Ville Neapolis

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Ville Neapolis - «Crater ille delicatus» (CIC., Att., 2, 8, 2) in riferimento al Golfo di Napoli - Tematica della cd. Villa Society - Dialettica tra aspetto residenziale e produttivo (rapporti tra Pozzuoli e Pompei)

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Ville Neapolis

- «Crater ille delicatus» (CIC., Att., 2, 8, 2) in riferimento al Golfo di Napoli

- Tematica della cd. Villa Society

- Dialettica tra aspetto residenziale e produttivo (rapporti tra Pozzuoli e Pompei)

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Villa di Lucullo

TOPOGRAFIA Isolotto di Megaride e colle di Pizzofalcone FONTE Letteraria (Varr., R. R., 3, 17, 5; PLIN., nat., 9, 160; Plut., Lucullo, 35)

Archeologica: resti in via S. Lucia (DALL’OSSO 1906, pp. 35-36)

CRONOLOGIA secondo quarto I sec. a.C. (ante 57 a.C.) TIPOLOGIA Villa residenziale – Villa marittima PROPRIETARIO Lucio Licinio Lucullo OSSERVAZIONI La villa fu trasformata in castrum, nominato Lucullanum, in cui fu

relegato Romolo Augustolo da parte di Odoacre (Marcellino, Chron, 47 b). Il nome Luculliano indicò il colle di Pizzofalcone fino al XVII secolo.

BIBLIOGRAFIA U. PAPPALARDO, Le ville romane del golfo di Napoli, Napoli 2000 D. GIAMPAOLA, I monumenti, in Tracce: sotto le strade di Napoli, Napoli 1997, pp. 55-93 G. VECCHIO, Le ville sul mare, in Napoli Antica, Napoli, 1985, p. 348-31 G. DELLA VALLE, La villa Sillana ed Augustea PAUSILYPON

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(contributo alla storia dell’epicureismo campano), in Campania Romana. Studi e materiali, 1, Napoli 1938, pp. 3-63 I. DALL’OSSO, Napoli troglodita e preellenica, Napoli 1906

Villa di Virgilio

TOPOGRAFIA Tra Pizzofalcone e Mergellina, al secondo miglio della via publica per Puteoli

FONTE Letteraria (MART., Ep, 11, 48-49; PLIN., epist., 3,7) CRONOLOGIA I sec. a.C.

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TIPOLOGIA Villa residenziale

PROPRIETARIO Sirone -> Virgilio -> Silio Italico OSSERVAZIONI Le fonti letterarie riferiscono che in tale villa fu accluso, per pio volere

di Silio Italico, il venerato sepolcro di Virgilio. BIBLIOGRAFIA U. PAPPALARDO, Le ville romane del golfo di Napoli, Napoli 2000

G. VECCHIO, Le ville sul mare, in Napoli Antica, Napoli, 1985, p. 348-351 G. DELLA VALLE, La villa Sillana ed Augustea PAUSILYPON (contributo alla storia dell’epicureismo campano), in Campania Romana. Studi e materiali, 1, Napoli 1938, pp. 3-63

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Villa di Pollio Felice

TOPOGRAFIA Fascia costiera tra Pizzofalcone e Posillipo FONTE Letteraria (Stazio, Silvae, 2,2,16 - 76-82; 3,1,149)

Archeologica(iscrizione graffita sull’intonaco di un acquedotto, rinvenuta nel 1882 durante un traforo della collina di Posillipo)

CRONOLOGIA fine età repubblicana TIPOLOGIA Villa residenziale PROPRIETARIO Pollio Felice OSSERVAZIONI La localizzazione della villa nella fascia costiera compresa tra

Pizzofalcone e Posillipo è da considerare esatta se a tale zona si riferisce l’appellativo di Stazio, Limon. L’iscrizione summenzionata, datata 65 d.C., riferisce di un tale Macrino, dispensator di Diadumeno Antoniano, liberto, procurator di un’imprecisata proprietà fondiaria imperiale, il quale ambulavit a villa Pollii Felicis quae est epilimomes usque ad emissarium paconianum (DELLA VALLE 1938, p. 50) Sulla localizzazione toponomastica della villa Epilimones ctr: DELLA VALLE 1938, p. 52

BIBLIOGRAFIA U. PAPPALARDO, Le ville romane del golfo di Napoli, Napoli 2000 G. VECCHIO, Le ville sul mare, in Napoli Antica, Napoli, 1985, p. 348-351 G. DELLA VALLE, La villa Sillana ed Augustea PAUSILYPON (contributo alla storia dell’epicureismo campano), in Campania Romana. Studi e materiali, 1, Napoli 1938, pp. 3-63

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Pausilypon

TOPOGRAFIA Costa occidentale del golfo di Napoli – Collina di Posillipo. Tra l’isola della Gaiola, Cala dei Trentaremi, Cala di San Francesco, Cala dei Lampi ad ovest, sino a Marechiaro ad est.

FONTE Letteraria (DIO. 54,23,5; PLIN. nat., 9,167) Archeologica: strutture e reperti mobili, emersi e sommersi (stima: 10% del complesso)

CRONOLOGIA Età tardo-repubblicana TIPOLOGIA Villa residenziale – Villa marittima PROPRIETARIO Lucio Cornelio Silla (???) -> il figlio Fausto Silla (???) -> il nipote Publio

Cornelio Silla (???) -> Caio Giulio Cesare (????) Publio Ve(i)dio Pollione -> Augusto (15 a.C.) -> dinastia Giulio-Claudia (amministrata attraverso procuratores imperiali, come attestato da alcune iscrizioni) ->Traiano (come informa l’epigrafe sepolcrale del procurator M. Ulpius Euphrates -> Adriano (come attesterebbe una fistula plumbea dalle Terme Superiori) -> epoca tardo-antica (?) (come attesterebbero taluni reperti numismatici e lacunose indicazioni epigrafiche)

OSSERVAZIONI “Pausilypon villa est Campaniae haudprocul Neapoli” (PLIN., nat.. 9,167). Il nome Pausilypon, traslitterazione latina del greco παυσι∫ λυπων,

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designante dapprima la villa ed in seguito traslato al colle su cui essa sorgeva,significa letteralmente “riposo dagli affanni”. In età medievale la struttura è fagocitata dalla vegetazione e parzialmente sprofondata a causa di fenomeni di bradisismo ed eustatismo; si preservò il ricordo attraverso la toponimia del luogo: mons Posilipensis, villa Posilipi, casale Posilipi, denominazioni concernenti il villaggio di contadini e pescatori ivi formatosi. Dal XV sec. d.C. si registrano le prime annotazioni di rinvenimenti dei ruderi, susseguenti alla costruzione di residenze edi edifici ecclesiastici sull’ameno declivio prospiciente il mare,sfruttando tra l’altro anche parte dell’antico materiale costruttivo,spoliato. Nel XVI sec. d.C. il giureconsulto napoletano Pietro Giordano, nella sua Historia neapolitana, riferisce che, al suo tempo, i resti della villa romana sita all’estremità del colle di Posillipo erano comunemente denominati “villa di Sillano” (in dialetto partenopeo “’a villa ‘i Sillan’”, sino al XVII sec. d.C.); varie le congetture espresse circa l’identità di tale Sillanus, ma nessuna probante (DELLA VALLE 1938, p. 18). Visita di Winckelmann alla metà del XVIII sec. d.C.. Prime rappresentazioni grafiche dei resti effettuate da Paoli (1768). Nel 1820 l’antiquario Guglielmo Bechi acquistò parte dell’area ed intraprese i primi scavi; nel 1841 iniziarono altri scavi nell’attigua proprietà di monsignor Camillo Di Pietro, sotto la direzione dell’architetto Pietro Bersani. Primo studio monografico in GÜNTHER 1913. DELLA VALLE 1938, pp. 19-41 congettura (in modo assai poco convincente, con metodo combinatorio!) che il primo impianto della villa risalisse all’ 81 a.C., di proprietà di Silla, sulla base di mere illazioni, arzigogolate disamine toponomastiche e sulla scorta di ipotesi geomorfologiche e geopolitiche (impossibili da suffragare) secondo le quali il Puteolanum del dittatore, menzionato dalle fonti letterarie, ricadesse in un’area facente attualmente parte della circoscrizione napoletana (appunto la collina di Posillipo). La villa si estendeva per una superficie stimabile di circa 9 ettari, con ampie aree libere. Complesso composto da vari edifici digradanti da nord a sud, con impianti disposti su terrazzamenti. Si ipotizza la presenza di muri di collegamento, scale e criptoportici tra i vari ambienti. Notevoli le sperimentazioni architettoniche soprattutto in merito alla tecnica di realizzazione delle volte. La parte superiore, pars publica della villa, è occupata da impianti termali (almeno due) e residenziali, oltreché dal teatro, dall’odeon, dalla kolymbetra e dal cosiddetto tempio (vestibolo d’ingresso al quartiere propriamente residenziale); la parte inferiore comprende, invece, gli impianti marittimi. Varie fasi cronologiche, trasformazioni strutturali, ampliamenti, rimaneggiamenti, non sempre di chiara esegesi. Monumentale accesso al complesso costituito dalla cd. Grotta di Seiano (galleria lunga circa 800 m, larga in media 5 m ed alta circa 7 m), la

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quale, dotata di efficiente sistema di ventilazione, trafora la collina di Posillipo. Tale strada congiunge Coroglio con il vallone della Gaiola, raggiungendo Fuorigrotta, ricalcando l’attuale via Campegna, ed allacciandosi, attraverso Bagnoli prima ed Agnano poi, all’antica via publica Puteolis-Nepolim. Sull’altro versante, GÜNTHER 1913 ipotizzava che la galleria sbucasse in una via costiera; contra già PAGANO 1981, il quale riteneva che il percorso proseguisse in una strada più a monte dell’odierna costiera via Posillipo, addentrandosi verso l’interno. (VARRIALE 2007, pp. 153-154) A N del complesso residenziale era il teatro, con cavea addossata al colle, dallacapienza di 2.000 spettatori. Edificio in opera reticolata, rivestito di lastre marmoree; scena in legno (?). Tracce di affreschi in III stile. Dal centro dell’orchestra teatrale dipartiva la kolymbetra, vasca anch’essa in opera reticolata, adibita agli spettacoli acquatici. Datazione di teatro e kolymbetra, sulla scorta dei dati ceramologici, tra età tiberiana e flavia (VARRIALE 2007, p. 156). Una porticus triplex disimpegnava verso il piccolo odeon, rivestito di marmi colorati, adorno di pitture, avente scena in opera laterizia, con pulpitum a nicchie ed abside ornato da 6 colonne corinzie in cipollino. In asse col centro della scena, al quarto livello della gradinata, era un ambiente in cui erano disposti un piedistallo sorreggente forse una seggio ed una base statuaria sulla parete di fondo, posto onorario del padrone della villa. La forma rettangolare della cavea configura l’edificio scenico come theatrum tectum (cfr. Pompei!). Sul lato meridionale del teatro, un edificio a pianta rettangolare terminante con un lato breve arcuato, identificato tradizionalmente come ninfeo, potrebbe invece interpretarsi, in ossequio alla funzione ludica di tale area, di un piccolo stadio. Ad E dell’area villica è la struttura portuale continua (resti di murature in opus reticulatum), sita nell’odierna Cala di S. Francesco, allo sbocco del vallone della Gaiola; molo proseguente mediante pilae. L’ambiente a SE delle isole della Gaiola, definito in GÜNTHER 1913 “sea wall”, trattasi molto probabilmente di muro di contenimento delle peschiere (Caesaris piscinae: SEN., de ira, 3, 40, 2-3; PLIN., nat., 53, 168; DIO. 4, 23, 2), come desumibile dalle aperture (duplice funzione di protezione e di ricambio dell’acqua). Nei pressi erano due ninfei, ambienti rettangolari delimitati da un muro ad U, scavati nel tufo, coperti con volta a botte ed intonacati. Fra le isole della Gaiola e la terraferma si ubica la cd. Scuola di Virgilio, un’ampia sala quadrata absidata, con nicchie, conservata attualmente in elevato soltanto nell’angolo NO (visibile in pianta sotto il livello del mare); probabilmente si tratta di un altro ninfeo. Controversa l’ipotesi che le isole della Gaiola fossero unite alla terraferma in età romana ovvero circolasse acqua, seppur con basso livello.

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Nei pressi della Gaiola sorge l’edificio meglio conservato, il cd. Palazzo degli Spiriti, sviluppato su tre piani, realizzato in opus reticulatum intonacato in rosso e nero (raggiungibile soltanto in barca; sommerso per ca. 2,50 m). Una piccola necropoli era antistante all’ingresso della villa. Segnalazione di numerosi elementi architettonici sul fondale ed anche parte di una statua panneggiata seduta (IlMattino del 02/03/ 1982, p. 11) Segnalazione del recupero di un frammento di statua e di un piede in marmo dalle acque della Gaiola, nel 1918 (Archivio Soprintendenza Archeologica di Napoli, Cart. P 4/20) v. statua Nereide su Pistrice, al MANN. v. bibl. statue DELLA VALLE 1938, p. 24, nota 3. v. rilievi DELLA VALLE 1938, p. 50, note 1-2.

BIBLIOGRAFIA I. VARRIALE, La villa imperiale di Pausilypon, in R. CIARDIELLO (a cura di), La villa romana, Napoli 2007, pp. 147-165 U. PAPPALARDO, Le ville romane del golfo di Napoli, Napoli 2000 D. GIAMPAOLA, I monumenti, in Tracce: sotto le strade di Napoli, Napoli 1997, pp. 55-93 G. VECCHIO, Le ville sul mare, in Napoli Antica, Napoli, 1985, p. 348-351 M. PAGANO, Gli impianti marittimi della villa “ Pausilypon”, in Puteoli, 4, 1981, pp. 245-255 J. H. D’ARMS, Proprietari e ville nel golfo di Napoli, I Campi Flegrei nell’archeologia e nella storia. Convegno Internazionale, Roma 4-7 maggio 1976, Roma 1977, p. 347-363 G. DELLA VALLE, La villa Sillana ed Augustea PAUSILYPON (contributo alla storia dell’epicureismo campano), in Campania Romana. Studi e materiali, 1, Napoli 1938, pp. 3-63

R. W. T. GÜNTHER, Pausilypon, the imperial villa near Naples: with a description of the submerged foreshore and with observations on the tomb of Virgil and on other Roman antiquities on Posilipo, Oxford 1913