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L’ADOLESCENZA
Prof. don Enrico Gatti
Seminario
“Lo sviluppo della religiosità nell’infanzia e nell’adolescenza”
28 gennaio 2016
I.S.S.R. Albenga-Imperia
SISTEMA CULTURALE
SISTEMA SOCIALE
SISTEMA
BIO- PSICHICO
INDIVIDUALE
Adolescenza…
Fase del ciclo di vita in cui si verifica la transizione
dallo stato di bambino a quello di adulto
adolescenza
pre-adolescenza post-adolescenza
Le “prove evolutive” in adolescenza
Compito di sviluppo
“Prova che si presenta in un determinato periodo
della vita il cui superamento conduce alla felicità e
determina le premesse per il superamento di
ulteriori compiti, mentre il fallimento conduce
all’infelicità, alla disapprovazione della società e a
difficoltà di fronte ai compiti che si presenteranno
in seguito” (Havighurst)
L’adolescenza si configura come percorso di COSTRUZIONE DELL’IDENTITA’
Sviluppo fisico-corporeo e
sessuale (pre-ado)
Sviluppo cognitivo (ado)
Sviluppo socio-relazionale
(ado)
Lo sviluppo fisico-corporeo e sessuale
• E’ più precoce di un tempo
• Viene meno un punto di riferimento: l’immagine corporea consolidata nella fanciullezza
• “Il corpo va più veloce della mente”, per cui non è riconociuto/accettato
• Vissuti di confusione e preoccupazione
Compito di sviluppo:
revisione dell’immagine corporea del Sé per giungere
ad un’identità corporea adulta
cos'e' cos'e' questa sensazionee' come un treno che mi passa
dentro senza stazionedov'e' dov'e' il capostazione
sto viaggiandosenza biglietto
e non ho direzione […]
non e' facile guardarein faccia la
trasformazionee' il mio corpo che cambia
nella forma e nel coloree' in trasformazione
e' una strana senzazionein un bagno di sudore
e' il mio corpo che cambiae cambia e cambiae cambia e cambia
Lo sviluppo fisico-corporeo e sessuale
• Con la pubertà ricompaiono le pulsioni sessuali
fortemente rallentate nella fanciullezza (11/12
anni nelle ragazze; 13-14 anni nei ragazzi)
• Possono comparire manifestazioni della
sessualità autocentrate e/o eterocentrate
• L’attività ormonale induce un’aumento dell’
attività emotiva
Compito di sviluppo:
raggiungimento di un’identità di genere
non confusiva
Lo sviluppo cognitivo
Nella pre-adolescenza il ragazzo acquisisce il pensiero astratto formale che consente di ragionare nell’abito del
possibile, ciò che non è ma potrebbe essere (ipotesi).
La realtà diviene la concretizzazione di un’universo
astratto e formale assai più ampio.
è in grado di affrontare materie che richiedono
capacità d’astrazione e formalizzazione
compaiono interessi epistemologici
si sviluppa la metacognizione
è in grado di sostenere nuovi ideali, di ribellarsi
allo status quo, di confliggere con gli adulti
desiderio di verificare ciò che è pensato
è capace di pensare il futuro
La discussione diviene strumento a servizio del pensiero
ipotetico-deduttivo: l’adolescente scandaglia diverse
soluzioni, vaglia i pro e i contro di una decisione, difende
accanitamente un’idea.
Lo sviluppo socio-relazionale
• Distanziarsi per differenziarsi: allontanamento fisico e
psicologico dai genitori; ricerca di nuovi modelli
identificativi
• “Dire di no” per differenziarsi: conflitto coi genitori.
L’adolescente non cerca una rottura ma una
ridefinizione del legame coi genitori.
• Sperimentazione di ruoli diversi al di fuori della
famiglia.
Compito di sviluppo:
raggiungimento di un’identità sociale
Quale figura di adulto?
• Adulti che siano punti di
riferimento, modelli di adultità
non copie di adolescenti
• Adulti che sanno porre dei
limiti, dare delle regole… cioè
che sanno cosa è bene male,
giusto e sbagliato.
• Adulti capaci di esercitare
controllo ma anche capaci di
dare spiegazioni e rinegoziare
dove possibile.
“Gli adolescenti, anche se non lo esplicitano, hanno ancora bisogno di una guida per crescere, di indicazioni sulle azioni da compiere, di consigli su come ci si deve comportare e di modelli cui fare riferimento, indipendentemente dal fatto che poi riconoscano o meno quella guida, seguano o meno quelle indicazioni, quei consigli o quei modelli” (A. Costantini, 2002)
L’adolescente necessita di adulti:
• Che impediscano loro di farsi del male
• Con cui poter litigare
• Che non vanno in crisi per la ribellione del ragazzo e
cedono ma sono convinti delle regole proposte e pronti
a evidenziare i pro e i rischi di una scelta difforme
• Che pur nel disaccordo mantengono viva una relazione
di accoglienza e affetto
• Che propongano le regole sin dall’inizio e con coerenza
SISTEMA CULTURALE
SISTEMA SOCIALE
SISTEMA
BIO- PSICHICO
INDIVIDUALE
Cultura educativa delle
regole
• Ruoli genitoriali ben
distinti
• Il padre incarna l’autorità
• Stile autoritario
• Educare = trasmettere un
patrimonio etico, valoriale
• Emancipazione precoce
Cultura educativa degli
affetti
• Ruoli genitoriali
sovrapposti
• Padre affettivo
• Stile permissivo
• Educare = soprattutto dare
amore
• Emancipazione tardiva
Il “nuovo padre”
• Non assume come modello il proprio
padre: quel modello è stato contestato
• Assumendo come riferimento la compagna è centrato sulla dimensione affettiva (sul soddisfacimento dei bisogni del figlio) piuttosto che su quella etica/valoriale.
Padre affettivo o maternizzato
• Qualora fatica a ritrovarsi in questo ruolo si estranea dal compito educativo. Padre assente
Dr. Benjamin Spock
(1903-1998)
Le regole: un’esigenza del ragazzo
Le regole servono:
Per non essere in balia dei propri impulsi trasgressivi
Per non essere in balia del principio del piacere
Per imparare a tollerare la frustrazione
Per non gettare subito la spugna
Per accorgermi che non esisto solo io
Per un’esperienza relazionale serena e costruttiva
Per integrarmi nella società
Per una sperimentazione non superficiale
Quali regole oggi?
• Le regole in famiglia vertono soprattutto sul tempo fuori
casa, l’andamento a scuola ed altre questioni pratiche (soldi,
amicizie, abbigliamento). Sono assenti temi etici/valoriali
(sessualità)
• Non trasmettono principi etici socialmente condivisi ma
servono a garantire buone relazioni familiari
• Si cerca ad ogni costo di evitare il conflitto, lasciando ampi
margini di contrattazione