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© Sophya consulting di Zoppi Carlo 2017 1 Via L. Guidi n. 30 61121 - Pesaro (PU) Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo redatto ai sensi dell’art. 6, Decreto Legislativo n. 231/01 e successive integrazioni e modificazioni Approvato dal Consiglio di Amministrazione con delibera n. 272 del 9/04/2018 Documentazione realizzata con la consulenza di Sophya consulting Sophya consulting di Carlo Zoppi Via del Consorzio n. 21 60015 Falconara Marittima AN C.F. ZPP CRL 64D04 A271F - P. IVA 01386570426 tel. 335 8071018 - 071 9189272 - fax 071 9162177 [email protected] - www.sophya.biz

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Via L. Guidi n. 30 61121 - Pesaro (PU)

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo redatto ai sensi dell’art. 6, Decreto Legislativo n. 231/01 e successive integrazioni e modificazioni

Approvato dal Consiglio di Amministrazione con delibera n. 272 del 9/04/2018

Documentazione realizzata con la consulenza di

Sophya consulting Sophya consulting di Carlo Zoppi

Via del Consorzio n. 21 60015 Falconara Marittima AN C.F. ZPP CRL 64D04 A271F - P. IVA 01386570426 tel. 335 8071018 - 071 9189272 - fax 071 9162177

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SOMMARIO DEFINIZIONI ..................................................................................................................................................... 3

INTRODUZIONE ............................................................................................................................................... 5

PARTE GENERALE ........................................................................................................................................ 11

IL MOG DEL CONSORZIO DI BONIFICA DELLE MARCHE ......................................................................... 11

FASI DI REALIZZAZIONE DEL MOG ............................................................................................................. 13

L’ORGANISMO DI VIGILANZA ....................................................................................................................... 14

FUNZIONI E POTERI DELL’ORGANISMO DI VIGILANZA ............................................................................ 15

ATTIVITÀ DI REPORTING DELL’OdV E FLUSSI INFORMATIVI DELL’OdV ................................................ 16

PROCEDURA DI ADOZIONE DEL MOG ........................................................................................................ 17

CONOSCENZA E DIFFUSIONE DEL MOG ................................................................................................... 18

DELEGHE E POTERI ...................................................................................................................................... 19

LE ATTIVITÀ SENSIBILI ................................................................................................................................. 20

PARTE SPECIALE .......................................................................................................................................... 21

REATI NEI CONFRONTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE....... Errore. Il segnalibro non è definito.

DELITTI INFORMATICI E TRATTAMENTO ILLECITO DI DATI ............ Errore. Il segnalibro non è definito.

DELITTI DI CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ............................................ Errore. Il segnalibro non è definito.

DELITTI CONTRO L’INDUSTRIA E IL COMMERCIO ............................ Errore. Il segnalibro non è definito.

REATI SOCIETARI .................................................................................. Errore. Il segnalibro non è definito.

DELITTI CONTRO LA PERSONALITÀ INDIVIDUALE ........................... Errore. Il segnalibro non è definito.

REATI DI OMIDICIO COLPOSO E LESIONI GRAVI O GRAVISSIME COMMESSE CON VIOLAZIONE DELLE NORME SULLA TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA SUL LAVOROErrore. Il segnalibro non è definito.

REATI DI RICETTAZIONE, RICICLAGGIO E IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITÀ DI PROVENIENZA ILLECITA, NONCHÈ AUTORICICLAGGIO ............................................. Errore. Il segnalibro non è definito.

DELITTI IN MATERIA DI VIOLAZIONE DEL DIRITTO D’AUTORE ....... Errore. Il segnalibro non è definito.

REATI DI INDUZIONE A NON RENDERE DICHIARAZIONI O A RENDERE DICHIARAZIONI MENDACI ALL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA ................................................................. Errore. Il segnalibro non è definito.

REATI AMBIENTALI ................................................................................ Errore. Il segnalibro non è definito.

REATI CONNESSI ALL’IMPIEGO DI CITTADINI DI PAESI TERZI IL CUI SOGGIORNO È IRREGOLARE ................................................................................................................. Errore. Il segnalibro non è definito.

VALIDAZIONE ED ADOZIONE DEL MOG ..................................................................................................... 22

ALLEGATI ........................................................................................................................................................ 23

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DEFINIZIONI

= attività o processi leciti del Consorzio nel compimento dei quali è possibile, in ATTIVITÀ SENSIBILI astratto, ipotizzare la commissione di uno o più dei reati di cui al D.Lgs. 231/01.

= codice civile. c.c.

c.p = codice penale. .

= Consiglio di Amministrazione. CdA

CLIENTE = qualunque soggetto riceva un servizio, opera, prestazione da parte del Consorzio diversa dai servizi consorziali specifici previsti a favore degli utenti consorziati. Anche un utente può essere cliente in talune occasioni.

= insieme dei valori fondanti e dei principi di condotta adottati da un organismo. CODICE ETICO

= personale che è legato al Consorzio da un contratto di COLLABORATORI DEL CONSORZIO collaborazione a tempo determinato o indeterminato.

= acquisizione coatta da parte dello Stato di beni o denari quale conseguenza della CONFISCAcommissione di un reato. CONSORZIO = il soggetto che adotta il presente documento, inteso anche come l’universalità dei destinatari delle norme definite in questo documento. D.Lgs.= Decreto Legislativo

= Decreto Legislativo 08 giugno 2001, n. 231, intitolato "Disciplina della D.Lgs. 231/01 o Decreto responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della Legge 29 settembre 2000, n. 300" e successive modifiche e integrazioni che norma la responsabilità amministrativa dell’Ente conseguente alla commissione di un reato da parte dei soggetti inseriti nel suo organico (c.d. soggetti apicali e sottoposti).

= norme in materia ambientale D.Lgs. 152/06 D.Lgs. 231/07 (Decreto Antiriciclaggio) = recepisce la Direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo, nonché la Direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione. D.Lgs. 81/08 (Decreto Sicurezza) = D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 – Attuazione dell’art. 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

= ai sensi dell'art. 5 del D.Lgs. 231/01, tutti coloro che rivestono funzioni di amministrazione e DESTINATARIdirezione ovvero gestione e controllo ed i dipendenti; il Modello si applica altresì, nei limiti del rapporto in essere, a coloro i quali, pur non appartenendo al Consorzio, operano su mandato o sono legati da rapporti giuridici. Destinatari sono dunque gli Organi Sociali, dipendenti e collaboratori.

= fase del processo penale nella quale si procede alla raccolta ed acquisizione delle prove DIBATTIMENTOnel rispetto del contraddittorio delle parti. DIPENDENTI = soggetti legati da un rapporto di lavoro subordinato con il Consorzio.

= Documento di Valutazione dei Rischi. È lo strumento prescritto dal D.Lgs. 81/08 che valuta tutti i DVRrischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori presenti nel Consorzio e predispone le misure di prevenzione e protezione da adottare al fine di eliminare o ridurre l’esposizione dei lavoratori ai rischi sul lavoro. ENTE = soggetto che adotta il documento. LAVORATORE/I = persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell'ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al

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solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. MOG o Modello = Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex art. 6, D.Lgs. 231/01.

ORGANO AMMINISTRATIVO Consiglio di amministrazione o CdA.=

= Consiglio di amministrazione o CdA. ORGANI SOCIALI

= organismo interno o esterno deputato al controllo del funzionamento e ORGANISMO DI VIGILANZA (OdV) dell’osservanza del MOG, nonché alla segnalazione della necessità del suo aggiornamento. È dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo. Pubblica Amministrazione = la pubblica amministrazione nel suo complesso e, con riferimento ai reati nei confronti della Pubblica Amministrazione, i pubblici ufficiali e gli incaricati di un pubblico servizio.

= attribuzione alla legge del potere di individuare i fatti costituenti reato ai sensi PRINCIPIO DI LEGALITÀ del D.Lgs. 231/01.

= documento di varia natura (istruzione, regolamento, ecc.) finalizzato a definire le modalità di PROCEDURArealizzazione di una specifica attività o processo.

= misura utilizzata per la determinazione delle sanzioni pecuniarie, compresa tra un minimo di 100€ QUOTEe un massimo di 1.000€.

= reati di cui agli artt. 24 e ss. del D.Lgs. n. 231/01. REATI PRESUPPOSTO RRA = responsabile rischio amianto

= sistema disciplinare di cui all’art. 6, comma 2, lett. e) del D.Lgs. n. 231/01 SANZIONE DISCIPLINARE consistente nell'insieme delle misure sanzionatorie applicabili in violazione del MOG. SERVIZI CONSORZIALI = insieme dei servizi svolti dal Consorzio per concorrere al conseguimento delle esigenze di difesa del suolo, di equilibrato sviluppo del territorio, di tutela e valorizzazione della produzione agricola, di provvista razionale utilizzazione delle risorse idriche a prevalente uso irriguo, di salvaguardia delle risorse naturali. SISTRI = sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, nato su iniziativa del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per permettere l'informatizzazione della tracciabilità dei rifiuti speciali a livello nazionale. SOGGETTI IN POSIZIONE APICALE = persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione del Consorzio, o di una sua unità organizzativa, dotate di autonomia finanziaria e funzionale, nonché persone che ne esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo (ex art. 5, comma 1, lett. a) del D.Lgs. 231/01).

= persone sottoposte alla direzione o SOGGETTI SOTTOPOSTI ALL’ALTRUI DIREZIONE O VIGILANZA alla vigilanza di uno dei soggetti in posizione apicale (ex art. 5, comma 1, lett. b) del D.Lgs. 231/01). UTENTE = qualunque soggetto riceva un servizio, opera, prestazione da parte del Consorzio previsto dai servizi consorziali specifici presenti a favore degli utenti consorziati.

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INTRODUZIONE Il Consorzio di Bonifica delle Marche (in seguito definito anche (“Consorzio”) è un Ente Pubblico Economico istituito con la deliberazione della Giunta Regionale delle Marche n. 1715 del 16/12/2013 ai sensi della Legge Regionale n. 13 del 17 giugno 2013 ed è un consorzio obbligatorio costituito da tutti i proprietari di beni immobili inclusi nel proprio comprensorio. Il Consorzio concorre al conseguimento delle esigenze di difesa del suolo, di equilibrato sviluppo del territorio, di tutela e valorizzazione della produzione agricola, di provvista e razionale utilizzazione delle risorse idriche a prevalente uso irriguo, di salvaguardia delle risorse naturali, espletando le funzioni ed i compiti ad esso attribuiti o delegati dalla legislazione statale o regionale. Da un punto di vista puramente formale, il Consorzio è iscritto alla Camera di Commercio solo per l’attività afferente la “produzione di energia elettrica”, ma, come si evince da quanto indicato sopra e dalle competenze assegnate con atti pubblici, la sfera di competenza ed attività è ben più ampia. A partire dal 01 gennaio 2014, il Consorzio di Bonifica delle Marche, ha di fatto incorporato per fusione i tre Consorzi di Bonifica presenti nel territorio Regionale: il Consorzio di Bonifica Integrale dei Fiumi Foglia Metauro Cesano, il Consorzio di Bonifica del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera ed il Consorzio di Bonifica Aso Tenna Tronto. Il Consorzio è organizzato in uffici ai quali sono affidati diversi compiti quali:

- attività amministrativa e tecnica; - interventi di conservazione manutenzione degli impianti; - controllo, tutela e vigilanza nel territorio di competenza; - gestione di aree demaniali occupate da impianti irrigui, centrali idroelettriche e invasi artificiali.

I settori di attività si possono riassumere principalmente in: a) lavoro d’ufficio; b) vigilanza sugli invasi artificiali; c) interventi di manutenzione ordinaria; d) attività tecnica di progettazione e direzione lavori; e) attività di cantiere; f) attività di valorizzazione e custodia del patrimonio immobiliare demaniale assegnato in concessione; g) attività di ricerca e studio.

Le relative attività possono avvenire in luoghi di lavoro interni (uffici, depositi, ecc.) ed esterni quali i cantieri e gli impianti irrigui. L’organizzazione aziendale prevede l’assegnazione di funzioni, incarichi e responsabilità come risulta d’all’organigramma riportato in allegato n. 1. La modifica dei nominativi eventualmente indicati nell’organigramma non richiede la revisione del presente documento, in quanto lo schema allegato esplicita la suddivisione degli ambiti di responsabilità all’interno dei vari settori. L’assegnazione di funzioni, incarichi e responsabilità è documentata ed aggiornata periodicamente tramite gli atti ufficiali dell’Ente, compresa l’assegnazione di deleghe per l’espletamento dei compiti individuati in questo documento. La struttura del Consorzio prevede che nei confronti dello stesso ente sia applicabile la disciplina sanzionatoria introdotta dal D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (di seguito indicato anche come D.Lgs. 231/01), come modificato ed integrato dalle norme successivamente introdotte dal legislatore. Infatti, il D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231, entrato in vigore il 4 luglio 2001, riguardante la “Disciplina della Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica” ha introdotto per la prima volta nell’ordinamento dello Stato Italiano la responsabilità in sede penale degli enti forniti di personalità giuridica e delle società e associazioni anche prive di personalità giuridica per una serie di reati commessi nell’interesse o a vantaggio degli stessi, da persone che svolgono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o direzione dell’ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale, nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso e, infine, da persone sottoposte alla vigilanza di uno dei soggetti sopra indicati. La punibilità per la commissione del reato commesso nel suo interesse o a suo vantaggio emerge a carico dell’ente se vengono ipotizzati e dimostrati elementi di inosservanza degli obblighi di direzione o di vigilanza, salvo che l’ente non dimostri di aver adottato ed efficacemente attuato un “modello di organizzazione, gestione e controllo” (di seguito definito anche “Modello” o “MOG”) idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi, prima della commissione del reato contestato. Tale responsabilità si aggiunge a quella (penale e civile) della persona fisica che ha realizzato materialmente l’illecito. Viceversa, l'ente non può essere ritenuto responsabile per un fatto costituente reato se la sua responsabilità amministrativa in relazione a quel reato e le relative sanzioni non sono espressamente previste da una legge entrata in vigore prima della commissione del fatto, come anche nel caso in cui un fatto, per legge

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posteriore, non costituisce più reato o in relazione al quale non è più prevista la responsabilità amministrativa dell'ente, e, se vi è stata condanna, ne cessano l'esecuzione e gli effetti giuridici. Inoltre, l'ente non ne risponde se prova che le persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale o le persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso o da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti citati nella prima parte del presente periodo, hanno agito nell'interesse esclusivo proprio o di terzi.

I reati contemplati dal D.Lgs. 231/01 allo stato attuale* sono quelli riepilogati nella seguente tabella e le

fattispecie di reato che in via ipotetica potrebbero interessare le attività del Consorzio sono state evidenziate

in caratteri “grassetto corsivo”.

Articolo Reato contemplato

ARTICOLO N.24

Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico.

Codice penale, articoli:

316-bis,

316-ter,

640, comma 2, n. 1

640-bis,

640-ter

ARTICOLO N.24 bis

Delitti informatici e trattamento illecito di dati

Codice penale, articoli:

615-ter

615-quater

615-quinquies

617-quater

617-quinques

635-bis

635-ter

635-quater

635-quinques

640-quinquies

491-bis

ARTICOLO N.24 ter

Delitti di criminalità organizzata

Codice penale, articoli:

416

416-bis

416-ter

630

Delitti di cui DPR 9 ottobre 1990, n. 309, articolo:

74

ARTICOLO N.25

Concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione

Codice penale, articoli:

317

318

319

319-bis

319-ter

319-quater

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Articolo Reato contemplato

320

321

322

322-bis

ARTICOLO N.25 bis

Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento

Codice penale, articoli:

453

454

455

457

459

460

461

464

473

474

ARTICOLO N.25 bis 1

Delitti contro l’industria e il commercio

Codice penale, articoli:

513

513-bis

514

515

516

517

517-ter

517-quater

ARTICOLO N.25 ter

Reati societari

Codice civile, articoli:

2621

2621-bis

2622

2625

2626

2627

2628

2629

2629-bis

2632

2633

2635

2636

2637

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Articolo Reato contemplato

2638

ARTICOLO N.25 quater

Delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico

Delitti aventi finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico, previsti dal codice penale e dalle leggi speciali

Delitti posti in essere in violazione di quanto previsto dall'articolo 2 della Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento del terrorismo fatta a New York il 9 dicembre 1999

Art. 25-quater.1

Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili

Codice penale, articoli:

583-bis

ARTICOLO N.25 quinquies

Delitti contro la personalità individuale

Codice penale, articoli:

600

600-bis

600-ter

600-quater

600-quinquies

601

602

609-undecies

ARTICOLO N.25 sexies

Abusi di mercato

Reati di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato previsti dalla parte V, titolo I-bis, capo II, del testo unico di cui al Decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58

ARTICOLO N.25 septies

Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro

Codice penale, articoli:

589

590

ARTICOLO N.25 octies

Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonché autoriciclaggio

Codice penale, articoli:

648

648-bis

648-ter

648-ter 1

ARTICOLO N.25 nonies

Delitti in materia di violazione del diritto d’autore

Legge 22 aprile 1941, n. 633, articoli:

171, primo comma, lettera a-bis), e terzo comma,

171-bis,

171-ter,

171- septies

171-octies

174-quinques

ARTICOLO N.25 decies

Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere

Codice penale, articolo:

377-bis

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Articolo Reato contemplato

dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria

ARTICOLO N.25 undecies

Reati ambientali

Codice penale, articoli:

452-bis

452-quater

452-quinques

452-sexies

452-septies

452-octies

727-bis

733-bis

Legge 7 febbraio 1992, n. 150, articoli:

1, comma 1

2, commi 1 e 2

6, comma 4

Legge 28 dicembre 1993, n. 549, articoli:

3, comma 6

Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, articoli:

137

256

257

258, comma 4

259, comma 1

260

260-bis, commi 6, 7, 8

279, comma 5

Decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 202, articoli:

8

9, comma 1

ARTICOLO N.25 duodecies

Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare

Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, articolo:

22, comma 12-bis

Codice penale, articolo:

603-bis

ARTICOLO N.25 terdecies

Razzismo e xenofobia

Legge 13 ottobre 1975, n. 654, articolo:

3, comma 3-bis

*la normativa richiamata in tabella è aggiornata al 28 febbraio 2018

Per una descrizione specifica di ogni singola fattispecie di reato di rilievo per il Consorzio si rinvia alla parte

speciale del presente Modello.

L’elenco dei reati richiamato dal Decreto non è immutabile, essendo costantemente oggetto di

aggiornamento e modifica in relazione alle diverse esigenze di prevenzione che emergono per effetto

dell’attività svolta dall’Ente e delle nuove previsioni legislative.

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Per le motivazioni sopra esposte, il CONSORZIO DI BONIFICA DELLE MARCHE ha deciso di dotarsi di un

MOG rispondente alle indicazioni fornite dal D.Lgs. 231/01, ciò perché l’art. 6 della stessa norma,

nell’individuare una forma specifica di esimente della responsabilità amministrativa dell’Ente, al comma 2

stabilisce che i modelli di gestione ed organizzazione debbano rispondere alle seguenti esigenze:

individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati (Mappatura del rischio);

prevedere specifici protocolli volti a programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni

dell’ente in relazione ai reati da prevenire (Protocolli);

individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione di tali

reati, le procedure riguardanti i flussi finanziari devono ispirarsi ai canoni di verificabilità,

trasparenza e pertinenza all’attività dell’azienda;

prevedere obblighi di informazione nei confronti dell’organismo deputato a vigilare sul

funzionamento e l’osservanza del modello (Flussi di informazioni da e con l’OdV);

introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel

modello (Sistema disciplinare).

Quindi, la formulazione dei modelli e l’organizzazione dell’attività dell’Organismo di Vigilanza devono porsi

l’obbiettivo del giudizio di idoneità, che conduca all’esonero di responsabilità dell’Ente.

Lo stesso art. 6 dispone infine, che i modelli di organizzazione e gestione possano essere adottati sulla base

di codici di comportamento (c.d. Linee Guida) redatti da associazioni rappresentative di categoria,

comunicati al Ministero della Giustizia.

Nelle sezioni successive del presente documento sono riportati:

la parte generale;

la parte specifica;

gli allegati;

del MOG adottato dal CONSORZIO DI BONIFICA DELLE MARCHE.

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PARTE GENERALE

IL MOG DEL CONSORZIO DI BONIFICA DELLE MARCHE

Il presente Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (MOG) è redatto in base alle prescrizioni dettate

dalle disposizioni contenute nel D.Lgs. 231/01 e successive modifiche ed integrazioni, prendendo come

riferimento, per quanto applicabili, le Linee Guida Confindustria.

Il Codice Etico adottato dall’Ente è riportato nell’allegato n. 2.

Il parziale o mancato rispetto di punti specifici delle predette Linee Guide non invalida il Modello, che deve

essere necessariamente redatto facendo riferimento alla realtà concreta dell’Ente, pertanto lo stesso può

anche discostarsi dalla Linee Guida di Confindustria, le quali hanno puramente carattere generale.

In aggiunta alle Linee Guida il sistema di controllo interno e di gestione del Consorzio può avvalersi della

seguente documentazione di base:

Regolamento Disciplinare

Manuale della qualità riferito a “Progettazione, gare di appalto e direzione lavori di opere pubbliche.

Manutenzione ordinaria del reticolo idrografico” e relativi allegati redatto secondo la norma ISO

9001:2015

Documento di valutazione dei rischi (DVR) e relativi allegati

Rapporto di valutazione del “rischio amianto” e misure di prevenzione e protezione

Scopo perseguito è pertanto, quello di predisporre un sistema strutturato ed organico di prevenzione,

dissuasione e controllo finalizzato a sviluppare nei soggetti che operano nell’ambito delle attività sensibili, la

consapevolezza di poter determinare illeciti passibili di conseguenze penalmente rilevanti, non solo per se

stessi, ma anche per il Consorzio, così da eliminare o, comunque, ridurre al minimo il rischio di una

pronuncia di condanna a carico del Consorzio ai sensi del D.Lgs. 231/01.

Attraverso il Modello, il Consorzio assume la consapevolezza che nello svolgimento di talune attività

rientranti nel suo oggetto sociale sussiste il rischio di commettere alcuni dei reati puniti dal Decreto e

pertanto adotta tutte le misure che appaiono necessarie alla prevenzione della commissione di tali reati.

Il Modello costituisce regolamento interno del Consorzio e deve essere osservato anche da tutti i

collaboratori esterni dell’Ente a cui vengono commissionati dei lavori di progettazione, direzione, collaudo,

ecc., quali, ad esempio, ingegneri, architetti, agronomi, ecc..

Questi e tutti gli altri soggetti che intrattengono rapporti lavorativi e/o di prestazione di servizi ed opere sono

tenuti a comportarsi, nell’esercizio della loro attività professionale, con diligenza, correttezza e trasparenza.

Con l’adozione del Modello il Consorzio dichiara di non tollerare comportamenti illeciti, di qualsiasi tipo ed

indipendentemente da qualsiasi finalità e che, in ogni caso, tali comportamenti (anche nel caso in cui il

Consorzio fosse apparentemente in condizione di trarne vantaggio) sono comunque contrari ai principi cui è

ispirata l’attività imprenditoriale del Consorzio stesso.

LINEE GUIDA DI CONFIDUSTRIA

Individuazione delle aree di rischio, allo scopo di identificare in quale area/settore aziendale sia

possibile la realizzazione degli eventi pregiudizievoli previsti dal D.Lgs. 231/01.

Previsione di un sistema di controllo in grado di prevenire i rischi, le cui componenti più rilevanti sono:

Codice Etico;

sistema organizzativo;

procedure manuali e informatiche;

sistemi di controllo e gestione;

comunicazione al personale e sua formazione.

Le componenti interne del controllo devono rispondere ai seguenti principi:

verificabilità, documentabilità, coerenza e congruenza di ogni operazione;

documentazione dei controlli.

Individuazione dei requisiti dell’Organismo di Vigilanza, riassumibili come segue:

autonomia e indipendenza;

professionalità;

continuità d’azione.

Obblighi di informazione dell’organismo di controllo.

Previsione di un adeguato sistema sanzionatorio per la violazione delle norme del Codice Etico e delle

procedure previste dal modello.

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L’efficacia del Modello viene garantita attraverso il suo costante adeguamento alla struttura del Consorzio e alla previsione di un sistema sanzionatorio disciplinare (Allegato n. 3), applicabile a tutte le ipotesi di violazione o elusione delle prescrizioni in esso contenute. Il Modello è portato a conoscenza del personale dell’Ente attraverso interventi di comunicazione e diffusione modulati in base alle responsabilità ricoperte nell’ambito dell’organizzazione e al diverso livello di coinvolgimento nelle attività a rischio. Il Modello prevede un adeguato sistema di controllo interno che si basa sui seguenti principi:

il principio di tracciabilità di ogni operazione rilevante ai fini del Decreto;

il principio di separazione delle funzioni, in base al quale nessuno può gestire in autonomia un intero processo;

il principio di formalizzazione delle deleghe;

il principio della comunicazione obbligatoria all’Organismo di Vigilanza (OdV) di tutte le informazioni rilevanti per l’espletamento del suo incarico.

In conformità a quanto disposto dall’art. 6, comma 1), lett. b), del Decreto, il presente Modello dovrà essere aggiornato in occasione di:

innovazioni normative;

violazioni del Modello e/o esiti negativi di verifiche sull’efficacia del medesimo;

modifiche della struttura organizzativa del Consorzio I principi generali di comportamento a cui il Consorzio si impegna ad attenersi sono:

segregazione funzionale delle attività operative e di controllo;

documentabilità delle operazioni a rischio e dei controlli posti in essere per impedire la commissione di reati;

ripartizione dei poteri autorizzativi, delle competenze e delle responsabilità sulla base di principi di trasparenza, chiarezza e verificabilità;

sicurezza dei flussi finanziari. Inoltre, al fine di rafforzare il contenuto delle prescrizioni contenute nel MOG e le sue finalità, il Consorzio dichiara di ispirarsi ai principi sanciti dal Codice Etico adottato (allegato n. 2) impegnandosi ad assumere comportamenti conformi ai principi di legalità, lealtà e correttezza. Il Codice Etico ha portata generale e contiene una serie di principi di etica aziendale che il Consorzio riconosce come propri e sui quali intende richiamare l’osservanza di tutti coloro che cooperano al perseguimento dei fini aziendali. I principi del presente Modello si integrano quindi con quelli del Codice Etico, anche se il MOG, dando attuazione alle disposizioni di cui al D.Lgs. 231/01, ha portata e finalità diverse rispetto al Codice Etico, in quanto volto specificatamente a predisporre un sistema di regole interne, al fine di prevenire il rischio della commissione di particolari tipologie di illeciti.

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FASI DI REALIZZAZIONE DEL MOG

La predisposizione del presente Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo è stata preceduta dallo

svolgimento di attività propedeutiche e preparatorie che possono essere suddivise in differenti fasi e che di

seguito vengono indicate:

la definizione del ruolo del Consorzio e dell’attività tipica svolta dal medesimo;

l’individuazione delle cosiddette attività sensibili, cioè delle attività a rischio reato che vengono

realizzate dal Consorzio: si tratta delle attività o dei processi nello svolgimento dei quali vi è la

possibilità di incorrere nella commissione di uno dei reati puniti dal D.Lgs. 231/01;

l’individuazione dei Sistemi di Controllo Interno già adottati dal Consorzio in relazione allo

svolgimento delle attività sensibili;

l’implementazione dei Sistemi di Controllo Interno già adottati dal Consorzio per la programmazione

dello svolgimento delle attività sensibili nell’ottica di ridurre al minimo il rischio di realizzazione di uno

dei reati richiamati dal Decreto, ovvero l’istituzione di Sistemi di Controllo Interno volti a disciplinare

lo svolgimento delle attività sensibili del Consorzio, qualora non ancora previsti dall’Ente;

l’esame delle regole comportamentali già in vigore;

l’analisi dei sistemi di tracciabilità delle operazioni svolte presso l’ente;

l’analisi dell’organigramma aziendale per l’assicurazione della separazione delle varie funzioni

aziendali.

Il Consorzio si avvale dell’Organismo di Vigilanza ai sensi dell’art. 6, comma 1, lett. b), del Decreto, al quale

ha affidato il compito di vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del Modello e di curarne le proposte per

il suo aggiornamento.

Allo scopo di garantire l’adempimento delle prescrizioni dettate dal MOG, il Consorzio ha:

definito un sistema di flussi informativi rivolti all’OdV;

definito le attività di diffusione e sensibilizzazione del MOG all’interno della rete del Consorzio e

anche all’esterno, nei confronti di tutti i soggetti che intrattengono rapporti con la medesima;

assicurato l’applicazione di sanzioni disciplinari nelle ipotesi di violazione o di elusione delle

prescrizioni indicate nel MOG.

Tutto quanto sopra è esplicitato nella parte generale e nella parte speciale in cui è suddiviso il presente

documento.

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L’ORGANISMO DI VIGILANZA

L’efficace attuazione del MOG dipende dall’istituzione dell’Organismo di Vigilanza.

L’art. 6, comma 1, lett. b), del D.Lgs. 231/01 attribuisce all’OdV il compito di vigilare sul funzionamento e

sull’osservanza dei modelli e di curare il loro aggiornamento, attribuendo al medesimo autonomi poteri di

iniziativa e di controllo.

Si tratta di una vera e propria autonomia decisionale che potrà esprimersi nell’esercizio di poteri ispettivi, di

accesso alle informazioni aziendali, di controllo, consultazione e proposta, con la conseguente possibilità di

disporre di forme di autonomia finanziaria (autonomo budget inziale).

L’OdV può avere composizione monocratica o collegiale, la sua formazione dipende dalle dimensioni

dell’Ente.

Il CdA del Consorzio ha deciso di assegnare il ruolo di OdV in composizione monocratica, prevedendo,

nell’atto di nomina, anche la durata dell’incarico.

La nomina, le attribuzioni, le risorse a disposizione, nonché gli elementi per la gestione autonoma anche

della corrispondenza, compresa la posta elettronica, sono riportati nell’atto formale depositato presso l’Ente.

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FUNZIONI E POTERI DELL’ORGANISMO DI VIGILANZA

All’OdV è affidato il compito di vigilare:

a) sull’effettività e sull’osservanza del MOG da parte dei destinatari nella misura in cui è richiesta a

ciascuno di loro;

b) sull’efficacia e adeguatezza del MOG in relazione alla tipologia di attività ed alla effettiva capacità di

prevenire la commissione di reati di cui al D.Lgs. 231/01;

c) sull’opportunità di aggiornamento del MOG, laddove si riscontrino esigenze di adeguamento dello

stesso in relazione a mutate condizioni dell’Ente e/o normative, attraverso:

la presentazione di proposte di adeguamento del MOG all’organo amministrativo in grado di dare

loro concreta attuazione;

la successiva verifica dell’attuazione e della funzionalità delle soluzioni adottate.

L’OdV, nell’esercizio della funzione di vigilanza sull’effettiva attuazione del MOG, è titolare dei seguenti

poteri di iniziativa e controllo:

svolge periodicamente ispezioni sull’attività posta in essere dal Consorzio;

ha accesso a tutte le informazioni e ai documenti riguardanti le attività a rischio, che può richiedere a

tutti i soggetti tenuti all’osservanza del MOG;

può rivolgersi, per problematiche di particolare complessità, a componenti esterni;

conduce indagini interne per verificare la sussistenza di eventuali violazioni delle prescrizioni

contenute nel MOG, portate alla sua attenzione attraverso specifiche segnalazioni o delle quali viene

a conoscenza nello svolgimento dell’attività di vigilanza;

svolge ispezioni a campione sulle procedure operative relative alle aree a rischio di reato;

può individuare ulteriori attività a rischio rispetto a quelle già contemplate dal MOG che potranno

essere ricomprese nel novero delle attività sensibili;

monitora le iniziative per la diffusione della conoscenza e dell’apprendimento del MOG e, ove

necessario, contribuisce a predisporre la documentazione interna necessaria al fine del

funzionamento del MOG, contenente istruzioni d’uso, chiarimenti o aggiornamenti dello stesso;

è costantemente informato circa le operazioni straordinarie di volta in volta deliberate dal CdA del

Consorzio.

Nel rispetto delle funzioni sopra indicate, l’OdV, in totale autonomia, pianifica le proprie attività definendo, di

volta in volta, i criteri di selezione e i programmi di verifica relativamente alle operazioni e/o ai processi da

analizzare per quelle attività e/o aree cosiddette “a rischio reato”.

Tale pianificazione dovrà essere documentata mediante la predisposizione del “Piano di Azione” o “Piano

operativo dell’OdV” che:

individua un calendario delle riunioni dell’OdV;

definisce le attività ispettive che intende compiere nel corso dell’anno;

identifica le funzioni e i processi coinvolti e le attività che saranno svolte;

quantifica in via preliminare le risorse finanziarie necessarie allo svolgimento dei propri compiti.

Si precisa che l’OdV non dispone di poteri coercitivi o di intervento modificativi della struttura del Consorzio o

sanzionatori nei confronti dei destinatari del MOG.

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ATTIVITÀ DI REPORTING DELL’OdV E FLUSSI INFORMATIVI DELL’OdV

L’OdV riferisce all’organo decisionale sull’attività posta in essere, sulle eventuali criticità emerse all’interno

del Consorzio e sulle eventuali necessità di aggiornamento del MOG. e comunica al Consiglio di

Amministrazione l'esito delle attività svolte nell'esercizio dei compiti assegnati.

Il corretto ed efficiente svolgimento delle funzioni dell’OdV presuppone anche un continuo flusso di

informazioni verso lo stesso organo.

L’obbligo di dare informazione all’OdV incombe principalmente sulle funzioni preposte allo svolgimento delle

attività a rischio reato, e, più in generale, su tutti i dipendenti del Consorzio, mediante:

- flussi informativi periodici;

- segnalazioni anonime e non.

L’obbligo di informativa verso l’OdV sussiste:

- quando si viene a conoscenza di fatti o notizie che, anche solo potenzialmente, potrebbero

determinare la responsabilità del Consorzio ai sensi del D.Lgs. 231/01;

- in presenza di un procedimento giudiziario avviato a carico dei destinatari ai quali siano contestati i

reati previsti dal D.Lgs. 231/01;

- di fronte a violazioni del MOG, ad anomalie o atipicità rispetto ai principi del MOG;

- di fronte a decisioni che influiscono sulla struttura del Consorzio (modifiche statutarie, organizzative,

ecc.);

- nel caso di irrogazione di sanzioni disciplinari a soggetti inseriti nell’organizzazione del Consorzio.

Questo genere di informazioni sono immediatamente trasmesse all’OdV, al fine di assicurare l’effettività dei

compiti affidati all’Organismo, ovvero di garantire la verifica circa l’efficienza del MOG e l’accertamento, a

posteriori, delle cause che hanno reso possibile il verificarsi del reato.

A tale proposito, quando necessario per motivi gestionali possono essere tenute le seguenti riunioni:

verifica dello scadenzario qualità, ambiente e sicurezza e adempimenti

commento e controllo dei dati prestazionali

stato di avanzamento delle azioni correttive e preventive di miglioramento

programmazione ed effettuazione degli audit sistematici di processo.

La predisposizione e l’attuazione di flussi informativi idonei e tempestivi verso l’OdV dà esecuzione alla

disposizione generale di cui all’art. 6, comma 2, del D.Lgs. 231/01.

A tal fine, il Consorzio attiva un canale di comunicazione diretta con l’OdV al fine di agevolare il processo di

comunicazione e/o informazione delle segnalazioni anzidette da parte dei destinatari del MOG.

Le comunicazioni saranno mantenute riservate da parte dell’OdV, nel rispetto della tutela dei dati personali.

I soggetti interessati, compreso il personale del Consorzio, devono inoltrare apposita comunicazione all’OdV

tramite posta elettronica all’indirizzo comunicato a tutti gli interessati e segnalato anche nel sito internet

dell’Ente. Lo stesso indirizzo di posta elettronica sarà gestito esclusivamente dall’OdV, senza possibilità di accesso a

terzi.

Il Consorzio indica a tutti i destinatari del Modello, le modalità e gli indirizzi a cui inviare le suddette

comunicazioni riservate all’OdV.

L’OdV prende in considerazione le segnalazioni ricevute, valutando preventivamente la fondatezza di quelle

anonime e svolgendo una successiva attività di indagine per accertare le presunte violazioni delle

prescrizioni contenute nel MOG.

Terminata la verifica, l’OdV informa tempestivamente l’organo deputato, il quale assumerà i provvedimenti

del caso.

L’OdV garantisce l’anonimato del segnalante, ovvero garantisce lo stesso da qualsiasi forma di ritorsione,

discriminazione o penalizzazione, fermo restando gli obblighi di legge e la tutela dei diritti dei soggetti

accusati erroneamente.

L’OdV esprime periodicamente il giudizio di idoneità del MOG in base al risultato delle proprie attività.

I flussi informativi da e verso l’OdV, come dettagliati in altre parti del MOG, prevedono comunque una

verifica degli scambi con cadenza semestrale, ove non emergono prima di tali scadenze elementi che

richiedono interventi ulteriori.

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PROCEDURA DI ADOZIONE DEL MOG

Il presente Modello è stato progettato tenendo conto dell’attività del Consorzio e ponendolo a confronto con

le prescrizioni contenute nel D.Lgs. 231/01, con la chiara logica finalità di sollevare il Consorzio dal rischio di

una condanna per gli illeciti posti in essere dalle figure apicali e dai sottoposti inseriti nella sua struttura

organizzativa.

Il MOG viene adottato con approvazione da parte dell’organo amministrativo, in conformità alle prescrizioni

contenute nell’art. 6, comma 1, lettera a) del D.Lgs. 231/01 e ciò viene documentato con la firma apposta dal

rappresentante legale dell’ente in fondo al presente documento.

Al medesimo organo è demandato anche il compito di aggiornare il presente Modello con, ad esempio,

l’integrazione della Parte Speciale relativamente ad altre tipologie di reati espressamente previste

nell’ambito di applicazione del D.Lgs. n. 231/01 e considerate rilevanti per il Consorzio, così come a seguito

di variazioni normative o variazioni delle attività aziendali, il tutto anche con riferimento alle più importanti

pronunzie giurisprudenziali, nonché in base agli accadimenti concreti che avranno luogo nella vita del

Consorzio e che verranno ritenuti rilevanti ai fini dell’applicazione del presente Modello.

Qualora si evidenzi la necessità di correzioni ed adeguamenti l’Organismo di Vigilanza potrà proporre

l’aggiornamento del Modello attraverso la:

presentazione di proposte di adeguamento dello stesso verso gli organi/funzioni aziendali aventi

idoneo potere decisionale;

verifica dell’attuazione e dell’effettiva funzionalità delle soluzioni di adeguamento proposte al Modello

stesso.

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CONOSCENZA E DIFFUSIONE DEL MOG

Il Consorzio si impegna a diffondere la conoscenza del Modello organizzativo adottato (e quindi ogni

successivo aggiornamento) allo scopo di assicurare che tutti i destinatari siano a piena conoscenza sia delle

procedure da seguire, per compiere correttamente le proprie mansioni, sia delle sanzioni che conseguono

ad eventuali inosservanze.

Contestualmente all’adozione del MOG, una copia viene distribuita a tutto il personale del Consorzio,

nonché ai collaboratori esterni e, successivamente, ciò avverrà in coincidenza con le nuove assunzioni.

Ogni nuovo dipendente viene informato circa il fatto che l’Ente ha adottato un proprio Modello.

Tutti i destinatari anzidetti sono tenuti a rilasciare all’Ente una dichiarazione sottoscritta nella quale si attesti

l’impegno ad osservarne le prescrizioni nello stesso contenute, contestualmente al ricevimento della propria

copia.

Il Consorzio valuta attentamente l’opportunità, ovvero la necessità, di prevedere idonei momenti di

illustrazione e formazione del personale, per garantire che la comunicazione non rimanga teorica, ma sia

adeguatamente compresa, soprattutto in relazione alle attività in cui il rischio di commissione dei reati è stato

valutato come più elevato.

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DELEGHE E POTERI

In linea generale, il sistema di controllo del Consorzio si basa su un sistema di deleghe di funzioni

formalizzato ed adeguatamente comunicato.

Il Consorzio tiene aggiornato un elenco dove sono specificate tutte le figure autorizzate allo svolgimento

delle attività per il tramite di delega di funzioni.

Affinché la delega sia valida devono ricorrere le seguenti condizioni:

1. che essa risulti da atto scritto recante data certa;

2. che il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti dalla specifica natura

delle funzioni delegate;

3. che essa attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla

specifica natura delle funzioni delegate;

4. che essa attribuisca al delegato l’autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni

delegate;

5. che la delega sia accettata dal delegato per iscritto.

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LE ATTIVITÀ SENSIBILI

Dall’esame del contesto in cui opera strettamente il Consorzio è emerso che le attività sensibili allo stato

attuale possono potenzialmente riguardare i seguenti aspetti:

a. i reati contro la Pubblica Amministrazione e i reati di concussione, induzione indebita a dare o

promettere utilità e corruzione( art. 24 e art. 25);

b. i delitti informatici, di trattamento illecito di dati (art. 24-bis);

c. i delitti di criminalità organizzata (art. 24-ter);

d. i delitti contro l’industria e il commercio (art. 25-bis.1);

e. i reati societari (art. 25-ter)

f. i delitti contro la personalità individuale (art. 25 quinquies);

g. i reati di omicidio colposo e lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla

tutela della salute e della sicurezza sul lavoro (art. 25-septies);

h. i reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonché

autoriciclaggio (art. 25-octies)

i. i delitti in violazione del diritto d’autore (art. 25-nonies);

j. i reati di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità

giudiziaria (art. 25-decies);

k. i reati ambientali (art. 25-undicies);

l. i reati connessi all'impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (art. 25-duodecies).

Le fattispecie di reato per cui non si presume neanche astrattamente il rischio di imputazione non vengono

esaminate, né si prevedono specifici protocolli di controllo, in quanto, allo stato attuale, si ritiene necessario il

rispetto delle previsioni di cui al Codice Etico adottato dall’Ente.

L’OdV ha il compito di individuare le ulteriori attività a rischio che, a seconda dell’evoluzione legislativa o

dell’attività posta in essere dal Consorzio, potranno essere suscettibili di rientrare tra le attività sensibili,

senza che ciò limiti la libera iniziativa dell’organo amministrativo nel voler ampliare il campo di applicazione

del MOG.

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PARTE SPECIALE

omissis

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VALIDAZIONE ED ADOZIONE DEL MOG

Data di approvazione del presente documento da parte dell’organo amministrativo 9 aprile 2018 con delibera

del Consiglio di Amministrazione n. 272.

Firma del presidente del Consiglio di Amministrazione

Avv. Claudio Netti

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ALLEGATI

1. Organigramma aziendale 2. Codice Etico 3. Regolamento Disciplinare 4. Regolamento per il trattamento dei dati personali e sensibili 5. Regolamento del servizio economato 6. Documento di valutazione dei rischi (DVR) e relativi allegati 7. Manuale della qualità riferito a “Progettazione, gare di appalto e direzione lavori di opere pubbliche.

Manutenzione ordinaria del reticolo idrografico” e relativi allegati redatto secondo la norma ISO 9001:2015

8. Rapporto di valutazione del “rischio amianto” e misure di prevenzione e protezione 9. Nomina dell’Organo di Vigilanza (OdV) 10. Deleghe assegnate