direttamente da loro.

Un piccolo uomo con occhiali disse: “Qui è la California, sprofondiamo nel mare; qui è laCalifornia, sprofondiamo nel mare. Affrettatevi nelle alture, fuggite nelle montagne. A tutti gli statioccidentali, qui è la California, noi andiamo nel mare”. Lo potevo vedere, stava verso l’interno delpaese, ma l’acqua era entrata dentro, la sua mano si aggrappava al tavolo. Si alzò affinchépotesse dire ancora una volta: “Qui è la California, noi entriamo nel mare”. Mi sembrava di udirlosempre; per delle ore, soltanto queste parole. Loro continuarono così fino all’ultimo momento;tutti loro gridavano all’estremo: “Fuggite nelle montagne, qui è la California, sprofondiamo nelmare”.

Mi svegliai, ed era come se non avessi sognato. Non sono mai stato così stanco; per il tempo diuno o due minuti pensavo che sarebbe successo. Mi sono chiesto due cose: “Non avevoscoperto cosa era successo alla ragazza, ho riflettuto su ciò. Domani vado a casa, era soltantoun sogno nient’altro; nessuno, giammai, nel futuro, porterà quei tali orecchini e quelle tali barbe,sul viale di Hollywood. Nulla di questo genere accadrà mai”.

La ragazza era così reale per me, la ragazza con i due bambini. Non succederà mai, ma sesuccede, come potrei dirle (probabilmente non è ancora nata) di andar via dalla California,quando avrà i suoi gemelli, affinché non si trovi sul viale quando succede! Lei era così reale.L’altra cosa: Quegli operatori di radio a mano (Telefonini. - Ed.), che persistevano e dicevanosempre la stessa cosa: “Qui è la California, noi sprofondiamo nel mare, qui è la California, noisprofondiamo nel mare, fuggite nella montagne, fuggite sulle vette. California, Colorado, Utah;qui è la California, noi sprofondiamo nel mare”.

Io credo che udrò ciò per tutto il resto della mia vita.

Amico/a Lettore/ice, anni dopo questi sogni, l’Iddio Onnipotente confermò per bocca di unprofeta, il fratello William Branham, che quei luoghi sprofonderanno nel mare.Leggi cosa profetizzò il fratello Branham.

VOI CHI DITE CHE QUESTO SIA? - Phoenix AZ 27/12/64

47. Guardate i terremoti in California. Io prèdico che Dio, prima della venuta del Signore Gesù,farà inabissare questo luogo. Io credo che Dio farà sprofondare Hollywood, Los Angeles e questialtri luoghi depravati. Sprofonderanno sul fondo del mare. C’è tanto peccato, vedete, il limite èraggiunto.157. Stavo là e vedo un vortice uscire dal cielo. Esso spaccò in due metà onte, stando là doveeravamo noi; tagliò la punta degli alberi e cose simili, e scaturì un’esplosione dalla Parola escosse per tre volte, disse: “Osservalo andare verso la Costa ovest!” Andò dritto là e scossel’Alaska; e ora scende dritto sulla Costa ovest. È esattamente giusto!158. Il giorno prima avevo preso una pietra e l’avevo gettata in aria dicendo: “COSÌ DICE ILSIGNORE: l’ora è qui, i giudizi incominceranno sulla terra. Avranno luogo terremoti e di tutto, etutta la Costa ovest e altro verrà scossa!” Guardate com’è perfetto; giorno per giorno tutto èproprio esattamente nel modo in cui lui disse. Fratelli, come possiamo rigettarLo? Mantenete lavostra fede verso di Lui.

OGGI S’È ADEMPIUTA QUESTA SCRITTURA - Jeffersonville IN 19/02/65

67. L’anno scorso stavo nello stesso posto (il signor Wood era con me) salii sul monte, lui era inpena per sua moglie malata, lo Spirito Santo disse: “Raccogli una pietra là per terra e gettala inaria, quand’essa cade di: COSÌ PARLA IL SIGNORE: il Giudizio colpirà la terra! Digli che vedrà lamano di Dio nelle ore successive!” Lo riferii al signor Wood che è presente stasera e credo otto odieci uomini, anzi una quindicina erano là in quel periodo, quand’ebbe luogo il mattino dopo, doveil Signore scese in un turbine e squarciò il monte intorno a noi, recise le cime degli alberi, compìtre esplosioni e disse: “Il Giudizio di dirige sulla Costa ovest!” Due giorni dopo l’Alaska per poconon sprofondò sotto terra! E da allora (ci sono) su e giù per la Costa le eruzioni del Giudizio diDio contro “la cortina spirituale!”

LA SCELTA DI UNA SPOSA - Los Angeles CA 29/04/65

7. Sono quindi contento di questa opportunità di questa ottima riunione che avemmo prima delconvegno che senza dubbio mi ha fatto palpitare il cuore. Siete un gruppo di persone perbene espero che Dio vi benedica. Quel grande mostro che ha scosso l’Alaska pochi giorni fa, stamaneha colpito con la sua cosa i dintorni di Washington.Egli potrebbe dirigersi da questa parte con estrema facilità. E se lo Spirito Santo mi dicesse conprecisione…8. Alcuni di voi mi hanno chiesto: “Avverrà qui, fratello Branham?” Non lo so. Non lo so proprio, efinché non lo verrò a conoscere… questa è la Verità.154. Riferisco questo perché sono tenuto a dire la Verità davanti a Dio. E quando Lui disse: “Eccoche viene la chiesa d’America per essere vista in anticipo” se mai ho visto una massa di diavoli,quella lo fu! Quelle donne erano svestite e denudate con indosso qualcosa dal colorito grigiastrocome la pelle d’un elefante che tenevano di davanti senza niente sulla parte superiore, ed essestavano facendo quella sorta di balli che compiono questi giovani, il “twist” con la musica chel’accompagnava. Quando vidi venire Miss U.S.A., per poco non svenni.155. Or questo è il COSÌ PARLA IL SIGNORE. Se credete che io sia Suo servitore, prestatemifede adesso. Non vorrei dirlo per niente al mondo; in tutto il mondo non c’è denaro sufficiente afarmelo dire se non fosse vero. Quando ella si avvicinò, era la cosa d’aspetto più impuro cheavessi mai visto. Pensai: “Dio, per quanto duramente noi fratelli abbiamo faticato per avere unaSposa, questo è il meglio che abbiamo potuto fare!” Essa si contorceva, tenendo sul davanticome un gonnellino “hula”, che manteneva sulle sue parti anteriori, inferiori così, ballava e sidimenava come fanno certi ragazzi in certi spettacoli volgari in cui si contorcono. Questa era MissCristianità d’America!156. Perciò vi assicuro, con l’aiuto di Dio, che è così che appare ai Suoi occhi.171. E tu membro di chiesa, se la tua chiesa non è all’altezza d’avere il requisito della Parola diDio, escitene, ed entra in Cristo. Questo è un serio avvertimento. Non sappiamo in quale periodo!E voi non sapete in quale tempo questa città un giorno giacerà qui in fondo a questo Oceano!172. “O Cafarnao”, disse Gesù: “tu che ti sei esaltata fino al cielo sarai abbassata fino all’inferno…perché se le opere potenti sarebbero state fatte in Sodoma e Gomorra, esse sussisterebbero finoad oggi!” E Sodoma e Gomorra giacciono in fondo al mar Morto, e pure Cafarnao è in fondo almare.173. Tu città, che pretendi di essere la città degli angeli, che ti sei esaltata fino al cielo ed esportitutte le abitudini e i modi sudici, osceni ed altro, al punto che anche i paesi stranieri vengono quiper prendere la nostra sozzura e andarsene, con le tue chiese raffinate e i campanili, e così vianel modo in cui agite - ricorda, un giorno, giacerai in fondo a questo mare! Il grande vespaio ti stasotto proprio ora. L’ira di Dio esploderà sotto di te. Chissà quanto Egli manterrà questa catena

sabbiosa sospesa quassù quando questo Oceano profondo un miglio scivolerà completamentefino almare Salton. Sarà peggio che negli ultimi giorni di Pompei! Ravvediti, Los Angeles!Ravvedetevi tutti voi e tornate a Dio! L’ora della Sua ira è sopra la terra. Fuggite mentre c’è iltempo per fuggire ed entrate in Cristo! Preghiamo.

LE OPERE SONO L’ESPRESSIONE DELLA FEDE - Shreveport 26/11/65

60. Risposi loro: “Ve lo dico subito. Era un segno che annunciava un Giudizio. Fra pochi giorni ungrande terremoto scuoterà tutta la Costa ovest. E questo non sarà finito. La California, LosAngeles, sprofonderà nel mare. Essa sprofonderà, scivolerà nell’Oceano. Due giorni dopo, ci fuun grande terremoto che scosse tutta l’Alaska…

IL RAPIMENTO - Yuma AZ 04/12/65

191. Oh, penso proprio al mio ultimo messaggio in California. Pensavo che non sarei mai piùandato laggiù, allorché predissi che Los Angeles sarebbe sprofondata nell’Oceano. COSÌ DICE ILSIGNORE: ciò sarà. È spacciata, è dilavata, è persa. In che ora? Non so quando, masprofonderà. Subito dopo la regione è stata scossa da scosse telluriche.192. Molti tra di voi, uomini, erano presenti quel giorno, quando l’Angelo del Signore scese pressoquella roccia, quando quella Luce e quel Fuoco caddero dal Cielo presso quella roccia intornoalla quale stavamo. Dei sassi furono staccati dalla montagna e lanciati attraverso la regione. Trecolpi di tuono si fecero sentire e dissi: “Il Giudizio colpirà la Costa occidentale”. Due giorni dopol’Alaska è quasi sprofondata.193. Pensateci, lo stesso Dio che disse questo disse anche che Los Angeles è condannata. Éspacciata. Non so quando; non posso dirvelo.

COSE CHE DEVONO AVVENIRE - Rialto CA 05/12/65

96. Questo vecchio corpo terreno deve morire. Lasciate che ve lo dica: voi date tanto per questocorpo terreno, che perfino aspirate in tutto e per tutto ad Hollywood, ma non esisterà ancoramolto a lungo. Pensateci, avete udito la profezia che il Signore mi ha detto. S’inabisserà.Certamente! Ciò avverrà. Egli non mi ha mai detto qualcosa di sbagliato. Desidero dirlo achiunque voglia ascoltare questo. Non so quando o dove inizierà. La condanna è sopra essa;non c’è più nessuna salvezza, è passato.

LA GUIDA - Covina CA 07/12/65

326. Guardate qui! Lo sapete che cosa il Signore dice di Los Angeles e di questi posti qui? “Sonoperduti!” Vi ricordate quel che v’ho detto circa due anni fa di quel terremoto che sarebbeavvenuto in Canada e in Alaska? Vi ho detto pure che: “Hollywood e Los Angeles scivolerannonell’oceano. California, tu sei condannata! Non solo la California ma tu, mondo, sei condannato!Chiesa, se non ti metti a posto con Dio sei condannata!” COSÌ DICE LO SPIRITO SANTO!

Il presente Trattato può essere diffuso senza limiti a tutti, rispettando però la sua totale integrità.La Fine del mondo è veramente vicina, vogliamo avvertire anche gli altri.

Per chi non ha ricevuto ancora i messaggi potenti del fratello e profeta di Dio William Branham, ciscriva e glieli faremo avere: [email protected]

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IL MESSAGGIO DI DIO

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Pubblicato Maggio 2011