Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre...

27
Vincenzino news Giornalino dell’Istituto San Vincenzo de’ Paoli a cura della 1A sec. primo grado a.s.2010-11

Transcript of Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre...

Page 1: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Vincenzino

news

Giornalino dell’Istituto San Vincenzo de’ Paoli

a cura della 1A sec. primo grado a.s.2010-11

Page 2: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Intervista alla Direttrice della scuola primaria Annamaria Caroli

In che cosa consiste il suo lavoro?

Il mio lavoro consiste nel tenere i rapporti con

la Presidenza, con le maestre e le

doposcuoliste, con i genitori, sia direttamente

che per telefono, e con la Madre Superiora.

Curo inoltre la gestione degli alunni,

problematiche ed emergenze. Stendo l’orario

delle maestre e delle doposcuoliste;

programmo i collegi, gli incontri per classi

parallele, i corsi di aggiornamento e provvedo

alla sostituzione degli insegnanti assenti.

Inoltre do riscontro alle richieste di nuove

iscrizioni e trasferimenti. Curo

l’organizzazione di uscite, gite e

pellegrinaggi; tengo i contatti con la casa

madre delle Suore delle Carità a Roma, con la

F.I.D.A.E. e la gestione della fornitura delle

divise.

Da quanto tempo è all’interno dell’Istituto?

Sono all’interno dell’Istituto da 24 anni.

Per quanti anni lei ha insegnato alle

elementari?

Ho insegnato per 20 anni: per molto tempo

sempre in classe, poi metà del mio orario lo

utilizzavo per la direzione. Ora mi occupo di

essa per l’intero orario.

Che cos’ha fatto prima di entrare nella

scuola ?

Sono sempre stata nella scuola.

Ha mai fatto vacanze studio all’estero?

Come studente sono andata per anni a studiare

nei mesi estivi a Parigi; ho accompagnato i

ragazzi un anno a Londra per una vacanza

studio.

Cosa voleva fare da bambina?

Da bambina sognavo di fare l’interprete

Parlamentare o l’hostess. In realtà ho fatto

ben altro, ma sono contenta così.

Vuole dare un consiglio agli studenti?

Ai ragazzi ho sempre consigliato e consiglio

ancora di studiare, di impegnarsi, di lavorare

con sacrificio perché solo così avviene una

crescita completa. Il conoscere e il sapere

toglie dall’ignoranza e ci permette di fare

delle scelte migliori.

La Presidenza: Il dirigente L.Bonacini, da

destra la Prof.ssa Pisi, la direttrice

Annamaria Caroli e Sandra Cantagalli

coordinatrice della scuola dell’infanzia

Intervista alla vicepreside della scuola secondaria di primo grado Patrizia Pisi Perché ha deciso di insegnare lingue

straniere? Come mai l’appassiona così

tanto?

Page 3: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Ho sognato di insegnare lingue fin dalle

elementari, seguivo un corso di inglese al

pomeriggio. Mi appassiona così tanto perché

ho amato viaggiare a contatto con altri popoli.

Come mai ha scelto inglese e tedesco?

Perché la letteratura e la filosofia tedesca

mi hanno affascinata, anche i poeti inglesi.

Da quanti anni insegna? E’ mai stata in

un'altra scuola?

Insegno da 15 anni. Prima di venire in

questo Istituto sono stata in una scuola superiore.

Quali rapporti ha con i ragazzi della

scuola?

Positivi. Mi piace stare con i ragazzi.

E’ stata in vacanza-studio in Germania o in

Inghilterra?

Sì in Germania e in Austria al liceo, in

Inghilterra all’ università.

Vuole dare un contributo al giornalino o

comunicare qualcosa ai ragazzi?

Auguro ai ragazzi di mantenere innocenza,

trasparenza e curiosità che è propria di questa

età.

A cura di Martina Carlotti, Alice

Fornaciari, Greta Lupi, Federica Pè,

Eleonora Pedrelli e Lisa Vinichenko

Page 4: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Reggio Emilia medioevale

Nel mese di febbraio, noi della 1^ A, abbiamo effettuato un’interessante uscita didattica: il

Medioevo a Reggio Emilia, raccontato attraverso l’arte, i costumi e l’artigianato. Il punto di

partenza sono stati i Musei Civici per poi attraversare il centro storico fino a Porta Castello, punto

finale del nostro viaggio nel passato.

La sede degli attuali musei civici di Reggio Emilia è molto antica: in epoca medievale ospitava il

monastero di San Francesco; in realtà la struttura originaria risale all’epoca romana e sembra fosse

riservata alle visite degli imperatori in città

Nel 1300, Reggio era piena di

chiese, cappelle e monasteri, di

conseguenza vi erano molti

religiosi e molte sono le opere

d’arte a soggetto religioso. Nel

portico dei marmi (al museo) è

conservato un pannello in pietra

che ha due lati; lo scultore per

risparmiare tempo e fatica, prese

la pietra dalla lapide di un

cimitero romano a San

Maurizio, che ospitava antiche

tombe di generali romani:

questo pannello gli serviva per

costruire il recinto presbiteriale

di una chiesa, un luogo riservato

ai religiosi che dovevano restare divisi dai fedeli.

Da un lato vi è parte di una scritta in latino, dall’altra vi è un alto rilievo raffigurante la Madonna

che elargisce la benedizione e Gesù che usando due dita fa il segno della croce.

Tutte le opere medioevali erano colorate, tant’è che era vietato accendere fuochi o candele vicino

alle opere poiché il fumo e la fuliggine rovinavano i dipinti.

Gli scultori a quel tempo raffiguravano le opere in modo molto sintetico; in pochi segni si dovevano

spiegare concetti complessi anche alle persone analfabete, che allora erano la grande maggioranza.

In questa sala si trova anche una fonte battesimale che è stata portata via durante la ristrutturazione

della chiesa di San Paolo ed è stata comprata da un contadino che la usava per raccogliere l’acqua

piovana, uso che ha deteriorato le sculture circostanti.

I religiosi avevano i pozzi per l’acqua piovana, soprattutto nei monasteri, l’acqua veniva cambiata

frequentemente in quanto le condizioni igieniche erano pessime, specialmente durante le frequenti

epidemie di peste: le fogne erano a cielo aperto lungo, le persone non si lavavano spesso e la

sporcizia era una costante.

Per quanto riguarda l’economia, abbiamo capito che i prodotti che il contadino non riusciva a

produrre da solo, li andava a comprare al mercato, ma a volte veniva truffato, allora, per verificare il

Page 5: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

quantitativo del prodotto, si utilizzava uno strumento in pietra con tre conche,chiamate: la più

grande mina, quella piccola a sinistra terzana, la piccola a destra quartina , che era posto davanti al

Battistero di san Giovanni e serviva a misurare la quantità del prodotto; per la misurazione dei

mattoni e delle tegole c’era un altro strumento.

Sulle porte cittadine vi erano delle epigrafi che parlavano di personaggi importanti.

Abbiamo poi visto gioielli e perfino monete d’oro e d’argento: allora il valore del denaro veniva

dato dal materiale di cui è fatto.

Ci siamo soffermati anche su alcuni mosaici che in origine adornavano alcune chiese di Reggio: tra

questi particolarmente significativo quello di San Tommaso che raffigurava i segni zodiacali.

Siamo poi usciti e ci è stato detto che nell’odierno Parco del Popolo, una volta, c’era la cittadella del

duca di Mantova: agli abitanti non piaceva avere una persona estranea che li comandasse, perciò

egli decise di costruire una fortezza dentro la città per evitare possibili attacchi del popolo.

Siamo poi transitati per Piazza del Monte che deve il suo nome al fatto che lì si accumulavano (da

qui il nome monte) gli oggetti che i più bisognosi erano costretti a vendere.

Questa costruzione ha tuttora dei merli a forma di coda di rondine, questo significa che una volta

questo palazzo apparteneva all’imperatore, se i merli avevano una forma diversa la città era

probabilmente fedele al Papa.

In Piazza Grande, oggi Piazza Prampolini, si svolgeva il mercato e, quando qualcuno rubava

qualcosa, per punizione veniva spogliato

e mostrato alla gente su una grande

roccia; per i delitti più gravi c’era

l’impiccagione sempre al cospetto di

tutti i cittadini.

Lungo l’attuale via San Carlo scorreva il

Canale Maestro, il più importante di tutta

una serie di canali che attraversavano la

città ed erano importantissimo perché

rappresentavano la più importante fonte

di energia che veniva utilizzata

attraverso una serie di mulini.

Verso Porta castello c’è una via dal

nome curioso: via Cantarana. Il nome

deriva da cantaro, cioè anfora. Qui veniva raccolta l’urina che veniva utilizzata per conciare le pelli

di animali: la via prospiciente, infatti, è via della Concia.

Piazza Fontanesi era sede di un monastero femminile: Santa Maria Maddalena. La nostra visita si è

conclusa sotto l’antica Porta castello di cui oggi resta solo un bastione e un pezzo di arco.

Il nostro viaggio a ritroso nel Medioevo è stato un’esperienza affascinante che ci ha fatto vedere con

occhi più consapevoli la nostra città.

A cura di Tommaso Bonetti

Appunti di Nazira Costi e Alice Fornaciari

Nelle due foto la facciata del Duomo in piazza Prampolini di Stefano Mennea

Page 6: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Lo studente che non c'è Lo studente assenteista è un raro fenomeno che si verifica circa una volta al mese nella scuola San

Vincenzo de' Paoli. Vederlo potrebbe essere un evento unico nella vita. Infatti solo in occasioni

eccezionali lo si può osservare mentre sta seduto al suo banco; ai prof viene ormai naturale scriverlo

nella casella delle assenze... Si può definire un valido esempio di fantasma. In proposito ci sono

varie ipotesi:

a) Lo studente assenteista è il numero 13 nell'appello;

b) Lo studente assenteista ha un gatto nero;

c) Lo studente assenteista è un agente segreto molto impegnato;

d) Lo studente assenteista è uno scienziato svizzero che lavora alla CERN;

e) Lo studente assenteista è un astronauta che di rado viene sul pianeta Terra;

f) Lo studente assenteista è una spia aliena;

g) Lo studente assenteista non è un cittadino italiano ma gli piace troppo la pizza.

Scritto da Beatrice Chinca IIA

Sul modello della Psicopatologia del lettore quotidiano (1996) di Stefano Benni

La vignetta di Nazira Costi e Mirko Di Liberto

Page 7: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

LA PAROLA NASCOSTA

Risolvi il cruciverba in orizzontale e scopri la parola nascosta nella colonna 1 verticale

1) Articolo maschile singolare;

2) Soffitto esterno di una casa;

3) Sinonimo di pazzo;

4) Sinonimo di salto;

5) Affermazione;

6) Animale grosso, estinto da secoli.

A cura di Andres Alvarez e Federico Boni

IL LABIRINTO Aiuta la faccina ad attraversare il labirinto, ma fai attenzione! Non ti bloccare!!! Buona fortuna!!

A cura di Martina Bonomi

1

2

3

4

5

6

Page 8: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Incontro con Suor Monica della congregazione di

Santa Giovanna Antida

ll giorno 21 febbraio la nostra scuola ha

ospitato Suor Monica, una consigliera generale

delle Suore della Carità di Roma per

consegnarle i fondi raccolti a seguito

dell’iniziativa “ Buoni come il pane”: grazie

alla solidarietà di noi tutti alunni della San

Vincenzo de’ Paoli è stata raggiunta la cifra di

1300 euro.

La campagna umanitaria che si occupa di questo progetto si chiama “Gocce di

Solidarietà” alla costruzione di pozzi di acqua potabile nei paesi bisognosi.

Le Suore della Carità operano da 213 anni ed offrono attualmente il loro aiuto in

Argentina, Asia, Africa ed Europa. La congregazione è nata in Francia grazie a Santa

Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi

momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

digitale, ha illustrato gli ideali Santa Giovanna Antida che sono:

-Passione per Dio

-Passione per l'umanità sofferente

-Amore per i più poveri

-Promozione della persona

-Costruzione in terra del regno dei cieli.

Le suore missionarie insegnano questi valori alle popolazioni del terzo mondo

affinché possano costruirsi un futuro di pace, solidarietà, giustizia e carità.

In alcuni paesi le famiglie, devote a questi principi, adottano i bambini di strada e

collaborano con le suore nelle opere di assistenza e aiuto ai più bisognosi.

Le suore sono particolarmente impegnate nella promozione della pari dignità sociale.

A Reggio Emilia esistono dal 1839 ed, ancora oggi, si adoperano per l’educazione

ed istruzione di noi ragazzi.

Per questo ringraziamo tanto e con affetto le “nostre” suore della Carità!!!

A cura di Alessandra Lombardi ed Arianna Torelli

Page 9: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Il nostro Istituto è stato invitato, insieme ad altre nove scuole secondarie della provincia, alla

realizzazione di un interessante progetto in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia:

l’allestimento della mostra Reggio verso l’Unità (visibile presso il chiostro della Prefettura) e la

pubblicazione del volume I giovani e la memoria del Risorgimento reggiano. L’iniziativa è stata

patrocinata dalla Prefettura di Reggio Emilia, dall’Ufficio scolastico regionale, dalla Deputazione di

Storia Patria e dalla Fondazione Manodori. La nostra 3^ media ha approfondito l’era napoleonica e

gli albori del processo risorgimentale.

LA BATTAGLIA DI MONTECHIARUGOLO E LA FIGURA

DI ANDREA RIVASI

Napoleone e la campagna d’Italia (aprile

1796)

Nell’aprile del 1796 il giovane Napoleone

Bonaparte, alla testa di un esercito malnutrito,

malvestito e male retribuito, anche se molto

motivato, dà inizio alla prima Campagna

d’Italia. Alla fine del mese ha sbaragliato le

armate dei Savoia in Piemonte e il 10 maggio

anche gli austriaci sono in gravi difficoltà,

asserragliati a Mantova. Il generale francese e

la sua truppa portano con loro le aspirazioni

di libertà e autodeterminazione e il vento

rivoluzionario investe ben presto l’intera

pianura padana, diffondendo gli ideali

francesi: libertà, fratellanza e uguaglianza.

Anche Reggio Emilia, ormai insofferente

all’opprimente dominio estense, viene scossa

dal turbinio degli eventi. La città è allo

stremo, agitata da una profonda crisi

economica e sociale: vi è una diffusa povertà

(un cittadino su tre vive nella miseria) e

l’imposizione fiscale dell’inetto governo

estense soffoca lo sviluppo reggiano. La

popolazione è infatti costretta a pagare tasse

sempre più ingenti, per il mantenimento dei

lussi e degli sfarzi della corte di Ercole III

d’Este.

La situazione si fa sempre più tesa e

l’avvicinarsi

delle truppe napoleoniche dà il via a una

rivolta

popolare che porta alla repentina caduta e alla

precipitosa fuga degli estensi nel territorio

veneziano. Qualche tempo dopo, la notte del

25 agosto, in Piazza Grande viene innalzato

l’albero della Libertà: un esile gelso

simboleggiante l’indipendenza acquisita, che

sarà sostituito in seguito da un più imponente

pioppo.

La Guardia Civica e la Repubblica

reggiana

(agosto 1796)

Il 26 agosto il Senato Reggiano (così infatti

decide

di chiamarsi il Consiglio comunale) assume il

governo della città e proclama la Repubblica

Reggiana, mettendo in pratica per primo e

senza attendere l’arrivo dei liberatori francesi

gli ideali rivoluzionari: atteggiamento questo,

che otterrà l’approvazione di Napoleone in

persona, che additerà l’iniziativa reggiana

come modello da seguire alle altre città

italiane. Dopo la fuga del duca estense, i

reggiani decidono d’istituire una guardia

civica, che deve agire a difesa della città.

Sono chiamati a farne parte i cittadini di età

compresa tra i 20 e i 60 anni. Questo armata

popolare è distribuita in tante compagnie

quante sono le parrocchie di Reggio. La loro

divisa è costituita da giacca e pantaloni

bianchi e verdi a imitazione della Guardia

Civica di Milano. Le loro armi non sono

d’ordinanza: per lo più si tratta di obsoleti

fucili da caccia. In compenso abbondano

l’entusiasmo e il coraggio.

A capo della guardia civica viene nominato

Carlo

Ferrarini, uno dei patrioti più ferventi della

città,

che nei giorni della rivolta aveva dato prova

di straordinario coraggio difendendo gli

Page 10: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

insorti in piazza grande contro la prepotenza

dei granatieri ducali.

I

La battaglia di Montechiarugolo (ottobre

1796)

Il 30 settembre dello stesso anno 1796 una

staffetta avverte le autorità cittadine che nel

territorio di Correggio sta transitando un gran

numero di fanti e cavalieri austriaci diretti

verso Reggio: alcuni sostengono che i nemici

sarebbero addirittura 5000! Il Senato si

riunisce in fretta e furia: alcuni, una

minoranza, ritenendo inutile la resistenza,

sono dell’idea di raccogliere gli invasori con

“officiose maniere”; i più, invece, sono pronti

a combattere e a difendere la libertà e

l’indipendenza da poco conquistate. Suona la

campana della cattedrale e la Guardia Civica

riunita in piazza grande si posiziona lungo le

mura (che allora circondavano la città)

illuminandole

con le fiaccole. Ci si prepara al peggio. In

realtà i tanto temuti austriaci sono poco più di

un centinaio e non hanno nessuna intenzione

di attaccare Reggio: in fuga da Mantova

assediata

da Napoleone, stanno cercando di raggiungere

la

Toscana, stato loro alleato. Devono, quindi,

attraversare il reggiano per poi dirigersi verso

Parma, territorio neutrale. La prima loro tappa

è il castello di Montechiarugolo sulla sponda

parmense dell’Enza, di fronte a Montecchio.

Il primo ottobre Napoleone ordina al generale

Sandos di inseguire i fuggiaschi e allo stesso

tempo al commissario di guerra di stanza a

Reggio, Galeazzini, di tagliare la strada al

nemico. Dalla città parte così una schiera

formata da quaranta granatieri francesi al

comando del sergente maggiore Laroche e da

un numeroso gruppo di reggiani, desiderosi di

mostrare a Napoleone il loro valore e il loro

patriottismo. Gli austriaci hanno anche tentato

una sortita verso il castello di Rossena,

all’epoca in territorio parmense, in cerca di

viveri: ma non trovando nulla che faccia al

caso loro e probabilmente informati

dell’arrivo dei francesi e della Guardia Civica

dalle loro sentinelle, si affannano a rientrare

precipitosamente al castello di

Montechiarugolo. È la mattina del quattro

ottobre, un martedì. La Guardia Civica nel

frattempo, attraversando la campagna

reggiana, ha cercato di raccogliere altri

volontari disposti a battersi per la causa

comune.Il calzolaio Andrea Rivasi da

Cavriago si aggrega al corpo dei volontari. A

San Polo i reggiani cercano di tagliare la

strada ai fuggiaschi, proprio in

corrispondenza dell’unico guado in zona per

attraversare l’Enza; non vi riescono, tuttavia

raggiungono la retroguardia nemica: lo

scontro si conclude senza spargimento di

sangue, ma la guardia civica cattura dieci

soldati nemici, provvisti di munizioni e fucili.

Il grosso degli austriaci si barrica all’interno

del castello, e comincia a sparare. Le truppe

francesi e i reggiani rispondono

immediatamente al fuoco, ma in breve tempo

consumano tutte le munizioni. Inviano allora

due staffette in cerca di rinforzi e munizioni a

Reggio, ma all’altezza di Montecchio i due

uomini vengono bloccati dalla popolazione

locale a loro ostile: infatti anche Montecchio

faceva parte dello Stato di Parma ed era

nemica dei francesi. Le sfortunate staffette

vengono disarmate, insultate e malmenate,

prima di essere

rinchiuse in un mulino (forse quello di

Pozzoferrato). Fortunatamente il mugnaio,

impietosito, libera i due malcapitati, che

Page 11: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

riescono a raggiungere Reggio e a mettere il

Senato al corrente della situazione: il generale

Sandos parte allora con uno squadrone di

cavalleria e con una scorta di munizioni verso

Montechiarugolo. A quel punto, agli austriaci

stremati dagli stentie dalla fame per la lunga

fuga, dopo ore di battaglia,non resta che

trattare la resa. Alle nove di sera viene

raggiunto l’accordo. La battaglia è finita.

II

Spetterà poi a Ferrarini condurre i prigionieri

a Milano, dove nel frattempo era già entrato

Napoleone; il capo della Guardia Civica è

accolto con grande onore: viene addirittura

allestito un banchetto e a teatro venne

inscenata una famosa opera, il tutto in tema

patriottico.

La calorosa accoglienza dei milanesi non deve

stupire. Se infatti dal punto di vista militare

quella

di Montechiarugolo fu poco più di una

“scaramuccia”, sul piano politico e simbolico

ebbe invece una notevole importanza: per la

prima volta infatti, una città italiana aveva

combattuto e vinto contro le forze dell’Ancien

Régime. Il primo a rendersene conto è lo

stesso Napoleone che subito si congratula per

iscritto con i valorosi reggiani donando 4

cannoni e 500 fucili austriaci,

peraltro molto pesanti e antiquati. Scrive il

generale:

“Volevo darvi un attestato della confidenza,

che io

ho nella brava Guardia Nazionale di Reggio,

io vi fo dono di 4 pezzi di cannone, e di 500

fucili austriaci. Bisogna, che voi mandiate li

carriaggi necessarj coi cavalli per il

trasporto dei fucili, e dei cannoni”.

In un’altra lettera, sempre Napoleone loda i

reggiani come modello da imitare alle altre

città italiane:

“Ho veduto con il più vivo interesse, bravi

abitanti di Reggio, la vostra energia, e la

vostra bravura. Voivi siete slanciati nella

carriera della libertà con un coraggio, e una

risolutezza, che sarà ricompensata dai più

felici successi. Sin dal vostro primo passo voi

avete riportato un vantaggio essenziale, ed

alcuni fra i vostri Cittadini hanno sigillata col

loro sangue la libertà della loro Patria.

Coraggio, bravi abitanti di Reggio; formare

dei battaglioni, organizzatevi, correte

all’armi. È tempo al fine che anche l’Italia si

annoverata fra le Nazioni libere, e potenti.

Datene l’esempio, e meritate la riconoscenza

dei Posteri.”

III

Page 12: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Anche Ugo Foscolo dedica ai reggiani l’«Ode

a Bonaparte liberatore», mentre per le strade

di Milano vengono distribuiti componimenti

poetici in onore di Reggio e dei suoi abitanti.

Reggio Emilia ha dato il suo contributo ad

un’unità che è ancora molto lontana e quasi

impossibile da immaginare: ma episodi come

la Repubblica reggiana, la Guardia Civica e la

battaglia di Montechiarugolo hanno

risvegliato le coscienze e il senso di

appartenenza ad una comunità che vuole

essere libera di darsi le proprie istituzioni e

artefice del proprio destino.

IV

Andrea Rivasi, primo caduto del

Risorgimento

(1758-1796)

Andrea Rivasi nasce a Calerno in provincia di

Reggio Emilia, allora compresa nel comune

del marchesato di Montecchio sotto il ducato

estense e la diocesi di Parma, il 30 Aprile

1758 e riceve il battesimo il 1° maggio da

Don Pietro Antonio Tesauri nella parrocchia

di Santa Margherita. Trascorre tutta la sua

infanzia in queste terre, attraversate dalla via

Emilia, con rari casolari e pochi borghi;

esercita il mestiere di calzolaio, professione

poco redditizia poiché, a quel tempo, la

maggior parte dei contadini cammina scalza.

Molto probabilmente, come tanti altri in

quell’epoca, integra i magri guadagni con

saltuari e stagionali lavori in campagna.

Nel 1782, a ventiquattro anni, in seguito al

matrimonio con Teresa Pattacini di Cavriago,

sei anni più grande di lui, Andrea Rivasi si

trasferisce nel paese della moglie attratto dalle

maggiori possibilità di guadagno. I due sposi

conducono una vita molto semplice, anche se

i dispiaceri non mancano: dei sei figli nati ne

sopravviveranno solo due, Celestina e

Bernardo. Il settimo figlio nascerà dopo la

morte del padre il 3 maggio 1797 e verrà

chiamato Andrea, in onore del genitore, anche

se il destino gli riserverà la morte a soli 16

mesi. Sui tempi e modi dell’adesione di

Rivasi alla Guardia Civica le fonti sono

lacunose. Alcuni studiosi sostengono che egli

si unisce alle truppe semplicemente al

passaggio della schiera italo-francese, durante

i preparativi della processione della Beata

Vergine del Rosario, il primo ottobre,

contagiato dall’euforia dei reggiani, e dalle

promesse di un miglioramento della vita di

tutti i giorni, abbandonando così su due piedi

la famiglia e il lavoro. A parte il fatto che non

esistono prove certe del passaggio della

spedizione a Cavriago, è invece più probabile,

come ha sostenuto recentemente lo storico

Giuseppe Ligabue, che Rivasi abbia già

sentito parlare dei nuovi ideali di libertà e

uguaglianza dal suo parroco, don Romei. Don

Giovanni Romei è infatti un sacerdote molto

attento e aperto ai complessi problemi politici

del momento, nonché un energico sostenitore

della repubblica. Non ha infatti alcuna

esitazione a spogliare la cupola della sua

chiesa della copertura di piombo per offrirlo

agli artificieri

della Guardi Civica. Convinto patriota

parteciperà poi come deputato al Congresso

del 7 gennaio 1797 che vedrà la nascita del

primo tricolore per la nuova Repubblica

Cispadana.

Quello che è certo è che Andrea Rivasi fu uno

dei

due caduti della Guardia Civica: a

mezzogiorno del 4 ottobre 1796 Andrea

Rivasi, colpito da 40 grammi di piombo,

perde la vita sul campo di battaglia; l’altro

volontario, di cui non è stato tramandato il

nome, morirà in seguito alle ferite riportate. Il

giorno successivo viene sepolto nella chiesa

del monastero francescano di

Montechiarugolo da don Carlo Mazza.

Quest’ultimo scrive sul registro dei morti che

Rivasi è caduto durante un combattimento

contro gli etruschi! Al lapsus di don Mazza,

rimedia don Romei, che, venuto a conoscenza

Page 13: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

della morte del suo parrocchiano, annota nel

registro dei morti:

adì 4 ottobre 1797.

Andrea Rivasi di questa, portatosi con le

milizie urbane di Reggio contro un corpo

tedesco ritiratosi in Montechiarugolo, in

qualità di soldato, fu colà ammazzato con un

colpo di fucile e in quel luogo

sepolto, lasciando vedova la Teresa figlia di

Paolo Pattacini di questa… in fede don

Giovanni Romei.

Alla vedova il senato reggiano accorda una

pensione mensile di 22,10 lire reggiane fino al

raggiungimento dei 14 anni da parte degli

orfani; nel frattempo accoglie a Reggio la

figlia Celestina di 9 anni, nell’Albergo dei

poveri.

La nota di don Romei e la decisione del

Senato

Reggiano di attribuire un indennizzo alla

vedova

confermano quindi che Rivasi è davvero un

membro della Guardia Civica e che cade in

combattimento a Montechiarugolo, divenendo

così il primo caduto del Risorgimento

italiano.

Immagini

I Stemma della Repubblica reggiana dipinto

sulla facciata della Scuola di San Vincenzo.

II Carlo Ferrarini, comandante della Guardia Civica

che combattè contro gli austriaci nella battaglia di

Montechiarugolo.

III Lettera di Napoleone Bonaparte ai reggiani con la

menzione della donazione di fucili e cannoni ai

reggiani del 18 vendemmiatore (11 ottobre 1796)

IV Il castello di Montechiarugolo. Ricostruzione della

battaglia nel plastico realizzato da Giuseppe Dallari

Brustia.

Articolo a cura della 3^ A.

Page 14: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

INTERVISTA FLASH: CATIA E…

1.Gonna o pantaloni?

-Gonna

2.Mare o montagna? -Mare.

3.Gelato o pizza?Che gusto? -Pizza al prosciutto crudo di PARMA!

4.Zaino o borsa?

-Borsa.

5.Colore preferito. -Rosso.

6.Storia o geografia?

-Geografia.

7.Inglese o italiano?

-Italiano.

8.Qual è stata l’ultima volta che sei andata

al cinema? Cosa hai visto?

-Una settimana fa: ho visto una commedia

brillante, “Femmine contro Maschi”.

9.Piatto preferito.

-Gnocco fritto.

10.Verifiche o interrogazioni? -Interrogazioni.

11.Tacchi o paperine?

-Tacchi.

12.Cane o gatto?

-Cane.

13.Treno o auto?

-Auto.

14.Giorno preferito della settimana.

-Sabato.

15.Quante volte ti lavi i denti al giorno?

-3 volte.

16.Balera o discoteca?

-Discoteca.

...BEATRICE!

-Pantaloni.

-Mare.

-Entrambi! Gelato alla fragola e pizza

margherita.

-Borsa.

-Blu.

-Storia.

-Entrambi!

-Il mese scorso, ma non mi ricordo cosa ho

visto!

-Pizza.

-Verifiche.

-Tacchi.

-Gatto.

-Auto.

-Sabato.

-2 volte al giorno.

-Discoteca.

Page 15: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

17.Torta preferita.

Crostata di fragole.

18.Caffè o tè? -Caffè.

19.Villa o appartamento?

-Villa.

La maestra Catia Lazzari

-Torta di mele.

-Caffè.

-Appartamento.

La maestra Beatrice Bianchi

A cura di Alice Fornaciari e Greta Lupi

Foto di Gabriele Salsi

Page 16: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Intervista a due ragazzi di terza media: SOFIA E… 1.Come ti chiami?

-Sono Sofia.

2.Qual è stato il bilancio degli ultimi tre

anni ?

- E’ abbastanza positivo: mi sono trovata

bene con la classe e i prof Questo ultimo anno

è stato il più bello per me.

3.Quali difficoltà hai dovuto affrontare?

-Tra le difficoltà che ho dovuto affrontare ci

sono sicuramente l’ansia per le verifiche,

costante in prima media, e il carico di studio.

All’ inizio della scuola secondaria la classe

era divisa in gruppi e c’erano alcune persone

escluse.

4.Quali sono stati i momenti più belli?

-Di certo un momento bellissimo è stata la

gita dell’anno scorso a Monaco di Baviera di

tre giorni con le terze. Abbiamo conosciuto

meglio i ragazzi più grandi di noi e abbiamo

mangiato di tutto! Andando a Monaco sono

riuscita a sperimentare le mie conoscenze

linguistiche e perciò ho parlato in inglese.

5.Quale tipo di scuola superiore hai scelto?

Perché?

-Ho scelto il liceo classico “Ariosto” con un

nuovo corso di tedesco, ma soprattutto mi

piace italiano perché quando si impara

bisogna applicarlo.

6.Come ti senti al pensiero che l’anno

prossimo sarai tra i più piccoli delle

superiori?

-Proverò la stessa sensazione di quando ho

fatto il salto elementari-medie: mi sentirò

ancora più piccola rispetto ai ragazzi di 5°,

che sono maggiorenni. Il passaggio sarà,

però, ancora più significativo perché le

amicizie cambieranno( di fatto solo la mia

compagna Alessia verrà nella mia stessa

sezione).

7.Vorresti dare un consiglio ai ragazzi che

l’anno prossimo frequenteranno la prima

media?

-Certo! Vorrei dire loro di non sottovalutare i

prof e di non spaventarsi durante le prime

verifiche.

...ASSANE !

1.Come ti chiami?

-Mi chiamo Assane.

2.Qual è stato il bilancio degli ultimi tre

anni?

- E’ positivo, soprattutto perché conoscevo

gran parte della classe e con i prof ho sempre

avuto buoni rapporti.

3.Quali difficoltà hai dovuto affrontare?

-Innanzitutto il nuovo metodo di studio e

l’aumento del carico di lavoro, ma anche il

passaggio dall’essere i più grandi delle

elementari all’essere i più piccoli delle medie,

che è molto positivo e anche un po’

disorientante.

Page 17: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

4.Quali sono stati i momenti più belli?

-L’esperienza più emozionante di questi anni

è stata la gita di tre giorni a Monaco di

Baviera in Germania; è stato divertente

soprattutto quando abbiamo rubato gli ultimi

posti del pullman alle terze durante il viaggio

di 8 ore. Arrivare in uno Stato diverso è

sempre bello e qui ho potuto parlare in

tedesco.

5.Quale tipo di scuola superiore hai scelto?

Perché?

-Ho deciso di frequentare il liceo linguistico

“Aldo Moro”, perché le lingue e i viaggi mi

piacciono molto e penso che siano molto utili

per il futuro.

6.Come ti senti al pensiero che l’anno

prossimo sarai tra i più piccoli delle

superiori?

-Di sicuro cambiare scuola non sarà facile,

considerando che noi il salto elementari-

medie l’abbiamo fatto nello stesso Istituto,

anche se normalmente si cambia scuola. Il

fatto di tornare in prima (superiore) sarà

come un flashback.

7.Vorresti dare un consiglio ai ragazzi che

l’anno prossimo frequenteranno la prima

media?

-Consiglio ai ragazzi di non farsi prendere

dall’ansia e non chiudersi in se stessi se

hanno dei problemi.

A cura di Alice Fornaciari e Greta Lupi

Foto di Gabriele Salsi

Page 18: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Quanto sei secchione?

Crocetta una sola risposta per ciascuna

domanda

1 Fra 5 giorni c’è una verifica:

a)studi tutti i giorni

b)studi 3 giorni su 5

c)non studi

2 A scuola:

a)non vuoi mai che finisca

b)è indifferente

c)non vuoi mai andare a scuola

3 Secondo te i professori sono…

a) mostri del sapere

b)sono brave persone un po’ noiose

c)sono marziani

4 Durante le gite sei:

a)molto attento

b)annoiato

c)fai il pistop a ogni auto

5 Durante le lezioni sei:

a)attento

b)abbastanza interessato

c)conti le pecore nell’ovile

6 Come ti comporti con i proff?

a)sono gentile e disponibile

b)sono vivace

c)per me non esistono

7 Quanto pensi alla scuola?

a)tutti i giorni

b)alcuni giorni

c)mai

8 Se prendi un voto per te basso…

a)ti strappi i capelli e ti schiacci le dita

con la portiera della

macchina

b)ti dispiaci

c)non importa

Page 19: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

9 I video della scuola sono …

a)interessati

b)noiosi

c)buoni per schiacciare un pisolino

10 Il weekend…

a)studi

b)studi un giorno

c)non studi

Se hai totalizzato una maggioranza di

risposte

A Sei decisamente un secchione

B Sei uno studente medio

C sei senza speranza e forse un asino

Acura di Andres Alvarez, FedericoBoni ed

Andrea Rizzo

Page 20: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Recensione del libro : Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo

Il ladro di fulmini

Dati tecnici

Autore: Rick Riordan

Traduzione: Loredana Baldinucci

Casa editrice: Mondadori

Anno di stampa: 2010

Personaggio Protagonista: Percy Jackson

Personaggi Principali: Annabeth, Grover, Sally la madre di Percy, Poseidone

Personaggi secondari: Chirone (alias Signor Brunner), Gabe Ugliano, Luke

Comparse: dei dell’Olimpo, creature mitologiche, compagni di campo di Percy

Trama Percy (Perseus) Jackson è un dodicenne con problemi di dislessia, iperattività e deficit

dell’attenzione che vive a New York, nel quartiere di Manatthan, con la madre Sally e suo marito

Gabe Ugliano (detto Gabe il Puzzone); quest’ultimo non tollera il ragazzo e tratta Sally da

prepotente e come se fosse una sguattera. Percy si trova spesso coinvolto in situazioni “strane” e

per questo è stato espulso da varie scuole; proprio durante una gita scolastica con la sua ultima

classe, scopre la sua vera natura: quella di semidio. L’ insegnante di matematica infatti, a seguito

dell’ennesimo incidente che coinvolge Percy, si trasforma in un’Arpia e lo assale; il ragazzo si salva

grazie all’intervento del prof. Di latino e del suo amico Grover che si scopre essere un satiro! Percy

non riesce a credere ai suoi occhi ma, mentre si trova al mare con la madre, viene costretto a

seguirla con il suo amico Grover al Campo Mezzosangue, un luogo protetto in cui vanno tutti i

semidei. Poco prima dell’ arrivo al campo la madre viene però uccisa dal Minotauro. Percy,

apparentemente al sicuro dalle creature infermali che lo braccano, scopre la verità sulla sua natura

di semidio: egli è infatti il figlio del dio del mare Poseidone e molti dei credono che abbia rubato,

Page 21: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

per conto del padre, la potente folgore di Zeus per scatenare una guerra fra la popolazione mortale

degli Stati Uniti. Per scongiurarla e per cercare di riportare dal regno dei morti la madre, Percy

insieme a Grover, suo custode, e ad Annabeth, figlia di Atena, parte per l’Ade. Da qui ha inizio

l’impresa avventurosa dei tre ragazzi...

Perché leggere il libro

Se vi piacciono la mitologia e le storie avventurose il libro fa per voi perché richiama gli antichi

miti, gli eroi e gli dei del mondo greco classico e li inserisce in un contesto moderno. L’Olimpo

adesso si trova al seicentesimo piano dell’Empire State Bulding e la porta dell’Ade dietro la scritta

“HOLLIWOOD” sulla collina di Los Angeles. Inoltre si parla di tematiche come la diversità, la

dislessia in modo davvero originale: Percy non riesce a leggere le lettere dell’alfabeto perché la sua

mente riconosce il greco antico come lingua propria...oppure Grover porta le stampelle perché

claudicante ma in realtà è un satiro e le sue gambe sono quindi velocissime ma caprine! Il libro è

scritto in maniera abbastanza scorrevole perché nella finzione narrativa a raccontare la storia è

proprio Percy, un dodicenne, e quindi anche il linguaggio utilizzato è semplice. I titoli dei capitoli

sono all’insegna dell’humor e della presa in giro tipiche di un ragazzo un po’ burlone e spavaldo

come il nostro semidio; la storia è molto avvincente anche se alcuni elementi presenti sono un

po’simili ad alcuni della saga di Harry Potter di J.K. Rowling.

Il libro nel complesso è molto interessante anche se lo stile dell’autore non è eccellente. Il libro è

indubbiamente più avvincente del film, infatti questo è, in alcune scene, molto diverso. Altre

situazioni molto divertenti sono state tagliate nella versione cinematografica, di conseguenza, anche

lo svolgimento della storia è stato modificato. Il consiglio è quello di leggere per primo il libro e in

seguito vedere il film, ma chi ha già visto la pellicola, non si disperi, perché è sempre in tempo per

iniziare una nuova avventura nel mondo moderno della mitologia!

A cura di Arianna Torelli

Page 22: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Recensione spettacolo “Il fantasma di Canterville

Il giorno 8 marzo la classe terza media

ha messo in scena “Il fantasma di Canterville” di Oscar Wilde. L’opera narra di un

nobile inglese, Lord Canterville, che vende il suo castello all’ambasciatore americano

e alla sua famiglia.

Durante la permanenza, la bizzarra combriccola incontra il fantasma di Ser Simon

Canterville che cerca di allontanare dalla sua casa i nuovi proprietari. Dopo una serie

di rocamboleschi scontri tra la famiglia americana e il povero fantasma, Virginia, la

figlia maggiore dell’ambasciatore, aiuta Ser Simon a trovare la pace eterna e liberare

il castello.

Durante l’ opera non sono mancate canzoni moderne e da brivido relative alla scena

rappresentata. Lo spettacolo si è concluso con un mare di applausi per gli attori che si

sono messi in gioco per la realizzazione dell’opera. La presentatrice inoltre ha

invitato sul palco tutti i ragazzi della classe che, sotto la supervisione della

professoressa Giulia Sormani e il professore Roberto Bortoluzzi, hanno lavorato sodo

e con grande passione anche dietro le quinte per la realizzazione dei due atti. Gli

studenti si sono dimostrati soddisfatti della messa in scena ed orgogliosi di tutte le

scelte tecniche e interpretative. Degno di nota l’omaggio alla coppia Mondaini-

Viannello relativo alla storica scena in camera da letto inserito dalle registe.

Page 23: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

I favolosi interpreti di questo spettacolo sono:

Ser Simon Canterville: Marco Rovani

Miss Umney: Luca Criscuolo

Mr Hiram Otis: Elio Gazzola

Mrs Lucrezia Otis: Francesca Giampaolo

Virginia Otis: Chiara Incerti

Sing e Song Otis: Marco Marino

e Giovanni Ceccarelli

Wahington Ok: Assane Mbaye

Lord Canterville: Edoardo Palermo

A cura di Marta Gabbi e Greta Lupi

Foto di Lorenzo Davoli

Page 24: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Minestrone russo “Borsh”

Il nome di questo minestrone “Borsh” deriva dal

colore rosso scuro che acquisisce dalla

barbabietola rossa e da qui “minestra rossa“. Il

borsh può essere vegetale, utilizzando solo ortaggi

oppure di carne e si può utilizzare il maiale o il

pollo, come meglio si preferisce, ma comunque gli

ingredienti principali sono la barbietola rossa e la

patata. Questa minestra è necessaria per il nostro

organismo specialmente nella stagione fredda, per

le sostanze in essa contenute e anche perché col

freddo in inverno si desidera più che in altre stagioni

mangiare piatti caldi parzialmente liquidi che

danno quel senso di calore desiderato. Il borsh ci

trasmette energia e calore, attiva il metabolismo e

una migliore circolazione sanguigna, rende più

bilanciati i liquidi che influiscono sulla pressione

arteriosa nell’organismo. Nel borsh, grazie ai suoi ingredienti, vi sono molte vitamine e minerali

utili che sono una perfetta profilassi per la gastrite. E’ possibile consumare questo minestrone a

pranzo e a cena, specialmente le persone che vogliono mantenere la linea o che vogliono

dimagrire possono trarre maggior giovamento da questo alimento. I dietologhi europei sono

giunti alla conclusione che la maggior parte delle donne con un il corpo ben modellato

consumano regolarmente minestre di questo tipo.

Ingredienti

carne 700 gr. (manzo, maiale o pollo; in base alle proprie preferenze) carote 2, patate 3-4, verza 300 gr., cipolle 2, prezzemolo 50 gr. finocchio selvatico 50 gr., pomodoro 3-4 concentrato di pomodoro 2 cucchiai da tavola barbabietola rossa 1 media salsa agro-dolce 2 cucchiai da tavola (adjika) olio di oliva extravergine 70 gr. aceto di vino 2-3 cucchiai da tavola (per mantenere il colore rosso della minestra) crema di panna da cucina o smetana alloro 3 foglie aglio 3 spicchi sale quanto basta

Page 25: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Preparazione

lavare tutti gli ortaggi e tagliarli in pezzi piccoli;

mettere l’olio in una padella e friggere le cipolle sminuzzate e farle imbiondire;

aggiungere le carote a pezzetti e la barbabietola, friggere il tutto per 10 minuti

a fuoco medio;

aggiungere i pomodori, il concentrato, la salsa agro-dolce e friggere per altri 5

minuti;

mettere la carne e le foglie di alloro in una pentola con 3 litri di acqua e far

bollire per 30-40 minuti;

immettere la verza e bollire ancora per 10 minuti, poi le patate tagliate a pezzi

e bollire altri 5 minuti;

infine aggiungere tutti i vegetali fritti e bollire il tutto per altri 10 minuti;

aggiungere gli spicchi d’aglio sminuzzato a sottili fettine, il prezzemolo e il

finocchio selvatico nella pentola dove il borsh è ormai cotto;

spegnere il fuoco, lasciate riposare il tutto per 10 minuti;

ora il borsh è pronto

In tavola avrete predisposto una coppa con dentro la crema di panna o

smetana per i commensali che gradiranno aggiungerla al borsh.

Da un’idea di Lisa Vinichenko, realizzazione di Alessandro Branchini

Page 26: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Macedonia Test

1)Chi sono i due protagonisti di “The tourist”?

1) Christian de Sica e Massimo Boldi

2) Michel Hunziker e Roberto Benigni

3) Jonny Depp e Angiolina Jolie

2)Qual è il pugile più forte del mondo?

1) Rocky Balboa

2) Mohamed Alì

3) Jonh Cena

3)Fra queste macchine qual è la più veloce?

1) Audi

2) Aston Martin

3) Lamborghini

4) Chi ha segnato nella finale dei mondiali tra SPAGNA-OLANDA?

1) A.Iniesta

2) Sneider

3) Villa

Di Andres Alvarez, Federico Boni e Andrea Rizzo

Page 27: Vincenzino news...Giovanna Antida Thouret. Suor Monica ha incontrato tutti gli studenti in tre diversi momenti della giornata; a noi delle medie, con il supporto di una presentazione

Buon anniversario dei 150 a nni dell’Unità d’Italia

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno contribuito alla

realizzazione di questo numero, in particolare ai professori

Stefania Guglielmino e Roberto Bortoluzzi

Realizzazione grafica del giornalino: Alessandro Branchini, Valentina Fiori, Simone

Piazza e Chiara Taormina