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La finestra in crisi. Limiti e soglie Capitoli tratti dal libro “Dalla forma al luogo” di Pierre Von Meiss, professore presso l’école polytechnique fédérale de Lausanne. La finestra viene concepita come un fondamentale elemento di mediazione con il mondo esterno; oltre che permettere l’entrata dei raggi solari e dell’aria fresca, consente di osservare il paesaggio fuoristante. D’altro canto può essere anche un elemento fragile e vulnerabile. Nel corso della storia vi è stata un’evoluzione progressiva di questo elemento architettonico: da un orfizio minimo a vetrate di edifici sacrali rinascimentali, dalla finestra verticale tradizionale alle finestre a nastro di Le Corbusier. Tale aspetto evolutivo è stato indubbiamente incentivato dalle innovazioni tecnologiche e dall’uso di nuovi materiali che hanno reso possibile il progresso. La finestra, dunque, sottintende tre progetti: uno di luce, uno di veduta e uno di articolazione tra interno ed esterno. Correlato al discorso sulle finestre, è quello sui limiti e sulle soglie; ci si riferisce ai “limiti” per indicare ciò che è presente all’interno di un luogo, ciò che lo delimita per l’appunto, mentre le “soglie” sono spazi, luoghi di transizione che giocano tre ruoli diversi: Utilitario: ruolo sempre presente che indica un passaggio per la porta, luce e aria per gli infissi. Protettivo: nel caso della porta, passaggio controllato ; nel caso delle finestre, selezione visiva . Inoltre, in base al contesto urbano, di sicurezza e isolamento acustico. Semantico: passaggio per la porta, occhio per la finestra. In particolar modo, lo “spazio di transizione” da un punto di vista storico probabilmente ha la valenza di un rituale. Lo storico delle religioni e scrittore rumeno Mircea Eliade parla nella sua opera Il sacro e il profano del rituale legato alla soglia della casa, riportando la presenza dei “guardiani”, quali spiriti e divinità che proteggono l’entrata, ai quali vanno offerti dei sacrifici. Parla inoltre della grande importanza religiosa che avevano le soglie per alcune culture paleo-orientali, poiché luogo dove venivano emesse le sentenze, oltre che simbolo e veicolo del passaggio. Per concludere, la porta ha assunto nel corso degli anni anche il ruolo di indicatore di status sociale e benessere degli abitanti.

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La finestra in crisi. Limiti e soglie

Capitoli tratti dal libro “Dalla forma al luogo” di Pierre Von Meiss, professore presso l’école polytechnique fédérale de Lausanne.

La finestra viene concepita come un fondamentale elemento di mediazione con il mondo esterno; oltre che permettere l’entrata dei raggi solari e dell’aria fresca, consente di osservare il paesaggio fuoristante. D’altro canto può essere anche un elemento fragile e vulnerabile.

Nel corso della storia vi è stata un’evoluzione progressiva di questo elemento architettonico: da un orfizio minimo a vetrate di edifici sacrali rinascimentali, dalla finestra verticale tradizionale alle finestre a nastro di Le Corbusier. Tale aspetto evolutivo è stato indubbiamente incentivato dalle innovazioni tecnologiche e dall’uso di nuovi materiali che hanno reso possibile il progresso.

La finestra, dunque, sottintende tre progetti: uno di luce, uno di veduta e uno di articolazione tra interno ed esterno.

Correlato al discorso sulle finestre, è quello sui limiti e sulle soglie; ci si riferisce ai “limiti” per indicare ciò che è presente all’interno di un luogo, ciò che lo delimita per l’appunto, mentre le “soglie” sono spazi, luoghi di transizione che giocano tre ruoli diversi:

Utilitario: ruolo sempre presente che indica un passaggio per la porta, luce e aria per gli infissi.

Protettivo: nel caso della porta, passaggio controllato; nel caso delle finestre, selezione visiva. Inoltre, in base al contesto urbano, di sicurezza e isolamento acustico.

Semantico: passaggio per la porta, occhio per la finestra.

In particolar modo, lo “spazio di transizione” da un punto di vista storico probabilmente ha la valenza di un rituale.

Lo storico delle religioni e scrittore rumeno Mircea Eliade parla nella sua opera Il sacro e il profano del rituale legato alla soglia della casa, riportando la presenza dei “guardiani”, quali spiriti e divinità che proteggono l’entrata, ai quali vanno offerti dei sacrifici.

Parla inoltre della grande importanza religiosa che avevano le soglie per alcune culture paleo-orientali, poiché luogo dove venivano emesse le sentenze, oltre che simbolo e veicolo del passaggio.

Per concludere, la porta ha assunto nel corso degli anni anche il ruolo di indicatore di status sociale e benessere degli abitanti.

Eva Stefanelli

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ESTERNOINTERNOPer affrontare il tema del collegamento tra esterno ed interno, viene presa in considerazione, come esempio, un’abitazione collettiva della Svizzera romanda, protagonista di una ricerca attuata dal Politecnico di Losanna negli anni tra il 1976 e il 1982.

Negli anni ’30 il marciapiede si salda alla porta principale da cui si accede direttamente a uno spazio interno collettivo che ha un ruolo di transizione tra ambito pubblico e privato. Qui, il vano scala è illuminato da luce naturale.

Dal 1930 viene inserito un percorso privato con tanto di vegetazione tra marciapiede e porta principale.

Dopo il 1950 l’edificio viene contornato da un giardino ornamentale.

Negli edifici alti, il ruolo di protezione viene assunto dai pianerottoli, i quali, però, sono illuminati da luce artificiale, vi si accede tramite un percorso di chiuse ed, inoltre, sono considerati spazi di mediazione non visibili né dall’ambito pubblico né da quello privato.

INTERNO

L’atrio delimitato impedisce la vista verso gli spazi abitati. Ci sarà, a tal proposito, un cambiamento nell’architettura moderna: spazi più aperti con alloggi a pianta libera.

Si nota il fatto che negli edifici alti viene trascurata quasi sempre la soglia. Un caso che non rispecchia questo pensiero è il Robin Hood Garden di Alison e Peter Smithson a Londra, datato 1970, in cui sono vennero costruite delle specie di strade sopraelevate che appartengono a chi le abita.

Von Meiss evidenzia altri due tipi di soglie:

-Casa di F. L. Wright, Lasing, Michigan

Qui, si arriva alla soglia in modo graduale attraverso un percorso tra erba, pietroni posati su di essa, muretto che segue la pendenza del terreno, per poi arrivare all’ingresso vero e proprio.

-Convento della Tourette, Le Corbusier

La soglia è distanziata in modo netto attraverso la presenza di pilotis.

Si potrebbe pensare che la casa sia lo spazio conclusivo, ma vi è ancora un importante elemento: la finestra.

Il ruolo di accoglienza di quest’ultima è ben evidente nella Scuola Montessori a Delft di Herman Hertzberger.

Ruolo simile (cioè di tramite tra interno ed esterno) hanno logge, verande e balconi, anche se non garantiscono la stessa privacy della finestra.

Chiara Vercelli