Forme di linguaggio Linguaggio= associazione tra espressione e contenuto.
VIAGGIO NEL LINGUAGGIO - Domus Laetitiae · Sviluppo del linguaggio •Lo sviluppo della percezione...
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VIAGGIO NEL LINGUAGGIO
Chiara Comotto- Logopedista
Il linguaggio è..
l’attività più importante che permette di costruire in modo creativo delle relazioni
affettive significative con l’ambiente circostante.
Una storia
Questa notte Anna ha fatto un sogno.
Era per strada con il suo bambino e lo sentiva dire: “Mamma voglio un gelato alla fragola!”.
Anna si è svegliata e ha pensato che il suo piccolo Luca ha solo quattro settimane. “Che sogno strano” pensa e intanto si china sulla culla e dice divertita: “vuoi un gelato piccolino mio?” poi si dà della sciocca “sto parlando con il mio bambino di solo un mese che non capisce ancora ciò che dico e ce ne vorrà di tempo prima che impari a parlare..”
Luca non conosce ancora il gelato alla fragola,
ma sa già alcune cose:
riconosce la voce della mamma, la fonte della sua sicurezza
distingue la voce della mamma e del papà dalle altre
Distingue le differenze di tono, per lui tutto è una melodia, un sottofondo.
È importante che gli adulti gli
parlino e che possa sentire l’affetto
che risuona nelle loro parole.
Sviluppo del linguaggio
• Lo sviluppo della percezione uditiva precede quello della produzione
• L’udito inizia a svilupparsi al quinto mese di gravidanza
• Alla fine della 30esima settimana di gestazione ->prime reazioni agli stimoli uditivi
• Verso la fine della gravidanza
->inizio di abilità di discriminazione
IN FRETTA O ADAGIO LE FASI DELLO SVILUPPO DEI BAMBINI SONO
INDIVIDUALI
MA…
FASE PRELINGUISTICA DA 0 A 12 MESI
compaiono solo suoni, spesso gutturali, dati dal passaggio dell’aria nella laringe;
Da 0 a 3 mesi
• Discrimina la voce della mamma
• Rileva le variazioni di tono
• Predilige il “mammese”
• Pianto riflesso e suoni vegetativi:pianti, frigni, strilli e suoni vegetativi come ruttini, colpi di tosse
• Sorride a chi gli sta davanti
• “Prime chiacchiere” emissione di primi suoni per richiamare l’attenzione e il contatto con i genitori.
Da 3 a 6 mesi • A 4 mesi preferisce il
parlato rispetto al rumore bianco o a brani musicali
• Riconosce il suo nome • Riconosce prosodie
diverse • Reagisce e si orienta ai
suoni
• Vocalizzazioni Maggiori in presenza dell’adulto, fattore che stimola le vocalizzazioni: lo sguardo!
• Gioco vocale:serie più lunghe di sillabe e suoni prolungati. I movimenti della bocca sono molto lento.
• Grande varietà di produzioni e aumento della coordinazione tra articolazione e fonazione.
A 6 mesi
• Babbling canonico o lallazione:sequenza di sillabe di tipo CV che si ripetono identiche; tende ad essere piuttosto auto-stimolatorio che interattivo.
• È la lallazione che sviluppa e precisa il controllo motorio della produzione sonora.
• Differenza evolutiva sulla produzione del parlato
Da 6 a 9 mesi • Uso della prosodia per
distinguere le parole straniere da quelle della lingua nativa
• Prima manifestazione di comprensione di alcune parole
• Inizio di comunicazione intenzionale.
• Babbling variato : produzione di sequenze di sillabe CV
• Ecolalia : fase breve in cui il bambino tenta di ripetere quello che gli viene detto.
• prime forme di dialogo sonoro/scambio in cui si edifica il linguaggio
• Il bambino guarda mentre gli parliamo, si volta quando sente parlare, ci osserva
Da 9 a 12 mesi
• Gesto deittico (9-10 mesi): si riferisce ad un oggetto esterno (mostrare, indicare, dare).
• Gesto referenziale (12 mesi): Referente e significato fissi espressi attraverso un simbolo (ciao, pappa, bravo).
Da 9 ai 12 mesi
• Maturano le abilità motorie ed articolatorie
del linguaggio grazie anche a nuove
esperienze alimentari (cibi solidi)
• Produce suoni onomatopeici (es.versi degli animali)
• Comprende il linguaggio contestuale
FASE LINGUISTICA DAI 12 MESI
Inizia con la formazione della prima parola.
E’ la fase in cui si sviluppa il linguaggio vero e proprio
Dai 12 ai 18 mesi
• La comprensione è più sviluppata della produzione
• Prime parole: il b/o acquisisce le parole come unità e non come sequenze di suoni fonemici. Indicano di solito persone, oggetti, azioni molto familiari al piccolo.
• Aumenta il repertorio
consonantico
Tra 18 e 24 mesi
• Ampliamento del vocabolario fino a 50 parole
• Verso i 20 mesi compaiono tra le parole anche verbi e aggettivi
• Utilizzo di parola-frase
Tra 24 e 36 mesi
• Inizia a formare frasi di due elementi poi a tre elementi fino ad arrivare a frasi composte da 4 o più elementi
• Produzione di parole sempre più lunghe e complesse
• Esplosione del vocabolario
A 3 anni
• A 3 anni e mezzo comprende
meglio frasi complesse
• Comprensione di avvenimenti di cui non ha esperienza diretta
• Sviluppo grammaticale: frasi più lunghe con “se”, “ma”, “perché”
• I maschi comprendono il significato di “con” (le femmine a 24 mesi)
• Racconto senza relazione tra le frasi
A 4 anni
• Inventario fonetico completo
• Frasi complete di tutti gli elementi
• Ipercorretismi
• Conosce più di 1000 parole, ma non le usa tutte quando parla
• Nel racconto faticano ad
esprimere gli stati d’animo,
le intenzioni dei protagonisti
A 5 anni
• Racconta ciò che gli accade, mette in sequenza temporale gli eventi, sanno dire chi sono protagonisti e perché fanno le azioni
• Curiosi rispetto a ciò che accade, fanno domande
• Vocabolario: 10000 parole
• Apprende le abilità di base
per imparare a leggere
e a scrivere
Fattori che influenzano lo sviluppo del linguaggio
• Ambiente sociale, culturale e linguistico in cui il bambino vive
• Qualità della comunicazione che l’adulto instaura con lui
• Tempo dedicato a parlargli
• In linea di massima, le femmine parlano più precocemente e meglio dei maschi
• Potrebbe essere utile registrare i progressi del linguaggio in un quaderno per assicurarsi e vedere l’evoluzione
• Tra i bambini di 2 anni la variabilità del linguaggio è molto ampia
Segnali di rischio
• Assenza di lallazione dai 5 ai 10 mesi
• Assenza di gesti deittici e referenziali
• Vocabolario ridotto: < 20 parole a 18 ms e
< 50 a 24 ms
• Deficit nella comprensione di ordini non troppo contestualizzati
COMPRENSIONE
• La comprensione precede ed influenza la produzione linguistica e rimane ad un livello più avanzato
• La capacità di comprensione predice l’ampiezza del vocabolario che il bambino produrrà ad età successive
Aspetti da monitorare
A 3 anni
• Fatica a dare un nome ai più comuni oggetti domestici
• Non mette insieme 2 parole
• Difficoltà a stare seduti ed ascoltare la lettura di un libro
• Quando viene chiamato non sempre risponde
• Incapacità ad imitare boccacce
• Comportamenti alimentari particolari: presenza di notevole salivazione
• Ha “abitudini viziate”.
Parlatore tardivo • Se il bambino ha sviluppato il linguaggio tra i 24 e
i 36 mesi: • Senza ritardo nella comprensione • Sente bene • Si relaziona in modo adeguato con gli altri • Difficoltà nel combinare le parole • Inventario fonetico limitato • 50 parole prodotte • come segno di allerta, ma non è detto che sia un
disturbo di linguaggio. -> alcuni bambini normalizzano il linguaggio senza
bisogno di un intervento specifico
IL CIUCCIO
• Il piacere della suzione è parte integrante dell’atto alimentare, è la prima “buona sensazione” dal mondo esterno.
• Scegliere ciucci di dimensioni contenute e di forma anatomica, comprimibile
• Nel neonato che viene allattato al seno si consiglia di inserirlo dopo 1-2 mesi in modo da permettere l’abitudine alla suzione del capezzolo senza interferenze
SUCCHIARE, PER QUANTO TEMPO?
• Non c’è ragione per impedire a un lattante di usare il ciuccio
– Promuove le abilità della bocca e
facilita l’esplorazione endorale
• Con il passaggio all’alimentazione solida il ciuccio dovrebbe rivestire sempre meno importanza
• Da questo momento il succhiamento solo per l’addormentamento o situazioni particolari
Succhiatori accaniti
• La permanenza dell’uso del ciuccio impedisce altre esperienze orali occupando la bocca in modo totalitario ed esclusivo; – Lingua in posizione bassa a
riposo
– Palato stretto ed alto
– morso aperto
• Spesso sono conformisti alimentari (alimentazione liquida o semiliquida somministrata con biberon)
• Alterazioni dell’eruzione dei denti e abitudini orali deviati
• Succhiamento prolungato
• -> Conseguenze sull’articolazione dei suoni e sul futuro sviluppo fonetico, linguistico del bambino
COSA FARE?
• PARLATE
• GIOCATE
• LEGGETE
• MANGIATE
CON I VOSTRI FIGLI
LETTURA
Prerequisiti
• Sapere come si manipola un libro.
• Sapere che ci sono parole scritte e spazi bianchi.
• Sapere che la scrittura procede da sinistra verso destra
• Sapere che guardando attentamente posso trovare scritte le parole che sono illustrate
• La lettura deve avvenire in ambiente tranquillo e dedicato, ridurre i rumori di fondo e il rimbombo.
LETTURA E
COMPETENZA LESSICALE
• Le parole nuove sono poche per volta e solitamente ricorrono svariate volte nel testo del racconto.
• Esposizione al nuovo lessico avviene attraverso la ripetizione e l’inclusione delle parole in una trama interessante
• La lettura aiuta a conoscere “cose” nuove, ognuna delle quali ha il proprio vocabolario.
• Una storia può essere raccontata con livelli crescenti di complessità sintattica.
• Modo per promuovere
l’accesso alla sintassi
superiore.
• Ruolo della ripetitività.
LEGGERE A BAMBINI PICCOLI O CON DISTURBI
• Gran parte dei testi narrativi per l’infanzia è troppo difficile
• Troppo lessico
• Troppa grammatica
• Libri ripetitivi:
– La trama si ripete più e più volte
– Contesto narrativo prevedibile
– Diminuiscono le richieste di processamento
Leggere è
• divertente
• rilassante
• facile
• uno spazio dedicato all’ascolto reciproco
• qualsiasi adulto può diventare in breve tempo un ottimo lettore per i bambini.
PREPARARSI PER LA SCUOLA • Diversi studi hanno dimostrato come i « circoli
della lettura » alla scuola materna siano utilissimi ai fini dell’apprendimento di lettura e scrittura.
• Arricchire la lettura con riferimenti alle lettere presenti nel testo.
• Mostrare « come si fa a leggere »: seguire col dito, dire « ah ecco, è scritto qui come si chiama la bambina », ecc.
• Dire cose come « FORMICA è un nome lungo, guarda quante lettere servono per scriverlo ».
ALCUNI CONSIGLI
• Concentratevi su ciò che i bambini vi dicono e non su come lo dicono, incoraggiateli, lodateli quando si esprimono, la cosa più importante è il benessere comunicativo
• Mantenete al massimo la spinta comunicativa, fate sentire al bambino che la sua comunicazione è accettata
• Non si educa alla comunicazione sottolineando l’errore, ma fornendo il modello corretto.
• La ripetizione dell’errore ribadisce l’inadeguatezza espressiva del bambino
• Riproporre un modello corretto,meglio se inserito in una frase di risposta, fornisce una strategia alla quale il bambino potrà aggrapparsi per una futura prestazione migliore
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
“La creatività è l’intelligenza che si diverte” Albert Einstein