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Lo studio della stabilità dei pendii naturali

richiede

Osservazioni e rilievi di superficie

Raccolta di notizie storiche

Constatazione di movimenti

Raccolta dei dati

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Le verifiche di sicurezza, anche in relazione

alle opere da eseguire, devono essere basate su

dati acquisiti con specifiche indagini

geotecniche

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Lo studio geologico deve precisare

Origine e natura dei

terreni

Assetto stratigrafico e

tettonico

Caratteri e fenomeni

geomorfol.

Prevedibile evoluzione nel

tempo

Schema circolazione

idrica

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Sono commisurati

Finalità progett. li

Peculiarità dello scenario

Estens.ne dell’area

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. Per la caratterizzazione geotecnica dei terreni edelle rocce devono essere programmate specificheindagini finalizzate alla definizione del modellogeotecnico al quale fare riferimento per le verifichedi stabilità e il progetto degli eventuali interventi distabilizzazione

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Devono essere fissate in relazione

Caratter. che geometriche del pendio

Risultati dei rilievi di

superficie

Probabile posizione

superficie di scorrimento

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Deve tener conto

Complessità della situazione stratigrafica e geotecnica

Presenza di discontinuità

Evidenza di movimenti pregressi

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Devono essere

effettuate

Forma e posizione superficie

scorrimento

Assetto strutturale

Parametri geotecnici

Pressioni interstiziali

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Nel caso di pendii in frana le verifiche di sicurezza devono

essere eseguite lungo le superfici di scorrimento che

meglio approssimano quella/e riconosciuta/e con le

indagini.

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Negli altri casi, la verifica di sicurezza deve essere eseguita

lungo superfici di scorrimento cinematicamente possibili,

in numero sufficiente per ricercare la superficie critica

alla quale corrisponde il grado di sicurezza più basso.

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Il livello di sicurezza di un versante è espresso, in generale, come rapporto tra la resistenza al taglio disponibile, presa con il suo valore caratteristico, e lo sforzo di taglio mobilitato lungo la superficie

di scorrimento effettiva o potenziale.

Τs resistenza al taglio disponibile valutata con parametri caratteristici

τm sforzo di taglio mobilitato lungo la superficie di scorrimento(effettiva o potenziale) sotto l azione dei carichi.

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Il grado di sicurezza ritenuto accettabile dal

progettista deve essere giustificato

Livello di conoscenze

Affidabilità dati disponibili

Conseguenze di un’eventuale frana

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Per i pendii naturali le NTC 2008 suggeriscono

pertanto solo l’uso dei parametri caratteristici

non facendo riferimento a nessun approccio.

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Le norme che ora vedremo si applicano ai manufatti di

materiali sciolti, quali rilevati, argini di difesa per fiumi,

canali e litorali, rinfianchi, rinterri, terrapieni e colmate.

Si applicano, inoltre, alle opere e alle parti di opere di

materiali sciolti con specifiche funzioni di drenaggio,

filtro, transizione, fondazione, tenuta e protezione.

Gli sbarramenti di ritenuta idraulica di materiali sciolti

sono oggetto di normativa specifica.

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OPERE DI MATERIALI SCIOLTI E FRONTI

DI SCAVO

Deve risultare rispettata la condizione Ed ≤ Rd

verificando che non si raggiunga una condizione

di SLU con i valori di progetto delle azioni e dei

parametri geotecnici.

Ed : effetto delle azioni di progetto

Rd: resistenza di progetto

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Le verifiche devono essere effettuate secondo

l’approccio 1: Combinazione 2:(A2+M2+R2)

tenendo conto dei valori dei CP riportati nelle

Tab. 6.2.I, 6.2.II e 6.8.I.

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Nella verifica dei versanti si assume, invece,

secondo l’EC7

Approccio 1: Combinazione

2: (A2+M2+R2) con R2 = 1.1

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La proposta appare contorta e contraddittoriarispetto a tutte le verifiche globali di stabilitàpostulate dalle stesse NTC e alle verifiche di stabilitàdei fronti di scavo.

Inoltre, è in palese contrasto con EC7 e con gli stessiprincipi delle NTC, che riferiscono la condizione distato limite ultimo (SLV), nel metodo pseudostatico,al cinematismo di collasso critico, caratterizzato dalpiù basso valore del coefficiente di sicurezza FS.

Ci si trova, pertanto, in presenza di un livelloprestazionale predefinito (SLV) senza alcunriferimento ad un approccio..

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Alla luce dell’EC7 e dello stato dell’arte in

Europa è possibile utilizzare per maggior

cautela anche per i pendii naturali

l’approccio 1: Combinazione

2:(A2+M2+R2)

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Fs=1,39 senza applicazione dei coefficienti parziali

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Fs=1.09 con l’applicazione dei coefficienti parziali

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Fs=2,27 senza applicazione dei coefficienti parziali

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Fs=1,85 con l’applicazione dei coefficienti parziali

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L’analisi delle condizioni di stabilità dei pendii

in condizioni sismiche sismiche può essere

eseguita mediante

Metodi pseudostatici

Metodi degli spostamenti

Metodi di analisi dinamica

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Nei metodi pseudostatici l’azione sismica è

rappresentata da un’azione statica

equivalente, costante nello spazio e nel tempo,

proporzionale al peso W del volume di terreno

potenzialmente instabile.

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Nei metodi pseudostatici la condizione di stato

limite ultimo (SLU) viene riferita al

cinematismo di collasso critico, caratterizzato

dal più basso valore del coefficiente di

sicurezza FS

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Nelle verifiche pseudostatiche di sicurezza si

assume :

Approccio 1 ‐ Combinazione

2 (A2+M2+R2), con R2 = 1.1

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Nelle verifiche allo stato limite ultimo (SLU

dinamico ossia SLV) le componenti orizzontale

e verticale dell’azione sismica si ricavano da:

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βs = coefficiente di riduzione dell’accelerazione massima attesa in sito;

a max= accelerazione massima attesa in sito;

g = accelerazione di gravità.

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VERIFICHE DI SICUREZZA

L’accelerazione massima attesa al sito può

essere valutata con la relazione

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Coefficienti di riduzione dell’accelerazione

massima attesa in sito

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Esempio con A2+M2+R2 Categoria sottosuolo B

Accelerazione al suolo ag = 3.434 [m/s^2]

Coefficiente di amplificazione per tipo di sottosuolo (Ss) 1.06

Coefficiente di amplificazione topografica (St) 1.00

Coefficiente riduzione (bs) 0.28

Coefficiente di intensità sismica orizzontale kh=(ag/g*bs*St*Ss) =0.10

Coefficiente di intensità sismica verticale kv=0.05

Coefficiente di sicurezza richiesto 1.10

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Fs=0,91

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Fs=1,55