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Abbazia del Goleto e i Piccoli Fratelli Il Goleto, ovvero la cittadella monastica del Santissimo Salvatore al Goleto, sorse nel 1133 ad opera di San Guglielmo da Vercelli, santo protettore dell’Irpinia. La bellissima abbazia è situata tra Sant’Angelo dei Lombardi (che invaderemo di mattina: https://www.facebook.com/events/954071314623333/) e il borgo medievale di Rocca San Felice. In origine la comunità monastica, guidata da una Badessa, comprendeva il “monastero grande delle monache” e quello dei monaci, più piccolo. Col tempo, dopo la morte del Santo fondatore, la vita nella comunità continuò, il flusso di fedeli crebbe ed anche i possedimenti s’ampliarono. Con la Peste Nera, però, il declino della comunità fu inevitabile. Il 24 gennaio 1506, Papa Giulio II decise la soppressione della comunità monastica, che si compì, concretamente nel 1515 quando morì l’ultima badessa. L’Abbazia di Montevergine, anch’essa fondata da Guglielmo, prese in gestione l’Abbazia del Goleto e ne garantì il funzionamento, nei riti liturgici, con la presenza di alcuni monaci. Nel 1732 un terremoto colpì con estrema violenza la struttura, ma i lavori di restauro, curati da Domenico Antonio Vaccaro, salvarono dall’abbandono gli edifici. Nel 1807, ad opera di Giuseppe Bonaparte, fu soppressa l’Abbazia. Le opere d’arte e altre suppellettili del Goleto furono lasciati alle comunità religiose dei paesi vicini ed il corpo del Santo, qui sepolto, fu portato a Montevergine. Per oltre un secolo il Goleto rimase abbandonato, vittima del degrado e di furti. Nel 1973, un uomo solo, Padre Lucio Maria De Marino (1912-1992) si stabilì al Goleto e lottò affinché si

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Abbazia del Goleto e i Piccoli Fratelli

Il Goleto, ovvero la cittadella monastica del Santissimo Salvatore al Goleto, sorse nel 1133 ad opera di San Guglielmo da Vercelli, santo protettore dell’Irpinia.La bellissima abbazia è situata tra Sant’Angelo dei Lombardi (che invaderemo di mattina: https://www.facebook.com/events/954071314623333/) e il borgo medievale di Rocca San Felice. In origine la comunità monastica, guidata da una Badessa, comprendeva il “monastero grande delle monache” e quello dei monaci, più piccolo. Col tempo, dopo la morte del Santo fondatore, la vita nella comunità continuò, il flusso di fedeli crebbe ed anche i possedimenti s’ampliarono.Con la Peste Nera, però, il declino della comunità fu inevitabile. Il 24 gennaio 1506, Papa Giulio II decise la soppressione della comunità monastica, che si compì, concretamente nel 1515 quando morì l’ultima badessa.L’Abbazia di Montevergine, anch’essa fondata da Guglielmo, prese in gestione l’Abbazia del Goleto e ne garantì il funzionamento, nei riti liturgici, con la presenza di alcuni monaci. Nel 1732 un terremoto colpì con estrema violenza la struttura, ma i lavori di restauro, curati da Domenico Antonio Vaccaro, salvarono dall’abbandono gli edifici. Nel 1807, ad opera di Giuseppe Bonaparte, fu soppressa l’Abbazia. Le opere d’arte e altre suppellettili del Goleto furono lasciati alle comunità religiose dei paesi vicini ed il corpo del Santo, qui sepolto, fu portato a Montevergine.

Per oltre un secolo il Goleto rimase abbandonato, vittima del degrado e di furti.

Nel 1973, un uomo solo, Padre Lucio Maria De Marino (1912-1992) si stabilì al Goleto e lottò affinché si parlasse ancora, e nuovamente, di questo gioiello di storia e fede. Ebbero così inizio i primi lavori di restauro, e l’evoluzione, positiva, dell’opera del monaco benedettino ha portato nuovamente allo splendore l’Abbazia che, dal 1990, viene animata dai “Piccoli Fratelli”, della Comunità Jesus Caritas.

Fu edificata, nel tempo, la Torre Febronia, in stile romanico, con molti blocchi lapidei, un tempo, parte del mausoleo romano dedicato a Marco Paccio Marcello. Altro elemento di incredibile bellezza è la Cappella di San Luca (anno 1255) che si raggiunge tramite una scala il cui corrimano rappresenta un serpente con un pomo in bocca.

Tra le opere d’arte che si possono ammirare vi sono, superstiti al degrado

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degli anni passati e dei terremoti, due ritratti, in due medaglioni della badessa Marina e della badessa Scolastica. Altre opere rappresentano, parzialmente, la vita di San Guglielmo da Vercelli.

http://www.invasionidigitali.it/it/invasionedigitale/abbazia-del-goleto-e-i-piccoli-fratelli#.VSocn1JobCQ

Programma

Ore 15:30 - Ritrovo degli invasori al Goleto

Ore 15:45 - Inizio della visita all’Abbazia con l’architetto Angelo Verderosa

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