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Viaggio in Grecia 22-30 Aprile 2007 “DIARIO DI BORDO” I ragazzi della 5A Linguistico Liceo Scientifico Statale “E.Medi” Senigallia Stadio Olimpico Panatenaico

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Viaggio in Grecia

22-30 Aprile 2007

“DIARIO DI BORDO”

I ragazzi della 5A Linguistico

Liceo Scientifico Statale “E.Medi” Senigallia Stadio Olimpico Panatenaico

22-23 aprile, la partenza La partenza dal porto di Ancona era prevista per le 13.30. Dopo aver controllato i documenti di viaggio siamo finalmente saliti a bordo della Superfast Ferries. Emozionati per la nostra prima esperienza di viaggio in mare, ci siamo subito ambientati girando per le cabine, e per il pontile della nave.

Nel pomeriggio abbiamo fatto compere nei negozi e abbiamo ammirato il panorama al tramonto. Svegliandoci ci siamo accorti che mancava poco all’arrivo, infatti alle 10.30 ora greca siamo sbarcati al porto di Patrasso.

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23 aprile, da Patrasso ad Atene Al porto ci stavano aspettando Emiliano e Despina, le nostre guide che ci hanno seguiti per l’intera settimana. Dopo aver caricato i bagagli nel pullman, ci siamo avviati per pranzare ma nel tragitto abbiamo potuto ammirare il nuovo ponte di Patrasso nella sua moderna struttura,

per ora di pranzo poi abbiamo raggiunto il ristorante Alkyon Resort Hotel a Vrahati, vicino Corinto dove abbiamo gustato un tipico pranzo greco, ad esempio abbiamo assaggiato la moussaka.

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Ci siamo rimessi in viaggio verso Atene facendo una tappa a Corinto per ammirare il famoso Canale che collega il Golfo di Corinto con il Mar Egeo tagliando in due l’Istmo di Corinto.

Costruito tra il 1881 e il 1883, ha una lunghezza di 6.345 metri. L’idea originale di costruzione del canale si può far risalire all’imperatore romano Nerone verso l’anno 67, quando inviò sul posto 6000 schiavi ad iniziare lo scavo, l’operazione venne però sospesa a causa della sua morte.

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Alle 16.00 siamo finalmente arrivati ad Atene ed abbiamo fatto un piccolo giro della città in pullman.

Ci siamo fermati allo Stadio Olimpico Panatenaico…

…e al Palazzo del Parlamento greco che si trova in Piazza Syntagma dove abbiamo assistito al cambio della guardia che avviene ogni ora.

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Le guardie sono chiamate “evzones” soldati in costume tradizionale greco.

Verso sera ci siamo sistemati nelle camere del nostro albergo King Jason situato nella zona centrale. Con la metropolitana, dopo aver cenato, abbiamo raggiunto l’Acropoli ammirando la sua maestosità che sembra dominare la città, specialmente di notte quando grazie alle sue luci rende ancor più suggestiva l’atmosfera della capitale.

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24 aprile, visita dell’Acropoli e Capo Sounion

La mattina seguente, ancora incantati dalla passeggiata notturna, siamo tornati all’Acropoli per una visita guidata, da cui si può godere di un panorama spettacolare di Atene.

I resti risalenti all'epoca arcaica attestano che delle costruzioni imponenti si elevavano sull'acropoli alla fine del VII secolo a.C., epoca in cui le mura risalenti all'età micenea persero la loro importanza difensiva. Le antiche fortificazioni, le costruzioni e gli edifici templari furono distrutti durante l'occupazione persiana del 480 a.C. Le mura furono ricostruite da Temistocle e Cimone e, per celebrare la vittoria definitiva sui Persiani, fu eretta una statua colossale di Atena Promachos, scolpita da Fidia. Durante l'epoca di Pericle fu realizzata la ricostruzione dell'Acropoli, con la costruzione del Partenone, dei Propilei ed in seguito dell'Eretteo e del Tempio di Atena Nike.

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Pianta dell'Acropoli: 1 Partenone - 2 Antico tempio di Atena - 3 Eretteo - 4 Statua di Atena Promachos - 5 Propilei - 6 Tempio di Atena Nike - 7 Eleusinion - 8 Santuario di Artemide Brauronia - 9 Chalkotheke - 10 Pandroseion - 11 Arrephorion - 12 Altare di Atena - 13 Santuario di Zeus Polieus - 14 Santuario di Pandion - 15 Odeo di Erode Attico - 16 Stoà di Eumene - 17 Santuario di Asclepio - 18 Teatro di Dioniso - 19 Odeo di Pericle - 20 Temenos di Dioniso - 21 Aglaureion

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La porta Beulé costituì il primo ingresso dell’Acropoli e prende il nome dall’archeologo francese Ernest Beulé che la riportò alla luce nel 1852.

I propilei (dal greco "posto davanti alla porta") sono porticati antistanti le porte di un tempio, di un palazzo o di una città.

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Il Tempio di Atena Nike si trova sul lato ovest dei Propilei e fu costruito nel 426-421 a.C. per commemorare le vittorie degli ateniesi sui persiani.stato usato sia come punto diosservazione che come tempio della dea della Vittoria, Atena Nike. La leggenda vuole che il sito del tempio fosse il luogo da dovil re Egeo si gettò nel mare, credendo che il figlio Teseo fosse stato ucciso a Creta dal Minotauro. Il tempio presenta 4 colonne ioniche alte 4 metri

È

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ità del portico. ad ogni estrem

Il Partenone èun tempio di

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orientale

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a democrazia ateniese, e viene ricordato come uno dei più grandi monumenti culturali del mondo.

ordine doricodedicato alla dea Atena e fu iniziato nel 447 a.C. Il nomdel Partenonderiva dalla monumentale statua di cultraffiguraAthena Parthenos ospitata nella stanzadella costruzione. Questa statfu scolpita nell'avorio e

nell'oro, da Fidia; l'epiteto di Atena si riferisce allo stato di nubile e "vergine" della dea. Questo tempio è il più famoso reperto dell'antica Grecia, ed è stato lodato come la migliore realizzaziodell'architettura ellenica. Ogni elemento del Partenone fu costruito in proporzione di 9 a 4 per ottenere perfetta simmetria, si ricorse anche a correzioni ottiche per contrastare gli effetti della prospettiva: la base del tempio è più alta al centro che alle estremità; l’Entasis ( rigonfiamento centrale ) fa sembrare diritta ogni colonna e ognuna di esse è leggermente inclinata verso l’interno. Le sue decorazioni sono considerate alcuni dei più grandi elementi dell'arte greca. Il Partenone è un simbolo duraturo dell'antica Grecia e dell

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L'Eretteo è un tempio ionico greco del V secolo a.C. L'interno era suddiviso in due celle a livello diverso: quella orientale, più alta, che ospitava il Palladio, e quella occidentale, più in basso, suddivisa in tre vani, che ospitava, i culti di Poseidone e del mitico re Eretteo.

Al corpo centrale si addossano la loggia con le Cariatidi a sud, che custodisce la tomba del re Cecrope, e un portico a nord, più sporgente del corpo centrale verso ovest, che proteggeva la polla di acqua salata fasgorgare da

tta

Poseidone .

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Davanti al basamento pieno che sorregge le colonne della fronte occidentale si trovavano l'ulivo di Atena e la tomba di Pandroso.

L’area attorno all’Acropoli costituiva il centro della vita pubblica di Atene, due teatri sorgevano sul versante meridionale: il Teatro di Erode Attico e il Teatro di Dionisio.

Il Teatro di Erode Attico è un piccolo teatro romano con una capienza di 5000 spettatori, voluto dal console romano Erode Attico in memoria della moglie. Il teatro in origine era coperto da un tetto in legno di ceche conferiva un’acustica migliorconsentiva di tenere spettacoli anche in caso di cattive condizioni meteorologiche. Oggi è adibito a intrattenimenti vari, opere e concerti, sia classici che popolari.

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Sull'Acropoli è anche situato un museo che è costruito sotto il livello del Partenone, questo edificio è stato aperto nel 1878 e fu riadattato dopo la Seconda Guerra Mondiale per accogliere una collezione di resti dell’Acropoli infatti conserva una notevole quantità di opere scultoree. Il Museo dell’Acropoli presenta molte opere famose tra cui:

Il Teatro di Dioniso assistette alla nascita della tragedia greca e fu il primo teatro costruito in pietra. Quando era ancora un edificio modesto, vi si mettevano in scena opere di Eschilo, Sofocle, Euripide e Aristofane in occasione delle Grandi Dionisie, solenni festeggiamenti annuali. Le rovine visibili oggi sono in parte quelle di una struttura molto più grande, costruita dai romani per poter ospitare 17.000 spettatori.

Moscoforo Quattro delle Cariatidi dell'Eretteo La Kore del Peplo L'Atena pensosa Metope del Partenone di Fidia

Abbiamo poi visitato il Museo Archeologico Nazionale di Atene che è uno dei più importanti musei al mondo.

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Oltre ad essere il più grande museo della Grecia è anche il più ricco del mondo relativo all'arte ellenica, con esposizioni che riguardano tutta la storia e la produzione artistica dell'antica Grecia, che va dal periodo cicladico, al miceneo e a quello classico. Qui abbiamo potuto ammirare la scultura in marmo di Aphrodite, Eros e Pan (1); la famosa maschera di Agamennone (2); il Kouros di Milo (3); il Fantino di Artemíssio (4); la statua bronzea l’Efebo di Maratona (5); la statua bronzea l’Efebo di Anticitera (6); l’Anfora del Dípilon (7); la già citata statua in avorio e oro di Atena (8) e la statua di Afrodite (9).

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4 5 6

7 8 9

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La nostra guida ci ha accompagnati all’Hard Rock Cafè per pranzare, anche qui con un tipico piatto greco, il souvlaki; …

…e abbiamo girato per le stradine animate del quartiere di Plaka.

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Nel tardo pomeriggio ci siamo recati a Capo Sounion che è certamente uno dei più bei punti panoramici della Grecia famoso anche per la sua vista mozzafiato sul tramonto ateniese.

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Nel 444 a.c. su questo promontorio roccioso Pericle fece costruire in stile dorico l’imponente Tempio di Poseidone, il dio dei mari, che i marinai invocavano chiedendo protezione, mentre uscivano dal golfo prima di affrontare le insidie del mare aperto. Dicono che ancochi sale sul

promontorio verso il tramonto contemplando lo spettacolo del sole che tramonta, senta

ra oggi,

la voce di lisse.

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25 aprile, Delfi

Delfi è un importante sito archeologico ed una città della Grecia che si estende sulle pendici del monte Parnaso, a circa 600 m sul livello del mare. Nei tempi antichi Delfi era l'ombelico del mongreco, la sede del più importante e venerato

do oracolo del dio Apollo: l'oracolo di Delfi; i resti del

tempio dedicato all'Apollo della mitologia greca fanno parte - con il famoso teatro e lo stadio in cui,ogni quattro anni, si svolgevano i

elebre motto “gnōthi seautón” che significa "conosci te stesso" e che sarà poi fatto suo da Socrate.

giochi pitici (che seguivano di tre anni l'Olimpiade) - del famoso sito archeologico visitato annualmente da migliaia di turisti. Sull'architrave del portale al santuario (all'interno del quale ardeva la “fiamma eterna”) era riportato il c

La tradizione vuole che Zeus avesse indicato il luogo di fondazione del santuario nel punto in cui due aquile, fatte volare da lui, fossero atterrate insieme. Il nucleo più primitivo del santuario risaleal

rali. Fin dalla sua

fondazione l'oracolo divenne centrale nella vita sociale e politica dei Grecia.

ntuario apollineo, fino alla sua definitiva chiusura

da parte dell'imperatore Teodosio nel 394 d.C.

VII secolo a.C. e fu più volte ricostruito a seguito di incendi e fenomeni natu

Con la battaglia di Pidna del 168 a.C., e la conseguente caduta della Grecia nel gruppo delle province romane nel 145 a.C., Roma impiantò stabilmente la propria influenza sul santuario, che venne ripetutamente restaurato dagli imperatori Augusto, Domiziano ed Adriano. La diffusione delCristianesimo minò all'origine il prestigio del sa

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Sapendo delle tre ore di pullman che ci aspettavano per raggiungere Delfi, ci siamo svegliati alle 6:30 per ritrovarci , molto assonnati, a fare colazione nella sala ristorante dell’hotel alle 7:00.

Quindi, alle 7:30 siamo partiti e, tra un sonnellino e una battuta, le tre ore di viaggio sono passate intranquillità. All’ora di pranzo siamo finalmente giunti a Delfi, dove ci siamo recati in un accoglienteristorante per consumare un buon pasto e rec

uperare le forze. Dopo pranzo saremmo dovuti andare prima al sito archeologico e poi al museo, ma a causa del brutto tempo abbiamo dovuto invertire il

osolo nei libri, come il famosissimo Auriga. programma; abbiamo potuto così ammirare dal viv opere che fino a quel momento avevamo visto

L'Auriga di Delfi è una statua bronzea databiintorno al

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olizalo

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one, anche se è mancante del braccio sinistro, perché venne sepolta da una caduta di

assi nei pressi del tempio di Delfi dove era collocata.

478 a.C.. Rinvenuta negli scavi del santuario di Delfi, fu commissionata da P(Polyzalos di Deinomedes), tiranno di Gela, forse per ricordare una vittoria ottenuta nellacorsa con i carri, nel 478 o 474. L'autore dell'opera ci è ignoto, tuttavia molti studiosi ritengono che si possa attribuire a Sotada dTespie o a Pythagoras di Samo. La statua probabilmente collocata su un carro tirato da cavalli, del quale si conservano solo pochi frammenti. L'opera è stata fusa in bronspesso, perché più resistente all'esposizione alle intemperie e le rifiniture sono state eseguite a freddo. La scultura presenta un'ottima conservazi

m

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Nonostante continuasse a piovere, siamricordiamo il teatro

o usciti per visitare le rovine dell’antica Delfi, della quale e il sito dove la Pi

alcune erbe che masticava prima di rispondere allezia, sacerdotessa di Apollo, portata allo stato di trance da

domande dei fedeli, pronunciava le sue profezie.

re un chiesa bizantina del luogo, e ma soddisfatti.

Durante il viaggio di ritorno abbiamo fatto una sosta per ammirainfine siamo rientrati in hotel ad Atene, stanchissimi

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26 aprile, Micene, Nauplia, Epidauro

Ci siamo svegliati presto per raggiungere il sito archeologico di Micene che è una città dell'antica Grecia, situata nella pianura di Argo, a circa 12 km dal mare e a 9 dalla città di Argo. Secondo il mito il fondatore di Micene fu Perseo, figlio di Zeus e di Danae, che si servì dei mitici giganti, i Ciclopi, per fortificare l’Acropoli con mura che per questo motivo furono chiamate “Ciclopiche”. L’eroe però il cui nome è legato a Micene, ricca d’oro, è Agamennone. Grazie ad Agamennone e alle vicende della sua famiglia, il ricordo di Micene restò vivo nelle epoche successive. Gli scavi archeologici furono avviati da Heinrich Schliemann: nel 1874 furono scoperte le tombe di alcuni redi Micene, insie

me ai corredi funebri. Ulteriori analisi hanno stabilito che questi gioielli risalgono ai

secoli XVI e XII a.C.. La città aveva una acropoli, costruita su un colle di forma triangolare che si nalza per circa 40 metri dalle sue pendici, il quale si trova nella parte più interna, a nord-est della

piana dell’Argolide, dove sono rinvenibili la celebre porta dei Leoni, la tomba di Agamennone e il alazzo reale.

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p

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La Porta dei Leoni è l'entrata monumentale della rocca di Micene in Argolide. La Porta è famosa per il massiccio architrave sormontada una grande lastra triangolare con due leoni(o leonesse) affiancate in piedi suanteriori ai lati di una colonna, motivo che sritrova anche nei sigilli micenei. L'ispessimento al centro dell'architrave e lalastra triangolare erano artifici anche strutturali, che permettono di sostenere un forte peso scaricandolo più agevolmente su

to

lle zampe i

i

rto. mente era un santuario dedicato

alla divinità che proteggeva l’ingresso ell’Acropoli.

l

piedritti laterali. All’interno c’è un piccolo cortile quadrato che un tempo era copeMolto probabil

d

A sud della Porta dei Leoni fu rinvenuto iCircolo Funerario A con 6 tombe reali, dalle quali furono rinvenuti diversi oggetti quali: le maschere d'oro, spade in bronzo con impugnature in oro e avorio, pugnali decorati

aurei.

in oro, vasi e gioielli

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Dalla Porta dei Leopartiva una scalinata che raggiungeva

ni

il Palazzo Reale costruito su terrazzericavate nella roccia. Nel palazzo non c'era il cortile centrale come in quello cretese, ma un ampio locale allungato, il megaron, coperto da un soffitto sorretto da colonne lignee con basi di pietra nel quale un'apertura lasciava uscire il fumo del focolare centrale. Si

accedeva al megaron attraverso un ingresso, un porticato e un'anticamera. Come materiali si usavano pietrisco, mattoni

osi

seccati al sole, legname, e come legante argilla.

I sepolcri architettonicamente più sontuportano tuttora il nome di «tomba di Clitemnestra» e di «tesoro di Atreo» o «tomba di Agamennone»; quest'ultimo in particolare è forse il più bell'esempio di architettura micenea. Fu edificata intorno alla metà del XIII secolo a.C. (quattro secoli prima dell'epoca presunta della Guerra di Troia) ed ospitò i resti forse del sovrano che portò a termine la ricostruziondella rocca o di un suo vicino regnante. Si tratta di una camera semisotterranea a pianta circolare, alta tredici metri, mendiametro misura 14,50 metri. Grande attenzione fu posta nella posa delle enormi pietre, sia per garantire la stabilità alla volalle forze di compressione del peso, sottenere una superficie interna perfettamente levigata, dove un tempo dovevano risaltare le decorazioni in oro, argento e bronzo. Si accede al tholos

e

tre il

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tramite un corridoio scoperto inclinato hiamato dromos, lungo 36 metri e con le

pareti rivestite di pietre. c

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Recandoci a Nauplia, la più elegante città della Grecia, ci siamo fermati per pranzare nel bellissimo ristorante Kolizeras.

Nauplia (in greco: Nafplio) è una città

situata sulla costa orientale del Golfo

Argolico, all’ombra l’alta e ripida collina

el Palamìdi. Dal deldal 1834 è sta

ca

fo

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ammirpa

strad

1829 ta la prima

pitale della Grecia indipendente. Arrivati

nella città, leggendariamente

ndata dal personaggio mitologico Nauplio, ora a capitale della regione

di Argolide, abbiamo ato i meravigliosi

lazzi neoclassici e le ine pittoresche e la

bellissima piazza

centr

Palamp

b

ripartiti alla volta di

il famoso Teatro.

ale, il Bourtzi e la fortezza di

ede che fanno arte dell’unica

ellezza della città di Nauplia. Dopo Nauplia siamo

Epidauro per vedere

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Epidauro (Epídauros) è un’apiccola città

ltra

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greca dell'Argolide, conosciuta principalmente per il suo santuario dedicato ad Asclepe per il suo teatro, ancora utilizzato al giorno d'oggi per accogliere rappresentazteatrali dove abbiamo appl’intelligenza architettonica di

ioni urato

Policleto il Giovane che è riuscito a creare un’acustica talmente perfetta che persino un bisbiglio si sente fino all’ultima fila di posti. È inserita nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

La serata è passata piacevolmente nel tradizionale e caratteristico quartiere della Plaka che si estende ai piedi dell’Acropoli. La Plaka è apprezzata dai turisti anche perché si possono scoprire corci dell'Atene antica e moderna ma comunque lontani dal caos della metropoli. s

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27 aprile, Visita al Console, Scuola archeologica italiana di Atene La mattinata è iniziata con la visita al Console d’Italia ad Atene,

, visita alla città, Pireo

dott.Fabrizio Lobasso che ci ha accolti con entusiasmo e ha fatto ubreve excursus storico dei rapporti tra Grecia e Italia e ci ha esposcompiti da lui svolti in funzione della sua carica. Infatti un Consdeve contribuire ad una maggior e miglior diffusione della linguaitaliana in Grecia e mantenere saldi i rapporti tra le due nazioni e controllare il funzionamento delle istituzioni culturali, come la

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ole

Scuola Archeologica di Atene. Infatti, indirizzati dal Consosiamo recati alla SAIA (Scuola Archeologica Italiana di Atene) cheha sede scientifica in Odos Parthenonos, 14. La Scuola Archeologica Italiana di Atene è l'ente che dirige e coordina le missioni archeologi

le, ci

che in territorio greco promosse dalle Università e dagli tituti di Ricerca Italiani. Ci ha accolti e guidati in questa visita il Segretario Generale dott.Alberto Is

G. Benvenuti. Attualmente la Scuola svolge attività nei seguenti luoghi: Gortyna, Lemnos, Egialea,Thourìa.

Il pomeriggio è passato velocemente tra le vie del centro della capitale dove, in giro per negozi, ci siamo dedicati all’acquisto di souvenir e cartoline.

Il venerdì sera greco l’abbiamo trascorso all’insegna

el divertimento. La nostra guida ci ha infatti condotto al Fusion Bar, bellissimo locale con vista sul mare del Pireo.

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28 aprile, Egina – Tempio di Afea

La mattina seguente siamo partiti dall’albergo alle ore 7 e 30 per recarci al porto del Pireo. Qui abbiamo preso il traghetto per l’isola di Egina, situata a soli 20 km a sud-ovest del Pireo. Egina fu il primo paese europeo a coniare monete d’argento proprie, che si trasformarono in valuta corrtutti i territori di lingua greca. E

ente in gina deve il suo nome a quello della madre di Eaco, che qui nacque

e governò l'isola. La favorevole posizione dell'isola ne fece una delle prime città mercantili marittime della Grecia antica.

Sull'isola sorge il tempio di Afea, della fine del VI secolo a.C. una divinità antichissima, protettrice dell'isola. È un tempio periptero, in stile dorico; nelle fondamenta, si distinguono vestigia di un tempio precedente. Si conservandelle 34 colonne del peristilio, parte delfregio, restaurato, due colonne del pronao ed anche resti di propilei, di un altare e degli alloggi dei sacerdoti. Afeauna divinità poco conosciuta dai Greci, fu sostituita da Atena per incoraggiarli nella guerra di Troia. Per questa

o 24

,

ragione, il tempio oggi è conosciuto anche come

mpio di Atena Aphaia (Afea).

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Abbiamo poi visitato, nella parte montuosa dell’isola, una grande cattedrale ortodossa, Aghios Nektarios, piena di decorazioni dorate.

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Sul fianco opposto della collina spiccano i resti della città abbandonata di Palaioc

’epoca bizantina e distrutta da Barbarossa e quindi successivamente bbandonata.

abitata sin dall

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Dopo la visita al tempio ci siamo recati ad Aghia Marina dove siamo scesi nella spiaggia meravigliosa come l’acqua del mare limpida e cristallina. Dopo aver pranzato e fatto tante foto ci siamo diretti verso il centro della città facendo il giro per i negozietti del paese comprando tanti ouvenirs e soprattutto i tipici pistacchi di Egina. s

in opo cena con la metropolitana siamo andati a Monastiraki

Alle 16.30 abbiamo ripreso il traghetto che ci ha riportato al porto del Pireo e siamo ritornati albergo. D dove, dopo aver fatto un giro in centro ci siamo seduti in un locale per concludere con “festeggiamenti” questo bellissimo viaggio.

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rso il porto di Patrasso e ci siamo fermati di nuovo al ristorante Alkyon Resort

29 aprile, il ritorno a casa Domenica mattina dopo aver fatto colazione abbiamo iniziato a preparare i bagagli. Verso le 10.30 siamo ripartiti veHotel a Vrahati.

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Alle 17.00 la nostra nave della Minoan Lines è partimentre noi eravamo sul pontile a prendere il sole a bordo piscina e a fare il resoconto di questa gita fino alle ore 14.00 circa quando siamo arrivati ad An e bbiamo rincontrato le nostre

famiglie.

ma proprio interiormente. Non vediamo l’ora di fare

ritorno in Grecia dopo la maturità.

a

Per tutti noi questa è stata un’esperienza molto significativa che ci è servita moltissimo nonsoltanto dal punto di vista culturale,