Verbale del Consiglio di Istituto dell'Istituto Comprensivo Correggio 1 · 2018-02-06 ·...

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Verbale del Consiglio di Istituto dell'Istituto Comprensivo "Correggio 1" Il giorno 10 Novembre 2017, alle ore 18.00, presso i locali della Scuola Secondaria di 1^ grado "G. Marconi" di Correggio, si è riunito il Consiglio d'Istituto a seguito della convocazione prot. N° 5779/C17 del 23/10/2017, al fine di discutere il seguente ordine del giorno: 1. Variazioni di bilancio P.A. 2017 2. Approvazione Programma annuale 2018 3. Approvazione PTOF e Progetti a.s. 2017/2018 4. Curricolo “Cittadinanza e Costituzione” 5. Varie ed eventuali Presente Assente Componente Caselli Luciano D.S. Piccenna Vita D.S.G.A. Ferretti Stefania Docenti Giampietri Elena Losi Mariangela Vezzani Mirta Manzo Paola Pratissoli Vittorio Siciliano Lucia Tirelli Claudia Giuliani Giovanna ATA Gueli Carmela Marina Castagnetti Emanuela Genitori Codeluppi Renata Lasagni Cristina

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Verbale del Consiglio di Istituto dell'Istituto Comprensivo "Correggio 1"

Il giorno 10 Novembre 2017, alle ore 18.00, presso i locali della Scuola Secondaria di 1^ grado "G. Marconi" di Correggio, si è riunito il Consiglio d'Istituto a seguito della convocazione prot. N° 5779/C17 del 23/10/2017, al fine di discutere il seguente ordine del giorno:

1. Variazioni di bilancio P.A. 2017

2. Approvazione Programma annuale 2018

3. Approvazione PTOF e Progetti a.s. 2017/2018

4. Curricolo “Cittadinanza e Costituzione”

5. Varie ed eventuali

Presente Assente Componente

Caselli Luciano D.S.

Piccenna Vita D.S.G.A.

Ferretti Stefania

Docenti

Giampietri Elena

Losi Mariangela

Vezzani Mirta

Manzo Paola

Pratissoli Vittorio

Siciliano Lucia

Tirelli Claudia

Giuliani Giovanna

ATA

Gueli Carmela Marina

Castagnetti Emanuela

Genitori Codeluppi Renata

Lasagni Cristina

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Lugli Martina

Marani Sara

Pratissoli Stefano

Spinella Francesco

Zini Daniele

Verificata la presenza del numero legale di consiglieri, 17 su 19, si dà inizio alla riunione.

La seduta inizia alle ore 18.00.

I punti 3 e 4 all’o.d.g. vengono spostati ai punti 1 e 2.

1) Approvazione PTOF e Progetti a.s. 2017/2018

L’insegnante Nicoletta Guerra, funzione strumentale per l’autovalutazione e valutazione d’Istituto, illustra la parte del PTOF riguardante la valutazione, che quest’anno ha subito modifiche in virtù del D.M. n°62/2017. Le variazioni riguardano i due ordini di scuola:

• nella scuola secondaria di 1^grado, la prova INVALSI si svolgerà nel mese di aprile e non farà più media nella valutazione finale, ma il mancato svolgimento precluderà l’ammissione all’esame. L’INVALSI restituirà i livelli di competenze raggiunti da ciascun alunno nelle prove;

• nella classe 5^ della scuola primaria è prevista la prova INVALSI d’inglese, oltre a quelle d’italiano e matematica;

• al termine del 1^ ciclo d’istruzione, il voto finale sarà determinato dalla media tra il voto di ammissione ed i risultati ottenuti nelle 4 prove (italiano, matematica, inglese/2^lingua straniera, interrogazione orale);

• nella scuola secondaria di 1^ grado, l’ammissione alla classe successiva sarà possibile anche se in una o più discipline saranno presenti valutazioni inferiori a 6/10. Il Collegio Docenti, a breve, stabilirà il numero massimo di insufficienze con cui uno studente potrà essere ammesso. Tali criteri saranno resi pubblici;

• al termine della scuola primaria, alla scheda di valutazione sarà allegata la certificazione delle competenze, i cui livelli saranno valutati con lettere dalla A alla D (in allegato il modello per la certificazione delle competenze al termine della scuola primaria);

• al termine della scuola secondaria di 1^ grado è prevista la certificazione delle competenze e in italiano, matematica e inglese i livelli raggiunti saranno quelli restituiti da INVALSI (in allegato il modello di certificazione delle competenze al termine della scuola secondaria di 1^grado);

• in entrambi gli ordini di scuola, la valutazione del comportamento si riferirà allo sviluppo delle competenze di cittadinanza, sarà espresso con un giudizio (non più

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con un voto in decimi) che non vincolerà l’ammissione alla classe successiva o all’esame di licenza;

• per la scuola secondaria di 1^grado, lo Statuto degli studenti e delle studentesse stabilisce che le sospensioni disciplinari superiori ai 15 giorni siano stabilite dal Consiglio d’Istituto e comportano la non ammissione all’esame o alla classe successiva.

Il Consiglio d’Istituto approva all’unanimità il PTOF 2017/2018.

Si allega bozza PTOF 2017/2018

2) Curricolo di Cittadinanza e Costituzione

Il Preside Luciano Caselli illustra il documento, che fa riferimento alle Competenze di vita (O.M.S. 1993), alle Life skills (Competenze trasversali, MIUR 2007) e alle Competenze chiave per un apprendimento permanente. Tali competenze sono poi declinate in Traguardi Formativi per la scuola primaria (livello 3 atteso in uscita) e per la scuola secondaria di 1^grado (livello 4 atteso all’ingresso della 3^classe e livello 5 atteso in uscita). Un ulteriore passaggio sarà stabilire come valutare le competenze nel curricolo, avvalendosi di griglie su cui apporre le osservazioni mentre i ragazzi sono in azione. Il giudizio di comportamento sarà determinato dal livello di raggiungimento di questi traguardi.

La presidente Renata Codeluppi propone di mettere in evidenza questo documento nelle news del sito del nostro Istituto.

Al verbale si allega il documento di cui sopra.

Il Consiglio d’Istituto approva all’unanimità il curricolo “Cittadinanza e Costituzione”.

3) Variazioni di Bilancio 2017

La D.s.g.a. Vita Piccenna illustra il prospetto con elencate le variazioni di bilancio fino al 31/10/2017 (Documento in allegato).

Il Consiglio d’Istituto approva all’unanimità le Variazioni di Bilancio 2017.

4) Approvazione Programma Annuale 2018

Nel Programma Annuale il punto P10 Progetto ECDL (corrispondente ad un avanzo di 373,70 euro, in quanto mai realizzato) viene spostato sulla voce di spesa “Informatica Scuola Secondaria”.

Si allega il Programma Annuale 2017/2018.

Il Consiglio d’Istituto approva all’unanimità il Programma Annuale 2017/2018.

5) Varie ed eventuali

1. Il Preside Luciano Caselli porta all’attenzione dei consiglieri un’emergenza sociale da cui sono derivati i documenti ministeriali “Educare al rispetto”, per prevenire e contrastare la violenza di genere, e “Linee guida per il contrasto del cyberbullismo”. In entrambi i documenti viene interpellata la scuola e, come Istituto, dobbiamo

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interrogarci e confrontarci in merito alle strategie e alle iniziative da mettere in campo per prevenire e contrastare questi problemi.

La signora Martina Lugli fa riferimento all’incontro tenutosi lo scorso anno con l’Associazione “Non da sola” e propone che si inizi a lavorare sulla prevenzione a partire dalla scuola primaria.

L’insegnante Vittorio Pratissoli, partendo dalla sua esperienza di docente di educazione fisica, sottolinea quanto questa sia un’emergenza reale.

Il Preside Luciano Caselli propone una proposta pedagogica condivisa con gli studenti in un Consiglio d’Istituto “aperto” alla presenza di una rappresentanza di alunni/e rappresentanti delle classi 4^/5^ della scuola primaria e delle classi 1^,2^,3^ della scuola secondaria di 1^ grado. I rappresentanti degli alunni presenteranno le loro proposte, precedentemente discusse ed elaborate con i compagni di classe, per prevenire e/o contrastare la violenza di genere, il bullismo ed il cyberbullismo.

Il signor Francesco Spinella propone che siano svolte attività differenziate in base all’età degli alunni.

La presidente Renata Codeluppi propone che nella scuola primaria questo discorso sia portato avanti dagli insegnanti all’interno dei singoli plessi, mentre nella scuola secondaria di 1^ grado si attui la modalità del Consiglio d’Istituto “aperto” ad una rappresentanza di alunni.

In conclusione, nel prossimo Consiglio d’Istituto si andranno a delineare le azioni da svolgere e gli esperti da coinvolgere in questo progetto, dopo averne discusso all’interno delle Interclassi (scuole primarie) e dei Consigli di classe (scuola secondaria di 1^ grado).

2. La presidente Renata Codeluppi propone che i verbali del Consiglio d’Istituto siano pubblicati, per trasparenza, in un’area del nostro sito istituzionale.

3. Si approva la donazione, da parte di Conad, di due computer per il plesso “San Francesco” e un computer portatile e un amplificatore per la scuola “Rodari”-Cantona.

La seduta è tolta alle ore 19.45.

Allegati:

1. bozza PTOF 2017/2018

2. curricolo di Cittadinanza e Costituzione

3. modello per la certificazione delle competenze al termine della scuola primaria

4. modello per la certificazione delle competenze al termine della scuola secondaria di 1^ grado

5. variazioni di bilancio 2017

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6. programma annuale 2018

7. Linee Guida Nazionali. Educare al rispetto

8. Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo.

Il Segretario La Presidente

Claudia Tirelli Renata Codeluppi

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INDICE (i numeri delle pagine sono da modificare)

Premessa pag. 2

Scelte organizzative e gestionali pag. 3

Analisi del contesto e Rapporti scuola-territorio pag. 6

Presentazione dell’Istituto pag. 9

Finalità dell’Istituto pag. 15

Scelte educativo-didattiche pag. 15

Ambiente di apprendimento pag. 16

Continuità, Accoglienza, Orientamento pag. 17

Uscite didattiche e Viaggi d’istruzione pag. 17

Rapporti con le famiglie pag. 18

Organi Collegiali pag. 19

Inclusione alunni BES pag. 20

Alunni con DSA pag. 21

Integrazione alunni Diversamente Abili pag. 22

Accoglienza e integrazione alunni stranieri pag. 23

Prevenzione disagio pag. 23

Progetti di plesso pag. 24

Progetti d’Istituto pag. 31

Valutazione pag. 36

Obiettivi con riferimento al RAV pag. 41

Piano di Miglioramento pag. 44

Azioni coerenti con il Piano Nazionale Scuola Digitale pag. 52

Piano triennale formazione insegnanti pag. 61

Fabbisogno di personale pag. 64

Fabbisogno di spazi ed attrezzature pag. 68

Sicurezza nelle scuole pag. 70

Allegati (aprire il collegamento per la visualizzazione web):

1. Criteri d’iscrizione

2. Regolamento disciplinare della Scuola Secondaria di 1° grado

3. Patto Educativo di Corresponsabilità

4. Protocollo accoglienza alunni DSA

5. Piano Annuale per l’Inclusività 2017-2018

6. Protocollo accoglienza alunni stranieri

7. Protocollo valutazione alunni stranieri (scuola primaria)

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PREMESSA

- Il presente Piano triennale dell’offerta formativa, relativo all’Istituto Comprensivo “Correggio

1” di Correggio (RE), è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107,

recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino

delle disposizioni legislative vigenti”;

- il piano è stato elaborato da un gruppo di lavoro composto dalle FS e capogruppo, su incarico

del collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di

gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico con proprio atto di indirizzo prot.

5715/A02E del 16/11/2015;

- il piano ha ricevuto il parere favorevole del collegio dei docenti nella seduta del 13 Gennaio

2016;

- il piano è stato approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 6/12/2016;

- il piano è pubblicato nel portale unico dei dati della scuola e su quello dell'Istituzione:

www.iccorreggio1.gov.it.

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SCELTE ORGANIZZATIVE E GESTIONALI

ORGANIGRAMMA

DIRIGENTE

Dott. Luciano Caselli

COLLABORATORI DEL D.S.

Margherita Borghi Teresa Loguercio

(scuola primaria) (scuola secondaria di 1° grado)

FUNZIONI STRUMENTALI

Diversamente Abili

Elisabetta Bonaretti

Francesca Scaltriti

Maria Letizia Zito

D.S.A e B.E.S. Luciana Bizzarri

Intercultura Elena Giampietri

Luciana Pedrazzoli

Sicurezza Norma Cottafavi

Autovalutazione, Valutazione, Invalsi

Nicoletta Guerra

Innovazione Tecnologica e Animatore Digitale

Maria Nicoletta Cerrigone

REFERENTE SPORTELLO PSICOLOGICO

Simona Rabitti

REFERENTE ORIENTAMENTO SCUOLA SECONDARIA Sabrina Ghizzardi

RESPONSABILE DELLA SICUREZZA

Dott. Curzio Bonini

DIRETTORE SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI

Vita Piccenna

L'organizzazione prevede la costituzione dello Staff di Direzione che, oltre alle figure appartenenti

all'organigramma, comprende i coordinatori di plesso.

Nelle riunioni dello Staff di Direzione si condividono le decisioni strategiche relative alla gestione

dell'Istituzione scolastica.

Figure coinvolte nell'organizzazione, con esplicitazione delle funzioni assegnate:

FIGURA INCARICHI

COLLABORATORE DEL DIRIGENTE,

PER LA SCUOLA PRIMARIA (CON

SEMI-ESONERO DI 5 ORE)

- Coordinamento attività didattiche delle due scuole primarie dell'Istituto.

- Referente dell’Istituto per la scuola primaria, in riferimento alla partecipazione a bandi di progetto.

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- Rapporti con le famiglie degli studenti delle scuole primarie.

- Verbalizzazione del Collegio Docenti. - Coordinamento e gestione del Piano degli impegni

annuali d’Istituto e della scuola primaria. - Coordinamento d’Istituto dei Tutor per i neo-assunti. - Membro dello Staff di Direzione. - Raccolta e controllo delle programmazioni didattiche e

della documentazione finale. - Sostituto del Dirigente nelle seguenti attività d’Istituto:

gestione delle procedure di sciopero;

coordinamento rilevazioni statistiche alunni;

iscrizioni on-line, gestione spazio “Scuola in chiaro”;

rapporti con Enti del territorio (ISECS, Comune di Correggio).

- Sostituto del Dirigente, con delega alla firma per atti urgenti e indifferibili, in caso di assenza per ferie e/o malattia.

COLLABORATORE DEL DIRIGENTE,

PER LA SCUOLA SECONDARIA

(CON SEMI-ESONERO DI 6 ORE)

- Coordinamento attività didattiche della scuola secondaria di 1° grado dell'Istituto.

- Referente d’Istituto per la scuola secondaria di 1° grado, in riferimento alla partecipazione a bandi di progetto.

- Coordinamento e gestione del Piano degli Impegni annuali della scuola secondaria di 1° grado, compresi gli esami finali.

- Gestione dei rapporti con le famiglie degli studenti della scuola secondaria di 1° grado.

- Membro dello Staff di Direzione. - Responsabile della stesura e gestione dell'orario della

scuola secondaria di 1° grado. - Coordinamento operatività delle sostituzioni dei docenti

della scuola secondaria di 1° grado. - Sostituto, in secondo ordine, del Dirigente in caso di

assenza per ferie e/o malattia. COORDINATORI DI PLESSO - Coordinamento dei rapporti tra la scuola e le famiglie

degli allievi. - Coordinamento del plesso in relazione a:

sostituzione docenti;

servizi del tempo pieno;

proposte e gestione dei progetti. - Convocazione e conduzione dei Consigli di Interclasse. - Coordinamento con l’Ufficio Segreteria e

l’Amministrazione Comunale in merito a richiesta di materiali, arredi o spazi.

- Monitoraggio dei compiti specifici dei Collaboratori Scolastici, gestione dei rapporti con gli stessi, coordinamento con il DSGA circa eventuali necessità del plesso.

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- Relazione costante con la Dirigenza al fine di fornire una puntuale conoscenza della vita e delle problematiche del plesso.

- Partecipazione alle riunioni dello Staff di direzione.

COORDINATORI DI CLASSE

SCUOLA SECONDARIA DI 1°

GRADO

- Conduzione dei Consigli di Classe. - Monitoraggio delle presenze degli studenti. - Monitoraggio dell'andamento della classe. - Attivazione, in caso di infrazione, del Regolamento

Disciplinare. - Gestione delle uscite didattiche.

ADDETTI (DI PLESSO) ALLA

SICUREZZA

- Monitoraggio dei dispositivi di sicurezza, igienici e di pronto soccorso.

- Diffusione delle procedure di evacuazione. - Gestione delle emergenze. - Programmazione e gestione delle prove di evacuazione. - Collaborazione all'aggiornamento del Documento di

Valutazione del Rischio e del Piano di Evacuazione. - Attuazione degli eventuali protocolli relativi al Rischio

Interferenza.

RESPONSABILI (DI PLESSO) DEI

LABORATORI

- Verifica periodica del buon funzionamento delle attrezzature presenti nel laboratorio.

- Segnalazione puntuale alla F.S. Innovazione Tecnologica di eventuali malfunzionamenti.

- Gestione delle prenotazioni per l’uso didattico dei laboratori da parte dei docenti.

- Collaborazione con il DSGA e la F.S. Innovazione Tecnologica alla verifica/revisione dell’inventario delle dotazioni di plesso (sia all’inizio che alla fine dell’anno scolastico).

ANIMATORE DIGITALE (CON SEMI-

ESONERO DI 5 ORE)

- Agevolazione del processo di digitalizzazione e diffusione delle politiche legate all'innovazione didattica attraverso azioni di accompagnamento e di sostegno, sul territorio, del Piano Nazionale Scuola Digitale.

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ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE E RAPPORTI SCUOLA-TERRITORIO

L'Istituto comprensivo è stato dimensionato nell'anno scolastico 2012/2013 ed è costituito da 3 plessi,

ubicati tutti nel capoluogo e che comprendono:

- 27 classi di scuola primaria

- 16 classi di scuola secondaria di 1° grado.

La scuola usufruisce della collaborazione dei genitori riuniti in comitati ed associazioni e del Comune che

ha costituito, ormai da anni, l'Istituzione dei Servizi educativi-scolastici e sportivi, ISECS, che collabora

attivamente con l'Istituto scolastico, occupandosi non solo delle forniture, ma anche dei servizi

complementari ed integrativi che molto incidono sulla qualità dell'offerta scolastica.

AMBIENTE Correggio conta una popolazione di 25.752 abitanti. Dalla lettura dei dati ISTAT emerge che per il 12% è

formata da cittadini stranieri, ed è il secondo comune più popoloso della provincia Reggio Emilia dopo il

capoluogo. Il territorio comunale, oltre che dal capoluogo, è composto da dodici frazioni.

Correggio è una cittadina di tradizione agricola, anche se è oggi sede di importanti industrie del settore

meccanico, elettromeccanico e della lavorazione delle materie plastiche. Come nel resto d'Italia, anche

l'economia locale, ed in particolare il comparto meccanico, risente della crisi economica. L'Osservatorio

promosso dalla Provincia di Reggio Emilia ha illustrato un quadro davvero difficile della situazione

occupazionale del nostro comune: si è stimato un calo nella richiesta di manodopera che si attesta

attorno al 46%.

Ciò nonostante, il Comune di Correggio è caratterizzato da un diffuso benessere economico. Sul

territorio sono presenti musei civici, teatri, cinema, biblioteche, ludoteche, associazioni culturali e "spazi

per i giovani", che offrono opportunità di socializzazione e di integrazione sociale.

CAPITALE SOCIALE Il Comune di Correggio ha costituito ormai da anni l'Istituzione dei Servizi educativi-scolastici e sportivi

(ISECS) che collabora con il nostro I.C. occupandosi dei seguenti servizi complementari al buon

funzionamento delle scuole dell'obbligo:

- servizio pre e post- scuola: nelle scuole primarie, su esplicita richiesta delle famiglie, ISECS attiva un

servizio di ingresso anticipato (dalle 7.30 alle 8.00) e, solo per la scuola “San Francesco d’Assisi”, di

uscita posticipata (dalle 13.00 alle 13.20) che prevede la sorveglianza degli alunni da parte dei

collaboratori scolastici in servizio nel plesso. Il servizio è soggetto a canone da versare direttamente

all’Amministrazione Comunale.

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- servizio di trasporto scolastico: è attivo in tutte le scuole, su esplicita richiesta delle famiglie ed è

soggetto a canone da versare direttamente all’Amministrazione Comunale.

- servizio mensa: è attivo su entrambe le scuole primarie per quattro giorni settimanali ed è

obbligatorio in quanto tempo scuola. I pasti sono forniti dalla CIR che ne gestisce anche la

distribuzione a tavola. Durante il tempo mensa, è presente un docente per ogni classe. Il servizio è a

pagamento (buoni pasto acquistabili presso la Tesoreria Comunale).

- programmazione di interventi per la qualificazione del sistema scolastico:

educatori per integrare le ore sul sostegno degli alunni Diversamente Abili;

operatori per l’accoglienza e l’alfabetizzazione degli alunni migranti;

promozione di momenti di formazione per il personale docente su diversi temi di interesse

comune;

interventi per alunni disabili e DSA;

fornitura utenze (luce, gas, telefono, internet e acqua) e gestione spese di funzionamento

degli uffici;

fornitura arredi ed attrezzature;

manutenzione degli edifici e dei beni mobili.

Nell’ambito delle relazioni con le istituzioni scolastiche della fascia dell’obbligo, ISECS collabora, inoltre,

alla qualificazione del sistema scolastico e dell’offerta formativa promuovendo, gestendo ed in parte

finanziando alcune linee d’azione.

I progetti di raccordo scuola-territorio sono da anni un riferimento sicuro per l’ampliamento dell’Offerta

Formativa delle Scuole.

OBIETTIVI DEI PROGETTI DI RACCORDO:

consolidare e rafforzare la conoscenza del territorio;

favorire la creazione e il consolidamento di un sistema di rete fra le scuole e fra territorio e

scuole stesse;

incentivare il coinvolgimento e la collaborazione fra la scuola e le agenzie educative, sociali,

economiche, associative sia pubbliche che private;

favorire la conoscenza delle opportunità formative, ricreative, culturali e sportive espresse dal

contesto sociale.

Tra le più significative risorse locali che si integrano con i progetti di raccordo scuola-territorio

identifichiamo:

- biblioteca Ragazzi e Ludoteca

- biblioteca

- museo e archivio storico

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- teatro

- cinema

- Spazio Giovani

- Correggio Art Home

- associazioni culturali, ricreative, sociali e di formazione.

PROPOSTE E PARERI PROVENIENTI DAL TERRITORIO E DALL’UTENZA

Nella fase di ricognizione preliminare alla stesura del Piano, sono stati sentiti rappresentanti del

territorio e dell’utenza. Nel corso di tali contatti, sono state formulate le seguenti proposte:

Assessore alla cultura del Comune di Correggio: linee di attività sui fronti della legalità; l'utilizzo

delle nuove tecnologie, anche grazie alla fornitura di dispositivi; il mantenimento dei rapporti in

essere con altre realtà scolastiche nell'ambito dei “gemellaggi”; attività teatrali.

Direttore di ISECS (Istituzione dei Servizi Educativi-Scolastici e Sportivi): attuazione della LEGGE

REGIONALE 30 giugno 2003, n. 12, attraverso la fornitura di servizi alla persona quali: pre e post

scuola; personale PEA; finanziamento dei progetti di Rapporto Scuola-Territorio, in particolare

per il sostegno delle difficoltà linguistiche degli stranieri; sviluppo dell'indirizzo musicale, con

l'introduzione del violoncello; formazione docenti in ambito scientifico; formazione DSA;

informatica per studenti.

Comitati/Associazione genitori: consulenza psicologica per classi e studenti; organizzazione di

eventi serali sui temi del cyberbullismo, affettività e problemi dell'età preadolescenziale, scelta

della scuola secondaria di 2° grado.

Dopo attenta valutazione, e tenuto conto delle risorse disponibili e delle compatibilità con gli altri

obiettivi cui la scuola era vincolata, è stato deciso di incorporare nel Piano i seguenti punti integrativi:

Coinvolgere concretamente le famiglie nella costruzione del patto educativo.

Progettare incontri con le famiglie, con i docenti e con alcuni esperti sui temi legati alle

problematiche adolescenziali.

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PRESENTAZIONE DELL’I.C. “CORREGGIO 1” www.iccorreggio1.gov.it

e-mail: [email protected] - [email protected]

SCUOLA PRIMARIA “G. RODARI” - CANTONA Via Newton, 1 - Correggio (RE)

Tel 0522 692543 – email: [email protected]

Nel plesso “G.Rodari” - Cantona sono presenti 10 classi a tempo pieno, strutturate in modo da realizzare

la flessibilità dell’organizzazione didattica relativa ai modi, ai tempi e agli spazi dell’azione formativa.

Nella consapevolezza che la scuola è luogo di apprendimento che si realizza all’interno di contesti sociali,

si utilizza una modalità di lavoro per classi parallele aperte, con la conseguente possibilità di formare

gruppi flessibili per:

consentire ai bambini di relazionarsi con tutti, in contesti diversi, favorendo la socializzazione, la

condivisione e la cooperazione tra i pari;

favorire l’apprendimento all’interno di gruppi che generino scambio, confronto, ricerca e

arricchimento reciproco, nel processo di costruzione del sapere personale e condiviso.

Gli insegnanti delle classi parallele progettano e realizzano i percorsi di apprendimento disciplinari e

multidisciplinari che portano alla costruzione dei saperi; questo avviene anche attraverso la

strutturazione di materiali alternativi ai libri di testo e alla documentazione delle conoscenze, frutto di

esperienze e di ricerche. Viene effettuata quindi la scelta alternativa ai libri di testo (ad esclusione di

Religione e Inglese) e vengono acquistati testi di narrativa e testi monografici correlati ai percorsi

disciplinari.

Alunni a.s. 2017-2018: 238

Classi attive: 10

ORARIO

40 ore settimanali curricolari per tutte le classi

Lun-mar-gio-ven dalle 8.00 alle 16.50 (con servizio mensa) Mercoledì dalle 8.00 alle 12.40

Il plesso è aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30. Organico:

21 docenti di area comune + 1 docente per 18 ore settimanali

3 docenti di sostegno per 22 ore settimanali + 1 docente per 4 ore settimanali + 1 docente per 12 ore

settimanali

1 educatore

5 collaboratori scolastici fissi + 1 collaboratore a scavalco

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L'edificio consta di:

10 aule-classe (di cui 1 classe 2.0 e altre 3 classi dotate di LIM)

5 interclassi (spazi comuni alle due classi parallele, di cui 2 dotati di LIM)

3 spazi per il lavoro a piccolo gruppo

1 salone utilizzato come palestra per le attività motorie

1 aula/teatro dotata di LIM

1 laboratorio scientifico

1 aula LIM (di uso comune)

1 laboratorio di informatica

2 laboratori mobili

2 spazi mensa collegati fra loro

SCUOLA PRIMARIA “S. FRANCESCO D’ASSISI” Via Zavattini, 1 - Correggio (RE)

Tel. 0522 692899 – email: [email protected]

Nel plesso coesistono due modelli orari: antimeridiano senza rientri pomeridiani e a tempo pieno.

Le attuali 17 classi occupano tutti gli ambienti destinati ad aula (compresi due laboratori) quindi non è

possibile avere 4 corsi completi. Ogni anno, perciò, gli spazi a disposizione vincolano il numero delle

classi che è possibile accogliere.

Si ritiene necessario il mantenimento di due corsi a tempo antimeridiano ed uno a tempo pieno per un

totale di 15 classi elevate eccezionalmente a 17 per poter garantire un buon assetto organizzativo-

didattico ed un'equa distribuzione degli alunni.

Ogni anno si adottano i libri di testo e gli insegnanti sia del tempo antimeridiano che del tempo pieno,

operano tra classi parallele in comune accordo realizzando analoghi percorsi di apprendimento, anche

talvolta a classi aperte o per gruppi, in cui gli alunni sono, comunque, attori del loro percorso di

apprendimento.

La relazione, la comunicazione, la valorizzazione e il rispetto di tutte le specificità individuali,

l’accoglienza, l’assunzione di vari punti di vista, sottendono la proposta educativa dei docenti. Nel plesso

le classi multiculturali dovute alla presenza diffusa di figli di immigrati sono un contesto prezioso per

abituare tutti, fin dai primi anni di vita, a riconoscersi ed apprezzarsi come uguali e diversi.

È per l’attenzione ai bisogni di ciascuno che parte dell’organico potenziato è impegnato in laboratori di

L2 per permettere agli alunni con origini migratorie di apprendere la lingua della scolarità ed è utilizzato

anche per sostenere alunni italiani con difficoltà di varia natura.

Alunni a.s. 2017-2018: 323

Classi attive: 17

classi 1^: 2 a tempo antimeridiano, 2 a tempo pieno

classi 2^: 2 a tempo antimeridiano, 1 a tempo pieno

classi 3^: 2 a tempo antimeridiano, 2 a tempo pieno

classi 4^: 2 a tempo antimeridiano, 1 a tempo pieno

classi 5^: 2 a tempo antimeridiano, 1 a tempo pieno

L'orario del tempo antimeridiano è di 27 ore, distribuito su due settimane (una settimana a 25 ore e una

settimana a 29 ore). Per le classi a tempo pieno l'orario è di 40 ore settimanali.

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Il servizio mensa funziona tutti i giorni tranne il mercoledì.

ORARIO

TEMPO ANTIMERIDIANO Da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 13.00 sabato dalle 8.00 alle 12.00 a settimane alterne

TEMPO PIENO Lun-mar-gio-ven dalle 8.00 alle 16.45 (con servizio mensa) Mercoledì dalle 8.00 alle 13.00

Il plesso è aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.00 e il sabato dalle 7.30 alle 14.00.

Organico:

28 docenti di area comune + 1 docente per 4 ore settimanali

8 docenti di sostegno per 22 ore settimanali + 1 docente per 10 ore settimanali + 1 docente per 3 ore

settimanali

1 docente di religione per 18 ore settimanali

1 educatore per 30 ore settimanali + 1 educatore per 10 ore settimanali + 1 educatore per 14 ore

settimanali

1 docente di inglese per 6 ore settimanali

5 collaboratori scolastici + 1 collaboratore a scavalco

L'edificio consta di:

17 aule-classe (di cui 11 dotate di LIM e 1 dotata di videoproiettore interattivo)

1 laboratorio di informatica

1 laboratorio mobile

1 laboratorio multimediale

1 aula polifunzionale

1 palestra

1 mensa

1 biblioteca alunni e laboratorio di musica

1 aula-laboratorio (scienze, matematica)

1 aula per attività di arte-immagine/sala insegnanti (dotata di LIM)

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “G. MARCONI” Via Conte Ippolito, 18 – Correggio (RE)

Tel. 0522 692481 – email: [email protected]

Alunni a. s. 2017-2018: 356

Classi attive: 16 (5 sezioni di classe prima; 5 sezioni di classe seconda; 6 sezioni di classe terza).

Nella scuola Secondaria di 1° grado, in continuità con la primaria, sin dal primo anno scolastico, tutti i

docenti delle diverse discipline, dopo un’attenta analisi della situazione di partenza di ogni alunno e del

contesto classe, predispongono interventi educativi e didattici atti a far conseguire ad ogni alunno lo

sviluppo armonico della personalità. A tal fine, ogni docente si pone come guida nell’acquisizione di

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conoscenze e competenze, conducendo gradualmente l’alunno a stabilire autonomamente collegamenti

interdisciplinari, nonché al raggiungimento di una chiara presa di coscienza di sé‚ utile per operare scelte

autonome e motivate.

Per il conseguimento di tali finalità i docenti, oltre ad avvalersi della lezione frontale e interattiva, di

attività di cooperative learning, di libri di testo dotati di contenuti digitali, propongono progetti, uscite

didattiche, attività di laboratorio, sollecitando in ogni occasione l’alunno ad una partecipazione attiva e

a un lavoro personale.

I docenti delle varie aree disciplinari si riuniscono anche per dipartimenti di materia e programmano le

attività seguendo linee di indirizzo comuni.

Per ampliare l’offerta formativa è stato attivato il corso ad indirizzo musicale che prevede lezioni di

musica di insieme e lezioni individuali di strumento (clarinetto, flauto, chitarra, pianoforte e

violoncello).

Sono previste due ore settimanali di musica d’insieme e un’ora di strumento individuale.

La scuola si caratterizza, inoltre, perché propone agli studenti tre possibilità di scelta nell’indicazione

della seconda lingua comunitaria (francese, tedesco e spagnolo).

ORARIO

30 ore settimanali curricolari +

3 ore per gli alunni che frequentano l’indirizzo musicale

Per tutte le classi: da lunedì a sabato dalle 8.00 alle 13.05. Indirizzo musicale: Lunedì e giovedì dalle 14.00 alle 19.00 Martedì dalle 14.30 alle 18.30 (lezioni di musica d’insieme) Mercoledì dalle 17.00 alle 19.00 Venerdì dalle 14.00 alle 17.00

Il plesso è aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.00 e il sabato dalle 7.30 alle 14.30.

Organico:

38 docenti disciplinari

6 docenti di sostegno per 18 ore settimanali + 1 docente per 13 ore settimanali

2 educatori

5 collaboratori scolastici

L'edificio consta di:

16 aule (di cui 11 dotate di LIM)

2 aule per attività a piccolo gruppo

2 laboratori di arte; 1 laboratorio di musica; 1 laboratorio di scienze; 1 laboratorio di tecnologia; 1

laboratorio di informatica dotato di videoproiettore; 1 aula insegnanti; 1 aula per il ricevimento delle

famiglie.

Per l'attività di scienze motorie e sportive si usufruisce della palestra adiacente l'edificio.

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FINALITÀ DELL’ISTITUTO

L’Istituto Comprensivo Correggio 1, sulla base delle finalità e degli obiettivi posti dalle “Indicazioni

Nazionali per il curricolo” (4 settembre 2012) per ciascun grado di Scuola e tenendo presente il contesto

culturale e socio-ambientale, si impegna affinché l’alunno al termine del 1^ Ciclo di Istruzione abbia

maturato:

una propria identità e abbia preso consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti;

un buon grado di autonomia che lo renda capace di orientarsi e di compiere scelte autonome;

un buon grado di responsabilità che lo renda capace di portare a termine il lavoro iniziato da solo

o con gli altri;

la capacità di collaborare e di interagire in modo costruttivo con gli altri;

la capacità di riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, per

favorire l’accoglienza e l’integrazione;

le competenze necessarie alla conoscenza e alla comprensione della realtà in costante

evoluzione;

un metodo di lavoro che lo renda capace di “imparare ad imparare” e di sviluppare autonomia

nello studio.

SCELTE EDUCATIVO–DIDATTICHE

L’Istituto si propone prioritariamente di:

1. costruire un ambiente sereno e socializzante nella classe e nella scuola per favorire lo “star bene

a scuola” di ciascun alunno;

2. ricercare un costante dialogo con le famiglie attraverso:

a) presentazione delle strategie messe in atto per favorire l’educazione e l’istruzione

degli alunni;

b) confronto con i genitori sulle problematiche educative;

c) collaborazione con le Associazioni e i Comitati Genitori.

3. educare all’impegno, alla responsabilità, al rispetto e alla collaborazione;

4. rispettare e promuovere tutte le dimensioni dell’alunno;

5. valorizzare le persone e le culture come ricchezza;

6. verificare l’acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze attraverso una valutazione

formativa che tenga conto dei percorsi evolutivi individuali;

7. dare continuità all’apprendimento dei contenuti e delle competenze e al processo educativo nei

due ordini di scuola.

Gli indirizzi generali dell’Istituto Comprensivo Correggio 1 sono finalizzati alla promozione del successo

formativo di ciascun alunno, sia attraverso l’accoglienza, l’integrazione, l’orientamento di tutti, sia

mediante la ridefinizione dei percorsi disciplinari verso una maggiore unitarietà e continuità delle

conoscenze e delle competenze previste per ogni periodo.

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AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Il primo ciclo, nella sua articolazione di scuola primaria e secondaria di primo grado, persegue le finalità

che gli sono assegnate nella misura in cui si costituisce come un contesto idoneo a promuovere

apprendimenti significativi e il successo formativo per gli alunni.

A tal fine è possibile individuare alcuni criteri metodologici di fondo:

sostenere e valorizzare la comunicazione efficace sia per consentire la comprensione dei

contenuti e dei concetti, sia per favorire l’instaurarsi di rapporti interpersonali corretti;

valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni per promuovere l’acquisizione di nuovi

contenuti;

attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità per fare in modo che non diventino

disuguaglianze;

favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere la passione per la ricerca di nuove

conoscenze;

incoraggiare la collaborazione nelle relazioni e negli apprendimenti;

promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere;

realizzare percorsi in forma di laboratorio per stimolare la curiosità, favorire l’operatività, il

dialogo e la riflessione sulle attività svolte.

CONTINUITÀ, ACCOGLIENZA E ORIENTAMENTO Nella classe e nella scuola è necessario individuare e realizzare le condizioni comunicative ottimali per

far sentire ogni alunno parte attiva e integrante di un gruppo.

Affinché il passaggio tra i vari ordini di scuola (dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo

grado) avvenga nel rispetto della persona e dei tempi individuali di maturazione, vengono svolte attività

che valorizzino il momento dell’accoglienza degli alunni delle classi prime in continuità con l’esperienza

scolastica precedente (visite guidate, partecipazione ad attività e laboratori didattici).

Inoltre prima delle iscrizioni vengono programmate specifiche assemblee al fine di permettere ai

genitori di conoscere l’organizzazione e il funzionamento delle scuole che compongono l’Istituto

comprensivo.

L’orientamento, quale attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado, costituisce parte

integrante del curricolo della scuola secondaria “G.Marconi”.

Esso si esplica in una serie attività che mirano a formare e a potenziare la capacità degli alunni di

conoscere se stessi, l’ambiente in cui vivono, i mutamenti culturali e socio–economici, affinchè diventino

protagonisti attivi della società in cui vivono e capaci di operare scelte consapevoli anche in ambito

scolastico.

Sia per i genitori che per gli alunni sono previsti incontri informativi.

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USCITE DIDATTICHE E VIAGGI D’ISTRUZIONE

Escursioni, visite guidate, viaggi d’istruzione, viaggi connessi ad attività sportive sono funzionali agli

obiettivi educativi, cognitivi, culturali e didattici a fondamento del PTOF dell’Istituto e presuppongono

un’adeguata programmazione didattica e culturale. Poiché tali iniziative si configurano come attività

didattiche, educative e formative, i docenti di entrambi gli ordini di scuola organizzano uscite didattiche

la cui quota di partecipazione non sia di rilevante entità, nell’ottica di coinvolgere tutti gli allevi.

Nella scuola primaria i docenti propongono ai genitori, riuniti in assemblea di classe, le visite guidate e/o

i viaggi d’istruzione che intendono effettuare.

Successivamente, i Consigli d’Interclasse, riuniti in seduta plenaria, deliberano in conformità con le

disposizioni del Consiglio d’Istituto, del Dirigente Scolastico e secondo le modalità previste nel

“Regolamento d'istituto per uscite didattiche-visite guidate e viaggi d'istruzione” (vedi/scarica il

documento).

Nella scuola secondaria di 1° grado è il Consiglio di Classe a proporre e a deliberare in seno alla

medesima seduta.

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RAPPORTI CON LE FAMIGLIE

Nell’istituzione scolastica è sempre più sentita l’esigenza di una collaborazione educativa tra scuola e

famiglia, fondata sulla condivisione dei valori e su una fattiva interazione tra le parti nel reciproco

rispetto delle competenze.

Il dialogo tra scuola e famiglia, necessario per la crescita culturale e per la formazione dei giovani, è un

momento imprescindibile del progetto educativo che la scuola si propone di attuare con modalità di

informazione, comunicazione e collaborazione serena e costruttiva.

Nell’ambito dei rapporti scuola-famiglia, all’atto dell’iscrizione, i genitori dovranno sottoscrivere Il Patto

Educativo di Corresponsabilità (ALLEGATO 3).

Nella scuola primaria i colloqui con i docenti sono concordati, previo appuntamento, sia su richiesta

delle famiglie che su richiesta degli insegnanti.

Nella scuola secondaria di 1° grado, gli insegnanti ricevono i genitori al mattino, un’ora a settimana, in

orari e periodi prefissati e sono prenotabili on line sull’apposito spazio web presente sul sito

istituzionale. In caso di necessità, sono gli stessi insegnanti che richiedono il colloquio con la famiglia.

In entrambi gli ordini di scuola si effettuano, inoltre, due ricevimenti generali all’anno; tali colloqui sono

prenotabili online solo per la scuola secondaria di 1° grado.

Rapporti scuola-famiglia in sintesi:

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ORGANI COLLEGIALI (D.P.R. 416/74 – D.L. 297/94)

Sono organizzazioni democratiche per la gestione della scuola.

Gli Organi Collegiali, a livello di Istituto Comprensivo, sono:

1) CONSIGLIO DI INTERCLASSE (per la Scuola Primaria) e CONSIGLIO DI CLASSE (per la Scuola

Secondaria di Primo Grado)

Il Consiglio di interclasse si può riunire in due forme:

plenaria, cioè composto dai docenti dello stesso plesso più un rappresentante eletto dai genitori per ciascuna delle classi/sezioni del plesso. Ha il compito di formulare al Collegio dei Docenti proposte in ordine all’azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione, nonché di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni;

solo docenti, per realizzare il coordinamento didattico e i rapporti interdisciplinari.

Il Consiglio di classe si può riunire in due forme:

solo docenti con cadenza mensile per realizzare il percorso didattico;

docenti e rappresentanti dei genitori (eletti in numero di quattro per ogni consiglio di classe).

2) COLLEGIO DEI DOCENTI

E’ composto dal personale docente in servizio nell’Istituto Comprensivo. E’ presieduto dal Dirigente Scolastico. Ha potere deliberante in materia di funzionamento educativo e didattico dell’Istituto e tiene conto di eventuali proposte e pareri del Consiglio di Interclasse/Classe.

3) CONSIGLIO D’ISTITUTO

E’ composto da: Dirigente Scolastico (membro di diritto), personale docente eletto dal Collegio dei Docenti, Personale Amministrativo e tecnico-ausiliario eletto dal corrispondente personale, genitori degli alunni eletti dai genitori stessi. Elabora e adotta gli indirizzi generali e dispone l’impiego dei mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento amministrativo e didattico dell’Istituto. Dura in carica tre anni ed è presieduto da un rappresentante dei genitori eletto.

L’attuale Consiglio d’Istituto, rinnovato il 23/11/2015, resterà in carica fino a settembre 2018 ed è

composto come segue:

Genitori: Zini Daniele, Pratissoli Stefano, Castagnetti Emanuela, Lugli Martina, Marani Sara, Spinella

Francesco, Lasagni Cristina, Codeluppi Renata.

Docenti: Losi Mariangela, Vezzani Mirta, Siciliano Lucia, Ferretti Stefania, Tirelli Claudia, Manzo Paola,

Pratissoli Vittorio, Giampietri Elena.

Personale amministrativo, tecnico e ausiliario: Gueli Marina Carmela.

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INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (B.E.S.)

La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012, “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi

Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, ha definito che “l’area dello svantaggio

scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci

sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio

sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti

dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.

L’area dei Bisogni Educativi Speciali individua quell’ambito dello svantaggio scolastico che comprende

tre grandi sotto-categorie:

disabilità;

disturbi evolutivi specifici;

svantaggio socio-economico, linguistico, culturale

L’utilizzo dell’acronimo BES sta quindi ad indicare una vasta area di alunni per i quali il principio della

personalizzazione dell’insegnamento, sancito dalla legge 53/2003, va applicato con particolari

accentuazioni in quanto a peculiarità, intensività e durata delle modificazioni.

A tale scopo, il nostro istituto intraprende una serie di azioni previste nel P.A.I., il Piano Annuale per

l’Inclusione (ALLEGATO 5), tra cui la predisposizione di un Piano Didattico Personalizzato (vedi/scarica il

documento). Si tratta di un documento di programmazione per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali

da adottarsi qualora i docenti lo ritengano necessario.

Per gli alunni con diagnosi di DSA è, invece, obbligatoria la stesura di un apposito Piano Didattico

Personalizzato (vedi/scarica il documento).

PER UNA CULTURA DELL’INCLUSIONE

L’azione educativa del nostro Istituto si fonda sul riconoscimento delle differenze e sull'uguaglianza delle

opportunità. L’inclusione si costruisce anche attraverso una proposta formativa adeguata a prevenire

l’insorgere di forme di emarginazione o razzismo e finalizzata alla promozione della cultura della

solidarietà e dell’accoglienza. Si opera allo scopo di rispondere in modo efficace alle necessità di ogni

alunno che, con continuità o per determinati periodi, manifesti Bisogni Educativi Speciali. Per garantire

una migliore qualità all’offerta formativa, le nostre scuole si impegnano alla piena realizzazione del

diritto allo studio di ogni studente. Il diritto allo studio degli alunni con Bisogni Educativi Speciali si può

esplicare anche attraverso la predisposizione di un Piano Didattico Personalizzato, documento in cui

insegnanti, genitori ed eventuali specialisti coordinano le loro azioni nell’ottica della condivisione di

obiettivi comuni.

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ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (D.S.A.)

I D.S.A.: CHE COSA SONO

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (D.S.A.) riguardano un gruppo eterogeneo di disturbi in un

contesto di funzionamento intellettivo adeguato all'età anagrafica. Tali disturbi comportano significative

difficoltà nell’acquisizione e nell’utilizzazione di specifiche abilità scolastiche quali lettura, scrittura

(ortografia e/o grafia), calcolo.

La loro caratteristica principale è quindi la “specificità”: il disturbo riguarda uno specifico dominio di

abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Tali

disturbi non derivano, pertanto, da cause legate a deficit intellettivi o neuro-sensoriali, né da problemi

ambientali o psicologici. Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche ha permesso di stabilire che si tratta di

una caratteristica costituzionale, di natura neurobiologica, su base prevalentemente genetica. Sulla base

dell'abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia (lettura),

disortografia e disgrafia (scrittura), discalculia (calcolo).

Si tratta di disturbi distinti, ciascuno con una propria fisionomia, che frequentemente possono risultare

associati fra loro.

LA DIAGNOSI DI D.S.A.

Il Disturbo Specifico di Apprendimento si manifesta nel percorso scolastico dell’alunno; agli insegnanti è riconosciuta la capacità di osservazione e individuazione di eventuali difficoltà d’apprendimento. La diagnosi di DSA viene, invece, redatta in seguito ai risultati di test clinici specifici. Oltre ai servizi di NPIA (Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza) delle ASL regionali, le diagnosi possono essere effettuate da singoli professionisti privati (psicologi o neuropsichiatri infantili). In quest’ultimo caso, affinché la diagnosi sia ritenuta valida dalla scuola, la relazione diagnostica deve essere consegnata presso la propria ASL di riferimento per essere convalidata dal gruppo di conformità DSA. Nel periodo di attesa per la convalida, la diagnosi a scuola viene ritenuta valida. La segnalazione diagnostica ha valore per ogni ciclo di studi e deve essere aggiornata al passaggio all’ordine di studi superiore.

IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (P.D.P.)

La presa in carico degli alunni con un disturbo specifico dell’apprendimento, identificato dal clinico

competente, viene attuata dai docenti in modo collegiale. Per gli alunni con DSA, il gruppo docente o il

consiglio di classe predispone il Piano Didattico Personalizzato, nelle forme ritenute più idonee e nei

tempi che non superino il primo trimestre scolastico.

Nel Piano didattico personalizzato i docenti definiscono gli interventi che intendono mettere in atto nei

confronti degli alunni con esigenze didattiche particolari non riconducibili alla disabilità. Per gli alunni

con Disturbi Specifici di Apprendimento tale documento di programmazione personalizzato (il PDP) è

obbligatorio. I contenuti minimi sono indicati nelle Linee Guida emanate il 12 luglio 2011.

Pertanto i docenti dell’Istituto Comprensivo “Correggio 1” hanno elaborato:

un Protocollo di Accoglienza per alunni e studenti con DSA (ALLEGATO 4);

uno specifico Piano Didattico Personalizzato (vedi/scarica il documento).

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INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Le diverse scuole dell’Istituto Comprensivo Correggio 1 sono da anni impegnate nel difficile compito

dell’integrazione degli alunni diversamente abili.

La scuola s’impegna a garantire le condizioni operative necessarie affinché l’inserimento dei disabili

nelle classi raggiunga il più alto grado d’integrazione possibile (Legge Quadro 104/92), e a promuovere

una cultura dell’integrazione attraverso un costante dialogo tra scuola, famiglia, A.S.L. ed Enti Locali, in

conformità alle leggi 328/2000 e 2/2003.

L'integrazione scolastica delle persone con disabilità ha come finalità lo sviluppo delle loro potenzialità:

nella comunicazione, nelle relazioni, nella socializzazione, nell'autonomia nelle aree sensoriale e motorio

prassica e nell'apprendimento.

Ciò deve avvenire attraverso le competenze di tutte le professionalità coinvolte: l’equipe socio-sanitaria

dell’A.S.L., gli Enti Locali, la famiglia, la scuola e la più grande risorsa: il gruppo classe.

DOCUMENTAZIONE

A seguito dell’individuazione dell'alunno come persona con una disabilità, gli specialisti dell’A.S.L., su

richiesta della famiglia, redigono una Certificazione che attesta il tipo e il grado di disabilità e

definiscono, successivamente, una Diagnosi Funzionale (D. F.) finalizzata all’individuazione delle

potenzialità del bambino in tutte le aree e al massimo recupero possibile.

È sulla base di questo documento che i docenti, gli operatori dell’AUSL e i genitori predispongono il

Profilo Dinamico Funzionale (documento word scaricabile dalla sezione Regolamenti e Protocolli del

sito dell’IC). Profilo Dinamico Funzionale è uno strumento di osservazione dell'alunno disabile ed è la

condizione preliminare per la predisposizione del Piano Educativo Individualizzato, al quale è

strettamente legato. Prevede la descrizione funzionale del soggetto in diversi ambiti e ipotizza per gli

stessi, l'area prossimale di sviluppo (cioè quali abilità è possibile sviluppare attraverso l’intervento

educativo-didattico).

È dinamico perché descrive un soggetto in evoluzione e deve essere aggiornato in relazione ai

cambiamenti che il soggetto manifesta. Le osservazioni, effettuate da tutti gli insegnanti della classe,

devono tenere conto della diagnosi clinica e funzionale elaborata dall'equipe sanitaria competente.

A quest’osservazione fa seguito la formulazione di un Piano Educativo Individualizzato (documento

word scaricabile dalla sezione Regolamenti e Protocolli del sito dell’IC) che è l'insieme delle scelte

educativo-didattiche, dei progetti riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché le forme

d’integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche. Tali progetti saranno definiti in termini di

obiettivi, metodi e strumenti, modalità di verifica e di valutazione. È un progetto steso ogni anno sulla

base delle rilevazioni attuate nel Profilo Dinamico Funzionale.

Il Piano Educativo Individualizzato adottato dall'Istituto Comprensivo fa riferimento al modello elaborato

in sede provinciale dagli organi preposti.

Profilo Dinamico Funzionale e Piano Educativo individualizzato costituiscono, infatti, due documenti

separati benché strettamente correlati.

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ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

La nostra popolazione scolastica annovera circa il 15% di alunni provenienti soprattutto da: Africa

Sahariana, Cina, Est Europa, India, Pakistan.

Fra questi alunni, alcuni riescono ad integrarsi con successo e a raggiungere ottimi livelli dal punto di

vista del rendimento scolastico, in altri casi permangono situazioni di fragilità negli apprendimenti.

Si assiste, infatti, a fenomeni di inadeguata conoscenza della lingua, anche da parte di alunni di seconda

generazione con cittadinanza italiana. Spesso questi studenti non frequentano la scuola dell'infanzia e

arrivano alla primaria con una conoscenza insufficiente della lingua nazionale; in alcuni casi, il loro

contesto familiare non è abituato a relazionarsi con le istituzioni scolastiche, per cui risulta complesso il

raccordo culturale e sociale.

Nell'Istituto Comprensivo sono presenti anche alunni nomadi (circa 2%) per i quali già da tempo si

lavora, in sinergia con le istituzioni del territorio, per trovare strategie efficaci ai fini dell’inserimento

sociale e scolastico. Nella scuola secondaria di 1° grado la problematica principale è legata alla regolarità

nella frequenza scolastica.

PROTOCOLLO D'ACCOGLIENZA

L'Istituto comprensivo Correggio 1 ha elaborato un Protocollo d’Accoglienza (ALLEGATO 6) da attuarsi

dal momento dell’iscrizione dell’alunno: esso prevede tutta una serie di interventi che si devono attivare

in concerto tra uffici amministrativi e docenza, in modo da accompagnarlo, nel modo più efficace e

sereno possibile, nel nuovo contesto di vita assieme alla sua famiglia.

PREVENZIONE DEL DISAGIO

Da anni sono attivi presso l’istituto servizi di psicologia scolastica gestiti dall’Associazione Pro.di.Gio.

Lo Spazio Psico-Educativo (SPE) è un servizio che vuole essere una risorsa per

gli adulti presenti nella Scuola Primaria (insegnanti e genitori) che sentano il

bisogno di un confronto educativo su tematiche quali apprendimenti,

genitorialità, regole educative, aspetti emotivi, comportamentali e relazionali,

che possono caratterizzare il delicato passaggio del bambino e della sua

famiglia dalla Scuola d’Infanzia alla Scuola Primaria. Esso è nato

successivamente al Servizio di Consulenza Psicologica della Scuola Secondaria

di primo grado (SCP), dai bisogni degli insegnanti di anticipare il momento della consulenza alla Scuola

Primaria, per favorire una migliore prevenzione del disagio ed una più efficace promozione del benessere

del bambino e dell’adulto che lo affianca nel percorso di crescita educativo. Il servizio, che non ha finalità

di cura né di diagnosi, ha come obiettivi primari: dare sostegno agli insegnanti nel comprendere più

facilmente le diverse forme di disagio scolastico, relazionale, sociale e affettivo degli studenti; facilitare e

sostenere l’emergere, nello stesso corpo insegnanti, di strategie o interventi anche individualizzati sulle

singole situazioni problematiche (ragazzi e famiglia), partendo dall’importanza delle risorse interne

maturate dalla esperienza diretta. Il progetto sostiene ed incentiva, come modalità di lavoro, il gruppo, in

quanto questa modalità facilita collaborazioni e sinergie, oltre ad una più snella comunicazione scuola-

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famiglia. La metodologia è quella della consulenza breve che prevede un numero limitato di incontri della

durata di non più di un’ora. Lo psicologo è tenuto al rispetto del segreto professionale rispetto ai contenuti

dei colloqui nei confronti di tutti gli utenti.

Il Servizio di Consulenza Psicologica (SCP) attivo presso la scuola

secondaria di primo grado ha come obiettivi specifici: facilitare una

lettura corretta da parte degli insegnanti delle diverse forme di disagio

scolastico, relazionale, sociale e affettivo degli alunni; proporre e co-

progettare con il corpo insegnanti sia percorsi formativi rivolti a loro

stessi e/o ai genitori, sia interventi individualizzati sulle singole situazioni

problematiche (sul ragazzo ed eventualmente sulla famiglia). Il servizio, che non ha finalità di cura né di

diagnosi, ha come beneficiari delle consulenze individuali con lo psicologo scolastico i docenti, gli studenti,

i genitori e il personale ATA non docente. La pre-adolescenza, fase evolutiva estremamente delicata e

critica, fa da cornice al Servizio e mostra un clima ed un ambiente solo apparentemente calmo perché

caratterizzato da un’attesa trasformativa di una tempesta emotiva oppure di un più tranquillo temporale.

Il servizio vuole anche offrire uno spazio in cui gli studenti possano risvegliare la propria voglia di pensare,

parlare, capirsi e confrontarsi in relazione a problemi e bisogni affettivi, relazionali, di identità o che

riguardano il proprio futuro. La metodologia è quella della consulenza breve che prevede un numero

limitato di incontri della durata di non più di un’ora. Lo psicologo è tenuto al rispetto del segreto

professionale rispetto ai contenuti dei colloqui nei confronti di tutti gli utenti.

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PROGETTI DI PLESSO Nel corrente anno scolastico sono in attuazione progetti che:

favoriscono il raggiungimento e il consolidamento delle competenze;

rispondono ai bisogni individuali e sviluppano le potenzialità e gli interessi personali.

SCUOLA PRIMARIA "G. RODARI" - CANTONA IN GRUPPO PER MEGLIO APPRENDERE Obiettivi:

1) promuovere competenze in ambito logico-matematico e linguistico utilizzando anche le

metodologie e le buone pratiche che stanno alla base dei PDM dell’IC;

2) sostenere i percorsi di apprendimento e favorire il superamento di alcune difficoltà legate ai

disturbi di apprendimento specifici e aspecifici;

3) incentivare l’autonomia, l’autostima e la motivazione ad apprendere.

A CACCIA DI MOSTRISCHIO (progetto rivolto solo alle classi terze)

Obiettivi:

1) Aumentare nei bambini la consapevolezza dei pericoli in ambito scolastico, domestico, stradale e

lavorativo.

2) Acquisire comportamenti corretti legati alla prevenzione e alla sicurezza.

A SCUOLA DI GUSTO Obiettivi:

1) accompagnare i bambini, nei vari percorsi didattici, alla scoperta dei cibi, dei loro sapori, odori,

colori, mediante attività ludiche e attività più strutturate e scientifiche;

2) migliorare le abitudini alimentari e lo stile di vita dei bambini;

3) sviluppare un atteggiamento consapevole e positivo verso i diversi cibi e alimenti attraverso un

percorso di conoscenza e di esperienza che consenta ai bambini di capire e scegliere per il

proprio benessere.

GIOCOSPORT Obiettivi:

1) Partecipare ad attività ludico-sportive, organizzate anche in forma di gara, rispettando regole e

ruoli.

2) Cooperare ed interagire positivamente con gli altri confrontandosi lealmente e accettando la

diversità.

3) Saper scegliere azioni e soluzioni efficaci per risolvere situazioni motorie in contesti di gioco e di

gioco-sport.

PICCOLI SCIENZIATI – OLTRE IL VISIBILE Obiettivi:

1) Sperimentare percorsi scientifici caratterizzati da un nuovo approccio alle scienze che tenga in

considerazione le fasi di sviluppo cognitivo del bambino e le fasi di sviluppo del pensiero

scientifico.

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2) Utilizzare la narrazione come approccio privilegiato alle scienze.

3) Dare una risposta alle curiosità dei bambini in ambito biologico e fisico.

4) Acquisire abilità manuali e di precisione familiarizzando con gli strumenti tipici di un laboratorio

scientifico.

5) Acquisire il linguaggio specifico delle scienze.

6) Valorizzare le altre agenzie formative presenti in Provincia (Università, Civici Musei di Reggio

Emilia...).

7) Favorire l’acquisizione di competenze sociali e civiche, in contesti cooperativi, al di fuori dello

spazio classe.

8) Incentivare le modalità dell’aiuto reciproco fra alunni attraverso il peer tutoring.

CANTO – MUSICA – MOVIMENTO – RITMO (progetto rivolto alle classi 4^)

Obiettivi:

1) Fornire un approccio globale alla musica attraverso l’associazione di voce, corpo, movimento.

2) Favorire lo sviluppo globale della personalità del bambino attraverso l’uso del corpo e il controllo

dell’emotività.

3) Sviluppare attraverso la musica l’aspetto cognitivo, linguistico e sociale degli alunni.

OBIETTIVO: COMPETENZE DIGITALI Obiettivi:

1) Sviluppare competenze digitali con particolare riferimento ai contenuti delle discipline di studio

(geografia, scienze, matematica, storia).

2) Introdurre il pensiero computazionale nella scuola primaria.

3) Attraverso le opportunità offerte dalle tecnologie digitali, realizzare attività didattiche che

mettano al centro trasversalità, condivisione e co-creazione e azioni caratterizzate da

esplorazione, esperienza, riflessione, autovalutazione, monitoraggio e valutazione.

Si prevede inoltre la partecipazione di tutte le classi del plesso alle iniziative e alle feste organizzate in

collaborazione con l’Associazione Genitori:

- “M’illumino di meno”

- “Pane della Solidarietà”

- Festa di fine Anno Scolastico

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SCUOLA PRIMARIA “SAN FRANCESCO D’ASSISI” PROGETTO CALAMAIO (classi coinvolte: 2^ A-B-C; 3^ A-B-C-D; 5^ A)

Obiettivi:

1) riflettere sui concetti di uguaglianza e diversità;

2) conoscere la differenza tra deficit e handicap;

3) far emergere i pregiudizi sull’handicap;

4) saper affrontare con creatività situazioni di difficoltà;

5) accettare le proprie difficoltà e i propri limiti;

6) attribuire valore a chi è diverso da sé;

7) non dare ascolto ai pregiudizi;

8) accogliere positivamente chi ci sta accanto;

9) acquisire consapevolezza delle proprie emozioni, sia “positive” che “negative”;

10) dare un nome alle emozioni provate, riconoscerne il valore e la funzione;

11) esprimere i propri stati d' animo in modo corretto;

12) saper comunicare e condividere con gli altri sensazioni, emozioni e riflessioni.

S.O.S LINGUA (progetto di alfabetizzazione per alunni stranieri)

Obiettivi:

1) utilizzo della lingua per comunicare;

2) aiuto nella costruzione di dinamiche relazionali tra pari;

3) sostegno nella letto-scrittura;

4) sostegno nella comprensione del testo.

L’ARIA … TI FA VOLARE

Obiettivi:

1) sensibilizzare i bambini alla tutela del paesaggio, del proprio ambiente di vita e della nazione;

2) conoscere ed utilizzare il metodo delle scienze: il metodo sperimentale (osservare i fenomeni,

porsi delle domande, trovare delle riposte)

3) collegare fatti e situazioni con relazioni di causa-effetto;

4) descrivere verbalmente un’esperienza e i fenomeni osservati;

5) rielaborare graficamente le situazioni vissute e gli esperimenti realizzati;

6) esplorare le caratteristiche dell’aria: conoscere la composizione e il comportamento di questo

gas particolare;

7) effettuare attività espressive sull’aria;

8) Esercitare le abilità manipolative e costruttive.

9) Fare l’esperienza di “star bene” all’aria aperta.

10) Scoprire il valore dell’aria nella vita degli esseri viventi.

11) Conoscere l’apparato respiratorio degli esseri viventi.

12) Scoprire le caratteristiche della produzione della voce.

13) Scoprire l’importanza dell’aria nel clima

14) Analizzare l’inquinamento dell’aria.

15) Scoprire il mondo degli uccelli e le caratteristiche del loro volo.

16) Scoprire le caratteristiche del volo degli aerei.

17) Educare i bambini a collaborare tra loro, con gli insegnanti e con esperti esterni.

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UN AIUTO IN PIÙ (progetto rivolto ad alunni stranieri e italiani in situazione di disagio scolastico) Obiettivi:

1) Comunicazione orale e scritta in relazione alla quotidianità scolastica.

2) Comprensione di ciò che si ascolta, si legge e si deve eseguire.

3) Avvio all’utilizzo di strumenti compensativi.

4) Rinforzo delle abilità di base di letto-scrittura e in ambito logico-matematico.

CARO AMICO TI SCRIVO (progetto rivolto alle classi quinte)

Obiettivi:

1) favorire la creazione di reti fra classi e scuole;

2) incrementare le azioni di continuità verticale;

3) consolidare e rafforzare la conoscenza del territorio;

4) utilizzare metodologie didattiche attive;

5) migliorare gli apprendimenti degli alunni;

6) ampliare l’offerta formativa.

A CACCIA DI MOSTRISCHIO (progetto rivolto alle classi terze) Obiettivi:

1) consapevolezza dei pericoli in ambito scolastico, stradale e lavorativo;

2) acquisizione di comportamenti corretti per la prevenzione e per la sicurezza.

GIOCOSPORT Obiettivi:

1) conoscere i vari sport che si possono praticare nel territorio di Correggio;

2) sperimentare una pluralità di esperienze legate al “Giocosport”;

3) comprendere il valore delle regole nelle diverse discipline sportive e l’importanza di rispettarle;

4) favorire l’integrazione tra i bambini di origine italiana e quelli provenienti da altri Paesi.

OBIETTIVO: COMPETENZE DIGITALI Obiettivi:

1) Sviluppare competenze digitali con particolare riferimento ai contenuti delle discipline di studio

(geografia, scienze, matematica, storia).

2) Introdurre il pensiero computazionale nella scuola primaria.

3) Attraverso le opportunità offerte dalle tecnologie digitali, realizzare attività didattiche che

mettano al centro trasversalità, condivisione e co-creazione e azioni caratterizzate da

esplorazione, esperienza, riflessione, autovalutazione, monitoraggio e valutazione.

Si prevede inoltre la partecipazione di tutte le classi del plesso all’iniziativa organizzata in collaborazione

con il Comitato Genitori della Scuola San Francesco “Pane della Solidarietà”.

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO "G. MARCONI GEOMETRIA AL COMPUTER – GEOGEBRA (progetto rivolto alle classi prime) Obiettivi:

1) consolidare le conoscenze acquisite in geometria; 2) saper cogliere analogie e differenze tra figure; 3) saper eseguire, in ordine, semplici comandi per disegnare al computer semplici elementi e figure

geometriche. L’AVIS E LA DONAZIONE DEL SANGUE (progetto rivolto alle classi seconde) Obiettivi:

1) sensibilizzare gli studenti al concetto di donazione del sangue e degli organi inteso come atto

gratuito e fondamentale per il benessere della comunità;

2) informare ed educare all’importanza della donazione del sangue;

3) promuovere e sviluppare la coscienza trasfusionale e del buon utilizzo del sangue;

4) promuovere gli stili di vita per la salute dei donatori contribuendo all’educazione sanitaria e

favorendo la medicina preventiva e protettiva;

5) conoscere come viene gestita l’attività di raccolta del sangue, del plasma e delle piastrine.

CLIL – Uso veicolare della lingua inglese nell’insegnamento delle discipline scientifiche (progetto rivolto alle classi terze) Obiettivi:

1) Sviluppare conoscenze e competenze interdisciplinari; preparare gli studenti ad una visione

interculturale;

2) migliorare le competenze linguistiche; acquisire terminologia specifica relativa all’argomento

trattato;

3) sviluppare consapevolezza dell’importanza delle lingua inglese per il prosieguo dello studio di

materie.

COSTITUZIONE: PARTECIPAZIONE E COLLABORAZIONE (progetto rivolto alle classi terze) Obiettivi:

1) avvicinare bambini e ragazzi al testo costituzionale;

2) far conoscere i principali diritti e doveri dei cittadini italiani;

3) favorire la socializzazione tra pari;

4) favorire il passaggio da un ordine di scuola ad un altro.

CERTIFICAZIONE FRANCESE DELF (progetto rivolto alle classi terze) Obiettivi:

1) Certificazione tramite ente esterno livello di riferimento del quadro europeo A2 GEMELLAGGIO CON COLLEGE JEAN MOULIN DI LYON (progetto rivolto alle classi terze) Obiettivi:

2) aprire gli orizzonti culturali e linguistici degli allievi tramite la reciproca ospitalità e

3) condivisione della vita scolastica e non;

4) conoscenza della cultura, abitudini, stili di vita dei coetanei francesi in ambito scolastico e di vita

quotidiana; reciprocità dell’ospitalità presso famiglie locali al fine di creare un’immersione nell’altra

cultura, abitudini e stili di vita;

5) utilizzo della lingua appresa nel corso del triennio in situazioni reali;

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6) possibilità di crescita sia sul piano strettamente scolastico che personale.

NOS AMIS DE PLUME (progetto di corrispondenza con coetanei di una scuola media francese rivolto alle classi seconde e terze) Obiettivi:

1) sviluppo competenza, comprensione e produzione scritta;

2) ampliamento della civilisation: confronto tra i due Paesi.

CONCORSO DI GIORNALISMO – CRONISTI IN CLASSE (tutte le classi)

Obiettivi: 1) agevolare l’utilizzo della lingua italiana nella forma scritta;

2) riflettere sul mondo, l’attualità;

3) sviluppare consapevolezza individuale e collettiva;

4) creare azioni sinergiche con il territorio, tra gli studenti ed eventuali forme di associazionismo o

culturali locali;

5) rispetto dell’altro;

6) convivenza civile;

7) sviluppo capacità di scrittura, analisi e sintesi, del senso di responsabilità civile e sociale collettiva

ed individuale.

POTENZIAMENTO IN LINGUA INGLESE CON CERTIFICAZIONE KET (progetto rivolto alle classi terze) Obiettivi:

1) Valorizzare le eccellenze.

2) Promuovere l’approfondimento dello studio della lingua inglese con il supporto di docenti

madrelinguisti.

3) Stimolare gli alunni a perfezionare le proprie competenze orali e scritte.

4) Sviluppare negli studenti una maggiore consapevolezza delle proprie abilità comunicative.

5) Permettere agli alunni di valutare i propri progressi anche mediante il conseguimento di una

certificazione linguistica, conseguita con una sessione d’esame.

IMPROVE YOUR ENGLISH (progetto di potenziamento rivolto alle classi terze) Obiettivi:

1) Comprendere una semplice conversazione su argomenti di carattere generale adeguati all’età,

agli interessi e ai bisogni comunicativi dei discenti, in cui siano utilizzate funzioni comunicative e

forme lessicali di base, individuando le informazioni principali.

2) Sapersi esprimere in contesti comunicativi adeguati all’età, agli interessi e alle esperienze fatte.

3) Eseguire esercitazioni anche attraverso risorse on line.

4) Produrre testi semplici ma corretti, relativi ad argomenti noti, includendo anche brevi testi

personali in preparazione dell’esame.

5) Potenziare le abilità di ascolto e di produzione con suoni e intonazione “autentici” della lingua

inglese.

LABORATORIO DI TEATRO ED ESPRESSIVITÀ (progetto rivolto alle classi prime) Obiettivi:

1) Fare sperimentare ai ragazzi l’esperienza del teatro in un ambiente protetto e controllato.

2) Offrire ai partecipanti la possibilità di sperimentare un’espressione creativa di se stessi che

permetta a persone con differenti esperienze di incontrarsi.

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3) Combattere il fenomeno dell’emarginazione e dell’esclusione.

4) Promuovere una maggiore conoscenza delle proprie e altrui emozioni attraverso l’utilizzo di

linguaggi alternativi.

5) Sperimentare nuove autonomie, implementare l’autostima, le specifiche capacità fisiche e

relazionali, potenziare capacità e risorse di tutti i soggetti coinvolti.

6) Promuovere l’ascolto, la conoscenza, il rispetto reciproco.

7) Sviluppare un ascolto attivo e critico di sé e dell’altro.

8) Vivere un’esperienza di gruppo che sia accogliente e gratificante e che venga percepita come

luogo in cui ci si sente accettati e ascoltati.

9) Imparare ad utilizzare e decifrare il linguaggio del corpo.

10) Vivere una specifica esperienza educativa, costituita da tempi e luoghi da rispettare, da adulti

con cui confrontarsi, da un gruppo con cui relazionarsi, da precise capacità tecniche da imparare

e modulare, sviluppando così la capacità di riconoscere i ruoli e le norme di comportamento ad

essi legati.

NESSUNO ESCLUSO (progetto rivolto ad alunni in situazione di disagio delle classi terze) Obiettivi:

1) favorire la motivazione all’apprendimento scolastico;

2) disincentivare la dispersione scolastica;

3) accompagnare e sostenere la preparazione all’esame di terza media;

4) guidare l’orientamento scolastico degli alunni coinvolti nel progetto.

NOI CONTRO IL BULLISMO, IL CYBERBULLSIMO E LE DIPENDENZE ONLINE (progetto rivolto in particolare alle classi terze) Obiettivi:

1) conoscere le caratteristiche, gli usi, le possibilità dei social network;

2) utilizzare in modo consapevole, competente, corretto strumenti che rappresentano preziose

risorse in termini di comunicazione, apprendimento e costruzione di positive relazioni;

3) educare all’uso consapevole della rete Internet e ai diritti e doveri legati all’utilizzo delle

tecnologie informatiche;

4) fornire consapevolezza e corretta informazione dei rischi e delle insidie dei social network;

5) contrastare la diffusione informatica di comportamenti offensivi e lesivi nei confronti degli

adolescenti;

6) conoscere le conseguenze degli atti digitali nel mondo reale;

7) promuovere una cultura della rete “sana”;

8) contrastare i pericoli che derivano da un utilizzo improprio o non accompagnato di Internet da

parte di minori (bullismo, cyberbullismo, adescamenti in rete, pedopornografia);

9) diffondere le buone prassi per aiutare i ragazzi a prevenire il comportamento antisociale e a

ridurre il crimine, nonché a tutelare la propria persona;

10) dare ascolto e attenzione insegnando ai ragazzi come proteggersi;

11) identificare le vittime e provvedere alla loro tutela mediante programmi di intervento individuali;

12) identificare i “bulli” e i “cyberbulli” per limitarne gli atti anche mediante la realizzazione di

programmi individuali per il recupero dei casi “a rischio”;

13) sensibilizzare i ragazzi su atti di cyberbullismo nei confronti di compagni e amici.

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ORIENTAMENTO: CONOSCERSI, VALUTARE, INDIRIZZARSI E SCEGLIERE (progetto rivolto alle classi terze) Obiettivi:

1) Favorire e attuare il benessere dei ragazzi, valorizzando la loro identità.

2) Allenare gli alunni a riflettere sul proprio percorso scolastico, sulle modalità operative e di

pensiero attivate.

3) Guidare gli alunni verso una crescente consapevolezza delle attitudini, degli interessi personali e

dei progetti riguardanti il loro futuro scolastico e professionale.

4) Dare agli alunni gli strumenti adeguati per cercare e analizzare in modo autonomo pacchetti

informativi sull’orientamento, in cartaceo e sul web.

5) Aiutare gli alunni a scegliere in modo adeguato e responsabile il percorso successivo alla Scuola

secondaria di primo grado, senza condizionamenti di tipo affettivo e ambientale.

6) Promuovere tra i docenti un lavoro di gruppo finalizzato allo scambio di riflessioni, di valutazioni,

di idee e di progetti.

7) Creare rapporti di collaborazione con gli Enti preposti all’orientamento e con le aziende del

territorio.

8) Comunicare correttamente agli alunni e alle loro famiglie le offerte formative proposte dagli enti

territoriali.

PROPEDEUTICA AL LATINO (progetto rivolto alle classi terze) Obiettivi:

1) orientamento in uscita degli studenti in merito alla scelta della scuola secondaria di I grado;

2) agevolare il processo di crescita cognitiva e consapevolezza dell’alunno/a;

3) sviluppare un processo di metacognizione in rapporto alle proprie abilità/attitudini ed interessi;

4) fornire strumenti di riflessione sulla storia della lingua italiana e l’evoluzione dell’italiano come

lingua neolatina;

5) agevolare i processi di astrazione sulla lingua.

SINDONE A SCUOLA (progetto rivolto alle classi seconde)

Obiettivi:

1) far conoscere il lenzuolo sindonico

FORMARSI CON LA MUSICA (progetto rivolto alle classi seconde) Obiettivi:

1) Lezione concerto.

2) Concerto serale aperto al pubblico.

GIOCHI STUDENTESCHI: La tribù dello sport – Olimpiadi della danza – Combinata sportiva (tutte le classi) Obiettivi:

1) arricchire l’esperienza sportiva con attività che facciano emergere i valori dello sport; 2) creare negli alunni una buona abitudine sportiva.

SCUOLA IN FESTA (tutte le classi)

“Festa di Natale” 1) Valorizzare un momento forte della nostra tradizione religiosa e culturale.

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2) Scoprire la gioia e il senso del Natale.

3) Sviluppare la capacità di collaborare e condividere la soddisfazione del risultato finale.

4) Migliorare le proprie abilità vocali e strumentali.

“Carnevale” 1) Sviluppare la capacità di organizzarsi autonomamente e di collaborare.

2) Migliorare il senso di responsabilità.

3) Acquisire la consapevolezza che anche il divertimento comporta regole da rispettare.

4) Migliorare il comportamento in un contesto ludico.

5) Sviluppare la capacità di accettare le idee altrui e discuterle democraticamente.

“Concerto di fine anno” 1) Scoprire la gioia dello stare insieme.

2) Migliorare la capacità di socializzazione.

3) Potenziare le proprie abilità vocali e strumentali.

4) Prendere coscienza delle abilità acquisite al termine del percorso di lavoro.

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PROGETTI D’ISTITUTO

OBIETTIVO DI MIGLIORAMENTO IN AMBITO LOGICO-MATEMATICO

(progetto comune a tutte le classi seconde e quinte della scuola primaria e a tutte le classi terze della

scuola secondaria di 1° grado)

Obiettivi: Riflettere sulla metodologia e sulla ricerca/azione attraverso lo studio e la costruzione di strumenti e

materiali, anche prove disciplinari comuni per le classi parallele, atti a sviluppare capacità logiche nei

nostri studenti.

1) Realizzare un sistema articolato e condiviso di valutazione dell’efficacia dell’azione educativa e

dell’efficienza dei processi attivati.

OBIETTIVO DI MIGLIORAMENTO IN LINGUA ITALIANA

Obiettivi: Riflettere sulla metodologia e sulla ricerca/azione attraverso lo studio e la costruzione di strumenti e materiali atti a sviluppare capacità linguistiche e di decodifica dei testi. L’azione progettuale proposta dal progetto “Capire per essere cittadini”: strategie di comprensione dei testi naturali di italiano e di matematica -

Percorso di metodologia del LESSON STUDY- (DM 663/2016 art 27 a) continua, amplia e consolida le azioni del progetto “Comunicare per essere cittadini”, finanziato dal DM 435/2015.

1. Aggiornamento delle metodologie della didattica della comprensione testuale e consolidamento delle competenze in tale ambito dei docenti.

2. Applicazione dei protocolli valutativi e delle rubriche di comprensione testuale prodotte nel primo progetto (DPR 435/2015), analisi delle correlazioni tra gli esiti delle prove INVALSI di italiano e quelli delle prove MT, somministrate in tutti gli Istituti della rete ad inizio percorso formativo e alla fine (aprile 2017) per individuare le variazioni (analisi ad opera dei docenti formatori), analisi dei dati con un Istituto di controllo.

3. Formazione in chiave multidisciplinare volta alla decodifica del testo dei problemi a parole, con particolare riferimento al passaggio dalla parafrasi testuale alla rappresentazione come strumento per la risoluzione del problema a parole.

4. Il Lesson Study (Yudong 2009; Calvani et al. 2011) come contenitore metodologico che sostiene la costruzione di processi multidisciplinari in grado di attraversare gli ambiti disciplinari. Il Lesson Study si concretizza in un processo di co-costruzione condivisa di una lezione, di una osservazione intenzionale della lezione progettata e di una revisione/riprogettazione della stessa funzionale alla identificazione dei punti deboli e punti forti della progettazione iniziale. Il Lesson Study verrà utilizzato come luogo privilegiato di formazione nell’ambito delle strategie didattiche di promozione della comprensione testuale (intesa come decodifica del testo narrativo-informativo e del problema a parole).

PROGETTO INTERISTITUZIONALE “UN CREDITO DI FIDUCIA AL BAMBINO CHE APPRENDE” (progetto di potenziamento delle abilità di letto scrittura legato all’individuazione precoce dei disturbi specifici di apprendimento). Il progetto è stato elaborato in conformità al Protocollo di Intesa tra l’Ufficio Scolastico Regionale e la Regione Emilia-Romagna ai sensi dell’art.7 comma 1 della Legge 8 ottobre 2010 n.170 firmato nel mese di febbraio 2016.

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Il Progetto “Un credito di fiducia al bambino che apprende” coinvolge diverse istituzioni del territorio provinciale che collaborano per fornire formazione, accompagnamento e consulenza in particolare ai docenti delle prime classi di scuola primaria. Il Progetto vede pertanto la presenza/collaborazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia (Facoltà di Scienze della Formazione), dell’Azienda USL di Reggio Emilia (Servizio di Neuropsichiatria Infantile), di “Dar Voce” Ente Gestore del Centro Servizi per il Volontariato di Reggio Emilia e dell'Ufficio Scolastico Territoriale della provincia di Reggio Emilia. Tutti questi soggetti hanno scelto di lavorare insieme per:

offrire formazione ai docenti affinché questi possano migliorare le strategie didattiche volte all’insegnamento/apprendimento della letto-scrittura e dei fatti numerici;

fornire gli strumenti e le competenze adeguate per il riconoscimento precoce delle difficoltà di apprendimento nell’area linguistica utilizzando forme di potenziamento e di aiuto mirato;

conoscere e approfondire le problematiche relative alle difficoltà di apprendimento nella letto-scrittura e nell’acquisizione del numero e, più in generale, ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento;

sperimentare modalità organizzative, metodologie e strumenti che facilitino l’apprendimento della letto scrittura;

creare un modello di intervento efficace per il riconoscimento delle difficoltà di apprendimento, attraverso l’individuazione degli indicatori di rischio, l’utilizzo degli strumenti didattici di potenziamento e il miglioramento delle modalità di intervento didattico;

“capitalizzare” conoscenze e competenze professionali presenti nel territorio. Il coordinamento scientifico del progetto è affidato al prof. Giacomo Stella (prof. ordinario - psicologia clinica) del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Per quanto riguarda il percorso destinato alle classi 1^ si potrà contare anche sull’intervento di tirocinanti che potranno operare solamente su alcune scuole tra quelle che hanno aderito al progetto (al momento della stesura di questo documento non è possibile sapere se il nostro istituto beneficerà della loro presenza). I supervisori di tirocinio sono la dott.ssa Elisabetta Roberti e la dott.ssa Loretta Maffoni. “Un Credito di Fiducia al bambino che apprende” prevede diversi percorsi rivolti ai docenti della scuola primaria e una parte formativa rivolta alla scuola secondaria di 1° grado. Oltre alle novità che vengono inserite ogni anno, sono garantite le seguenti azioni:

Percorso tradizionale: rivolto ai docenti delle classi prime di scuola primaria. Verranno svolti: incontri di formazione; screening fonologico a fine gennaio con dettato di 16 parole, per scoprire eventuali difficoltà linguistiche e il livello/fasi dello sviluppo dell’acquisizione della letto-scrittura; progettazione ed attivazione di laboratori di potenziamento; screening a maggio, con dettato e prova di lettura; sportelli di consulenza ai docenti dopo l'ultimo screening. Lo sportello di febbraio verrà organizzato e svolto all’interno dell’istituto tramite l’attivazione di sportelli-incontro di consulenza gestiti dall’insegnante referente di progetto. Gli insegnanti vengono informati/formati in relazione alle tappe dell’apprendimento della letto-scrittura e a riconoscere a quale stadio si collocano i propri allievi. Si opera, nello specifico, per far raggiungere ai bambini il livello alfabetico.

Screening in classe seconda di scuola primaria: prova di scrittura e di lettura per gli alunni, sportelli di consulenza ai docenti a fine maggio/primi giugno;

Screening e attivazione di laboratori metafonologici alla scuola dell'infanzia.

Formazione per i docenti referenti delle istituzioni scolastiche;

Percorsi di formazione per docenti di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado.

Finalità:

Prevenire l’instaurarsi di meccanismi e processi di apprendimento errati e poco economici.

Favorire un approccio sereno con gli apprendimenti scolastici.

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Ridurre la probabilità di insuccesso scolastico, con ricadute sull’autostima e sulla motivazione

allo studio.

Identificare il più precocemente possibile le situazioni a rischio di DSA per consentire

un’osservazione ed una valutazione evolutiva mirate, attraverso:

una formazione finalizzata ad approfondire temi relativi all’apprendimento della

letto-scrittura e dei fatti numerici;

l’elaborazione di percorsi di intervento e di supporto educativo–didattico in

ambito linguistico;

la costruzione di un modello di intervento efficace per l’individuazione delle

difficoltà di apprendimento, riconoscendo gli indicatori di rischio, utilizzando

strumenti didattici di potenziamento, migliorando le modalità di intervento

didattico;

la produzione collegiale di materiali didattici;

la realizzazione di un modello formativo integrato che veda l’interazione di

“saperi” provenienti da mondi diversi.

L’osservazione e la rilevazione delle difficoltà scolastiche è importante per modificare l’approccio

didattico-metodologico e per evitare che eventuali insuccessi si ripercuotano sul piano della

motivazione, degli interessi e dell’immagine di sé di ciascun alunno.

La scuola si impegna così ad accertare le abilità di base del bambino, cercando di individuare il più

precocemente possibile le situazioni a rischio di DSA: non si intende evidenziare in modo certo e

inequivocabile un disturbo, bensì riconoscere, con buon livello di attendibilità, i soggetti che sono a

rischio di sviluppare uno specifico disturbo dell’apprendimento.

PROGETTO SPERIMENTALE: DOPOSCUOLA DSA “GIROTONDO” I Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento (DSA) sono disturbi che interessano alcune abilità

scolastiche specifiche e in particolare: la lettura, la scrittura e il calcolo in presenza di un quoziente

intellettivo nella norma. Questo significa che quasi tutti i bambini con DSA riescono ad apprendere

lettura, scrittura e calcolo, ma in modo non altrettanto automatizzato rispetto ai loro compagni e

devono essere aiutati ad utilizzare modalità e strumenti compensativi.

Questi disturbi interessano i processi automatici di abilità complesse di lettura, scrittura e ragionamento

aritmetico (la decodifica più che la comprensione, l’ortografia più che l’espressione concettuale, il

calcolo mentale più che la comprensione della struttura logica del problema o del concetto matematico)

appare fondamentale un intervento su questi bambini e ragazzi che agisca in parallelo su due diversi

aspetti: il primo in riferimento ad un intervento di rinforzo individuale, il secondo attraverso l’utilizzo di

strumenti compensativi che hanno potenzialità abilitative, il vantaggio di compensare la funzione

deficitaria nonché di favorire l’autonomia personale.

Il programma regionale per i disturbi specifici dell’apprendimento (Dgr 108/2010) promuove lo sforzo

congiunto di Ausl-Scuola-Associazioni, al fine di individuare precocemente il Disturbo di apprendimento

e favorire il miglioramento della qualità di vita delle persone con DSA.

Alla luce di ciò, per l’anno scolastico 2017/2018 è stato stipulato un Protocollo di Intesa tra i seguenti enti e istituzioni:

1) AUSL di Reggio Emilia – Distretto di Correggio nella persona del Direttore di Distretto Dott.ssa Giuliana Turci;

2) Lions Club Correggio “Antonio Allegri” nella persona del Presidente Andrea Manzotti;

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3) Istituto Comprensivo Correggio 1, nella persona del Dirigente Luciano Caselli; 4) Comune di Correggio, nella persona del Sindaco Ilenia Malavasi.

Il protocollo d’intesa ha come oggetto la realizzazione del Progetto denominato “DOPOSCUOLA DSA - GIROTONDO” teso a rafforzare l’autonomia nello studio degli alunni delle classi quarte e quinte della scuola primaria con diagnosi di DSA, attraverso l’acquisizione di metodi e strumenti che sviluppino le potenzialità dei singoli alunni coinvolti.

Il Progetto ha ottenuto il Patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia-Romagna. Il progetto sperimentale sarà della durata di un anno, rinnovabile per altri due. Obiettivi: 1) Potenziamento delle abilità metacognitive legate alla lettura, alla scrittura, alla matematica e alla

comprensione del testo scritto. Questo significa aiutare gli alunni a diventare maggiormente consapevoli di come si apprendono e trattengono in memoria i contenuti teorici attivando processi di previsione, monitoraggio, controllo e autovalutazione.

2) Potenziamento di strategie e di strumenti utili nelle materie di studio, nei compiti e nello svolgimento delle verifiche sia orali che scritte attraverso l’utilizzo di strumenti compensativi. L’alunno diventa pertanto capace di ragionare sulle strategie di apprendimento più idonee a seconda del compito con strumenti a bassa o alta tecnologia, da poter utilizzare sia a casa che a scuola.

BENEFICIARI: sette alunni con diagnosi di DSA delle classi quarte e quinte di entrambi i plessi. In via sperimentale, alla luce dei numeri attuali, per il corrente anno scolastico, la proposta ricade sulla Scuola Primaria “G. Rodari-Cantona”. SEDE: Scuola Primaria “G. Rodari - Cantona” – Correggio, via Newton, 1 TEMPI: Da Ottobre 2017 a Maggio 2018 con incontri a cadenza settimanale (il mercoledì pomeriggio dalle 14.30 alle 16.30). REFERENTI:

per la NPIA: Dott.ssa Clementina La Cava (neuropsichiatra infantile) e Dott.ssa Cristina Gianotti (logopedista)

per il Lions Club: team leader Sig.ra Antonella Vezzali

per la Scuola Primaria “G. Rodari - Cantona”: Ins. Luciana Bizzarri TUTTI DENTRO (progetto in collaborazione con ISECS)

Aree di intervento: 1) Attività propedeutica per alunni di recente immigrazione.

2) Alfabetizzazione di primo livello.

3) Educazione linguistica: italiano come lingua per lo studio.

4) Riduzione del disagio e dell’insuccesso scolastico.

5) Educazione interculturale (identità, diversità, aspetti di culture altre …).

6) Socializzazione e conoscenza del territorio.

7) Mediazione culturale.

Elementi di contesto:

la presenza e l'arrivo in corso d'anno di alunni migranti, senza competenze nella comprensione e

nell'uso della lingua italiana;

la presenza di alunni già residenti con scarsa conoscenza della lingua italiana, contestualmente a

bassa scolarizzazione e conseguenti problemi di apprendimento sia di linguaggi verbali che non

verbali;

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difficoltà di relazione e integrazione;

flusso durante l'anno scolastico che comporta uscite verso i paesi d'origine e nuove entrate, tali

da richiedere una costante ridefinizione dell'intervento didattico al fine di adeguarlo alle

esigenze che continuamente mutano;

generalizzata e scarsa conoscenza delle realtà e delle culture di provenienza.

Motivazioni pedagogico-didattiche:

attivare percorsi di accoglienza e integrazione;

garantire ad ogni alunno una formazione adeguata, che tenga conto dei suoi ritmi e dei suoi

tempi;

permettere agli alunni di affrontare con maggior sicurezza e successo la vita scolastica;

dare un aiuto concreto alle famiglie per inserirsi nella realtà scolastica locale;

favorire la conoscenza delle “culture altre” da parte degli alunni italiani e dei docenti, in un'ottica

di effettivo interscambio;

migliorare il dialogo scuola/famiglia e il livello delle informazioni fornite, anche per mezzo dei

mediatori culturali.

Obiettivi:

favorire il passaggio graduale e non traumatico dalla lingua del paese d'origine a quella del paese

ospitante;

apprendere l'italiano parlato per una chiara comunicazione di base;

raggiungere un'alfabetizzazione linguistica in L2 che consenta di partecipare in modo

consapevole alla vita della classe;

favorire una graduale acquisizione della lingua dello studio;

favorire l'integrazione sociale;

ridurre la dispersione scolastica;

ridurre l'insuccesso scolastico;

valorizzare le culture.

Azioni: Accoglienza: per i nuovi arrivati, il primo impatto è un momento importante e delicato, perciò la scuola

deve essere pronta a renderlo il più chiaro ed efficace possibile. Come da Protocollo di Accoglienza, che

definisce tutti gli aspetti di carattere amministrativo, organizzativo e pedagogico-didattico, le azioni di

accoglienza debbono essere efficienti tutto l'anno, in quanto il flusso migratorio può cambiare di

intensità, ma resta continuo.

Scuola Primaria:

Interventi di mediazione culturale per creare un rapporto costruttivo ed una comunicazione

efficace tra scuola e famiglie e viceversa.

Corsi propedeutici di lingua italiana per alunni neo-arrivati e per alunni che devono iniziare la

prima classe, da effettuarsi nelle settimane precedenti l'inizio delle scuole.

Realizzazione di laboratori linguistici di primo e secondo livello per:

favorire l'apprendimento della lingua per comunicare;

consolidare le strutture fondamentali della lingua parlata e scritta;

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migliorare la comprensione della lingua parlata e scritta;

arricchire il lessico creando contesti favorevoli al dialogo;

favorire una graduale acquisizione della lingua per lo studio.

Scuola secondaria di primo grado:

EDUCAZIONE INTERCULTURALE: si tratta di un’attività diffusa che avviene in orario

curricolare e condotta da tutti gli insegnanti all'interno delle rispettive discipline. Inoltre, per

favorire sia l’acquisizione della lingua italiana che l’integrazione degli allievi nel nuovo

contesto classe, la scuola, oltre ad avvalersi della collaborazione dei mediatori culturali,

realizza laboratori linguistici di primo e di secondo livello.

LABORATORIO MUSICALE “FORMARSI CON LA MUSICA” (progetto comune a tutte le classi quinte delle

scuole primarie dell’IC)

Obiettivi:

1) Favorire l’ampliamento dell’offerta formativa riferita all’educazione musicale.

2) Condurre i bambini a riscoprire il ricco fattore educativo che il linguaggio musicale racchiude.

VOILÀ LE FRANÇAIS (progetto rivolto alle classi quinte della scuola primaria) Obiettivi:

1) Sensibilizzazione ed esposizione alla seconda lingua straniera francese.

L’Istituto Comprensivo “Correggio 1” ha aderito anche a due progetti promossi dal MIUR:

1) PROGETTO “ICARO” Si tratta di un progetto promosso dalla Polizia di Stato nell’ambito delle iniziative volte alla diffusione e al potenziamento della cultura della sicurezza stradale tra i giovani e giunto ormai alla XVIII edizione. Il progetto è realizzato in collaborazione con il MIT, il MIUR, il Dipartimento di Psicologia della Sapienza Università di Roma, la Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale, la Federazione Ciclistica Italiana, il Movimento Italiano Genitori (MOIGE), il gruppo ASTM-SIAS, il Gruppo Autostrada del Brennero S.p.a., Enel Green Power S.p.a. e con aziende del settore ciclistico. Il progetto si propone di trovare un punto d’incontro e di dialogo con i giovani per contrastare le idee e i comportamenti che li mettono troppo di frequente a rischio sulle strade. Gli strumenti passano attraverso forme di comunicazione che possano coinvolgere le emozioni e la volontà dei ragazzi perché la legalità diventi uno stile di vita. Al progetto “Icaro” è abbinato un concorso sui temi della sicurezza stradale, che negli anni ha visto la partecipazione interessata e costante di docenti e studenti con la produzione di elaborati di alto livello qualitativo. Il concorso è destinato alle studentesse e agli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di primo e secondo grado ed ha come oggetto il ruolo dei comportamenti messi in atto dai diversi utenti vulnerabili della strada, ossia pedoni, ciclisti, motociclisti e ciclomotoristi, sia valutando la lesività connessa al mezzo, sia il ruolo del comportamento distratto ed il multitasking alla guida o sulla strada, nonché agli effetti di questa interazione. La premiazione avverrà nel corso di una cerimonia ufficiale le cui modalità saranno comunicate in seguito con nota del MIUR. 2) PROGETTO “GENERAZIONI CONNESSE” Il Progetto “Generazioni Connesse” (SIC ITALY III) co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma “Connecting Europe Facility” (CEF), è un programma attraverso il quale la Commissione promuove strategie finalizzate a rendere Internet un luogo più sicuro per gli utenti più giovani, promuovendone un uso positivo e consapevole. Il progetto è coordinato dal MIUR, in partenariato col Ministero dell’Interno-Polizia Postale e delle Comunicazioni, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, Università degli Studi di Firenze, Università degli studi di Roma “La Sapienza”, Skuola.net, Cooperativa E.D.I. e

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Movimento Difesa del Cittadino, Agenzia Dire con lo scopo di dare continuità all’esperienza sviluppata negli anni, migliorando e rafforzando il ruolo del Safer Internet Centre Italiano, quale punto di riferimento a livello nazionale per quanto riguarda le tematiche relative alla sicurezza in Rete e al rapporto tra giovani e nuovi media. Tra le diverse azioni previste dal progetto vi sono: Una campagna di comunicazione e sensibilizzazione ad ampio raggio, attraverso l’utilizzo di canali media tradizionali, media online e social media - realizzata da tutti partner del Progetto e dall’Advisory Board. Attività di formazione (online e in presenza) rivolte in maniera specifica alle comunità scolastiche (insegnanti, bambini/e, ragazzi/e, genitori, educatori) che intraprenderanno un percorso dedicato. Le azioni saranno realizzate da Save the Children Italia, Telefono Azzurro, Cooperativa E.D.I. e Movimento Difesa del Cittadino. I soggetti coinvolti potranno inoltre usufruire di strumenti e risorse didattiche disponibili nella Piattaforma online del Progetto. Il coinvolgimento diretto dei giovani nella creazione di piccole redazioni giornalistiche, coordinate dall’Agenzia Dire, per raccontare il mondo del Web dal loro punto di vista. Questi ragazzi costituiranno lo Youth Panel del Safer Internet Centre. Attività di informazione e sensibilizzazione realizzate dalla Polizia di Stato, insieme ad una compagnia teatrale, visiteranno le scuole italiane approfondendo i temi della sicurezza in rete con l’aiuto dell’arte teatrale. Il rafforzamento della Helpline di Telefono Azzurro, a sostegno del Progetto (1.96.96), un servizio in grado di fornire supporto, in particolare a bambini, adolescenti e genitori, in merito a esperienze negative e/o problematiche inerenti l’utilizzo dei Nuovi Media; Il rafforzamento di due Hotline (www.azzurro.it di Telefono Azzurro e www.stop-it.it di Save the Children) riservate agli utenti della Rete per segnalare la presenza online di materiale pedopornografico. Il Progetto si avvale inoltre del contributo scientifico dell’Università degli Studi di Firenze e dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, nonché della presenza di Skuola.net, una delle community di riferimento per gli studenti, quale canale privilegiato di comunicazione bidirezionale con i giovani. I beneficiari finali di tali azioni sono bambini, bambine ed adolescenti dai 6 ai 18 anni, docenti, educatori e genitori e tutti gli stakeholder interessati ai temi affrontatati dal progetto. Fra i vari compiti affidati al SIC III Italia, la Commissione Europea ha richiesto la costituzione di un Advisory Board nazionale con la partecipazione di Istituzioni, aziende di ICT e Telefonia Mobile, associazioni del settore, quali attori rilevanti per l’avvio di una sinergica collaborazione nelle attività di prevenzione e promozione di iniziative volte a creare le condizioni per un ambiente online più sicuro e a tutela dei più giovani.

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1

VALUTAZIONE

La valutazione si propone di analizzare sia i risultati conseguiti dall’alunno nell’area cognitiva, sia il

processo di maturazione dell’intera personalità, attraverso il controllo della progressione delle

conoscenze e l’osservazione delle risposte nei contenuti e nei comportamenti.

Valutare l’alunno pertanto significa aiutarlo ad acquisire senso di responsabilità e consapevolezza di sé e

guidarlo gradualmente ad assumere un atteggiamento critico nei confronti della realtà.

La valutazione contiene in sé un processo di misurazione che è attività continua e costante, finalizzata

alla raccolta di informazioni sul percorso formativo per orientare insegnanti, alunni e famiglie.

La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari; attiva le azioni da intraprendere,

regola quelle avviate e promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine; assume una

preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al

miglioramento continuo.

La responsabilità della valutazione compete agli insegnanti ai quali spetta anche la cura della

documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi

collegiali.

La valutazione viene espressa con voto in decimi e viene effettuata collegialmente dai docenti contitolari

della classe per la scuola primaria e dal consiglio di classe per la scuola secondaria di primo grado.

Al fine di garantire equità e trasparenza, il collegio dei docenti delibera i criteri e le modalità di

valutazione degli apprendimenti e del comportamento. In particolare, considerata la funzione formativa

di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo, il collegio

dei docenti esplicita la corrispondenza tra le votazioni in decimi e i diversi livelli di apprendimento

(descrittori / indicatori). Definisci, altresì, i criteri generali per la non ammissione alla classe successiva e

all’esame di Stato conclusivo del primo di ciclo di istruzione nel caso di voto inferiore a 6/10 in una o più

discipline.

La valutazione del comportamento delle alunne e degli alunni viene espressa, per tutto il primo ciclo,

mediante un giudizio sintetico che fa riferimento allo sviluppo delle competenze di cittadinanza, per

quanto attiene alla scuola secondaria di primo grado, allo Statuto ministeriale delle studentesse e degli

studenti e al Patto di corresponsabilità approvato dal Consiglio di Istituto.

Dal corrente anno scolastico per tutte le alunne e tutti gli alunni di scuola primaria e secondaria di primo

grado la valutazione periodica e finale viene integrata con la descrizione dei processi formativi (in

termini di progressi nello sviluppo culturale, personale e sociale) e del livello globale degli

apprendimenti acquisito.

La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica o delle attività alternative viene riportata su

una nota separata dal documento di valutazione ed espressa mediante un giudizio sintetico riferito

all’interesse manifestato e ai livelli di apprendimento conseguiti.

Nel nostro Istituto Comprensivo esistono protocolli per la valutazione degli alunni stranieri che hanno

difficoltà nella lingua italiana.

I bambini/ragazzi diversamente abili sono valutati sulla base degli obiettivi stabiliti nel P.E.I. (Piano

Educativo Individualizzato).

Per i bambini e i ragazzi con Disturbo Specifico dell'Apprendimento si fa riferimento a quanto stabilito

nel protocollo di accoglienza D.S.A. e si tiene conto del P.D.P. (Piano Didattico Personalizzato).

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2

Di qui la necessità di prevedere percorsi personalizzati che sono esplicitati nel Piano Annuale per

l’Inclusività (PAI) che è uno strumento di auto riflessione delle scuole per agevolare la cultura

dell’inclusione.

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3

VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA

VOTO DESCRITTORI/INDICATORI

Dieci 10 Conoscenza approfondita dei contenuti con capacità di rielaborazione critica, completa padronanza della metodologia disciplinare, ottime capacità di trasferire le conoscenze maturate; brillanti capacità espositive e sicura padronanza dei linguaggi specifici.

Completa autonomia operativa.

Nove 9 Conoscenza approfondita e personale dei contenuti disciplinari,

rielaborazione personale delle conoscenze, buona padronanza della

metodologia disciplinare, capacità di organizzazione dei contenuti e

collegamento degli stessi tra i diversi saperi, ottima capacità espositiva,

uso corretto dei linguaggi formali.

Completa autonomia operativa.

Otto 8 Sicura conoscenza dei contenuti, buona rielaborazione delle conoscenze,

comprensione e padronanza della metodologia disciplinare, capacità di

operare collegamenti tra i saperi se guidato, chiarezza espositiva e

proprietà lessicali, utilizzo preciso e adeguato dei linguaggi specifici.

Buona autonomia operativa.

Sette 7 Conoscenza di gran parte dei contenuti, discreta rielaborazione delle

conoscenze, buon possesso delle conoscenze non correlato alla capacità

di operare collegamenti tra le stesse, capacità di risolvere semplici

problemi, adeguata proprietà espressiva e utilizzo dei linguaggi specifici.

Discreta autonomia operativa.

Sei 6 Conoscenza degli elementi basilari, sufficiente padronanza e possesso

delle conoscenze, capacità di riconoscere problemi essenziali, sufficiente

proprietà espositiva, uso di un linguaggio semplice e sufficientemente

appropriato.

Parziale autonomia operativa.

Cinque 5 Conoscenza lacunosa dei contenuti, scarsa padronanza delle conoscenze,

scarsa capacità di individuare i problemi, incerta capacità espositiva e uso

di un linguaggio impreciso.

Limitata autonomia operativa.

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VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

VOTO DESCRITTORI/INDICATORI

Dieci 10 Conoscenza approfondita dei contenuti con capacità di rielaborazione critica, completa padronanza della metodologia disciplinare, ottime capacità di trasferire le conoscenze maturate; brillanti capacità espositive e sicura padronanza dei linguaggi specifici.

Completa autonomia operativa.

Nove 9 Conoscenza approfondita e personale dei contenuti disciplinari,

rielaborazione personale delle conoscenze, buona padronanza della

metodologia disciplinare, capacità di organizzazione dei contenuti e

collegamento degli stessi tra i diversi saperi, ottima capacità espositiva,

uso corretto dei linguaggi formali.

Completa autonomia operativa.

Otto 8 Sicura conoscenza dei contenuti, buona rielaborazione delle conoscenze,

comprensione e padronanza della metodologia disciplinare, capacità di

operare collegamenti tra i saperi se guidato, chiarezza espositiva e

proprietà lessicali, utilizzo preciso e adeguato dei linguaggi specifici.

Buona autonomia operativa.

Sette 7 Conoscenza dei principali contenuti, discreta rielaborazione delle

conoscenze, buon possesso delle conoscenze non correlato alla capacità

di operare collegamenti tra le stesse, capacità di risolvere semplici

problemi, adeguata proprietà espressiva e utilizzo dei linguaggi specifici.

Discreta autonomia operativa.

Sei 6 Conoscenza degli elementi basilari, sufficiente padronanza e possesso

delle conoscenze, capacità di riconoscere problemi essenziali, sufficiente

proprietà espositiva, uso di un linguaggio semplice e sufficientemente

appropriato.

Parziale autonomia operativa.

Cinque 5 Conoscenza lacunosa dei contenuti, scarsa padronanza delle conoscenze,

scarsa capacità di individuare i problemi, incerta capacità espositiva e uso

di un linguaggio impreciso.

Limitata autonomia operativa.

Quattro 4 Conoscenza inadeguata e superficiale dei contenuti, mancata capacità di cogliere il significato globale delle situazioni, scorrettezza grammaticale e lessicale.

Nessuna autonomia operativa.

Gli indicatori/descrittori espressi in voti, sono gli stessi fra i due ordini di scuole, ma fanno riferimento

alle progettazioni curricolari specifiche sia delle primarie sia della secondaria di primo grado.

Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i

traguardi previsti dalle Indicazioni Nazionali e declinate nel curricolo di Istituto. Esse hanno funzione di

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monitoraggio e forniscono agli alunni gli strumenti per affrontare con consapevolezza e senso di

responsabilità le prove successive.

Nel processo di valutazione si stabiliscono dei momenti di sintesi e di puntualizzazione: i colloqui con le

famiglie e la lettura del documento di valutazione a fine quadrimestre e al termine dell'anno scolastico.

Tali momenti sono occasioni per rinsaldare il rapporto tra scuola e famiglia e per sviluppare un dialogo

costruttivo sulle ragioni dell'educare e dell'istruire.

Nella scuola secondaria di primo grado viene utilizzato il libretto di comunicazione scuola-famiglia, che

consente ai genitori di essere costantemente informati sui risultati delle verifiche e delle interrogazioni.

È inoltre possibile, limitatamente alla scuola secondaria di primo grado, monitorare attraverso il

“Registro elettronico” le assenze, gli argomenti svolti a lezione, le esercitazioni, i compiti assegnati e le

valutazioni scolastiche/disciplinari.

La valutazione del comportamento si riferisce allo sviluppo delle competenze di cittadinanza e per

questo si rimanda al curricolo verticale di “Cittadinanza e Costituzione”, che costituisce parte integrante

del curricolo verticale di istituto. Il comportamento viene valutato sia nella scuola primaria che nella

secondaria di primo grado attraverso un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione.

Nella scuola secondaria di primo grado le sanzioni disciplinari (vedi/scarica il documento) sono

determinanti ai fini della valutazione relativa al comportamento.

Al termine della classe quinta della scuola primaria e della classe terza della secondaria di primo grado

ad ogni alunno è consegnata la certificazione delle competenze, come stabilito dal Decreto Legislativo

del 13 aprile 2017, n.62 (Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo

ciclo ed esami di stato). Per quanto concerne la scuola secondaria di primo grado la certificazione delle

competenze rilasciata al termine del primo ciclo è integrata da una sezione, predisposta, redatta e

firmata a cura del Direttore Generale INVALSI, in cui viene descritto il livello raggiunto da ciascun

studente nelle prove nazionali di italiano, matematica e inglese.

VALUTAZIONE ATTRAVERSO LE PROVE INVALSI

Il Sistema Nazionale Valutazione (DPR n. 80/2013) nasce dall'esigenza di dotare il Paese di un sistema di

valutazione dei risultati conseguiti dalla Scuola in linea con le esperienze più avanzate a livello

internazionale.

In questa prospettiva la valutazione del sistema scolastico è da intendersi come un'infrastruttura stabile

e consolidata che consenta di migliorare progressivamente i livelli di apprendimento nella scuola e, di

conseguenza, le opportunità di sviluppo e di crescita dell'intero Paese.

La realizzazione del SNV è guidata dalla duplice esigenza di migliorare, da un lato, l'efficacia della scuola

per le fasce più deboli della popolazione scolastica e, dall'altro, di far emergere e diffondere le

esperienze di eccellenza presenti nel Paese. Per realizzare le suddette finalità è necessario che il SNV sia

basato su valutazioni derivate da prove standardizzate.

Esse non si pongono in antitesi con la valutazione formativa e sommativa quotidianamente realizzata

all'interno delle scuole dai docenti, ma vogliono solo rappresentare un utile punto di riferimento esterno

per integrare gli elementi di valutazione attualmente esistenti.

La somministrazione della prova di Italiano, Matematica e inglese avviene sia nella scuola primaria

(classi seconde italiano e matematica, classi quinte italiano, matematica, inglese) sia in quella secondaria

nelle classi terze (italiano, matematica e inglese).

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Lo svolgimento delle prove INVALSI nella scuola secondaria di primo grado avviene nel mese di aprile,

dunque al di fuori delle prove di esame. Le prove per questo grado di scuola si svolgono on-line

secondo un calendario stabilito da INVALSI.

La prova di inglese per la classe quinta della scuola primaria riguarda le competenze ricettive

(comprensione della lettura e dell’ascolto) riferita al livello A1 del QCER (Quadro Comune Europeo di

Riferimento per la conoscenza delle lingue) in coerenza con le Indicazioni Nazionali.

La prova di inglese per la scuola secondaria di primo grado riguarda le competenze ricettive

(comprensione della lettura e dell’ascolto) ed è sviluppata in coerenza con le Indicazioni Nazionali e si

riferisce principalmente al livello A2 del QCER (Quadro Comune Europeo di Riferimento per la

conoscenza delle lingue).

AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA NELLA SCUOLA PRIMARIA

L’ammissione alla classe successiva e alla prima classe di scuola secondaria di primo grado è disposta anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione. Pertanto, l’alunno viene ammesso alla classe successiva anche se in sede di scrutinio finale viene attribuita una valutazione con voto inferiore a 6/10 in una o più discipline, da riportare sul documento di valutazione.

AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

L'ammissione alle classi seconda e terza di scuola secondaria di primo grado è disposta, in via generale, anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline. Pertanto, l’alunno viene ammesso alla classe successiva anche se in sede di scrutinio finale viene attribuita una valutazione con voto inferiore a 6/10 in una o più discipline da riportare sul documento di valutazione. A seguito della valutazione periodica e finale, la scuola provvede a segnalare tempestivamente ed opportunamente alle famiglie delle alunne e degli alunni eventuali livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione e, nell'ambito della propria autonomia didattica ed organizzativa, attiva specifiche strategie e azioni che consentano il miglioramento dei livelli di apprendimento (come previsto nel PdM dell’I.C.). In sede di scrutinio finale, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, il consiglio di classe, con adeguata motivazione e tenuto conto dei criteri definiti dal collegio dei docenti, può non ammettere l'alunna o l'alunno alla classe successiva nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline (voto inferiore a 6/10). La non ammissione viene deliberata a maggioranza; il voto espresso nella deliberazione di non ammissione dall'insegnante di religione cattolica o di attività alternative (per i soli alunni che si avvalgono di detti insegnamenti) se determinante per la decisione assunta dal consiglio di classe diviene un giudizio motivato iscritto a verbale. Si rammenta che è stata abrogata la norma che prevedeva la non ammissione alla classe successiva per gli alunni che conseguivano un voto di comportamento inferiore a 6/10. Come è stato già precisato, infatti, la valutazione del comportamento viene espressa mediante un giudizio sintetico. E stata invece confermata la non ammissione alla classe successiva, in base a quanto previsto dallo Statuto ministeriale delle studentesse e degli studenti, nei confronti di coloro cui è stata comminata la sanzione disciplinare di esclusione dallo scrutinio finale (articolo 4. commi 6 e 9 bis del DPR n. 249/1998).

AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

In sede di scrutinio finale, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, l'ammissione all'esame

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di Stato è disposta, in via generale, anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline e avviene in presenza dei seguenti requisiti:

1. aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fatte salve le eventuali motivate deroghe deliberate dal collegio dei docenti; b)

2. non essere incorsi nella sanzione disciplinare della non ammissione all'esame di Stato prevista dall'articolo 4. commi 6 c 9 bis. del DPR n. 249/1998;

3. aver partecipato, entro il mese di aprile, alle prove nazionali di italiano, matematica e inglese predisposte dall'TNVALSI.

Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può deliberare, a maggioranza e con adeguata motivazione, tenuto conto dei criteri definiti dal collegio dei docenti, la non ammissione dell'alunna o dell'alunno all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo, pur in presenza dei tre requisiti sopra citati. In sede di scrutinio finale il consiglio di classe attribuisce, ai soli alunni ammessi all'esame di Stato, sulla base del percorso scolastico triennale da ciascuno effettuato e in conformità con i criteri e le modalità definiti dal collegio docenti, un voto di ammissione espresso in decimi, senza utilizzare frazioni decimali. Il consiglio di classe, nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, può attribuire all'alunno un voto di ammissione anche interiore a 6/10.

AUTOVALUTAZIONE D'ISTITUTO

L’autovalutazione d’Istituto deve essere vissuta, dai docenti, dagli alunni (in modo particolare quelli

della secondaria di primo grado) e dai genitori come uno stimolo per la riflessione e per la promozione

della qualità nella scuola.

Dall’anno scolastico 2014/2015 tutte scuole del territorio nazionale, sono state coinvolte nel processo di

avvio e messa a regime del procedimento di valutazione, come era previsto dal DPR n. 80/2013

(“Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione”).

Successivamente con la Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014, sono state individuate le priorità

strategiche della valutazione e sono state stabilite le modalità di avvio, con la relativa tempistica,

ulteriormente illustrate nella circolare del MIUR n.47 del 21 ottobre 2014.

Come Istituto Comprensivo noi lavoriamo già da cinque anni sull’autovalutazione e abbiamo preso come

modello il CAF & EDUCATION. Facciamo inoltre parte della “RETE di Scuole AMICO”, per promuovere e

portare avanti i processi e la cultura della qualità e dell’autovalutazione.

Tre anni fa il Progetto di miglioramento in matematica ha ricevuto il logo di “Processo Eccellente” da

AICQ Emilia Romagna.

Gli scopi principali che hanno motivato il Collegio Docenti ad adottare un modello di autovalutazione,

anche prima che lo imponesse la normativa, sono stati principalmente:

1. possedere uno strumento per conoscere meglio le scuole dell’I.C;

2. introdurre la gestione della qualità e del miglioramento anche nella scuola pubblica;

3. individuare i problemi e intraprendere le azioni di miglioramento per superarli;

4. creare le condizioni per favorire la condivisione e per facilitare la collaborazione fra i

docenti dei due ordini di scuola. Questa è la condizione essenziale per migliorare le

performance di tutti i nostri alunni;

5. rafforzare la fiducia reciproca e il rispetto tra il personale della scuola e i portatori di

interesse (studenti, famiglie, enti locali), anche attraverso la comunicazione chiara degli

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obiettivi formativi che intendiamo perseguire e la trasparenza delle azioni intraprese per

far sì che un numero sempre maggiore di alunni arrivi a possedere le competenze.

La valutazione dell’efficacia e dell’efficienza dell’operato della scuola è condotta attraverso il RAV

(Rapporto di AutoValutazione).

Una chiara consapevolezza dei punti di forza consentirà di capire su cosa è possibile far leva per

migliorare la qualità del servizio o per farla percepire più adeguatamente.

La conoscenza delle criticità indicherà, invece, su che cosa occorre intervenire. Lavorando sulla lista delle

criticità occorrerà individuare quelle che rappresentano un reale ostacolo per la qualità del servizio e

costituiscono per questo un problema che deve essere risolto.

OBIETTIVI CON RIFERIMENTO AL RAV

Nel nostro I.C. è presente, dall’anno scolastico 2012/2013, una commissione che si occupa di

autovalutazione/valutazione. In ottemperanza con quanto stabilito dalla vigente normativa, la

commissione si è trasformata in Nucleo Interno di Valutazione (NIV) e durante l’anno scolastico

2014/2015 si è occupata della compilazione del RAV dell’Istituto.

Del NIV fanno parte:

Il Dirigente Scolastico, 6 insegnanti riconosciuti esperti dal Collegio Docenti, 1 assistente amministrativo

(rappresentante per gli ATA) e 3 genitori (1 per ciascun Plesso dell’I.C.).

NOME COMPONENTE RUOLO

Luciano Caselli Dirigente Scolastico

Nicoletta Guerra Docente della scuola primaria “G. Rodari” – Cantona, Referente di sede e Funzione

Strumentale Autovalutazione/Valutazione

M. Nicoletta Cerrigone Docente della scuola primaria “G. Rodari” – Cantona, Funzione Strumentale

Innovazione Tecnologica e Animatore Digitale

Raffaella Costa Docente della scuola primaria “G. Rodari” – Cantona e Referente di sede

Anna Fiori Docente della scuola secondaria di primo grado “G. Marconi”

Sabrina Lazzaretti Docente della scuola primaria “San Francesco d’Assisi” e Referente di sede

Teresa Loguercio Docente della scuola secondaria di primo grado “G. Marconi” e Referente di sede

Elena Tondelli Docente della scuola primaria “San Francesco d’Assisi”

Susi Grusi Assistente Amministrativo (ATA)

Sara Marani Genitore della scuola primaria “G. Rodari” – Cantona e membro del Consiglio

d’Istituto

Tania Riccò Genitore scuola primaria “San Francesco d’Assisi”

Daniele Zini Genitore della scuola secondaria di primo grado “G. Marconi” e membro del

Consiglio d’Istituto

Gli incontri del NIV sono convocati in due distinte modalità:

DS + DOCENTI + ATA per l’elaborazione/revisione delle sezioni del RAV riguardanti gli

ESITI, I PROCESSI, IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE e L’INDIVIDUAZIONE DELLE

PRIORITÀ;

DS + DOCENTI + ATA + GENITORI per l’elaborazione/revisione della sezione del RAV

riguardante IL CONTESTO E LE RISORSE.

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Il RAV, elaborato nei mesi di febbraio/giugno 2015, è stato rivisto durante il mese di giugno 2017. Il

documento di autovalutazione ha consentito, anche attraverso i Descrittori messi a disposizione

dall’INVALSI e dall’ISTAT, di accertare:

AREA CONTESTO E RISORSE:

Buono il contesto territoriale dal punto di vista socio-economico e delle opportunità di

collaborazione con l’Amministrazione comunale e le numerose associazioni e agenzie educative

presenti.

Tutti gli edifici dell’IC sono in sicurezza e non presentano barriere architettoniche.

Il personale docente dell'IC risulta per due terzi a tempo indeterminato e dimostra notevoli

competenze nella gestione delle classi e delle relazioni con le famiglie oltre che professionali e

interpersonali.

AREA ESITI:

I punteggi ottenuti in italiano e matematica nelle prove INVALSI sono, per molte classi, superiori

a quelli ottenuti da classi site in scuole con background socio-economici e culturali simili. È

comunque presente una certa disomogeneità di risultati fra alcune classi dell’I.C., da qui la scelta

di continuare a lavorare su obiettivi di miglioramento per quanto riguarda l’area logico-

matematica e anche linguistica.

Serve lavorare sulle competenze di cittadinanza trasversalmente sulle diverse discipline e

strutturare protocolli di osservazione/valutazione di quest’ultime.

AREA PROCESSI – PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE:

Buone le iniziative per l’inclusione e la differenziazione (progetti volti al recupero, screening DSA

a partire dalla 1^ primaria).

Il curricolo verticale dell'I.C. va completato e corredato di griglie d’osservazione per la

valutazione delle competenze possedute dagli allievi.

La definizione dei profili di competenza in uscita dalla scuola primaria è da sviluppare, mentre è

da rivedere per la scuola secondaria di primo grado.

Vanno migliorate le prove standardizzate comuni che permettano il confronto fra le classi

parallele dell'Istituto Comprensivo.

La scuola realizza diverse attività finalizzate ad accompagnare gli studenti nel passaggio da un

ordine di scuola all'altro. Le attività di orientamento coinvolgono anche le famiglie.

AREA PROCESSI - PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE:

La mission dell'istituto e le priorità sono definite chiaramente, sono condivise all'interno della

comunità scolastica e sono rese note all'esterno, presso le famiglie e il territorio anche

attraverso pubblicazione sul sito istituzionale della scuola.

Non sempre il personale viene valorizzato per le competenze che possiede e remunerato in

modo adeguato.

Il Rapporto di Autovalutazione completo (RAV) è pubblicato sul sito dell’Istituto ed è inoltre consultabile

sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

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AZIONI COERENTI CON IL PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE (PNSD)

PROGETTO TRIENNALE DI INTERVENTO DELL’ANIMATORE DIGITALE a cura dell’ins. Maria Nicoletta Cerrigone

PREMESSA

Come previsto dalla Legge 107/2015 di riforma del sistema dell’Istruzione all’art. 1 comma 56, il

MIUR, con D.M. n. 851 del 27.10.2015 ha adottato il Piano Nazionale Scuola Digitale. Non si tratta

solo una dichiarazione di intenti, ma di una vera e propria strategia complessiva di innovazione, di

un’azione culturale, che parte da un’idea rinnovata di scuola, intesa come spazio aperto per

l’apprendimento e non unicamente luogo fisico. In questo paradigma, le tecnologie diventano

abilitanti, quotidiane, ordinarie, al servizio dell’attività scolastica, contaminando tutti gli ambienti

della scuola.

OBIETTIVI DEL PNSD

Sviluppo delle competenze digitali degli studenti

Potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i

processi di innovazione delle istituzioni scolastiche

Adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la

condivisione di dati

Formazione dei docenti per l’innovazione didattica e lo sviluppo della cultura digitale

Formazione del personale amministrativo e tecnico per l’innovazione digitale

nell’amministrazione

Potenziamento delle infrastrutture di rete

Valorizzazione delle migliori esperienze

Definizione dei criteri per l’adozione dei testi didattici in formato digitale e per la diffusione di

materiali didattici anche prodotti autonomamente dalle scuole.

Per facilitare questo processo di cambiamento, il MIUR ha chiesto ad ogni istituzione scolastica di

individuare una nuova figura di sistema (e non di supporto tecnico), l’ANIMATORE DIGITALE, un

docente che sarà formato in modo specifico e che avrà il compito di “favorire il processo di

digitalizzazione delle scuole nonché diffondere le politiche legate all'innovazione didattica

attraverso azioni di accompagnamento e di sostegno sul territorio del piano nazionale scuola

digitale” (rif. Prot. N° 17791 del 19/11/2015).

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Secondo quanto previsto dall’Azione #28 del PNSD, all’Animatore Digitale viene richiesto di

sviluppare una progettualità di azioni all’interno di tre ambiti specifici:

FORMAZIONE INTERNA: stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD,

attraverso l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere necessariamente un formatore),

favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative,

come ad esempio quelle organizzate attraverso gli snodi formativi.

COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITÀ SCOLASTICA: favorire la partecipazione e stimolare il

protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche strutturate, sui

temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del

territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa.

CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE: individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche

sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. Uso di particolari strumenti per

la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune; informazione su

innovazioni esistenti in altre scuole; un laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con

l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica

condotta da altre figure.

Per svolgere al meglio la propria funzione di sistema, l’AD si coordinerà con il Dirigente, il DSGA, il

Team dell’Innovazione Digitale e soggetti rilevanti, anche esterni alla scuola, che potranno

contribuire alla realizzazione degli obiettivi del PNSD.

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa rappresenta lo strumento per mettere a sistema le

finalità, i principi e gli strumenti previsti nel PNSD. Inoltre, il nostro Istituto ha scelto di operare in

sinergia con altri Animatori Digitali del territorio, eventualmente anche attraverso specifici gruppi

di lavoro e/o protocolli di rete.

Il Piano d’intervento triennale dell’Animatore Digitale d’Istituto è allegato al PTOF e visibile sul sito

istituzionale nella sezione PNSD. Essendo parte di un piano triennale, ogni anno potrebbe subire

variazioni o venire aggiornato a seconda delle esigenze e i cambiamenti dell’istituzione scolastica.

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INTERVENTI FASE PRELIMINARE A.S. 2015-2016

FORMAZIONE INTERNA

- Formazione specifica per animatore digitale a cura del polo formativo regionale. - Progettazione, costituzione e partecipazione a comunità di pratica in rete con altri animatori del territorio. - Azione di segnalazione di eventi/opportunità formative. - Formazione all’utilizzo del registro elettronico per tutti i docenti della scuola primaria.

COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITÀ SCOLASTICA

- Somministrazione di un questionario on-line sul sito della scuola per rilevare, analizzare e determinare i diversi livelli di partenza al fine di organizzare corsi di formazione ad hoc per acquisire le competenze di base informatiche e/o potenziare quelle già esistenti.

- Elaborazione e pubblicazione sul sito della scuola degli esiti dell'indagine conoscitiva e relative considerazioni sulle azioni successive da attuare.

- Creazione sul sito istituzionale della scuola di uno spazio dedicato al PNSD per informare sul piano e sulle iniziative della scuola.

- Individuazione dei docenti e del personale ATA per la costituzione del Team per l’Innovazione. - Coordinamento della formazione specifica per il Team per l’Innovazione. - Sostegno ai docenti nell’uso di strumenti informatici, sussidi didattici, software educativi e applicazioni web utili

per la didattica e la professione. - Progettazione, manutenzione e aggiornamento del sito istituzionale della scuola. - Coordinamento con le altre figure di sistema presenti nella scuola. - Studio e progettazione di un protocollo per la privacy e per la sicurezza con l’ausilio della partecipazione al

progetto “Generazioni Connesse”.

CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE

- Partecipazione al bando PON n.9035 del 13/07/2015 - FESR - Realizzazione-ampliamento LAN/WLAN. - Partecipazione al bando PON n.12810 del 15/10/2015 - FESR- Realizzazione di ambienti digitali. - Partecipazione al bando MIUR Avviso n.0005403 del 16/03/2016 - Realizzazione di Atelier Creativi. - Dotazione di nuovi KIT LIM in alcune aule dei tre plessi facenti parte dell’Istituto. - Accesso al Registro Elettronico da parte delle famiglie degli studenti di scuola secondaria di secondo grado per la

sola visione dei compiti assegnati e per la prenotazione dei colloqui individuali con i docenti. - Predisposizione dell’ora del codice per alcuni alunni della scuola secondaria di primo grado, svolti in orario

scolastico in presenza dell’insegnante di classe con l’intervento dell’Animatore Digitale. - Coordinamento con i responsabili di plesso destinati alla supervisione delle dotazioni informatiche. - Ricognizione della dotazione tecnologica presente nella scuola secondaria di primo grado e in un plesso di scuola

primaria.

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INTERVENTI A.S. 2016-2017

FORMAZIONE INTERNA

- Formazione specifica per Animatore Digitale e partecipazione a comunità di pratica in rete con altri animatori del territorio e con la rete nazionale.

- Creazione di uno sportello di assistenza. - Azione di segnalazione di eventi / opportunità formative in ambito digitale. - Prima alfabetizzazione digitale su richiesta dei docenti interessati. - Formazione all’uso delle Google Apps for Education su richiesta dei docenti interessati. - Supporto ai docenti per un migliore utilizzo degli ampliamenti digitali dei testi in adozione. - Attivazione di un percorso di formazione di base aperto al personale ATA preposto all’aggiornamento della sezione

del sito scolastico dedicata all’amministrazione. - Supporto a tutti i docenti nell’uso degli strumenti tecnologici già presenti a scuola. - Formazione base rivolta ai docenti interessati all’uso di web app didattiche (prezi, padlet, google docs, ecc …) - Attivazione di incontri informativi finalizzati alla creazione e alla stesura dell’e-portfolio docente (az. #10 del PNSD) - Sostegno ai docenti per l’uso del coding nella didattica e per lo sviluppo e la diffusione del pensiero

computazionale. - Formazione sull’utilizzo del Registro Elettronico.

- Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali acquisite.

COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITÀ SCOLASTICA

- Ammodernamento del sito internet della scuola, anche attraverso l’inserimento in evidenza delle priorità del PNSD.

- Consulenza per acquisti di materiale informatico: software e hardware. - Coordinamento e collaborazione con lo staff dirigenziale ed altre figure di sistema. - Creazione di un calendario condiviso per il piano delle attività. - Creazione sul sito istituzionale della scuola di uno spazio dedicato al PNSD per informare sul piano e sulle iniziative

della scuola. - Creazioni (e successivamente implementazione) di spazi web specifici di documentazione e diffusione delle azioni

relative al PNSD. - Eventi aperti al territorio, con particolare riferimento ai genitori e agli alunni sui temi del PNSD (cittadinanza

digitale, sicurezza, uso dei social network, educazione ai media, cyberbullismo). - Miglioramento del supporto burocratico alle famiglie, al personale scolastico e migliore gestione dell’URP. - Partecipazione al progetto Generazioni connesse sui temi della cittadinanza digitale. - Partecipazione nell’ambito del progetto “Programma il futuro” a Code Week e a all’ora di coding attraverso la

realizzazione di laboratori di coding aperti al territorio. - Realizzazione di una postazione informatica fruibile dall’utenza nella sede dell’Istituto presso gli uffici di segreteria

per il disbrigo delle pratiche amministrative. - Sostenere l’amministrazione digitale trasparente attraverso il sito web istituzionale della scuola.

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CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE

- Aggiornamento dei curricoli verticali per la costruzione di competenze digitali, soprattutto del curricolo di Tecnologia (cfr. azione #18 del PNSD).

- Coordinamento delle figure tecniche destinate alla manutenzione delle attrezzature della scuola. - Individuazione e richiesta di possibili finanziamenti per incrementare le attrezzature in dotazione alla scuola. - Integrazione, ampliamento e utilizzo della rete Wi-Fi d’istituto mediante il progetto PON di cui all’azione #2 del

PNSD. - Introduzione alla robotica. - Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali sulla base delle azioni del PNSD. - Partecipazione ad eventi / workshop / concorsi sul territorio. - Potenziamento dell’hardware destinato a software educativi e didattici specifici. - Regolamentazione dell’uso di tutte le attrezzature della scuola (aula informatica, LIM, computer portatili,

videoproiettori, ecc.) - Revisione e utilizzo degli ambienti di apprendimento digitali creati mediante la partecipazione all’azione #4 del

PNSD con attuazione del Progetto PON. - Revisione, integrazione, della rete Wi-Fi d’Istituto. - Ricognizione della dotazione tecnologica d’Istituto e sua eventuale integrazione / revisione. - Ricognizione e mappatura delle attrezzature presenti nella scuola. - Selezione e presentazione di siti dedicati, app, software e cloud per la didattica. - Sperimentazione di nuove metodologie nella didattica: webquest, flipped classroom, ecc. attraverso l’uso delle

diverse applicazioni educative presenti sul web. - Utilizzo dei i Tablet in possesso della scuola in alcune classi per le attività didattiche.

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INTERVENTI A.S. 2017-2018

FORMAZIONE INTERNA

- Formazione specifica per Animatore Digitale e partecipazione a comunità di pratica in rete con altri animatori del

territorio e con la rete nazionale. - Mantenimento di uno sportello di assistenza. - Azione di segnalazione di eventi / opportunità formative in ambito digitale. - Formazione sull’utilizzo del Registro Elettronico. - Formazione all’uso delle Google Apps for Education su richiesta dei docenti interessati. - Formazione sull’uso di programmi liberi o web app per la realizzazione di testi cooperativi, presentazioni, video e

montaggio di foto, creazione di mappe e programmi vari utili per la didattica inclusiva. - Formazione per l’uso di software open source per la Lim. - Formazione per utilizzo spazi Drive condivisi e documentazione di sistema. - Coinvolgimento di tutti i docenti all’utilizzo di testi digitali e all’adozione di metodologie didattiche innovative. - Sostegno ai docenti in attività di coding e per lo sviluppo e la diffusione del pensiero computazionale. - Sperimentazione e diffusione di metodologie e processi di didattica attiva e collaborativa. - Supporto ai docenti nell’aggiornamento/integrazione del proprio e-portfolio. - Attivazione di incontri informativi finalizzati alla creazione e alla stesura dell’e-portfolio di ogni studente per la

registrazione delle attività svolte, del processo di sviluppo delle competenze e delle certificazioni acquisite (cfr. azione #9 del PNSD).

- Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali acquisite.

COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITÀ SCOLASTICA

- Coordinamento con lo staff di direzione, con le figure di sistema, con gli assistenti tecnici e del gruppo di lavoro. - Costante aggiornamento della pagina del sito istituzionale della scuola dedicata al PNSD per

informare sull’andamento del piano e sulle iniziative intraprese dalla scuola - Costante aggiornamento della pagina del sito scolastico dedicata alla formazione dei docenti - Creazione di un Calendario condiviso per il piano delle attività. - Creazione di un repository d’istituto per discipline d’insegnamento e aree tematiche per la condivisione del

materiale prodotto - Eventi aperti al territorio, con particolare riferimento ai genitori e agli alunni sui temi del PNSD (cittadinanza

digitale, sicurezza, uso dei social network, educazione ai media, cyberbullismo) - Implementazione degli spazi web specifici di documentazione e diffusione delle azioni relative al PNSD. - Partecipazione nell’ambito del progetto “Programma il futuro” a Code Week e a all’ora di coding attraverso la

realizzazione di laboratori di coding aperti al territorio. - Progettazione, manutenzione e aggiornamento del sito istituzionale della scuola - Raccolta e pubblicizzazione sul sito della scuola delle attività svolte nella scuola in formato multimediale.

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CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE

- Accesso ad Internet per tutto il personale della scuola. - Attivazione di postazioni per la connessione ad Internet a disposizione delle famiglie per il disbrigo di pratiche

amministrative. - Avvio di eventuali progetti in crowdfunding per ampliare la dotazione tecnologica della scuola o potenziare la

formazione dei docenti. - Creazione di repository d’istituto per discipline d’insegnamento e aree tematiche per la condivisione del materiale

prodotto. - Riorganizzazione degli spazi didattici in funzione laboratoriale. - Impiego di ambienti e dispositivi digitali per l’inclusione o l’integrazione in coerenza con la Convenzione delle

Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e con la normativa italiana (BES) e con il PAI (Piano Annuale per l’Inclusività) – Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e C.M. n. 8 del 2013, prot.561

- Implementazione dell’utilizzo quotidiano di sussidi tecnologici moderni e funzionali anche per handicap e BES. - Individuazione e richiesta di possibili finanziamenti per incrementare le attrezzature in dotazione alla scuola. - Allestimento di Laboratori di robotica e pensiero computazionale. - Partecipazione ad eventi / workshop / concorsi sul territorio. - Partecipazione ai bandi sulla base delle azioni del PNSD. - Potenziamento dell’hardware destinato a software educativi e didattici specifici.

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INTERVENTI A.S. 2018-2019

FORMAZIONE INTERNA

- Formazione specifica per Animatore Digitale e partecipazione a comunità di pratica in rete con altri animatori del

territorio e con la rete nazionale. - Mantenimento di uno sportello di assistenza. - Azione di segnalazione di eventi / opportunità formative in ambito digitale. - Formazione all’uso delle Google Apps for Education su richiesta dei docenti interessati. - Formazione sull’uso di programmi liberi o web app per la realizzazione di testi cooperativi, presentazioni, video e

montaggio di foto, creazione di mappe e programmi vari utili per la didattica inclusiva. - Formazione per l’uso di software open source per la Lim. - Sostegno ai docenti in attività di coding e per lo sviluppo e la diffusione del pensiero computazionale. - Sperimentazione e diffusione di metodologie e processi di didattica attiva e collaborativa. - Supporto ai docenti nell’aggiornamento/integrazione del proprio e-portfolio. - Supporto ai docenti nella stesura dell’e-portfolio di ogni studente per la registrazione delle attività svolte, del

processo di sviluppo delle competenze e delle certificazioni acquisite (cfr. azione #9 del PNSD). - Coinvolgimento di tutti i docenti all’utilizzo di testi digitali e all’adozione di metodologie didattiche innovative. - Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali acquisite.

COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITÀ SCOLASTICA

- Coordinamento con lo staff di direzione, con le figure di sistema e con il Resp. del Pronto Soccorso Tecnico. - Creazione di un calendario condiviso per il piano delle attività. - Implementazione degli spazi web specifici di documentazione e diffusione delle azioni relative al PNSD. - Partecipazione nell’ambito del progetto “Programma il futuro” a Code Week e a all’ora di coding attraverso la

realizzazione di laboratori di coding aperti al territorio. - Promozione della costruzione di laboratori per stimolare la creatività. - Promuovere un’alfabetizzazione digitale consapevole degli allievi. - Raccolta e pubblicizzazione sul sito della scuola delle attività svolte nella scuola in formato multimediale. - Realizzazione da parte di docenti e studenti di video, utili alla didattica e alla documentazione di eventi / progetti

d’Istituto. - Realizzazione progettualità digitale inserita nel PTOF. - Formazione per studenti e famiglie sulla cittadinanza digitale. - Utilizzo di cartelle e documenti condivisi nel cloud d’istituto per la formulazione e la condivisione di

documentazione: programmazioni, progetti, relazioni finali, azioni del PTOF, modulistica - Utilizzo di strumenti per la condivisione con gli alunni (gruppi, community)

- Utilizzo di un cloud d’istituto per la condivisione di attività, della documentazione e la diffusione delle buone pratiche

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CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE

- Allestimento di Laboratori di robotica e pensiero computazionale. - Attivazione di un canale YOUTUBE per la raccolta di video delle attività svolte nella scuola. - Avviare eventuali progetti in crowdfunding per ampliare la dotazione tecnologica della scuola o potenziare la

formazione dei docenti. - Creazione e mantenimento di un repository d’istituto per discipline d’insegnamento e aree tematiche per la

condivisione del materiale prodotto a cura della comunità docenti. - Educare al saper fare: making, creatività e manualità. - Impiego di ambienti e dispositivi digitali per l’inclusione o l’integrazione in coerenza con la Convenzione delle

Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e con la normativa italiana (BES) e con il PAI (Piano Annuale per l’Inclusività) – Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e C.M. n. 8 del 2013, prot.561

- Individuazione e richiesta di possibili finanziamenti per incrementare le attrezzature in dotazione alla scuola - Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali sulla base delle azioni del PNSD. - Partecipazione ad eventi / workshop / concorsi sul territorio. - Potenziamento dell’utilizzo del coding con software dedicati (Scratch). - Ricognizione dell’eventualità di nuovi acquisti. - Sperimentazione di nuove metodologie nella didattica: webquest, flipped classroom, ecc. attraverso l’uso delle

diverse applicazioni educative presenti sul web.

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SICUREZZA NEGLI AMBIENTI SCOLASTICI Tutte le strutture dell'Istituto Comprensivo “Correggio 1” sono dichiaratamente sicure a norma di legge.

Ogni anno vengono effettuati interventi strutturali e di manutenzione ordinaria o straordinaria per

garantirne la sicurezza.

Tutte le sedi sono dotate dei fondamentali sistemi di prevenzione e sicurezza quali: uscite e scale di

emergenza, sistemi per la prevenzione incendi, sistemi di allarme, sistemi per la riduzione e l’eliminazione

delle barriere architettoniche.

L'organizzazione della sicurezza e la gestione delle emergenze prevedono una figura di Responsabile del

Servizio di Prevenzione e Protezione (esterno) coadiuvato dalle figure della Funzione Strumentale per la

Sicurezza, del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e del Medico del Lavoro.

In ogni plesso è presente una Squadra di Prevenzione e Protezione, incaricata ad assolvere a tre compiti

specifici: EVACUAZIONE, ANTINCENDIO e PRIMO SOCCORSO.

È formata dalle seguenti figure:

Coordinatore delle emergenze

Collaboratori o addetti alle emergenze di Primo Soccorso e Antincendio.

I collaboratori sono in numero tale da coprire orari e spazi della struttura.

Tutto il personale della scuola e gli studenti sono informato tramite incontri e prove di evacuazione che

prevedono l’acquisizione delle procedure e dei comportamenti individuati nel Piano di Emergenza.

Il personale della scuola in possesso di attestato Antincendio o di Primo Soccorso, è tenuto comunque, ad

intervenire in caso di necessità anche se non facente parte della squadra.

I lavoratori della scuola sono regolarmente formati frequentando corsi quali:

CORSO BASE in tema di Salute, Prevenzione, Sicurezza ai sensi del Decreto 81/2008, di 8 ore,

obbligatorio per tutto il personale e soggetto ad aggiornamento ogni 5 anni;

corsi facoltativi di Primo Soccorso della durata di 12 ore e Antincendio della durata di 8, entrambi

soggetti ad aggiornamento ogni 3 anni. La frequenza di tali corsi dà diritto ad entrare a far parte

della Squadra di Prevenzione e Protezione.

Per fare in modo che tutti gli occupanti della scuola (personale ATA, docenti e studenti) siano pronti a far

fronte ad un'emergenza, in ogni plesso vengono organizzate ogni anno, almeno due prove di

evacuazione, sia come emergenza sismica che come emergenza generica. Inoltre, ogni anno viene

organizzata una prova con l’ausilio della Croce Rossa Italiana e della Protezione Civile, ciò consente di

rilevare eventuali criticità ed approntare i relativi miglioramenti; in più permette agli studenti di

conoscere ed avvicinarsi a queste realtà di volontariato.

Entro il 15 novembre di ciascun anno scolastico, si procede all’aggiornamento del Piano di Emergenza e

del Documento di Valutazione Rischi.

Il Piano di Emergenza contiene tutte le informazioni e le procedure da seguire per fronteggiare

un’emergenza. Il Documento Valutazione Rischi effettua una valutazione dei possibili rischi, di diverso

ordine, presenti all’interno della struttura, in modo tale che si proceda ad una celere risoluzione.

Gli studenti sono formati sul tema sicurezza sin dal primo anno della scuola primaria, infatti ogni anno

all’interno della programmazione viene inserito un obiettivo specifico. Oltre ad essere portati a

conoscenza sulle modalità di evacuazione, ogni anno le classi terze della scuola primaria partecipano al

progetto “A scuola con Mostrischio”, promosso dall’INAIL e realizzato in sinergia con i genitori.

Importante è la collaborazione con la Croce Rossa Italiana che prevede un incontro informativo riguardo il

Primo Soccorso in classe quinta ed un corso di 4 ore con rilascio di attestato per le classi terze della

secondaria di primo grado. È in via di preparazione un Manuale di Formazione Sicurezza sempre per i

ragazzi della secondaria.

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Il nostro istituto sin dal 2013 effettua la Valutazione dei rischi Psicosociali in ambito Scolastico (Stress da

lavoro Correlato). Tramite la compilazione di una CHEK LIST, vengono valutati più punti che riguardano il

lavoro del personale scolastico, dall’ambiente di lavoro, alle assenze, ai rapporti con i colleghi. L’ultima

valutazione è stata eseguita nell’anno scolastico 2015 ed ha stabilito un LIVELLO BASSO DI RISCHI. Ciò

stabilisce che l’indagine va ripetuta ogni due anni.

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CURRICOLO DI CITTADINANZA E COSTITUZIONE

I.C. CORREGGIO 1

I RIFERIMENTI LEGISLATIVI

Il tema dell’educazione sociale e civica, ai diritti umani e alla cittadinanza, è molto

sentito a livello internazionale, come dimostra una copiosa produzione di documenti

delle Nazioni Unite, dell’UNESCO, dell’OMS, del Consiglio d’Europa e dell’Unione

Europea.

Il Consiglio d’Europa ha avviato importanti progetti di educazione alla cittadinanza

democratica.

L’Italia ha dedicato a questo tema la legge 30.10.2008 n.169 e la successiva legge

23.11.2012 n.222. Il Ministero ha dedicato all'interpretazione della legge 169 e alla

sua traduzione didattica il Documento d’indirizzo per la sperimentazione

dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” (4.3.2009, protocollo N. 2079).

Questa legge è presentata anzitutto come l’occasione per una messa a punto del

fondamentale rapporto che lega la scuola alla Costituzione, sia dal punto di vista

della sua legittimazione, sia dal punto di vista del compito educativo ad essa

affidato.

Nel documento si trovano ampi riferimenti alla

cultura costituzionale

cultura europea

cultura internazionale dei diritti umani

Vengono poi indicati quali fondamentali “ASSI DELLA CITTADINANZA”

la dignità della persona

i diritti umani

l’identità

l’appartenenza,

l’alterità

la relazione,

la partecipazione

l’azione.

Chiarificazioni utili su Cittadinanza e Costituzione sono poi venute dalla CM

27.10.2010 n.86. In essa si precisa che «l’insegnamento/apprendimento di

Cittadinanza e Costituzione è un obiettivo irrinunciabile di tutte le scuole», e che

«è un insegnamento con propri contenuti, che devono trovare un tempo

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dedicato per essere conosciuti e gradualmente approfonditi», Pur non potendo

prevedere un insegnamento con orario e voto distinto per questa materia sui

generis, la Circolare fornisce in proposito una sintesi organica di chiarimenti

operativi: «pur se non è una disciplina autonoma e dunque non ha un voto

distinto», tuttavia entra a costituire il «complessivo voto delle discipline di area

storico-geografica e storico-sociale, di cui essa è parte integrante», e «influisce

nella definizione del voto di comportamento, per le ricadute che determina sul

piano delle condotte civiche - sociali espresse all’interno della scuola, così come

durante esperienze formative al di fuori dell’ambiente scolastico». Le

Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo

d’istruzione (2012) danno voce ad una nuova idea di Cittadinanza e Costituzione

e dedicano un paragrafo al tema in cui si afferma fra l'altro: 2 «Obiettivi

irrinunciabili dell’educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di

legalità e lo sviluppo di un’etica della responsabilità, che si realizzano nel dovere

di scegliere e di agire in modo consapevole e che indicano l’impegno a elaborare

idee e a promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo del proprio

contesto di vita, a partire dalla vita quotidiana a scuola e dal personale

coinvolgimento in routine consuetudinarie che possono riguardare la pulizia e il

buon uso dei luoghi, la cura del giardino o del cortile, la custodia dei sussidi, la

documentazione, le prime forme di partecipazione alle decisioni comuni, le

piccole riparazioni, l’organizzazione del lavoro comune, ecc. ». Formare il

cittadino responsabile e attivo significa non solo insegnare le norme

fondamentali degli ordinamenti di cui siamo parte, ma anche aiutare i ragazzi a

trovare dentro di sé e nella comprensione degli altri, nella storia e nella cronaca,

le basi affettive ed etiche da cui dipendono sia il rispetto delle norme esistenti,

sia l'impegno a volerne di migliori.

COMPETENZE DI VITA (Life skills OMS 1993)

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Processo decisionale (Decision making)

Problem solving

Creatività

Senso critico

Comunicazione efficace

Relazioni interpersonali

Autocoscienza

Empatia

Gestione delle emozioni

Gestione dello stress

COMPETENZE TRASVERSALI: strutture di personalità (MIUR 03/08/2007)

Imparare ad imparare

Progettare

Comunicare

Collaborare e partecipare

Agire in modo autonomo e responsabile

Risolvere problemi

Individuare collegamenti e relazioni

Acquisire ed interpretare l’informazione

8 COMPETENZE CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE

TRAGUARDI FORMATIVI PER LA SCUOLA PRIMARIA

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DESCRITTORI riferiti agli ASSI di CITTADINANZA

Stabilire rapporti interpersonali di collaborazione e di amicizia.

Saper lavorare con gli altri in un’ottica di rispetto e di solidarietà.

Acquisire comportamenti responsabili nei confronti di sé stessi, degli altri,

dell’ambiente.

Rispettare le regole condivise.

Esprimere le proprie idee e opinioni e saper ascoltare quelle degli altri in

condizione di reciproco rispetto.

COMPETENZE DI RIFERIMENTO EUROPEO

IMPARARE AD IMPARARE

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

SPIRITO DI INIZIATIVA ED INTRAPRENDENZA

DISCIPLINE E INSEGNAMENTI DI RIFERIMENTO

TUTTE E NELLO SPECIFICO STORIA, GEOGRAFIA E CITTADINANZA E

COSTITUZIONE.

COMPETENZE SPECIFICHE

Riconoscere i meccanismi, i sistemi e le organizzazioni che regolano i

rapporti tra i cittadini (istituzioni statali e civili), a livello locale e nazionale,

e i principi che costituiscono il fondamento etico delle società (equità,

libertà, coesione sociale), sanciti dalla Costituzione, dal diritto nazionale e

dalle Carte Internazionali.

A partire dall’ambito scolastico, assumere responsabilmente

atteggiamenti, ruoli e comportamenti di partecipazione attiva.

Sviluppare modalità consapevoli di esercizio della convivenza civile, di

consapevolezza di sé, rispetto delle diversità, di confronto responsabile e

di dialogo; comprendere il significato delle regole per la convivenza sociale

e rispettarle.

Esprimere e manifestare riflessioni sui valori della convivenza, della

democrazia e della cittadinanza; riconoscersi e agire come persona in

grado di intervenire sulla realtà apportando un proprio originale e positivo

contributo.

ABILITÀ

Confrontarsi e collaborare con gli altri nelle attività di gruppo e nelle

discussioni, apportando il proprio contributo nel rispetto dei diritti di tutti.

Imparare ad avere cura di sé stessi, degli altri, degli oggetti, dell’ambiente.

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Comprendere la necessità delle regole per una convivenza rispettosa e

osservarle.

Essere disponibili ad accogliere l’altro per ciò che è e ad instaurare nuovi

rapporti di amicizia.

CONOSCENZE

Gruppi sociali riferiti all’esperienza, loro ruoli e funzioni: famiglia, scuola,

vicinato, comunità di appartenenza (quartiere, Comune, Associazioni

sportive…).

Significato di essere “cittadino”.

Regole fondamentali della convivenza nei gruppi di appartenenza.

Norme fondamentali della circolazione stradale

Regole della vita e del lavoro in classe

Significato di regola, norma, diritto, dovere, sanzione, responsabilità e libertà.

Significato dei termini: regola, tolleranza, lealtà e rispetto.

Costituzione e alcuni articoli fondamentali, Carte dei Diritti dell’Uomo e

dell’Infanzia e i contenuti essenziali.

Organi e funzioni principali del Comune, della Provincia e della Regione.

Principali servizi al cittadino presenti nella propria città.

Usi e costumi del proprio territorio, del Paese e di altri Paesi

Principali ricorrenze civili: il 4 Novembre, il 27 Gennaio, il 10 Febbraio, l’8

marzo, il 25 Aprile, il 1 Maggio, il 2 Giugno.

Organi internazionali vicini all’esperienza dei bambini: ONU, UNICEF, WWF.

LIVELLI DI PADRONANZA ATTESI AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

Livello 1

Utilizza i materiali propri, quelli altrui e le strutture della scuola con cura.

Rispetta le regole della classe e della scuola; si impegna nei compiti assegnati

e li porta a termine responsabilmente.

Individua i ruoli presenti in famiglia e nella scuola, compreso il proprio e i

relativi obblighi e rispetta i propri.

Rispetta le regole nei giochi.

Accetta contrarietà, frustrazioni, insuccessi senza reazioni fisiche aggressive.

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Livello 2

Utilizza materiali, strutture, attrezzature proprie e altrui con rispetto e cura.

Utilizza con parsimonia e cura le risorse energetiche e naturali: acqua, luce,

riscaldamento, trattamento dei rifiuti …

Condivide nel gruppo le regole e le rispetta; rispetta le regole della comunità

di vita.

Rispetta i tempi di lavoro, si impegna nei compiti, li assolve con cura e

responsabilità.

Presta aiuto ai compagni, collabora nel gioco e nel lavoro.

Ha rispetto per l’autorità e per gli adulti; tratta con correttezza tutti i

compagni, compresi quelli diversi per condizione, provenienza, cultura, ecc. e

quelli per i quali non ha simpatia.

Conosce tradizioni e usanze del proprio ambiente di vita e le mette a

confronto con quelle di compagni provenienti da altri Paesi, individuandone,

in contesto collettivo, somiglianze e differenze.

Livello 3

Utilizza materiali, attrezzature, risorse con cura e responsabilità, sapendo

indicare anche le ragioni e le conseguenze sulla comunità e sull’ambiente di

condotte non responsabili.

Osserva le regole di convivenza interne e le regole e le norme della comunità

e partecipa alla costruzione di quelle della classe e della scuola con contributi

personali.

Collabora nel lavoro e nel gioco, aiutando i compagni in difficoltà e portando

contributi originali.

Sa adeguare il proprio comportamento e il registro comunicativo ai diversi

contesti e al ruolo degli interlocutori.

Accetta sconfitte, frustrazioni, contrarietà, difficoltà, senza reazioni esagerate,

sia fisiche che verbali.

Ascolta i compagni tenendo conto dei loro punti di vista; rispetta i compagni

diversi per condizione, provenienza, ecc. e mette in atto comportamenti di

accoglienza e di aiuto.

Conosce le principali strutture politiche, amministrative, economiche del

proprio Paese; alcuni principi fondamentali della Costituzione, i principali

Organi dello Stato e quelli amministrativi a livello locale.

E’ in grado di esprimere semplici giudizi sul significato dei principi

fondamentali e di alcune norme che hanno rilievo per la sua vita quotidiana

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(es. il Codice della Strada; le norme di sicurezza nei diversi ambienti, l’obbligo

di istruzione, ecc.)

Mette a confronto norme e consuetudini del nostro Paese con alcune di

quelle dei Paesi di provenienza di altri compagni per rilevarne, in contesto

collettivo, somiglianze e differenze.

Livello 4

Utilizza con cura materiali e risorse. E' in grado di spiegare in modo essenziale

le conseguenze dell'utilizzo non responsabile delle risorse sull'ambiente.

Comprende il senso delle regole di comportamento, discrimina i

comportamenti non idonei e li riconosce in sé e negli altri e riflette

criticamente.

Collabora costruttivamente con adulti e compagni.

Comprende il senso delle regole di comportamento, discrimina i

comportamenti difformi.

Accetta responsabilmente le conseguenze delle proprie azioni.

Conosce i principi fondamentali della Costituzione e le principali funzioni dello

Stato.

Conosce la composizione e la funzione dell'Unione Europea ed i suoi principali

organismi istituzionali.

Conosce le principali organizzazioni internazionali.

Livello 5

Utilizza con cura materiali e risorse. E’ in grado di spiegare compiutamente le

conseguenze generali dell’utilizzo non responsabile dell’energia, dell’acqua,

dei rifiuti e adotta comportamenti improntati al risparmio e alla sobrietà.

Osserva le regole interne e quelle della comunità e del Paese (es. codice della

strada); conosce alcuni principi fondamentali della Costituzione e le principali

funzioni dello Stato; gli Organi e la struttura amministrativa di Regioni,

Province, Comuni.

Conosce la composizione e la funzione dell’Unione Europea e i suoi principali

Organi di governo e alcune organizzazioni internazionali e le relative funzioni.

E’ in grado di esprimere giudizi sul significato della ripartizione delle funzioni

dello Stato, di legge, norma, patto, sul rapporto doveri/diritti e sul significato

di alcune norme che regolano la vita civile, anche operando confronti con

norme vigenti in altri Paesi.

E’ in grado di motivare la necessità di rispettare regole e norme e di spiegare

le conseguenze di comportamenti difformi.

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Si impegna con responsabilità nel lavoro e nella vita scolastica; collabora

costruttivamente con adulti e compagni, assume iniziative personali e presta

aiuto a chi ne ha bisogno.

Accetta con equilibrio sconfitte, frustrazioni, insuccessi, individuandone anche

le possibili cause e i possibili rimedi.

Argomenta con correttezza le proprie ragioni e tiene conto delle altrui;

adegua i comportamenti ai diversi contesti e agli interlocutori e ne individua

le motivazioni.

Richiama alle regole nel caso non vengano rispettate; accetta

responsabilmente le conseguenze delle proprie azioni; segnala agli adulti

responsabili comportamenti contrari al rispetto e alla dignità a danno di altri

compagni, di cui sia testimone.

LIVELLO 3:

ATTESO A PARTIRE DALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

_____________________________________________________________________

TRAGUARDI FORMATIVI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

DESCRITTORI riferiti agli ASSI di CITTADINANZA

Stabilire rapporti interpersonali di collaborazione e di amicizia.

Saper lavorare con gli altri in un’ottica di rispetto e di solidarietà.

Acquisire comportamenti responsabili nei confronti di sé stessi, degli altri,

dell’ambiente.

Rispettare le regole condivise.

Esprimere le proprie idee e opinioni e saper ascoltare quelle degli altri.

Elaborare modalità di essere, di pensare, di agire basate sull’autostima,

sull’autonomia di giudizio, sulla responsabilizzazione personale e sociale.

Usare correttamente e responsabilmente internet e i social media.

Scoprire e valorizzare le proprie inclinazioni, attitudini e potenzialità.

COMPETENZE DI RIFERIMENTO EUROPEO

IMPARARE AD IMPARARE

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

SPIRITO DI INIZIATIVA ED INTRAPRENDENZA

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DISCIPLINE E INSEGNAMENTI DI RIFERIMENTO

TUTTE E NELLO SPECIFICO STORIA, GEOGRAFIA, TECNOLOGIA, CITTADINANZA E

COSTITUZIONE.

COMPETENZE SPECIFICHE

Riconoscere i meccanismi, i sistemi e le organizzazioni che regolano i rapporti

tra i cittadini (istituzioni statali e civili), a livello locale e nazionale, e i principi

che costituiscono il fondamento etico delle società (equità, libertà, coesione

sociale), sanciti dalla Costituzione, dal diritto nazionale e dalle Carte

Internazionali.

A partire dall’ambito scolastico, assumere responsabilmente atteggiamenti,

ruoli e comportamenti di partecipazione attiva e comunitaria.

Sviluppare modalità consapevoli di esercizio della convivenza civile, di

consapevolezza di sé, rispetto delle diversità, di confronto responsabile e di

dialogo; comprendere il significato delle regole per la convivenza sociale e

rispettarle.

Esprimere e manifestare riflessioni sui valori della convivenza, della

democrazia e della cittadinanza; riconoscersi e agire come persona in grado di

intervenire sulla realtà apportando un proprio originale e positivo contributo.

ABILITÀ

Rispettare il Regolamento d’Istituto.

Mettere in atto comportamenti corretti e rispettosi delle norme specifiche di ogni luogo, non solo a scuola, ma anche per strada e in ambienti pubblici frequentati in occasione di uscite didattiche, conferenze, spettacoli teatrali, viaggi d’istruzione.

Essere coscienti delle trasformazioni in atto durante il periodo dell’adolescenza e dei cambiamenti delle relazioni interpersonali.

Scoprire e analizzare il gruppo come modalità di soddisfacimento di bisogni individuali, ma anche come possibilità di elaborazione ed assunzione di un comune patrimonio di valori.

Scoprire e analizzare gli elementi costitutivi del gruppo: motivazioni dello stare insieme, obiettivi, compiti, ruoli, regole, rapporto diritto-dovere.

Leggere criticamente i messaggi dei mass media per evitare la ricezione passiva e l’omologazione, al fine di effettuare scelte opportune e responsabili.

Usare correttamente Internet per reperire informazioni utili alla vita scolastica e ai propri interessi personali.

Essere consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri.

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Saper valutare le attitudini e l’impegno necessari per frequentare un determinato percorso di istruzione o formazione.

Prepararsi consapevolmente alla scelta del percorso formativo successivo, affondando con serietà le iniziative di orientamento scolastico.

Osservare, analizzare e riflettere sui problemi della realtà sociale allargata (convivenza, diritti umani, ambiente) percependone disuguaglianze e ingiustizie ed analizzare le azioni e il ruolo dell’ONU, delle agenzie internazionali e degli organismi non governativi.

Analizzare l’organizzazione della Repubblica Italiana e riconoscere le funzioni delle varie istituzioni.

Osservare, analizzare e riflettere sui problemi della realtà sociale allargata: convivenza, diritti umani, ambiente.

Scoprire e analizzare alcuni elementi fondanti della nostra struttura sociale: democrazia e partecipazione.

Elaborare modalità di essere, di pensare, di agire che sviluppino e la fiducia in sé, l’autostima, l’autonomia di giudizio e di decisione, la responsabilizzazione personale e sociale.

Rispettare le norme della circolazione stradale.

CONOSCENZE

Significato di “gruppo” e di “comunità”.

Il Regolamento d’Istituto.

Significato di essere “cittadino” e dell’essere cittadini del mondo.

Significato dei concetti di diritto, dovere, di responsabilità, di identità, di libertà.

Significato dei termini tolleranza, lealtà e rispetto.

Ruoli familiari, sociali, professionali, pubblici.

Diverse forme di esercizio di democrazia nella scuola.

Strutture presenti sul territorio, atte a migliorare e ad offrire dei servizi utili alla cittadinanza.

Educazione allo Stato e al senso civico: l’organizzazione dello Stato Italiano e la sua articolazione, la Costituzione della Repubblica Italiana, l’Unione Europea.

Carte dei Diritti dell’Uomo e dell’Infanzia e i contenuti

Norme fondamentali relative al codice stradale Principi di sicurezza, di prevenzione dei rischi e di antinfortunistica.

Organi locali, nazionali e internazionali, per scopi sociali, economici, politici, umanitari e di difesa dell’ambiente.

Degrado ambientale e sviluppo sostenibile.

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Elementi di geografia utili a comprendere fenomeni sociali: migrazioni, distribuzione delle risorse, popolazioni del mondo e loro usi; clima, territorio e influssi umani.

Caratteristiche dell’informazione nella società contemporanea e mezzi di informazione compresi i mezzi informatici.

Educazione alla giustizia.

Educazione alla coscienza di sé: identità, unicità, differenza. LIVELLI DI PADRONANZA ATTESI AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA Livello 1

Utilizza i materiali propri, quelli altrui e le strutture della scuola con cura. Rispetta le regole della classe e della scuola; si impegna nei compiti assegnati

e li porta a termine responsabilmente. Individua i ruoli presenti in famiglia e nella scuola, compreso il proprio e i

relativi obblighi e rispetta i propri. Rispetta le regole nei giochi. Accetta contrarietà, frustrazioni, insuccessi senza reazioni fisiche aggressive.

Livello 2

Utilizza materiali, strutture, attrezzature proprie e altrui con rispetto e cura. Utilizza con parsimonia e cura le risorse energetiche e naturali: acqua, luce,

riscaldamento, trattamento dei rifiuti … Condivide nel gruppo le regole e le rispetta; rispetta le regole della comunità

di vita. Rispetta i tempi di lavoro, si impegna nei compiti, li assolve con cura e

responsabilità. Presta aiuto ai compagni, collabora nel gioco e nel lavoro. Ha rispetto per l’autorità e per gli adulti; tratta con correttezza tutti i

compagni, compresi quelli diversi per condizione, provenienza, cultura, ecc. e quelli per i quali non ha simpatia.

Conosce tradizioni e usanze del proprio ambiente di vita e le mette a confronto con quelle di compagni provenienti da altri Paesi, individuandone, in contesto collettivo, somiglianze e differenze. Livello 3

Utilizza materiali, attrezzature, risorse con cura e responsabilità, sapendo indicare anche le ragioni e le conseguenze sulla comunità e sull’ambiente di condotte non responsabili.

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Osserva le regole di convivenza interne e le regole e le norme della comunità e partecipa alla costruzione di quelle della classe e della scuola con contributi personali.

Collabora nel lavoro e nel gioco, aiutando i compagni in difficoltà e portando contributi originali.

Sa adeguare il proprio comportamento e il registro comunicativo ai diversi contesti e al ruolo degli interlocutori.

Accetta sconfitte, frustrazioni, contrarietà, difficoltà, senza reazioni esagerate, sia fisiche che verbali.

Ascolta i compagni tenendo conto dei loro punti di vista; rispetta i compagni diversi per condizione, provenienza, ecc. e mette in atto comportamenti di accoglienza e di aiuto.

Conosce le principali strutture politiche, amministrative, economiche del proprio Paese; alcuni principi fondamentali della Costituzione, i principali Organi dello Stato e quelli amministrativi a livello locale.

E’ in grado di esprimere semplici giudizi sul significato dei principi fondamentali e di alcune norme che hanno rilievo per la sua vita quotidiana (es. il Codice della Strada; le norme di sicurezza nei diversi ambienti, l’obbligo di istruzione, ecc.)

Mette a confronto norme e consuetudini del nostro Paese con alcune di quelle dei Paesi di provenienza di altri compagni per rilevarne, in contesto collettivo, somiglianze e differenze. Livello 4

Utilizza con cura materiali e risorse. E' in grado di spiegare in modo essenziale le conseguenze dell'utilizzo non responsabile delle risorse sull'ambiente.

Comprende il senso delle regole di comportamento, discrimina i comportamenti non idonei e li riconosce in sé e negli altri e riflette criticamente.

Collabora costruttivamente con adulti e compagni. Comprende il senso delle regole di comportamento, discrimina i

comportamenti difformi. Accetta responsabilmente le conseguenze delle proprie azioni. Conosce i principi fondamentali della Costituzione e le principali funzioni dello

Stato. Conosce la composizione e la funzione dell'Unione Europea ed i suoi principali

organismi istituzionali. Conosce le principali organizzazioni internazionali.

Livello 5

Utilizza con cura materiali e risorse. E’ in grado di spiegare compiutamente le conseguenze generali dell’utilizzo non responsabile dell’energia, dell’acqua, dei rifiuti e adotta comportamenti improntati al risparmio e alla sobrietà.

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Osserva le regole interne e quelle della comunità e del Paese (es. codice della strada); conosce alcuni principi fondamentali della Costituzione e le principali funzioni dello Stato; gli Organi e la struttura amministrativa di Regioni, Province, Comuni.

Conosce la composizione e la funzione dell’Unione Europea e i suoi principali Organi di governo e alcune organizzazioni internazionali e le relative funzioni.

E’ in grado di esprimere giudizi sul significato della ripartizione delle funzioni dello Stato, di legge, norma, patto, sul rapporto doveri/diritti e sul significato di alcune norme che regolano la vita civile, anche operando confronti con norme vigenti in altri Paesi.

E’ in grado di motivare la necessità di rispettare regole e norme e di spiegare le conseguenze di comportamenti difformi.

Si impegna con responsabilità nel lavoro e nella vita scolastica; collabora costruttivamente con adulti e compagni, assume iniziative personali e presta aiuto a chi ne ha bisogno.

Accetta con equilibrio sconfitte, frustrazioni, insuccessi, individuandone anche le possibili cause e i possibili rimedi.

Argomenta con correttezza le proprie ragioni e tiene conto delle altrui; adegua i comportamenti ai diversi contesti e agli interlocutori e ne individua le motivazioni.

Richiama alle regole nel caso non vengano rispettate; accetta responsabilmente le conseguenze delle proprie azioni; segnala agli adulti responsabili comportamenti contrari al rispetto e alla dignità a danno di altri compagni, di cui sia testimone.

LIVELLO 4: ATTESO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO LIVELLO 5: ATTESO ALLA FINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

LIVELLI DI COMPETENZA RAGGIUNTI AL TERMINE DEL 1°

CICLO DI ISTRUZIONE

- Aspetta il proprio turno prima di parlare; ascolta prima di chiedere

- Collabora all'elaborazione delle regole della classe e le rispetta

- In un gruppo fa proposte che tengano conto anche delle opinioni ed esigenze

altrui

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- Partecipa attivamente alle attività formali e non formali, senza escludere

alcuno dalla conversazione o dalle attività

- Assume le conseguenze dei propri comportamenti, senza accampare

giustificazioni dipendenti da fattori esterni

- Assume comportamenti rispettosi di sé, degli altri, dell’ambiente

- Argomenta criticamente intorno al significato delle regole e delle norme di

principale rilevanza nella vita quotidiana e sul senso dei comportamenti dei

cittadini

- Conosce le Agenzie di servizio pubblico della propria comunità e le loro

funzioni

- Conosce gli Organi di governo e le funzioni degli Enti: Comune, Provincia,

Regione

- Conosce gli Organi dello Stato e le funzioni di quelli principali: Presidente della

Repubblica, Parlamento, Governo, Magistratura

- Conosce i principi fondamentali della Costituzione e sa argomentare sul loro

significato

- Conosce i principali Enti sovranazionali: UE, ONU,...

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Istituzione scolastica

……………………………………………..……………………………….

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

Il Dirigente Scolastico

Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 e, in particolare, l’articolo 9;

Visto il decreto ministeriale 3 ottobre 2017, n. 742, concernente l’adozione del modello nazionale di certificazione delle competenze per le scuole del primo ciclo di istruzione;

Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse in sede di scrutinio finale dagli insegnanti di classe al termine del quinto anno di corso della scuola primaria;

tenuto conto del percorso scolastico quinquennale;

CERTIFICA

che l’alunn … ………………………………………………...…………………………………...... ,

nat … a ………………………………………………….…………….… il ..………………..…… , ha frequentato nell’anno scolastico …... / …... la classe …..… sez. ………… con orario settimanale di ….. ore

e ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.

Allegato A

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Competenze chiave

europee

Competenze dal Profilo dello studente

al termine del primo ciclo di istruzione

Livello (1)

1 Comunicazione nella madrelin-gua o lingua di istruzione

Ha una padronanza della lingua italiana che gli consente di com-prendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adotta-re un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

2 Comunicazione nella lingua straniera

È in grado di sostenere in lingua inglese una comunicazione es-senziale in semplici situazioni di vita quotidiana.

3 Competenza matematica e com-petenze di base in scienza e tec-nologia

Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali.

4 Competenze digitali Usa con responsabilità le tecnologie in contesti comunicativi con-

creti per ricercare informazioni e per interagire con altre persone, come supporto alla creatività e alla soluzione di problemi sempli-ci.

5 Imparare ad imparare Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare nuove informazioni. Si impegna in nuovi ap-prendimenti anche in modo autonomo.

6

Competenze sociali e civiche

Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente. Rispetta le re-gole condivise e collabora con gli altri. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato, da solo o insieme agli altri.

7 Spirito di iniziativa * Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare

semplici progetti. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

8

Consapevolezza ed espressione culturale

Si orienta nello spazio e nel tempo, osservando e descrivendo ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Riconosce le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.

In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si espri-me negli ambiti che gli sono più congeniali: motori, artistici e musicali.

9

L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolasti-che, relativamente a:

......................................................................................................................................................................................

* Sense of initiative and entrepreneurship nella Raccomandazione europea e del Consiglio del 18 dicembre 2006

Data …………………….. Il Dirigente Scolastico

____________________________

(1) Livello

Indicatori esplicativi

A – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper uti-lizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base

D – Iniziale

L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fonda-mentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.

L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.

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Istituzione scolastica

_____________________________________________

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

Il Dirigente Scolastico

Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 e, in particolare, l’articolo 9;

Visto il decreto ministeriale 3 ottobre 2017, n. 742, concernente l’adozione del modello nazionale di

certificazione delle competenze per le scuole del primo ciclo di istruzione;

Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse in sede di scrutinio finale dal Consiglio di

classe del terzo anno di corso della scuola secondaria di primo grado;

tenuto conto del percorso scolastico ed in riferimento al Profilo dello studente al termine del primo

ciclo di istruzione;

CERTIFICA

che l’alunn … ………………………………………………………………………………………...,

nat … a……….…………………………………………………... il ………………………………..,

ha frequentato nell’anno scolastico ..…... / …….. la classe ….… sez. ……,

con orario settimanale di ……. ore;

e ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.

Allegato B

ISTITUTO COMPRENSIVO CORREGGIO 1

2017 2018

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Competenze chiave europee

Competenze dal Profilo dello studente

al termine del primo ciclo di istruzione

Livello (1)

1

Comunicazione nella madrelin-

gua o lingua di istruzione

Ha una padronanza della lingua italiana che gli consente di comprende-

re e produrre enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le

proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse

situazioni.

2

Comunicazione nelle lingue

straniere

E’ in grado di esprimersi in lingua inglese a livello elementare (A2 del

Quadro Comune Europeo di Riferimento) e, in una seconda lingua eu-

ropea, di affrontare una comunicazione essenziale in semplici situazio-

ni di vita quotidiana. Utilizza la lingua inglese anche con le tecnologie

dell’informazione e della comunicazione.

3 Competenza matematica e com-

petenze di base in scienza e tec-

nologia

Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per

analizzare dati e fatti della realtà e per verificare l’attendibilità di anali-

si quantitative proposte da altri. Utilizza il pensiero logico-scientifico

per affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi. Ha

consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni

complesse.

4 Competenze digitali Utilizza con consapevolezza e responsabilità le tecnologie per ricerca-

re, produrre ed elaborare dati e informazioni, per interagire con altre

persone, come supporto alla creatività e alla soluzione di problemi.

5 Imparare ad imparare Possiede un patrimonio organico di conoscenze e nozioni di base ed è

allo stesso tempo capace di ricercare e di organizzare nuove informa-

zioni. Si impegna in nuovi apprendimenti in modo autonomo.

6 Competenze sociali e civiche Ha cura e rispetto di sé e degli altri come presupposto di uno stile di

vita sano e corretto. E’ consapevole della necessità del rispetto di una

convivenza civile, pacifica e solidale. Si impegna per portare a compi-

mento il lavoro iniziato, da solo o insieme ad altri.

7 Spirito di iniziativa* Ha spirito di iniziativa ed è capace di produrre idee e progetti creativi.

Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in dif-

ficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. E’ disposto ad analizzare se

stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.

8 Consapevolezza ed espressione

culturale Riconosce ed apprezza le diverse identità, le tradizioni culturali e reli-

giose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.

Si orienta nello spazio e nel tempo e interpreta i sistemi simbolici e cul-

turali della società.

In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime ne-

gli ambiti che gli sono più congeniali: motori, artistici e musicali.

9 L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche,

relativamente a:

......................................................................................................................................................................................

* Sense of initiative and entrepreneurship nella Raccomandazione europea e del Consiglio del 18 dicembre 2006

Data. ………………. Il Dirigente Scolastico

____________________________

(1) Livello Indicatori esplicativi

A – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e

delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di

saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità

fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.

D – Iniziale L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.

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PROVE INVALSI A CARATTERE NAZIONALE

di cui agli articoli 7 e 9 del decreto legislativo n. 62/2017

Prova nazionale di Italiano

Alunno/a _____________________________________________

prova sostenuta in data _________________________________

Descrizione del livello * Livello conseguito

* Il repertorio degli indicatori per la descrizione dei livelli viene definito annualmente dall’INVALSI.

Il Direttore Generale

………………………….

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PROVE INVALSI A CARATTERE NAZIONALE di cui agli articoli 7 e 9 del decreto legislativo n. 62/2017

Prova nazionale di Matematica

Alunno/a _____________________________________________

prova sostenuta in data _________________________________

Descrizione del livello * Livello conseguito

* Il repertorio degli indicatori per la descrizione dei livelli viene definito annualmente dall’INVALSI.

Il Direttore Generale

………………………….

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Certificazione delle abilità di comprensione e uso della lingua inglese

di cui agli articoli 7 e 9 del decreto legislativo n. 62/2017

Alunno/a ____________________________________________

Prova sostenuta in data ________________________________

ASCOLTO * Livello

conseguito

LETTURA * Livello

conseguito

*Le abilità attese per la lingua inglese al termine del primo ciclo di istruzione sono riconducibili al livello A2 del Quadro

Comune Europeo di Riferimento (QCER) per le lingue del Consiglio d’Europa, come indicato dai traguardi di sviluppo delle

competenze delle Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione

Il Direttore Generale

………………………….

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Linee Guida Nazionali

(art. 1 comma 16 L. 107/2015)

Educare al rispetto: per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di

genere e di tutte le forme di discriminazione1

Premessa

Le presenti Linee Guida sono indirizzate alle Istituzioni scolastiche autonome per l’attuazione

del comma 16 dell’art.1 della L.107 del 2015 che recita: “Il piano triennale dell'offerta formativa

assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e

grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le

discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle

tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito,

con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119”. Il suddetto comma dà attuazione ai princìpi

fondamentali di pari dignità e non discriminazione di cui all'articolo 3 della Costituzione Italiana:

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di

sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È

1 Le Linee guida sono il frutto di un tavolo tecnico istituito con DD prot. AOODPIT n. 1140 del 30/10/2015. Fanno

parte del tavolo presieduto dal Direttore generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione o suo delegato:

Giuseppe Pierro, Agnese Canevari, Anna Paola Sabatini, Mario De Caro, Alberto Maria Gambino, Chiara Giaccardi,

Alberto Melloni, Stefano Pasta, Graziella Priulla, Cecilia Robustelli, Maria Teresa Russo, Maria Serena Sapegno,

Andrea Simoncini.

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compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di

fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e

l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del

Paese.” Questi principi trovano espressione e completamento in altri precetti costituzionali (quali,

ad esempio, gli articoli 2, 4, 6, 21, 30, 34, 37, 51) e nei valori costitutivi del diritto internazionale ed

europeo che proibisce ogni tipo di discriminazione. Tali valori sono solennemente ribaditi

dall’articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (2000/C 364/01), così

come dall’articolo 14 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Inoltre, il comma

richiamato dà attuazione agli impegni assunti dall’Italia con la ratifica (legge 27 giugno 2013, n. 77)

della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le

donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul), che in particolare all’articolo 14

definisce il ruolo della scuola nella prevenzione della violenza contro le donne.2

In questo quadro di riferimento normativo e valoriale si collocano le presenti Linee guida, che

rispondono alla necessità di fornire alle scuole indicazioni utili a coniugare l’informazione con la

formazione, intervenendo - per la propria funzione educativa, in continua sinergia con le famiglie -

attraverso un’azione che non si limiti a fornire conoscenze, ma agisca sull’esperienza e sulla

dimensione emotiva e relazionale.

L’educazione contro ogni tipo di discriminazione e per promuovere il rispetto delle differenze è

fondamentale nell’ambito delle competenze che alunne e alunni devono acquisire come parte

essenziale dell’educazione alla cittadinanza.

Tale educazione non ha uno spazio e un tempo definiti, ma è connessa ai contenuti di tutte le

discipline, con la conseguenza che ogni docente concorre alla crescita relazionale e affettiva delle

alunne e degli alunni, attraverso il loro coinvolgimento attivo, e valorizzando il loro protagonismo,

in tutte le tappe del processo educativo.

Le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di

istruzione (DM del 16 novembre 2012, n. 254) costituiscono a questo proposito un punto di

2 Per promuovere e attuare la Convenzione di Istanbul, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha dato vita

al network “Donne libere dalla violenza” e alla campagna “Al sicuro dalla paura, al sicuro dalla violenza”, che

possono fornire modelli di riferimento e di buone pratiche.

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riferimento ineludibile. Già a partire dal I capitolo “Cultura, scuola, persona”, nel paragrafo “La

scuola nel nuovo scenario” si riporta: “…alla scuola spetta il compito di fornire i supporti adeguati

affinché ogni persona sviluppi un’identità consapevole e aperta. La piena attuazione del

riconoscimento e della garanzia della libertà e dell’uguaglianza, nel rispetto delle differenze di tutti

e dell’identità di ciascuno…” e ancor più specificamente nel paragrafo “Per una nuova

cittadinanza”: “…non basta riconoscere e conservare le diversità preesistenti nella loro pura e

semplice autonomia. Bisogna, invece, sostenere attivamente la loro interazione e la loro

integrazione attraverso la conoscenza della nostra e delle altre culture in un confronto che non

eluda questioni quali le convinzioni religiose, i ruoli familiari, le differenze di genere. La

promozione e lo sviluppo di ogni persona stimola, in maniera vicendevole, la promozione e lo

sviluppo delle altre persone: ognuno impara meglio nella relazione con gli altri”.

Anche il Documento di indirizzo su Cittadinanza e Costituzione (nota prot. AOODGOS n.

2079 del 4 marzo 2009) costituisce una base di riflessione per la costruzione di percorsi educativi e

didattici trasversali alle discipline. Tra le Situazioni di compito per la certificazione delle

competenze personali, si individuano:

“accettare e accogliere le diversità, comprendendone le ragioni e soprattutto

impiegandole come risorsa per la risoluzione di problemi, l’esecuzione di compiti e la

messa a punto di progetti; curare il proprio linguaggio, evitando espressioni improprie

e offensive” (scuola primaria);

“individuare gli elementi che contribuiscono a definire la propria identità e le strategie

per armonizzare eventuali contrasti che le caratterizzano” (scuola secondaria di I

grado);

“identificare stereotipi e pregiudizi etnici, sociali e culturali presenti nei propri e negli

altrui atteggiamenti e comportamenti, nei mass media e in testi di studio e ricerca”

(scuola secondaria di II grado).

Come già espresso nella circolare del 15 settembre 2015, prot. AOODGSIP n. 1972, la finalità

delle Linee guida “non è, dunque, quella di promuovere pensieri o azioni ispirati ad ideologie di

qualsivoglia natura, bensì quella di trasmettere la conoscenza e la consapevolezza riguardo i diritti

e i doveri della persona costituzionalmente garantiti, anche per raggiungere e maturare le

competenze di cittadinanza, nazionale, europea e internazionale, entro le quali rientrano la

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promozione dell’autodeterminazione consapevole e del rispetto della persona, così come stabilito

dalla Strategia di Lisbona 2000. Nell’ambito delle competenze che gli alunni devono acquisire,

fondamentale aspetto riveste l’educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione, e la

promozione ad ogni livello del rispetto della persona e delle differenze senza alcuna

discriminazione. Si ribadisce, quindi, che tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere

non rientrano in nessun modo né le “ideologie gender” né l’insegnamento di pratiche estranee al

mondo educativo. Inoltre, è opportuno sottolineare che le due leggi citate come riferimento nel

comma 16 della legge 107 non fanno altro che recepire in sede nazionale quanto si è deciso

nell’arco di anni, con il consenso di tutti i Paesi, in sede Europea, attraverso le Dichiarazioni, e in

sede Internazionale con le Carte”. In questi termini, dunque, la circolare fornisce chiarimenti

“riguardo a una presunta possibilità di inserimento all’interno dei Piani dell’Offerta Formativa

delle scuole la cosiddetta “Teoria del Gender”, che troverebbe attuazione in pratiche e

insegnamenti non riconducibili ai programmi previsti dagli attuali ordinamenti scolastici”.

Le Linee guida, quindi, inquadrate nella cornice dell’educazione al rispetto delle differenze e ai

principi di uguaglianza sanciti dall’art. 3 della Costituzione, si offrono come strumento a sostegno

delle scuole per orientare, nel pieno rispetto dell’autonomia, l'azione educativa per prevenire la

violenza di genere e tutte le forme di discriminazione.

1. Educazione alla parità tra i sessi e al rispetto delle differenze

Nascere uomini o donne crea appartenenze forti, è la pietra angolare dell’identità, informa di sé

l’intero orizzonte esistenziale: è la prima condizione con cui ogni individuo si pone, e ne riceve

opportunità e risorse ma anche limiti. Tutti gli aspetti della vita quotidiana ne sono connotati.

Nell’esperienza soggettiva delle persone l’incontro con l’alterità si colloca all’inizio del tempo di

vita: dall’esperienza dell’essere tutt’uno con la madre si esce nella lenta necessaria costituzione di

una soggettività separata. Questo è molto importante da sottolineare, perché dice che noi siamo

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relazione prima che individui. È un modello antropologico relazionale che ha implicazioni molto

diverse sul piano culturale, educativo, politico, rispetto ad un modello individualista. 3

Questo modello, tuttavia, non ha trovato adeguata rappresentazione simbolica nella storia della

cultura occidentale.

Secoli di patriarcato hanno rappresentato le donne come naturalmente subordinate agli uomini,

avvalendosi di dicotomie come quelle di mente/corpo, soggetto/oggetto, logica/istinto,

ragione/sentimento, attività/passività, pubblico/privato e assegnando agli uomini le prime

caratteristiche, alle donne le seconde.

Secondo questa millenaria tradizione le donne sarebbero soggetti deboli, incapaci di pensiero

astratto, dominate da una realtà corporea invadente, emotive piuttosto che razionali. Questa

ideologia ha caratterizzato i rapporti tra i sessi e l’organizzazione familiare, ma anche la struttura

sociale del mondo occidentale, dove fino alla fine dell’Ottocento le donne sono state escluse dai

luoghi dove si è trasmesso e creato sapere, dove si sono elaborate le leggi, dove si è amministrata la

giustizia. Se non mancano le eccezioni significative, esse sono sempre il risultato di personalità di

spicco, singoli casi emergenti in un contesto poco incline a valorizzarle.

Simbolicamente ciò ha comportato nel tempo la riduzione delle donne a corpo, dominato

dall’uomo e destinato alla cura esclusiva della vita. Alle donne è stata sottratta una dimensione

pienamente umana, con conseguente esclusione dallo spazio pubblico, dall’esercizio della

cittadinanza, dall’autodeterminazione e dalla libera scelta. Per tutti questi motivi la prima differenza

che sperimentiamo nella nostra vita è stata di solito trasmessa come gerarchica e tale diventa il

modello che profondamente interiorizziamo, differenza come disuguaglianza: se c’è una differenza,

3 Una antropologia relazionale riconosce come dato originario la pluralità e l’interdipendenza; non svaluta come

umiliante il bisogno degli altri, ma ne riconosce la realtà ineliminabile e ne fa motivo di gratitudine, e di disponibilità ad

aiutare essendo stati aiutati; educa al senso del limite poiché l’orizzonte non si restringe all’io, ma tiene conto della

sensibilità degli altri in un rapporto di empatia che si riverbera positivamente su chi lo prova e favorisce la

comunicazione e la capacità di pensiero; è condizione dell’idea di bene comune e della possibilità di far prevalere la

cooperazione e la contribuzione sulla competizione; favorisce una valorizzazione delle differenze, senza trasformarle in

disuguaglianze che generano dominio o disprezzo, ma costituisce la cornice per educare a prendersi cura di chi è più

fragile e immaginare forme di inclusione e valorizzazione piuttosto che esclusione e stigmatizzazione.

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allora qualcuno è migliore e qualcuno è peggiore e, soprattutto, c’è una dimensione di potere

dell’uno sull’altro. Dalla differenza come disuguaglianza gerarchica discende la relazione nella

forma del dominio, che produce discriminazioni e che in italiano (e in altre lingue) risulta

simboleggiata e insieme costruita anche dalla pratica linguistica.

Se invece rileggiamo la nostra esperienza con occhi più aperti e critici scopriamo che non c’è

alcuna ragione per cui nell’incontro tra differenze, che dà origine alla vita, ci debba essere una

gerarchia: non esiste alcun motivo per rinunciare alla ricchezza garantita dalla piena espressione di

donne e uomini nella totalità della loro umanità, già nell’accudimento della vita ai suoi inizi. Oggi

finalmente sono sempre di più i giovani uomini che comprendono e coltivano l’esperienza

irripetibile e unica di contribuire ai primi momenti di vita dei propri figli e figlie, di partecipare alla

loro crescita, abbandonando la separazione tra i domini del ‘maschile’ e del ‘femminile’; mentre già

da un paio di generazioni le donne sono sempre più protagoniste nello spazio pubblico.

Bambini e bambine, uomini e donne sono tra loro diversi e ciò rende l’esperienza umana molto

ricca. Tuttavia molto spesso dalle bambine e dalle ragazze si aspettano comportamenti e

inclinazioni che corrispondono a idee e immagini molto normative: devono essere gentili e

sensibili, amare i giochi tranquilli, le faccende sentimentali, ed essere ossessionate dalla apparenza

fisica e dallo sguardo degli altri. Secondo uno stereotipo diffuso non amerebbero le scienze e la

matematica, lo sport e la competizione. Altrettanto rigide e opprimenti le aspettative sui bambini e

sui ragazzi: non devono avere timori né sensibilità o dolcezza, è indispensabile che amino il calcio e

ogni tipo di gara, devono accettare giochi violenti e sapersi difendere. L’imperativo “sii uomo”

spesso non ha lasciato alcuno spazio ai gesti, alle parole e alle responsabilità della cura: maschio

che non solo “non deve chiedere mai”, ma neppure ascoltare e rispondere alla domanda di

relazione.

Il modo proprio e improprio di comportarsi, la percezione di ciò che è giusto o sbagliato, le

convinzioni circa i ruoli sono trasmessi dal gruppo dei pari, dalla televisione, dal cinema, dalla

Rete, dai libri, dai giochi, dalle canzoni. Anche l’ambiente scolastico rappresenta un contesto in cui

i modelli culturali stereotipati e presentati come naturali possono essere strutturati e amplificati, in

un gioco continuo di rinforzi reciproci con gli altri ambiti educativi e di socializzazione.

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In questo senso è opportuno ribadire che “maschio” e “femmina”, che connotano l’identità

(l’essere) della persona, non sono etichette che denotano comportamenti predefiniti. Ci sono molti

modi di essere donna e altrettanti di essere uomo. Si può essere uomini e donne in modo libero e

rispettoso di sé e degli altri senza costringere nessuno dentro un modello rigido di comportamenti e

di atteggiamenti. Lungo il percorso del processo educativo e formativo si deve favorire tale libertà,

promuovendo conoscenze e attitudini legate quanto più possibile al pieno sviluppo della personalità

di studenti e studentesse, che un domani entreranno nel mondo del lavoro e della vita pubblica

apportando competenze differenti e di pari valore e contribuiranno al pieno benessere della

comunità civica e sociale e al successo di quella professionale.

2. Il femminile e il maschile nel linguaggio

Un’altra forma di violenza simbolica è cancellare la differenza in nome di una presunta

uguaglianza che è in realtà un adeguamento al modello maschile.

Un caso significativo è rappresentato dalla resistenza da parte del linguaggio quotidiano, dei

media, delle istituzioni e perfino dei libri di testo, ad adeguare l’uso della lingua al nuovo status

assunto dalle donne in campo professionale e istituzionale: si sostiene l’uso della sola forma

maschile dei titoli che indicano ruoli istituzionali o professioni ritenute prestigiose anche se sono

riferiti a donne, accampando giustificazioni inconsistenti sul piano linguistico (“sono forme brutte,

suonano male”) e sostenendo che si tratta di un uso “neutro” del linguaggio, che fungerebbe

addirittura da baluardo contro la discriminazione: quindi sindaco/avvocato sì, ma sindaca/avvocata

no. Invece le forme femminili che indicano professioni ritenute meno prestigiose sono

tranquillamente accettate (es. infermiera, parrucchiera, cameriera). Ma è doveroso sottolineare che

un atteggiamento omologante non produce un linguaggio “neutro”, bensì lo “maschilizza”

ulteriormente attraverso l’estensione (impropria, come vedremo) alle donne dell’uso del genere

grammaticale maschile e favorisce, così, quei comportamenti discriminatori che si riscontrano in

molte esperienze sociali e di lavoro.

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Come è noto, infatti, la lingua italiana possiede solo il genere grammaticale maschile e quello

femminile e non ha il genere neutro. Qualsiasi buona grammatica italiana ne chiarisce l’uso, la

funzione e la distribuzione, e ad essa rimandiamo. Qui ci limitiamo brevemente a ricordarne i punti

principali: un termine di genere grammaticale maschile indica una persona (‘referente’) di sesso

maschile, uno di genere grammaticale femminile indica una persona di sesso femminile. Il genere

grammaticale si riconosce dalla forma della parola, es. alunno (m.) e alunna (f.), istruttore (m.) e

istruttrice (f.), o dall’articolo che lo precede, es. il docente (m.) e la docente (f.). Il genere di

aggettivi, pronomi, nomi, ecc. concorda con quello della persona a cui si riferisce. Es. Paolo è un

alunno attento / Anna è un’alunna attenta. Se l'assegnazione del genere grammaticale e il

conseguente accordo di aggettivi, pronomi, ecc. non rispettano queste regole si ottengono

espressioni non grammaticali: es. *Paolo è una alunna attenta, *Anna è un alunno attento. Più un

testo è lungo e articolato più il mancato rispetto di queste regole può renderlo confuso e incoerente.

Il genere grammaticale, quindi, non si può scegliere in base a gusti o convinzioni personali: il suo

uso si basa su regole che appartengono al sistema della lingua italiana, e contravvenirvi può

impedire che la comunicazione si realizzi in modo chiaro, trasparente e corretto.

È opportuno ricordare, inoltre, che definire una donna con un termine maschile in settori

rilevanti della società come le istituzioni e i livelli professionali apicali, ne opacizza la presenza fino

a farla scomparire (termini come “direttore”, “prefetto”, “sindaco” evocano infatti un’immagine

maschile, non femminile). E se le esitazioni e addirittura le resistenze all'introduzione di questi

nuovi termini femminili possono essere comprensibili dal momento che in passato solo gli uomini

rivestivano ruoli istituzionali o svolgevano professioni di prestigio, e che la tradizione ci ha

consegnato solo la versione maschile dei relativi titoli, è necessario essere consapevoli che oggi la

situazione è cambiata. Adeguare il linguaggio al nuovo status sociale, culturale e professionale

raggiunto dalle donne, e quindi al mutamento dell'intera società, si pone oggi come un'azione

urgente e necessaria: fornire una rappresentazione inadeguata del genere femminile si configura

infatti come una vera e propria violenza simbolica.

Un uso della lingua che rifletta la differenza attraverso l’uso del genere grammaticale e permetta

così di identificare la presenza delle donne e attribuire loro i nuovi ruoli che esse detengono nella

società sul piano professionale e istituzionale, contribuisce a contrastare la discriminazione, a

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favorire la parità, e anche a trasmettere modelli socioculturali utili alle giovani generazioni per la

scelta della loro futura professione.

Nella pratica didattica si suggerisce quindi di verificare l’adeguatezza del linguaggio usato nei

libri di testo di tutte le discipline non solo per quanto riguarda la presenza di eventuali stereotipi del

maschile e del femminile, ma anche per quanto concerne l’uso del genere grammaticale, che

costituisce uno strumento fondamentale per la rappresentazione della donna nel linguaggio.

Particolare attenzione dovrà essere posta alle indicazioni relative all’uso del genere grammaticale

contenute nei testi dedicati all’educazione linguistica. A questo proposito si ricorda l’importanza di:

(a) spiegare il funzionamento delle regole di assegnazione e accordo di genere;

(b) mostrare come il genere grammaticale costituisca un potente strumento di coesione testuale e

quindi la conoscenza del suo funzionamento aiuti la codifica e decodifica di qualsiasi testo;

(c) illustrare il significato e l’uso dei nuovi termini femminili che indicano ruoli istituzionali e

professioni di prestigio, come architetta, assessora, avvocata, cancelliera, chirurga,

conferenziera, consigliera, critica, deputata, difensora, direttrice (generale), funzionaria,

ingegnera, ispettrice, medica, ministra, notaia, prefetta, primaria, procuratrice, rettrice,

revisora dei conti, segretaria (generale), senatrice, sindaca, tesoriera, ecc.;

(d) sottolineare la regolarità grammaticale di queste forme e spiegarne la formazione, fornendo

qualche nozione di morfologia che permetta, ad esempio, di distinguere tra nomi semplici (figli-

o, figli-a) e nomi composti con un suffisso (consigl-ier-e, consigl-ier-a), così da incrementare

anche la conoscenza del lessico dell’italiano.4

I rischi di un uso discriminatorio del linguaggio, finora descritti in relazione a quello verbale,

valgono anche per quelli visivi, seppur con codifiche grammaticali meno definite: fotografie,

immagini e video che invadono media tradizionali e Rete possono avere effetti negativi quanto e più

delle parole. Essi richiedono un’attenzione educativa - alla lettura, alla decodifica,

4 Ulteriori informazioni sono disponibili nell'articolo di Cecilia Robustelli, “Genere, grammatica e grammatiche”, in La

differenza insegna, a cura di Maria Serena Sapegno, Roma, Carocci, 2014, pp. 61-74.

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all’interpretazione - che assume una rilevanza sempre maggiore con la diffusione delle tecnologie e

dei media digitali.

3. Prevenzione della violenza contro le donne

Un’autentica educazione alla parità tra i sessi e al rispetto delle differenze si può realizzare

declinando insieme uguaglianza e differenza, prendendo le distanze da una neutralità dove maschile

e femminile perdono consistenza e ricchezza, ma anche respingendone i modelli stereotipati. La

scuola, in sintonia con la famiglia, grazie al patto di corresponsabilità e agli altri strumenti atti ad

assicurare il giusto rapporto scuola-famiglia, è chiamata a proporre e ad avviare le studentesse e gli

studenti, in modo adeguato all’età, a una riflessione sulla qualità dei rapporti uomo/donna e sul

rispetto delle differenze.

Anche la stessa questione della violenza sulle donne in quanto donne, la cosiddetta violenza di

genere, legata in molti modi a una storia oscura e arcaica, è connessa a un rapporto socialmente

connotato, quello gerarchico uomo-donna, nelle forme specifiche in cui è presente nelle diverse

società e culture.

La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei

confronti delle donne e la violenza domestica, ratificata dall’Italia con la legge 27 giugno 2013, n.

77, riconoscendo che la violenza contro le donne è una manifestazione dei rapporti di forza

storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla

discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione, e

che il raggiungimento dell’uguaglianza di genere de jure e de facto è un elemento chiave per

prevenire la violenza contro le donne, impegna le Parti a “intraprendere le azioni necessarie per

includere nei programmi scolastici di ogni ordine e grado dei materiali didattici su temi quali la

parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto, la soluzione non violenta

dei conflitti nei rapporti interpersonali, la violenza contro le donne basata sul genere e il diritto

all'integrità personale, appropriati al livello cognitivo degli allievi” (art. 14).

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Risulta dunque evidente come l'educazione alla parità tra i sessi e al rispetto delle differenze sia

essa stessa, a sua volta, uno strumento fondamentale per la prevenzione della violenza sulle donne

basata sul genere: incoraggiando da un lato il superamento di ruoli e stereotipi e, dall'altro, una

visione delle differenze come ricchezza e non come fondamento di una presunta gerarchia e quindi

di discriminazioni, essa disinnesca ab origine la cultura di cui si nutre la violenza.

La violenza sulle donne è un fenomeno unico che va messo a fuoco e compreso nella sua

assoluta specificità e nella sua dimensione strutturale.

Certo esistono tradizioni culturali particolarmente dannose, come le mutilazioni genitali

permanenti sulle bambine che le privano di una sessualità propria, oppure tradizioni e leggi

comunque oppressive per cui le donne non possono studiare, girare da sole, guidare la macchina,

decidere una professione, scegliere lo sposo, vestirsi come credono. Tuttavia in Europa e in Italia la

violenza sulle donne è fenomeno molto diffuso e non legato a particolari condizioni di vita o a

disturbi della personalità di chi la esercita: fa parte di una insospettabile normalità per cui è ancora

difficile confrontarsi con il fantasma inatteso della libertà femminile.

I dati parlano chiaro: la violenza di genere è presente in tutti i ceti sociali, in tutte le età, livelli

di istruzione e benessere economico.5 Può essere violenza fisica ripetuta e costante oppure violenza

psicologica tesa a annientare la persona. Il fatto più grave, determinante, è che non sempre viene

identificata dalle donne stesse come violenza e viene spesso nascosta come qualcosa di cui ci si

vergogna, si è colpevoli, viene subita come fatto “naturale”, parte del rapporto, o per apparente

mancanza di alternative o “per amore dei figli” che spesso assistono agli abusi e possono diventare

poi a loro volta attori o vittime di violenza. È la violenza più terribile perché ha luogo nella

maggioranza dei casi negli spazi più noti e cari, laddove ci si aspetterebbe la prima sicurezza: per

questo è difficile e importante vederla, riconoscerla e cercare aiuto. Sul territorio nazionale sono

5 A riguardo, si rende noto il recente progetto “Spotlight Initiative” lanciato il 20 settembre 2017 dall'Unione Europea e

dalle Nazioni Unite e teso a contrastare ogni forma di violenza e di discriminazione contro le donne. L'iniziativa è così

definita perché intende puntare l'attenzione della società sul tema incentivando la realizzazione di programmi globali

volti ad eliminare ogni forma di violenza contro donne e ragazze, anche in vista degli obiettivi dell'agenda 2030. Per

maggiori informazioni è possibile consultare il sito internet: www.un.org/en/spotlight-initiative/ .

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presenti molti punti di ascolto a cui ci si può rivolgere anche solo per un consiglio, dai Pronto

Soccorso, fino ai Centri Antiviolenza. Ma ancor di più a scuola, gli insegnanti stessi e, laddove

presenti, gli psicologi che offrono assistenza nei centri di ascolto scolastico possono essere un

importante primo punto di riferimento.

Ma è chiaro che a esercitare la violenza contro le donne sono uomini. La scuola può allora

aiutare la società tutta a cambiare punto di vista, a non guardare solo alle vittime, ma agli autori

delle violenze. Per capire cosa le determina, quali stereotipi e modelli relazionali le fanno apparire

giustificate, quali insicurezze nascondono. E per attivare il protagonismo degli uomini e dei ragazzi,

come da tre anni chiede la campagna dell’ONU HeForShe6, lanciata a settembre del 2014 con

l’obiettivo di creare un’alleanza tra donne e uomini per sconfiggere la violenza e ogni forma di

discriminazione.

Chi lavora stabilmente sui casi di violenza ritiene indiscutibile che gli uomini che condividono la

cultura della superiorità maschile siano più inclini a diventare partner abusanti, così come è

dimostrato dai fatti che le donne portate a concepire per sé un ruolo subalterno nella coppia sono

più inclini a subire e a non denunciare.

Nella cultura occidentale è in corso da tempo, grazie in primo luogo alle lotte delle donne, una

forte campagna di delegittimazione e denuncia della violenza sulle donne. Lo Stato italiano ha

promulgato nuove leggi in cui la riconosce e la punisce, i corpi di sicurezza e il sistema sanitario si

addestrano ad affrontarla. Soprattutto è indispensabile farla emergere poiché è in gran parte ancora

sommersa e nascosta. Se ne è indicata la specificità con il termine femminicidio, per definirne

l’esito più estremo, ed è ormai raro che si dichiari pubblicamente che una donna ha subito violenza

perché “se l’è cercata”. Ma si tratta di una consapevolezza ancora fresca che va consolidata ed

estesa a tutte le fasce della popolazione, in modo trasversale alle appartenenze e alle culture; sono

6 HeForShe è una campagna di solidarietà in favore dell'uguaglianza creata da l’Entità delle Nazioni Unite per

l'uguaglianza di genere e l'empowerment delle donne (United Nations Entity for Gender Equality and the Empowerment

of Women o UN Women), ente delle Nazioni Unite che lavora per favorire il processo di crescita e sviluppo della

condizione delle donne e della loro partecipazione pubblica. Sul sito internet www.heforshe.org è presente tutto il

materiale di approfondimento.

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attenzioni e comportamenti che vanno richiesti a tutte e tutti. In questa crescita di consapevolezza è

centrale il ruolo della scuola. Far riflettere studentesse e studenti su questo fenomeno diventa parte

del lavoro quotidiano svolto nelle classi che mira a trasmettere il senso grande del rispetto per la

persona e per le differenze.

4. Prevenzione di tutte le forme di discriminazione

La parità, così come l’uguaglianza di diritti e doveri, non si oppone alla differenza e alle

differenze, ma alla diseguaglianza, alla disparità e alle discriminazioni.

Se la discriminazione di genere appare quale elemento strutturale e trasversale ad ogni realtà

sociale, occorre tuttavia considerare gli altri fattori di discriminazione quali la disabilità, l’etnia, la

religione, le convinzioni personali, l’orientamento sessuale, che possono anche presentarsi in

combinazione dando origine alle cosiddette “discriminazioni multiple”.

Il principio di non discriminazione, sancito innanzitutto dall'articolo 3 della Costituzione italiana

e poi dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, è principio generale dell’ordinamento europeo

quale diritto fondamentale della persona. L’approccio alla discriminazione deve quindi essere

globale in quanto riconducibile alla cornice della tutela dei diritti umani e del rispetto della dignità

della persona. Proprio in questa ottica, occorre sottolineare come, nelle società complesse, si assista

ad un progressivo ampliamento dei diritti da tutelare; pertanto gli interventi di informazione e

sensibilizzazione sul tema delle discriminazioni concorrono, insieme al fondamentale strumento

dell'educazione alla parità tra i sessi e al rispetto delle differenze, a prevenire e contrastare i

pregiudizi e gli stereotipi su cui esse si fondano.

La scuola deve impegnarsi nel realizzare una reale inclusione per valorizzare le singole

individualità ed educare le nuove generazioni al valore positivo delle differenze e alla cultura del

rispetto. La nascita di una dialettica tra identità e diversità consente la più compiuta affermazione

dell’individuo.

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Con la conoscenza si acquisisce consapevolezza di pregiudizi e stereotipi ancora ben radicati

nella nostra società; in quest’ottica la scuola, nell’esercizio della propria funzione educativa, deve

fornire gli strumenti e le metodologie per il loro superamento e deve attivare tutte le necessarie

pratiche per interventi di prevenzione, informazione e sensibilizzazione.

5. Il contrasto alle discriminazioni nel mondo digitale

Gli interventi in questo ambito non possono non considerare la necessità di acquisire e

padroneggiare le competenze di cittadinanza digitale che oggi, più che mai, sono imprescindibili se

si considera che le nuove generazioni vivono “immerse” negli spazi di virtualità offerti dalla Rete,

da intendersi come un territorio di esperienza a tutti gli effetti, una dimensione che non è uno spazio

contrapposto al reale, benché segnato dalle proprie specificità.

Occorre per questo dare alle studentesse e agli studenti gli strumenti per una piena

consapevolezza delle implicazioni delle proprie interazioni in Rete e nei diversi media, per

comprendere i meccanismi di produzione e circolazione delle informazioni e per analizzare

analogie e differenze rispetto alla comunicazione in presenza e/o offline. L’educazione ad un uso

positivo e consapevole dei media deve, ad esempio, prestare particolare attenzione al rapporto tra

sfera pubblica e sfera privata, ai temi dell’identità e della privacy, della reputazione e della

rappresentazione, alle caratteristiche della socialità in Rete e alla promozione della Rete come bene

comune digitale.

Obiettivo è, tra gli altri, fornire strumenti di educazione civica digitale per prevenire situazioni di

disagio online, ed evitare meccanismi di bullismo, forme di incitamento all’odio e di osservazione

passiva ai vari comportamenti discriminatori. In questo quadro, l’obiettivo è di migliorare la

comprensione e la consapevolezza di diritti e responsabilità in Rete.

Occorre, infatti, rendere consapevoli le studentesse gli studenti che l’idea della presunta “libertà

della Rete” si può prestare a comportamenti discriminatori; al contrario va affermato il concetto di

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libertà positiva, una “libertà di” esprimere le proprie idee, aperte all’incontro e al confronto con

l’altro, in relazione con le opportunità che offre la società circostante, compresa quella del Web.

Da un lato, infatti, Internet in tutte le sue manifestazioni e, in particolare, i social network

possono ospitare manifestazioni “banalizzate” di “pensiero prevenuto”. D’altro, possono essere il

luogo in cui sviluppare gli “anticorpi” per promuovere i principi di pari opportunità e di

prevenzione delle discriminazioni (campagne che invitano alla condivisione di elementi come

forma di adesione e partecipazione, strumenti che facilitano l’empatia e l’assunzione di altri punti di

vista, aggregazioni nei social network per contrastare forme di discriminazione, prese di posizione

di personaggi noti, applicazioni per la segnalazione dei comportamenti scorretti).

Il mondo della scuola deve acquisire consapevolezza e condannare ogni fenomeno di violenza

nei confronti del diverso e educare affinché si evitino pericolose derive in atti di violenza fisica,

verbale o psicologica, anche tramite l’uso di Internet. A questo proposito, pare opportuno

richiamare il cosiddetto “Hate Speech”, il linguaggio d’odio7 che sempre più spesso si riscontra

online, recentemente portato all’attenzione dell’opinione pubblica attraverso un documento

diramato dal Consiglio d’Europa, successivamente trasmesso anche alle istituzioni scolastiche dal

MIUR8.

Con gli stessi obiettivi si stanno intensificando le esperienze e i progetti didattici nelle scuole,

anche grazie a protocolli con il Miur come quello sottoscritto per la condivisione del manifesto

Parole Ostili, finalizzato alla diffusione di una cultura della Rete non ostile.

7 L’”Hate Speech”, linguaggio d’odio, così come definita dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, è

“espressione di tutte le forme miranti a diffondere, fomentare, promuovere o giustificare l’odio razziale, la xenofobia,

l’antisemitismo o altre forme di odio fondate sull’intolleranza, tra cui l’intolleranza espressa sotto forma di

nazionalismo aggressivo e di etnocentrismo, la discriminazione e l’ostilità nei confronti delle minoranze, dei migranti,

e delle persone di origine immigrata”. 8

Nota MIUR prot. AOODGSIP n. 2501 del 25.3.2016 con la quale il Miur, al fine di promuovere nelle scuole

azioni di sensibilizzazione e informazione sul tema dell'istigazione all'odio on line e dei rischi che esso rappresenta, ha

inviato alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado “un estratto del manuale elaborato dal Consiglio d'Europa per

comprendere meglio le caratteristiche del fenomeno e le modalità operative attraverso le quali aiutare i nostri ragazzi

a crescere in una società più rispettosa della diversità, che tuteli il rispetto dei diritti umani e contrasti il discorso dell'

odio. Il testo può essere, altresì, scaricato dal sito della Direzione generale dedicata al fenomeno del cyberbullismo

raggiungibile all'indirizzo www.generazioniconnesse.it”.

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Con questo approccio, improntato alla responsabilità, l'educazione al rispetto, in tutte le sue

articolazioni, passa anche dall’educazione alla cittadinanza digitale. A questo proposito vale la pena

richiamare tutte le azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale, le Linee di orientamento per azioni

di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo del Miur9 e la Dichiarazione dei diritti

in Internet elaborata dalla Commissione per i diritti e i doveri in Internet costituita dalla Presidenza

della Camera dei deputati che offrono importanti spunti di riflessione.

Guardando ad un contesto internazionale, si richiama infine la Dichiarazione di Roma, emersa

dal congresso mondiale “Child dignity in the digital world” dell’ottobre 2017, documento prezioso

che rilancia quella larga alleanza globale, istituzionale e civile, fondamentale per prevenire ogni

forma di abuso online, attraverso percorsi di educazione al digitale a tutto campo, per tutelare

l’inviolabilità di ogni bambina e ogni bambino, e per reprimere ogni violenza perpetuata nei loro

confronti.

6. L'educazione al rispetto a scuola

Il principio di pari opportunità, la cui attuazione – ai sensi del comma 16 dell’art. 1 della L. 107

del 2015 – deve essere assicurata dalle istituzioni scolastiche mediante il Piano Triennale

dell’Offerta formativa (PTOF), costituisce quindi un principio trasversale che investe l’intera

progettazione didattica e organizzativa. Pertanto, l’educazione al rispetto, intesa in tutte le sue

accezioni, non ha uno spazio e un tempo definiti, ma è interconnessa ai contenuti di tutte le

discipline e al lavoro delle docenti e dei docenti che dovrà essere orientato a un approccio sensibile

alle differenze (per esempio valorizzando la presenza delle donne nei grandi processi storici e

sociali, e il loro contributo al progresso delle scienze e delle arti, soprattutto nella seconda metà del

9 Nota prot. 2519 del 15-04-2015.

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‘900), anche mediante la scelta di libri di testo che, nel rispetto della propria libertà di

insegnamento, tengano conto delle presenti linee guida.

Il PTOF deve ispirarsi a tale principio declinandolo nelle diverse aree di intervento, mediante la

promozione dell’educazione alla parità tra i sessi, della prevenzione della violenza di genere, della

prevenzione di ogni forma di discriminazione. Il comma 16 della l.107/2015 trova, quindi, nel

PTOF il principale strumento di pianificazione strategica per la sua attuazione: non soltanto

enunciazioni di principio, ma anche previsione di azioni concrete da realizzarsi nel corso del

triennio sia sul piano dell’informazione, sia su quello della sensibilizzazione, coinvolgendo i diversi

attori della comunità scolastica e con il consenso informato dei genitori secondo quanto previsto dal

patto di corresponsabilità educativa scuola-famiglia.

Il principio di pari opportunità deve trovare la giusta collocazione nel PTOF quale linea

strategica delle attività della scuola, sia come principio ispiratore della sua identità, sia mediante

attività progettuali, valorizzando l’apporto del territorio e della comunità educante (famiglie, mondo

associativo, istituzioni). A tal fine, è importante valorizzare le esperienze positive già avviate; il sito

istituzionale del Miur www.noisiamopari.it può essere utilizzato da parte delle scuole sia per far

conoscere e promuovere le proprie iniziative, sia per apprendere e trasferire buone pratiche

realizzate da altri istituti.

La declinazione dei principi di pari opportunità, così come le linee di intervento, dovranno tenere

conto del diverso grado di istruzione, dell’età degli alunni e delle alunne, del curricolo della scuola,

delle diverse aree disciplinari coinvolte, e delle linee progettuali.

Le istituzioni scolastiche potranno realizzare, in accordo con le presenti linee guida, appositi

percorsi anche in orario extra-curricolare, sfruttando, tra l’altro, le opportunità offerte dalle risorse

umane dell’organico dell’autonomia, privilegiando la didattica laboratoriale e l’apprendimento

cooperativo. La partecipazione delle studentesse e degli studenti a questi percorsi potrà essere

eventualmente riconosciuta dalle istituzioni scolastiche anche come credito formativo. Allo stesso

tempo le istituzioni scolastiche potranno aderire, nel rispetto della propria autonomia, a iniziative di

carattere nazionale proposte dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, o da

questo in coordinamento con altri Ministeri, con enti pubblici e/o privati, con Fondazioni.

In coerenza con la pianificazione delle attività previste dal PTOF, la formazione e

l’aggiornamento sui temi legati all'educazione al rispetto dovranno essere indirizzati a tutto il

personale scolastico (dirigenti, docenti e personale ATA), coinvolto a vario titolo nella gestione

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della scuola. La formazione del personale docente su dette tematiche, in particolare, può essere

attuata sia nell’ambito della formazione iniziale obbligatoria che negli spazi previsti per la

formazione individuale in servizio.

Una scuola realmente inclusiva può favorire la costruzione dell’identità sociale e personale da

parte delle studentesse e degli studenti, e il suo ruolo educativo risulta ancor più rilevante

nell’accompagnare e sostenere anche le fasi più delicate della loro crescita, interagendo

positivamente con le famiglie nel pieno rispetto del “patto di corresponsabilità educativa scuola-

famiglia”, sancito dal DPR 235/2007. A questo proposito si rimanda alle indicazioni fornite con la

nota prot. n. 1972 del 15 settembre 2015 nella quale si ribadisce “…il compito fondamentale

affidato ai genitori di partecipare e contribuire, insieme alla scuola, al percorso educativo e

formativo dei propri figli esercitando il diritto/dovere che l’art. 30 della nostra Costituzione

riconosce loro: « È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati

fuori del matrimonio»”. La nota continua chiarendo che “le famiglie hanno il diritto, ma anche il

dovere, di conoscere prima dell’iscrizione dei propri figli a scuola i contenuti del Piano Triennale

dell’Offerta Formativa e, per la scuola secondaria, sottoscrivere formalmente il Patto educativo di

corresponsabilità per condividere in maniera dettagliata diritti e doveri nel rapporto tra istituzione

scolastica autonoma, studenti e famiglie. Questa opportunità offerta ai genitori consentirà di

scegliere la scuola dei propri figli dopo aver attentamente analizzato e valutato le attività

didattiche, i progetti e le tematiche che i docenti affronteranno durante l’anno che, in ogni caso,

dovranno risultare coerenti con i programmi previsti dall’attuale ordinamento scolastico e con le

linee di indirizzo emanate dal MIUR”.

Tutto questo in piena coerenza con quanto stabilito anche dalla Dichiarazione universale dei

diritti umani, che all’art. 26 recita: “Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve

essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione

elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla

portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del

merito. L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al

rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la

comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve

favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace. I genitori hanno diritto di

priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.”

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Le istituzioni scolastiche sono pertanto chiamate a prevedere specifici spazi, tempi e strumenti

per l’informazione e il coinvolgimento dei genitori nel corso dell’attuazione delle diverse iniziative

previste nell’ambito del PTOF.

Le istituzioni scolastiche sono invitate ad avvalersi del supporto degli altri soggetti presenti sul

territorio, anche promuovendo reti, sviluppando protocolli di intesa e accordi di collaborazione con

gli Enti locali e con le associazioni attive sul territorio, o anche avvalendosi dell’apporto delle Forze

dell’Ordine e delle strutture socio-sanitarie per affrontare situazioni più critiche.

È necessario individuare percorsi comuni e condivisi, creare sinergie e aprire la scuola al

territorio. Fondamentale potrà essere per lo sviluppo e l’attuazione delle presenti linee guida la

collaborazione con le associazioni del terzo settore attive sulle tematiche dei diritti umani, della

violenza contro le donne e di genere, della promozione delle pari opportunità e non

discriminazione, sia per quanto riguarda attività progettuali per le studentesse e gli studenti, sia per

le attività di formazione per il personale scolastico.

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Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione

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Aggiornamento

LINEE DI ORIENTAMENTO

per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo

Ottobre 2017

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Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione

1

Indice

Premessa

1. Interventi per la prevenzione e il contrasto del fenomeno

1.1 L’iniziativa Generazioni connesse e altri strumenti utili per un uso corretto e

consapevole delle tecnologie digitali

2. Modalità di segnalazione di situazioni e/o comportamenti a rischio

3. Governance: una nuova organizzazione

3.1 Azioni mirate delle scuole rivolte agli studenti e alle loro famiglie: il ruolo del Dirigente

scolastico e del docente referente

4. Nuovi strumenti introdotti dalla L. 71/2017: l’ammonimento

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Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione

2

Premessa

Il presente testo ha lo scopo di dare continuità alle Linee di orientamento emanate nell’aprile

del 2015, apportando le integrazioni e le modifiche necessarie in linea con i recenti interventi

normativi1, con particolare riferimento alle innovazioni introdotte con l’emanazione della L.

71/2017: “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del

cyberbullismo”. Lo stesso è, quindi, da intendersi quale strumento flessibile e suscettibile di

periodici aggiornamenti2, tale da rispondere alle sfide educative e pedagogiche derivanti

dall’evolversi costante e veloce delle nuove tecnologie.

La Legge 71/2017 si presenta con un approccio inclusivo e invita diversi soggetti a

sviluppare una progettualità volta alla prevenzione e al contrasto del cyberbullismo, secondo una

prospettiva di intervento educativo e mai punitivo, prevedendo all’art.3 l’istituzione di un Tavolo di

lavoro, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, coordinato dal MIUR, con il compito di

redigere un piano di azione integrato e realizzare un sistema di raccolta di dati per il monitoraggio,

avvalendosi anche della collaborazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni e delle altre

Forze di polizia.

Tale piano sarà integrato con un codice di co-regolamentazione per la prevenzione e il

contrasto del cyberbullismo a cui dovranno attenersi gli operatori che forniscono servizi di social

networking e tutti gli altri operatori della rete Internet; con il predetto codice sarà istituito un

comitato di monitoraggio con il compito di definire gli standard per l'istanza di oscuramento di cui

all'articolo 2, comma 1, della Legge 71/2017.

1 Art.1, commi 7, 57,58 della Legge n.107del 15 luglio 2015 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per

il riordino delle disposizioni legislative vigenti”; Legge n. 71 del 29 maggio 2017 “Disposizioni a tutela dei minori per la

prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”. 2L’ articolo 4, comma 1 della Legge 71 del 29 maggio 2017 prevede che l’aggiornamento delle Linee di orientamento avvenga con

cadenza biennale.

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3

Il Piano dovrà stabilire, altresì, le iniziative di informazione e di prevenzione del

cyberbullismo con il coinvolgimento dei servizi socio-educativi territoriali, in sinergia con le

scuole, anche attraverso periodiche campagne informative, di prevenzione e di sensibilizzazione

avvalendosi dei media, degli organi di comunicazione, di stampa e di enti privati.

Il dettato normativo attribuisce, quindi, a una pluralità di soggetti compiti e responsabilità

ben precisi, ribadendo il ruolo centrale della Scuola che è chiamata a realizzare azioni in un’ottica

di governance diretta dal MIUR che includano “la formazione del personale, la partecipazione di

un proprio referente per ogni autonomia scolastica, la promozione di un ruolo attivo degli studenti,

nonché di ex studenti che abbiano già operato all’interno dell’istituto scolastico in attività di peer

education, la previsione di misure di sostegno e di rieducazione dei minori coinvolti”.3 Sentito il

Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità (DGMC), il MIUR adotta le presenti linee di

orientamento per la prevenzione ed il contrasto del cyberbullismo nelle scuole.

Centrale risulta la figura del docente referente che la scuola individua preferibilmente tra i

docenti che posseggano competenze specifiche ed abbiano manifestato l’interesse ad avviare un

percorso di formazione specifico.

Il referente diventa, così, l’interfaccia con le forze di Polizia, con i servizi minorili

dell’amministrazione della Giustizia, le associazioni e i centri di aggregazione giovanile sul

territorio, per il coordinamento delle iniziative di prevenzione e contrasto del cyberbullismo.

Nelle more, quindi, della costituzione e dell’operatività del Tavolo inter-istituzionale presso

la Presidenza del Consiglio dei Ministri, le presenti linee di orientamento rappresentano un primo

strumento che potrà essere utile a orientare le azioni che le scuole vorranno autonomamente

intraprendere, e che saranno successivamente integrate in un complessivo Piano di Azione

nazionale.

1. Interventi per la prevenzione e contrasto del fenomeno del cyberbullismo.

3 Art. 4, comma. 2 della Legge n. 71 del 29 maggio 2017.

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4

La Legge 107 del 20154 ha introdotto, tra gli obiettivi formativi prioritari, lo sviluppo delle

competenze digitali degli studenti, finalizzato anche a un utilizzo critico e consapevole dei social

network e dei media, e declinato dal Piano Nazionale Scuola Digitale.5

Le studentesse e gli studenti devono essere sensibilizzati ad un uso responsabile della Rete e

resi capaci di gestire le relazioni digitali in agorà non protette. Ed è per questo che diventa

indispensabile la maturazione della consapevolezza che Internet può diventare, se non usata in

maniera opportuna, una pericolosa forma di dipendenza. Compito della Scuola è anche quello di

favorire l’acquisizione delle competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale

consapevole. Responsabilizzare le alunne e gli alunni significa, quindi, mettere in atto interventi

formativi, informativi e partecipativi. Tale principio è alla base dello Statuto delle studentesse e

degli studenti6 che sottolinea la finalità educativa anche quando si rendano necessari provvedimenti

disciplinari, comunque tesi a rispristinare comportamenti corretti all’interno dell’istituto “attraverso

attività di natura sociale e culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica”.

Nel corso degli ultimi anni, inoltre, il MIUR ha siglato Protocolli di Intesa e avviato

collaborazioni con le più importanti Istituzioni e Associazioni che, a vario titolo, si occupano di

prevenzione e contrasto del bullismo e cyberbullismo al fine di creare un’alleanza e una

convergenza di strumenti e risorse atti a rispondere alla crescente richiesta di aiuto da parte delle

istituzioni scolastiche e delle famiglie7.

1.1. L’iniziativa Generazioni connesse e altri strumenti utili per un uso corretto e consapevole

delle tecnologie digitali.

4 Art. 1, commi 57, 58. 5 http://www.miur.gov.it/web/guest/scuola-digitale 6 Art. 4, comma 2,. D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249. 7 Nell’ottica della collaborazione inter-istituzionale che deve caratterizzare le attività dell’amministrazione centrale e periferica e

delle stesse istituzioni scolastiche, si auspica un’azione sinergica con le strutture centrali e territoriali del Dipartimento per la

Giustizia Minorile e di Comunità che ha previsto, nella propria riorganizzazione, uno specifico ufficio per la prevenzione della

devianza e per la giustizia riparativa.

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5

Per promuovere strategie finalizzate a rendere Internet un luogo più sicuro per gli utenti più

giovani, favorendone un uso positivo e consapevole, il MIUR ha avviato l’iniziativa “Generazioni

Connesse”, sostenuta dalla Commissione Europea8, con lo scopo di fornire alle istituzioni

scolastiche una serie di strumenti didattici, di immediato utilizzo, tra cui:

- attività di formazione (online e in presenza) rivolte in maniera specifica alle comunità

scolastiche (insegnanti, bambini/e, ragazzi/e, genitori, educatori) che intraprenderanno un percorso

dedicato;

- attività di informazione e sensibilizzazione realizzate in collaborazione con la Polizia di

Stato per approfondire i temi della navigazione sicura in Rete.

Le scuole che intendano partecipare all’iniziativa possono collegarsi all’indirizzo

www.generazioniconnesse.it e seguire le istruzioni riportate per effettuare l’iscrizione al progetto.

Attraverso un iter guidato e materiali specifici di lavoro, le scuole iscritte a Generazioni

connesse, intraprendono un percorso per far emergere i punti di forza e di debolezza dell’istituto

stesso, sulle tematiche connesse al Progetto, mediante la compilazione di un questionario di

autovalutazione disponibile sul sito www.generazioniconnesse.it. Il questionario è uno strumento

che consente all’istituto di identificare i propri bisogni, le aree di miglioramento e le azioni da

intraprendere per giungere all’elaborazione di un progetto personalizzato denominato “Piano

d’azione”.

Tale Piano9 consentirà alle istituzioni scolastiche di focalizzare il proprio Piano Triennale

dell’Offerta Formativa al fine di definire:

- il proprio approccio alle tematiche legate alle competenze digitali, alla sicurezza online e

ad un uso positivo delle tecnologie digitali nella didattica;

- le norme comportamentali e le procedure per l’utilizzo delle tecnologie dell'informazione e

della comunicazione (ICT) in ambiente scolastico;

- le misure per la prevenzione;

8 L’iniziativa è coordinata dal MIUR e realizzata in partenariato con: Ministero dell’Interno-Polizia Postale e delle Comunicazioni,

l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Save the Children Italia Onlus, Sos Il Telefono Azzurro, l’Università degli Studi di

Firenze, l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Skuola.net, la Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino e

l’Agenzia Dire. 9 http://www.generazioniconnesse.it/site/it/area-scuole/ /

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6

- le misure per la rilevazione e gestione delle problematiche connesse a un uso non

consapevole delle tecnologie digitali;

Il percorso è rivolto alle classi quarta e quinta della scuola primaria e a tutte le classi della

scuola secondaria di primo grado.

Per la realizzazione del “Piano d’azione”, l’istituto scolastico è affiancato da un servizio di

“supporto scuole” ([email protected]) e da personale qualificato del Safer

Internet Centre italiano.

Un ulteriore strumento per contrastare comportamenti dannosi online e allo stesso tempo

accrescere la conoscenza del fenomeno è “iGloss@ 1.110, l’Abc dei comportamenti devianti

online”, elaborato dal Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.

Il glossario, nella ricognizione dei termini specialistici sui comportamenti online a rischio,

offre una sintetica spiegazione delle principali caratteristiche delle condotte devianti e dei risvolti

socio-giuridici.

L’obiettivo non è esclusivamente descrivere e inquadrare i nuovi fenomeni della devianza

online, ma favorire, altresì, l’acquisizione di consapevolezza sulle conseguenze sociali e giudiziarie

di queste specifiche trasgressioni.

Il glossario, disponibile online in lingua italiana e inglese sul sito del Ministero della

Giustizia (www.giustizia.it), è rivolto a operatori dei servizi sociali, sanitari, giudiziari, giovani e

loro genitori.

4. Modalità di segnalazione di situazioni e/o comportamenti a rischio

La Legge 71/2017 indica per la prima volta tempi e modalità per richiedere la rimozione di

contenuti ritenuti dannosi per i minori. L’art.2, infatti, prevede che il minore di quattordici anni,

ovvero il genitore o altro soggetto esercente la responsabilità sul minore che abbia subito un atto di

cyberbullismo, può inoltrare un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato

personale del minore, diffuso nella rete:

10Le informazioni sono reperibili al sito: https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_2_5_12.page

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7

✓ al titolare del trattamento

✓ al gestore del sito internet

✓ al gestore del social media

Infatti, se entro ventiquattro ore dal ricevimento dell'istanza i soggetti responsabili non abbiano

comunicato di avere preso in carico la segnalazione, e entro quarantotto ore provveduto,

l'interessato può rivolgere analoga richiesta, mediante segnalazione o reclamo, al Garante11 per la

protezione dei dati personali, il quale provvede entro quarantotto ore dal ricevimento della richiesta.

Le scuole possono, altresì. segnalare episodi di cyberbullismo e la presenza di materiale

pedopornografico on line al servizio Helpline di Telefono Azzurro 1.96.96, una piattaforma

integrata che si avvale di telefono, chat, sms, whatsapp e skype -strumenti per aiutare i ragazzi e le

ragazze a comunicare il proprio disagio-e alla Hotline “Stop-It" di Save the Children, all’indirizzo

www.stop-it.it, che consente agli utenti della Rete di segnalare la presenza di materiale

pedopornografico12 online. Attraverso procedure concordate, le segnalazioni sono successivamente

trasmesse al Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia su Internet, istituito presso la

Polizia Postale e delle Comunicazioni, per consentire le attività di investigazione necessarie.

3 Governance: una nuova organizzazione.

In linea con quanto previsto dalla Legge 71/2017, il MIUR ha intrapreso una riorganizzazione

della struttura amministrativa centrale e periferica che opera per la prevenzione del cyberbullismo,

nella convinzione che la migliore modalità di intervento passi attraverso l’istituzione di un efficace

sistema di governance che coinvolga le istituzioni, la società civile, gli adulti e gli stessi minori.

È stato introdotto un nuovo sistema di governance che parte dalla costituzione di un Tavolo

tecnico centrale, previsto dall’art. 3 della L. 71/2017 e di prossima costituzione, di cui faranno parte

istituzioni, associazioni, operatori di social networking e della rete internet, fino a giungere alla

11Il Garante ha predisposto il modello per la segnalazione di casi di cyberbullismo che si trova sul sito http://www.garanteprivacy.it/cyberbullismo. 12 Per la legislazione corrente, anche il materiale prodotto attraverso la pratica del sexting, che abbiamo visto essere molto diffusa tra

i giovani, è da considerarsi pedopornografico.

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richiesta dell’individuazione, nel rispetto dell’autonomia, di un docente referente per ogni

istituzione scolastica.

Nelle more della costituzione di detto Tavolo di coordinamento nazionale, rimane e rimarrà

fondamentale l’importante azione di coordinamento territoriale esercitata degli Uffici Scolastici

Regionali, per il tramite degli Osservatori Regionali all’uopo istituiti e al supporto della rete locale

dei Centri Territoriali. La Legge richiama, infine, ad un’ulteriore azione di raccordo con ulteriori

figure professionali, altri Enti e istituzioni deputati alla prevenzione e al contrasto del cyberbullismo

quali assistenti sociali, educatori, operatori della Giustizia minorile.

3.1 Azioni mirate delle scuole e rivolte agli studenti e alle loro famiglie: il ruolo del dirigente

scolastico e del docente referente

La L. 71/2017 all’art. 5 prevede che, nell’ambito della promozione degli interventi

finalizzati ad assicurare la qualità dei processi formativi e la collaborazione delle risorse culturali,

professionali, sociali del territorio, il dirigente scolastico, definisca le linee di indirizzo del Piano

Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) e del Patto di Corresponsabilità (D.P.R. 235/07) affinché

contemplino misure specificatamente dedicate alla prevenzione del cyberbullismo13.

Le misure di intervento immediato che i dirigenti scolastici sono chiamati a effettuare,

qualora vengano a conoscenza di episodi di cyberbullismo, dovranno essere integrate e previste nei

Regolamenti di Istituto e nei Patti di Corresponsabilità, al fine di meglio regolamentare l’insieme

dei provvedimenti sia di natura disciplinare che di natura educativa e di prevenzione.

Sarà cura del dirigente assicurare la massima informazione alle famiglie di tutte le attività

e iniziative intraprese, anche attraverso una sezione dedicata sul sito web della scuola, che potrà

rimandare al sito del MIUR www.generazioniconnesse.it per tutte le altre informazioni di carattere

generale.

13 Il comma 1 dell’art. 5 prevede che il dirigente scolastico, “salvo che il fatto costituisca reato, in applicazione della normativa

vigente e delle disposizioni di cui al comma 2, il dirigente scolastico che venga a conoscenza di atti di cyberbullismo ne informa

tempestivamente i soggetti esercenti la responsabilità genitoriale ovvero i tutori dei minori coinvolti e attiva adeguate azioni di

carattere educativo”.

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Parimenti è auspicabile che il dirigente scolastico attivi specifiche intese con i servizi

territoriali (servizi della salute, servizi sociali, forze dell’ordine, servizi minorili

dell’amministrazione della Giustizia) in grado di fornire supporto specializzato e continuativo ai

minori coinvolti ove la scuola non disponga di adeguate risorse.

Secondo la stessa logica, la L. 71/2017 prevede che presso ciascuna istituzione scolastica venga

individuato un docente referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di

contrasto del cyberbullismo, anche avvalendosi della collaborazione delle Forze di polizia nonché

delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio.14

Nell’ambito dell’istituzione scolastica il docente referente potrà, quindi, svolgere un importante

compito di supporto al dirigente scolastico per la revisione/stesura di Regolamenti (Regolamento

d'istituto), atti e documenti (PTOF, PdM, Rav).

Ai docenti referenti, così come ai dirigenti scolastici, non sono quindi attribuite nuove

responsabilità o ulteriori compiti, se non quelli di raccogliere e diffondere le buone pratiche

educative, organizzative e azioni di monitoraggio, favorendo così l'elaborazione di un modello di e-

policy d’istituto.

Tuttavia, al fine assicurare a tutti i soggetti coinvolti in azioni di prevenzione del cyberbullismo

strumenti utili per conoscere e attivare azioni di contrasto al fenomeno, il MIUR elaborerà una

piattaforma per la formazione dei docenti referenti. Tale azione sarà rafforzata dalle iniziative che

saranno previste dal Piano Integrato di cui all’art. 3 della L. 71/2017 nonché dalle iniziative

intraprese sia dagli Uffici Scolastici Regionali che dalle istituzioni medesime.

5. Nuovi strumenti introdotti dalla L. 71/2017: l’ammonimento

Nell’ottica di favorire l’anticipo della soglia di sensibilità al rischio e promuovere forme

conciliative che possano evitare il coinvolgimento dei minori, sia quali autori del reato sia quali

vittime in procedimenti penali, l’art. 7 della Legge 71/2017 prevede uno strumento d’intervento

14 Art. 4 , comma 3 della Legge n. 71 del 29 maggio 2017.

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preventivo, già sperimentato in materia di atti persecutori (stalking), ovvero l’ammonimento del

Questore.

Tale previsione risulta pienamente coerente con la scelta legislativa di contrastare il

fenomeno del cyberbullismo con azioni di tipo educativo, stimolando nel minore

ultraquattordicenne una riflessione sul disvalore sociale del proprio atto nonché una generale presa

di coscienza sul medesimo.

Nello specifico, nel caso in cui non si ravvisino reati perseguibili d’ufficio o non sia stata

formalizzata querela o presentata denuncia per le condotte di ingiuria (reato recentemente

depenalizzato), diffamazione, minaccia o trattamento illecito dei dati personali commessi mediante

la rete Internet nei confronti di altro minorenne, è possibile rivolgere al Questore, autorità

provinciale di Pubblica Sicurezza, un’istanza di ammonimento nei confronti del minore

ultraquattordicenne autore della condotta molesta.

La richiesta potrà essere presentata presso qualsiasi ufficio di Polizia e dovrà contenere una

dettagliata descrizione dei fatti, delle persone a qualunque titolo coinvolte ed eventuali allegati

comprovanti quanto esposto.

E’ bene sottolineare che l’ammonimento, in quanto provvedimento amministrativo, non

richiede una prova certa e inconfutabile dei fatti, essendo sufficiente la sussistenza di un quadro

indiziario che garantisca la verosimiglianza di quanto dichiarato.

Qualora l’istanza sia considerata fondata, anche a seguito degli approfondimenti

investigativi ritenuti più opportuni, il Questore convocherà il minore responsabile insieme ad

almeno un genitore o ad altra persona esercente la potestà genitoriale, ammonendolo oralmente e

invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge con specifiche prescrizioni che, ovviamente,

varieranno in base ai casi.

La legge non prevede un termine di durata massima dell'ammonimento ma specifica che i

relativi effetti cesseranno al compimento della maggiore età.

Pur non prevedendo un’aggravante specifica per i reati che il minore potrà compiere

successivamente al provvedimento di ammonimento, senza dubbio tale strumento rappresenta un

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significativo deterrente per incidere in via preventiva sui minori ed evitare che comportamenti,

frequentemente assunti con leggerezza, possano avere conseguenze gravi per vittime e autori.