VIBO TIMES - icgaribaldivibovalentia.it · Festa della donna si celebra l’8 marzo perché in...

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Giovedì 13/03/14 Anno 4 numero 5 VIBO TIMES Istituto Comprensivo “G.Garibaldi - Buccarelli” - REDAZIONE GIORNALISTICA Le legenda dell’incendio di New York e la manifestazione in Russia nel 1917 La donna, la festa e la mimosa Le origini e i motivi di una ricorrenza che si celebra l’otto marzo di FRANCESCA BELSITO e di CLARA CALLIPO SECONDO una versione che poi, in base a determinate ricostruzioni, si è rivelata frutto di fantasia, la ricorrenza da tutti conosciuta come “Festa della donna” si celebra l’8 marzo perché in questa data, nel 1908, ben 129 operaie di un’industria di New York rimasero uccise in un incendio, mentre protestavano per le condizioni di lavoro indegne a cui erano sottoposte. E sic- come nei pressi della fabbrica bruciata nel 1908 cresceva proprio un albero di mimosa, allora alla festa si è associato questo fiore. In verità la festa ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discrimina- zioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Perché, allora, si celebra proprio l’8 marzo? Perché a San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 le donne guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra e quella data è rimasta nella storia per indicare l'inizio della Rivoluzione russa contro lo zarismo. Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuni- ste, tenutasi a Mosca, fissò in tale data la “Giornata internazionale dell'operaia”. L'idea di adottare la mimosa come fiore ufficiale della Festa della Donna è tutta italiana: l'iniziati- va partì dall'Unione Donne in Italia. L’8 marzo 1946 la “Giornata Internazionale della Donna” fu festeggiata in tutta Italia e per la prima volta a simbolo della ricorrenza fu utilizzata la mimo- sa. La scelta ricadde proprio sulla mimosa perché, oltre ad essere una pianta che fiorisce proprio agli inizi di marzo, è anche un omaggio poco costoso e per questo adatto a tutte le estrazioni sociali. Speciale donna 2 Speciale donna 3 L’Aido 4 Le interviste 5 Masterchief 6 L’iniziativa 7 One Direction 7 Sommario: Notizie di rilievo: Riflessioni sulla festa della donna Il valore della donazione un gesto importante Botta e risposta con le professoresse Arabia e Gasparro L’Oscar per “La grande bellezza” Ha preso il via il Grande Fratello Amici Cucciolotti una raccolta molto attesa Le anticipazioni

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Giovedì 13/03/14 Anno 4 numero 5

VIBO TIMES I s t i tu to Comprens ivo “G.Garibaldi - Buccarel l i” - REDAZIONE GIORNALIST ICA

Le legenda dell’incendio di New York e la manifestazione in Russia nel 1917

La donna, la festa e la mimosa Le origini e i motivi di una ricorrenza che si celebra l’otto marzo

di FRANCESCA BELSITO

e di CLARA CALLIPO

SECONDO una versione che poi, in base a determinate ricostruzioni, si è rivelata frutto di fantasia, la ricorrenza da tutti conosciuta come “Festa della donna” si celebra l’8 marzo perché in questa data, nel 1908, ben 129 operaie di un’industria di New York rimasero uccise in un incendio, mentre protestavano per le condizioni di lavoro indegne a cui erano sottoposte. E sic-come nei pressi della fabbrica bruciata nel 1908 cresceva proprio un albero di mimosa, allora alla festa si è associato questo fiore.

In verità la festa ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discrimina-zioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo.

Perché, allora, si celebra proprio l’8 marzo? Perché a San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 le

donne guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra e quella data è rimasta nella storia per indicare l'inizio della Rivoluzione russa contro lo zarismo. Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuni-ste, tenutasi a Mosca, fissò in tale data la “Giornata internazionale dell'operaia”.

L'idea di adottare la mimosa come fiore ufficiale della Festa della Donna è tutta italiana: l'iniziati-va partì dall'Unione Donne in Italia. L’8 marzo 1946 la “Giornata Internazionale della Donna” fu festeggiata in tutta Italia e per la prima volta a simbolo della ricorrenza fu utilizzata la mimo-sa.

La scelta ricadde proprio sulla mimosa perché, oltre ad essere una pianta che fiorisce proprio agli inizi di marzo, è anche un omaggio poco costoso e per questo adatto a tutte le estrazioni sociali.

Speciale donna 2

Speciale donna 3

L’Aido 4

Le interviste 5

Masterchief 6

L’iniziativa 7

One Direction 7

Sommario:

Notizie di rilievo:

Riflessioni sulla festa

della donna

Il valore della donazione

un gesto importante

Botta e risposta con le professoresse

Arabia e Gasparro

L’Oscar per “La

grande bellezza”

Ha preso il via il

Grande Fratello

Amici Cucciolotti una raccolta

molto attesa

Le anticipazioni

Pagina 2 VIBO TIMES

Ecco chi è il vero motore della casa e della famiglia

Il rispetto non deve durare solo un giorno di MARIKA IANNELLO

L’8 marzo si può dire che sia un giorno magico. E’ la festa di tutte le donne. Ed è un giorno che serve per ricordarsi in maniera particolare (ma è chiaro che ciò andrebbe in realtà fatto tutti i giorni) che anche la don-na è un essere umano e che perciò va rispettata esatta-

mente come si rispetta l’uomo.

Negli anni passati, ma soprattutto di recente, sono pur-troppo aumentati i casi in cui la donna viene maltratta-ta, picchiata, finanche uccisa. E spesso a macchiarsi di questi gesti è soprattutto il marito, piuttosto che il fi-danzato o il compagno. Questo ci fa capire quanto la

donna sia insignificante per alcuni uomini, tanto da togliergli la cosa più importante: la sua vita.

L’8 marzo, pertanto, ci si è ricordati della festa della donna, che però va rispettata sempre, non solo il giorno della sua ricorrenza, perché que-sto giorno è solo un simbolo. Non si possono regalare i fiori o la mi-mosa se negli altri giorni dell’anno la donna si maltratta. Altrimenti questo giorno viene a perdere di significato.

di ELENA ANASTASI e di EMANUELA PROCOPIO

LA donna nell’antichità era considerata la persona “che badava alla casa”. Sommando le cose che adesso la donna fa in una giornata, e che a noi sembra nulla, allora si prende atto che il suo “lavoro” equivale a: cucinare tre pasti al giorno, lavare, stirare, badare ai bambini e ordinare la casa. Se andiamo a vedere è proprio la donna il vero motore della casa e della famiglia.

Eppure per conquistare pari dignità all’uomo, la donna ha dovuto faticare moltissimo, visto che un tempo non molto lontano le donne non pote-vano lavorare, votare, ricevere un’istruzione. Tutte cose che oggi sembrano assurde, ma che in realtà si sono verificate.

La donna, a torto, ovviamente, per tanto tempo è stata considerata come un essere inferiore.

La festa della donna, che secondo molti è solo una festa “commerciale” in realtà serve per ricordarsi delle battaglie fatte dalle donne e del rispetto che l’uomo dove portare al gentil sesso.

Giovedì 13/03/14

di EMMANUELE FULLONE PENNA, di BENITO PACIENZA e di ALEANDRO PAGANO

NELL’ANTICHITÀ il ruolo delle donne era di gran lunga inferiore a quello degli uomini e solo con il fiorire della Grecia e con gli inizi della democrazia il ruolo delle donne ha acquistato sempre più importan-za. E’ però da dire che fino a poco tempo fa le donne erano confinate in casa a lavare e a stare al servizio degli uomini, non potevano votare né tanto meno potevano presentarsi alle elezioni.

Ed è solo con l’inizio degli anni settanta che le donne, anche in Italia, hanno avuto diritto di voto, potendo altresì diventare deputate e senatrici.

Questa evoluzione, giusta, sensata e corretta, ha reso tutti uguali, ma oggi non c’è giorno che non si parli di violenza sulle donne. E’ da un bel po’ di tempo che, purtroppo, si parla di femminicidio, vale a dire un termine utilizzato per dire basta ad ogni forma di discriminazione e violenza posta in essere contro la donna “in quanto donna”. Tra l’altro spesso le violenze sulle donne avvengono fra le mura domestiche, ad opera del marito o del compagno.

Lo scorso agosto il governo ha emanato con decreto legge delle norme penali che aggravano le ipotesi di atti persecutori o di omicidio contro il coniuge o il convivente, tramite specifiche aggravanti dei reati.

di OLGA FARFAGLIA

LA festa della donna è molto importante perché serve, anche, a ricordare tutte quelle donne che sono state uccise per sfruttamento, soprusi o violenze. Ma anche per quelle che hanno com-battuto per far rispettare i propri diritti e per avere pari dignità con l’uomo. Questa ricorrenza è importante anche per noi ragazze, che abbia-mo tanta vita davanti e che dobbiamo affronta-re senza mai scoraggiarsi. Le mimose mi fanno pensare ad una vittoria ottenuta da noi donne, perché, alla fine, noi vinciamo e non perdiamo mai!

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di SAMUELE GALLACE

e di FRANCESCO MAZZEO

LE donne sono spesso oggetto di molte violenze e, purtroppo, tante volte sono uccise dagli uomini. La statistica del 2013 dice di una donna uccisa ogni tre giorni. Un dato allarmante.

Le donne non dovrebbero essere maltrattate, ma nel mondo ci sono uomini crudeli e spietati che non si

fanno scrupoli a picchiare o finanche a uccidere le donne, quasi sempre per futili motivi. Ma se gli uomi-ni crudeli sapessero quanto dolore provano le donne non lo farebbero più.

L’importanza delle donne è fondamentale per la fami-glia e nella società. E tutte le donne vanno rispettate e amate. Anche noi, pertanto, diciamo stop alla violen-za sulle donne.

Femminicidio, triste realtà da combattere

Anche noi diciamo stop alla violenza

La festa e le donne: noi la pensiamo così...

di BIANCA LO BIANCO

SOTTO certi aspetti non mi piace molto la festa della donna, perché inevitabilmente il pensiero va a quelle donne che non ci sono più perché uccise o maltrattate. E purtroppo di episodi tristi ce ne sono tanti e lasciano tanta amarezza. Allo stesso tempo, però, questa ricor-renza è utile in quanto emergono ancor di più la battaglia che ha dovuto fare la donna e i diritti che, con il tempo, è riuscita a conquistare. Alla fine siamo riuscite a ottenere pari dignità e di questo va dato atto anche a coloro che hanno sacrificato la propria vita.

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Aido, per capire il valore della donazione

Gesto di grande sensibilità che può salvare tante vite

VIBO TIMES

di BIANCA LO BIANCO

e OLGA FARFAGLIA

PER una vita che, purtroppo, finisce, ce ne possono essere altre che continuano. E que-sto può avvenire mediante la donazione di organi. Sappia-mo bene che si tratta di un argomento molto delicato e anche triste, perché purtrop-po si parla di morte, ma nel momento in cui questa avvie-ne, allora se esiste la possibi-lità di salvare altre vite uma-ne, il gesto della donazione ha un valore importantissi-mo.

Tutti hanno il diritto di so-gnare una vita migliore, an-che coloro che sanno che, per sopravvivere, devono attendere che per qualcuno avvenga la morte clinica. In questi casi il dolore è ovvia-mente immenso, ma da parte dei familiari può e dovrebbe arrivare il gran gesto di ac-consentire alla donazione, per aiutare chi soffre e chi è in pericolo di vita.

In Italia vi è un’apposita associazione che si occupa di tutto ciò ed è l’Aido (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, tessuti e cellule), che da tempo, mediante apposite iniziative,

ha lanciato una grande campagna di sensibilizzazione sull’even-to. In tal senso diventa molto importante parlarne in famiglia, ma anche a scuola, affinché si prenda contezza di un gesto dall’immenso valore.

di PAOLO BASILE e di MARIKA IANNELLO UN gesto nobile. Un gesto che salva la vita. Anche se non è sem-pre facile. Chi acconsente alla donazione degli organi dimostra di essere una persona sensibile. Capiamo perfettamente che per un genitore la morte clinica di un figlio, per esempio, è qualcosa di tragico e di profondamente doloro-so, ma nel momento in cui si acconsente, quando possibile, alla donazione, allora si dà la possibilità ad altri di sopravvivere e chi non c’è più vive in chi rimane e questo è anche un modo per sentire sempre vicini a sé una persona amata. Ecco perché siamo del parere che questa campagna di sensibilizza-zione portata avanti dall’Aido è ammirevole e apprezzabile. E chi dona è solo da ammirare.

Giovedì 13/03/14

di ELENA ANASTASI

e di EMANUELA PROCOPIO

CON questa intervista inaugu-riamo un’apposita rubrica riser-vata ai professori della sezione B. La docente Alfonsa Arabia è la coordinatrice della classe I B e insegna lettere e latino. Com’è nata la passione per l’insegnamento? «Da quando ero ragazza mi è sempre piaciuto dato che mia madre e le mie zie insegnavano. Poi mi sono iscritta alla facoltà di Lettere per insegnare alla scuola secondaria di primo grado e di secondo grado». Da quanti anni insegna in questa scuola? «Questo per me è il terzo anno qui alla Garibaldi». Ha insegnato anche in altri istituti? «Sì, ho insegnato nella provincia di Co-senza, in quanto abito lì, sia alle medie che alle superiori. Ho insegnato anche nella provincia di Roma per un anno». Qual è la cosa più bella e la più faticosa dell’insegnamento? «La più bella è il contatto con i miei ra-gazzi. La cosa più faticosa è quella di dare

sempre nuovi stimoli e trasmettere amore e passione per lo studio».

Cosa si aspetta dai suoi alunni e com’è il rapporto con loro? «Dai miei alunni mi aspetto in maniera particolare tanto rispetto e poi che acqui-siscano il senso dell’onestà, che è una cosa molto importante e che tutti dovreb-bero avere Il rapporto con gli studenti è buono e poi io mi diverto e mi piace stare con loro».

di EMANUELA PROCOPIO e di ELENA ANASTASI

IL nostro classico botta e risposta con i docenti del corso B continua. Adesso è la volta della professoressa Gasparro, che insegna matematica e scienze. Com’è nata la passione per l’insegna-mento? «Da piccola giocavo sempre a fare l’inse-gnante, così è nata la mia passione». Da quanti anni insegna qui alla Garibal-di?

«Sono quattro anni». Ha insegnato anche in altre scuole? «Sì, in tantissime. Per esempio in piccoli paesi di montagna, tra cui Nardodipace, e in centri più grandi, come Tropea, Fila-delfia e Vibo Valentia».

Qual è la cosa più bella e la più faticosa dell’insegnamento? «La più bella è stare a contatto con i ragaz-zi. E poi è molto gratificante, per chi inse-gna, vedere come gli studenti partecipano alle spiegazioni delle lezioni. La più fati-cosa è tutto e nulla». Cosa si aspetta dai suoi alunni e com’è il rapporto con loro? «Il rapporto spero fortemente che sia positivo e spero anche che tutti gli studen-ti crescano sia dal lato umano che da quello culturale».

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Alla scoperta della professoressa Arabia

Botta e risposta con la professoressa Gasparro

“La cosa più bella consiste

nello stare a contatto

con gli studenti”

“Dagli alunni mi aspetto

che acquisiscano

Il senso dell’onestà”

di FABIO BONELLI

FINALMENTE dopo 15 anni dalla vittoria di Roberto Benigni con “La vita è bella” l’Italia ha vinto l’Oscar per il miglior film straniero con “La grande bellezza”. Il regista del film è Paolo Sorrentino. La premiazione si è svolta a Los Angeles.

È un bellissimo film ambientato a Roma che racconta la storia di Jep Gambardella, un giornalista sessantacinquenne che segue gli avvenimen-ti della capitale e contempla le bellezze della città più bella del mondo. È una grande vittoria per l’Italia in questo momento non molto felice per il nostro paese.

di ANTONINO STUPPIA

e NICOLÒ CONDOLEO

UNO dei reality più attesi, apprezzati e criticati è riapparso sugli schermi televisivi. Stiamo parlan-do de “Il Grande Fratello” trasmissione nuova-mente condotta da Alessia Marcuzzi che pun-tualmente fa parlare di sé.

Come sempre le sorprese non mancheranno e con esse le discussioni, i pianti, i litigi e gli inter-venti di coloro che considerano questo program-ma inutile e senza alcun valore.

Fatto sta che la gente continua a guardarlo ed a parlarne, perché è comunque una trasmissione che fa audience. E pian piano tutti si appassiona-no alle vicende dei protagonisti rinchiusi nella casa. Il Grande Fratello, insomma, nonostante sia un evento che si ripete da diversi anni è pur sempre un programma che piace e che attira. Si potrà discutere a lungo sul fatto che sia un pro-gramma senza valori, ma se da casa sono in tanti a guardarlo, un motivo ci sarà.

E se c’è qualcuno che non lo ama proprio, que-sti ha la soluzione pronta, ossia cambiare canale!

Il ritorno del Grande fratello tra polemiche e tanti fan

Pagina 6 VIBO TIMES

“La grande bellezza” da Oscar

Ecco il cukingshow più visto nel mondo di MATTEO ESPOSITO

MASTERCHEF ormai è diventato un pro-gramma di fama mondiale. Dopo le tre sta-gioni di quello americano è uscito il primo masterchef italiano, programma che ha avu-to grandissimo successo, vinto da Spiros (un giovane italiano che ha mostrato grande talento culinario). Sulla scorta di questo successo, sono nate le versioni australiana e indiana. E’ il cukingshow più visto al mon-do con milioni di telespettatori ogni settima-na. Un programma adatto per chi ama la cucina e dal quale si può imparare moltissi-mo anche solo guardandolo.

I giudici sono tre “maghi” della cucina: Joe Bastianic, Carlo Cracco e Bruno Barbieri.

Joe Bastianic ha 20 ristoranti italiani in tutto il mondo e 2 vigneti. I suoi vini sono i più costosi in Italia.

Carlo Cracco è lo chef italiano per eccellenza con 13 ristoran-ti. E’stato allievo del celebre Allen Ducas.

Bruno Barbieri, bolognese, è lo chef più conosciuto nella sua città. Il suo motto è “fare cose semplici ma buone… e non

fare mappazzoni”. Anche lui con 13 ristoranti in Italia, ha una storia bellissima con la ristorazione.

Dopo Masterchef è uscita anche la versione junior nella quale i protagonisti sono dei cuochi più piccoli. Ma di questo argo-mento c’è ne siamo occupati nel precedente numero.

Un gruppo che continua a riscuotere consensi

One Direction, le origini di un grande successo

Giovedì 13/03/14 Pagina 7

di MARIKA IANNELLO

NIALL, Louis, Harry, Liam e Zayn sono i membri della band più famosa del momento: One Direction.

La loro storia è molto avvincente: si sono conosciuti ai provini di X-Factor Usa, però solo due di loro sono passati al broadcast: Harry e Niall, anche se sono stati scartati alla prova.

Le loro strade si intrecciano quando i giudici decidono che il loro talento è troppo per essere sprecato quindi gli danno l’opportuni-tà di formare una boy band e di scegliere un nome e da lì sono nati i One Direction.

Da quel momento sono conosciuti in tutto il mondo e il loro successo continua a salire soprattutto con la nuova canzone “Midnight Memories” che ha già più di 20.000.00 di visualizzazio-ni in rete. Una canzone, come si potrà notare, che ha subito ri-scosso un grande successo.

L’album dei cucciolotti che aiuta pure l’Enpa di PAOLO BASILE

QUEST’ANNO oltre alle figurine calcia-tori della Panini, torna per l’ottava edizio-ne anche la raccolta della Pizzardi Edito-re. Stiamo parlando, per intenderci, dell’album degli Amici Cucciolotti. L’al-bum, che sta letteralmente andando a ruba, ha meno figurine dell’anno scorso e si presenta con 568 tesserine stacca e attacca. Il costo di un pacchetto è rimasto invariato e la Pizzardi ha inserito un'altra sorpresa, vale a dire: oltre alle sette figuri-ne che uscivano fin dagli anni precedenti in un pacchetto, ha aggiunto una card che va messa nel porta carte che esce in omaggio con l’album. Le card sono in tutto 72 e rappresentano i vari animali e le creature mistiche come fate, streghe, troll e draghi.

Le card si dividono in carte blu, carte rosse e carte verdi. Le carte blu compren-dono le fate e le streghe che sono creatu-re fantastiche; le carte rosse comprendo-no draghi e troll e sotto nell’angolo de-stro riportano il valore del personaggio

che varia da 100 a 200 punti di valore; le carte verdi comprendono gli animali grandi e quelli piccoli di tutte le taglie e come le carte rosse riportano il valore.

Quest’anno ci sono pure le varie razze di cani più comuni che iniziano da pagina 122 e finiscono a pagina 127. E non po-trebbero mai mancare i “doppiolotti” che si trovano nelle pagine di mezzo dell’al-

bum. E lo scopo di quest’anno come gli anni precedenti è quello di aiutare l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) e stavolta con i soldi degli album comprati e dei pacchetti di figurine vendute l’Enpa offre ai suoi trovatelli 7.000.000 di cioto-le di cibo per sfamarli.

Questo è lo scopo dell’Album delle Mera-viglie.

Istituto Comprensivo “G.Garibaldi - Buccarelli” - REDAZIONE

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Questo numero è stato realizzato da...

Nel prossimo numero…

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- La festa del papà

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della Vibonese

- ...e tante altre sorprese!