VERSO UN NUOVO REPERTORIO DELLE …archivio.isfol.it/DocEditor/test/File/Ino_Isfol_2000_3.pdf ·...

6
1 INO INO LIsfol - e segnatamente l'Area Ricerche sulle Professioni - da molti anni conduce un metodico lavoro di analisi di tutte le aree occupazionali presenti nel mondo del lavoro, secondo una mappatura di riferimento in continuo, costante aggiornamento. Questa attività, realizzata nell'ambito del Repertorio delle Professioni, è finalizzata allo studio dell'intero sistema produttivo del nostro Paese, con l'obiettivo di produrre studi monografici che siano di supporto per i responsabili della programmazione e della progettazione degli interventi formativi, ma anche delle politiche del lavoro e dell'orientamento. Questi studi, come è noto, hanno due obiettivi fondamentali : la realizzazione di uno spaccato della realtà produttiva dei diversi settori analizzati, con particolare riferimento alla definizione delle caratteristiche strutturali dell'area in termini di numero di addetti, volumi produttivi, tecnologie, prospettive produttive ed occupazionali; la realizzazione di una serie di schede professionali sulle figure più significative (le figure-tipo) individuate all'interno dell'area occupazionale. In questa nuova versione il Repertorio delle Professioni ha curato ed innovato alcuni aspetti che, a nostro modo di vedere, ci sembrava opportuno modificare ed aggiornare. In particolare si è provveduto a realizzare: una revisione dello schema di classificazione delle aree professionali e delle figure tipo; una modifica della metodologia di analisi e di definizione delle figure tipo, che ha fatto proprio il concetto di competenza e posto attenzione alla dimensione soggettiva della professionalità; un nuovo modello di scheda per la descrizione delle professioni. Va ricordato che in questi ultimi anni, la mancanza di un sistema codificato di classificazione e descrizione delle professioni con valenza nazionale, associata alla necessità degli enti responsabili della progettazione e della realizzazione di attività di formazione, hanno spinto molti soggetti a definire propri "repertori professionali" autonomi, diversi da quelli messi a punto da altri soggetti, con il risultato di veder proliferare numerosi sottosistemi - aventi un ottica di mercato del lavoro esclusivamente locale, oppure settoriale - privi di un respiro se non comunitario almeno nazionale. In parallelo, è emersa una spiccata attenzione da parte dei soggetti istituzionali e delle Parti Sociali in particolare, verso i temi connessi alla costruzione di un Sistema a rete di osservazione permanente sulle professioni strettamente connesso ai progetti di Analisi dei Fabbisogni che sono stati attivati - e continuano ad essere attivati - da parte di organismi bilaterali che, su input del Ministero del Lavoro e con un ruolo importante assegnato all'Isfol, vedono disegnare un nuovo ruolo per le Parti Sociali. Lo scenario che si sta delineando, quindi, è sempre più orientato, per i motivi che richiamavamo, verso la realizzazione di un Sistema Nazionale che : integri esperienze e competenze presenti a livello territoriale e centrale, sia in grado di fornire un supporto informativo stabile ai decisori istituzionali, attribuisca un ruolo di primo piano alle Parti Sociali. Obiettivo finale di questo lungo e complesso processo resta, a nostro parere, l'integrazione dei diversi approcci e dei diversi punti di partenza in un Sistema Nazionale che possa essere utilizzato dai diversi utenti del sistema, a seconda dei propri bisogni, e che venga progettato e realizzato in modo da essere costantemente aggiornabile. In questo nuovo scenario, non ancora ben definito in tutti i suoi aspetti ma già delineato in alcune delle sue componenti essenziali, l'Isfol si propone come istanza tecnica di riferimento fornendo un contributo sul versante dei "contenuti", pubblicando, grazie a un finanziamento della U.E., una nuova serie di studi monografici condotti su settori di fondamentale importanza per l'economia del nostro Paese. Il Direttore Responsabile EDITORIALE ◗◗◗ EDITORIALE Isfol •••••••••• MARZO 2000 • N.3 VERSO UN NUOVO REPERTORIO DELLE PROFESSIONI

Transcript of VERSO UN NUOVO REPERTORIO DELLE …archivio.isfol.it/DocEditor/test/File/Ino_Isfol_2000_3.pdf ·...

Page 1: VERSO UN NUOVO REPERTORIO DELLE …archivio.isfol.it/DocEditor/test/File/Ino_Isfol_2000_3.pdf · nell'ambito del Repertorio delle Professioni, è finalizzata allo studio dell'intero

1

INOINO

L’Isfol - e segnatamente l'Area Ricerche sulle Professioni - da molti anni conduce un metodicolavoro di analisi di tutte le aree occupazionali presenti nel mondo del lavoro, secondo unamappatura di riferimento in continuo, costante aggiornamento. Questa attività, realizzatanell'ambito del Repertorio delle Professioni, è finalizzata allo studio dell'intero sistemaproduttivo del nostro Paese, con l'obiettivo di produrre studi monografici che siano di

supporto per i responsabili della programmazione e della progettazione degli interventi formativi, maanche delle politiche del lavoro e dell'orientamento. Questi studi, come è noto, hanno due obiettivi fondamentali : ➻ la realizzazione di uno spaccato della realtà produttiva dei diversi settori analizzati, con particolareriferimento alla definizione delle caratteristiche strutturali dell'area in termini di numero di addetti,volumi produttivi, tecnologie, prospettive produttive ed occupazionali;➻ la realizzazione di una serie di schede professionali sulle figure più significative (le figure-tipo)individuate all'interno dell'area occupazionale.In questa nuova versione il Repertorio delle Professioni ha curato ed innovato alcuni aspetti che, a nostromodo di vedere, ci sembrava opportuno modificare ed aggiornare. In particolare si è provveduto a realizzare:✔ una revisione dello schema di classificazione delle aree professionali e delle figure tipo;✔ una modifica della metodologia di analisi e di definizione delle figure tipo, che ha fatto proprio ilconcetto di competenza e posto attenzione alla dimensione soggettiva della professionalità;✔ un nuovo modello di scheda per la descrizione delle professioni.Va ricordato che in questi ultimi anni, la mancanza di un sistema codificato di classificazione e descrizionedelle professioni con valenza nazionale, associata alla necessità degli enti responsabili della progettazionee della realizzazione di attività di formazione, hanno spinto molti soggetti a definire propri "repertoriprofessionali" autonomi, diversi da quelli messi a punto da altri soggetti, con il risultato di vederproliferare numerosi sottosistemi - aventi un ottica di mercato del lavoro esclusivamente locale, oppuresettoriale - privi di un respiro se non comunitario almeno nazionale.In parallelo, è emersa una spiccata attenzione da parte dei soggetti istituzionali e delle Parti Sociali inparticolare, verso i temi connessi alla costruzione di un Sistema a rete di osservazione permanente sulleprofessioni strettamente connesso ai progetti di Analisi dei Fabbisogni che sono stati attivati - e continuanoad essere attivati - da parte di organismi bilaterali che, su input del Ministero del Lavoro e con un ruoloimportante assegnato all'Isfol, vedono disegnare un nuovo ruolo per le Parti Sociali.Lo scenario che si sta delineando, quindi, è sempre più orientato, per i motivi che richiamavamo, versola realizzazione di un Sistema Nazionale che :◆ integri esperienze e competenze presenti a livello territoriale e centrale,◆ sia in grado di fornire un supporto informativo stabile ai decisori istituzionali,◆ attribuisca un ruolo di primo piano alle Parti Sociali.Obiettivo finale di questo lungo e complesso processo resta, a nostro parere, l'integrazione dei diversiapprocci e dei diversi punti di partenza in un Sistema Nazionale che possa essere utilizzato dai diversiutenti del sistema, a seconda dei propri bisogni, e che venga progettato e realizzato in modo da esserecostantemente aggiornabile.In questo nuovo scenario, non ancora ben definito in tutti i suoi aspetti ma già delineato in alcune dellesue componenti essenziali, l'Isfol si propone come istanza tecnica di riferimento fornendo un contributosul versante dei "contenuti", pubblicando, grazie a un finanziamento della U.E., una nuovaserie di studi monografici condotti su settori di fondamentale importanza per l'economiadel nostro Paese.

Il Direttore Responsabile

EDITORIALE◗ ◗ ◗ EDITORIALE

❝Isfol• • • • • • • • • •

MARZO 2000 • N.3

VERSO UN NUOVO REPERTORIO DELLE PROFESSIONI

Page 2: VERSO UN NUOVO REPERTORIO DELLE …archivio.isfol.it/DocEditor/test/File/Ino_Isfol_2000_3.pdf · nell'ambito del Repertorio delle Professioni, è finalizzata allo studio dell'intero

2

APPUNTI DELLA RICERCAAPPUNTI DELLA RICERCA◗ ◗ ◗

Finalmente gli operatori della formazione e del lavoro, non-ché gli studenti e le persone in cerca di occupazione pos-sono aggiornarsi sull'evoluzione delle professioni all'in-terno di 11 nuove aree occupazionali del Re-pertorio. Presentiamo in anteprima i risultati di 11 mono-grafie settoriali, accompagnate da 1 volume sulla meto-dologia che illustra l'architettura dell'intero progetto; 4delle 11 monografie hanno anche una versione costruitaad hoc per l'orientamento, sia cartacea che su CD-Rom.

Il modello e la metodologia del nuovo Repertorio delleProfessioni contiene le linee-guida (una duplice atten-zione alle esigenze dell'analisi settoriale e trasversale, l'in-dividuazione di un itinerario di ricerca che consenta lamassima trasferibilità tecnologica e tecnica e la creazio-ne di strumenti per l'acquisizione di informazioni quali-quantitative, utilizzabili sia dagli addetti ai lavori che dagliutenti finali) gli obiettivi (elaborazione di un sistema diclassificazione delle aree occupazionali e delle figure pro-fessionali-tipo e costruzione del relativo repertorio dischede monografiche, elaborazione e applicazione di unametodologia di analisi e aggregazione dei contenuti e dellecompetenze professionali), gli strumenti e le tappe (tec-niche omogenee di analisi, rilevazione e sistematizzazio-ne delle informazioni, definizione di categorie e raggrup-pamenti professionali, individuazione e scelta di figureprofessionali-tipo).

È un'area 'trasversale', in quanto la gestione del persona-le viene svolta sia in tutti i tipi di aziende o istituzioni,sia dalle società di Gestione e Amministrazione, Ricerca,Selezione e Fornitura di personale che dai Consulenti dellavoro.

Le 12 figure professionali tipo descritte sono carat-terizzate da buone prospettive occupazionali: Espertoin gestione delle risorse umane, Esperto in selezionee valutazione del personale, Esperto in analisi-valu-tazione del lavoro e sviluppo, Tecnico dell'ammini-strazione del personale, Esperto in compensation,Esperto in outplacement, Esperto in formazione azien-dale, Consulente del lavoro, Psicologo del lavoro,Esperto in comunicazione con il personale, Esperto inrelazioni sindacali, Operatore dei servizi sociali per ilpersonale.

Lo studio analizza i profondi cambiamenti organizzativi etecnologici dell'ultimo decennio nell'area, che si confermacome uno dei settori trainanti dell'economia italiana siaper il numero di imprese attive che di occupati.

Le 12 figure tipo descritte, sono suddivise tra Tecnici(Capo Reparto, Disegnatore progettista con sistemaCad-Cam, Esperto del controllo della qualità in produ-zione), Operai (Saldatore, Verniciatore, Collaudatore,Manutentore meccanico, Montatore-installatore,Operatore su macchine utensili automatiche, semiau-tomatiche e a controllo numerico) e Responsabili(Responsabile di Produzione, Responsabile della pro-gettazione, Responsabile della qualità).

L'indagine, partendo da una panoramica internazionaledel settore, fotografa l'area per la produzione chimica inItalia, suddividendola in chimica di base, chimica fine, echimica farmaceutica.

Le 9 figure tipo individuate sono: Responsabile/Di-rettore di laboratorio, Tecnico di laboratorio di ricer-ca, Responsabile della programmazione della produ-zione, Conduttore/gestore di impianti, Responsabiledi gestione e manutenzione, Responsabile Ambientee sicurezza, Responsabile di Quality Assurance,Informatore Scientifico del Farmaco, Responsabile diRegulatory Affairs.

Lo studio esamina sia le attività agricole che di trasfor-mazione dei prodotti agricoli e della pesca.

Data la complessità delle lavorazioni, legate alle diver-se specializzazioni merceologiche, sono 21 le figuretipo risultate più "appetibili", per livello di qualifica-zione, innovatività e diffusione: Agronomo, VeterinarioPerito agrario, Specialista di animali da allevamento,Tecnico dell'allevamento, Esperto in acquacoltura,Formulatore di mangimi/nutrizionista, Analista di labo-ratorio, Tecnologo delle produzioni alimentari, Enologo,Cantiniere, Addetto al confezionamento, Addetto allalavorazione del latte, Addetto alla prima produzionedi carni/macellaio, Addetto alla produzione di prodottia base di carne, Addetto alla lavorazione e trasforma-zione del pesce e prodotti a base di pesce, Conduttoredi impianti per la lavorazione, trattamento, conserva-zione di frutta e ortaggi, Conduttore di impianti per

INOIsfol

IL REPERTORIO DELLE PROFESSIONI: 11 AREE OCCUPAZIONALI INVETRINA

GESTIONE DELLERISORSE UMANE

METALMECCANICA

CHIMICA

AGROALIMENTARE

Page 3: VERSO UN NUOVO REPERTORIO DELLE …archivio.isfol.it/DocEditor/test/File/Ino_Isfol_2000_3.pdf · nell'ambito del Repertorio delle Professioni, è finalizzata allo studio dell'intero

3

INOIsfol

la lavorazione di cereali e della pasta, Conduttore diimpianti per la preparazione di bevande alcoliche,Conduttore di impianti per la preparazione e la raffi-nazione dello zucchero, Conduttore di impianti per laproduzione di mangimi.

L'indagine prende in esame, attraverso i cambiamenti delladomanda e dell'offerta dei diversi tipi di servizi di tra-sporto, la costante evoluzione organizzativa dell'area.

Si è giunti a tipizzare 26 figure professionali: Coman-dante navale, Direttore di macchina, Primo ufficialedi coperta o macchina, Ufficiale addetto alle teleco-municazioni, Nostromo, Capo operaio, Capo servizi tre-no, Capo gestione, Capo tecnico, Macchinista,Operatore della circolazione, Operatore della manu-tenzione, Capo tecnico (infrastruttura/circolazione),Capo stazione, Ispettore, Autotrasportatore, Condu-cente, Coordinatore movimento, Pilota, Tecnico aero-nautico, Assistente di volo, Controllore del trafficoaereo, Esperto assistenza al volo, Addetto alle opera-zioni sottobordo, Responsabile di volo, Addetto discalo.

Lo studio, partendo dai profondi cambiamenti che hannoinvestito il settore, si è focalizzato sull'analisi delle nuoveattività (nuovi servizi per la telefonia fissa e mobile, nuoviservizi di trasmissione dati via Internet e via cavo).

Tre le 9 figure tipo vi sono sia quelle innovative edemergenti che quelle più tradizionali, oggi in conti-nuo aggiornamento: Venditore di servizi e prodotti,Addetto al customer-care, Communication manager,Business Unit Manager, Pianificatore-Progettista diRete, Installatore-Operatore di assistenza tecnica,Tecnico operatore di rete, Manutentore di rete, Gestoredi "Phone-shop".

La ricerca analizza a 360° l'area occupazionale, sia nel-l'ambito della produzione di quotidiani, periodici e libri,che per quanto riguarda l'editoria elettronica.

Vengono selezionate 9 figure tipo in cui è evidente lavariabile del continuo aggiornamento professionale:Regista multimediale, Webmaster, Redattore editoria-le, Redattore elettronico, Grafico di redazione, Grafico

illustratore, System manager, Manutentore elettroni-co, Giornalista.

L'indagine mette in primo piano la centralità della comu-nicazione nei contenuti audiovisuali, espresso da unadomanda sempre più variegata ed esigente.

Partendo da questo dato, sono state selezionate le 16figure tipo più rappresentative, caratterizzate da tra-sversalità delle competenze tecniche e artistico-crea-tive: Fonico, Creatore degli effetti speciali, Tecnicodelle luci, Operatore di ripresa, Montatore, Scenografo,Sceneggiatore, Fotografo, Copywriter e Art Director,Disk-jockey, Musicista esecutore, Doppiatore, Direttoredi produzione, Responsabile del casting, Regista.

Partendo dalla recente riforma dell'intero sistema scola-stico e professionale (autonomia, decentramento, innal-zamento dell'obbligo ecc.) la ricerca offre un aggiorna-mento sullo stato dell'arte del settore.

9 le figure tipo: Capo d'Istituto, Insegnante di scuo-la media inferiore e superiore, Assistente tecnico,Insegnante di scuola elementare, Insegnante di soste-gno, Formatore, Progettista di formazione, Operatoredell'orientamento, Tutor.

Lo studio, partendo dall'esame delle diverse forme di inter-mediazione nell'ambito dei servizi commerciali, e dall'a-nalisi dei diversi tipi di organizzazione distributiva giun-ge a fotografare le principali aree funzionali.

Sono 12 le figure tipo: Addetto alla vendite, Addettoalle casse, Supervisore casse, Capo reparto, Direttoredi filiale, Direttore di Centro Commerciale, Magaz-ziniere, Responsabile della logistica, Responsabile degliacquisti, Responsabile vendite e marketing, Agente dicommercio, Esercente.

La ricerca, partendo dalla definizione dell'area e quindidall'analisi della domanda di servizi per la tutela, conser-

TRASPORTI

TELECOMUNICAZIONI

EDUCAZIONE EFORMAZIONE

COMMERCIO EDISTRIBUZIONE

BENI CULTURALI

GRAFICA ED EDITORIA

AUDIOVISIVI, SPETTACOLOE PUBBLICITA

Page 4: VERSO UN NUOVO REPERTORIO DELLE …archivio.isfol.it/DocEditor/test/File/Ino_Isfol_2000_3.pdf · nell'ambito del Repertorio delle Professioni, è finalizzata allo studio dell'intero

4

INOIsfol

vazione e valorizzazione del patrimonio culturale, nonchéper la produzione e riproduzione di eventi ad esso colle-gati, ne delinea l'attuale assetto organizzativo.

Vengono individuate 9 figure tipo caratterizzate daun'accentuata polifunzionalità, nei diversi possibiliambiti di intervento: Archeologo, Architetto Archivista,Bibliotecario, Manager culturale, Restauratore, Storicodell'arte.

Per informazioni: [email protected]

Il Programma operativo plurifondo (Pop) "Un impegnoper la qualità", cofinanziato dal Fondo sociale europeo(Fse) e a titolarità del Ministero della pubblica istruzione,delineava, per il sessennio 1994-99, le strategie volte arafforzare il sistema dell'istruzione scolastica nelle areedel Sud. L'obiettivo di allargare l'accesso alla scuola e favorire ilegami tra questa e il mondo del lavoro era cruciale per ilnostro mezzogiorno, dove un contesto di carenze socialied economiche rende più difficile non solo trovare un'oc-cupazione usciti da scuola, ma, ancora prima, portare aregolare conclusione lo stesso percorso scolastico. I risultati dell'attuazione del programma1, seppure con alcu-ne aree di criticità, sono stati nel complesso decisamentesoddisfacenti. I numeri relativi al totale delle iniziative realizzate e dellepersone coinvolte testimoniano infatti l'importante attrat-tiva esercitata dalle attività del Pop: 13.000 gli interven-ti, a favore di 376.000 utenti, una fetta consistente nel-l'insieme delle attività cofinanziate dal Fse nel mezzo-giorno. Dal punto di vista della copertura della popola-zione interessata, sono state vincenti soprattutto le ini-ziative di post-qualifica, che hanno coinvolto il 62% deltarget.E' diminuita la dispersione scolastica nei primi anni di isti-tuti tecnici e professionali; l'utenza è aumentata e si èdiversificata, includendo adulti e drop-out, con il conse-guente effetto di allungamento del ciclo scolastico segui-to dalla popolazione meridionale (circa il 3% resta più alungo). Il livello qualitativo dei percorsi si è innalzato: le specia-lizzazioni post-diploma, soprattutto, hanno fornito cono-scenze tecnico-scientifiche aggiornate e competenze spen-dibili in diversi ambiti lavorativi, anche se il traguardo diun'offerta realmente trasversale non è ancora del tutto rag-giunto. Anche le specifiche difficoltà delle categorie piùsvantaggiate richiederebbero sforzi ulteriori, indirizzatiprima all'apprendimento, con lo sviluppo di metodologiedifferenziate, e poi all'accompagnamento nel mondo lavo-rativo.Ciononostante, notizie confortanti giungono dall'analisidegli esiti occupazionali, in un contesto ad alta disoccu-pazione giovanile quale quello in cui il Pop ha operato:quasi la metà di chi ha beneficiato degli interventi ha avutopoi almeno un'esperienza lavorativa, spesso coerente conla qualifica ottenuta.

Proficua infine la sinergia con interventi finanziati da altrifondi strutturali (Fesr). Gli istituti si sono dotati di nuovetecnologie, laboratori e reti di aziende simulate; hannorealizzato network tra scuole e imprese, ampliando le rela-zioni col mondo del lavoro: numerosi i seminari tenuti daprofessionisti e imprenditori e significativa la presenzadello stage nel percorso formativo, di cui ha rappresenta-to circa il 25-30% in termini di durate. Lo stage ricopreinoltre un ruolo strategico nell'inserimento lavorativo: èinfatti del 4,5% la percentuale di coloro che trovano occu-pazione nell'azienda presso cui hanno svolto lo stage.

Per informazioni: [email protected]

1. Analizzati dalla Struttura di valutazione Isfol nella monografia “L'impattodel Fse sul rafforzamento del sistema dell'istruzione e della formazione inizia-le”, pubblicata in "La scuola e i fondi strutturali per lo sviluppo del Mez-zogiorno", Studi e documenti degli Annali della Pubblica Istruzione, nn. 86/87,Le Monnier, Roma, 1999

La ricerca La formazione continua nell'esperienza italiana:schemi interpretativi e classificatori realizzata dal ProgettoFormazione Continua nell'ambito dell'Assistenza Tecnica alFondo Sociale Europeo ha messo a punto un concetto ope-rativo di formazione continua che tiene conto del gradodi maturità a cui il sistema nazionale è pervenuto con losviluppo dei diversi strumenti di sostegno pubblico. Infattisin dalla pubblicazione della legge 236 e dei regolamentidei fondi strutturali della U.E. nel luglio 93 in Italia si èassistito allo sviluppo di un numero rilevante di iniziativedi formazione continua, che vedono coinvolte sia le ammi-nistrazioni pubbliche e regionali che le parti sociali. Taliesperienze si sono sviluppate in uno specifico contesto direlazioni industriali che diversifica le iniziative sia perambito territoriale e settoriale, sia per le diverse finalitàdelle linee di intervento, comunitarie e nazionali.In relazione allo scenario definito e dall'esame delle espe-rienze in atto si evince quindi una generale difficoltà aricondurre le diverse attività (interventi ex Obiettivo 4,Programma Comunitario Leonardo, Legge 236, Legge845\78, Adapt) ad un comune quadro di riferimento. Laricerca costituisce uno strumento di sistematizzazione deifenomeni di formazione continua nel nostro paese coglien-do in primo luogo le caratteristiche con cui la nozione diformazione continua viene articolata nell'esperienza ita-liana, sia a livello nazionale che regionale, allo scopo diprodurre indicazioni utili per la definizione dei criteri digestione della risorsa formazione continua. Nell'ambito del workshop tenutosi il 28 gennaio scorsosono stati presentati e approfonditi i risultati dell'analisi.La ricerca si è svolta in tre fasi:

ricostruzione del quadro normativo e programmaticocomunitario e nazionale della formazione continua apartire dall'anno 1993 volto a chiarire le finalità gliobiettivi e le strategie di attuazione previsti dai docu-menti di intervento comunitari e nazionali;sistematizzazione degli strumenti attuativi dei diver-si strumenti di intervento, comunitari e nazionali intermini di congruenza con il quadro normativo e la

SCUOLA E SVILUPPO NELMEZZOGIORNO: L'IMPATTO DEL FONDOSOCIALE EUROPEO

LA FORMAZIONE CONTINUANELL'ESPERIENZA ITALIANA

1

2

Page 5: VERSO UN NUOVO REPERTORIO DELLE …archivio.isfol.it/DocEditor/test/File/Ino_Isfol_2000_3.pdf · nell'ambito del Repertorio delle Professioni, è finalizzata allo studio dell'intero

5

INOIsfol

loro evoluzione, analisi di 126 progetti approvati nell'ambito dei diver-si strumenti di intervento comunitario e nazionale.Da questa identificazione sono stati messi a punto iprincipi costitutivi, gli schemi interpretativi e classi-ficatori per poter raccontare l'esperienza dello svilup-po della Formazione Continua in Italia. E' stato inol-tre messo a punto un archivio delle esperienze ana-lizzate, un database inteso come contenitore di infor-mazioni sui progetti che verrà successivamente speri-mentato in ambito regionale.

Per informazioni: [email protected]

L'Invito a presentare proposte nell'ambito del ProgrammaLeonardo da Vinci, è stato lanciato dalla CommissioneEuropea il 27 gennaio 2000 ed ha una validità triennale.Le proposte saranno accolte a scadenza annuale secondoil calendario riportato nel Bando, mentre i prossimi Invitisaranno pubblicati negli anni 2002 e 2004.

Il testo comunitario, integrato da un Invito nazionaleemanato dai Coordinatori italiani del Programma - Ministerodel Lavoro e della Previdenza Sociale e Ministero della Pub-blica Istruzione - al fine di sottolineare le tematiche di par-ticolare interesse a livello nazionale, indica sei prioritàalle quali le proposte, indipendentemente dalla misura,devono far riferimento dimostrandone il rispetto e la coe-renza.

☛ Priorità 1 Capacità di inserimento professionaleLe proposte devono migliorare la qualità dei sistemi diistruzione e formazione professionale e dei dispositivi diorientamento come anche l'accesso alla formazione e allequalifiche, onde promuovere l'occupabilità dei giovani edegli adulti.

☛ Priorità 2 PartenariatoLe proposte devono promuovere la cooperazione tra le isti-tuzioni di formazione a tutti i livelli e le imprese, in par-ticolare le PMI, e le parti sociali onde migliorare la perti-nenza e l'efficacia della formazione.

☛ Priorità 3 Inclusione socialeLe proposte devono favorire la parità di accesso alla for-mazione e all'orientamento per le persone svantaggiate sulmercato del lavoro, e promuovere la lotta alla discrimina-zione.

☛ Priorità 4 Adattabilità e imprenditorialitàLe proposte devono promuovere l'investimento nelle risor-se umane quale strategia d'impresa, onde sviluppare lacapacità di adattamento per accompagnare i cambiamen-ti tecnologici ed organizzativi.

☛ Priorità 5 Nuove TecnologieLe proposte devono valorizzare il potenziale delle tecno-logie dell'informazione e della comunicazione.

☛ Priorità 6 TrasparenzaLe proposte devono migliorare la trasparenza delle quali-fiche.

Chiunque intende avanzare una candidatura nell'ambitodel Programma, può iscriversi alla banca dati per la costru-zione dei partenariati transnazionali raggiungibile tramitel'accesso Internet http://www.leonardodavinci.net/psd/,mentre tutta la documentazione utile per redigere le pro-poste è disponibile su Internet al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/education/leonardo/leonar-do2_en.htmll'Invito nazionale è invece reperibile su:http://www.programmaleonardo.net

Per informazioni: [email protected]

Si è insediato nei giorni scorsi presso il Ministero Lavoroe della Previdenza Sociale, il Comitato di valutazione eselezione dei progetti pervenuti in base alla Circolare Mi-nisteriale n. 65 del 5 agosto 1999, recante "Sperimen-tazione di piani formativi aziendali, settoriali e territoria-li ai sensi dell'art.9 della Legge n. 236/1993".I progetti pervenuti, entro la data del 10 novembre, equindi ammessi a valutazione risultano essere complessi-vamente 568.Le risorse messe a disposizione per sostenere le azioni dicui sopra, ammontano a £. 50.000.000.000. Il finanziamen-to pubblico concesso per ogni singolo progetto esecutivonon potrà superare l'importo di £. 3.200.000.000, mentreogni singola impresa che partecipa ad un piano non puòbeneficiare di un contributo superiore a quanto stabilitodalla regola del "de minimis" (193 milioni di lire in treanni).Il Comitato di valutazione, composto da esperti indipen-denti e da rappresentanti delle regioni, terminerà i suoilavori, presumibilmente, nel mese di marzo.

Per informazioni: [email protected]

VALUTAZIONE FINALEDELL'OBIETTIVO 3 IN ITALIA

Collana Isfol - Strumenti e ricercheFranco Angeli

◆ A cura della Struttura di valutazione, il rapporto con-

SPERIMENTAZIONE DI PIANI FORMATIVIAZIENDALI, SETTORIALI E TERRITORIALI. LEGGE 236/93, CIRCOLARE 65/99

• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

NOTIZIENOTIZIE◗ ◗ ◗

LEONARDO DA VINCI: INVITO APRESENTARE PROPOSTE 2000-2002

3

PUBBLICAZIONIPUBBLICAZIONI◗ ◗ ◗

Page 6: VERSO UN NUOVO REPERTORIO DELLE …archivio.isfol.it/DocEditor/test/File/Ino_Isfol_2000_3.pdf · nell'ambito del Repertorio delle Professioni, è finalizzata allo studio dell'intero

6

Mensile di informazione dell'Istituto per lo Sviluppo dellaFormazione Professionale dei Lavoratori

Anno 5 numero 3

Direttore responsabile: Alfredo TamborliniCoordinamento editoriale: Diana MacrìCoordinamento tecnico: Aurelia TirelliAllestimento redazionale: Maria Rosaria ColellaCoordinamento e pubblicazione internet: Antonio Cappella, Giulio MinelliComitato di redazione: L. Agneni, G. Allulli, G. Benini, C. Bensi, C. Conversano,A.Felice, O.Fornara, R. Giammona, W. Lindo, F.Ludovisi, A.Mocavini, C.Montedoro, P. Pagoto, A. TirelliImpaginazione: Studio grafico Maddalena TiburzioDirezione e Amministrazione: ISFOL, Via G.B. Morgagni, 33 - 00161 - Roma tel. 06/445901 fax 06/44291871

Reg. n. 39 del 31.1.96 presso il Tribunale Civile di Roma

Stampa: Nage Snc, Via V.Melandri, 36 - 00155 Roma

INOIsfol

INOIsfol

Abbonati gratuitamente a Ino Isfol on-line

http://www.isfol.it

tiene le valutazioni di efficienza, efficacia e impatto (suiformati, sui sistemi di formazione, macro-economico) sullapassata programmazione del Fondo sociale europeo e leraccomandazioni per migliorare la nuova programmazione2000-06. Per informazioni: [email protected]

VALUTAZIONE FINALEDELL'OBIETTIVO 1 IN ITALIA

◆ Sono sei le monografie sul Mezzo-giorno realizzate dalla Struttura di valu-

tazione che compongono la valutazione finale dell'obiet-tivo 1 di Fondo sociale europeo (Fse). Questi i titoli: Evoluzione dei contenuti e delle prassi diprogrammazione del Fse; L'impatto del Fse sull'integrazio-ne tra la formazione e le altre politiche attive del lavoro;L'impatto diretto del Fse sui disoccupati di lunga durata;L'impatto del Fse sul rafforzamento del sistema dell'istru-zione e formazione iniziale (in "La scuola e i fondi strut-turali per lo sviluppo del Mezzogiorno", Studi e documen-ti degli Annali della Pubblica Istruzione, nn. 86/87, LeMonnier, Roma, 1999); La realizzazione del Fse nel Mez-zogiorno: analisi di efficienza fisica e finanziaria, analisidegli esiti occupazionali dei formati; L'impatto del Fse sullapopolazione di riferimento e componente localizzativa dellacrescita occupazionale.Per informazioni: [email protected]

GUIDA ALLA GESTIONE DEI PROGETTI LEONARDO DA VINCI

◆ E' stata pubblicata la Guida alla gestio-ne dei Progetti Leonardo da Vinci. Si

tratta di uno strumento destinato ad accompagnare i par-tenariati dei progetti finanziati dal Programma con l'o-biettivo di esplicitare buone prassi, onde evitare gli erro-ri più frequenti nella conduzione e gestione delle attività.Per informazioni: [email protected]

FONDO SOCIALE EUROPEO-VIGILANZA E CONTROLLOSULLE ATTIVITÀ DI FORMAZIONEPROFESSIONALE

◆ La pubblicazione (collana "Itinerari formativi nel set-tore pubblico") costituisce il prodotto finale del Progettodi intervento formativo per funzionari del Ministero delLavoro e delle Regioni addetti alle attività di controllo edi vigilanza sulla formazione professionale cofinanziata(Azione- P.O. 930002 I 9). Per la prima volta in Italia un testo affronta organicamente(modelli formativi, aspetti normativi, ruoli istituzionali)

• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

il delicato rapporto che intercorre tra interventi di forma-zione, finanziamenti e rendicontazione. Per informazioni: [email protected]

LA RIFORMA DEI SERVIZIPUBBLICI PER L’IMPIEGO:L’ORIGINALITÀ DEL MODELLOITALIANO◆ La ricerca (collana "Monografie sulmercato del lavoro e le politiche per l’im-

piego") offre, oltre ad un’analisi comparata dei modelliadottati in materia presso altri paesi di area OCSE, un'a-nalisi delle problematiche, non solo di ordine giuridico,connesse al recente decentramento istituzionale del col-locamento e delle politiche attive. Per informazioni: [email protected]

• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •