Venerd 25 Ottobre 2019 Economia & Imprese Robot, Comau ...

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10 Venerdì 25 Ottobre 2019 Il Sole 24 Ore Economia & Imprese Robot, Comau apre a Bari la casa del software Antonio Larizza Un team di giovani ingegneri Comau è al lavoro per dar vita a una software house: una azienda-laboratorio dentro l’azienda, a servizio del gruppo, cui è stato assegnato il compito di sviluppare soluzioni software proprietarie, pensa- te per rendere sempre più intelligenti i robot Comau, da 45 anni protagonisti dell’automazione industriale . L’azienda-laboratorio è nata a Bari, la città scelta da Comau - società del Gruppo Fca con 32sedi, 14stabilimenti di produzioni e 5centri di innovazione in 14Paesi - per realizzare il nuovo cen- tro di sviluppo, con un primo investi- mento da un milione di euro. La nuova sede rafforza la presenza italiana di Co- mau, affiancando il quartier generale di Grugliasco (Torino) e lo HUMANufac- turing innovation center di Pontedera (Pisa). «A Bari - anticipa al Sole 24 Ore Giovanni Di Stefano, responsabile Pro- cess Technologies di Comau - stiamo creando la prima software house den- tro un’azienda di automazione, poten- do contare su un territorio che offre moltissimo sul fronte del digitale, con competenze e centri di eccellenza come la sede locale del Cnr e il Politecnico». La missione della sede di Bari sarà quella di sviluppare software proprie- tari su due frontiere. La prima ha un nome, si chiama in.GRID: è una piatta- forma digitale «che raccoglie, analizza e manutiene i dati degli impianti pro- duttivi» sfruttando euristiche sofistica- te e avanzati sistemi di reti neurali arti- ficiali. La seconda frontiera indaga in- vece i sistemi di visione e di software dedicati all’analisi di immagini e video destinati alla “robot guidance”: «Un robot è cieco: perchè sia intelligente, bisogna dargli prima di tutto una buo- na vista», spiega Di Stefano. Su questa seconda frontiera a Bari Comau sta sviluppando, per Fca, un si- stema basato su telecamere a infrarossi che ispezionano i punti di saldatura. «Analizzando immagini catturate da termocamere siamo in grado di dire in anticipo se il punto di saldatura rispetta o no le specifiche di progetto», conti- nua Di Stefano. Il sistema è stato svilup- pato pensando anche al processo pro- duttivo delle batterie elettriche, dove è necessario garantire che le saldature tra i moduli che compongono le batte- rie abbiano la giusta performance, non solo meccanica ma anche elettrica. Unaapplicazionestrategicaperlafi- liera dell’automotive, alle prese con la svolta verso la e-mobility. La stessa Fca, che al momento acquista le batterie da LG, ha appena svelato il piano di voler produrre batterie in casa, a Mirafiori. «Guardandoivideodellesaldaturerea- lizzati con speciali termocamere e ana- lizzando i gradienti di raffreddamento, già oggi - continua il responsabile Pro- cess Technologies di Comau - siamo in gradodicapireselasaldaturaèbenfatta o se darà problemi al prodotto finito». Oltre a in.GRID, a Bari si lavorerà quindi su reti neurali artificiali e sul- l’image processing. Già allo studio un banco di ispezione per testare i sistemi di infotainment delle autovetture. «Stiamo creando un robot al massimo stadio di umanificazione, che sia in gra- do di ascoltare, parlare, vedere e tocca- re, con l’obiettivo di testare il sistema infotainement di una vettura. Lo stereo, i comandi vocali, il touch screen: tutto viene provato dal robot, per eseguire test di durata su vetture campione e scoprire eventuali “bachi” o difetti». La meccanica del robot è in sviluppo a To- rino, mentre Bari si occuperà del sof- tware per dargli visione, tatto e udito. Dalla Puglia Comau lancia anche la sfida per far evolvere il concetto di robot collaborativo, ovvero i robot in grado di lavorare insieme a esseri umani, senza barriere divisorie. «La principale carat- teristica di questa famiglia di robot è la capacità di ambientarsi in un contesto produttivo.Serveperquestounsistema di visione sufficientemente avanzato. «IlteamdiBarilavoreràaunrobotcapa- ce di programmarsi da solo: partendo da una analisi di “nuvole di punti”, ri- produce virtualmente l’ambiente in cui si trova e vi si muove immediatamente, senzabisognodiessereprogrammato», racconta orgoglioso Di Stefano. L’investimendo da un milione di eu- ro deliberato da Comau per avviare la sede di Bari è solo un primo passo. Il centro, che oggi occupa 15 persone, è destinato a crescere e già per il 2020 è previsto un potenziamento dei labora- tori. L’obiettivo è generare ma anche at- trarrecompetenze,networkevalorein- vestendo sul territorio. E anche quello di riportare in Italia alcuni cervelli in fu- ga. «Fin dall’inizio del progetto - spie- gano in Comau - abbiamo dimostrato di avere il potenziale attrattivo per far tornare dagli Stati Uniti due ingegneri italiani che, dopo la laurea, erano andati a lavorare a Los Angeles e Chicago. Uno dei due aveva in mano un’offerta di la- voro da parte di Apple, ma ha preferito tornare a Bari, per lavorare in Comau». RIPRODUZIONE RISERVATA AUTOMAZIONE Il centro svilupperà progetti per i clienti del gruppo, in rete con Cnr e Politecnico Già allo studio per Fca sistema per la produzione di batterie elettriche Robot con vista. Una stazione per la saldatura realizzata con 18 macchine Comau modello OpenRobogate Spazio, l’Italia salirà a bordo della missione Usa sulla Luna TECNOLOGIE Fraccaro: «La leadership italiana nel settore compie un ulteriore passo avanti» Celestina Dominelli ROMA L’Agenzia spaziale italiana rafforza ulteriormente l’asse con la Nasa, l’omologa americana, in vista del lan- cio di Artemis, il programma che pun- ta a riportare l’uomo sulla Luna entro il 2024. Ieri, infatti, il presidente del- l’Asi, Giorgio Saccoccia, e l’ammini- stratore della Nasa, James Bridensti- ne, hanno firmato a Washington, a margine della settantesima edizione della Conferenza Astronautica Inter- nazionale (Iac) il “joint statement for cooperation in space exploration”, un accordo che rafforza lo scambio tra le due agenzie e pone le basi per una co- operazione bilaterale di lunga durata nel programma Artemis. A dare notizia dell’intesa è stato ieri il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Riccardo Fraccaro, cui il go- verno Conte ha affidato la delega stra- tegica alle funzioni di coordinamento delle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali e che presiede il Comitato interministeriale ad hoc (Comint), al quale la legge di riordino della governance del settore (la n. 7 del 2018) ha attribuito il ruolo di cabina di regia dello spazio italiano. « Con la sigla della dichiarazione congiunta di intenti a Washington tra l’Asi e la Nasa - ha sottolineato il sotto- segretario - la cooperazione già in es- sere viene ulteriormente estesa e so- prattutto si mette nero su bianco che, nella prossima missione di sbarco de- gli astronauti sulla Luna, la tecnologia utilizzata per l’esplorazione al suolo sarà italiana. Come governo siamo particolarmente orgogliosi di questo risultato». Il ruolo di leadership del- l’Italia nello spazio, ha aggiunto Frac- caro,«compie un ulteriore passo avanti. L’accordo tra Asi e Nasa con- sentirà di rafforzare i rapporti bilate- rali esistenti sia sul piano scientifico che dell’esplorazione umana, a parti- re proprio dal programma Artemis». L’esponente dei Cinquestelle ha quin- di ricordato che già oggi l’Italia forni- sce «un contributo determinante» ai programmi spaziali internazionali, «in particolare con l’apporto tecnolo- gico e scientifico alla Stazione spazia- le internazionale e con l’esperienza che possiamo vantare nello sviluppo dei moduli pressurizzati». E la rinno- vata alleanza tra le due agenzie, ha ri- marcato Fraccaro, spiana la strada, in prospettiva, anche a una cooperazio- ne bilaterale per un programma di lungo termine dell’esplorazione umana su Marte. «Forti di questi ri- sultati - è la chiosa - lavoreremo per massimizzare i benefici della coope- razione con la Nasa con l’obiettivo di rendere il settore aerospaziale il vola- no per lo sviluppo del nostro Paese». L’Italia si candida dunque a un ruolo centrale nelle future missioni spaziali. E a fare da traino sarà Thales Alenia Space Italia, la joint venture tra Leonardo e la francese Thales, che, con il suo stabilimento torinese, dove lavorano 900 persone tra tecnici e in- gegneri altamente qualificati, ha co- struito più del 50% dei moduli pressu- rizzati abitabili della Stazione spazia- le internazionale ed è già in prima fila su vari fronti, a partire da ExoMars, la doppia missione dell’Agenzia Spazia- le Europea (Esa) a guida italiana per l’esplorazione del pianeta Marte rea- lizzata insieme ai russi di Roscosmos. © RIPRODUZIONE RISERVATA Huawei, nuova sede a Roma «Porte aperte a imprese e Pa» TLC Il ceo Thomas Miao: «Esempio di collaborazione con l’ecosistema del Paese» Andrea Biondi ROMA La nuova sede «risponde alla volontà di aprire le porte a operatori e aziende pubbliche e private per far conoscere e toccare con mano innovazioni e so- luzioni Ict con cui ci proponiamo di contribuire a creare una smart na- tion». Il ceo di Huawei Italia Thomas Miao saluta come uno step evolutivo chiave, dopo 15 anni di attività nel Pa- ese, la nuova sede romana e l’Innova- tion and Competence Center che han- no l’ambizione di rappresentare «un’infrastruttura a disposizione di imprese, startup e Pa; un esempio di collaborazione con l’intero ecosiste- ma del Paese, all’insegna dell’apertu- ra e della trasparenza». Apertura e trasparenza. I due con- cetti emergono a più riprese durante la cerimonia di inaugurazione sulla quale aleggia, come è inevitabile, tutta la problematica generata dallo scon- tro con gli Usa e delle pressioni del- l’amministrazione Trump, all’Italia come agli altri Paesi alleati, per bandi- re Huawei dai lavori per lo sviluppo della rete 5G. Il tutto nel giorno di ap- provazione alla Camera del decreto sulla Cibersecurity, che passa ora al Senato, giudicato in maniera ambiva- lente dai vertici italiani della società: bene la definizione del “perimetro per la sicurezza”, ma male le discrimina- zioni esistenti fra operatori europei ed extra-Ue, hanno ribadito l’ad Miao e il presidente Luigi De Vecchis. I nuovi uffici romani in zona Lau- rentina – che si uniscono all’hea- dquarter di Milano – sono accolti con grande slancio dalla sindaca Virgina Raggi: «È un grande onore per Roma ospitare un’azienda prestigiosa e lea- der come Huawei che ha scelto la no- stra città per aprire una finestra sul fu- turo con le sue tecnologie». Da parte sua l’ambasciatore cinese in Italia, Li Junhua, ha ricordato l’im- pegno di Huawei negli anni con «i mille posti di lavoro diretti e i 2.400 indiretti creati». Huawei, aggiunge, «è stato, è e sarà il miglior partner per le controparti italiane per promuove- re e implementare strategie su smart city ed economia digitale». Di certo il colosso di Shenzhen da oltre 100 miliardi di dollari di ricavi nel mondo nel 2018, con questo inve- stimento – gli uffici sono di un Fondo immobiliare gestito da DeA Capital Real Estate – posiziona un nuovo tas- sello in una strategia di sviluppo loca- le che ha portato la branch italiana a realizzare, a quanto si legge nell’ulti- mo bilancio reperibile nella banca dati Cerved, ricavi che nel 2018 hanno sfiorato gli 1, 6 miliardi di euro con uti- le netto attorno ai 25 milioni. Una storia, quella di Huawei in Ita- lia, passata attraverso altri importanti capitoli. È del 2008 l’inaugurazione a Segrate del Centro di ricerca e svilup- po su tecnologie microwave e alte fre- quenze, diventato poi centro globale nel 2011. Nel 2016 è stata la volta del Joint Innovation Center dedicato alle smart city, in collaborazione con la Regione Sardegna. Nel 2019 è stato inaugurato l’Innovation, Experience and Competence Center di Milano ed è prossima, spiega una nota di Huawei, «l’inaugurazione di un se- condo centro globale di ricerca e svi- luppo dedicato al design». Ora la sfida direttamente su Roma. © RIPRODUZIONE RISERVATA Vo

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10 Venerdì 25 Ottobre 2019 Il Sole 24 Ore

Economia & Imprese

Robot, Comau apre a Bari la casa del software

Antonio Larizza

Un team di giovani ingegneri Comau èal lavoro per dar vita a una software house: una azienda-laboratorio dentrol’azienda, a servizio del gruppo, cui è stato assegnato il compito di svilupparesoluzioni software proprietarie, pensa-te per rendere sempre più intelligenti irobot Comau, da 45 anni protagonisti dell’automazione industriale .

L’azienda-laboratorio è nata a Bari,la città scelta da Comau - società del Gruppo Fca con 32 sedi, 14 stabilimentidi produzioni e 5 centri di innovazionein 14 Paesi - per realizzare il nuovo cen-tro di sviluppo, con un primo investi-mento da un milione di euro. La nuovasede rafforza la presenza italiana di Co-mau, affiancando il quartier generale diGrugliasco (Torino) e lo HUMANufac-turing innovation center di Pontedera

(Pisa). «A Bari - anticipa al Sole 24 OreGiovanni Di Stefano, responsabile Pro-cess Technologies di Comau - stiamo creando la prima software house den-tro un’azienda di automazione, poten-do contare su un territorio che offre moltissimo sul fronte del digitale, concompetenze e centri di eccellenza comela sede locale del Cnr e il Politecnico».

La missione della sede di Bari saràquella di sviluppare software proprie-tari su due frontiere. La prima ha un nome, si chiama in.GRID: è una piatta-forma digitale «che raccoglie, analizzae manutiene i dati degli impianti pro-duttivi» sfruttando euristiche sofistica-te e avanzati sistemi di reti neurali arti-ficiali. La seconda frontiera indaga in-vece i sistemi di visione e di software dedicati all’analisi di immagini e videodestinati alla “robot guidance”: «Un robot è cieco: perchè sia intelligente, bisogna dargli prima di tutto una buo-na vista», spiega Di Stefano.

Su questa seconda frontiera a BariComau sta sviluppando, per Fca, un si-stema basato su telecamere a infrarossiche ispezionano i punti di saldatura. «Analizzando immagini catturate da termocamere siamo in grado di dire inanticipo se il punto di saldatura rispettao no le specifiche di progetto», conti-nua Di Stefano. Il sistema è stato svilup-pato pensando anche al processo pro-duttivo delle batterie elettriche, dove è

necessario garantire che le saldature tra i moduli che compongono le batte-rie abbiano la giusta performance, nonsolo meccanica ma anche elettrica.

Una applicazione strategica per la fi-liera dell’automotive, alle prese con la svolta verso la e-mobility. La stessa Fca,che al momento acquista le batterie da LG, ha appena svelato il piano di voler produrre batterie in casa, a Mirafiori. «Guardando i video delle saldature rea-lizzati con speciali termocamere e ana-lizzando i gradienti di raffreddamento,già oggi - continua il responsabile Pro-cess Technologies di Comau - siamo ingrado di capire se la saldatura è ben fattao se darà problemi al prodotto finito».

Oltre a in.GRID, a Bari si lavoreràquindi su reti neurali artificiali e sul-l’image processing. Già allo studio un banco di ispezione per testare i sistemidi infotainment delle autovetture. «Stiamo creando un robot al massimostadio di umanificazione, che sia in gra-do di ascoltare, parlare, vedere e tocca-re, con l’obiettivo di testare il sistema infotainement di una vettura. Lo stereo,i comandi vocali, il touch screen: tutto viene provato dal robot, per eseguire test di durata su vetture campione e scoprire eventuali “bachi” o difetti». Lameccanica del robot è in sviluppo a To-rino, mentre Bari si occuperà del sof-tware per dargli visione, tatto e udito.

Dalla Puglia Comau lancia anche la

sfida per far evolvere il concetto di robotcollaborativo, ovvero i robot in grado dilavorare insieme a esseri umani, senzabarriere divisorie. «La principale carat-teristica di questa famiglia di robot è lacapacità di ambientarsi in un contesto produttivo. Serve per questo un sistemadi visione sufficientemente avanzato. «Il team di Bari lavorerà a un robot capa-ce di programmarsi da solo: partendo da una analisi di “nuvole di punti”, ri-produce virtualmente l’ambiente in cuisi trova e vi si muove immediatamente,senza bisogno di essere programmato»,racconta orgoglioso Di Stefano.

L’investimendo da un milione di eu-ro deliberato da Comau per avviare la sede di Bari è solo un primo passo. Il centro, che oggi occupa 15 persone, è destinato a crescere e già per il 2020 è previsto un potenziamento dei labora-tori. L’obiettivo è generare ma anche at-trarre competenze, network e valore in-vestendo sul territorio. E anche quellodi riportare in Italia alcuni cervelli in fu-ga. «Fin dall’inizio del progetto - spie-gano in Comau - abbiamo dimostratodi avere il potenziale attrattivo per far tornare dagli Stati Uniti due ingegneriitaliani che, dopo la laurea, erano andatia lavorare a Los Angeles e Chicago. Unodei due aveva in mano un’offerta di la-voro da parte di Apple, ma ha preferitotornare a Bari, per lavorare in Comau».

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AUTOMAZIONE

Il centro svilupperà progetti per i clienti del gruppo,in rete con Cnr e Politecnico

Già allo studio per Fca sistema per la produzionedi batterie elettriche

Robot con vista. Una stazione per la saldatura realizzata con 18 macchine Comau modello OpenRobogate

Spazio, l’Italia salirà a bordodella missione Usa sulla LunaTECNOLOGIE

Fraccaro: «La leadershipitaliana nel settore compieun ulteriore passo avanti»

Celestina DominelliROMA

L’Agenzia spaziale italiana rafforza ulteriormente l’asse con la Nasa,l’omologa americana, in vista del lan-cio di Artemis, il programma che pun-ta a riportare l’uomo sulla Luna entroil 2024. Ieri, infatti, il presidente del-l’Asi, Giorgio Saccoccia, e l’ammini-stratore della Nasa, James Bridensti-ne, hanno firmato a Washington, amargine della settantesima edizionedella Conferenza Astronautica Inter-nazionale (Iac) il “joint statement forcooperation in space exploration”, unaccordo che rafforza lo scambio tra ledue agenzie e pone le basi per una co-operazione bilaterale di lunga duratanel programma Artemis.

A dare notizia dell’intesa è stato ieriil sottosegretario alla presidenza delconsiglio, Riccardo Fraccaro, cui il go-verno Conte ha affidato la delega stra-

tegica alle funzioni di coordinamentodelle politiche relative ai programmispaziali e aerospaziali e che presiedeil Comitato interministeriale ad hoc (Comint), al quale la legge di riordinodella governance del settore (la n.7 del2018) ha attribuito il ruolo di cabina diregia dello spazio italiano.

« Con la sigla della dichiarazionecongiunta di intenti a Washington tral’Asi e la Nasa - ha sottolineato il sotto-segretario - la cooperazione già in es-sere viene ulteriormente estesa e so-prattutto si mette nero su bianco che,nella prossima missione di sbarco de-gli astronauti sulla Luna, la tecnologiautilizzata per l’esplorazione al suolo sarà italiana. Come governo siamoparticolarmente orgogliosi di questorisultato». Il ruolo di leadership del-l’Italia nello spazio, ha aggiunto Frac-caro,«compie un ulteriore passo avanti. L’accordo tra Asi e Nasa con-sentirà di rafforzare i rapporti bilate-rali esistenti sia sul piano scientifico che dell’esplorazione umana, a parti-re proprio dal programma Artemis».L’esponente dei Cinquestelle ha quin-di ricordato che già oggi l’Italia forni-sce «un contributo determinante» aiprogrammi spaziali internazionali, «in particolare con l’apporto tecnolo-

gico e scientifico alla Stazione spazia-le internazionale e con l’esperienzache possiamo vantare nello sviluppodei moduli pressurizzati». E la rinno-vata alleanza tra le due agenzie, ha ri-marcato Fraccaro, spiana la strada, inprospettiva, anche a una cooperazio-ne bilaterale per un programma di lungo termine dell’esplorazioneumana su Marte. «Forti di questi ri-sultati - è la chiosa - lavoreremo per massimizzare i benefici della coope-razione con la Nasa con l’obiettivo direndere il settore aerospaziale il vola-no per lo sviluppo del nostro Paese».

L’Italia si candida dunque a unruolo centrale nelle future missioni spaziali. E a fare da traino sarà ThalesAlenia Space Italia, la joint venture traLeonardo e la francese Thales, che,con il suo stabilimento torinese, dovelavorano 900 persone tra tecnici e in-gegneri altamente qualificati, ha co-struito più del 50% dei moduli pressu-rizzati abitabili della Stazione spazia-le internazionale ed è già in prima filasu vari fronti, a partire da ExoMars, ladoppia missione dell’Agenzia Spazia-le Europea (Esa) a guida italiana per l’esplorazione del pianeta Marte rea-lizzata insieme ai russi di Roscosmos.

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Huawei, nuova sede a Roma«Porte aperte a imprese e Pa»TLC

Il ceo Thomas Miao: «Esempio di collaborazionecon l’ecosistema del Paese»

Andrea BiondiROMA

La nuova sede «risponde alla volontàdi aprire le porte a operatori e aziendepubbliche e private per far conosceree toccare con mano innovazioni e so-luzioni Ict con cui ci proponiamo di contribuire a creare una smart na-tion». Il ceo di Huawei Italia ThomasMiao saluta come uno step evolutivochiave, dopo 15 anni di attività nel Pa-ese, la nuova sede romana e l’Innova-tion and Competence Center che han-no l’ambizione di rappresentare«un’infrastruttura a disposizione di imprese, startup e Pa; un esempio dicollaborazione con l’intero ecosiste-ma del Paese, all’insegna dell’apertu-ra e della trasparenza».

Apertura e trasparenza. I due con-cetti emergono a più riprese durantela cerimonia di inaugurazione sulla quale aleggia, come è inevitabile, tutta

la problematica generata dallo scon-tro con gli Usa e delle pressioni del-l’amministrazione Trump, all’Italia come agli altri Paesi alleati, per bandi-re Huawei dai lavori per lo sviluppo della rete 5G. Il tutto nel giorno di ap-provazione alla Camera del decreto sulla Cibersecurity, che passa ora al Senato, giudicato in maniera ambiva-lente dai vertici italiani della società:bene la definizione del “perimetro perla sicurezza”, ma male le discrimina-zioni esistenti fra operatori europei edextra-Ue, hanno ribadito l’ad Miao e ilpresidente Luigi De Vecchis.

I nuovi uffici romani in zona Lau-rentina – che si uniscono all’hea-dquarter di Milano – sono accolti congrande slancio dalla sindaca VirginaRaggi: «È un grande onore per Romaospitare un’azienda prestigiosa e lea-der come Huawei che ha scelto la no-stra città per aprire una finestra sul fu-turo con le sue tecnologie».

Da parte sua l’ambasciatore cinesein Italia, Li Junhua, ha ricordato l’im-pegno di Huawei negli anni con «i mille posti di lavoro diretti e i 2.400 indiretti creati». Huawei, aggiunge, «è stato, è e sarà il miglior partner perle controparti italiane per promuove-re e implementare strategie su smart

city ed economia digitale».Di certo il colosso di Shenzhen da

oltre 100 miliardi di dollari di ricavi nel mondo nel 2018, con questo inve-stimento – gli uffici sono di un Fondoimmobiliare gestito da DeA Capital Real Estate – posiziona un nuovo tas-sello in una strategia di sviluppo loca-le che ha portato la branch italiana a realizzare, a quanto si legge nell’ulti-mo bilancio reperibile nella banca datiCerved, ricavi che nel 2018 hanno sfiorato gli 1,6 miliardi di euro con uti-le netto attorno ai 25 milioni.

Una storia, quella di Huawei in Ita-lia, passata attraverso altri importanticapitoli. È del 2008 l’inaugurazione aSegrate del Centro di ricerca e svilup-po su tecnologie microwave e alte fre-quenze, diventato poi centro globalenel 2011. Nel 2016 è stata la volta del Joint Innovation Center dedicato allesmart city, in collaborazione con laRegione Sardegna. Nel 2019 è stato inaugurato l’Innovation, Experienceand Competence Center di Milano edè prossima, spiega una nota diHuawei, «l’inaugurazione di un se-condo centro globale di ricerca e svi-luppo dedicato al design». Ora la sfidadirettamente su Roma.

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