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Provincia di Piacenza PPRTQA – Conferenza di Pianificazione Documento Conclusivo ALLEGATO A Provincia di Piacenza PPRTQA – Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria. Conferenza di Pianificazione. Verbale della seduta del 8 Giugno 2006 Alle ore 10 si apre la registrazione dei partecipanti, ritirando le relative deleghe. Risultano presenti: 1. Comune di Agazzano: Sig.a Delli Mirella; 2. Comune di Alseno: Sig. Mauro Nicoli; 3. Comune di Borgonovo: Sig. Roberto Barbieri; 4. Comune di Cadeo: Sig. Crenna Renato; 5. Comune di Caorso: Sig. Fabio Callori; 6. Comune di Carpaneto: Sig.a Marina Mezzadri; 7. Comune di Fiorenzuola: Sig. Giovanni Compiani; 8. Comune di Lugagnano: Sig. Lombardelli Aldo; 9. Comune di Monticelli: Sig.a Sacchelli Alessandra; 10. Comune di Nibbiano: Sig. Cassi Albino; 11. Comune di Pecorara: Sig. Franco Albertini; 12. Comune di Pontenure: Sig.a Fagnoni Angela; 13. Comune di Rottofreno: Sig. Maserati Giulio; 14. Comune di Sarmato: Sig. Rabeschi Alfio; 15. Comune di Travo: Sig. Gazzola Annibale; 16. Comune di Vigolzone: Sig. Argellati Werner; 17. Regione Emilia Romagna: Sig. Toschi Alberto; 18. Provincia di Lodi: Sig.a Pisati Giulia; 19. ARPA Sez. di Piacenza: Sig. Biasini Giuseppe; 20. ASL di Piacenza: Sig.a Crevani Cristiana; 21. Comunità Montana Valle del Tidone: Sig. Albertini Franco; 22. Comando Prov. Vigili del Fuoco: Sig. Scrima Francesco; 23. Consorzio Bonifica Bacini Tidone Trebbia: Sig. Zermani Fausto. Alle ore 10.30 l’Assessore Alberto Borghi, delegato dal Presidente della Provincia, assume la presidenza dell’assemblea e dichiara aperta la seduta. Borghi: sottolinea che con l’apertura della Conferenza di Pianificazione sul PPRTQA la Provincia vuole avviare un percorso di concertazione sul problema della qualità dell’aria del territorio provinciale, con particolare riguardo ad alcuni settori strategici: settore produttivo, abitativo, mobilità privata, trasporto pubblico; il Documento Preliminare prevede una molteplicità di azioni di correzione e prevenzione, non tutte immediatamente realizzabili: sarà compito della Conferenza selezionare delle priorità e darsi degli obiettivi quantitativi e dei tempi di realizzazione; sarà inoltre necessario sensibilizzare maggiormente i Comuni, anche quelli della montagna. Il Presidente lascia quindi la parola alla dott.sa Torselli per l’illustrazione del percorso amministrativo della Conferenza previsto dalla LR 20/2000, e del programma operativo di lavoro. 1

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Provincia di Piacenza

PPRTQA – Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Conferenza di Pianificazione.

Verbale della seduta del 8 Giugno 2006

Alle ore 10 si apre la registrazione dei partecipanti, ritirando le relatiRisultano presenti:

1. Comune di Agazzano: Sig.a Delli Mirella; 2. Comune di Alseno: Sig. Mauro Nicoli; 3. Comune di Borgonovo: Sig. Roberto Barbieri; 4. Comune di Cadeo: Sig. Crenna Renato; 5. Comune di Caorso: Sig. Fabio Callori; 6. Comune di Carpaneto: Sig.a Marina Mezzadri; 7. Comune di Fiorenzuola: Sig. Giovanni Compiani; 8. Comune di Lugagnano: Sig. Lombardelli Aldo; 9. Comune di Monticelli: Sig.a Sacchelli Alessandra; 10. Comune di Nibbiano: Sig. Cassi Albino; 11. Comune di Pecorara: Sig. Franco Albertini; 12. Comune di Pontenure: Sig.a Fagnoni Angela; 13. Comune di Rottofreno: Sig. Maserati Giulio; 14. Comune di Sarmato: Sig. Rabeschi Alfio; 15. Comune di Travo: Sig. Gazzola Annibale; 16. Comune di Vigolzone: Sig. Argellati Werner; 17. Regione Emilia Romagna: Sig. Toschi Alberto; 18. Provincia di Lodi: Sig.a Pisati Giulia; 19. ARPA Sez. di Piacenza: Sig. Biasini Giuseppe; 20. ASL di Piacenza: Sig.a Crevani Cristiana; 21. Comunità Montana Valle del Tidone: Sig. Albertini Franco; 22. Comando Prov. Vigili del Fuoco: Sig. Scrima Francesco; 23. Consorzio Bonifica Bacini Tidone Trebbia: Sig. Zermani Faus

Alle ore 10.30 l’Assessore Alberto Borghi, delegato dal Presidassume la presidenza dell’assemblea e dichiara aperta la seduta. Borghi: sottolinea che con l’apertura della Conferenza di PianificaProvincia vuole avviare un percorso di concertazione sul problemadel territorio provinciale, con particolare riguardo ad alcuni settproduttivo, abitativo, mobilità privata, trasporto pubblico; il Doprevede una molteplicità di azioni di correzione e prevenzione, non realizzabili: sarà compito della Conferenza selezionare delle prioritàquantitativi e dei tempi di realizzazione; sarà inoltre necemaggiormente i Comuni, anche quelli della montagna. Il Presidente lascia quindi la parola alla dott.sa Torselli per l’illusamministrativo della Conferenza previsto dalla LR 20/2000, e del prlavoro.

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Provincia di Piacenza A – Conferenza di Pianificazionecumento Conclusivo

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Torselli (Provincia): illustra le fasi di sviluppo del Piano: dalla approvazione in Giunta del Documento Preliminare e della relativa Valsat, alla convocazione della Conferenza di Pianificazione, l’approvazione del programma di lavoro, la concertazione con le Associazioni economiche e sociali, la discussione di proposte e suggerimenti, l’approvazione del documento o verbale conclusivo; il verbale conclusivo verrà recepito dagli Uffici provinciali per modificare il Documento Preliminare e formulare il Piano; il Piano dovrà successivamente essere adottato in Consiglio Provinciale. All’adozione segue la pubblicazione sul BUR e da qui un intervallo di 60 gg. per la presentazione di osservazioni e di 120 gg per la presentazione delle riserve da parte della Regione. Con il recepimento di osservazioni e riserve viene riformulato il Piano e si procede all’intesa con la Regione, dopodiché il Piano può essere definitivamente approvato dal Consiglio Provinciale. Propone un Programma di lavoro che prevede le seguenti scadenze: • 8 Giugno – Apertura della Conferenza e presentazione del Documento Preliminare; • 29 Giugno – Seduta di concertazione con Enti e Associazioni; • 10 Luglio – termine per la presentazione di contributi scritti da parte delle

Associazioni; • 13 Luglio – seduta di discussione dei contributi delle Associazioni e delle valutazioni e

proposte dei componenti della Conferenza; • 14 Settembre – Sottoscrizione del Documento finale, preventivamente inviato ai

partecipanti. • Propone di affiancare ai lavori della Conferenza iniziative di coinvolgimento del

pubblico, quali: • 15 Giugno – Presentazione del Documento Preliminare alle Associazioni; • Data da definire – Eventuale incontro di discussione ed approfondimento con le

Associazioni; • Data da definire – Incontro di approfondimento con i Comuni dell’Agglomerato. • Riepiloga infine l’intero procedimento di approvazione del piano. Borghi: chiede di esprimere obiezioni al programma di lavoro; il programma di lavoro viene approvato all’unanimità; lascia quindi la parola a Benedusi e Lega per l’illustrazione del Documento Preliminare. Benedusi (Provincia): descrive sinteticamente i contenuti della Valsat e del quadro conoscitivo del Documento Preliminare secondo il sommario dello stesso, e in particolare: • l’inquadramento generale; • l’entità e la dislocazione delle fonti di emissione, suddivise per settore di attività

economica; • il totale delle emissioni provinciali; • le condizioni al contorno della provincia; • le condizioni meteo climatiche caratteristiche del territorio provinciale; • i dati storici ed attuali di qualità dell’aria prodotti ed elaborati da ARPA; • le mappe di concentrazione e la caratterizzazione delle zone B, A e dell’agglomerato. Lega (Provincia): descrive sinteticamente la strategia del Piano presentata nel Documento Preliminare: • lo scenario attuale di sintesi; • le proiezioni al 2010 e il relativo scenario di riferimento; • i punti di criticità (inquinanti, zone);

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• la strategia generale del Piano nei 5 settori coinvolti: settore produttivo, settore insediativo e terziario, mobilità privata di passeggeri e merci, trasporto pubblico, comunicazione;

• le azioni già avviate da Provincia e Comune di Piacenza; • le azioni previste dagli Accordi di Programma con la Regione; • le azioni specifiche e locali. Callori (Sindaco di Caorso): chiede un chiarimento sulla lettera di convocazione; si complimenta per lo studio completo (crede in incontri mirati); chiede chi copre finanziariamente il piano. Lega: risponde che il piano non è finanziato direttamente dalla Provincia; ci sono però dei contributi finanziari che possono facilitare queste azioni da parte della Regione, che dà finanziamenti ai comuni che si muovono in aderenza al piano. Crevani (AUSL): chiede se è previsto un sistema di collaborazione con altre province confinanti sul trasporto pubblico e trasporto merci che attraversa la nostra provincia. Borghi: a proposito dei contributi finanziari alla realizzazione del Piano, ricorda che già molte politiche della Provincia vanno nella direzione di ridurre l’inquinamento atmosferico, mettendo in gioco investimenti consistenti; evidenzia come il tema dell’aria trascende il confine provinciale, e già con il progetto europeo MEROPE (razionalizzazione della logistica urbana) si è teso verso un miglioramento del trasporto merci da e verso il centro urbano, basato sul sistema delle piattaforme di interscambio, ma il sistema è complesso e in un piano provinciale si fa fatica a individuare azioni che interessino altre province: si può però migliorare il sistema del trasporto all’interno della nostra provincia; ricorda che c’è comunque già un protocollo di’intesa tra le regioni e le province autonome del nord Italia sulla riduzione delle emissioni inquinanti. Biasini (ARPA): afferma che il Documento Preliminare è molto completo, esauriente e sintetico; auspica che i comuni si impegnino tutti (compresi quelli della montagna) per azioni congiunte e quindi più incisive. Crenna (Comune di Cadeo): rispetto alla richiesta di individuare delle priorità, indica la viabilità; è perplesso sugli scenari ipotizzati, ed è scettico rispetto alla previsione di miglioramento dell’impatto inquinante del traffico nello scenario di riferimento, impatto che vede invece in continuo aumento; buona la proposta di una campagna di comunicazione. Toschi (Regione E.R.): la Comunità Europea chiede agli stati membri dei piani di risanamento molto circostanziati, con obiettivi quantitativi e tempi definiti; la Regione farà ora accordi di pianificazione e non più di programma; esplicita il concetto di pianificazione proprio della Comunità Europea: bisogna evitare che il piano sia solo un accordo di buoni propositi e come tale non accettato dalla Comunità, che considera la pianificazione come la previsione di un impegno preciso e verificabile: bisogna prevedere la messa in atto di azioni concrete; inoltre nota che nel Documento si individua un aumento del consumo di gasolio connesso ad un aumento dei veicoli diesel; a tale proposito sottolinea che Stato ed Enti tendono a non fare scelte chiare: il gasolio è il peggiore dei combustibili, tuttavia non è mai stata fatta un’informativa per far scegliere al pubblico i combustibili migliori (il metano); bisogna che le amministrazioni informino che queste sono scelte sbagliate e non così economiche come si crede comunemente.

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Barbieri (Comune di Borgonovo): concorda sulla necessità di azioni concrete per prevenire e ridurre l’inquinamento atmosferico, e evidenzia come il contesto politico generale sia ora più favorevole ad una sinergia tra azione legislativa e governativa ed Enti locali. Mezzadri (Comune di Carpaneto): il Comune di Carpaneto si trova in Zona A e quindi deve agire concretamente per ridurre le fonti di emissione, ma le azioni sono efficaci se fatte su tutto l’Agglomerato; sottolinea l’importanza dei PSC: il Comune sta inserendo nel PSC elementi di pianificazione che abbiano effetto anche sull’ambiente e sulla qualità dell’aria; ritiene che ci sia ancora una certa diffidenza degli operatori economici (progettisti, imprese edili, committenti) circa l’introduzione degli impianti fotovoltaici, occorre molta formazione e informazione tecnico scientifica; riguardo alla mobilità privata, è difficile proporre azioni nei comuni piccoli piuttosto che nel capoluogo; per ridurre la domanda di mobilità sarebbe importante sperimentare subito il telelavoro negli enti pubblici. Compiani (Sindaco di Fiorenzuola): fa notare che i finanziamenti sono necessari per interventi di carattere territoriale strutturale, ma ci sono azioni che necessitano soprattutto di volontà politica e non tanto di risorse economiche; osserva che il ritardo nell’applicazione della legge regionale 20/2000 ha degli effetti anche sull’ambiente: infatti la LR 20/2000 consente di promuovere la mobilità ciclo pedonale nelle nuove lottizzazioni; anche la collocazione di un’area produttiva incide sul contesto dal punto di vista ambientale e dell’inquinamento; i Comuni devono partire da un bilancio dello stato del proprio parco mezzi e dei propri edifici, intraprendendo azioni di progressiva sostituzione o manutenzione che ne riducano l’impatto ambientale e ne aumentino l’efficienza energetica; il buon esempio deve venire dagli Enti Locali. Argellati (Comune di Vigolzone): crede sia giusto intraprendere azioni concrete; invita ad affrontare il problema in modo pragmatico ripensando agli errori del passato per evitarli: è importante individuare gli obiettivi più importanti nell’insieme delle azioni proposte dal Documento, ed impegnarsi su quelli; sostiene che l’aumento del consumo di gasolio e il successo dei veicoli diesel sia da attribuire ad una politica fiscale sbagliata (la defiscalizzazione del gasolio), le cui conseguenze non devono essere fatte pagare oggi ai consumatori; sul problema della mobilità privata chiede che sia ricercata la collaborazione dei cittadini. Toschi (Regione E.R.): ribadisce che il veicolo diesel costa di più, consuma di più e inquina di più, e che va pertanto disincentivato con una campagna di informazione al pubblico, poiché in caso contrario la riduzione dell’inquinamento prodotto dai diesel potrà avvenire solo con un forte aumento dei costi collettivi; sostiene inoltre l’alternativa dei veicoli a metano. Borghi: conclude invitando i comuni a formulare le proprie valutazioni e ad individuare le azioni prioritarie, con l’auspicio che sia non solo un Piano di buone intenzioni, ma un programma di impegni concreti. La seduta viene quindi dichiarata conclusa alle ore 12.30. Il Presidente Assessore Alberto Borghi

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Provincia di Piacenza

PPRTQA – Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria. Conferenza di Pianificazione.

Verbale della seduta del 29 Giugno 2006

Alle ore 10 si apre la registrazione dei partecipanti, con il ritiro delle deleghe non ancora pervenute . Risultano presenti:

24. Comune di Alseno: Sig. Maurizio Villa; 25. Comune di Bettola: Sig.a Claudia Ferrari; 26. Comune di Cadeo: Sig. Crenna Renato; 27. Comune di Caorso: Sig. Fabio Callori; 28. Comune di Carpaneto: Sig.a Marina Mezzadri; 29. Comune di Fiorenzuola: Sig. Giovanni Compiani; 30. Comune di Gossolengo: Sig. Giuseppe Bongiorni; 31. Comune di Piacenza: Sig. Giacomo Cerri; 32. Comune di Podenzano: Sig. Maurizio Grama; 33. Comune di Rottofreno: Sig. Fabio Panizzari; 34. Comune di S. Giorgio: Sig. Nicolò Nasalli Rocca; 35. Comune di Sarmato: Sig. Rabeschi Alfio; 36. Comune di Villanova: Sig. Emanuele Emani; 37. Regione Emilia Romagna: Sig. Piero Pagotto; 38. ARPA Sez. di Piacenza: Sig. Biasini Giuseppe; 39. Assoc. Ambiente e Lavoro ALER: Sig.a Elena De Matteis; 40. Confindustria Piacenza: Sig. Luigi Bonini e Sig.a Carla Mozzoni; 41. Assoc. Consumatori ADOC: Sig. Franco Ardenna; 42. Legambiente Circ. di Piacenza: Sig. Marco Natali.

Alle ore 10.15 l’Assessore Alberto Borghi, delegato dal Presidente della Provincia, assume la presidenza dell’assemblea e dichiara aperta la seduta. Borghi: chiede se ci sono obiezioni o rettifiche al testo del verbale della precedente seduta dell’8 Giugno, che è stato inviato a tutti gli invitati; non avendo ricevuto osservazioni, propone di approvare il verbale per votazione palese; il verbale viene approvato a larga maggioranza. Il Presidente ricorda sinteticamente l’ispirazione del Documento Preliminare e sottolinea l’importanza dei contributi degli Enti e delle Associazioni per dettagliarne le indicazioni e giungere infine a scelte operative da parte degli Amministratori; invita quindi i presenti ad intervenire. Ardenna (ADOC): chiede un pronunciamento immediato da parte del Comune di Piacenza e della Associazione Legambiente, che ritiene i più coinvolti nelle problematiche in questione. Borghi: sottolinea che gli indirizzi del Piano non vogliono assolutamente prefigurare una contrapposizione tra Amministratori e associazioni ambientaliste, ma piuttosto fare incontrare i diversi portatori di interesse nella tutela di un unico bene comune, la salute pubblica; ogni cittadino, ogni Associazione ed ogni Ente, sia questo collocato in pianura

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nella fascia maggiormente critica, o in montagna in presenza di buoni standard di qualità, deve poter esprimere la propria opinione e la volontà di fare la propria parte. Callori (Sindaco Caorso): condivide lo spirito del percorso di concertazione, finalizzato a fare incontrare portatori di interessi diversi; ritiene che le soluzioni prospettate dal Documento Preliminare siano tutte positive e condivisibili, ma che occorrerà scegliere quelle più prioritarie ed opportune per ogni realtà territoriale: per il Comune di Caorso ritiene che si debbano privilegiare le azioni nel settore della viabilità e in particolare quelle relative alla ricerca di una alternativa al transito della Statale 10 nel centro del capoluogo, sistemi di protezione dall’inquinamento atmosferico proveniente dalla vicina autostrada, la sostituzione dei 3 semafori presenti sulla Statale con rotatorie in grado di fluidificare il traffico, il miglioramento del trasporto pubblico locale (TPL); ritiene che sia importante anche la definizione e sottoscrizione di protocolli di intesa con le industrie locali al fine di limitarne le emissioni inquinanti; chiede infine se le azioni proposte dal Documento Preliminare dovranno essere attuate tutte da tutti i soggetti coinvolti. Rabeschi (Comune di Sarmato): premette che il Comune di Sarmato è certificato ISO 14001 ed EMAS, e che la conoscenza dello stato della qualità dell’aria locale è indispensabile per il mantenimento delle certificazioni; anche a questo proposito sottolinea che il Comune ha richiesto da tempo il potenziamento della locale centralina di monitoraggio, tramite l’inserimento delle misure di PM10, Ozono e vento; chiede infine di conoscere qual’è il programma di ristrutturazione della rete provinciale di monitoraggio. Natali (Legambiente): premette che il Documento Preliminare è sostanzialmente generico ed anche per questo difficilmente contestabile; tuttavia per essere efficace dovrebbe essere realmente condiviso dai diversi portatori di interesse; a tale proposito fa notare che non è stato previsto un percorso realmente partecipativo di condivisione delle problematiche e delle azioni locali; propone quindi di attivare una sorta di Forum di Agenda 21 Locale con più incontri di approfondimento da tenersi nei prossimi 2 mesi. In merito ai contenuti del Documento Preliminare, sottolinea che le azioni da privilegiare devono essere fondamentalmente in 3 settori: 1) le scelte urbanistiche (intervenendo sia sulla dislocazione territoriale degli insediamenti, sia sulle stesse tecniche di edificazione), 2) la mobilità (coinvolgendo innanzitutto il Comune di Piacenza e i Comuni dell’agglomerato in una politica di potenziamento del trasporto pubblico locale), 3) l’inquinamento prodotto dalle aziende, sia private che pubbliche (agendo sugli standard di emissione e rendendoli più stringenti di quelli già previsti dalla normativa). Compiani (Sindaco Fiorenzuola): pur condividendo l’ispirazione del Documento Preliminare, sottolinea che le misure previste risultano troppo generiche, mentre invece occorre individuare alcune (anche poche) azioni prioritarie associate a precise scadenze, che devono essere adottate da tutti gli Enti coinvolti; a tale proposito sostiene che occorre individuare un percorso partecipativo finalizzato alla condivisione della scelta delle azioni prioritarie da intraprendere. Poiché le misure necessarie saranno sia di carattere strutturale che congiunturale (azioni per ridurre le condizioni di emergenza), chiede se nel futuro Piano dovranno comparire anche le azioni congiunturali che sono attualmente previste dagli Accordi di Programma annuali siglati con la Regione. Carbone (Comune di Piacenza): concorda sull’importanza del Documento come strumento di pianificazione, ma sottolinea che devono essere previsti 2 livelli di intervento: il primo strutturale, in riferimento al fabbisogno di infrastrutture (le tangenziali ad es., o le opere di mitigazione dell’impatto delle autostrade, ecc.), che richiede di mettere mano alla pianificazione urbanistica e territoriale; il secondo di emergenza, in riferimento ai provvedimenti che dovranno essere assunti nel prossimo autunno per

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ridurre il rischio di uscita dagli standard normativi di qualità dell’aria. Le azioni da intraprendere ovviamente non possono essere uguali per tutti, ma è importante che ognuno faccia la sua parte. Fra le urgenze maggiori vi è quella della mobilità: ogni giorno transitano attraverso la città almeno 80.000 veicoli, con un fortissimo carico inquinante; è stato calcolato che un programma di riduzione del 20% di questa mobilità privata permetterebbe di abbattere drasticamente anche i costi sociali dell’inquinamento, relativi alla cura dei danni sulla salute; tuttavia bisogna ricordare che il trasporto pubblico locale viene finanziato per il 70% dal denaro pubblico e solo per il 30% dalla tariffazione, e che la spesa principale della gestione è costituita dalla spesa per il personale, difficilmente comprimibile; spostare quindi risorse pubbliche a favore del miglioramento del TPL, stante gli attuali bilanci comunali, significa inevitabilmente fare delle scelte e rinunciare ad altri servizi essenziali erogati dal Comune. Sottolinea infine che ogni Comune coinvolto dovrà comunque prendere qualche iniziativa tra quelle proposte dal Documento, utilizzando anche lo strumento degli accordi volontari con i partner privati. Bonini (Assoc. Industriali): ritiene di dover replicare l’intervento già fatto nella precedente riunione di presentazione del Documento alle Associazioni. Sottolinea che nel Documento il sistema produttivo appare il sorvegliato speciale, nonostante si evinca chiaramente che non costituisce il principale responsabile dell’inquinamento atmosferico locale; traspare dal Documento la mancanza di fiducia nella naturale evoluzione tecnologica dei sistemi produttivi e dei sistemi di contenimento degli inquinanti, che raggiungono standard sempre più elevati; inoltre ricorda che nella pianura Padana l’inquinamento atmosferico è di natura extra provinciale ed addirittura extra regionale e che pertanto occorrono un dialogo e delle azioni congiunte tra i diversi Enti territoriali presenti; quanto al compito che viene attribuito alle Aziende, è indispensabile trovare un equilibrio tra gli interessi della salute e dell’ambiente e la tutela del reddito degli imprenditori e dei lavoratori: le Aziende devono infatti mantenersi competitive su di un mercato sempre più allargato, contenendo i propri costi di produzione, mentre le azioni previste dal Documento per il settore produttivo sono tutte basate sull’adozione incondizionata delle BAT, che costituiscono una evidente penalizzazione economica delle imprese; è evidente che le BAT devono essere economicamente compatibili o in alternativa essere adeguatamente incentivate dalle Amministrazioni pubbliche per compensarne gli elevati costi. Sottolinea poi che il Documento sottostima altre fonti di inquinamento (ad es. le autostrade), facendone pagare i costi ancora una volta alle Aziende locali; ricorda che occorre spingere sì verso le certificazioni gestionali ed ambientali, ma che queste non costituiscono ancora un obiettivo sufficientemente premiante e che dovrebbero essere anch’esse economicamente incentivate; concorda con l’importanza di promuovere investimenti in impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili (biomasse, sole, ecc.). Afferma infine di non ritenere indispensabile l’avvio di un percorso partecipativo per l’approfondimento del Documento Preliminare al Piano, poiché interessi e punti di vista rimarranno diversi, mentre sono gli Amministratori pubblici che devono prendere le proprie decisioni a tutela degli interessi collettivi. Crenna (Comune di Cadeo): sottolinea come per il proprio Comune risulti fondamentale il problema della viabilità, accentuato dal passaggio della Via Emilia nel centro del paese, dalla presenza dell’autostrada, dalla chiusura del casello di Cortemaggiore che ha incrementato il traffico pesante sulle strade locali; afferma che occorre investire sul trasporto pubblico locale, e non solo quello su gomma, ma anche quello ferroviario, rispetto al quale auspica una maggiore attenzione da parte delle Ferrovie dello stato. Ferrari (Comune di Bettola): evidenzia come nel proprio Comune non siano presenti fonti produttive di inquinamento, mentre il problema principale è costituito dal passaggio

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della Statale nel centro del Paese; a questo scopo occorrerebbe migliorare il servizio di trasporto pubblico, estendendone la fascia oraria nel primo mattino e nella sera. Borghi: in risposta a Natali, sottolinea che nel predisporre il percorso di concertazione della Conferenza si è cercato di stringere i tempi, anche per le scadenze imposte dalla Regione, tuttavia si possono prevedere prima di Settembre altri incontri di approfondimento (ad es. con i Comuni dell’Agglomerato) per giungere a conclusioni maggiormente condivise. Ribadisce che la natura stessa dell’inquinamento atmosferico, transprovinciale e transregionale, richiede di intraprendere misure di prevenzione e di riduzione altamente condivise e diffuse. Fa notare che già nel corso della seduta odierna sono stati presentati diversi contributi relativi al trasporto pubblico locale, e invita i presenti a far pervenire agli uffici i testi scritti dei contributi. Biasini (ARPA): in risposta alla domanda del Comune di Sarmato, fa osservare che la rete di monitoraggio della qualità dell’aria è una rete regionale, di cui fanno parte 6 stazioni in provincia di Piacenza, 3 in città e 3 sul territorio provinciale: la manutenzione di queste stazioni è a carico della Regione; a queste stazioni sono state via via aggiunte altre in corrispondenza a particolari problematiche locali, il cui costo di manutenzione deve essere sostenuto dai Comuni interessati, dalla Provincia e da eventuali privati; il potenziamento di una stazione può avvenire quindi solo a fronte del reperimento degli opportuni fondi di investimento e manutenzione. Ricorda poi che oltre alle stazioni fisse della rete esistono 2 mezzi mobili che possono essere posizionati per campagne di misura periodiche e che in molti casi potrebbero supplire alla presenza di una stazione fissa. Rabeschi (Comune di Sarmato): ribatte che il Comune non mette in discussione la scelta del posizionamento delle cabine di monitoraggio della Rete Regionale, ma fa notare che sull’asse della via Emilia Pavese non sono stati previsti punti regionali di misura. Sottolinea infine che rispetto all’indirizzario di partecipazione all’incontro attuale di concertazione della Conferenza, i Comuni e le Istituzioni presenti sono pochissimi, e fa presente che la Provincia dovrebbe avere una funzione più coercitiva nei confronti degli Enti territoriali. Borghi: ribadisce che nei percorsi di consultazione degli Enti e di concertazione con la società civile, gli Amministratori locali hanno sempre dimostrato disponibilità e responsabilità, e che in questo caso probabilmente non tutti si sono ritenuti soggetti essenziali alla soluzione dei problemi in discussione; sottolinea che comunque la Provincia cercherà di fare un’opera di maggiore convincimento nei confronti dei Comuni per gli appuntamenti che seguiranno. Il Presidente invita infine i presenti non ancora intervenuti a prendere la parola, senza peraltro ricevere richieste. La seduta viene quindi dichiarata conclusa alle ore 11.45. Il Presidente Assessore Alberto Borghi

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Provincia di Piacenza

PPRTQA – Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria. Conferenza di Pianificazione.

Verbale della seduta del 13 Luglio 2006

Alle ore 15 si apre la registrazione dei partecipanti, con il ritiro delle deleghe non ancora pervenute. . Risultano presenti:

43. Comune di Bettola: Sig. Celestino Scagnelli; 44. Comune di Bobbio: Sig. Claudio Tirelli; 45. Comune di Borgonovo: Sig. Paolo Tiribinto: 46. Comune di Cadeo: Sig. Renato Crenna; 47. Comune di Calendasco: Sig. Fabio Bianchi; 48. Comune di Caorso: Sig. Fabio Callori; 49. Comune di Fiorenzuola: Sig. Giovanni Compiani; 50. Comune di Gossolengo: Sig. Giambattista Castelli; 51. Comune di Lugagnano: Sig. Aldo Lombardelli; 52. Comune di Piacenza: Sig. Giacomo Cerri e Sig. Pierangelo Carbone; 53. Comune di Pontenure: Sig.a Angela Fagnoni; 54. Comune di Rivergaro: Sig. Fabrizio Narboni; 55. Comune di S. Giorgio: Sig. Nicolò Nasalli Rocca; 56. Comune di Sarmato: Sig.a Sabrina Gallinari e Sig. Alfio Rabeschi; 57. Comune di Vigolzone: Sig. Mario Chiesa; 58. Comune di Villanova: Sig. Emanuele Emani; 59. Regione Emilia Romagna: Sig. Piero Pagotto; 60. Arpa Sez. di Piacenza: Sig. Sandro Fabbri e Sig.a Francesca Frigo; 61. ASL di Piacenza: Sig.a Cristiana Crevani.

Alle ore 15.15 l’Assessore Alberto Borghi, delegato dal Presidente della Provincia, assume la presidenza dell’assemblea e dichiara aperta la seduta. Borghi: dà lettura degli estremi del verbale della precedente seduta della Conferenza (29/06/2006), già inviato a tutti gli invitati, e ne chiede l’approvazione; il verbale viene approvato a larga maggioranza. Propone poi di prolungare il calendario dei lavori della Conferenza con l’aggiunta di 2 ulteriori incontri rispetto a quelli già prefissati, allo scopo di approfondire meglio le tematiche del Documento Preliminare; pertanto le sedute previste dopo la pausa di ferragosto dovrebbero essere: - 14 Settembre alle ore 15; - 28 Settembre alle ore 15; - 12 Ottobre alle ore 15. Si conviene che l’orario preferibile è quello pomeridiano; la proposta viene approvata all’unanimità. Ricorda poi le osservazioni avanzate dal rappresentante della Regione Emilia Romagna in merito alla necessità di definire con precisione gli obiettivi quantitativi, le scadenze e i soggetti delle azioni di Piano, nonché i benefici attesi in termini di miglioramento della qualità dell’aria; a tale scopo anticipa che viene proposta una griglia di definizione delle azioni di Piano, da classificare sulla base del soggetto responsabile, dei tempi di realizzazione (breve, medio, lungo termine) e degli obiettivi quantitativi da raggiungere.

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Lega (Provincia): descrive sinteticamente la griglia di classificazione delle azioni, che è stata per ora applicata a titolo di esempio solo alle azioni già previste dal 3° e 4° Accordo di Programma sulla qualità dell’Aria (cap. 9.2 del Doc. Prel.); lo schema è stato fotocopiato e viene distribuito a tutti i presenti. La proposta è di applicare questo schema a tutte le azioni di Piano previste, in modo che ognuna sia associata ad un soggetto, ad un obiettivo quantitativo, ad un tempo di realizzazione. Elenca poi i contributi scritti pervenuti alla Provincia da parte di Enti e Associazioni: Confindustria, ADOC, Comune di Caorso, Comune di Cadeo, Legambiente; tutti i contributi scritti riportano sostanzialmente i contenuti dei rispettivi interventi svolti in sede di Conferenza. Borghi: invita i presenti ad intervenire nel merito della griglia proposta, delle azioni già classificate e delle altre azioni di Piano, per giungere ad un livello di maggiore concretezza. Callori (Sindaco Caorso): ritiene che alcune azioni di Piano siano improponibili in tutte le situazioni (ad es. il divieto di circolazione sulle statali di attraversamento), mentre altre azioni potrebbero avere costi insopportabili dai piccoli Comuni, come ad esempio l’incremento delle piste ciclabili, in base al quale chi ha già investito dei capitali sarebbe tenuto ancora a spendere ulteriori risorse; sulle dichiarazioni di principio il Doc. Prel. è condivisibile, ma sulla strategia concreta occorre valutare i costi e gli effetti delle singole azioni. Tiribinto (Comune Borgonovo): condivide le osservazioni del Sindaco di Caorso; anche il Comune di Borgonovo ha predisposto una lista di azioni fattibili e prioritarie sul proprio territorio, così come dovrebbe fare ogni Comune: poi vanno messe a confronto, discusse e inserite in una graduatoria. Gallinari (Sindaco Sarmato): condivide le linee di indirizzo del Doc. Prel., ma ritiene che debbano essere meglio tradotte nelle realtà locali, poiché sono previste delle azioni che non possono essere attuate da tutti i Comuni. Il Comune di Sarmato ha attivato un processo partecipato di Agenda 21 Locale le cui conclusioni dovrebbero essere recepite all’interno del PPRTQA; occorre anche tenere conto delle diverse possibilità e disponibilità finanziarie di ogni Comune, che possono limitare la realizzabilità delle azioni previste. Fagnoni (Sindaco Pontenure): condivide l’impostazione del Doc. Prel. ma chiede di tener conto delle particolari realtà territoriali dei singoli Comuni: ad es. a Pontenure c’è il problema degli attraversamenti del territorio da parte della Via Emilia e dell’Autostrada, che portano un forte carico inquinante; sottolinea che occorre selezionare le azioni che siano economicamente realizzabili: ad es. è noto che le piste ciclabili hanno un costo di investimento molto elevato; altre azioni sono tecnicamente difficili o irrealistiche, come ad es. il blocco della circolazione in un centro urbano attraversato dalla Via Emilia. Compiani (Sindaco Fiorenzuola): dichiara di essere d’accordo sul metodo proposto, ma che occorre ancora approfondire la realizzabilità e l’effettiva incidenza di ogni singola azione; il Piano deve individuare una serie di azioni più concrete e meno incerte, in modo da poterne verificare i risultati rispetto agli obiettivi di qualità che si è posto. Carbone (Comune Piacenza): condivide il metodo proposto per la definizione e classificazione delle azioni di Piano; giusta anche la definizione di 3 scale di tempi (brevi, medi, lunghi), per quanto le azioni a lungo termine non sono ipotizzabili da subito. La convinzione da cui bisogna partire è che la attuale situazione della qualità dell’aria è

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drammatica e coinvolge tutta la pianura padana: siamo addirittura due – tre volte fuori dai limiti di legge con conseguenze sanitarie evidenti e gravissime. L’agglomerato dei Comuni di pianura è in realtà un’unica area urbanizzata con 190.000 abitanti ed un tasso di motorizzazione di 0.7 auto per abitante. Occorre pensare ad azioni che riducano la mobilità nell’insieme dell’agglomerato e non solo nel capoluogo: ad es. occorre decidere se nelle situazioni di emergenza le auto pre - euro di Sarmato possono mettersi in moto per raggiungere Piacenza, se in città è scattato il blocco del traffico: bisogna studiare delle azioni disincentivanti della mobilità delle auto che vanno e vengono dai Comuni periferici al capoluogo nelle situazioni di blocco del traffico; le politiche di riduzione delle emissioni da traffico funzionano solo se prese in un contesto di area vasta, se sono adottate in un singolo Comune non funzionano. Occorre poi considerare anche il problema della presenza delle autostrade in prossimità dei centri urbani, magari ipotizzando l’abbassamento dei limiti di velocità: non si può più prendere la presenza delle autostrade come alibi per non adottare azioni incisive sul traffico. Pagotto (Regione E. R.): sostiene che bisogna valutare attentamente l’efficacia delle singole azioni in termini di miglioramento della qualità dell’aria, perché a volte grandi investimenti non corrispondono necessariamente a significative riduzioni dell’inquinamento; a questo scopo devono essere utilizzati modelli di simulazione che calcolino il contributo di ogni azione di Piano sullo stato finale di qualità dell’aria, mettendo questi strumenti a disposizione delle province in modo che possano formulare piani verosimilmente efficaci. Poiché le risorse finanziarie disponibili sono ridotte, queste verranno impiegate per le azioni più efficaci, dove sono maggiori i benefici attesi. ARPA regionale sta predisponendo i modelli per simulare le dinamiche degli inquinanti e quindi stimare l’efficacia delle azioni previste. Sostiene poi che occorre un contributo anche da parte del governo centrale, come risulta evidente dalla presenza delle autostrade, che portano al territorio un forte carico inquinante senza che gli enti locali possano farci nulla. Lombardelli (Sindaco Lugagnano): evidenzia che molte azioni previste dal Doc. Prel. non sono altro che il rispetto di norme di legge e quindi vanno pretese da subito; inoltre ogni Comune ha una propria specificità produttiva, infrastrutturale, ecc. che a volte è affine ai Comuni confinanti con problemi di emissioni inquinanti che interessano più realtà vicine; perciò occorre adottare una visione sovracomunale, pensando ad incontri tra Comuni vicini e ad eventuali accordi di programma tra più Comuni. Sottolinea che ci si trova spesso di fronte a numerosi vincoli e difficoltà burocratiche che possono ridurre l’efficacia dell’azione: bisogna accertarsi che le azioni da intraprendere siano effettivamente migliorative della realtà esistente. Crenna (Comune Cadeo): ritiene che la scheda proposta sia troppo complessa e debba essere semplificata; è d’accordo con Pagotto circa la necessità di valutare l’efficacia delle azioni di Piano e invita a scegliere azioni che non creino forti disagi per la popolazione: ad es. vietare l’uso dei veicoli pre - euro e contemporaneamente non fornire alternative di trasporto pubblico locale è impossibile. Nasalli Rocca (Comune S. Giorgio): condivide l’impostazione del metodo, ma sostiene che le azioni sono eccessivamente mirate alla riduzione dell’inquinamento da traffico veicolare, e non considerano a sufficienza il contributo del riscaldamento domestico e del settore civile; altre città (ad es. Bolzano) hanno preso iniziative molto efficaci in questo campo. Scagnelli (Sindaco Bettola): evidenzia che a Bettola la qualità dell’aria è buona, ma che si è deciso di fare comunque una campagna di misura sulla Strada Statale per vedere i contributi del traffico e del settore domestico all’inquinamento; ritiene che anche

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per un piccolo Comune di montagna ci siano azioni possibili per prevenire l’inquinamento e mantenere buona la qualità dell’aria; naturalmente occorrono strategie ed azioni diversificate per i Comuni dell’agglomerato e della zona A e per quelli della montagna. Fagnoni (Sindaco Pontenure): ricorda che un altro grosso problema è costituito dalla mobilità delle merci, che dovrebbero essere mobilizzate sempre più dal trasporto su rotaia invece che su gomma, riducendo così l’inquinamento proveniente da autostrada e via Emilia; tuttavia la soluzione del problema richiede un coinvolgimento più generale degli enti, da quelli locali alla Regione al Governo. Gallinari (Sindaco Sarmato): condivide la posizione di Scagnelli, poiché ogni Comune, anche se piccolo, può incidere sul raggiungimento del risultato; fa notare tuttavia che non stanno partecipando alla Conferenza alcuni Comuni dell’agglomerato che risultano importanti per avere una buona efficacia delle azioni; occorre pertanto promuovere più decisamente la loro partecipazione. Pagotto (Regione E.R.): sottolinea che il problema avanzato da Gallinari è reale ed importante; l’Accordo di Programma con la Regione si rivolge ai Comuni con più di 50.000 abitanti e pertanto rimane da coinvolgere tutti i Comuni non capoluogo; anche a Bologna si è presentato questo problema e la soluzione è stata di prevedere una sorta di potere sostitutivo: una volta elaborato il Piano, si va alla stipula di Accordi di Programma tra i Comuni e la Provincia, magari per zone, dove il Comune sottoscrive un impegno esplicito. Ci sono tante soluzioni (anche non costose) inseribili nella pianificazione urbanistica (PSC, RUE) che permettono di ridurre le emissioni inquinati in atmosfera: aumento dell’efficienza energetica degli edifici, cogenerazione, mobilità urbana, ecc. Può essere utile fare incontri di approfondimento sui singoli temi per trovare le soluzioni più adatte ad ogni realtà particolare. Chiesa (Comune Vigolzone): valuta positivamente il percorso intrapreso, ma ritiene che si debba essere maggiormente concreti; la zonizzazione provinciale potrebbe essere aggiustata anche nel corso dell’approfondimento delle tematiche, con gradualità; rispetto alle azioni da intraprendere, vanno ridotte scegliendo le azioni principali e prioritarie e calandole nelle singole realtà territoriali. Fabbri (Arpa): ricorda che le azioni esaminate oggi (la scheda proposta) sono solo una parte delle azioni di Piano; propone quindi di esaminare le singole azioni evidenziandone problemi e criticità. Emani (Comune Villanova): si pone il problema di come far rispettare il Piano: se un Comune più sensibile interviene, ma i suoi confinanti no, viene meno l’efficacia dell’azione. Tiribinto (Comune Borgonovo): conferma che bisogna sollecitare la partecipazione dei Comuni assenti, anche contattando personalmente i responsabili; nella classificazione delle azioni occorre poi distinguerne 2 tipi: le azioni valide per tutti i Comuni della provincia (linee guida per i PSC relative alla riduzione dei consumi energetici, mobilità, ecc.) e le azioni che devono essere pensate per particolari territori (ad es. a livello di vallata, o di collina o montagna). Borghi: rileva che effettivamente si osserva una scarsa attenzione ai temi del Piano da parte di alcuni Comuni di pianura, fatto questo molto preoccupante poiché si tratta di un problema generale di salute pubblica. Il Piano dovrà prevedere necessariamente delle azioni che tutti i Comuni dovranno attuare perché relative a problemi condivisi, ed altre

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azioni che riguarderanno solo particolari categorie di soggetti, anche in funzione della zonizzazione che è stata effettuata. Ovviamente non si potranno dettagliare nel Piano le singole e particolari esigenze di ogni singolo Comune, ma si dovrà giungere a definire pacchetti di azioni per gruppi di Comuni con problematiche omogenee (ad es. tutti quelli attraversati da una statale o da una autostrada, ecc.). Sottolinea infine che la Provincia si attiverà per individuare risorse finanziarie per sostenere le azioni di Piano, che però saranno indirizzate ai Comuni che avranno aderito al Piano e ai successivi Accordi di Programma. Rabeschi (Comune Sarmato): dichiara di essere d’accordo sul fatto che se un Comune non partecipa alla concertazione del Piano non abbia accesso facilitato ad eventuali finanziamenti, ma questa regola lascia comunque irrisolto il problema del coinvolgimento; si veda ad es. il problema della mobilità in atto tra Castel S. Giovanni e Sarmato: per risolvere questo problema non bisogna incentivare solo il Comune di Sarmato, ma tutti i Comuni presenti sull’asse di collegamento; altro es. il possibile teleriscaldamento dalle 2 centrali presenti nell’area, problema che coinvolge almeno 2 Comuni. Callori (Sindaco Caorso): ripete di essere d’accordo sul metodo adottato e sulla zonizzazione di piano, tuttavia occorre partire dal basso, dalle esigenze di ogni singolo Comune: ogni Comune deve portare le iniziative che intende intraprendere e che potranno poi essere condivise anche dagli altri; occorre partire dalle azioni su cui si trova un accordo generale. Lega (Provincia): evidenzia che sono emersi almeno due problemi comuni a quasi tutte le realtà territoriali: il primo relativo alla presenza delle grandi infrastrutture (gli attraversamenti delle statali e delle autostrade, ecc.), rispetto al quale anche i Comuni hanno potere di intervenire, ad es. istituendo con la Provincia un tavolo di confronto con Anas, Società Autostrade, Regione, Governo... per provvedimenti di tutela sulle infrastrutture (limiti di velocità, barriere protettive, ecc.); il secondo relativo alla necessità di risorse finanziarie, ricordando però che molte delle azioni previste non richiedono risorse ma agiscono a livello di rispetto della normativa o di pianificazione urbanistica: ci sono comunque già disponibili fondi sia nel 5° Accordo di Programma regionale sulla qualità dell’aria, sia nel Piano triennale di Azione ambientale della Regione, che possono essere utilizzati da subito. Borghi: invita i partecipanti a portare proposte specifiche per singolo settore e per area sovra comunale nelle prossime sedute inserite nel calendario dei lavori. In assenza di ulteriori interventi, dichiara conclusa la seduta alle ore 16.50. Il Presidente Assessore Alberto Borghi

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Provincia di Piacenza

PPRTQA – Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria. Conferenza di Pianificazione.

Verbale della seduta del 12 Settembre 2006

Alle ore 15 si apre la registrazione dei partecipanti, con il ritiro delle deleghe non ancora pervenute. . Risultano presenti:

62. Comune di Cadeo: Sig. Renato Crenna; 63. Comune di Caorso: Sig. Fabio Callori; 64. Comune di Carpaneto: Sig.a Marina Mezzadri; 65. Comune di Castelvetro: Sig. Francesco Marcotti; 66. Comune di Fiorenzuola: Sig. Giovanni Compiani; 67. Comune di Gragnano: Sig. Andrea Barocelli; 68. Comune di Lugagnano: Sig. Aldo Lombardelli; 69. Comune di Piacenza: Sig. Giacomo Cerri; 70. Comune di Podenzano: Sig. Maurizio Grana; 71. Comune di Ponte dell’Olio: Sig. Giuseppe Rossi; 72. Comune di Pontenure: Sig.a Angela Fagnoni; 73. Comune di Rottofreno: Sig. Fabio Panizzari; 74. Comune di S. Giorgio: Sig. Nicolò Nasalli Rocca; 75. Comune di Sarmato: Sig.a Sabrina Gallinari; 76. Regione Emilia Romagna: Sig. Piero Pagotto; 77. ARPA Sez. di Piacenza: Sig. Giuseppe Biasini; 78. ASL di Piacenza: Sig.a Cristiana Crevani; 79. Comunità Montana Valle del Tidone: Sig. Franco Garlappi; 80. Consorzio Bonifica Bacini Tidone Trebbia: Sig. Massimiliano Canova.

Alle ore 15.15 l’Assessore Alberto Borghi, delegato dal Presidente della Provincia, assume la presidenza dell’assemblea e dichiara aperta la seduta. Viene distribuito a tutti i presenti lo schema riassuntivo delle azioni previste dal Piano per il settore produttivo, riscritte secondo i criteri stabiliti nelle sedute precedenti. Borghi: dà lettura degli estremi del verbale della precedente seduta della Conferenza (13/07/2006), già inviato a tutti gli invitati, e ne chiede l’approvazione; il verbale viene approvato a larga maggioranza con 2 astenuti; riassume poi il significato della riscrittura delle azioni per il settore produttivo, finalizzata ad evidenziare per ognuna quale sarà il soggetto competente, quali i tempi di realizzazione, con quali risorse e con quali risultati attesi; anticipa che la successiva seduta della Conferenza sarà dedicata ad approfondire le azioni relative al settore della mobilità e a quello civile (riscaldamento, ecc.) e invita tutti i presenti a far pervenire alla Provincia i propri contributi. Sottolinea infine la gravità del problema dell’inquinamento atmosferico sotto il profilo dei rischi per la salute pubblica, che tutti i sindaci sono tenuti a tutelare. Lega (Provincia): spiega con quale criterio le azioni sono state riscritte ed accorpate nello schema distribuito, e da lettura delle singole azioni, evidenziandone i soggetti competenti, i tempi di realizzazione, le risorse necessarie e gli obiettivi da raggiungere in termini di riduzione delle emissioni.

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Borghi: sottolinea che tra le azioni è stata inserita anche quella relativa al monitoraggio del Piano entro 3 anni dall’approvazione (peraltro già esplicitata nella Valsat), per garantire una rettifica della strategia di piano nel senso di una sua maggior efficacia, qualora il bilancio di medio termine risulti negativo. Compiani (Sindaco Fiorenzuola): si dichiara d’accordo sulle proposte avanzate, ma sottolinea che le azioni dovrebbero essere caratterizzate maggiormente a livello dei singoli comuni, poichè ogni comune ha particolari realtà produttive con particolari problematiche. Ad es. a Fiorenzuola si sta studiando la possibilità di collegare l’area produttiva Barabasca ad un terminal ferroviario, per favorire l’intermodalità del trasporto merci; poi c’è il problema delle emissioni di ammoniaca dagli allevamenti, molto presenti nella zona. Propone di considerare a breve termine alcune azioni che sono state invece presentate come a medio o a lungo termine: la promozione della certificazione Emas, che deve essere avviata da subito, e l’incremento delle piantumazioni, anche urbane, che può essere attuato immediatamente agendo sui regolamenti edilizi. Gallinari (Sindaco Sarmato): sottolinea l’importanza della certificazione Emas sia per i privati che per gli Enti, ricordando l’esperienza del proprio comune; si può ipotizzare la richiesta della certificazione Emas per le nuove attività produttive o commerciali che si insediano in una nuova area produttiva, o promuovere la certificazione di un intero comprensorio produttivo, come insegna l’esperienza dell’area delle ceramiche a Modena. Propone di dare maggiore rilievo al passaggio del trasporto da gomma a rotaia per gli insediamenti produttivi nuovi ed esistenti, per ridurre l’impatto ambientale della mobilità delle merci. Biasini (ARPA): ricorda la difficoltà intrinseca a questo genere di discussione, poichè il territorio della provincia non è una scatola chiusa, in cui la qualità dell’aria è direttamente condizionata dalle proprie emissioni inquinanti, ma risente pesantemente delle condizioni al contorno e dei fattori climatici. Sottolinea che il monitoraggio del piano deve essere fatto sui catasti delle sorgenti, già implementati in forma digitale ed aggiornati in tempo reale, e che assume grande importanza a questo scopo anche la valutazione delle emissioni prodotte dalla mobilità indotta, che dovrebbe essere richiesta ad ogni nuova attività economica. Callori (Sindaco Caorso): ritiene che occorra un coordinamento provinciale nell’intraprendere azioni in merito alla qualità dell’aria, perchè alcuni comuni si stanno muovendo in modo autonomo senza considerare le esigenze dei comuni vicini; riguardo all’az. n° 1 (adozione delle BAT) propone di non richiederle solo alle nuove attività produttive, ma anche a quelle esistenti; riguardo all’az. n° 7 (obbligo di copertura...), sottolinea che devono adottarla tutti i comuni indistintamente; riguardo all’az. n° 10 (pianificazione comunale), chiede che non si trasformi in una penalizzazione dei comuni che devono ancora elaborare il PSC, ma che venga richiesta a tutti; evidenzia poi che nell’azione orientata all’agricoltura (n° 12) l’ammodernamento del parco macchine è praticamente irrealizzabile e che l’opzione di promuovere l’utilizzo energetico del biogas dovrebbe essere assunta in modo più unitario e omogeneo dalla Provincia. Barocelli (Sindaco Gragnano): si dichiara d’accordo con l’intervento di Callori; richiede una maggiore attenzione da parte della Provincia nei riguardi delle previsioni di nuov insediamenti produttivi e residenziali, per i quali occorre ridurre l’impatto della mobilità indotta; riguardo all’az. n° 7 (obbligo di copertura...) si dichiara d’accordo, ma propone anche di limitare il traffico pesante di inerti provenienti dalle cave, o di spostarlo in periodi meno rischiosi per l’accumulo delle polveri fini; ricorda infine che nel proprio comune una

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azienda agricola ha già avviato un impianto per la produzione e l’utilizzo del biogas, e che questo genere di iniziative deve essere sostenuto anche materialmente. Lombardelli (Sindaco Lugagnano): ricorda che il territorio del proprio comune è particolarmente vulnerabile rispetto all’inquinamento atmosferico, sia a causa delle caratteristiche orografiche e climatiche, sia per la presenza di attività produttive di grandi dimensioni ed impatto; ritiene che in questi casi si dovrebbe essere più restrittivi della normativa in vigore, ed richiedere limiti di emissione più bassi: a questo fine si potrebbero promuovere accordi tra i comuni e le aziende per adottare sistemi di gestione a minor impatto sulla qualità dell’aria. Ricorda poi che gli studi di Arpa hanno dimostrato che l’utilizzo dei filtri antiparticolato sugli automezzi pesanti permette di ridurre del 90% l’emissione di polveri fini, e che quindi le soluzioni tecniche sono già disponibili: occorre quindi agire con maggiore incisività. Le azioni proposte sono giuste, ma devono essere attuate con maggiore determinazione; in particolare con le autorizzazioni IPPC bisognerà andare oltre gli attuali limiti di emissione. Crevani (USL): ricorda che il problema alla base del Piano è quello della tutela della salute pubblica, e che i danni provocati alla salute non sono più ipotetici, ma assolutamente reali: lo dimostra l’indagine eseguita nella provincia di Piacenza sulle patologie respiratorie dei bambini, ma anche l’indagine europea nei principali capoluoghi italiani sulla mortalità indotta dall’inquinamento atmosferico. Sottolinea che è ormai ora di adottare azioni drastiche e immediate per migliorare la qualità dell’aria e evitare la proliferazione di patologie molto spesso mortali. Ricorda che in tutta la pianura piacentina sono ormai stati superati gli standard di qualità dell’aria, almeno rispetto alle pm10 e all’Ozono, e che ogni nuova attività che produce emissioni inquinanti non farà altro che peggiorare la situazione. Fa infine presente che in queste condizioni la stessa USL farà fatica ad emettere pareri favorevoli all’autorizzazione di nuove attività produttive inquinanti. Pagotto (Regione E.R.): ricorda che allorchè è stato elaborato il manuale dei criteri CRIAER, i limiti alle emissioni sono stati definiti tenendo conto delle migliori tecnologie di produzione ed abbattimento allora disponibili, che nella maggior parte dei settori produttivi non sono cambiate nel corso degli ultimi 10 anni; di conseguenza per tutti questi settori i limiti di emissione sono difficilmente abbassabili. Ci sono invece almeno due comparti produttivi in cui i limiti potrebbero essere abbassati (e il CRIA è impegnato per questi a rivedere i relativi criteri): gli impianti termici produttivi e l’emissione di composti organici volatili; qui si può migliorare significativamente la situazione. Ricorda tuttavia che la via più efficace per ridurre le emissioni non è quella sanzionatoria, ma la pressione affinchè le aziende adottino le tecnologie produttive più moderne ed ecologicamente efficenti. Ricorda poi che il monitoraggio del Piano può essere eseguito elaborando i dati forniti dalla rete di misura gestita da Arpa, e utilizzando anche parametri non necessariamente previsti dalla legge, come ad es. le statistiche triennali: infatti i parametri di legge non sempre restituiscono un quadro realistico della qualità dell’aria presente. Conclude infine ricordando che i migliori risultati nel settore produttivo, in termini di riduzione delle emissioni, sono stati raggiunti nei paesi dove si è adottata la tassazione ambientale (ecotax), che ha avuto il merito di spingere le aziende a cambiare le tecnologie e a drenare risorse per consentire allo stato di realizzare le infrastrutture necessarie. Torselli (Provincia): sottolinea che l’azione del monitoraggio riportata nello schema (az. n° 9) è volutamente incompleta, e dovrebbe essere integrata dalla presente discussione: infatti il monitoraggio si riferisce al bilancio degli effetti delle azioni di piano, e se entro 3 anni prendiamo atto che il bilancio è negativo, e cioè che le azioni non hanno perseguito

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l’obiettivo preposto, occorre domandarci: che fare? dovremo ipotizzare scelte più drastiche? Pagotto (Regione E.R.): evidenzia che il monitoraggio del piano deve valutare quanto le azioni intraprese hanno contribuito a migliorare il livello della qualità dell’aria, e per questo occorre adottare un metodo chiaro ed univoco; a tale proposito la soluzione potrebbe essere quella di adottare i modelli di simulazione a cui stanno lavorando APAT, ENEA e anche ARPA, che permettono di stimare il contributo di ogni settore economico e di ogni intervento sulla formazione delle concentrazioni degli inquinanti in aria: i catasti delle emissioni già esistono, occorre solo far girare i modelli. Torselli (Provincia): concorda che il metodo proposto da Pagotto potrebbe servire allo scopo, ma chiede: nel caso si verifichi che la simulazione di un nuovo insediamento produttivo preveda un incremento seppur minimo di concentrazioni inquinanti in aria, si dovrà rifiutare l’insediamento? Pagotto (Regione E.R.): ricorda che in altri paesi quando si è raggiunto un tetto di emissioni che fanno uscire dagli standard di legge la qualità dell’aria, si è attivato un vero e proprio mercato delle emissioni: una nuova azienda che vuole avviare una produzione inquinante, deve dimostrare di compensare altrimenti il suo nuovo contributo ad es. acquisendo e chiudendo altre piccole aziende che producevano con tecnologie più vecchie e inquinanti ed erano quindi destinate ad uscire comunque dal mercato; ricorda anche che esistono produzioni non inquinanti, che non emettono nè pm10 nè NOx; in ogni caso, se si dimostrasse che una nuova attività produttiva peggiora la qualità dell’aria, non la si autorizza. Crevani (USL Piacenza): ripete che nel territorio della pianura piacentina vengono già superati sistematicamente gli standard di legge della qualità dell’aria, con un rischio reale per la salute pubblica, e in particolare delle categorie più a rischio (bambini, anziani), e che ora il problema è di ridurre concretamente il carico di inquinanti emessi in atmosfera dall’insieme delle attività della provincia, comprese quelle produttive. Borghi: invita ancora i partecipanti ad intervenire; in assenza di ulteriori richieste di intervento, invita ad inviare eventuali osservazioni scritte e assicura che le osservazioni avanzate verranno prese in considerazione nella elaborazione delle proposte di piano; ricorda che la successiva seduta della Conferenza, che si terrà Mercoledì 27 Settembre alle ore 15, sarà dedicata a discutere e rielaborare le azioni relative al settore della mobilità e al settore civile; dichiara quindi conclusa la seduta alle ore 17.30. Allegato: lo schema delle azioni proposte per il settore produttivo. Il Presidente Assessore Alberto Borghi

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PPRTQA – Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria. Documento Preliminare

Proposta di riorganizzazione delle azioni della strategia di Piano.

SETTORE PRODUTTIVO Azioni a breve termine (1 anno dall’approvazione del Piano)

N. Azione 1 Richiesta di adozione delle BAT europee in sede di rilascio di nuove autorizzazioni per le aziende dotate

di grandi impianti di combustione e soggette ad IPPC/AIA (termoelettriche, cemento, laterizi, rifiuti, agroalimentari, vetro). Soggetto: Provincia Risorse: non necessarie Efficacia: alta. Tempi: breve termine Risultato atteso: nel lungo termine (5 anni) riduzione del 5% degli NOx, dell’1% delle PTS.

2 Adozione dei criteri CRIAER (Comitato Regionale sull’Inquinamento Atmosferico dell’Emilia Romagna) nella definizione dei limiti massimi di emissione in atmosfera nell’ambito delle autorizzazioni alle emissioni (nuove e rinnovate), con la possibilità di ulteriori abbassamenti dei limiti nelle zone a rischio (agglomerato, zona A) e qualora consentito dalle BAT. Soggetto: Provincia Risorse: non necessarie Efficacia: media Tempi: breve termine Risultato atteso: nel lungo termine (5 anni) riduzione dell’1% degli NOx, dell’1% delle PTS.

3 Riduzione dell’emissione di composti organici volatili in sede di rilascio e rinnovo delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera, privilegiando l’impiego di materie prime a ridotto contenuto di COV e di tecniche comportanti minor consumo di prodotto. Soggetto: Provincia Risorse: non necessarie Efficacia: alta Tempi: breve termine Risultato atteso: nel lungo termine (5 anni) riduzione dell’1% dei COV

4 In sede di autorizzazione alle emissioni in atmosfera delle attività produttive e terziarie non soggette a VIA, richiesta di una valutazione delle emissioni create dalla mobilità di merci e persone indotta dalla nuova attività, al fine dell’aggiornamento del bilancio emissivo provinciale. Soggetto: Provincia Risorse: non necessarie Efficacia: bassa Tempi: breve termine Risultato atteso: non valutabile.

5 Formulazione di accordi volontari, con le aziende di produzione di beni e servizi ad elevata capacità emissiva (centrali di potenza, cementifici, ecc..) per il contenimento delle emissioni inquinanti, nelle zone a rischio (agglomerato, zona A) e in particolare nei periodi critici. Soggetto: Provincia, Comuni, Aziende Risorse: non necessarie Efficacia: alta Tempi: breve termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti; quantità non valutabili.

6 Divieto di utilizzo nei nuovi impianti termici (caldaie ad uso produttivo) di gasolio, olio combustibile ed altri distillati pesanti di petrolio, nei siti in cui sia presente la rete di distribuzione del gas metano. Soggetto: Provincia Risorse: non necessarie Efficacia:media Tempi: breve termine Risultato atteso: riduzione NOx, SO2, PTS; quantità non valutabili

7 Obbligo di copertura per il trasporto di materiali pulverulenti sfusi. Soggetto: Comuni

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Risorse: non necessarie Efficacia: bassa Tempi: breve termine Risultato atteso: riduzione PTS, quantità non valutabile.

Azioni a medio termine (3 anni dall’approvazione del Piano)

N. Azione 8 Promozione dei sistemi di cogenerazione e micro-cogenerazione di area, nonchè dell’allacciamento delle

utenze produttive al sistema di teleriscaldamento, se in prossimità delle relative dorsali. Soggetto: Provincia, Comuni Risorse: Provincia? Efficacia: alta Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti; quantità non valutabili.

9 Allo scadere del terzo anno dall’approvazione del Piano dovrà essere compiuto un monitoraggio degli effetti ottenuti. In specifico dovrà essere effettuato un bilancio tra le nuove emissioni autorizzate nel settore produttivo e la riduzione in termini emissivi conseguita grazie all’attuazione delle azioni di Piano previste per il settore produttivo. Soggetto: Provincia Risorse: Provincia Efficacia: alta Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti; quantità non valutabili.

10 Nell’ambito della Pianificazione urbanistica (PSC) e territoriale (PTCP), le aree specializzate per attività produttive (sia di rilievo comunale che sovracomunale) dovranno essere pianificate tenendo conto dei seguenti obiettivi: riduzione dell’impatto ambientale degli insediamenti produttivi e del loro consumo di risorse non rinnovabili; riduzione della dispersione dell’offerta insediativa e riduzione del consumo di territorio; concentrazione delle ulteriori potenzialità di offerta in collocazioni ottimali rispetto alle infrastrutture primarie per la mobilità, all’esistenza di presidi ambientali e reti di monitoraggio e con scarse o nulle limitazioni o condizionamenti dal punto di vista ambientale; riqualificazione e completamento delle dotazioni infrastrutturali ed ecologiche. Soggetto: Provincia Risorse: non necessarie Efficacia:alta Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti; quantità non valutabile

Azioni a lungo termine (5 anni dall’approvazione del Piano)

N. Azione 11 Promozione dell’adesione al regolamento EMAS, di pratiche di risparmio energetico e di efficienza

energetica negli usi finali, di utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e in particolare del solare termico e fotovoltaico. Soggetto: Provincia, Comuni Risorse: Provincia? Efficacia:alta Tempi: lungo termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabili.

12 Promozione di buone pratiche agricole finalizzate alla riduzione locale delle emissioni: impianti aziendali per biogas, combustibile agricolo a basso tenore di zolfo o biocombustibile, pratiche agronomiche a basso impatto ambientale, ammodernamento del parco macchine. Soggetto: Provincia, Comuni, Associazioni dei Produttori Risorse: Provincia? Efficacia:media Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di NOx, SO2, PTS, PM10; quantità non valutabili

13 In sede di rinnovo delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera, gli impianti termici che impiegano gasolio, olio combustibile ed altri distillati pesanti di petrolio, dovranno essere riconvertiti a metano, nei siti in cui sia presente la rete di distribuzione del gas Soggetto: Provincia

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Risorse: non necessarie Efficacia:media Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione NOx, SO2, PTS; quantità non valutabili

14 Incremento delle piantumazioni arboree e delle forestazioni tramite interventi diretti e indiretti (vincoli in sede di concessione edilizia). Soggetto: Provincia, Comuni Risorse: fondi regionali della LR 30/81 Efficacia:media Tempi: medio termine Risultato atteso: quantità non valutabile.

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Provincia di Piacenza

PPRTQA – Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria. Conferenza di Pianificazione.

Verbale della seduta del 27 Settembre 2006

Alle ore 15 si apre la registrazione dei partecipanti, con il ritiro delle deleghe non ancora pervenute. . Risultano presenti:

81. Comune di Alseno: Sig. Mauro Niccoli; 82. Comune di Bettola: Sig. Pietro Mazzari; 83. Comune di Cadeo: Sig. Renato Crenna; 84. Comune di Calendasco: Sig. Francesco Zangrandi; 85. Comune di Caorso: Sig. Fabio Callori; 86. Comune di Carpaneto: Sig. Gianni Zanzei; 87. Comune di Castel S. Giovanni: Sig. Giovanni Cattanei; 88. Comune di Castelvetro: Sig.a Antonella Sorbi; 89. Comune di Fiorenzuola: Sig. Giovanni Compiani; 90. Comune di Gragnano: Sig. Alessandro Amisan; 91. Comune di Lugagnano: Sig. Aldo Lombardelli; 92. Comune di Piacenza: Sig. Giacomo Cerri; 93. Comune di Podenzano: Sig. Maurizio Grama; 94. Comune di Ponte dell’Olio: Sig. Giuseppe Rossi; 95. Comune di Pontenure: Sig.a Angela Fagnoni; 96. Comune di Rivergaro: Sig. Fabrizio Narboni; 97. Comune di Rottofreno: Sig. Zangrandi Cesare; 98. Comune di S. Giorgio: Sig. Nicolò Nasalli Rocca; 99. Comune di Sarmato: Sig.a Sabrina Gallinari; 100. Comune di Vigolzone: Sig. Werner Argellati; 101. Regione Emilia Romagna: Sig. Piero Pagotto; 102. ARPA Sez. di Piacenza: Sig. Giuseppe Biasini; 103. ASL di Piacenza: Sig.a Cristiana Crevani.

Alle ore 15.15 l’Assessore Alberto Borghi, delegato dal Presidente della Provincia, assume la presidenza dell’assemblea e dichiara aperta la seduta. Viene distribuito a tutti i presenti lo schema riassuntivo delle azioni previste dal Documento Preliminare per i settori della mobilità e del residenziale e terziario, riscritte secondo i criteri stabiliti nelle sedute precedenti. Borghi: dà lettura degli estremi del verbale della precedente seduta della Conferenza (13/07/2006), già inviato a tutti gli invitati, e ne chiede l’approvazione; il verbale viene approvato a larga maggioranza; chiede poi la disponibilità dei partecipanti ad allungare il calendario degli incontri con un’ulteriore seduta successiva a quella prevista per il 12 Ottobre, poiché occorrerà una discussione generale sui diversi contributi nonché tempo utile per la preparazione e presentazione del verbale conclusivo, che dovrà essere successivamente sottoscritto da tutti i partecipanti; la proposta viene accolta positivamente.

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Lega (Provincia): illustra sinteticamente lo schema delle azioni relative al settore della mobilità, del residenziale e del terziario, consegnato a tutti i presenti (e allegato al presente verbale), evidenziando le azioni di maggior efficacia e quelle che coinvolgono direttamente tutti i comuni della zona A o dell’agglomerato. Borghi: invita tutti i presenti ad intervenire nel merito. Niccoli (Comune di Alseno): fa presente che nell’azione 29 relativa alla mobilità è citata la stazione ferroviaria di Alseno che è stata invece soppressa; si dichiara d’accordo con lo schema proposto, che si mostra più efficace dell’elenco di azioni riportato nel Documento Preliminare; sottolinea l’importanza delle azioni di moderazione del traffico e di raffreddamento diretto della mobilità sulla strada, suggerendo che le azioni di controllo da parte delle polizie municipali potrebbero essere associate all’azione di controllo delle emissioni dei veicoli ed utilizzare gli eventuali proventi delle infrazioni per autofinanziarsi; ritiene che occorra puntare sulla educazione e formazione al risparmio energetico nel settore edile, perché si riscontra una diffusa ignoranza e disinformazione su tecniche e materiali: a questo proposito l’informazione deve essere molto centrata sui possibili vantaggi economici, perché questo aspetto è in grado di sollecitare maggiormente la domanda. Circa la promozione dell’uso della bicicletta, sottolinea che questa è più adatta al capoluogo, mentre nei piccoli comuni perde significato e assume essenzialmente un valore pedagogico verso stili di vita più sostenibili. Afferma che per il proprio comune è estremamente importante prendere provvedimenti sull’attraversamento urbano della via Emilia, ma che purtroppo il singolo piccolo comune non potrà mai avere le risorse necessarie e realizzare una circonvallazione. Lega (Provincia): fa notare che la disincentivazione della mobilità sulle strade statali che attraversano i piccoli centri urbani potrebbe non essere necessariamente legata alla costruzione delle tangenziali, ma utilizzare semplici provvedimenti di moderazione della velocità e del traffico: dissuasori, passaggi pedonali sopraelevati, riduzione dei limiti di velocità, ecc., in modo anche da rendere preferibile l’alternativa del mezzo pubblico. Argellati (Comune di Vigolzone): ricorda che all’inizio del percorso della conferenza aveva già chiesto di selezionare le azioni più rilevanti, su cui concentrare gli sforzi generali, lasciando in secondo piano quelle meno efficaci: ad es. lo sviluppo del car-sharing è certamente poco efficace, lo spegnimento dei motori in sosta potrebbe essere controproducente, e così via; invece ci sono azioni molto importanti che possono avere un ruolo strategico nella riduzione delle emissioni, come lo sviluppo del teleriscaldamento, la preferenza del trasporto ferroviario, l’adozione da parte dell’industria automobilistica di motori meno inquinanti; sostiene che bisognerebbe mettere in ordine di importanza le cause di inquinamento, concentrando gli sforzi su quelle maggiori. Borghi: fa osservare che anche i piccoli comportamenti ripetuti hanno poi grandi effetti, e che un comportamento piccolo e banale come quello di spegnere il motore, se moltiplicato per mille, può avere un effetto significativo sulle emissioni inquinanti: in ogni caso ha un valore educativo e contribuisce a creare una cultura della tutela della salute, che resta il primo obiettivo di un amministratore comunale. Argellati (Comune di Vigolzone): sottolinea che la tutela della salute dei cittadini è ovviamente un obiettivo prioritario e scontato per ogni amministratore, e che anzi scegliendo le azioni più efficaci contro le principali fonti di emissione, la salute pubblica viene meglio tutelata; naturalmente tutto può servire, ma disponendo di poche risorse occorre concentrare gli sforzi sulle azioni più efficaci.

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Lega (Provincia): raccoglie l’osservazione del Comune di Vigolzone e propone che nel Piano da adottare le azioni vengano riordinate anche in funzione dell’efficacia, criterio che è stato aggiunto allo schema proprio con questo scopo; la Provincia si riserva di inserire nel Piano anche alcune valutazioni quantitative circa l’efficacia delle azioni. Fagnoni (Comune di Pontenure): si dichiara molto favorevole all’istituzione di tavoli di confronto sia con ANAS che con le società delle autostrade, ma occorre dare a questi tavoli più forza rispetto alle esperienze passate rivelatesi improduttive, poiché i Comuni da soli non hanno sufficiente potere contrattuale nei confronti di queste aziende; sottolinea il proprio accordo sullo sviluppo della mobilità delle persone su rotaia e ricorda che fino a non molti anni or sono il pendolarismo da Pontenure avveniva essenzialmente in treno, e che occorrerebbe reincentivarlo tramite l’offerta di un servizio ferroviario efficace ed efficiente, quale oggi non è, soprattutto per i pendolari. Ricorda poi che bisogna anche incentivare il trasporto delle merci su rotaia, per ridurre il passaggio massiccio dei camion pesanti attraverso i centri urbani e sulle autostrade che scorrono in prossimità dei centri. Callori (Comune di Caorso): si interroga sul ruolo del Piano provinciale e ritiene che questo dovrebbe avere una funzione di maggiore coordinamento tra i Comuni: oggi succede infatti che ogni Comune va per la propria strada, come ha dimostrato il Comune di Piacenza che ha sottoscritto l’Accordo di Programma con la Regione acquisendo il diritto ai relativi finanziamenti: non si capisce se queste iniziative debbano stare dentro al Piano e quindi essere condivise da tutti oppure no; questo è importante se si affronta il problema dei finanziamenti e delle risorse: nel Documento si parla di risorse prelevate dalle entrate dei Comuni (oneri, ICI) che, come è noto, sono le loro uniche entrate e per di più molto scarse. L’istituzione di tavoli di trattativa con ANAS e Società delle autostrade sarebbe una buona occasione, ma è difficile pensare ad una riduzione del traffico su queste arterie: bisognerebbe incominciare a pensare alla viabilità alternativa; inoltre risulta irrealistico pensare di ottenere dei provvedimenti restrittivi da queste aziende: nella recente trattativa con Centropadane, questa ha già dichiarato che fino al 2011 tutti i suoi progetti sono blindati e immodificabili; anche sfruttando il fatto che la Provincia è azionista di Centropadane, bisognerebbe chiedere a questa azienda di dare priorità ai progetti di mitigazione dell’impatto ambientale sui centri urbani. Propone poi di inserire le azioni di promozione del TPL tra quelle a breve termine, perché devono essere avviate immediatamente e dare risultati veloci (ci sono addirittura interi comuni che non hanno trasporti pubblici nei giorni festivi), e si dichiara infine d’accordo sull’opportunità di modificare e armonizzare gli orari delle scuole e degli enti pubblici. Compiani (Comune di Fiorenzuola): sollecita la Provincia a convocare una riunione dei Comuni dell’agglomerato, così come è previsto dall’art. 6 dell’Accordo di Programma, per estendere l’adesione all’Accordo stesso ed armonizzare le politiche locali di intervento sull’emergenza inquinamento. Torselli (Provincia): ricorda che occorre procedere su entrambe le strade, sia con l’Accordo di Programma che con il Piano provinciale; sottolinea che per il Piano sono state scelte anche dall’Accordo le azioni di maggiore efficacia e di interesse diffuso per tutti i Comuni, che devono essere intraprese subito. Callori (Comune di Caorso): condivide l’importanza di una riunione dei Comuni dell’agglomerato anche per una estensione dell’adesione all’Accordo; chiede però di sapere se l’Accordo viene sottoscritto solo dal capoluogo o dall’insieme dei Comuni, e di

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conseguenza se le risorse finanziarie previste dall’Accordo stesso potranno essere utilizzate anche dai Comuni non capoluogo. Fabbri (ARPA Piacenza): sottolinea che occorre distinguere tra i provvedimenti previsti dall’Accordo di Programma con la Regione, finalizzati ad affrontare l’emergenza inquinamento invernale, e quelli previsti dal Piano, finalizzati a ridurre le cause dell’inquinamento in tutti i settori e in tutte le condizioni in un arco di tempo di alcuni anni; propone di inserire anche a proposito della mobilità e del residenziale, così come è stato fatto per il settore produttivo, il principio del monitoraggio delle azioni, in modo da poter correggere i comportamenti in funzione del bilancio dei risultati. Pagotto (Regione E. R.): ricorda che tra i provvedimenti di traffic calming, quello del rallentamento della velocità nei centri urbani può creare code e paradossalmente un incremento dell’inquinamento: occorre in ogni caso individuare la velocità ottimale che consenta una riduzione delle emissioni dei motori; sottolinea poi che nei centri esiste un problema degli spazi occupati dai veicoli in sosta, che rendono più difficoltoso lo scorrimento: in questo caso per le strade principali occorre provvedere a ridurre lo spazio per la sosta a favore di quello per la circolazione; sempre a tale proposito avanza la proposta di prevedere l’obbligo dei parcheggi interni per tutti i nuovi insediamenti, al fine di ridurre lo spazio stradale occupato dalle auto in sosta. Ribadisce infine che gli Accordi di Programma sulla qualità dell’aria proposti dalla Regione sono stati concepiti come misura provvisoria in attesa della formulazione dei Piani provinciali, ma una volta adottati e approvati i Piani, gli Accordi diventeranno superflui. Torselli (Provincia): ritiene che le azioni del Piano possano anche essere ordinate per priorità o efficacia, ma ciò che importa è che si chiede ai Comuni di intervenire nella propria realtà in funzione delle proprie peculiarità, e quindi ad es. chi sta preparando il PSC dovrà pianificare lo sviluppo del territorio in modo sostenibile nel proprio PSC, senza incrementare la mobilità, il consumo di suolo, ecc.; sottolinea quindi che si chiede una certa elasticità da parte dei Comuni nell’esecuzione delle azioni proposte, mentre in seguito sarà necessario un coordinamento provinciale di tutti gli enti in gioco. Lombardelli (Comune di Lugagnano): ritiene che molti dei Piani già elaborati in settori diversi abbiano prodotto poco perché troppo generici e privi di risorse; sottolinea che il problema non è quello di aggiungere azioni più o meno prioritarie, ma individuare le fonti principali di inquinamento e il soggetto che può indurle a ridurre le emissioni; descrive a questo proposito la situazione dell’alta Val d’Arda con la presenza di Buzzi Unicem, per la quale si era proposto a suo tempo l’introduzione del teleriscaldamento, ora diventata antieconomica: il problema è individuare nel Piano non un generico coordinamento, ma chi ha il potere di imporre le soluzioni giuste ai soggetti coinvolti; ricorda che lo stesso problema si era posto in Val d’Arda per il trasporto su rotaia; ritiene che l’estensione della metanizzazione interessi non tanto le singole abitazioni, bensì piuttosto le grandi aziende (vedi ancora Buzzi Unicem, passata al carbone); sostiene che occorre che il Piano sia più preciso e circostanziato sulle azioni, individuando per ogni Comune o zona le azioni concrete prioritarie ed attuabili, con i responsabili precisamente individuati. Benedusi (Provincia): ricorda che nel Piano la Provincia si assume precise responsabilità di gestione delle autorizzazioni, e in particolare delle autorizzazioni integrate ambientali (IPPC), e che tipicamente il problema Unicem dovrebbe essere trattato in quel contesto; ricorda poi che lo stesso problema si pone anche per le due grandi centrali termoelettriche presenti sul territorio provinciale, per le quali con il Piano si è previsto di perseguire ben il 5% di riduzione delle emissioni di ossidi di Azoto e il 1% di

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polveri; purtroppo però le azioni prevedibili con IPPC per Unicem non riguardano la mobilità. Cattanei (Comune di Castel S. Giovanni): chiede di avere delucidazioni sull’iter che dovrà seguire il Piano provinciale, e qualora si individuino delle azioni prioritarie da mettere in atto, chi dovrà farle rispettare e con quali risorse potranno essere realizzate; approva la completezza del Documento Preliminare, ma ritiene che sia opportuno scegliere delle priorità; ricorda che i Comuni della Val Tidone hanno già fatto degli incontri anche con un funzionario regionale sul problema della tutela della qualità dell’aria e desidererebbero aderire all’Accordo di Programma regionale, anche perchè se il capoluogo aderisce, bisogna che anche gli altri Comuni facciano qualcosa per difendere la qualità dell’aria. Borghi: a proposito dell’Accordo di Programma assicura che gli incontri tra i Comuni dell’agglomerato verranno fatti, ma ricorda anche che nella stessa occasione l’anno passato nessun altro Comune ha risposto all’appello aderendo all’Accordo; ritiene comunque che le sollecitazioni giunte oggi in proposito siano assolutamente positive. Torselli (Provincia): in risposta al Comune di Castel S. Giovanni illustra sinteticamente il percorso della approvazione del Piano, ben definito dalla LR 30/2000; ricorda che la Conferenza di Pianificazione ha il compito di valutare il Documento Preliminare predisposto dalla Provincia e di avanzare contributi e proposte; la Conferenza si concluderà con un verbale conclusivo in cui dovranno essere riportati tutti i contributi, anche se non condivisi, e dovrà essere sottoscritto da tutti gli Enti partecipanti; sulla base di questo verbale la Provincia scriverà il testo del Piano, che dovrà essere adottato dal Consiglio Provinciale e successivamente sottoposto ad osservazioni dei cittadini e ad eventuali riserve della Regione; recepite queste, potrà infine essere approvato dal Consiglio Provinciale; ricorda che nel testo del Documento Preliminare mancano ancora le NTA, norme tecniche di attuazione, in cui dovranno essere inseriti i criteri dettagliati di applicazione delle azioni; sottolinea poi che è proprio nelle NTA che potranno essere inserite norme più energiche, qualora siano i Comuni stessi a richiederle; ricorda ad es. che è stato inserito tra le azioni l’orientamento della pianificazione urbanistica verso soluzioni che minimizzino la mobilità, e se i presenti sono d’accordo e ce lo richiedono, nelle NTA si potrà prevedere una norma che renda questa azione effettivamente cogente. Crenna (Comune di Cadeo): si dichiara d’accordo con gli interventi dei Comuni di Fiorenzuola, Alseno, Pontenure sul peso che ha la viabilità statale di attraversamento dei centri urbani nel contribuire al deterioramento della qualità dell’aria; sottolinea l’importanza del trasporto su rotaia di passeggeri e merci, e ricorda che occorre prendere provvedimenti in proposito prima che si concludano i lavori della TAV, dato che proprio la TAV avrebbe dovuto liberare dal peso del traffico ferroviario la linea attuale, da destinare invece prioritariamente al trasporto del pendolarismo tramite una sua trasformazione in una sorta di metropolitana di superficie; sottolinea che sembrano assenti azioni relative al settore agricolo (parco macchine agricole, produzione biogas, ecc.). Cerri (Comune di Piacenza): propone di inserire una nuova azione tra quelle previste per il settore insediativo, e cioè l’obbligo di prevedere impianti termici centralizzati nei nuovi insediamenti, già previsto anche dal Decreto 192; riguardo al rapporto tra Piano e Accordo di Programma, rileva che la prima azione ad efficacia alta prevista nella sezione mobilità (divieto di circolazione) è proprio l’azione centrale dell’Accordo, il che dimostra la stretta connessione tra i due piani di intervento; fa poi notare che relativamente al punto 2 dello schema sulla mobilità, l’Accordo prevede l’utilizzo di mezzi Euro3, e pertanto il

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testo va corretto; a proposito dell’azione 26 dello schema propone poi di eliminare il termine ‘interscambio’, poichè è stato dimostrato che per i nostri flussi commerciali queste piattaforme risulterebbero antieconomiche: si potrebbe invece intervenire sugli orari di carico-scarico, ecc. Borghi: invita ancora i partecipanti ad intervenire; in assenza di ulteriori richieste di intervento, invita ad inviare eventuali osservazioni scritte e assicura che le osservazioni avanzate verranno prese in considerazione nella elaborazione del verbale conclusivo; ricorda che la successiva seduta della Conferenza, che si terrà Giovedì 12 Ottobre alle ore 15, sarà dedicata ad una discussione conclusiva su tutti i contributi pervenuti; dichiara quindi conclusa la seduta alle ore 17.30. Allegato: lo schema delle azioni proposte per il settore della mobilità e degli insediamenti. Il Presidente Assessore Alberto Borghi

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PPRTQA – Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria. Documento Preliminare

Proposta di riorganizzazione delle azioni della strategia di Piano.

SETTORE DELLA MOBILITA’ Azioni a breve termine (1 anno dall’approvazione del Piano)

N. Azione 1 Intensificazione del controllo del rispetto dell’obbligo di spegnimento del motore dei veicoli in tutte le

situazioni non derivanti dalle dinamiche del traffico e della circolazione stradale (come previsto dal Codice della Strada, art. 157) Soggetto: Comuni, Provincia Risorse: non necessarie Efficacia: bassa Tempi: breve termine Risultato atteso: riduzione delle emissioni di inquinanti da combustione; quantità non valutabile.

2 Inserimento nei capitolati d'appalto di opere pubbliche e di erogazione di servizi, della condizione di utilizzo di mezzi omologati almeno Euro 2, privilegiando i parchi veicolari eco-compatibili, (elettrici, ibridi, gas metano e gpl). Tale condizione deve essere estesa al 50% almeno del parco veicolare delle aziende che svolgono il trasporto delle merci nonché l'erogazione di servizi Soggetto: Provincia, Comuni Risorse: non necessarie Efficacia: media Tempi: breve termine Risultato atteso: riduzione delle emissioni di inquinanti da combustione; quantità non valutabile.

3 Divieto di circolazione privata nelle aree urbane dei veicoli ad accensione comandata e ad accensione spontanea pre Euro1, dei veicoli ad accensione spontanea pre Euro2, nonchè dei ciclomotori e dei motocicli a due tempi non conformi alla normativa Euro1, anche se provvisti di Bollino Blu, nei periodi e negli orari previsti dagli Accordi di Programma con la Regione. Soggetto: Comuni dell’agglomerato Risorse: non necessarie Efficacia: alta Tempi: breve termine Risultato atteso: riduzione dei picchi di emissione; quantità non valutabile.

4 Creazione di incentivi per la rottamazione (con priorità ai veicoli diesel) e l’acquisto di automezzi a metano o GPL, o per la riconversione a metano o GPL degli automezzi circolanti, e per l’acquisto di ciclomotori a gpl o elettrici. Soggetto: Comuni Risorse: Fondi regionali dell’Accordo di Programma Qualità dell’Aria Efficacia: media Tempi: breve termine Risultato atteso: 1% di riconversioni entro 3 anni; riduzione di tutti gli inquinanti da combustione;

5 Apertura di un tavolo di trattativa con ANAS per l’introduzione di provvedimenti di moderazione e disincentivazione della mobilità privata su tutti gli attraversamenti dei centri urbani da parte delle SS9 e SS45 (es. riduzione dei limiti di velocità, dissuasori, ecc.). Soggetto: Provincia, Comuni della Zona A, Prefettura Risorse: non necessarie Efficacia: subordinata agli esiti della trattativa Tempi: breve termine Risultato atteso: riduzione delle emissioni di inquinanti da combustione; quantità non valutabile.

6 Introduzione di provvedimenti di moderazione e disincentivazione della mobilità privata su tutti gli attraversamenti dei centri urbani da parte della viabilità provinciale. Soggetto: Provincia, Comuni della Zona A, Prefettura Risorse: non necessarie Efficacia: media Tempi: breve termine Risultato atteso: riduzione delle emissioni di inquinanti da combustione; quantità non valutabile.

7 Apertura di un tavolo di trattativa con Società Autostrade, Centropadane e SATAP per l’introduzione di

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provvedimenti di mitigazione dell’impatto ambientale delle autostrade che attraversano il territorio provinciale: limitazione della velocità, barriere vegetali di protezione, ecc. Soggetto: Provincia, Comuni, Società Risorse: non necessarie Efficacia: subordinata agli esiti della trattativa Tempi: breve termine Risultato atteso: riduzione delle emissioni di inquinanti da combustione; quantità non valutabile.

8 Promozione dell’adesione dei privati alla campagna “Bollino Blu” di certificazione volontaria del rendimento emissivo del motore, come previsto dall’Accordo di Programma sulla qualità dell’aria 2006-2007. Soggetto: Provincia, Comuni Risorse: da Bilancio Efficacia: media Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabili.

9 Esecuzione di controlli diretti sulla strada delle emissioni dei veicoli circolanti Soggetto: Provincia, Comuni Risorse: da Bilancio Efficacia: media Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabili.

Azioni a medio termine (3 anni dall’approvazione del Piano)

N. Azione 10 Nell’ambito della Pianificazione urbanistica (PSC) e territoriale (PTCP), i nuovi insediamenti e le nuove

infrastrutture dovranno essere pianificate tenendo conto dei seguenti obiettivi: riduzione della mobilità indotta di passeggeri e merci e delle relative emissioni inquinanti; localizzazione degli insediamenti in situazioni ottimali rispetto all’esistenza di infrastrutture primarie per la mobilità su ferro, e secondariamente su gomma e ciclopedonale; mitigazione dell’impatto dei nuovi insediamenti sulla mobilità delle persone tramite la necessità di istituzione/potenziamento del trasporto collettivo (pubblico o privato) Soggetto: Provincia, Comuni Risorse: non necessarie Efficacia:alta Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti; quantità non valutabile

11 Iniziative di sensibilizzazione dei Dirigenti Scolastici per la riorganizzazione degli orari scolastici, dei dirigenti pubblici per gli orari dei servizi pubblici, e delle categorie del commercio per gli orari delle attività commerciali, allo scopo di diminuire la congestione del traffico veicolare nelle ore di punta. Soggetto: Provincia, Comuni, Scuole, Enti, Associazioni Risorse: non necessarie Efficacia: media Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabili.

12 Raffreddamento della mobilità privata tramite: il potenziamento dei sistemi di e-governement accessibili via internet; la sperimentazione del telelavoro presso gli enti pubblici, almeno per tutti i profili professionali le cui mansioni sono costituite da attività svolte esclusivamente al computer; la promozione dell’istituzione di nidi aziendali o interaziendali per la riduzione della mobilità familiare ed altresì della maternità/paternità lavorativa. Soggetto: Provincia, Comuni, Enti Risorse: da Bilancio Efficacia: media Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabili.

13 Realizzazione di interventi di traffic calming, in particolare attraverso la sostituzione degli incroci, anche semaforizzati, con rotatorie, l’utilizzo dei passaggi pedonali sopraelevati e dei dissuasori, l’introduzione in tutti i centri urbani di sistemi automatici per il controllo dei limiti di velocità, la progressiva estensione delle zone con limite di velocità di 30 Km/h Soggetto: Comuni della zona A Risorse: da bilancio e dalle entrate derivanti dai controlli Efficacia:alta

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Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabili

14 Acquisto e utilizzo di nuovi mezzi (trasporto persone, merci, macchine operatrici) esclusivamente eco-compatibili (Euro4, metano, gpl, elettrici, ibridi) da parte degli enti pubblici e delle aziende di servizi (TEMPI, ENIA), con l’obiettivo di sostituire progressivamente tutti i veicoli pre Euro Soggetto: Provincia, Comuni, Enti, Aziende di servizi Risorse: da Bilancio Efficacia: media Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabili.

15 Promozione della mobilità pedonale tramite eliminazione completa delle barriere architettoniche e manutenzione programmata dei tratti dissestati di strade e marciapiedi (obiettivo: 100%); realizzazione di nuovi percorsi ciclo-pedonali sicuri casa-scuola (o incremento della dotazione dei percorsi esistenti), con predisposizione di apposita segnaletica, sistemi di protezione, organizzazione dell’accompagnamento dei bambini (Pedibus) Soggetto: Comuni Risorse: proprie Efficacia: alta Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabile

16 Incremento delle zone pedonali e/o delle ZTL con un obiettivo minimo non inferiore al 15% del territorio urbano, in relazione alla dimensione del Comune Soggetto: Comuni Risorse: non necessarie Efficacia:alta Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabile

17 Promozione della nomina dei Mobility Managers aziendali e di area, a partire dai principali Enti pubblici della provincia, e attuazione di piani degli spostamenti casa-lavoro, da rendere obbligatori per tutte le aziende che rientrano nei parametri previsti dai decreti del ministero dell’ambiente (DM 27.3.98 e DM 20.12.2000) ma da creare anche in aziende di dimensioni minori, prevedendo anche le necessarie azioni per garantire il monitoraggio dei risultati attesi, avvalendosi anche della collaborazione di Tempi Agenzia; istituzione di un “Tavolo zonale” dei Mobility Managers, per mettere a punto politiche zonali di mobilità collettiva sostenibile. Soggetto: Provincia, Comuni, Enti, Aziende Risorse: non necessarie Efficacia:alta Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabile

18 Riduzione dell’impatto ambientale degli automezzi della flotta pubblica (Enti, Tempi, Enia), tramite: l’adeguamento dei mezzi pre Euro, in attesa della loro sostituzione con mezzi a metano, gpl o elettrici, ai valori di emissione previsti per i veicoli Euro, con idonei sistemi di abbattimento delle emissioni (filtri antiparticolato) o con alimentazione non convenzionale (emulsione, biocarburante). Soggetto: Provincia, Comuni, Enti, Tempi, Enia Risorse: Enti, Aziende Efficacia:alta Tempi: medio termine Risultato atteso: adeguamento del 100% degli automezzi; riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabile

19 Incremento della mobilità individuale su bicicletta, tramite: sviluppo della dotazione di piste ciclabili protette, espressamente funzionali alla sostituzione della mobilità su auto; incentivi pubblici all’acquisto di biciclette da città ed elettriche, con un sistema di premiazione del risparmio energetico conseguito in seguito al mancato uso dell’auto; potenziamento ed estensione nei principali comuni del sistema di noleggio gratuito e/o a pagamento di biciclette in corrispondenza di parcheggi e stazioni, anche di tipo “one way”; dotazione di “biciclette di servizio” per gli enti pubblici e le aziende; organizzazione di rastrelliere e ricoveri coperti in tutti i punti potenziali di deposito e parcheggio; facilitazione della manutenzione tramite convenzioni tra Enti/aziende e meccanici. Soggetto: Provincia, Comuni dell’agglomerato, Enti, Aziende Risorse: proprie Efficacia:alta Tempi: medio termine Risultato atteso: aumento del 20% delle piste ciclabili esistenti, con un obiettivo minimo del 5% dell’estensione della rete viaria urbana; aumento del 10% del parco biciclette private circolanti; aumento

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del 50% del parco biciclette pubbliche; riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabile

20 Ottimizzazione del servizio di TPL urbano ed extraurbano tramite: indagine diretta tra gli utenti sulla tipologia della domanda; ridefinizione di percorsi ed orari; incremento della velocità commerciale dei mezzi anche tramite la istituzione di corsie preferenziali. Soggetto: Tempi Agenzia, Comuni Risorse: Comuni Efficacia:alta Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabile

21 Estensione del bacino di utenza del TPL, tramite: attivazione di servizi di trasporto dedicati alle zone industriali con il concorso di Tempi Agenzia e dell’attività dei mobility managers; attivazione di servizi di trasporto dedicati a particolari fasce di studenti, con percorsi ad hoc per massimizzare il numero degli utenti; estensione del servizio di bus a chiamata nelle zone a domanda debole; impiego degli scuolabus per il TPL nei comuni di montagna; potenziamento del servizio di trasporto per la mobilità serale e notturna; Soggetto: Provincia, Comuni, Tempi Agenzia Risorse: Comune e Tempi Agenzia Efficacia:alta Tempi: medio termine Risultato atteso: coinvolgimento del 30% dei lavoratori attivi nelle zone industriali coinvolte e degli studenti delle relative scuole; riduzione dello 0.03% di tutti gli inquinanti da combustione

22 Incentivazione della domanda di TPL tramite: promozione del sistema integrato del titolo di viaggio, su base regionale (Progetto STIMER); istituzione di abbonamenti al portatore, estendibili al nucleo familiare; istituzione degli abbonamenti a fasce kilometriche anzichè a origine-destinazione fissa; Soggetto: Provincia, Tempi Agenzia Risorse: Regione, Provincia, Comuni Efficacia: media Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabile

23 Incentivazione della domanda di TPL dei dipendenti pubblici e privati, tramite agevolazioni tariffarie sugli abbonamenti di TPL casa-lavoro Soggetto: Enti, Aziende Risorse: Enti, Aziende Efficacia: media Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabile

24 Promozione del Car-sharing tramite convenzioni con società di trasporto che utilizzino per il centro urbano mezzi elettrici o con carburanti a basso impatto ambientale; facilitazioni alla circolazione dei mezzi in car-pooling nei periodi di limitazione della circolazione. Soggetto: Comuni della zona A Risorse: proprie dei Comuni Efficacia:media Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabile

Azioni a lungo termine (5 anni dall’approvazione del Piano)

N. Azione 25 Sviluppo dei parcheggi scambiatori nel capoluogo e nei comuni maggiori della provincia, con istituzione

e potenziamento dei servizi di navetta verso il centro urbano e/o di noleggio gratuito o a pagamento di bicilette; incremento dell’efficienza del servizio di navette, tramite corsie preferenziali e/o sistemi di sincronizzazione della segnaletica a comando (“onda verde”). Soggetto: Comuni dell’agglomerato Risorse: proprie dei Comuni Efficacia:alta Tempi: lungo termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabile.

26 Incentivazione dell’interscambio nel trasporto merci urbano, o tramite l’istituzione di piattaforme di scambio dai mezzi pesanti ai mezzi leggeri ecologici, o tramite il divieto di ingresso nei centri storici degli automezzi pesanti o a combustibili ad alto impatto (diesel, benzina) o pre Euro3. Soggetto: Comuni

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Risorse: Comuni, Aziende Efficacia:alta Tempi: lungo termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabile.

27 Disincentivazione dell’accesso individuale ai poli di attrazione esterni ai centri urbani (centri commerciali, multisale, ecc.), tramite creazione di alternative di TPL efficaci ed efficienti, anche mediante accordi volontari con le aziende interessate. Soggetto: Comuni, Aziende Risorse: Comuni, Aziende Efficacia:alta Tempi: lungo termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabile

28 Raffreddamento della mobilità delle merci attraverso la promozione e la valorizzazione delle “filiere corte” produttive e commerciali, a partire dai settori economici caratteristici locali (agroalimentare, ecc.) Soggetto: Provincia, Comuni Risorse: proprie di Provincia e Comuni Efficacia:media Tempi: lungo termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabile

29 Incentivazione della mobilità locale su rotaia per lavoratori e studenti pendolari sulle tratte Piacenza-Cremona, Piacenza-Alseno, Piacenza-Castel S.Giovanni, facilitando altresì gli spostamenti dalle stazioni ai luoghi di destinazione tramite noleggio gratuito ed attrezzato di biciclette, dotato di ricoveri sicuri e protetti, e predisposizione dei convogli ferroviari al trasporto delle biciclette; Soggetto: Regione, Provincia, Comuni, Trenitalia Risorse: Comuni Efficacia:alta Tempi: lungo termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabile

30 Avvio di uno studio di fattibilità tecnica ed economica sulla realizzazione di un servizio di TPL ad alta capacità di tipo metropolitano leggero di superficie o filoviario su di un percorso circolare esterno alle mura del capoluogo (anche sfruttando in parte l’esistente tracciato ferroviario militare) e sui principali assi di risalita delle valli (Val d’Arda, Val Nure). Soggetto: Provincia, Comuni Risorse: Regione, Province, Comuni Efficacia:bassa Tempi: lungo termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabile

31 Avvio della sperimentazione sulle pavimentazioni fotocatalitiche agendo sulla manutenzione programmata della viabilità urbana. Soggetto: Comuni Risorse: proprie dei Comuni Efficacia:bassa Tempi: lungo termine Risultato atteso: riduzione di PM10; quantità non valutabile

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PPRTQA – Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria. Documento Preliminare

Proposta di riorganizzazione delle azioni della strategia di Piano.

SETTORE INSEDIATIVO E TERZIARIO Azioni a breve termine (1 anno dall’approvazione del Piano)

N. Azione 1 Estensione del controllo degli impianti termici civili nel capoluogo; avvio di una campagna di informazione

sulla manutenzione obbligatoria degli impianti negli altri comuni della provincia, avvio del catasto delle certificazioni ed esecuzione di controlli a campione su tutto il territorio Soggetto: Provincia, Comuni Risorse: da bilancio Efficacia: media. Tempi: avvio a breve termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabili.

Azioni a medio termine (3 anni dall’approvazione del Piano)

N. Azione 2 Nell’ambito della Pianificazione urbanistica (PSC) e territoriale (PTCP), i nuovi insediamenti e le

ristrutturazioni dell’esistente dovranno essere progettati tenendo conto dell’obiettivo di minimizzare il consumo di energia degli edifici tramite criteri di risparmio energetico, efficienza negli usi finali, impiego delle fonti rinnovabili, utilizzo dell’edilizia bioclimatica, adozione della certificazione energetica. Soggetto: Provincia, Comuni Risorse: non necessarie Efficacia:alta Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti; quantità non valutabile

3 Estensione della rete di metanizzazione nel territorio non ancora servito. Soggetto: Comuni Risorse: Comuni Efficacia: media Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabili.

4 Estensione della rete di teleriscaldamento, promozione dell’allacciamento alla rete da parte delle utenze esistenti, obbligo di allacciamento alla rete da parte dei nuovi insediamenti previsti in prossimità delle dorsali di trasporto Soggetto: Comune, Enia Risorse: Comune, Enia, privati Efficacia: media Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabili

5 Obbligo per i Comuni di prevedere una soglia dimensionale oltre la quale i nuovi insediamenti residenziali e terziari dovranno dotarsi di sistemi di cogenerazione e microcogenerazione, nei casi in cui non risulti presente la rete di teleriscaldamento o si trovino ad eccessiva distanza dalle dorsali di trasporto. Soggetto: Comuni Risorse: non necessarie Efficacia: media Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabili

6 Promozione dell’impiego di sistemi di contabilizzazione individuale del calore negli impianti di riscaldamento centralizzati esistenti. Soggetto: Comuni Risorse: Comuni Efficacia: media Tempi: medio termine

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Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabili 7 Manutenzione straordinaria degli edifici pubblici, tramite: sostituzione dei serramenti con sistemi ad

elevato isolamento termico; montaggio di tende parasole; retro-coibentazione dei caloriferi; installazione delle valvole termostatiche; coibentazione di tetti, solai, pareti esterne, anche con il sistema a cappotto per gli edifici privi di valore storico architettonico; conversione a metano dei generatori termici ancora a gasolio; impiego del biodiesel al posto del gasolio, in attesa della riconversione del generatore; sostituzione degli impianti termici con generatori ad alto rendimento e impianti di riscaldamento ad irraggiamento, e, dove possibile, con cogeneratori e microcogeneratori a metano; installazione di impianti solari termici operanti anche in combinazione con gli impianti a metano; Soggetto: Provincia, Comuni, Enti Risorse: da bilancio Efficacia: media Tempi: medio termine Risultato atteso: intervento sul 10% del patrimonio edilizio pubblico; riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabili

8 Obbligo per i nuovi edifici pubblici dell’utilizzo di impianti solari termici anche combinati (acqua calda, sanitaria, riscaldamento), e di sistemi di produzione calore ad alto rendimento. Soggetto: Provincia, Comuni, Enti Risorse: da bilancio Efficacia: media Tempi: medio termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabili

Azioni a lungo termine (5 anni dall’approvazione del Piano)

N. Azione 9 Promozione dell’utilizzo degli impianti solari termici, anche in combinazione con i generatori a metano,

per la produzione di acqua calda sanitaria e per riscaldamento, con particolare preferenza per il territorio di collina e montagna a migliore esposizione, nonchè delle altre tecnologie di produzione termica ad elevato rendimento (pompe di calore geotermiche, ecc.), anche con incentivazioni a livello comunale tramite riduzione di oneri di urbanizzazione e di ICI Soggetto: Provincia, Comuni Risorse: Provincia, Comuni Efficacia:alta Tempi: lungo termine Risultato atteso: riduzione di tutti gli inquinanti da combustione; quantità non valutabili.

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Provincia di Piacenza

PPRTQA – Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria. Conferenza di Pianificazione.

Verbale della seduta del 12 Ottobre 2006

Alle ore 15 si apre la registrazione dei partecipanti, con il ritiro delle deleghe non ancora pervenute. . Risultano presenti:

104. Comune di Bettola: Sig.a Claudia Ferrari; 105. Comune di Bobbio: Sig. Claudio Tirelli; 106. Comune di Cadeo: Sig. Renato Crenna; 107. Comune di Calendasco: Sig. Fabio Bianchi; 108. Comune di Carpaneto: Sig. Fabio Bernizzoni; 109. Comune di Fiorenzuola: Sig. Giovanni Compiani; 110. Comune di Gossolengo: Sig. Giambattista Castelli; 111. Comune di Gragnano: Sig. Andrea Barocelli; 112. Comune di Lugagnano: Sig. Aldo Lombardelli; 113. Comune di Monticelli: Sig. Alessandro Sacchelli; 114. Comune di Ottone: Sig. Giorgio Valla; 115. Comune di Podenzano: Sig. Maurizio Grama; 116. Comune di Pontenure: Sig. Luigi Demicheli; 117. Comune di Rottofreno: Sig. Fabio Panizzari; 118. Comune di S. Giorgio: Sig. Nicolò Nasalli Rocca; 119. Comune di Sarmato: Sig.a Sabrina Gallinari; 120. Comune di Villanova: Sig. Emanuele Emani; 121. Regione Emilia Romagna: Sig. Piero Pagotto; 122. ARPA Sez. di Piacenza: Sig. Giuseppe Biasini; 123. ASL di Piacenza: Sig.a Cristiana Crevani. 124. Consorzio Bonifica Bacini Tidone Trebbia: Sig. Massimiliano Canova.

Alle ore 15.15 l’Assessore Alberto Borghi, delegato dal Presidente della Provincia, assume la presidenza dell’assemblea e dichiara aperta la seduta. Viene distribuito a tutti i presenti la bozza del Documento conclusivo della Conferenza, contenente anche la sintesi di tutti i contributi scritti ed orali giunti durante l’intero percorso. Borghi: dà lettura degli estremi del verbale della precedente seduta della Conferenza (27/09/2006), già inviato a tutti gli invitati, e ne chiede l’approvazione; il verbale viene approvato a larga maggioranza; presenta poi la bozza del Documento Conclusivo della Conferenza, già spedita via email a tutti i Sindaci con due giorni di anticipo e consegnata oggi ai presenti: il Documento contiene una sintesi del percorso seguito e del contenuto delle singole sessioni della Conferenza, nonché una sintesi di tutti i contributi, scritti ed orali, pervenuti alla Conferenza a partire dall’8 Giugno; ricorda che la bozza dovrà essere ulteriormente integrata con gli interventi di oggi ed eventuali nuovi interventi scritti che però dovranno pervenire nell’arco di alcuni giorni, per poter scrivere la versione definitiva del Documento ed inviarla a tutti i componenti prima della firma prevista per il 26 Ottobre. Ricorda che nel percorso di approvazione del Piano ci sarà ancora la possibilità di intervenire con osservazioni scritte, che dovranno essere recepite o controdedotte dalla Provincia, e che comunque è intenzione della Provincia mantenere un confronto aperto

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con tutti i Comuni sul tema strategico della qualità dell’aria. Anticipa che è intenzione della Provincia anche convocare una riunione dei Comuni dell’Agglomerato per proporre la sottoscrizione dell’Accordo di Programma con la Regione possibilmente prima del 26 Ottobre, ma la data sarà comunicata tempestivamente. Dichiara quindi aperto il dibattito. Lega (Provincia): ribadisce il carattere di bozza del testo consegnato, ed invita tutti i presenti a rileggere le sintesi dei propri interventi e a dichiarare se vi si riconoscono o meno, suggerendo eventuali correzioni. Ricorda poi che si stanno aprendo ulteriori canali di finanziamento per interventi specifici previsti anche dal Piano: i fondi del Piano di Azione Ambientale della Regione finalizzati alla conversione da gasolio a metano degli impianti termici degli enti pubblici, e il fondo straordinario di 1.5 milioni di € della Regione per lo sviluppo del biogas. Callori (Comune di Caorso): presenta il proprio compiacimento per la presenza fedele di tutti gli interventi esposti in Conferenza nella bozza di Documento conclusivo; apprezza le notizie sui finanziamenti possibili, ma lamenta che per la maggior parte delle azioni non siano previste risorse economiche; chiede se l’insieme delle azioni previste, che dovranno essere poi recepite anche dal PTCP, verranno recepite in modo coercitivo con possibili danni alle prospettive di sviluppo dei Comuni, oppure no. Ricorda che sulla base di incontri con i Dirigenti dell’A21, questa azienda è disponibile a sperimentare pavimentazioni fotocatalitiche sulla propria autostrada, per ridurre sensibilmente l’impatto del traffico sulla qualità dell’aria. Torselli (Provincia): sottolinea che anche se alcune norme saranno espresse come vincolanti, tuttavia nel Piano non sono previste sanzioni; ricorda che comunque il Piano prevedrà un monitoraggio delle azioni e dei rispettivi risultati entro 3 anni dalla approvazione, e in caso di bilancio negativo occorrerà prendere provvedimenti più drastici: ancora però non ci siamo pronunciati sulla natura o l’entità di questi provvedimenti. Ricorda che il Comune capoluogo ha chiesto in questa Conferenza di prevedere provvedimenti cogenti, ma che probabilmente è meglio una politica di incentivi e di responsabilità. Callori (Comune di Caorso): ritiene che le misure punitive non servano, perché ogni Comune fa inevitabilmente il possibile per tutelare la salute dei propri cittadini e del proprio ambiente; ribadisce che è più utile il dialogo e la collaborazione. Compiani (Comune di Fiorenzuola): ribadisce l’importanza del monitoraggio del Piano, ma ricorda anche che la Conferenza non è stata particolarmente partecipata, molti Comuni non sono mai intervenuti, pertanto il primo obiettivo da conseguire deve essere promuovere la responsabilizzazione e la partecipazione del maggior numero di Comuni, mentre i provvedimenti punitivi non sono particolarmente utili; Demicheli (Comune di Pontenure): manifesta la sua condivisione del documento, anche se ritiene alcune azioni superflue o inopportune; ogni Comune poi intraprenderà le azioni possibili nel proprio territorio, come è già stato fatto a Pontenure; ritiene che sia giusto citare le azioni possibili in generale, ma alcune non sono significative, come ad es. le ZTL nei piccoli centri urbani, a meno che non siano associate ad altri obiettivi utili per la migliore vivibilità del paese. Lombardelli (Comune di Lugagnano): esprime la sua condivisione del documento, con una perplessità: in realtà mancano alcuni dei principali soggetti responsabili dell’inquinamento, come ad es. l’Associazione Industriali, che nel documento sostiene che l’inquinamento dell’aria non riguarda tanto le proprie aziende quanto piuttosto le

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autostrade che attraversano la provincia; si chiede quindi come potranno fare i Comuni a far rispettare gli obiettivi del piano, se non dispongono di strumenti coercitivi, soprattutto in situazioni come quella di Lugagnano in cui occorrerebbe andare oltre il rispetto della normativa, con limiti più stringenti. Borghi: ricorda che il Piano è uno strumento di indirizzo e che quindi il raggiungimento degli obiettivi previsti dipende dall’insieme delle scelte amministrative quotidiane dei Comuni, nel fare la pianificazione urbanistica, nell’amministrare il territorio, ecc.; sottolinea che non bisogna aspettarsi dei risultati positivi solo perché è stato scritto il Piano, bisogna che tutte le scelte dei Comuni siano coerenti, non incrementino la mobilità privata, il consumo di combustibili, ecc.; ricorda inoltre che la funzione di controllo dell’impatto ambientale delle varie attività economiche e produttive compete comunque a Provincia e Comuni, che rilasciano insieme ad Arpa e Usl le autorizzazioni: dunque il controllo c’è e dipende essenzialmente da noi, amministrazioni pubbliche; ribadisce che anche se un soggetto privato non si riconosce nel Piano e non lo sottoscrive, non sfugge comunque all’autorizzazione e al controllo dell’amministrazione pubblica. Infine ribatte che se tra tre anni il monitoraggio del Piano fornirà un bilancio negativo rispetto agli obiettivi fissati, occorrerà intraprendere azioni più limitanti ed efficaci. Lombardelli (Comune di Lugagnano): chiede chi potrebbe imporre i filtri anti particolato ai 1400 camion dell’Unicem che passano ogni giorno per Lugagnano. Pagotto (Regione E.R.): rispondendo al Sindaco di Lugagnano, ricorda che sono i Comuni con le autorizzazioni, che ora durano 5 anni e devono essere quindi periodicamente rinnovate, che possono imporre limitazioni o correzioni alle attività economiche che hanno un impatto sulla qualità dell’aria; aggiunge poi che nel prossimo futuro Provincia e Comuni potranno anche avere gli strumenti (modelli di simulazione, ecc.) per individuare con maggiore precisione da dove proviene l’inquinamento che ritrovano sul loro territorio. Ribadisce quindi che se dopo cinque anni dal rilascio di una autorizzazione si verifica che una certa attività economica ha apportato un peggioramento della qualità dell’aria, il Comune può rifargli l’autorizzazione con prescrizioni più stringenti, sempre che queste siano economicamente compatibili, perchè in caso contrario l’attività non può che essere chiusa. Esprime infine nuovamente la preoccupazione che questo tipo di Piani venga approvato dalla Comunità Europea e ci consenta di uscire dalle relative procedure di infrazione. Biasini (Arpa): rispondendo a sua volta al Sindaco di Lugagnano, sostiene che se si riesce a giungere ad un accordo volontario con i privati che gestiscono attività impattanti sulla qualità dell’aria, il problema è facilmente risolto, ma in caso contrario ogni Sindaco ha lo strumento dell’ordinanza, emessa per tutelare la salute pubblica (vedi ad es. il blocco della circolazione previsto dagli accordi di programma con la Regione). Torselli (Provincia): ricorda che se si raggiunge un consenso condiviso nel corso della Conferenza di Pianificazione, allora si può andare ad un “accordo di pianificazione” con la Regione, che in questo modo rinuncia ad avanzare eventuali riserve successivamente all’adozione: in questo modo la Provincia può approvare il Piano autonomamente, accelerando in modo sensibile i tempi del percorso. Ricorda poi che nel corso della Conferenza è stata condotta anche la concertazione con le associazioni economiche e sociali, indicendo un primo incontro di presentazione con le associazioni e quindi un confronto congiunto con la Conferenza: con i tempi e le risorse disponibili, dovendo giungere velocemente all’adozione, questo era il massimo che si poteva fare; ricorda però anche che una volta adottato il Piano, che sarà quindi pubblicato sul Bollettino

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Ufficiale della Regione, ci saranno ancora due mesi di tempo per avanzare osservazioni da parte di qualsiasi soggetto della società civile, e che quindi è prevista una ulteriore occasione di partecipazione al procedimento. Callori (Comune di Caorso): dichiara di essere disposto a sottoscrivere il Documento conclusivo, ma non vorrebbe poi trovarsi di fronte un Piano adottato che stravolge gli interventi avanzati in Conferenza e riportati nel Documento. Borghi: sottolinea che l’obiettivo della massima condivisione dei contenuti del Piano è finalizzato innanzitutto a raggiungere una adesione consapevole e responsabile da parte di tutti i soggetti coinvolti, e che la Provincia cercherà di recepire il più possibile i contributi pervenuti senza cercare assolutamente di scavalcare il percorso già avviato. Torselli (Provincia): ricorda che si è cercato di coinvolgere tutti i Comuni e tutte le Istituzioni interessate, ma la risposta è stata solo parziale: ciononostante è possibile che anche i Comuni assenti possano condividere il Documento conclusivo e venire a sottoscriverlo; l’accordo sul Documento conclusivo non è costituito da una votazione a maggioranza, ma dal riconoscimento dell’insieme dei contributi pervenuti; spetta poi alla Provincia elaborare un testo da adottare che riesca a recepire la maggior parte dei contributi ricevuti. Sottolinea che il PPRTQA approvato con la procedura prevista dalla LR 20 ha una valenza territoriale, ma la Provincia sta lavorando anche ad un aggiornamento del proprio PTCP, in cui rientrano moltissimi temi connessi all’inquinamento atmosferico: insediamenti produttivi, espansioni residenziali, viabilità e mobilità, ecc.; sottolinea inoltre che occorrerà agire di conseguenza anche in sede di elaborazione dei PSC e di varianti, per rendere coerenti le scelte di pianificazione urbanistica con gli obiettivi di tutela della qualità dell’aria. Compiani (Comune di Fiorenzuola): evidenzia che il PPRTQA costituirà un quadro di riferimento anche per i PSC dei Comuni, per verificarne la coerenza con gli obiettivi di tutela della qualità dell’aria. Chiede poi se nell’ambito delle norme tecniche di attuazione del piano verrà previsto più che un criterio di penalizzazione delle inadempienze, un criterio di priorità nell’accesso ad eventuali finanziamenti da parte dei Comuni che avranno sottoscritto l’Accordo di Programma o aderito al Piano stesso. Borghi: ammette che effettivamente i Comuni che hanno partecipato alla Conferenza andrebbero facilitati, ma risulta poi piuttosto difficile tradurlo in pratica. Crenna (Comune di Cadeo): si riconosce negli interveneti riportati nel Documento conclusivo; chiede se si conoscerà la versione definitiva del Documento conclusivo prima della firma. Lega (Provincia): dichiara che si cercherà di integrare il Documento consegnato oggi con i contributi che arriveranno per posta e con gli interventi odierni, per spedirlo a tutti almeno per email prima del 26 Ottobre. Ricorda poi le caratteristiche del percorso di concertazione seguito fino ad ora, sottolineando che la Conferenza di Pianificazione non ha il compito di approvare il Piano, che sarà approvato dal Consiglio Provinciale, ma di raccogliere i contributi delle istituzioni e della società civile; conclusa questa fase di concertazione ad opera della Conferenza, la Provincia elaborerà il testo del Piano che sarà votato ed adottato dal Consiglio Provinciale; successivamente è prevista una fase di 2 mesi per l’avanzamento di osservazioni da parte dei cittadini, dopo di chè la Provincia è tenuta a recepire le osservazioni o a controdedurle e a correggere il Piano che sarà nuovamente votato e approvato dal Consiglio Provinciale. A questo punto la Regione

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può avanzare delle riserve, se non si è giunti preventivamente ad un accordo di pianificazione. Crenna (Comune di Cadeo): chiede se l’incontro con i Comuni dell’agglomerato sarà convocata prima o dopo la firma del Documento conclusivo; chiede inoltre se la Provincia si farà promotrice di una campagna di informazione sugli obiettivi del piano presso gli istituti scolastici interessati. Borghi: dichiara che la riunione verrà fatta prima possibile, e che la Provincia ha particolarmente a cuore la fase di informazione e sensibilizzazione soprattutto dei giovani, ma anche di tutti i cittadini, anche per rafforzare l’azione amministrativa dei Comuni. Compiani (Comune di Fiorenzuola): ribadisce la propria proposta di dare priorità nell’accesso ai finanziamenti a quei Comuni che abbiano aderito all’Accordo di Programma e che abbiano realizzato almeno nell’ultimo anno qualcuna delle azioni fondamentali previste dal Piano o dall’accordo. Borghi: dichiara d’essere d’accordo con l’istanza del Comune di Fiorenzuola e che occorrerà cercare la forma per concretizzarla. Fabbri (Arpa): sottolinea che l’Accordo di Programma è già partito e che alcune delle azioni previste sono già in corso, pertanto l’incontro con i Comuni per allargare la sottoscrizione dell’Accordo dovrebbe essere convocato il più presto possibile. Borghi: in assenza di ulteriori richieste di intervento, invita ad inviare eventuali osservazioni scritte e assicura che le osservazioni avanzate verranno prese in considerazione nell’integrazione del Documento conclusivo; assicura inoltre che la versione completa del Documento conclusivo sarà spedita a tutti i Comuni almeno per email prima della firma; ricorda infine che la successiva seduta della Conferenza, che si terrà Giovedì 26 Ottobre alle ore 15, sarà dedicata esclusivamente alla firma del Documento; dichiara quindi conclusa la seduta alle ore 17. Il Presidente Assessore Alberto Borghi

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