Vince Zingaretti “Diamanti” di periferia Lotta a 360 ...dicola. Ma ha avuto una effimera...

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ANNO XXIII NUMERO 03 MARZO 2019 WWW.MILANOSUD.IT @MILANOSUD5 /MILANOSUD Il giornale dell’Associazione Cerchiamo di stare con i piedi per terra Il 4 marzo 2018 il Partito democratico non era morto. Il 3 marzo 2019 il Partito democratico non scoppia di salute. È un convalescente. Un convalescente per il quale non è ancora chiaro quale sia la terapia salutifera. L’elevata partecipazione e la netta vit- toria del candidato di “svolta” (discon- tinuità) Nicola Zingaretti sono segnali di ripresa, quantomeno di possibile inversione di tendenza. Inversione di tendenza che anche nel voto regionale (in Sardegna più che in Abruzzo) era stato timidamente av- vertito. Non era un funerale Non il completo superamento di una crisi; ma finalmente possiamo comin- ciare a scrollarci di dosso una serie di fastidiose nebbie propagandistiche, prima fra tutte la sentenza che non era morto solo il Pd, ma più in gene- rale che era defunta e sepolta defini- tivamente anche la sinistra. Sulle alterne fortune della sinistra si può discutere (aveva cominciato Bene- detto Croce oltre un secolo fa annun- ciando l’invio in soffitta del marxismo), ma da qui a decretarne la fine ce ne corre. Eppure, questo nostro tempo volatile e bulimico si dedica più a celebrare svolte epocali (una al giorno) e funerali che a riflettere. Le forme di rappresentanza possono variare, anche morire; ma non vanno confuse con i valori, i bisogni, i diritti, che preesistono e sopravvivono a par- titi, movimenti, organizzazioni. Passione e razionalità Le primarie del partito democratico sono state precedute (casualmente?) da un altro evento che scuote il tor- pore di molti cervelli: la manifesta- zione antirazzista di Milano. Nella quale ci pare di cogliere non solo e non tanto un empito antigoverna- tivo, ma soprattutto la ribellione al conformismo e alla rassegnazione: passione politica e razionalità, una miscela che deve essere l’anima di ogni azione politica. L’acchiappaconsensi Una forza politica è vitale se sa inter- pretare bisogni e diritti, non solo umori. Salvini in questo momento è molto forte, perché, in una fase eco- nomicamente molto depressiva, che produce insicurezza, offre vagonate di sicurezza drogata (equazione fra im- migrazione e criminalità, pallottole in canna per la giustizia fai da te) che esalta l’immagine dell’uomo forte ac- chiappaconsensi, lasciando allo sprovveduto alleato di governo tutto l’onere delle misure antipopolari. Piero Pantucci Continua a pag. 2 Vince Zingaretti Per la sinistra è iniziata la convalescenza? Arci Pessina, un circolo nel cuore del Borgo 4 La pagina dell’Associazione 30-31/3 gita in Toscana 10 Iniziative per l’8 marzo 11 Eventi, appuntamenti e spettacoli nel sud Milano 14-15-16 ALL’INTERNO H a preso il via da poche settimane il piano forte- mente voluto dal neo prefetto Renato Saccone, per combattere lo spaccio nella piazza di Ro- goredo, il più grande mercato della droga del Nord Ita- lia, con un giro d’affari giornaliero stimato tra i 30 e i 40 mila euro. Dopo anni di interventi parziali e limitati all’aspetto repressivo stiamo forse assistendo ad un cambio di passo. Il piano, la cui regia è stata affidata a Prefettura e Ats Milano, prevede, infatti, un approccio integrato e collaborativo tra soggetti istituzionali, settore Pub- blico (Regione, Comune, Azienda regionale emer- genza-urgenza, Croce rossa, Asst Fatebenefratelli, Sacco e Asst Santi Paolo e Carlo) e del volontariato (Comunità nuova, Cooperativa lotta contro l’emargi- nazione, fondazione Eris, Il Gabbiano, Promozione umana, Casa del giovane, fondazione Exodus, Gruppo volontari quartiere di Rogoredo e Associazione Kyros). Marco Gambetti Continua a pag. 3 Lotta a 360° al Boschetto della droga B rilla la stella del giovane Mahmood, ed è tanto scintillante da illuminare anche tutto il suo piccolo-grande mondo: la famiglia, gli amici, il quartiere… che promette di non lasciare mai. Legatis- simo alla città (“è la culla della mia musica”, dice), il vincitore di Sanremo racconta vo- lentieri le sue radici, “tutte italiane” (madre sarda, padre egiziano: ma ormai chi non lo sa!?), e adora fermarsi a parlare con la gente, coi ragazzi, farsi dei sel- fie sul tram 15. Già in molti lo conoscevano e l’apprezzavano prima, e ora, col successo otte- nuto, i fan stanno crescendo a dismisura. Giovanna Tettamanzi Continua a pag. 6 Servizi a pag. 6-7 “Diamanti” di periferia Brilla la stella del giovane Mahmood… e non solo 200mila persone per dire no al razzismo È sfilato a Milano il Paese solidale, ottimista e coraggioso che difende i diritti di tutti Articolo e servizio fotografico a pag. 2ag2 $%’(% !%’+ &’# #% #!" (&# ("+ !%#& ’’ #) #**"#

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ANNO XXIII NUMERO 03 MARZO 2019 WWW.MILANOSUD.IT @MILANOSUD5 /MILANOSUD

Il giornale dell’Associazione

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Non era un funeraleNon il completo superamento di unacrisi; ma finalmente possiamo comin-ciare a scrollarci di dosso una serie difastidiose nebbie propagandistiche,prima fra tutte la sentenza che nonera morto solo il Pd, ma più in gene-rale che era defunta e sepolta defini-tivamente anche la sinistra. Sullealterne fortune della sinistra si puòdiscutere (aveva cominciato Bene-detto Croce oltre un secolo fa annun-ciando l’invio in soffitta delmarxismo), ma da qui a decretarne lafine ce ne corre. Eppure, questo nostrotempo volatile e bulimico si dedicapiù a celebrare svolte epocali (una algiorno) e funerali che a riflettere.Le forme di rappresentanza possonovariare, anche morire; ma non vannoconfuse con i valori, i bisogni, i diritti,che preesistono e sopravvivono a par-titi, movimenti, organizzazioni.

Passione e razionalitàLe primarie del partito democraticosono state precedute (casualmente?)da un altro evento che scuote il tor-pore di molti cervelli: la manifesta-zione antirazzista di Milano. Nellaquale ci pare di cogliere non solo enon tanto un empito antigoverna-tivo, ma soprattutto la ribellione alconformismo e alla rassegnazione:passione politica e razionalità, unamiscela che deve essere l’anima diogni azione politica.

L’acchiappaconsensiUna forza politica è vitale se sa inter-pretare bisogni e diritti, non soloumori. Salvini in questo momento èmolto forte, perché, in una fase eco-nomicamente molto depressiva, cheproduce insicurezza, offre vagonate disicurezza drogata (equazione fra im-migrazione e criminalità, pallottole incanna per la giustizia fai da te) cheesalta l’immagine dell’uomo forte ac-chiappaconsensi, lasciando allosprovveduto alleato di governo tuttol’onere delle misure antipopolari.

Piero PantucciContinua a pag. 2

Vince Zingaretti

Per la sinistraè iniziata la convalescenza?

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Arci Pessina, un circolo nel cuore del Borgo

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La pagina dell’Associazione30-31/3 gita in Toscana

10

Iniziative per l’8 marzo11

Eventi, appuntamenti e spettacoli nel sud Milano

14-15-16

ALL’INTERNO

Ha preso il via da poche settimane il piano forte-mente voluto dal neo prefetto Renato Saccone,per combattere lo spaccio nella piazza di Ro-

goredo, il più grande mercato della droga del Nord Ita-lia, con un giro d’affari giornaliero stimato tra i 30 e i40 mila euro.Dopo anni di interventi parziali e limitati all’aspettorepressivo stiamo forse assistendo ad un cambio dipasso. Il piano, la cui regia è stata affidata a Prefetturae Ats Milano, prevede, infatti, un approccio integratoe collaborativo tra soggetti istituzionali, settore Pub-blico (Regione, Comune, Azienda regionale emer-genza-urgenza, Croce rossa, Asst Fatebenefratelli,Sacco e Asst Santi Paolo e Carlo) e del volontariato(Comunità nuova, Cooperativa lotta contro l’emargi-nazione, fondazione Eris, Il Gabbiano, Promozioneumana, Casa del giovane, fondazione Exodus, Gruppovolontari quartiere di Rogoredo e Associazione Kyros).

Marco GambettiContinua a pag. 3

Lotta a 360°al Boschettodella droga

Brilla la stella del giovane Mahmood, edè tanto scintillante da illuminareanche tutto il suo piccolo-grande

mondo: la famiglia, gli amici, il quartiere…che promette di non lasciare mai. Legatis-simo alla città (“è laculla della mia musica”,dice), il vincitore diSanremo racconta vo-lentieri le sue radici,“tutte italiane” (madresarda, padre egiziano:ma ormai chi non losa!?), e adora fermarsia parlare con la gente,coi ragazzi, farsi dei sel-fie sul tram 15. Già inmolti lo conoscevano el’apprezzavano prima, eora, col successo otte-

nuto, i fan stanno crescendo a dismisura. Giovanna Tettamanzi

Continua a pag. 6Servizi a pag. 6-7

“Diamanti” di periferia

Brilla la stella del giovaneMahmood… e non solo

200mila persone per dire no al razzismoÈ sfilato a Milano il Paese solidale, ottimista e coraggioso che difende i diritti di tutti

Articolo e servizio fotografico a pag. 2ag2

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Registrazione n. 744 - Nov. 1997. Via Santa Teresa, 2/A - 20142 - MilanoContatti: 02 84892068 www.milanosud.it [email protected] Responsabile: Stefano FerriVicedirettrice: Giovanna Tettamanzi Redazione:C. Calerio, P. Cossu, F. De Melis, T. Galvanini, L. Guardini, M. Mereghetti, L. Miniutti, C. Muzzana, A. Rubagotti.Impaginazione: A. Rubagotti.Hanno collaborato:S. Arduini, E. Bedei, J. Casablanca, S. Delgado, T. Galvanini, M. Gambetti, M. Koci, N. Mondi, R. Morini, F. Mochi, P. Pantucci, N. Romeo,E. Saglia, V. I. Silva, S. Sollazzo, R. Tammaro, F. Ternelli, A. Stucchi, M. Tucci, G. Verrini.Raccolta Pubblicità:S. Devecchi cceellll.. 334499 4400 6677 118844 [email protected], via A. Moro 2Pessano con Bornago (MI)Prossima uscita: 9/4/2019

Un grande fiume colorato, pieno di musica e festoso.Bambini, giovani, adulti e anziani. Stranieri, ita-liani e neo italiani, nati nel nostro paese da genitori

provenienti da altre culture o che vivono e lavorano in Ita-lia da decenni. Più di 1.200 associazioni, ong, sindacati e700 comuni da tutta Italia. Oltre 200mila persone hannopercorso il centro di Milano il 2 marzo scorso, per urlarea questo governo che l’Italia non vuole diventare razzista,non vuol tornare indietro sui diritti alle persone, non vuolefarsi irretire dalla strategia della paura e del capro espia-torio. Una marea di persone che ha detto basta a episodicome quello della mensa comunale di Lodi, vietata aibambini stranieri, o della persona che ha urlato a un ra-gazzo nero in corsia di ospedale “Devi morire”.Un popolo solidale, ottimista e coraggioso, radicalmentecontro tutti i sovranismi e nazionalismi, per un mondo ri-spettoso delle identità ma non chiuso, convinto che il be-nessere degli uni non debba essere a scapito degli altri.Come ha detto il sindaco Sala, salito sul furgone della mu-sica, accompagnato da “People have the power” di PattiSmith, rivolgendosi a una piazza Duomo gremita: «Voisiete una poderosa testimonianza politica che l’Italia nonè solo il Paese che viene descritto. Da qui, da Milano puòripartire un’idea diversa di Italia». Prima gli italiani, nograzie. Prima le persone. S. F.

Oltre 200mila persone per dire no al razzismoÈ sfilato a Milano il Paese solidale, ottimista e coraggioso che difende i diritti di tutti

segue dalla primaImpalcatura di cartongessoE veniamo ai Cinquestelle, perché mentre a sinistrasi coglie qualche segnale di risveglio, nel campo delmaggior partito di governo si avvertono molto più chescricchiolii: l’impalcatura (fragile in partenza perchécostruita col cartongesso) sta sfaldandosi.I grillini, che sono stati i più chiassosi nell’anticiparee nel festeggiare la morte del partito democratico, ad-ditato per anni come il principale se non l’unico gene-ratore di disgrazie e di malaffare, oggi scopronol’ovvietà della fatica di governare e ne scontano tutticontraccolpi: governare, specie se si deve condividereil potere con altri, obbliga a rinunce e compromessi.E ritenere ogni rinuncia e compromesso un tradi-mento va bene quando si è all’opposizione. Poi, o sicresce o si va a casa.

L’ignoranza al potereE i grillini rischiano seriamente di andare a casa secontinuano ad essere donatori di sangue della Lega,senza riceverne in cambio che pacche sulle spalle eformali impegni ad andare avanti insieme. È qui chesi manifesta tutta la pochezza (ahimé fin troppo facil-mente pronosticata) del movimento cinquestelle, alleprese con un deficit di competenze e di capacità am-ministrative di vistose proporzioni. L’idea che si possaessere ignari di diritto, di leggi, di pratiche ammini-strative, di sapere in senso lato, nonché di esperienzedi responsabilità per poter guidare la cosa pubblica,

avendo come unico atout l’onestà era palesemente ri-dicola. Ma ha avuto una effimera capacità di infatua-zione. In fase di esaurimento.

L’acchiappacolpeOra, mentre il governo accumula ritardi e contraddi-zioni (non la sola Tav, ma anche, per stare agli ultimipassi, la legittima difesa, il diritto di famiglia, l’auto-nomia regionale) giorno dopo giorno, si scopre chetutte le colpe sono solo ed unicamente dei grillini,mentre la Lega si bea dell’efficacia nella lotta all’inte-grazione e nella ferocia securitaria e su questo attiraquella parte dell’elettorato cinquestelle delusa dalladebolezza organica dei propri rappresentanti. Perché- e questo va sottolineato – i grillini si dimostrano puremaldestri nella vendita della propria merce. Ingenuia 360 gradi, stampellano il governo, facendosi caricoanche di ciò che non condividono.

Quel cartello rivelatoreAbbiamo tutti presente la foto emblematica del 17 gen-naio: il trio Conte-Salvini-Di Maio ostentava orgoglio-samente il cartello sul quale erano indicati i grandiobiettivi (per la verità non ancora raggiunti) del go-verno: reddito di cittadinanza e quota 100. Con unadifferenza fondamentale: Conte e Di Maio mostravanoil cartello che indicava entrambi i provvedimenti,mentre Salvini, avendo ostentatamente allontanato dasé quel cartello, ne esibiva uno solo, che indicava uni-camente quota 100. Più chiaro di così!

La pacchia continuaÈ abbastanza ovvio che Salvini, almeno fino alle ele-zioni europee (fine maggio) voglia continuare ad eser-citare questa sorta di protettorato coloniale suicinquestelle. E quando mai lo trova un alleato così ge-neroso? Perché mai dovrebbe desiderare la fine della“pacchia” (per usare il suo gergo)?Con Di Maio può continuare a non-governare scari-cando ogni onere sul socio e mantenendo gli utili dellafaccia feroce. Con Berlusconi se lo dovrebbe scordare.

Voti di ritorno?Stando così le cose, mentre a sinistra segnali di discon-tinuità sono presenti nel successo di Zingaretti, ci siinterroga come reagirà il movimento cinquestelle aglievidentissimi sintomi di sgretolamento del proprioelettorato. Buona parte del quale si ritira deluso o ri-fluisce, per le ragioni che dicevamo, verso l’uomo forte.Ma chi ha smesso di votare pd non giudicandolo piùdi sinistra, solo in minima parte, per ora, decide di tor-nare indietro. Perché la politica non è solo passione,ma anche razionalità. E la ragione non è amica dellavolatilità del voto.

"Degiginizzazione" necessariaCi vuole, oltre alla evidenza di una novità di indirizzi,anche del tempo.Nell’immediato, almeno fino alle elezioni europee, èdifficile che il quadro subisca significative mutazioni.Ma appare sempre più probabile che l’alternativa alla

destra della tassa piatta, degli egoismi regionalistici,della xenofobia comunque mascherata deve avere pro-tagonisti che oggi si combattono ma che hanno conti-guità valoriali non trascurabili: un partito democraticoderenzizzato, e questo sembra essere in itinere; e ungrillismo degiginizzato: e questo percorso si presentamolto faticoso.

Piero Pantucci

Per la sinistra è iniziata la convalescenza?

In Città Metropolitana hanno votato alla Primarie pereleggere il segretario nazionale del Pd 96.874 persone,

circa il 20% in più rispetto al 2017, quando segretario fueletto Matteo Renzi. Anche la Città Metropolitana si èespressa a maggioranza per Nicola Zingaretti, che ha rac-colto il 68.2% dei voti. Fermi a 19,3% Maurizio Martina eal 12,5% Roberto Giachetti.Nel Municipio 5 hanno votato 4.360 persone (3.632 nel2017), il 73% per Zingaretti, il 15% per Martina e il 12%per Giachetti. Exploit nel Circolo Bellezza, dove hanno vo-tato in 1.733 persone contro i 1,111 del 2017 (il 56% inpiù). Nel Municipio 6 hanno votato 4.136 persone. Zinga-retti ne ha raccolti 4.136 (73,6%), Martina 832 (14,8%),Giachetti 647 (11,6%).

I numeri in città e nei Municipi 5 e 6

Primarie a Milano

Servizio fotografico: Elena Gambetti

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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������ANNO XXIII NUMERO 03 MARZO 2019 3������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������

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Segue dalla primaIl programma si fonda su tre capisaldi: sicurezza, re-cupero dei tossicodipendenti, e riqualificazione ur-banistica. Il primo obiettivo prevede una presenzacapillare delle forze dell’ordine, con un presidiofisso di Polizia, Carabinieri, Finanza e Polizia Lo-cale, per contrastare efficacemente lo spaccio. L’in-tervento socio-sanitario è invece rivolto aifrequentatori del boschetto con finalità di preven-zione, riduzione del danno, aggancio, prima acco-glienza, presa in carico e trattamento nei serviziambulatoriali e nelle comunità terapeutiche. In-fine, la riqualificazione dell’ampia area verde chesi estende tra Corvetto e Porto di Mare, al mo-mento l’intervento ad uno stadio più avanzato: illavoro di Italia Nostra e dei tanti volontari chehanno a cuore le sorti del parco sta, infatti, dandoi primi tangibili frutti come dimostra la recentepista di Mountain bike che sta attirando molti gio-vani appassionati. L’aspetto più innovativo di questo nuovo approccioa 360 gradi è indubbiamente rappresentato dall’in-tervento socio-sanitario. Gli operatori medici e so-ciali lavoreranno per 6 ore tutti i giorni dellasettimana, coordinati dalla Croce Rossa, con lapresenza fissa di un mezzo del 118. I piccoli inter-venti quotidiani di riduzione del danno quali la di-stribuzione di informazioni, siringhe, preservativi,le piccole medicazioni, l’offerta di cibo e di assi-stenza e accoglienza notturna, fungeranno da“apripista” per instaurare dei canali di comunica-zione più profondi con i tossicodipendenti inmodo, per quanto possibile, di favorirne la presain carico da parte dei servizi ambulatoriali accre-ditati e l’accesso ai programmi di disintossica-

Su Rogoredo convergono soggetti sociosanitari, forze dell’ordine e volontariato per arrestare i pusher e aiutare i tossicodipendenti

Lotta a 360° al Boschetto della droga

Igiovani sono tornati a drogarsi. Lo fanno di più ein modo diverso rispetto a prima. Il quanto e ilcome ce lo dicono i numeri dell’annuale relazione

al Parlamento. L’ultima pubblicata risale allo scorsoanno (su dati 2017). Si legge nella prefazione firmatadal ministro Lorenzo Fontana: «Sulla base di quantorilevato nel 2017, circa 4 milioni di italiani hanno uti-lizzato almeno una sostanza stupefacente illegale e,di questi, mezzo milione ne fa un uso frequente...Nonostante negli ultimi 15 anni si sia assistito a unariduzione complessiva del numero dei decessi peroverdose, dal 2016 notiamo un leggero aumento deidecessi droga correlati, soprattutto per eroina... Pren-diamo atto che il trend dell’uso, del traffico e dellospaccio di cannabis �è in aumento con percentuali diprincipio attivo sempre più elevate rispetto agli anniprecedenti, cosi� come assistiamo a un aumento deisoggetti che usano più sostanze». «Per vincere le di-pendenze è necessario un impegno sinergico, checoinvolga le diverse realtà presenti sul territorio nel-l’attuare programmi sociali orientati alla salute, al so-stegno familiare e soprattutto all’educazione.

Non servono politiche isolate: è un problema umano,è un problema sociale, tutto dev’essere collegato –creando reti di solidarietà e prossimità nei confrontidi coloro che sono segnati da queste patologie», cosìPapa Francesco il primo dicembre scorso di fronteai partecipanti alla Conferenza Internazionale“Droga e Dipendenze: un ostacolo allo sviluppoumano integrale”. Nell’ottica di raccogliere la sfida, l’Associazione Fa-miglie Insieme e la comunità della parrocchia Samzpromuovono il prossimo 16 marzo alle ore 17, in viaSan Giacomo 9, un incontro/dibattito dal titolo “Ca-ramelle dagli sconosciuti - Tornano le droghe, nonstiamo a guardare”, aperto a tutti gli adulti interes-sati. Parteciperanno il direttore di Vita magazine evita.it Stefano Arduini, lo psicanalista junghianoesperto nel trattamento di adulti e minori CosimoSgomma e l’endocrinologa specializzata in “età dellatransizione” ed esperto decennale in medicina di ur-genza Elisabetta Lavezzi. I lavori saranno moderatidalla psicanalista junghiana Laura Ortolani.

S. A.

Ai primi di febbraio si sono intraviste le prime recinzionirosse atte a delimitare le aree d’intervento in cui sa-ranno avviati i lavori del 1° lotto del Progetto esecutivosulle aree di proprietà comunale. Progettati nel lontano2013, finalmente, dopo un lunghissimo iter burocratico,gli interventi di valorizzazione del Parco sono partiti.L’area nord del Parco – la zona A del Progetto – sarà at-trezzata con una piazzola d’ingresso, sedute, cartelli for-mativi e illuminazione. Già ora si intravede il nuovopercorso pedonale, che sarà delimitato da una siepecampestre nel pieno rispetto dell’area forestale di re-cente impianto. Sarà rimodellato il percorso carrabilee saranno create alcune aree di sosta incorniciate dasiepi campestri: una con pergolato e panchine in mat-toni di laterizio, un’altra a prato fiorito, altre ancora aprato con panchine. Quindi saranno messe a dimora di-verse specie arboreo-arbustive tra cui alberi fruttiferinon eduli per rafforzare il patrimonio vegetazionale eil ruolo ecologico. Nel frattempo è stata recintata anchela zona degli orti spontanei presso la Cascina Campaz-zino, dove si realizzeranno 18 nuove particelle ortive di50/60mq, attrezzate con una struttura a pergola, reteidraulica e alberi da frutta eduli. Mentre in quella chesarà l’area didattica con stagno di fronte alla CascinaCampazzino, sono state eliminate le baracche fatiscenticon le ortaglie spontanee e il filare di pini neri, una spe-cie alloctona del tutto incoerente con il contesto pae-saggistico. Termine previsto dei lavori: estate 2020. Perulteriori informazioni sul Progetto: www.parcoticinello.it

Francesca Mochi

Il 16 marzo alla Samz incontro sulla diffusione degli stupefacenti

Tornano le tossicodipendenze non stiamo a guardare

Una mappa del degrado del sud Milano. È il pro-getto Moniterr – Monitoraggio del territorio –lanciato da Gratosoul e Camera Sud Milano e

che ha coinvolto la social street Gratosoglio, Basmettoe dintorni, Nuova Atletica 87, Legambiente e, per i ter-ritori dei comuni dell’hinterland, la scuola agraria diNoverasco.I gruppi di Moniterr del Municipio 5 hanno già docu-mentato la presenza di rifiuti abbandonati in nume-rose aree cittadine, come via Rozzano, Quinto Sole,Valle Ambrosia, lungo la Vettabbia e a Chiaravalle,nelle rogge, nei campi e nei piccoli boschetti delParco Sud e del Ticinello. «Il nostro obiettivo è darealle istituzioni una mappa precisa della situazione deldegrado del sud Milano per indurle a intervenire conpiù decisione – ha spiegato Nino Romeo di Gratosoul,

uno dei promotori di Moniterr – . Allo stesso tempocon Moniterr vogliamo sensibilizzare i cittadini e spin-gerli a tutelare l’ambiente. Come prima restituzionedel lavoro fatto – ha concluso Romeo – il 5 aprile, apartire dalle ore 17, presso la Biblioteca Chiesa Rossa,illustreremo il progetto e il lavoro svolto finora».Per segnalazioni di abbandoni e informazioni su Mo-niterr, scrivere a: [email protected]

A. S.

INTERVENTO A CURA DEL COMUNE DI MILANO

Lavori al Parco Ticinello Moniterr, per un territorio pulitoGli abitanti del sud Milano mappano le discariche abusive

Impariamo a smaltire i rifiuti correttamente, ridurne laproduzione e riciclare gli oggetti che non servono più. È

questo il tema dell’incontro di martedì 12 marzo, alle ore17, presso la Casa delle Associazioni di via Saponaro 20. Ilpomeriggio è promosso dalla social street Gratosoglio, Ba-smetto e dintorni e organizzato da Legambiente, con lapartecipazione di Gratosuol e Nuova Atletica 87. I parte-cipanti sono invitati a portare all’incontro un oggetto dariciclare o buttare.

Martedì 12 marzo

Festa del Riciclo alla Casa delle associazioni

zione. Dopo una lunga e penosa serie di morti peroverdose con il nuovo anno è arrivato un primo si-gnificativo segnale di speranza. Stiamo parlandodella storia (raccontata in un’intervista al Corrierea fine gennaio) di una giovane diciottenne mila-nese che ha iniziato a farsi di eroina a quindici annie mezzo e che dopo essere stata agganciata da unoperatore in servizio al boschetto ha iniziato unpercorso di recupero e disintossicazione. Tra i frequentatori del boschetto, ricordiamolo, unapercentuale di rilievo ha un’età intorno ai 18 anni.Questo dato correlato ai costi da discount praticatial mercato dello spaccio (5 euro una dose minimaper non andare in crisi di astinenza) rappresenta unfattore di rischio di “epidemia” altissimo. Quindiavanti tutta: a Rogoredo c’è una generazione da sal-vare, scongiurando per tempo il rischio di una nuovaecatombe come negli anni ‘90.

Marco Gambetti

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Nuovo corso per il Circolo Arci Francesco Pessinadi Chiaravalle: dopo la chiusura nel 2017, unariapertura con commissariamento tra il 2017/18,

le elezioni di novembre, il Circolo ha un nuovo Consigliodirettivo. Non possiamo negare le difficoltà che la ge-stione del Circolo comporta: il luogo è vetusto, grandigli spazi e tanti i lavori di manutenzione che il Comunedi Milano lascia a totale carico del nostro Circolo, incambio di un considerevole, ma non sufficiente, abbat-timento dell’affitto. Tante le spese di ordinaria e stra-ordinaria amministrazione, che si sono andateaccumulando nei tempi.Ricordiamo gli spazi: il giardino posteriore con l’olmoche ospitò l’Anguriera di Chiaravalle, il campo di cal-cetto, il giardino all’ingresso soleggiato ma rinfrescatoda bellissimi alberi. Sono spazi che attendono solo diessere abitati e ben utilizzati, adatti anche a famiglie,donne, compagnie di varie età, del quartiere e non solo,che vi invitiamo a visitare. Lo spazio bar, una saletta bi-blioteca con molti libri interessanti, wi-fi e possibilità dico-working. Va sottolineato che Chiaravalle sta vivendoun momento importante, ed è al centro di vari progetti.

Sta per chiudere l’evento La Città Intorno, bando diFondazione Cariplo per la rigenerazione dei quartierimilanesi periferici. Tra questi il Corvetto, quartiere belloe difficile, e la nostra Chiaravalle. Con questo bando sono stati rigenerati alcuni spazi delcircolo che hanno poi ospitato da aprile scorso tantispettacoli e concerti, altri eventi di grande impattocome Luminia e la “Notte dei Fuochi” per citarne soloalcuni, tra Abbazia, Parco e Borgo, hanno visto la lucenello stesso periodo. CHIAMO Chiaravalle Mondo, Bando alle Periferie 2018del Comune di Milano, vinto con Casa Chiaravalle, ArciMilano, Action Aid, NoWalls: incontri tra cittadini conun questionario che ha dato risultati interessanti, labo-ratori di comunità, tavolate gioiose tra Arci e Abbazia,fino a giugno 2019. Un Patto di Collaborazione per lacura del Borgo, sta vedendo la luce proprio in questigiorni, sempre con Fondazione Cariplo, Labsus – Labo-ratorio per la sussidiarietà: un “patto cornice” entro cuico-progettare azioni condivise sui beni comuni locali,mettendo attorno a uno stesso tavolo abitanti del quar-tiere, associazioni locali, amministrazione pubblica dilivello centrale e municipale. Le azioni in corso sonotante, per motivi di spazio non tutte citate: si può final-mente dire che per Chiaravalle “il dado è tratto”. E unruolo importante, in un momento come questo, può si-curamente averlo il Circolo Arci Pessina.Seguiteci su FaceBook Arci Pessina, telefonate allo02/5398546, veniteci a trovare per un tè o una tisana,tutti i giorni da martedì a domenica (con possibilità diprovare il nostro “brunch” domenicale); ingresso semprecon tessera Arci.Altre pagine utili su Facebook: Abitanti di Chiaravalle,Casa Chiaravalle, Terra Rinata, Terzo Paesaggio, oppurewww.borgodichiaravalle.org

Tiziana GalvaniniPresidente circolo Arci Pessina

Il “circolo emiliano romagnolo” Arci di via Gio-vanni Bellezza, uno dei sancta sanctorum dellasinistra milanese, un posto fuori dal tempo, en-

clave popolare tra Porta Romana e Porta Ticinese,propone il “pasto buono”. «In sostanza, vogliamo proporre un pasto allo stessocosto del ticket restaurant, 5, 20euro, in dotazioneai lavoratori delle aziende di zona o agli studenti,servito a tavola da un team di ragazzi e ragazze, mi-nimo 6, con certificazione di disabilità o in difficoltà.Il gruppo di lavoro sarà coadiuvato dalla presenza diun educatore – spiega Raffaele Tizi presidente dellacoop. i Talenti –. Vogliamo arrivare a servire un cen-tinaio di persone, sedute in tavolate da 12 in mododa facilitare la costruzione di rapporti sociali; i ra-gazzi che formeranno il team di servizio verranno in-viati da enti di formazione o da comunità per disabiliche già collaborano con noi (qualcuno anche dal car-cere di Bollate e dalla casa di accoglienza Jannacci).Vogliamo far vivere ai ragazzi un periodo di forma-zione lavorativa in un ambiente educativo e allostesso tempo proporre un’idea di ristorazione popo-lare alla portata di tutti». «L’amicizia e la collaborazione con Casa Jannacci, ildormitorio pubblico di via Ortles, ci ha suggeritoanche un’ulteriore azione: “il pasto sospeso” – ag-giunge la presidente Arci Ornella Rigoni –: lavorandosul concetto di povertà, abbiamo pensato che anchechi è in questa situazione può e deve vivere espe-rienze di normalità». Per questo una parte pari al10% dei pasti serviti, verranno offerti a persone bi-sognose attraverso una sorta di crowfunding . Du-

rante le serate organizzate dal Circolo, verrà chiestoai soci (ogni anno più di 10mila persone) di soste-nere il progetto attraverso l’acquisto di un pasto dadonare. Il nome dei donatori verrà di volta in voltacitato in una bacheca interna. I pasti donati ver-ranno comunicati agli enti di accoglienza del terri-torio che li distribuiranno ai loro ospiti. Il pasto al Bellezza sarà semplice e veloce, una sceltafra due primi e due secondi caldi che arriveranno alsocio direttamente dalla cucina, i contorni sarannoa disposizione nel buffet. Ma soprattutto seguirà leindicazioni di una tabella redatta dal nutrizionista,Marco Mereu, per una sana educazione alimentare:«Vogliamo anche praticare e sensibilizzare i socisulla lotta allo spreco. In accordo con l’azienda agri-cola Il Cascinetto, un corner racconterà lo spreco delcibo nell’agricoltura e offrirà la possibilità di man-giare una mela gratuitamente, mela destinata diver-samente a non essere raccolta perché o troppopiccola, o troppo scolorita, o di forma irregolare».«Crediamo che le difficoltà e gli inciampi della vitasiano opportunità per imparare, occasioni per cre-scere e dare il meglio di sé – aggiungono gli ideatoridel progetto –. Alcuni di noi sono arrivati qui da unmondo lontano, altri il mondo lo vedono da dietro lesbarre mentre scontano un errore, altri ancora vi-vono in un mondo tutto loro. In tutto quello chemangi e bevi qui c’è un po’ della storia difficile esplendida di ciascuno di noi. In tutto quello chemangi e bevi qui c’è un gusto in più: quello del tuocontributo alla creazione di valore sociale.”

Elena Bedei

Tante le novità a Chiaravalle

Arci Pessina, un circolo molto familiare nel cuore del Borgo

Al circolo Bellezza si mangia insieme a 5,20 euro e si aiuta chi non ce la fa

Il “Pasto buono” (o buono pasto) per un “circolo” virtuoso

Venerdì 8 ore 18.30 apertura mostra “Ritratti al femminile”opere di Stefania Gillera e Fiorella Donzelli, ore 20 buffetfreddo; ore 21 “Sembrate sorelle” testo e regia di Marco Ghir-landi. È la storia di due donne apparentemente diverse perscelte di vita ma simili nel loro coraggio e nella loro fragilità.Dall’adolescenza alla maturità, attraverso un tumultuoso ‘68,tra aspirazioni borghesi e lotte operaie. Buffet al costo di euro10, ingresso libero con tessera Arci.Sabato 9 ultima giornata di Carnevale: dalle 18.30 “BladeRunner” a seguire cena collettiva spettacolare e dalle 22 di-scoteca con DJ Giò, con musica di tutti i tempi e di tutti glispazi, anche a richiesta. E siccome è Carnevale se venite in

maschera siete i benvenuti, premio per la maschera migliore!La serata è una delle azioni del progetto “La città intorno”#Nuovi paesaggi culturali di Fondazione Cariplo, Comune diMilano, terzo paesaggio, Federgat / Teatri del Sacro e Arci Mi-lano.Domenica 10 marzo ore 10,30, colazione con l’autorePaolo Pasi presenta “Antifascisti senza paura”; introduceGianni Zuretti a seguire brunch.Domenica 17 marzo ore 15 tarantelle del Reventino e Ca-tanzarese, laboratorio di ballo a seguire ore 20 cena a tema;ore 21.30 concerto e ballo, per informazioni su costi e pre-notazioni telefonare al 328 7583237.Sabato 30 marzo alle 21.30, discoteca anni 70/80 semprecon DJ Giò.

Il programma di marzo

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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������ANNO XXIII NUMERO 03 MARZO 2019 ������� �������������������������������������������������� ������������������������������������������� 5

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La cooperativa “I sei petali”, specializzata in attività fi-nalizzate all’inserimento lavorativo di donne che esconoda percorsi di violenza di genere, svolge ogni giovedìpresso la sede del Municipio 5, in via Tibaldi 41 – 1° piano– un servizio di ascolto e assistenza alle donne. Lo Spor-tello Aiuto donna, operativo dalle ore 9,30 alle 12,30, for-nisce sostegno e accompagnamento alle donne chesubiscono violenze e maltrattamenti fisici e psicologici.L’accesso è libero, per contatti [email protected] o 3665273726. Al pomeriggio, dalle ore15 alle 17, è attivo lo Sportello di Orientamento al Lavoroper donne. Anche in questo caso l’accesso è libero ed èpossibile scrivere a [email protected]

L’affiliato dell’agenzia Gruppo Europa di Mi-lano Giambellino di via Brunelleschi 3, dot-tor Felice Piscitelli, ha fatto suo un progettoambizioso: fare la differenza sul territorio,unendo l’esperienza acquisita come consu-lente nel settore legale, fiscale e immigra-zione a un impegno personale su temi socialie di attualità. «Ci attiviamo per risolvere aiproblemi quotidiani dei cittadini, comemicro realtà da portare a modello per lacreazione di uno sportello unico al serviziodegli abitanti del territorio e, non ultimo,come realtà imprenditoriale che può contri-buire ad attivare l’occupazione, anche giova-nile». L’attività è organizzata in 5 areeprofessionali.Migranti - Consulenza e assistenza per tuttii casi di ingresso e permanenza all’estero e

in Italia.Viaggiatori - Consulenza e assistenza vistiper e da tutti i Paesi del mondo.Famiglie - Consulenza e assistenza alle fa-miglie con personale domestico.Aziende - Consulenza alle aziende con per-sonale estero e viaggiante, certificazioni dilegge.Altri servizi - Assistenza legale, traduzioni,730, Isee, assegni familiari, disoccupazioni,assegni di accompagnamento, servizi di Cafe patronato. «Per persone anziane con difficoltà motorie– ha spiegato Piscitelli - il Caf garantisce unservizio straordinario di consegna a domici-lio per firma e verifica pratiche»

Per ulteriori informazioni tel 02 8396 9624

GRUPPO EUROPA, CAF CONSULENZA A 360°

Se serve, anche pratiche a domicilio

PIAZZA ABBIATEGRASSO: PARKING E DISTRIBUTORE PRONTI PRIMA DELL’ESTATE

Aprile, riapre l’incrocio di via Boifava

AL MUNICIPIO 5, CON LA COOP “I SEI PETALI”,CONTRO LA VIOLENZA E PER IL LAVORO

Un aiuto alle donne

ENTRO MARZO, 3 PENSILINEA ENERGIA SOLARE

In via Baroni Energia solare per 3 delle pensilineAtm di via Baroni, ma solo per tre.I lavori saranno effettuati entromarzo, consentendo alle fermate dipoter accendere le luci durante leore notturne, i display elettroniciche informano in tempo reale suitempi di attesa e sulle variazionidel servizio. Per le due rimanenti,all’altezza dei civici n.42 e 188, nonsi potrà fare l’installazione dei pan-nelli sino a nuove decisioni di Atm.

Claudio Muzzana

Lo scorso anno, la Cooperativa sociale Bonaventura ha vintoil bando del Municipio 6 per la gestione (durata 10 anni)del parco e delle strutture esistenti. Le linee guida impe-

gnano il gestore a realizzare importanti interventi sull’edificiodel bar esistente, quali: il rifacimento del tetto, la ristrutturazionedegli attuali bagni, di cui uno attrezzato per persone con disabi-lità. I lavori saranno fatti in autunno-inverno per non disturbaretroppo gli utenti.La cooperativa, fondata nel 2012, gestiva la bir-reria di via Zumbini, nel complesso del Villaggio Barona. Da pochimesi si è trasferita a Buccinasco, dove abbiamo incontrato il pre-sidente Fabio Diana. Ci ha detto che l’apertura del Parco saràgarantita dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19,00, ma in estate

pensa di organizzare anche la pausa pranzo per utenti e lavora-tori della zona. Riattiverà i 4 campi bocce coperti e, giacché sonoregolamentari, si potranno organizzare vere e proprie gare, anchenel circuito internazionale. Un domani, coprendo occasional-mente i campi, si potrà avere uno spazio calpestabile per eventie ballo. La convenzione impegna la cooperativa a organizzarecome minimo tre eventi l’anno per anziani, disabili e famiglie conbambini. Il programma presentato al Municipio 6 prevede anchealtre iniziative di aggregazione sociale. Nel parco sarà aperta unaciclofficina, gestita assieme a un’associazione di giovani. Sarà at-tivato un servizio di “portierato di quartiere” per le famiglie, conil coinvolgimento della cooperativa di servizi “La Bottega” che haa disposizione per gli interventi, un pool di artigiani e giovaniprofessionisti (idraulici, elettricisti, fabbro, falegname). Nellabella stagione, saranno organizzati eventi musicali all’aperto peri giovani, concerti di musica classica, feste di compleanno e aper-tivi sotto la voliera dell’anfiteatro, e anche partite di basket sulcampo esistente. Le prime attività inizieranno in primavera, tramarzo e aprile, L’intenzione è di fornire un rinnovato luogo di ag-gregazione, già molto apprezzato nel quartiere, ampliando l’of-ferta sociale, culturale e ricreativa.

Claudio Calerio

Secondo quanto affermato da MM i lavori per la realizzazione del parcheggio di piazza Ab-biategrasso dovrebbero vedere i primi completamenti nelle prossime settimane. Per inizioaprile è infatti prevista la smobilitazione una prima parte del cantiere, che renderà possibilel’uso dei marciapiedi e dell’isola pedonale. Nella seconda metà di aprile è prevista la riaper-tura dell’incrocio tra va Boifava e via Dei Missaglia (lato via Dudovich). La fine dei lavoriper il parcheggio invece è prevista per fine primavera. Sono iniziati anche i lavori per la rea-lizzazione del contestato distributore, il cui termine è previsto nel giro di 2-3 mesi. La dispo-nibilità generica per un possibile suo spostamento, data nei mesi scorsi da Q8 al Comune,non ha avuto seguito, così come non è arrivata dal Tar nessuna richiesta di sospensiva deilavori, come aveva paventato il comitato dei residenti che si opponeva al distributore. Com-pletata invece la messa dimora del primo lotto di piante sullo spartitraffico di via Boifava(lato Teatro Ringhiera), a compensazione del verde tagliato per fare posto al parcheggio.

Claudio Muzzana

Nuova Gestione assegnata alla Cooperativa Bonaventura

Rilancio del “Parco Pippo Saporito” di via Tobagi

Sono lì, da 9 anni, sotto un cortile interno in via Neera 15,nel cuore popolare dello Stadera, chiusi con un catenac-cio. Sono i 29 box di Aler, realizzati all’epoca delle ristrut-

turazioni dell’intero quartiere, e mai venduti. Una situazione diabbandono e spreco di soldi pubblici, a cui il consigliere comu-nale Aldo Ugliano, assieme ai consiglieri di Municipio 5 NataleCarapellese e Michela Fiore, vogliono porre fine. «Si tratta diimmobili chiusi da anni, che così come sono non servono anessuno, anzi portano degrado – spiega Aldo Ugliano – Perquesto abbiamo preso contatti con don Walter, parroco diSanta Maria in Chiesa Rossa, per chiedere se poteva esserecoinvolta in un’eventuale gestione dei box, l’associazione Al-veare, che ha sede presso la chiesa, e aiuta persone fragili edisoccupate, coinvolgendoli in piccoli lavori. Avuta la disponi-bilità, ci siamo mossi». È partita dunque una lettera all’asses-sore alla Casa di Regione Lombardia Stefano Bolognini con unaproposta di affidamento temporaneo all’associazione.La vicenda dei box e dello spreco di denaro conseguente ha in-dotto, i tre consiglieri a presentare venerdì 1 marzo un espostoalla Corte dei Conti per danno erariale nei confronti di Aler. Neldocumento indirizzato ai magistrati contabili oltre alla vicendadei box sono state denunciate anche altri episodi di sprechi suimmobili Aler, che si trovano nel raggio di qualche centinaia dimetri. Si tratta dello studentato di via Barrili, della Rsa di via

Barrili/via Neera, entrambi chiusi da anni, e dello studentato divia Muzio Attendolo Sforza 8 (6 piani, 56 appartamenti, 3 negozi36 posti auto e 18 box). Quest’ultima vicenda è paradigmaticadello sfascio di Aler. L’immobile, di proprietà di una società dellagalassia Ligresti, è stato acquistato nel 2010 da Asset, società diAler, per quasi 13 milioni di euro. Da allora è abbandonato e anulla sono valsi i tentativi nel 2015 di rivenderlo a circa 6,5 mi-lioni di euro, metà del valore di acquisto.Per uno scherzo del destino (leggi Lega) l’esposto, che chiedeconto di uno spreco di denari pubblici per circa 15 milioni dieuro, arriverà sulla scrivania dell’avvocato Domenico Ippolito,tornato nel gennaio scorso a dirigere Aler Milano, su indicazionedel presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. Ruolo que-sto già ricoperto dal 1999 al 2013: esattamente l’epoca delle vi-cende che saranno oggetto di valutazione dalla Corte dei Conti.

Stefano Ferri

L’idea: «Diamoli in gestione all’associazione Alveare che aiuta persone in cerca di lavoro»

29 box da riaprire in via NeeraConsegnato anche un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale su questo e altri immobili

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Segue dalla primaNelle interviste è sempre così dolce, tranquillo, con-ciliante (“il giudizio sulla musica è soggettivo”, ri-sponde a Salvini che dice di preferirgli Ultimo),positivo (“quando sento parlare di differenze mi fastrano: sin dalle elementari sono stato abituato adavere compagni di tante nazionalità diverse”): e nonè una posa. Del resto chi l’ha detto che i giovani delGratosoglio (ma lui oggi abita molto vicino al quartieredelle Torri Bianche, per la precisione al Basmetto)come di altre periferie cittadine, devono per forza es-sere dei “ragazzi senza sogni” (come dice don GiovanniSalatino, vicario parrocchiale di San Barnaba in Gra-tosoglio), dei ribelli o, peggio, potenziali pericolosi in-dividui attratti inesorabilmente dalla droga e dallacriminalità?Certa stampa e alcune tv locali, in queste settimanehanno descritto in modo spregiudicato il Gratosoglio,ne hanno (s)parlato come di una realtà degradata eirrecuperabile… E invece? Invece i nostri quartieridel sud Milano hanno anche un’altra faccia della me-daglia, molto positiva: brulicano di associazioni di vo-lontariato, di impegno sul territorio, di parrocistraordinari che non smettono mai di tenere alta l’at-tenzione sul pericolo, quello sì sempre presente, di ab-bandono all’illegalità soprattutto da parte dei giovani.E non solo, come vedrete nei due articoli qui a destra,nella nostra periferia c’è anche un fermento artisticodi grande qualità, che si sta lentamente ma luminosa-mente (per stare in tema) affermando. Auguri dunque a Mahmood, già lanciatissimo nelmondo dorato della musica nazionale (lo sapete cheha già lavorato come autore per Mengoni e FabriFibra?) e presto internazionale, e che noi di Milanosudintendiamo incontrare, nell’attesa che torni presto dallancio del suo nuovo album in giro per l’Italia. Che forte sarebbe organizzare un grande concerto alGratosoglio! Pensaci Alessandro…E auguri di una bella affermazione anche ai tanti gio-vani artisti, come i writer raccontati nell’intervista diClaudio Calerio all’avvocato Domenico Melillo, in arteFrode, e ai musicisti – presentati da Jon Casablanca(un’autentica scoperta per noi del giornale) – che ren-dono ricco, attraente e sempre meno emarginato que-sto grande e laborioso “spicchio” di Milano(Sud).

Giovanna Tettamanzi

Dalle zone 5 e 6 sono usciti nomi affermati come quello di Ghali, (t)rapper di successo. E oggi, accanto alle “buone vibrazioni” di cantanti e musicisti, emergono...

Brilla la stella del giovane Mahmood. E, con lui, ecco altri...

Il successo di Ghali aveva già acceso un pro-iettore sulla vivacità musicale delle periferiemilanesi (nel suo caso, Baggio e Zona 6). In

questi giorni invece il rumore scaturito dalla vit-toria di Mahmood al Festival di Sanremo 2019sposta i riflettori sulla Zona 5 e in particolare sulquartiere Gratosoglio. Un quartiere tranquillo,con gli stessi problemi di una via Washington o di unavia San Marco. Forse anche meno di corso BuenosAires. Qui la scena musicale non si limita ai generi me-tropolitani hip-hop e trap, che pure hanno visto tran-sitare da questa zona rime illustri, come ad esempioquelle di Fedez. Crescono sani e belli, artisti comeGratosoul (nomen omen), che produce Tech Houseastratta che suona nelle radio dei negozi. Oppure JL& Afterman, produttori di House Music che sono stati4 volte n.1 nelle classifiche di Beatport e Traxsource,e tuttora sono nella top 100. O ancora, Elisa Pooli, chemacina milioni di visualizzazioni su Youtube con lecanzoni per bambini e che registra i suoi successi alRonchetto delle Rane, di fronte al “Grato”. In ambitotradizionale, Nico Cornacchione è un cantautore dirazza, anche lui di queste parti. E non mancano studidi registrazione, sale prova, istituti statali e scuole pri-vate di musica.«Oggi la musica è prevalentemente elettronica e perprodurla basta poco: un pc, un paio di cuffie, una ca-meretta magari proprio nelle torri di via Saponaro –spiegano JL & Afterman, il duo internazionale chesforna i propri successi tra le risaie del Parco del Ti-cinello –. Questa semplicità nella produzione ha com-portato una proliferazione di artisti e di etichetteindipendenti. E Internet ha fatto il resto, moltipli-cando troppo di tutto. L’effetto collaterale è che il saltodi qualità passa per un investimento economico senzagaranzia di riuscita. È una barriera d’ingresso perqualsiasi giovane talento senza budget. Anche noi al-l’inizio eravamo in questa situazione e siamo stati co-stretti a districarci tra mixaggio, mastering, socialmarketing, contratti, distribuzioni digitali. Abbiamo

risparmiato soldi, ma abbiamo impiegato anni e perfortuna erano altri tempi. Oggi spesso gli artisti nonsono ancora maggiorenni, la qualità della produzioneè una pretesa, la fanbase sui social è obbligatoria. Ela lentezza stritola».Gratosoul svela la ricetta che gli ha permesso di risol-vere il problema molto velocemente: «Il pubblico noncompra più i dischi, li ascolta gratis su Youtube. Eccoperché le piattaforme di streaming sono un veicolostraordinario: sono un’alternativa economica a You-tube e non costringono a sentire gli spot. Gli artistinon colgono questa evoluzione, perché ognuno sognadi diventare Ronaldo e si guarda dagli altri. Se tutti gliartisti del solo quartiere Gratosoglio fossero in gradodi condividere la stessa strategia, la stessa fanbase, lostesso coordinamento, potrebbero muovere le monta-gne. Non tutti sono Ronaldo... ma giocando in unaserie minore, qualcuno ha la possibilità di diventarlo,gli altri comunque ottengono la soddisfazione di ve-dere i propri dischi in classifica e avere l’indipendenzaeconomica. Inizialmente mi sono rivolto a una parroc-chia della zona per aggregare altri artisti e magari con-dividere spazi e strumenti, ma i miei interlocutorierano a digiuno in materia e non mi seguivano. Poi hocercato di fare da solo, ma la mia assenza dai socialera un grandissimo handicap. Un anno fa Milano-Nights ha installato il suo quartier generale in via deiMissaglia e assieme a loro sono riuscito a raggiungerei miei obiettivi». MilanoNights è un’etichetta discografica indipendentenata in Zona Sud, proprio per dar voce ai ragazzi diperiferia che non hanno alcuna competenza, se nonle idee. È stata creata per condividere i fan, muoversi

all’unisono, accelerare i processi produttivi grazie al-l’uso “spinto” dell’informatica. La concorrenza non ècomposta dagli altri artisti, ma dal mercato discogra-fico: il mercato conta proprio sulla mancanza di col-laborazione tra le persone, che rende gli artistiindifesi, manipolabili e quindi sfruttabili economica-mente. Il fondatore, di matrice cattolica e civica, au-spica il coinvolgimento delle istituzioni come ilComune, che qui in Zona 5 ha la sezione musicaledelle scuole secondarie. Ma anche della Chiesa e delleassociazioni no-profit, che in zona brulicano. Invecela mancanza di corporativismo, complice anche l’igno-ranza in materia musicale contemporanea, non offreai ragazzi della nostra zona l’occasione di avere spaziattrezzati al di fuori della cameretta, o più banalmenteun luogo di aggregazione dove imparare a realizzare ipropri sogni. «Dopo un anno di attività abbiamo 5 ar-tisti e appena 7000 fans su Facebook – spiega il fon-datore –. Ho montato questa macchina da solo, neltempo libero, postando sui social, organizzando la se-greteria e producendo la musica. Oggi tutti i nostri di-schi hanno raggiunto almeno la Top20 su Beatport egli artisti ricavano uno stipendio dalla nostra attività.Immagina se fossimo stati in 10 a organizzare e aves-simo avuto 50 artisti… ma le dimensioni di Zona 5 misuggeriscono che possiamo fare 100 volte tanto».Insomma, al Gratosoglio non mancano idee, ambi-zione, capacità esecutiva. Mahmood, MilanoNights,gli artisti emergenti sono l’esempio che i risultatisono alla portata di tutti. L’auspicio è che sia raccoltala chiamata all’unità e alla coesione e che il Grato-soglio possa diventare il Polo Europeo della MusicaElettronica!

Elettronica, Hip hop, trap, house music: il ricco panorama del sud Milano

di Jon Casablanca

Il modo migliore per conoscere la Cascina Battivaccoè raggiungerla in bicicletta dalla via Barona e da quiproseguire a piedi lungo le stradine che costeggiano

i campi del Parco delle Risaie. Da maggio a ottobre laCascina organizza visite guidate in collaborazione conl’Associazione Parco delle Risaie, per far scoprire il ter-ritorio e le meraviglie nascoste come la Chiesa di S.Mar-chetto. Al ritorno si possono degustare, sotto il porticatole delizie dell’azienda, tra cui il risotto con il più pregiatodei risi, il Carnaroli.L’ambiente della fattoria rispecchia le caratteristichedelle cascine della bassa milanese: mura antiche con

Cascina Battivacco, il gioiello che non ti aspetti alla periferia sud di Milano

l’ingresso carraio, fabbricati disposti attorno a unacorte, tra cui le stalle per i bovini di razza Limousine,i porticati per il fieno e le rimesse per i carri, i magaz-zini, la casa padronale e gli alloggi per l’agriturismo.La

Cascina Battivacco risale al XII secolo e la sua storiarispecchia la tradizione rurale del territorio. Da mo-nasterium de Bativachia e cascina di proprietà del-l’Ospedale Maggiore di Milano, da quattro generazioniè condotta dalla famiglia Fedeli. È accreditata con ilmarchio “Produttore di Qualità Ambientale” dal ParcoAgricolo Sud Milano grazie alle tecniche tradizionalied ecocompatibili, tra cui il protocollo di lotta inte-grata. La bottega, aperta da giovedì a sabato, ore 10-12 e 15-18:30, rappresenta l’anima della CascinaBattivacco: sana alimentazione, rispetto della fertilitàdella terra, buone pratiche contadine e sostenibilità.

La vendita diretta permette prezzi contenuti. Diversele varietà di riso pregiato: Carnaroli Classico, Arborio,l’aromatico Egeo, il nero Otello. La newsletter settimanale aggiorna la lista dei pro-dotti, indispensabile per prenotare tagli di carne Li-mousine e altri prodotti genuini. Cascina Battivacco èFattoria Didattica e Centro di lezioni yoga all’aperto(23/3 Open Day di primavera, Yoga su Misura e 13/4Yoga su Misura per la Menopausa). Contatti: www.cascinabattivacco.it

Francesca Mochi

Page 7: Vince Zingaretti “Diamanti” di periferia Lotta a 360 ...dicola. Ma ha avuto una effimera capacità di infatua-zione. In fase di esaurimento. L’acchiappacolpe Ora, mentre il governo

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������ANNO XXIII NUMERO 03 MARZO 2019 ������� �������������������������������������������������� ������������������������������������������� 7

...altri nuovi artisti, writer, graffitari, creativi

... “diamanti” di periferiaUn writer, dal quartiere Barona alla Camera dei Deputati

La Barona è uno dei quartieri della periferiasud di Milano, dove sono cresciuti negli anni di-versi writers, alcuni sono diventati importantiartisti della comunità milanese e nazionale.Perché proprio la Barona? Lo abbiamo chiestoall’avvocato Domenico Melillo (in arte Frode)«Prima di tutto era un quartiere con tanti muriabbandonati, quindi c’era la possibilità di dipin-gere e appropriarsi anche di spazi spesso liberi.Inoltre è un posto dove i luoghi di socialità sonospesso a connotazione creativa, dal campettoda basket fino alla parrocchia un tempo, oggi ilconcetto è esteso anche a studi professionali,università, showroom e associazioni dedicate.Anche la presenza di tanto associazionismo inun tessuto prevalentemente popolare, ha favo-rito lo sviluppo del mio percorso proprio quipiuttosto che altrove. Personalmente ho avutoun allontanamento dal quartiere durante glistudi. Ma negli anni dell’università sono ritor-nato. Venivo coinvolto in corsi di graffiti per iragazzi, nel doposcuola alle scuole medie e neilicei, oltre agli spazi dell’oratorio estivo, doveinsegnavo a tanti ragazzini. Tutto ciò mi ha in-trodotto in una dimensione umana sociale eprogettuale legata a frontiere di disagio. Dallazona poi ho cominciato a spostarmi in tanti altriluoghi, ad esempio col progetto Sarajevo, nellaex Jugoslavia. Non avendo bombolette, con ibimbi orfani di guerra, unimmo pezzi di cartaattaccandoli su un muro e con pennarelli e ges-setti realizzammo la parola “pace” con un arco-baleno».

Dove hai realizzato murales in zona?«Dipinsi la mia prima hall of fame in via Tosi,poi un’altra in via Venosta. Ma negli anni ‘90 ri-

cevevamo insulti e minacce dagli abitanti echiamavano la polizia. Insomma, anni luce ri-spetto ad oggi. In zona nel 2013 realizzai il murocon la Partigiana al Barrio’s in Piazzale DonnePartigiane (foto in basso a destra). Mio ancheil San Cristoforo con Gesù che costeggia il Na-viglio Grande a fianco dell’omonima chiesa. Altrimiei interventi piuttosto significativi si trovanoin Viale Famagosta 61 o in Via Bordighera 35.Se siete nei paraggi, vi invito ad andarli a vederedal vivo, molto meglio!»

Però in città continuano a comparire “imbratta-menti” sui muri delle case: che fare?«Diciamo che il writing nasce illegale e non èpossibile disconoscerne la natura più autentica.Il concetto di “tag” attrae i giovani sia per l’adre-nalina sia per la voglia di evolvere uno stile per-sonale e autentico, ma generalmenteinserendolo in un percorso sovversivo. Il writingnon è una “banale forma d’imbrattamento”,bensì una cultura e un concetto proprio, legatoall’evoluzione della lettera. Detto ciò, sono con-vinto che innescare il circolo “virtuoso” dellacompetizione per migliorare le nostre città, vor-

rebbe dire anche invogliare molti writers a con-tribuire in maniere prolifica».Sei andato a Montecitorio con il deputato ErasmoPalazzotto (Leu) per proporre la modifica dell’at-tuale norma “anti-writers”: ci spieghi com’è andata?«Da tempo volevo agire su questo fronte. Il mo-mento è arrivato in concomitanza della con-ferma in Cassazione della pena detentivaapplicata con condanna a un mio assistito wri-ter. Insieme col “Collettivo Wiola”, abbiamo pro-mosso un “manifesto” che denunciasse questaderiva autoritaria. Contattammo il parlamen-tare Erasmo Palazzotto di Leu, che si dimostròinteressato ad appoggiare la proposta di modi-fica del reato da me nel frattempo predisposta.Abbiamo presentato il disegno in sala stampadella Camera dei Deputati il 12 febbraio scorso,insieme con il giornalista Andrea Cegna e ac-compagnati da Ivan il poeta, entrambi di Wiola.La proposta mira a derubricare il reato d’imbrat-tamento da delitto in contravvenzione, la com-petenza passerebbe per effetto dal Tribunale alGiudice di Pace; eliminando inoltre l’attualeforma di procedibilità d’ufficio, salvo che perbeni d’interesse culturale e artistico, si avrebbeun sostanziale cambiamento dell’attuale im-pronta inquisitoria».

di Claudio Calerio

Murales Luci ed ombre nel Creato (Frode in collaborazione con il collega Giuseppe Siniscalchi).

Lo scorso 28 febbraio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella,ha inaugurato l’Anno Accademico 2019-2020 dello Iulm, l’Università diLingue e Comunicazione che si trova in via Carlo Bo, in zona Romolo. Nelsuo saluto, il presidente ha parlato dell’Europa e dell’amore per la cultura,che è amore per se stessi, amore per il futuro, il proprio e quello comune,invitando gli studenti a non essere prigionieri del presente. Prima dell’in-tervento del presidente Mattarella è intervenuto il Giovanni Puglisi, pre-sidente del CdA dello Iulm, che ha ricordato i 50 anni dalla fondazionedell’Ateneo, le scelte politiche e accademiche, le due anime, quella ma-nageriale e quella umanista, che insieme hanno portato al successo. L’in-tervento del rettore Gianni Canova ha sottolineato che lo Iulm vuoleformare laureati, capaci di gestire il cambiamento dovuto alla rivoluzionetecnologica e digitale, a formare la classe dirigente per l’Italia. Ha denun-ciato come il nostro Paese abbia il più basso tasso di scolarizzazione d’Eu-ropa. Ha aggiunto che non c’è democrazia politica se non c’è democraziaculturale, della competenza e della conoscenza. È intervenuta anche Mar-tina Bosin, rappresentante degli studenti in Senato Accademico. Infine èstato consegnato al cantautore Roberto Vecchioni, un diploma ad honoremnel master in Arti del racconto, come riconoscimento della sua carrierapoetica e musicale che dura da altre mezzo secolo.

Claudio Calerio

Cerimonia per i 50 anni dalla fondazione dello Iulm

Mattarella ai giovani: «Non siate prigionieri del presente, si crei futuro»

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Il travaglio del popolo albanese

ANNO XXIII NUMERO 03 MARZO 20198 • Inserto • Inserto Gps - A cura dei Giovani Pubblicisti Stranieri

Albania 1991 - 2019, trent’anni di democrazia e sogni infrantidi Marsela Koci

Era il 20 febbraio del 1991.Sul boulevard del quartiere Çele-pias camminavo fiera e orgogliosadi mio padre, presa per mano damamma e zia. Quel giorno era spe-ciale. Non c’era tanta gente perstrada, un venticello leggero pri-maverile soffiava sui miei capelli.Ero piena d’emozione e il cuore mibatteva rapidamente, quel giornoera arrivata la democrazia!Mio padre è uno di quei giovaniragazzi che si sono battuti tantoper vedere quel giorno. Tutto sisvolge a Tirana: grandi proteste,grande manifestazione, oggi hanno abbattuto l’ultima statuadel dittatore Hoxha, e mio padre era lì, in piazza. Avevo appena10 anni. Tutto l’inimmaginabile e l’immaginabile che mi ave-vano raccontato adesso era lì, a portata di mano, bastava solovolerlo. Poco tempo dopo, ricordo che un giorno io e la mia amica Vali,con la quale giocavo sempre nei prati delle colline di fichi se-colari, siamo andate come ogni volta a rinfrescarci nei canalid’irrigazione d’acqua del nostro quartiere. Ci togliemmo lescarpe e le calze, alzati i pantaloni, ci siamo sedute vicino al-l’una l’altra e ci siamo guardate in faccia, senza parlare, con ipiedi nell’acqua. In quel momento, abbiamo capito che qual-cosa stava cambiando.In effetti, da quel 20 febbraio del ’91 tutto cambiò: da alloranon siamo più andate a giocare e a raccogliere fichi insieme.Si era verificata la più grande devastazione di terreni agricoli.Quella era la democrazia?! Mia mamma era rimasta senza la-voro e mio padre, che faceva il veterinario, anche. Tutto chiuso,tutto distrutto, tutto rubato! Migliaia di albanesi riversati sullecoste di Durazzo a riempire le navi che partivano per Italia,l’America degli albanesi. Tanti presero la strada per le monta-gne della Grecia, altri si rifugiarono nelle ambasciate. Eranogli anni della rivoluzione, del cambiamento. L’anno in cuicadde anche il Muro di Berlino. Ascoltavamo musica rock intv: gli Europes, gli Scorpions e gli AC/DC risuonavano da ogni

balcone o finestra di casa, comemai si erano sentiti prima. AlFestival di musica albanese siesibivano ragazze in minigonnae giovani artisti che suonavanola chitarra, indossavano oc-chiali neri, giacche e pantalonidi pelle, avevano i capelli lun-ghi. Ci fu anche il boom deigruppi rock albanesi, alcuni tut-t’ora esistenti. Io amavo I Thedreams, i West side family, IRedon Makashi e i Boys.Quando mio padre andò in Gre-cia per 10 giorni, al suo ritornotutto il quartiere venne a salu-

tarlo. Tutti volevano sapere cosa avesse trovato dall’altra partedel confine, che gente, quali fossero le loro abitudini, cosamangiavano, come vedevano gli albanesi!A quasi 30 anni da quella rivoluzione cosa rimane a noi, bam-bini negli anni ’80, adolescenti nei ’90, genitori nel 2000? Cosaracconteremo ai nostri figli, alle generazioni che ci succede-ranno? Sta a noi essere testimoni con obiettività. Noi che ab-biamo lasciato il nostro Paese a ogni costo e lo abbiamoaffidato a chi avrebbe dovuto ricostruirlo, ma così non è stato.L’Albania è stata spogliata delle mille risorse che aveva, ven-duta da individui senza scrupoli, che hanno ridotto in una con-dizione molto simile alla schiavitù chi è rimasto. Non c’è statonessun eroe albanese del calibro di Thomas Sankara, ErnestoChe Guevara o Josè Martì: nessuno di loro è stato mai men-zionato, né studiato, perché era di sinistra, perché dovevamoallontanarci dalle ideologie che per 50 anni avevamo chiamatodittatura. Ma la dittatura si è ripresentata in forma diversa,imposta a un Paese senza gente. La dittatura della proprietàprivata, dello sfruttamento senza scrupoli del bene comune.Un Paese dove le montagne franano, perché saccheggiate dapoche imprese, spesso di un unico proprietario che sta sempreai vertici della politica albanese. La pace violata di questi 30anni di “finta democrazia”, di quel consumismo di cui mi par-lava mio nonno, dicendo: “il capitalismo vi mangerà non solola carne, ma anche le ossa!”. È questa la democrazia?

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di Vidal Isaac SilvaIl 2 marzo sono stati chiamati in piazza tuttigli uomini di buona volontà, senso civico egrande amore per il nostro paese. Con lo slogan“Prima le persone” migliaia di cittadini hannomanifestato per l’uguaglianza di diritti.Un’uguaglianza che la politica in questi ultimitrenta anni ha sempre meno saputo interpre-tare. Condivido pienamente i valori di questagrande manifestazione, ma ritengo doverosochiedersi se è questo il modo giusto per far sen-tire le voci di chi, come me, è arrivato in questopaese per costruire una nuova vita. Avendo vis-suto in Italia per 30 anni ammetto che sembraun’altra forma mascherata per dare linfa a unacerta politica e a certi personaggi politici, cheho visto speculare sempre in nome dei mi-

granti, in nome dei poveri, in nome dei dispe-rati, dei senza lavoro, dei senza tetto ecc. “Certamente, prima le persone” dovrebbe es-sere al centro di ogni stato civile. “Certamente,prima le persone” senza fare distinzione di ori-gine o contesto sociale, senza diseguaglianza,ma soprattutto senza ipocrisia politica. Ognigiorno vediamo spendere migliaia, per non diremilioni, di parole che rimangono tali. Sorge na-turale allora una domanda: le nostre classi po-litiche vogliono veramente passare dalle paroleai fatti? “Certamente, prima le persone” trovala sua ragione di esistere in primis nella re-sponsabilità individuale e poi in quella collet-tiva di tutti noi, per mettere al centro lepersone e il rispetto dei diritti di tutti/e. Con-cretamente e senza pregiudizi di sorta.

di Sabrina Delgado«La cultura è una lingua unica che uniscetutte le nazioni». Queste sono le parole con cuila poetessa Moldava Doina Strulea ha spiegatocome sia possibile che quattro nazioni con lin-gue diverse possano lavorare uniti per unostesso obiettivo: «far conoscere e trasmetterele loro tradizioni». L’occasione è stata la terzaedizione del festival “Primavera dei Balcani inbianco e rosso”, svoltosi il 23 febbraio al Camdi corso Garibaldi e che ha visto la partecipa-zione di nuovi milanesi, nati in Bulgaria, Ro-mania, Moldavia e Macedonia. Moltissime lepersone che hanno affollato il Festival, tra diloro anche i consoli generali di Bulgaria TanyaDimitrova e di Romania Iulie Kiseleff, chehanno ringraziato tutti i presenti, in partico-lare i genitori che hanno portato i loro bam-bini, perché in questo modo è stato possibile“trasmettere le tradizioni delle loro famiglie”.

Durante il festival sono stati realizzati e distri-buiti i Martenitza, bracciali e bambole di lanao cotone rigorosamente fatti a mano con deifili rossi e bianchi, considerati di buon augurio.Una delle tradizioni più antiche e popolari diqueste quattro nazioni. Sono intervenuti, inrappresentanza delle istituzioni milanesi, laconsigliere comunale Diana De Marchi, pre-sidente della Commissione Pari opportunità ediritti civili di Palazzo Marino e il giovane as-sessore alla Cultura del Municipio 1 Luca Fo-schi. Entrambi nei loro saluti hanno ricordatol’importanza che hanno iniziative come que-sta, necessarie per rafforzare i legami e con-tribuire all’integrazione tra i diversi popoli cherisiedono nel territorio e che con grande spi-rito cittadino ne fanno ora parte. «Perché -come ha detto l’assessore Foschi - Milano sache per crescere deve integrare le culture,deve includere le diverse nazionalità”.

Tirana, febbraio 1991, l’abbattimento della statua di Enver Hoxha.

CONTROCANTO ALLA MANIFESTAZIONE PEOPLE DEL 2 MARZO

“Prima le persone” ma senza ipocrisia

CON I MILANESI BULGARI, RUMENI, MOLDAVI E MACEDONI

Primavera dei Balcani al Cam Garibaldi

La testimonianza

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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������ANNO XXIII NUMERO 03 MARZO 2019 ������� �������������������������������������������������� ������������������������������������������� 9

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Salvatore Nazzaro, primo coman-dante della Stazione dei Carabinieridi Milano Gratosoglio, inauguratacon il suo arrivo nel luglio del 2002,lascia in questi giorni l’incarico cheha così ben svolto per 17 anni, sia dal

punto professionale che umano. Perla sua dedizione, per la sua sempli-cità, per la sua cordialità, pazienza,lungimiranza, professionalità, umiltà,vicinanza ma, soprattutto, per la suagrande e straordinaria umanità la

ringraziamo per aver servito il nostroquartiere con sacrifici e a esclusivobeneficio della nostra collettività.Le auguriamo il meglio per la suanuova esperienza. Grazie.

Lettera firmata

C’era una volta una strada, chedai confini di una grande città,dopo molte peripezie, traffico diautomobili, tram e mezzi pubblici,arrivava fino al centro della città,dove ogni giorno si ritrovano per-sone di ogni tipo, forma e coloreper svariati motivi, lavoro, studio,turismo e altro. Si chiamava viaRipamonti: era la più lunga ditutta la città.Poi un giorno, qualche anno fa,dopo un lungo periodo di lavori,la lunga strada venne allargatacon due belle corsie per ognisenso di marcia e due altrettantobelle piste ciclabili che dal capo-linea di un tram detto “il 24” arri-vavano fino al confine sud dellacittà. Erano cosi belle che tutti pensa-rono: “Adesso si fa sul serio. Par-tiranno presto i lavori per nuovepiste ciclabili e dal capolinea sipotrà risalire in bici fino al centrodella città”.E invece no. Non accadde nientedi tutto questo, perché furonorealizzati qua e là solo dei piccolimonconi di pista lateralmente a

via Ripamonti, senza collegarlicon le piste già esistenti e la cosasi rivelò inutile.Nessuno ha avuto finora il corag-gio di intervenire, per fare spazioalle biciclette e rendere il tram 24più veloce. Nessuno ha osato in-fastidire le auto, con il loro lentoe inquinante incedere.Concludendo come ogni fiaba conla morale, potremmo dire in brevealcune cose: se vie vicine a noicome corso Lodi hanno piste ci-clabile perché in via Ripamontinon solo non c’è ma non se neparla nemmeno? Perché non fareun studio sugli attuali flussi ditraffico incaricandone ad esem-pio il Politecnico? Perché non ela-borare un progetto e realizzarlose i dati fossero interessanti? Per-ché non sottoporlo alla popola-zione del quartiere? Una ridefinizione delle varie mo-dalità di spostamento quotidianodelle persone è cosa quanto menoutile, alleggerire il carico delleauto velocizzerebbe il transitodell’unico mezzo della via, il 24,che spesso rallenta a causa del

“Il ponte siamo noi”, questa la dichiarazione d’intenti in quarta di co-pertina del primo numero del magazine “Gola News: notizie dai cor-tili di Pichi, Borsi e Gola”, sullo sfondo il ponte che congiunge le due

anime della zona Navigli: la parte della Darsena riqualificata, che è diven-tata il polo attrattivo della movida, e l’area delle case popolari Aler lungol’Alzaia Naviglio Pavese, polo della malavita, che presenta complessità diintegrazione e coesione sociale.Ma un luogo come lo si descrive? La risposta è cambiare lo sguardo sul quar-

tiere e “raccontare storie che appaiono meno evidenti a un’occhiata super-ficiale, ma che accadono e sono semi di cambiamento”. Questa la scom-messa dei ragazzi che hanno realizzato il primo numero del magazine.«Non ci crederete, ma la redazione di Gola News e composta da 12 ragazzidagli 11 ai 14 anni , che abitano nei cortili di via Pichi, Borsi e Gola – cispiega Francesca Frediani , responsabile della Grande Fabbrica delle Pa-role – tutto quello che si legge in queste pagine è nato dal loro sguardo,dalle loro parole ed è illustrato da una squadra di bambini degli stessi cor-tili, “fotografi di strada” –. E prosegue – a La Grande Fabbrica delle Parolecrediamo che scrivere una storia significhi guardarla con altri occhi, ap-profondire, farsi domande e così, cambiando il proprio punto di vista, sipossa cambiare anche quello di chi legge. Quando abbiamo proposto ai ra-gazzi di aprire lo sguardo per cercare storie da raccontare e di rendersiparte attiva del cambiamento, assieme alle associazioni della rete attivasul territorio, non pensavo che la risposta da parte loro sarebbe stata cosientusiasta e immediata».E così eccoli all’opera. Dall’inchiesta sui giochi dei bambini nei cortili, astorie di residenti, a considerazioni sul movimento pedonale sul ponte,alle attività che animano il quartiere, alle rubriche , fino a un’intervistaesclusiva dei ragazzi a Francesco Totti e ad altri due noti calciatori.“In ex Fornace si è tenuta la proiezione di “Loro di Napoli”, un documen-tario su una squadra di calciatori migranti e napoletani. Ospiti d’eccezione

i calciatori della Sant’Ambreous Fc . L’intervista a Laye è nata in quell’oc-casione – mi racconta Teresa dell’associazione Occupiamoci di via Gola –. Due giovani redattori si sono timidamente avvicinati per una domanda esono rimasti a chiacchierare con lui e con Luis A. Valencia per tutta la se-rata”.La presentazione del magazine è avvenuta sabato 16 febbraio , durantel’evento itinerante nei cortili: «Quartiere Gola in Festa!», con musica, giochie animazione, conclusosi con una conferenza stampa per raccontare il pro-cesso messo in atto da «Smussare gli Angoli, pratiche per (ri)generareconvivenza”, progetto finanziato dal Comune di Milano con il Bando allePeriferie 2018, che promuove azioni finalizzate a migliorare la convivenza,mitigare la conflittualità e favorire le relazioni sul territorio con il coinvol-gimento della rete delle associazioni attive su via Gola: Amapaola, Lagrande Fabbrica delle Parole, Fondazione Elio Quercioli, I bei Navigli, Spa-zio Aperto Servizi, Ecomuseo MilanoSud, La Casa delle artiste, Occupia-moci di Via Gola.Tra qualche giorno la redazione dei 12 ragazzi, con qualche new entry, sirimetterà al lavoro per l’uscita del prossimo numero previsto per giugno,con un po’ di aiuto di collaboratori adulti, di cui tra gli altri: Dario Paladini,giornalista di Redattore Sociale, Natascha Lusenti, giornalista e speakerdi Radio Due e Giorgio Fontana, scrittore.

Elena Bedei

Notizie dai cortili, che raccontano le due anime dei Navigli

Arriva il nuovo magazine “Gola News”

Costretta a letto da una lunga malattia l’autrice di que-sto avvincente libro scrive: “Guardare un’altra crea-tura vivere la sua vita ha dato un senso anche a me,l’osservatrice. Se la vita contava per la chiocciola e lachiocciola contava per me, questo voleva dire cheanche la mia vita contava qualcosa, e così ho conti-nuato a viverla”. Un sentimento profondo che invitaad andare avanti, nonostante le difficoltà e gli in-ciampi che possono capitare a ognuno lungo la stradadell’esistenza.La chiocciola era arrivata al capezzale di Elisabeth na-scosta tra le foglie di una piantina di viole selvatiche,portata in dono da un’amica durante una visita. Affa-scinata dalla creatura che si muove silenziosa per an-dare a bere nel sottovaso, l’autrice segue i suoispostamenti, la osserva e, con grande sorpresa scopreche anche un gasteropode ha qualcosa da dirci. “Miha tenuto compagnia, è stata una “mentore”, la suaminuscola esistenza mi aveva permesso di sopravvi-vere scrive l’autrice che, dopo la lunga degenza, havoluto studiare il mondo di questi molluschi. Farà sco-perte insospettabili e affascinanti che racconta tra lepagine de “Il rumore di una chiocciola che mangia”. Anche la chiocciola che vive sul mio balcone è arrivataattaccata a una piantina aromatica, presa in serra.L’ho considerata fin da subito ospite gradita, libera neisuoi spostamenti, felice anche di trovarla, avvolta nel

suo guscio, mentre si riposa sul tappeto in cucina. Hotrovato nel libro spiegazioni sui suoi comportamenti,sui quali non mi ero mai soffermata. L’abbondanza didettagli è incredibile e va dalla loro complessa strut-tura dentaria alla biochimica della loro bava, fino a aiparticolari della loro vita amorosa così tipica della spe-cie. Non temo possa distruggere le mie piante in vaso,considerati i suoi circa 2640 denti, ma posso notare ilpiacere che prova mentre mangia, seguendo i movi-menti dei suoi cornini sul capo. Leggo inoltre che i ga-steropodi, che rappresentano circa l’80 per cento deimolluschi, sono uno dei gruppi animali di maggior suc-cesso. Esistono 35mila specie di chiocciole terrestridocumentate, ma altre decine di migliaia vanno an-cora identificate. Non vedo la mia chioc-ciola da un po’ ditempo, nei mesi inver-nali va in ibernazione.Aspetto il suo risveglio!

Lea Miniutti

Elisabeth Tova Bailey Il rumore di una chioc-ciola che mangia Marsilio; pp. 191 euro 14

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Un gasteropode per amica

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La fiaba della pista ciclabile di via Ripamonti

traffico e potrebbe consentire ilpassaggio delle biciclette.Sicuramente l’uso delle bicicletteè di più indicato per i giovani, invia Ripamonti ci sono diparti-menti universitari e una scuola dialta formazione, questo megliofruirebbe della presenza di unaciclabile, anziché utilizzare il 24,appesantendone il passaggio.

Angelo Fumagalli

Grazie di cuore luogotenente Salvatore Nazzaro

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La pagina La pagina dell’Associazionedell’Associazione

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IL PROGRAMMAORE 6.50 - Ritrovo dei partecipanti e partenza dallanostra sede di Via S. Teresa ( MM Abbiategrasso) conbus privato per Prato.Prato unisce al fascino antico del centro storico, l’al-ternativa del moderno quartiere degli affari e dell’artecontemporanea, in un itinerario che dal Medioevogiunge fino all’Avanguardia. Prato è conosciuta nelmondo come città contemporanea ma è una cittàdove si coniugano tradizione e innovazione. Forte diquesto binomio, ha costruito il suo patrimonio, svi-luppato i valori dell’accoglienza ed è diventatauna moderna metropoli multiculturale.

ORE 11 - Incontro con la guida a Piazza delle Carceri.Da qui la visita continua a piedi con: il Castello del-l'Imperatore, l'unico castello dell'epoca di Federico IIdi Svevia che ancora si trova nell'Italia centro-setten-trionale, la rinascimentale Basilica di S. Maria delleCarceri, la Piazza del Duomo, sulla quale domina laCattedrale di Santo Stefano, contraddistinta dalle ti-piche decorazioni in bianco e verde del romanico enel cui interno si trovano le splendide cappelle affre-scate, fra cui la cappella maggiore è opera di FilippoLippi. La visita prosegue poi attraverso le animatevie del centro fino a Piazza del Comune che conservaancora in parte l'aspetto medievale.

ORE 13.15 - Pranzo tipico menù 3 portate bevandeincluse.

ORE 15 - Partenza per Montecatini Terme Posta a pochi chilometri da alcune delle maggioricittà d’arte toscane, deve la sua notorietà alle pro-prietà terapeutiche delle sue acque, alla raffinatezzadegli edifici e al patrimonio architettonico sorto in-torno alle sorgenti. Montecatini vanta molti edifici ri-salenti al periodo Liberty ben conservati: è infatticonsigliato il percorso che parte da Piazza del Popoloper poter scoprire le bellezze nascoste ma davverouniche che la cittadina offre agli amanti di tale stilearchitettonico.

Sistemazione in hotel 4**** Cena e pernottamento.

31 Marzo 2019 – Domenica PISTOIAColazione. ORE 9 - Check-out e partenza dall'hotel di Monteca-tini per Pistoia.Incontro con la guida in città e inizio della visita.Pistoia, proclamata Capitale italiana della culturanel 2017, è una città di origine romana, il cui tessutourbano ricalca i limiti delle tre antiche cerchie mu-rarie. La piazza del Duomo è tutt’oggi definita daiprincipali edifici che nei secoli hanno caratterizzatola vita politica e religiosa della città: il Palazzo Comu-nale, il Palazzo Pretorio, la Cattedrale di San Zeno,il Palazzo dei Vescovi, il Battistero e la spettacolaretorre campanaria. Oltre alla già citata Piazza del Duomo vale la penaricordare l’Ospedale del Ceppo, decorato dal maestoso“fregio robbiano”, la pieve di Sant’Andrea, conlo splendido pulpito di Giovanni Pisano, piazza dellaSala, caratteristico luogo del mercato alimentare diPistoia, sulla quale si affacciano ancora le antichebotteghe medievali.

ORE 13 - Pranzo tipico menù 3 portate bevande incluse.Partenza per Milano.

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QUOTA DI PARTECIPAZIONE INDIVIDUALE : Euro 270,00 in camera doppia per i Soci di Milanosud.Euro 25,00 Supplemento camera singola.

Euro 290,00 in camera doppia per i non Soci. Euro 25,00 Supplemento camera singola.

ACCONTO entro il 21.02.2019 : 30% del totale del viaggio.SALDO entro il 14.03.2019.

Associazione Socioculturale MILANOSUD IBAN IT66M0503401643000000001365CAUSALE: nome cognome + Viaggio in Toscana + 30-31 Marzo 2019

Penalità per rinuncia: Disdetta: oltre il 15.03.2019: 100% del viaggio.

La quota comprende: �Sistemazione in hotel 4* in mezza pensione (in-cluse bevande, vino acqua e caffè) per 1 notte; �Bus GT Deluxe a disposizione come da itinerario;�Guida locale per le visite come da programma aPrato e Pistoia; �2 pranzi incluse bevande ;�Noleggio radio guide; �Ingressi come da programma;�Accompagnatrici MILANOSUD; �Assicurazione di base medico bagaglio.

La quota non comprende: Mance e tutto ciò non espressamente indicato allavoce “la quota comprende”.

Il viaggio verrà effettuato al raggiungimento di un mi-nimo di 35 partecipanti.

• 30/31 MARZO 2019 - WEEKEND

PRATO, PISTOIA E MONTECATINI

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Vetri - Specchi - Cristalli - Vetrate incise e decorate Oggettistica - Arredamento - Box doccia

Serramenti in alluminio Posa in opera anche grandi volumi

Lun - Ven: 8.00 - 12.30, 14.00 - 18.30 Sab: 8.00 - 12.30

Via Isonzo 40/6 - Quinto Stampi - Rozzano (MI)Tel/fax: 028255309 email: [email protected]

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Serata di grandemusica per la Gior-nata internazionaledella donna, alCentro Asteria dipiazza Carrara 17.Protagonisti di “8marzo: insieme perle donne“, il Coro

Sparkling water, diretto da Valeria Borgognoni, alpiano Matteo Pirovano, e il Milano Music Quartet,un ensemble d’archi al femminile che si esibirà as-sieme alla mezzosoprano Chinara Shirin (nellafoto). Il concerto spazierà dalla musica gospel allaclassica, dai musical al tango, fino alle colonne so-nore più note. «Ritengo giusto, ogni volta che si pre-senta la possibilità – ha affermato Erminio Galluzzi,presidente della Commissione Cultura del Municipio5, che ha patrocinato l’iniziativa -, unire l’utile al di-lettevole. Il concerto dell’8 marzo sarà un eventomeraviglioso, sia per il repertorio che si eseguirà,che per la finalità benefica ad esso collegata».

“Donne nel mondo delle donne”Il 6 marzo serata ricca di iniziative alla BibliotecaChiesa Rossa in occasione della Giornata delladonna (vedi articolo “Storie di liberazione femmi-nile a pagina 14).

1-11 marzo, 10-12,30 / 14,30-18 Spazio SeiCentro, via Savona 99 “La violenza contro le donne” Mostra di pittura e fotografia a cura dell’Associazione Fami-glia Artistica Milanese.

1-11 marzo, 9-12,30 / 13,30-17 Spazio Ex Fornace, Alzaia Naviglio Pavese 16 “Arte e scuola contro la violenza di genere” Alunni, insegnanti e artisti in mostra, a cura delle Associa-zioni Scrivere Contro la Violenza e Le Belle Arti, in collabora-zione con il Centro di Formazione Enaip Milano.

Venerdì 8 marzo, ore 19Presentazione del libro “Eppur sono lieve” di e con BrunaColacicco, Reading di poesie per le donne, a cura della Can-tina della Poesia.

Venerdì 8 marzo, ore 17,45 Spazio SeiCentro, via Savona 99 “Conferenza sulle politiche di genere,

violenza e centri di sostegno” Intervengono: Rita Barbieri, assessora del Municipio 6; Jasmine Irani, autrice iraniana del libro ‘L’abbraccio della si-gnora Sole’;

Stefania Bartoccetti, fondatrice di Telefono Donna; Daria Colombo, delegata del sindaco alle Pari Opportunità.

Lunedì 11 marzo, ore 21 Spazio Ex Fornace, Alzaia Naviglio Pavese 16 “Ogni scherzo vale”. Presentazione della raccolta di poesiedi e con Patrizia Argentino.

Mercoledì 13 marzo, ore 21 Teatro Edi/Barrio’s di Piazzale Donne Partigiane “Le sedie work in progress”Spettacolo teatrale contro la violenza di genere, a cura delCetec Dentro/Fuori San Vittore.

Giovedì 28 marzo 2019, ore 18 Giardino Artemisia Gentileschi, Viale Legioni Romane 54 “Inaugurazione panchine rosse” e nuova targa dedicata alle donne vittime di violenza. Dopola cerimonia, con rappresentanti delle istituzioni municipalie comunali, performances teatrali in Sala Consiliare: le sediework in progress, del Cetec Dentro/Fuori San Vittore, a curadi Donatella Massimilla, con Violeta Nieves e Ivna La Mart;Il gioco della vita, dell’Associazione Artemysia, a cura di Raf-faella D’Angelo, con “Teatriamo Insieme”, laboratorio di tea-tro del Centro Milano Donna del Municipio 6.

Festa della Donna: le iniziative del Municipio 6

Al Centro Asteria Gran Concerto Solidale

Insieme per le donneIn difesa dei diritti

Tra il Mediterraneo, Venezia e le Fiandre c’è Milano. E dal 21 febbraioPalazzo Reale. Lo spazio espositivo accanto al Duomo diventa il teatromigliore per seguire il viaggio quattrocentesco di Antonello. Un fuori-classe umanista di bottega, che parte da Messina per portare in tuttaItalia il tocco tipico dello stile fiammingo, che ancora mancava nelnostro Paese. La mostra presenta ritratti dove l’olio su tavola non perdeun dettaglio del vestiario o delle ciglia stesse dei protagonisti che sisono lasciati immortalare dal maestro della Trinacria. Scene salientidel nuovo testamento, dove i dettagli del nord Europa si fondono per-fettamente con la spazialità e la tradizione italiana. Ma memorabile eassolutamente emblema di questa kermesse è l’Annunziata, che di-venta copertina ufficiale delle pubblicazioni e di questa mostra. Un’opera che si commenta da sola. Con l’azzurro del telo della Vergineche è destinato a rimanere impresso nella memoria del visitatore, cometonalità principale di una esposizione a cui ha giovato a pieno titolo unallestimento impeccabile. Le descrizioni parietali della vita e carrieradell’autore vengono accompagnate dalla giusta luminosità, mai inva-dente delle sale di Palazzo Reale, che permettono una migliore frui-zione delle opere. In particolare dei chiaroscuri giocati interamentesulla figura umana, rispetto al canone paesaggistico che ha contraddi-stinto la produzione nostrana. Un trionfo dell’essere umano catturatonelle sue molteplici variazioni somatiche in primo piano e su fondalerigorosamente nero alla Jan Van Eyck. Ma siamo comunque lontani dalsemplice citazionismo. A compendio dell’esposizione del maestro, ampio spazio all’esposizionedei taccuini dello storico dell’arte Giovan Battista Cavalcaselle, primoe unico tentativo ottocentesco di costruire sapientemente un catalogoartistico prima del maestro messinese.

Simone SollazzoAntonello da MessinaPalazzo Reale - MilanoDal 21 febbraio al 2 giugno 2019.

Presso lo Spazio Ex Fornace sull’Alzaia NaviglioPavese 16, è stato presentato nei giorni scorsi illibro “Fausto Coppi, il primo dei più grandi” (Gra-phot Editrice), scritto da Beppe Conti, opinioni-sta di Rai Sport, autore di numerosi libri, in granparte dedicati al ciclismo. Fino a poco prima del-l’incontro, il salone era affollato da ciclisti che siiscrivevano (saranno ben 1.250) alla “Randonnèedi Milano e dei Navigli”, gara ciclistica con duepercorsi di 60 e 100 Km, organizzata domenica17 febbraio, nel centenario della nascita di FaustoCoppi, da MiRando, con il patrocinio del Munici-pio 6. Presenti l’assessore allo Sport del Municipio6, Costanzo Ariazzi e Damiano Cunego, vincitoredi un Giro d’Italia e di ben tre Giri di Lombardia.Beppe Conti racconta le avventure e i trionfi diquelli che ritiene i 10 più grandi campioni di tuttii tempi, la loro vita attraverso aneddoti ed episodianche inediti: dopo Fausto Coppi, Eddy Merckx,Gino Bartali, Bernard Hinault, Alfredo Binda,Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Luison Bobet,Miguel Indurain, Marco Pantani. Questo nellaprima parte del libro. Nella seconda parte, compaiono le classifiche di23 esperti, personaggi illustri legati al grande

mondo del ciclismo, che com-mentano le loro classifiche.Nelle ultime pagine una seriedi fotografie suggestive e sto-riche dedicate a Fausto Coppi.Sono seguite alla presenta-zione, diverse domande daitanti appassionati che affolla-vano la sala, alle quali BeppeConti ha risposto, ricordandostorie straordinarie su FaustoCoppi: le 100 fughe vincentilunghe di oltre 100 Km, il fa-moso scambio della botti-glietta d’acqua con GinoBartali al Tour de France, gliarrivi in salita su strade sterrate con distacchi dimezz’ora, non di secondi come adesso. Ha parlatodella morte prematura del campione per una ma-laria contratta in Africa, non individuata da bentre medici. E pensare che il vecchio amico GinoBartali aveva progettato una squadra, con lui di-rettore tecnico, proprio per Fausto Coppi. Ha ri-cordato anche le imprese di Felice Gimondi e legrandi sfide fra Moser e Merckx, e pensare che il

“cannibale” ha corso fino allafine della sua carriera senza sa-pere di avere un soffio al cuore.Ha affermato che certamenteMarco Pantani è stato il piùgrande scalatore, che ha rilan-ciato il ciclismo con le sue im-prese: nel 2000 ha fatto il recorddi spettatori in TV nella tappadel Tour, Briançon- Courchevel,con 7 milioni di spettatori.Molte domande anche per Da-miano Cunego, sulle bicicletteultra tecnologiche di oggi ri-spetto a quelle che usava Coppiin salita con rapporti durissimi,

sulle radioline che “guidano” le squadre (forsetroppo) togliendo la fantasia di anni fa. Il cam-pione veronese ha annunciato che quest’annopresenterà in Italia e all’estero, anche in Giap-pone, il “metodo Cunego”, un sistema di prepara-zione e allenamento, sulla base della suaesperienza sportiva, per far crescere, spera, nuovicampioni come lui.

Claudio Calerio

Sabato 16 marzo dalle ore 15 in IpR, via Anemoni 6, un pomeriggio dedicatoa Foto SintesiLetteraria, che coinvolgerà tutti i suoi attori con una car-rellata dei libri e delle loro parole chiave, in modo da favorire una traspo-sizione della parola scritta in immagine. Sono stati invitati anche artisti che dalla strada traggono ispirazione perle loro opere come il poeta Guido Lopardo, lo scultore Matteo Volpati e loscrittore Francesco Grandis, autore di uno dei libri in programma, in unavideointervista dalla Spagna. Per saperne di più abbiamo incontrato il gruppo di lettura Spazio Libero,che in collaborazione con un collettivo di giovani ha organizzato l’incontrodel 16 e la mostra che si terrà a giugno, durante la Photo week.Perché Foto SintesiLetteraria?«L’idea guida è la proposta fatta ad alcuni fotografi di ispirare i loro scattia testi di letteratura selezionati da noi sul tema della “strada”». Perché proprio la strada?

«Il tema l’hanno suggerito i giovani, ritenendo fosse particolarmente riccodi significati e ideale per la contaminazione fotografia-parole».A che punto è l’iniziativa?«L’iniziativa si è arricchita strada facendo perché questa contaminazioneartistica sembra funzionare e la sua linfa estendersi ad altre forme d’arte.Giovani con voglia di fare e incontrarsi hanno creato un vero e propriocollettivo che sviluppa momenti creativi».Qualche ragguaglio operativo?«L’iniziativa si concluderà con una mostra fotografica a giugno 2019 du-rante la settimana di photo week. I fotografi interessati possono ancoraiscriversi tramite [email protected] fb: Foto SintesiLetteraria». Quindi tutti in Ipr il 16 marzo?«Certo, se si ama la lettura, se si ama la fotografia e si vogliono sperimen-tare strade nuove di ispirazione il 16 è una data imperdibile.

Gruppo Donne Lorenteggio

IN MOSTRA A PALAZZA REALE FINO AL 2 GIUGNO

Antonello da Messina, ritrattistadallo stile inconfondibile e sublime

ALL’EX FORNACE, A 100 ANNI DALLA NASCITA DEL CAMPIONISSIMO

Presentato il libro di Beppe Conti su Fausto Coppi

IL 16 MARZO, ALL’ISTITUTO PEDAGOGICO DELLA RESISTENZA

Fotosintesi letteraria: fotografia e parole si incontrano... sulla strada

Venerdì, dalle ore 18 alle 21,30, Festa della Donnaalla Casa delle Associazioni, in via Saponaro 20.Ci saranno laboratori di lettura e momenti mu-sicali e conviviali. Interverrà Diana De Marchi, consigliera comu-nale e presidente della Commissione Pari oppor-tunità e Diritti civili del Comune di Milano. Ilpomeriggio è organizzato da Libri on the road ela partecipazione di numerose altre associazioni.Ingresso libero.

8 marzo in piazza e in libreria

Libri e note musicaliFesta alla Casa delle Associazioni

#8marzo #lottomarzo. Donne in piazza:manifestazione di“Non una di meno”, a Milano., in piazza Duomo. Comeogni anno, corteo e manifestazione delle donne per ri-vendicare diritti e uguaglianza.

Appello IEO alle donne: “festeggiate con la preven-zione”. Alla Feltrinelli di piazza Piemonte, l’8marzo alle 17.30, un team dell’Istituto OncologicoEuropeo sarà a disposizione per informare sullaprevenzione. Il messaggio lanciato dallo IEO è:“Per la festa della donna quest’anno fatevi un re-galo: la prevenzione “su misura”.

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ANNO XXIII NUMERO 03 MARZO 201912

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Non esiste più “il bello della diretta” Mercury Rev, Bobbies Gentry’sThe Delta Sweete Revisited

Francesco Di Giacomo,La parte mancante

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Michael Mcdermott, Orphans, voto: 7.5Amy Ray Holler, voto: 7.5 Bryan Ferry and his Orchestra, Bitter-Sweet, voto: 7 Nada, È un momento difficile tesoro, voto: 7.5 Gianmaria Testa, Prezioso, voto: 7Alessandro Lepore, The Long Silence, voto: 7

Le segnalazioni di Beppe

I Mercury Rev sono una band americana conalle spalle una carriera trentennale, ricca di ot-timi album come Deserter’s Song (1998), All IsDream (2001) e portatori di un indie rock conforti influenze psichedeliche, ammorbidite daun pop sognante e melodico fortemente visio-nario che rende il loro suono decisamente per-sonale e riconoscibile. Per questo nuovo lavoroscelgono di reinterpretare attraverso il lorostile l’album The Delta Sweet,che era il secondoalbum (1968) di Bobbie Gentry,una grande sin-ger-songwriter americana conosciuta da noiprincipalmente per Ode to Billie Joe. Lo fannochiamando a raccolta per ogni singolo branoimportanti cantanti femminili, ottenendo così un cast di notevole livello artistico che, grazieagli arrangiamenti e nonostante l’avvicendamento al canto, mantiene il disco estremamentecompatto, rinfrescando e rendendo attuali brani che hanno ormai mezzo secolo. A partiredall’iniziale Okoloma River Bottom Band con Nora Jones, Big Boss Man con Hope Sandoval e lasua ricca tavolozza musicale, mentre sono da segnalare anche Sermon con Margo Price, trajazz e psichedelica, la bella ballata Courtyard con Beth Orton, l’eterea Penduli Pendulum conVashi Bunyan e i vocalizzi di Kaela Sinclair, per chiudere con una straordinaria versione diOde to Billie Joe con il grande contributo di Lucinda Williams. Un disco (prodotto da Bella Union) da ascoltare e gustare con attenzione, in grado di regalaresplendide e continue emozioni.

Che l’ultima cosa che gli adolescenti fac-ciano con il “telefonino” sia telefonare èstoria nota. In un’indagine del 2016 di La-boratorio Adolescenza (realizzata su uncampione nazionale di 2000 studenti dellescuole medie), l’80,7% degli adolescenti in-tervistati ha risposto di utilizzare lo smar-tphone prevalentemente per socialnetwork, messaggi e navigazione in Inter-net; l’8.7% (15,3% dei maschi) per giocare con i videogiochi e il9,3% per telefonare.Se in passato questo utilizzo residuale del telefono “via voce” po-teva avere una giustificazione di tipo economico (telefonare co-stava più che messaggiare), oggi non è più così e - considerandoche le generazioni si rinnovano - nemmeno si può invocare un’abi-tudine ormai acquisita.Ma al di là dell’interessante quesito “perché scrivono e non par-lano”? il fenomeno ancora più inspiegabile è - per poco o tantoche lo facciano - il modo in cui utilizzano “la voce” nelle loro co-municazioni via smartphone. Se li osserviamo bene noteremo cheè rarissimo che parlino “in diretta”, stile normale telefonata.Anche se il dialogo è serrato lo affidano ai messaggi vocali. Io parloe invio e aspetto che tu abbia parlato e mi abbia inviato il mes-saggio vocale di risposta. Precipitosi in tutto quello che fanno(tanto che spesso risultano approssimativi proprio per effettodella fretta che mettono ovunque), ma quasi siddhartiani (il bra-hamino che sapeva attendere) quando si tratta di parlare al tele-fono. Ci sarà un motivo? Quasi trent’anni di lavoro con gliadolescenti mi fanno propendere per due risposte, di segno ap-parentemente contrario, ma le contraddizioni sono l’essenzastessa di un’età in divenire come l’adolescenza.La prima è molto pragmatica: generazione del multitasking, fati-cano a fare una sola cosa per volta (non importa se poi riesconotutte “così così”), per cui l’attesa del messaggio vocale di rispostaè intensivamente riempita da altro, magari da un’altra serie dimessaggi vocali destinati a conversazioni parallele. Qualcosa chericorda – per chi ha qualche reminiscenza di proto-informatica –le reti “token-ring” in cui i computer accedevano uno alla voltaper poi essere collegati l’uno con l’altro – Oppure, tornando agliadolescenti, nell’attesa della risposta rispondono a messaggi, po-

stano su Instagram, consultano qualcosa o, sesono su un tram e non hanno fatto il biglietto,si guardano intorno per capire se c’è “aria dicontrollori”.La seconda, più che una risposta è un’ulterioredomanda: ma non è che a spaventarli, anche in-consapevolmente, sia il confronto diretto? Siail dover rispondere “in tempo reale”? Sia il doverfar fronte, subito, a qualcosa che può metterli

in difficoltà? A volte – via messaggi vocali – li senti litigare, fidan-zarsi e, più spesso, s-fidanzarsi. Il messaggio vocale lo attendonocon le lacrime agli occhi e non chattando in parallelo con altri.Ma allora, dalla stessa applicazione che non costa nulla, perchénon premere l’altro tasto e iniziare a parlare in diretta?Una volta si diceva – l’espressione era nata quando la televisioneiniziò a mandare in onda programmi non registrati in anticipo –“il bello della diretta”. E il “bello” era quell’adrenalinico qualcosain più che derivava dalla consapevolezza di non poter rivedere,tagliare, modificare, anche se questo poteva generare errori.Ecco, direi che per gli adolescenti di oggi “il bello della diretta”non esiste più.Perché si teme di non essere all’altezza del confronto? Perché sipensa di non essere in grado di gestire le emozioni? Certo, avereil tempo di riflettere su ciò che ci è stato detto e su ciò che dob-biamo dire è un vantaggio, ma purtroppo nelle vicende della vitanon è detto che questo tempo ci venga sempre lasciato per cuidobbiamo allenarci anche a saperne fare a meno. E quale migliore palestra c’è degli anni dell’adolescenza? Se ciabituiamo ad aggirare tutte le difficoltà sarà più difficile affron-tarle quando inevitabilmente si presenteranno. E questo non valesolo per la gestione delle “telefonate”, vale per tutto. Ed è impor-tante che tanti genitori siano consapevoli del male che fanno ailoro figli applicando un aberrante principio di sussidiarietà persollevarli da ogni difficoltà; sostituendosi a loro nei conflitti conla scuola, con gli amici, con la vita. Imparino a cavarsela da soli –almeno nelle cose che sono da sempre state alla portata di unadolescente – possibilmente guardando negli occhi o parlando“in diretta” con l’interlocutore di turno e non affidando i messaggiad una bottiglia lanciata nel mare da “stappare” quando si ha vo-glia, quando si ha tempo, quando non si ha paura di farlo.

In quel maledetto 21 febbraio del 2014, a seguito di un incidente stradale, ci ha lasciato unadelle più belle voci della musica italiana, quella di Francesco Di Giacomo, il cantante delBanco Del Mutuo Soccorsoe vera icona, grazie alla sua voce e alla carismatica presenza fisicada “gigante buono”, della musica Progressiva italiana. Una straordinaria personalità ancheal di fuori della musica che aveva portato Federico Fellini a scritturarlo per quattro suoifilm. E proprio a cinque anni esatti dalla sua morte esce questo splendido testamento mu-sicale a cui stava lavorando, dieci brani che non fanno altro che aumentare il rimpianto perla sua perdita. Alcuni brani emozionano tantissimo, mettono i brividi e lasciano un segnoindelebile, come la straordinaria title track, La parte mancante (non perdetevi il bellissimovideo) con pianoforte ed archi, Insolito, un maestoso e struggente inno all’amore, e l’etereaballata arricchita dai fiati, In quest’aria. Ci sono anche momenti più sperimentali come Luoghicomuni, assoli chitarristici rock nella lussureggiante parte finale di Lo stato delle cose, untesto sussurrato ma rabbioso contro la guerra in Quanto mi costa, scritta ai tempi della guerrain Iraq e la grande performance vocale in Il senso giusto. Un disco (prodotto da Sprea/Sonemusic) senza tempo, che sembra pensato in un’altra di-mensione, di grande bellezza poetica e musicale grazie anche agli arrangiamenti di PaoloSentinelli, con i versi e la voce di Francesco Di Giacomo che lasciano, con intensa delicatezzae dolcezza, un profondo segno nell’ascoltatore. Fortemente consigliato.([email protected])

Il Canto Alto è la montagna di casa per Bergamo e dintorni,ma anche a chi arriva da un pochino più lontano offre unabella escursione: in tutte le stagioni, ma specialmente nellelimpide giornate d’autunno e primavera. Si sale a 1146 metrifacendone 650 circa di dislivello, ma si è ricompensati dal ma-

gnifico panorama che offre una corona di montagne tutto in-torno. Siamo nel Parco dei Colli di Bergamo, appena a norddella città; il Canto Alto è proprio sulla dorsale che divide ValleBrembana e Valle Seriana. Gli itinerari per salire sono diversi(ogni dettaglio al sito icollidibergamo.it): quello che parte daSorisole (a pochi chilometri dall’uscita di Bergamo della A-4,seguendo la strada per la Valle Brembana) conduce in vettain circa due ore e mezza lungo un sentiero adatto a tutta lafamiglia. Poco sotto la cima, c’è il Rifugio Alpini Canto Alto,raggiungibile anche alla pagina FB per informazione ed even-tuali prenotazioni. Lassù svetta una grande croce, (alta 32,5metri) inaugurata nel 1979 e voluta dall’Associazione Nazio-nale Alpini in sostituzione della precedente, innalzata nel 1952ma rovinata dai fulmini. La stessa sorte era toccata anche allaprima croce, innalzata sul Canto Alto nel 1902. Gli scavi perle fondamenta di questi simboli religiosi hanno portato allaluce i resti delle torri di avvistamento realizzate sul Canto Altosin dal Medioevo e poi abbandonate al tempo della RepubblicaSerenissima.

Il monte Canto Alto, sopra Bergamo

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Chiesa Rossa: riapertura con un ricco programmaLa biblioteca, che è stata chiusa al pubblico per l’adeguamento della sedealla normativa antincendio, riapre martedì 5 marzo e il 6 marzo, per fe-steggiare, presenterà “Donne nel mondo delle donne”, una serata convarie proposte. Si comincerà alle 18.30 con l’inaugurazione della mostrafotografica “On my Mi(la)nd”, di Elena Galimberti. Alle 19 seguiranno let-ture dei bibliotecari e del gruppo “Equi.Voci Lettori”. Alle 20 sarà offertol’apericena e alle 21 si svolgerà una performance multimediale su grandifigure femminili che hanno lottato coraggiosamente per una vita migliore.Lo spettacolo, diretto da Felisa Alvear e coordinato da Margarita Clemènt,è a cura dell’associazione “Proficua” in collaborazione con le associazioni“Alpiandes”, “Kairos”, “Ni una Menos”, “Non una di Meno”.Martedì 12, alle 18, è in programma l’inaugurazione della mostra d’artemedievale e manoscritti miniati “Parole dipinte”, di Marzio Foresti, fonda-tore dello studio “Scriptorium Ticinensis”.Mercoledì 13, alle 20.45, incontro su Fabrizio De André. (vedi articolo inquesta pagina. Giovedì 14, alle 18, nell’ambito delle iniziative organizzate dal “Centro Co-munitario Puecher”, è in calendario “Il punto sull’Aids tra malattia e cura”,un dibattito durante il quale sarà presentato il libro di Damiana Insonni“Una donna in prima linea contro l’Aids. Biografia di Antonietta Cargnel”.Sabato 16, alle 16, Veronica Larotonda condurrà un laboratorio di pitturasull’acqua. Seguendo un’antica tecnica asiatica, i partecipanti, dai 15 anniin su, realizzeranno variopinte carte marmorizzate. È necessaria la pre-notazione (0288465991).Mercoledì 20, alle 18.30, Raffaele Nobile, noto cantastorie milanese, pre-senterà il suo libro “Il testamento dell’avvelenato”, dedicato a musica, poe-sia e canti della tradizione popolare lombarda e delle aree limitrofe.Giovedì 21, alle 18, lo studioso Marzio Foresti terrà una conferenza sullaminiatura medievale.Venerdì 22, alle 18.30, sarà presentato “Italia occulta”, un libro in cui il ma-gistrato Giuliano Turone ricostruisce stragi, complotti e tentativi di colpidi stato che si sono susseguiti nel nostro paese.Sabato 23, alle 15.30, i bambini da 3 a 6 anni potranno partecipare alla let-tura con laboratorio “Animali in biblioteca”.Lunedì 25, alle 19.30, sarà inaugurata la mostra “Il silenzio sopra le Parole– Disegni sui giornali”, di Marcello Gentili. Mercoledì 27, alle 20.45, a cura di Bruno Contardi e Hilario Bourg, dell’“As-sociazione 24 de marzo”, sarà proiettato il film “Hijos”, di Marco Bechis.Giovedì 28, alle 18, secondo appuntamento curato dal “Centro ComunitarioPuecher”: “La Repubblica Sociale Italiana (1943 – 1945), tra storia e sto-riografia”. Nel corso dell’incontro, ci sarà la presentazione del libro “La Re-pubblica delle camicie nere. I combattenti, i politici, gli amministratori, isocializzatori”. Venerdì 29, alle 20.30, si potrà ascoltare il concerto “Note d’Arcadia”. I branimusicali saranno eseguiti da “Sator Duo”, con Paolo Castellani, violino, eFrancesco Di Giandomenico, chitarra.Sabato 30 marzoè in programma una serata all’insegna del tango: alle 19.30la psicoterapeuta Rosamaria Cusmai, presidente dell’“Associazione Kairos”,

terrà la conferenza “La memoria del corpo”; successivamente ci sarà lapresentazione del libro “Storie dell’era del tango”, di Marcello Caracoche,a cui seguirà un’esibizione della celebre danza argentina.Domenica 31 la biblioteca effettuerà un’apertura straordinaria. Alle 16, ilprofessor Raul Crisafio, dell’Università di Genova, parlerà della letteraturaargentina. Alle 18.30 sarà proiettato, a cura di Bruno Contardi, “Il rumoredella memoria”, un documentario di Marco Bechis.

Fra Cristoforo: letture ad alta voce da Edipo ai KaramazovMercoledì 6 marzo, alle 18, sarà inaugurata la mostra “Tutte le spine hannodei fiori: una storia di liberazione”, di Silvia Calderone. «I miei progetti fo-tografici – spiega - sono storie di ricerca e liberazione come quelle di questaesposizione, che ha per tema la violenza nei confronti delle donne. Nonho però voluto concentrarmi sul fenomeno della violenza stessa. Nei mieiscatti, così come nelle mie parole che introducono la mostra, testimonioun incoraggiamento per tutte le donne: la violenza subita non ci determinané ci blocca. È possibile ricominciare a vivere e ad amarsi». L’esposizioneproseguirà fino al 30 marzo. Sempre mercoledì 6, alle 18, inizierà “Conoscersi meglio per amarsi di più”,una breve serie di conferenze, condotte da Elisa Tricarico e Valentina Sam-brotta, che parleranno dell’autostima e del suo legame con le emozioni neidiversi aspetti della vita quotidiana. Gli incontri successivi si svolgerannoil 6, il 15 e il 29, sempre alle 18. L’iniziativa è a cura dell’“Associazione cul-turale Afrodite”.Venerdì 8, alle 18, continuerà il ciclo “Sfogliando Milano. Immagini e testi-monianze sulla città”: la guida turistica Laura Soubachakis si soffermeràsulle donne milanesi nel Risorgimento.Martedì 12, alle 20.30, ritorna in biblioteca il professor Carlo Marchesi.«Leggerò brani dalle tre tragedie che Sofocle dedica alla vicenda di Edipoe della sua famiglia, segnata dal parricidio e dall’incesto: Antigone, EdipoRe, Edipo a Colono - spiega il professore. - Da quando furono scritti e re-citati, questi testi hanno percorso come un flusso di profonda riflessioneil mondo della letteratura, fino al grande romanzo di Dostoevskij, I fratelliKaramazov, che ruota anch’esso intorno a un parricidio. Anche di questoromanzo leggerò alcuni brani significativi. Ma i problemi che queste opereclassiche suscitano nei lettori di ogni tempo sono ben più ampi delle azionia cui accennavo, tanto è vero che, a partire da Freud, questi testi sono statiimportanti anche per la nascita e lo sviluppo della psicanalisi. E sarà dun-que importante il contributo dei soci clinici professionisti dell’‘AssociazioneInconscio e Civiltà’, che assicura la propria collaborazione al dibattito suc-cessivo a ogni lettura». Gli altri appuntamenti del ciclo sono in calendarioil 26 marzo e il 2 aprile, alle 20.30. Mercoledì 13, alle 18, lo storico Mario Giavino condurrà il primo appunta-mento di un breve ciclo di conferenze sulla rappresentazione del lavoronell’arte. Gli incontri successivi si terranno il 27 marzo, il 3 e il 10 aprile.Giovedì 21, alle 18, Andrea Mattei, giornalista e camminatore, presenteràil suo libro “La Via dei Sassi: da Bari a Matera lungo il Cammino Mate-rano”.Venerdì 22, alle 18.30, sarà presentato, con proiezione di immagini, “Ombre

sulla città. La Milano criminale raccontata da un cronista che l’ha vissutain prima persona”, del giornalista e scrittore milanese Tullio Barbato.Sabato 6 aprile, alle 10.30, appuntamento con “Non fare storie”, lettura elaboratorio per bambini da 2 a 4 anni, a cura delle bibliotecarie.

Biblioteca Sant’Ambrogio: viaggio nel Bel PaeseMercoledì 6 marzo, alle 18, si terrà “Con gli occhi delle donne”, un readingin cui saranno presentate letture a più voci, anche in dialetto, per narrareil femminile. L’incontro è a cura dei bibliotecari e dei volontari del “Pattoper la Lettura”. È gradita la prenotazione (0288465814).Giovedì 7, alle 16, i bambini da 5 a 8 anni potranno divertirsi partecipandoalla lettura con laboratorio “Carnevale insieme. Vieni in biblioteca!”, du-rante cui coloreranno il vestito di Arlecchino. È richiesta la prenotazione.Sabato 16, alle 17.30, il filosofo e ricercatore universitario Filippo Canizzocondurrà “Briciole di bellezza. Un viaggio filosofico nel Bel Paese”. Con let-ture dal vivo, sarà proposto un percorso attraverso le suggestive ma fragiliattrattive del nostro territorio. L’incontro sarà introdotto da Massimo Gua-stella, della “Società Filosofica Italiana – Sezione di Bari”.Sabato 23, alle 18.30, si terrà il reading “Per amore del mio popolo. Venti-cinque anni dall’uccisione di don Peppe Diana”, un omaggio al coraggiososacerdote ucciso per il suo impegno contro la camorra. A cura dei volontaridel “Circolo LaAv”, in collaborazione con “Libera”.Lunedì 25, alle 17, ci sarà “Il vaso vuoto”, una lettura con laboratorio perbambini dai 6 anni, a cura dei bibliotecari. Prenotazione obbligatoria.Giovedì 28, alle 18, la giovane filmaker Elena Araldi presenterà “Fuocoresta con me”, il libro che ha scritto con Lara De Luna. Sabato 30, alle 16, a cura di “Art & Sol”, è in programma la proiezione delfilm di Marco Amenta “La siciliana ribelle”, ispirato alla vita di Rita Atria,la ragazzina che ebbe il coraggio di ribellarsi alla mafia.Venerdì 5 aprile, alle 18, sarà presentato il romanzo “Sangue buttato”, diRosi Lovisi.Lunedì 8, alle 17, l’esperta di astrologia Cristina Corradini terrà la confe-renza “Nettuno e la comunicazione globale”.

Tibaldi: i fiori della libertàSabato 23 marzo, alle 20.30, è in programma “I fiori della libertà” un per-corso con narrazioni, canti della Resistenza e letture per ricordare i Martiridi viale Tibaldi, fucilati dai fascisti il 28 agosto del 1944. InterverrannoGiordano Dall’Armellina e altri studiosi, “La Compagnia Teatro degli Orbi-tanti” e “Il Canzoniere Resistente”. L’iniziativa è a cura delle sezioni del-l’Anpi “Martiri di viale Tibaldi”, “Stadera” e “Vigentina”.

Fabrizio Ternelli

Chi di noi non ha trascorso anni dellapropria adolescenza (almeno tre), su-dando sui banchi di scuola per capire,interpretare e apprezzare quell’operagrandiosa e universale nel tempo enello spazio che Dante ci ha saputo re-galare con la Divina Commedia? Bene,è giunto il momento di fare un salto nelpassato, rispolverare la Divina Comme-dia attraverso un diverso approccio,nuovo e del tutto originale. Riccardo Moratti, ideatore del progettoLetterevive, è docente di lettere, diplo-mato in violino al Conservatorio, conun’esperienza di lettura teatrale e re-citazione presso il teatro Trivulzio diMelzo. La sua sfida è stata quella disfruttare tutte le proprie poliedrichecapacità per proporre una nuova lettura dei classici della letteratura, apartire proprio dalla Divina Commedia.Ha quindi ideato uno spettacolo composto da letture teatralizzate, musicae immagini che ha visto una vasta affluenza di pubblico ed è stato moltoapprezzato in teatri e scuole di molte città italiane e che verrà proposto

anche nella nostra zona tra marzoe aprile. Il Municipio 5 e il Comi-tato Chiesa Rossa promuovono treserate dedicate alle tre cantichedella Divina Commedia, nellachiesa di Santa Maria alla Fonte.L’obiettivo è quello di offrireun’occasione unica per raccon-tare il viaggio di Dante creandosensazioni ed emozioni che im-mergeranno il pubblico in un’at-mosfera magica e coinvolgente.Per questi spettacoli sarannoscelti alcuni episodi significatividai quali potranno scaturireanche corrispondenze con la no-stra realtà attuale. Saranno tre se-rate di cultura, emozioni e

riflessioni, da cui usciremo più arricchiti e consapevoli dell’umana con-dizione nel passato così come nel presente.Gli spettacoli si terranno nei giorni 24 e 31 marzo e 7 aprile alle ore 20:30 pressola chiesa di Santa Maria alla Fonte in via della Chiesa Rossa 55.

Nadia Mondi

Il 13 marzo, mercoledì, presso la bibliotecaChiesa Rossa, si terrà una serata-spettacolodedicata a Fabrizio De André. A 20 annidalla morte, gli estimatori di questo cantau-tore sembrano aumentare sempre più. Inparticolare quest’anno sono state tantissimele celebrazioni, gli spettacoli in suo ricordo,i raduni spontanei o quelli organizzati. Per-ché quindi organizzare anche questa serata?«Prima che Mina portasse al successo la

Canzone di Marinella – ce lo dice Bruno Contardi, curatore dell’inizia-tiva – il nome di Fabrizio De André era pressoché sconosciuto. Eppureil giovane musicista genovese aveva già inciso alcuni dei suoi capolavori,da Bocca di rosa a La guerra di Piero, da Via del Campo al Pescatore.In questa serata riscopriremo gli anni “oscuri” di Fabrizio, da studentefuori corso a poeta». La serata si svilupperà come un racconto, arric-chito da immagini, musica e parole che sotto la regia e direzione diBruno Contardi susciterà sorpresa ed emozioni, e coinvolgerà il pub-blico presente invitandolo a condividere ed essere parte integrante dellaserata. Sarà un’esperienza interessante e divertente, di riflessione e so-cializzazione. Un modo diverso di vivere De André e di celebrare, ancorauna volta, il suo talento e il suo successo.

N.M.

Le iniziative delle biblioteche della zona sud Milano

Storie di liberazione femminile

IL 24, IL 31 MARZO E 7 APRILE A SANTA MARIA ALLA FONTE

La Divina Commedia arriva in Chiesa RossaSPETTACOLO IL 13 MARZO ALLA BIBLIOTECA CHIESA ROSSA

De André prima di De André

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ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XXIII NUMERO 03 MARZO 2019 15������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������

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Marzo 2019Teatri • Teatro Pacta Salone: orari (salvo diversa indicazione)feriali 20.45, dom: 17.30. Dal 5 al 10 per la rassegna DonneTeatroDiritti va inscena “La chiave dell’ascensore e Max Gericke”. Duedonne, due pièce teatrali, che partono da una strutturafiabesca per poi trattare argomenti di stretta attualità.Storie di donne ma soprattutto storie di abusi e di con-flitti. Dal 13 al 15 “La terra desolata” regia e con Annig Rai-mondi. La scena ripercorre una galleria di eccentriciritratti sulla condizione dell’uomo moderno. Dal 20 al 24va in scena “Baccanti Rewind” di Euripide.Tre donne baccanti con il compito di tracciare unnuovo corso per la città. Agave, intenta a elaborare unterribile gesto, l’uccisione violenta del figlio Penteo. Dal 27 al 31 “La conquista della felicità” dialogo traBertrand Russell e Cassiopea. Russell, filosofo, mate-matico, pacifista giunge agli ultimi istanti della suavita. 98 anni pieni di lotte, di fallimenti, di amori, co-ronati dal Nobel per la Letteratura. Dal 28/1 fino al 15 aprile, per 6 lunedì torna il ProgettopactaSOUNDzona, rassegna di teatro, musica e ricercaa cura di Maurizio Pisati, con il titolo “Come sta laluna?” info: www.pacta.org • Teatro LinguaggicreativiIl 9 h. 20, e il 10 h. 19, spettacolo di danza liberamentetratto da “The tragical histori of the life and death ofDoctor Faustus” di Cristopher Marlowe, con MonicaBucciantini.• Teatro Atir Ringhiera chiuso per restauro: gli spettacolidella Compagnia Atir vanno in scena in vari teatri mi-lanesi. I prossimi spettacoli:Dal 19 al 24 va in scena al Teatro Elfo Puccini “IsabelGreen” con M. Pilar Perez; regia di Serena Sinigaglia. Il 5 e il 6 /4presso Il cielo sotto Milano va in scena “Tra-gici a pezzi” di e con Omar Nedjari: tragicomica para-bola di un messaggero di classica reminiscenza.

ConcertiL’8 marzo h. 18,30 al MaMu presentazione di “Penta-gramma rosa” una collana di 32 video dvd dedicata alle

Tutto pronto per la sfilata di Carnevale del 7 marzo. I laboratori, le associazioni e le parrocchie coinvolti,sotto la guida della social street Gratosoglio, Basmettoe dintorni, hanno lavorato duramente in queste setti-mane per preparare le maschere. Dopo l’appello degliorganizzatori, sono arrivati anche i primi doni per ibambini, da parte di Mc Donald’s Rozzano, la sempregenerosa Gelateria Merelli di piazza Agrippa, la Biblio-teca Chiesa Rossam, il bar Picchio Gino e il PimOff.Il ritrovo per tutti è alle 16,30al piazzale del capolineadel 3, a Gratosoglio (qui troverete trucchi e travesti-menti last minute). Poi le maschere, dopo essere pas-sate per il mercato comunale, sfileranno per ilquartiere, per arrivare al Cam di Saponaro per la festae la merenda finale. Il tutto condito da coriandoli, musica e balli.

compositrici celebri, spesso dimenticate, con la mu-sicologa S.Ginevra Montonati e il prof. Giulio DeCunto. Gli interventi musicali seguiranno un pro-gramma rigorosamente al femminile.Il 24 ore 17 in S. M. Annunciata in Chiesa Rossa con-certo per organo, M° Umberto Protti.

Conferenze / Libri Il 7, h. 18.30 al Gruppo Archeologico milanese confe-renza su “Archeologia al femminile”. L’8 h. 17.45allo Spazio Seicentro conferenza sulla vio-lenza alle donne con presentazione del libro “L’abbrac-cio della signora Sole”. A cura di Municipio 6. L’8, h. 18.30 presso Nuova Acropoli Milano “DonnaDama Dea” interviste impossibili a filosofi del passato. Il 15 h. 15. 30c/o Parrocchia S. Andrea, conferenza su“Antiche ville milanesi” a cura di Riccardo Tammaro.Un excursus tra i luoghi scelti dai nobili milanesi perla villeggiatura, a partire dal XV secolo, prima chel’espansione della città soffocasse le ville nelle mo-derne periferie. Ingresso libero. Il 20 h. 19, presso Solo Pizza Caffè “Caravaggio” wor-kshop di Storia dell’Arte, a cura di Massimiliano Porro. Il 21 h. 19.30alla Casa delle Donne presentazione dellibro “Se il mondo torna uomo. Le donne e la regres-sione in Europa” presenti alcune autrici: L. Cirillo, E.Cirant, C. Cossutta, C. Mattalucci; introduce Anita So-nego. Il 26 h. 18, alla Casa delle Donne presentazione dellibro “Parole armate” di Valeria Babini, le grandi scrit-trici del Novecento italiano tra resistenza ed emanci-pazione. Il 30 h.15.30 -18 .30 Bookcrossing al Seicentro scam-bio libri usati.

MostreDal 7 all’11/3 h. 9 - 18, presso Unione Femminile Na-zionale mostra di Chiara Corio “Strati d’animo”. Inau-gurazione giovedì 7, ore 17,30 - 21, ingresso libero.Dal 7/3 al 2/4 c/o Red Lab Gallery Miele mostra foto-grafica di Ulderico Tramacere a cura di Gigliola foschi. Dal 13/3 al 31/5 c/o Fondazione A. Pomodoro “MirrorCookie” personale di Sophia Al- Maria, a cura di CloèPerrone. Dal 14/2 all’11/4 alla Galleria 10 A.M. “1964 – 2018”personale di Sandro De Alexandris, a cura di Alberto

Zanchetta.Il 24, dalle ore 14.30 al Parco Ticinello, “Incontro diprimavera”. Mostra fotografica di Silvana Boccardo “Lequattro stagioni in volo”. Apertura dell’antico forno perla cottura del pane. Confronto su “La specificità di unparco agricolo urbano”.

MercatiOgni sabato dalle 9 alle 16presso Serra Lorenzini mer-cato filiera corta di prodotti alimentari, piante e fiori. Ogni mercoledì dalle 14,30 alle18 a La Cordata (Vil-laggio Barona) mercato agricolo e artigianale: in ven-dita prodotti di imprese agricole di qualità e creazionidi piccoli artigiani. Ogni giovedì dalle 15.30 alle 20, in via Bellezza 16/a,mercato agricolo. Domenica prima e terza di ogni mese ore 9 /16al ParcoChiesa Rossa, mercato agricolo a cura degli agricoltoridella Lombardia.

Riferimenti logistici Casa delle DonneMilano via Marsala 8 -10. Fondazione A. Pomodoro via Vigevano 9, info: 02. 89075394. Galleria 10 A.M. corso S. Gottardo 5, info: 02.9288.9164. Gruppo Archeologico Milanese corso Lodi 8/C, info: 02.796372.Il cielo sotto Milanomezzanino stazione di Porta Vit-toria, info: 339.1039043. La Cordata via Zumbini 6 info: 02.3597.450. MaMu (Magazzini Musica) via Soave 3, info: 02.3668.6303.Nuova Acropoli Milano p.zza Tirana 32, info: 392.0423656. Parco Ticinello, via Dudovich 10, Facebook/Parco Agri-colo Ticinello o sito: www.parcoticinello.itRed Lab Gallery Miele via Solari 46, info: 9288.9164.Solo Pizza CaffèAlzaia Naviglio Pavese 6, info: 02.5810.0299S. M. Annunciata in Chiesa Rossa via Neera 24 info: 02.8950.0817. Seicentro via Savona 99 info: 02.88446330. Serra Lorenzini, via Dei Missaglia 44 angolo De Andrèwww.serralorenzini.it Teatro Atir Ringhiera, via Montegani 7,

www.atirtetroringhiera.it , 02.8739.0039.Teatro Elfo Puccini c.so Buenos Aires 33, tel. 02.0066.0606. Teatro Pacta Salone via U.Dini 7, info: 02.3650.3740;www.pacta.org Teatro Linguaggicreativi via E. Villoresi 26, info: 327.4325900.Teatro PimOff via Selvanesco 75, [email protected];02.5410.2612. Unione Femminile Nazionale, C.so Porta Nuova 32. Villaggio Baronavia Ettore Ponti 17, info: 339.5696359.www.villaggiobarona.it

A cura di Lea Miniutti e Riccardo Tammaro di Fondazione Milano Policroma

IL 7 MARZO, ORE 16.30, AL CAPOLINEA DEL 3

Sfilata di Carnevaleal Gratosoglio