Venerdì Santo passione del Signore c 2013

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La seconda lettura offre agli eventi della passio- ne l’interpretazione sacerdotale del sacrificio: la sofferenza e la morte di Gesù sono il vero unico, grande e autentico sacrificio gradito al Padre. Il Vangelo narra della Passione di Gesù che è la rivelazione drammatica e l’esaltazione della regalità del Figlio di Dio. Secondo Giovanni, la passione di Gesù è strutturata in cinque atti: l’ar- resto, il processo in casa del sacerdote, il pro- cesso davanti a Pilato, la morte e la sepoltura. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro del profeta Isaìa (52,13-53,12) 13 Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. 14 Come molti si stupirono di lui - tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli del- l’uomo -, 15 così si meraviglieranno di lui COLLETTA in piedi Cel. Ricòrdati, Padre, della tua misericordia; santifica e proteggi sempre questa tua fami- glia, per la quale Cristo, tuo Figlio, inaugu- rò nel suo sangue il mistero pasquale. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen La prima lettura presenta il servo sofferente di Dio che è messo a morte per il peccato del popolo: il suo volto è deformato dalla sofferenza. La Chiesa contempla nel volto trafitto del servo di Jhwh il volto del Nazareno. « E E , chinato il capo, consegnò lo spi- rito». All’inizio del nostro itinerario era il velo della notte ad avvolgere il Getsemani; ora è il buio di un’eclisse a stendersi come un sudario sul Golgota. L’«impero delle tenebre» sembra, dunque, sovrastare la terra ove Dio muore. Sì, il Figlio di Dio, per essere veramente uomo e nostro fratello, deve bere anche il cali- ce della morte, quella morte che è la reale carta d’identità di tutti i figli di Adamo. È così che Cristo «si rende in tutto simile ai fratelli», diventa pienamente uno di noi, presente con noi anche in quell’e- strema agonia tra vita e morte. Un’agonia che si ripete forse anche in questi minuti per un uomo o una donna nella nostra città e in tante altre città e villaggi del mondo. Non è più il Dio greco-romano impassibile e remoto come un imperatore relegato nei cieli dorati del suo Olimpo. In Cristo che muore si rivela ora il Dio appassionato, innamorato delle sue creature fino al punto di imprigionarsi liberamente nella loro frontiera di dolore e di morte. È per questo che il Crocifisso è un segno umano universale della solitudine della morte e anche dell’ingiustizia e del male. È anche, però, un segno divino universale di speranza per le attese di ogni centurione, cioè di ogni persona inquieta e in ricerca. Infatti, anche quando è lassù, morente su quella forca, mentre il suo respiro si spegne, Gesù non cessa di essere il Figlio di Dio. In quel momento tutte le sofferenze e le morti sono attraversate e possedute dalla divini- tà, sono irradiate di eternità, in esse è deposto un seme di vita immortale, brilla una scintilla di luce divina. La morte, allora, pur non perdendo la sua tragicità, rivela un volto inatteso, ha gli occhi stessi del Padre celeste. È per questo che Gesù in quell’ora estrema prega con tene- rezza: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». VENERDÌ SANTO - PASSIONE DEL SIGNORE (rosso) 29 MARZO 2013 GIORNATA DI PREGHIERA E DI OFFERTE PER LA TERRA SANTA La celebrazione inizia in silenzio. Il presbìtero e il diacono si recano all’altare e, fatta la debita rive- renza, si prostrano a terra o, secondo l’opportuni- tà, s’inginocchiano. Tutti pregano in silenzio per breve tempo. Raggiunta la sede, il sacerdote, rivol- to al popolo, dice a mani giunte l’orazione.

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La seconda lettura offre agli eventi della passio-ne l’interpretazione sacerdotale del sacrificio: lasofferenza e la morte di Gesù sono il vero unico,grande e autentico sacrificio gradito al Padre.Il Vangelo narra della Passione di Gesù che è larivelazione drammatica e l’esaltazione dellaregalità del Figlio di Dio. Secondo Giovanni, lapassione di Gesù è strutturata in cinque atti: l’ar-resto, il processo in casa del sacerdote, il pro-cesso davanti a Pilato, la morte e la sepoltura.

PRIMA LETTURA SedutiDal libro del profeta Isaìa

(52,13-53,12)13Ecco, il mio servo avrà successo, saràonorato, esaltato e innalzato grandemente.14Come molti si stupirono di lui - tanto erasfigurato per essere d’uomo il suo aspetto ediversa la sua forma da quella dei figli del-l’uomo -, 15così si meraviglieranno di lui

COLLETTA in piediCel. Ricòrdati, Padre, della tua misericordia;santifica e proteggi sempre questa tua fami-glia, per la quale Cristo, tuo Figlio, inaugu-rò nel suo sangue il mistero pasquale. Eglivive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen

La prima lettura presenta il servo sofferente di Dioche è messo a morte per il peccato del popolo:il suo volto è deformato dalla sofferenza. LaChiesa contempla nel volto trafitto del servo diJhwh il volto del Nazareno.

«EE, chinato il capo, consegnò lo spi-rito». All’inizio del nostro itinerarioera il velo della notte ad avvolgere

il Getsemani; ora è il buio di un’eclisse astendersi come un sudario sul Golgota.L’«impero delle tenebre» sembra, dunque,sovrastare la terra ove Dio muore. Sì, ilFiglio di Dio, per essere veramente uomoe nostro fratello, deve bere anche il cali-ce della morte, quella morte che è lareale carta d’identità di tutti i figli diAdamo. È così che Cristo «si rende in tuttosimile ai fratelli», diventa pienamente unodi noi, presente con noi anche in quell’e-strema agonia tra vita e morte. Un’agoniache si ripete forse anche in questi minutiper un uomo o una donna nella nostra città e in tante altre città e villaggi del mondo. Non è più il Dio greco-romano impassibile e remoto come un imperatore relegato nei cielidorati del suo Olimpo. In Cristo che muore si rivela ora il Dio appassionato, innamorato dellesue creature fino al punto di imprigionarsi liberamente nella loro frontiera di dolore e di morte.È per questo che il Crocifisso è un segno umano universale della solitudine della morte e anchedell’ingiustizia e del male. È anche, però, un segno divino universale di speranza per le attesedi ogni centurione, cioè di ogni persona inquieta e in ricerca. Infatti, anche quando è lassù,morente su quella forca, mentre il suo respiro si spegne, Gesù non cessa di essere il Figlio diDio. In quel momento tutte le sofferenze e le morti sono attraversate e possedute dalla divini-tà, sono irradiate di eternità, in esse è deposto un seme di vita immortale, brilla una scintilladi luce divina. La morte, allora, pur non perdendo la sua tragicità, rivela un volto inatteso, hagli occhi stessi del Padre celeste. È per questo che Gesù in quell’ora estrema prega con tene-rezza: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito».

VENERDÌ SANTO - PASSIONE DEL SIGNORE (rosso) 29 MARZO 2013GIORNATA DI PREGHIERA E DI OFFERTE PER LA TERRA SANTA

La celebrazione inizia in silenzio. Il presbìtero e ildiacono si recano all’altare e, fatta la debita rive-renza, si prostrano a terra o, secondo l’opportuni-tà, s’inginocchiano. Tutti pregano in silenzio perbreve tempo. Raggiunta la sede, il sacerdote, rivol-to al popolo, dice a mani giunte l’orazione.

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In te, Signore, mi sono rifugiato, mai saròdeluso; difendimi per la tua giustizia. Alletue mani affido il mio spirito; tu mi hairiscattato, Signore, Dio fedele. Rit.Sono il rifiuto dei miei nemici e persino deimiei vicini, il terrore dei miei conoscenti;chi mi vede per strada mi sfugge. Sonocome un morto, lontano dal cuore; sonocome un coccio da gettare. Rit. Ma io confido in te, Signore; dico: «Tu sei ilmio Dio, i miei giorni sono nelle tue mani».Liberami dalla mano dei miei nemici e daimiei persecutori. Rit.Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto, sal-vami per la tua misericordia. Siate forti, ren-dete saldo il vostro cuore, voi tutti che spe-rate nel Signore. Rit.SECONDA LETTURADalla lettera agli Ebrei (4,14-16;5,7-9)Fratelli, 14poiché abbiamo un sommo sacer-dote grande, che è passato attraverso i cieli,Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma laprofessione della fede. 15Infatti non abbiamoun sommo sacerdote che non sappia prende-re parte alle nostre debolezze: egli stesso èstato messo alla prova in ogni cosa comenoi, escluso il peccato. 16Accostiamoci dun-que con piena fiducia al trono della graziaper ricevere misericordia e trovare grazia,così da essere aiutati al momento opportuno.[7Cristo, infatti,] nei giorni della sua vita ter-rena, offrì preghiere e suppliche, con fortigrida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo damorte e, per il suo pieno abbandono a lui,venne esaudito. 8Pur essendo Figlio, imparòl’obbedienza da ciò che patì 9e, reso perfet-to, divenne causa di salvezza eterna per tutticoloro che gli obbediscono.Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a DioCANTO AL VANGELO in piediGloria e lode a te, Cristo Signore!Per noi Cristo si è fatto obbediente fino allamorte e a una morte di croce. Per questo Diolo esaltò e gli donò il nome che è al di sopradi ogni nome. Gloria e lode a te, Cristo Signore!Alla lettura della Passione del Signore non si pre-mette né il saluto, né il segno di croce sul libro, nél’incenso; non si usano le candele.

molte nazioni; i re davanti a lui si chiude-ranno la bocca, poiché vedranno un fattomai a essi raccontato e comprenderannociò che mai avevano udito. 1Chi avrebbecreduto al nostro annuncio? A chi sarebbestato manifestato il braccio del Signore? 2Ècresciuto come un virgulto davanti a lui ecome una radice in terra arida. Non haapparenza né bellezza per attirare i nostrisguardi, non splendore per poterci piacere.3Disprezzato e reietto dagli uomini, uomodei dolori che ben conosce il patire, comeuno davanti al quale ci si copre la faccia;era disprezzato e non ne avevamo alcunastima. 4Eppure egli si è caricato delle nostresofferenze, si è addossato i nostri dolori; enoi lo giudicavamo castigato, percosso daDio e umiliato. 5Egli è stato trafitto per lenostre colpe, schiacciato per le nostre ini-quità. Il castigo che ci dà salvezza si èabbattuto su di lui; per le sue piaghe noisiamo stati guariti. 6Noi tutti eravamo sper-duti come un gregge, ognuno di noi segui-va la sua strada; il Signore fece ricadere sudi lui l’iniquità di noi tutti. 7Maltrattato, silasciò umiliare e non aprì la sua bocca; eracome agnello condotto al macello, comepecora muta di fronte ai suoi tosatori, e nonaprì la sua bocca. 8Con oppressione e ingiu-sta sentenza fu tolto di mezzo; chi si afflig-ge per la sua posterità? Sì, fu eliminatodalla terra dei viventi, per la colpa del miopopolo fu percosso a morte. 9Gli si diedesepoltura con gli empi, con il ricco fu il suotumulo, sebbene non avesse commessoviolenza né vi fosse inganno nella suabocca. 10Ma al Signore è piaciuto prostrar-lo con dolori. Quando offrirà se stesso insacrificio di riparazione, vedrà una discen-denza, vivrà a lungo, si compirà per mezzosuo la volontà del Signore. 11Dopo il suointimo tormento vedrà la luce e si sazieràdella sua conoscenza; il giusto mio servogiustificherà molti, egli si addosserà le loroiniquità. 12Perciò io gli darò in premio lemoltitudini, dei potenti egli farà bottino,perché ha spogliato se stesso fino allamorte ed è stato annoverato fra gli empi,mentre egli portava il peccato di molti eintercedeva per i colpevoli. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 30)

Rit. Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito

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Il diacono o, in sua assenza, il sacerdote, pro-clama la narrazione della Passione del Signore;la possono proclamare anche dei lettori, riser-vando, se è possibile, al sacerdote la parte delCristo. C=cronista; P=popolo e altri personag-gi; ✠=Cristo).

VANGELOPassione di nostro Signore

Gesù Cristo secondo Giovanni(18,1-19,42)

C In quel tempo, 1Gesù uscì con i suoi disce-poli al di là del torrente Cèdron, dovec’era un giardino, nel quale entrò con isuoi discepoli. 2Anche Giuda, il traditore,conosceva quel luogo, perché Gesù spes-so si era trovato là con i suoi discepoli.3Giuda dunque vi andò, dopo aver presoun gruppo di soldati e alcune guardie for-nite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, conlanterne, fiaccole e armi. 4Gesù allora,sapendo tutto quello che doveva accader-gli, si fece innanzi e disse loro:

✠ «Chi cercate?». C 5Gli risposero: P «Gesù, il Nazareno». C Disse loro Gesù: ✠ «Sono io!». C Vi era con loro anche Giuda, il traditore.

6Appena disse loro «Sono io», indietreg-giarono e caddero a terra. 7Domandò loro di nuovo:

✠ «Chi cercate?». C Risposero: P «Gesù, il Nazareno». C 8Gesù replicò: ✠ «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate

me, lasciate che questi se ne vadano», C 9perché si compisse la parola che egli

aveva detto: «Non ho perduto nessuno diquelli che mi hai dato». 10Allora SimonPietro, che aveva una spada, la trassefuori, colpì il servo del sommo sacerdotee gli tagliò l’orecchio destro. Quel servosi chiamava Malco. 11Gesù allora disse aPietro:

✠ «Rimetti la spada nel fodero: il calice cheil Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».

C 12Allora i soldati, con il comandante e leguardie dei Giudei, catturarono Gesù, lolegarono 13e lo condussero prima da An-na: egli infatti era suocero di Caifa, cheera sommo sacerdote quell’anno. 14Caifaera quello che aveva consigliato aiGiudei: «È conveniente che un solo uomomuoia per il popolo».

15Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insie-me a un altro discepolo. Questo discepoloera conosciuto dal sommo sacerdote edentrò con Gesù nel cortile del sommosacerdote. 16Pietro invece si fermò fuori,vicino alla porta. Allora quell’altro disce-polo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori,parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. 17Ela giovane portinaia disse a Pietro:

P «Non sei anche tu uno dei discepoli diquest’uomo?».

C Egli rispose: P «Non lo sono». C 18Intanto i servi e le guardie avevano acce-

so un fuoco, perché faceva freddo, e siscaldavano; anche Pietro stava con loro esi scaldava. 19Il sommo sacerdote, dunque, interrogòGesù riguardo ai suoi discepoli e al suoinsegnamento. 20Gesù gli rispose:

✠ «Io ho parlato al mondo apertamente; hosempre insegnato nella sinagoga e neltempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, enon ho mai detto nulla di nascosto.21Perché interroghi me? Interroga quelliche hanno udito ciò che ho detto loro;ecco, essi sanno che cosa ho detto».

C 22Appena detto questo, una delle guardiepresenti diede uno schiaffo a Gesù,dicendo:

P «Così rispondi al sommo sacerdote?».C 23Gli rispose Gesù: ✠ «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il

male. Ma se ho parlato bene, perché mipercuoti?».

C 24Allora Anna lo mandò, con le mani lega-te, a Caifa, il sommo sacerdote.25Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi.Gli dissero:

P «Non sei anche tu uno dei suoi discepo-li?».

C Egli lo negò e disse: P «Non lo sono». C 26Ma uno dei servi del sommo sacerdote,

parente di quello a cui Pietro aveva taglia-to l’orecchio, disse:

P «Non ti ho forse visto con lui nel giardi-no?».

C 27Pietro negò di nuovo, e subito un gallocantò.28Condussero poi Gesù dalla casa di Caifanel pretorio. Era l’alba ed essi non volle-ro entrare nel pretorio, per non contami-narsi e poter mangiare la Pasqua. 29Pilatodunque uscì verso di loro e domandò:

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C E gli davano schiaffi. 4Pilato uscì fuori dinuovo e disse loro:

P «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sap-piate che non trovo in lui colpa alcuna».

C 5Allora Gesù uscì, portando la corona dispine e il mantello di porpora.E Pilato disse loro:

P «Ecco l’uomo!». C 6Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le

guardie gridarono: P «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». C Disse loro Pilato: P «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui

non trovo colpa». C Gli risposero i Giudei: P 7«Noi abbiamo una legge e secondo la

Legge deve morire, perché si è fattoFiglio di Dio».

C 8All’udire queste parole, Pilato ebbe ancorpiù paura. 9Entrò di nuovo nel pretorio edisse a Gesù:

P «Di dove sei tu?». C Ma Gesù non gli diede risposta. 10Gli

disse allora Pilato: P «Non mi parli? Non sai che ho il potere di

metterti in libertà e il potere di metterti incroce?».

C 11Gli rispose Gesù: ✠ «Tu non avresti alcun potere su di me, se

ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Perquesto chi mi ha consegnato a te ha unpeccato più grande».

C 12Da quel momento Pilato cercava di met-terlo in libertà. Ma i Giudei gridarono:

P «Se liberi costui, non sei amico di Cesare!Chiunque si fa re si mette contro Cesare».

C 13Udite queste parole, Pilato fece condur-re fuori Gesù e sedette in tribunale, nelluogo chiamato Litòstroto, in ebraicoGabbatà. 14Era la Parascève della Pasqua,verso mezzogiorno. Pilato disse aiGiudei:

P «Ecco il vostro re!». C 15Ma quelli gridarono: P «Via! via! Crocifiggilo!». C Disse loro Pilato: P «Metterò in croce il vostro re?». C Risposero i capi dei sacerdoti: P «Non abbiamo altro re che Cesare». C 16Allora lo consegnò loro perché fosse

crocifisso.17Essi presero Gesù ed egli, portando lacroce, si avviò verso il luogo detto delCranio, in ebraico Gòlgota, 18dove lo cro-cifissero e con lui altri due, uno da una

P «Che accusa portate contro quest’uo-mo?».

C 30Gli risposero: P «Se costui non fosse un malfattore, non te

l’avremmo consegnato». C 31Allora Pilato disse loro: P «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la

vostra legge!». C Gli risposero i Giudei: P «A noi non è consentito mettere a morte

nessuno». C 32Così si compivano le parole che Gesù

aveva detto, indicando di quale mortedoveva morire. 33Pilato allora rientrò nel pretorio, fecechiamare Gesù e gli disse:

P «Sei tu il re dei Giudei?». C Gesù rispose: ✠ 34«Dici questo da te, oppure altri ti hanno

parlato di me?». C 35Pilato disse: P «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i

capi dei sacerdoti ti hanno consegnato ame. Che cosa hai fatto?».

C 36Rispose Gesù: ✠ «Il mio regno non è di questo mondo; se

il mio regno fosse di questo mondo, i mieiservitori avrebbero combattuto perchénon fossi consegnato ai Giudei; ma il mioregno non è di quaggiù».

C 37Allora Pilato gli disse: P «Dunque tu sei re?». C Rispose Gesù: ✠ «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono

nato e per questo sono venuto nel mondo:per dare testimonianza alla verità. Chiun-que è dalla verità, ascolta la mia voce».

C 38Gli dice Pilato: P «Che cos’è la verità?».C E, detto questo, uscì di nuovo verso i

Giudei e disse loro: P «Io non trovo in lui colpa alcuna. 39Vi è tra

voi l’usanza che, in occasione dellaPasqua, io rimetta uno in libertà per voi:volete dunque che io rimetta in libertà pervoi il re dei Giudei?».

C 40Allora essi gridarono di nuovo: P «Non costui, ma Barabba!». C Barabba era un brigante.

1Allora Pilato fece prendere Gesù e lofece flagellare. 2E i soldati, intrecciata unacorona di spine, gliela posero sul capo egli misero addosso un mantello di porpo-ra. Poi gli si avvicinavano e dicevano:

P 3«Salve, re dei Giudei!».

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parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo.19Pilato compose anche l’iscrizione e lafece porre sulla croce; vi era scritto:«Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».20Molti Giudei lessero questa iscrizione,perché il luogo dove Gesù fu crocifissoera vicino alla città; era scritta in ebraico,in latino e in greco. 21I capi dei sacerdotidei Giudei dissero allora a Pilato:

P «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma:“Costui ha detto: Io sono il re deiGiudei”».

C 22Rispose Pilato: P «Quel che ho scritto, ho scritto».C 23I soldati poi, quando ebbero crocifisso

Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quat-tro parti - una per ciascun soldato -, e latunica. Ma quella tunica era senza cucitu-re, tessuta tutta d’un pezzo da cima afondo. 24Perciò dissero tra loro: «Nonstracciamola, ma tiriamo a sorte a chitocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Sison divisi tra loro le mie vesti e sulla miatunica hanno gettato la sorte». E i soldatifecero così.25Stavano presso la croce di Gesù suamadre, la sorella di sua madre, Mariamadre di Clèopa e Maria di Màgdala.26Gesù allora, vedendo la madre e accantoa lei il discepolo che egli amava, disse allamadre:

✠ «Donna, ecco tuo figlio!». C 27Poi disse al discepolo: ✠ «Ecco tua madre!». C E da quell’ora il discepolo l’accolse con

sé.28Dopo questo, Gesù, sapendo che ormaitutto era compiuto, affinché si compissela Scrittura, disse:

✠ «Ho sete». C 29Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero

perciò una spugna, imbevuta di aceto, incima a una canna e gliela accostarono allabocca. 30Dopo aver preso l’aceto, Gesùdisse:

✠ «È compiuto!». C E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

Qui si genuflette e si fa una breve pausa.31Era il giorno della Parascève e i Giudei,perché i corpi non rimanessero sulla crocedurante il sabato - era infatti un giornosolenne quel sabato -, chiesero a Pilatoche fossero spezzate loro le gambe e fos-sero portati via. 32Vennero dunque i solda-

ti e spezzarono le gambe all’uno e all’al-tro che erano stati crocifissi insieme conlui. 33Venuti però da Gesù, vedendo cheera già morto, non gli spezzarono legambe, 34ma uno dei soldati con una lan-cia gli colpì il fianco, e subito ne uscì san-gue e acqua.35Chi ha visto ne dà testimonianza e la suatestimonianza è vera; egli sa che dice ilvero, perché anche voi crediate. 36Questoinfatti avvenne perché si compisse laScrittura: «Non gli sarà spezzato alcunosso». 37E un altro passo della Scritturadice ancora: «Volgeranno lo sguardo acolui che hanno trafitto».38Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa,che era discepolo di Gesù, ma di nasco-sto, per timore dei Giudei, chiese a Pilatodi prendere il corpo di Gesù. Pilato loconcesse. Allora egli andò e prese il corpodi Gesù. 39Vi andò anche Nicodèmo -quello che in precedenza era andato da luidi notte - e portò circa trenta chili di unamistura di mirra e di àloe. 40Essi preseroallora il corpo di Gesù e lo avvolsero conteli, insieme ad aromi, come usano fare iGiudei per preparare la sepoltura. 41Ora,nel luogo dove era stato crocifisso, vi eraun giardino e nel giardino un sepolcronuovo, nel quale nessuno era stato ancoraposto. 42Là dunque, poiché era il giornodella Parascève dei Giudei e dato che ilsepolcro era vicino, posero Gesù.Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

Dopo la lettura della Passione del Signore si tiene,secondo l’opportunità, una breve omelia.

PREGHIERA UNIVERSALEIl diacono, stando all’ambone, pronunzia l’esorta-zione con la quale viene indicata l’intenzione dellapreghiera. Quindi, tutti pregano per qualchemomento in silenzio; poi il sacerdote, stando allasede, o secondo l’opportunità, all’altare, allargan-do le braccia, dice l’orazione.Per tutto il tempo della preghiera universale, ifedeli possono rimanere in ginocchio o in piedi.

I. Per la santa ChiesaPreghiamo, fratelli carissimi, per la santaChiesa di Dio: il Signore le conceda unità epace, la protegga su tutta la terra, e doni anoi, in una vita serena e tranquilla, di rendergloria a Dio Padre onnipotente.Cel. Dio onnipotente ed eterno, che hai rive-lato in Cristo la tua gloria a tutte le genti,custodisci l’opera della tua misericordia,

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perché la tua Chiesa, diffusa su tutta la terra,persèveri con saldezza di fede nella confes-sione del tuo nome. Per Cristo nostroSignore. Ass. AmenII. Per il PapaPreghiamo il Signore per il nostro santopadre il Papa Benedetto XVI: il Signore Dionostro, che lo ha scelto nell’ordine episco-pale, gli conceda vita e salute e lo conservialla sua santa Chiesa, come guida e pastoredel popolo santo di Dio.Cel. Dio onnipotente ed eterno, sapienzache regge l’universo, ascolta la tua famigliain preghiera, e custodisci con la tua bontà ilPapa che tu hai scelto per noi, perché ilpopolo cristiano, da te affidato alla sua guidapastorale, progredisca sempre nella fede.Per Cristo nostro Signore. Ass. AmenIII. Per tutti gli ordini sacri

e per tutti i fedeliPreghiamo per il nostro vescovo N., per tuttii vescovi, i presbìteri e i diaconi, per tutticoloro che svolgono un ministero nellaChiesa e per tutto il popolo di Dio.Cel. Dio onnipotente ed eterno, che con iltuo Spirito guidi e santifichi tutto il corpodella Chiesa, accogli le preghiere che tirivolgiamo perché secondo il dono della tuagrazia tutti i membri della comunità nel loroordine e grado ti possano fedelmente servi-re. Per Cristo nostro Signore. Ass. AmenIV. Per i catecumeniPreghiamo per i [nostri] catecumeni: ilSignore Dio nostro illumini i loro cuori eapra loro la porta della sua misericordia,perché mediante l’acqua del battesimo rice-vano il perdono di tutti i peccati e sianoincorporati in Cristo Gesù, nostro Signore.Cel. Dio onnipotente ed eterno, che rendi latua Chiesa sempre feconda di nuovi figli,aumenta nei [nostri] catecumeni l’intelli-genza della fede, perché, nati a vita nuovanel fonte battesimale, siano accolti fra i tuoifigli di adozione. Per Cristo nostro Signore.Ass. AmenV. Per l’unità dei cristianiPreghiamo per tutti i fratelli che credono inCristo: il Signore Dio nostro conceda loro divivere la verità che professano e li raduni eli custodisca nell’unica sua Chiesa. Cel. Dio onnipotente ed eterno, che riuniscii dispersi e li custodisci nell’unità, guardabenigno al gregge del tuo Figlio, perché

coloro che sono stati consacrati da un soloBattesimo formino una sola famiglia nelvincolo dell’amore e della vera fede. PerCristo nostro Signore. Ass. AmenVI. Per gli EbreiPreghiamo per gli Ebrei: il Signore Dionostro, che li scelse primi fra tutti gli uomi-ni ad accogliere la sua parola, li aiuti a pro-gredire sempre nell’amore del suo nome enella fedeltà alla sua alleanza.Cel. Dio onnipotente ed eterno, che hai fattole tue promesse ad Abramo e alla suadiscendenza, ascolta la preghiera della tuaChiesa, perché il popolo primogenito dellatua alleanza possa giungere alla pienezzadella redenzione. Per Cristo nostro Signore.Ass. AmenVII. Per i non cristianiPreghiamo per coloro che non credono inCristo, perché illuminati dallo Spirito Santo,possano entrare anch’essi nella via della sal-vezza. Cel. Dio onnipotente ed eterno, fa’ che gliuomini che non conoscono il Cristo possa-no conoscere la verità camminando allatua presenza in sincerità di cuore, e a noituoi fedeli concedi di entrare profonda-mente nel tuo mistero di salvezza e diviverlo con una carità sempre più grandetra noi, per dare al mondo una testimo-nianza credibile del tuo amore. Per Cristonostro Signore. Ass. AmenVIII. Per coloro che non credono in DioPreghiamo per coloro che non credono inDio, perché, vivendo con bontà e rettitudinedi cuore, giungano alla conoscenza del Diovero. Cel. Dio onnipotente ed eterno, tu hai messonel cuore degli uomini una così profondanostalgia di te, che solo quando ti trovanohanno pace: fa’ che, al di là di ogni ostaco-lo, tutti riconoscano i segni della tua bontà e,stimolati dalla testimonianza della nostravita, abbiano la gioia di credere in te, unicovero Dio e padre di tutti gli uomini. PerCristo nostro Signore. Ass. AmenIX. Per i governantiPreghiamo per coloro che sono chiamati agovernare la comunità civile, perché ilSignore nostro Dio illumini la loro mente eil loro cuore a cercare il bene comune nellavera libertà e nella vera pace.Cel. Dio onnipotente ed eterno, nelle tue

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mani sono le speranze degli uomini e i dirit-ti di ogni popolo: assisti con la tua sapienzacoloro che ci governano, perché, con il tuoaiuto, promuovano su tutta la terra una paceduratura, il progresso sociale e la libertà reli-giosa. Per Cristo nostro Signore. Ass. AmenX. Per i tribolatiPreghiamo, fratelli carissimi, Dio Padreonnipotente, perché liberi il mondo da ognidisordine: allontani le malattie, scacci lafame, renda libertà ai prigionieri, giustiziaagli oppressi, conceda sicurezza a chi viag-gia, il ritorno ai lontani da casa, la salute agliammalati, ai morenti la salvezza eterna.Cel. Dio onnipotente ed eterno, confortodegli afflitti, sostegno dei tribolati, ascolta ilgrido dell’umanità sofferente, perché tutti sirallegrino di avere ricevuto nelle loro neces-sità il soccorso della tua misericordia. PerCristo nostro Signore. Ass. AmenADORAZIONE DELLA SANTA CROCETerminata la preghiera universale, ha luogo lasolenne adorazione della Croce. Il rito dell’osten-sione della Croce propone due forme: si scelga lapiù adatta alle esigenze pastorali. (Cfr. Nuova ver-sione del Messale romano pag. 152).Nel fare l’ostensione, il sacerdote canta o dice:

Ecco il legno della Croce, al quale fuappeso il Cristo, Salvatore del mondo.Ass.Venite, adoriamo.Durante l’adorazione, si cantano delle antifone oinni adatti al rito. (Cfr. Nuova Versione delMessale Romano pagg. 153-157).Riportiamo un antico canto che rivisita tutta lastoria del popolo eletto (Israele) alla luce dellavita di Cristo.

LAMENTI DEL SIGNORERit. Popolo mio, che male ti ho fatto? In

che ti ho provocato? Dammi risposta.Io per te ho flagellato l’Egitto e i primoge-niti suoi, e tu mi hai consegnato per essereflagellato. Rit.Io ti ho guidato fuori dall’Egitto e ho som-merso il faraone nel Mar Rosso, e tu mi haiconsegnato ai capi dei sacerdoti. Rit.Io ho aperto davanti a te il mare, e tu mi haiaperto con la lancia il costato. Rit.Io ti ho fatto strada con la nube, e tu mi haicondotto al pretòrio di Pilato. Rit.Io ti ho nutrito con manna nel deserto, e tumi hai colpito con schiaffi e flagelli. Rit.Io ti ho dissetato dalla rupe con acqua di

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salvezza, e tu mi hai dissetato con fiele eaceto. Rit.Io per te ho colpito i re dei Cananèi, e tu haicolpito il mio capo con la canna. Rit.Io ti ho posto in mano uno scettro regale, etu hai posto sul mio capo una corona dispine. Rit.Io ti ho esaltato con grande potenza, e tu mihai sospeso al patibolo della croce. Rit.SANTA COMUNIONESi stende sull’altare una tovaglia e vi si pongonosopra il corporale e il libro. Il diacono o, in suaassenza, lo stesso sacerdote, riporta il SantissimoSacramento dal luogo della reposizione all’altare,per il percorso più breve: tutti rimangono in piediin silenzio. Due ministranti con le candele acceseaccompagnano il Santissimo Sacramento, e pon-gono poi i candelieri presso o sopra l’altare.Appena il diacono ha deposto il SantissimoSacramento sull’altare e ha scoperto la pisside, ilsacerdote si avvicina e, fatta la genuflessione, saleall’altare.Ad alta voce, con le mani giunte, il presbìtero dice:

Prima di partecipare al banchetto del-l’Eucaristia, segno di riconciliazione evincolo di unione fraterna, preghiamoinsieme come il Signore ci ha insegnato.Tutti: Padre nostro…DOPO LA COMUNIONE in piediCel. Preghiamo. Dio onnipotente ed eterno,che hai rinnovato il mondo con la gloriosamorte e risurrezione del tuo Cristo, conservain noi l’opera della tua misericordia, perchéla partecipazione a questo grande mistero ciconsacri per sempre al tuo servizio. PerCristo nostro Signore. Ass. AmenIl sacerdote, rivolto al popolo e stendendo le manisopra di esso, dice la seguente orazione:

Scenda, o Padre, la tua benedizione suquesto popolo, che ha commemorato lamorte del tuo Figlio nella speranza dirisorgere con lui; venga il perdono e laconsolazione, si accresca la fede, si raf-forzi la certezza nella redenzione eterna.Ass. AmenL’assemblea si scioglie in silenzio

VIA CRUCISPRIMA STAZIONEGesù nell’orto degli uliviNel Cristo del Getsemani, in lotta con l’an-goscia, ritroviamo noi stessi quando attra-versiamo la notte del dolore lacerante, dellasolitudine degli amici, del silenzio di Dio.

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SECONDA STAZIONEGesù, tradito da Giuda, è arre-statoQuel tradimento e quel baciosono diventati nei secoli il sim-bolo di tutte le infedeltà, di tuttele apostasie, di tutti gli inganni.TERZA STAZIONEGesù è condannato dal SinedrioLa risposta di Gesù – «Io losono» –, a prima vista simile allaconfessione di un condannato, diventa inrealtà una professione solenne di divinità.QUARTA STAZIONEGesù è rinnegato da PietroCome per l’apostolo, anche per noi è apertala strada dell’incontro con lo sguardo diCristo che ci affida lo stesso impegno: anchetu, «una volta ravveduto, conferma i tuoifratelli!».QUINTA STAZIONEGesù è giudicato da PilatoSotto la pressione dell’opinione pubblicaPilato incarna un atteggiamento che sembradominare nei nostri giorni, quello dell’indif-ferenza, del disinteresse, della convenienzapersonale.SESTA STAZIONEGesù è flagellato e coronato di spineIl volto trasfigurato di Cristo apparso sulTabor è sfigurato; colui che è l’irradiazionedella gloria divina è oscurato e umiliatocome il servo sofferente.SETTIMA STAZIONEGesù è caricato della CroceHa ora inizio in senso stretto la Via Crucis,quel percorso che anche stasera si ripete eche tende verso il colle delle esecuzionicapitali, fuori le mura della città santa. Gesùavanza e vacilla sotto quel peso e per ladebolezza del suo corpo ferito.OTTAVA STAZIONEGesù è aiutato dal Cireneo a portare laCroceSimone era passato di là per caso; non sape-va che quell’incontro sarebbe stato straordi-nario.

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - ViaTribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: [email protected] - CCP 11298809. Autorizzazione delTribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.

NONA STAZIONEGesù incontra le donne diGerusalemmeAttorno a Gesù, fino all’ultimasua ora, si stringe dunque unmondo di madri, di figlie e disorelle.DECIMA STAZIONEGesù è crocifissoIl castigo che ci dà salvezza si èabbattuto su di lui: per le sue pia-

ghe noi siamo stati guariti.UNDICESIMA STAZIONEGesù promette il suo Regno al buon ladroneTra Cristo e quell’uomo scorre un esile dia-logo, affidato a due frasi essenziali.DODICESIMA STAZIONEGesù in Croce, la Madre e il discepoloPer Maria è giunto il momento del distaccosupremo. In quell’ora c’è lo strazio di ognimadre che vede ribaltata la logica stessadella natura per la quale sono le mamme amorire per prime rispetto alle loro creature.TREDICESIMA STAZIONEGesù muore sulla CroceÈ per la morte di questo Figlio, di Dio e diMaria, che noi tutti siamo stati salvati.

Venerdì santoGesù, nell’ora in cui fac-ciamo memoria dellatua morte, vogliamo fis-sare il nostro sguardod’amore sulle sofferenzeindicibili da Te vissute.Sofferenze tutte raccoltenel misterioso grido lan-ciato sulla croce prima di spirare: «Mio Dio,mio Dio, perché mi hai abbandonato?».Gesù, sembri un Dio tramontato all’orizzon-te: il Figlio senza Padre, il Padre privo delFiglio.Quel tuo grido umano-divino, che hasquarciato l’aria sul Gòlgota, ci interroga estupisce ancor oggi, ci mostra che qualcosa diinaudito è accaduto.Qualcosa di salvifico: dalla morte è scaturitala vita, dalle tenebre la luce, dalla separazioneestrema l’unità.Oggi, come allora, senza il tuo abbandono,non ci sarebbe Pasqua.