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Vita Olgiatese Quindicinale della Parrocchia di Olgiate Comasco Anno 69° - N. 12 - 23 Giugno 2013 - € 1,00 www.parrocchiaolgiate.org Se stiamo al modo di parlare dei nostri ragaz- zi, sembra proprio che il divertimento sia l’unico criterio di giudizio oggi universalmente applicato se non, addirittura, lo scopo di tutta la vita. “Quell’iniziativa è stata veramente bella, mi sono divertito un sacco…”; ieri non mi sono per niente divertito, è stata una noia morta- le…”; “sì, ci vado, perché sono sicuro che potrò divertirmi…”. Forse sono solo modi di dire molto diffusi, ma, ascoltando continuamente frasi come queste, si ha l’im- pressione che, di fronte al divertimento, tutto il resto perda di importan- za. Lo studio, l’amicizia, l’attenzione agli altri, la formazione umana e civile, la fede…: tutto sembra subordinato al divertimento. Aveva un’idea ben diversa del divertimento il grande filosofo e scien- ziato francese Blaise Pascal. Ne parla diffusa- mente nei “Pensées”, la sua opera più bella e conosciuta. Usa la parola “divertissement” (dal latino “de-vertere”, vol- gere altrove), che in ita- liano può essere tradotta sia con “divertimento”, sia con il termine più negativo “distrazione”. Ed è proprio questa seconda accezione quella che il grande filosofo pri- vilegia. Ecco qualche suo “pensiero” famoso. “Distrazione: gli uomini, non avendo potuto gua- rire la morte, la miseria, l’ignoranza, hanno risol- to, per vivere felici, di non pensarci”. “L’unico bene degli uomini sta, dunque, nell’essere distolti dal pensare alla loro condizione o da un’occupazione o da qualche passione piace- vole e nuova che li assorba, o dal giuoco, dalla caccia, da qualche spettacolo attraente: insomma, da quel che si chiama distrazione”. “Ecco perché agli uomini piace tanto il chiasso e il trambusto; e la prigione è una pena così orribile e il piacere della solitudine riesce incomprensibile; e, infine, perché quel che rende particolarmen- te fortunata la condizio- ne di re è che tutti si studiano senza posa di distrarli e di procurar loro ogni sorta di piaceri. Il re è attorniato da per- sone che pensano sol- tanto a distrarlo e a impedirgli di pensare a lui stesso: giacché, per quanto re, se ci pensa, è infelice”. “Noi corriamo spensierati verso il preci- pizio, dopo esserci messi dinanzi agli occhi qualco- sa che ci impedisca di vederlo”. Insomma, un giudizio fortemente negativo, anche se, tutto sommato, il divertimen- to-distrazione permette agli uomini di vivere con relativa serenità; è un po’ come una benda stretta sugli occhi per non vedere la realtà che, purtroppo, è brutta. Una vera provocazio- ne, quella di Pascal. Una provocazione che obbliga gli educatori a non abbassare mai la guardia. Certo, le frasi in bocca ai nostri ragazzi non hanno la pretesa di far filosofia. Sono, il più delle volte, dei semplici modi di dire. Ed in effetti parecchi di loro si dimo- strano sensibili ai grandi valori della vita: studia- no, si impegnano, sono disponibili al servizio, vogliono la pace, soffro- no per le ingiustizie… Però bisogna sempre stare attenti, perché spesso sotto le parole, anche quelle ripetute senza pensarci troppo, si nascondono dei veri e propri atteggiamenti di vita. E c’è sempre il peri- colo di buttare gli anni più belli vivendoli nel più assoluto disimpegno e nel più sfacciato mene- freghismo. Salvo, poi, lamentarsi che le cose vanno male e che il mondo è uno schifo, ecc. Una provocazione da raccogliere soprattutto in questi giorni di inizio estate. L’estate, si sa, è la stagione del diverti- mento per antonomasia. Anno centenario: 1913 - 2013 Credo che tutti sentiamo il bisogno di staccare, di tirare il fiato, di riposar- ci. Ma questo non vuol dire sciupare il tempo (che è un grande dono di Dio) ed estraniarci dalla realtà. Dovremmo esse- re capaci, invece, di vivere queste settimane come un periodo di “ricreazione”, nel senso etimologico del termine. Un periodo, cioè, dove ci si ricrea, dove si recupe- rano i valori persi duran- te l’anno, dove si acqui- sta in umanità. Don Lorenzo Milani, per esemplificare questo concetto, scrive in “Esperienze pastorali” che “un operaio, dopo ore di esercizio fisico ha bisogno di ricrearsi con un po’ di lavoro intellet- tuale, di ritornare un po’ uomo con lo studio, di non conservarsi quella bestia che è diventato col lavoro fisico” e che “uno studente potrebbe vangare degli appositi orti pubblici e in questo modo ne guadagnerebbe molto la sua formazione morale e politica”. Parole volutamente forti e anche paradossali, ma DIVERTIMENTO E venne l’apertura delle celebrazioni congressuali la sera di quel fatidico 8 settem- bre, quando il vescovo mons. Macchi giunse ad Olgiate, accompagnato da altri tre vescovi: mons. Pietro Pisani, arcivescovo di Costanza di Scizia in Romania , mons. Giovanni Menicatti , del P.I.M.E. vescovo missionario di Tanis in Egitto (colui che il 5 gennaio 1924 aveva consa- crato la chiesa parrocchiale) e mons. Antonio Stoppani, lec- chese, vescovo missionario comboniano, vicario apostoli- co in Sudan. Processionalmente il vescovo Macchi si reca nel Campo Eucaristico (il campo sportivo di Via Tarchini dove era stato allestito l’altare) accolto dagli applausi della folla. Lì riceve i doni per il Congresso: i giovani offrono l’incenso, gli uomini il vino, le giovani le ostie. La parroc- chia di Olgiate offre al vesco- vo un prezioso anello pastora- le. Quindi mons. Macchi benedice il grande ostensorio (otto chilogrammi d’argento e oro), il prezioso baldacchino, i paramenti. Si forma una pro- cessione, che sotto archi trionfali tra splendide illumi- nazioni sfila verso la chiesa parrocchiale, dove il vescovo pronuncia il discorso di aper- tura del Congresso. Venerdì 9 settembre, gior- nata per il clero e i bambini. Di primo mattino in chiesa parrocchiale mons. Macchi ordina sacerdote un missiona- rio olgiatese: padre Aldo Bollini. Alle 9,30 celebra una solenne messa pontificale monsignor Angelo Roncalli, delegato apostolico a Costantinopoli, il futuro papa Giovanni XXIII, che oggi veneriamo come beato. Al Vangelo egli pronuncia una A 75 anni dal 4° Congresso Eucaristico Diocesano 8-11 settembre 1938: giornate trionfali 2. La celebrazione magnifica omelia, alla presen- za del vescovo diocesano e degli altri tre vescovi citati. Dopo la funzione religiosa si tengono le sessioni di stu- dio. Nella cappellina dell’Immacolata (ora ristrut- turata come cappella S. Luigi Guanella) si tiene l’adunanza del clero, presieduta da mons :Macchi. Nel salone dell’Oratorio femminile si riuniscono uomi- ni e giovani. Presiede mons. Menicatti. Poi i giovani si spostano nella cappella S. Giovanni Bosco, dove a presiedere l’a- dunanza è giunto mons. Giacomo Zaffrani, già vicario generale della diocesi, vesco- vo di Guastalla. L’adunanza delle donne si tiene nella chiesa di S. Gerardo, splendidamente rin- novata. Presiede mons. Roncalli. La gioventù femmi- nile si riunisce nel salone-tea- tro. Presiede mons. Pisani. Purtroppo la pioggia gua- sta nel pomeriggio la proces- sione dei bambini, che in chiesa si incontrano con il vescovo Macchi, che dialoga con loro: «Amate voi Gesù» «Sì» è la risposta gridata da tutti i piccoli. «Chi conferma alzi la mano». Tutte le mani – scrive il bollettino parrocchia- le di quel settembre 1938 – si sono alzate di scatto e si son visti emergere i fiori sulle teste e la chiesa pareva una magnifica serra nella maesto- sità dei suoi colori. In serata giungono ad Olgiate altri due vescovi, mons. Ettore Baranzini, arci- vescovo di Siracusa (lo era ancora al tempo della “Madonna delle lacrime”), e mons. Gherardo Sante Menegazzi, cappuccino, dall’11 luglio 1938 vescovo titolare di Dorileo (Turchia). Sabato 10 settembre, seconda giornata congressua- le, è la giornata delle donne e delle giovani. Durante le messe del primo mattino parlano mons. Macchi, mons. Roncalli, mons. Menegazzi. Alle 9 prima messa di padre Aldo Bollini. Proseguono le sessioni di stu- dio per uomini, giovani, donne e signorine. Si tiene anche un’adunanza speciale per le religiose. Nel pomerig- gio, processione delle donne e delle giovani di Azione Cattolica per le vie del paese, seguita dalla consacrazione a Gesù Eucaristico. In serata confessione generale per uomini e giova- ni: sono una sessantina i con- fessori (vescovi, sacerdoti, religiosi). Sono migliaia i convenuti da ogni parte: le confessioni continuano fino a mezzanotte, quando mons. Macchi celebra la Messa. Sono quattromila le comunio- ni distribuite nella chiesa gre- mita. “Anche fuori è un incanto: – scrive il bollettino parroc- chiale – nel cielo stellato una luna candida colora d’argento tutto il paese. L’alba non tar- derà a spuntare sul limpido orizzonte a rendere lieta la nostra borgata che si appresta a celebrare la grandiosa gior- nata del trionfo Eucaristico”. Domenica 11 settembre, giornata di chiusura, si cominciano le celebrazioni delle messe alle cinque nelle chiese. e al campo. Alle nove si forma il corteo verso il Campo Eucaristico, dove celebra la messa pontificale mons. Baranzini. Altri vesco- vi sono arrivati: mons. Vittorino Camillo Facchinetti, dei Frati Minori francescani, vicario apostolico di Tripoli; mons. Celestino Annibale Cattaneo, cappuccino, arcive- scovo titolare di Sebastopoli, padre Stanislao Cazzaniga, abate mitrato degli Olivetani di Seregno. La Schola Cantorum canta la messa gre- goriana «Lux et origo», diret- ta dal prof. dott. don Anacleto Brachetti. Al Vangelo tiene l’omelia mons. Facchinetti. Nel pomeriggio il trionfo del Santissimo Sacramento, con la solenne, grandiosa pro- cessione, diretta al Campo Eucaristico. “Dalla prepositu- rale, il sacro corteo, ordinato devoto e interminabile, si mosse per percorrere le vie della borgata, stipate da due ali fittissime di folla. Precedeva la gioventù femmi- nile, le donne di A.C., le con- sorelle di Olgiate, le suore, la gioventù maschile, gli uomi- ni, le confraternite, il clero, il Ven. Capitolo (della Cattedrale), i nove vescovi e sotto il preziosissimo baldac- chino il Sacro Ostensorio sorretto da S. E. Mons. Cattaneo. Chiudevano le autorità e gli invitati (…) “ Prima della benedizione, il ringraziamento del vescovo Macchi. “Un immenso coro di voci si elevò al cielo: voci di ringraziamento: ondeggia- rono i duecento vessilli intor- no al grandioso altare: poi il silenzio profondo: la folla è in ginocchio e S. E. Mons. Cattaneo imparte la Benedizione Eucaristica (…). Le parole non possono descrivere uno spettacolo così grandioso”. Mario Mascetti (2/3 – continua) con un indiscutibile fondo di verità. Vanno in questa dire- zione le proposte estive che la nostra parrocchia fa normalmente per ragazzi, adolescenti e giovani: campi in monta- gna, esperienze di lavoro e di servizio, corsi di stu- dio, momenti di spiritua- lità, ecc. Dovrebbe andare in questa direzione per tutti la programmazione del- l’estate, così da ripren- dere il lavoro e gli impe- gni soliti arricchiti da una maggior carica di uma- nità. Spero proprio che a fine estate non ci chiede- remo l’un l’altro se ci siamo divertiti, ma ci chiederemo se ci siamo ricreati, se abbiamo recuperato i valori persi durante l’anno, se siamo diventati un po’ più maturi come uomini e donne. Con questo sogno, auguro a tutti una BUONA ESTATE. don Marco Mons. Ettore Baranzini Mons. Celestino Annibale Cattaneo Mons. Angelo Roncalli (ossia il beato Giovanni XXIII) al tempo in cui era delegato apostolico a Costantinopoli.

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Vita OlgiateseQuindicinale della Parrocchia di Olgiate Comasco Anno 69° - N. 12 - 23 Giugno 2013 - € 1,00

www.parrocchiaolgiate.org

Se stiamo al modo diparlare dei nostri ragaz-zi, sembra proprio che ildivertimento sia l’unicocriterio di giudizio oggiuniversalmente applicatose non, addirittura, loscopo di tutta la vita.“Quell’iniziativa è stataveramente bella, misono divertito unsacco…”; ieri non misono per niente divertito,è stata una noia morta-le…”; “sì, ci vado, perchésono sicuro che potròdivertirmi…”. Forse sonosolo modi di dire moltodiffusi, ma, ascoltandocontinuamente frasicome queste, si ha l’im-pressione che, di fronteal divertimento, tutto ilresto perda di importan-za. Lo studio, l’amicizia,l’attenzione agli altri, laformazione umana ecivile, la fede…: tuttosembra subordinato aldivertimento.

Aveva un’idea bendiversa del divertimentoil grande filosofo e scien-ziato francese BlaisePascal. Ne parla diffusa-mente nei “Pensées”, lasua opera più bella econosciuta. Usa la parola“divertissement” (dallatino “de-vertere”, vol-gere altrove), che in ita-liano può essere tradottasia con “divertimento”,sia con il termine piùnegativo “distrazione”.Ed è proprio questaseconda accezione quellache il grande filosofo pri-vilegia.

Ecco qualche suo“pensiero” famoso.“Distrazione: gli uomini,non avendo potuto gua-rire la morte, la miseria,l’ignoranza, hanno risol-to, per vivere felici, dinon pensarci”. “L’unicobene degli uomini sta,dunque, nell’esseredistolti dal pensare allaloro condizione o daun’occupazione o daqualche passione piace-vole e nuova che liassorba, o dal giuoco,dalla caccia, da qualchespettacolo attraente:insomma, da quel che sichiama distrazione”.“Ecco perché agli uominipiace tanto il chiasso e iltrambusto; e la prigioneè una pena così orribile eil piacere della solitudineriesce incomprensibile;e, infine, perché quelche rende particolarmen-te fortunata la condizio-ne di re è che tutti sistudiano senza posa didistrarli e di procurarloro ogni sorta di piaceri.Il re è attorniato da per-sone che pensano sol-tanto a distrarlo e aimpedirgli di pensare alui stesso: giacché, perquanto re, se ci pensa, èinfelice”. “Noi corriamospensierati verso il preci-pizio, dopo esserci messidinanzi agli occhi qualco-sa che ci impedisca divederlo”. Insomma, ungiudizio fortementenegativo, anche se, tuttosommato, il divertimen-to-distrazione permetteagli uomini di vivere conrelativa serenità; è unpo’ come una bendastretta sugli occhi pernon vedere la realtà che,purtroppo, è brutta.

Una vera provocazio-ne, quella di Pascal.

Una provocazione cheobbliga gli educatori a

non abbassare mai laguardia. Certo, le frasi inbocca ai nostri ragazzinon hanno la pretesa difar filosofia. Sono, il piùdelle volte, dei semplicimodi di dire. Ed in effettiparecchi di loro si dimo-strano sensibili ai grandivalori della vita: studia-no, si impegnano, sonodisponibili al servizio,vogliono la pace, soffro-no per le ingiustizie…Però bisogna semprestare attenti, perchéspesso sotto le parole,anche quelle ripetute

senza pensarci troppo, sinascondono dei veri epropri atteggiamenti divita. E c’è sempre il peri-colo di buttare gli annipiù belli vivendoli nel piùassoluto disimpegno enel più sfacciato mene-freghismo. Salvo, poi,lamentarsi che le cosevanno male e che ilmondo è uno schifo, ecc.

Una provocazione daraccogliere soprattutto inquesti giorni di inizioestate. L’estate, si sa, èla stagione del diverti-mento per antonomasia.

Anno centenario: 1913 - 2013

Credo che tutti sentiamoil bisogno di staccare, ditirare il fiato, di riposar-ci. Ma questo non vuoldire sciupare il tempo(che è un grande dono diDio) ed estraniarci dallarealtà. Dovremmo esse-re capaci, invece, divivere queste settimanecome un periodo di“ricreazione”, nel sensoetimologico del termine.Un periodo, cioè, dove cisi ricrea, dove si recupe-rano i valori persi duran-te l’anno, dove si acqui-sta in umanità. DonLorenzo Milani, peresemplificare questoconcetto, scrive in“Esperienze pastorali”che “un operaio, dopoore di esercizio fisico habisogno di ricrearsi conun po’ di lavoro intellet-tuale, di ritornare un po’uomo con lo studio, dinon conservarsi quellabestia che è diventatocol lavoro fisico” e che“uno studente potrebbevangare degli appositiorti pubblici e in questomodo ne guadagnerebbemolto la sua formazionemorale e politica”. Parolevolutamente forti eanche paradossali, ma

DIVERTIMENTO

E venne l’apertura dellecelebrazioni congressuali lasera di quel fatidico 8 settem-bre, quando il vescovo mons.Macchi giunse ad Olgiate,accompagnato da altri trevescovi: mons. Pietro Pisani,arcivescovo di Costanza diScizia in Romania , mons.Giovanni Menicatti , delP.I.M.E. vescovo missionariodi Tanis in Egitto (colui che il5 gennaio 1924 aveva consa-crato la chiesa parrocchiale) emons. Antonio Stoppani, lec-chese, vescovo missionariocomboniano, vicario apostoli-co in Sudan.

Processionalmente ilvescovo Macchi si reca nelCampo Eucaristico (il camposportivo di Via Tarchini doveera stato allestito l’altare)accolto dagli applausi dellafolla. Lì riceve i doni per ilCongresso: i giovani offronol’incenso, gli uomini il vino,le giovani le ostie. La parroc-chia di Olgiate offre al vesco-vo un prezioso anello pastora-le.

Quindi mons. Macchibenedice il grande ostensorio(otto chilogrammi d’argento eoro), il prezioso baldacchino,i paramenti. Si forma una pro-cessione, che sotto architrionfali tra splendide illumi-nazioni sfila verso la chiesaparrocchiale, dove il vescovopronuncia il discorso di aper-tura del Congresso.

Venerdì 9 settembre, gior-nata per il clero e i bambini.Di primo mattino in chiesaparrocchiale mons. Macchiordina sacerdote un missiona-rio olgiatese: padre AldoBollini.

Alle 9,30 celebra unasolenne messa pontificalemonsignor Angelo Roncalli,delegato apostolico aCostantinopoli, il futuro papaGiovanni XXIII, che oggiveneriamo come beato. AlVangelo egli pronuncia una

A 75 anni dal 4° Congresso Eucaristico Diocesano8-11 settembre 1938: giornate trionfali

2. La celebrazionemagnifica omelia, alla presen-za del vescovo diocesano edegli altri tre vescovi citati.

Dopo la funzione religiosasi tengono le sessioni di stu-dio. Nella cappellinadell’Immacolata (ora ristrut-turata come cappella S. LuigiGuanella) si tiene l’adunanzadel clero, presieduta da mons:Macchi.

Nel salone dell’Oratoriofemminile si riuniscono uomi-ni e giovani. Presiede mons.Menicatti.

Poi i giovani si spostanonella cappella S. GiovanniBosco, dove a presiedere l’a-dunanza è giunto mons.Giacomo Zaffrani, già vicariogenerale della diocesi, vesco-vo di Guastalla.

L’adunanza delle donne sitiene nella chiesa di S.Gerardo, splendidamente rin-novata. Presiede mons.Roncalli. La gioventù femmi-nile si riunisce nel salone-tea-tro. Presiede mons. Pisani.

Purtroppo la pioggia gua-sta nel pomeriggio la proces-sione dei bambini, che inchiesa si incontrano con ilvescovo Macchi, che dialogacon loro: «Amate voi Gesù»«Sì» è la risposta gridata datutti i piccoli. «Chi confermaalzi la mano». Tutte le mani –scrive il bollettino parrocchia-le di quel settembre 1938 – sisono alzate di scatto e si sonvisti emergere i fiori sulleteste e la chiesa pareva unamagnifica serra nella maesto-sità dei suoi colori.

In serata giungono adOlgiate altri due vescovi,mons. Ettore Baranzini, arci-vescovo di Siracusa (lo eraancora al tempo della“Madonna delle lacrime”), emons. Gherardo SanteMenegazzi, cappuccino,dall’11 luglio 1938 vescovotitolare di Dorileo (Turchia).

Sabato 10 settembre,

seconda giornata congressua-le, è la giornata delle donne edelle giovani.

Durante le messe delprimo mattino parlano mons.Macchi, mons. Roncalli,mons. Menegazzi.

Alle 9 prima messa dipadre Aldo Bollini.Proseguono le sessioni di stu-dio per uomini, giovani,donne e signorine. Si tieneanche un’adunanza specialeper le religiose. Nel pomerig-gio, processione delle donne edelle giovani di AzioneCattolica per le vie del paese,seguita dalla consacrazione aGesù Eucaristico.

In serata confessionegenerale per uomini e giova-ni: sono una sessantina i con-fessori (vescovi, sacerdoti,religiosi). Sono migliaia iconvenuti da ogni parte: leconfessioni continuano fino amezzanotte, quando mons.Macchi celebra la Messa.Sono quattromila le comunio-ni distribuite nella chiesa gre-mita.

“Anche fuori è un incanto:– scrive il bollettino parroc-chiale – nel cielo stellato unaluna candida colora d’argentotutto il paese. L’alba non tar-derà a spuntare sul limpidoorizzonte a rendere lieta lanostra borgata che si apprestaa celebrare la grandiosa gior-nata del trionfo Eucaristico”.

Domenica 11 settembre,giornata di chiusura, sicominciano le celebrazionidelle messe alle cinque nellechiese. e al campo. Alle novesi forma il corteo verso ilCampo Eucaristico, dovecelebra la messa pontificalemons. Baranzini. Altri vesco-vi sono arrivati: mons.Vittorino Camillo Facchinetti,dei Frati Minori francescani,vicario apostolico di Tripoli;mons. Celestino AnnibaleCattaneo, cappuccino, arcive-scovo titolare di Sebastopoli,

padre Stanislao Cazzaniga,abate mitrato degli Olivetanidi Seregno. La ScholaCantorum canta la messa gre-goriana «Lux et origo», diret-ta dal prof. dott. don AnacletoBrachetti. Al Vangelo tienel’omelia mons. Facchinetti.

Nel pomeriggio il trionfodel Santissimo Sacramento,con la solenne, grandiosa pro-cessione, diretta al CampoEucaristico. “Dalla prepositu-rale, il sacro corteo, ordinatodevoto e interminabile, simosse per percorrere le viedella borgata, stipate da dueali fittissime di folla.Precedeva la gioventù femmi-nile, le donne di A.C., le con-sorelle di Olgiate, le suore, lagioventù maschile, gli uomi-ni, le confraternite, il clero, il

Ven. Capitolo (dellaCattedrale), i nove vescovi esotto il preziosissimo baldac-chino il Sacro Ostensoriosorretto da S. E. Mons.Cattaneo. Chiudevano leautorità e gli invitati (…) “Prima della benedizione, ilringraziamento del vescovoMacchi. “Un immenso corodi voci si elevò al cielo: vocidi ringraziamento: ondeggia-rono i duecento vessilli intor-no al grandioso altare: poi ilsilenzio profondo: la folla èin ginocchio e S. E. Mons.Cattaneo imparte laBenedizione Eucaristica(…). Le parole non possonodescrivere uno spettacolocosì grandioso”.

Mario Mascetti (2/3 –continua)

con un indiscutibilefondo di verità.

Vanno in questa dire-zione le proposte estiveche la nostra parrocchiafa normalmente perragazzi, adolescenti egiovani: campi in monta-gna, esperienze di lavoroe di servizio, corsi di stu-dio, momenti di spiritua-lità, ecc.

Dovrebbe andare inquesta direzione per tuttila programmazione del-l’estate, così da ripren-dere il lavoro e gli impe-gni soliti arricchiti da una

maggior carica di uma-nità.

Spero proprio che afine estate non ci chiede-remo l’un l’altro se cisiamo divertiti, ma cichiederemo se ci siamoricreati, se abbiamorecuperato i valori persidurante l’anno, se siamodiventati un po’ piùmaturi come uomini edonne.

Con questo sogno,auguro a tutti unaBUONA ESTATE.

don Marco

Mons. Ettore BaranziniMons. Celestino Annibale Cattaneo

Mons. Angelo Roncalli (ossia il beato Giovanni XXIII) altempo in cui era delegato apostolico a Costantinopoli.

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2 Vita Olgiatese23 Giugno 2013

Consiglio PastoraleDal Consiglio Pastorale dello scorso 3 giugno

Estate...tempo di grestÈ arrivata l’ estate e con

essa..anche l’ormai consoli-data esperienza del Grest.«Everybody, un corpo mihai preparato» è il il temaconduttore...

«EVERYBODY»: ininglese significa ciascuno.Ma anche tutti insieme. Unaparola che serve a dire l'indi-vidualità e nello stessotempo la comunità; ci ricor-da che il corpo non è unafaccenda solo personale.Siamo corpi chiamati avivere gli uni accanto aglialtri; a esprimere la pro-pria storia, ma nello stes-so tempo a fare comunità.Un corpo: la vita di ciascu-no. Un corpo: la comunitàche è anche la Chiesa diGesù.

«UN CORPO MI HAIPREPARATO»: è unacitazione tolta dalla letteraagli Ebrei che, a sua volta,cita il salmo 40. Il corpo èdono di Dio, è il luogo chenoi abitiamo e che anche Luiha voluto assumere pervivere la sua storia insiemea noi. Gesù ci ha insegnatoche il corpo è un dono, maperchè questo possa esserevero è necessario che -anche noi - ne facciamo anostra volta un dono.

Noi genitori, insieme aglianimatori e con la guida didon Marco Nogara, abbiamoiniziato questa bella avven-tura per crescere insiemesecondo lo stile insegnatoda Gesù. Questo perchévivere il Grest non è solotrascorrere del tempo insie-me, è scoprire, giorno dopogiorno, nella condivisione dispazi, idee, giochi, merende,attività ricreative ed espres-sive, la Parola di Gesù chevuole “entrare in ciascuno dinoi e trasformarsi in vita”.Quest’anno i più piccoli vivo-no il Grest presso l’ oratorio

Come sempre, la prima parte della seduta del CPP è stata dedi-cata alla verifica delle attività straordinarie progettate e realizzatenell’ultimo mese.

Ci si è fermati, anzitutto, sulle varie proposte di preghiera lega-te, tradizionalmente, al mese di maggio. Quest’anno sono stateprogrammate ben otto Messe “nelle frazioni”. Un’iniziativa che haavuto un notevole successo, sia per il numero di persone presenti,sia per la cura delle celebrazioni (ambienti, coro, ecc.), sia per ilnotevole coinvolgimento in fase di preparazione. Un ringraziamen-to a tutti è doveroso. Per valorizzare al meglio l’esperienza, forsesi potrebbe pensare di concentrare meno le celebrazioni e di pro-grammarle lungo tutto il tempo pasquale, caratterizzandole mag-giormente anche come “benedizione pasquale” delle famiglie.

Meno buona la partecipazione ai vari rosari proposti nelle trechiese della parrocchia. Sono mancati soprattutto i bambini e iragazzi. Forse c’è stato un difetto di comunicazione (specialmentea Somaino), oppure, semplicemente, si sta pagando l’evidentecambiamento sociale in atto.

Il mese di maggio ha visto anche la celebrazione degli anniver-sari di matrimonio: il primo anno, il venticinquesimo, il cinquan-tesimo. Buona la celebrazione e anche l’aperitivo in casa parroc-chiale. Purtroppo, poche le coppie partecipanti. Pur in presenza direiterati avvisi sia sui fogli domenicali, sia su Vita Olgiatese, sia avoce alla fine delle Messe festive, le presenze si sono limitate aotto coppie per il primo anno, a sole tre per i venticinque e a ottoper i cinquanta. Non abbiamo strumenti di comunicazione che rag-giungono tutti? Non c’è molto interesse per questa iniziativa?Bisogna inventare qualche altro modo di coinvolgimento?

Il due giugno, solennità del Corpus Domini, si è celebrata laMessa di Prima Comunione per 83 bambini. Come sempre, unmomento di grande coinvolgimento dei bambini interessati e delleloro famiglie. È l’ultima volta che viene celebrata la PrimaComunione in questo modo e per questa età. Ora ci saranno dueanni senza e poi, dal prossimo 2016, i ragazzi si accosteranno perla prima volta alla Comunione in occasione della Cresima. Unanota negativa: la Messa delle 9,30 è rimasta senza musica e senzacanti, pur essendo una importante solennità…

In sede di programmazione, il CPP si è soffermato soprattuttosulle attività estive proposte ai ragazzi: sul Grest ormai imminente,sui campi di Gualdera e sulle proposte per i giovani.

Si è preso atto di come il Grest è organizzato, soprattutto sulfatto che si vogliono utilizzare appieno le due strutture oratoriali dicui disponiamo: quella di Somaino per i bambini di prima e secon-da elementare, quella di via Vittorio Emanuele per tutti gli altri.

Sui campi estivi a Gualdera, affidati tutti alla responsabilità delparroco don Marco, si è notato come, quest’anno, le iscrizionivanno piuttosto a rilento, specialmente per il gruppo dei più picco-li. Forse la concomitanza con la “Pineta” e le ristrettezze economi-che di tante famiglie condizionano le scelte.

Dopo un aggiornamento sui lavori di manutenzione alla chiesadi Somaino e alla casa di Gualdera (ambedue in corso), la seduta siscioglie.

Ci si riconvocherà, salvo urgenze, il primo lunedì di settembre,cioè il due. Prima di quella data, comunque, andranno organizzati i“canestri” in parrocchia, previsti per sabato 7 e domenica 8 settem-bre. Un pomeriggio di sole,

l’aria afosa tipicamenteestiva… è tempo di Grest!L’oratorio è pieno di bambi-ni e ragazzi che sprizzanoentusiasmo e hanno vogliadi divertirsi con i loro amicie animatori. I più piccoli (I-IIelementare) salutano men-tre salgono sulla navettacon destinazione Somaino,dove li attende un ambientepiù adatto alle loro esigen-ze. Ne restano circa due-cento, dalla III elementarealla III media: alcuni, comela tredicenne Alessia, sonodei “veterani” e vengono alGrest dalla prima elementa-re; per la bionda Gretainvece è la prima volta. «Acasa non c’è nessuno per-ché i miei genitori lavorano,e così hanno deciso dimandarmi al Grest… Nonpotevano fare scelta miglio-re!» dice. «Il divertimento èassicurato, e com’è belloritrovare i compagni discuola!»

Quest’anno sono statiproposti dei laboratori atema: quello di musica hasuscitato l’entusiasmo delpiccolo Gioele, che haimparato a suonare la chi-

tarra e le maracas.Tommaso, invece, ha finitola terza elementare e hadato sfogo alla sua venaartistica lavorando il das. Unfolto gruppo di aspiranti atto-ri ha portato in scena ildiscorso delle beatitudini,mentre l’attività culinaria èstata particolarmenteapprezzata da Alessia, IImedia: «Abbiamo fatto i tra-mezzini!»

Dopo l’iniziale momentodi preghiera («È la cosa chemi piace di più!» affermaspontaneamente un aiuto-animatore che preferiscerestare anonimo), ci si sca-tena con i giochi. Sara,come tanti altri, spera che sifaccia Bulldog. Rocco, chesogna di diventare calciato-re, chiede Calcio svizzero oqualche gioco con l’acqua,«Battesimo all’equatore!»dice Mariella, tanto per rin-frescarsi un po’… ma senzaesagerare, perché l’acqua èun bene prezioso che nonva sprecato! Sofia, all’ombradel suo cappellino, ascoltacon attenzione le regolespiegate dalle animatrici,«così a casa insegno a gio-care al mio fratellino».

Le squadre sono unmodo per stare con i propriamici, «ma anche per incon-trarne di nuovi» aggiungeAntonio con un sorriso sin-cero, che non rinuncia a unpomeriggio di Grest nono-stante gli esami di terzamedia. A questo proposito, ilsuo amico Dario dice: «Nonè bello stare a casa da solisui libri. Studiare è giusto,ma bisogna trovare anche iltempo per stare con glialtri…». Le sue parolelasciano trasparire il sensodi responsabilità e di servi-zio tipico dell’animatore, checon l’aiuto dei più grandi staimparando a fare proprio inqueste settimane. AncheAlessia e Alice sono aiuto-animatrici ed entrambe sisono cimentate nell’organiz-zare una giornata-tipo.Giorgia è all’ultimo anno da“animata” e, mentre il solebattente le asciuga i capelli,rivela che da grande speradi diventare un’animatrice«non rompiscatole», macapace di coinvolgere i bam-bini.

L’entusiasmo del gruppomedie è al massimo quandoci sono le uscite: Marco eSimone, impolverati dopouna corsa nel campo da cal-cio, concordano nel decreta-re la giornata in Pineta comela migliore; Carmelo, invece,si gode un attimo di frescuraall’ombra della cappellina edelegge il pomeriggio alparco di via Repubblica.Ovviamente anche stando inoratorio ci si diverte, «peròbisogna buttarsi» sostieneErica, con i polsi nascosti dacoloratissimi bracciali: «Nonmi piacciono i ragazzi chestanno seduti ai margini delcampo a guardare gli altri,lamentandosi che il gioco

non gli piace… Devonoprovare, la cosa noiosa ènon partecipare!»Alessandro, dallo sguardospavaldo, è contento per-ché tutti i suoi amici sono inoratorio. Lo stesso vale perJacopo, III elementareuscente, il quale affermadeciso: «Del Grest mi piaceogni cosa!», per poi tornarea sgranocchiare patatine. Èil momento della merenda,quello delle chiacchiere edella coda al bar.

Il valore fondante delGrest si riconferma lo staretutti insieme, in un’amiciziache ha qualcosa di specia-le: la presenza viva diGesù. La preghiera, cheapre e poi conclude ilpomeriggio, è sentita cometempo importante, anchese spesso fare silenzio èdifficile. «Mi infastidisce ilfatto che alle parole di donMarco “1,2,3, silenzio!” nes-suno tace» dice Antonio, IImedia. Anche la più giova-ne Elisa concorda con lui:«Non sopporto i ragazziche gridano». Gridano, maanche «litigano», sottolineaRachele, di ritorno dal giar-dino della casa parrocchia-le con le sue compagne.Così facendo «rovinanol’atmosfera» di armonia ecollaborazione tipica dell’e-sperienza d’oratorio estivo.Per fortuna gli animatorisono pronti a riappacificarele parti!

Lo si capisce daglisguardi, dal suono dellerisate, dai saluti e dagliabbracci. Gli anni passano,ma il Grest resta sempreun’esperienza unica di cre-scita e di fede… e tu, seipronto a viverla?

Chiara Spinelli

di Somaino, una scelta perfacilitare e garantire maggiortranquillità in spazi più adattiai bimbi di quell’età. A parti-re poi dalla terza elementaretutti ad Olgiate, realtà piùnumerosa e anche più diffi-cile da gestire. Certo, cisono momenti intensi eimpegnativi per i nostri ani-matori che, essendo giovanie magari alla loro primaesperienza a volte hannobisogno di consigli e aiutoda parte degli adulti presentie di don Marco, questo èbello! Insieme si condivido-no gioie e fatiche, perchéper tutti è una preziosaoccasione per “mettersi ingioco e crescere”. Durantele attività del grest, noiadulti, impegnati nella pre-parazione delle merende,nel servizio al bar o nellepulizie degli ambienti, siamochiamati a “ricavare” unmomento per leggere eriflettere su un brano delVangelo, perché il nostrofare possa sempre essereguidato dalla Sua Parola.Concludo con una riflessio-ne che può aiutare noi gran-di ad accogliere il messag-gio di questa esperienzaestiva che ci unisce con tuttigli oratori della nostraDiocesi, grati al Signore perquesta speciale occasioneche ci viene offerta … nonsprechiamola ma viviamolaal meglio!

…«”Nel corpo “prepara-tomi da Dio” e che mi acco-muna ad ogni uomo e altempo stesso mi personaliz-za, è incisa la mia unicità, lamia irripetibilità, ma anche lamia chiamata ad esisterecon gli altri, grazie agli altri eper gli altri: il corpo è appelloe memoriale della vocazionedi ognuno alla libertà e allaresponsabilità»…

Durante i giochi dei bambini, noi genitori facciamo un momen-to di riflessione su un brano del Vangelo.

Ogni incontro inizia con una invocazione allo Spirito.Bellissime le parole: “Fa' tacere in noi ogni altra voce che non siala Tua”.

Il primo incontro è stato sulla pagina del “Figliol Prodigo”.Dopo la lettura qualcuno di noi si è soffermato sul ruolo del Padre,nel senso che non è da tutti dividere i beni materiali, e l'importanzaper i genitori di accogliere al di sopra degli errori i nostri figli, conamore. Qualcuno si è soffermato sul figlio maggiore, che si aspettaun grazie in base al suo comportamento corretto. A volte anchenoi, come figli, ci sentiamo dei figli ingrati o grati. Essendo diven-tati a nostra volta genitori capiamo meglio il ruolo di questo padreche accoglie, indipendentemente, perché è più vicino a quel figlioche sbaglia, anche per paura di perderlo una seconda volta.

L'amore non si aspetta mai nulla, è solo dare.Nel secondo incontro invece si è fatta la riflessione sul brano

del “Buon samaritano”.Qualcuno ha detto che è difficile amare il prossimo come se

stessi, quando il prossimo magari è il tuo nemico, che amare Diocon tutto te stesso non è quell'amore che senti magari per i figli,per i genitori, per il marito o una cara amica, ma è seguire i suoicomandamenti e fare la sua volontà. Qualcuno, come provocazio-ne, ha chiesto: come mai proprio il sacerdote non ha soccorso ilsamaritano?

Don Eugenio ci ha spiegato alcune cose, ma ognuno può pen-sare e farsi queste domande.

Qualcuno ha detto che amare il prossimo è farsi carico di chi èin difficolta, ognuno nel suo piccolo.

Io penso che in un oratorio è bello fermarsi un po' e rifletteresulla Parola di Dio e confrontarci tra di noi, con umiltà e umanità.

Siamo lì a fare un servizio per i nostri ragazzi, a cui vogliamoveramente tanto bene, ed è bello questo stare insieme in quei 20minuti a parlare liberamente; dovremmo farlo più spesso.

Alla prossima,una mamma

Come ogni anno si sonosvolte le consuete prime duesettimane di grest nel mese digiugno, ma il 2013 ha portatodiverse novità. In primo luogo,la collaborazione tra gli oratoridi Olgiate e Somaino è aumen-tata, infatti i ragazzi che sioccupano dell'animazione deiprimi due anni delle elementariappartengono ad entrambi glioratori. I bambini più piccoli diOlgiate si trovano, infatti, ognigiorno alle 14.00 per raggiun-gere in pullman i loro amici aSomaino. Inoltre, maschi efemmine hanno partecipatoassieme ai giochi organizzati:un cambiamento per i bambinidi Olgiate che erano abituati adessere divisi in I, II e III ele-mentare maschile e femminile.

Un'altra variazione deipomeriggi di grest sono stati ilaboratori di arte e di musica,con la gentile collaborazionedel musicista Giorgio, dellacooperativa NEROLIDIO, e diMassimiliana per quanto

riguarda le attività manuali.Ogni giorno gli animatori

hanno intrattenuto i bambinicon divertenti trovate: il mar-tedì della seconda settimana,per esempio, per combattere lealte temperature, i bambini sisono rinfrescati con giochiacquatici. I due giovedì sonostati dedicati alle uscite. Primain Pineta per le Grestiadi, poi aSotto il Monte, in provincia diBergamo. L'ultimo giorno, perconcludere in bellezza, i bam-bini sono stati portati in unprato per partecipare ad ungrande gioco e gustare le buo-nissime torte preparate genero-samente da alcune mamme.

Ringraziamo calorosamentegli animatori che si sono impe-gnati a far divertire i bambini ele mamme che hanno donato illoro tempo per assicurare unabuonissima merenda ognipomeriggio e disinfettare ogniferita di percorso.

G.E.P.

Grest I e II elementare

GREST ‘13

Novità di quest'anno al grest:

VIVERE IL GREST CON GLI OCCHI DEI RAGAZZI

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CITTA’ DI OLGIATE COMASCOAssessorato alla Cultura

A.N.B.I.M.A. Presidenza Provinciale di COMOCORPO MUSICALE OLGIATESE

con il patrocinio della Provincia di Como30 GIUGNO – 7 LUGLIO 2013

12° STAGE ESTIVO INTERNAZIONALE PER GIOVANI MUSICISTI

con la partecipazione di giovani musicisti delle pro-vincie di Como, Lecco, Sondrio, Varese, della cittàdi Imola e dall’Ungheria/Budapest-Pesterzsebet,dalla Polonia/Katowice e da Malta/La Valletta

DOMENICA 7 LUGLIO ORE 21,15CORTILE DEL MEDIOEVO

(IN CASO DI CATTIVO TEMPO AUDITORIUM MEDIOEVO)GRAN CONCERTO DI CHIUSURA

DOMENICA 7 LUGLIO ORE 11,30AUDITORIUM MEDIOEVO

CONSEGNA ATTESTATI E SALUTI DEL SINDACO

E INOLTRE RASSEGNA DI CONCERTI:

GIOVEDI’ 4 LUGLIO ORE 21,30 TURATEVia Garibaldi – Festa “La Prima Goccia”

VENERDI’ 5 LUGLIO ORE 21,00 COMOPiazza Duomo

SABATO 6 LUGLIO ORE 21,00 DONGOPiazza Paracchini

DOMENICA 7 LUGLIO ORE 17,00 VARESEGiardini Estensi

Docente dello stage e direttore: M° Ten. Col. GEDEON JAKABcon la collaborazione dei

maestri Mario GEROSA ed Edoardo PIAZZOLI

Vita Olgiatese23 Giugno 20133

La Chiesa interpreta i“segni dei tempi”:

il Concilio Ecumenico Vaticano II

Tra gli ambiti di vita del-l’uomo presi in considerazionedai Padri conciliari non potevamancare un’attenzione al ripo-so. La costituzione pastoraleGaudium et spes tratteggiaquesta attività tanto attesadagli uomini, soprattutto con ilpresentarsi delle prime calureestive, in tutta la sua comples-sità, ovvero prendendo inesame tutte le facoltà che ven-gono coinvolte nel riposoumano.

Al n. 61 si legge: «Il tempolibero sia impiegato per disten-dere lo spirito, per fortificarela salute dell 'anima e delcorpo; mediante attività e studidi libera scelta; mediante viag-gi in altri paesi (turismo), con iquali si affina lo spirito del-l'uomo, e gli uomini si arric-chiscono con la reciprocaconoscenza; anche medianteesercizi e manifestazioni spor-

Le parole del Concilio: Riposo

Il

Costituzione dogmaticasulla divina rivelazione

“DEI VERBUM” (4) Nell’articolo pubblicato sull’ultimo numero di Vita Ol-

giatese ci siamo soffermati sul primo capitolo della Dei Ver-bum (DV) che tratta il grande tema della Rivelazione. Primadi affrontare i successivi argomenti oggetto degli altri cinquebrevi capitoli (Scrittura e Tradizione, Ispirazione della Scrit-tura, Antico e Nuovo Testamento, la Scrittura nella vita del-la Chiesa), mi pare utile una breve sosta per ripensare aifondamentali contenuti del concetto di “Rivelazione” che,per chi cerca di credere, sono troppo importanti per nonmeritare un momento di riflessione. Quindi, come un vian-dante che dopo un tratto di cammino si ferma per riposare,sostiamo anche noi per ripensare a come Dio ci si presenta,a come la Divinità si rivela.

Cerchiamo allora di comprendere quali sono gli elementiche costituiscono la Rivelazione, quali sono, le sue principalicaratteristiche.

Per prima cosa, la Rivelazione è un fatto storico: Dio,che ci trasmette la sua Parola nelle Scritture, si rivolge a noiin un determinato tempo e una determinata cultura. Eccoche allora le sue Parole non possono sottrarsi alle leggi dellaStoria, per cui in esse possiamo trovare elementi che, talvol-ta, ci sorprendono. Diventa allora necessario che qualcunoci aiuti ad interpretare certi fatti che, altrimenti, ci parrebbe-ro incomprensibili. Intervengono qui quelle che definiamostrutture di mediazione: la Chiesa e, al suo interno, il Magi-stero che, con la costante assistenza dello Spirito, interpreta-no la Parola. Non solo. Siccome Dio sa che tutto il genereumano è un popolo di “dura cervice”, ecco che il suo di-scorso è progressivo: nel lento scorrere del tempo la Rivela-zione si è mano a mano svelata, fino a trovare il suo compi-mento in Cristo, accettando ancora una volta le leggi dellaStoria che è un cammino lungo e non privo di tensioni econtraddizioni. Il discorso di Dio all’uomo, che si è manife-stato con determinati fatti, è stato poi da qualcuno interpre-tato e trasmesso dapprima oralmente poi in forma scritta,legando indissolubilmente la storia (l’avvenimento) alla pa-rola. È nato così il grande dono della Bibbia, mirabile mes-saggio di salvezza che Dio, per il tramite di profeti e scrittoriispirati ci ha regalato.

Una seconda caratteristica della Rivelazione è la media-zione. Che cosa significa? La Rivelazione non solo giunge anoi attraverso i profeti, gli apostoli e le vicende della storiama, quando ne accogliamo il messaggio, questo si confrontacon la nostra esperienza: Dio, di Sua iniziativa, ci interpellae ci costringe a riflettere. Quindi il messaggio della salvezzaè mediato dal nostro essere uomini. Chiaramente, questoprocesso di mediazione, diverso per ciascun individuo, puòevidenziare aspetti differenti della Rivelazione.

Da questa caratteristica nasce il terzo elemento della Ri-velazione: il suo essere un dialogo personale. Dio si presen-ta all’uomo che Lo ascolta e, si spera, risponde positivamen-te accogliendone il messaggio di salvezza. Dio si rivela a cia-scun uomo, si fa conoscere da ciascun individuo e fa parteci-pare tutti al suo mistero.

Ma il dialogo di Dio con l’uomo avviene secondo moda-lità che ci rivelano un’altra importante caratteristica della Ri-velazione, e cioè il suo elemento trinitario. Infatti, il Padreche ci interpella si è manifestato nel Cristo, la cui azione vie-ne costantemente interpretata e attualizzata grazie alla pre-senza dello Spirito.

E arriviamo allora all’ultima caratteristica della Rivelazio-ne: il suo essere cristologica. Torniamo qui a quanto piùvolte ribadito: il Cristo come compimento della Rivelazio-ne, come Rivelatore e Rivelato, punto finale del lungo cam-mino attraverso i millenni iniziato con le controverse vicen-de dell’Antico Testamento, tempo di attesa, cioè tempo che“tendeva” verso Gesù, Rivelazione definitiva.

Ai miei pochi lettori lascio queste considerazioni sullequali potranno meditare durante l’estate, periodo tradizio-nalmente dedicato al riposo e, pertanto, propizio a qualcheriflessione solitamente non consueta.

Continueremo la lettura della Dei Verbum alla ripresadelle pubblicazioni di Vita Olgiatese dopo la tradizionalepausa estiva. Auguro un sereno periodo di riposo sia a chipotrà permettersi di andare in vacanza, sia a coloro che re-steranno a casa.

(19 – continua) (erre emme)

tive, che giovano a mantenerel'equilibrio dello spirito, edoffrono un aiuto per stabilirefraterne relazioni fra gli uominidi tutte le condizioni, di nazionio di razze diverse». Si parlaquindi di un riposo che coin-volge spirito, anima e corpo,ovvero l’uomo nella sua inte-gralità. Un riposo che fortificae che non è sinonimo di ozio.Un riposo che è occasione diincontro con l’altro maturandostima per la diversità e aperturaal mondo che circonda il nostroquotidiano.

Poco oltre, i Padri conciliarihanno cercato di mettere afuoco questa apertura all’altro:se nel n. 61 l’approccio eraprincipalmente culturale, al n.67 della Gaudium et spes siparla di un tempo per il riposoche permetta di curare la vitafamiliare, sociale e religiosa.L’altro da incontrare e cono-

scere assume il volto di unfamiliare – che magari in altriperiodi dell’anno incrociamosolo al termine di una pesantegiornata di lavoro – ma anche ilvolto di un fratello che puòaver bisogno del mio tempo.Infine, l’altro assume anche ilvolto di Dio, quel Padre che miama e che non cessa mai diprendersi cura dei propri figli.

Si comprende allora quanto ilConcilio ha affermato a tal pro-posito nella costituzione sullaChiesa: «tutte le loro attività [deilaici], preghiere e iniziative apo-stoliche, la vita coniugale e fami-

liare, il lavoro giornaliero, ladistensione [cf. riposo] spiritua-le e corporale, se sono compiutenello Spirito, e anche le molestiedella vita, se sono sopportatecon pazienza, diventano offertespirituali gradite a Dio attraver-so Gesù Cristo (Lumen gen-tium, 34)». Anche il riposodiventa lode a Dio.

Diceva un grande santocontemporaneo: «il riposo nonè far niente: è distrarsi condelle attività che esigono menosforzo». Con questa consape-volezza, buona estate a tutti!

d marco jr

“Figlia di Buddha e disce-pola di Cristo”, così si defini-sce Claire Ly, cambogiana,sopravvissuta ai campi di rie-ducazione (o di sterminio) e atutte le altre follie del regime diPol Pot, negli anni compresi trail 1975 ed 1979. In quegli anniin Cambogia la popolazionevenne deportata dalle città nellegrandi aree rurali, costretta apesanti privazioni, a maltratta-menti e a lavori forzati. La folleteoria rivoluzionaria del regimecambogiano di quel periodoebbe come obiettivo una nuovaciviltà contadina costruita sullaeguaglianza tra le varie classisociali, il ritorno alla purasocietà Khmer, la condanna ditutte le culture occidentali, inparticolare di quella francese,perché la Cambogia fu protet-torato francese per quasi ottan-ta anni, dal 1863 al 1941.

In cinque anni di governo levittime dei Khmer rossi furonostimate a non meno di 2 milio-ni, su una popolazione di 8milioni di abitanti. Tra questevittime anche il marito, il padree due fratelli di Claire, allorainsegnante di filosofia, costret-ta a diventare contadina inter-nata in una risaia. Caduto il

regime di Pol Pot, Claire a 37anni lasciò la Cambogia e con ifigli emigrò in Francia; là viveancora oggi, insegnando teolo-gia delle religioni a Marsiglia.Della sua drammatica esperien-za di vita e della conversione alcattolicesimo Claire Ly ha par-lato nel corso di un incontroche si è svolto a Como,nell’Auditorium della Cameradi Commercio.

Odio, collera e vendetta,sono visti come i tre peggiorisentimenti dalla morale buddi-sta. Claire Ly in quegli anni di

sofferenza nonriusciva a sop-portare il doloresenza un grido dirivolta; non pote-va accettare ciòche era successoai suoi cari, nonera in grado diconservare l’im-passibilità e ildistacco dallasofferenza predi-cate dal buddi-smo. Le ingiusti-zie subite sem-bravano restaresenza risposta.Nella risaia, per

la prima volta, incominciò aparlare al Dio degli occidentali.Come risposta ottenne soltantoil silenzio, un silenzio partico-lare, quasi fosse “un’assenzaabitata”, come se Dio anche nelmale si facesse presente.

In Francia, nel 1980, incon-tra nel Vangelo Gesù, anch’egliprima nato senza terra e senzacasa, poi nemmeno accoltodalla gente della sua terra.L’incontro con Cristo l’aiuta anon avere paura dei Francesi, aconsiderarsi alla pari con loro.La conversione avviene un po’

L’esperienza di vita della cambogiana Claire Ly alla Camera di Commercio di Como

Una sintesi mirabile tra libertà e armonia

CORPO MUSICALE OLGIATESE

In collaborazione con CITTA’ DI OLGIATE COMASCOAssessorati alla Cultura e Tempo Libero

DOMENICA 14 LUGLIO 2013 - ORE 21,00 Centro Congressi “Medioevo”

CONCERTO D’ESTATE

Direttore: M° Prof. Edoardo Piazzoli - Ingresso libero

· CORPO MUSICALE OLGIATESE

In collaborazione con CITTA’ DI OLGIATE COMASCOAssessorati alla Cultura e Tempo Libero

SABATO 10 AGOSTO 2013 - ORE 21,00Centro Congressi “Medioevo”

CONCERTO IN ONORE ALLA CITTADINANZA

della “THE MOUNT PROSPECT COMMUNITY BAND”

di CHICAGO (Illinois) USA

Direttore: M° Ralph Wilder - Ingresso libero

· CITTA’ DI OLGIATE COMASCO Assessorato alla Cultura

SABATO 13 LUGLIO 2013 – ORE 21,00 Centro Congressi “Medioevo”

SPETTACOLO TEATRALE “DON CHISCIOTTE Cavaliere del Barocco”

Con Marco Ballerini e Laura Negretti Teatro in Mostra di Como

Ingresso libero

· CITTA’ DI OLGIATE COMASCO Assessorato alla Cultura

In collaborazione con ORATORIO “S.G. BOSCO”

CINEMA ALL’APERTO 2013

AVVISO IMPORTANTEIn occasione dell’anno centenario del nostro giornale

“Vita Olgiatese”, stiamo cercando di ricostituire la raccolta completa di tutti inumeri. In effetti, abbiamo in archivio le annate complete solo a partiredal 30 novembre 1952. Per tutti gli anni precedenti (ben 39!) cisono solo alcune annate complete (1937-1939) e qualchenumero sparso.Se qualcuno possedesse numeri singoli o raccolte di “VitaOlgiatese” relative agli anni mancanti gli chiediamo il favore difarcele avere, anche solo per fotocopiarle o fotografarle. Sepoi volesse lasciarle in archivio…Ringraziando anticipatamente.

la Redazione

più tardi, attraverso la eucare-stia, quando capisce che Gesù,nei momenti di disperazione edi rabbia, stava camminandoaccanto a lei, ma lei non avevavoluto conoscerlo. E’ allora cheda uditrice del Maestro diventadiscepola: non desidera soltan-to ascoltare Gesù, ma lo vuoleseguire; una esperienza travol-gente che culmina con il batte-simo, ricevuto nel 1983.

Da cristiana Claire non rin-nega il buddismo: l’armonia èil primo valore di questa reli-gione; la libertà è il primo valo-re del mondo occidentale. Nelconcilio Vaticano II è dettochiaramente che è possibilel’incontro tra l’armonia e lalibertà; che è possibile, median-te questo incontro, costruire unmondo in cui ciascuno possaaccettare la diversità dell’altro,per accoglierlo e vivergliaccanto. L’esperienza di vita diClaire Ly ben rappresenta l’in-crocio tra due culture e tradi-zioni spirituali con la tangibilesperanza che, in una umanitàriconciliata, ognuno possadiventare “ospite” dell’altro.

P.D.

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4 Vita Olgiatese

Vita OlgiateseEsce la seconda e la quarta

domenica del mese

Autorizz. Tribunale Como n. 10/82.

Con approvazione ecclesiastica.

Direttore responsabile:Vittore De Carli

Redazione:Marco Folladori, Eugenio Bompani,Marco Nogara, Franco Ghielmetti,Paolo Donegani, Rolando Moschioni.

Impaginazione grafica:Francesco Novati, Tarcisio Noseda.

Abbonamento annuale:

ritiro a mano: € 20,00

spedizione postale: € 50.00

Stampa: Salin S.r.l. - Olgiate C.

Redazione e impaginazione:Casa ParrocchialeVia Vittorio Emanuele, 522077 Olgiate ComascoTel. / Fax 031 944 [email protected]

sot to i l campanile del f icoDai registriparrocchiali

BattesimiDe Crescenzo Giorgia diDaniele e Moro ElisabettaP: Moro Mario e CappellinValentinaPini Viola di Marco e GalliElisabettaP: Zampieri Simone e GalliPaolaBianchi Matilde di Robertoe Valsecchi SilviaP: Bianchi Luca e GrecoFlorianaFumagalli Tommaso diSilvano e Frangi LauraP: Frangi Arcisio Angelo eSala FrancaFerrari Nicolò di Dario eDe Biasio LorenaP: Casagrande Roberto eFerrari SilviaGagliardi Sofia di Mario eAlbonico AlessandraP: Gagliardi Enrico eAlbonico BarbaraCalabretta Iside di Cristiane Cagnetta GiorgiaP: Lattari Carlo e StuperPatriziaFinocchiaro LorenzoPietro di Giuseppe eColzani DanielaP: Moro Simone eFinocchiaro SaraGiovannardi Davide diMauro e Carzaniga SoniaP: Carzaniga Giacomo eAnichini Romina

Per i bisogni

della ChiesaIn mem. di Lauretta Pini €250 – Offerte malati € 205 –Offerta per benedizionecasa € 50 – In mem. diAssunta Del Gaudio € 100 –In mem. di Giuseppe Pizzini€ 150 – Battesimi del 09/06€ 660 – Per uso locale € 30– Giovannardi per uso locale€ 40 – In mem. di AldoGiunta € 50 – Benedizionifamiglie € 15 – Matrimoniodi De Stefano-Vadalà € 100– Matrimonio di Volonterio -Canobbio € 250.

Per restauro organoNN € 50.

Chiesa di SomainoOfferta per la chiesa in ricordo diSalvatore Maurici € 20 – Offertaper l'oratorio € 20.

Chiesa di S. GerardoOfferte cassetta per la chie-sa € 100 – Per esposiz. reli-quia € 30 – NN per la B. V.di Lourdes € 100.

Note di bontàCassetta S. Antonio per ipoveri € 193 – NN perCaritas € 40 – Gruppo bam-bini Prima Comunione perCaritas € 250 - NN perCaritas € 150.

Cent’anni di storia con Cent’anni di storia con Vita OlgiateseVita Olgiatese

MatrimoniCoira Alessio conFranzini Jessica

Geri Marco con CamellitiNatalie

Volonterio Nicola conCanobbio Michela

Vadalà Giampiero con DeStefano Antonella

Dominioni Alessio conMastrolilli Raffaella Pia

MortiGiunta Benito Aldo di anni74 – via V. Caimi, 13Salvetti Franco di anni 73- via Parini, 1/C

Notte memoranda, indimen-ticabile, rimarrà nella storia reli-giosa di Olgiate la notte delNatale 1948. In quella nottesanta è stato benedetto il nostromonumentale campanile.

Durante la guerra, e preci-samente il 23 aprile 1942, comeanche in altri paesi, su disposi-zione del governo, furono requi-site le cinque campane dellachiesa parrocchiale. Terminatoil conflitto, nella previsione didisporre un nuovo concerto, sifanno prima lavori di rinnovo edi rialzo della cella campana-ria. Vita Olgiatese riporta pun-tualmente la cronaca di questipassaggi e annuncia la prepa-razione delle nuove campane:arriveranno per Pasqua.

Sulla prima pagina delprimo numero del 1949 sonotrascritte le parole di un discor-so dell’on. De Gasperi. Esse cidanno anzitutto un’idea dell’at-mosfera politica di quei primianni del dopoguerra. In secon-do luogo testimoniano la grintacon cui Vita Olgiatese intendeaffrontare, e affronterà peranni, la bagarre politica e inmodo particolare lo scontro,quasi sempre democratico, fraDemocrazia Cristiana e PartitoComunista.

Dobbiamo affermare chericonosciamo che laDemocrazia Cristiana è un par-tito nato e ispirato al magisterodella Chiesa. La tradizione delmovimento sociale cristiano,guidato dall’insegnamento dellaChiesa, è la fonte alla qualedobbiamo sempre attingere. Difronte ad un partito come ilcomunista che è diventato unorganismo di battaglia a servi-zio di un centro universale –il

Politburò, sezione italiana- piùche mai bisogna sentire l’unitàe l’esistenza di una maggiorevigilanza e di un maggiore spi-rito combattivo.

Da qui in avanti, per tantianni, ogni numero di VitaOlgiatese, spesso in primapagina, avrà articoli riguardan-ti la politica nazionale e inter-nazionale. A volte si potrà tro-vare la cronaca di avvenimentidrammatici, quali l’invasionesovietica dell’Ungheria e dellaCecoslovacchia. Altre volte, conpiù distensione, sarà possibilescoprire pezzi, stesi in queigiorni con tanta serietà, cheoggi possiamo leggere sorri-dendo… E con questo dubbio:avranno forse ispirato le storiedi Peppone e don Camillo?Leggete quello che segue…

Le ‘Unità’ dei Paesi al di làdella cortina, sicure di non esse-re contraddette da nessuno, nonbadano tanto per il sottile asballarle grosse, pur di magnifi-care la vita paradisiaca che siconduce nell’URSS. Ecco alcu-ni degli esempi più recenti.

[Sintetizzo] Le stalle cheodorano di fiori; le vacchemunte quattro volte al giorno,per una produzione di 60 litriciascuna; l’operaio della‘Molotov’ che allaccia i cingoliai trattori, talmente grande dapoter sollevare l’intero trattore;operaie capaci di separarepesanti lamiere come se fosserofogli di carta; l’operaia GinaKobilarova, premiata per diecivolte consecutive, in grado dicompiere da sola il lavoro di seipersone, nel confezionamentodei pacchetti di sigarette. Lastessa, con una sola mossa,prende venti sigarette e le inse-

risce nella scatola. Quandochiediamo come faccia a sapereche sono venti risponde: “Lesento”.

Non tentiamo neppure di farpersuasi i ‘compagni’ che que-ste ed altre che essi bevonosono autentiche balle. (…) Marispondano almeno a questadomanda: fare, in un anno, 800giornate di lavoro; maneggiare(sono donne!) pesanti lamiere;compiere giornalmente (è anco-ra una donna!) il lavoro di seipersone, non si chiamano, initaliano, lavori forzati?...

Sempre per restare nelclima non certo disteso dellapolitica italiana un accenno almomento in cui la Chiesa uni-versale prende una posizioneufficiale nei confronti dei rap-porti con l’ideologia marxista-comunista, e lo fa pesantemen-te. Nel luglio del 1949 vienepubblicato il Decreto del S.Uffizio che, in sintesi, introducei seguenti giudizi: non è lecitoiscriversi o dare appoggio aipartiti comunisti; non è lecitopubblicare, diffondere o leggerelibri, riviste o volantini che pro-pugnano la dottrina comunista.E prescrive le seguenti pene achi trasgredisce i precedentidivieti: non può essere ammes-so ai Sacramenti e incorre nellascomunica riservata alla SedeApostolica. Una eccezioneriguarda la celebrazione deiMatrimoni degli iscritti al parti-to comunista che facciano pub-blica propaganda delle dottrinematerialistiche e che sono equi-parati agli appartenenti adaltre religioni e dei semplici“gregari”. Per i primi matri-monio senza Messa, in casaparrocchiale o in sagrestia; per

23 Giugno 2013

i secondi il Matrimonio con ritocattolico a patto che sia moral-mente certa l’educazione catto-lica di tutta la prole. Tutto que-sto viene puntualmente registra-to e diffuso da Vita Olgiatese.

Non avendo sufficiente spa-zio, per concludere provvisoria-mente questo tema politico inVita Olgiatese, mi limito a tra-scrivere alcuni titoli moltosignificativi: Su una brutta stra-da; Chi è comunista non è cri-stiano; Nella Cina comunista laChiesa ritorna alle Catacombe;Lettera aperta ai social comu-nisti; Il lupo in veste di agnello;Salviamo il fanciullo…

Ora ritorniamo ad unoscorcio dei principali fatti dellavita parrocchiale e ad alcunenotizie riguardanti il paese. Trail 9 e il 21 febbraio 1949 sicelebra la S. Missione parroc-chiale, affidata a quattro padrigesuiti. Il resoconto del nostrogiornale è molto incoraggiantenel titolo di prima pagina:“Trionfale esito della SantaMissione”. La nuova “Crusgranda” viene eretta per l’oc-casione, a perenne ricordo.

Come promesso, nelladomenica delle Palme dello

stesso anno 1949, arriva ilnuovo concerto di otto campa-ne. Di questo evento si dà unampio spazio: è trascritto l’attodi collaudo, eseguito dal mae-stro Luigi Picchi; delle nuovecampane, intonate sull’interascala di La maggiore, si dàaddirittura l’analisi chimicadella lega di bronzo usata;come tradizione ogni campanaè dedicata al nome di un Santoe ad essa si assegnano unpadrino e una madrina. Il ritodi benedizione è officiato dalVescovo Felice Bonomini.

Aprile 1949: mancava solola frazione di Gerbo ad essereallacciata, ora l’acqua potabilearriva anche a quelle case.

Grande esultanza per i duesacerdoti novelli del 1949: donAngelo Ferrario, diocesano, edon Luigi Monti, guanelliano.Durante la prima S. Messa didon Angelo l’omelia è tenuta dadon Ambrogio Fogliani:“sacerdos nihil et omnia”. Ilsacerdote è nulla per le proprieinsufficienze, tutto per il “feno-meno di supplenza divino crea-to dall’Ordinazione sacerdota-le”.

21-31 luglio 1949: altro

grande avvenimento ad Olgiate,la presenza della statua dellaMadonna Pellegrina. Una setti-mana intera di celebrazioni.

In settembre si comincia aparlare del piano case“Fanfani”. Si annuncia cheverrà attuato anche ad Olgiate,con tredici case da edificare inzona Cappelletta.

Sul numero datato 9 ottobre1949, la prima pagina è dedica-ta all’Oratorio. L’Oratorio èsempre un cantiere dove…

l’Assistente concreta l’operasua più bella, la più degna, diun animo sacerdotale. Noi lopensiamo, l’Assistente, comeun artista che lavora di scultura.Egli prende i piccoli blocchiinformi e, con arte diversasecondo la diversità della mate-ria, li modella fino a ritrarre inessi le fattezze di Gesù.

Le espressioni, le avreteprobabilmente riconosciute,sono di don Brachetti. In quelperiodo provvede a dotare di trenuove sale l’Oratorio maschile,per la dottrina, in attesa di piùampi lavori, tra cui la costru-zione di una cappellina (quellache don Cellina aveva giàsognato).

1950: è l’Anno Santo. IlCrocifisso della chiesa parroc-chiale viene sistemato per tuttoil periodo giubilare sopra l’al-tare maggiore. Il Comitato dio-cesano organizza il pellegrinag-gio a Roma, in aprile, e in ago-sto un altro viene effettuato,organizzato da un comitato delpaese.

Aprile 1950: il Comuneacquista il terreno e le strutturedi quella che fu la ColoniaSolare alla “Pineta”.

I sacerdoti novelli dell’AnnoSanto: don Egidio Frangi e donArialdo Porro. Ancora grandefesta!

don eugenio (11.continua)

pioni provinciali classificandosial primo posto con una splendidaprestazione di squadra.Nella classifica individuale,Andrea Sguerri e RiccardoSparacino, si sono distinti otte-nendo rispettivamente il secondoe terzo gradino del podio.Nel torneo polisportivo del CSI(Centro Sportivo Italiano) ilnostro Gruppo Sportivo mietesuccessi da tre anni: stagione sportiva 2010-2011

Sabato 8 giugno presso il centrosportivo di Cantù si è svolta lafesta finale del torneo polisporti-vo del CSI.In una meravigliosa cornice dipubblico era presente al grancompleto il nostro gruppo sporti-vo G.S. SAN GIOVANNIBOSCO.I piccoli atleti dell’under 8 hannopartecipato con entusiasmo aduna serie di giochi appositamentestudiati per loro.I ragazzi dell’UNDER 10 hannoinvece preso parte alla gara diBIATHLON: la prima parte delpercorso da percorrere con la bicimentre la seconda di corsa.I grandi dell’UNDER 12 si sonoinvece cimentati in un’appassio-nante gara di staffetta 4x600 sullapista di atletica del centro sporti-vo.Al termine delle prove intornoalle ore 18 sono iniziati i festeg-giamenti.Dapprima tutti i nostri atleti, conbandiere e striscioni, hanno per-corso la pista in una bellissimasfilata in stile olimpiade !!!Piccoli e grandi uniti dalla grandepassione per lo sport con i genito-ri sugli spalti ad inneggiarli !A seguire si è svolta la SantaMessa officiata da DonEmanuele Corti ed accompagnatada festosi canti.Un bel momento di raccoglimen-to con tutte le squadre presentisul campo di gara.Ed eccoci giunti al momentodelle premiazioni: un evento atte-so da un anno intero !!!La nostra squadra UNDER 10 siè classificata terza assoluta con ilbrillante primo posto a livelloindividuale di Jacopo Bernasconied l’ottimo quarto posto diMatteo Baroffio.I ragazzi dell’UNDER 12 hannoinvece ottenuto il titolo di cam-

G.S. SAN GIOVANNI BOSCO…l’unione fa la forza!!

Under 10 Prima classificata

stagione sportiva 2011-2012Under 10 Prima classificataUnder 12 Seconda classificata

stagione sportiva 2012-2013Under 10 Terza classificataUnder 12 Prima classificata

Il successo di questo gruppo èfrutto del grande lavoro di squa-dra impostato dagli allenatori edai dirigenti.Il nostro motto “L’UNIONE FALA FORZA” esprime davveroil significato di quanto sia impor-tante lo sforzo comune per rag-giungere l’obbiettivo.Non a caso ripetiamo spesso airagazzi “Se vuoi arrivare primocorri da solo, se vuoi arrivare lon-tano corri insieme agli altri” Un grande grazie a tutti i ragazzi,genitori, allenatori e dirigenti peraver vissuto così intensamente unaltro anno sportivo. Ed un arrivederci al prossimo set-tembre con tanti traguardi ancorada raggiungere insieme !!!