Vincoli e Reazioni Vincolari con esercizi svolti di ...costruzioni6.xoom.it/dispense/vincoli con...
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Giacomo Sacco
Appunti di Costruzioni Edili
Vincoli e Reazioni Vincolari con esercizi svolti di statica di strutture piane isostatiche
(Novembre 2017)
Statica dei sistemo piani - Autore: Ing. Giacomo Sacco
2
Indice
Gradi di libertà , vincoli e reazioni vincolari pag. 3
Esercizio N. 1 - Trave appoggiata con forza concentrata pag. 5
Esercizio N. 2 – Trave appoggiata con carico uniformemente distribuito pag. 7
Esercizio N. 3 – Trave incastrata con forza concentrata all’estremità pag. 8
Esercizio N. 4 – Trave incastrata con carico uniformemente distribuito pag. 5
Esercizio N. 5 – Trave appoggiata con forza concentrata inclinata pag. 6
Esercizio N. 6 – Trave appoggiata con sbalzo e carico uniformemente distribuito pag. 7
Esercizio N. 7 – Trave appoggiata con sbalzo pag. 8
Esercizio N. 8 - Trave appoggiata con sbalzi pag. 9
Esercizio N. 9 – Trave incastrata ed appoggiata con cerniera interna pag. 10
Esercizio N. 10 - Portale zoppo a tre cerniere pag. 11
Esercizio N.11 - Arco a tre cerniere pag. 13
Esercizio N.12 - Trave inclinata pag. 14
Esercizio N.13 - Arco a tre cerniere 2 pag. 15
Statica dei sistemo piani - Autore: Ing. Giacomo Sacco
3
GRADI DI LIBERTA' , VINCOLI E REAZIONI VINCOLARI
Gradi di libertà
Un qualsiasi oggetto che giace su un piano, come il rettangolo in figura è libero di muoversi nel piano stesso passando, ad esempio, dalla posizione A alla posizione B.
Il rettangolo può essere arrivato nella posizione B attraverso una
serie di movimenti che noi non conosciamo, ma che possiamo ricondurre a tre movimenti: uno spostamento parallelo a x dx che possiamo chiamare anche traslazione orizzontale, uno spostamento parallelo a y, che possiamo pure chiamare come traslazione verticale, e una rotazione intorno al proprio baricentro. In totale, quindi, diciamo che qualsiasi corpo
nel piano può muoversi nei modi prima descritti, che sono in totale tre e prendono il nome di gradi di libertà.
I Vincoli
Ovviamente noi non vogliamo che le nostre costruzioni si muovano: una costruzione qualsiasi che si muove, vuol dire che si sta rompendo, ma come fare per impedire che la nostra struttura non si muova? Semplice: bisogna vincolarla e gli oggetti che servono a vincolarla prendono il nome, appunto di vincoli.
Prendiamo come esempio il tronco in figura, esso è semplicemente appoggiato sugli argini del ruscello, chiaramente esso non può sprofondare verso il basso, però se lo si spinge in orizzontale, basta superare la resistenza opposto dall'attrito tra tronco e argini e il tronco si sposta. Come possiamo rappresentare, semplificandola, in modo da poter eseguire i calcoli necessari, questa situazione di vincolo? Il tipo di vincolo ideale, quindi approssimato e non corrispondente
perfettamente alla realtà (non si può fare diversamente perché, altrimenti i calcoli sarebbero impossibili) viene chiamato appoggio semplice, e si rappresenta così: Ossia un triangolo su due ruote, l'asse segnato in rosso, prende il nome di asse del carrello.
Quali sono le differenze con la situazione reale? Per spostare il tronco in
orizzontale è necessario comunque applicare una forza per vincere l'attrito, mentre il nostro carrello, ha delle ruote completamente prive di attrito, per cui basta una forza appena maggiore di zero per farlo muovere, il tronco poggia su una superficie, anche se limitata, mentre se immaginiamo il nostro tronco poggiato sul
carrello, non poggerà su una superficie, ma su un punto.
Statica dei sistemo piani - Autore: Ing. Giacomo Sacco
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Allora la situazione reale del tronco, sulla carta può essere rappresentata come nella figura, dove sono state introdotte altre semplificazioni: il tronco è stato rappresentato con solo una linea
come se avesse una sola dimensione, approssimazione che si può accettare se la lunghezza è molto più grande della sezione, cosa che si verifica in questo caso, ma anche il peso dell'omino è stato rappresentato in modo approssimato, con la forza P concentrata in un punto, mentre il peso dell'omino, in realtà poggia sulla superficie delle sue scarpe che, per quanto piccola, non è zero. Come fa il carrello a impedire che la trave subisca una
traslazione verso il basso? ovviamente deve esercitare una forza che si oppone a P ed è diretta secondo l'asse del carrello (fig. 1). Il carrello può avere l'asse non verticale, ovviamente, la reazione sarà sempre diretta secondo l'asse del carrello (fig.2).
In definitiva il carrello può esercitare una sola reazione vincolare, che può avere qualsiasi
verso e qualsiasi valore, ciò dipende dalle forze che agiscono sulla trave. Se eliminiamo le ruote al carrello e lo ancoriamo al suolo, esso non
può più spostarsi, abbiamo così un nuovo vincolo detto cerniera (fig. 3). Essa esercita sempre due reazioni vincolari, una forza orizzontale (indicata con O nella figura) e una forza verticale (indicata con V nella figura.) Non ha importanza come è disposta la cerniera, le reazioni sono sempre due.
L'ultimo vincolo che esamineremo è l'incastro, esso esercita tre reazioni: due sono forze, mentre la terza è un momento (fig. 4). Questo vincolo è in grado di eliminare, da solo tutti e tre i gradi di libertà: traslazione orizzontale, verticale e rotazione.
Strutture labili, isostatiche e iperstatiche
Abbiamo detto che i corpi nel piano, hanno tre gradi di libertà, che sono: una traslazione orizzontale, una traslazione verticale e una rotazione, per impedire questi possibili movimento dobbiamo inserire dei vincoli in grado di esercitare almeno tre reazioni. Inoltre queste tre reazioni
devono essere opportunamente situate. Prendiamo ad esempio la trave di figura 5, essa è vincolata con una cerniera e un carrello, la cerniera esercita due reazioni, il carrello una, complessivamente tre reazioni, pari al numero di gradi di libertà, inoltre vediamo che la disposizione dei vincoli è tale da impedire ogni spostamento: non può muoversi in orizzontale, perché
ciò viene impedito dalla cerniera, non può muoversi in verticale, perche ciò viene impedito dalla cerniera e dal carrello, non può ruotare perché ciò comporterebbe un movimento dei punto A o B
Figura 1 Figura 2
Figura 3
Figura 4
Figura 5
Statica dei sistemo piani - Autore: Ing. Giacomo Sacco
5
in verticale, cosa impedita dai vincoli. Poiché le reazioni vincolari sono tre e la trave certamente in equilibrio, la trave si dice isostatica. Vediamo, nella figura 6 come pur con gli stessi vincoli, la trave non è in equilibrio. Essa, infatti subisce una rotazione intorno al punto A.
Se sostituiamo la cerniera con un carrello abbiamo una struttura dove le reazioni vincolari, essendo due, sono minori dei gradi di libertà. In questo caso la struttura si dice labile (figura 7).
Viceversa se mettiamo vincoli tali che esercitino più di tre reazioni vincolari, come nella figura 8, la struttura si dice iperstatica.
Se utilizziamo l'incastro, basta solo un vincolo per rendere la trave isostatica, infatti
l'incastro esercita tre reazioni vincolari. Ricapitolando: se ci sono meno di due reazioni vincolari la struttura è labile, se ci sono tre reazioni vincolari, disposte in modo tale che la struttura non possa subire alcun spostamento, la struttura si dice isostatica, se ci sono più di tre reazioni vincolari la struttura si dice iperstatica. Diciamo subito che le strutture labili non sono ammesse, perché instabili. le strutture ammesse sono quelle isostatiche e iperstatiche.
I carichi.
I carichi che agiscono sulle strutture sono di due tipi carichi concentrati e carichi distribuiti. I carichi concentrati sono applicati in un punto, mentre quelli ripartiti sono distribuiti su una
lunghezza della struttura. Nella figura 9 è mostrato come una situazione reale viene rappresentata schematicamente, per poter eseguire i calcoli: l'uomo, poiché i suoi piedi poggiano su un'area ristretta, viene rappresentato con una forza concentrata F di intensità equivalente al peso dell'uomo stesso e misurata in N o multipli del N, mentre i sacchi di cemento che poggiano su una lunghezza più estesa della trave, vengono rappresentati con un carico distribuito q che agisce su una lunghezza pari a quella su cui poggiano i sacchi di cemento e che si misura in N/m.
Figura 6
Figura 7
Figura 8
Figura 9
Figura 9
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6
Calcolo delle reazioni vincolari
Ci occuperemo nel seguito, del calcolo delle reazioni vincolari delle sole strutture isostatiche, le strutture iperstatiche non saranno oggetto di tale dispensa.
Gli equilibri alla traslazione orizzontale, alla traslazione verticale e alla rotazione, sono
verificati quando, rispettivamente, la somma delle forze orizzontali è uguale a zero, la somma delle forze verticali è uguale a zero, la somma dei momenti, calcolati rispetto ad un punto generico, è uguale a zero. Su quest’ultima equazione di equilibrio si precisa che il punto può essere qualsiasi e non deve necessariamente fare parte della trave. Naturalmente conviene, per comodità di calcolo, fare coincidere, tale punto, con uno degli appoggi, perché in tal modo, compare una incognita in meno nell’equilibrio alla rotazione e quindi, il sistema si risolve più facilmente.
Esercizio N. 1 - Trave appoggiata con forza concentrata
Impostiamo le tre equazioni di equilibrio, in questo caso, per l’equilibrio alla rotazione abbiamo scelto il punto A.
Il verso delle reazioni viene scelto a piacere, anche se è buona norma che si scelgano versi
tali da fare in modo che le reazioni si oppongano alle forze esterne. Nel caso in cui la scelta dei versi non è stata appropriata, le reazioni che si otterranno dal calcolo avranno il segno meno.
=+⋅+⋅−=+−
=
rotazioneallaequilibriobaVaFverticaleetraslazionallaequilibrioVFV
eorizzontaletraslazionallaequilibrioO
b
ba
a
0)(0
0
=⋅+−=+
=
=+⋅+⋅−=+−
=
05000.20000.10
0
0)32(2000.100000.10
0
b
ba
a
b
ba
a
VVV
O
VVV
O
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7
==−=
=
==
−==
=⋅=+
=
NdVNdV
O
NdV
VVO
VVV
O
ab
aa
a
ab
ba
a
b
ba
a
000.4000.6000.4000.10
0
000.45000.20000.10
0
000.205000.10
0
Esercizio N. 2 – Trave appoggiata con carico uniformemente distribuito
Si ricorda che il carico uniformemente ripartito q è il carico che agisce su di un metro di trave. Scegliamo come punto rispetto al quale calcolare i momenti, il punto A.
=⋅⋅−⋅
=⋅−+=
02
00
llqlV
lqVVO
b
ba
a
=−⋅=−+
=
=⋅⋅−⋅
=⋅−+=
0000.2550000.10
0
0255000.25
05000.20
b
ba
a
b
ba
a
VVV
O
V
VVO
daNdaNV
VO
daNV
VVO
VVV
O
b
a
a
b
ba
a
b
ba
a
==−=
=
==
−==
=⋅=+
=
000.5000.5000.5000.10
0
000.55000.25000.10
0
000.255000.10
0
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8
Esercizio N. 3 – Trave incastrata con forza concentrata all’estremità
L’incastro esercita tre reazioni vincolari: una reazione orizzontale, indicata con O, una
Verticale, indicata con V ed un momento, indicato con Mi. Il verso delle reazioni è stato messo a piacere, così come il senso di rotazione della reazione Mi. Se tale verso scelto non è appropriato, le reazioni calcolate avranno il segno negativo. Come punto rispetto al quale calcolare i momenti, si è scelto l’incastro. Si ricorda che la reazione Mi è già un momento, pertanto assolutamente non va moltiplicata per la distanza.
===
=−==
=⋅−=−
=
=⋅−=−
=
NmdMNdV
O
MVO
MVO
lFMFV
O
ai
a
iii 000.32000.16
0
0000.32000.16
0
02000.160000.16
0
00
0
Esercizio N. 4 – Trave incastrata con carico uniformemente distribuito
Come al solito è stato scelto l’incastro come punto rispetto al quale calcolare i momenti.
⋅===
⋅=
⋅==
⋅+=
⋅+==
=⋅⋅−
=⋅−=
mNdMNdV
O
M
VO
lqM
lqVO
llqM
lqVO
ai
a
iii250.6
000.50
25,2000.2
5,2000.20
2
0
02
00
22
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Esercizio N. 5 – Trave appoggiata con forza concentrata inclinata
Quando si è in presenza di una forza inclinata, la si scompone secondo una direzione orizzontale ed una direzione verticale. Le componenti orizzontali e verticali, vengono calcolate usando le funzioni trigonometriche Seno e Coseno.
NdFFNdsensenFF
ao
av
24,660.830cos000.10cos000.530000.10
=°⋅=⋅==°⋅=⋅=
αα
( ) ( )
=⋅+−−+=
−=
=+⋅+⋅−=−+=+
=+⋅+⋅−=−+
=+
05000.10000.5
24,660.8
0322000.50000.5
024,660.8
00
0
b
ba
a
b
ba
a
bv
vba
oa
VVV
O
VVV
O
baVaFFVV
FO
==−+=
−=
==
−+=−=
=⋅−+=
−=
NdVNdV
NdO
V
VVO
VVV
O
ab
aa
aa
b
ba
a
b
ba
a
000.2000.3000.2000.5
24,664.8
000.25000.10000.5
24,664.8
000.105000.5
24,664.8
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Esercizio N. 6 – Trave appoggiata con sbalzo e carico uniformemente distribuito
q = 1000 daN/m l = 4,00 m a = 1,00 m
( )
( ) ( )
=
=+
+−⋅
=+⋅−+
eorizzontaletraslazionallaequilibrioO
AadrispettorotazioneallaequilibrioalalqlV
verticaleetraslazionallaequilibrioalqVV
a
b
ba
0
02
0
Sostituendo I valori si ha:
( )
( ) ( )
=
=+
+⋅−⋅
=+⋅−+
0
02
141410004
0141000
a
b
ba
O
V
VV
==−⋅=−+
0012500405000
a
b
ba
OV
VV
==⋅
=−+
0125004
05000
a
b
ba
OV
VV
=
==
−=
0
31254
125005000
a
ab
ba
O
NdV
VV
==
=−=
03125
187531255000
a
ab
aa
ONdV
NdV
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Esercizio N. 7 - Trave appoggiata con sbalzo - carico uniformemente distribuito e forza concentrata
l= 4,00 m; a = 1,00 m; q=2.00 daN/m; F=5000 daN
( )
=
=+⋅−⋅−⋅
=−⋅−+
eorizzontaletraslazionallaequilibrioO
AadrispettorotazioneallaequilibrioalFllqlV
verticaleetraslazionallaequilibrioFlqVV
a
b
ba
0
02
0
�
𝑽𝒂 + 𝑽𝒃 − 𝟐.𝟎𝟎𝟎 ∙ 𝟒,𝟎𝟎 − 𝟓.𝟎𝟎𝟎 = 𝟎;
𝑽𝒃 ∙ 𝟒,𝟎𝟎 − 𝟐.𝟎𝟎𝟎 ∙ 𝟒,𝟎𝟎 ∙𝟒,𝟎𝟎𝟐
− 𝟓.𝟎𝟎𝟎 ∙ (𝟒,𝟎𝟎 + 𝟏,𝟎𝟎) = 𝟎𝑶𝒂 = 𝟎
�
�𝑽𝒂 + 𝑽𝒃 − 𝟖.𝟎𝟎𝟎 − 𝟓.𝟎𝟎𝟎 = 𝟎 𝑽𝒃 ∙ 𝟒,𝟎𝟎 − 𝟏𝟔.𝟎𝟎𝟎 − 𝟐𝟓.𝟎𝟎𝟎 = 𝟎𝑶𝒂 = 𝟎
� �𝑽𝒂 + 𝑽𝒃 − 𝟏𝟑.𝟎𝟎𝟎 = 𝟎 𝑽𝒃 ∙ 𝟒,𝟎𝟎 − 𝟒𝟏.𝟎𝟎𝟎 = 𝟎𝑶𝒂 = 𝟎
�
�𝑽𝒂 = 𝟏𝟑.𝟎𝟎𝟎 − 𝑽𝒃 𝑽𝒃 ∙ 𝟒,𝟎𝟎 = 𝟒𝟏.𝟎𝟎𝟎𝑶𝒂 = 𝟎
� �𝑽𝒂 = 𝟏𝟑.𝟎𝟎𝟎 − 𝑽𝒃 𝑽𝒃 = 𝟒𝟏.𝟎𝟎𝟎
𝟒= 𝟏𝟎.𝟐𝟓𝟎 𝒅𝒂𝑵
𝑶𝒂 = 𝟎
� �𝑽𝒂 = 𝟏𝟑.𝟎𝟎𝟎 − 𝟏𝟎.𝟐𝟓𝟎 = 𝟐.𝟕𝟓𝟎 𝒅𝒂𝑵 𝑽𝒃 = 𝟒𝟏.𝟎𝟎𝟎
𝟒= 𝟏𝟎.𝟐𝟓𝟎 𝒅𝒂𝑵
𝑶𝒂 = 𝟎
�
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Esercizio N. 8 - Trave appoggiata con sbalzi
q= 4.000 daN/m; F=10.000 daN; Come convenzione dei segni è stata assunta quella degli esercizi precedenti. Il carico distribuito, è stato suddiviso in due parti: q*1.00 che è il carico sullo sbalzo, e q*4.00, che è il carico in campata. Tale suddivisione facilita la scrittura dell’equilibrio alla rotazione, ma, ovviamente, non è indispensabile. Per l’equilibrio alla rotazione si è scelto il punto A.
( )
( )
=
=⋅⋅+⋅⋅−+⋅−⋅
=−+⋅−+
0
0211
244144
041
b
b
ba
O
qqFV
FqVV
=
=⋅+⋅−⋅−⋅
=−⋅−+
0
021000.48000.45000.104
0000.105000.4
b
b
ba
O
V
VV
==⋅
−=
0000.804
000.30
b
b
ba
OV
VV
==−⋅=−+
00000.804
0000.30
b
b
ba
OV
VV
==⋅
−=
0000.804
000.30
b
b
ba
OV
VV
=
==
−=
0
000.204000.80000.30
b
b
ba
O
V
VV
==
=−=
NdONdV
NdV
ab
ab
aa
0000.20
000.10000.20000.30
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Esercizio N. 9 – Trave incastrata ed appoggiata con cerniera interna
q = 2000 daN/m ; l = 4,00 m ; a = 1,00 m ; Si valuta la isostaticità della struttura: essendo composta da due parti collegate da una cerniera interna, i gradi di libertà totali della struttura sono 6 (2x3). Le reazione vincolari sono: 3 dovute all’incastro, 1 dovuta al carrello, 2 dovute alla cerniera interna, quindi 6 in totale. La struttura è isostatica, anche perché la disposizione dei vincoli è tale da impedire ogni spostamento. Le incognite sono 4, per calcolarle servono 4 equazioni di equilibrio, 3 riguardano l’intera struttura e sono: equilibrio alla traslazione verticale, equilibrio alla rotazione rispetto ad un punto generico, in questo caso è stato scelto il punto A, equilibrio alla rotazione rispetto alla cerniera interna di una sola parte di struttura, in questo caso si è scelto la parte di destra rispetto alla cerniera interna, conviene sempre fare in modo che compaia la stessa reazione che compare nell’equilibrio globale alla rotazione, in questo caso Vb.
( )
( ) ( )
=
=⋅⋅−⋅
=+
⋅+⋅−++⋅
=+⋅−+
0
02
02
0
A
b
Ab
ba
O
aaqaV
alalqMalV
alqVV
( )
( ) ( )
=
=⋅⋅−⋅
=+
⋅+⋅−++⋅
=+⋅−+
0
021120001
02
1414200014
0142000
A
b
Ab
ba
O
V
MV
VV
==−
=−+⋅=−+
001000
0250005010000
A
b
Ab
ba
OV
MVVV
==
⋅−==+
01000
525000000.10
A
b
bA
ba
OV
VMVV
==
⋅−==+
01000
5000.125000000.10
A
b
A
ba
OVM
VV
===
−=
01000
000.20000.10
A
b
A
ba
OVM
VV
===
−=
01000
000.20000.1000.10
A
b
A
a
OVMV
==
⋅==
NdONdV
mNdMNdV
aA
ab
aA
aa
0000.1
000.20000.9
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Esercizio N. 10 - Portale zoppo a tre cerniere
Per l’equilibrio alla rotazione si è scelto il punto A.
=⋅+⋅−⋅⋅−
=⋅+⋅+
+⋅⋅++⋅−
=+=⋅−−+
0242
222
0411222)12(
0000,2
bb
bb
ba
ba
VOq
VOqF
VVqOFO
=⋅+⋅−⋅⋅−
=⋅+⋅+
+⋅⋅++⋅−
=+=⋅−−+
022222000.2
0411222000.2)12(000.10
0000,2000.2000.10
bb
bb
ba
ba
VO
VO
VVOO
=⋅+⋅−−=⋅+⋅++−
=+=+−
022000.4041000.8000.30
00000.6
bb
bb
ba
ba
VOVO
VVOO
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⋅+=⋅=−⋅+⋅
=+=+−
2000.420000.2241
00000.6
bb
bb
ba
ba
OVVO
VVOO
⋅+=
=−⋅+=+
=+−
22000.4
0000.2240
0000.6
bb
bb
ba
ba
OV
VOVVOO
⋅+=
=−⋅⋅+
+
=+=+−
22000.4
0000.2242
2000.40
0000.6
bb
bb
ba
ba
OV
OO
VVOO
⋅+=
=−⋅++−=
−=
22000.4
0000.224000.8
000.6
bb
bb
ba
ba
OV
OOVV
OO
⋅+=
=−⋅−=
−=
22000.40000.145
000.6
bb
b
ba
ba
OV
OVV
OO
=⋅+
=
==
−=−=
800.42
2800.2000.4
800.25000.14
000.6
b
b
ba
ba
V
O
VVOO
==−=
−=
800.4800.2
000.6800.2
b
b
ba
a
VO
VVO
==−=−=
NdVNdONdVNdO
ab
ab
aa
aa
800.4800.2800.4200.3
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Esercizio N.11 - Arco a tre cerniere 1 Tale esercizio riguarda un arco circolare a tre cerniere di raggio R. Viene risolto per valori generici delle dimensioni e del carico applicato.
=⋅⋅−⋅+⋅
=⋅⋅−⋅=+
=⋅−+
02
0220
02
RRqRORV
RRqRVOO
RqVV
bb
b
ba
ba
⋅−⋅⋅=⋅
⋅⋅=⋅−=
−⋅=
RVRRqRO
RRqRVOO
VRqV
bb
b
ba
ba
2
22
2
−⋅=
⋅⋅⋅=
−=−⋅=
bb
b
ba
ba
VRqO
RRRqV
OOVRqV
2
212
2
⋅−⋅=
⋅=−=
−⋅=
RqRqO
RqVOO
VRqV
b
b
ba
ba
2
2
⋅−=
⋅−⋅=
⋅=−=
⋅−⋅=
222
2
RqRqRqO
RqVOO
RqRqV
b
b
ba
a
⋅−=
⋅−⋅=
⋅=
⋅−−=
⋅=
222
2
RqRqRqO
RqV
RqO
RqV
b
b
a
a
⋅−=
⋅−⋅=
⋅=
⋅=
⋅=
222
2
RqRqRqO
RqV
RqO
RqV
b
b
a
a
Il segno meno di Ob ci dice che tale reazione è in realtà diretta verso sinistra.
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Esercizio N.12 - Trave inclinata P1= 20 KN; P2=16 KN; P3=14 KN; q=9 KN/m. Sostituiamo i vincoli con le reazioni vincolari, la cerniera da due reazioni, una verticale VA e una orizzontale OA, mentre il carrello dà una reazione diretta secondo l'asse del carrello RB.
Scriviamo le equazioni di equilibrio scegliendo come punto per calcolare i momenti, il punto A. Facciamo alcune osservazioni: • la distanza di RB dal punto A si misura, come sempre sulla perpendicolare alla retta di azione di RB, essa è 6,50 m; • La reazione RB ha una componente verticale RBV e una orizzontale RBO che si calcolano RBV = RB
cos 25°; RBO = RB Sen25°.
⎩⎪⎨
⎪⎧−𝑃1 ∙ 1,50 ∙ 𝐶𝑜𝑠25°− 𝑃2 ∙ (1,50 + 2,50) ∙ 𝐶𝑜𝑠25°− 𝑃3 ∙ (1,50 + 2,50 + 1,50) ∙ 𝐶𝑜𝑠25°− 𝑞 ∙ 6,50 ∙ 𝐶𝑜𝑠25° ∙ 𝐶𝑜𝑠25° ∙
6,50 ∙ 𝐶𝑜𝑠25°2
+ 𝑅𝐵 ∙ 6,50 = 0
𝑉𝐴 − 𝑃1 − 𝑃2 − 𝑃3 − 𝑞 ∙ 6,50 + 𝑅𝐵 ∙ 𝐶𝑜𝑠25° = 0 𝑂𝐴 − 𝑅𝐵 ∙ 𝑆𝑒𝑛25° = 0
�
�−20 ∙ 1,50 ∙ 𝐶𝑜𝑠25° − 16 ∙ 4,00 ∙ 𝐶𝑜𝑠25° − 14 ∙ 5,50 ∙ 𝐶𝑜𝑠25° − 9 ∙ 6,50 ∙ 𝐶𝑜𝑠25° ∙
6,50 ∙ 𝐶𝑜𝑠25°
2+ 𝑅𝐵 ∙ 6,50 = 0
𝑉𝐴 − 20 − 16 − 14 − 9 ∙ 6,50 ∙ 𝐶𝑜𝑠25° + 𝑅𝐵 ∙ 𝐶𝑜𝑠25° = 0 𝑂𝐴 − 𝑅𝐵 ∙ 𝑆𝑒𝑛25° = 0
�
�−27,189 − 58,004 − 69,786 − 156,167 + 𝑅𝐵 ∙ 6,50 = 0𝑉𝐴 − 50 − 53,019 + 𝑅𝐵 ∙ 𝐶𝑜𝑠25° = 0 𝑂𝐴 − 𝑅𝐵 ∙ 𝑆𝑒𝑛25° = 0
� �−311,146 + 𝑅𝐵 ∙ 6,50 = 0 𝑉𝐴 − 103,019 + 𝑅𝐵 ∙ 𝐶𝑜𝑠25° = 0 𝑂𝐴 − 𝑅𝐵 ∙ 𝑆𝑒𝑛25° = 0
�
�𝑅𝐵 ∙ 6,50 = 311,146 𝑉𝐴 = 103,019 − 𝑅𝐵 ∙ 𝐶𝑜𝑠25° 𝑂𝐴 = 𝑅𝐵 ∙ 𝑆𝑒𝑛25°
� �𝑅𝐵 =
311,146
6,50= 47,869 𝐾𝑁
𝑉𝐴 = 103,019 − 47,869 ∙ 𝐶𝑜𝑠25° = 55,15 𝐾𝑁 𝑂𝐴 = 47,869 ∙ 𝑆𝑒𝑛25° = 20,23 𝐾𝑁
�
Statica dei sistemo piani - Autore: Ing. Giacomo Sacco
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Esercizio N.13 - Arco a tre cerniere 2
Calcoliamo la risultante del carico orizzontale: 𝑄 = 𝑞 ∙ 𝑅; Scriviamo le equazioni di equilibrio, scegliendo A come punto di riferimento per calcolare i momenti:
⎩⎪⎨
⎪⎧−𝑄 ∙
𝑅2
+ 𝑉𝐵 ∙ 2𝑅 = 0 𝑉𝐴 + 𝑉𝐵 = 0 𝐻𝐴 − 𝐻𝐵 + 𝑄 = 0 𝑉𝐵 ∙ 𝑅 − 𝐻𝐵 ∙ 𝑅 = 0
�
⎩⎪⎨
⎪⎧ 𝑉𝐵 ∙ 2𝑅 = 𝑄 ∙ 𝑅
2
𝑉𝐴 = −𝑉𝐵 𝐻𝐴 −𝐻𝐵 + 𝑄 = 0 −𝐻𝐵 ∙ 𝑅 = −𝑉𝐵 ∙ 𝑅
�
⎩⎪⎨
⎪⎧𝑉𝐵 = 𝑄 ∙ 𝑅
2∙2𝑅= 𝑄
4
𝑉𝐴 = −𝑄4
𝐻𝐴 − 𝐻𝐵 + 𝑄 = 0𝐻𝐵 = 𝑉𝐵 = 𝑄
4
�
⎩⎪⎨
⎪⎧𝑉𝐵 = 𝑄
4
𝑉𝐴 = −𝑄4
𝐻𝐴 = 𝑄 − 𝐻𝐵
𝐻𝐵 = 𝑄4
�
⎩⎪⎪⎨
⎪⎪⎧ 𝑉𝐵 = 𝑄
4
𝑉𝐴 = −𝑄4
𝐻𝐴 = 𝑄 − 𝑄4
𝐻𝐵 = 𝑄4
�
⎩⎪⎨
⎪⎧ 𝑉𝐵 = 𝑄
4
𝑉𝐴 = −𝑄4
𝐻𝐴 = 34𝑄
𝐻𝐵 = 𝑄4
�