Venticinque Aprile Un bellissimo giorno da ricordare e onorare

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Un bellissimo giorno da ricordare e onorare I.C. COMO LAGO Scuola primaria “Francesco Baracca” Como a.s. 2013 / 2014

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Un bellissimo giorno da ricordare e onorare

I.C. COMO LAGO

Scuola primaria “Francesco Baracca” Como

a.s. 2013 / 2014

C’era una volta un paese chiamato Italia

…ma non c’era ancora una Nazione chiamata Italia

“Dire Nazione italiana è come dire con una parola sola tutti gli italiani. E chi sono gli italiani? Sono coloro che parlano l’italiano, sono nati da genitori italiani, si riconoscono nelle tradizioni italiane”

Gherardo Colombo “sei Stato tu?” Il “problema” era proprio quello: l’Italia non esisteva come Nazione, né come Stato: per anni il territorio italiano è stato suddiviso in Stati e staterelli governati da duchi, principi, signori e signorotti …anche per conto di altri Stati….

“ Le monarchie sono nate tanti anni fa. Allora c’erano molti contadini…un po’ di artigiani, sacerdoti, soldati e “nobili” cioè persone proprietarie delle terre lavorate dai contadini…. le monarchie nascevano dagli accordi e dalle guerre e le persone che abitavano i regni non potevano decidere nulla…”

Gherardo Colombo “sei Stato tu?”

Tutto cambia dopo anni di rivolte e rivoluzioni contro i governanti che costringevano nella miseria e ignoranza il popolo e non concedevano libertà…

Torino, 17 marzo 1861 Proclamazione del Regno d’Italia

“ Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861".

Nel 1865 l’Italia sposta la capitale da Torino a Firenze per avvicinarsi a Roma. Nel 1871 Roma diventa la capitale del Regno d’Italia

Il nuovo Stato deve diventare una Nazione: unificare le Leggi, insegnare una lingua uguale per tutti, creare lavoro, frenare l’emigrazione, far frequentare le scuole, imporre tasse per far crescere il Paese….

cadrega

seggia scagna

poi… scoppiò una grande, terribile guerra che coinvolse tanti Stati e dal 1815 al 1818 anche l’Italia.

Fu una guerra crudele, morirono moltissimi giovani, tanti rimasero mutilati, non c’era lavoro, le famiglie non avevano di che vivere….

Benito Mussolini formò una associazione che coinvolse un numero sempre maggiore di persone convinte che servisse più ordine, autorità e forza per risollevare l’Italia dalla grande crisi. Nel 1921 l’associazione diventò il Partito Nazionale Fascista. Dal 1922 Mussolini prese sempre maggior potere, si nomino DUCE (dal latino DUX cioè CAPO, GUIDA ) e impose al Paese la sua Legge: cominciò il ventennio di dittatura fascista. Non vi furono più libertà di espressione, di stampa, di associazione… Trovavano e mantenevano il lavoro solo gli iscritti al suo partito… Nelle scuole si insegnava cultura fascista…. Chi si opponeva veniva punito, picchiato, mandato al “confino” cioè lontano dalla sua città e sorvegliato dalla Polizia…

Mussolini si alleò con Hitler, il dittatore al potere in Germania

e nel 1938 impose le Legge razziali: agli Ebrei non era più concesso

svolgere attività pubbliche come insegnare nè frequentare le scuole…

Gli Ebrei vennero emarginati, derisi, costretti a lasciare le proprie abitazioni,

moltissimi furono inviati nei campi di concentramento.

La stessa sorte toccò agli oppositori, agli zingari, agli slavi,

ai portatori di handicap, ai neri e a tutti coloro che, secondo i nazisti

e i fascisti, non appartenevano alla razza bianca ariana, considerata

superiore e pura.

e poi…un’altra guerra, la seconda guerra mondiale!

L’Italia alleata alla Germania e al Giappone fu coinvolta in lunghi anni di sofferenza:

I soldati combatterono in Albania, Grecia, Russia, in Africa, nel Mediterraneo….

Vi furono migliaia di prigionieri, di deportati, di feriti, di morti in battaglia

o per i bombardamenti, la fame….

centinaia di città, di strade, di ponti furono distrutti…

Per molti italiani non era più possibile accettare la dittatura e la guerra. In clandestinità, nascosti in città, sulle montagne, organizzarono la Resistenza per riconquistare la libertà e la democrazia. I Partigiani erano uomini, donne, ragazzi, soldati, gente di diverse idee politiche o fede religiosa, di diverse classi sociali che avevano deciso di impegnarsi in prima persona anche rischiando la propria vita per porre fine al fascismo e fondare in Italia una democrazia, basata sul rispetto dei diritti umani, della libertà individuale, senza distinzione di razza, di idee, di sesso e di religione.

Il 25 aprile 1945 i Partigiani con l'aiuto e l'appoggio degli Alleati americani e inglesi entrarono vittoriosi a Milano e nei giorni che seguirono nelle principali città, liberando l'Italia e gettando le basi per la vera democrazia.

La Guerra terminò poco dopo, con la sconfitta di Italia, Germania e Giappone. Tanti morti, tanta devastazione, tanto da ricostruire…. Il 2 giugno 1946 i cittadini italiani e per la prima volta anche le donne, con un referendum scelsero di diventare una Repubblica e scelsero chi dovesse scrivere la Costituzione Italiana. “Si chiama Costituzione l’insieme delle regole più importanti che stabiliscono come si convive in uno Stato”

Gherardo Colombo “sei Stato tu?” .

La Costituzione Italiana è nata dalle idee di democrazia e di libertà di quegli uomini e quelle donne che avevano lottato contro il fascismo.

E’ cominciata così, quando il 1°gennaio 1948 la Costituzione è diventata Legge, la nuova storia per l’Italia: quella della democrazia.

La Costituzione “Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa Costituzione! Dietro ad ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, giovani che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, questo è un testamento, un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lí, o giovani, col pensiero perché lí è nata la nostra Costituzione “

Piero Calamandrei “Discorso ai giovani” tenuto alla Società Umanitaria, Milano, 26 Gennaio 1955