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VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 9/2015 Seduta del 24.11.2015 L’anno 2015 addì 24 del mese di novembre alle ore 18.45 nella Residenza Municipale, previa convocazione con avvisi scritti, tempestivamente notificati, si è riunito il Consiglio Comunale. Eseguito l’appello, risultano presenti (P), assenti giustificati (G) e assenti (A): Il Sindaco SCHIAVO Michele (P) e i Consiglieri: 1. LACAVA Edoardo P 9. GARATO Virginia P 2. VETTORE Lucia P 10. ROZZATO Andrea P 3. SCACCO Enrico A 11. ESCOBAR Sandra Maritza P 4. TONIOLO Daniele P 12. MAVOLO Renza P 5. FACCO Luigina A 13. MASCHI Pier Antonio P 6. PIZZINATO Giacomo P 14. BENATO Andrea P 7. BACCAN Giulia A 15. BORELLA Silvio P 8. TOMAT Aldo P 16. VIGOLO Devis G e pertanto complessivamente presenti n. 13 componenti del Consiglio Sono presenti gli Assessori: PARIZZI Augusta Maria Grazia, VENTURATO Paola, GASTALDON Mirco, NANIA Enrico, GIACOMINI Denis Presiede il Presidente TONIOLO Daniele. Partecipa alla seduta TAMMARO Dott.ssa Laura, Segretario Comunale. La seduta è legale. Fungono da scrutatori i Consiglieri signori: PIZZINATO Giacomo, BENATO Andrea *********************

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VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 9/2015 Seduta del 24.11.2015

L’anno 2015 addì 24 del mese di novembre alle ore 18.45 nella Residenza Municipale, previa convocazione con avvisi scritti, tempestivamente notificati, si è riunito il Consiglio Comunale. Eseguito l’appello, risultano presenti (P), assenti giustificati (G) e assenti (A): Il Sindaco SCHIAVO Michele (P) e i Consiglieri: 1. LACAVA Edoardo P 9. GARATO Virginia P 2. VETTORE Lucia P 10. ROZZATO Andrea P 3. SCACCO Enrico A 11. ESCOBAR Sandra Maritza P 4. TONIOLO Daniele P 12. MAVOLO Renza P 5. FACCO Luigina A 13. MASCHI Pier Antonio P 6. PIZZINATO Giacomo P 14. BENATO Andrea P 7. BACCAN Giulia A 15. BORELLA Silvio P 8. TOMAT Aldo P 16. VIGOLO Devis G

e pertanto complessivamente presenti n. 13 componenti del Consiglio Sono presenti gli Assessori: PARIZZI Augusta Maria Grazia, VENTURATO Paola, GASTALDON Mirco, NANIA Enrico, GIACOMINI Denis Presiede il Presidente TONIOLO Daniele. Partecipa alla seduta TAMMARO Dott.ssa Laura, Segretario Comunale. La seduta è legale. Fungono da scrutatori i Consiglieri signori: PIZZINATO Giacomo, BENATO Andrea

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1) Comunicazioni pag. 04 2) Interpellanza del gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle: “Contributi alle associazioni –

Associazione Le Maschere – Conflitto d’interessa” pag. 09

3) Attuazione del Piano operativo di razionalizzazione delle società partecipate e delle partecipazioni societarie di cui all’articolo 1, comma 611 ss. della Legge n. 190/2014 – Soppressione della società partecipata SETA S.p.A., mediante la fusione per incorporazione della stessa in ETRA S.p.A. pag. 12

4) Ratifica deliberazioni di Giunta comunale n. 122 del 07.10.2015, n. 125 del 12.10.2015 e n. 128 del 21.10.2015 pag. 16

5) Variazioni al bilancio per l’esercizio 2015 pag. 21

6) Verifica degli equilibri di bilancio pag. 24

7) Trasferimento all’Unione dei Comuni del Medio Brenta della competenza in materia di costruzione nuova mensa scolastica a servizio della Scuola primaria Falcone e Borsellino pag. 25

8) Adesione al CASF Padova Ovest – Approvazione convenzione per la costituzione, l’avvio e il mantenimento del Centro per l’affido e la solidarietà familiare Padova Ovest pag. 29

9) Raccolta di immagini sulla storia di Cadoneghe (proposta di deliberazione di iniziativa dei consiglieri Borella e Vigolo) pag. 31

10) Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Istituzione commissione speciale sullo stato dell’edilizia degli edifici scolastici di proprietà comunale” pag. 34

11) Bilancio partecipativo. Atto di indirizzo (proposta di deliberazione di iniziativa del gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle) pag. 36

12) Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Convenzione tra Comune di Cadoneghe e TAXI Padova od altra cooperativa/società di taxi, finalizzata a fissare modalità e tariffe agevolate per il trasporto di anziani e cittadini di Cadoneghe da e per ospedale, case di cura e case di riposo” pag. 40

13) Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Trasporto disabili” pag. 42

14) Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Attività di didattica Consorzio di Bonifica Acque Risorgive” pag. 47

15) Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Convenzione per servizi domiciliari” pag. 48

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16) Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Istituzione di una commissione speciale di controllo per accertare il trattamento degli atti protocollati e la loro gestione – Metti un posto a tavola” pag. 51

17) Ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle: “Diritti e tutela per i lavoratori autonomi colpiti da malattia grave o prolungata” pag. 52

18) Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Efficacia, efficienza e trasparenza degli atti di proposte di mozione, o.d.g. ed altro, depositate dai Consiglieri comunali e dalla Giunta” pag. 61

19) Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Istituzione di iniziative volte a sensibilizzare la popolazione, i supermercati, gli esercizi commerciali e le mense scolastiche contro lo spreco alimentare e la donazione ad enti no profit del cibo non utilizzato” pag. 64

20) Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Un percorso per i bambini della scuola di Cadoneghe con problemi di apprendimento (DSA)” pag. 67

21) Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Nuovi parcheggi a servizio della scuola del plesso l’Aquilone” pag. 72

22) Ordine del giorno presentato dai consiglieri Borella e Vigolo: “Sostegno ai due marò italiani Latorre e Girone” pag. 73

23) Mozione presentata dal gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle: “Richiesta a Consiglio e Giunta della Regione Veneto di rivedere e modificare il progetto di legge regionale n. 23 della decima legislatura, salvaguardando le attuali prerogative dei comuni, riguardo a leggi e provvedimenti regionali in materia socio-sanitaria” pag. 76

24) Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Ecocentro comunale” pag. 86

25) Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Modifica dell’articolo 7, capo III, del Regolamento comunale sugli istituti di partecipazione: istanze, petizioni, proposte” pag. 90

26) Proposta di installazione di eco-compattatori nel territorio comunale (proposta di deliberazione di iniziativa del gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle) pag. 94

27) Invio di telegrammi e biglietti di auguri per i cittadini di Cadoneghe nuovi nati e adottati, per le felicitazioni di matrimonio e per le condoglianze in caso di decesso (proposta di deliberazione di iniziativa dei consiglieri Borella e Vigolo) pag. 103

28) Istituzione di un regolamento comunale che regolamenti la cessione di legname ai cittadini di Cadoneghe che ne facciano richiesta a seguito di potature arboree (proposta di deliberazione di iniziativa dei consiglieri Borella e Vigolo) pag. 104

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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DANIELE TONIOLO

Il Segretario generale procede all’appello nominale dei Consiglieri.

Michele SCHIAVO presente Edoardo LACAVA assente Lucia VETTORE presente Enrico SCACCO presente Daniele TONIOLO presente Luigina FACCO assente Giacomo PIZZINATO presente Giulia BACCAN assente Aldo TOMAT presente Virginia GARATO presente Andrea ROZZATO presente Sandra Maritza ESCOBAR presente Renza MAVOLO presente Pier Antonio MASCHI presente Andrea BENATO assente giustificato Devis VIGOLO presente Silvio BORELLA presente Augusta PARIZZI presente – assessore Paola VENTURATO presente – assessore Mirco GASTALDON presente – assessore Enrico NANIA presente – assessore Denis GIACOMINI presente – assessore

Raggiunto il numero legale di presenze necessarie per l’inizio dei lavori (13 consiglieri), il Presidente dichiara aperta la seduta.

1. Comunicazioni.

PRESIDENTE. Buonasera, il numero legale ce l’abbiamo, quindi diamo inizio alla riunione. Nominiamo scrutatori nelle persone di Pizzinato e di Vigolo.

Quello che chiedo a tutti i consiglieri questa sera, spero che ci sia collaborazione, perché abbiamo un Consiglio comunale molto lungo e anche con alcuni argomenti estremamente importanti.

All’inizio abbiamo alcune comunicazioni e, trattandosi di comunicazioni, non si discutono ma sono comunicazioni dei gruppi e degli assessori.

Prego il Sindaco.

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SINDACO. Buonasera e grazie della partecipazione. Come comunicazione credo sia doveroso ricordare, anche se è passata una settimana e più dal triste evento terroristico di Parigi, ma che stiamo vivendo ancora in altre sedi importanti europee.

Volevo solo ricordare questa ennesima sconfitta dell’uomo. Ennesima sconfitta della storia dell’uomo. Dopo l’ennesima sconfitta si deve però guardare avanti.

Ora non dobbiamo cedere al pessimismo, all’amarezza, al dolore, alle lacrime che sono sentimenti umani, alla paura soprattutto. Non dobbiamo cedere a questa paura della paura.

Ora dobbiamo diventare testardi della speranza, ancora di più, e ricercatori della pace. Come si fa? Ognuno mette del proprio, perché le piccole guerre nascono, probabilmente,

anche nei piccoli ambiti personali. Cerchiamo di eliminare queste ed è già un primo passo. Dobbiamo, in questa maniera, seminare il coraggio. Il coraggio di mettere le persone sempre

in ogni momento davanti a qualsiasi cosa, sia essa denaro, sia essa potere, sia essa religione, sia essa ideologia. Sempre le persone davanti.

Perché questo? Perché quando non lo facciamo vuol dire che creiamo un muro, che ci fa interrompere la relazione. Anche lì, quando si interrompe una relazione, nasce una guerra. E purtroppo tutto si perde con la guerra e stiamo vedendo che si perde anche la vita.

Siccome noi siamo per la vita e siamo anche per la pace, questo è l’augurio che in questo momento, se volete anche lo abbiniamo a trenta secondi, non per fare mezzo minuto ma per dare un senso di silenzio che parla.

Tante parole sono state scritte, dette, tante altre ne verranno scritte e dette, ma credo che l’uomo sia sempre più pronto alla sconfitta, in questo senso, più che alla vittoria.

Tutte queste azioni, che partono anche dalla mente, anche negli occhi, tutti i nostri organi di senso possono effettivamente dire qualcosa, reagire.

Io credo di poter dire che tutte queste reazioni, lacrime comprese, parole, fatti, devono essere tutte di speranza.

Invito per trenta secondi di alzarci in piedi, di rivolgere un nostro pensiero ai morti, alle morti, ne abbiamo anche qui vicino, a Venezia. Ma non è importante Venezia, Padova, Roma, Italia. Stamattina, quando ho conferito una cittadinanza, una bambina mi ha detto: io sono italiana, anche se ho il papà rumeno. Il papà è italiano, anche se è nato in Romania. Cerchiamo che queste frontiere vengano veramente eliminate.

È vero anche che la Francia le sta mettendo, il Belgio le sta mettendo, noi vorremmo forse anche metterle, ma i sentimenti di odio, di violenza queste frontiere le oltrepassano. Bisogna cercare di non metterle nel nostro cuore, nel nostro pensiero, nelle nostre reazioni.

(L’aula osserva un minuto di silenzio)

PRESIDENTE. Altre comunicazioni erano state chieste, prego il capogruppo Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Grazie Presidente. Sono a leggervi una comunicazione della

signora Giulia De Campo alla dottoressa Marascioo e al dottor Roberto Pinton, che mi è stato chiesto di comunicare a tutti i consiglieri.

“Gentile dottoressa Marascio ed egregio dottor Pinton, la presente per segnalare quanto mi è stato riferito ieri da genitori della sezione IV^ A, plesso Galilei, in merito al pasto junior break.

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1. La pizza risulterebbe gommosa e gli ingredienti peccano di qualità: pomodoro solidificato, mozzarella effetto plastica.

2. Gli affettati presenti nei panini sono grassi e non graditi, spesso vengono buttati nel cestino. 3. Molti studenti portano a casa alcune pietanze del pasto, rappresentando al genitore di non

poterlo mangiare. 4. Alcuni studenti non mangiano affatto, rimanendo digiuni fino alle 16:15. Appare strano che i ragazzi rifiutino panini e pizza, evidentemente la scelta non appare

consona alla media qualitativa. 5. Alla luce di un prezzo che quasi equipara quello di un ordinario pasto mensa, fatto di

primo, secondo, contorno, bibita, frutta, i genitori ritengono che non ci sia proporzione tra quello che i loro ragazzi mangiano nel cestino break (pizza, panino, yogurt, frutta, biscotto e bibita) ed il pagato. Senza considerare che si tratta di pietanze fredde e mangiate in classe, in situazione sicuramente scomoda rispetto agli altri alunni del tempo lungo.

La presente email viene altresì inviata, per conoscenza, al rappresentante di classe, signor Giuseppe La Rosa, che potrà confermare quanto riferitomi dall’intera classe in merito a tutti i punti sopra indicati.

Attendo vostro riscontro e, soprattutto, una modifica dell’atteggiamento da parte della Dussmann, che evidentemente sta sottovalutando i palati dei nostri ragazzi.

Cordialità, Giulia De Campo”. Risponde La Rosa, dicendo: “In qualità di rappresentante della classe IV^ A, del plesso

Galilei, confermo quanto già riportato in modo chiaro ed esaustivo dalla dottoressa De Campo, componente della commissione mensa, in merito alle numerose lamentele e segnalazioni che ho ricevuto dai genitori della classe che rappresento.

Chiedo di ricevere, con cortese urgenza, gli interventi correttivi che si intendono prendere e le motivazioni addotte dalla Dussmann, in merito a quanto segnalato.

Da ultimo, sono costretto a segnalare come la differenza di prezzo tra il servizio di mensa ed i locali mensa ed il sacchetto, che si consuma in classe, è oggettivamente irrilevante, considerando poi la qualità di quanto oggettivamente mangiato dai nostri bambini in classe al giovedì.

In tale attesa, invio cordiali saluti. Giuseppe La Rosa, IV^ A, Galilei”. Grazie. PRESIDENTE. Do la parola per un’ulteriore comunicazione. Mi dispiace di questa

comunicazione, perché mi auguravo che le comunicazioni fossero di carattere generale e non diventassero un qualcosa che ognuno dice qualcosa.

Vorrà dire che, da arbitro di questo Consiglio comunale, la prossima volta dovremo applicare le regole in maniera più restrittiva.

Prego, consigliera Escobar. CONSIGLIERE ESCOBAR. Mi scuso se non è pertinente, per quello ne avevo consegnata

copia ed avevo chiesto se era pertinente. La nostra comunicazione riguarda un’attività che si sta svolgendo in questi giorni. In questi giorni circola una pseudo petizione dai toni minacciosi ed intimidatori, che pare sia

stata promossa da un consigliere comunale di maggioranza e che ci attacca pesantemente.

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Questo documento prende spunto da un’interpellanza che verrà presentata oggi. Si sostiene che il Movimento Cinque Stelle starebbe lavorando per distruggere le tradizioni del territorio. Nulla di più falso.

Il nostro scopo è semplicemente volto ad appurare la regolarità di uno strano incremento di sovvenzioni comunali rispetto al passato, deliberati in campagna elettorale a favore di un’associazione, la cui figura di riferimento era candidata alle elezioni proprio a sostegno della maggioranza del Partito Democratico.

Peraltro avevamo già presentato un’interpellanza su questo, ma la risposta del Sindaco è stata, a nostro avviso, evasiva ed incompleta, alimentando quindi il sospetto che non siano state rispettate le regole che l’Amministrazione si è data sui contributi alle associazioni.

Abbiamo ritenuto nostro dovere quindi ripresentarla, chiedendo questa volta maggiori informazioni e con risposta in Consiglio comunale. Oltre ai pesanti apprezzamenti che ci vengono rivolti, ci definiscono, in questa pseudo petizione, indescrivibili ed invisibili e meno che niente.

Ci si chiede da quanto tempo viviamo a Cadoneghe, come se la politica del territorio possa essere fatta solo da chi è nato a Cadoneghe.

Ma il Partito Democratico non fa dell’accoglienza la sua battaglia politica! Siamo cittadine italiane, paghiamo le tasse qui, anche se non siamo nate a Cadoneghe. Molti attivisti e simpatizzanti del nostro movimento sono nati e cresciuti qui, mentre altri sono

da molto tempo abitanti qui. Cos’è questa, una sorta di razzismo veneto o addirittura cadoneghese? Ci auguriamo che l’intero Consiglio comunale prenda al più presto e pubblicamente le

distanze da questa inqualificabile azione. Crediamo, infine, che 1.250 cadoneghesi, che hanno votato Movimento Cinque Stelle, ci

abbiano delegate a rappresentarli nel controllo dell’operato, soprattutto quando si tratta di operazioni un po’ fumose.

Stia pure tranquillo l’autore della petizione, perché ci sono ancora tre anni e mezzo da qui alla fine della consigliatura e ci sarà tempo di verificare altri rapporti con enti, associazioni, società, di cui l’Amministrazione sarà fiera di dare conto se tutto sarà fatto nel rispetto delle regole.

(Alle ore 19:00 entra la consigliera Baccan – p. 14)

PRESIDENTE. Grazie consigliera Escobar. Capogruppo Vettore. CONSIGLIERE VETTORE. Buonasera. Intervengo solamente per ricordare che domani, in

occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ci sarà uno spettacolo dal titolo “Ti amo da morire”, a cui siete tutti invitati ad intervenire.

Collegandomi ai fatti di Parigi, di cui ha parlato il Sindaco, mi pare giusto ricordare la figura di Valeria Solesin, la giovane donna che è stata colpita tragicamente nell’attentato del 13 novembre.

Abbiamo stampato un suo articolo, lo trovate sul tavolo all’entrata. Si tratta di uno scritto pubblicato nel 2013, che parla del tema del lavoro delle donne “Allez les filles, au travail”. È un articolo molto interessante su un tema, quello del lavoro delle donne.

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Questo lo facciamo per ricordare ed onorare la sua memoria di studiosa e giovane donna, che ha vissuto positivamente ed è un esempio di quei valori che riteniamo importante riaffermare contro ogni forma di violenza.

Grazie. PRESIDENTE. Assessore Venturato. ASSESSORE VENTURATO. Buonasera. Alcune comunicazioni legate alla cultura. Volevo avvisare che il 30 novembre sarà data vita, dopo un bel po’ di anni, ad un gruppo di

lettura, a cui siete invitati, chi vuole aderire. Sarà un incontro al mese, coordinato da Maria Giulia Munaretto.

Il 2 dicembre si ricorda il trentennale di Ezechele Ramin al Ramin. Il 12 dicembre sarà rappresentata “La tregua di Natale, in occasione del centenario,

dell’Associazione Serenissima del coro, una rappresentazione di tipo teatrale e corale. Il 19 dicembre ci sarà il concerto di Natale, con l’Orchestra Brenta del Comune di Cadoneghe. Grazie. PRESIDENTE. Bene, entriamo nell’ordine del giorno. Comunico solo che oltre ad un

emendamento, che è stato depositato in giornata, sono stati depositati al Presidente del Consiglio altri due emendamenti qualche minuto fa, uno da parte della consigliera Vettore ed uno da parte del Movimento Cinque Stelle, a firma Escobar e Mavolo, che adesso farò pervenire ai capigruppo e che poi discuteremo. Entra il Consigliere Baccan (componenti il Consiglio Comunale presenti: 14).

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2. Interpellanza del gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle: “Contributi alle associazioni – Associazione Le Maschere – Conflitto d’interessa”.

Ore 19.02.

PRESIDENTE. Punto n. 2, illustra la consigliera Mavolo. CONSIGLIERE MAVOLO. Grazie Presidente.

“Premesso - Che riteniamo molto importante il supporto pubblico alle attività delle associazioni in

ambito sociale, culturale, sportivo, che siano di provato interesse per i cittadini. - Che auspichiamo che l’Amministrazione, d’ora in avanti, pubblici periodicamente l’elenco

dei contributi e degli altri vantaggi alle associazioni, oltre che nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito, anche nella sezione “Notizie”, nella pagina Facebook, nel nuovo servizio “Novità del Comune”, nel “Notiziario comunale” e tramite gli organi di stampa, facendo così informazione veramente trasparente e dettagliata riguardo l’utilizzo di denaro pubblico.

- Che abbiamo già presentato un’interpellanza sull’argomento, in seguito allo strano aumento dei contributi all’Associazione Le Maschere, da 350,00 euro a 990,00 euro l’anno, in concomitanza con la candidatura di un suo esponente di rilievo alle elezioni comunali del 2014, a sostegno dell’attuale maggioranza. E che detto esponente è ora consigliere comunale.

- Che l’articolo 9 del Regolamento per l’erogazione dei contributi prevede che il beneficiario presenti il rendiconto dell’attività svolta, allegando la documentazione giustificativa.

- Che la risposta all’interpellanza di cui sopra è stata evasiva. In particolare, alla domanda sulla rendicontazione delle spese da parte dell’associazione e sulla verifica delle stesse, non abbiamo avuto risposta.

- Che, nonostante un successivo accesso agli atti, non abbiamo ottenuto tutti i documenti richiesti.

- Che l’esponente sopra citato, per superare il conflitto di interessi, ha cambiato incarico, ma mantiene tutt’ora un ruolo di rilievo nell’associazione.

Si chiede • Se l’Amministrazione, d’ora in avanti, pubblicherà periodicamente l’elenco dei contributi

ed altri vantaggi economici alle associazioni, oltre che in “Amministrazione trasparente”, dove sono di difficile reperibilità per i cittadini, anche in altri spazi di più diretta visibilità, facendo così informazione veramente trasparente e dettagliata riguardo l’uso di denaro pubblico.

• Se ritiene, questa Amministrazione, che, a fronte di contributi erogati a Le Maschere, per il 2013 e per il 2014, siano valida documentazione, ai sensi di legge e dell’articolo 9 del Regolamento, le note scritte a mano dall’allora presidente dell’Associazione, anziché regolari fatture o ricevute.

• Se tutte le associazioni beneficiarie di contributi presentano i giustificativi con questa modalità.

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• Quali documenti ha presentato l’Associazione Le Maschere, a fronte dei contributi ricevuti il 23 gennaio 2015 e per quale motivo non ce ne è stata consegnata copia?

• Se per l’ulteriore contributo a Le Maschere, relativo al pagamento del premio assicurativo di 350,00 euro, esiste una specifica deliberazione.

• A quanto ammonta la quantificazione degli altri vantaggi di cui usufruisce l’associazione: affitto dei locali, riscaldamento, acqua, luce, eccetera?

• Non ritiene questa Amministrazione che sia comunque ravvisabile un conflitto d’interessi, dal momento che il consigliere comunale riveste tutt’ora un incarico importante nell’associazione”?

Grazie. PRESIDENTE. Prego, il Sindaco. SINDACO. Solo una piccola premessa. Forse, quando avete fatto la comunicazione prima,

non avevate letto questa interpellanza, perché seminare la cultura del sospetto è come sentirsi anche offesi da parte del presidente de Le Maschere. Comunque chiudo parentesi e cerco di rispondere.

In merito alla prima domanda, non è intenzione dell’Amministrazione gravare gli uffici di incombenze non necessarie ed ulteriori a quelle già previste dalla legge, che ha affrontato il tema della pubblicità, della trasparenza e degli indirizzi attuativi dell’autorità nazionale anticorruzione.

Del resto i provvedimenti, sia della Giunta che gli impegni di spesa dei responsabili dei servizi, che concernono i rapporti con le associazioni, sono pubblicati sul sito internet del Comune.

Non va inoltre trascurato che ogni ulteriore pubblicazione di dati personali, non espressamente prevista dal Decreto legge n. 33/2013, si porrebbe in contrasto con i principi di necessità, pertinenza e non eccedenza, sanciti dalla vigente normativa in materia di trattamento di dati medesimi.

La valutazione della rendicontazione dei contributi non spetta di certo al Sindaco o all’assessore delegato ma rientra nell’attività istruttoria dei funzionari competenti, cui spettano le valutazioni in merito, a cui potrete rivolgervi per gli eventuali chiarimenti ritenuti necessari.

Per quanto riguarda il 2015, il contributo è stato liquidato sulla base di quanto previsto dalla convenzione sottoscritta tra il Comune e l’Associazione, ed approvata con deliberazione di Giunta comunale n. 33/2014, che prevede la liquidazione forfettaria del contributo di euro 990,00 annui.

Il pagamento della somma per l’assicurazione è stato disposto con apposito provvedimento di liquidazione, tenendo conto del fatto che l’iniziativa era patrocinata dal Comune e della convenzione stipulati, in ragione del tipo di iniziativa (carnevale) per cui andava sostenuto il premio e della necessità della copertura per responsabilità civile.

La quantificazione delle ulteriori spese non risulta coerente con la natura del rapporto convenzionale con l’associazione. In vista di un’attività di tenuta di interesse per il Comune, sono stati garantiti gli spazi per lo svolgimento della stessa. Come con tutte le altre associazioni.

Per quanto riguarda il conflitto d’interessi, abbiamo parlato prima di guerra, la legge sull’argomento è chiara. Infatti l’articolo 62 del Decreto legge n. 267/2000 evidenzia chiaramente le ipotesi di incompatibilità dei consiglieri comunali.

Il consigliere cui vi riferite ha debitamente presentato le dimissioni dal ruolo direttivo che svolgeva nell’associazione prima dell’adozione della delibera di convalida degli eletti.

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PRESIDENTE. Prego, il proponente può dichiararsi soddisfatta o meno. CONSIGLIERE MAVOLO. Grazie Sindaco. Non abbiamo capito la sua prima fase, se dopo

vuole ripeterla, perché la premessa non ci è chiara. Ci dispiace prendere atto che ancora una volta questa Amministrazione si fa un baffo delle

regole che essa stessa si è data, non chiedendo una chiara e regolare documentazione agli enti a cui elargisce contributi.

Ci permettiamo di ricordare che i soldi distribuiti provengono dalle nostre tasche, sono le tasse anche dei cittadini con reddito inferiore a 15.000,00 euro, che per riuscire a pagarle magari si privano di qualcosa.

Non possiamo che definire questo comportamento superficiale e leggero, una mancanza di rispetto della cittadinanza tutta intera.

SINDACO. Tutta la cittadinanza intera, o quasi tutta, viene per le strade di Cadoneghe per il

carnevale e credo che 990,00 euro siano veramente investiti bene. Detto questo, volevo specificare che cosa ho detto prima. Avete letto una comunicazione e, tra

le tante cose che avete detto, e non entro nel merito, però di una sì, vi siete sentite offese. Avendo poi sentito la vostra interpellanza, mi sembra che avete seminato del sospetto, che è

un’offesa per chi dovrebbe essere stato questo, che non si è tolto dalla presidenza, che ha preso dei soldi non... Tutte queste cose.

Voglio dire, stiamo attenti. Sì, forse ho capito male io, magari la rileggiamo insieme dopo.

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3. Attuazione del Piano operativo di razionalizzazione delle società partecipate e delle partecipazioni societarie di cui all’articolo 1, comma 611 ss. della Legge n. 190/2014 – Soppressione della società partecipata SETA S.p.A., mediante la fusione per incorporazione della stessa in ETRA S.p.A..

Ore 19.09.

PRESIDENTE. Punto n. 3, la parola al Vicesindaco Mirco Gastaldon. ASSESSORE GASTALDON. Buonasera a tutti voi. L’Amministrazione sottopone,

all’attenzione del Consiglio comunale, la proposta di soppressione della società SETA S.p.A., mediante fusione per incorporazione in ETRA.

L’esigenza di sopprimere la società è conseguenza di quanto disposto dall’articolo 1, comma 611, della Legge di stabilità n. 190/2014, per l’anno 2015, per cui gli Enti locali devono avviare un processo di razionalizzazione delle proprie partecipazioni societarie, volto a sopprimere le società che risultano composte da un numero di amministratori inferiore al numero di dipendenti. Fattispecie in cui si trova SETA S.p.A.

La modalità per il perseguimento dell’obiettivo di cui sopra, la soppressione, sono state oggetto di attenta valutazione da parte di un gruppo di lavoro, appositamente organizzato tra ETRA S.p.A. e composto da esperti e professionisti in materia. Tra questi anche gli avvocati Farina e Nicotina, nonché il commercialista dottor Antonello, e della struttura naturalmente interna ad ETRA S.p.A., conclusasi con l’individuazione della migliore soluzione, ossia la soluzione di fusione per incorporazione, delle società patrimoniali Brenta Servizi S.p.A., SETA S.p.A. e Altopiano Servizi in ETRA S.p.A.

Sulla scorta dei pareri allegati e acquisiti all’esame della normativa in materia di fusione per incorporazione, appare quindi lo strumento maggiormente rispondente alle necessità di salvaguardia dell’interesse pubblico.

Va inoltre tenuto conto, per quanto attiene alla opportunità della scelta, oggetto della presente proposta, le seguenti considerazioni sono state svolte dal gruppo di lavoro.

La concentrazione della disponibilità delle infrastrutture idriche, nonché della gestione del servizio in un solo soggetto, con la cessazione dei contratti di affitto di ramo d’azienda attualmente in essere, oltre a comportare rafforzamento patrimoniale della società incorporante, ossia ETRA, con conseguente maggiore possibilità di futuri investimenti, risolverebbe i dubbi esistenti sulla possibilità di inserire in tariffa l’ammortamento delle infrastrutture medesime, oggi di proprietà delle società patrimoniali, che ha un costo di non trascurabile entità per la società che opera la gestione.

L’assegnazione di beni ai Comuni soci, che consentirebbe l’adozione della soluzione alternativa allo scioglimento delle tre società patrimoniali, al di là dell’oggettiva difficoltà delle operazioni tecniche di individuazione fisica dei beni da imputare ai singoli soci, comporterebbe l’applicazione dell’Iva sui singoli atti traslativi di beni, in quanto quantificabili... scusate, cessione di beni, ai sensi dell’articolo 2, comma 6, del D.P.R. n. 633/1972 .

La maggiore soluzione, tra le tre possibili che erano state ventilate (Fusione delle tre patrimoniali in un’unica patrimoniale, che era comunque soluzione elusiva della Legge di stabilità 2015; retrocessione dei beni ai Comuni, con conseguenti costi di pagamento d’Iva in capo agli

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stessi; fusione delle tre patrimoniali in capo ad ETRA) è stata individuata quest’ultima come la migliore soluzione da un punto di vista sia operativo che di rafforzamento di ETRA S.p.A. e, conseguentemente, anche un minor costo per la Pubblica Amministrazione, rispetto ad una soluzione di traslazione dei beni in capo ai Comuni stessi.

Questo processo, che vede oggi concludersi con questa delibera, la possibile fusione delle società patrimoniali in capo ad ETRA, è stato un processo che ha visto gli amministratori di 75 Comuni confrontarsi dal mese di aprile 2015, con una richiesta di approfondimenti successivi, che ha visto nel mese di settembre arrivare in capo ai Comuni tutti gli approfondimenti richiesti dalle Amministrazioni, ma anche talvolta dei consiglieri non impegnati direttamente in capo alle Amministrazioni come forze di maggioranza, e ha portato quindi a ritenere questa la soluzione che questa sera andiamo ad illustrale come la miglior soluzione contemperante tutte le giuste osservazioni fino ad ora poste in capo a SETA prima e ad ETRA ora.

In sede di commissione, perché ne abbiamo operate due, per presentare il tema, una prima informale, abbiamo dato tutto il materiale che era stato richiesto dai consiglieri. Nella seconda abbiamo portato anche il testo della delibera. Naturalmente tutte le giuste osservazioni che dovessero essere oggetto della presente trattazione saranno, dal nostro punto di vista, trattate ed eventualmente fatte proprie, per dare una risposta che sia quanto mai trasparente e soprattutto organizzativa per il rafforzamento di ETRA per il futuro di questa importante società di gestione dei servizi pubblici a livello territoriale.

PRESIDENTE. Grazie al Vicesindaco. Sono aperti gli interventi. Prego, consigliera Mavolo. CONSIGLIERE MAVOLO. Grazie Presidente. Volevo chiedere all’assessore, perché mi

pare che nella prima commissione, in cui ci ha parlato di questa cosa, avesse detto che il risparmio dell’Iva attuale potrebbe essere solo un rinvio del problema al futuro, cioè che prima o dopo potrebbe presentarsi il problema di dover sostenere l’Iva per il Comune, di un operazione di cessione delle infrastrutture, questo problema potrebbe ricadere nelle future Amministrazioni? Chiedo ci confermi se è così.

Poi in queste operazioni ci sembra di vedere una delega sempre più ampia ad ETRA, più ampia ed assoluta su tanti fronti. E ci sembra di vedere questo anche dalla mancanza di interesse da parte di tanti Sindaci.

Abbiamo avuto il verbale dell’assemblea di inizio maggio, ad esempio, dove erano presenti 12 Sindaci su 48. Era assente anche Cadoneghe, tra l’altro. Ci chiediamo se non era possibile delegare qualcuno. Se magari l’assessore era molto impegnato nel mese di maggio, possibile che il nostro Comune non avesse nessuno da inviare in sostituzione?

Grazie. PRESIDENTE. Altre domande? Consigliere Borella nessuna domanda? No. Prego il Vicesindaco, se vuole rispondere. ASSESSORE GASTALDON. Per quanto riguarda il tema dell’Iva, abbiamo già avuto modo

di trattarlo, mi fa però piacere ripetere, perché questo è un punto sul quale molta attenzione è stata dedicata.

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Oggi la retrocessione dei beni in capo ai Comuni è per certo, normativa vigente e attuale, sottoposta al pagamento di Iva.

Il servizio oggi è affidato ad ETRA, attraverso la normativa che prevede che ATO sia il designatario di questa assegnazione e questa assegnazione è valida fino al 21 dicembre 2033. Vale a dire trent’anni a partire dalla prima approvazione del Piano d’ambito ATO Brenta.

Nel 2033, purtroppo, non abbiamo la possibilità di capire quale sarà il regime Iva vigente. Certo è che il legislatore nazionale dovrà porsi un problema, quando finiranno questi affidamenti tutelati, quindi andrà di per sé, in quel caso, la restituzione dei beni in capo ai Comuni.

Vero è che da qui al 2033 sicuramente la normativa cambierà. Oggi, da normativa vigente, saremo costretti a pagare l’Iva. Nel 2033, purtroppo, non sappiamo quale sarà il regime Iva vigente, quindi potrebbe essere che questo non sia dovuto, per allora.

La mia risposta è stata, stante oggi la legislazione, sì; in futuro, potrebbe essere altrettanto dovuta, come invece essere cancellata questa ovvietà, cioè il pagamento dell’Iva che è stato invece scaricato dalle società pubbliche, che avevano un regime di consorzio e che quindi avevano una facilitazione su quella che era la gestione Iva nel passato e che ha portato alla creazione prima delle società consortili e poi di ETRA S.p.A.

Per quanto riguarda la delega ampia in capo ad ETRA e la scarsa partecipazione dei Sindaci, questo può essere un fenomeno vero, è giusto che vada dedicata molta più attenzione a quella che è la gestione dei servizi pubblici, quindi la partecipazione dovrebbe essere più frequente.

Vero è che in questo momento i cambi normativi che sottendono alla gestione dei servizi pubblici è talmente fitta, è talmente frequente, che comporta sicuramente, da parte di un’Amministrazione, a volte l’indisponibilità ad essere sempre presenti.

Per quanto riguarda la possibilità, da parte dei Sindaci, di delegare degli assessori, questo avviene comunemente. In talune riunioni magari non c’è una grandissima partecipazione.

In quella da lei citata, come abbiamo già avuto modo di risponderle, la mia presenza non è registrata in quanto sono arrivato in ritardo. In tutte le altre, che vedrà nel corso del 2015, sono stato presente.

Per delega conferitami dal Sindaco di volta in volta, la presenza nostra, in seno a tutti quelli che sono i consessi di gestione dei servizi pubblici, è una nostra priorità. Noi pensiamo che la gestione dei servizi pubblici sia importante, quindi la nostra presenza è sempre garantita.

Per quanto riguarda altri Comuni, naturalmente va da sé che ognuno deve maturare la propria coscienza e conoscenza di questi servizi, conseguentemente vi sarà, da parte loro, il maggior o minor interessamento alla partecipazione.

Per quanto riguarda Cadoneghe, posso assicurare che questo c’era in passato e questo stesso interesse c’è oggi.

Spero di avere risposto. CONSIGLIERE MAVOLO. Scusi, ha detto che sapevo già che lei era arrivato in ritardo.

No, io avevo sentito questa cosa nella riunione per il Consiglio di bacino. Era la stessa giornata? ASSESSORE GASTALDON. Esattamente. CONSIGLIERE MAVOLO. Stessa assemblea?

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ASSESSORE GASTALDON. No, erano due le assemblee, che si tenevano sempre a Cittadella, una in Torre di Malta e una in Sala Rina.

Essendo i due consessi formalmente diversi, li riuniamo anche in sedi diverse, possibilmente nella stessa data. Giustamente, essendo Cittadella al centro dell’Ambito, che a volte coinvolge 75 Comuni, a volte 48, a seconda che si tratti di SETA piuttosto che di ETRA, cerchiamo di metterli nella stessa giornata.

In quel caso, guardi ricordo benissimo, si trattava di Torre di Malta la sede dove si riuniva nel qual caso una delle due riunioni, appunto perché vi erano stati dei problemi di raggiungimento del sito.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Per dichiarazione di voto? Se non ci sono

dichiarazioni di voto, io metto in approvazione la proposta, così come illustrata dal Vicesindaco Mirco Gastaldon.

(Segue la votazione) Favorevoli 09 Astenuti 05 (Maschi, Mavolo, Escobar, Vigolo, Borella)

(Il Consiglio approva) Immediata esecutività.

(Segue la votazione)

Favorevoli 09 Astenuti 05 (Maschi, Mavolo, Escobar, Vigolo, Borella)

(Il Consiglio approva)

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4. Ratifica deliberazioni di Giunta comunale n. 122 del 07.10.2015, n. 125 del 12.10.2015 e n. 128 del 21.10.2015.

Ore 19.22.

PRESIDENTE. Punto n. 4, prego l’assessore Giacomini. ASSESSORE GIACOMINI. Buonasera a tutti. Le tre variazioni concernono, la prima, la n.

122, del 7 ottobre 2015, l’area su cui insiste il campo da calcio Sandro Pertini, atto d’indirizzo per la definizione transitoria delle controversie e variazione urgente di bilancio.

La n. 125, del 12 ottobre 2015, lavori di sistemazione dello scolo Cadoneghe, nei Comuni di Cadoneghe e Vigonza. Approvazione dello schema di convenzione del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive.

La n. 128, del 21 ottobre 2015, che vedremo dopo, variazione di bilancio di previsione dell’esercizio 2015.

Ricordo che “Il Collegio, verificati i contenuti delle suddette variazioni soggette a ratifica, dà atto che le motivazioni sottostanti alle stesse ed i nuovi equilibri conseguenti soddisfano i requisiti di congruità, attendibilità contabile e coerenza delle previsioni”.

PRESIDENTE. Interventi? Prego, consigliera Mavolo. CONSIGLIERE MAVOLO. Grazie. Innanzitutto chiedo perché ci viene chiesto di ratificare

tre delibere insieme e non una per volta. Noi, ad esempio, potremmo ratificarne una e due no, in questo caso ci tocca votare no su tutte e tre.

Per la delibera n. 122, che stabilisce un ulteriore pagamento per la causa Pertini, di 130.000,00 euro, oltre ai 190 già pagati ad inizio anno. Vorremmo sapere quanto abbiamo già pagato in passato, quanto per spese legali, perizie, impegno dei nostri uffici, insomma in totale quanto ci sono costati questi 2500 metri quadri, per l’errore di una passata Amministrazione.

Chiediamo che vengano messe in atto tutte le azioni perché questi costi vengano pagati da chi l’errore lo ha commesso e non dai cittadini.

Per la delibera n. 125 vorremmo capire da che cosa deriva l’importo di 270.000,00 euro, che si accolla Cadoneghe, perché nei documenti che abbiamo avuto non siamo riusciti a capire come si spiega l’importo: è possibile avere una spiegazione del perché Vigonza paga 150.000,00 euro e noi 270.000,00?

Grazie. PRESIDENTE. Altri interventi? Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Il mio intervento segue il solco di quello della consigliera

Mavolo, ma mi soffermo di più sul sapere se questa Amministrazione, come ho già avuto modo di chiedere, ha già messo in atto o ha intenzione di mettere in atto un recupero di questo danno erariale che abbiamo avuto sul campo, da un’Amministrazione che, votando, ha creato questa situazione.

Grazie.

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PRESIDENTE. Altri interventi? Prego, assessore Giacomini. ASSESSORE GIACOMINI. Finché la Segretaria sta cercando tutto l’incartamento per dare

una risposta, non so se il Vicesindaco vuole intanto dire due parole sullo scolo, altrimenti dobbiamo attendere un attimo la Segretaria, perché è una cosa prettamente tecnica quella che vuole sapere lei e io non ce l’ho qui con me ma ce l’ha la dottoressa.

ASSESSORE GASTALDON. Per quanto riguarda il contributo di 270.000,00 euro, che il

Comune di Cadoneghe trasferisce al Consorzio Acque Risorgive, è un contributo che il Comune di Cadoneghe dà unitamente al Comune di Vigonza e si unisce a 1 milione di euro che risulta essere un contributo regionale al Consorzio per la realizzazione del nuovo scolo Cadoneghe.

È una previsione di acque superficiali ex novo che abbiamo da alcuni anni ipotizzato nel nuovo Piano delle acque. Piano delle acque che sarà oggetto di rivisitazione a breve, sempre da parte del Consorzio Acque Risorgive. È una necessità che gli studi precedentemente attuati dimostrano essere tale per sgravare tutta la parte che riguarda il centro abitato di Mejaniga e di Cadoneghe storica da momenti di alta piovosità per quanto riguarda lo scolo delle acque superficiali.

Questo milione circa si rende necessario per una nuova inalveazione dello scolo Cadoneghe. I lavori si realizzeranno quasi esclusivamente in Comune di Cadoneghe, nella zona che va tra

l’incrocio di via Montale e via Belvedere, fino a via Augusta, per quanto riguarda il nuovo tracciato. Tra via Augusta, fino al confine con Vigonza, in quel di via Rigato, il rifacimento di alcune strettoie. Proseguiranno poi i lavori con il rifacimento di alcuni ponti in quel di Vigonza.

Riteniamo assolutamente equa la ripartizione dei costi. Ringraziamo anzi il Consorzio, che si è adoperato sia da un punto di vista progettuale, sia da un punto di vista fattivo, nel recupero del contributo regionale.

La nostra disponibilità economica si sostanzia con 270.000,00 euro, di cui 60.000,00 euro di espropri, che vorremmo – anzi è nostro desiderio – recuperare successivamente ad un accordo pubblico/privato, qualora questo parta, perché è in parte interessato nel percorso di questo nuovo scolo. Quindi 270.000,00 euro di anticipazione da parte del Comune, o meglio di contributo da parte del Comune, 60.000,00 euro sono un’anticipazione agli espropri, che invece ci vedranno corrisposti i terreni gratuitamente in un accordo pubblico/privato, situato tra via Montale, via Belvedere e via Garato.

Non so se sono stato sufficientemente chiaro, dubito. Se vi è la disponibilità da parte vostra, dopo le ulteriori risposte che saranno date dall’assessore Giacomini, vi è la possibilità, molto velocemente, cosa che magari faremo più approfonditamente in un’altra occasione, come suggeritomi dal Sindaco, di evidenziare qual è il percorso dello scolo, qual è la convenzione che abbiamo adottato e soprattutto la distribuzione degli importi e dei contributi tra le tre realtà pubbliche oggetto di questo accordo di co-pianificazione per la realizzazione di questo nuovo scolo consortile.

SEGRETARIO GENERALE. Io posso dare una risposta solo parziale alla sua richiesta di

informazioni rispetto al costo complessivo, nel senso che io qua ho soltanto... Mi ero preparata comunque, per ogni evenienza, la cartellina, ma qui ovviamente ho soltanto la corrispondenza,

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l’ultima, tra i legali, che ha portato all’accordo transattivo e una serie di atti giudiziari. Non ho assolutamente il dato delle spese legali, che comunque sono state compensate.

Sono state compensate per effetto dell’ultima sentenza della Corte d’Appello e anche per quanto riguarda l’accordo transattivo, quindi si tratta delle spese a carico del Comune di Cadoneghe, se sto leggendo bene.

Ricordo che era stato riconosciuto il debito fuori bilancio per una parte della somma oggetto dell’ultima sentenza della Corte d’Appello del maggio 2014. Era stato portato anche in Consiglio comunale. Questo perché effettivamente la sentenza della Corte d’Appello aveva escluso la restituzione dell’area occupata dal campo da calcio dal Comune al privato, e questo era stato un importante successo per l’Amministrazione, a fronte della sentenza precedente che invece prevedeva la restituzione. Aveva previsto, in maniera chiara, l’obbligo del risarcimento del danno per illegittima occupazione.

A parte che questo risulta dalla delibera, comunque complessivamente erano stati pagati circa 145.000,00 euro, di cui 32.000,00 e rotti per il risarcimento del danno, più 112.000,00 euro per gli interessi maturati. Questa più o meno era la cifra.

Erroneamente, però, la sentenza aveva omesso di stabilire, in maniera proprio precisa, la quantificazione del valore capitale del bene. Cioè, era detto, io qua rileggo il testo del dispositivo, che sostanzialmente era lacunoso, da qui la necessità per l’Amministrazione di addivenire ad un ulteriore accordo transattivo, era prevista la conversione dell’obbligo di recupero del bene, stabilito nella sentenza del tribunale, nell’obbligo di corrispondere il valore ed il risarcimento del danno nella misura fissata nell’impugnata sentenza, che qui si intende integralmente riportata. Ma poi nelle premesse della stessa sentenza della Corte d’Appello si quantificava soltanto il risarcimento del danno. Era quindi scontata l’impugnazione in Cassazione di questa sentenza, da parte del privato.

Conseguentemente si è andati ad addivenire ad un accordo transattivo, proprio per evitare il rischio di trovarsi comunque a dover anche restituire l’area, questo perché nel frattempo era pendente, e tutt’ora, il ricorso al T.A.R. del privato, rispetto al decreto di acquisizione sanante dell’area stessa. Decreto dell’8 febbraio 2007.

Si trattava di una parte, necessariamente, di andare a riconoscere il valore capitale dell’area, che in effetti non era mai stato corrisposto, quindi era scontato dal punto di vista proprio dell’Amministrazione, ma anche leggendo comunque la sentenza, che l’Amministrazione, in un qualche momento, avrebbe dovuto riconoscere questo valore capitale. Più il tempo passa, più necessariamente maturano gli interessi sulle somme che comunque sono dovute dall’Amministrazione per l’acquisizione dell’area.

L’altra considerazione è quella di consolidare l’acquisizione del diritto in capo al Comune ed evitare il maturare di ulteriori spese legali.

Queste sono le motivazioni che hanno portato all’accordo transattivo, che parte comunque da un punto di partenza preciso, che era il valore capitale dell’area già individuato nella perizia della C.T.U. richiesta durante il giudizio davanti al Tribunale di Padova.

Si è partito da questo valore di 53.900,00 euro, che era già stato stabilito, e su questo è stata applicata ovviamente la rivalutazione monetaria e gli interessi legali maturati, a partire appunto dalla data del decreto dell’8 febbraio 2007, di acquisizione dell’area stessa.

Questo è quanto. Mi dispiace non poter fornire il dato delle spese legali, questo bisogna chiederlo alla dottoressa Pagini in un altro momento.

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ASSESSORE GIACOMINI. Di queste cose posso occuparmene io e farglielo avere

sicuramente, cosa che pensavo ci fosse stasera. Se ho capito bene anche la domanda del consigliere Borella, penso che sia sempre lei,

dottoressa, che può dare una risposta a quella domanda, per quanto riguarda l’iter burocratico, di cosa si può fare, per vedere se si deve intervenire per chi ha sbagliato a suo tempo. Io non so come sia la legge su questo.

Alle ore 19.35 entra il Consigliere Lacava (componenti il Consiglio Comunale presenti: 15)

SEGRETARIO GENERALE. Abbiamo fatto ogni comunicazione dovuta alla Procura

presso la Corte dei conti nel momento in cui andavamo a corrispondere effettivamente delle somme a fronte, come in questo caso, di procedimenti che non erano stati espletati ovviamente in maniera regolare. Chiaramente adesso l’Amministrazione non si troverebbe a sborsare ora queste somme se a suo tempo il procedimento fosse stato espletato in maniera regolare.

Non so se ci sia già stato rispetto, non vorrei dire una cosa sbagliata, perché ovviamente io non ho la memoria storica del Comune, ma credo che rispetto ad una prima comunicazione, proprio in relazione a questa vertenza, è arrivata anni fa una comunicazione di archiviazione.

Le comunicazioni io le faccio ogni volta che ci troviamo in questa situazione, di doverci trovare a fare dei pagamenti di somme non dovute.

PRESIDENTE. Altri interventi? Prima di dare la parola per altri interventi, mi corre

l’obbligo di una correttezza, perché l’assessore e Vicesindaco Mirco Gastaldon ha detto una cosa rispetto al progetto del fossato.

Per essere onesti, il Vicesindaco lo voleva presentare in questo Consiglio comunale, con la presenza del direttore e del presidente del Consorzio. Abbiamo deciso, anzi ho deciso di farlo portare al prossimo Consiglio comunale, a parte che non lo votiamo perché votiamo la cifra, perché discutere dell’assetto del territorio e di un investimento così importante, in un Consiglio comunale così lungo, rischiava di non avere il tempo necessario da dedicare a questo argomento.

Sottolineando che credo sia stata quanto mai opportuna la scelta dell’Amministrazione di aderire a questa convenzione, proprio perché il Consorzio ha reperito un finanziamento regionale di 1 milione di euro, tenendo conto che i Consorzi di bonifica sono oggi a credito della Regione Veneto di 59 milioni di euro complessivamente, per investimenti che hanno fatto su proprietà non loro.

Io credo che avere colto l’opportunità di questo contributo sia quanto mai necessaria. E nel Consiglio comunale di dicembre, Vicesindaco, questo sarà uno dei primi argomenti che affronteremo, con la presenza e del direttore e del presidente del Consorzio di bonifica.

Altri interventi sull’oggetto all’ordine del giorno? Dichiarazioni di voto? Se non ci sono dichiarazioni di voto, io pongo in approvazione la delibera, così come illustrata dall’assessore Denis Giacomini.

(Segue la votazione) Favorevoli 10 Contrari 04 (Borella, Vigolo, Escobar, Mavolo)

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Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio approva)

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5. Variazioni al bilancio per l’esercizio 2015.

Ore 19.38. PRESIDENTE. Punto n. 5, prego l’assessore Giacomini. ASSESSORE GIACOMINI. “Con tali variazioni sono adeguate le previsioni di entrata, con

particolare riferimento ai trasferimenti dello Stato e alle alienazioni effettate, e le previsioni di spesa in seguito ad una verifica dell’andamento della gestione per quanto attiene la spesa corrente e all’applicazione dell’avanzo di amministrazione per spesa in conto capitale per investimenti.

Premesso che dal 1 gennaio 2015 è entrata in vigore la nuova contabilità armonizzata. Considerato che il Comune di Cadoneghe non ha partecipato al periodo di sperimentazione,

pertanto applica, per le variazioni al bilancio, la normativa vigente nel 2014. Accertato che vi è necessità di adottare una variazione al bilancio di previsione 2015 dovuta

alla necessità di riassestare le previsioni in relazione alla necessità di adeguare le previsioni di entrata, in particolare in seguito alla ridefinizione degli importi dei trasferimenti dello Stato. Le previsioni di spesa, in seguito ad una verifica dell’andamento della gestione, per quanto attiene la spesa corrente e all’applicazione dell’avanzo di amministrazione per spesa in conto capitale per investimenti.

Ritenuto, in conseguenza delle variazioni apportate con il presente atto, di aggiornare il quadro dei servizi indivisibili finanziari, con il gettito della TASI, che è previsto, per l’anno 2015, di euro 1.174.853,00 e concorrere, per sostenere le seguenti voci di spesa, previste per un importo di euro 1.222.526,00.

Servizi: anagrafe e stato civile 148.624,00 euro; ufficio tecnico 202.494,00 euro; viabilità 406.408,00 euro; pubblica illuminazione 465.000,00 euro.

Si propone - di approvare le variazioni di assestamento al bilancio di previsione per l’esercizio 2015, allegate

sub a) alla presente proposta di deliberazione; - di aggiornare il quadro dei servizi indivisibili; - di dichiarare, con separata votazione, anche l’immediata eseguibilità”.

PRESIDENTE. Interventi? Prego, consigliera Escobar. CONSIGLIERE ESCOBAR. Volevamo fare una domanda sul dettaglio delle variazioni di

bilancio, non so se ci può rispondere l’assessore. ASSESSORE GIACOMINI. Abbiamo il tecnico a posta. CONSIGLIERE ESCOBAR. Più che altro il dettaglio, quindi forse l’assessore di

competenza. Ma qua eventualmente mi dice lei. ASSESSORE GIACOMINI. Vediamo, intanto faccia la domanda e vediamo chi risponde

proprio sul dettaglio.

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CONSIGLIERE ESCOBAR. Per quanto riguarda il codice 2060201, nella parte 2 di variazione della spesa e nelle spese di conto capitale, per quanto riguarda la funzione di settore pubblico e sportivo, stadio comunale, palazzetto dello sport ed altri impianti, acquisizione di beni immobili, se ci può dire esattamente questi 72.000,00 euro a che lavori fanno riferimento.

PRESIDENTE. Prego, dottor Bonaldo.

DOTT. BONALDO. Buonasera a tutti. Nel codice di spesa che lei ha individuato ci sono

72.000,00 euro, che sono ripartiti in 14.000,00 euro e 58.000,00 euro. I 14.000,00 euro sono stati richiesti dal Settore tecnico e dall’Assessorato per interventi relativi alle panchine e alle porte dei campi Boldrin e Morsanuto. I 58.000,00 euro per adeguamenti allo Stadio Martin Luther King.

PRESIDENTE. Altre domande, interventi? Prego. CONSIGLIERE MASCHI. Una spiegazione circa la vendita del cinema, 175.000,00 euro

nelle entrate. Volevo capire com’era stata ripartita, visto che poi, nella spesa, ne troviamo 70.000,00. Volevo capire come venivano ripartiti questi 175.000,00 euro di entrate, come si ridistribuiscono.

Grazie. DOTT. BONALDO. In effetti non è agevole rinvenire, all’interno dell’assetto del bilancio

attuale, il prossimo anno sarà ancora peggio, in quello armonizzato, la destinazione delle entrate in conto capitale rispetto alle spese in conto capitale.

La ricostruzione non è agevole, però posso dire che l’individuazione è avvenuta come segue. Sono 175.000,00 euro di maggiori entrate per alienazioni.

Di questi 175, posso dire idealmente, ma poi alla fine si potrà anche formalizzare la cosa, magari a livello di relazioni di Giunta, di consuntivo, sono destinati:

- 50.000,00 euro per opere ed interventi per la pubblica illuminazione, quindi siamo attorno, vado a memoria, al 2080201;

- 70.000,00 euro per interventi sulle strade, il codice è il 2080101; - 40.000,00 euro per trasferimenti all’Unione del Medio Brenta, codice 2010807; - la rimanente parte serve per interventi sui servizi cimiteriali, quindi siamo al 2100501. Questa è la destinazione dell’entrata per l’alienazione del cinema. PRESIDENTE. Altri? Se non ci sono altri interventi, le dichiarazioni di voto? Se non ci sono

dichiarazioni di voto, metto in approvazione la proposta, così com’è stata illustrata dall’assessore Denis Giacomini.

(Segue la votazione)

Favorevoli 10 Contrari 02 (Mavolo, Escobar) Astenuti 03 (Maschi, Vigolo, Borella)

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(Il Consiglio approva) Immediata esecutività.

(Segue la votazione)

Favorevoli 10 Contrari 04 (Borella, Escobar, Mavolo, Vigolo) Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio approva)

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6. Verifica degli equilibri di bilancio. Ore 19.44.

Esce il Consigliere Escobar (componenti il Consiglio Comunale presenti: 14)

PRESIDENTE. Punto n. 6, prego l’assessore Giacomini. ASSESSORE GIACOMINI. L’art. 32 bis del vigente regolamento di contabilità dispone che

il Consiglio comunale provvede a tale verifica entro il 31 luglio ed entro il 30 novembre di ogni anno.

Tenendo conto che il bilancio di previsione del corrente esercizio è stato approvato il 27 luglio, questa è la prima verifica.

In adempimento a tali disposizioni, si rende necessario provvedere alla verifica del permanere degli equilibri di bilancio.

Ritenuto di prevedere di adempiere all’obbligo dell’articolo 193 del vigente Regolamento di contabilità, dato conseguentemente atto in merito all’esistenza dei debiti fuori bilancio e delle dichiarazioni rese dai responsabili dei Servizi competenti, che al momento non evidenziano debiti fuori bilancio da riconoscere e finanziare, oltre a quelli in oggetto del precedente, quello che abbiamo appena visto.

Che relazione del responsabile dei Servizi finanziari in allegato evidenzia il permanere degli equilibri di bilancio e che non si rende pertanto necessario procedere ai sensi dell’articolo 193.

Si dà atto che il Collegio dei Revisori dei conti ha espresso il parere favorevole sulla presente proposta di verifica degli equilibri.

Visti i pareri favorevoli, espressi ai sensi dell’articolo 49. Si propone di approvare la verifica degli equilibri di bilancio dell’esercizio 2015. PRESIDENTE. Interventi? Se non ci sono interventi, metto in approvazione la proposta, così

com’è stata illustrata dall’assessore Giacomini.

(Segue la votazione) Favorevoli 10 Astenuti 04 (Maschi, Vigolo, Borella)

(Il Consiglio approva)

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7. Trasferimento all’Unione dei Comuni del Medio Brenta della competenza in materia di costruzione nuova mensa scolastica a servizio della Scuola primaria Falcone e Borsellino.

Ore 19.48.

Rientra il Consigliere Escobar (componenti il Consiglio Comunale presenti: 15)

PRESIDENTE. Punto n. 7, relaziona il Sindaco. SINDACO. Come dice il titolo, andiamo a proporre la deliberazione per trasferire all’Unione

dei Comuni del Medio Brenta la competenza in materia di costruzione nuova mensa scolastica, obiettivo che dovremo centrare nel 2016.

La necessità di questa realizzazione è dovuta chiaramente all’esigenza di dotare, anche la scuola Falcone e Borsellino, di un locale apposito per la refezione.

Si ritiene opportuno realizzare l’intervento attribuendo la relativa competenza all’Unione, come tutte le altre gestioni dei servizi scolastici.

Eventualmente per ulteriori dettagli, anche più tecnici, anche se non è questa la sede per il progetto, lascio la parola all’assessore Gastaldon, che sta seguendo il progetto che nelle prossime settimane andremo a discutere.

ASSESSORE GASTALDON. Grazie Sindaco. Il progetto preliminare, che diciamo è ancora

embrionale, per quello che sarà lo sviluppo di questo ampliamento scolastico, assomma oggi a circa 540.000,00 euro. Prevede la realizzazione di 125 posti mensa, oltre a due locali che serviranno di risposta ad alcuni servizi per la scuola.

Oggi i locali sono completamente saturi, quindi è un ampliamento sia per la scuola sia per quanto riguarda un servizio di cui oggi si fruisce in spazi molto limitati e angusti.

Con questa realizzazione tutti i nostri plessi scolastici saranno dotati di apposito spazio per mensa, quindi andremo a dare un servizio che credo sia del tutto soddisfacente per i nostri piccoli utenti.

Mi corre l’obbligo di dire che un adeguamento di quelli che sono gli spazi oggi devoluti al servizio mensa sarà operato da qui a fine anno anche con il contributo di Dussmann, che è la società che eroga il servizio di refezione, in quanto, con il bando di questa assegnazione, è in previsione, da parte loro, un adeguamento degli spazi anche per la insonorizzazione di uno di questi plessi, anzi in realtà di due plessi, che oggi mostrano questa problematicità. Sto parlando della Boschetti Alberti e della mensa alle nostre spalle.

Un ulteriore adeguamento che va ad affinare, con altri interventi che sono stati operati dall’Amministrazione, nel corso di questi anni, affinché gli spazi siano quanto mai, oltre che capienti, anche funzionali all’erogazione di questo servizio, con piena soddisfazione da parte dei giovani utenti.

Tutti i plessi scolastici, alla fine di quest’opera, saranno quindi dotati di spazi accoglienti e funzionali per il servizio di mensa per i nostri giovani alunni.

Alle ore 19:55 entra il Consigliere Facco (componenti il Consiglio Comunale presenti: 16)

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PRESIDENTE. Chi interviene? Prego, consigliera Mavolo. CONSIGLIERE MAVOLO. Grazie Presidente. Uno dei motivi per cui si trasferisce questa

attività è anche il risparmio dell’Iva, la possibilità di recuperare l’Iva, che ha l’Unione. Io volevo capire con quali servizi l’Unione recupera l’Iva. Un’altra cosa. Nei conteggi della mensa, che è stata costruita l’anno scorso, c’era un importo

di Iva per circa 60.000,00 euro, volevo chiedere conferma che sia stata recuperata quell’Iva e tutta a vantaggio del Comune di Cadoneghe, non ripartita tra i Comuni. Vorrei la conferma che è così.

Poi chiedo chi vigilerà sui lavori, se sarà sempre qualcuno dell’Unione, affinché questa volta i costi non lievitino, con aggiunte successive, come è capitato con la mensa precedente.

Se verranno previsti degli spazi di cottura, in modo da non essere legati a ditte esterne, come siamo adesso con l’altra mensa.

Se verranno predisposti degli accorgimenti per il risparmio energetico, maggiori di quelli che ci sono in questa mensa attuale, in questa che abbiamo appena costruito.

Un’altra cosa. Per la mensa che abbiamo costruito qui vicino, la delibera per il trasferimento dell’attività era stata fatta nell’ottobre 2013 ed è stata inaugurata nel settembre 2014. Adesso, che stiamo approvando questo trasferimento, nel 2015, prevediamo che sia invece completata tra due anni. C’è un motivo, per un lavoro che è anche più piccolo, per cui il periodo è più lungo?

Grazie. PRESIDENTE. Altri interventi? Prego, Vicesindaco. ASSESSORE GASTALDON. Per quanto riguarda i tempi, sono sicuramente diversi e

dilatati, anche per la tipologia stessa costruttiva. Mi spiego. Per quanto riguarda la mensa qui alle nostre spalle, si tratta di una realtà di per sé

autonoma, con servizi a se stanti, con un impianto di riscaldamento a se stante. Per quanto riguarda invece la scuola Falcone e Borsellino, noi andiamo, in realtà, ad ampliare

un plesso esistente, quindi un raccordo con tutti i servizi centralizzati già esistenti presso questa struttura. Va da sé che quindi dovremo andare a rivedere tutta l’impiantistica e naturalmente operare un certificato prevenzione incendi che è diverso rispetto al certificato prevenzione incendi di un corpo a se stante, come la mensa qui alle nostre spalle.

Ritengo ingeneroso dire che non vi siano stati sufficienti accorgimenti per il risparmio energetico. Ripeto, si tratta di una mensa costruita adeguata ai tempi e con tipologie costruttive che sono di ampio risparmio energetico, dotate oltre che di misure di recupero energetico, come il fotovoltaico, piuttosto che tutta l’impiantistica che due anni fa, quando la progettammo, rispondeva ai crismi allora richiesti per quanto riguarda questo tipo di strutture. Anche i materiali con i quali è stata costruita tutta la struttura rispondono ai migliori dettami in materia.

Spazi cottura. No, non vi è la previsione di realizzare spazi cottura. L’Amministrazione pubblica oggi esce, non oggi ma ormai da vent’anni, da queste incombenze, che vengono invece date con appalto di servizio a realtà che in modo funzionale erogano il servizio di mensa scolastica.

Qualsiasi sia la ditta che oggi si propone ha dei criteri qualitativi e degli standard che qualsiasi centro di cottura, per i numeri che avrebbero a livello locale comunale, non riuscirebbe a soddisfare, sia in termini di personale sia, ripeto, in termini di qualità di servizio erogato.

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Sui grandi numeri ci sta sia la quantità ma anche la possibilità di recuperare risorse per la qualità.

Costi aggiuntivi. I costi aggiuntivi, che a volte ci sono in queste strutture, che noi sappiamo esserci, sono funzionali al raggiungimento di altri obiettivi. I costi che voi avete visto aggiuntivi, ad esempio per la mensa alle nostre spalle, sono dovuti alla volontà di collegarli con un corpo aggiuntivo, per permettere il transito dei bambini della scuola materna in tutta sicurezza e al coperto.

Inizialmente non potevamo fare questa previsione costi, proprio per una scelta che voleva il corpo totalmente autonomo, per una questione proprio di impiantistica. Cosa che abbiamo potuto modificare solo successivamente, per questioni tecniche che adesso non vado a dettagliare.

Sono delle soluzioni che sono a noi chiare, ma che dobbiamo operare in passi successivi, proprio per una questione normativa.

Non ultimo, l’ho citato prima, il certificato prevenzione incendi, che si può conseguire in tempi diversi. Diversamente, avremmo dovuto risottoporre a certificato prevenzione incendi la precedente scuola, già certificata. Chiaramente questo comportava, oltre che delle spese, delle lungaggini burocratiche, che abbiamo ovviato procedendo per passi.

Per quanto riguarda il recupero Iva, l’Iva è stata totalmente recuperata da parte non del Comune ma dell’Unione. Chiaramente i fondi che il Comune trasferisce sono comprensivi di Iva. È chiaro che questo va riconosciuto al Comune che trasferisce questi importi.

Nel dare ed avere tra Unione e singoli Comuni che compongono l’Unione rientra il computo anche dell’Iva, che noi avevamo trasferito interamente all’origine. Quindi abbiamo trasferito minori fondi in sede di bilancio, tenendo computato quel recupero Iva.

Perché è possibile il recupero Iva da parte dell’Unione? In questo caso la Segretaria o il direttore Bonaldo potranno essere più precisi. Essendo un servizio di valenza industriale, è possibile, da parte dell’Unione, che si fornisce di questo servizio da parte di Dussmann, essendo quindi un servizio di valenza industriale, operare in regime di scorporo Iva. Cioè, paghiamo l’Iva e riusciamo, allo stesso tempo, poi, anche a recuperarla nella fiscalità dello Stato.

I meccanismi, chiaramente, il Segretario o il Direttore potranno meglio dettagliarli. SEGRETARIO GENERALE. Il dirigente Bonaldo se n’è andato, comunque è ribadito che il

motivo è legato al fatto che è l’Unione che gestisce complessivamente il servizio. L’unico altro servizio per cui è possibile la detrazione dell’Iva, per quanto riguarda l’Unione, è il trasporto scolastico.

PRESIDENTE. Altri interventi? Se non ci sono altri interventi, metto in approvazione la

proposta, così com’è stata illustrata dal Sindaco e dal Vicesindaco.

(Segue la votazione) Favorevoli 11 Astenuti 04 (Vigolo, Borella, Mavolo, Escobar)

(Il Consiglio approva)

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Immediata esecutività.

(Segue la votazione. Favorevoli 11 Astenuti 04 (Vigolo, Borella, Mavolo, Escobar)

(Il Consiglio approva)

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8. Adesione al CASF Padova Ovest – Approvazione convenzione per la costituzione, l’avvio e il mantenimento del Centro per l’affido e la solidarietà familiare Padova Ovest.

Ore 19.57. PRESIDENTE. Punto n. 8, illustra l’assessore Parizzi. ASSESSORE PARIZZI. Buonasera a tutti. Siamo a presentare la delibera per l’adesione al

Centro per l’affido e la solidarietà familiare di Selvazzano. Ci siamo già ampiamente confrontati, anche in sede di commissione, rispetto a questa

adesione, rispetto anche al progetto che noi abbiamo importato dal Comune di Selvazzano, che si chiama “Famiglie al centro, la forza delle reti”.

Ci ricolleghiamo al diritto del minore per avere una famiglia, alla delibera regionale che riguarda lo sviluppo e la realizzazione dei centri per l’affidamento e la solidarietà familiare ed anche alla disposizione della Conferenza dei Sindaci, che riguarda l’obbligatorietà di adesione a tali CASF.

Il Comune di Cadoneghe, come già precedentemente varie volte spiegato, ha reputato come adeguato al proprio territorio e alle caratteristiche del proprio territorio questo CASF in particolare – sapete che nella provincia di Padova ne sono esistenti tre – non solo per la qualità che fornisce rispetto ai requisiti che mostra ma anche per il progetto che ne è connesso.

Questo progetto “Famiglie al centro, forza delle reti”, ampiamente promosso e pubblicizzato, cerca di far sviluppare, nel territorio, tutto quel potenziale di reti di solidarietà e di azioni per cercare di sostenere le difficoltà o i disagi che i minori possono avere.

Abbiamo ampiamente più volte presentato il progetto. Abbiamo coinvolto anche le minoranze in varie riunioni di presentazione. Penso che questo sia il progetto importante per Cadoneghe e per quanto riguarda la tutela dei minori.

Grazie. PRESIDENTE. Interventi? Se non ci sono interventi, io metto in approvazione la proposta,

così come illustrata...

(Intervento fuori microfono della consigliera Escobar) Sì, dichiarazioni di voto. Prego. CONSIGLIERE ESCOBAR. Ho seguito anch’io, fin dall’inizio, questo progetto da lontano,

da minoranza, però credo che si siano fatti veramente passi avanti, mettendo proprio questo progetto sulle reti.

Noi condividiamo pienamente l’attività dell’Amministrazione e non possiamo che lodare che sia partito un progetto del genere, perché sicuramente tutela e previene le problematiche nell’infanzia.

Il nostro voto non sarà altro che favorevole.

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PRESIDENTE. Grazie. Altre dichiarazioni di voto? Se non ci sono altre dichiarazione di voto, metto in approvazione la proposta, così come illustrata dall’assessore Parizzi.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

Immediata esecutività.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

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9. Raccolta di immagini sulla storia di Cadoneghe (proposta di deliberazione di iniziativa dei consiglieri Borella e Vigolo).

Ore 20.01. PRESIDENTE. Punto n. 9, illustra il consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. Buonasera a tutti. “Atteso che la storia e la conoscenza del nostro passato con i pilastri per una serena e pacifica

convivenza. Tenuto conto della storia di Cadoneghe. Preso atto che è necessario costituire un archivio storico con le immagini sulla storia di

Cadoneghe. Avuto ben presente che raccogliere le immagini della vita e del paesaggio significa

recuperare, archiviare e far emergere la memoria di un territorio e dei suoi abitanti. Tutto ciò premesso

ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale Si impegna il Sindaco e la Giunta

Ad organizzare una raccolta di immagini, che andranno a costituire un archivio di documenti fotografici, che possono ritrarre momenti di vita privata e collettiva, eventi locali e storici, attività lavorative ed attrezzature, ritratti di personalità o luoghi di interesse storico ed artistico.

La raccolta potrà avvenire presso le biblioteche comunali e le foto, una volta digitalizzate, verranno restituite ai proprietari”.

PRESIDENTE. Grazie. Interventi? Prego, assessore Venturato. ASSESSORE VENTURATO. Dico solo una cosa, che avevo già comunicato in

commissione. È già in corso un tipo di ricerca e di indagine di questo tipo, da parte di un privato con una associazione. Siamo già in contatto, per cui è una cosa che si sta già mettendo in atto.

PRESIDENTE. Grazie all’assessore. Altri interventi? Prego. CONSIGLIERE VIGOLO. La ringrazio. L’intento era appunto di raccogliere a livello

comunale le varie raccolte che vengono fatte da soggetti. Ben venga questa persona che sta facendo un attimo lavoro, l’intento nostro era appunto di raccogliere, voglio citare la parola museo, ma forse è una parola sbagliata, una raccolta di vari soggetti che hanno fatto questo.

Grazie. PRESIDENTE. Altri interventi? Se non ci sono altri interventi, dichiarazioni di voto? Al

consigliere Vigolo consiglio che anziché dire museo, momenti di vita vissuta, perché forse è più corretto.

Dichiarazioni di voto, se ci sono? Prego, consigliera Baccan.

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CONSIGLIERE BACCAN. Buonasera a tutti. Per questo punto, come gruppo di maggioranza, riteniamo di votare in maniera negativa. Non tanto per l’idea, che può sicuramente essere condivisibile, ma per il fatto che proposte di questo tipo non riteniamo sia necessario portarle in Consiglio comunale.

Sono delle iniziative bellissime. Abbiamo delle associazioni a Cadoneghe, alle quali è stato detto più volte che non si dà abbastanza spazio, che possono prendere mano ad iniziative di questo tipo.

Non riteniamo che proposte di questo tipo debbano passare in Consiglio, in quanto sono bellissime iniziative che però possono benissimo essere prese in mano dalle associazioni, alle quali abbiamo detto si dà sempre troppo poco spazio.

Il nostro voto, per questi motivi, sarà negativo. PRESIDENTE. Altre dichiarazioni di voto? Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Grazie Presidente e grazie anche alla consigliera Baccan, che

ha nominato le associazioni. È proprio per dare spazio e luce alle associazioni, delle quali troppo poco spesso si conosce l’attività che fanno, quindi plauso e ringraziamento all’assessore Venturato, che ha detto lo stato dell’arte di questa cosa, che è già in uno stadio avanzato.

Dare lustro a questa associazione, dare continuità e creare uno spazio, vocato anche del lavoro svolto, penso che sia una cosa quasi dovuta ed è dovuto che sia messo a conoscenza del Consiglio.

Trovo strano che il Consiglio voti contro il lavoro poc’anzi espresso dall’assessore Venturato, cioè è una contraddizione. La accetto, ne prendiamo atto, ma vi contraddite in un modo palese. Negate voi stessi il lavoro delle associazioni del territorio.

Grazie per il vostro voto contrario. PRESIDENTE. Naturalmente lei vota a favore, vero? È una dichiarazione di voto favorevole

questa? CONSIGLIERE BORELLA. Certo. PRESIDENTE. Grazie. Prego, consigliere Lacava. CONSIGLIERE LACAVA. Buonasera a tutti. Colgo l’occasione per esprimere parere

contrario alla mozione presentata, per quanto è stato espresso anche in sede di commissione consiliare.

Qui non è in discussione il lavoro dell’assessore Venturato e delle associazioni. La ratio è sull’opportunità di portare in Consiglio comunale degli argomenti che sono puramente di tipo associativo. Il ruolo del Consiglio comunale e di tutti noi consiglieri è un altro.

Grazie per il suggerimento del consigliere Borella, però non ne abbiamo bisogno. Sappiamo qual è il nostro ruolo e il nostro compito.

Ribadisco, il voto contrario non è sul lavoro svolto dall’assessore Venturato ma è sulla mozione presentata in un contesto che noi non riteniamo opportuno.

PRESIDENTE. Altre dichiarazioni di voto? Consigliere Vigolo.

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CONSIGLIERE VIGOLO. Per dichiarazione di voto vorrei dire che basterebbe che questo

Consiglio desse l’opportunità ad una associazione di fare questa raccolta e la cosa sarebbe risolta, per cui per noi il voto è favorevole.

Esce il Consigliere Mavolo (componenti il Consiglio Comunale presenti: 15)

PRESIDENTE. Metto in approvazione la proposta, così come illustrata dal consigliere

Vigolo.

(Segue la votazione)

Favorevoli 02 Contrari 10 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Toniolo, Facco, Rozzato) Astenuti 03 (Maschi, Tomat, Escobar)

(Il Consiglio non approva)

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10. Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Istituzione commissione speciale sullo stato dell’edilizia degli edifici scolastici di proprietà comunale”.

Ore 20.08. PRESIDENTE. Punto n. 10, illustra il consigliere Vigolo.

Rientra il Consigliere Mavolo (componenti il Consiglio Comunale presenti: 16)

CONSIGLIERE VIGOLO. “Tenuto conto delle segnalazioni degli utenti che lamentano da

tempo una consolidata situazione di richiesta di manutenzione negli edifici scolastici di proprietà comunale.

Considerate le ricadute, anche di tipo civile e penale, in caso di danni a cose e a persone a seguito dell’utilizzo di infrastrutture ed ambienti non correttamente mantenuti.

Considerato che dal 1 settembre cesserà il Distretto scolastico di Cadoneghe e che tutte le strutture scolastiche confluiranno nell’unico Istituto comprensivo.

Tenuto conto dell’articolo 25, comma 2 del vigente Regolamento comunale. Tutto ciò premesso

Si chiede, in base all’articolo 25, comma 2, del vigente Regolamento comunale, l’istituzione di una commissione temporanea e speciale per fini di controllo e garanzia dell’operato dell’Amministrazione, per monitorare, censire, riparare, ammodernare e sistemare gli edifici scolastici di proprietà comunale, nell’interesse della cittadinanza di Cadoneghe e dell’Amministrazione stessa di Cadoneghe”.

Voglio sottolineare per fini di controllo e garanzia dell’operato dell’Amministrazione. Grazie. PRESIDENTE. Interventi? Dichiarazioni di voto? Prego, consigliera Vettore. CONSIGLIERE VETTORE. Su questa mozione, intanto non è l’articolo 25 ma l’articolo 29

che è da citare. Come in occasione della medesima proposta, presentata per i parchi pubblici, siamo contrari

all’istituzione di una commissione di controllo e garanzia dell’operato dell’Amministrazione, in quanto non se ne ravvisa alcuna necessità, dovendo constatare che la situazione degli edifici scolastici e la loro manutenzione sono ben seguiti, in collaborazione con l’Istituzione scolastica competente.

Per questo il nostro voto sarà contrario. PRESIDENTE. Altre dichiarazioni di voto? Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Anche su questo punto ringrazio la consigliera Vettore, mi

chiedo se è un tecnico che può affermare a voce alta che gli istituti sono ben tenuti. Ad ogni modo prendiamo atto che lei fa anche questo lavoro.

Il nostro voto sarà favorevole su questo punto, grazie.

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PRESIDENTE. Prego, consigliere Maschi. CONSIGLIERE MASCHI. Il nostro gruppo esprimerà un voto negativo, in quanto

riteniamo che ci siano già commissioni, sia rappresentata la nostra cittadinanza, visto che c’è la Commissione edilizia e quant’altro, in più ci sono i tecnici, c’è un Regolamento.

Noi riteniamo che se ci si avvale e si resta all’interno di quanto già esistente, sia più che sufficiente quello che è già istituito.

Grazie. PRESIDENTE. Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, mettiamo in approvazione la

proposta, così com’è stata presentata dal consigliere Vigolo.

(Segue la votazione) Favorevoli 04 Contrari 12 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Tomat, Toniolo, Facco, Rozzato, Maschi)

(Il Consiglio non approva)

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11. Bilancio partecipativo. Atto di indirizzo (proposta di deliberazione di iniziativa del gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle).

Ore 20.12. PRESIDENTE. Punto n. 11. Su questo è stato presentato un emendamento. Il meccanismo è

sempre quello di illustrazione prima della proposta, poi dell’emendamento, discussione, dichiarazione di voto, voto dell’emendamento e voto dell’eventuale proposta emendata o della proposta se rimane così, nel caso non sia approvato l’emendamento.

Prego la consigliera Escobar. CONSIGLIERE ESCOBAR. Premesso che avevamo rinviato la discussione su questo

argomento per un po’ di mesi, diciamo un anno, vado direttamente a quello che chiediamo. No, chiedo scusa, devo leggerla proprio tutta.

“Premesso - Che il bilancio partecipativo viene sperimentato nel 1989 per la prima volta a Porto Alegre,

si è diffuso rapidamente in America Latina, in Europa ed in Italia ha fatto il proprio ingresso principalmente dopo il I° Social Forum Mondiale, svoltosi proprio a Porto Alegre, oggi viene fortemente promosso e praticato anche in grandi città americane, come New York e Chicago.

- Che nel 1996 il bilancio partecipativo è stato riconosciuto dall’O.N.U. come una delle migliori pratiche di governance urbana nel mondo ed oggi viene promossa da altre istituzioni internazionali come la World Bank.

- Che il bilancio partecipativo è un procedimento attraverso il quale la popolazione, individualmente e attraverso le proprie forme di aggregazione sociale, è chiamata a stabilire le modalità di assegnazione delle risorse a disposizione dell’ente o di una parte di esse.

- Che in Italia molti Comuni hanno introdotto il bilancio partecipativo come meccanismo di redazione di una parte del bilancio di previsione, tra cui citiamo come esempi Pieve Emanuele e Canegrate (MI), Grottammare (AP), Capannoni (LU), Cascina (PI) ed altri Comuni italiani.

- Che si sono già diffuse e continuano a diffondersi pratiche amministrative ispirate alla democrazia partecipativa nei diversi settori dell’Amministrazione.

- Che generalmente sono gli Enti comunali a promuovere i bilanci partecipativi. Tenuto conto

- Che l’istituzione del bilancio partecipativo contribuisce alla trasparenza, alla partecipazione, alla riduzione dei conflitti e alla cooperazione dei cittadini nelle politiche e nelle scelte della propria Amministrazione.

- Che i principali obiettivi, che il bilancio partecipativo persegue, sono di fondamentale importanza e coerenti con le linee programmatiche adottate da questa Amministrazione.

A mero titolo esemplificativo, si presenta di seguito un breve riassunto delle principali fasi del processo, così com’è stato applicato in altri Comuni.

A) Condivisione del progetto del bilancio partecipativo: informazione/formazione per coinvolgere i cittadini;

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B) Emersione dei bisogni: realizzazione di assemblee con i cittadini e possibilità, da parte loro, di rivolgere domande, segnalare problemi e proporre idee e progetti, anche attraverso strumenti di rilevamento alternativi e piattaforme informatiche;

C) Fase deliberativa: dei cittadini delegati si incontrano per conoscere le esigenze emerse, per studiarle e trasformarle in potenziali interventi concreti, e trasmetterle quindi agli uffici tecnici per una loro valutazione;

D) Verifica di fattibilità: i tecnici valutano la fattibilità delle proposte ricevute aiutando i cittadini ad effettuare una stima dei costi e, se possibile, fornendo i tempi necessari per l’attuazione;

E) Scelta di priorità: le informazioni, derivanti dallo studio di fattibilità, vengono comunicate ed i cittadini sono chiamati ad esprimere la propria preferenza tra le proposte che hanno superato la verifica di fattibilità;

F) Griglia delle priorità: si costruisce una griglia di priorità in base all’esito della votazione; G) Bilancio di previsione: le proposte, votate come prioritarie, vengono inserite nel bilancio

previsionale dell’anno successivo. Visti

1. Gli articoli 1 e 3 della Costituzione. 2. L’articolo 8 del Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi

sull’ordinamento degli Enti locali. 3. L’articolo 6 dello Statuto comunale.

Visto l’articolo 42 del Decreto legislativo n. 267/2000 Si propone di formulare il seguente indirizzo alla Giunta comunale

Di promuovere ed intraprendere, nei tempi utili, un’azione politico-amministrativa reale e concreta a deliberare l’introduzione dello strumento democratico del bilancio partecipativo, per l’anno 2016 e per gli anni successivi”.

PRESIDENTE. Grazie consigliera Escobar. Per l’illustrazione dell’emendamento, Prego, consigliera Vettore. CONSIGLIERE VETTORE. Rispetto alla proposta del gruppo consiliare Movimento

Cinque Stelle, noi divergiamo per alcuni aspetti, che vengono spiegati appunto nel nostro emendamento.

La proposta è quella di sostituire il testo, dal punto che inizia “A mero titolo esemplificativo” fino al paragrafo “G) Bilancio di previsione”, con il seguente testo.

“In coerenza con le linee programmatiche dell’Amministrazione comunale, l’istituto sarà finalizzato a mettere in atto gli strumenti possibili per seguire un modello di democrazia partecipativa, che non intende sostituirsi a quella rappresentativa ma ad essa affiancarsi, per permettere una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita pubblica.

A questo fine sarà incentivato l’avvio di comitati di frazione permanenti, eletti dall’assemblea di frazione (Cadoneghe, Mejaniga, Bragni, Bagnoli, Mezzavia), che saranno comitati consultivi gratuiti, nei quali ogni cittadino è chiamato a partecipare alla vita sociale della propria frazione ed è anche invitato a valutare lo sviluppo e la prospettiva della propria città.

La competente commissione consiliare coordinerà le azioni per la realizzazione concreta del percorso partecipativo, che dovrà prevedere fasi di informazione e consultazione della cittadinanza,

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anche mediante questionari, fino alla effettiva espressione di pratiche ispirate alla democrazia partecipativa nei diversi settori dell’Amministrazione”.

L’emendamento è anche all’ultimo paragrafo di formulazione dell’indirizzo alla Giunta comunale, dove vengono eliminate le parole “per l’anno 2016 e per gli anni successivi”.

PRESIDENTE. È aperto il dibattito. Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Ringrazio il Presidente e ringrazio anche la consigliera

Vettore. Sentire questo emendamento, a distanza di quasi... da febbraio? consigliere Scacco? se non

sbaglio, che c’è stato il primo incontro, forse prima, a distanza di così tanti mesi, che l’Amministrazione ed i consiglieri di maggioranza, a nome della consigliera Vettore, si sono risvegliati solo dopo un input che viene dalle consigliere Mavolo ed Escobar, mi sembra quanto poco voler piantare una bandierina di potere o dire “no, ragazzi, qui governo io, punto”.

Prendiamo atto di questa volontà, ancora una volta non partecipativa alla vita sociale, perché l’inizio della discussione è datata molti mesi fa. Questo emendamento lo troviamo fuori luogo.

Anche perché, in aggiunta a quanto già espresso sul documento, ci potrebbe stare, ma scegliere di votare no ragazzi, c’era il tempo di parlarne fuori dal Consiglio, e mi rifaccio a quanto detto dalla consigliera Baccan, quando prima diceva in merito alle competenze di questo Consiglio, anche certe manifestazioni d’autorità o di governo andrebbero fatte nelle commissioni apposite, che c’erano e non si sono più riunite. Non certo per volontà delle minoranze.

Grazie. PRESIDENTE. Altri interventi? Prego, consigliere Scacco. CONSIGLIERE SCACCO. Buonasera a tutti. Intervengo in quanto sono stato individuato

dalla Giunta e dal Sindaco come il responsabile che doveva seguire e che deve seguire, credo che questo sia ancora valido, l’iter del bilancio partecipativo.

Posso ricordare che siamo partiti quasi un anno fa, questo è vero, ha ragione il consigliere Borella ed ha ragione la consigliera Escobar, ma penso che la volontà della Giunta e della maggioranza non sia venuta meno nel voler continuare ad andare avanti con questo progetto.

Posso dire che il bilancio partecipativo è uno strumento estremamente articolato, anche complicato in alcuni suoi aspetti, e che io posso rinnovare, e penso anche a nome di tutta la maggioranza, appunto la volontà di progredire con questo iter, che era già cominciato.

Ricordo che le prime riunioni erano riservate esclusivamente nel tavolo informale che si era creato e che io presiedevo solo ai consiglieri, poi è stato giustamente allargato agli assessori che avevano competenze, che riguardavano nello specifico la messa in atto del bilancio partecipativo, ed erano gli assessori Venturato e Giacomini, perché riguardavano punti del bilancio di previsione e punti che riguardavano anche l’istituzione dei comitati di quartiere o di frazione, che sono un elemento direi quasi fondamentale nell’attuazione del bilancio, del programma del bilancio.

Posso dire che la mia disponibilità rimane invariata e che mi impegnerò fino alla fine, come ho fatto dall’inizio, per portare avanti questo progetto. E penso anche di poter parlare in questo caso a nome della maggioranza.

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PRESIDENTE. Altri interventi? Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Grazie Presidente, grazie consigliere Scacco. Io colgo

l’occasione, se è possibile, di appoggiare ed allargare quanto detto dal consigliere Scacco, di poter continuare in questo tavolo di confronto.

Non so se si può, inviterei entrambe le parti a ritirare il tutto, perché ne esca un documento da condividere e da portare in Consiglio, che esca dalla commissione, che è iniziata e speriamo riparta, e che possa dare delle regole di bilancio partecipativo condiviso.

Grazie. PRESIDENTE. Interventi altri? Prego, consigliere Escobar. CONSIGLIERE ESCOBAR. Noi diciamo che premiamo perché questa proposta venga

approvata il prima possibile, proprio perché vogliamo che si facciano lavori, si facciano passi avanti, visto che è passato un anno. Accogliamo anche le modifiche fatte dalla maggioranza, con la speranza che i lavori non si protraggano e che quindi sia proprio un “via, partiamo in velocità”.

PRESIDENTE. Altri interventi? Prego, consigliera Vettore. CONSIGLIERE VETTORE. Mi pare apprezzabile questa cosa, perché comprendiamo che

oltre a delle difficoltà oggettive nell’avviare un processo di questo tipo, ci sono anche delle visioni che non sono completamente uguali fra noi e il Movimento, però il tema della partecipazione oggi è sicuramente un tema che si presenta importante per dare anche un respiro più lungo a una buona amministrazione.

Auspico che approvata questa proposta si proceda poi con il lavoro sul terreno da parte della commissione e di quanti vorranno dare il loro contributo.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, metto in approvazione la proposta di

emendamento, così come illustrata dalla consigliere Vettore.

(Segue la votazione)

Favorevoli 14 Astenuti 02 (Borella, Vigolo)

(Il Consiglio approva) Mettiamo in votazione la proposta presentata dal Movimento Cinque Stelle, con

l’emendamento presentato dalla consigliera Vettore, quindi con il nuovo impianto. (Segue la votazione)

Favorevoli 14 Astenuti 02 (Borella, Vigolo)

(Il Consiglio approva)

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12. Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Convenzione tra Comune di Cadoneghe e TAXI Padova od altra cooperativa/società di taxi, finalizzata a fissare modalità e tariffe agevolate per il trasporto di anziani e cittadini di Cadoneghe da e per ospedale, case di cura e case di riposo”.

Ore 20.25. PRESIDENTE. Punto n. 12, illustra il consigliere Vigolo. Prego. CONSIGLIERE VIGOLO. “Tenuto conto le segnalazioni dei cittadini, che denunciano da

tempo una consolidata situazione di oggettiva difficoltà nel collegamento con l’ospedale di Padova, le case di riposo e le case di cura presenti a Padova.

Considerate le ricadute di immagine del Comune di Cadoneghe. Valutato che i soggetti beneficiari sono tutte presente deboli e con problemi. Valutato che per recarsi in ospedale, da Cadoneghe, un cittadino è costretto ad utilizzare

almeno tre mezzi pubblici diversi. Considerato che è necessario intervenire con immediatezza, per dare la possibilità ai cittadini

meno fortunati di far visita ai loro cari, ovvero provvedere alle loro cure in strutture statali o convenzionate site a Padova.

Tenuto conto dell’articolo 25, comma 2, del vigente Regolamento comunale. Tutto ciò premesso

ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta, con apposita delibera a:

sottoscrivere una convenzione tra Comune di Cadoneghe e TAXI Padova, o altra cooperativa/società di taxi, finalizzata a fissare modalità e tariffe agevolate per il trasporto di anziani e cittadini di Cadoneghe, da e per ospedale, case di cura convenzionate con l’ULSS e case di riposo convenzionate con l’ULSS, site a Padova o nella sua immediata periferia”.

PRESIDENTE. Grazie consigliere Vigolo. Prego l’assessore Parizzi. ASSESSORE PARIZZI. Ci teniamo a specificare che noi abbiamo già in atto una

convenzione per questo tipo di servizio con l’Auser. Questa convenzione è stata chiamata “Filo d’argento”.

La convenzione è successiva ad una delibera di Giunta, una delibera di indirizzo, che appunto riguarda un atto di indirizzo per il trasporto assistito anziani e disabili.

Noi abbiamo in atto questa convenzione, questo servizio, che permette a tutti i cittadini, di anziani o con qualche difficoltà, di poter usufruire di questo servizio per potersi recare all’ospedale, oppure a trovare in casa di cura qualcuno, un parente e quant’altro, ad un costo calmierato, perché per il tragitto di andata vengono previsti 3,50 euro e per andata e ritorno il prezzo previsto è di 7,00 euro.

Questo servizio è in essere, non abbiamo ritenuto opportuno sviluppare altri tipi di servizi, perché per poter usufruire di questo è semplicemente richiesto il contatto con l’assistente sociale, per compilare la richiesta di accesso al servizio.

Questo è quanto, grazie.

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PRESIDENTE. Interventi? Se non ci sono interventi, le dichiarazioni di voto? Prego,

consigliera Vettore. CONSIGLIERE VETTORE. Per le motivazioni espresse dall’assessore Parizzi, il nostro

voto sarà contrario, non ritenendo che questo intervento sia in questo momento necessario. PRESIDENTE. Altre dichiarazioni di voto? Prego, consigliere Maschi. CONSIGLIERE MASCHI. Il nostro sarà un voto di astensione, prendendo atto del servizio

già esistente. Riteniamo che sia valido quanto viene richiesto e ne prendiamo atto, quindi diamo un voto di astensione perché lo riteniamo più corretto.

Grazie. PRESIDENTE. Consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Il nostro voto sarà favorevole, anche perché non vorrei mai

che si dica che l’Auser ha il monopolio del trasporto anziani e disabili di Cadoneghe. Grazie. PRESIDENTE. Metto in approvazione la proposta, così come illustrata dal consigliere

Vigolo.

(Segue la votazione)

Favorevoli 04 Contrari 11 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Tomat, Toniolo, Facco, Rozzato) Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio non approva)

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13. Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Trasporto disabili”. Ore 20.30. PRESIDENTE. Punto n. 13, illustra il consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. “Atteso che il trasporto disabili, da parte di APS BUSITALIA,

viene effettuato solo nell’ambito del territorio di Padova. Considerato che bisogna tutelare le persone più deboli. Valutato che il trasporto da e per Cadoneghe presenta delle gravi criticità. Avendo ben presente che l’oggetto di tale mozione sarà apprezzato dai cittadini di

Cadoneghe. Prendendo atto che una persona con disabilità, per andare in ospedale, deve cambiare almeno

tre mezzi. Tenuto conto dell’articolo 25, comma 2, del vigente Regolamento comunale.

Tutto ciò premesso ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale

impegna il Sindaco e la Giunta, con apposita delibera, a: stipulare con APS BUSITALIA un contratto aggiuntivo, per estendere il servizio di trasporto

disabili da e per Cadoneghe, anche nel territorio comunale di Cadoneghe”. PRESIDENTE. Grazie consigliere. Prego l’assessore Parizzi. ASSESSORE PARIZZI. Premesso che condivido pienamente l’attenzione che dobbiamo

riservare per le persone che mostrano in qualche modo disagi o disabilità, mi riaggancio alla proposta di mozione precedente, alla mia risposta, dando ancora indicazioni di quello che è il servizio “Filo d’argento” e di tutte quelle indicazioni che l’assistente sociale dà e fornisce come Servizio o supporto per quelli che possono essere i trasporti, oltre a quelli del bus di linea, che a volte possono dimostrare qualche difficoltà, perché vengono segnalate o sottoposte come possibilità altre soluzioni, quali Apici, che è l’associazione provinciale invalidi, civili e cittadini anziani offre, sia per il servizio per gli anziani, sia per i disabili o per altre soluzioni.

In allegato ho un volantino, delle fotocopie che possono essere fornite ai cittadini, sulle quali si riportano tutte le possibilità per quanto riguarda il trasporto anziani e disabili.

Noi ci siamo confrontati con questo. Peraltro i bus dovrebbero essere, anche per quanto è stato il confronto con il presidente di APS BUSITALIA, forniti di piattaforma. Il problema è che se qualche volta non funzionano, quello è un problema di BUSITALIA, che deve rispondere di questo.

Grazie. PRESIDENTE. Interventi? Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Una domanda per l’assessore, che ringrazio intanto per la

risposta. Se lei non pensa che mantenere solo il servizio presso un operatore di trasporto non possa essere visto come un monopolio questo sistema?

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ASSESSORE PARIZZI. Mi scusi, perché ero distratta. CONSIGLIERE BORELLA. Presidente, o fa rispettare il Consiglio, perché altrimenti io... PRESIDENTE. Un attimo, Augusta. C’era il consigliere Maschi che poneva una domanda,

quindi dai poi una risposta complessiva. Prego, consigliere Maschi. CONSIGLIERE MASCHI. Stavo chiedendo informalmente, perché siccome l’ho usato

questo servizio, perché ho una madre anziana, da che ricordo io è gratuito. Alla fine ho fatto io una piccola donazione, ma non mi era stato richiesto alcun pagamento per portarla in ospedale e riportarla poi, dopo l’esame che doveva fare. Almeno a me è andata così e lo dico.

La domanda conseguente è, se non sto dicendo una fesseria, almeno a me è andata così, il monopolio è molto particolare. Cioè, è un monopolio strano: magari tutti avessero questo monopolio qua.

PRESIDENTE. Prego assessore. ASSESSORE PARIZZI. Esatto. Io sto citando una convenzione, se volete vi do gli estremi

per poterla richiedere anche agli uffici, la convenzione è l’atto di indirizzo. È logico, una convenzione si fa con un soggetto. Il soggetto è stato individuato come Auser.

Indubbiamente, per poter fornire un servizio del genere, il Comune dà dei contributi all’Auser, proprio perché i prezzi siano calmierati il più possibile. Adesso non so in quali momenti il consigliere Maschi abbia utilizzato il servizio, ad oggi comunque costa 3,50 euro.

Capite che meno di così sia realmente difficile. È stato individuato questo soggetto, che ha questa convenzione con il Comune. Altri soggetti

evidentemente non sono stati riconosciuti o probabilmente non ci sono state altre proposte. Per quanto riguarda il servizio, oltre all’offerta di questa modalità, quindi del servizio “Filo

d’argento”, vengono anche proposti tutti i soggetti che si propongono, per il territorio della provincia di Padova, per fare questo servizio.

Noi questo proponiamo ai cittadini, poi sta a loro scegliere se vogliono questo o vogliono quello. A prezzi così calmierati e con una convenzione del genere, certo c’è l’Auser.

Grazie. PRESIDENTE. Ci sono altri interventi? CONSIGLIERE BORELLA. Mi scusi, Presidente, io non avevo terminato di fare la

domanda, si è intrufolato dentro il consigliere Maschi, se mi permette di terminare la domanda... PRESIDENTE. No, io le permetto di parlare, però il consigliere Maschi non si è intrufolato,

perché gli ho dato io la parola. CONSIGLIERE BORELLA. No, si è intrufolato.

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PRESIDENTE. No, gli ho dato io la parola. Casomai se la prenda con me ma non con il consigliere Maschi.

CONSIGLIERE BORELLA. No, si è intrufolato, perché lei gli ha dato la parola dopo che io

mi sono fermato, visto che con forza si è intrufolato e l’ho lasciato parlare. PRESIDENTE. Sono contento che lei richiami il rispetto del Regolamento del Consiglio

comunale. CONSIGLIERE BORELLA. Chiedo di terminare di fare la domanda. PRESIDENTE. Sarà mio compito farlo rispettare sempre. Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Grazie. E chiedo un po’ più di educazione, la prossima volta,

da parte dei consiglieri. Io continuo a domandarmi se lei non pensa che mantenere solo il servizio presso un operatore

di trasporto non possa essere visto come un monopolio questo sistema e se considera la convenzione in essere sufficiente per il servizio ai cittadini.

Perché se è fatta verso i propri cittadini, penso che a parità di condizioni, mandata l’offerta e coinvolti più operatori del settore, sia la migliore strada da percorrere. Non vedo quale preclusione debba esserci per l’uno o per l’altro o solo per uno.

Per me, quando c’è un unico soggetto, si chiama monopolio, commercialmente parlando. Poi voi potete dare tutti i termini che volete.

PRESIDENTE. Altre domande? Chiedo se ci sono altre domande, perché sono stato

richiamato nel rispettare l’ordine del Consiglio. Se non ci sono altre domande, quando l’assessore risponde, si fanno solo le dichiarazioni di voto. Se ci sono altre domande o chiarimenti da fare, vi invito a farli in questo momento.

Richiedo, altre domande sull’argomento? Bene. Prego assessore. ASSESSORE PARIZZI. Io penso di essermi già spiegata rispetto al monopolio, non capisco

che cosa c’entri in questo servizio qua. Non è un monopolio, è un servizio erogato con queste modalità, qualsiasi proponente si può fare avanti. Non ci sono state né proposte né richieste.

Noi riteniamo adeguato questo tipo di servizio con queste modalità. Mi sembra che siano anche state date delle risposte pubbliche da un soggetto facente parte del Consiglio, non abbiamo avuto altre proposte o richieste di altro tipo.

Io non vedo perché monopolio. C’è una convenzione con un soggetto del territorio. PRESIDENTE. Il Sindaco Michele Schiavo. SINDACO. Un intervento che può anche non servire, ma lo faccio. Siccome sotto c’è scritto “stipulare con APS BUSITALIA un contratto aggiuntivo, per

estendere il servizio di trasporto”, rispondo con una comunicazione informale, ma al limite arriverà anche scritta.

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Non possiamo assolutamente ottenerlo, almeno per quest’anno e forse nemmeno neanche per il prossimo, in quanto APS ha due pulmini, pollicini, ducati, adesso non so il giusto modello di autovettura, che lavorano dalle sette mi sembra, sette e mezza di mattina, fino alle sette, sette e mezza di sera e sono completamente full. E sono solo ed esclusivamente nell’ambito del comune di Padova.

Questa è stata una telefonata intercorsa in questi giorni, perché appunto ero sollecitato da queste curiose interpellanze e mozioni, al di là del monopolio, che neanche l’APS ce l’ha. Non riesce assolutamente a soddisfarle.

L’estensione non può avvenire, almeno a queste condizioni. Magari nel futuro, se c’è un bando gara, piuttosto che altre cose, allora sì.

PRESIDENTE. Dichiarazioni di voto? Prego, consigliera Vettore. CONSIGLIERE VETTORE. Per le ragioni addotte dall’assessore, il nostro voto sarà

contrario. PRESIDENTE. Altre dichiarazioni di voto? Se non ci sono altre dichiarazioni... Prego,

consigliere Scacco. CONSIGLIERE SCACCO. Forse non ho ben capito l’intervento del consigliere Borella. Io

voglio ricordare che l’Auser è un’associazione di volontariato che si impegna per la promozione sociale e combatte l’esclusione degli anziani.

Non ravviso alcun elemento, né di monopolio, perché non credo che sia un affidamento esclusivo, perché non c’è nessun affidamento formale, né mi pare che ci sia – e credo che non ci potrà essere – un guadagno in tal senso, visto che l’associazione è gestita da volontari.

Non sono membro dell’Auser, ma mi sentivo di difendere un minimo un’associazione che opera sul territorio.

PRESIDENTE. Consigliere Scacco, io registro il suo intervento e lo rispetto, però ricordo

che in dichiarazione di voto la dichiarazione la fa il capogruppo o un rappresentante del gruppo, fatto salvo che un consigliere non si dissoci dal proprio gruppo. Sennò riapriamo le discussioni.

Prego, consigliere Silvio Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Per dichiarazione di voto rispondo che non c’è, nemmeno da

parte nostra, la volontà di denigrare o sminuire il lavoro dell’Auser, che è encomiabile. Penso magari a qualche cittadino, che esce dall’ospedale alle dieci, undici di sera, che se c’è

una convenzione anche con il taxi può risparmiare qualcosina e trovarsi recapitato a casa, in tutta sicurezza.

Il nostro indirizzo è questo ed il nostro voto sarà favorevole. PRESIDENTE. Prego, consigliere Maschi. CONSIGLIERE MASCHI. Una piccola annotazione. Questo punto lo vediamo collegato al

precedente, girin-girando, volendoci rimestare sopra.

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Io mi allineo al voto precedente di astensione, perché ci piace ho detto la cosa, però ci sembra ridondante.

Semmai coglierei questo mio intervento sul voto che esprimerò e che esprimerò per il mio gruppo nel dire che, fermo restando che un consigliere fa quello che vuole, cioè presenta quello che vuole, qualsiasi cosa gli salti per la testa, benissimo, però io inviterei tutti a fare in modo che se lo stesso gruppo presenta due punti similari, magari si sforzi di farne un punto unico, facilitando così il lavoro che poi andiamo a fare, sia in commissione che in aula. E sarebbe d’aiuto, perché poi ci si trova con una marea di punti da discutere e tutti i punti, giustamente, hanno diritto di essere discussi pienamente.

Semmai come gruppo io dico questa cosa, invitando tutti almeno ad economizzare, perché poi diventa anche lavoro per gli uffici.

Grazie. PRESIDENTE. Prego, consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. Come dichiarazione di voto voglio sottolineare al consigliere

Maschi che c’è una leggera sovrapposizione di testo di questione solo per un discorso di slittamento di tempi, quindi alcune mozioni sono arrivate in tempi lunghi. Adesso non mi voglio allungare, ma solo per questo.

PRESIDENTE. Mettiamo in votazione la proposta, così come illustrata dal consigliere

Vigolo.

(Segue la votazione) Favorevoli 04 Contrari 11 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Tomat, Toniolo, Facco, Rozzato) Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio non approva) PRESIDENTE. Prima di passare al punto n. 14 vorrei ricordare, visto che il capogruppo

Maschi ha sollevato una questione, chiederei ai Capigruppo, alla fine del Consiglio, di fermarsi un attimo. Lei, consigliere Maschi, era rappresentato dal consigliere Benato, nella Conferenza dei Capigruppo avevo proposto di fare una commissione ad hoc rispetto a tutto questo tema delle mozioni, quindi alla fine del Consiglio ci fermiamo un attimo, che la calendarizziamo indipendentemente dal prossimo Consiglio.

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14. Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Attività di didattica Consorzio di

Bonifica Acque Risorgive”. Ore 20.45. PRESIDENTE. Punto n. 14, illustra il consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. “Atteso che Cadoneghe ha firmato il protocollo di Kyoto. Considerato che Cadoneghe ha firmato la Carta di Milano. Valutato che è imprescindibile formare i bambini di oggi che saranno gli adulti di domani. Avendo ben presente che tra i compiti del “Consorzio” vi è anche una significativa attività

didattica, per educare al rispetto per il fiume, alla conoscenza del rischio idraulico e dei comportamenti sostenibili che aiutano a ridurlo.

Tenuto conto dell’articolo 25, comma 2, del vigente Regolamento comunale. Tutto ciò premesso

ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta, con apposita delibera, a:

avviare, d’intesa con l’Istituto comprensivo di Cadoneghe, una capillare attività didattica (per l’anno scolastico 2015/2016 e seguenti) in tutte le scuole di Cadoneghe, finalizzata all’educazione al rispetto delle risorse naturali del fiume, alla conoscenza del rischio idraulico e dei comportamenti sostenibili che aiutano a ridurlo”.

PRESIDENTE. Interventi? Richiedo, interventi? Se non ci sono interventi, passiamo alle

dichiarazioni di voto. Se non ci sono dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione della proposta, così come illustrata dal consigliere Vigolo.

(Segue la votazione)

Favorevoli 04 Contrari 11 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Tomat, Toniolo, Facco, Rozzato) Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio non approva)

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15. Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Convenzione per servizi domiciliari”.

Ore 20.47. PRESIDENTE. Punto n. 15, illustra il consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. “Preso atto che l’articolo 3, comma 5, del T.U.E.L. indica

espressamente che “I comuni e le province sono titolari di funzioni proprie e di quelle conferite loro con legge dello Stato e della Regione, secondo il principio di sussidiarietà.

I comuni e le province scelgono le foro funzioni anche attraverso le attività che possono essere adeguatamente esercitate dall’autonoma iniziativa dei cittadini e delle loro formazioni sociali”.

Visto l’articolo 119 del T.U.E.L., che recita testualmente: “Al fine di favorire una migliore qualità dei servizi prestati, i comuni, le province e gli altri enti locali, indicati nel presente Testo unico, possono stipulare contratti di sponsorizzazione ed accordi di collaborazione, nonché convenzioni con soggetti pubblici o privati, diretti a fornire consulenze o servizi aggiuntivi”.

Atteso altresì che il progressivo invecchiamento della popolazione, per il quale è necessario che l’Amministrazione comunale attivi ulteriori servizi di notevole rilievo sociale, quali alcune prestazioni sanitarie, autorizzate dal Distretto sanitario della ULSS n. 16, come iniezioni, medicazioni, misurazione dei parametri, pressione arteriosa, stick glicemico, colesterolemico e distribuzione farmaci da banco, visite domiciliari su richiesta per prestazioni sanitarie.

Valutato che nel territorio comunale ci sono molti anziani che, in relazione al fatto che non possono recarsi dal loro medico di base o presso il Distretto sanitario, potrebbero essere interessati a richiedere a casa loro il servizio di iniezioni di farmaci.

Considerato che nel Comune di Mestrino è da tempo attiva una convenzione con l’Associazione Infermeria Caritas, che gestisce l’ambulatorio Caritas, continua con grande impegno degli infermieri volontari, eseguendo prestazioni sanitarie autorizzate dal Distretto sanitario n. 4 dell’ULSS n. 16 (quali iniezioni, medicazioni, misurazione dei parametri, pressione arteriosa, stick glicemico, colesterolemico e distribuzione farmaci da banco, visite domiciliari su richiesta per prestazioni sanitarie).

Tenuto conto dell’importanza sociale di un tale servizio anche a Cadoneghe. Tenuto conto dell’articolo 44, comma 2, del vigente Regolamento per il funzionamento del

Consiglio comunale. Tutto ciò premesso

ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta, con apposita delibera, affinché:

il Comune di Cadoneghe si adoperi per sottoscrivere, anche per i cittadini di Cadoneghe, un’analoga convenzione con un’associazione di volontariato, per eseguire prestazioni sanitarie autorizzate dal Distretto sanitario dell’ULSS n. 16 (quali iniezioni, medicazioni, misurazione dei parametri, pressione arteriosa, stick glicemico, colesterolemico e distribuzione farmaci da banco, visite domiciliari su richiesta per prestazioni sanitarie), direttamente presso il domicilio delle persone bisognose”.

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PRESIDENTE. Grazie consigliere Vigolo. Interventi? Prego l’assessore Parizzi. ASSESSORE PARIZZI. Premesso che riteniamo comunque importanti tutti i servizi e le

necessità che i cittadini esprimono del territorio, riteniamo sia importante questo, anche per collegarmi alla questione che è stata sollevata prima, rispetto le convenzioni.

Noi riteniamo importante che questo genere di servizio sia fornito con un elevato livello di qualità dall’ULSS, visti i 500.000,00 euro più o meno che il Comune di Cadoneghe eroga annualmente. E che, invece di andare a pensare di fare delle variazioni rispetto alla Legge regionale, che riguardano l’assetto dell’ULSS, modificandola, cercando in questo modo di andare a peggiorare ulteriormente i servizi erogati, riteniamo sia importante continuare a sollecitare che questo tipo di servizi siano di qualità e di tempi sempre migliori.

Malgrado questo, che noi continuiamo a fare, proprio perché non solo i Comuni si devono occupare della salute dei cittadini ma soprattutto ed anche la Regione, visto che è preposta a questo, noi continuiamo ad avere un ottimo dialogo con quello che è il Distretto e con i medici di base, per cui abbiamo attivato e c’è in atto la possibilità di fornire questo servizio a domicilio, previa richiesta dell’assistente sociale.

I medici di base sono disponibili per fare loro da tramite per richiedere il servizio al Distretto ed il Distretto lo eroga.

Andare in convenzione e delegare il terzo settore per fare servizi dei quali si deve occupare la Regione o l’ULSS, in questo caso, ci pare di andare a delegare servizi in maniera impropria.

Grazie. PRESIDENTE. Aperti gli interventi. Nessuno chiede di intervenire? Se non ci sono

interventi, passiamo alle dichiarazioni di voto. Prego, consigliera Vettore. CONSIGLIERE VETTORE. Per i motivi espressi dall’assessore Parizzi, il nostro voto sarà

contrario. PRESIDENTE. Altre dichiarazioni di voto? Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Invece per i motivi espressi dall’assessore Parizzi e perché il

nostro Distretto è sovraffollato al mattino, basta recarsi... e ridere meno in Consiglio. Basta recarsi il mattino presto per vedere in che situazione deplorevole si trovano gli anziani in coda fuori, con il freddo e anche con la pioggia, e anche senza parcheggio al servizio, è una vergogna rispetto ai comuni contermini. Quindi poche risate e più concretezza.

Proprio per i motivi sopra espressi dall’assessore Parizzi, il nostro parere sarà favorevole e vi invitiamo ad un voto favorevole.

PRESIDENTE. Altre dichiarazioni di voto? Se non ci sono altre dichiarazioni di voto,

mettiamo in approvazione la proposta, così come presentata dal consigliere Vigolo.

(Segue la votazione) Favorevoli 04

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Contrari 11 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan, Garato, Tomat, Toniolo, Facco, Rozzato)

Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio non approva)

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16. Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Istituzione di una commissione speciale di controllo per accertare il trattamento degli atti protocollati e la loro gestione – Metti un posto a tavola”.

Ore 20.53. PRESIDENTE. Punto n. 16, illustra il consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. “Atteso che l’articolo 29, comma 1, del Regolamento per il

funzionamento del Consiglio comunale prevede che il Consiglio comunale può istituire, con apposite deliberazioni, commissioni consiliari speciali per fini di controllo o di garanzia, con oggetto ben definito relativo alla verifica dell’attività dell’Amministrazione comunale che si ritiene di approfondire.

Atteso che ad uno dei componenti di minoranza è affidata la presidenza della commissione. Tenuto conto di quanto occorso in occasione della proposta “Metti un posto a tavola” (vedasi

acclusa relazione). Preso atto che è necessario intervenire con idonee misure organizzative e gestionali, atte a

verificare la gestione e la riservatezza delle comunicazioni protocollate dall’Amministrazione. Considerato che la cattiva gestione e la riservatezza dei documenti può esporre

l’Amministrazione a rischi anche reputazionali. Valutato che la trasparenza, l’efficienza e l’efficacia è obiettivo che bisogna esportare ed

implementare. Visto l’allegato alla relazione, che riporta la cronistoria dei post pubblicati su Facebook. Tenuto conto dell’importanza di una tale esperienza anche a Cadoneghe. Tenuto conto dell’articolo 44, comma 2, del vigente Regolamento per il funzionamento del

Consiglio comunale. Tutto ciò premesso

ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta, con apposita delibera, affinché:

il Consiglio comunale deliberi la costituzione di una commissione speciale, con durata di tre mesi (90 giorni) avente per oggetto la verifica delle modalità di gestione e conservazione e diffusione degli atti protocollati dall’Amministrazione, con particolare rilievo alla diffusione sui social media di copie di documenti attinenti l’iniziativa “Metti un posto a tavola”. Valutazione degli interventi organizzativi e gestionali da proporre. Valutazione di interessare i competenti organi istituzionali, per accertare se vi siano o meno profili di reati da perseguire a tutela dell’immagine e dignità dell’Amministrazione di Cadoneghe”.

PRESIDENTE. Grazie al consigliere Vigolo. Interventi? Prego, consigliere Rozzato. CONSIGLIERE ROZZATO. Allora, mi fa sorridere che si chieda educazione in Consiglio,

quando poi girano delle email in cui, tra le righe, si dice che io sono un usurpatore di iniziative. Primo punto.

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Secondo punto. Non esiste un’attività che si chiama “Metti un posto a tavola” e per questo la vostra mozione potrebbe già essere chiusa qui. Però continuiamo, visto che siamo arrivati ad un altro episodio, in questo film un po’ triste.

Leggiamo la vostra relazione e rispondo sul punto uno. “1. Il documento riporta la stringa/etichetta di protocollo in alto a sinistra, con codice a barre

che solo l’Amministrazione appone, quindi.... appare evidente che trattasi di un documento interno agli atti dell’Amministrazione. Domanda: com’è stato possibile che qualcuno abbia potuto mettere online un documento interno dell’Amministrazione comunale di Cadoneghe”?

Ora, io non so se avete fatto un accesso agli atti, però non serviva, perché vi ho risposto sulla vostra pagina Facebook, il giorno 23.09.2015, alle ore 15:36.

Vi salto l’introduzione, perché non sono uno scrittore, quindi non sono qui a vantarmi di premesse e cose varie, ma ho scritto: “Potete trovare il file sul mio profilo per il semplice motivo che ho consegnato io la documentazione, come previsto da Regolamento, perciò ecco la fotocopia della prima pagina, come testimonianza del protocollo”. A tutti i vostri protocolli di mozioni vi sarà stata consegnata la fotocopia, come attestazione immagino.

“Purtroppo non partirà un’indagine delle forze dell’ordine per furto di documenti”, eccetera, eccetera.

Ora, se voi aveste fatto un accesso agli atti, alla fine del documento di richiesta patrocinio avreste trovato: “Riservato all’ufficio. Il sottoscritto, dipendente del Comune di Cadoneghe, attesta che la sopra estesa dichiarazione è stata resa con una delle seguenti modalità”. La mia è stata: “A mezzo incaricato, dal signor Rozzato Andrea, previo accertamento dell’identità e dell’acquisizione degli atti”. E questo è il punto uno.

“2. In merito all’associazione, ci risulta quantomeno originale che Cadoneghe possa patrocinare un ente no profit di Rimini. Domanda: ma non ci sono associazioni ed enti no profit a Cadoneghe che avrebbero potuto accedere al patrocinio per tale nobile iniziativa”?

“... per tale nobile iniziativa” no. la campagna è nazionale, è ripetuta negli anni, ha avuto anche altri centri in cui è stata proposta, cito Cittadella. È chiaro che comunque ogni attività solidale, da parte di associazioni del territorio, verranno sicuramente accompagnate dall’Amministrazione, come stiamo già facendo. Non possiamo fermarci però alla territorialità delle associazioni.

A questo punto se l’O.N.U. decidesse di fare una campagna mondiale per l’istruzione, noi dovremmo dire di no, perché non ci sono associazioni a Cadoneghe che lo fanno già! L’O.N.U. che è situata a New York, noi del Comune di Cadoneghe non possiamo farlo? Non è così. Noi prendiamo il meglio da tutti gli altri Enti locali e cerchiamo di esportarlo anche nel nostro territorio.

“3. I dati presenti nella domanda (e compilati a mano e parzialmente depennati con un pennarello) – in realtà li ho coperti io con Paint – sono facilmente leggibili da chiunque e quindi chiunque potrebbe, se male intenzionato, rubare i dati personali (furto di identità)”.

La domanda che tutti avete, o sennò la potete trovare sulla mia pagina Facebook, trova come dati del referente territoriale nome e cognome. Ora, non sono un esperto di furti di identità, ma penso che serva molto di più: serva una foto, serva la residenza, serva il numero della carta di identità, servano tutta quanta una serie di dati per iniziare un processo di furto di identità.

“4. L’associazione ha un sito internet”. Sì, è vero, ha un sito internet. “5. Diversamente da quanto asserito dalla signora Elisabetta Dal Checco – su cui poi

torniamo, perché con eleganza l’avete tirata in mezzo alla conversazione – il sottoscrittore la

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domanda, signor Pietro Ventura, non è un consigliere comunale di maggioranza del Comune di Cadoneghe”.

È vero, io sono un consigliere di maggioranza, quindi sono qui a rispondere, come ho risposto all’ultimo Consiglio comunale, nelle comunicazioni.

Per quanto riguarda il finale della mozione, in cui si dice: “Valutazioni di interessare i competenti organi istituzionali per accertare se vi siano o meno profili di reati da perseguire, a tutela dell’immagine e dignità dell’Amministrazione di Cadoneghe”. Penso, in tutta sincerità, che di reati, riguardo a questa cosa, non ce ne siano. Penso anche che con un po’ di orgoglio Cadoneghe è il primo Comune, quindi capofila in Italia, ad avere accompagnato completamente l’associazione in un percorso di questo tipo. Non solo, ha permesso alla cittadinanza di testimoniare, per l’ennesima volta, la grande generosità, perché – ripeto, come ho fatto l’altra volta nelle comunicazioni – abbiamo raccolto oltre 2.064,00 euro e 228 chili di pasta, che sono stati consegnati alla Caritas.

Lasciando perdere le giustissime domande sull’associazione, sul perché, io vorrei fare un altro punto. Ovvero, anche qui, nella vostra relazione si premette, all’ultimo punto: “La signora Elisabetta Del Checco ha il medesimo nome e cognome della consorte di un assessore comunale, ex Sindaco. Il suo profilo, di libero accesso a tutti, permette di visionare delle foto che per puro caso riportano anche una foto in abito nuziale, affianco dell’assessore e di un cane”.

Io so che in passate elezioni già ci sono state delle frasi del tipo “la signora lavora qui perché è moglie...”, io sono sicuro che nessuno ha voluto, diciamo in maniera recidiva, ripetere questa cosa, quindi sono sicuro che i gruppi consiliari sono assolutamente estranei alla vicenda.

Eviterei di inserire all’interno di mozioni – è un consiglio personale questo – foto di profili privati, nel senso di profili personali di persone che non c’entrano con il Consiglio.

Naturalmente capisco la mozione dei gruppi del consigliere Borella e del consigliere Vigolo, visto che tutti gli atti sono stati consegnati, la relazione dei risultati è stata consegnata al Sindaco, tramite una lettera dell’associazione ed è documento ufficiale a cui voi potete anche accedere. Io penso che la mia Amministrazione, di cui faccio parte, ed io personalmente, non abbia nulla da nascondere, quindi io voterò assolutamente a favore della vostra richiesta di commissione consiliare speciale e basta.

Penso che non ci sia altro da dire. Spero che non serva ulteriormente rispondere di un’iniziativa che, ripeto, penso abbia portato un po’ di orgoglio in più, un po’ di voglia di solidarietà in più nel nostro territorio.

Tutto qui, grazie. PRESIDENTE. Grazie al consigliere Rozzato. Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Grazie Presidente e grazie consigliere Rozzato, anche se non

vedo perché siamo presi in ballo noi, che abbiamo presentato questa cosa. Lei ha parlato come noi avessimo visto o fatto qualcosa.

No, semplicemente noi abbiamo visto su una pagina Facebook un qualcosa che attiene al Consiglio, che attiene alla nostra vita amministrativa e l’abbiamo portato a conoscenza, ma non per sminuire il suo lavoro o quanto lei ha fatto, ma proprio a garanzia anche del suo lavoro trasparente.

Non troviamo giusto che qualsiasi iniziativa, che tra l’altro il suo era “Aggiungi un pasto”, diversamente dalla nostra “Aggiungi un posto”, ma niente toglie. Siete partiti prima, avete avuto un buon risultato e quindi noi vi riconosciamo tutto il merito. Se lo sapevamo, non l’avremmo

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nemmeno proposta. All’ultima commissione avevo anche chiesto se il lavoro che viene proposto dai vari consiglieri fosse messo a conoscenza prima, per non accavallare certe situazioni.

Non è per sminuirla, ma è perché su una pagina Facebook della Lanterna sono uscite delle cose su cui è giusto che l’Amministrazione faccia chiarezza, se lo ritiene.

Noi chiediamo chiarezza, ma proprio a garanzia del suo operato e della sua trasparenza, e di tutti i soggetti coinvolti, questo è il fine.

PRESIDENTE. Altri interventi? Altri interventi? Lo so che c’è Vigolo, ma se prima ci sono

altri interventi, perché il Regolamento prevede un intervento e poi il relatore lo può fare, non è che è un dialogo. Ho visto che Devis Vigolo ha chiesto la parola, l’ho già annotato e non c’è problema.

Prego, prima Vigolo, perché siete già intervenuti. CONSIGLIERE VIGOLO. Il mio intervento era di contorno a quello che ha detto il

consigliere Borella. Questa mozione non era una raccolta nei confronti del consigliere Rozzato, non era puntare il dito. Era solo puntare il dito nella modalità di gestione e voglio rileggere quello che abbiamo scritto: “Verifica delle modalità di gestione e conservazione e diffusione degli atti protocollati dall’Amministrazione”.

A me non interessa che sia Rozzato, che sia qualsiasi consigliere, la nostra mozione verte in questo, cioè la conservazione dei dati.

Grazie. PRESIDENTE. Prego, consigliere Rozzato. CONSIGLIERE ROZZATO. Vi ringrazio per i vostri interventi. Io esprimo una posizione

personale: sono sicuro che voi abbiate dei rapporti con questa associazione molto migliori rispetto a quelli che ho io e che conosciate – anche perché avete presentato una raccolta firme per il trasporto pubblico locale – i referenti di questa associazione, quindi sono sicuro che si sarebbe potuto anche parlarne direttamente con loro, su come hanno trovato questi documenti, sul perché è girata questa email particolare, sul perché poi è girata anche un’altra email particolare sulla signora Dal Checco.

Per me non c’è nessun tipo di problema. Sono sicuro che la vostra mozione non era riferita ad personam, né al lavoro e né all’associazione, ma giustamente ad un’indagine sul perché questi documenti sono usciti dal Palazzo.

Vi ringrazio comunque per avere posto il tema sul tavolo. PRESIDENTE. Per dichiarazione di voto? Prego. CONSIGLIERE BORELLA. Grazie Presidente. Una cosa volevo far notare al consigliere

Rozzato, a parte il susseguirsi veloce, visti gli orari di quelle email su Facebook. Anche se noi collaboriamo con la Lanterna, questo non toglie che nella Lanterna non ci siamo solo noi, ci sono tutti i cittadini e quelli che vogliono mettere dentro qualcosa lo possono fare tranquillamente.

La velocità del susseguirsi di queste informazioni ha fatto sì che noi riteniamo che sia giusto porre un freno, anche nel rispetto del lavoro di tutti, specialmente del suo e della bontà dell’evento.

Una cosa che ha detto prima lei, del nastrino quando va a protocollo, che al numero di protocollo mettono il nastrino. No, le posso dire che a noi, ogni volta che protocolliamo, mettono un

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timbro e sul timbro ci scrivono il protocollo, se lo chiediamo. Stiamo lì e ce lo scrivono, da come può anche vedere, su questo punto.

Quel nastrino di codice a barre esce solo quando i documenti escono dagli uffici. Questo era solo per puntualizzare, non tanto per mettermi a fare polemica con lei. Forse voi di maggioranza avete una procedura diversa, ma non è questo il punto che volevamo dire, se non lo sollevava lei non lo sollevavo io.

Il nostro voto sarà favorevole, perché si faccia chiarezza. PRESIDENTE. Consigliere Lacava. CONSIGLIERE LACAVA. Esprimo un parere assolutamente contrario a questo genere di

gestione della validità del Consiglio comunale. La mia espressione di voto è contraria assolutamente.

Ringrazio il Presidente per avere convocato la Conferenza dei Capigruppo. PRESIDENTE. Consigliera Vettore. CONSIGLIERE VETTORE. Ci sarebbe motivo, su questo argomento, di ampie polemiche,

che non vogliamo fare, ci limitiamo alla dichiarazione di voto. Non è secondo noi accettabile che un gruppo, che si copre sotto l’anonimato di una

associazione di cittadini, prenda le parti dei consiglieri di minoranza Borella e Vigolo, confutando la validità dell’iniziativa sostenuta da un altro consigliere comunale Rozzato, che ne ha giustamente rivendicato l’originalità e la precedenza in ordine temporale.

Mentre la signora Dal Checco non ha agito sotto l’anonimato, ci ha messo la faccia. Il nostro voto, comunque, è assolutamente contrario. PRESIDENTE. Consigliere Rozzato, visto che vota in difformità al gruppo, prego. CONSIGLIERE ROZZATO. Sì, per dichiarazione di voto. Ripeto, io sono favorevole.

Rispetto alla fase di protocollo del documento, io l’ho fatto allo sportello del cittadino, non in Segreteria comunale. E non mi riferivo alle stringhine, ma al fatto di ricevere la prima pagina come attestazione.

Tutto qui. PRESIDENTE. Il consigliere Maschi fa dichiarazioni? No. Il Sindaco e poi voto, prego. SINDACO. Solo per dire grazie a tutti i consiglieri perché ritengono di non andare avanti in

questa sterile polemica. Ringrazio anche direttamente il consigliere Andrea Rozzato, perché giustamente si è sentito

attaccato e non possiamo adesso inquinare questo attacco con altre maschere su Facebook e quant’altro.

Ringrazio di non avere dato seguito a polemiche che veramente portano nella sterilità vera e propria.

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PRESIDENTE. Votiamo la proposta così come illustrata dal consigliere Vigolo.

(Segua la votazione)

Favorevoli 03 (Borella, Vigolo, Rozzato) Contrari 13 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Tomat, Toniolo, Facco, Maschi, Escobar, Mavolo)

(Il Consiglio non approva)

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17. Ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle: “Diritti e tutela per i lavoratori autonomi colpiti da malatti a grave o prolungata”.

Ore 21.12.

PRESIDENTE. Punto n. 17, illustra la consigliera Mavolo. CONSIGLIERE MAVOLO. Grazie.

“Premesso che - Il Parlamento europeo si è recentemente espresso in materia di scarsa protezione sociale per

i lavoratori autonomi, attraverso la risoluzione del 14 gennaio 2014, intitolata proprio “Protezione sociale per tutti, compresi i lavoratori autonomi”.

- Un numero crescente di lavoratori autonomi, a causa della crisi economica (scarso lavoro o lavoro remunerato a livelli molto bassi), in particolare le donne, si trovano al di sotto della soglia della povertà, ma non figurano ufficialmente come disoccupati.

- I lavoratori autonomi sono storicamente esclusi dagli ammortizzatori sociali applicati invece ai lavoratori dipendenti (cassa integrazione, mobilità...) ed ai disoccupati (Naspi, Asdi, Dis-Coll).

- Rispetto alla tutela in caso di malattia, sussiste un’evidente discriminazione tra i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) e quelli autonomi. I primi, infatti, possiedono tutta una serie di garanzie diversificate in caso di malattia (ad esempio 180 giorni a stipendio pieno, divieto di licenziamento, possibilità di richiedere part-time, divieto di trasferimento, accesso alla legge 104...), mentre i lavoratori autonomi devono continuare a lavorare per vivere e curarsi, poiché l’Inps non prevede l’indennità di malattia (ad esempio per commercianti o artigiani), oppure prevede, per gli appartenenti alla gestione separata, garanzie irrisorie, come 61 giorni in un anno intero, chiaramente insufficienti in caso di patologie serie o prolungate, con diarie giornaliere molto basse.

- Il finanziamento dei sistemi di protezione sociale, soprattutto in periodi di crisi economica, permette di conciliare gli obiettivi sociali ed economici e, a lungo termine, contribuisce al mantenimento e allo sviluppo dell’economia, deve essere quindi considerato un investimento e non una spesa.

Considerato - Che è stata lanciata una petizione “Diritti ed assistenza ai lavoratori autonomi che si

ammalano” che ha raccolto ad oggi oltre 85.000 firme. - Che la suddetta petizione è parte di una battaglia che sta riscuotendo forti consensi sociali (e

non solo tra gli autonomi, visto che anche moltissimi lavoratori dipendenti la stanno firmando) e tra i media.

- Che la suddetta petizione chiede al Presidente del Consiglio ed al Ministero del lavoro azioni fattibili e realizzabili: diritto ad una indennità di malattia che copra l’intero periodo di inattività, il diritto ad una indennità di malattia a chi abbia versato all’Inps almeno tre annualità nel corso della sua intera vita lavorativa, un indennizzo relativo alla malattia uguale a quello stabilito per la degenza ospedaliera quando ci si deve sottoporre a terapie invasive (chemio, radio, eccetera), il riconoscimento della copertura pensionistica figurativa per tutto il periodo della malattia, la possibilità di sospendere tutti i pagamenti

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(Inps, Irpef), che saranno poi dilazionati e versati a partire dalla piena ripresa lavorativa, senza maggiorazioni in termini di more, la possibilità di escludere i lavoratori autonomi ammalati dagli studi di settore.

- Che rispetto alla copertura finanziaria delle precedenti richieste, la cassa Inps della gestione separata, ad esempio, risulta in attivo. Da una ricerca effettuata dall’Associazione ACTA i versamenti Inps per prestazioni assistenziali (indennità di malattia, indennità di degenza ospedaliera, indennità di maternità), che dovrebbero essere coperti dallo 0,72% dell’aliquota totale, non superano il 50%, dimostrando come ci siano ampi margini di migliorabilità della protezione che i lavoratori autonomi possono avere in caso di malattia grave.

- Che il 20 giugno 2015 è stato depositato un ricorso contro l’Inps, che mira a far arrivare alla Corte Costituzionale l’iniquo ed illegittimo trattamento riservato ai lavoratori autonomi colpiti da malattia.

Rilevato - che altre amministrazioni locali hanno già presentato ed approvato il presente documento.

Nello specifico i comuni di Grosseto, di Trento, di Reggio Emilia, di Sardara (Medio Campidano), di Francavilla Fontana (BR), di Montopoli in Val d’Arno (PI), di San Martino in Rio (RE), di Perdasdefogu (Ogliastra), di Povegliano Veronese (VR) , di Parma, di Novellara (RE) , di Zevio) (VR) , di Pescia (PT), di Soliera (MO), di Gubbio (PG), di Orvieto (TR), e le Regioni di Puglia, Toscana, Piemonte ed Emilia Romagna. Molte altre stanno seguendo il loro esempio.

Si invitano il Sindaco e la Giunta 1. Ad intervenire presso il Parlamento affinché il Ministero del lavoro riveda la normativa

attuale, al fine di tutelare maggiormente i lavoratori autonomi colpiti da malattia grave o prolungata.

2. Ad entrare in contatto con le associazioni di categoria (commerciarti, artigiani, professioni ordinistiche...) e trasversali come ACTA, per raccogliere ulteriori informazioni e concordare azioni congiunte, come ad esempio campagne di informazione per i lavoratori autonomi (la maggior parte dei quali non è a conoscenza neppure di quei minimi diritti a cui hanno accesso, oppure non possiedono tutti gli elementi informativi per valutare correttamente il rischio che corrono in caso di malattia grave).

3. Ad identificare modalità concrete di intervento in supporto dei lavoratori autonomi colpiti da grave malattia”.

PRESIDENTE. Grazie alla consigliera Mavolo. Interventi? Prego, consigliere Maschi. CONSIGLIERE MASCHI. Io volevo chiedere alle proponenti se si fa riferimento a

lavoratori autonomi con basse capacità economiche. Non so, chiedo un chiarimento su questa cosa, come potrebbe essere applicato, immagino su chi ha e chi non ha.

CONSIGLIERE MAVOLO. Chiaramente si fa riferimento a chi è costretto in questo

periodo, in questi ultimi anni, a diventare lavoratore autonomo perché non trova... CONSIGLIERE MASCHI. Non so, una soglia di?

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CONSIGLIERE MAVOLO. No, soglie non ne sono state inserite.

(Intervento fuori microfono del consigliere Maschi) Probabilmente sarà da approfondire, da analizzare, a livello nazionale. Se dovesse passare una

normativa che consente di avere l’assistenza anche a chi... va regolamentata. Non è stata esaminata da questo punto di vista.

Io ho delle esperienze dirette di lavoratori autonomi che si trovano in questa situazione, cioè devono avere la partita iva, versarsi i contributi e non avere nessun tipo di assistenza.

PRESIDENTE. Altri interventi? Prego, consigliera Baccan. CONSIGLIERE BACCAN. Intanto una precisazione, va sicuramente normato. Ma c’è

anche da dire una cosa: anche un lavoratore autonomo, che prende moltissimi soldi all’anno, determinate tutele ce le ha comunque. È proprio questa la differenza, a prescindere dallo stipendio che uno prende.

Io invece volevo ulteriori informazioni sulla raccolta firme che citava nell’ordine del giorno, perché non c’erano abbastanza informazioni e mi interesserebbe, se magari potete dare maggiori informazioni, così possiamo firmare, se ci interessa.

CONSIGLIERE MAVOLO. Possiamo raccogliere, eventualmente, altri dati e farveli avere

su quella petizione, va bene. PRESIDENTE. Altri interventi? Se non ci sono interventi, dichiarazioni di voto? Prego. CONSIGLIERE VETTORE. Diciamo che l’aspetto sottolineato dal consigliere Maschi può

destare effettivamente qualche perplessità. Tuttavia anche il nostro parere, come maggioranza, era quello che l’argomento meritasse una seria considerazione, per motivi di equità e perché effettivamente ci troviamo ad avere a che fare oggi con una pluralità di soggetti che sono lavoratori autonomi, ma che non hanno certamente caratteristiche di redditi molto elevati.

Per questi, effettivamente, le condizioni, in caso di problemi di salute, diventano ancora più gravi che non per i lavoratori dipendenti, che invece sono molto più tutelati.

Il nostro voto sarà favorevole, nonostante diciamo l’argomento potrebbe essere approfondito e forse queste considerazioni e questa petizione dovrebbero essere riviste, alla luce delle evoluzioni normative e delle proposte che si stanno elaborando.

Il principio è condivisibile, pertanto voteremo in maniera favorevole. PRESIDENTE. Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Anche il nostro voto sarà favorevole, anche perché qui siamo

chiamati a discutere la proposta, accogliere la proposta e non la norma. Saranno altri gli uffici che andranno a normare e a dettare le soglie o meno.

Trovo fuorviante e fuori luogo chiedere a che livello si chiede di applicarlo. Grazie.

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PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi... Prego, consigliere Maschi. CONSIGLIERE MASCHI. Il nostro voto è favorevole. PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, metto in approvazione la proposta, così com’è

stata presentata dalla consigliera Mavolo.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

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18. Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Efficacia, efficienza e trasparenza degli atti di proposte di mozione, o.d.g. ed altro, depositate dai Consiglieri comunali e dalla Giunta”.

Ore 21.22. PRESIDENTE. Punto n. 18, illustra il consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. “Atteso che, al fine di ottimizzare i tempi di funzionamento

della Pubblica Amministrazione, è opportuno ricercare soluzioni organizzative, finalizzate al miglioramento della comunicazione.

Atteso che per perseguire finalità di efficienza ed efficacia e circolazione delle informazioni tra tutti i membri del Consiglio e tra il Consiglio e la Giunta è necessario intervenire con soluzioni organizzative idonee.

Tenuto conto che i cittadini richiedono agli eletti in Consiglio comunale ed agli amministratori di risolvere i problemi e non di complicarli.

Valutato che la trasparenza, l’efficacia e l’efficienza è obiettivo che bisogna esportare ed implementare.

Tenuto conto che ci possono essere situazioni in cui più consiglieri propongono la medesima iniziativa, per il fatto che magari non ne erano a conoscenza.

Tenuto conto dell’articolo 44, comma 2, del vigente Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale.

Tutto ciò premesso ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale

impegna il Sindaco e la Giunta, con apposita delibera, affinché Il Comune di Cadoneghe si impegni a realizzare idonei interventi organizzativi, al fine di

condividere, in tempo reale, con tutti i membri del Consiglio e con la Giunta ed in Consiglio comunale, le proposte di mozione, gli o.d.g., le interpellanze, interrogazioni ed altro eventuale documento che viene da essi presentato al protocollo, mediante l’utilizzo della email o di altro sistema informativo”.

PRESIDENTE. Grazie consigliere Vigolo. Interventi? Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Questo si ricollega anche a quanto successo con “Aggiungi un

posto a tavola”, che si sono sovrapposte due iniziative, ma non solo, altre iniziative durante l’anno si sono sovrapposte, che potevano risparmiare lavoro agli uffici.

Ben venga, noi la accogliamo, sarà un voto favorevole. Spero che questo sia anche da parte vostra, grazie.

PRESIDENTE. Grazie per l’intervento di Silvio, che ha fatto anche la dichiarazione di voto.

Ci sono altre dichiarazioni di voto? Prego, consigliera Vettore.

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CONSIGLIERE VETTORE. Su questa mozione ci sembra che siano di dubbia applicazione i criteri generali dell’azione amministrativa: efficacia, efficienza, trasparenza. Questo tipo di interventi lasciano pensare.

Non ci pare necessario che ci sia una condivisione in tempo reale di tutte le proposte dei consiglieri. In termini organizzativi invece si possono concordare, in sede di Conferenza dei Capigruppo, che è quello che spero andremo a fare al più presto, cercando di non appesantire il lavoro degli uffici e di non subissare ripetutamente anche tutti i consiglieri di documenti di cui non si è necessariamente definita la natura e l’iter.

Per questo motivo il nostro voto sarà contrario. PRESIDENTE. Altre dichiarazioni di voto? CONSIGLIERE MASCHI. Una precisazione. Siccome leggo qua “tenuto conto che ci

possono essere situazioni in cui più consiglieri propongono la medesima iniziativa, per il fatto che magari non ne erano a conoscenza”, ma non è questo il fatto. Cioè, non è la conoscenza o no.

Noi, fino a prova contraria, rispondiamo a dei cittadini. Può capitare che gruppi diversi abbiano sollecitazioni che siano similari, può capitare quindi che un gruppo, che vuole dare una risposta ai cittadini che si sono rivolti, presentino anche cose similari. Può accadere.

PRESIDENTE. Scusi, consigliere Maschi, in Consiglio comunale, infatti, abbiamo

raggruppato due mozioni che provenivano da due aree diverse sullo stesso argomento. CONSIGLIERE MASCHI. Non si pone questo fatto. Può capitare a gruppi di trattare

argomenti similari. Se poi si vogliono mettere d’accordo e presentare un qualcosa in comune, benissimo, niente da dire, però non c’è proprietà di argomento, voglio far capire. Deve essere ben chiaro questo.

Se parliamo di democrazia, sia ben chiaro che non c’è proprietà di argomento. Grazie. PRESIDENTE. Metto in approvazione la proposta... Prego. CONSIGLIERE VIGOLO. Voglio rispondere a chi è intervenuto, per efficacia ed

efficienza: sottolineo il fatto che la prossima proposta di delibera è stata protocollata il 12 marzo. Io non sto a discutere, come dice il consigliere Maschi, sulla sovrapposizione di due

consiglieri che parlano dello stesso argomento, qui è dare una tempistica, dare un’efficienza, quindi rispondere più velocemente a qualsiasi consigliere che decide di portare una mozione.

Grazie. PRESIDENTE. Mettiamo in approvazione la proposta, così come illustrata dal consigliere

Vigolo.

(Segue la votazione)

Favorevoli 04 (Borella, Vigolo, Escobar, Mavolo)

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Contrari 12 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan, Garato, Tomat, Toniolo, Facco, Rozzato, Maschi)

(Il Consiglio non approva)

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19. Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Istituzione di iniziative volte a sensibilizzare la popolazione, i supermercati, gli esercizi commerciali e le mense scolastiche contro lo spreco alimentare e la donazione ad enti no profit del cibo non utilizzato”.

Ore 21.27. PRESIDENTE. Punto n. 19, illustra il consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. Qui mi rifaccio ad una proposta presentata in marzo, quindi sarà

sicuramente un doppione. CONSIGLIERE VETTORE. Pare settembre qui la data. CONSIGLIERE VIGOLO. Io ho marzo. CONSIGLIERE VETTORE. 18795, 30 settembre? PRESIDENTE. Forse è il protocollo vostro. SINDACO. Prima ci sono i giorni, dopo i mesi, perché a volte... PRESIDENTE. Va bene, entriamo nel merito. CONSIGLIERE VIGOLO. Ringrazio della precisazione dei giorni e dei mesi, farò una

verifica. Mi riservo di verificare. PRESIDENTE. Va bene. Prego. CONSIGLIERE VIGOLO. “Premesso che si compra troppo cibo, si sbagliano le dosi, si

spreca tantissimo. Secondo la FAO ogni anno il 30% del cibo prodotto per il consumo umano viene sprecato. Secondo i dati dell’UNEP, il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, il cibo buttato o lasciato marcire equivale alla metà della produzione di cereali annua mondiale

Sono sempre più numerose le iniziative mirate che coinvolgono amministrazioni, associazioni ed esercizi commerciali, dalla grande distribuzione al singolo bar o ristorante, per evitare lo spreco di cibo.

Ecco in rassegna alcune idee già messe in atto nel mondo per ispirarci, mangiare meglio e non sprecare.

Considerato che il surplus di cibo dovrebbe abbassare la gerarchia della gestione dello scarto ed essere ridistribuito. Molti paesi, ad esempio Austria, Danimarca, Italia, Spagna, hanno programmi di banchi alimentari di successo, nei quali il cibo in eccesso viene trasportato dai venditori alle persone bisognose o ad altri mercati, ad esempio magazzini, discount o mercati locali, ma sono di bassa scala.

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Tenuto conto che gli sprechi possono comprendere alimenti perfettamente edibili, rifiutati per l’aspetto.

L’industria alimentare, i venditori e i consumatori devono essere tutti consapevoli e agire su tale questione.

Considerato che poche semplici misure non saranno positive per i nostri portafogli, ma avranno anche benefici globali.

Tutto ciò premesso ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale

si propone di formulare il seguente indirizzo alla Giunta comunale: istituire pubbliche iniziative, volte a sensibilizzare tutta la popolazione, i supermercati, gli

esercizi commerciali, tutte le mense scolastiche ed il servizio junior break, contro lo spreco alimentare e la donazione, ad enti no profit, del cibo non utilizzato”.

PRESIDENTE. Grazie consigliere Vigolo. Interventi? Prego, consigliere Borella, la stavo

aspettando. CONSIGLIERE BORELLA. Chiedo al Presidente, nel prossimo Consiglio, nelle

comunicazioni, di poter dare informativa delle date in cui abbiamo presentato i documenti, con il timbro di entrata allo Sportello del Cittadino, per questa mozione.

PRESIDENTE. Scusi, la prossima volta le comunicazioni, siccome sono stato invitato a

rispettare il Regolamento, o le conosco prima e faccio uno strappo, sennò il Regolamento prevede comunicazioni del Sindaco, del Presidente e i consiglieri intervengono sulle comunicazioni del Sindaco e del Presidente.

Siccome sono arbitro e sono stato richiamato da lei a rispettare il Regolamento, cercherò di rispettarlo per filo e per segno.

Prego. CONSIGLIERE BORELLA. Sì. Ed io mi adeguerò alle sue istruzioni, perché venga messo

a conoscenza del Consiglio. Le sottoporrò il caso e lei mi dirà come fare per porlo a conoscenza di tutti. E anche mettere a conoscenza come abbiamo in entrata, vi faccio un esempio, 30 agosto, poi vediamo che nella risposta alla nostra interpellanza si risponde con data magari 18 o 19 agosto. Viene acquisita dagli uffici ancora prima che noi la portiamo.

Anche questo mi sembra che non risponda ad efficienza e ad efficacia e vi posso dire che non è un documento, ne abbiamo parecchi così.

Grazie. PRESIDENTE. Su questo, comunque, le darò il supporto, perché metteremo a confronto

tutte le doppie mozioni che avete presentato, a distanza di mesi, quindi è possibile che non essendo state calendarizzate presto voi le abbiate ripresentate, quindi la stessa mozione, presentata in due momenti diversi, a due protocolli diversi.

Credo che il Presidente del Consiglio, siccome è il Presidente del Consiglio e non il Presidente della maggioranza, se un consigliere di minoranza pone questo problema, lo deve sicuramente affrontare.

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Nel merito della proposta presentata dal consigliere Vigolo? Se non ci sono interventi, chiedo le dichiarazioni di voto. Prego, consigliera Facco.

CONSIGLIERE FACCO. Condividiamo che il diritto al cibo è un diritto umano

fondamentale, per questo proprio l’anno scorso, in occasione dell’EXPO e della Carta di Milano, sono partiti una serie di progetti all’interno delle scuole, che poi si sono chiusi con il Consigliamoci, in cui i bambini hanno potuto approfondire questa tematica, soprattutto dello spreco del cibo e dell’uso del cibo.

Il voteremo contrari non è perché siamo contrari all’uso del cibo corretto, ma perché riteniamo che iniziative così, di pura sensibilizzazione, che non si concretizzino in maniera precisa con un progetto, non portino a molto. Magari sono un po’ di moda, anche in questo periodo natalizio, ma non portano a molto.

Concretamente la nostra Amministrazione, ad esempio, sta sperimentando, all’interno di due delle quattro scuole del Comune, insieme ad una cooperativa, Food Recovery, proprio l’utilizzo del cibo che avanza dalla distribuzione agli scolari.

Credo che questa sia la strada da percorrere, crediamo che questa sia la strada da percorrere. Voteremo contrari, grazie. PRESIDENTE. Prego, consigliere. CONSIGLIERE BORELLA. Diciamo che non è proprio per un discorso di moda o non di

moda, diciamo che il rispetto al cibo ci vuole e deve essere portato avanti e sensibilizzato. Il nostro voto sarà favorevole su questo punto. PRESIDENTE. Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, metto in approvazione la proposta,

così come illustrata dal consigliere Vigolo.

(Segue la votazione)

Favorevoli 04 Contrari 11(Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Tomat, Toniolo, Facco, Rozzato) Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio non approva)

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20. Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Un percorso per i bambini della scuola di Cadoneghe con problemi di apprendimento (DSA)”.

Ore 21.35 Esce il Consigliere Tomat (componenti il Consiglio Comunale presenti: 15)

PRESIDENTE. Punto n. 20, illustra il consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. “Atteso che è dovere delle istituzioni e della scuola supportare

in ogni modo la crescita civile e culturale dei bambini. Atteso che è necessario assicurare a tutti i bambini idonee soluzioni formative. Tenuto conto che, purtroppo, il problema dell’apprendimento in età scolare è in crescita. Tenuto conto che i problemi, come la dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, per i

quali lo studio a casa è molto faticoso e spesso terreno di conflitto con i genitori. Tenuto conto dell’articolo 44, comma 2, del vigente Regolamento per il funzionamento del

Consiglio comunale. Tutto ciò premesso

ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta, con apposita delibera, affinché il Comune di Cadoneghe - Verifichi quanti siano i bambini certificati DSA in carico, che frequentano la scuola

dell’obbligo a Cadoneghe. - Si impegni a realizzare, in collaborazione con l’Istituto comprensivo di Cadoneghe, un

idoneo percorso, atto a facilitare il loro inserimento scolastico e a migliorare il loro apprendimento didattico e relazionale”.

PRESIDENTE. Grazie consigliere Vigolo. Prego l’assessore Venturato. ASSESSORE VENTURATO. Mi sembra doveroso fare alcune precisazioni e correzioni

sulla mozione. Primo. Il discorso che il problema dell’apprendimento in età scolare è in crescita, vorrei

capire da quale dato, da quale fonte arriva, perché in realtà il problema dell’apprendimento è stabile tra il 3 e il 4%, di tutta la popolazione scolastica.

Che poi ci sia una eccedenza nelle segnalazioni, di problemi di alunni, ci può anche stare, poi dipende un po’ dagli insegnanti e dal clima che c’è in ambito scolastico, però poi gli alunni DSA sono sempre nello stesso numero. Non è variato in questi anni.

Un’altra cosa. I bambini DSA non sono certificati assolutamente. La certificazione riguarda gli alunni, in base alla Legge n. 101/1992, mentre i DSA hanno una semplice valutazione od una diagnosi di difficoltà, che viene dichiarata in accordo tra l’insegnante, il genitore se è d’accordo e l’ufficio sanitario di competenza.

Inoltre aggiungerei, oltre a dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia, anche la disprassia, che fa parte dei DSA, che è la difficoltà nel coordinamento e nel movimento.

Esiste una Legge, la n. 170/2010, che dà diritto ai bambini – e questo è di competenza della progettazione disciplinare di ogni insegnante, che lo deve svolgere nella sua attività curriculare, giorno dopo giorno – di utilizzare strumenti didattici e tecnologici di tipo compensativo, o anche

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misure di tipo dispensativo, per permettere a loro di sostituire alcuni tipi di prove valutative con altre più adatte.

Una volta fatta la valutazione, gli insegnanti fanno il PEP, che è un documento del lavoro dell’equipe psicopedagogica, cioè degli insegnanti che mettono in atto strategie didattiche, che sono ad opera degli insegnanti.

Potrei dilungarmi in tante altre spiegazioni o approfondimenti, esiste comunque un protocollo d’intesa dell’Ufficio scolastico provinciale, tra scuola, famiglia e sanità, chiamato anche Protocollo di accoglienza, dove si impegnano i tre enti a mettere in atto azioni per assicurare all’alunno con DSA tutti gli strumenti adeguati per conseguire un successo scolastico.

Concludo citando anche che esiste un Protocollo d’intesa tra la Regione Veneto e l’Ufficio scolastico regionale per il Veneto. Leggo velocemente i punti 14 e 16.

“14. L’Ufficio scolastico regionale per il Veneto si impegna ad attivare, in collaborazione con i Centri territoriali per l’inclusione – qui parliamo di scuola e di ULSS, non di Comune – percorsi di formazione per i docenti della scuola dell’infanzia e primaria, finalizzati alla conoscenza, condivisione degli schemi e delle linee guida.

16. L’Ufficio scolastico regionale per il Veneto e la Regione Veneto si avvalgono, per le azioni di monitoraggio – quindi non il Comune – e di valutazione del Comitato tecnico scientifico, per il monitoraggio e la verifica della applicazione”.

Ritengo che non sia assolutamente di competenza dell’Amministrazione comunale entrare nel merito e nell’indagine di quelli che sono gli alunni DSA, perché ci sono già gli organi di competenza.

Grazie. PRESIDENTE. Grazie all’assessore. Interventi? Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Nel dialogare con l’ULSS, sul sociale, non c’è anche la

Conferenza dei Sindaci, assessore? È una domanda. Se ci sono i Sindaci, che rappresentano le problematiche sociali del nostro territorio, mi

sembra che dovrebbe esserci anche un po’ di collaborazione. Sì, voi mi direte che non c’entra, lo so. Tanto è un qualcosa che già conosciamo. Nello strutturare poi tutta la logistica per accogliere questi ragazzi, non c’entra

l’Amministrazione comunale, il Consiglio comunale? Concordo con lei, io penso che quanto lei ha detto sembra sia già tutto ottemperato dalla

scuola, ma allora, se tutto è ottemperato e se tutto è secondo legge, io penso che accogliere quanto proponiamo non sia un problema. Negarlo vuol dire che l’Amministrazione comunale non se ne vuole far carico e vuole lasciare solo nell’ambito scolastico questo.

Vedete voi. Per noi è lo stesso, tanto un no vale come tre sì, nel nostro caso, non ci fa un problema il vostro no. Solo che trovo strano come ci siano sempre questi no, è come piantare una bandierina, come dire: state lì e non rompeteci le scatole.

Questo atteggiamento supponente, come non c’entra, non c’entra... sì, c’entra, perché se è nella Conferenza che si fanno emergere le problematiche, non è certo la Direzione didattica ma sono i Sindaci che all’ULSS chiedono il supporto, quindi io penso che qualcosa c’entra.

Poi lo possiamo far entrare a millimetro, a centimetro, a metro, a spanne, vedete voi. Grazie.

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PRESIDENTE. Altri interventi? Altri interventi? Prima di passare alle dichiarazioni di voto,

prego l’assessore Venturato. ASSESSORE VENTURATO. Mi scusi. Intanto i DSA non sono problemi sociali, prima di

tutto e bisogna ribadirlo a voce alta, ci mancherebbe altro che fossero problemi sociali, e quindi non sono di competenza dei Sindaci.

Ho letto degli articoli di legge, potete andare a vederveli, perché ci sono dei protocolli d’intesa ben chiari, dove ci sono gli istituti regionali, scolastici e provinciali che, in collaborazione con la scuola, la famiglia se lo ritiene, e le ULSS, attivano percorsi di formazione, che sono già in atto da anni.

PRESIDENTE. Dichiarazioni di voto, prego. CONSIGLIERE BORELLA. Ringrazio l’assessore della risposta, però, visto che siamo qui

a dover governare il presente e, più che il presente, il futuro, mi va bene tutto quello che è già governato, ma si può sempre migliorare. Accettarlo in un modo quasi da ignavi lo trovo un po’ limitante del lavoro del consigliere.

Noi continuiamo con la nostra proposta e chiediamo di poter contribuire ad una miglioria dell’insieme. Grazie.

PRESIDENTE. Altre dichiarazioni di voto? Prego, consigliera Vettore. CONSIGLIERE VETTORE. In questo caso, più che per altri argomenti, c’è una

affermazione che mi sento di fare. Quando si elaborano delle proposte, bisognerebbe sapere di che cosa si parla e mi pare che in

questo caso non ci siamo proprio. L’assessore ha spiegato compiutamente, con dati, con leggi, con tutti i protocolli esistenti,

come funzionano le cose. Su questo argomento il Comune non ci deve mettere lingua, stop. Il nostro voto sarà contrario. Scusate, non ci deve mettere lingua, nel senso su tutta

l’organizzazione del problema, che è un problema che va affrontato nel giusto modo. Non è discutendone qua che possiamo migliorare.

Ci sono gli organismi che sono deputati a farlo e che hanno già lavorato e c’è un sistema compiuto che se ne occupa.

Grazie. PRESIDENTE. Altre dichiarazioni di voto? Prego, consigliere Maschi. CONSIGLIERE MASCHI. Io prima avevo fatto un’annotazione alla consigliera del

Movimento Cinque Stelle, se mi dava un chiarimento su un problema, quali erano le soglie, eccetera, eccetera. Perché? Perché avevo fatto quell’intervento?

Io mi ritrovo, come gruppo ci ritroviamo ad esaminare, tentare di capire, per poi trovare un voto che possa esprimere i nostri sentimenti, ed è indubbio che su tanti argomenti saremmo pronti a dare il sì, senza nessun problema.

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Io ad esempio sto preparando una proposta, ma è solo, attenzione, nel mio immaginario: io vorrei proporre qui in Comune di dare un milione e mezzo ad ogni cittadino italiano. Nell’ambito della fantasia tutto è buono, nel buonismo diamo tutto a tutti, quindi io, come massima proposta, preparo la bomba, voglio dare un milione e mezzo ad ogni cittadino.

Chiaramente è una provocazione, perché è logico, so benissimo che non sarebbe possibile. Quello che chiedo io a tutti, a noi per primi, sia ben chiaro, è che quando si fanno proposte di

questo tipo, che è indubbio che con il cuore in mano otterrebbero immediatamente il sì, sarebbe però corretto che, effettivamente, idoneo percorso atto a facilitare, diventasse nella proposta, impiegando un paio di pagine in più, una elencazione di proposte vere, perché uno possa decidere che voto dare e darlo secondo ragione.

È questo il richiamo che io faccio, perché noi ci ritroviamo qui, con queste polpettine e polpettoni, di ventotto punti, però, perdonatemi, ci viene chiesto un voto su delle argomentazioni che non sono complete.

Ripeto, la mia massima proposta è un milione e mezzo ad ogni cittadino italiano, per lo stesso motivo che io propongo di dare tutto a tutti. Mi piacerebbe, come gruppo ci piacerebbe.

Avere invece una mozione, un ordine del giorno, quel che è, dove si spieghi, dove si metta anche davanti una proposta costruttiva, fattiva, allora il voto sarebbe anche espresso... forse il nostro voto sarebbe anche diverso.

Ancora una volta io esprimo un voto di astensione, per quanto l’argomento mi piaccia, però prendo atto anche delle parole dette dall’assessore che è intervenuto, quindi do questo voto di astensione, ma con rammarico. Se magari loro avessero scritto anche una serie di proposte fattive, probabilmente poteva anche essere un sì, certamente.

Io chiedo questo, perché è tutta la serata che sento proposte mirabolanti, ma se si scrivesse anche un supporto alla proposta, allora il mio voto è un voto cosciente, visto che siamo rappresentanti di cittadini, che chiedono a questi consiglieri di votare con coscienza.

Grazie. PRESIDENTE. Prego Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. Apprezzo la dichiarazione di voto del consigliere Maschi,

apprezzo anche i polpettoni e ristoranti vari, mi spiace però sottolineare, anzi voglio sottolineare che io sono entrato in questo Consiglio e la prima cosa che ho capito e ho cercato di studiare è che il Consiglio è un Consiglio politico, non è un Consiglio tecnico.

Quando con il consigliere Borella abbiamo cercato di dare un senso alla questione, abbiamo appunto scritto “verifichi quanti bambini sono certificati”. Io non sto entrando nel merito di come verifica, né di chi lo fa e né quanti si controllano.

Accetto quello che ha detto l’assessore, perché è corretto, mi ha già dato la risposta. Poi è un “si impegni a realizzare una collaborazione”, non ho detto né chi deve farla, né come

deve farla. Io do delle idee, sono un politico, non sono un tecnico. Se facessi il geometra vi farei il progetto di questa cosa, ma non è mio compito, è compito della Giunta decidere cosa fare.

Qui chiudo e comunque il nostro voto sarà favorevole. PRESIDENTE. Mettiamo in approvazione la proposta, così come illustrata dal consigliere

Vigolo.

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(Segue la votazione)

Favorevoli 02 Contrari 10 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Toniolo, Facco, Rozzato) Astenuti 03 (Maschi, Escobar, Mavolo)

(Il Consiglio non approva)

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21. Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Nuovi parcheggi a servizio della scuola del plesso l’Aquilone”.

Ore 21.50.

PRESIDENTE. Punto n. 21, illustra il consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. “Atteso che il parcheggio di fronte alla scuola l’Aquilone è

insufficiente. Atteso che è necessario assicurare al mattino e al termine delle lezioni un idoneo spazio per

consentire ai genitori di portare i figli a scuola. Tenuto conto che i cittadini richiedono che venga data loro la tranquillità e la possibilità di

portare, senza pericoli, i figli a scuola. Tenuto conto che ci sono stati casi in cui sono state elevate contravvenzioni alle auto in

fermata temporanea lungo la pubblica via (via Conche). Tenuto conto dell’articolo 44, comma 2, del vigente Regolamento per il funzionamento del

Consiglio comunale. Tenuto conto che non esistono i dissuasori atti alla delimitazione tra il parcheggio e il

marciapiede. Tenuto conto della necessità di un adeguata protezione del marciapiede alla sosta delle auto

(vista l’alta affluenza di bambini). Ritenuta insufficiente la delimitazione del marciapiede con la sola colorazione del manto.

Tutto ciò premesso ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale

impegna il Sindaco e la Giunta, con apposita delibera, affinché: il Comune di Cadoneghe si impegni a realizzare idonei spazi di fermata temporanea a lato

della strada via Conche, fronte scuola, al fine di consentire all’inizio e al termine delle lezioni, ai genitori, di accompagnare i loro bambini all’ingresso del plesso scolastico e al termine delle lezioni il ritiro degli stessi”.

Grazie. PRESIDENTE. Grazie consigliere Vigolo. Sono aperti gli interventi. Se non ci sono

interventi, dichiarazioni di voto? Se non ci sono dichiarazioni di voto, metto in approvazione la proposta, così come illustrata dal consigliere Vigolo.

(Segue la votazione)

Favorevoli 05 Contrari 10 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Toniolo, Facco, Rozzato)

(Il Consiglio non approva)

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22. Ordine del giorno presentato dai consiglieri Borella e Vigolo: “Sostegno ai due marò italiani Latorre e Girone”.

Ore 21.52. PRESIDENTE. Punto n. 22, illustra il consigliere Vigolo. Annuncio che c’è anche un

emendamento, presentato dal Movimento Cinque Stelle. Viene quindi prima presentata la proposta, poi l’emendamento, la discussione, l’approvazione prima dell’emendamento e poi dell’ordine del giorno.

CONSIGLIERE VIGOLO. “Tenuto conto di quanto è avvenuto in India in questi ultimi

mesi. Considerato che il Comune di Cadoneghe depreca e condanna tutti i fatti e gli atti terroristici. Considerato che è necessario continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della

legalità e del rispetto della storia e delle tradizioni. Tenuto conto dell’articolo 44, comma 2, del vigente Regolamento per il funzionamento del

Consiglio comunale. Tutto ciò premesso

si chiede di approvare il seguente ordine del giorno Il Consiglio comunale di Cadoneghe esprime la propria solidarietà e impegno nella vicenda

dei due militari detenuti in India, il maresciallo Massimiliano Latorre e il sergente Salvatore Girone. Inoltre il Consiglio comunale

• Esprime solidarietà alle famiglie di tutte le persone coinvolte, a partire dai parenti delle vittime coinvolte;

• Richiede il rispetto delle normative internazionali, che prevedono che eventuali reati, commessi nell’ambito di missioni internazionali, vengano giudicati dal Tribunale del paese di appartenenza dei militari coinvolti;

• Auspica che la vicenda sia chiarita in tutte le sedi opportune, secondo diritto, accertando responsabilità laddove esse siano presenti;

• Sostiene l’azione del Governo italiano, affinché sia autorizzato l’immediato rimpatrio dei due militari italiani;

• Delibera di inserire, nel sito internet del Comune di Cadoneghe, il Leone di San Marco, con il fiocco giallo, a supporto dei nostri fanti di marina, come dal sito ufficiale della Marina Italiana, nonché le fotografie dei due militari”.

Grazie. PRESIDENTE. Prego per l’illustrazione dell’emendamento, consigliera Escobar. CONSIGLIERE ESCOBAR. Grazie. L’emendamento è quello di rimuovere la frase ultima,

cioè “Delibera di inserire nel sito internet del Comune di Cadoneghe il Leone di San Marco, con il fiocco giallo, a supporto dei nostri fanti di marina, come dal sito ufficiale della Marina Italiana, nonché le fotografie dei due militari”.

PRESIDENTE. Grazie. Aperti gli interventi. Prego, consigliere Scacco.

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CONSIGLIERE SCACCO. Volevo fare una precisazione. Anche se condivisibile, è il caso

magari, visto che questo è un consesso politico, di dare anche qualche giudizio politico sull’operato dei governi, perché quello che è successo in India è stato gestito primariamente dal Governo Monti, questo è giusto ricordarlo.

In quel frangente, purtroppo, più di qualche analista ha riscontrato un 8 settembre della diplomazia italiana. Tutte le scelte fatte allora, purtroppo, e questo è anche un mea culpa che deve fare l’area progressista di questo paese, sono state sbagliate, visto che l’area progressista appoggiava il Governo Monti.

Quello che è successo in India è al vaglio adesso dell’autorità, non solo nazionale ma internazionale. Pare che – e questo è giusto ricordarlo – dagli ultimi rilievi i due marò sarebbero scagionati, perché sono emersi elementi che ravvisano una discrepanza tra i proiettili utilizzati durante l’increscioso alterco che è successo, che si è verificato nella Enrica Lexie, a differenza dei proiettili utilizzati dai marò.

È il caso che poi anche alcuni giornalisti intellettuali facciano una riflessione in tal senso e magari pronuncino qualche mea culpa. Questo per dare il quadro completo.

Io auspico personalmente, e credo di parlare anche a nome del mio partito, che il Governo Renzi si impegni fino in fondo, per riportare i due marò in Italia, per far valere, una volta per tutte, la diplomazia italiana, che ha fatto finora una pessima figura.

PRESIDENTE. Altri interventi? Se non ci sono altri interventi, le dichiarazioni di voto.

(Intervento fuori microfono del consigliere Maschi) Prego, prego. Prima delle dichiarazioni di voto, sì prego. CONSIGLIERE MASCHI. Un solo intervento. Volevo solo chiedere al Movimento Cinque

Stelle perché la rimozione. Grazie. CONSIGLIERE ESCOBAR. Non abbiamo ritenuto opportuno che fosse anche necessario

l’inserimento del leone e le fotografie, ma che il semplice documento potesse essere sufficiente. PRESIDENTE. Dichiarazioni di voto, se ci sono? Prego, consigliera Vettore. CONSIGLIERE VETTORE. Sull’argomento personalmente io non sono così informata

come il consigliere Scacco, comunque rispetto a questo argomento bisogna dire che in sede di Consiglio comunale non possiamo sostenere determinate posizioni che hanno un fondamento giuridico di cui non siamo certamente a conoscenza.

Anche per questa proposta, secondo me, abbiamo una superficialità che non ci sentiamo di approvare, pertanto il nostro voto sarà di astensione per quanto riguarda l’emendamento e contrario per quanto riguarda la proposta dei consiglieri Borella e Vigolo.

PRESIDENTE. Metto in approvazione l’emendamento, così come presentato dalla

consigliera Escobar.

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(Segue la votazione)

Favorevoli 03 (Borella, Mavolo, Escobar) Contrari 01 (Maschi) Astenuti 11 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Toniolo, Facco, Rozzato)

(Il Consiglio approva) Scusa, Silvio, hai votato a favore dell’emendamento? CONSIGLIERE BORELLA. Ho votato a favore dell’emendamento, perché il problema non

è leone sì o leone no. PRESIDENTE. Per capire, perché Vigolo non ha votato a favore dell’emendamento. CONSIGLIERE VIGOLO. No. PRESIDENTE. Perfetto. Rifacciamo, per essere tranquilli. Metto in votazione

l’emendamento proposto dalla consigliera Escobar.

(Segue la votazione)

Favorevoli 04 (Borella, Vigolo, Mavolo, Escobar) Contrari 01 (Maschi) Astenuti 10 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Toniolo, Facco, Rozzato)

(Il Consiglio approva) Metto ora in votazione la proposta dei consiglieri Vigolo e Borella, con l’accoglimento

dell’emendamento, perché ha avuto la maggioranza, quindi togliendo il leone con il fiocco, eccetera, eccetera e le fotografie.

(Segue la votazione)

Favorevoli 05 Contrari 10 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Toniolo, Facco, Rozzato)

(Il Consiglio non approva)

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23. Mozione presentata dal gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle: “Richiesta a Consiglio e Giunta della Regione Veneto di rivedere e modificare il Progetto di legge regionale n. 23 della decima legislatura, salvaguardando le attuali prerogative dei comuni, riguardo a leggi e provvedimenti regionali in materia socio-sanitaria”.

Ore 22.00. PRESIDENTE. Punto n. 23. Anche qua c’è un emendamento della consigliera Vettore.

Prima la proposta del Movimento Cinque Stelle, poi l’emendamento e solita procedura. Chi presenta di voi due? Prego, consigliera Escobar. CONSIGLIERE ESCOBAR. “ Premesso che, con protocollo 13382, del 14/07/2015, è stato

presentato al Consiglio regionale del Veneto il progetto di Legge regionale n. 23 della decima legislatura, titolato “Istituzione dell’ente di governance della sanità regionale veneta, denominato “Azienda per il governo della sanità della Regione del Veneto – Azienda Zero”. Disposizioni per l’individuazione dei nuovi ambiti territoriali delle aziende ULSS”, su iniziativa dei consiglieri Zaia, Finco e Rizzotto.

In data 08.09.2015 e 18.09.2015 sono stati uditi i presidenti delle 21 Conferenze dei Sindaci delle attuali ULSS venete.

Durante le suddette audizioni, da parte dei Sindaci veneti e da più parti, nel corso delle commissioni consiliari e nei dibattiti pubblici, sono state espresse preoccupazioni per alcuni dei contenuti del progetto di legge regionale, che andrebbero ad intaccare pesantemente le attuali prerogative degli enti locali riguardo a leggi e provvedimenti regionali in materia socio-sanitaria, suscitando per di più dubbi in merito al mantenimento dell’attuale livello di finanziamento ed efficienza dei servizi sociali.

Sono state evidenziate in particolare criticità sulle seguenti questioni: - La Legge regionale n. 56/1994 , al comma 3 dell’articolo 9, prevede che le modifiche dei

confini delle ULSS vengano decisi per legge dal Consiglio regionale “sentiti gli enti locali interessati”, ovvero comuni e province o città metropolitane coinvolti dal cambiamento dei confini. A tale proposito il Progetto di legge presentato, all’articolo 21, vorrebbe eliminare tale importante prerogativa degli enti locali, togliendo loro la possibilità di far conoscere al Consiglio regionale il punto di vista di chi vive concretamente la realtà quotidiana dei vari territori del Veneto.

- Nello stabilire i confini delle nuove ULSS è stata operata la scelta di seguire semplicemente i limiti delle province, un ente i cui confini non è detto corrispondano sempre ai reali bacini di utenza dei vari presiedi ospedalieri. Anche su questo si è scelto di agire prescindendo da una preventiva consultazione del territorio attraverso i comuni.

- In base al progetto di legge regionale di cui all’oggetto, le nuove ULSS avrebbero al loro interno più conferenze dei sindaci, una per ognuna delle ULSS attuali, e i presidenti delle ULSS attuali andrebbero a comporre l’esecutivo delle nuove ULSS provinciali.

- Di fatto non vi sarebbe più una istituzione di rappresentanza unitaria per tutti i sindaci di una provincia, facenti capo alla nuova ULSS, in merito alla materia socio-sanitaria. Inoltre non è chiaro né se dovrebbero continuare a sussistere gli esecutivi delle ULSS attuali, né se le nuove ULSS provinciali debbano o possano eleggere un proprio presidente, né le modalità

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con le quali verrebbe espressa la valutazione annuale di nuovi direttori generali delle ULSS, su base provinciale, da parte delle conferenze dei sindaci. In base al sistema preconizzato, infatti, ogni direttore generale verrebbe valutato riguardo “alla qualità ed efficacia dell’organizzazione dei servizi socio-sanitari”, da più conferenze dei sindaci, senza chiarire quale peso verrebbe assegnato alle valutazioni delle varie conferenze.

- Nel testo del progetto di legge non appaiono chiaramente definite le modalità con le quali le funzioni di “programmazione” della prevista “Azienda Zero” dovrebbero interagire con le linee di indirizzo definite dalle conferenze dei sindaci per l’impostazione programmatica delle attività delle ULSS, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della Legge regionale n. 56/1994. Tanto più che, come sopra esposto, ogni ULSS dovrebbe tener conto degli indirizzi stabiliti da più conferenze dei sindaci insistenti nel territorio.

- L’abolizione della figura del direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale farebbe mancare ai comuni un importante punto di riferimento per quanto riguarda la gestione dei servizi sociali. La sostituzione di questa figura con un “coordinatore dei servizi sociali”, che risponderebbe al direttore sanitario, fa temere il passaggio in secondo piano dell’area del sociale, preludio ad un suo possibile ridimensionamento e sottofinanziamento.

- Il tipo di riorganizzazione previsto per le ULSS fa temere anche per il futuro dei piani di zona. Sarebbero necessarie rassicurazioni in merito alla continuità dell’efficacia di questi importanti strumenti di pianificazione dei servizi sociali. Infatti, in base al progetto di legge regionale proposto, i piani di zona di livello intercomunale dovrebbero svolgersi in ambiti territoriali, corrispondenti alle province e, un’area molto più ampia di quella attuale, nella quale le diversità territoriali rischiano di assumere una minore rilevanza.

- Nell’articolo 18 del p.d.l.r. n. 23 si prevede che le attuali ULSS diventino distretti socio-sanitari, mentre i vecchi distretti diverrebbero “articolazioni organizzative del distretto”. All’atto pratico non è chiaro quali compiti manterrebbe e quali perderebbe una “articolazione organizzativa di distretto”, rispetto ad ora che la stessa area è classificata come “distretto”.

- Non è prevista, nel nuovo ente, la partecipazione dei comuni alle attività di controllo e di programmazione, che potrebbe essere assicurata attraverso strumenti che già esistono, in particolare le Conferenze dei sindaci e la Conferenza regionale permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria. Tale partecipazione potrebbe ad esempio esplicitarsi attraverso la nomina, per mezzo delle suddette conferenze, di un componente del Comitato d’indirizzo e/o del Collegio sindacale.

Visto che: - Ai primi di settembre è stata inviata ai comuni una richiesta di parere in merito alla modifica

dell’ambito territoriale dell’unità locale socio-sanitaria di appartenenza, ai sensi dell’articolo 9, commi 3 e 3-bis, della Legge regionale n. 56/1994, che prevede una risposta da parte dell’ente interpellato entro il termine di sessanta giorni dal ricevimento della richiesta.

Considerato che: - Stando a quanto riportato nell’attuale versione del p.d.l.r. n. 23, se venisse abolito il comma

3 dell’articolo 9 della Legge regionale n. 56/1994, le missive inviate nella presente occasione potrebbero essere le ultime nelle quali viene chiesto un parere ai comuni in merito alla variazione dei confini delle ULSS, conferendo alla presente consultazione un

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carattere di particolare importanza, quale giudizio definitivo di conclusione di un’esperienza di concertazione tra Regione ed enti locali vicini ai cittadini.

- Le audizioni dei presidenti delle Conferenze dei Sindaci in merito al p.d.l.r. n. 23, di fronte alla Quinta Commissione del Consiglio regionale, sono avvenute in gran fretta, con poco tempo a disposizione, sia per la disamina del progetto di legge da parte delle singole amministrazioni comunali, sia per ascoltare i pareri dei presidenti delle Conferenze.

- Per tale motivo, in occasione delle audizioni di Commissione regionale, non è stato permesso ai Sindaci di esporre in modo esaustivo il proprio punto di vista, né è stato dato loro il tempo di confrontarsi con la cittadinanza in merito alla riorganizzazione proposta per il sistema socio-sanitaria veneto e per le ULSS.

- Tali modalità di azione rafforzano ulteriormente il timore che si voglia limitare il più possibile la voce delle amministrazioni comunali e dei cittadini, per quanto riguarda la sanità e i servizi sociali nel proprio territorio.

Ritenuto che - Sia assolutamente necessario recuperare, mantenere e incrementare le prassi di

consultazione e collaborazione tra Regione, enti locali, cittadini dei vari territori, al fine di garantire il permanere delle caratteristiche peculiari del sistema socio-sanitario veneto.

Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta a sollecitare Consiglio e Giunta della Regione Veneto a rivedere il Progetto di legge regionale n. 23 della decima legislatura, in particolare nelle

parti che riducono o eliminano le competenze dei comuni, citate in premessa al presente atto e considerate parti integrali ed essenziali dello stesso.

Impegna altresì l’Amministrazione comunale ad offrire ai cittadini occasioni di informazioni e dibattito sul Progetto di legge regionale in oggetto, che potrebbe rivoluzionare completamente la sanità e i servizi sociali del Veneto”.

In aggiunta sembrerebbe esserci un emendamento che deve essere presentato, ma non è ancora stato presentato a livello regionale, quindi a tutt’ora il testo rimane quello che è.

PRESIDENTE. Grazie consigliera Escobar. Prego, consigliera Vettore, l’emendamento. CONSIGLIERE VETTORE . Lo leggerò, perché integra e in parte sostituisce nel dispositivo

quella che è la proposta del Movimento. “In relazione alla mozione iscritta al punto 23) dell’ordine del giorno della seduta del

Consiglio comunale del 24.11.2015, il sottoscritto, nella propria qualità di consigliere comunale, in ragione dello stato dei lavori del Consiglio regionale sul Progetto di legge n. 23 della decima legislatore, delle osservazioni formulate dal Sindaco di Cadoneghe e delle considerazioni emerse in sede di Conferenza dei Sindaci, formula il seguente emendamento

Nelle premesse, dopo le parole “per quanto riguarda la sanità e i servizi sociali nel proprio

territorio”, sono inseriti i seguenti periodi: “- in data 03.11.2015, con nota al nostro protocollo 21236, il Sindaco di Cadoneghe ha inviato

le proprie osservazioni al Progetto di legge, che richiamo velocemente per dare conto delle posizioni già formalmente assunte da queste Amministrazione e sostanzialmente coincidenti con buona parte dei rilievi critici evidenziati nella mozione in discussione.

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Secondo tali osservazioni: - Si ritiene che le funzioni di programmazione socio-sanitaria siano attinenti al livello di

amministrazione politica e pertanto debbano essere mantenute in capo agli organi collegiali istituzionalmente preposti, Giunta e Consiglio regionale, assicurando il coinvolgimento degli organismi di articolazione territoriale: Esecutivo e Conferenza dei Sindaci delle Aziende ULSS. Conseguentemente, la Direzione abbia competenze congruenti alle funzioni tecnico-specialistiche e gestionali, attribuendo maggiore salienza al ruolo dei Direttori delle previste nuove Aziende ULSS.

- Per la rilevanza della funzione sociale come sopra espresso, si ritiene di indicare, tra i membri del Comitato di indirizzo, la valorizzazione delle competenze specifiche della funzione medesima.

- La configurazione delle Aziende ULSS previste dal Progetto di legge n. 23 non sembra garantire la necessaria proporzione tra punti di erogazione dei servizi e relativo bacino potenziale di affluenza (nella nuova configurazione molto più ampia rispetto all’esistente), con il rischio di una insufficienza dei primi rispetto al secondo, il conseguente sovraccarico di richieste, allungamento dei tempi di risposta e presa in carico ed infine negativa ricaduta territoriale a carico dei singoli Comuni. Si sottolinea, inoltre, l’importanza di assicurare un omogeneo livello di qualità delle prestazioni in tutto il territorio, evitando la creazione di aree di privilegio, anche solo per ragioni di mera contiguità.

- In merito alla riduzione del ruolo tecnico da Direttore a Coordinatore dei Servizi sociali, si ritiene invece che la specificità delle competenze e delle responsabilità richiedano un ruolo di direzione rispetto ad un ruolo di consulenza e collaborazione gestionale.

- Inoltre, si ricorda che in data ancora antecedente le sopra richiamate osservazioni del Sindaco di Cadoneghe, la nostra Amministrazione contribuiva all’approvazione unanime, in sede di Conferenza dei Sindaci dell’ULSS 16, del documento “Riflessioni sul Progetto di legge n. 23/2015”, inviato, con prot. 52/CS del 28.10.2015, al Presidente della Conferenza medesima, al Sindaco di Padova ed alla V Commissione regionale.

- In tale documento si esprimono consimili preoccupazioni proprio in merito al ruolo degli Enti locali, all’importanza del Direttore dei Servizi sociali, nonché in merito all’opportuna separazione dei ruoli di gestione e programmazione, funzione che deve restare prerogativa degli organismi di amministrazione politica.

- Infine si rammenta che in data 27 ottobre gli stessi Capigruppo di maggioranza regionale hanno depositato il cosiddetto maxi-emendamento che, seppure parzialmente, accoglie parte di queste osservazioni.

- Pertanto, allo stato dell’arte, l’iter del Progetto di legge n. 23/2015 ha già registrato e accolto alcune delle criticità sottoposte dalla mozione a questo Consiglio comunale, affinché esso si impegni a sostenerle. Altri profili di impegno coincidono invece con posizioni già formalmente avanzate da queste Amministrazione alla V Commissione del Consiglio regionale.

Nel dispositivo, il primo capoverso: - Impegna il Sindaco e la Giunta ad attivarsi presso le competenti strutture Regionali per il

totale recepimento delle osservazioni in premessa riportate. - Invita la Giunta ad ulteriori confronti con i Comuni della Conferenza dei Sindaci dell’ULSS

16, con gli ordini professionali e con le associazioni di categoria del personale socio-sanitario”. PRESIDENTE. Sono aperti gli interventi. Prego, consigliera Escobar.

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CONSIGLIERE ESCOBAR. Chiedo un chiarimento riguardo all’emendamento presentato

dalla consigliera Vettore. Dice “Nel dispositivo, il primo capoverso”, quelli sono in aggiunta a quello che è nelle premesse richieste, dopo “Tutto ciò premesso e considerato” o sono sostitutivi?

CONSIGLIERE VETTORE. Chiedo assistenza all’assessore. PRESIDENTE. La consigliera Escobar chiede se il primo capoverso “Impegna il Sindaco” è

sostitutivo o integrativo di quello scritto dal Movimento Cinque Stelle. ASSESSORE PARIZZI. Rispondo a tutti, scusate. Il Progetto di legge è stato emendato,

quindi sì. È già stato fatto un maxi-emendamento, per cui, ad esempio, alcune cose citate qua ormai sono già state integrate nella Legge regionale, tipo il Direttore del sociale ed anche la Conferenza dei Sindaci.

(Intervento fuori microfono della consigliera Mavolo)

PRESIDENTE. C’è un momento di chiarimento. ASSESSORE PARIZZI. Noi abbiamo riportato tutte le modalità, ma c’è un maxi-

emendamento a questo. PRESIDENTE. Prego, consigliera Escobar. CONSIGLIERE ESCOBAR. Noi non stiamo chiedendo delucidazioni o approfondimenti,

volevamo capire se c’è una sostituzione o se questa è solo un’integrazione. ASSESSORE PARIZZI. L’ho detto, lo sostituiamo. CONSIGLIERE ESCOBAR. Quindi sostituite i due punti, solo il primo punto? Perché non

è chiaro quello che c’è scritto. ASSESSORE PARIZZI. Solo il primo. PRESIDENTE. Quindi si sostituisce. ASSESSORE PARIZZI. Sì, la prima parte. CONSIGLIERE VETTORE. Adesso ho capito anch’io, sostituiamo il primo punto con i

due capoversi, il secondo punto rimane. Vero assessore? ASSESSORE PARIZZI. Sì, sì. PRESIDENTE. Interventi?

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ASSESSORE PARIZZI. Intervengo semplicemente dicendo questo, sicuramente questo

Progetto di legge è complesso ed abbiamo espresso, più volte, non solo complesso, complicato ma, a nostro parere, anche un po’ raffazzonato. Noi non capiamo come mai, nel senso poco chiaro, dove vengono approfonditi poco e male certi argomenti.

Ci chiediamo anche quali motivi ci siano nel cercare di voler far passare una legge in tempi così rapidi, così complessa peraltro, che va ed andrebbe a modificare, completamente a stravolgere la sanità in Veneto.

Noi abbiamo richiesto, come Comune, attraverso tutti gli strumenti possibili, di poter innanzitutto mantenere la qualità del servizio sanitario in Veneto e cercare di mantenere attive, chiare e in forma più democratica possibile la possibilità di confronto tra i territori, rappresentati dai Comuni, attraverso lo strumento della Conferenza dei Sindaci.

Gli emendamenti sono stati fatti, riportano soltanto alcune variazioni su questo Progetto di legge, che prevede comunque il mantenimento della Conferenza dei Sindaci, la possibilità e la riattivazione del ruolo del Direttore sanitario, mentre prima veniva precluso. Ma a nostro parere queste piccole modifiche che sono state apportate non sono sufficienti per garantire la qualità di un servizio di un apparato così complesso.

Ci auspichiamo, e questo l’abbiamo scritto nell’emendamento, che si mantenga chiaro, preciso, il ruolo dei Sindaci e delle Conferenze, nonché la possibilità di apertura ancora delle audizioni, per quelle che possono essere le osservazioni da parte di tutti gli ordini e i soggetti che sono coinvolti all’interno di questo.

Grande osservazione, grande criticità l’abbiamo espressa rispetto al fatto che vengano tagliate tutte le ULSS, da 21 a 7. Anche perché ci chiediamo quali tipi di omogeneità dei territori possano garantire, perché ogni territorio presenta la sua peculiarità.

Abbiamo ad esempio situazioni che riguardano le deleghe al sociale, il Comune di Cadoneghe ha la delega propria, che afferisce al Comune, l’ULSS n. 15, Vigodarzere, ha le deleghe che invece afferiscono all’ULSS, ed anche su questo argomento non abbiamo avuto nessun tipo di delucidazione.

Siamo in balia di una situazione che ancora non ci è chiara e su questo, indubbiamente, insisteremo. Grazie.

PRESIDENTE. Altri interventi? Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Grazie Presidente. L’assessore si chiedeva perché questa

riforma, come l’ha definita raffazzonata. Glielo dico subito: 250 milioni di taglio alla sanità veneta, a firma del PD e del Nuovo Centrodestra, Ministro Lorenzin del Governo Renzi.

Adesso è indubbio che in ogni buona famiglia, quando diminuiscono le entrate, bisogna cominciare a fare un’economia di spesa.

L’emendamento che è stato depositato, e qui mi ricollego a quanto presentato stasera, che secondo noi è già superato, perché già sono state accolte tutte le giuste osservazioni dei vari Sindaci, che andava bene un cambiamento ma non si poteva stravolgere, quindi un momento di consultazione, da parte dei vari soggetti preposti, sentita la Conferenza dei Sindaci, accolte le varie osservazioni, è stato presentato questo maxi-emendamento, che va ad accogliere tutto.

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Cambiamenti quindi non ce ne sono, tranne l’accorpamento dell’acquisto centralizzato e dei concorsi per le assunzioni. E questo per poter avere maggior potere contrattuale quando si va ad acquistare un bene.

Un’altra cosa, e voi del PD dovreste ben saperla, che avere una maggiore utenza, un bacino che qui a Padova dovrebbe attestarsi intorno ad un milione di utenza, va a ridurre da 42 centesimi mi sembra a 25, e questo è la Ca’ Foscari che lo dice. Non lo dice Zaia, non lo dice la Lega.

Un bacino con maggiore utenza riduce il costo pro-capite. E voi avete, mi sembra in Emilia, se non vado male con il pensiero a Bologna, c’è un bacino di un milione e mezzo di utenza.

Questo non ha portato a minore offerta o a peggior servizio, li ha solo migliorati, in una sana economia di scala. Anche il Veneto, purtroppo, si deve attenere ai tagli e rappresentando più dell’80%, quasi l’85, la spesa sanitaria del bilancio Veneto, si va ad incidere, dove si può, nell’ottimizzare la spesa. Non nel tagliarla ma nell’ottimizzarla, quindi producendo risparmio di scala.

PRESIDENTE. Altri interventi? Consigliera Mavolo, prego. CONSIGLIERE MAVOLO. Volevo solo precisare, anche per rispondere al consigliere

Borella, che a noi risulta che in commissione c’è ancora il testo base, quindi c’è ancora proprio la legge. L’emendamento è lì, è depositato ma non è ancora stato discusso.

PRESIDENTE. Assessore Parizzi. ASSESSORE PARIZZI. Ritengo soltanto questo: se l’ULSS Zero serve come dispositivo

per centrale unica di committenza, cioè che una sola sede, un solo ufficio, faccia gli acquisti per tutto, questo lo vediamo solo che positivo. Indubbiamente cercare di economicizzare e di predisporre delle modalità, che siano più efficaci, più smart, per dare delle risposte più efficienti ai cittadini, questo penso che lo possiamo solo che auspicare.

La questione che si vada a ridurre così drasticamente, da 21 a 7, le ULSS, laddove non vengano caratterizzate o individuate negli ambiti provinciali, laddove invece c’erano ULSS, farle diventare Distretti e quei Distretti dover creare dei nuovi dirigenti, per questi Distretti, alla fine non fa altro che incrementare in proporzione tutti i ruoli dirigenziali invece che andare a salvaguardare le economie, cercando di tagliare queste figure.

Grazie.

Durante la discussione, alle ore 22.18 Esce il Sindaco (componenti il Consiglio Comunale presenti: 14). Alle ore 22.24 Rientra il Sindaco (componenti il Consiglio Comunale presenti: 15).

PRESIDENTE. Dal punto di vista procedurale, a parte che nessuno ha preso in

considerazione l’auspicio che avevo fatto in Conferenza dei Capigruppo, di trovarsi su questo argomento e affrontarlo, due sono le questioni: o stasera lo votiamo o lo rinviamo al prossimo Consiglio e lo votiamo la prossima volta. Però consapevoli di una cosa: che probabilmente noi non facciamo la legge sulla sanità.

Se è un indirizzo e quindi uno sprono perché sia cambiato il Progetto di legge presentato, potrebbe essere che il Consiglio, tra quindici giorni, sia in ritardo.

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Le proponenti decidano se votiamo o se ritengono di rinviare di questi quindici giorni. Io sarei per rinviare, però capisco che il significato era quello non di fare la legge ma di essere da sprono, quindi più di dirvi questo, decidete ciò che ritenete più corretto.

Prego, consigliera Escobar. CONSIGLIERE ESCOBAR. Premesso che è un testo di ottobre, chiaramente capiamo

quelle che sono le tempistiche ed effettivamente il testo di ottobre adesso richiede delle integrazioni, perché comunque il Sindaco era chiamato ad esprimersi, evidentemente qua mettiamo le risposte richieste al Sindaco, sinceramente io non protrarrei altro la discussione.

PRESIDENTE. E quindi votiamo. Prego, consigliera Vettore. CONSIGLIERE VETTORE. Anch’io ritengo che non sia procrastinabile una pronuncia su

questo argomento. Vorrei aggiungere, a quello che è stato detto, in particolare dal consigliere Borella, che sostiene che la “Azienda Zero” ha solo finalità di razionalizzare la centrale acquisti. Dalla lettura del Progetto di legge non si evince questo.

Anzi, la cosa che secondo me è più sconvolgente e che è anche stata detta e ripetuta è che si stravolge il modello veneto, che era un modello sanitario ad alta integrazione sociale, per approvare un nuovo modello che ha caratteristiche manageristiche dirigenziali, dove vengono snaturate le partecipazioni, la componente delle amministrazioni locali, che attraverso i piani di zona, le conferenze dei sindaci, aveva una parte attiva molto importante nella programmazione sanitaria e socio-sanitaria. Tanto che il modello veneto è sempre stato portato ad esempio, oltre che per i suoi costi compatibili e sicuramente migliori di molte altre regioni, è stato inoltre copiato anche dalla Regione Lombardia, che recentemente – io adesso non ho seguito per filo e per segno – ha approvato un modello, una nuova legge regionale, che non dico ricalca ma che si ispira al modello socio-sanitario delle unità socio-sanitarie del Veneto.

Io credo che sia grave se non si recupera questa direzione sbagliata che sta prendendo la legge veneta, la riforma sanitaria veneta di Zaia.

Grazie. PRESIDENTE. Io sono per mettere in approvazione. Se qualcuno vuole fare la dichiarazione

di voto, sennò metto in approvazione prima l’emendamento e dopo... Prego, consigliere Maschi. CONSIGLIERE MASCHI. Faccio una dichiarazione di voto, dicendo che quando si

presentano questi emendamenti e punti all’ordine del giorno è indubbio che stiamo cascando nei fortini che ognuno custodisce, eccetera, eccetera.

Io penso che quando ci sono questi tipi di argomenti, estremamente politici alla fin fine, non ne nasca mai niente di buono. Penso che si perda anche la collaborazione che può nascere tra gruppi.

Io ho sentito la capogruppo Vettore fare i complimenti per quella che è la sanità veneta e sono convinto che il nostro Governatore – tengo a precisare che su questi banchi viene rappresentato un partito che è al governo del Veneto – Zaia sappia ciò che si sta facendo e sono convinto che avremo una ottima legge regionale.

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Sono altrettanto, e spingo anch’io, d’accordo sul fatto che comunque, almeno lì, ci sia il concorso di tutti, perché la sanità è di tutti. Però sono altrettanto convinto che il Governatore Zaia farà bene, come in fin dei conti aveva fatto bene, a tal punto che il modello è stato copiato e studiato anche all’estero.

Il nostro voto sarà di astensione sull’emendamento, perché comunque non vogliamo dare mai un voto negativo al nostro territorio, a cui noi teniamo. E se il nostro territorio ha espresso dei punti che possono essere positivi per il nostro Governatore, per gli assessori che guidano il Veneto, noi siamo ben contenti, sia ben chiaro, braccia aperte.

Per quanto riguarda il punto presentato dal Movimento Cinque Stelle, per noi c’è un voto negativo. Grazie.

PRESIDENTE. Altre dichiarazioni di voto? Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Premetto che il nostro voto sarà a favore, anche perché

consideriamo superato dall’emendamento già depositato. Posso dire che su questa Legge n. 23, su questa riforma, su questa “Azienda Zero” se ne sono

sentite di tutte e di più, addirittura chi diceva esattamente il contrario di ciò che aveva proposto e sapeva che era stato accolto. Addirittura questa sera ho sentito l’assessore che diceva che si immagina una committenza con un ufficio unico, come se ci fosse una persona, un dittatore messo là che acquista e tutti zitti.

No, questo non sarà mai, finché ci sarà la Lega al Governo, finché ci sarà Zaia. Non ci sarà mai, perché massimo coinvolgimento di tutti i soggetti, dal primo all’ultimo.

Un’altra castronata che ho sentito stasera è che è per assumere. Ma lei lo sa benissimo, assessore, che non può assumere se non per deroga del Governo, perché la Regione può solo, in caso manchi personale, attingere sul pubblico, attraverso gli uffici, dove c’è disponibilità e basta.

Continuare a dire false verità o mezze verità non va certo a contribuire a una serena riflessione su tutto.

Quello che invece è da dire è che c’è un maxi-emendamento che è stato accolto e che porterà i suoi frutti. Se non li porterà, torneremo a proporre e troverete la mia condivisione per il migliorarlo.

Grazie. PRESIDENTE. Metto in approvazione l’emendamento, così come presentato dalla

consigliera Vettore.

(Segue la votazione)

Favorevoli 12 Contrari 02 (Vigolo, Borella) Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio approva) Mettiamo in approvazione la proposta del Movimento Cinque Stelle, emendata da quello che

abbiamo appena approvato, dalla proposta della consigliera Vettore.

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(Segue la votazione)

Favorevoli 12 Contrari 03 (Borella, Vigolo, Maschi)

(Il Consiglio approva) CONSIGLIERE BORELLA. Se posso, Presidente, prima devo avere erroneamente detto

che il mio voto sarebbe stato favorevole, volevo dire contrario. PRESIDENTE. È un po’ difficile da capire adesso, comunque l’abbiamo verificato. CONSIGLIERE BORELLA. L’ha capito? PRESIDENTE. No, l’ho visto in pratica, non l’ho capito. Perché dire favorevole e poi votare

contrario... Era favorevole al Governatore Zaia, questo ho capito.

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24. Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Ecocentro comunale”. Ore 22.37. PRESIDENTE. Punto n. 24, illustra il consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. “Premesso che il Comune di Cadoneghe ha deciso di

condividere con il Comune di Campodarsego e nel suo territorio l’Ecocentro comunale. Premesso che l’obiettivo di una buona amministrazione è quello di agevolare il cittadino nella

divisione e corretto conferimento dei rifiuti. Considerato che all’esterno dell’Ecocentro stazionano degli individui che, non autorizzati, si

adoperano per fermare i cittadini e chiedono loro materiale vario (ferro, rame, utensili, lavatrici, eccetera) che deve essere conferito secondo precise modalità all’Ecocentro.

Considerato che uno dei compiti dell’Amministrazione è quello di contrastare l’illegalità. Atteso che è dovere delle istituzioni supportare ed implementare in ogni modo la crescita del

riciclo dei rifiuti. Atteso che è compito di ogni cittadino e quindi di ogni Amministrazione impegnarsi per il

corretto conferimento dei rifiuti. Tenuto conto che Cadoneghe appoggia e sostiene il Protocollo di Kyoto. Avuto presente che non si conosce come verrebbe trattato il rifiuto ritirato da persone non

identificate al di fuori dell’Ecocentro. Tenuto conto dell’articolo 44, comma 2, del vigente Regolamento per il funzionamento del

Consiglio comunale. Tutto ciò premesso

ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta, con apposita delibera, affinché:

concerti con l’Amministrazione comunale di Campodarsego e l’Unione dei Comuni dell’Alta Padovana, in sinergia con ETRA S.p.A., ogni iniziativa utile atta a contrastare ed eliminare la piaga dell’illegalità al di fuori dell’Ecocentro comunale di Cadoneghe”.

Grazie. PRESIDENTE. Grazie consigliere. Prego l’assessore Nania. ASSESSORE NANIA. Buonasera a tutti. Volevo ricordare semplicemente che, come detto e

scritto anche in questa proposta, l’Ecocentro è situato in territorio di Campodarsego, quindi non nella giurisdizione territoriale del comune di Cadoneghe.

Al tempo stesso noi comunque abbiamo fatto segnalazioni formali e informali, ovvero in appositi incontri con ETRA e via telefono siamo costantemente in contatto, per segnalare la presenza di questi soggetti all’esterno dell’Ecocentro a cui siamo affiliati, ma sito – ripeto – in comune di Campodarsego.

Abbiamo fatto più volte segnalazioni anche al Corpo dei Carabinieri. Ricordo che però noi, come comune di Cadoneghe, più di questo non possiamo fare. Abbiamo sollecitato più volte l’intervento. L’intervento è stato sollecitato anche, da come c’è stato riferito, da ETRA. Adesso spetta al Comune di Campodarsego intervenire, perché questo luogo è sito nel loro territorio.

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PRESIDENTE. Interventi? Dichiarazioni di voto? Prego, consigliere Lacava. CONSIGLIERE LACAVA. Volevo fare una dichiarazione di voto, se posso, Presidente. Ricollegandomi a quanto espresso dal collega consigliere Maschi, alcuni argomenti, per

quanto possano essere condivisibili e accettabili nel proprio contenuto, non sono contestualizzabili in questo Consiglio comunale, perché ha spiegato l’assessore non sono pertinenti.

Non facciamo la sagra dell’ovvio, alcuni argomenti sono ovvi, siamo tutti d’accordo, però in questo contesto non c’entrano e per questo la mia espressione di voto è contraria.

PRESIDENTE. Altre dichiarazioni di voto? Prego, consigliera Vettore. Ho più attenzione per

la minoranza. CONSIGLIERE VETTORE. Anche il gruppo consiliare del Partito Democratico voterà

contro. PRESIDENTE. Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Grazie Presidente. Lo trovo strano ma penso che senz’altro,

per la sensibilità che ha il consigliere Lacava, sia sfuggito che forse è materia del Consiglio comunale far sì che i propri cittadini paghino le tasse eque, quindi tutti i servizi vengano pagati in modo equo. E non che ci si trovi a pagare di più solo perché magari nell’Ecocentro va a finire tutto ciò che non può essere riciclato, perché tutto quello che si può riciclare se ne va fuori dai cancelli, che potrebbe essere materia che va ad abbassare magari l’asporto rifiuti che tutti noi paghiamo e che anche lei paga.

Poi c’è anche un discorso di sicurezza, perché questi signori, che sono fuori, se si portano via dei rifiuti, come li gestiscono? Come vanno a separare le varie materie prime? Magari bruciando la plastica per togliere il rame, nell’esempio del classico cavo elettrico, e quindi noi ci respiriamo tutti un po’ di diossina, un po’ di smog che va a finire sulle verdure!

Dire che non è materia di questo Consiglio lo trovo superficiale, ma senz’altro le è sfuggito oppure, nella stanchezza dell’ora, non ha approfondito.

Concordo, ma non è colpa nostra, sono proposte di mesi messe qua. Noi la condividiamo e la capiamo, la perdoniamo... No, non spetta a noi perdonare.

La nostra proposta è proprio perché si deve andare e cercare di tutelare gli interessi dei cittadini di Cadoneghe.

La mia domanda, che rivolgo all’assessore, che giustamente dice e riporta quanto risposto nelle interpellanze dal nostro Sindaco, a giustificazione che l’Ecocentro è nel territorio comunale, che non c’è condivisione anche con la Polizia locale, perché appartiene a due ambiti diversi. Ma questo non può essere portato a giustificazione, questo solleva invece un problema che deve essere risolto.

Mi domando: a chi abbiamo demandato la tutela dell’interesse dei nostri cittadini? È compito di questa Amministrazione, di questa Giunta, farlo, o siamo nelle mani del buon Dio?

Io questo lo rivolgo all’assessore ma è rivolto anche al Sindaco.

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Io mi aspetto che mi diciate chi deve tutelare gli interessi dei nostri cittadini. Lo fa Campodarsego? Pretendete che lo faccia. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di dare la parola al Sindaco, vi richiamo per l’ennesima volta, perché

la prossima volta chiudo i microfoni. Ho chiesto tre volte se qualcuno voleva intervenire. Siccome cerco di dare la parola a chi vuole intervenire, nessuno ha chiesto di intervenire.

Se nelle dichiarazione di voto riaprite la discussione, chiudo i microfoni. Sarò autoritario? Sì, sarò autoritario, perché credo che la regola prima che deve rispettare il consigliere comunale sia il rispetto del consesso in cui siede. Io avevo chiesto tre volte se c’erano interventi.

In dichiarazione di voto, consigliere Borella, siccome lei fa politica da molto più tempo di me, perché io sono un principiante, lei sa che può dire quello che vuole, però non deve essere riaperta la discussione.

Lei mi ha invitato più volte questa sera a rispettare il Regolamento, la prossima volta che si riapre la discussione chiudo i microfoni.

Queste questioni le pone prima, non in dichiarazione di voto. Io avevo chiesto: interventi? La parola italiana è interventi. Se vuole chiedo se ci sono consiglieri che devono o vogliono intervenire. Farò anche questa dichiarazione. Io ho chiesto: interventi?

Prego il Sindaco. SINDACO. Sì, è vero, piuttosto di mettersi nelle mani di un Consiglio comunale, preferisco

mettermi nelle mani del buon Dio, ma questa è una battuta. Seconda cosa. Lei ha già avuto, lei ed il vostro gruppo, delle risposte scritte, adesso anche

verbali. Una cosa mi chiedo, come ho chiesto anche all’Amministrazione comunale di Campodarsego,

nonché ai Carabinieri di Campodarsego, nonché alla Polizia, non dell’Alta Padovana ma mi sembra sia del Camposampierese, perché il territorio è loro in quel caso, noi siamo nelle mani di chi è tutelato a garantire l’ordine in quel territorio.

Detto questo, non ho ancora sentito se, come il gruppo Futuro Insieme per Cadoneghe sa, vede, conosce tutti questi ladrocini, ha sporto denuncia. Se io vado lì come cittadino e non come sindaco e vedo una cosa del genere, io sporgo denuncia.

ETRA mi sembra che nel tempo, non durante questa Amministrazione, non so se abbia licenziato o spostato anche del personale.

Gli interventi sono stati fatti. Siamo cittadini tutti, per piacere, bravi e attenti e diamo conseguenza a queste nostre vedute.

L’interpellanza è giusto farla, avete avuto la risposta scritta. È giusto portare il problema in Consiglio comunale? Sono d’accordo con il capogruppo Lacava che non serve. Va bene, è diritto, portatelo, però accettate anche le risposte.

PRESIDENTE. Metto in approvazione la proposta, così come illustrata dal consigliere

Vigolo.

(Segue la votazione)

Favorevoli 02 (Borella, Mavolo, Escobar)

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Contrari 10 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan, Garato, Toniolo, Facco, Rozzato)

Astenuti 03 (Maschi, Escobar, Mavolo)

(Il Consiglio non approva)

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25. Mozione presentata dai consiglieri Borella e Vigolo: “Modifica dell’articolo 7, capo III, del Regolamento comunale sugli istituti di partecipazione: istanze, petizioni, proposte”.

Ore 22.48 PRESIDENTE. Punto n. 25, illustra il consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. “Atteso che con la deliberazione del Consiglio comunale n. 63

del 29.09.2005 è stato approvato il Regolamento comunale sugli istituti di partecipazione “Istanze – petizioni – proposte”.

Tenuto conto che è importante incentivare il rapporto tra cittadini e Amministrazione. Valutato che è interesse di tutta l’Amministrazione cercare di trovare, assieme ai cittadini,

soluzioni condivise ai problemi della collettività. Considerato che i cittadini devono sempre sollecitare l’intervento dell’Amministrazione

comunale, su questioni di interesse generale o che espongono comuni necessità di competenza del Comune.

Preso atto del contenuto del Capo III, articoli 5, 6 e 7 del Regolamento comunale sugli istituti di partecipazione “istanze – petizioni – proposte”.

Tenuto conto dell’articolo 44, comma 2, del vigente Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale.

Tutto ciò premesso ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale

impegna il Sindaco e la Giunta, con apposita delibera, affinché: modifichi o integri l’articolo 7, prevedendo che il Presidente del Consiglio convochi il primo

firmatario/referente a partecipare alle sedute della competente commissione, per esporre e specificare i termini e i contenuti della petizione presentata. E che il referente di cui al comma 2 dell’articolo 6 sia sempre invitato in Consiglio comunale per illustrare e discutere con lo stesso il relativo contenuto”.

Grazie. PRESIDENTE. Chi chiede di intervenire su questo punto illustrato dal consigliere Vigolo?

Ci sono consiglieri che vogliono intervenire sull’argomento, iscritto al punto n. 25 dell’ordine del giorno?

Visto che non ci sono interventi o prenotazioni di intervento sul punto n. 25, dichiarazioni di voto? Prego, consigliera Vettore.

CONSIGLIERE VETTORE. Il Regolamento prevede già la facoltà, per il Presidente, di

invitare il referente e ci sembra sufficiente. Il nostro voto sarà contrario. PRESIDENTE. Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Noi invece, come gruppo, intendiamo rendere la facoltà una

cosa concreta, che sia sempre vincolato a chiamare a presenziare il primo firmatario e non vedere, come è già successo, che viene invitato, lasciato lì e fatto parlare per ultimo. Oppure, come altre due

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petizioni che stanno girando per il Comune, di cui non si sa niente, perché il Sindaco si va ad arrogare dei diritti che, non so, sarà anche nella sua facoltà, ma certamente sono irrispettosi per i firmatari.

Il nostro voto sarà favorevole, perché tutto divenga obbligatorio d’ora in avanti e non facoltativo.

PRESIDENTE. Altre dichiarazioni di voto? Prego il consigliere Lacava. CONSIGLIERE LACAVA. La mia è una dichiarazione di voto contraria, perché la

commissione consiliare ha come oggetto la discussione tra consiglieri comunali, che hanno avuto questo mandato dal popolo, in maniera assolutamente legale e legittima.

La cortesia di invitare un rappresentante di una petizione deve essere un fatto di cortesia, non può essere un obbligo, perché non c’è stato un mandato legale, legalizzato da un’elezione, com’è stato per un consigliere comunale.

PRESIDENTE. Prego il Sindaco e poi alziamo la mano. SINDACO. Solo una precisazione, per non cavalcare l’arroganza. Quali sono le due petizioni

di cui parlava prima il consigliere Borella? CONSIGLIERE BORELLA. Mi sembra che ce ne sia una... SINDACO. No, non “mi sembra”, le due. No “mi sembra”. CONSIGLIERE BORELLA. Io le rispondo come ritengo necessario rispondere, perché se

vuole mettermi le parole in bocca, Sindaco, non penso che abbia questa onnipotenza. SINDACO. No, no, mi ha già risposto. Se le sembra, vuol dire che non... CONSIGLIERE BORELLA. No, io le dico “mi sembra” perché spetta a lei confermare o

no. Mi sembra che sia già stato fatto presente che c’è una petizione, una raccolta firme sull’umido a Cadoneghe storica e una sul parcheggio della scuola Aquilone, dove lei ha sentito anche dei genitori.

SINDACO. E quindi ha già dato le risposte. Io ho già sentito i genitori, che stavo attendendo

per una loro... Siccome io non parlo con i “mi sembra”, ma le dico quello che è successo, li ho già ascoltati e li sto attendendo per una loro offerta...

CONSIGLIERE BORELLA. Se posso... SINDACO. No, no. CONSIGLIERE BORELLA. Se posso finire, finisco. Se poi lei vuole essere maleducato e

togliermi la parola, per rispondere, per sentirsi dire solo quello che le fa piacere...

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SINDACO. Mi dispiace, allora continui. Mi scusi. CONSIGLIERE BORELLA. Bene, grazie. Lei ha sentito questi genitori che aspettano

ancora la risposta, perché... SINDACO. Ma se sta dicendo una cosa che non è vera, io devo interromperla. CONSIGLIERE BORELLA. No, è vero che stanno ancora aspettando la risposta. Poi lei

dirà ai genitori se è vero o no, non a me, a me non deve dirlo. SINDACO. Ma lo sta dicendo lei. CONSIGLIERE BORELLA. Ci sono due petizioni che stanno girando, che sono ferme

negli uffici. SINDACO. Allora, lei ha il diritto di dire quello che le sembra, quello che è vero secondo lei,

quello che pensa, con tutto il rispetto. Ho detto prima che i conflitti non li amo e non li amo neanche con lei. Però deve anche stare attento a quello che dice, perché allora la invito io, quando vuole, qualsiasi venerdì da qui a fine anno, qui prendiamo l’invito di venire con i due genitori con cui io ho parlato qui, non in sala consiliare ma nell’ufficio del Sindaco, e la metto anche davanti a tutti gli appuntamenti che ho.

Secondo. Per quella dei rifiuti, se lei ben sa, perché avete portato anche questo in Consiglio comunale, non c’è nessun problema, abbiamo già risposto. Non ho risposto per iscritto, e questo è vero, risponderò per iscritto entro dieci/quindici giorni. Avevo detto che attendevo dei dati dalla raccolta dell’umido, che sono arrivati dieci giorni fa, siamo in ritardo di dieci giorni, e darò la risposta sufficientemente supportata da dati e non con “mi sembra”.

Il “mi sembra” è che se domani piove, apro l’ombrello, sennò l’ombrello lo lascio in macchina.

PRESIDENTE. Metto in approvazione la proposta iscritta al punto n. 25, così come

illustrata... Prego, consigliere Vigolo. Spero sia un voto favorevole. CONSIGLIERE VIGOLO. Il voto è sicuramente favorevole. Voglio chiudere dicendo che

quello che ha detto il Sindaco è proprio la conferma di quello che stiamo chiedendo, cioè la presenza di chi fa la petizione. La possibilità di capire quali sono le posizioni e la chiarezza evitano questo punto di domanda. Grazie.

SINDACO. Scusate, ma alle petizioni, l’abbiamo detto anche l’altra volta, quando sono

dirette al Sindaco, risponde il Sindaco, non vengono in Consiglio comunale. Sennò la petizione va al Presidente del Consiglio comunale, scusate.

Non so se è arroganza, voglio solo definire le cose che abbiamo detto. Mi scuso se le dico con arroganza, non vuole essere arroganza. Sono appassionato nella risposta, questo sì.

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PRESIDENTE. Mettiamo in approvazione la proposta, così come illustrata dal consigliere Vigolo, iscritta al punto n. 25.

(Segue la votazione)

Favorevoli 04 Contrari 11 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Toniolo, Facco, Rozzato, Maschi)

(Il Consiglio non approva)

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26. Proposta di installazione di eco-compattatori nel territorio comunale (proposta di deliberazione di iniziativa del gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle).

Ore 22.55. PRESIDENTE. Punto n. 26, illustra la consigliera Mavolo. CONSIGLIERE MAVOLO. Grazie. “Premesso che:

- L’articolo 198 del Decreto legislativo n. 152/2006, parte quarta “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” attribuisce ai comuni la gestione dei rifiuti solidi e dei rifiuti urbani assimilati, con particolare riferimento alle modalità del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento.

- L’articolo 205 del Decreto legislativo n. 152/2006 prevedeva, entro il 31 dicembre 2012, quale obiettivo, il raggiungimento della percentuale del 65% o con incrementi annui del 5%, per evitare di pagare la famigerata ecotassa.

- Le percentuali di raccolta differenziata possono essere raggiunte e superate solo con l’introduzione di servizi innovativi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani.

- La normativa nazionale in materia di gestione dei rifiuti, anche in attuazione delle direttive comunitarie, propone la riduzione della quantità di rifiuti da smaltire in discarica e l’incremento della raccolta differenziata dei materiali recuperabili da avviare al riciclo.

- La percentuale di raccolta differenziata, ascrivibile ai summenzionati rifiuti da imballaggi, è suscettibile di miglioramento, previa azione di sensibilizzazione alla cittadinanza mediante sistemi di incentivazione.

- In Italia 15 miliardi di bottiglie di plastica e lattine in alluminio finiscono in discariche, inceneritori o dispersi nell’ambiente. Durante tutto l’anno bottiglie e lattine vengono disseminate ovunque, in strada, nei parchi, nelle piazze, in particolare, poi, in occasione di eventi sportivi, culturali o nelle passeggiate serali complice il buio della notte.

Considerato che - Esistono aziende che provvedono ad installare anche gratuitamente, in luoghi pubblici,

eco-compattatori, ovvero macchinari in grado di raccogliere, differenziare e compattare, in modo autonomo, sia gli imballaggi in plastica che in alluminio conferiti dai cittadini.

- All’atto del conferimento dei descritti rifiuti le citate aziende erogano contestualmente ai cittadini dei voucher, spendibili per acquisti e/o servizi nell’ambito del territorio comunale.

- L’attivazione di tale servizio consente di perseguire i seguenti obiettivi: a) La valorizzazione economica della frazione merceologica raccolta e compattata, in

quanto vengono eliminati ulteriori costi di selezione del rifiuto che non deve essere sottoposto a cernita e trattamento passando quindi direttamente alla fase di recupero;

b) La riduzione del volume dei rifiuti d’imballaggio e dei loro costi di gestione; c) La riduzione dell’inquinamento atmosferico in relazione alla riduzione del numero dei

trasporti con risparmi per l’ente in termini di costi; d) L’incentivazione dei cittadini verso un comportamento più rispettoso dell’ambiente,

premiandone la virtuosità attraverso un ritorno economico.

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- Secondo l’articolo 206 del Decreto legislativo n. 152/2006 il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive e d’intesa con le regioni, le province autonome e gli enti locali può stipulare appositi accordi e contratti di programmazione con enti pubblici, con imprese di settore, soggetti pubblici o privati ed associazioni di categoria, atti a porre in essere azioni che abbiano ad oggetto: a) La sperimentazione, la promozione e l’attuazione di attività di riutilizzo, riciclaggio e

recupero di rifiuti; b) L’impiego di sistemi di controllo del recupero e della riduzione dei rifiuti.

- Il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive, può altresì stipulare appositi accordi e contratti di programma con soggetti pubblici e privati o con le associazioni di categoria per: a) Promuovere e favorire l’utilizzo dei sistemi di certificazione ambientale, di cui al

Regolamento (CEE) n. 761/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 marzo 2001;

b) Attuare programmi di ritiro dei beni di consumo al termine del loro ciclo di utilità, ai fini del riutilizzo, del riciclaggio e del recupero di materia prima secondaria, anche mediante procedure semplificate per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti, le quali devono comunque garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente.

- Nel 2014 il valore di raccolta differenziata nel Comune di Cadoneghe, secondo il Piano economico finanziario del servizio di igiene urbana 2004-2015, protocollo n. 0011880, è stato di 70,7% e che tale percentuale possa essere migliorata con l’introduzione di servizi innovativi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, mediante sistemi di incentivazione, come gli eco-compattatori, ovvero piccoli macchinari in grado di raccogliere, differenziare e ridurre di volume le bottiglie di plastica, le lattine di alluminio ed altri materiali riciclabili, che i cittadini inseriranno nel macchinario.

Il macchinario rilascerà in cambio, al cittadino, un eco-buono/eco-voucher (indicativamente del valore di un euro ogni dieci pezzi) da spendere nei supermercati o nei negozi del territorio comunale che aderiranno all’iniziativa. Il supermercato, negozio o ente che ospiterà il macchinario potrebbe avere una riduzione della tassa sui rifiuti.

Possono essere erogati anche voucher spendibili in servizi sul territorio comunale, una riduzione del 10% sul menù al ristorante, il cibo al supermercato (o punti fedeltà), un servizio dall’estetista o una bibita gratis al bar.

Il volume del rifiuto è ridotto di venti volte e consegnato direttamente alle aziende di riciclaggio, senza passare dalla discarica per essere separato e compresso, né dai siti di stoccaggio. Tantomeno finisce negli inceneritori.

Molti comuni hanno già aderito all’affiliazione con società che gestiscono sistemi di automazione per il ritiro di rifiuti in plastica e/o alluminio, con benefici anche per i negozi che accettano gli scontrini erogati dagli eco-compattatori, come ad esempio alcuni comuni del Veneto, come Adria, Treviso, Ferrara, del Piemonte come Nichelino (TO), del centro Italia come Narni (TR) o Itri (LT) o del sud Italia come Modica (RG) e tanti altri.

Narni, cittadina di circa ventimila abitanti, in provincia di Terni, è l’esempio più virtuoso: 3 impianti, di cui due già attivi dall’aprile 2013, vicino alle scuole, ed uno nel centro storico, che inizierà a funzionare tra poco; 1200 chili di plastica ritirati in più al mese, che si traducono in un risparmio complessivo di 12.000 chili di spazzatura indifferenziata all’anno.

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- Vi è anche un’altra possibilità, che viene applicata solo dal 5% dei comuni dotati di eco-point, che prevede uno scontro sulla Tares per i cittadini più attenti.

- È notizia di maggio scorso l’installazione di eco-compattatori ad Itri (10.600 abitanti) dove, al momento in cui si deposita il materiale specifico nell’eco-compattatore, la persona può introdurre la tessera sanitaria del contribuente cui viene applicata la tassa sulla raccolta rifiuti, così da contabilizzare la cifra da detrarre l’anno successivo sull’importo dovuto per lo specifico servizio.

- Si potrebbero applicare riduzioni sulla tassa rifiuti in base al conferimento all’eco-compattatore attraverso la lettura sanitaria, attivando, ad esempio, una green-card per i cittadini, secondo il principio che chi meno inquina meno paga.

- I benefici di tali compattatori sono molteplici: quello ambientale, appena descritto, ma anche economico.

- Il risparmio è notevole se si considera il consumo di carburante per il trasporto dei rifiuti, che viene ridotto nell’impianto. I rifiuti vengono compressi e ridotti di volume, la quantità di plastica raccolta, che viene sottratta dalla montagna di rifiuto indifferenziato, che ha un costo nettamente superiore di gestione rispetto a quella differenziata.

- Nei comuni dove gli eco-compattatori sono operativi, è stato calcolato che in dodici mesi l’impianto ha permesso di ridurre del 10% il consumo di carburante per il trasporto dei rifiuti e aumentato del 4,5% la quantità di plastica raccolta, sottraendola dalla immondizia indifferenziata, che rappresenta un costo non indifferente per le amministrazioni cittadine (in media 150 euro a tonnellata). Poi chiaramente c’è il risparmio anche per il cliente, che potrà usufruire di svariati sconti.

- Gli eco-compattatori sono infatti ceduti in comodato d’uso e a seconda della formula (gratuito, noleggio) si includono manutenzione ordinaria, straordinaria e gestione del rifiuto prodotto.

- L’amministrazione dovrà occuparsi solo di procurare gli allacci all’elettricità e al Wi-Fi (per comunicare in tempo reale i dati dell’utente, ai fini di una eventuale riduzione sulla tassa dei rifiuti) e di individuare gli spazi idonei. Questi impianti possono essere ceduti in comodato d’uso oltre che ai comuni, anche a scuole ed enti privati, dal negozio ai centri commerciali, bar e persino benzinai.

- Il risparmio complessivo sulle quantità di spazzatura indifferenziata in un anno (che può arrivare a 12.000 chili) come già scritto sopra, può essere investito in altre pratiche eco-sostenibili.

- L’iniziativa potrebbe non comportare alcun onere aggiuntivo per l’Amministrazione comunale, producendo risparmi sui costi di gestione della raccolta differenziata.

- L’attivazione di tale servizio consente il raggiungimento dei seguenti obiettivi: a) Incentivazione dei cittadini all’abitudine al riciclo e coinvolgimento in una cultura più

rispettosa dell’ambiente; b) La raccolta differenziata, generata da questi macchinari, assicura una materia prima

secondaria di qualità molto più elevata, facilitando così il processo di riconversione dei rifiuti;

c) Si crea un sistema di gestione e riciclaggio dei rifiuti in grado di generare profitti, tutelando l’ambiente;

Rilevato che,

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- Dalla Legge regionale Veneto 31.12.2012, n. 52, all’articolo 5, comma 8: “Al fine di garantire la continuità di esercizio delle funzioni connesse all’erogazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani e fino al subentro nei rapporti giuridici attivi e passivi, da parte dei consigli di bacino, ai sensi del comma 6, gli enti locali, già ricadenti nell’ambito degli enti responsabili di bacino e delle autorità d’ambito, subentrano nella posizione dei medesimi rispetto alle concessioni e ai contratti di servizio in essere, di affidamento della gestione operativa relativa alla raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani, rilasciati e stipulati dagli stessi enti responsabili di bacino ed autorità d’ambito, qualora le concessioni e i contratti di servizio in essere siano compatibili con la normativa europea vigente in materia di affidamenti della gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, nonché con la vigente normativa nazionale in materia di riduzione della spesa, con particolare riferimento alle modalità di affidamento del servizio”.

- Dalla delibera del Consiglio comunale del 15 giugno 2015 “Approvazione schema di convenzione per la costituzione e il funzionamento del Consiglio di Bacino “Brenta per i rifiuti”, ai sensi della Legge regionale Veneto 31.12.2012, n. 52, come modificata e integrata dalla Legge Regione Veneto 02.04.2014, n. 11”.

- Al punto 5 delle proposte di delibera “di rideterminare la scadenza dell’affidamento in essere del servizio inerente il ciclo integrato dei rifiuti alla società ETRA S.p.A. di Bassano (VI), già deciso con la sottoscrizione del contratto di concessione del servizio di gestione dei rifiuti urbani in data 29.12.2005 – Rep comunale n. 44/2005 – registrato a Padova il 16.10.2006 al n. 365, avente validità di dodici anni e quindi fino al 29.12.2017, specificandone la natura provvisoria e interinale, fino al momento in cui il Consiglio di Bacino, divenuto pienamente operativa, procederà ad affidare il servizio stesso in conformità al modello di gestione prescelto.

- Dalla convenzione votata con la delibera sopracitata, all’articolo 20, � Comma 3: “L’assemblea del Consiglio di Bacino prende atto che sono confermati gli

affidamenti in essere fino al momento in cui il Consiglio di Bacino, divenuto pienamente operativo, procederà ad affidare il servizio stesso in conformità al modello di gestione prescelto”.

� Comma 4: “Fino a quando il Consiglio di Bacino non abbia esercitato le competenze di cui alla legge regionale 31 dicembre 2012, n. 52 e alla presente convenzione e statuto, rimangono fermi gli atti assunti dagli enti responsabili di bacino, dai commissari liquidatori e dai comuni, ai sensi della predetta legge regionale”.

Si propone - Di promuovere e favorire, attraverso opportune iniziative, l’installazione sul territorio

comunale di eco-compattatori in corrispondenza di aree pubbliche, scuole, esercizi commerciali e aziende private, al fine di innescare un circolo virtuoso, finalizzato alla progressiva diminuzione delle quantità di rifiuto indifferenziato.

- Di prevedere l’introduzione di una tessera che consenta di misurare la quantità di plastica e alluminio, destinata al riciclaggio, conferita presso gli eco-compattatori da parte di ogni singolo cittadino, al fine di premiare, tramite agevolazioni sulla tariffa rifiuti o altre forme di incentivazione economica, i comportamenti virtuosi dei cittadini stessi.

- Di predisporre un sistema di convenzione per l’affidamento del servizio di raccolta, trasporto e recupero degli eco-compattatori.

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- Di prevedere un’idonea campagna divulgativa a tutta la cittadinanza dell’iniziativa”. PRESIDENTE. Interventi? Prego, assessore Nania. ASSESSORE NANIA. Grazie. Come già dicevo in commissione, questa è un’iniziativa che

stiamo valutando, che potrebbe avere delle caratteristiche positive. Dico potrebbe, perché, comunque, all’installazione, anzi alla possibilità di installazione, da parte di terzi, privati, imprenditori del settore dei rifiuti, di installare, nel territorio comunale, degli eco-compattatori, si associano immediatamente dei mancati ricavi che vanno ad influire e a pesare nel nostro piano finanziario.

Non è che c’è solo una riduzione dei costi per il nostro sistema, ma c’è anche una riduzione sicuramente dei trasferimenti, da parte del Consorzio Conai. Bisognerà quindi anche valutare dopo ulteriori aspetti e questa parte tecnica la stiamo valutando con il nostro gestore ETRA.

Dico solo un’ulteriore cosa. Già Cadoneghe è dotata di eco-compattatori per il conferimento dei propri e dei nostri rifiuti, proprio per quanto riguarda la plastica. Ne abbiamo due nel nostro territorio comunale, che fanno proprio questa funzione di diminuzione del volume del rifiuto conferito e ci permettono di risparmiare sui viaggi.

L’idea è che noi andremo sicuramente ad aumentare, ad implementare sempre di più questo sistema e vedremo se, parallelamente, ci sarà la possibilità e l’opportunità di seguire la proposta da voi portata.

PRESIDENTE. Altri interventi? Consigliere Borella, prego. CONSIGLIERE BORELLA. Grazie. Mi sorprende come sia stata posta l’attenzione

dell’assessore ad un discorso di mancata entrata da parte del rifiuto non conferito, su questo punto, e sul punto dei soggetti che sono fuori dall’Ecocentro, che si portano via non cartone e plastica ma rame, ferro od altre materie prime, invece lì ci sia proprio porta aperta, tutti possono prendere quello che vogliono, nessuno ha potere, nemmeno di fermarli.

Lì l’emorragia va bene, lì si può lasciare, però sono importanti il cartone e la plastica. Tra l’altro, apro una parentesi, visto che paghiamo già il Conai, dovrebbe nemmeno essere a

pagamento da parte dei cittadini, lo smaltimento rifiuto. Ma questo è un altro discorso, che si potrà affrontare andando avanti nel tempo.

Visto che c’è una sensibilità, che bisogna riconoscere non solo a questa Amministrazione ma anche a quelle precedenti, all’ambiente, già c’è una realtà presente, già sento l’assessore che sta valutando se sì o no, io direi di fare uno sforzo, perché se non solo l’Amministrazione o ETRA hanno dei vantaggi, forse se anche al cittadino arriva qualche voucher di vantaggio non sarebbe male, sarebbe proprio per incentivare i giovani ad un qualcosa in più.

Grazie. PRESIDENTE. Consigliera Garato. CONSIGLIERE GARATO. Buonasera. Sento la necessità di fare alcune precisazioni.

Quando ci troviamo al di fuori dell’Ecocentro, quindi in territorio comunale di Campodarsego, ed il cittadino decide liberamente di dare il suo rifiuto, non è più rifiuto, non entra più nel ciclo dei

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rifiuti, perché decide lui liberamente di darlo a qualcuno che, forse insistentemente, gli chiede di averne possesso. Per definizione non è più rifiuto, perché non viene consegnato al gestore.

Quello che possiamo fare, eventualmente, è sensibilizzare la cittadinanza e le persone a non lasciarsi fuorviare da queste persone e conferire il rifiuto negli appositi spazi, dove c’è il giusto trattamento.

Mi sento anche di fare un’altra precisazione. Ovviamente stiamo parlando di rifiuti riciclabili, per i quali il gestore incassa dei contributi. Questi contributi sono stabiliti da un accordo tra l’ANCI, quindi i Comuni, ed il Consorzio Conai, che stabilisce le quotazioni, che vengono date al quintale. Questi contributi, che poi il gestore ci gira, vengono ripartiti – ma queste sono scelte politiche – attraverso la cittadinanza.

In alcuni Comuni che fanno parte di ETRA in bolletta c’è proprio la voce “riduzione per raccolta differenziata”, che di solito si aggira intorno ai due, tre euro. Altri Comuni hanno invece scelto di riutilizzare questi contributi con degli investimenti.

Il primo problema del discorso degli eco-compattatori, l’assessore diceva questo, è che noi perderemmo, se un privato decide di avere questi eco-compattatori, è lui che, a quel punto, ha i contributi, quindi li perde la cittadinanza. Perché dovrebbe ritornarli a noi?

Innanzitutto va chiarito l’aspetto normativo, come uscire dall’accordo e come questa cosa può essere gestita.

Un’altra cosa. I rifiuti urbani sono costituiti da cinque frazioni, voi con gli eco-compattatori parlate solo di imballaggi in plastica, quindi resta il problema di umido, secco non riciclabile. Cosa vuol dire? Eliminiamo completamente? Io ho comunque dei mezzi che devono uscire per provvedere alla raccolta delle altre frazioni, quindi anche questa è una scelta, decido di togliere completamente la raccolta porta a porta o la raccolta sul territorio e, come si fa in certi Comuni, bisogna sentire se i cittadini sono disposti a caricarsi di tutte le frazioni di rifiuto e andarle a portare in un posto che sarà dotato e sarà strutturato per raccogliere tutte le frazioni.

Queste sono scelte che vanno ponderate. Sul fatto di risparmiare o no, è da vedere se poi, effettivamente, c’è un ritorno o non c’è un

ritorno economico. Il problema dei contributi è da stabilire proprio a livello normativo e poi vedere, effettivamente, se mettendo gli eco-compattatori, resta comunque il fatto che io devo svolgere un servizio. Bisogna capire.

Non è un no a priori, si sta lavorando su questo, però anche questa degli eco-compattatori, sono idee lanciate che però al momento vanno valutate molto bene, soprattutto con il gestore, in questo caso.

PRESIDENTE. Altri interventi? Prego, consigliere Maschi. CONSIGLIERE MASCHI. Vi regalo questo intervento. Io mi sono occupato, con un mio

socio, proprio di questo ambiente e poi, alla fine, non l’abbiamo preso in esame per fare degli investimenti. Ce ne siamo occupati, siamo andati a vedere le aziende che producono sia le macchine compattatrici che i compattatori locati. In questo caso siamo andati sul Lago di Garda, dove ce n’erano una cinquantina di un imprenditore.

Il risultato, parlando con questo imprenditore, è stato che il cosiddetto eco-compattatore, che dà al cittadino circa 20,00-25,00 euro in un anno circa, in effetti porta al cittadino, spogliando il

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Comune di questo introito, un aggravio intorno ai 60,00 euro. Questo è quello che noi abbiamo riscontrato.

Abbiamo anche scoperto un'altra cosa, stando lì un paio di giorni, seguendo la cosa e andando a vederli anche in uso. L’eco-compattatore, per le aziende che si occupano di questo settore, ha un altro campo di applicazione. Il signore con cui ho parlato io mi disse: guarda, Maschi, che i soldi non si fanno con la plastica, eccetera, eccetera; addirittura io quella la faccio raccogliere dall’azienda che va a raccoglierla al comune, però ne faccio un introito. Mi fa: i soldi li faccio perché metto dei mega schermi o degli schermi giganti su ogni eco-compattatore e vendo la pubblicità nell’ambito di quel comune o di quella zona. Lui, nel caso, ha il Lago di Garda, quindi con la réclame di tutte quelle piccole attività, dalla tabaccheria a quello che vende jeans.

Il denaro, mi ha detto, lo fai così. Il materiale raccolto, io lo faccio raccogliere dall’azienda che lo raccoglie già per il comune.

Vi dico la cosa, perché l’ho seguita abbastanza. Il nostro voto sarà negativo, perché riteniamo che sia una spogliazione del Comune a danno

proprio dei cittadini, perché poi, non c’è verso, bisogna aumentare la bolletta della raccolta rifiuti. Grazie. PRESIDENTE. Prego, Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Grazie Presidente. In dichiarazione di voto, che sarà

favorevole su questo punto, volevo dire alla consigliera Virginia Garato che non era in discussione, per l’area ecologica, qualsiasi coinvolgimento di ETRA nel merito, perché sappiamo benissimo che non può centrare, e che quando il rifiuto è di proprietà privata e non è rifiuto... Non è questo. È rivolto ad altre istituzioni, che devono controllare e salvaguardare gli interessi che, attraverso ETRA, vengono poi ridistribuiti a tutti i cittadini, anche di Cadoneghe.

Su questo argomento, invece, sulle problematiche che può dare il privato che viene in concorrenza o in disturbo al servizio, niente toglie che ETRA possa usare lo stesso strumento e che quei due o tre euro, che su qualche bolletta di qualche comune ritornano al cittadino, vengano messi sotto forma di voucher, per incentivo diretto, per andare a stimolare il conferimento del rifiuto.

Alla fine sarebbe un costo zero, solo trasformato in piccole frazioni, volta per volta. Il nostro voto sarà favorevole per questo, per incentivare ETRA a seguire le linee dei privati. PRESIDENTE. Altre dichiarazioni? Prego, consigliera Mavolo. CONSIGLIERE MAVOLO. Non ho capito che eravamo in dichiarazioni di voto. PRESIDENTE. No, sono state fatte, però può fare l’intervento. Prego. CONSIGLIERE MAVOLO. Mi pare di avere capito che non è chiusa la possibilità, da

quello che hanno detto l’assessore e la consigliera Garato, quindi è possibile pensare di costituire un tavolo di lavoro, chiamiamolo come vogliamo, a cui possiamo contribuire anche noi, magari informandosi presso i Comuni in cui sembra che questa cosa funzioni.

Volevo solo precisare alla consigliera Garato che non c’entra niente la raccolta totale dei rifiuti, il lavoro del nostro gestore dei rifiuti rimane. Questa è una operazione che i cittadini fanno

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volontariamente, di conferire questo tipo di rifiuto agli eco-compattatori, ma la raccolta normale delle altre frazioni comunque rimane, ci sarà chi la plastica continuerà a buttarla dove la raccoglie ETRA. Non è che finisce il servizio della raccolta dei rifiuti di ETRA, magari possono essere installati tre eco-compattatori da qualche parte.

Io volevo precisare questo, comunque aspetto che qualcuno ci possa organizzare, ci inviti a cominciare a lavorare su questa cosa.

Grazie. PRESIDENTE. Assessore Nania. ASSESSORE NANIA. Volentieri. Appena avremo delle risposte tecniche precise, ne

parleremo in Commissione Seconda, quella dedicata a queste cose. Quindi niente tavoli informali, ne parleremo in commissione, così siamo tutti informati di tutto.

PRESIDENTE. Prego, consigliere Lacava. CONSIGLIERE LACAVA. Accolgo l’invito dell’assessore Nania, disponibilissimo a

discuterne in Commissione Seconda. Colgo l’occasione per fare la mia dichiarazione di voto, che sarà negativa. Ringrazio il consigliere Maschi, perché ha messo un tassello ad un’idea che già mi ero fatto

nelle discussioni in commissione. Come si dice “neanche il cane muove la coda gratis”, per cui, evidentemente, c’è un qualcosa sotto che non chiarisce quale possa essere la motivazione.

Magari ci sono realtà in cui funziona il servizio, perché non esiste un gestore principale che funziona così come può funzionare ETRA da noi. Magari in alcune realtà può essere un’opportunità.

Qui da noi la ritengo personalmente un di più che non serve, sarà probabilmente un danno per i cittadini.

PRESIDENTE. Ci sono altre dichiarazioni? Prego, consigliera Vettore. CONSIGLIERE VETTORE. Le motivazioni sono condivisibili. Effettivamente si crea una

complessità e ci sono aspetti che non sono chiari. Questo non toglie che la nostra Amministrazione ha intenzione di razionalizzare e di incentivare determinati comportamenti, anche con degli incentivi che potranno essere valutati.

Il voto, come in commissione, è comunque contrario. PRESIDENTE. Prego, consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. Per dichiarazione di voto, il nostro voto sarà favorevole, anche

per la buona volontà di cercare soluzioni alternative, anche eventualmente da sottoporre ad ETRA. Grazie. PRESIDENTE. Mettiamo in approvazione la proposta, così com’è stata illustrata dalla

consigliera Mavolo.

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(Segue la votazione)

Favorevoli 04 Contrari 11 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Toniolo, Facco, Rozzato, Maschi)

(Il Consiglio non approva)

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27. Invio di telegrammi e biglietti di auguri per i cit tadini di Cadoneghe nuovi nati e adottati, per le felicitazioni di matrimonio e per le condoglianze in caso di decesso (proposta di deliberazione di iniziativa dei consiglieri Borella e Vigolo).

Ore 23.25. PRESIDENTE. Punto n. 27, illustra il consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. “Tenuto conto che l’Amministrazione di Cadoneghe deve porre

in essere ogni particolare attenzione e cura per i propri cittadini. Considerato che è necessario trovare delle soluzioni che evitino incertezze normative e

interpretazioni personali. Considerato che è necessario che l’Amministrazione di Cadoneghe persegua finalità di

efficienza, efficacia e imparzialità con i cittadini. Tenuto conto che è opportuno regolamentare la materia. Visto che non è presente alcun Regolamento della specie nel Comune di Cadoneghe. Tenuto conto dell’articolo 25, comma 2, del vigente Regolamento comunale.

Tutto ciò premesso ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale

impegna il Sindaco e la Giunta, con apposita delibera, a: realizzare un Regolamento comunale che disciplini l’invio a tutti i cittadini di Cadoneghe di

telegrammi o biglietti di auguri per i cittadini nuovi nati e adottati, per le felicitazioni di matrimonio e per le condoglianze in caso di decesso”.

Grazie. PRESIDENTE. Grazie consigliere. Sono aperti gli interventi. Se non ci sono interventi,

chiedo per dichiarazione di voto? Consigliera Baccan. CONSIGLIERE BACCAN. Come gruppo di maggioranza noi volevamo dire che in parte

queste cose vengono già fatte, quindi il nostro voto sarà negativo.

(Interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. No, uno per gruppo. E in caso non ci sia un rappresentante per gruppo, i consiglieri che si dissociano. Non è il capogruppo.

Metto in approvazione la proposta, così come descritta dal consigliere Vigolo.

(Segue la votazione)

Favorevoli 02 Contrari 13 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Toniolo, Facco, Rozzato, Maschi, Escobar, Mavolo)

(Il Consiglio non approva)

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28. Istituzione di un regolamento comunale che regolamenti la cessione di legname ai cittadini di Cadoneghe che ne facciano richiesta a seguito di potature arboree (proposta di deliberazione di iniziativa dei consiglieri Borella e Vigolo).

Ore 23.27. PRESIDENTE. Punto n. 28, illustra il consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. “Tenuto conto della particolare situazione economica. Considerato che è necessario trovare delle soluzioni che evitino incertezze normative. Considerato che è necessario che l’Amministrazione di Cadoneghe persegua finalità di

efficienza, efficacia e imparzialità con i cittadini. Tenuto conto della risposta del Sindaco, protocollo 13531 del 10.07.2015 ad una

interpellanza. Visto che non è presente alcun regolamento della specie nel Comune di Cadoneghe. Tenuto conto dell’articolo 25, comma 2, del vigente Regolamento comunale.

Tutto ciò premesso ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale

impegna il Sindaco e la Giunta, con apposita delibera, a: realizzare un regolamento comunale che disciplini la cessione gratuita di legname ai cittadini

di Cadoneghe che ne facciano richiesta, a seguito di potature arboree di proprietà, e che tale regolamento venga pubblicato sul sito internet del Comune di Cadoneghe”.

Grazie. PRESIDENTE. Grazie consigliere Vigolo. Interventi? Prego, assessore Nania. ASSESSORE NANIA. Vorrei solo ricordare quanto già detto in commissione, ovvero che

questa tipologia di lavoro è un lavoro che richiede comunque messa in sicurezza, richiede interventi particolari, perché potremmo correre il rischio che alcune persone si facciano male.

Al tempo stesso far sì che l’azienda che ha curato anche la potatura porti via il legame per noi comporta dei risparmi nella spesa, perché riusciamo ad ottenere dei prezzi più bassi.

Al tempo stesso ricordo anche, dato che abbiamo sentito più volte questa sera parlare di efficacia ed efficienza, che far sì che sia un unico soggetto a portare via tutte le ramaglie è una cosa efficiente, perché non rimane in giro niente, altresì è efficace perché, comunque, otteniamo il massimo risultato con la minore spesa.

Grazie. PRESIDENTE. Altri interventi? Se non ci sono altri interventi, le dichiarazioni di voto, se ci

sono. Prego, consigliera Vettore. CONSIGLIERE VETTORE. È una proposta, anche questa, che presenta aspetti complessi e

delicati, con una convenienza dubbia. In commissione ne abbiamo discusso, esprimendo voto contrario, che confermiamo.

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PRESIDENTE. Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Rispondo prima all’assessore, che ha detto che qualcuno si

può far male. È per questo che si chiede un regolamento, assessore, non per gioco! Si prende atto come questa maggioranza preferisca ribadire i soliti no alle proposte avanzate,

quasi avesse paura di perdere autorità. Il nostro pensiero è, invece, che il Consiglio, nella sua interezza, debba essere un servizio ai

cittadini. Tant’è che anche su questo punto si nota tutta la vostra incoerenza su quanto affermato dal Sindaco, con la nota del 10.07.2015, al gruppo consiliare Insieme per Cadoneghe. Su questo punto il nostro gruppo esprimerà voto favorevole.

Se volete, vi leggo anche la risposta del Sindaco, che ha generato questa nostra proposta, perché questa nasce dalla risposta del Sindaco all’interpellanza fatta, il 10.07.2015.

“Con la presente, a riscontro della vostra interpellanza, inerente l’oggetto, acquisita agli atti del Comune in data 15.06.2015 – e vede qui la discrepanza delle date, protocollo 12331, del 10.07.2015, rispondete così – comunico che qualora i cittadini ne facciano richiesta, concordino con gli uffici tempi e modalità di raccolta del legname che viene messo a disposizione”.

Lei Sindaco dice che qualsiasi cittadino che ne faccia richiesta può concordare il ritiro. SINDACO. Non ho capito la discrepanza della data. Lascio stare il tema, che è già stato

discusso... CONSIGLIERE BORELLA. Li mi è sfuggito. SINDACO. Ah, le è sfuggito, okay. Io guardo la sostanza: non c’è discrepanza sulla data. CONSIGLIERE BORELLA. Lì avremo modo di approfondire, ce ne sono e ce ne sono

parecchie. Lei qui dice una cosa, adesso ne dite un’altra. Vedete voi. SINDACO. Adesso noi abbiamo detto che non facciamo il regolamento. Questo abbiamo

detto adesso. Il cittadino faccia la domanda e noi daremo la risposta. Mi dica il cittadino che ha fatto richiesta, noi daremo la risposta, o negativa oppure con tutte

le prescrizioni possibili ed immaginabili perché il lavoro sia sicuro. Mi sembra che questo possa intendere per risposta.

CONSIGLIERE BORELLA. Lei ribadisce che il legname viene messo a disposizione. SINDACO. Certo. CONSIGLIERE BORELLA. No che “potrà essere messo”. SINDACO. Ma faccia la richiesta e dopo vedrà la risposta con la messa a disposizione.

Chiaro.

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PRESIDENTE. Bene. Altre dichiarazioni di voto? Se non ci sono altre dichiarazioni di voto,

metto in votazione la proposta, così come illustrata dal consigliere Vigolo.

(Segue la votazione)

Favorevoli 04 Contrari 11 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Pizzinato, Baccan,

Garato, Toniolo, Facco, Rozzato, Maschi)

(Il Consiglio non approva) PRESIDENTE. Buonanotte. Ricordo ai Capigruppo di fermarsi.

La seduta si conclude alle ore 23.34. Sottoscritto. IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO Daniele Toniolo Laura Tammaro