VERIFICA PREVENTIVA DELL’INTERESSE ARCHEOLOGICO...
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VERIFICA PREVENTIVA DELL’INTERESSE ARCHEOLOGICO
INTEGRAZIONE ALLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO
(Intevento integrato per il completamento delle opere di difesa costiera del litorale tra i
Comuni di Cetraro, Acquappesa, Guardia Piemontese e Fuscaldo) ECI 13
RELAZIONE SULLA RICOGNIZIONE ARCHEOLOGICA SUBACQUEA
RELAZIONE SULLA RICOGNIZIONE ARCHEOLOGICA SUBACQUEA
INDICE
IL CONTESTO ARCHEOLOGICO SUBACQUEO
LA RICOGNIZIONE ARCHEOLOGICA
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
BIBLIOGRAFIA
SCHEDE DI UNITA' TOPOGRAFICA SUBACQUEA
APPARATO FOTOGRAFICO (FUSCALDO - GUARDIA PIEMONTESE - ACQUAPPESA – CETRARO)
ALLEGATO
TAV. 1a CARTA DELLA VISIBILITA' FUSCALDO
TAV. 1b CARTA DELLA VISIBILITA' GUARDIA PIEMONTESE
TAV. 1c CARTA DELLA VISIBILITA' CETRARO - ACQUAPPESA
TAV. 2a CARTA DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO DELL A‘EA DELL INTE‘VENTO DI FUSCALDO
TAV. 2b CARTA DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO DELL A‘EA DELL INTE‘VENTO DI GUA‘DIA PIEMONTESE
TAV. 2c CARTA DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO DELL A‘EA DELL INTE‘VENTO DI CETRARO-
ACQUAPPESA
TAV. 2d CARTA DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO DELL A‘EA DEL PO‘TO DI CET‘A‘O A‘EA DI CAVA)
IL CONTESTO ARCHEOLOGICO SUBACQUEO
Il porto di Cetraro e gli scali lungo il litorale tra Diamante e Amantea sono documentati negli
a o i i po tola i i as i e tali e el Co passo da Na iga e 1 . La particolare
conformazione della costa tirrenica, sostanzialmente piatta e priva di approdi naturali e di
ampie insenature, ad e ezio e dell isola di Di o, “. Ni ola A ella, Dia a te, Capo Ti o e e
Cetraro, e la mancanza di strutture portuali stabili lungo la costa hanno determinato un
quadro archeologico subacqueo piuttosto frammentario, nel quale sono attestati
principalmente rinvenimenti sporadici, quali anfore e oggetti vari a più riprese recuperati
dalle reti dei pescatori (vedi: AVERSA G. – MOLLO F., Il Museo dei Bretti e del Mare, Reggio
Calabria 2010; LA TORRE G.F. Blanda, Lavinium, Cerillae, Clampetia, Tempsa. Lucania et
Bruttium 1. Serie IGM 1:50000 , Forma Italiae 38, Firenze 1999). I rinvenimenti effettuati sono
riferibili a presunti relitti, affondati durante fortunali nei punti più insidiosi o a largo della
costa stessa. Il Museo dei Bretti e del Mare a Cetraro, istituito nel 2011, raccoglie i materiali
ripescati nelle acque del Mar Tirreno circostanti il territorio da Cetraro a San Lucido. Mentre
una recente ricerca effettuata nel 2011 nello specchio di mare antistante il costruendo porto
di Diamante ha portato allo scavo e al recupero di un deposito archeologico tenacemente
concrezionato al fondo marino e a grossi blocchi rocciosi, individuato a pochi metri dalla riva,
sulla batimetrica dei 2-4 metri. Si tratta, con ogni probabilità, del carico di una nave oneraria
che trasportava anfore di tipo MGS V e VI, databili entro la metà del III sec. a.C., sulla rotta
verso le coste campane, contenenti forse olio o vino o pix bruttia (indiziata proprio dai residui
di pece su alcuni frammenti di anfore). Il carico frammentario di anfore è custodito nel locale
museo di Cirella, mentre il relitto è stato ricostruito con un modellino in legno nei locali del
Museo dei Bretti e del Mare. Il relitto, insieme alla serie di rinvenimenti vari abbastanza
prossimi alla linea di costa tirrenica, dimostra la grande vitalità economica e commerciale di
questo segmento di territorio in epoca ellenistica, romana e medievale poi. La presenza di
numerosi materiali di ogni epoca presso i fondali sabbiosi e rocciosi siti in prossimità della
costa tirrenica da Praia a Mare al la go dell isola di Di o a Cetraro è attestato dai continui
recuperi fortuiti. La presenza di abbondante materiale ceramico nel settore sud-est dell isola
di Dino lascia supporre la presenza di un approdo. Discorso analogo anche per il piccolo
o p e so io i to o alla ala dell A o ag o ed alla pi ola aia te i a te a sud o la
1 Collocazione: Biblioteca Nazionale di Napoli
loc. Torre del Porto di S. Nicola Arcella, dove si segnalano diversi resti di epoca arcaica,
ellenistica e romana che testimoniano l utilizzo di uesto setto e di osta i a ie a
o ti uati a. U utilizzo a alogo de e a e a uto a he l isolotto di To e Talao,
o igi a ia e te i a e ape to e solo e e te e te a pa ti e dalla fi e del 700) inglobato
alla terraferma. Tale isolotto, posto al margine settentrionale della piana del Lao, al pari del
più meridionale isolotto di Cirella, doveva essere stato uno dei punti di riferimento per i
t affi i ostie i dell i te a osta, p i a al o e to di i e i e ti di st uttu e po tuali.
Ancora, dal t atto di a e a tista te l isolotto di Ci ella e la te afe a p o e go o u erosi
rinvenimenti sporadici e dall sola di Ci ella non mancano frammenti di laterizi e di ceramiche
di a io ge e e, t a ui f a e ti d i pasto di epo a a ai a, a e ice nera e di anfore da
trasporto di epoca arcaica e repubblicana. Si tratta di materiali che indizia o l utilizzo
dell a ea, in epoca antica, per operazioni di carico e scarico merci e la possibilità che,
ell a ito di u a a igazio e di a otaggio, ell area siano affondati relitti di epoca
ellenistica e romana. In questa direzione vanno anche la presenza di un impianto di salagione
del pesce di epoca imperiale (I-III sec. d.C.), indagato di recente in loc. Porto di Cirella, a
ridosso della spiaggia, e il e upe o di a fo e he op o o il pe iodo he a dall elle is o alla
tarda antichità (anfore Keay XXVb, Lamboglia 2 e di Late Roman). Per quanto riguarda le
ancore, u a, di età o a a, fo se pe ti e te ad u i a azio e di g a de ole, è o servata
nel Municipio di Diamante. (vedi: http://www.museodeibrettiiedelmare.it/it/museo-
2/sezione-archeologica/il-mare/). La Torre, nel volume del 1999 (vedi: LA TORRE 1999) alla
nota n. 1348 di p. 215 afferma che secondo indiscrezioni sarebbero stati identificati due relitti,
u o ad O est e l alt o ad Est dell isola. “o o o og i p o a ilità da att i ui e ad u a nave
affondata tra Capo Tirone di Belvedere Marittimo e Diamante alcuni esemplari di anfora
Lamboglia 2, esposti nella sezione museale del Museo dei Bretti e del Mare di Cetraro, nonché
un ceppo di ancora in piombo (lungh. , , esposta ell at io dello stesso useo, sulla cui
a a di dest a è l is izio e i lette e g e he E P M H t ad. Ad He es o la dedi a ad
Hermes, divinità protettrice dei o e ia ti. L a o a, di g a de stazza peso i to o ai
quintali), è sicuramente riferibile ad una grande nave di epoca tardo-ellenistica affondata con
il suo carico lungo la costa tirrenica. Tra i siti noti da bibliografia (LA TORRE 1999, p. 218, sito
n. 206 e fig. 135; vedi scheda sito 1c) uno è situato a largo di capo Tirone, dove è stato
rinvenuto un ceppo di ancora in piombo (lunghezza m 1.75, peso 250 Kg) di età romana. Nello
stesso areale sono state rinvenute due anfore da trasporto (una delle quali localizzata a largo
degli scogli di Oremus, vedi LA TORRE 1999, p. 218 sito n, 205; vedi: scheda sito 1b e Apparato
illustrativo, fig. 5). A sud di Capo Bonifati, nel territorio di Cetraro, numerosi sono stati i
recuperi in mare di anfore da trasporto di epoca ellenistica (anfore greco-italiche del III-II sec.
a.C.), romana (Dressel 1, di II-I sec. a.C.; Dressel 2/4 di I sec. a.C.- I sec. d.C.), tardoromana
(anfore africane e puniche, anfore tipo Keay LII) e di epoca alto e basso medievale (MOLLO
2001, p. 20). “i t atta di pezzi i teg i, ipes ati dalle eti i a e, ell a ito delle atti ità di
pesca a largo della costa in fondali profondi oltre i 50 metri e spesso sequestrati ai locali
negozianti di souvenir turistici. Altri reperti sono custoditi ed esposti presso il Museo dei Bretti
e del Mare di Cetraro. Il territorio di Cetraro è collegato alla tradizionale vocazione portuale
che il centro ha avuto a partire da epoca basso medioevale, riconoscibile anche attraverso le
numerose fonti letterarie. La prima menzione del porto è relativa alla donazione (anno 1086)
con cui Sikelgaita, moglie del Guiscardo, donò il p edio di Cet a o all a azia di Mo te assi o.
In seguito si ha l attestazio e di un cantiere navale per costruzione di galee per conto degli
Spagnoli, con la consuetudine imposta alla civitas Citrarii dalla corona spagnola di fornire una
galea armata almeno sino al 1482 (vedi: AVERSA-MOLLO 2010, pp. 85-87). Recentemente
sono state recuperate da un peschereccio di Cetraro due anfore antiche recuperate a largo e
consegnate alla Capitaneria di Porto, segnalate immediatamente alla Soprintendenza (Arch.
Sopr. s.v. Rinvenimenti subacquei, cartella 1, posizione 1, pratica 9). Procedendo verso Sud si
evidenzia la presenza di frammenti fittili di prima età imperiale, pertinenti ad una probabile
villa romana sul promontorio di Palmentello, a circa 60 m s.l.m., vicino la linea di costa nella
zona dello Scoglio della Regina (vedi: LA.TORRE 1999, p. 223, sito num. 228 e fig. 139). Per
l a ea del lungomare di Fuscaldo è presente in archivio la segnalazione del rinvenimento, nel
2003, di una chiglia di nave sulla spiaggia presso il torrente Serra, che il sopralluogo di F. Mollo
ha permesso prontamente di inquadrare ad epoca recente2 (per la presenza, nel fasciame in
legno di quercia, di chiodi di tipo industriale e resti di reti in nylon impigliati nello scafo).
I fi e, si i o da l importante progetto avviato nel 2004 ad opera del Ministero per i Beni e le
atti ità ultu ali, de o i ato A heo a .a heo a .it , g azie all appli azio e delle
te ologie p op ie dell o ea og afia e all utilizzo delle st u e tazio i e etodologie
specifi he dell a heologia su a uea “ide “ a “o a e utilizzo di o ot ‘OV o e o ei oli
filoguidati forniti di telecamere), ha censito i siti sottomarini noti lungo le coste delle regioni
dell Italia e idio ale. Il p i o p ogetto, o lusosi el , ha riguardato il censimento
2 Arch. Sopr. sv Fuscaldo, cartella X, posizione 5, pratica 10.
(con relativo esatto posizionamento) e la documentazione delle aree di interesse
archeologico dislocate lungo le coste della Calabria, Puglia, Basilicata e Campania, per un
totale di oltre 360 kmq di fondale marino esplorati in 4 anni (in Calabria sono stati censiti in
totale 117 siti, ovvero 58 relitti, tra i quali la maggior parte navi di epoca moderna, 29 insiemi
di reperti, 9 reperti isolati, 21 strutture sommerse). A conclusione del progetto sono state
realizzate in totale 628 schede documentali sulla base dei dati raccolti presso archivi,
biblioteche e musei; sono stati classificati 287 siti archeologici sommersi (documentati anche
attraverso la realizzazione di relativi video e foto); so o state fo ite alle Fo ze dell O di e le
SD Card3 contenenti le indicazioni sui siti sommersi nelle quattro regioni indagate; è stato
realizzato un Atlante fotografico e cartografico dei siti individuati con tavole di dettaglio in
scala 1:100.000 (reperibili sul sito del Ministero, previo Login).
LA RICOGNIZIONE ARCHEOLOGICA
La ricognizione subacquea dedi ata ad esa i a e il fo dale a i o oggetto dell i te e to di
messa in sicurezza del litorale tra Cetraro e Fuscaldo, si è svolta in due giornate, in condizioni
di a e al o o otti a isi ilità dello spe hio d a ua. La p i a fas ia di a e presa in
esame è localizzata in prospicienza del litorale di Fuscaldo, dove partendo da Sud, saranno
ealizzati otto pe elli dista ti l u o dall alt o i a 200 metri e lunghi meno di 40 metri (vedi:
Ta ola a Ca ta della Visi ilità . I o ispo de za del e del pe ello so o p ese ti sul
fondale i blocchi della preesistente barriera, pertanto solo in tale zone molto limitate la
visibilità risulta scarsa (UT 2). Tutto il restante fondale esaminato (UT 1; vedi: allegato
fotografico e videoriprese) è sabbioso e ha una profondità compresa tra – m. 0.50 e – m. 4.80
(per il primo pennello) e tra i – m 0.50 e – m 2.50 per i successivi. Il fondale risulta pertanto
ialzato g azie ai depositi di sa ia o o si i te pi e e ti. Per operare in sicurezza ed
eseguire la documentazione fotografica di dettaglio e i video del fondale, si è condotta la
prospezione subacquea (vedi: FELICI E., Archeologia subacquea. Metodi, tecniche e strumenti,
Roma 2002; VOLPE 1998), immergendosi con bombole e autorespiratore. La ricognizione è
stata effettuata da quattro operatori subacquei che, disposti su linee parallele, hanno
3 Le “d Ca d so o s hede di e o ia all i te o delle uali so o state a i ate, e ui di o a isi ili di etta e te sulla st u e tazio e di o do delle Fo ze dell O di e, u a se ie di i fo azio i su tutti i siti sommersi individuati grazie al progetto Archeomar, essenziali per la tutela e la salvaguardia del patrimonio archeologico subacqueo.
percorso il tratto di mare che sarà occupato dai pennelli, limitando la ricerca alle singole aree
di i te e to e sposta dosi da u pu to all alt o g azie all ausilio di u go o e oto e da
6 cavalli). La stessa modalità è stata utilizzata per il tratto di mare prospiciente la marina di
Guardia Piemontese, raggiunto nel pomeriggio della stessa giornata. Qui verranno realizzati
(partendo da Sud) un primo pennello; la chiusura della barriera preesistente sul lato Sud con
allungamento di un pennello e il ripristino della predetta barriera sul lato Ovest; la
realizzazione di un terzo pennello al li ite sette t io ale dell a ea di i te e to (a Sud dello
Scoglio della Regina). Il fondale si presenta sabbioso (UT 3), mentre in prossimità della
barriera preesistente i blocchi sono stati divelti dalle mareggiate (UT 4; vedi allegato
fotografico e Tavola 1b). La profondità del fondale in questo tratto varia tra – m 1.50 e – m 6.
Un ulteriore giornata è stata dedicata alla ricognizione subacquea dei fondali prospicienti i
comuni di Cetraro e Acquappesa. Ad Acquappesa, oltre alla realizzazione di un nuovo
pennello lungo m 15, verrà realizzato un pennello a T il cui lato distale, parallelo alla costa
misura 70 metri, mentre il braccio che parte dalla linea di riva si allunga in mare per metri 50.
Per eseguire la documentazione fotografica di dettaglio e i video del fondale, si è condotta la
prospezione subacquea immergendosi con bombole e autorespiratore. La ricognizione è stata
effettuata da quattro operatori subacquei che, disposti su linee parallele, hanno percorso il
tratto di mare che sarà occupato dai pennelli a partire da Sud fino al primo punto di uscita, in
corrispondenza del pennello più corto (ricoprendo una distanza di circa metri 700 via mare;
vedi: Allegato fotografico e Tavola 1c). Raggiunto via strada (lungomare) il secondo punto di
immersione, in corrispondenza del campo sportivo di Cetraro ubicato sulla spiaggia a 800
metri dal confine comunale di Acquappesa, è stata eseguita la documentazione fotografica
del fondale sabbioso (UT 5) dove verranno realizzati tre pennelli trasversali alla riva, lunghi 50
et i. La p ofo dità assi a del fo dale i uest a ea è di . edi: allegato fotog afico
e Tavola 1c). Non sono emersi materiali di interesse archeologico in nessuna delle aree. Si
ile a il fatto he il fo dale si è ialzato i olte a ee g azie all appo to dei depositi sa iosi
dovuti alle barriere già esistenti. “o o state i olt e i og ite le a ee lo alizzate ell a ito
del porto di Cetraro (molo nord di frangiflutto e spiaggia del Lido La petia oggetto di
i te e to pe l aspo tazio e del ate iale da ope a e pe i ipas i e ti. I tali a ee i è stato
un considerevole apporto naturale di materiale sabbioso e allo stato attuale non si evince la
presenza di materiale di interesse archeologico.
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Lo studio propedeutico alla ricognizione archeologica subacquea, o dotta ell a ito del
progetto per la realizzazione dei pennelli lungo il litorale compreso tra i comuni di Cetraro e
Fuscaldo, ha contemplato innanzitutto l a alisi storica e archeologica delle aree territoriali
più prossime alla linea di costa. L a ea di i te e to si ollo a a “ud di Capo Bo ifati e del
porto di Cetraro e subito a Nord di Paola. In epoche passate la strettissima pianura costiera
risultava ancora più ridotta in larghezza e, in tempi recenti, la linea di battigia si è
ulteriormente avvicinata venendo a lambire i centri abitati delle marine. I siti archeologici
e siti da La To e e da Mollo so o u i ati ell e t ote a a più di un chilometro dalle zone
oggetto di intervento, mentre non sono conosciuti rinvenimenti subacquei nelle aree
ricadenti nella fascia di mare entro le due miglia dalla linea di battigia (le anfore rinvenute
nella fascia di mare tra Cetraro e San Lucido, sono state letteralmente ripescate nelle reti dei
pescatori a circa due miglia dalla costa, in fondali profondi anche più di 50 metri). È stata
a he esa i ata l a ea da do e e à p ele ato il ate iale sa ioso o il uale sa à
effettuato il rinascimento, ubicata a monte del molo di sopraflutto del Porto di Cetraro dove
si sono sedimentati i materiali che rendono anche pericoloso per le navi avvicinarsi al porto
da Nord. Si è proceduto con la consultazione delle fonti disponibili (soprattutto dei dati
ricava ili dall esposizio e dei epe ti p esso il Museo dei B etti e del Ma e di Cet a o , o lo
spolio bibliografico (MOLLO 2003, pp. 121-1224, 131-1335; 133-1406; LA TORRE 1999, pp. 221
e ss., siti num. 218, 219, 220, 221, 222, 223, 224, 226, 228, 229) e delle fonti di archivio della
Soprintendenza Archeologica della Calabria (Acquappesa: cartella I, posizione 1, pratica 1;
Bonifati: cartella II, posizione 1, pratica 19; Cetraro: cartella V, posizione 3 pratica 3; Fuscaldo:
cartella X, posizione 5, pratica 1; Rinvenimenti subacquei - cartella I – Cetraro, posizione 1
pratica 9), con la lettura dei dati cartografici e aerofotografici. E stata esa i ata la
cartografia storica (reperibile presso il fondo cartografico del Museo dei Bretti e del Mare di
Cetraro sia nel volume a cura di ILARIO PRINCIPE, Atlante geografico del Regno di Napoli,
, he esse do i s ala olto pi ola o o se te la lettu a e l i di iduazio e pu tuale
degli scali citati dalle fonti storiche. I dati dell a hi io sto i o so o stati estrapolati dalla
bibliografia consultata. Si tratta essenzialmente dalle notizie deducibili dall A hi io di Napoli
4 Sito Chiantina di Acquappesa, su terrazzo collinare a quota 300 metri s.l.m. 5 Sito Martino di Acquappesa, su pianoro sommitale sempre a quota 300 metri s.l.m. a poca distanza dal mare. Lo scao ha restituito i resti di una struttura di tipo abitativo databile al periodo brettio. 6 Sito Aria del Vento di Acquappesa, su terrazzo collinare.
elencate nella pubblicazione di Simoncini (SIMONCINI G., Sopra i porti di mare, II, Il Regno di
Napoli, Firenze 1993, pp. 427-428). Per il porto di Cetraro le notizie risalgono al Portolano del
Mediterraneo del XVI secolo7, che indica a miglia 3 da Belvedere il Capo Citraro e modesti
punti di scalo presso la costa tirrenica, compresi nel tratto tra Cetraro e Amantea. In
particolare, nel Cinquecento si esercitava un vivace commercio per tutto il Regno di Napoli,
imbarcando legname lavorato da Scalea e da Fuscaldo, seta da Paola, pece da San Lucido
(vedi: SIMONCINI 1993, p. 384).
La sessione di ricognizione dedicata ad esaminare il fondale marino (oggetto direttamente
dell i te e to di la o o o siste te el posizio a e to dei assi per la creazione dei vari
pennelli è stata s olta i o dizio i di a e al o o otti a isi ilità dello spe hio d a ua
e condotta sia con la modalità snorkley nei pressi della linea di riva, sia in immersione
subacquea con autorespiratore (tra la batimetrica di - 2 e - 4 metri dal l.m., anche al fine di
effettuare la documentazione fotografica e le riprese video del fondale8). Si è optato per
indagare il fondale di mare rientrante nella perimetrazione dei singoli pennelli. Solo la fascia
di fondale prospiciente Acquappesa è stata ricognita mantenendosi paralleli alla costa e
partendo da Sud in direzione Nord per la lunghezza di 700 metri intercorrenti tra il primo e
l ulti o pe ello. Il fo dale oggetto dell i te e to di p ogetto è stato suddiviso in unità
topografiche di e se i ase all u i azio e geografica dei diversi tratti e al diverso grado di
visibilità (dovuto alla presenza di grossi blocchi di pietra, pertinenti alle preesistenti barriere
e/o pennelli). La presenza di tali preesistenti opere di difesa ha consentito la sedimentazione
di materiale sabbioso sul fondale, che pertanto risulta molto meno profondo che in passato
(sicuramente di qualche metro). Procedendo da Sud, ovvero da Fuscaldo verso Cetraro, tutto
il fondale è sabbioso (vedi allegato fotografico) e la visibilità risulta ottima, tranne in presenza
dei massi dei preesistenti pennelli, divelti in parte dalle mareggiate (vedi: Tavole 1a, 1b e 1c:
Carte della visibilità). La profondità oscilla tra – m 0.50 (dal punto più vicino alla battigia) e –
4 metri (alla distanza di metri 70 dalla costa). La ricognizione non ha portato alla scoperta di
reperti. Nel complesso, pertanto, il rischio archeologico per le aree esaminate, oggetto
dell i te e to di difesa del lito ale o p eso t a i Comuni di Cetraro e Fuscaldo ECI 13, può
7 Collocazione: Biblioteca Nazionale di Napoli 8 Hanno preso parte alla ricognizione subacquea, insieme alla sottoscritta, archeologa specializzata Paola Caruso, la dott.ssa Claudia Caruso (paleontologa e icnologa), Alessandra Crescini, Paolo Palladino (istruttore diving sub Soverato che in più immersioni ha avuto modo di collaborare insieme a Stefano Mariottini) al quale si deve il report fotografico e i video con strumentazione CANON G11.
ritenersi basso, sia perché la costa non offre la possibilità di approdo in tal punto (quale è
invece la lieve insenatura del vero e proprio porto di Cetraro, situato più a Nord) sia per la
distanza dei siti archeologici conosciuti i cui materiali sono ricollegabili a piccole fattorie
brettie sparse sul territorio collinare sopra Cetraro e Acquappesa. Per ultimo, la zona scelta
come area di cava di materiali inerti, i ade te ell a amporto artificiale del porto di Cetraro
(vedi: Allegato fotografico, foto num. 43-44), è stata soggetta a deposito naturale di sedimenti
sabbiosi recentissimi, che creano anche pericoli per le navi in avvicinamento al porto. La
spiaggia a No d del po to se o da a ea pe l app o igio a e to di i e ti; vedi: foto num.
45) dista, invece, circa un chilometro dal una grotta denominata S. Angelo, ma non sono noti
in bibliografia dati che riguardano le sue origini o frequentazioni. Le anfore integre e i
materiali ripescati a mare (ceppi di ancore soprattutto) sembrano provenire da fondali più
p ofo di. Tutta ia, pe il fatto he l i se atu a atu ale del porto di Cetraro è stata da sempre
utilizzata pe l app odo delle i a azio i, i spe ial odo el pe iodo edie ale e ode o,
e che il sito di S. Barbara, oggetto di una campagna di saggi archeologici, ha restituito una
struttura di età ellenistica interpretata quale magazzino per lo stoccaggio di risorse agricole,
o esso p op io o l a ia po tuale sottosta te edi MOLLO , pp. -121) si ritiene di
considerare un rischio archeologico medio pe l i te e to di aspo tazio e dei sedi e ti.
BIBLIOGRAFIA
AVERSA G. - MOLLO F., Il Museo dei Bretti e del Mare, Reggio Calabria 2010 Collocazione:
Biblioteca Museo dei Bretti e del Mare.
FELICI E., Archeologia subacquea. Metodi, tecniche e strumenti, Roma 2002. Collocazione:
Biblioteca di Area Umanistica, Università degli Studi della Calabria.
LA TORRE G.F., Blanda, Lavinium, Cerillae, Clampetia, Tempsa. Lucania et Bruttium 1. Serie
IGM 1:50000 , Forma Italiae 38, Firenze 1999. Collocazione: Biblioteca di Area Umanistica,
Università degli Studi della Calabria.
MOLLO F., Ai confini della Brettia. Insediamenti e materiali nel territorio tra Belvedere
Marittimo e Fuscaldo nel quadro del popolamento italico della fascia costiera tirrenica della
provincia di Cosenza, Soveria Mannelli 2003. Collocazione: Biblioteca di Area Umanistica,
Università degli Studi della Calabria.
SCHMIEDT G., A tichi po ti d’Italia, Firenze 1975 Collocazione: Biblioteca di Area Umanistica,
Università degli Studi della Calabria.
SIMONCINI G., Sopra i porti di mare, II, Il Regno di Napoli, Firenze 1993
PRINCIPE I. (a cura di), Carte geografiche di Calabria nella Raccolta Zerbi, 1989 Collocazione:
Biblioteca Nazionale di Cosenza.
TALIANO GRASSO, La viabilità romana tra Blanda Iulia Vibo Valentia (Lucania et Brutti), Aitna,
1, 1994, pp.51-68.
VOLPE G. (a cura), Archeologia subacquea. Co e ope a l’a cheologo, sto ie dalle ac ue, 8. ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia. Certosa di Pontignano (Siena) 9-15
dicembre 1996, Quaderni del Dipartimento di archeologia e storia delle arti, Sezione
archeologica, Università di Siena, 44, Firenze 1998. Collocazione: Biblioteca di Area
Umanistica, Università degli Studi della Calabria.
SCHEDE DI UNITA’ TOPOGRAFICA SUBACQUEA
UT 1
COMUNE
Fuscaldo
LOCALITA’
Marina
IGM F. 229 III SO DATA RICOGNIZIONE
30/10/2016
PROFONDITA’ min. - 0.50,
max. - m 4.80
LOCALIZZAZIONE Fondale prospiciente la località Marina di Fuscaldo, raggiungibile
dall us ita della statale i di ezio e dell Hotel Alde a a .
MORFOLOGIA DEL FONDALE Il fondale si presenta in leggero e impercettibile declivio verso
ovest, dove la profondità è maggiore man mano che ci si allontana dalla linea di costa.
Procedendo verso Est in direzione della linea di costa la profondità diminuisce a – m 0.50 e
sono presenti ciottoli.
VISIBILITA’ Alta/Ottima
DESCRIZIONE Fondale sabbioso che si estende da Sud a Nord nel tratto di mare prospiciente
la osta do e e à ealizzato l i te e to pe la essa i ope a dei pe elli t atto ricadente nel comune di Fuscaldo). Procedendo verso Est in direzione della linea di costa la
profondità diminuisce a – m 0.50 e sono presenti ciottoli in prossimità della linea di battigia.
MATERIALI nessuno
DATAZIONE
TAVOLE: Tavola 1a Carta della visibilità FOTO num. 3-4, 10, 13, 15, 16, 17, 19, 21
OPERATORI SUBACQUEI: C. Caruso, P. Caruso, A. Crescini, P. Palladino
UT 2
COMUNE
Fuscaldo
LOCALITA’
Marina
IGM F. 229 III SO DATA RICOGNIZIONE
30/10/2016
PROFONDITA’ min. - 0.50,
max. - m 2.50
LOCALIZZAZIONE Fondale prospiciente la località Marina di Fuscaldo, raggiungibile
dall us ita della statale i di ezio e della s uola IP“IA.
MORFOLOGIA DEL FONDALE Il fondale si presenta in leggero e impercettibile declivio verso
ovest, dove la profondità è maggiore man mano che ci si allontana dalla linea di costa.
Procedendo verso Est in direzione della linea di costa, si intravedono lungo il fondale i massi
divelti dalla mareggiata e pertinenti ai pennelli preesistenti.
VISIBILITA’ scarsa
DESCRIZIONE Fondale sabbioso occupato dai massi della barriera preesistente.
MATERIALI nessuno
DATAZIONE
TAVOLE: Tavola 1a Carta della visibilità FOTO num. 6-8
OPERATORI SUBACQUEI: C. Caruso, P. Caruso, A. Crescini, P. Palladino
UT 3
COMUNE
Guardia Piemontese
LOCALITA’
Marina
IGM F. 229 III NO DATA RICOGNIZIONE
30/10/2016
PROFONDITA’ min. - 1.50,
max. – m 6.
LOCALIZZAZIONE Fondale prospiciente la località Marina di Guardia Piemontese, a sud dello
“ oglio della ‘egi a, p ospi ie te l Hotel Me idia
MORFOLOGIA DEL FONDALE Il fondale si presenta in leggero e impercettibile declivio verso
ovest, dove la profondità è maggiore man mano che ci si allontana dalla linea di costa.
Procedendo verso Est in direzione della linea di costa la profondità diminuisce a – m 0.50 e
sono presenti ciottoli.
VISIBILITA’ Ottima
DESCRIZIONE Fondale sabbioso che si estende da Sud a Nord nel tratto di mare prospiciente
la osta do e e à ealizzato l i te e to pe la essa i ope a dei pe elli tratto
ricadente nel comune di Guardia Piemontese). Procedendo verso Est in direzione della linea
di costa la profondità diminuisce a – m 0.50 e sono presenti ciottoli in prossimità della linea
di battigia.
MATERIALI nessuno
DATAZIONE
TAVOLE: Tavola 1b Carta della visibilità FOTO num. 24, 26, 31, 32
OPERATORI SUBACQUEI: C. Caruso, P. Caruso, A. Crescini, P. Palladino
UT 4
COMUNE
Guardia Piemontese
LOCALITA’
Marina
IGM F. 229 III NO DATA RICOGNIZIONE
30/10/2016
PROFONDITA’ - m 2.
LOCALIZZAZIONE Fondale prospiciente la località Marina di Guardia Piemontese, a sud dello
Scoglio della Regina, in corrispondenza delle barriere preesistenti.
MORFOLOGIA DEL FONDALE Il fondale si presenta in leggero e impercettibile declivio verso
ovest, dove la profondità è maggiore man mano che ci si allontana dalla linea di costa.
Procedendo verso Est in direzione della linea di costa la profondità diminuisce a – m 0.50.
VISIBILITA’ scarsa
DESCRIZIONE Fondale sabbioso che, alla profondità di – m 2, è occupato interamente dai
massi della barriera preesistente.
MATERIALI nessuno
DATAZIONE
TAVOLE: Tavola 1b Carta della visibilità FOTO num. 27, 30
OPERATORI SUBACQUEI: C. Caruso, P. Caruso, A. Crescini, P. Palladino
UT 5
COMUNE
Acquappesa – Cetraro
LOCALITA’
Marine
IGM F. 229 III NO DATA RICOGNIZIONE
22/10/2016
PROFONDITA’ min. - m 0.50,
max. – m 8
LOCALIZZAZIONE Fondale prospiciente le località Marine di Acquappesa e Cetraro, tra loro
contigue, a sud del Porto di Cetraro.
MORFOLOGIA DEL FONDALE Il fondale si presenta in leggero e impercettibile declivio verso
ovest, dove la profondità è maggiore man mano che ci si allontana dalla linea di costa (fino
alla profondità massima, a 50 metri dalla costa, di – m 8.. Procedendo verso Est in direzione
della linea di costa la profondità diminuisce a – m 0.50.
VISIBILITA’ ottima
DESCRIZIONE Fondale sabbioso
MATERIALI nessuno
DATAZIONE
TAVOLE: Tavola 1c Carta della visibilità FOTO num. 35, 37, 38-42
OPERATORI SUBACQUEI: C. Caruso, P. Caruso, A. Crescini, P. Palladino
UT 6
COMUNE
Cetraro
LOCALITA’
Marina
IGM F. 229 III NO DATA RICOGNIZIONE
22/10/2016
PROFONDITA’ – m 3.50
LOCALIZZAZIONE Fondale prospiciente la Marina di Cetraro, a sud del Porto di Cetraro.
MORFOLOGIA DEL FONDALE Il fondale si presenta in leggero e impercettibile declivio verso
ovest, dove la profondità è maggiore man mano che ci si allontana dalla linea di costa.
VISIBILITA’ scarsa
DESCRIZIONE Fondale sabbioso occupato dai massi divelti delle barriere preesistenti.
MATERIALI nessuno
DATAZIONE
TAVOLE: Tavola 1c Carta della visibilità FOTO
OPERATORI SUBACQUEI: C. Caruso, P. Caruso, A. Crescini, P. Palladino
ALLEGATO FOTOGRAFICO
FUSCALDO
GUARDIA PIEMONTESE
ACQUAPPESA
CETRARO
Ricognizione archeologica subacquea
Dott.ssa Paola Caruso
ALLEGATO FOTOGRAFICO FUSCALDO (CS)
Foto num. 1 - Fuscaldo; estremità sud dell’area soggetta a indagini di archeologia subacquea.
Foto num. 2 - Veduta dal largo della barriera preesistente da cui si svilupperà il pennello 1
(area di intervento Fuscaldo sud).
Foto num. 3 - Fondale ciottoloso in corrispondenza del pennello 1 sud.
Foto num. 4 - Increspature da onda sul fondale ghiaioso-sabbioso in corrispondenza del pennello 1 sud.
Foto num. 5 - Panoramica del futuro pennello 2.
Foto num. 6 - Fondale con blocchi della barriera preesistente, in corrispondenza del futuro pennello 2.
Foto num. 7 - Fondale con blocchi della barriera preesistente in corrispondenza del futuro pennello 2.
Foto num. 8 - Fondale con blocchi della barriera preesistente,
in corrispondenza del futuro pennello 2.
Foto num. 9 - Panoramica del futuro pennello 3.
Foto num. 10 - Fondale sabbioso in corrispondenza del futuro pennello 3.
Foto num. 11 - Veduta distale del futuro pennello 4.
Foto num. 12 - Veduta distale panoramica del futuro pennello 4.
Foto num. 13 - Fondale sabbioso con ripples da onda, in corrispondenza del futuro pennello 4.
Foto num. 14 - Veduta distale del futuro pennello 5.
Foto num. 15 - Fondale sabbioso con ciottoli sparsi, in corrispondenza del futuro pennello 5.
Foto num. 16 - Fondale sabbioso con ciottoli sparsi e blocchi della barriera preesistente, in corrispondenza del futuro
pennello 5.
Foto num. 17 - Fondale sabbioso con blocchi, in corrispondenza del futuro pennello 6.
Foto num. 18 - Veduta distale del futuro pennello 7.
Foto num. 19 - Fondale sabbioso con ripples da onda, in corrispondenza del futuro pennello 7.
Foto num. 20 - Veduta distale del futuro pennello 8.
ALLEGATO FOTOGRAFICO GUARDIA PIEMONTESE (CS)
Foto num. 22 - Guardia Piemontese; estremità sud dell’area soggetta a indagini di archeologia subacquea. Pennello 1.
Foto num. 23 - Veduta prossimale del tratto di costa da cui si svilupperà il pennello 1
(area di intervento Guardia Piemontese sud).
Foto num. 24 - Fondale sabbioso con ripples da onda e blocchi isolati, in corrispondenza del futuro pennello 1.
Foto num. 25 - Veduta distale del futuro pennello-barriera 2.
Foto num. 26 - Fondale sabbioso con blocchi della barriera preesistente, in corrispondenza del futuro pennello 2.
Foto num. 27 - Fondale sabbioso con blocchi della barriera preesistente, in corrispondenza del futuro pennello 2.
Foto num. 28 - Veduta distale del futuro pennello 3.
Foto num. 29 - Veduta distale panoramica del futuro pennello 3.
Foto num. 30 - Fondale sabbioso con blocchi della barriera preesistente, in corrispondenza del futuro pennello 3.
Foto num. 31 - Fondale sabbioso con ripples da onda e un blocco isolato, in corrispondenza del futuro pennello 3.
Foto num. 32 - Fondale sabbioso con ripples da onda, in corrispondenza del futuro pennello 3.
ALLEGATO FOTOGRAFICO ACQUAPPESA (CS)
Foto num. 33 - Acquappesa. Area soggetta a indagini di archeologia subacquea.
Panoramica tratto di costa futuro pennello 1.
Foto num. 34 - Veduta distale del futuro pennello 1.
Foto num. 36 - Veduta prossimale panoramica del tratto di costa in corrispondenza del futuro pennello-barriera 2.
Foto num. 37 - Fondale sabbioso con ripples da onda, in corrispondenza del futuro pennello 2.
ALLEGATO FOTOGRAFICO CETRARO (CS)
Foto num. 38 - Cetraro. Fondale sabbioso con ripples da onda, in corrispondenza del futuro pennello-barriera 1 (settore
meridionale).
Foto num. 39 - Fondale sabbioso con ripples da onda, in corrispondenza del futuro pennello-barriera 1
(area di intervento Cetraro sud).
Foto num. 40 - Fondale sabbioso con ripples da onda, in corrispondenza del futuro pennello-barriera 1.
Foto num. 41 - Fondale sabbioso con ripples da onda, in corrispondenza del futuro pennello 2.
Foto num. 42 - Cetraro. Fondale sabbioso con ripples da onda, in corrispondenza del futuro pennello 3.
(area di intervento Cetraro nord)
Foto num. 43 - Imboccatura porto di Cetraro.