Viabilità a Porta Vittoria Si parte con l’intervista al ... · per alcuni far politica significa...

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Editore: Associazione degli amici della zona 4. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45485050 fax 02 45485051 e-mail [email protected]. Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Federica Giordani, William Porzio, Francesco Pustorino,Vito Redaelli, Mirella Siboni, Riccardo Tammaro, Gianni Tavella. Hanno collaborato a questo numero: Valeria Andreoni, Gaia Levi, Giuseppe Mauriello, Simone Paloni, Roberta Pecchi,. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2006: 12 euro, sostenitore 25 euro – cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 15.000 copie. COPIA OMAGGIO. COPIA OMAGGIO Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini anno X, numero 75, maggio 2006 Brogli, sushi e supposte, di Giovanni Chiara pag. 10 Bellezza architet- tonica e bellezza urbanistica pag. 3 Intervista a Massimo Navone pag. 11 Il futuro del Palaz- zo del Ghiaccio pag. 6 Iniziano i lavori al Franco Parenti pag. 17 Nelle pagine interne: S i è svolto il 5 apri- le scorso l’incon- tro pubblico indet- to dalla ormai ex presi- dente della ex Commis- sione Traffico Trasporti Viabilità dell’ex Consi- glio di Zona 4, Laura Schiaffino, presso i lo- cali della parrocchia di via Cipro, per presenta- re la nuova viabilità di Porta Vittoria. Non mol- tissimo il pubblico pre- sente anche per la pub- blicizzazione tardiva dell’iniziativa; per il Co- mune erano presenti il sig. Giana della segrete- ria dell’assessore Goggi, l’ing. Cogato e l’ing. Stefani che hanno illu- strato il progetto. L’inizio lavori è slittato di un mese per aspettare la fine delle scuole e creare meno disagi. I primi lavori interesse- ranno il nodo di piazza Cappelli, quello slargo, alquanto informe, all’in- tersezione fra Umbria, Anfossi, Arconati, Mon- te Ortigara. La nuova intersezione dovrà permettere ai vei- coli provenienti da nord lungo viale Umbria di tor- nare indietro verso via Ce- na, ai veicoli in uscita da Monte Ortigara di svoltare in direzione sud attraverso una pseudo rotatoria sema- forizzata di nuova realizza- zione, ai mezzi ATM di svoltare da nord in direzio- ne di via Arconati lungo un braccio riservato. In piazza Cappelli l’aiuola centrale sarà sistemata a prato e delimitata da cespu- gli; verrà poi ricostituita la continuità a filare delle al- berature centrali di viale Umbria, con messa a dimo- ra di platani. Le vie che danno su piazza Cappelli subiranno le se- guenti modifiche: Via Monte Ortigara vie- ne ampliata, la sosta viene spostata e razionalizzata e viene aperta una nuova se- maforizzazione con Viale Molise (al momento l’a- Viabilità a Porta Vittoria uesto numero di QUATTRO è partico- larmente corposo (non eravamo mai arrivati a 24 pagine!) anche perché ospitiamo parecchia pubblicità elettorale di candidati al Consiglio comunale ed al Consi- glio di Zona 4, appartenenti a quasi tutte le li- ste che si presentano a questa tornata di ele- zioni amministrative. Riteniamo positivo che i candidati si presen- tino agli elettori con le loro facce e le loro proposte, poiché, almeno questa volta (alle politiche ci dobbiamo “subire” i parlamenta- ri già scelti da pochi altri), gli elettori po- tranno esprimere una preferenza per il Co- mune (scheda azzurra) e una per il Consiglio di zona (scheda verde). Così, se c’è qualco- sa che non va, avrete qualcuno che avete vo- tato con cui prendervela!! Buona preferenza! ELETTORE DOVE VAI SE LA PREFERENZA NON LA DAI? Un QUATTRO così grande non l’avete mai letto Si parte con l’intervista al direttore di QUATTRO, Stefania Aleni Posso farle un’intervista, direttore? Sono un po’ in imbarazzo, perché non si inter- vista il direttore sul proprio giornale, ma que- sta volta “ci può stare”. Lo diciamo subito il motivo? Aspettiamo un po’, facciamo a metà intervista. Partiamo da lontano, allora. Breve curriculum. Liceo classico al Berchet, facoltà di Matema- tica (duro il primo anno, facevano degli eser- cizi quasi incomprensibili!), poi dopo laureata insegnante di Matematica alle superiori, con una interruzione negli anni ottanta di quattro anni in cui ho vissuto con la famiglia a Londra. Lì ho studiato bene la lingua, ho anche lavora- to, ho “tirato su” le bambine piccole: una bel- la esperienza. Oltre al lavoro propriamente detto? Intende dire, oltre al lavoro retribuito? Allora, un sacco di cose…. Ho fatto per anni la delega- ta sindacale a scuola, sono stata negli organi col- legiali come genitore, dal comitato di gestione dell’asilo Carabelli al Consiglio Scolastico Pro- vinciale, collaboravo a una rivista per insegnanti, ho fatto per anni la consigliera di zona. Dicia- mo che mi piacciono tutte quelle attività che mi fanno conoscere meglio la realtà ed i problemi (essenzialmente nei due settori in cui opero, la scuola e la zona) e mi permettono di contribui- re ad affrontarli e a risolverli. Si chiama far politica questo? Dipende che cosa si intende per far politica: per alcuni far politica significa riproporre slo- gan più o meno vecchi, contrapporsi sempre e comunque agli “avversari”, occupare un posti- cino ritenuto di “potere”; io sono più portata per il “fare”, per raggiungere dei risultati e de- gli obiettivi possibili. Anche obiettivi “alti”, intendiamoci. Senza arrivare alla “pace”, che cosa potreb- be essere un obiettivo alto per la nostra città? Gliene dico un paio di “alti” per la zona 4: la Biblioteca Europea a Porta Vittoria e il Villag- gio dello Sport a Porto di Mare. Ne ha uno alto anche per la scuola? Abbiamo bisogno di una formazione profes- sionale e tecnica di buona qualità: troppi ra- gazzi si perdono per strada scappando da una scuola troppo accademica o escono con una cultura general generica che non dà loro gli strumenti per inserirsi in modo qualificato nel mondo del lavoro (possibilmente non a 30 anni). E’ un discorso sicuramente impegnativo che varrebbe la pena di trattare, ma adesso dob- biamo tornare alla nostra zona: pensa ad altri obiettivi? Non è qui la sede per fare l’elenco di tutto quan- to si può desiderare per la nostra zona, però ne- gli ultimi anni ho conosciuto tante realtà asso- ciative: i centri anziani, i centri culturali, i grup- pi artistici, i bocciatori, le associazioni di vo- lontariato che operano nel sociale; centinaia di persone che fanno cultura, aggregazione, aiu- tano i più deboli. Ecco, bisogna dare loro pie- no riconoscimento e sostegno per poter conti- nuare ad operare con serenità e continuità. Parliamo finalmente di QUATTRO Volentieri! QUATTRO è la mia grande pas- sione degli ultimi dieci anni: nato per caso, cre- sciuto con tanti sacrifici i primi anni, adesso sta bene e ci dà molte soddisfazioni: sono aumen- tati i collaboratori e i lettori, riceviamo ap- prezzamenti per la qualità del giornale e così tutti noi veniamo ripagati invece che in euro, in gloria!! Mi può dire il segreto di QUATTRO? Non c’è segreto: è fatto con tanto affetto per la nostra zona. Non fa prediche, non si lamenta, “racconta” la zona, dà le informazioni in mo- do obbiettivo, è scritto in buon italiano, ha una grafica nitida… Si fermi, se no sembra un direttore un po’esal- tato… Ho esagerato? Sorry Ma quand’è che diciamo ai lettori perché ab- biamo fatto l’intervista? Giusto, ce ne stavamo dimenticando: ammetto di essere candidata per la Lista Ferrante al Con- siglio di Zona 4 nelle prossime elezioni am- ministrative del 28-29 maggio. Ah, c’era il trucco! Nessun trucco, in realtà: io porto in Consiglio di Zona la mia conoscenza della zona e la mia esperienza e da lì ricevo ulteriori informazioni segue a pag. 2 segue a pag. 2 Q

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Editore: Associazione degli amici della zona 4. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45485050 fax 02 45485051 e-mail [email protected]. Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione:Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Federica Giordani, William Porzio, Francesco Pustorino, Vito Redaelli, Mirella Siboni, Riccardo Tammaro,Gianni Tavella. Hanno collaborato a questo numero: Valeria Andreoni, Gaia Levi, Giuseppe Mauriello, Simone Paloni, Roberta Pecchi,. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento2006: 12 euro, sostenitore 25 euro – cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 15.000 copie. COPIA OMAGGIO. COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini

anno X, numero 75, maggio 2006

Brogli, sushi esupposte,di Giovanni Chiara

pag. 10

Bellezza architet-tonica e bellezzaurbanistica

pag. 3

Intervista a Massimo Navone

pag. 11

Il futuro del Palaz-zo del Ghiaccio

pag. 6

Iniziano i lavori alFranco Parenti

pag. 17

Nellepagineinterne:

Si è svolto il 5 apri-le scorso l’incon-tro pubblico indet-

to dalla ormai ex presi-dente della ex Commis-sione Traffico TrasportiViabilità dell’ex Consi-glio di Zona 4, LauraSchiaffino, presso i lo-cali della parrocchia divia Cipro, per presenta-re la nuova viabilità diPorta Vittoria. Non mol-tissimo il pubblico pre-sente anche per la pub-blicizzazione tardivadell’iniziativa; per il Co-mune erano presenti ilsig. Giana della segrete-ria dell’assessore Goggi,l’ing. Cogato e l’ing.Stefani che hanno illu-strato il progetto. L’inizio lavori è slittatodi un mese per aspettarela fine delle scuole ecreare meno disagi. Iprimi lavori interesse-ranno il nodo di piazzaCappelli, quello slargo,alquanto informe, all’in-tersezione fra Umbria,Anfossi, Arconati, Mon-te Ortigara.La nuova intersezionedovrà permettere ai vei-coli provenienti da nordlungo viale Umbria di tor-nare indietro verso via Ce-na, ai veicoli in uscita daMonte Ortigara di svoltarein direzione sud attraversouna pseudo rotatoria sema-forizzata di nuova realizza-zione, ai mezzi ATM disvoltare da nord in direzio-ne di via Arconati lungo un

braccio riservato. In piazza Cappelli l’aiuolacentrale sarà sistemata aprato e delimitata da cespu-gli; verrà poi ricostituita lacontinuità a filare delle al-berature centrali di vialeUmbria, con messa a dimo-ra di platani.

Le vie che danno su piazzaCappelli subiranno le se-guenti modifiche:Via Monte Ortigara vie-ne ampliata, la sosta vienespostata e razionalizzata eviene aperta una nuova se-maforizzazione con VialeMolise (al momento l’a-

Viabilità a Porta Vittoria

uesto numero di QUATTRO è partico-larmente corposo (non eravamo maiarrivati a 24 pagine!) anche perché

ospitiamo parecchia pubblicità elettorale dicandidati al Consiglio comunale ed al Consi-glio di Zona 4, appartenenti a quasi tutte le li-ste che si presentano a questa tornata di ele-zioni amministrative.Riteniamo positivo che i candidati si presen-

tino agli elettori con le loro facce e le loroproposte, poiché, almeno questa volta (allepolitiche ci dobbiamo “subire” i parlamenta-ri già scelti da pochi altri), gli elettori po-tranno esprimere una preferenza per il Co-mune (scheda azzurra) e una per il Consigliodi zona (scheda verde). Così, se c’è qualco-sa che non va, avrete qualcuno che avete vo-tato con cui prendervela!! Buona preferenza!

ELETTORE DOVE VAISE LA PREFERENZA NON LA DAI?

Un QUATTRO così grande non l’avete mai letto

Si parte con l’intervista al direttoredi QUATTRO, Stefania Aleni

Posso farle un’intervista, direttore?Sono un po’ in imbarazzo, perché non si inter-vista il direttore sul proprio giornale, ma que-sta volta “ci può stare”.Lo diciamo subito il motivo?Aspettiamo un po’, facciamo a metà intervista.Partiamo da lontano, allora. Breve curriculum.Liceo classico al Berchet, facoltà di Matema-tica (duro il primo anno, facevano degli eser-cizi quasi incomprensibili!), poi dopo laureatainsegnante di Matematica alle superiori, conuna interruzione negli anni ottanta di quattroanni in cui ho vissuto con la famiglia a Londra.Lì ho studiato bene la lingua, ho anche lavora-to, ho “tirato su” le bambine piccole: una bel-la esperienza.Oltre al lavoro propriamente detto?Intende dire, oltre al lavoro retribuito? Allora,un sacco di cose…. Ho fatto per anni la delega-ta sindacale a scuola, sono stata negli organi col-legiali come genitore, dal comitato di gestionedell’asilo Carabelli al Consiglio Scolastico Pro-vinciale, collaboravo a una rivista per insegnanti,ho fatto per anni la consigliera di zona. Dicia-mo che mi piacciono tutte quelle attività che mifanno conoscere meglio la realtà ed i problemi(essenzialmente nei due settori in cui opero, lascuola e la zona) e mi permettono di contribui-re ad affrontarli e a risolverli. Si chiama far politica questo?Dipende che cosa si intende per far politica:per alcuni far politica significa riproporre slo-gan più o meno vecchi, contrapporsi sempre ecomunque agli “avversari”, occupare un posti-cino ritenuto di “potere”; io sono più portataper il “fare”, per raggiungere dei risultati e de-gli obiettivi possibili. Anche obiettivi “alti”,intendiamoci.Senza arrivare alla “pace”, che cosa potreb-be essere un obiettivo alto per la nostra città?Gliene dico un paio di “alti” per la zona 4: laBiblioteca Europea a Porta Vittoria e il Villag-gio dello Sport a Porto di Mare.Ne ha uno alto anche per la scuola?Abbiamo bisogno di una formazione profes-sionale e tecnica di buona qualità: troppi ra-gazzi si perdono per strada scappando da unascuola troppo accademica o escono con una

cultura general generica che non dà loro glistrumenti per inserirsi in modo qualificatonel mondo del lavoro (possibilmente non a30 anni).E’ un discorso sicuramente impegnativo chevarrebbe la pena di trattare, ma adesso dob-biamo tornare alla nostra zona: pensa ad altriobiettivi?Non è qui la sede per fare l’elenco di tutto quan-to si può desiderare per la nostra zona, però ne-gli ultimi anni ho conosciuto tante realtà asso-ciative: i centri anziani, i centri culturali, i grup-pi artistici, i bocciatori, le associazioni di vo-lontariato che operano nel sociale; centinaia dipersone che fanno cultura, aggregazione, aiu-tano i più deboli. Ecco, bisogna dare loro pie-no riconoscimento e sostegno per poter conti-nuare ad operare con serenità e continuità.Parliamo finalmente di QUATTRO Volentieri! QUATTRO è la mia grande pas-sione degli ultimi dieci anni: nato per caso, cre-sciuto con tanti sacrifici i primi anni, adesso stabene e ci dà molte soddisfazioni: sono aumen-tati i collaboratori e i lettori, riceviamo ap-prezzamenti per la qualità del giornale e cosìtutti noi veniamo ripagati invece che in euro,in gloria!!Mi può dire il segreto di QUATTRO?Non c’è segreto: è fatto con tanto affetto per lanostra zona. Non fa prediche, non si lamenta,“racconta” la zona, dà le informazioni in mo-do obbiettivo, è scritto in buon italiano, ha unagrafica nitida…Si fermi, se no sembra un direttore un po’esal-tato…Ho esagerato? SorryMa quand’è che diciamo ai lettori perché ab-biamo fatto l’intervista?Giusto, ce ne stavamo dimenticando: ammettodi essere candidata per la Lista Ferrante al Con-siglio di Zona 4 nelle prossime elezioni am-ministrative del 28-29 maggio.Ah, c’era il trucco!Nessun trucco, in realtà: io porto in Consigliodi Zona la mia conoscenza della zona e la miaesperienza e da lì ricevo ulteriori informazioni

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Torna la primavera e l’estate e tornano i problemi re-lativi all’inquinamento acustico delle discoteche chefanno musica anche all’aperto (anche se problemi ci

sono comunque tutto l’anno).Ecco quindi che a fronte dei continui disagi causati dalladiscoteca BlackHole di via Cena, il Comitato Piazza Gran-di ha chiesto un incontro con la responsabile dell’ufficiodel Comune di Milano settore Autorizzazioni Commer-ciali-Licenze Spettacolo, incontro che si è tenuto il giorno11 aprile scorso.La dottoressa Caglio ha illustrato le modalità con le qualirilascia le licenze, spiegando che il suo avallo prescinde daquello di altri Settori, che a loro volta hanno l'obbligo di ac-certare e verificare il rispetto delle condizioni necessarie alfine del rilascio della licenza stessa. La medesima non hapotuto far altro che illustrare la documentazione in suo pos-sesso, in ragione della quale a suo dire, non sussistono mo-tivazioni che impediscono il rilascio della licenza stessa.In particolare, dai documenti protocollati, risulta che la va-lutazione sull'impatto acustico/ambientale è stata avallata inbase ad una autocertificazione fornita dal proprietario delladiscoteca che tramite una relazione scritta rilasciata da unasocietà da lei stessa incaricata, dichiara dati relativi a rilievifonometrici (evidentemente falsi). In una nota poi c’è scrittoche: "non sono pervenute segnalazioni in merito al disturbocausato dalla attività di cui trattasi": dobbiamo dedurne chenon sono state effettuate le opportune verifiche relative al fat-to che gli abitanti del quartiere hanno effettuato negli annipassati (ovvero dalla apertura del locale in questione) innu-merevoli esposti e segnalazioni a Vigili, Carabinieri, Poliziae Autorità competenti per segnalare il perpetrarsi del disagio,nonché il disturbo arrecato dalla suddetta discoteca.Inoltre secondo noi è evidente che la discoteca non rispet-ta i limiti fonometrici previsti dalla normativa, è appuratala mancata osservanza delle norme vigenti in materia di in-quinamento acustico come ampiamente documentato ne-gli esposti già trasmessi alle autorità competenti, la sicu-rezza degli abitanti del quartiere non viene garantita du-rante le ore notturne.Per tutte le questioni sopra esposte, il Comitato del quar-tiere Piazza Grandi ha chiesto la revoca della licenza alladiscoteca Black Hole.

Giuseppe Mauriello per IL COMITATO SPONTANEO DI QUARTIERE

C.so XXII Marzo, Piazza Grandi e zone circostanti

pertura esiste, ma sono stati posti deipanettoni finchè non verrà attivata). Lavia Monte Ortigara poi proseguirà al dilà di viale Molise nell’area ancora invia di sistemazione. La via Ortigara di-venta così il nuovo asse di collega-mento est-ovest in sostituzione dell’as-se Cena-Piranesi.Via Arconati diventa a senso unico (nonper il tram) in uscita, mentre nell’ultimotratto della via Anfossi (da via Morosi-ni a viale Umbria) viene modificato ilsenso di marcia, in modo da permetterealle linee automobilistiche di fare capo-linea in via Cadore senza fare tutto il gi-ro di Marinai d’Italia e per rendere piùsicura la via in prossimità della scuolaelementare di via Morosini. Altre vie interessate dall’intervento so-no la via Cena che viene “declassata” aviabilità locale; viene chiuso lo sparti-traffico di viale Umbria in corrispon-denza della stessa, per cui da via Cenasarà possibile solo la svolta a destra. Pereliminare ulteriormente il traffico ditransito da via Cena, l’ultimo tratto divia Piranesi, in direzione centro, diven-terà a senso unico.La via Cervignano viene prolungata al-l’interno dell’area Vittoria, creando uncollegamento nord-sud di tipo locale aservizio dei nuovi insediamenti. A cir-ca metà del nuovo tronco stradale è pre-vista la realizzazione di una pavimenta-zione sopraelevata e un’isola spartitraf-fico, per creare un rallentamento delflusso veicolare.Nell’intersezione via Cena-via Rezzo-nico-nuovo tratto di via Cervignanoviene realizzata una rotatoria urbana aquattro bracci che renda semplice e flui-da la gestione delle manovre di inter-scambio. Dato che i lavori di realizzazione di que-ste opere non saranno brevi, ci sarà si-curamente occasione di riparlarne.

Stefania Aleni

segue da pag. 1

Viabilità a Porta Vittoriasegue da pag. 1 ESPOSTO CONTROLA DISCOTECA BLACK HOLE

SEZIONE UDC ZONA 4

MINORI: Osservatorio Comunale sui diritti dei minori contro lo sfruttamento dei minori in cit-tà. Piantare un nuovo albero per ogni neonato. ANZIANI: istituire l’Albo Comunale, verificato da personale specializzato per i nonni e le non-ne che si prendono cura di un minore (nonni-sitter). CASA: sviluppo del programma di costruzione di 20.000 alloggi popolari, apposito Ufficio per ilcostante monitoraggio dei prezzi delle abitazioni in edilizia convenzionata, di cui il 3% apparta-menti per famiglie numerose. COMUNITÀ REGIONALI: valorizzare la loro presenza associativa in città, patrocinio e con-tributi comunali e zonali per le loro attività e i loro eventi e nascita della Giornata delle Comuni-tà Regionali presenti a Milano. DECENTRAMENTO: abolire l’assessorato alle periferie e necessità di dare veri poteri e risor-se ai Consigli di Zona per lo sviluppo di iniziative sul territorio, unico vero strumento di parteci-pazione attiva dei cittadini. MOBILITÀ: sviluppo di una rete di piste ciclabili a livello di zona e poi anche cittadino. Incen-tivi per utilizzo mezzi pubblici poco inquinanti.

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sulle problematiche che via via il terri-torio esprime, potendo anche lì dare il miocontributo costruttivo. E continuando afare informazione con QUATTRO.Potremmo chiamarlo voto di scambio!Se non avesse quel significato negativo,potremmo chiamarlo così: uno scambioproficuo fra il Consiglio di zona e i letto-ri di QUATTRO! D’altronde si lamenta-no tutti che “non c’è informazione”! Noila facciamo, e potremmo impegnarci afarla ancora più ampia.Perché la lista civica di Bruno Ferrante?Innanzitutto la mia area politica di riferi-mento è sempre stata di centrosinistra (dagiovane più di sinistra, adesso di centro-sinistra senza trattino); negli ultimi annipoi ho trasferito il mio impegno più sulpiano culturale-editoriale e mi sento più

utile e rappresentata in una lista civica,che non in una lista di partito, che ri-sponde a volte a rigide logiche di appar-tenenza. La Lista Ferrante, che a livello cittadinopresenta nomi del mondo delle profes-sioni, dell'associazionismo e della socie-tà civile, oltre che un elevato numero didonne, può dare un grande contributo af-finché Milano possa avere un ricambionell’amministrazione della città con unnuovo sindaco di centrosinistra. Ultimo messaggio?Ricordate di mettere la preferenza: ALE-NI, accanto al simbolo della Lista Fer-rante. E poi vi prometto che non farò piùinterviste.

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“Bellezza architettonica” e “bellezza urbanistica”: due aspetti (distinti) di una trasformazione urbana

Ad un recente convegno dal titolo ecla-tante (“Milano cambia l’Europa”), te-nuto alla Camera di Commercio, è sta-

to ancora una volta presentato il progetto di Mi-lano Santa Giulia a Rogoredo: cogliamo dun-que l’occasione per tornare su questa impo-nente iniziativa immobiliare che coinvolge Mi-lano e la Zona 4.Affronteremo la questione attraverso unachiave di lettura difficile ma fondamenta-le per valutare, da un punto di vista gene-rale, quale possa essere la corrisponden-za di questi grandi progetti ai reali pro-blemi della città contemporanea in unquadro d’insieme e, nello specifico, percapire quale contributo l’intervento di Mi-lano Santa Giulia sembra offrire nel con-creto alla città. La chiave di lettura pro-pone di distinguere due punti di osserva-zione complementari: il primo riguardaquella che si potrebbe chiamare la “bel-lezza architettonica” del progetto, rela-zionata alle qualità estetico-funzionali deisingoli edifici e delle parti che lo com-pongono; il secondo riguarda un altro ti-po di “bellezza” che – per distinguerladalla prima – chiameremo “urbanistica”,relazionata alla qualità dei luoghi e del-l’ambiente più ampio, alle attività fun-zionali previste, alle relazioni che i pro-getti inducono nei quartieri limitrofi e al-l’idea complessiva di città che si sta per-seguendo tramite dette iniziative parziali.In breve, due “paesaggi urbani” di unostesso progetto, sovrapposti ma diversi:quello architettonico e quello urbanistico.La distinzione non pare di poco conto. Alpari di altri progetti milanesi, anche Milano San-ta Giulia ha generato dibattiti pubblici moltoanimati ma, quasi sempre, le opinioni si sonoconfrontate solo con quella che abbiamo chia-mato la “bellezza architettonica”, spesso sotto-valutando le implicazioni urbanistiche in gio-co. Discutere della sola qualità architettonica diun intervento (ad esempio, il linguaggio mo-derno degli edifici piuttosto che la sterile dia-triba tra “grattacielo sì” contrapposta a “gratta-cielo no”), magari “firmata” da architetti di fa-

ma e presentata con grande ricchezza mediati-ca, ha peraltro il vantaggio (per i promotori delprogetto) di distogliere l’attenzione dalle que-stioni urbanistiche più generali, ugualmente –e forse più - importanti. Detto questo, analiz-ziamo in sintesi alcuni degli aspetti più rilevan-ti che sembrano emergere da Milano Santa Giu-lia (ricordiamo che con la sua superficie di

1.200.000 metri quadri rappresenta uno degliinterventi più grandi in ambito europeo).Dal punto di vista architettonico, non abbiamodubbi che l’operazione possa essere interes-sante. Norman Foster, l’architetto coinvolto, èun professionista di grande abilità; per gli al-tri edifici verranno scelti architetti altrettantocapaci e probabilmente ci saranno dei concor-si d’architettura per selezionare i progetti mi-gliori. La “bellezza architettonica”, in altre pa-role, non ci preoccupa e, forse, rappresenterà

l’occasione per fare un passo in avanti rispet-to allo stile “finto antico” che ogni giorno cipropone l’edilizia milanese di bassa qualità.I dubbi emergono, tuttavia, se ci concentriamosulla “bellezza urbanistica”. Il progetto è sta-to definito, con una certa retorica, la “città idea-le”, una mediazione tra città e campagna, im-mersa nel verde, etc: proviamo, tuttavia, ad

elencare alcune questioni importanti di fondo. Cominciamo da un aspetto che reputiamo po-sitivo per poi arrivare ad argomenti che, dal no-stro punto di vista, rappresentano delle critici-tà. L’aspetto positivo è relazionato ad un inter-vento viabilistico importante previsto, il com-pletamento della strada statale paullese, che tor-nerà così al suo tracciato storico di penetrazio-ne verso la Milano dei Bastioni: la tangenzialeest, infatti, ne aveva interrotto la continuità fun-zionale e simbolica con la conseguente conge-

stione di traffico nel collegamento da, e verso,il sud-est milanese (Paullo, Crema, etc.).Per quanto riguarda le criticità, che in un’otti-ca generale reputiamo prevalenti rispetto ai van-taggi, ci limiteremo, per sintesi, a due aspetti:il primo considera lo straordinario “peso” inse-diativo (terziario, residenze, spazi commercia-li, centro congressi, cinema multisala, etc.), cor-

rispondente ad una stima di circa50/60.000 tra abitatori e visitatori, collo-cato a fianco della tangenziale già oggicongestionata. Che qualità di vita si puòsperare vivendo e lavorando attaccati allatangenziale? E, ancora, l’aumento di traf-fico nell’area potrà essere compensato dal-la sola metrotramvia prevista? La criticitàemerge soprattutto nell’area nord dell’in-tervento, quella più lontana dalla stazioneferroviaria di Rogoredo, dove peraltro ilnuovo progetto si segnala come un “recin-to urbano” che non si sforza granché nelrelazionarsi con i quartieri esistenti. Il se-condo riguarda la localizzazione del gran-de centro congressi nella parte nord: an-che ammettendo che Milano abbia biso-gno di un’infrastruttura congressuale di ta-le dimensione (8.000 posti), quale logicaurbanistica ha portato a collocarla dallaparte opposta alla stazione ferroviaria diRogoredo? Una scelta che renderà inevi-tabilmente meno competitivo il trasportopubblico per raggiungere detta funzioneimportante, con il conseguente aumentodel traffico e della congestione.Per concludere: Milano Santa Giulia è ve-ramente la “città ideale”, e, soprattutto, èideale per chi? Per la città intera o solo

per alcuni interessi particolari? Abbiamo cer-cato di mettere in risalto come entrambe le ti-pologie di “bellezza”, architettonica e urbani-stica, siano necessarie per giungere ad un pro-getto utile e adeguato per la città. Se il metrodi paragone fosse la sola “bellezza architetto-nica”, allora ogni spazio libero di questa cittàsarebbe riempibile di attività e edifici in modoindiscriminato.

Vito Redaelli

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Come nostra consuetudine in occasione dicompetizioni elettorali, intervistiamo i dueprincipali contendenti, ed aspiranti, alla ca-rica di Presidente del Consiglio di Zona 4 peril prossimo quinquennio 2006-2011 (ci sem-

bra una data lontanissima, ci sa-rà ancora QUATTRO?). Il

candidato de L’Unioneè Pierpaolo Pecchia-

ri, esponente della

Rosa nel Pugno, mentre il candidato dellaCasa delle Libertà è Paolo Zanichelli, capo-gruppo uscente di Forza Italia. Nel momen-to in cui chiudiamo il giornale, non sono an-cora disponibili sul sito del Comune di Mi-lano le liste dei candidati al Consiglio di zo-na, sappiamo che sono tante, perché oltre aipartiti già rappresentati nello scorso Consi-glio vi saranno anche la lista della Rosa nelPugno, la Lista Ferrante, la lista Dario Fo e

QUATTRO

L’intervista con PierpaoloPecchiari, candidato indi-cato dalla coalizione di cen-

trosinistra per la presidenza del Con-siglio zona 4, la facciamo sabato 29aprile, incontrandolo prima di una as-semblea pubblica sui Contratti diquartiere che si è svolta in Bibliote-ca Calvairate con la partecipazionedel candidato sindaco Bruno Ferran-te. Per la foto, abbiamo scelto comelocation proprio Piazza Martini.Non essendo consigliere di zona

uscente, per prima cosa gli chie-diamo di presentarsi ai lettori diQUATTRO.“Come molti milanesi non sono diMilano, sono nato a Savona e la miafamiglia è originaria di Trieste.Sono a Milano però dal 1978, daquando avevo 14 anni. Ho studiatoal liceo classico Berchet e poi al Po-litecnico dove divento ingegnere elet-tronico. Ho dovuto poi riconvertirmie sono uno dei pochi che finisce an-cora a lavorare nell’industria; adesso

l a -v o r oper una in-dustria di macchinari per lavorazio-ne di materie plastiche, dopo aver fat-to numerose esperienze all’estero.”Abita in zona?“Ho sempre abitato in zona, fra viaCalvi, via Archimede e via Mameli”Il giro dei quattro cantoni… E l’in-teresse per la politica?“La politica entra nella mia vita daragazzino, a 18 anni, prendo la tes-sera della Federazione giovanile so-cialista prima e del Partito SocialistaItaliano dopo; adesso abbiamo que-sto nuovo soggetto politico della Ro-sa nel Pugno con i Radicali, che do-vrebbe essere qualcosa di più che lamera sommatoria di due esperienzeche erano arrivate un po’al capolinease vogliamo, dovrebbe essere il ten-tativo di ricostituire una rappresen-tanza politica all’area laico sociali-sta, poco rappresentata a sinistra e pernulla a destra.”Ha qualche carica politica, è giàstato nelle istituzioni?“Attualmente sono vice segretario cit-

tadino del partito esono stato un paio di

volte candidato alle ele-zioni provinciali per la no-

stra circoscrizione. La miacandidatura, decisa a livello cit-

tadino, come tutte le altre (e que-sto vale per entrambi gli schiera-menti), è legittimata da un buon ri-sultato in zona della lista della Rosanel Pugno (3,7%), oltre che comun-que da una buona conoscenza dellazona e da una esperienza politica sulcampo. L’importante - ci tiene a sot-tolineare - è che una persona sia ingrado di affrontare la propria re-sponsabilità politica in modo onestoe che si spenda con entusiasmo per lequestioni e le problematiche della zo-na”.Qualche idea sul ruolo suo e dellasua coalizione nel prossimo Consi-glio?“Molto dipenderà da chi siederà sul-la poltrona di Palazzo Marino. La po-litica del Consiglio di zona dipendemolto dal ruolo che avrà il decentra-mento: certo che se continua la stra-tegia delle giunte precedenti di de-potenziare gli organismi del decen-tramento….Comunque, se fossimo all’opposi-zione perché vince la Moratti, fa-remmo molta attività di controllo e

molta attività di sorveglianza; se in-vece verrà eletto Bruno Ferrante, co-me sicuramente sarà, daremo il mas-simo supporto all’azione di governodel sindaco e della giunta, sulla basedi un programma presentato ai citta-dini. Verosimilmente non ci sarannograndi flussi di risorse dal centro equindi grandi trasferimenti di poteri.Tra l’altro su Milano quello che èmancato è stato la capacità di fareprogettazione e interventi a livello disistema, quindi occorre anche pensa-re a un decentramento che non rical-chi esperienze adatte a realtà moltopiù grandi (milioni di abitanti o cittàdi grande estensione territoriale).Quello che bisogna capire è se il nuo-vo sindaco avrà una visione di cittàche riflette i bisogni dei cittadini op-pure no. Quindi il ruolo del decen-tramento lo vedo un ruolo di volanoper resuscitare la partecipazione de-mocratica”.Concludiamo qui questa prima pre-sentazione del candidato, perché ilconfronto più puntuale sui problemidella zona e sui contenuti del pro-gramma lo rinviamo all’incontro pub-blico che QUATTRO ha proposto aidue candidati e che entrambi hannoimmediatamente accettato.

a cura di Federica Giordani

Pierpaolo Pecchiari,

centrosinistra

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LUNEDÌ 22 MAGGIO 2006 ORE 20.30SALA DEL CONSIGLIO DI ZONA 4 – VIA OGLIO 18

QUATTRO intervista i candidatide L’Unione e della Casa delle Libertà

alla presidenza del Consiglio di Zona 4

Pecchiari vs ZanichelliIdee e proposte a confronto

I CITTADINI SONO INVITATI

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gli Umanisti. Centinaia di candidati consi-glieri (alcuni reali, molti altri che si offronogenerosamente per “riempire le liste”) per40 posti in Consiglio (vogliamo essere in con-trotendenza, ma non vi sembrano tanti?).Dalle informazioni che abbiamo, i consiglie-ri uscenti si sono ricandidati quasi al com-pleto; mancano all’appello Berterame e Vez-za (Margherita), Arena, Brocchin, Nicolini,Parrini (Forza Italia), Schiaffino (ex UDC,

ora DC), Gamberini (Rifondazione comu-nista), Molteni (Lega Nord), oltre a FilippoTotino, che dopo tre mandati come Presidentesi candida al Comune (come Nicolini eSchiaffino).Oltre alle interviste che qui riportiamo,QUATTRO promuove anche una intervistacollettiva dei redattori del giornale ai duecandidati, la loro prima occasione di incon-tro e confronto (vedi box).

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Paolo Zanichelli è il candidato alla pre-sidenza del Consiglio di Zona 4 per laCasa delle Libertà; incominciamo

l’intervista chiedendogli di raccontarci unpo’di sé.“Sono nato a Milano nel 1968, mi sono di-plomato al liceo Berchet e laureato in Giu-risprudenza all’Università degli Studi.Adesso lavoro presso la Regione Lombar-dia alla Direzione generale sanitaria, al-l’interno di una struttura che si occupa dirisorse umane.”Come nasce la sua candidatura?“La mia candidatura a Presidente del Con-siglio di zona è frutto di due diversi aspet-ti: da una parte la mia pregressa esperien-za della zona 4 e dall’altra il riconosci-mento congiunto dell’impegno speso sulterritorio. Infatti sono stato capogruppo diForza Italia in zona per due legislature edè in questo modo che ho potuto conoscerea fondo tutte le questioni che riguardanoquesta parte di territorio milanese. Mi so-no sempre speso con grande impegno in

questo senso equindi credoche la mia can-didatura sia sta-ta un riconosci-mento a questamia attività”.Quale sarà ilsuo modo di ge-stire il Consiglio,qualora venisseeletto? “Il Consiglio è un orga-no importante nel qualesono rappresentate tutte le for-ze politiche, quindi la prima rego-la sarà di mantenere un atteggiamento ri-spettoso nei confronti di tutti, al fine dicreare un clima di collaborazione. Il tutto,certamente, senza indebolire la propriaidentità politica”. Ci saranno elementi di continuità rispet-to al lavoro svolto dai precedenti Consigli?“La mia opinione sul lavoro dell’attuale pre-

sidente di zo-na, FilippoTotino, è as-solutamentepositiva so-prattutto ri-spetto ai ri-sultati rag-

giunti, come ilcoinvolgimento

e il lavoro delConsiglio sui con-

tratti di quartiere. Bi-sogna rafforzare il la-

voro sui contratti di quar-tiere ma anche dare avvio ai la-

vori per collegare il verde pubblico di cin-tura, completando i lavori del parco Ales-sandrini e avviando il progetto sul parcoForlanini.”Come rendere più efficace il ruolo deiConsigli di Zona, realizzando un vero de-centramento?“Anche sulla base del programma politico

presentato dal candidato a Sindaco di Mi-lano, Letizia Moratti, che prevede un am-pliamento dei poteri del Consiglio di Zona,si può prevedere una maggiore forza di in-tervento nelle questioni come il verde, lestrade, l’illuminazione e tutte quelle tema-tiche che quotidianamente vengono a pre-sentarsi all’attenzione del Consiglio, cer-cando di evitare la burocrazia data dal dop-pio riferimento al potere centrale e agli or-gani di zona.”E in quali altri settori il Consiglio di zo-na può giocare un ruolo importante?“Sicuramente nel settore dei servizi socia-li, dove vi è anche una forte presenza di as-sociazioni di volontariato che nello spiritodi sussidiarietà coprono molti servizi allapersona indispensabili. Anche nei confronti delle associazioni di cit-tadini il Consiglio di Zona deve diventare unpunto di riferimento importante, collaboran-do con loro e sostenendole nel loro lavoro.”

A cura di Federica Giordani

PaoloZanichelli,

centrodestra

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I l Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi, sto-rica istituzione per i milanesi appassiona-ti di pattinaggio e non solo, tornerà a nuo-

va vita tra meno di un anno, quando la sua ele-gante struttura liberty di ferro, vetro e stencilriaprirà le porte per ospitare le evoluzioni deipattinatori. Ma l’edificio, finalmente ripulitodelle parti spurie edificate negli anni ‘70, saràanche uno spazio polifunzionale dove si ter-ranno eventi culturali e artistici, per una plateadi ben 1.800 spettatori.La resurrezione del Palazzo del Ghiaccio fa par-te di un ampio progetto di rinnovamento chevede protagonista Open Care, la società di ser-vizi per l’arte nata dalla riconversione della Fri-goriferi Milanesi. Il primo stadio della meta-morfosi è stato la ricopertura con grandi lastredi vetro rosso scuro dell’edificio basso e lungoche si affaccia su via Piranesi, la cosiddetta“Stecca”. Vi saranno ospitati in futuro gli uffi-ci della società, mentre è già da tempo in atti-vità il raffinato Open Care Cafè.E’ in costruzione, inoltre, il quarto piano del cor-po principale del complesso, dove troverà po-sto l’Open Care Space, uno spazio espositivoaperto a 360 gradi sulla città, accessibile al pub-blico e fornito di un bar scenograficamente af-facciato sulla cupola del Palazzo del Ghiaccio.Open Care è un pregevole esempio di ricon-versione industriale, o se vogliamo di capacitàcreativa e reattiva in risposta all’evoluzione del-la società e dei suoi bisogni. Nasce nel 1899come fabbrica del ghiaccio, ma nel dopoguer-ra la graduale diffusione dei frigoriferi costrin-se l’azienda a trovare un nuovo utilizzo delleproprie tecnologie: la conservazione di tappetie pellicce. Poi, nel 2003, Frigoriferi Milanesicambia nuovamente pelle e nasce Open Care,la prima società in Europa a offrire servizi in-tegrati per la conservazione, la valorizzazione

e la gestione del patrimonio artistico.Entro le sue mura trovano posto laboratori perla conservazione e il restauro di dipinti e affre-schi, arazzi e tessili antichi, tappeti e mobili. Lasocietà offre inoltre un’ampia gamma di servi-zi di art consulting, quali ad esempio stime eperizie a scopo assicurativo o fiscale. Ma il sancta sanctorum della struttura resta il ca-veau, che è anche il più grande d’Europa spe-cializzato in opere d’arte: un labirinto sotterra-neo di 8.000 mq. dove, entro spazi che vannodalla piccola cassetta di sicurezza alla cella am-

pia come unappartamen-to, i milanesipossono la-sciare in cu-stodia i proprivalori, sianoessi opered’arte o sem-plici ma non meno importanti beni di affezione.Tra le iniziative di cui Open Care è più orgo-gliosa vi è sicuramente il recente restauro della

Vergine Leggente, uno dei capolavori esposti aRoma nella mostra su Antonello da Messina, tut-tora in corso. Di tutte le opere presenti alle Scu-derie del Quirinale la società ha condotto inol-tre l’analisi scientifica, in collaborazione con leUniversità di Milano, Bergamo e Bologna.Ma sono numerosi e di alto profilo gli interventicondotti da Open Care: come il restauro degliarazzi e tappeti provenienti da casa NecchiCampiglio, la villa milanese progettata da Pie-ro Portaluppi negli anni ‘30 e recentemente ac-quisita dal Fai. Basti pensare che per il restau-ro di un raro e pregiatissimo tappeto del Cin-quecento, Luisella Belleri, la responsabile dellaboratorio, ha dovuto liberare le preziose fibreda strati secolari di polvere nonché dal petro-lio che in passato veniva incautamente usatoper la pulitura del vello, provocando il “virag-gio” degli antichi e straordinari colori.

Insomma, all’internodel grande complessodi via Piranesi trovanoposto non soltantograndi tesori d’arte maanche un enorme patri-monio di conoscenzescientifiche e artisticheal servizio di tutti. E, sesarà rispettata la tabel-la di marcia del pro-getto di ristrutturazio-ne, ideato dallo studiogenovese di architettu-ra “5+1”, dal mese digennaio del 2007 ilglorioso Palazzo delGhiaccio tornerà a es-

sere un punto di riferimento per Milano.

Valeria Andreoli

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antichi. E’ gestito da Arass Brera, l’unica associa-zione di volontariato esistente in Italia che si occupadi restauro. I suoi membri, oltre una ventina, sono in-fatti tutti volontari, in massima parte pensionati, eposseggono un’elevata competenza in campo scien-tifico, con specializzazioni che spaziano dalla fisicaall’elettrotecnica. Nata nel 1998 per il restauro della strumentazionedell’osservatorio di Brera, Arass da allora ha recu-perato il patrimonio di importanti istituzioni pubbli-

che tra cui i licei Parini, Berchet e Beccaria, l’Uni-versità di Genova e il ministero delle Politiche Agri-cole, che prima del 1926, quando questo servizio pas-sò all’Aeronautica Militare, si occupava delle previ-sioni meteorologiche e sismiche e che è quindi in pos-sesso di una ricchissima collezione di dati e strumenti. Ma l’attività di Arass non è limitata soltanto agli en-ti pubblici, bensì è rivolta a chiunque sia in posses-so di un orologio antico o di un vecchio strumentonautico o astronomico che abbia urgente bisogno dicure da parte di questi “medici” tanto entusiasti quan-to competenti.

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Ingredientigr. 500 Polpa di anguria frescagr. 5 Menta fresca1 flute di champagne 8 scampi freschi8 gamberi freschigr. 3 erba cipollinagr. 35 colla di pesce

Procedimento: Frullare i 500 gr. di polpa di Anguriacon i semi e aggiungere lo Champagne.Preparare la colla di pesce: lasciare abagno in acqua fredda la colla di pesceper 15 minuti, successivamente striz-zarla e depositarla in un tegame con uncucchiaio di acqua calda e liquefarlanon a fuoco diretto.Unire subito la colla di pesce liquefattaal composto di polpa di Anguria, me-

scolare e adagiare in 4 fondine. Far ri-posare in frigorifero per un ora e mez-zo le fondine.Preparare al vapore i gamberi e gliscampi sgusciati, condirli con sale, olio,erba cipollina.Togliere dal frigorifero le 4 fondine eadagiarvi sopra i gamberi e scambi, de-corare a piacere con foglioline di menta.

Curiosità: lo Chef Gaetano Riccio con-siglia i prodotti del nostro territorio co-me i Crostacei Italiani di San Remo; nel-la zona in prossimità di Oneglia si tro-va una particolare rientranza in cui daanni si pescano i migliori crostacei perfragranza e caratteristiche estetiche.Gamberi color corallo violaceo e scam-pi color rosa misto rosso molto accesoquasi trasparenti.

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Sfogliando 25 anni di Plastic

Premessa: parliamo di foto. Per festeggiarei 25 anni è stato pubblicato il documentofotografico sulla storia del club di viale

Umbria. E’un volume di 160 pagine dal ti-tolo “This is Plastic, 25 years of hard club-bing”. Ad aprire la racccolta di istantaneeci sono sette autoritratti con tanto di dedi-ca firmata Nicola Guiducci, direttore arti-stico del locale, che per questa occasioneha realizzato molti scatti e curato la partegrafice. I “self-portraits” sono primi piani, men-tre in copertina giganteggia il suo mezzo busto.

Tra gli altri, nel colophon si leggono i nomi diSergio Tavelli (storico dj e addetto stampa) co-me autore di fotografie, e di Rosangela Rossi,

detta “Pinky”, che ha partecipa-to a questo progetto in qualità dimanaging editor.Nella prefazione Elio Fiorucci ri-corda le sue prime frequentazio-ni del Plastic, quando era solitoincontrare “personaggi che sem-bravano nati dall’immaginazionedi uno scrittore futurista”. E ag-giunge: “mi è capitato di accom-

pagnarci alcuni miei amici - Andy Warhol e KeithHaring”. Sì, perché i protagonisti degli eventi Pla-stic sono spesso personaggi noti, non di rado pro-venienti dallo showbis modaiolo. Concludono laprima sezione le parole per la Milano by night del-l’editor Lucio Nisi, il “padrone” intervistato da“Quattro” poco più di un anno fa. Gli otto capitoli del libro seguono cronologicamentele serate dell’ultimo quarto di secolo. Partenza il 23dicembre 1980, con “the opening party...and theearly years”. Facce attuali, ma vestiti, cappelli, scar-pe e altri accessori tradiscono uno stile che oggi èvintage. Agli scatti si alternano colorate locandinedi momenti speciali, come la festa di apertura, ilgiorno di san Valentino, Carnevale. Tra i titoli a ca-ratteri cubitali catalizzano l’attenzione le scritte “Lecubisme n’est pas le parallelisme”, “The 90’s - aportfolio”, “Live 2000-2005”.L’obiettivo cattura momenti. Volti sorridenti e ri-tratti seriosi, e poi corpi che si esibiscono nel conodisegnato da luci abbaglianti. Sullo sfondo un ar-redo non esattamente sobrio: pareti invase da pic-coli specchi, divani neri, scorci di spogliatoi vissu-ti, e il mitico bancone. Nulla è lasciato al caso. Inquadrature e formati so-no sapientemente accostati. Accanto al colore, l’u-so del bianco e nero è calibrato con grande tecni-ca. E per finire, nessuna didascalia.Un’ultima indicazione a chi si è lasciato incuriosi-re: il volume è in vendita presso Libreria Babele(via S. Nicolao 10), Feltrinelli Duomo (piazza Duo-mo), Rizzoli (Galleria Vittorio Emanuele).

Gaia Levi

CURIOSI PERRubrica a cura di Lorenzo Baio

✤ CASTAGNI, CAVALLI E FARFALLINEProvate a indovinare di quale pianta sitratta…fatto? Avete risposto con Ippo-castano o con Aesculus hippocastanum?Bravi, parliamo proprio di questo gran-de albero ornamentale proveniente dal-la penisola balcanica dalle foglie pal-mate e settate, somiglianti a mani, maconosciuti soprattutto per i frutti, moltosimili alle castagne e per le pannocchiedi fiori bianchi o rosati che in questo mo-mento adornano i nostri viali. Il nome cidice che, sebbene i suoi frutti non sianobuoni per noi, lo sono invece per alcunianimali in dosi limitate (ecco i cavalli!).Ma questo albero, molto diffuso anchea Milano, è diventato famoso nel luglio2000 quando ci fu la perdita contempo-ranea delle foglie di tutti gli esemplari.Ciò fu dovuto all’attacco di un nuovo le-pidottero minatore proveniente dallaMacedonia, la Cameraria ohridella (ec-co la farfalla!) le cui larve scavano nel-le foglie fino a farle morire e poi secca-re. Fortunatamente adesso l’invasionesembra essere sotto controllo grazie aspeciali trattamenti (endoterapia) e pre-cauzioni (rimozione delle foglie con lecrisalidi in inverno).

✤ SEMI, POLLINE ED ALLERGIEUna breve curiosità rivolta a coloro che sof-frono di allergie primaverili dovute al pollinedelle piante: i pappi dei pioppi (varie specie),che formano la neve lanuginosa che vediamosvolazzare in maggio in città, alimentata daipioppeti della Pianura Padana, non sono all’o-rigine del vostro malessere, dei vostri starnuti,delle vostre lacrime e raffreddori. Essi sono in-fatti semi fastidiosi perché entrano ovunque,ma non provocano direttamente allergia. Lacausa è legata invece al polline che, nello stes-so periodo di dispersione di questi semi, vienerilasciato da altre piante. Fra le maggiori re-sponsabili le Graminaceae (orzo, frumento, se-gale, gramigna, logliarello…), le Oleaceae, leUrticaceae e le Compositae.

Nelle foto struttura e fiore di Ippocastani nel ParcoMarinai d’Italia

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L’Associazione sportivae culturale Ascoli operain zona 4 (prima zona

11) dagli anni Settanta, “quan-do il clima politico e socialedella città era decisamente di-verso, senza dubbio più parte-cipato e vivo”, come ci dice ilprof. Sergio Dugnani in un in-contro che abbiamo con lui, ilsignor Luciano Pescali e il sig.Davide Fontana, membri delConsiglio dell'AssociazioneAscoli, alcuni giorni dopo laloro Assemblea annuale. Que-sta in sintesi la storia di più ditrent’anni di attività.L’Associazione vide la luce inseguito alla nascita della scuo-la Ascoli (prima elementare,poi media) in via De Andreise, riunendo genitori volente-rosi, presidi, insegnanti e ra-gazzi si pose come obiettivoquello di creare una realtà al-ternativa alla solita concezio-ne di “scuola”: un luogo aper-to anche dopo le ore canoni-che di lezione, che permettes-se ai ragazzi di esprimere leproprie capacità sia sportiveche creative.Lentamente l’Associazioneaffianca all’organizzazione diattività sportive anche quelladi eventi culturali come con-certi e raccolte fondi per di-verse cause, tra le quali l’ac-quisto di materiale didatticoper la stessa scuola. Attrezziginnici, computer, e tanti altrimateriali necessari al buonfunzionamento della scuola,vengono comprati proprio dal-l’Associazione. Nel 1982, in occasione dellapresentazione al pubblico diun quadro regalato all’Asso-ciazione dall’artista argentinoAriel Soulè, viene organizza-

to anche un bellissimo con-certo. E’ il segno che l’Asso-ciazione è pienamente attiva.Insomma, le attività procedo-no e vedono sempre più par-tecipanti: sia dalla scuola chedal quartiere arrivano le iscri-zioni ai corsi di ginnastica,psicomotricità per i più picco-li, pallavolo, pallacanestro etante altre attività che coin-volgono fasce d’età differenti. Ora l’Associazione conta intutto circa 430 iscritti, ma lasituazione è leggermente cam-biata: rispetto agli esordi le at-tività culturali, al contrario diquelle sportive, non sono piùseguite così attentamente an-che a causa di una diminuitapartecipazione da parte deigenitori alle diverse attività.Ma fortunatamente sono an-cora molte le persone che congrande attenzione si occupa-no delle attività senza lascia-re deluse le tantissime perso-ne che ogni anno voglionoiscriversi.La speranza dell’Associazio-ne, oltre a quella di vedere au-mentare il numero di coloro iquali vorranno aiutare ad or-

ganizzare le attività, è quellache la scuola continui a con-cedere gli spazi necessari perle attività e che continui cosìla collaborazione che vedeogni anno l’Associazione tra-mutarsi anche in veicolo di vi-sibilità per la scuola. Uno degli ultimi problemi chel’Associazione si è trovato difronte è stato quello dell’au-mento dei costi di gestione(affitto e riscaldamento) a cuibisogna fare fronte: l’attivitàdi questa Associazione perònon si ferma davanti a nulla econtinua a perseguire l’obiet-tivo di creare uno spazio in piùper i ragazzi, portando avantianche la collaborazione con iservizi sociali che segnalanoragazzi da inserire nelle atti-vità.Per le iscrizioni e per maggio-ri informazioni sui corsi e leattività è possibile recarsipresso la scuola, dal lunedì alvenerdì, dalle 16.00 alle 19.00oppure contattare l’Associa-zione al numero 338 30 53919.

Federica Giordani

Corsi e…

Ecco il prof. Pu-storino alle pre-se con farina e

lievito durante uno de-gli incontri su “Pane efai-da-te”, organizzatidal Comitato soci co-op Rogoredo-Piazza-Lodi in collaborazionecon QUATTRO, pres-so la sala del Comita-to soci in via Colletta.Corsisti attenti e con-tenti, tanto che è statonecessario fare due ci-cli di incontri per lenumerose richieste.

ricorsiuesto è in-vece ilgruppo qua-

si al completo delcorso di canto co-rale promosso daQUATTRO e fi-nanziato dal Con-siglio di Zona 4nell’ambito delleiniziative delCAM. Tutti i cor-sisti hanno mani-festato grande ap-prezzamento per ladocente AnitaDordoni, musici-sta e cantante liri-ca, che ha saputocoinvolgerli e ap-passionarli. Spe-rano di poter fareun saggio a giugno al termine del corso, oppure, dati i tempi un po’ stretti, ritro-varsi a settembre per poter “esibirsi”e proseguire magari con un corso “avanzato”.

Associazione Ascoli:una realtà sempre viva

Elezioni per il Comune di Milano

e per il Consiglio di Zona 4

28 – 29 maggio 2006

Per una Milano che….lavorastudiacrea

si divertesognaaiuta

accoglieguarda al futuro

CANDIDATI AL CONSIGLIO DI ZONA 4

ALENI Stefania Direttore di QUATTROADIRI Roberto Direttore d'albergoBARANZONI Grazia Elda Sindacalista CALÌ Marco Impiegato CASTIGLIA Consuelo Avvocato CERNUSCHI Antonio Funzionario regionaleCROCE BRUNO Informatico CUZZOLIN Giamberto Avvocato DE FLORIO Francesco Pensionato DI PIETRO Claudio DocenteDIZZA Carlo Pensionato ESPOSTO Giovanni Antonio detto Gianni Studente FADDA Marcella Mattia Bancaria FARINA Cesare Commerciante FIUME Virginia StudenteLEOPATRI Giuseppe Antonio Studente LOSAVIO Cesare Manager LOVISE Anna Maria Pensionata MASCHERPA Gianfranco Consulente MELETTI Valerio Lanfranco Editore Musicale MORANZONE Adelio Pensionato NAPOLI Caterinella Impiegata PERILLI Margherita Angela Rosa Stilista PODAVITTE Alberto Geometra POLLINI Luca Leo Ettore Giornalista RIVARDO Chiara Promotore finanziarioROTA Paola Docente RUPERTO Angelo AutistaSAMEK-LODOVICI Emanuele Studente SCASASCIA Giovanna Insegnante SEGHIZZI Massimo Maurizio ArtigianoSEONI Stefania Impiegata SRINIVASAN Padmanabhan PensionatoTOMINETTI Vanda Ernestina Pensionata TROVATO Antonino Operatore SociosanitarioUCCIERO Giuseppe Imprenditore VISMARA Carla Casalinga

giovedì 18 maggio alle 17.30presso la Biblioteca Calvairate

Via Ciceri Viscontiang P.za Martini

I CANDIDATI ALCONSIGLIO DI ZONA 4

DELLA

Lista FerranteSI PRESENTANO

AI CITTADINI ED ALLE ASSOCIAZIONI

VOTA

metti una croce sul simbolo,esprimi una preferenza scrivendo

il cognome del candidato

Committente responsabile: Claudio Di Pietro

Q

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L a tracimante Sammy,cioè il tipo di bambinache ogni familiare vor-

rebbe in un collegio agli anti-podi collegato al mondo civilecon mezzi di trasporto tantoprimitivi da non rendere possi-bili visite a casa durante le va-canze, irruppe nel bar di Sal-vatore e puntò l’unico tavolinobisunto, dove Luiss stava go-dendo il dopo elezioni in com-pagnia di Renato.“La nonna ha detto che se nonti sbrighi a venire a mangiareva a “Chi l’ha visto?”, raccon-ta che hai perso la memoria eche sei giovane, bello, biondoe con gli occhi azzurri, che ma-gari gliene trovano uno così eglielo portano” strillò. “Aspet-ta un momento, che mica ci ca-pita tutti i giorni di vincere”borbottò Luiss tirandosela sul-le ginocchia. Puntava il tavoli-no che Salvatore aveva messofuori del locale per raddoppia-re l’offerta, e che Renato, vistala frequentazione, chiamava “iltavolo delle libertà e del porcocomodo”. Nel pieno rispetto delle previ-sioni di Luiss, che pure nonleggeva dentro le sfere di cri-stallo e faticava anche a legge-re qualsiasi altra cosa, il Ber-lusca era finito giù dalla ca-drega, naturalmente con lo sti-le di chi non sa né vincere néperdere, cioè senza stile. Sem-pre secondo Luiss la cosa, vi-sta la campagna elettorale por-tata avanti nel più imbecille deimodi da una sinistra che se nonsi spara negli alluci non è con-tenta, aveva del miracoloso. “Ma non ce la faranno mai a

governare” stavano dicendo dal

tavolino esterno, dove sedevaun quadrunvirato di legnati. “E perché non ce la facciamo agovernare, se abbiamo vinto?”domandò con veemenzaSammy, che aveva deciso chea otto anni ci si dovesse schie-rare politicamente, e aveva co-minciato a menare di santa ra-gione tutti i compagni in odo-re di destra, o che in un futuropiù o meno lontano avrebberoavuto qualche possibilità di di-ventarlo. “Pelchè in Senato ci avete lamaggiolanza della minchia”disse dal bancone Cheng, nelproprio italiano risciacquatodentro le acque dello Stretto diMessina. “Sta’ zitto, animale,che se cominciamo a parlare dipolitica perdiamo i clienti” gliringhiò Salvatore, che s’erapiccato di mettersi al passo coni tempi, e cercava di organiz-zare quella che lui chiamava“eppi auara”, con tanto di“quelle schifezze di pesce cru-do che fate voi in Cina”, non-ostante Cheng continuasse a ri-petergli che il sushi era giap-ponese, e che la maggior partedei cinesi neppure sapeva cosafosse. “E allora non dovevi nasceregiallo, bestia!” ribatteva Salva-tore rimettendolo al tagliere,dove stavano allineati gambe-retti scongelati di colore allar-mante, fette di cetriolo ammo-sciato, capperi sotto sale, ac-ciughe sott’olio, olive snoccio-late e filetti di peperone. “Verrà fuori un sushi parecchioetnico nel senso di Etna” ave-va osservato Renato, che dabravo anarchico era per naturadisfattista. Cheng si stava dan-

do da fare infilzando il tuttocon gli stuzzicadenti riciclatidagli antipasti, mentre dal ta-volo esterno i quadrunviri le-gnati seguitavano le loro la-mentazioni. “Chiaro che dove-vano vincere i rossi, con tutti ibrogli che hanno fatto” dicevauno, con gli altri che ripeteva-no ah sì, brogli di qua e broglidi là, milioni di voti perduti percolpa dei brogli. “Che caspitasono ‘sti brogli?” domandòSammy con piglio bellicoso euna gran voglia di correre fuo-ri per trasformare quel tavoli-no in macerie, occupanti com-presi. Rispose ancora Cheng, cheaveva appena raccattato da ter-ra un pezzo di cadavere di gam-bero e lo ripuliva da polvere ecapelli: “I blogli sono chequando ti infilano una suppo-sta nel sedele e mica tanto tipiace dici che la supposta nonandava messa dove te l’hannomessa, ma plesa per bocca conun solso d’acqua” spiegò. “Maio la soddisfazione me la sonotolta: sulla scheda ho scritto“comunisti schifosi, vincere evinceremo”!” esclamò il piùtonico dei quadrunviri legnati. “Io invece ho scritto ”Silvio daiche ce la fai”, che c’è anche larima e lui ci ha l’animo poeti-co, si capisce dalle belle can-zoni che compone” fece un al-tro. “Io invece ho messo “no aimatrimoni fra froci, la famigliaè sacra”” salmodiò il terzo. Il quarto si strinse nelle spalle.“Io ho fatto una cosa più…per-sonale, ecco: “Umberto ce l’-hai sempre più duro di tutti”,che poverino se lo merita” con-fessò con un sospiro celtico e

rauco. Cheng, che terminato ilsushi etnico-etneo stava asciu-gando i bicchieri con il propriogrembiule che sembrava un re-perto di spazzatura Ming, tra-secolò. “In mio paese, pel quel pocoche si vota, se sclivi cazzate so-pla scheda la stlacciano e poiti bastonano” disse prima cheSalvatore riuscisse a tapparglila bocca ruggendogli: “Bravo,fagli capire che hanno buttatovia quattro voti, e chi li vedepiù ‘sti pezzi di fessi?” “Chepoi siamo stati corretti, che, sevolevamo, il capo della mafia,quello lì, come si chiama, loprendevamo il giorno primadelle elezioni anziché il giornodopo, e vedevi quanti voti arri-vavano” disse quello che ave-va scritto la rima baciata sullascheda. Al che Salvatore dimenticò l’e-quidistanza. “Ehi ehi, che sevoi quel povero vecchio loprendevate prima delle elezio-ni, capace pure che i voti sici-liani potevate contarli sulle di-ta di una mano” ci tenne a pre-cisare. Poi, per rimediare,snobbando il tavolino dei vin-citori offrì ai quadrunviri le-gnati un assaggio del propriosushi etnico-etneo. Loro dissero buono, dissero ap-petitoso, dopodiché, causa dis-turbi gastrici, scomparvero dal-la circolazione per la restanteparte della settimana. Nel frat-tempo Sammy, che non sapevastare tranquilla un attimo, ave-va provveduto a innamorarsi diCheng. “Un figo che non ti di-co, con quel suo qualcosa diorientale!” spiegò entusiastica-mente alla madre, mentre era-

no a tavola. “Guarda che quelpisquano è orientale del tutto”precisò Luiss. “Peccato chedalle sue parti fanno bollire ibambini, l’ha detto il Berlusca.Ma chi se ne frega, tanto a mei bambini stanno sulle palle,possono anche bollirli tutti” ta-

gliò corto Sammy, che sapevapolverizzare qualsiasi ostaco-lo. A tavola c’era giusto il les-so, e già Luiss ci aveva messola senape. Lasciarono perderein blocco.

Giovanni Chiara

www.quattronet.itil sito di QUATTRO

ARCHIVIO

IL NUMERO DEL MESE

PROGETTI URBANISTIC TRE

BROGLI, SUSHI E SUPPOSTE

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uando cercavamo unnome di prestigio perla giuria del nostro

Concorso Letterario Teatrale,abbiamo chiesto a GianMarioMaggi di suggerirci un nome,ed è subito venuto fuori il no-me di Massimo Navone, at-tuale direttore della Scuolad'Arte drammatica PaoloGrassi di Milano, residente aMilano, sempre nella nostrazona, dal 1972 e legato all’e-sperienza del Teatro Quartie-re. Ci ha dato subito la dispo-nibilità, di cui lo ringraziamo,e siamo andati a conoscerlo dipersona nel suo ufficio. La Scuola d’Arte Paolo Gras-si si trova in via Salasco da piùdi dieci anni ed occupa la exsede della Yomo, un grandeedificio colorato, basso, che siaffaccia sul retro su un ampiogiardino privato e sul parcoRavizza. Ha un’aria timida, ma fisica-mente è alquanto imponente,e la nostra prima domanda diparlarci di sé a partire dal Tea-tro Quartiere lo costringe a ri-tornare “alla notte dei tempi”.“Sono arrivato a Milano nel 72da Savona; avevo 14 anni edandavo al Berchet sono cre-sciuto col Teatro Quartiereperché in quel periodo era nelpieno della sua attività. Lofrequentavo e poi eravamo ungruppo di ragazzi che tra ilBerchet e il Teatro Quartiereavevamo costruito delle attivi-tà in collegamento con il na-scente Teatro dell’Elfo. Era un

periodo che io ricor-do con gli occhi delragazzino curioso:una Milano molto vi-vace, piena di fer-menti, anche se mol-to contraddittoria da-to che iniziavano glianni di piombo.”Nato quindi questo in-teresse per il teatro,come si è poi svilup-pato? “Dopo il liceomi sono iscritto a Let-tere Moderne in Stata-le, però mi interessa-va continuare col tea-tro; sapevo che c’erala Scuola del Piccoloed ho provato a farel’esame, anche con unpo’ di diffidenza per-ché in quel periodoeravamo molto politi-cizzati e vedevamo ilPiccolo un po’ comeun teatro di regime,non certo di avanguar-dia. In quel momentoinfatti nascevano igruppi di base, il Fe-stival del Teatro diSant’Arcangelo, veni-va il Living Theatre aMilano per la primavolta: quelle erano lecose che attraevano lamia generazione. Comunque, ottenuta l’ammis-sione al corso di regia (non cisperavo nemmeno, eravamo40 candidati per 4-5 posti) hosuperato subito l’iniziale scet-ticismo e mi sono appassiona-

to tanto alla scuola e a come silavorava. Ho trovato anche ungruppo di compagni molto af-fini (Gigio Alberti, ClaudioBisio, Lorenzo Loris, Giam-piero Solari), tutte persone an-

cora molto visibili che conti-nua a fare questo mestiere.”Ha completato poi l’università?“Ho lasciato Lettere e mi sonolaureato in Drammaturgia alDAMS di Bologna. Da lì ho

iniziato a lavorare edho avuto fortuna subi-to perché durante lascuola avevo fatto unpaio di spettacoli coni miei compagni dicorso che sono statipremiati ed hanno ri-cevuto delle menzioni.Così appena laureatomi hanno chiamatoper uno spettacolo alPorta Romana che an-dò molto bene.”Da allora MassimoNavone non ha maismesso di fare il regi-sta, scegliendo di noncreare una propriaCompagnia, unendopoi a questo l’attivitàdi insegnante di reci-tazione e regia pressola Scuola d’Artedrammatica PaoloGrassi, dopo aver ap-profondito le tecnichedi insegnamento e for-mazione anche concorsi all’estero. “Perme l’insegnamento harappresentato la pos-sibilità di coltivare unrapporto sano col tea-tro, approfondendo te-sti e temi che mi inte-ressavano attraversol’obbiettivo della for-

mazione, più libero e svincola-to rispetto a quello del merca-to che ti costringe a fare dellescelte obbligate.”E come si è arrivati alla dire-zione della Scuola? “Nel 2003il precedente direttore avevalasciato e quindi la Fondazio-ne ha indetto un bando. Mol-ti colleghi hanno fatto un pres-sione amichevole perché micandidassi, ed io da parte miaho fatto pressione su altri col-leghi perché si candidasseroloro, perché mi sembrava im-portante che ci fosse una rosarappresentativa della scuola.Non è che la cosa mi entusia-smasse ma mi sembrava che lascuola fosse in un momento didifficoltà, c’erano situazionidecentivanti, e siccome lascuola mi ha dato tanto ho ri-tenuto giusto dare anch’ioqualcosa. Questo è il terzo an-no, alcuni obiettivi che mi eroposto li ho raggiunti, altri non

ancora per motivi vari.”Passiamo poi a parlare del-l’offerta della scuola, delle ri-sorse (“sufficienti per manda-re avanti l’attività ordinaria manon abbastanza per sviluppa-re ad esempio gli scambi al-l’estero con altre scuole”), de-gli spazi (“carenti perché ab-biamo 15 classi che lavoranocontemporaneamente e le saleteatrali sono solo due e mez-zo”), della richiesta di forma-zione teatrale (“molto altaadesso, e oltre a noi di pubbli-co c’è il Piccolo che fa l’am-missione ogni tre anni e la Fi-lodrammatici che la fa ad an-ni alterni, poi c’è una miriadedi scuole private più orientateal tempo libero”), dei rappor-ti con l’esterno (“abbiamo svi-luppato i legami con i teatri ei festival, dove mandiamo an-che i nostri studenti fra il se-condo e il terzo anno a fare de-gli stage, molto utili per capi-re come funziona il mondo dellavoro e farsi conoscere”).Chiudiamo in bellezza parlan-do del rapporto con la nostrazona: “Mi piacerebbe poter in-tensificare il rapporto con lazona, credo che l’aspetto ter-ritoriale del teatro sia fonda-mentale. C’è sempre un pro-blema di spazi per poter fareuno spettacolo, per provarlo.”E della nostra zona che cosa lepiace? “Mi piace perché hamantenuto una radice popola-re, pur trasformandosi: adessosono in mezzo a un trionfo mo-daiolo! Ha mantenuto però ilsuo aspetto ospitale, è una zo-na comodissima, centrale, bendistribuita, io non cambiereimai! Mi piacerebbe avere unteatro, ma anche non un vero eproprio teatro, uno spazio do-ve fare attività di laboratorio.Speriamo di trovarlo, anzi sesa di qualche spazio….. avreibisogno di 200 metri quadri,che non costino però troppo.”Ci guarderemo intorno, e se c’èqualche lettore che può dare unamano, è il benvenuto. Ci salu-tiamo alla fine di questa lungae piacevole conversazione, maci rivedremo presto perché abreve dovrà leggere i lavori tea-trali del nostro concorso.

Stefania Aleni

Q

E’ terminata la prima fase del Concorso Letterario Tea-trale Teatrando 2006: salvo ritardatari per motivi postali,sono 39 i partecipanti al nostro concorso, che hanno in-viato 24 atti unici e 15 commedie in due tempi. La giuriasi è già messa al lavoro e nel giro di un mese si avran-no i risultati. La data precisa della premiazione, che av-verrà al Teatro Oscar, non c’è ancora, comunque intor-no al 20 giugno.Risultati e dettagli sul numero di QUATTRO di giugno.

Massimo Navone, fra Teatro Quartieree Scuola d’Arte Paolo Grassi

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I n viale Lazio, all'angolo con viaMaffei, sorge una chiesa dedica-ta ai Santi Silvestro e Martino; in

questi due articoli ci proponiamo diesaminarne la storia ed i momenti ar-tistici. Iniziamo ricostruendo la situazionedella zona ancor prima che venissedecisa la costruzione dell'edificio sa-cro, e riportiamoci quindi alla fine deldiciannovesimo secolo. Qui, appena fuori città, si trovavaall'epoca una campagna ben colti-vata, situata tra la strada per Cal-vairate (attuale via Anfossi) e il bi-vio di Porta Romana, da cui si di-partivano la Strada Postale per Lo-di (attuale corso omonimo) e lacarrareccia detta anche "lo Stret-tone" (attuale via Muratori). Intorno a quella che è l'attuale Pi-scina Caimi si trovavano varie ca-scine, come la Baracchetta, la Ven-turina e la Campaccia, da cui di-pendevano i terreni coltivati. Per completare il quadro ricordia-mo il ricco intrico di rogge e cavi,tra cui merita menzione il Rede-fossi, che costeggiava l'allora pol-verosa Strada di Circonvallazione. Fu in questo scenario che si inse-rì il piano regolatore dell'ingegne-re Cesare Beruto che, come noto,ridisegnò la città, ed in particola-re la zona testè citata. Tanto per iniziare, vennero pro-gettati gli attuali viali Cirene, La-zio, nonchè le vie Cadore e Tirabo-schi, e la piazza Libia, come pensosia noto. Ciò che è più importante ai fini del-la nostra storia, però, era la presenza,sul tratto centrale del futuro viale La-zio, di un terreno usato per il Tiro aSegno, che venne acquistato da unasocietà promotrice dell'età nuova del-

le ferrovie vicinali; l'area fu destina-ta ad impiantarvi la stazione del trama vapore per Melegnano e Lodi, no-to anche come "Gamba de legn" (no-me condiviso con altri treni dell'epo-ca): l'area prese nome "Stazione del-le Tramvie Interprovinciali". Se ancora nel 1920 il lungo muro gri-gio dello scalo faceva solo penetrareall'esterno rumori di vagoni e di be-

stiame destinato al macello, poco do-po, complice la sempre maggiore ri-cerca di celerità nei trasporti, l'areavenne demolita, ed il viale Laziocompletato. Ed è a questo punto che inizia la sto-ria della chiesa dei Santi Silvestro eMartino. Alcune signore, infatti, siinteressarono allo scopo di far sor-

gere nel nuovo viale, sull'allora in-completo lato dei numeri dispari,una nuova chiesa, anche in conside-

razione della notevole distanza diquella zona dalle sue parrocchiali diriferimento: Sant'Andrea a sud, San

Nazaro in Brolo a ovest, Santa Ma-ria del Suffragio a nord e San Pio Va est. Fu proprio congiungendo que-sti quattro punti cardinali che, in Cu-ria, la signora Maura Vajani Fru-mento, la signora Gonzales ed il si-gnor Armando Frumento (autoredella cartina) mostrarono come alcentro si trovasse proprio l'incrociotra viale Lazio e via Maffei. Consi-derando che la chiesa più vicina dis-tava almeno un chilometro essi tro-varono subito un Monsignore che sidisse favorevole all'idea e alla dislo-cazione; questi fece però presenteche sarebbe occorso trovare i capi-tali per la realizzazione. Fu a questo punto che venne contat-tato l'architetto Mario Cavallè, che inviale Lazio aveva già realizzato laportineria del civico 14, che concor-se a dare forma alla chiesa. Ma il personaggio attraverso cui lachiesa potè concretamente essererealizzata è senz'altro don AlfredoMalandra, canonico di Santo Stefa-no, cui venne dato mandato di ac-quistare il terreno ed edificare lachiesa (a proprie spese) dalla CuriaArcivescovile, a seguito di un'adu-nanza presieduta dal Cardinale Schu-ster in data 11 dicembre 1936, du-rante la quale vennero altresì fissatii confini della erigenda parrocchiacon l'accordo dei parroci delle areecirconvicine. A questo punto inizia la costruzio-ne della chiesa, di cui ci occupere-mo nel prossimo articolo unitamen-te alla parte artistica di essa. Per oraci limiteremo a riportare la data del-la benedizione e posa della primapietra, che avvenne ad opera delCardinale Ildefonso Schuster, Arci-vescovo di Milano, il giorno 31 di-cembre 1937.

La chiesa dei Santi Silvestro e MartinoA cura della Fondazione Milano Policroma - Testo e fotografie di Riccardo Tammaro

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PER UN IMPEGNOSENZA QUARTIERE

5 anni di lavoro in Consiglio Comu-nale, ecco alcuni risultati raggiuntiinsieme:

la ristrutturazione di alcuni edificiscolastici (Elementari di via Pianell evia Borgognone, Medie di via Dalma-zia e via Mondolfo);

la sistemazione di campi gioco perbambini (a partire da via Mondolfo, viaSordello, via Serrati e via Maderna);

l’attento monitoraggio della entratain esercizio del separatore rifiuti di viaZama;

la realizzazione di un nuovo CentroDiurno per Disabili in via Anfossi 25;

il sostegno alle esigenze del volon-tariato come l’aiuto all’AssociazioneSOS nella ricerca di una nuova sede.

Chi sonoSono nato a Milano 43 anni fa. Dopoanni di impegno nel sociale e nel vo-lontariato, dal 1990 è incominciato ilmio impegno diretto in politicaNel 2001 sono stato eletto Consiglierecomunale.

Il mio impegno per Milanocontinua con Voi

PER VIVERE MILANO:valorizzando le periferie, con attenzio-ne particolare alle aree verdi, alla ma-nutenzione ordinaria e alla verifica de-gli interventi in corso per le grandi tra-sformazioni (quali il progetto Monte-city/Rogoredo).

PER FAR CRESCERE MILANO: migliorando e innovando il sistema deiservizi socio/sanitari per i cittadini,oggi in grave difficoltà, in particolare ri-guardo ai servizi offerti a disabili, mi-nori e anziani.

PER MUOVERE MILANO: puntando al miglioramento della quali-tà del trasporto pubblico.

Meritato successo per lo spet-tacolo “Mia cara madre”, diIvana Monti, rappresentato

il 25 aprile presso il Teatro dellaQuattordicesima, per iniziativa delComitato soci COOP Rogoredo-PiazzaLodi e della sezione Rogore-do dell’ANPI; hanno contribuito al-la realizzazione dell’evento ancheCoop Lombardia – Provincia di Mi-lano - University Lab s.c.r.l. Coope-rativa Studentesca - I.T.S. SPA Ser-vizi agli Enti Territoriali - Associa-zione "QUATTRO" - Coop.Edifica-trice Rogoredo - Coop. RogoredoSviluppo - Circolo Mondini Rogore-do - Impresa Edile Marco Scaroni.Lo spettacolo è una vera lezione distoria che si snoda dalla prima allaseconda guerra mondiale e alla Resi-stenza, attraverso le lettere di una fi-glia: “Mia cara madre”, iniziavanotutte così quelle brevi e semplicissi-me lettere che raccontavano la vitareale, difficile, sofferta, con pochimomenti di gioia e molto dolore perquello che la guerra prima, il fasci-smo poi, e ancora un’altra guerra ave-vano portato nelle famiglie. Dopo lo spettacolo mi fermo a parla-re con Ivana Monti, che aveva appe-na ricevuto molti segni di affetto daparte del pubblico, fra cui molte per-sone della zona del Corvetto che l’a-vevano conosciuta e frequentata daragazza e non la vedevano ormai damolti anni.Nello spettacolo vi sono moltissimiriferimenti alla nostra zona, ad epi-sodi della guerra e della resistenzache si sono svolti proprio nel quar-tiere in cui ci troviamo“Tutte le volte che vado a fare “Miacara madre”, oltre al copione che esi-ste che ha per perno l’Emilia, vi è un

approfondimento sulla Resistenza deiluoghi in cui presentiamo il lavoro, equesto mi costa una ricerca e uno stu-dio che faccio comunque con grandepassione. Tra l’altro, questa è la pri-ma volta che rappresentiamo lo spet-tacolo a Milano e sono molto con-tenta di averlo fatto proprio qui.”Lei ha in effetti un legame forte conquesta zona“Sono nata in via dei Cinquecento epoi sono andata ad abitare in vialeOmero: è una zona che io amo parti-colarmente e quando sono diventatagrande e ho fatto l’attrice, quando misono trasferita a Roma, mi sono spo-sata e ho avuto un bambino, e ho ca-pito che cosa vuol dire avere un bam-bino, quali sono i pericoli che l’in-fanzia può incontrare, allora ho capi-to quanto fossi stata felice qui dabambina e quanta tutela avessi avutonon solo dalla mia famiglia, ma datutti, dall’oratorio, dalla Parrocchia,dai vicini di casa, dalla scuola (ele-mentari in via Ravenna e medie dal-la Suore Rosminiane). Così ho pre-so una casetta per mia mamma e ilmio bambino in questa zona, e quan-do ero in tournée e lavoravo, princi-palmente al Nord, durante la stagio-ne teatrale da novembre a febbraio,avevo il modo di vederlo e stare conlui e lui poteva crescere negli stessiluoghi in cui avevo vissuto io.”Quali le attività che ricorda?“Andavamo all’oratorio, vi erano tan-tissime attività: pallacanestro, face-vamo le statue con la creta, andava-mo ad aiutare le persone bisognose.Con il cineforum don Emilio mi haaperto gli occhi sul mondo: dopo unfilm ci aveva fatto notare che l’attri-ce non protagonista aveva vinto unOscar e da lì avevo capito che si può

essere riconosciuti anche non essen-do protagonisti. E’ stata un’educa-zione molto importante, e anche leSuore Rosminiane sono state mieeducatrici culturali.Poi a 15 anni sono andata a studiarein Francia e mi sono allontanata daqui, ritornandoci da madre.”Come è nata la sua passione per ilteatro?“Non pensavo veramente di fare tea-tro; inizialmente sono andata alla

scuola di mimo al Piccolo Teatro, poida lì ho iniziato a fare l’attrice.”Ha qualche immagine particolareche ricorda?“Dalle nostre finestre si vedeva Chia-ravalle: ho sempre avuto questo sen-so di libertà davanti, di spazi, di ver-de e la poesia del campanile di Chia-ravalle; andavo là a prendere le vio-lette, andavo con gli schettini perchého imparato molto più tardi ad anda-re in bicicletta.”

Vuole affidare al nostro giornale unsaluto per quanti l’hanno cono-sciuta? “Io ho un amore grande per questoquartiere e per le persone che vi abi-tavano: a loro il mio affetto, stima, ri-conoscenza per tutto quello che han-no fatto per me.”Un affetto che vogliamo condividerecon lei.

Stefania Aleni

L’attrice Ivana Monti ritorna nel nostro quartiere con il suo spettacolo “Mia cara madre”

Un momento dello spettacolo, a cui hanno anche partecipato:Coro delle MONDINE di Correggio (RE), Coro Matildico “VAL DOLO”di Toano (RE) Diretto dal M° Andrea Casel-li, ALICE BORCIANI Soprano, FILARMONICA CITTA’ di CARPI (MO) Diretta dal M° Leonardo Tenca, ANGELOBELLESIA Fisarmonica, PIETRO MESSORI Armonica a bocca. Aiuto regia Tommaso Barbato

Al Comune di Milano (scheda azzurra)vota Marco Cormio e scrivi

CORMIOvota l’Ulivo, vince Ferrante,

vince Milano

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Per una Milano ricca di futuro

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FRANZ BRUNACCICandidato indipendente nella lista di Rifondazione Comunista per il Consiglio di zona 4

BRUNACCI

31 anni – Avvocato, ha aperto uno sportello legale gratuito pres-so il Circolo ARCI 5 Giornate di via Mecenate e presso l’Associa-zione La Svolta di viale Ungheria – Già consigliere di zona 13 e 4

IL VOTO UTILE E GIOVANE PER LA NOSTRA ZONA Com

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Elezioni per il Consiglio di Zona 4(scheda verde) 28-29 maggio 2006

STEFANIA ALENI

Per una Milano ricca di futuro

Capolista per la Lista Ferrante

ALENI

Direttore responsabile di QUATTRO

www.comunalimilano2006.it/stefaniaaleni

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VotareInformàti

Il Ministro Moratti e il suo viceministro,Valentina Aprea, continuano imperterrite

a dire che nella scuola tutto va bene, che iltempo pieno è aumentato e via discorrendo.In realtà non è così. Il CSA (ex provvedito-rato) di Milano ha in questi giorni comuni-cato alle scuole primarie i tagli di organicoapportati rispetto ai posti necessari: Si trat-ta di una riduzione di ben due posti docen-ti che riguardano 90 scuole e di una ridu-zione di 1 posto per 184 scuole primarie (da"Scuolaoggi ").Anche il nostro Istituto si trova, per il se-condo anno di seguito, nella condizione diaver subito il taglio di un posto in organico(41 quelli richiesti per far funzionare 6 se-zioni a modulo e 16 a tempo pieno - 40 quel-li assegnati). Questo è avvenuto malgrado ilministro Moratti abbia affermato più volteche la legge finanziaria non poneva tetti (equindi tagli) agli organici.Siamo sinceramente preoccupati per la si-tuazione e intendiamo rendere pubblica lanostra protesta. I tagli operati dal Ministeronon tengono conto della realtà in cui opera-no le strutture scolastiche, non considerano

la complessità del POF e, anzi, rendono dif-ficoltoso il normale svolgimento delle le-zioni. Questi tagli, decisi su basi illogiche epuramente casuali (un posto in meno a chiha chiesto una sezione in più e un posto inmeno alle scuole che avevano in organicopiù di 37 docenti), se non rivisti obblighe-ranno anche la nostra Istituzione a tagliaresulla qualità del servizio, penalizzando glialunni più disagiati, o a mettere in seria dif-ficoltà le famiglia a causa di una revisionedell'offerta formativa, come d'altronde giàsuccesso lo scorso anno.

Il Consiglio d'Istituto alla luce di questeconsiderazioni chiede espressamente alCSA di Milano e al ministro Moratti dirivedere la dotazione d'organico asse-gnata alle scuole per l'anno scolastico2006/07 e, in caso contrario, si riserva diintraprendere azioni di protesta.

30 marzo 2006

Consiglio d’Istituto I.C.S Morosini Savoia- Manara

Sabato 1 aprile, il nuovo centro “ALTRO TEMPO” gestito dalla Cooperativa SocialeDiapason ha festeggiato con calorosa partecipazione della cittadinanza l’arrivo del-la primavera con laboratori creativi per bambini da 1 a 10 anni.

Il centro, inaugurato a fine gennaio, propone progetti ludici ed educativi per genitori, non-ni e bambini.Dove: in Via Ferrini 11(angolo Via Friuli)Info: 340.7038275 - e-mail: [email protected]

Prossimi appuntamenti:■ Laboratori di gioco e manipolazione per bambini/e da 15 mesi a 3 anni

i giovedì 11, 18 e 25 maggio dalle 10.30 alle 12.00

■ Presentazione del Corso di Massaggio Neonatale (0 -8 mesi) mercoledì 17 maggio ore 14.00

■ Presentazione Centro Estivo giovedì 25 maggio ore 13.30

■ Serata incontro per Genitori “Adulti e bambini alle prese coi tempi d’oggi”martedì 6 giugno ore 21.00

Per partecipare agli incontri è necessario iscriversi qualche giorno prima

A ssociazione Italiana Sclerosi Multipla di Milano - ONLUS seleziona 44 ragazze/i dainserire nel Progetto di Assistenza Sociale nell'ambito del Servizio Civile Naziona-

le. Requisiti richiesti: età compresa tra i 18 e i 28 anni; titolo di studio scuola media su-periore; cittadinanza italiana; forte motivazione nell'impegno sociale. Durata del servizio:12 mesi per 30 ore settimanali. Retribuzione netta: 433 euro mensili circa. Per informa-zioni tel. 02 48955429-31

Una proposta della AssociazioneItaliana Sclerosi Multipla

per il Servizio Civile Nazionale

ALTRO TEMPO Una nuova risorsa per tutta la famiglia a pochi passi da Porta Romana

Bimbi aprite le orecchie! QUATTRO haun articolo apposta per voi: vi raccon-

tiamo (a voi, ma anche alle vostre mamme,papà, nonne e nonni) dove potrebbero por-tarvi per farvi divertire un mondo.Da poco più di due mesi in via Friuli 66 ènata “La valle incantata”, un centro ricrea-tivo culturale che offre spazio e attività aibimbi da 0 a 6 anni: c’è posto per tutti in-somma!E' stata la necessità di creare un spazio incui poter far trascorrere ai bambini del tem-po di qualità, la carenza di strutture che of-frono servizi flessibili e adatti alle esigen-ze delle mamme e la voglia di creare unarealtà diversa, a spingere Barbara Bertoli(mamma di un bambino di tre anni) ad im-pegnarsi nella realizzazione di questo pro-getto. Il percorso, come lei stessa ci rac-conta, è stato difficile, soprattutto la ricer-ca di uno spazio adatto all’attività, ma in-fine eccola, una struttura su due livelli cheaffaccia direttamente sulla via, di facile ac-cesso e strutturata come un open space.Barbara, laureata in architettura, ha segui-to personalmente la progettazione dellospazio: colorato, accogliente, pieno di gio-chi che ordinatamente si dividono in di-verse aree di attività ben riconoscibili, daquella del gioco simbolico, al laboratorio,arrivando alla palestra, passando per l’an-

golo morbido. La valle incantata proponepercorsi sensoriali e didattici che hanno co-me loro obiettivo soprattutto la socializza-zione dei bambini, aiutati e guidati dallostaff accuratamente selezionato. Interessante è anche l’idea di proporre ini-ziative che coinvolgono l’intera famiglia:il progetto complessivo, infatti, è quello dicreare una continuità tra il bambino e la suafamiglia la quale è invitata a vivere e con-dividere gli spazi usati dai bambini. Oltrealla possibilità di rimanere con i bimbi du-rante le normali ore di attività, la Valle in-cantata organizza anche attività rivolte inmodo specifico alle mamme, per esempio“Mammadanza”, corso di musica e movi-mento per le gestanti che avrà inizio il 12maggio, tenuto dalla danzaterapista Vèro-nique Gfeller.Per coloro che, per scelta o necessità, han-no deciso di non mandare i bambini all’a-silo nido e alla scuola materna, questa èsenza dubbio una valida alternativa checonta già una cinquantina di iscritti. E’ pos-sibile mettersi in contatto con l’associa-zione al numero 02 45499682 oppure scri-vere una mail a [email protected] e non dimenticate il sito internetwww.lavalleincantata.com

Federica Giordani

Una “Valle incantata” in via Friuli

Tagli d’organici in vista per il prossimo anno scolastico Un documento del Consiglio di Istituto della Morosini-Manara

Il “Corpo di ballo” della Scuola Media Ti-to Livio, che già avete avuto occasione di

conoscere, si è fatto nuovamente onore. Ac-compagnato dall’insegnante/coreografa Ro-berta Pecchi, ha ottenuto il II posto alle“Olimpiadi della danza per la scuola” or-ganizzate al Palalido domenica 9 aprile dalprimo ballerino dell’Opera di Tirana EnkelZhuti. A valutare le numerose scuole mediee superiori presenti, sono stati chiamatiesperti nel settore della danza.Onore al merito anche alla squadra dei “pic-coli” di rugby che, accompagnati dallaprof.ssa Trenta, hanno portato la Tito Livioalla seconda posizione durante gli incontri

svoltisi al campo sportivo Giuriati.Ancora una prova aspetta la classe II B eil “Corpo di ballo” che il 28 maggio, nel-l’ambito della manifestazione Scuole inscena organizzata dal Teatro Litta, affron-teranno sul palco del San Fedele il musi-cal Un’altra Divina Commedia. Nellastessa data saranno presenti anche le quin-te elementari A, B, C di via Colletta conPinocchio 2006, strutturato interamentedai ragazzi con la supervisione dei lorodocenti.E allora “Vai Tito Livio, la riscossa continua!”

Roberta Pecchi

Onore al merito al “Corpo di ballo” e allasquadra di rugby della Media Tito Livio

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Per essere sinceri, la libreria chevi presentiamo in questo nume-ro di QUATTRO non è in Zona

4, ma è così vicina e così interessanteche non potevamo trascurarla! Solouna strada e la linea tranviaria del29/30 la dividono dalla nostra zona,quindi non facciamo troppo i pignolied entriamo! Avevo appreso della suaesistenza dal notiziario del CAI (ClubAlpino Italiano) e la cosa è più checomprensibile visto che la libreria sichiama “Monti in Città”; ma è l’e-stensione del nome a renderla ancorpiù originale: “Libri e vini di monta-gna”! Sì, perché qui si vendono sia ilibri sulla montagna, sia i prodotti del-la montagna. “Cibo per lo spirito e ci-bo per il corpo”, come ci dicono lesimpatiche titolari di questo nuovo“spaccio di cultura”. Chiara Cogliati e Monica Gariboldi so-no due cognate, entrambe appassiona-te (manco a dirlo!) di montagna e co-sì, fra un’arrampicata e un’escursioneè nata la brillante idea di aprire una li-breria specializzata e un po’particola-re; idea che si è poi concretizzata nel-l’ottobre del 2004 quando, presa ladoppia licenza di vendita, hanno alfi-ne aperto Monti in Città fra VialeMonte Nero e Viale Caldara. Una bel-la sfida, visto lo scarso feeling degliitaliani per la carta stampata (… anchese con i vini dovrebbe andare un po’meglio !!!)Oggi infatti i librai non hanno vitafacile. Come la mettiamo con la con-correnza? In realtà, anche se moltegrosse librerie hanno un settore dedi-cato alla montagna, non esiste a Mila-no una libreria specializzata sull’argo-mento come, per esempio, la Libreriadella Montagna di Torino o la Libre-ria Alpina di Bologna. Inoltre Chiarae Monica intendono fornire anche ser-vizi collaterali, come ricerche biblio-grafiche, ricerca di libri su ordinazio-ne, incontri di presentazione volumi,etc. E i vini cosa c’entrano? Chi amaveramente la montagna non apprezzasolo le vette da raggiungere, ma ancheuna cultura e uno stile di vita che han-no sempre visto uno stretto legame frauomo e territorio; e l’intento è proprioquello di portare a Milano un assaggio“completo” della montagna, ancheperché il futuro della montagna stessaè indissolubilmente legato ad un uti-lizzo razionale delle sue risorse. Ma

non è un po’ complicato vendere li-bri e alimentari? Beh!, qui natural-mente non si vendono salami e for-maggi, ma solo prodotti confezionati:vini innanzitutto, perché la viticolturadi montagna è un tipo di coltura relit-ta e difficile, ma espressione tipica del-la cultura e dell’economia delle “terrealte” e come tale degna di considera-zione e di incoraggiamento; e poi grap-pe, miele e conserve. Una libreria, in-somma, nella quale usare tutti i cinquesensi per sfogliare, leggere, ascoltare,annusare e gustare!Gli inizi ovviamente sono stati duri maora, dopo un anno e mezzo di attività,Monti in Città comincia a farsi cono-scere, soprattutto in zona. Monica eChiara, alternandosi, mi raccontano iloro progetti e le loro speranze e mimostrano i prodotti in vendita. Dal pun-to di vista editoriale l’offerta spazia dal-la narrativa di montagna alle guideescursionistiche, dai manuali ai librinaturalistici, dalle riviste di montagnaalla cartografia, senza trascurare le no-

vità editoriali generiche per l’utenza dizona non specializzata. Ma che cosachiedono i clienti? Un po’di tutto, macon scarsa sovrapposizione di interes-si: chi vuole la narrativa di montagna,difficilmente chiede guide e manuali eviceversa (come dire: o si va in mon-tagna con i piedi, o con la fantasia …naturalmente senza generalizzare trop-po!). Gironzolando fra gli scaffali no-to subito gli apprezzati volumi della se-rie “Quaderni di cultura alpina” dellaPriuli & Verlucca (Ivrea), la rivista mo-nografica semestrale “L’Alpe”, una se-zione naturalistica (fauna, flora e areeprotette) e uno scaffale per i “piccolialpinisti”, con libri per bambini e ra-gazzi. E poi ancora manuali di alpini-smo, escursionismo e Mountain Bike,nonché grandi volumi illustrati e librifotografici. Un aspetto interessante diMonti in Città è la particolare atten-zione dedicata alle piccole case editri-ci locali, spesso poco conosciute mastrettamente radicate sul territorio, co-me le Edizioni Tararà di Verbania, la

Vivalda Editori di Torino, la Lyasis diSondrio, l’Arciere di Dronero (Cuneo),etc. La cartografia è varia e spazia dal-le classiche Kompass, Tabacco, I.G.C.e Multigraphic, alle carte topografichefrancesi (soprattutto aree di confine eCorsica) e svizzere (sia escursionisti-che, sia sci-alpinistiche). Non manca-no infine videocassette, DVD, CD mu-sicali e CD-ROM.E adesso diamo un’occhiata ai prodottidella montagna, ai vini in primo luo-go; sugli scaffali campeggiano in bel-la mostra etichette rappresentative ditutto l’arco alpino e non solo: dalBlanc de Morgex (Val d’Aosta), pro-veniente dai vigneti più alti d’Europa,ai vini delle Valli Pinerolesi e all’Er-baluce di Caluso; dai classici vini val-tellinesi (Inferno, Grumello, Sassellae il più recente e pregiato “Sfursàt”) aivini delle regioni nord-orientali (Te-roldego, Silvaner, Refosco); fino alRosso dell’Etna e al Moscato di Pan-telleria che non sono vini ‘alpini’ masono comunque rappresentativi di una

viticoltura ‘estrema’ in ambienti diffi-cili da coltivare. Non mancano ovvia-mente alcune grappe particolari, chestanno ai montanari come il tè sta agliinglesi! Per quanto riguarda le conser-ve, Chiara e Monica hanno deciso dirifornirsi prevalentemente da coopera-tive artigiane e da piccoli produttori lo-cali, per garantire prodotti originali edi qualità: ecco allora le marmellatesenza zucchero (dolcificate con succod’uva o di mela concentrato), i vari ti-pi di miele, la frutta secca nel miele, lafrutta sciroppata, il succo di lamponee una serie di salse particolari per car-ni e formaggi. Ma prodotti così par-ticolari sono alla portata di tutte letasche? I prezzi non sono certo da su-permercato, ma Chiara e Monica pro-pongono due fasce di prezzi, in basealle diverse tipologie dei prodotti, pro-prio per evitare una eccessiva e inde-siderata deriva ‘elitaria’.Del resto la cosa migliore è andare avedere di persona, magari per fare unregalo originale in una confezione sim-patica, approfittando delle apposite“scatole verdi” di Monti in Città, pre-disposte per contenere un libro e unabottiglia di vino. Unico difetto della li-breria è lo spazio relativamente ri-stretto che sembra non bastare mai. Male due tenaci titolari cercano di sfrut-tarlo al meglio, riuscendo anche a or-ganizzare incontri con Guide Alpine epresentazioni di libri con l’autore. Aproposito!, giovedì 18 maggio p.v. (al-le ore 18.30) sarà presentato il volume“Grigna assassina” di Marco Terrazza(collana “I Licheni” - Vivalda Edito-ri), con successivo aperitivo offerto daChiara e Monica, un’occasione perstappare una bottiglia di vino e bere unbicchiere assieme, in compagnia eamicizia.Monti in città (ufficialmente in Via-le Caldara 20, ma in pratica con in-gresso accanto al n° 15 di Viale Mon-te Nero, angolo giardini – Tel.02.55181790) è aperta dalle ore 10.00alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.30 (tur-no di chiusura, il lunedì mattina).Sconto del 10% sui prodotti editoria-li ai soci CAI, esibendo la tessera inregola con la quota associativa an-nuale. Chi naviga sul web può avereun assaggio della libreria suwww.montiincittà.it

Francesco Pustorino

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D al 6 aprile, come avevamo già an-nunciato su queste pagine, la salmadel Servo di Dio Marcello Candia

riposa in una cappella accanto all’altare del-la chiesa parrocchiale degli Angeli Custodiin via Colletta che egli stesso aveva fre-quentato fino alla sua morte nell’agosto del1983. La traslazione, presieduta dal vicarioepiscopale monsignor Erminio Da Scalzi, èstata seguita dai familiari e da una conside-

revole folla che si è stretta attorno all’illu-stre parrocchiano noto per avere preso allalettera la proposta evangelica di vendere ognibene per “darlo ai poveri”, per farne ospe-dali e attività di assistenza nel nord est delBrasile.

La cerimonia ha ricordato con commozionee sobrietà le caratteristiche di Marcello Can-dia, industriale chimico, laico, mosso da una

esigenza di fraternità con i più poveri, in par-ticolare i lebbrosi, che ha sempre trovato ali-mento nell’evangelo, nella determinazionedi conformarsi alla volontà di Cristo, nellapreghiera. E’ preoccupato di interventi tem-pestivi e concreti, più che di battaglie ideo-logiche, di ottenere dalle autorità brasilianei permessi di cui ha necessità piuttosto checontestarne la discutibile linea politica. Il ve-scovo conclude facendo il punto sul proces-

so di canonizzazione che ci siaugura possa in tempi brevi por-tare Candia alla santificazioneufficiale da parte della chiesa:fin da ora può essere modellonella nostra società e invito anon attenuare l’impegno di at-tenzione ai poveri vicini e lon-tani.

La tomba in chiesa di una perso-na straordinaria, come GiovanniPaolo II aveva definito Candia,ora materialmente in mezzo allagente che di settimana in setti-mana frequenta le celebrazioni,possa quindi aiutare la memoria,incoraggiare e rincuorare. Sia un

richiamo costante a pensare alto, ad allargaregli orizzonti verso una globalizzazione non so-lo del mercato, ma anche di un’economia at-tenta ai bisogni; anche verso un’economia del-le perdite –come la chiamava proprio il dottorCandia- a favore di chi ancora non vive da uo-mo; un’economia, individuale e pubblica, nonsolo preoccupata dall’incremento dei profittiper i ricchi della terra.

Ugo Basso

I soci coop discutono di bilancio in assemblea

T radizionale appuntamento per i soci coop, invitati a discutere in apposite assembleeil bilancio 2005 di Coop Lombardia. Una occasione per conoscere l’andamento eco-nomico-sociale della cooperativa, verificarne la salute ed i programmi di sviluppo.

Un momento per avere un confronto con i dirigenti della cooperativa, per fare commenti edare suggerimenti, per conoscere il bilancio sociale di coop, ovvero quella parte del bilan-cio utilizzata per offrire nuovi servizi ai soci, promuovere iniziative di solidarietà, svilup-pare la socialità.

Per i soci dei punti vendita di Rogoredo e PiazzaLodi,l’assemblea si terrà

martedì 23 maggio ore 21presso il Salone coop di via Freikofel 7 a Rogoredo

(possibilità trasporto in pullman a cura di Coop, con ritrovo alle 20.30 davanti all’ipercoop PiazzaLodi)

Da Chiaravalle agli angeli custodi la salma di Marcello Candia

ARIA DI MONTAGNA(ovvero Non solo libri)

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E’partito loscorso 9 apri-le il campio-

nato di calcio Sudame-ricano che si svolgepresso la Società Spor-tiva “LA MILANESE”di via Fabio Massimo,adiacente al Parco Cas-sinis.La chiusura della primafase è prevista il 15 set-tembre, per complessi-ve 23 settimane.Al campionato aderi-scono 24 squadre,ognuna composta da 22giocatori tutti regolar-

mente tesserati. Otto sono le squadrerappresentative dell’E-cuador, una della Boli-via e le restanti 15 so-no rappresentative delPerù: da segnalare chegli atleti appartengonoalle numerose comuni-tà interetniche presentia Milano, e principal-mente provenienti dal-l'Africa, dal Centro eSud America, dall'Asiae dall'Europa dell'Est,un esempio di come losport aiuta l'integrazio-ne e la conoscenza re-ciproca tra i popoli. Il Campionato è orga-nizzato dall'Associazio-ne Cultural Peruana(A.C.P.) e dalla Confra-ternita Deportiva Suda-mericana, in collabora-zione con l'Associazio-ne PERUAN-ITA'.

In corso il campionatodi calcio Sudamericano Giovedì 25 maggio alle 21, presso la Palazzina Liberty di Largo

Marinai d’Italia, all’interno delle iniziative della Casa della Poe-sia, si terrà la serata

MUSICA E POESIA

SOPRANO: Anita DordoniPIANISTA: Maurizio Carnelli

ATTORI: Giulia Cailotto e Alexander Gonzales

Si eseguiranno Lieder di Mozart, Schubert, Bellini e verranno re-citati testi poetici di Goethe, Neruda, Leopardi, Dylan Thomas,Eliot e Shakespeare.

Ingresso libero

MUSICA E POESIA

Pezzi di zona che sene vanno, angoli chespariscono, scivo-

lando nel silenzio dei ri-cordi. Sono le vecchie in-segne di una Zona 4 chepiano piano sparisce. Vec-chie insegne di negozi chehanno chiuso da tempo ole cui saracinesche si so-no abbassate da poco madove operai stanno tra-sformandone il volto.Incominciamo a propor-vene una, ma in zona cene sono altre, testimo-nianze di finiti mestieriche nessuno più fa, chevia via pubblicheremo.In via Anfossi, arruggini-to dal passare degli annicampeggia ancora “PRO-DUZIONE DISEG” (sìproprio così, tronca la fi-ne e tronco l’inizio, si in-travede RI). Forse sonotrenta anni se la memorianon mi porta a sbagliare,che è lì in attesa di qual-cuno che prenda posses-

so del negozio, un tempocartoleria, di quelle chevendevano ancora le can-nucce con i pennini, leboccette di inchiostro, inormografi, le scatole da12 o 24 di Caran d’Ache,la carta copiativa per farele copie alla macchinaper scrivere per finire i fa-mosi quaderni dalla co-pertina nera con la costarossa. Cartoleria che di-venne l’“antro” di unvecchio signore, con uncamice marrone, gli oc-chiali puntati sul naso, at-torniato da vecchie radioa valvole nelle quali situffava per rimetterle incondizioni di riprenderea trasmettere e riuscen-doci con la pazienza chesolo i vecchi bottegaimettevano nel fare le co-se e che prima di buttareun oggetto: “Si può pro-vare a ripararlo”.

Antonio Solinas

Insegne dal tempo

100 X 100Il 14 maggio, termine ultimo per l’iscrizione il 12, DDS, Di-

mensione dello sport, e Aqvasport lanciano in collaborazionecon numerose società una staffetta natatoria molto particolare.

Presso la piscina Samuele di via Mecenate scenderanno in acqua 8staffette di 100 persone ognuna delle quali dovrà percorrere due va-sche per 100 metri in totale. La quota di iscrizione di 10_, che dàdiritto a ricevere cuffietta e maglietta celebrative della manifesta-zione, sarà interamente devoluta al Comitato Maria Letizia Verga,un’associazione impegnata nella cura delle leucemie infantili. Permaggiori informazioni visitare il sito www.ddsport.it. La staffetta100x100 prenderà il via alle 10, il ritrovo è per le ore 9, e termine-rà alle 13. Un impegno sportivo ma ancora di più un impegno peraiutare ad avere un futuro a tanti bambini malati.

Basket 76 verso laGolden League

Il prossimo 12 maggio Basket76, il Dream Time del basket del-la Zona 4, conclude il campionato affrontando la terza in classi-fica ma grazie alla sua posizione in classifica, quarta, ha già rag-

giunto un importante traguardo: disputare gli spareggi per entrarenella Golden League. Per determinare le due squadre si terrà un gi-rone a tre, con partite di sola andata, tra la terza e la quarta squadraclassificata della Silver League e la prima classificata della BronzeLeague. Le premesse per riuscire a centrare l’obiettivo ci sono. AlBasket76 “in bocca al lupo” da parte di Quattro.

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N ei giorni 13 e 14 maggio si ter-rà a Ponte Lambro la festa diquartiere. L’iniziativa rappre-

senta un importante momento di aggre-gazione e integrazione per un quartierein cui gli abitanti hanno provenienze eculture diverse e in una fase in cui an-che i cambiamenti determinati dal Con-tratto di Quartiere rappresentano un mo-mento importante.

La festa che tradizionalmente si svolgeoramai da dieci anni, si inserisce in uncontesto di trasformazione e di rivita-lizzazione del quartiere puntando a pro-muovere l’immagine di Ponte Lambroe conferendo visibilità al Contratto diQuartiere come occasione per informa-re gli abitanti degli interventi che sa-

ranno realizzati a breve nel quartiere. L’iniziativa si svolgerà prevalentemen-te nella piazza antistante il Centro Civi-co, quella che sarà la futura piazza delquartiere al termine degli interventi pre-visti.

La festa organizzata attraverso il coin-volgimento delle realtà del territorio edin particolare la Parrocchia Sacro Cuo-re, ASQ (Progetto Azioni Senza Quar-tiere), gruppo esterni, Centro Giovani divia Parea, Cooperativa Mosaico, CentroSinbad e Tir Na Nog, Gruppi di Volon-tariato Vincenziano, Associazione Arce-Chiesa OIKOS, Associazione Atipica,Cooperativa Dedo, Forum di Accompa-gnamento Sociale e Scuola Elementaredi Ponte Lambro.

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IL POLO MULTIFUNZIONALE ZONALEDI ZONA 4

In collaborazione con AIAF LombardiaAssociazione Italiana Avvocati per la Famiglia e per i Minori

propone

UNA CONFERENZA SUL TEMA“ L’amministrazione di sostegno nei suoi aspetti pratici ”

Interverranno:

Avv. LUCIANA TULLIA BERTOLIdell’Associazione AIAF Lombardia

Aspetti di diritto tributario

Avv. FEDERICA GABRIELLI - Avvocato in Milano Aspetti di diritto civile

Coordina: Avv. Paola Nicolini

L’incontro si terrà martedì 23 maggio 2006 alle ore 21 presso la sala del Consiglio di Zona 4 in via Oglio 18

L’incontro è gratuito e aperto a tutti

Per informazioni telefonare al CAM di via Oglio 18 02 884 58420

Che cos’èl’Amministrazione

di sostegno

C on la legge n. 6del 9 gennaio2004 il Parla-

mento ha introdotto nelcodice civile un nuovoistituto di protezione ci-vilistica degli infermi dimente denominato “am-ministrazione di soste-gno”.La finalità del provvedi-mento consiste nella tute-la, con la minore limita-zione possibile della ca-pacità di agire, delle per-sone prive in tutto o inparte di autonomia nell'e-spletamento delle funzio-ni della vita quotidiana,mediante interventi di so-stegno temporaneo o per-manente.

Festa di quartiere Ponte Lambro

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GuidoMISERANDINO

Consigliere di Zona 4 uscente

Capogruppo Italia dei Valori

Candidato a:

Consiglio Comunale di Milano

Consiglio di Zona 4

Consiglio di Zona 5

MISERANDINO

P rimavera 2007 questo è il ter-mine previsto per i lavori del-la ristrutturazione del teatro

Franco Parenti, “finalmente un pun-to fermo”, come ci diceAntonella Massari, Re-sponsabile Sviluppo,mentre ci conduce a fa-re un ultimo giro delTeatro prima dell’iniziodei lavori veri e propri.La prima fase di demo-lizione e cantierizzazio-ne si è ormai conclusa,“adesso si parte, dopotanto tempo, molti attiamministrativi, conces-sioni, permessi, prati-che, uno sforzo vera-mente notevole.”Ci mostra alcune im-magini del progetto ar-chitettonico e un plasti-co, “ecco, ci sarà undoppio ingresso, da viaPier Lombardo e da lar-go Franco Parenti e siformerà una ampia areadi passaggio con alcentro un grande Foyerche sarà il cuore da cuisi potrà accedere allevarie sale e alle diverseattività. Un secondo foyer più pic-colo si troverà a un piano rialzatocon diretto accesso alla Sala Gran-

de dall’alto.” La Sala Franco Parenti(quella Grande) avrà una capienzadi 500 posti e potrà essere liberatadalle poltrone ed abbassata a livello

terra, creando un grandissimo spa-zio disponibile per eventi diversi.Se ormai i lavori sono partiti per il

Tea t ro ,registra

una impasse la procedura per la con-cessione d’uso della Piscina Caimi(per la descrizione del progetto:

www.quattronet.it in Archivio – nr 69ottobre 2005), con conseguenze poisui tempi di lavorazione e sui costi.Mentre alcuni lavori stanno interes-sando una striscia dell’area della pi-scina confinante con il teatro perpermetterne un ampliamento e la ri-costruzione della parete di separa-zione, la piscina riaprirà anche que-st’anno con un permesso tempora-neo della ASL, dal momento che l’u-nica possibilità per la sua messa anorma e il suo adeguamento e mi-glioramento funzionale sta nella rea-lizzazione del progetto presentatodalla Fondazione Pier Lombardo.E mentre si seguono i lavori, al Tea-tro Franco Parenti stanno già pen-sando alla prossima stagione che siterrà ancora in via Tertulliano ed in

diversi teatri cittadini, e che punte-rà soprattutto su eventi teatrali fina-lizzati all’attualità e all’approfondi-mento culturale (come le iniziativesu Pasolini di quest’anno). E guar-dando ancora oltre la prossima sta-gione, la Fondazione sta lavorandoper poter svolgere un ruolo di servi-zio culturale per la città, per offrireun progetto culturale al servizio delcittadino. L’avevamo già scritto, ormai 2 annifa, che questo è il sogno della Sham-mah: “offrire una grande strutturaarticolata in cui sia possibile gioca-re, pensare, mangiare, discutere, di-vertirsi, studiare.”Anche noi vogliamo ritrovarci in que-sto sogno.

Stefania Aleni

Un anno di lavori per il nuovo Teatro Franco Parenti

Per sostenere la ristruttura-zione del Teatro Franco Pa-renti, la Fondazione PierLombardo invita i cittadini adestinare il 5 per mille per ilsostegno delle associazionie delle organizzazioni onlusal seguente numero di codi-ce fiscale 11988550155

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Per la continuità dell’impegno nella politica sociale

il 28 e 29 Maggio 2006

barra il simbolo e scrivi il nome

La Sala Grande pronta per i lavori

Ci troviamo allo Spazio An-fossi, in via Anfossi 8, unostudio privato d’arte aperto

dal pittore Adalberto Bertero e daCarlo Chiaravallotti, che di arte sidiletta nel tempo libero, con inte-ressanti risultati.Ogni tanto i due titolari aprono illoro studio ad amici artisti perchéespongano i loro lavori, così du-rante la settimana del design, illoro studio ha ospitato il pittore DiCrescenzo Roberto, in arte DI-CRE, un ricercatore dell’astratto,secondo la definizione di un criti-co d’arte.

DICREallo Spazio

Anfossi

Ho vissuto sulla mia pelle i problemidelle donne che lavorano e hannofigli. Con l’associazione LIBERA mioccupo di educazione alla legalità eprevenzione disagio.Mi candido al

CONSIGLIO COMUNALEper vivere in una città che aiuti

donne e uomini a realizzare i loro progettidi vita, una città sicura e solidale verso gli

anziani e chi si trova in difficoltà.

VOTA JOLE GARUTI

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La settimana del design aMilano è un’occasionedavvero importante e

speciale per poter scoprire ar-tisti e luoghi d’esposizionenuovi. Proprio quello che mi ècapitato martedì 4 aprile: vadonella sede di Arc arreda, un ne-gozio di arredamento e designin via Archimede 83 all’ango-lo con viale Piceno. Grandi ve-trine eleganti che lasciano in-travedere i preparativi per l’i-naugurazione che stava per ini-ziare…Esther Martel eGiuliano Cardellaesponevano le lo-ro opere proprioall’interno di que-sto negozio: un’i-dea davvero inte-ressante sia per-ché lo spazio sem-brava davvero fat-to apposta per leopere, sia per l’a-ria informale chesi poteva respirareal suo interno(meno accademi-ca di quella di unagalleria d’arte in-somma). Per par-lare delle opere,partiamo da quel-le di Esther Mar-tel. Una serie di busti in cartapesta davvero bel-lissimi, tanto da non sembrare affatto realizza-ti con questo materiale semplice, ma ammet-tiamolo: l’arte parte quasi sempre da materieelementari, naturali che una volta a contattocon l’estro creativo assumono significato e lu-ce propria.Volti delicati, incarnati pallidi, sguardi dolci eincantati, lontani dalla realtà contingente: que-sto si può ammirare nelle opere di Esther Mar-

tel. Lei stessa, con un piacevoleaccento francese, racconta comenascono le sue creazioni: “Pos-so partire da una persona reale eriprodurla così come mi appare,nella sua semplicità, oppure usa-re solo la mia fantasia e creare fi-gure e volti anche fuori dal tem-po”. Guardandola, lei stessasembra una delle sue opere…af-fascinante.Insieme a lei espone le sue ope-re un giovane artista, GiulianoCardella: colore usato in modosapiente, collage e decollage ren-dono le tele una specie di gran-de taccuino per i pensieri da an-notare in tutta fretta. Fotografie

sbiadite in bianco e nero, pezzi di legno in ri-lievo, parole incise nel colore o scritte con de-cisione, oggetti quotidiani come i bottoni por-tati alla ribalta della nostra attenzione, sono glielementi che fanno di queste opere una sorta diracconto criptato delle emozioni e delle sensa-zioni di Cardella. Davvero una piacevole scoperta.

Federica Giordani

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Esther Martel e Giuliano Cardellaespongono da Arc arreda

Ultimo mese di programmazione di Mi-lano Classica, che il 4 giugno terminauna importante stagione concertistica.

Domenica 14 MAGGIO ore 10.30Lunedì 15 maggio ore 20.30

Musiche di F. J. Haydn, F. Festa,P. Bottesini, E. Grieg,E. Aguiar

Flauto Mauro ScappiniClarinetto Antonio TinelliDirettore Vito Clemente

Espone Mimmo Paradiso (Madyso)

Domenica 21 maggio ore 10.30Lunedì 22 maggio ore 20.30

Musiche di V. Fellegara, D. Cimarosa,V. Bellini, P.M. Lo Monaco,G. Donizetti

Oboe Francesco Di RosaDirettore Pieralberto Cattaneo

Espone Cosimo Fedele

Domenica 28 maggio ore 10.30Lunedì 29 maggio ore 20.30

Musiche di G. Pugnani, G.B. Viotti,M. Haydn, F.J. Haydn

Violino Franco MezzenaDirettore Robert Carter Austin

Espone Nicola Artico

Domenica 4 giugno ore 10.30

Musiche di F. Biscione, S. Mercadante,F.L. Gassman, W.A. Mozart

Oboe Francesco QuarantaMaestro del coro Mario ValsecchiDirettore Massimiliano CaldiI Civici Cori – Accademia Internazionaledella Musica

Orchestra da Camera Milano Classica

Espone Anna Rabolini

Paolo Miccio Lo Monaco

Segnaliamo nel concerto del 21-22 maggio laprima esecuzione della Breve Sinfonia da Ca-mera di Paolo Miccio Lo Monaco, composi-tore residente nella nostra zona.Lo Monaco è nato a Milano da una famiglia dimusicisti, ha studiato Tromba e Pianoforte pres-so il Conservatorio Nicolini di Piacenza, Ar-monia e Contrappunto presso la Civica Scuo-la di Musica di Milano; ha seguito per qualchetempo i corsi di Musica Elettronica presso ilConservatorio di Milano da Angelo Paccagni-ni.Per molti anni ha svolto attività didattica in unaScuola Media Statale a Sperimentazione Mu-sicale.Nel lungo percorso dalle prime prove compo-sitive ad oggi Paolo Miccio Lo Monaco si è ci-mentato con le forme della tradizione e si è av-vicinato ai grandi maestri (da Bach a Schön-berg) per coglierne i segreti e per giungere al-la formulazione di un proprio linguaggio che,traendo linfa dal passato, si proiettasse versol’avvenire.

I CONCERTI DI MILANO CLASSICAPALAZZINA LIBERTY – LARGO MARINAI D’ITALIA

GIOVEDI ’ 11 MAGGIO H 14.30 E H 21.00VENERDI ’ 12 MAGGIO H 21.00 SABATO 13 MAGGIO H 21.00DOMENICA 14 MAGGIO H 17.00

Come la moscanel bicchiereè la rappre-

sentazione teatrale diuna vicenda inventa-ta dagli studenti delLaboratorio teatralediretto da MarcoPernich e sponsoriz-zato da Libera Lom-bardia. Una storia in-ventata ma neanchetroppo. Una storia di racket eusura che si dipanaman mano attraversole ricerche che unastudentessa universi-taria fa per la sua te-si di laurea, per capi-re come mai moltinegozi al dettagliochiudono o cambia-no gestore e tipo diattività. Una storia che nasceda un argomentodrammatico ma èesposta con leggerez-za e con grande va-rietà di toni...si rideanche. Con qualcheproposta di soluzioneper situazioni simili.

(jole garuti)

TEATRO ARCACorso XXII Marzo 23/15

Consiglio di Zona 4 (scheda verde)

Paolo ZanichelliCandidato presidente

LA ZONA 4 AL TUO SERVIZIO

Barra il simbolo scrivi Zanichelli

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Nel novembre scorso avevamo intervi-stato il Presidente di SO.GE.M.I., la So-cietà che gestisce i mercati agroali-

mentari, sulle prospettive a breve e a lungo ter-mine dell’ortomercato e dei mercati del pesce,della carne, dell’avicunicolo e dei fiori. Riprendiamo in questo numero il discorso per-ché abbiamo avuto l’occasione di parteciparead un incontro aperto alla stampa fra Bru-no Ferrante, candidato sindaco per il cen-trosinistra, e i rappresentanti dei vari mer-cati, dal Presidente dell’Associazione gros-sisti ortofrutticoli, Mario Esposito, a Mar-co Pedòn, del mercato ittico, a Franco Ce-reda del Consorzio dei commercianti al-l’ingrosso del mercato dei fiori, a Giusep-pe Bianchi dell’Associazione grossisti ecommissionari in bestiame e carne..Un incontro che avviene qualche giornodopo l’uscita di un articolo su un quoti-diano milanese che dipingeva una situa-zione all’interno dell’ortomercato caoticae illegale.Ben diversa invece la situazione descrittada Mario Esposito: “L’ortomercato è la piùgrossa azienda milanese con 293 aziendeoperanti, 1900 occupati e un fatturato di5000 miliardi delle vecchie lire. Dal 1980,però, la quantità di prodotti commercializ-zati è diminuita a poco più di un terzo.Mancano investimenti per nuove piattafor-me, per i frigoriferi, per quei servizi che unmercato deve offrire. Inoltre c’è un mer-cato parallelo senza alcun controllo sullasicurezza alimentare e sulla legalità: i vi-gili sono passati da 27 a 5-7, che svolgonoquesto lavoro su base volontaria!”Anche il mercato ittico ha i suoi problemi:“Abbiamo un contenzioso con SO.GE.M.I.da 5 anni; in pochi anni abbiamo avuto duetraslochi, da via Sammartini a viale Moli-se ed ora in via Lombroso; manca un pia-no industriale per rilanciare il mercato, e diquesto noi vogliamo essere protagonisti;invece di capire la complessità, si sta di-struggendo”Ancora più lunga la travagliata storia delmercato dei fiori, risalente al lontano 1969,quando i grossisti non avevano accettato di sta-re all’interno dell’ortomercato su di un balla-

toio e “momentaneamente” si erano trasferitiin Marco Bruto affittando degli spazi. Anchequi contenziosi vari fra Comune, SO.GE.M.I.e la Cooperativa consortile creata daiproduttori e dai commercianti del mer-cato dei fiori: “E adesso siamo qui nelmercato di SO.GE.M.I. Si paga perentrare, la merce paga per entrare e per

uscire; abbiamo avuto una perdita del 50-60%dei clienti, mentre all’esterno prospera l’abu-sivismo. Abbiamo poi un contenzioso per i co-

sti della centrale termica per la produzione delfreddo: ci avevano detto che avremmo rispar-miato il 50%, invece abbiamo avuto costi die-

ci volte superiori!”Analoga lista di problemi dal rap-presentante del mercato delle car-ni: “Abbiamo strutture vecchie,tecnologicamente obsolete, nonvediamo possibilità di sopravvi-venza. Dai 52 operatori del 1980,ora siamo ridotti a 3. Siamo la-sciati allo sbando.”Se questa è la situazione quali lacause e quali le prospettive?

Fra le ragioni storiche addotte sia dagli opera-tori che dallo stesso Ferrante c’è stata la man-canza di competenza dei componenti e dei Pre-

sidenti dei vari Consigli di Amministrazione diSO.GE.M.I., e questa logica di collocare que-sto o quel politico ha impedito di avere una stra-

tegia di sviluppo verso iMercati.Nel suo intervento, poi,Ferrante ha sottolineatocome i mercati sianouna grande risorsa, siaperché sono una occa-sione di sviluppo eco-nomico per Milano, siaper il ruolo pubblico esociale di calmieratoridei prezzi e di controllodi qualità. Per quanto ri-guarda il che fare, presoatto che il modelloSO.GE.M.I. ha fallito, sitratta di trovare un nuo-vo modello di gover-nance, che potrebbe es-sere: la proprietà pub-blica dei mercati, ma lagestione mista pubblico-privata, con il coinvol-gimento di quanti ope-rano nei mercati. A nostra specifica do-manda sulla futura dis-locazione dei mercati, ilpresidente dell’Associa-zione Grossisti Orto-mercato ha risposto cheloro è da 15 anni che sisono detti disponibili al

trasferimento appena fuori Milano, mentre me-no interessato ci è parso il rappresentante delmercato ittico.Bruno Ferrante si è mostrato favorevole, perpoter dare strutture più moderne ed efficientiai mercati e decongestionare e riqualificare l’at-tuale area che per la sua posizione ormai cen-trale è di straordinario interesse. Nel frattem-po però vanno fatti gli investimenti necessariper permettere il proseguimento dell’attivitàper i prossimi anni nelle migliori condizionipossibili.

Stefania Aleni

21

La parola agli operatori dei mercati agroalimentari

Quali obiettivi strategici, in termini gene-rali, ritiene prioritari per Milano?Bisogna cambiare la faccia di questa città,bisogna valorizzare oltre che tutelare leenergie giovanili nel mondo della scuola,del lavoro, della produzione, valorizzare ericonoscere anche economicamente la lorocreatività.Bisogna costruire e progettareuna città che guarda al fu-turo, che pensa in grandeper ritornare ad essere unagrande capitale dell’eco-nomia, della cultura e del-la ricerca. Ma anche unacittà che consenta ai suoicittadini di vivere a Mila-no a costi proporzionali alproprio reddito evitandoche perduri il fenomeno ditutti coloro che abbando-nano la città perché non piùin grado di sopportare unintollerabile incrementodel costo della vita.

L’urbanistica e la “For-ma e della città” rap-presenta un nodo cen-trale per il futuro di Mi-lano?Certamente sì: non homai smesso né come As-sessore regionale né co-me Senatore di interes-sarmi ai problemi dellacittà per combattere le in-

giustizie sociali, per migliorare iquartieri più periferici che nell’in-curia delle passate amministrazionisono andati via via degradando, percontrastare progetti e scelte urbani-stiche sbagliate, fatte solo per ga-

rantire il massimo della rendita sen-za nessuna strategia. Contro progetti

di espansione urbana che produr-ranno disagi al traffico e alla

qualità della vita della città.

Perché la sua condidatu-ra al Comune di Milano?Molti amici e compagni so-cialisti mi hanno chiesto dicandidarmi al Comune diMilano con l’obiettivo diportare a Palazzo Marino lamia esperienza professiona-le e politica, con l’obiettivodi rappresentare la voce di

tanti cittadini che in questi an-ni hanno spesso dovuto subiresenza neppure trovare un luo-go dove manifestare le loroopinioni.Ho deciso di accettare que-sto nuovo incarico, questonuovo impegno civile conla passione di chi ama que-sta città. Da milanese af-finché le trasformazioniche Milano sta conoscendo

possano essere trasformazio-ni positive a favore e non contro icittadini che abitano questa città.

Bisogna lavorare insieme perché la città noncambi in peggio, ma anzi possa crescere e mi-gliorare per ritornare ad essere la grande cittàdella libertà e dell’uguaglianza, dei diritti civilie della giustizia sociale costruita dall’operositàe dalla generosità dei milanesi.Può indicarci altre iniziative concrete perMilano?Per questa Milano bisogna investire di più nellascuola pubblica e nelle università, bisogna co-struire nuove case per l’affitto, bisogna dare nuo-ve opportunità di lavoro e combattere la preca-rietà, bisogna valorizzare e premiare i lavoratorie gli studenti meritevoli. Bisogna fare più cultu-ra e bisogna garantire alle persone che hanno piùbisogno, agli anziani e ai disabili una qualità del-la vita migliore, nuovi servizi e più assistenza.

Perché votare la Rosa nel Pugno?Se riparte Milano riparte l’Italia. Per questo vichiedo di votare la Rosa nel Pugno che rappre-senta la vera novità della politica italiana e chea Milano con l’elezione mia e di altri Consiglieria Palazzo Marino e nelle zone lavorerà per ren-dere Milano più moderna, più laica e più giusta.

Roberto Biscardini è candidato al Con-siglio Comunale nelle elezioni del 28 e 29maggio: è architetto, docente universitarioal Politecnico di Milano; autore di scritti epubblicazioni di Urbanistica e politica; diri-gente milanese e nazionale del PSI da me-tà degli anni ’70 e poi dello SDI – Rosa nelPugno; Consigliere e Assessore regionaledal 1983 al 2004; Senatore della Repubbli-ca dal 2004 al 2006; Presidente dell’Asso-ciazione culturale “il Socialista”.

Intervista a Roberto Biscardini, La Rosa nel Pugno

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Nel novembre scorso avevamo intervi-stato il Presidente di SO.GE.M.I., la So-cietà che gestisce i mercati agroali-

mentari, sulle prospettive a breve e a lungo ter-mine dell’ortomercato e dei mercati del pesce,della carne, dell’avicunicolo e dei fiori. Riprendiamo in questo numero il discorso per-ché abbiamo avuto l’occasione di parteciparead un incontro aperto alla stampa fra Bru-no Ferrante, candidato sindaco per il cen-trosinistra, e i rappresentanti dei vari mer-cati, dal Presidente dell’Associazione gros-sisti ortofrutticoli, Mario Esposito, a Mar-co Pedòn, del mercato ittico, a Franco Ce-reda del Consorzio dei commercianti al-l’ingrosso del mercato dei fiori, a Giusep-pe Bianchi dell’Associazione grossisti ecommissionari in bestiame e carne..Un incontro che avviene qualche giornodopo l’uscita di un articolo su un quoti-diano milanese che dipingeva una situa-zione all’interno dell’ortomercato caoticae illegale.Ben diversa invece la situazione descrittada Mario Esposito: “L’ortomercato è la piùgrossa azienda milanese con 293 aziendeoperanti, 1900 occupati e un fatturato di5000 miliardi delle vecchie lire. Dal 1980,però, la quantità di prodotti commercializ-zati è diminuita a poco più di un terzo.Mancano investimenti per nuove piattafor-me, per i frigoriferi, per quei servizi che unmercato deve offrire. Inoltre c’è un mer-cato parallelo senza alcun controllo sullasicurezza alimentare e sulla legalità: i vi-gili sono passati da 27 a 5-7, che svolgonoquesto lavoro su base volontaria!”Anche il mercato ittico ha i suoi problemi:“Abbiamo un contenzioso con SO.GE.M.I.da 5 anni; in pochi anni abbiamo avuto duetraslochi, da via Sammartini a viale Moli-se ed ora in via Lombroso; manca un pia-no industriale per rilanciare il mercato, e diquesto noi vogliamo essere protagonisti;invece di capire la complessità, si sta di-struggendo”Ancora più lunga la travagliata storia delmercato dei fiori, risalente al lontano 1969,quando i grossisti non avevano accettato di sta-re all’interno dell’ortomercato su di un balla-

toio e “momentaneamente” si erano trasferitiin Marco Bruto affittando degli spazi. Anchequi contenziosi vari fra Comune, SO.GE.M.I.e la Cooperativa consortile creata daiproduttori e dai commercianti del mer-cato dei fiori: “E adesso siamo qui nelmercato di SO.GE.M.I. Si paga perentrare, la merce paga per entrare e per

uscire; abbiamo avuto una perdita del 50-60%dei clienti, mentre all’esterno prospera l’abu-sivismo. Abbiamo poi un contenzioso per i co-

sti della centrale termica per la produzione delfreddo: ci avevano detto che avremmo rispar-miato il 50%, invece abbiamo avuto costi die-

ci volte superiori!”Analoga lista di problemi dal rap-presentante del mercato delle car-ni: “Abbiamo strutture vecchie,tecnologicamente obsolete, nonvediamo possibilità di sopravvi-venza. Dai 52 operatori del 1980,ora siamo ridotti a 3. Siamo la-sciati allo sbando.”Se questa è la situazione quali lacause e quali le prospettive?

Fra le ragioni storiche addotte sia dagli opera-tori che dallo stesso Ferrante c’è stata la man-canza di competenza dei componenti e dei Pre-

sidenti dei vari Consigli di Amministrazione diSO.GE.M.I., e questa logica di collocare que-sto o quel politico ha impedito di avere una stra-

tegia di sviluppo verso iMercati.Nel suo intervento, poi,Ferrante ha sottolineatocome i mercati sianouna grande risorsa, siaperché sono una occa-sione di sviluppo eco-nomico per Milano, siaper il ruolo pubblico esociale di calmieratoridei prezzi e di controllodi qualità. Per quanto ri-guarda il che fare, presoatto che il modelloSO.GE.M.I. ha fallito, sitratta di trovare un nuo-vo modello di gover-nance, che potrebbe es-sere: la proprietà pub-blica dei mercati, ma lagestione mista pubblico-privata, con il coinvol-gimento di quanti ope-rano nei mercati. A nostra specifica do-manda sulla futura dis-locazione dei mercati, ilpresidente dell’Associa-zione Grossisti Orto-mercato ha risposto cheloro è da 15 anni che sisono detti disponibili al

trasferimento appena fuori Milano, mentre me-no interessato ci è parso il rappresentante delmercato ittico.Bruno Ferrante si è mostrato favorevole, perpoter dare strutture più moderne ed efficientiai mercati e decongestionare e riqualificare l’at-tuale area che per la sua posizione ormai cen-trale è di straordinario interesse. Nel frattem-po però vanno fatti gli investimenti necessariper permettere il proseguimento dell’attivitàper i prossimi anni nelle migliori condizionipossibili.

Stefania Aleni

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La parola agli operatori dei mercati agroalimentari

Quali obiettivi strategici, in termini gene-rali, ritiene prioritari per Milano?Bisogna cambiare la faccia di questa città,bisogna valorizzare oltre che tutelare leenergie giovanili nel mondo della scuola,del lavoro, della produzione, valorizzare ericonoscere anche economicamente la lorocreatività.Bisogna costruire e progettareuna città che guarda al fu-turo, che pensa in grandeper ritornare ad essere unagrande capitale dell’eco-nomia, della cultura e del-la ricerca. Ma anche unacittà che consenta ai suoicittadini di vivere a Mila-no a costi proporzionali alproprio reddito evitandoche perduri il fenomeno ditutti coloro che abbando-nano la città perché non piùin grado di sopportare unintollerabile incrementodel costo della vita.

L’urbanistica e la “For-ma e della città” rap-presenta un nodo cen-trale per il futuro di Mi-lano?Certamente sì: non homai smesso né come As-sessore regionale né co-me Senatore di interes-sarmi ai problemi dellacittà per combattere le in-

giustizie sociali, per migliorare iquartieri più periferici che nell’in-curia delle passate amministrazionisono andati via via degradando, percontrastare progetti e scelte urbani-stiche sbagliate, fatte solo per ga-

rantire il massimo della rendita sen-za nessuna strategia. Contro progetti

di espansione urbana che produr-ranno disagi al traffico e alla

qualità della vita della città.

Perché la sua condidatu-ra al Comune di Milano?Molti amici e compagni so-cialisti mi hanno chiesto dicandidarmi al Comune diMilano con l’obiettivo diportare a Palazzo Marino lamia esperienza professionalee politica, con l’obiettivo dirappresentare la voce di tanti

cittadini che in questi anni han-no spesso dovuto subire senzaneppure trovare un luogo dovemanifestare le loro opinioni.Ho deciso di accettare questonuovo incarico, questo nuo-vo impegno civile con lapassione di chi ama questacittà. Da milanese affinchéle trasformazioni che Mi-lano sta conoscendo pos-sano essere trasformazioni

positive a favore e non controi cittadini che abitano questa cit-tà. Bisogna lavorare insieme per-

ché la città non cambi in peggio, ma anzi possacrescere e migliorare per ritornare ad essere lagrande città della libertà e dell’uguaglianza, deidiritti civili e della giustizia sociale costruita dal-l’operosità e dalla generosità dei milanesi.

Può indicarci altre iniziative concrete perMilano?Per questa Milano bisogna investire di più nellascuola pubblica e nelle università, bisogna co-struire nuove case per l’affitto, bisogna dare nuo-ve opportunità di lavoro e combattere la preca-rietà, bisogna valorizzare e premiare i lavoratorie gli studenti meritevoli. Bisogna fare più cultu-ra e bisogna garantire alle persone che hanno piùbisogno, agli anziani e ai disabili una qualità del-la vita migliore, nuovi servizi e più assistenza.

Perché votare la Rosa nel Pugno?Se riparte Milano riparte l’Italia. Per questo vichiedo di votare la Rosa nel Pugno che rappre-senta la vera novità della politica italiana e chea Milano con l’elezione mia e di altri Consiglieria Palazzo Marino e nelle zone lavorerà per ren-dere Milano più moderna, più laica e più giusta.

Roberto Biscardini è candidato al Con-siglio Comunale nelle elezioni del 28 e 29maggio: è architetto, docente universitarioal Politecnico di Milano; autore di scritti epubblicazioni di Urbanistica e politica; diri-gente milanese e nazionale del PSI da me-tà degli anni ’70 e poi dello SDI – Rosa nelPugno; Consigliere e Assessore regionaledal 1983 al 2004; Senatore della Repubbli-ca dal 2004 al 2006; Presidente dell’Asso-ciazione culturale “il Socialista”.

Intervista a Roberto Biscardini, La Rosa nel Pugno

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Brevi e brevissimea cura di Sergio Biagini

• BASKET IN VIALE LAZIO

Nei rinnovati giardinetti di viale Lazio, di fronte a piazzale Li-bia, è arrivato anche il basket. Nello spazio una volta dedica-to al pattinaggio a rotelle sono stati installati due tabelloni contanto di rete perché i ragazzi possano emulare le gesta dei gran-di campioni della pallacanestro italiana e americana. Righe perterra, lunette completano il tutto e già si vedono volare pallo-ni (anche quelli per il calcio) verso la rete. Spesso con suc-cesso.

• IL SOMMERGIBILE E LA ZONA 4

È stato il “personaggio” dell’agosto 2005, il VIP al quale mi-gliaia di cittadini hanno fatto ala al suo passaggio, il protago-nista della notte del 16 agosto: il sommergibile Toti che ha sfi-lato per la Zona 4 tra l’entusiasmo popolare con gente arriva-ta da ogni dove per vederlo percorrere i chilometri che lo se-paravano dalla sua collocazione al Museo della Scienza e Tec-nologia di Milano.Chi non lo ha visto per le strade della nostra zona, chi non loha seguito lungo il percorso, a volte con passaggi spettacola-ri, ha modo di rivederlo, in primo luogo prenotandosi per unavisita al Museo e in secondo luogo attraverso le immagini chene ripercorrono la storia e il tragitto attraverso Milano. È sta-to infatti realizzato un dvd dove sono ripercorse dapprima letappe storiche del sommergibilismo italiano, le imprese mili-tari del mezzo della Marina Italiana e infine il viaggio via ter-

ra nel bellissimo documentario che narra il viaggio da Cre-mona fino in via Olona del Toti.Come molti ricorderanno una gran parte dell’attraversamentodi Milano ha interessato la nostra zona ed ecco allora la par-tenza e il superamento del passaggio a livello di via Bonfadi-ni, l’incedere elegante davanti all’Ortomercato, la spettacola-re curva in viale Molise e l’ancora più ardita manovra per in-filare Monte Ortigara e poi via verso la circonvallazione finoa giungere alle prime luci dell’alba nel suo definitivo “porto”museale.Il dvd, in vendita presso il nuovissimo bookshop del Museo alprezzo di 15 euro con allegato un libretto sul Toti, è la testi-monianza di un avvenimento senza precedenti nella vita mila-nese oltre che un doveroso omaggio a quanti hanno partecipa-to a questa vera e proprio impresa perché l’Enrico Toti II fi-nisse la sua carriera facendosi ammirare in una sede così pre-stigiosa.

• PULIZIE PRIMAVERILI

Intervento di pulizia nellafontana in Largo Marinaid'Italia per eliminare lamucillaggine e quanto siattacca al fondo e alle pa-reti del bacino d'acqua. Lapulizia ha riguardato anchela rimozione di ciò che gliincivili gettano nello spec-chio d'acqua che tra brevevedrà riprendere a zampil-lare i getti al centro dellafontana e dove di certo trabreve galleggeranno rifiu-ti. Le fontane si puliscono,i maleducati non si elimi-nano.

• UNA NUOVA LIBRERIA

Aperta dal 2 maggio una nuova libreria in Zona 4, anche se piùprecisamente si tratta di un trasferimento, dedicata per lo piùa testi per ragazzi senza tralasciare i “grandi” che possono tro-varvi pubblicazioni tematiche, libri, romanzi e altri testi inte-ressanti. Si tratta della libreria che fino a poco tempo fa era inviale Montenero (di fronte a viale Lazio) e che ora si è spo-stata in via Morosini ang. via Spartaco 23. Il nostro redattore

che si occupa delle librerie su queste pagine andrà a curiosaretra i suoi scaffali per informarvi più dettagliatamente.

• FORSE UN’ALTRA LIBRERIA

Le voci che giravano per viale Montenero forse sono vere. Alposto di una concessionaria d'auto potrebbe a breve aprire unalibreria. La struttura interna dà questa impressione. Si parla diFeltrinelli ma è solo una indiscrezione. Vedremo nelle prossi-me settimane se non lo è.

• SEGNALAZIONE SU VIA FRIULI

Scrivo per fare sentire la mia umile voce in merito allo stato diviale Friuli:pavimentazione decisamente in stato pietoso con dossi, imma-gino pericolosi per le moto e motorini, lastroni di cemento perla grande maggioranza rovinati con crepe vistose, illuminazio-ne scarsa... Cosa farei:1- Rifacimento della pavimentazione con la sostituzione dei la-stroni di cemento rovinati.2- Illuminazione classica con i pali della luce. 3- installazione di fioriere e/o piantumazioni di alberi ai lati del-la strada.Rendiamo le vie più verdi!

Massimo Fusari

A tutti i Commercianti della Zona 4 di Milano, l’Associazione La Meta Onlus

comunica che finalmente è riuscita a concretizzare il progetto Milano Pulita

per rendere più decorosi gli esercizi commer-

ciali e risolvere il problema delle saracinesche

sporche, polverose e imbrattate.

Tutto ciò è stato possibile anche grazie all’ap-

porto e al finanziamento in materia politica ed

economica del nostro Consigliere Comunale

Emilio Santomauro e del candidato Con-

sigliere della Zona 4 Michele Lattante.

I primi 1000 esercenti che telefoneranno allo

02 66982038 potranno prenotare la tinteggia-

tura delle proprie saracinesche al costo di Eu-

ro 35,00 che andranno a sostegno delle future

iniziative dell’Associazione.

STREPITOSA INIZIATIVARIVOLTA AI COMMERCIANTI!!!!!!

Il Presidente dell’Associazione La Meta, Aldo Doria, e Michele Lattante

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Zona 4

ANGELOMARIO

MISANICresciuto e formato in un ambiente cattoli-co aperto, ha collaborato all’organizzazionee alla gestione di attività parrocchiali, so-prattutto sportive, contribuendo alla forma-zione ed aggregazione di giovani e famiglie.Già consigliere della zona 4 per “La Mar-gherita” dal 2001.

Cambiare Milano: insieme si può!

MISANI

Diamo un nome al monumento

L’iniziativa erastata lanciataun anno fa in

collaborazione con ilCorriere e Vivimilanoed ora viene ripropostain collaborazione conQUATTRO per quantoriguarda la nostra zona.Si prefigge di dare unnome a quei monumen-ti, e a Milano sono pa-recchi, che non ne han-no uno, nessuna targache ne ricordi le originio l’autore o ancor un ti-tolo. Legambiente è lapromotrice di questainiziativa e lo scorso an-no era stato ottenuto unnotevole successo cul-minato nella cammina-ta attraverso Milano perconoscere da vicino idieci monumenti aiquali era stato dato unnome.“Salva con nome”, cosìtitola la campagna di“adozione”, ha scelto inZona 4 il monumento diEva Olah Arré (1994)dedicato ai donatori disangue, nell’angolo delparco Formentano, inlargo Marinai d’Italia, all’incrocio tra via An-fossi e via Cadore. Si tratta di due figure ab-bracciate che sicuramente non stanno donan-do sangue; la dedica ai donatori di sangue è do-vuta a Formentano, che è stato presidente AVISe ha dato il nome al parco.Vogliamo dare un nome a quest’opera, coin-volgendo tutti i residenti di Zona?Basta inviare una mail, proponendo un nome,a [email protected] e a campagne@le-

gambiente.org (se non disponete di una mail,inviatelo a QUATTRO – viale Umbria 5820135 Milano.Liberate la vostra fantasia e creatività!!Il 20 giugno prossimo si terrà alle 18 un aperi-tivo concerto all’Orto Botanico di Brera per laconclusione della campagna e prima andremoa mettere la nuova targa al monumento.Leggete i dettagli sul prossimo numero diQUATTRO!

ai giovanizzVerranno a salutarci

Gino e Michele(e speriamo molti altri…)

MERCOLEDÌ 24 MARZOal Plastic (viale Umbria, 120)

chiacchiera e balla conla nuova generazione

per il Consiglio di Zona 4

INGRESSO LIBERO (inizio 21.30)

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