Verbale San Raffaele

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Ministero della Salute Direzione Generale della Ricerca e Innovazione in sanità Relazione Commissione di Valutazione sulla sussistenza dei requisiti di cui all’art. 13 - comma 3 del D.lgs.288/2003 s.m.i. per la conferma del carattere scientifico dell’IRCCS Ospedale San Raffaele S.r.l. di Milano

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Ministero della Salute Direzione Generale della Ricerca e Innovazione in sanità

Relazione

Commissione di Valutazione

sulla sussistenza dei requisiti di cui all’art. 13 - comma 3 del D.lgs.288/2003 s.m.i.

per la conferma del carattere scientifico dell’IRCCS Ospedale San Raffaele S.r.l. di

Milano

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In data 20 ottobre 2016, alle ore 10,00 la commissione ministeriale, nominata con D.D. 20 settem-bre 2016, ha visitato l’IRCCS Ospedale San Raffaele S.r.l. (d’ora in poi denominato “Istituto”), can-didato alla conferma quale IRCCS, nella disciplina di “medicina molecolare”, presso le sedi di Mila-no, in via Olgettina 60 (sede legale) e via Stamira d’Ancona 20 (palazzina B e San Raffaele Turro).

La commissione ministeriale di valutazione era costituita da:

- Prof. Ruggero De Maria

- Prof. Gianfranco Gensini

- Prof. Karl Albert Kob

Partecipano ai lavori della Commissione i seguenti rappresentanti istituzionali:

- Dott. Giovanni Leonardi Direttore della Direzione generale della ricerca e dell’innovazione in sanità del Ministero della Salute, Dott.ssa Maria Novella Luciani Direttore Ufficio II della mede-sima Direzione e dott.ssa Maria Luisa D’Agostino- funzionario giuridico

- Dott. Adriano Papale dell’INAIL (ex Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del La-voro)

In rappresentanza della Regione Lombardia, il Dr. Enrico Rizzo

Per l’Istituto erano, altresì, presenti:

- l’Amministratore delegato Dott. Nicola Bedin, il direttore operativo area ricerca, Dott.ssa Anna Flavia d’Amelio Einaudi, il direttore sanitario della sede di Via Olgettina Dott. Roberto Mazzuc-coni, il direttore sanitario della sede di Turro, Dott. Salvatore Mazzitelli, il direttore scientifico Prof. Gianvito Martino.

Durante la visita sono intervenuti, inoltre, i direttori di divisioni e centri di ricerca, come di seguito riportato.

Alle ore 10.00 l’Amministratore delegato, Dott. Nicola Bedin, porge un saluto di benvenuto ai pre-senti e procede ad una breve introduzione sull’organizzazione e sull’attività di ricerca ed assisten-ziale dell’IRCCS Ospedale San Raffaele s.r.l.. Successivamente, passa la parola al direttore sanitario di via Olgettina, Dott. Roberts Mazzucconi, al direttore sanitario della sede di Turro, Dott. Salvato-re Mazzitelli ed infine al direttore scientifico Prof. Gianvito Martino. La site-visit si è, quindi, sviluppata secondo le seguenti fasi:

1) Esame e discussione preliminare dei documenti

2) Ispezione ai laboratori ed alle strutture assistenziali dell’Istituto

3) Incontro di sintesi riservato ai Commissari e conclusioni

1. Esame e discussione preliminare dei documenti

Al riguardo, la commissione prende visione a campione della relazione e degli allegati predisposti ai sensi del D.M. 14 marzo 2013 dall’Istituto, e che sono agli atti della Direzione generale della ri-cerca e dell’innovazione in sanità del Ministero della salute.

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Quanto di seguito riportato, si evince dalla suddetta documentazione e dalle relazioni presentate in data odierna dal direttore sanitario della sede di Via Olgettina Dott. Mazzucconi e dal direttore sanitario della sede di Turro, Dott. Salvatore Mazzitelli e dal Direttore Scientifico del San Raffaele, Prof. Gianvito Martino.

1.A Organizzazione generale

- L’Ospedale San Raffaele gode della personalità giuridica di diritto privato e, delle varie sedi in cui insiste, chiede la conferma del carattere scientifico delle sedi di Milano, via Olgettina 60 (sede legale) e della sede Turro di via Stamira d’Ancona, 20.

- La struttura direzionale dell’Istituto prevede un Consiglio di Amministrazione, un Presidente con rappresentanza legale, il Prof. Gabriele Pelissero, un Amministratore delegato, il Dott. Ni-cola Bedin, che ha responsabilità e poteri di ordinaria amministrazione e gestione. Nell’organigramma della struttura sono presenti, altresì, un Direttore Scientifico, un Direttore Operativo Area ricerca cui è affidata la gestione e il coordinamento operativo e gestionale del-le attività di ricerca, un coordinatore della ricerca clinica e un Direttore Operativo per il presi-dio di San Raffaele Turro.

- Per quanto riguarda la struttura organizzativo - gestionale dell’Istituto, si precisa che l’area sa-nitaria è articolata in unità operative specialistiche raggruppate in aree cliniche, mentre l’area ricerca è organizzata in cinque Divisioni di ricerca e in tre aree di ricerca e sviluppo tecnologico, definite Centri di ricerca. Il modello di integrazione tra le Divisione/Centri di Ricerca e le aree cliniche è quello “a matrice”, per cui una Divisione di Ricerca ha un’attività trasversale ad uno o più aree e il Centro di ricerca a causa della sua valenza tecnologica ha un’attività trasversale a tutte le divisioni di ricerca e le aree cliniche. Anche le attività cliniche sono strettamente con-nesse con le attività di ricerca scientifica che si svolgono nelle Divisioni o Centri di ricerca.

L’Istituto conta di 1232 posti letto accreditati riferibili alla disciplina di riconoscimento, di cui 983 presso la sede di via Olgettina 60 e 249 presso la sede di Turro. Il numero totale dei posti letto di entrambe le sedi prese in considerazione, compresi i solventi, è pari a 1355.

- Il personale dell’Istituto risulta costituito da 4.252 unità, considerando complessivamente quel-le impegnate in ospedale, nei laboratori di ricerca e negli uffici amministrativi; di cui 460 sono dedicati all’attività di ricerca.

L’elenco nominativo del personale dipendente, non dipendente e convenzionato, con indica-zione della qualifica, della U.O. di aggregazione e del tipo di rapporto di lavoro (tempo pieno o tempo definito) è presente nella documentazione.

- Per quanto riguarda la tematicità dell’Istituto, tutte le Unità Operative ed i Laboratori descritti nella relazione, ed anche la relativa produzione scientifica, sono coerenti alla disciplina richie-sta “medicina molecolare”, per la quale l’Istituto è stato confermato con D.M.22 ottobre 2014.

- Per quanto riguarda gli accreditamenti regionali, la commissione osserva che a seguito del con-ferimento del ramo d’azienda delle attività sanitarie e di ricerca scientifica dalla Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor all’ Ospedale San Raffaele srl, sono stati in data 11.5.2012 contestualmente trasferiti tutti gli accreditamenti e le autorizzazioni originariamen-te in capo alla Fondazione con deliberazione ASL di Milano 697 del 11.05.2012 e presa d’atto DG Sanità Regione Lombardia H1.2012.0015138. La Regione Lombardia dal 1999 ha rilasciato l’accreditamento all’allora Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor per la Struttura Sanitaria di via Olgettina 60, e per la Casa di Cura privata “Ville Turro”, successivamente ride-

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nominata Casa di Cura San Raffaele Turro, iscritte entrambe nel “Registro regionale delle Strut-ture Accreditate”, rispettivamente con delibera n° VI/47093 del 17.12.99 e n°. VI/47511 del 29.12.99.

- La commissione rileva, inoltre, che il Sistema qualità aziendale è certificato con certificazione UNI EN ISO 9001:2008. Tra le altre certificazioni emergono l’accreditamento JACIE del Pro-gramma Trapianto Cellule Staminali (Certificato n° 447 del 11.08.2014), l’accreditamento EFI (European Federation for Immunogenetics) del Laboratorio di Immunogenetica (certificato n. 07-IT-010.990), l’accreditamento GITMO 2015 del Programma di trapianto di Midollo Osseo e Cellule Staminali del San Raffaele – Programma di Trapianto CIC 813 di Milano, l’accreditamento UNICEF di Fase 1 – Ospedale Amico dei Bambino, l’accreditamento Profes-sionale FCSA (Federazione Centri per la diagnosi della trombosi e la Sorveglianza delle terapie Antitrombotiche) del Centro Trombosi cod. 26.

1.B Dati macroeconomici

Relativamente ai risultati economici di seguito si riporta lo schema del conto economico degli anni 2014 e 2015, che chiudono rispettivamente il primo in perdita e il secondo in attivo come eviden-zia l’unita tabella:

Per quanto riguarda, poi, il bilancio sezionale della ricerca degli anni 2014-2015 si riportano i se-guenti risultati: Contributi per la ricerca scientifica

CONTO ECONOMICO Anno 2014 Anno 2015

Contributi c/esercizio da Ministero Salute 22.514.328,54 23.659.694,27

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CONTO ECONOMICO Anno 2014 Anno 2015

Per ricerca 20.647.854,78 21.074.510,08

5 per mille 1.866.473,76 2.585.184,19

Contributi c/esercizio da Regione 12.355.500,64 12.256.392,65

Per ricerca 12.355.500,64 12.256.392,65

Contributi c/esercizio da altri enti pubblici 1.101.552,90 1.545.055,36

Per ricerca (Asl/Ao/IRCCS/Policlinici) 9.000,00 -

Altri 1.092.552,90 1.545.055,36

Contributi c/esercizio da privati 10.987.300,97 13.816.470,98

No profit per ricerca 3.399.180,48 3.848.081,13

Profit per ricerca 4.794.816,18 4.997.589,86

Altri 2.793.304,31 4.970.799,99

Contributi c/esercizio da estero 7.981.285,35 14.852.578,20

Per ricerca 6.957.306,46 12.684.330,06

Altri 1.023.978,89 2.168.248,14

TOTALE CONTRIBUTI RICERCA (A) 54.939.968,40 66.130.191,46

Costi della ricerca

Acquisti di beni e servizi 11.003.844,73 14.755.184,64

Materiale di consumo per attrezzature scientifiche 4.853.592,57 6.118.100,89

Manutenzioni per attrezzature scientifiche 630.855,65 678.018,36

Altro per ricerca 2.903.983,67 5.175.984,28

Altro sanitari 2.262.884,54 2.642.609,61

Altro non sanitari 352.528,30 140.471,50

Personale sanitario 855.864,93 848.874,02

Di ruolo dell'ente 855.864,93 848.874,02

Personale amministrativo 3.399.720,31 3.851.460,37

Personale amministrativo dipendente 3.073.697,13 3.776.712,14

Di ruolo di altro ente 275.197,80 -

Personale interinale 27.523,39 66.478,96

Consulenze amministrative 23.301,99 8.269,27

Personale tecnico - professionale 19.795.973,64 22.743.513,21

Personale tecnico dipendente 3.106.939,11 3.341.336,68

Personale ricercatori dipendente 8.367.823,56 8.665.882,51

co.co.co. 5.862.032,26 7.573.198,56

Borse di studio 1.142.065,13 1.159.834,10

Consulenze 1.317.113,58 2.003.261,36

Godimento di beni di terzi 547.543,05 448.579,25

Attrezzature sanitarie e scientifiche 499.626,83 417.730,60

Noleggi/leasing apparecchiature informatiche 26.977,75 13.431,76

Noleggi autovetture 20.938,47 17.416,89

Ammortamenti dei beni immateriali 359.014,94 353.835,19

Ammto software 215.442,65 218.650,21

Ammto brevetti 108.102,29 103.535,98

Ammto consulenze pluriennali 35.470,00 31.649,00

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Ammortamenti beni materiali 3.663.415,18 3.634.406,87

Attrezzature scientifiche 2.940.688,07 2.915.511,70

Altro 722.727,11 718.895,17

Oneri diversi di gestione 1.865.453,59 2.588.680,24

Consulenze legali 92.060,76 94.925,44

Spese di rappresentanza / viaggi 758.336,74 835.568,08

Formazione 16.608,42 20.216,93

Assicurazioni 95.434,10 131.972,24

Abbonamenti 453.266,77 536.862,69

Spese Pubblicità 147.359,84 941.138,92

Spese varie 62.386,96 27.995,94

Contributi liberali per cofinanziamento nr 8 contratti di ricerca 240.000,00 -

Accantonamenti 1.862.807,55 2.926.899,41

Acc.to impegni futuri su contratti e donazioni 1.862.807,55 2.926.899,41

TOTALE COSTI DIRETTI RICERCA (B) 43.353.637,92 52.151.433,20

COSTI INDIRETTI DI GESTIONE 14.325.437,55 11.910.078,15

Affitti/Leasing immobiliari 3.592.598,46 975.577,45

Utenze (acqua, gas, luce, telefono) 1.835.883,47 1.659.410,89

Appalti (ristorazione personale dipendente e non, pulizia, smal-timento rifiuti, manutenzione aree verdi)

1.330.955,97 1.398.322,83

Manutenzione e contratti assistenza fabbricati e impianti 906.554,13 896.966,71

IVA su costi indiretti di gestione 1.419.250,68 805.578,03

Ammortamento fabbricati e impianti 1.259.493,47 1.533.645,65

Ammto ristrutturazione beni di terzi 248.215,84 265.095,71

Ammto bonifica centrale di cogenerazione attribuita per mq 391.863,20 419.560,03

Costi indiretti di gestione attribuiti da altre aree 3.340.622,33 3.955.920,85

Costi totali (diretti + indiretti) per la ricerca 57.679.075,47 64.061.511,35

Contributi e costi ricerca Anno 2014

Anno 2015

Totale contributi ricerca 54.939.968,40 66.130.191,46

Costi diretti ricerca 43.353.637,92 52.151.433,20

Costi indiretti ricerca 14.325.437,55 11.910.078,15

Totale costi ricerca 57.679.075,47 64.061.511,35

Risultato finale - € 2.739.107,07 + € 2.068.680,11

Riguardo al rapporto costi/ricavi dell’esercizio 2015 per la ricerca scientifica che prevede un avan-zo pari a € 2.068.680,11, la commissione chiede che le vengano forniti, sia verbalmente che per iscritto, i necessari chiarimenti. A tale riguardo, la direzione fa presente che nel corso dell’anno 2015, MolMed ha esercitato un di-ritto di opzione per l’acquisto di un progetto (e relativo brevetto a contitolarità tra Ospedale San Raffaele e Fondazione Centro San Raffaele) nell’ambito della terapia genica del cancro, verso il pa-gamento, a titolo di corrispettivo, dell’importo di euro 3.200.055,00 + IVA. Tali somme sono state ripartite riconoscendo euro 1.038.876 agli inventori (così come previsto dalla policy IP di OSR), eu-ro 626.742 a Fondazione Centro San Raffaele ed euro 1.534.437 all’Ospedale San Raffaele. Trat-tandosi di proventi da royalties, i principi contabili non consentono di riportare il “provento” in anni successivi ma la quota deve essere interamente spesata a conto economico.

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Secondo la direzione, i risultati economici della ricerca scientifica non sono prevedibili per loro na-tura intrinseca e sono necessariamente ciclici, per cui vanno pertanto analizzati in un periodo temporale che non può essere delimitato ad un solo esercizio ma devono essere valutati su un ar-co temporale più ampio. Di seguito viene riportato, dalla direzione dell’Istituto, l’andamento dei proventi derivanti da con-tratti di ricerca e royalties con evidenza, in particolare nell’esercizio 2015, della progressione non lineare.

31/12/2013 31/12/2014 31/12/2015

Proventi contratti di ricerca e royalties

€ 7.808.700,00 € 7.285.100,00 € 11.503.500,00

1.C L’attività assistenziale

L’attività assistenziale è stata illustrata risp. dal direttore sanitario della sede di Via Olgettina Dott. Mazzucconi e dal direttore sanitario della sede di Turro, Dott. Salvatore Mazzitelli. Viene sottolineato che l’Ospedale San Raffaele è un policlinico accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, dotato di oltre cinquanta discipline specialistiche cliniche. La struttura multidisciplina-re, tecnologicamente all’avanguardia, e l’interazione continua tra attività clinica, ricerca scientifica e didattica e permettono di rendere l’IRCCS in questione un punto di riferimento, sia a livello na-zionale che internazionale, per lo studio e la cura di molte patologie complesse e per lo sviluppo di tecniche innovative. Il punto essenziale dell’attività dell’Istituto San Raffaele è dato dall’approccio interdisciplinare e traslazionale, infatti, solo attraverso la sinergia tra medico e ricercatore si pos-sono individuare quei meccanismi molecolari alla base di qualunque malattia che possono poi di-ventare un reale bersaglio terapeutico. Il San Raffaele è un centro di emergenza ad alta specialità, dotato di specifico personale dedicato al pronto soccorso ed è polo didattico assistenziale dell’Università Vita-Salute San Raffaele. La sede Turro, che rappresenta il 10% di produzione del San Raffaele, consta di 8 Unità Operative rispetto alle 48 UO della sede di Via Olgettina. Numero posti letto in regime ordinari e diurno

Degenza Ordinaria

Day Hospital

TOTALE

Totali posti letto accreditati SSR 1192 40 1232

Sede via Olgettina 943 40 983

Sede Turro 249 0 249

L’attività di ricovero in regime ordinario negli anni 2014 e 2015 è stabile e si attesta su circa 35.000 casi per la sede centrale e su circa 4.000 per la sede di Turro; si riduce invece l’attività di ricovero a ciclo diurno (DH) a beneficio di quella ambulatoriale complessa e normale, come si evince dalla se-guente tabella:

2014 2015

Ricoveri ordinari via Olgettina 35.461 35.085

Ricoveri ordinari Turro 4.936 4.429

Ricoveri DH/DS via Olgettina 5.273 4.923

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Prestazioni ambulatoriali via Olgettina

1.251.506 1.268.195

Prestazioni ambulatoriali Turro 116.003 121.155

In considerazione dell’eccellenza clinica e della tipologia di casistica trattata, l’Ospedale San Raf-faele ha un alto grado di attrazione di pazienti provenienti da altre Regioni. Al riguardo si riportano le seguenti tabelle:

Della sede centrale di via Olgettina è il Dipartimento cardiologico con la maggiore capacità attrat-tiva, seguita poi dal Dipartimento Testa-Collo e da quello di Chirurgia Generale.

Su richiesta, la direzione del San Raffaele fa pervenire alla commissione le seguenti precisazioni ri-guardo al case mix degli anni 2014 e 2015 alla Sede di Turro:

Anno 2013 2014 2015

Peso medio 0,83 0,81 0,81

Peso medio regionale 1,19 1,20 1,21

Peso medio nazionale 1,15 1,16 n.d.

Indice di case-mix vs peso RL 0,70 0,68 0,67

In merito agli indici di case-mix della sede di Turro, la direzione precisa che la medesima ha alcune specialità caratterizzate da basso impatto per cui, considerando il valore regionale che comprende tutte le specialità, la valutazione del case-mix ne viene penalizzata. Viene evidenziato, altresì, che per la Sede di Turro l'aspetto assistenziale di eccellenza riguarda, più che l'indice di case-mix, la tipologia della specializzazione e la realizzazione di percorsi assisten-ziali particolari, come ad esempio l'accordo con ASL/ASST per la vaccinazione, l'assistenza di 4.000 soggetti HIV-positivi, l'ambulatorio di Medicina tropicale, dei Viaggi e delle Migrazioni, il tratta-

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mento e la riabilitazione dei pazienti schizofrenici per il reinserimento lavorativo in base a un ac-cordo con Regione Lombardia. Della sede di Turro, il Dipartimento di urologia presenta la maggiore capacità attrattiva, dovuta anche dalla presenza di due robot chirurgici Da Vinci, seguito poi dal Dipartimento di Neuroscienze cliniche che vanta competenze psichiatriche e neurologiche di riferimento per la diagnosi e cura delle demenze, disturbi alimentari e del sonno. Con riferimento, inoltre, alla misurazione della complessità della casistica trattata dal San Raffaele e al peso medio del DRG per l’anno 2014 si rileva che l’indice di Case Mix relativo alla sede di via Olgettina è pari a 1,34 e quello relativo alla sede di Turro è pari a 0,68; mentre il peso medio è pari a 1,16. Il San Raffaele è Centro di riferimento regionale per le seguenti patologie:

- diabete infantile - malattie onco-ematologiche (rete ematologica lombarda REL) - malattia di Alzheimer, demenze non Alzheimer e altri disturbi cognitivi (UVA) - 135 malattie rare.

Relativamente ai percorsi assistenziali attivati nel biennio e al momento operativi si allega la se-guente tabella:

Relativamente al numero dei trials clinici con il relativo numero di pazienti, di seguito si allega la tabella relativa:

TRIALS CLINICI SPONSOR se PROFIT (altrimenti

indicare NO PROFIT) DAL/AL

N° Pazienti in Trials Negli ultimi 2 ANNI

CCM 2012 No profit 2014/ongoing 600

REL-LMC (Leucemia Mieloide Cronica)

No profit 2013/ongoing 12

REL-ITP (Piastrinope- No profit 2012/ongoing 0

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nia)

REL-MDS No profit 2011/ongoing 16

REL PhilosoPhi34 No profit 2013/ongoing 7

REL Eventi Febbrili No profit 2013/ongoing 51

PCO-REL No profit 26/10/2011 -18/12/2015

0

REL-LLC No profit 08/06/2012 Planned 0

REL-Extramidollari No profit 2013/ongoing 17

REL AML over 75 No profit 2014/ongoing 0

Progetto del nuovo polo chirurgico e delle urgenze La commissione chiede alcuni chiarimenti, sia verbali che forniti per iscritto, in merito al “progetto del nuovo polo chirurgico e delle urgenze“, menzionato in occasione della presentazione dell‘istituto. A tale riguardo, viene specificato che all’interno della struttura, sul territorio ricadente nel comune di Milano, vi è la presenza di un’area che, in seguito ad un cambio di destinazione, è attualmente dismessa. Stante la centralità di tale area nell’assetto morfologico dell’Ospedale San Raffaele, che la caratterizza come una risorsa fondamentale per i prossimi sviluppi futuri della struttura, è nata la volontà di valorizzarla realizzandovi il “Nuovo Polo Chirurgico e delle Urgenze”. Il futuro edificio, dalla nuova identificazione architettonica, ne farà un luogo primario, dotato di un dichiarato valore simbolico in funzione dei servizi e delle strutture strategiche che conterrà ed accrescerà gli stan-dard qualitativi dei servizi offerti attualmente dall’Ospedale. Verranno trasferite strutture nevralgiche come il Pronto Soccorso, il Blocco Operatorio e le Terapie Intensive potendo così garantire ambienti più funzionali e connessioni più efficienti tra le unità operative senza aumentare il numero di utenti e di posti letto autorizzati dell’intero complesso. L’edificio, di complessivi 36.000 metri quadri, sarà composto di due grandi elementi complemen-tari tra loro tanto sul piano architettonico quanto funzionale: la piastra tecnica e la torre. La piastra tecnica ospiterà le più importanti funzioni ospedaliere del nuovo edificio ad alta intensi-tà di cura (pronto soccorso, blocco chirurgico, terapie intensive e sterilizzazione) e si svilupperà in due piani interrati, di forma rettangolare. All’interno della torre troveranno posto i reparti di degenza chirurgica e si svilupperà in sei piani fuori terra per i quali si è ipotizzata una tipologia strutturale “a corte”. Tale iniziativa viene particolarmente apprezzata dalla commissione, che auspica la realizzazione del progetto in tempi ristretti, ai fini di un ulteriore incremento dell’eccellenza clinica e della ricer-ca scientifica dell’Istituto, della qualità e sicurezza dell’assistenza, dell’umanizzazione delle struttu-re, del confort dei pazienti e dei loro visitatori, creando per gli operatori addetti all’assistenza e al-la ricerca clinica condizioni di lavoro ottimali. Attività formativa Per quanto riguarda l’attività formativa, negli anni 2014 - 2015 l’Istituto ha realizzato rispettiva-mente 117 e 131 eventi accreditati ECM. Parallelamente ha organizzato anche eventi residenziali e percorsi di formazione a distanze non accreditati, perché rivolti a categorie professionali non a de-bito formativo o di durata inferiore a quanto previsto dalla normativa vigente, riguardanti l’area dell’emergenza urgenza e quella della salute e sicurezza sul lavoro.

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1.D L’attività di ricerca

Il Direttore Scientifico, Prof. Gianvito Martino, presenta l’organizzazione dell’area di ricerca dell’Istituto San Raffaele, premettendo che la stessa si articola in 5 Divisioni di ricerca, in 3 aree di ricerca e sviluppo tecnologico definite Centri di ricerca, in Istituti di ricerca monotematici, in aree di ricerca tematiche e in facility di ricerca scientifica che supportano le varie attività. Nel suo intervento il Prof. Martino sottolinea che l’organizzazione divisionale della ricerca è basata sulla necessità di aggregazione di macro-aree scientifiche finalizzata alla creazione di massa critica, complementarietà e sinergia al fine di favorire lo sviluppo e l’ottimizzazione delle risorse umane; nonché sulla necessità di definire un sistema di governo delle strutture di ricerca sempre più arti-colate e complesse, per mantenere e migliorare la qualità della produzione scientifica. Il modello di integrazione tra le Divisioni/Centri di Ricerca e i Dipartimenti Clinici è quello “a matri-ce”, per cui una Divisione di Ricerca ha un’attività trasversale ad uno o più Dipartimenti Clinici e il Centro di ricerca a causa della sua valenza tecnologica ha un’attività trasversale a tutte le divisioni di ricerca e dipartimenti clinici. La struttura multidisciplinare, tecnologicamente all’avanguardia e l’interazione continua tra ricerca clinica e ricerca di base, nonché tra ricerca e attività clinica consentono all’Ospedale San Raffaele di identificare nuove e più efficaci strategie di diagnosi e terapia delle malattie oggetto di studio. Il Direttore Scientifico pone l’accento sul fatto che nell’ambito della disciplina di riconoscimento di “medicina molecolare”, l’Istituto persegue in ciascuna Divisione di ricerca i seguenti obiettivi:

integrare le caratteristiche morfologiche del tessuto nervoso con quelle funzionali e bio-chimiche sia in condizioni sane che patologiche partendo dal livello molecolare per arrivare al livello clinico (nella divisione di Neuroscienze);

investigare sviluppo e funzione del sistema immunitario in condizioni fisiologiche e patolo-giche per identificare le basi molecolari e definire nuove strategie terapeutiche per cancro, autoimmunità, trapianti cellulari e infezioni virali e batteriche (nella divisione di Immunolo-gia, Trapianti e Malattie infettive);

chiarire i meccanismi patogenetici che sono alla base delle malattie neoplastiche mediante lo studio delle interazioni tra le mutazioni genetiche ed il microambiente tumorale al fine di sviluppare nuove strategie diagnostiche, prognostiche e terapeutiche (nella divisione di Oncologia strumentale);

studiare la biologia delle cellule staminali per sviluppare nuove strategie di terapia cellulare e genica perseguendo l’applicazione al trattamento di malattie immuno-ematologiche, me-taboliche, neurodegenerative, muscolari e neoplastiche (nella divisione di Medicina rigene-rativa, Cellule staminali e Terapia genica);

acquisire nuove conoscenze sui meccanismi genetici e biologici fondamentali che sono alla base delle malattie per poi poterli utilizzare per implementare sia tecnologie in ambito dia-gnostico e prognostico sia nuovi approcci terapeutici (nella divisione di Genetica e Biologia Cellulare).

Relativamente alle ricadute della ricerca sul Servizio Sanitario Nazionale, il prof. Martino mette in evidenza che l’Istituto ha prodotto test diagnostici relativi all’autoimmunità, alla genetica e alla medicina nucleare. In particolare, con l’imaging, utilizzando per la PET in vivo i radioisotopi studia-ti, si consente di passare dalla diagnosi alla prognosi. La commissione invita la direzione strategica a voler riassumere in maniera concreta le proprie vi-sioni e, in particolare, i principali obiettivi che l’Istituto intende perseguire nei prossimi anni. A tale riguardo, la commissione chiede di farle pervenire una sintetica relazione scritta. La direzione dell’Istituto ribadisce che l’obiettivo principale dell’IRCCS Ospedale San Raffaele è quello di perseguire sempre di più la cosiddetta medicina molecolare, altrimenti detta medicina di

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precisione o medicina personalizzata, considerando che l’utilizzo di ciò garantirà in un prossimo fu-turo una decisa implementazione dei percorsi diagnostico/prognostici e lo sviluppo di nuove tera-pie sempre più efficaci e più facilmente somministrabili ai pazienti. Viene aggiunto che l’Istituto dovrà essere in grado di offrire ai propri pazienti non solo i farmaci detti convenzionali, ma soprat-tutto, quando necessario ed indispensabile, terapie avanzate di tipo sperimentale. Il percorso da fare per continuare a perseguire tale obiettivo, prevede ulteriori investimenti in spa-zi e persone così come in percorsi traslazionali intesi sia come bench-to-bedside sia come bedside-to-bench. Per raggiungere lo scopo precipuo dell’attività del San Raffaele, la direzione dell’Istituto intende, soprattutto per l’attività di ricerca, di intervenire sia sugli aspetti organizzativi sia su quegli più di pertinenza della ricerca scientifica (clinica e traslazionale), attraverso una serie di provvedimenti di seguito esposti, ai fini del potenziamento della ricerca competitiva. I provvedimenti che l’Istituto intende adottare per il raggiungimento degli obiettivi aziendali, tra-smessi per iscritto alla commissione, sono:

1. migliorare la sinergia tra le varie Unità Operative Semplici e Complesse che sono dislocate nei vari campus di cui si compone la nostra Istituzione (OSR e San Raffaele Turro) così da armonizzare i percorsi ed implementare le casistiche disponibili;

2. integrare all’interno delle Divisioni e dei Centri di Ricerca anche quelle aree cliniche che non sono ancora particolarmente sviluppate per quanto riguarda la ricerca traslazionale, ivi comprese quelle aree di ricerca clinica che potrebbero beneficiare appieno degli sviluppi tecnologici nell’ambito dei medical devices;

3. implementare ulteriormente le piattaforme di medicina traslazionale mettendo a disposi-zione del campus tecnologie avanzate e sovrapponibili tra modellistica sperimentale pre-clinica e ricerca clinica (e.g. tomoterapia per piccoli animali);

4. creare un database che contenga dataset condivisibili all’interno del nostro centro di ge-nomica e bioinfomatica per disegnare algoritmi di approccio al paziente in grado di facilita-re il percorso diagnostico;

5. tradurre in test diagnostici quanto sviluppato in ambito di ricerca, sia per quanto riguarda i test genetici che laboratoristici;

6. implementare le banche biologiche già in essere nell’Istituto in modo tale da sviluppare uno strumento unico che utilizzi regole comuni di bancaggio e che sia in grado di registrare i dati clinici e anagrafici dei ‘donatori’ in modo ‘user friendly’ e accessibile da chiunque (fatte salve le restrizioni legate alla privacy dei pazienti);

7. rafforzare la gestione attuale degli studi clinici attraverso la creazione di un clinical trial center che si avvalga di expertise specifiche (data manager, infermieri di ricerca, etc.) e me-todologie comuni per l’analisi e l’archiviazione dei dati;

8. integrare la direzione scientifica con la figura del ‘coordinatore della ricerca clinica’ il cui compito precipuo è quello di armonizzatore le esigenze cliniche per poterle poi compatibi-lizzare con quelle della ricerca;

9. ampliare ulteriormente lo sviluppo del nostro servizio interno di mutagenesi condizionale per mettere a disposizione del ricercatore modelli animali di patologie umane sempre più rilevanti;

10. implementare gli spazi dedicati alla ricerca sia ammodernando l’esistente laddove necessa-rio sia allestendo nuovi ambienti;

11. continuare a favorire il reclutamento di giovani ricercatori che si sono dimostrati competi-tivi (ad esempio vincitori di GR o StG-ERC) in ambiti di ricerca sinergici con quelli già pre-senti in Istituto;

12. reperire risorse economiche aggiuntive da destinarsi a progetti scientifici intramurali per giovani ricercatori: tali programmi avranno la finalità di permettere ai giovani ricercatori di

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generare dati preliminari che consentano loro di applicare, con possibilità reali di successo, alle agenzie di finanziamento nazionali ed internazionali;

13. reperire risorse economiche per aumentare le posizioni di dottato di ricerca disponibili in Istituto e rafforzare il programma - già operativo in istituto - di reclutamento di postdoc che abbiano maturato un’esperienza di ricerca all’estero.”

Relativamente alla produzione scientifica nell’ambito della disciplina di riconoscimento, si riporta la seguente tabella:

INDICI RICERCA CORRENTE 2013 (RC 2014) 2014 (RC 2015) 2015 (RC 2016)

IFN 4181,10 4.353,70 4.754,50

Numero pubblicazioni 869 893 984

Numero ricercatori 631 501 528

IF/ricercatore 9,39 11,89 13,77

IF/ricercatore con pubblicaz. 11,96 12,38 14,51

€/IF 3.662,48 3.307,30 2.737,75

Finanziamenti non ministeriali enti pubblici/fondazioni

3.438.691,68 7.838.001,97 8.544.003,19

Finanziamenti enti privati 15.836.585,16 15.244.995,37 25.397.924,32

Numero trial clinici 781 893 848

Numero pazienti 11664 12.876 13.452

Brevetti e royalties 8.960,69 2.021.024,10 3.501.443,16

Richiesta di finanziamento RC 29.981.427,54 40.541.200,00 50.094.000,00

Linee di ricerca dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, confermate nel programma triennale 2014-2016

Linea 1: approcci molecolari e funzionali allo studio delle patologie neurologiche e psichia-triche

Linea 2: terapie cellulari e molecolari per la medicina rigenerativa

Linea 3: studio e modulazione della risposta immunitaria innata e adattativa

Linea 4: approcci cellulari e molecolari allo studio dei tumori solidi e del sangue

Linea 5: approcci molecolari e cellulari allo studio e cura delle malattie metaboliche e car-diovascolari

Linea 6: meccanismi genetici, molecolari e cellulari di malattia e invecchiamento

Linea 7: genomica proteomica e strutturistica per lo studio dei meccanismi molecolari di malattia, della risposta ai farmaci e della diagnostica innovativa

Linea 8: imaging molecolare e cellulare per lo studio delle malattie oncologiche, cardiova-scolari e della infiammazione.

Relativamente all’attività brevettuale, il direttore scientifico, Prof. Martino, ha fatto presente che nel mondo sono attivi 285 brevetti del San Raffaele, suddivisi in 45 famiglie di brevetto, di cui 219 licenziati e 66 disponibili per essere dati in licenza.

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Nel biennio 2014-2015 il totale dei brevetti depositati è pari a 58, suddivisi in 23 famiglie di brevet-to, che sono stati valorizzati in un incasso totale pari a circa 5 milioni di euro. Vengono altresì pre-sentati, tra i risultati dell’attività TTO, 4 alleanze strategiche che dimostrano specifica attività di co-sviluppo, quali l’alleanza con GSK per la terapia geniche delle malattie rare, con MERCK SERONO per la terapia delle malattie neurodegenerative, con BIOGEN IDEC per la terapia genica della emo-filia, con TX-CELL CAR Tregs nella nefrite lupica.

Il San Raffaele vanta, inoltre, uno Stabulario che consta di 2 impianti di circa 3.000 metri quadrati, dotati di quattro stanze GLP, primo centro di saggio GLP (good laboratory practices) in Italia, per studi preclinici di terapie avanzate in ambito accademico e di circa 200 modelli animali di malattie umane.

Per quanto riguarda le biobanche , di seguito si riportano le 7 presenti presso il San Raffaele, tutte non riconosciute presso il SSR, con l’indicazione dei campioni movimentati:

Denominazione Biobanca Tipologia del materiale conservato

Numero campioni conservati

Numero pazienti

Biobanca Neoplasie ematologiche derivati da sangue midol-lare e sangue periferico

6.500 vials presenti in storage

1.285

Banca biologica dell’Istituto di neu-rologia sperimentale

materiale biologico 7.000 5432

Malattie del motoneurone- SLA sangue periferico, siero, DNA, fibroblasti, PBMC

1.000 500 circa

BIOGASTRO sangue, siero, plasma, fe-ci, saliva, liquido cistico

10.000 circa 3.000

NETBANK siero, plasma, cellule mo-nonucleate da sangue pe-riferico

156 26

URBBAN (biobanca urologica) Tessuto congelato e vita-le, cellule ematiche, siero, plasma, urine

Oltre 22.000 2.087

Autoimmun-mol Leucociti circolanti, siero plasma

4.409 vials 255

Riguardo alla distribuzione/parcellizzazione delle singole biobanche in varie unità operative e aree dell’Istituto, valutata come criticità da superare da parte della commissione, vengono chiesti chia-rimenti, sia verbalmente che per iscritto, in particolare se la direzione non intenda centralizzare ta-le attività, ai fini della razionalizzazione della gestione e, nello stesso tempo, delle promozione del-la qualità, efficienza ed economicità di tale settore per il quale è prevedibile una forte espansione.

A tale riguardo la direzione fornisce chiarimenti molto dettagliati e conferma che la rilevante atti-vità di ricerca clinica e traslazionale dell’IRCCS Ospedale San Raffaele ha comportato una progres-siva realizzazione di raccolte di materiale biologico in vari ambiti di ricerca, tutte previamente au-torizzate dal Comitato Etico Istituzionale nell’ambito di specifici studi.

Tuttavia, la crescente necessità di analizzare in modo prospettico e retrospettivo campioni biologi-ci in studi sperimentali anche trasversali ha reso opportuno dare il via ad un percorso di armoniz-zazione delle attività di raccolta dei campioni attraverso lo sviluppo di un progetto specifico di bio-banca centralizzata istituzionale (“Biobanca-OSR”). Tale progetto contempla il coinvolgimento di

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tutto l’Istituto in piena ottemperanza alla linea-guida regionali (DGR IX/4234 del 25/10/2012 e DDG 10507 del 20/11/2012). La realizzazione della Biobanca-OSR sarà necessariamente un pro-cesso graduale e avverrà nell’arco dei prossimi 5 anni e prevede che la raccolta di campioni biolo-gici secondo criteri specifici per ogni tipologia di paziente/patologia e.g. tipologia dei campioni di interesse. La direzione descrive, inoltre, dettagliatamente i singoli processi che riguardano il pro-cessamento standardizzato e centralizzato dei campioni biologici raccolti, lo stoccaggio centralizza-to dei campioni in "criocontenitori" di azoto liquido dedicati, dotati di sistema di riempimento au-tomatico e controllati , l’inserimento dei dati relativi ai campioni in un database unico, l’utilizzo di procedure standard per l’accesso ai campioni attraverso MTF (material transfer form), la tipologia di materiale richiesto, la stima del numero di campioni che verranno ritirati, la data di termine del-lo studio, il referente clinico del progetto.

La direzione fa presente che allo stato attuale sono già stati allestiti gli spazi criogenici centralizza-ti e tutte le raccolte di materiale elencate nel modulario vi sono state trasferite fisicamente. I rela-tivi campioni sono stati catalogati e inseriti nel database comune. E’ stato attivato il servizio di processamento centralizzato dei campioni biologici e diverse unità operative stanno già racco-gliendo materiale biologico secondo criteri prefissati appoggiandosi al servizio centralizzato per il processamento e il trasferimento al punto di stoccaggio dei campioni e per l’inserimento dei dati nel database comune. Brevetti Riguardo ai quesiti posti in merito ai brevetti, la direzione precisa che nel prospetto E9 (Numero dei brevetti registrati e relative quote di introiti economici) del modulario sono riportati gli incassi derivanti dalla vendita di brevetti e licenze effettuati da OSR. Tali incassi (circa 5 milioni di euro) sono in parte di OSR e in parte da riconoscere agli inventori e ad altri enti contitolari. Segnala, inol-tre, che nello schema “Attività di Ricerca” del modulario i proventi da royalty sono stati imputati alla voce “contributi privati italiani”.

2. Ispezione ai laboratori ed alle strutture assistenziali dell’Istituto

La commissione procede, quindi, alla visita delle seguenti divisioni di ricerca, centri di ricerca e uni-tà operative cliniche presenti nella sede di Via Olgettina 60. In tali strutture, i responsabili e i loro più stretti collaboratori hanno presentato in sintesi le principali attività finalizzate al supporto delle eccellenze clinico-assistenziali nonché alla ricerca corrente e/o finalizzata, a valenza sia nazionale che transfrontaliera, con particolare riferimento alla produzione di procedure diagnostiche e/o te-rapeutiche innovative nonché di eventuali brevetti:

Divisione di genetica e Biologia cellulare

La Commissione è accolta dal direttore della divisione di genetica e Biologia cellulare, Dott.ssa Alessandra Boletta e dal vicedirettore , Dott.ssa Clara Camaschella. Fanno presente che la struttu-ra ha una superficie di circa 2.374 mq, esclusivamente dedicata alle linee di ricerca 6 e 7. La ricerca di base qui effettuata, si precisa, è in grado di fornire all’attività clinica nuovi modelli molecolari, cellulari e animali per la messa a punto di protocolli innovativi di diagnosi.

Le ricadute conoscitive e applicative dell’attività di ricerca della divisione in questione si hanno nel-lo studio di diverse malattie sia genetiche che acquisite, come malattie renali, neuromuscolari, del-le ossa, disordini del ferro, malattie infiammatorie e disordini della riproduzione. Tra i vari progetti ci si sofferma su quelli relativi al ferro - svolti anche in collaborazione con il TIGET (istituto San Raf-faele Telethon per la terapia genica) - alla regolazione del ferro e al rapporto tra il medesimo e il

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cancro. Ci si sofferma sull’unità di ricerca per il rene policistico e viene evidenziato il brevetto d’uso realizzato con il contributo ministeriale.

La commissione nel rilevare favorevolmente la presenza all’interno della divisione in questione degli appositi dispositivi per il lavaggio degli occhi, ritiene necessario tuttavia evidenziare che an-che per la crescita del settore occorre migliorare l’indice di affollamento della divisione, atteso che le strutture attualmente disponibili necessitano di maggior spazio. A tale riguardo, la direzione strategica dell’Istituto fa presente che per far fronte a tale problema, dovuto alla espansione delle attività laboratoristiche degli ultimi anni e che ha comportato la dotazione di nuove apparecchia-ture complesse, è già stato predisposto un programma di ristrutturazione, ampliamento e moder-nizzazione dei laboratori che sarà realizzato con gradualità, compatibilmente con la disponibilità di risorse.

Divisione di Immunologia, Trapianti e Malattie infettive

La Commissione prosegue alla visita della divisione di Immunologia, Trapianti e Malattie infettive diretta dal Dott. Dellabona, il quale puntualizza che la ricerca qui svolta studia la funzione del si-stema immunitario per rivelare i meccanismi che su scala molecolare ne impediscono il relativo corretto funzionamento, dando origine alle malattie di tipo immunologico. L’obiettivo finale di questi studi è la messa a punto di terapie originali e innovative.

La divisione in questione occupa una superficie di circa 4.154 mq, è esclusivamente dedicata alle linee di ricerca 3 e 5 e comprende l’Istituto per la Ricerca sul Diabete.

I ricercatori della divisione sono aggregati in specifici progetti multidisciplinari che affrontano pro-blematiche irrisolte come l’identificazione dei biomarcatori predittivi e prognostici dell’infezione da HIV, in modo da ottimizzarne le terapie, la definizione di strategie immunologiche più efficaci per la cura dei tumori del sangue e solidi e la lotta alla fibrosi nelle malattie autoimmuni sistemi-che con la definizione di terapie innovative specifiche.

Viene presentato alla commissione, da parte di un giovane ricercatore, il Dott. Matteo Iannacone, il progetto “Imaging dinamico delle risposte immunitarie“. Attraverso un sistema particolarmente innovativo basato sulla microscopia intravitale, questo progetto ha permesso di studiare i mecca-nismi di risposta ai virus, fornendo informazioni importanti sulla attività di controllo dei patogeni epatotropi da parte dei linfociti CD8.

Divisione di Medicina rigenerativa, cellule staminali e Terapia Genica

La commissione procede alla vista della Divisione di Medicina rigenerativa, Cellule staminali e Te-rapia Genica del Prof. Ciceri che occupa circa 2.335 mq. Tale struttura è esclusivamente dedicata alla linea di ricerca 2 e comprende l’Istituto San Raffaele Telethon per la terapia genica (SR TIGET) .

L’attività di ricerca di tale divisione è volta ad indagare la biologia e le applicazioni delle cellule staminali, con l’obiettivo di sviluppare nuove terapie geniche per malattie immuno-ematologiche, metaboliche, neurodegenerative, muscolari e neoplastiche. Si parte da ricerche in vitro, passando per studi in modelli animali e giungendo infine alla sperimentazione clinica nell’uomo.

Viene presentato alla commissione, da parte del responsabile di un progetto di ricerca finalizzata del Ministero della salute del 2011, il Dott. Luca Vago, il progetto “Meccanismi di immuno-evasione e recidiva post trapianto nella leucemia”. A seguito di una pubblicazione pionieristica del 2009, nella quale è stato scoperto nella perdita dell’aplotipo dell’HLA mismatched il meccanismo più frequente di resistenza all’effetto terapeutico definito “graft vs leukemia” in ambito di trapian-

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to allogenico, il gruppo sta cercando di identificare nuovi meccanismi e le strategie più opportune per eliminare i cloni leucemici resistenti al trattamento.

Divisione di Oncologia Sperimentale

La commissione viene poi accompagnata a visitare la Divisione di Oncologia Sperimentale del prof. Angelo Corti, che occupa circa 3.196 mq e che è esclusivamente dedicata alla linea di ricerca 4 e comprende l’Istituto di ricerca urologica (URI).

La divisione si occupa dello studio di vari aspetti biologici e genetici delle cellule tumorali, del mi-croambiente in cui queste cellule prosperano, dei geni mutati responsabili della trasformazione delle cellule sane in cellule tumorali, dei meccanismi con cui i tumori sviluppano i propri vasi san-guigni e con cui evadono la risposta immunitaria dell’organismo, programmata per aggredirli, al fi-ne di creare i presupposti per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche.

Viene presentato alla commissione dal Prof. Alberto Briganti il progetto di ricerca “Net impact: un modello di ricerca traslazionale sul carcinoma della prostata”. Infatti, il Prof. Briganti si dedica allo studio di complesse problematiche in ambito urologico, ivi compresa l’individuazione delle catego-rie a rischio per l’insorgenza di processi neoplastici prostatici, a cui finalizzare gli screening secon-do criteri di appropriatezza.

Divisione di Neuroscienze

La commissione viene poi accompagnata a visitare la Divisione di Neuroscienze diretta dal Prof. Martino, che occupa circa 2.942 mq e che è esclusivamente dedicata alla linea di ricerca 1 e com-prende l’Istituto di Neurologia Sperimentale (INSPE).

I ricercatori di tale divisione operano in un contesto multidisciplinare dove sono presenti persone di diversa formazione e con diverse competenze, tra cui medici, biologi, biotecnologi, ingegneri, psicologi e fisioterapisti. I risultati raggiunti nel campo della ricerca di base toccano tematiche co-me i meccanismi biologici responsabili dello sviluppo del cervello e della sua capacità rigenerativa, l’utilizzo di biomateriali per la riparazione del sistema nervoso, l’uso di cellule staminali per il trat-tamento di malattie neurodegenerative e muscolari e lo sviluppo di modelli in laboratorio di ma-lattie neurologiche e psichiatriche. Anche la ricerca clinica ha prodotto risultati notevoli, come quelli ottenuti nell’ambito del neuroimaging, nell’ambito delle genetica delle malattie neurologi-che e psichiatriche, e nell’ambito della neurofisiologia e della neuropsicologia clinica.

Dopo una pausa pranzo la commissione procede con la visita dei seguenti Centri di ricerca:

Centro di Genomica traslazionale e bioinformatica

La commissione viene accolta dal Dott. Tonon, il quale riferisce che il centro è esclusivamente de-dicato alla linea di ricerca 7. Il centro nasce dalla necessità istituzionale di tradurre i rapidi progres-si nel campo della genomica, e delle altre tecnologie omiche (pool di molecole biologiche) più in generale, in una più completa comprensione dei meccanismi molecolari delle malattie, nonché nel miglioramento della diagnosi e cura dei pazienti dell’Ospedale San Raffaele. Il centro è caratteriz-zato da un gruppo di ricercatori bioinformatici molto competitivi e ben integrati con il gruppo che si occupa di genomica. L’importanza crescente di questo settore contribuirà in maniera determi-nante agli studi sulla medicina personalizzata. Inoltre grazie a questa struttura l’Istituto potrà af-frontare con solidità l’importanza crescente delle analisi dei big data nella medicina molecolare.

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La visita procede presso il cluster informatico che permette il calcolo parallelo per rispondere a tutte le esigenze dell’attività clinica e di ricerca dell’Istituto.

Centro di Imaging sperimentale

Questo centro viene presentato dal Prof. Tacchetti e dal Dott. Esposito. Tale struttura fornisce all’Istituto San Raffaele e a tutta la sua attività di ricerca di base e clinica gli strumenti e le elevate competenze multidisciplinari (infatti il gruppo di ricercatori di tale centro è composto non solo da medici, biologi e chimici specializzati, ma anche da fisici, ingegneri e informatici) per l’acquisizione e l’interpretazione di immagini biomediche, sia di scala nanoscopica o microscopica – per lo studio di singole molecole, cellule o tessuti – che di scala macroscopica – per l’osservazione di un intero organismo (come la TAC, la Risonanza Magnetica o la PET).

La visita procede poi presso una delle 5 facilities in cui è organizzato il centro: la facility di imaging pre-clinico che offre tecnologie precliniche di risonanza magnetica, ecografia, optical imaging, to-mografia computerizzata, tomografia ottica, il cui vantaggio principale è dato dalla completa non invasività e dalla possibilità di ottenere informazione in vivo e ripetutamente nel tempo.

Successivamente la commissione visita le seguenti unità operative cliniche:

U.O. Neuroradiologia

Il Prof. Filippi delinea come l’unità operativa si occupa della diagnosi e della terapia delle malattie del sistema nervoso utilizzando apparecchiature altamente specializzate, quali 3 risonanze magne-tiche ad alto campo e una risonanza magnetica a 3 Tesla. Attorno a tale magnete ad alto campo si sviluppa il centro di eccellenza di risonanza magnetica ad alto campo (CERMAC), il cui punto di for-za è rappresentato da personale con elevate competenze in neuroradiologia, neuroimaging fun-zionale, neurologia, neuroscienze cognitive, neurochirurgia e dall’integrazione di queste discipline con competenze fisiche ed ingegneristiche.

Ai pazienti in età pediatrica che devono sottoporsi alla risonanza magnetica è dedicato uno speci-fico percorso chiamato “corso di addestramento per piccoli astronauti”. Con tale progetto la riso-nanza è trasformata in una navicella spaziale che accompagna il bambino tra pianeti, stelle e ga-lassie.

Di seguito, da parte della Dott.ssa Federica Agosta viene presentato il progetto di ricerca “Network - based neuroimaging per lo studio in vivo della neurodegenerazione” con cui è stato progettato, in collaborazione con l’Università di Brescia e della California, un altro progetto innovativo: Il co-siddetto Neuro Track, volto a costruire mappe di degenerazione, a predire cosa possa degenerare, e a individuare modelli preclinici.

U.O. Anestesia e Rianimazione cardio-toraco-vascolare

Il Prof. Zangrillo accoglie la commissione e li accompagna nella visita dell’unità clinica da lui diret-ta, delineando la dotazione di 3 sale operatorie dotate di apparecchi di anestesia con sistema di ventilazione automatica e monitoraggio continuo cardiocircolatorio e respiratorio, di 14 letti di degenza per il monitoraggio continuo dei parametri vitali dei pazienti, di un’area di risveglio e pre-parazione del paziente. Le principali linee di ricerca riguardano tra l’altro, circuiti di circolazione extracorporea biocompatibili e miniaturizzati studiati con il tromboelastogramma e il PFA per ot-

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timizzare l’utilizzo di emocomponenti, assistenze meccaniche circolatorie per patologie cardiache e respiratorie, studi della troponina e partecipazione a trials multicentrici internazionali.

Riguardo alla mission clinico-assistenziale, il Prof. Zangrillo sottolinea che a nessun paziente biso-gnevole di cure intensive viene negato il ricovero.

U.O. Oncoematologia

Il Prof. Ciceri riferisce alla commissione che la struttura da lui diretta è accreditata secondo il si-stema di qualità ISO-9001 ed è impegnata in numerosi studi clinici inclusi studi di fase I e I/II in di-verse patologie tumorali nell’ambito di network nazionali e internazionali.

E’ centro di riferimento per la ricerca e la terapia della Leucemia Linfatica Cronica nell’ambito dello European LeuKemia Net, la rete di centri europei che si occupa dello studio e della cura delle leu-cemie, di ERIC (European Research Initiative on Chronic Lymphocytic Leukemia), dello Internatio-nal Workshop on Chronic Lymphocytic Leukemia e della Chronic Lymphocytic Leukemia Global Re-search Foundation.

I laboratori di ricerca si occupano dei meccanismi di crescita dei tumori linfoidi, del mieloma mul-tiplo e dei linfomi e al riguardo sono stati riconosciuti dalla Multiple Myeloma Research Founda-tion of America.

La commissione, infine, prima di continuare con la visita presso la sede di Turro, si riunisce in sedu-ta riservata al fine di riepilogare le prime osservazioni scaturenti dalla visita appena effettuata presso le divisioni di ricerca, centri di ricerca e unità operative cliniche, sopra citate, della sede di Via Olgettina.

Finito tale incontro, viene chiesto al Direttore scientifico, Prof. Gianvito Martino, e al direttore operativo area ricerca, Dott.ssa Anna Flavia d’Amelio Einaudi, di raggiungere la commissione. Ven-gono, così, richieste all’Istituto alcune precisazioni e integrazioni con particolare riferimento al ri-sultato del bilancio sezionale della ricerca, al programma di costruzione di un nuovo padiglione per sale operatorie, cui si è fatto riferimento durante la site-visit, sulle 7 biobanche esistenti presso l’Istituto con le relative specifiche in ordine ai criteri di sicurezza, alla presenza di una fenotipologia comune.

Successivamente la Commissione viene accompagnata presso la sede Turro del San Raffaele dove inizia la visita delle seguenti strutture:

Urologia

Il Dott. Gaboardi riferisce alla commissione che l’unità di urologia è considerata un punto di riferi-mento nazionale e internazionale, tra l’altro, per la chirurgia mininvasiva, laparoscopica e robotica, per il trattamento delle principali neoplasie urologiche, per le tecniche mininvasive endourologi-che per il trattamento della calcolosi urinaria e per l’approccio endoscopico con laser a Olmio per il trattamento dell’ipertrofia prostatica. I chirurghi che operano presso tale struttura vantano nume-rosi primati sia italiani che nel mondo, quali ad esempio il primo intervento di cistectomia radicale laparoscopica con ricostruzione di neovescica ileale, la prima asportazione laparoscopica del sur-rene e della prostata.

Neurologia

Il Frof. Ferini – Strambi fa presente alla commissione che il centro di medicina del sonno di Turro è uno dei centri di riferimento dell’Associazione italiana medicina del sonno (AIMS) ed è quello che ha la casistica più elevata in Italia. Il 40% dei pazienti arriva da altre regioni. Fra le diverse metodi-

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che utilizzate nella pratica clinica e nella ricerca, la principale di cui si serve il centro è la polison-nografia che consente il monitoraggio continuo e la registrazione di più parametri biologici duran-te il sonno. Il centro svolge stabilmente progetti di ricerca con l’Università di Standford (California), con l’Università di Montreal (Canada), con l’Università di Newcastle (Australia). I principali campi di indagine sono quelli dei disturbi respiratori, quali la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, e motori nel sonno, quali l’epilessia notturna e lo studio del sistema nervoso vegetativo, soprattut-to in relazione alle sue fluttuazioni nelle diverse fasi del sonno.

Psichiatria

Il Dott. Benedetti riferisce che il gruppo di lavoro dell’unità di psichiatria riunisce ricercatori che studiano l’interfaccia tra neuroscienze e disturbi del comportamento con l’obiettivo di aumentare le conoscenze scientifiche e lo sviluppo di opzioni efficaci per la diagnosi e la cura delle malattie re-lative al campo della psichiatria e delle neuroscienze cliniche. Accanto al tradizionale studio di marcatori somatici di malattia e al miglioramento delle tecniche terapeutiche disponibili, le princi-pali prospettive di innovazione che caratterizzano tale gruppo sono lo studio dei correlati cerebrali e dei determinanti genetici della psicopatologia, la neuroinfiammazione, la cronobiologia clinica e la genetica psichiatrica.

Radiologia diagnostica

Il dott. Balconi rappresenta alla commissione che l’unità di Radiologia diagnostica ha sviluppato nel corso degli anni particolari competenze nella diagnostica urologica, nella diagnostica delle pa-tologie infettive HIV correlate, nelle diagnostica delle patologie tiroidee e nello studio ecografico delle strutture muscolo-tendinee. I settori in cui l’impegno di ricerca è maggiore sono l’imaging urologico e l’ecografia muscolo-scheletrica.

3. Incontro di sintesi riservato ai Commissari e Conclusioni

L’esame della documentazione predisposta dall’amministrazione dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e sottoposta alla commissione, la presentazione dell’Istituto svolta durante la seduta plenaria e la successiva presentazione dei responsabili dell’attività di ricerca, i colloqui individuali durante la vi-sita (cui sono seguiti dei chiarimenti fatti pervenire alla commissione successivamente alla visita) e l’ispezione diretta delle strutture hanno permesso ai commissari di formarsi una opinione sulla ti-pologia delle attività sanitarie e di ricerca dell’Istituto, sull’entità degli spazi e sul personale dedica-to all’assistenza e alla ricerca, e sull’attività di ricerca nell’ambito delle diverse linee.

A prescindere dall’evoluzione e dagli sviluppi in ambito clinico-assistenziale e di ricerca scientifica conseguenti alla riorganizzazione dell’Istituto con una ridefinizione risp. della mission e della vision aziendale, la commissione apprezza i provvedimenti manageriali adottati per il concreto supera-mento di problematiche legate alla complessità dell’Istituto. A tale riguardo è stato insediato un direttore operativo dell’area ricerca, quale “braccio operativo” dell’Amministratore delegato, in grado di affrontare qualsiasi tematica che riguarda la gestione delle attività di ricerca. Inoltre, per un miglior coordinamento trasversale di tutte le strutture che svolgono attività di ricerca clinico-assistenziale, è stato individuato, in analogia al ruolo del direttore scientifico per i laboratori di ri-cerca, un coordinatore della ricerca clinica che ha il compito di armonizzare le esigenze cliniche con quelle della ricerca scientifica.

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La Commissione rileva che l’Istituto applica gli strumenti di governo clinico, al fine di un migliora-mento continuo dell’organizzazione, della qualità e della sicurezza dei servizi e delle prestazioni sanitarie. Infatti, è dedicata, all’interno dell’Istituto una rilevante attività di formazione, di audit clinici, di valutazione del rischio clinico e delle rispettive misure di prevenzione. A tale riguardo, la Commissione raccomanda di sviluppare e potenziare il coordinamento con le strutture territoriali.

La commissione evidenzia che in base ad una scelta strategica, le unità operative di degenza dell’Istituto San Raffaele non sono articolate in dipartimenti strutturali e funzionali, come previsto nelle strutture ospedaliere pubbliche dalla normativa vigente, bensì in aree di comune interesse clinico-assistenziale e scientifico.

Relativamente alla già buona capacità di attrazione di risorse per la ricerca, la commissione racco-manda all’Istituto di adottare provvedimenti per incrementare ulteriormente tale capacità in am-bito europeo, riferendosi in particolare al programma del sistema di finanziamento integrato della Commissione europea, Horizon 2020, ritenendo che da un punto di vista scientifico ed assistenzia-le il San Raffaele abbia un grosso potenziale a tale riguardo.

Riguardo all’attività clinica, la commissione apprezza l’elevato tasso di case-mix della casistica trat-tata in regime di degenza ordinaria e diurna della sede centrale dell’Istituto, l’ampia e complessa attività ambulatoriale e l’elevata presenza di pazienti provenienti da altre regioni.

Riguardo al basso case-mix della sede di Turro, la commissione prende atto che ciò è dovuto alla tipologia specialistica trattata (psichiatria, neuropsichiatria dell’età evolutiva).

Dalla documentazione ed, in particolare, dalle esposizioni dei ricercatori si evince che l’Istituto San Raffaele sta dedicando una particolare attenzione alle terapie avanzate, soprattutto nel campo della medicina molecolare ossia della medicina di precisione o medicina personalizzata. L’attività di ricerca in tale campo, la cui qualità è sovrapponibile a quella dei più prestigiosi centri di ricerca a livello internazionale, si pone il preciso obiettivo di implementare i risultati in percorsi diagnostico-prognostici a beneficio dei pazienti. La ricerca in tale ambito favorirà, inoltre, lo sviluppo di nuove terapie sempre più efficaci e facilmente somministrabili per i pazienti. Un importante obiettivo è anche quello di garantire ai pazienti, qualora necessario, le terapie avanzate di tipo sperimentale.

La commissione apprezza, inoltre, il progetto di ristrutturazione annunciato dalla direzione strate-gica che riguarda la costruzione di un “Nuovo Polo Chirurgico e delle Urgenze” dove verranno tra-sferite strutture fondamentali, quali il DEA, il blocco operatorio e le terapie intensive.

Riguardo alle carenze strutturali di alcuni laboratori, alla commissione viene assicurato che è già stato predisposto un programma di ristrutturazione e ampliamento per migliorare le condizioni la-vorative degli operatori e per promuovere l’attività di ricerca.

Per quanto riguarda le ricadute sul piano clinico – assistenziale, la Commissione valuta assai positivamente le modalità con cui le diverse linee di ricerca si inseriscono nel tessuto operativo dell’Istituto garantendo un tempestivo trasferimento dei risultati delle ricerche sul piano clinico-assistenziale.

Nell’apprezzare l’eccellenza dell’attività di ematologia, di oncologia e di cardiologia, si rileva che anche lo sviluppo del VAD e dell’assistenza ECLS, nell’ottica di gestire situazioni complesse di com-promissione della stabilità emodinamica, appare uno strumento coerente con la disciplina di rico-noscimento IRCCS “medicina molecolare” in quanto connesso con il mantenimento della funzione circolatoria e dello stato vitale e in ultima analisi con l’equilibrio metabolico e funzionale dei diver-si sistemi.

La commissione apprezza gli sviluppi della ricerca clinica di cui auspica una ulteriore crescita nei prossimi anni. A tale riguardo, ritiene valida la scelta di effettuare una ricerca competitiva, parten-do dalla ricerca di base per portarla al letto del paziente.

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La scelta di reclutare un ampio numero di giovani ricercatori molto motivati e preparati nella me-todologia della ricerca, viene altrettanto apprezzata dalla commissione. L’elevato livello delle faci-lity di ricerca e del centro per la sperimentazione animale sono requisiti essenziali per attrarre l’interesse dei medesimi e per evitare la fuga in altri centri all’estero.

La descrizione delle linee di ricerca e l’elenco dei lavori scientifici contenuti nella documentazione presentata, e i colloqui diretti con i responsabili dei laboratori di ricerca, hanno permesso alla Commissione di rilevare che le attività condotte nell’ambito delle Linee di Ricerca includono in maniera esclusiva programmi relativi al settore di riconoscimento. L’attività scientifica dell’Istituto appare quindi coerente con la tematica richiesta dall’Istituto e quella riconosciuta dal Ministero della Salute ed adeguata, per qualità e quantità al riconoscimento del carattere di Istituto di rico-vero e cura a carattere scientifico nella disciplina di “medicina molecolare”.

La commissione raccomanda, altresì, di dedicare una crescente attenzione alla ricerca clinica, in conformità a quanto previsto istituzionalmente per gli istituti di ricovero a carattere scientifico.

La Commissione auspica che delle 7 biobanche presenti nell’Istituto e dedicate a settori specifici si possa addivenire il più presto possibile alla gestione centralizzata in un’unica biobanca con l’identificazione di una fenotipologia comune e caratterizzata da un livello di sicurezza costante. A tale riguardo, la direzione ha assicurato di aver già avviato la centralizzare di tale attività.

Sulla base delle considerazioni suddette, la Commissione è dell’opinione che si possano ritenere soddisfatte le premesse di natura scientifica e organizzativa perché all’Ospedale San Raffaele s.r.l., per le sedi di Milano, via Olgettina 60 (sede legale) e via Stamira d’Ancona 20 (palazzina B e San Raffaele Turro), sia confermato il riconoscimento di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifi-co nell’ambito della disciplina di “medicina molecolare”.

F.to Prof. Ruggero De Maria __________________________Data 16-11-2016___________

F.to Prof. Gianfranco Gensini__________________________Data 14-11-2016_____________

F.to Prof. Karl Albert Kob ____________________________Data16-11-2016______________