VENERDÌ 18 DICEMBRE 1998

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Resoconti Parlamentari xn Legislatura - 1 206“ SEDUTA RESOCONTO STENOGRAFICO 206“ SEDUTA VENERDÌ 18 DICEMBRE 1998 Presidenza del presidente CRISTALDI indi del vicepresidente D’ANDREA INDICE Congedi ...................................................... Disegni di iegge «Soppressione e iiquidazione degli enti regionali AZASI, EMS, ESPI» (413-458/A) (Seguito della discussione): PRESIDENTE ................................................. CASTIGLIONE, assessore per l'industria PIRO, assessore per il bilancio e le finanze SPEZIALE (DS), relatore . . DI MARTINO (Misto) . . ZANNA ( D S ) .................................... ^ ^ MELE (MD - La Rete - AD) .... ADRAGNA(PPI)................................ (Verifica del numero legale)- PRESIDENTE...................................................... Missione...................... Mozioni (Discussione unificata delle mozioni n. 276 e n 277V presidente .................................... A PORGIONE ( R C ) .................. .................................. ZANNA ( D S ) .......................' ' CIPRIANI (DS) . . . . . TRICOLI (AN) ....................... monaco (DS) ODDO(DS) .................................... ZAGO(DS) ........................... .................................... VELARI (DS) AULICINO (CCD) pagano (FI)* VIRZÌ (AN) ......................................... RLERES (FI)* RUFARDECI (FI) caputo (AN) . BENINATI (FI). ............................... DI martino (Misto) CRIMALDI (FI) ...................... Pag, 12 2, 4, 7, 9, 10 3 SPEZIALE (D S ) ................. LIOTTA(RC)*......................... SOTTOSANTI (AN) ... SPAGNA (PPI)* . . PEZZINO(DS) .................. ! ..... (Votazione per scrutinio nominale della mozione n. 276 e risultato): PRESIDENTE.............................................. Sull’ordine dei lavori PRESIDENTE. . . SPEZIALE (D S ) ................. PIRO, assessore per il bilancio e le finanze FLERES(FI) ..............................................' MELE (MD - La Rete - AD). * Intervento corretto dall’oratore. 33 La seduta è aperta alle ore 1037 PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, la seduta di questa mattina avrebbe dovuto essere presie- duta dall’onorevole D’Andrea, il quale è tratte- nuto a Roma, non so bene da quale importante impegno. Sistematicamente troviamo difficoltà a trovare deputati segretari che collaborino con il Presidente. È una situazione insostenibile. Pertanto, comunico che al primo punto dell’or- dine del giorno della prossima seduta sarà posta l’elezione di un vicepresidente, di un deputato questore e di un deputato segretario. Non sorgendo osservazioni, così resta stabi- lito. ODDO, segretario ff., dà lettura del processo

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Resoconti Parlamentari

x n Legislatura

- 1

206“ SEDUTA

RESOCONTO STENOGRAFICO

206“ SEDUTA

VENERDÌ 18 DICEMBRE 1998

Presidenza del presidente CRISTALDI indi

del vicepresidente D’ANDREAI N D I C E

Congedi ......................................................

Disegni di iegge

«Soppressione e iiquidazione degli enti regionali AZASI, EMS, ESPI» (413-458/A)

(Seguito della discussione):P R E S ID E N T E .................................................CASTIGLIONE, assessore per l'industria PIRO, assessore per il bilancio e le finanze SPEZIALE (DS), relatore . .DI MARTINO (Misto) . .ZANNA ( D S ) .................................... ^MELE (MD - La Rete - AD) . . . . ADRAGNA(PPI)................................

(Verifica del numero legale)-PRESIDENTE......................................................Missione......................

Mozioni

(Discussione unificata delle mozioni n. 276 e n 277Vp r e s id e n t e .................................... ■ APORGIONE ( R C ) .................. ..................................ZANNA ( D S ) .......................' 'CIPRIANI (DS) . . . . .TRICOLI (AN).......................m o n a c o (DS)ODDO(DS) ....................................ZAGO(DS)........................... ....................................VELARI (DS)AULICINO (CCD)p a g a n o (FI)*VIRZÌ (AN) .........................................RLERES (FI)*RUFARDECI (FI) c a p u t o (AN) .BENINATI (FI). ...............................DI m a r t in o (Misto) ’CRIMALDI (FI) ......................

Pag,

12

2, 4, 7, 9, 10 3

SPEZIALE (D S ).................LIOTTA(RC)*.........................SOTTOSANTI (AN) . . .SPAGNA (PPI)* . .PEZZIN O (D S).................. ! . . . . .

(Votazione per scrutinio nominale della mozione n. 276 e risultato):PRESIDENTE..............................................

Sull’ordine dei lavoriPRESIDENTE. . .SPEZIALE (D S ).................PIRO, assessore per il bilancio e le finanzeFLER ES (F I)..............................................■ 'MELE (MD - La Rete - AD).

* Intervento corretto dall’oratore.

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La seduta è aperta alle ore 1037

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, la seduta di questa mattina avrebbe dovuto essere presie­duta dall’onorevole D ’Andrea, il quale è tratte­nuto a Roma, non so bene da quale importante impegno. Sistematicamente troviamo difficoltà a trovare deputati segretari che collaborino con il Presidente. È una situazione insostenibile. Pertanto, comunico che al primo punto dell’or­dine del giorno della prossima seduta sarà posta l’elezione di un vicepresidente, di un deputato questore e di un deputato segretario.

Non sorgendo osservazioni, così resta stabi­lito.

ODDO, segretario f f . , dà lettura del processo

- 2 Assemblea Regionale Siciliana

XII Legislatura206“ SEDUTA

verbale della seduta precedente che, non sor­gendo osservazioni, si intende approvato.

Missione

PRESIDENTE. Comunico che l ’onorevole Scoma, per ragioni suo ufficio, è in missione per la giornata di oggi.

Avverto, ai sensi dell’articolo 127, comma 9, del Regolamento interno, che nel corso della se­duta poU-à procedersi a votazione mediante si­stema elettronico.

Seguito della discussione del disegno di legge n. 413-458/A «Soppressione e liquida­zione degli enti economici regionali AZASI, EMS,ESPI»

PRESIDENTE. Si passa al punto II dell’or­dine del giorno; seguito della discussione del di­segno di legge nn. 413-458/A «Soppressione e liquidazione degli enti economici regionali AZASI, EMS, ESPI».

Invito i componenti la III Comimssione At­tività produttive”, a prendere posto nell’appo­sito banco.

Avverto che si intendono decadute le firme già apposte ad emendamenti dai deputati oggi facenti parte del Governo regionale.

Onorevoli colleghi, si riprende l’esame del­l’articolo 7 accantonato nella seduta n. 201 del 15 dicembre 1998.

Comunico che è stato presentato dal Governo il seguente emendamento 7.19 sostitutivo del­l’intero articolo;

«Articolo 7

1. Le opzioni per il diritto ad usufruire del- r indennità “una tantum” previste dal comma 2 della legge regionale 9 maggio 1984, n. 27, ap­plicati secondo i criteri del comma 1 dell’arti­colo 9 della legge regionale 10 agosto 1984, n. 46, e successive modificazioni ed integrazioni, potevano essere esercitate durante il periodo di prepensionamento, siccome previsto dal comma 3 del citato articolo.

La dizione contenuta nel comma 1 dell’arti­colo 9 della citata legge regionale n. 46 del 1984, a prescindere daU’anzianità contributiva,

deve intendersi che si prescinde dalla posizione contributiva dell’interessato ai fini del compi­mento della pensione di anzianità o di vecchiaia, fermi restando i requisiti dei 60 anni di età e del limite dei 10 anni.

2. È abrogato il conuna 2 dell’articolo 6 della legge regionale 9 maggio 1984, n. 27, dall en­trata in vigore della presente legge.

3. La dizione contenuta all’articolo 6 della legge regionale 9 ottobre 1998, n. 27, All atto del conseguimento dei requisiti minimi di legge” deve intendersi nel senso che, a decor­rere dalla data di entrata in vigore della legge n. 27 del ’98, a differenza di quanto previsto dall’articolo 6 della legge regionale n. 27 del 9 maggio 1984, la cessazione dal prepensiona­mento avrà effetto al solo conseguimento da parte del prepensionato dei requisiti di legge per l’ottenimento della pensione obbligatoria in riferimento alle norme comuni e generali di tutti i lavoratori dipendenti, rimanendo facolta­tiva r anticipazione della pensione di vecchiaia o di anzianità per i prepensionati che sono stati addetti al sottosuolo di cui alla legge nazionale n. 5 del 3 gennaio 1960 e successive integra­zioni .

La presente disposizione si applica ai pre­pensionati in forza al 30 aprile 1998.

Agli stessi viene riconosciuta una somma “una tantum”, aggiuntiva al trattamento di fine rapporto di lavoro, pari al 40 per cento dell ul­tima indennità percepita riferita al periodo in­tercorrente tra la risoluzione del rapporto e il raggiungimento dell’anzianità anagrafica o con­tributiva massima consentita dalla normativa previdenziale comune e generale vigente.

4. La gestione del personale a carico del fondo di cui all’articolo 13, lettera a), della legge regionale 6 giugno 1975, n. 42 e succes­sive, è affidata all’Assessorato regionale del- rindustria” .

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Dichiaro di ritirare l’emendamento.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto. Comunico che è stato presentato dal Governo

IS

Resoconti Parlamentari

XII Legislatura

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206“ SEDUTA

il seguente emendamento 7.19.1 sostitutivo del- r articolo 7:

«Articolo 7

1. Le opzioni per il diritto ad usufruire del­l’indennità “una tantum” previste dal comma 2 della legge regionale 9 maggio 1984, n. 27, ap­plicati secondo i criteri del comma 1 dell’arti­colo 9 della legge regionale 10 agosto 1984, n. 46 e successive modificazioni ed integrazioni, potevano essere esercitate durante il periodo di prepensionamento, siccome previsto dal comma 3 del citato articolo.

2. L’indennità “una tantum” è cumulabile con il successivo trattamento previdenziale di an­zianità o di vecchiaia.

3. La dizione contenuta nel comma 1 dell’ar­ticolo 9 della citata legge regionale n. 46 del 1984, a prescindere dall’anzianità contributiva deve intendersi che si prescinde dalla posizione contributiva dell’interessato ai fini del raggiun­gimento della pensione di anzianità o di vec­chiaia, fermi restando i requisiti dei 60 anni di età e del limite dei IO anni.

4. Dall entrata in vigore della presente legge, è abrogato il comma 2 dell’articolo 6 della legge regionale 9 maggio 1984, n. 27.

5. All articolo 6 della legge regionale n. 27 del 9 Ottobre 1998 è aggiunto il seguente comma;

Per 1 prepensionati di cui sopra la cessazione el trattamento dell’indennità di prepensiona­

mento ha effetto dall’entrata in vigore della pre­sente legge, resta comunque facoltativa l’anti­cipazione della pensione di vecchiaia o di an­zianità per i prepensionati che sono stati addetti al sottosuolo di cui alla legge nazionale 3 gen­naio I960 n. 5 e successive integrazioni.

La gestione del personale a carico del fondo m cui all’articolo 13, lettera a), della legge re­gionale 6 giugno 1975, n. 42 e successive, è af­fata all’Assessorato regionale dell’Industria».

Il parere della Commissione?

SPEZIALE, relatore. Favorevole.

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

Lo pongo in votazione.

(È approvato)

Si riprende l ’esame deH’articolo 8, sospeso nella seduta n. 201 dopo l ’approvazione dell’e­mendamento 8.9.

Comunico che dall’onorevole Leanza sono stati presentati i seguenti emendamenti:

emendamento 8.1:«Durante tale periodo di permanenza, al per­

sonale di cui ai commi precedenti restano ap- phcabih le disposizioni contenute al comma 6 dell’articolo 1 della legge regionale 8 febbraio 1986, n. 7, nonché quelle richiamate dall’arti­colo 8, commi 3 e 5, della legge regionale 9 maggio 1984, n. 27 e dell’articolo 20, comma 2, del D.P.R.S. 4.12.1981, n. 186»;

emendamento 8.4;«Il comma 3 dell articolo 8 è così modificato :

durante tale periodo di permanenza al personale di cui ai commi precedenti restano applicabih le disposizioni di cui al comma 6 dell’articolo 1 deUa legge regionale 8 febbraio 1986, n. 7, non­ché quelle richiamate ah’art. 8 commi 3 e 5 della legge regionale 8 maggio 1984 n. 27 e dell’alt. 20 comma 2 del D.P.R.S. 4.12.1981 n. 186»;

Per assenza dall’Aula dell’onorevole firma­tario, gli emendamenti sono dichiarati decaduti. Comunico che è stato presentato dal Governo il seguente emendamento 8.15;

<^irarticolo 8 è aggiunto il seguente comma: “4. Rientra tra il personale di cui al comma 1

il personale di cui all articolo 76 della legge l'e- gionale 1 settembre 1993, n.25, già dipendente dalla società costituita in attuazione dell’art. 53 della legge regionale 5 agosto 1982, n.l05 e successive modifiche ed integrazioni”».

PIRO, assessore per il bilancio e le finanze. Dichiaro di ritirarlo.

Assemblea Regionale Siciliana

18 Dicembre 1998XII Legislatur.'

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto. Comunico che sono stati presentati i seguenti

emendamenti:

terpretativo; non possiamo inserire in un dise­gno di legge una vicenda che riguarda un vin­colo contrattuale.

— dagli onorevoli Di Martino ed altri.

emendamento 8.13.1;«All’articolo 8 aggiungere il seguente

comma:“Rientrano altresì nelle provvidenze previste

della presente legge, nel rispetto degli ^ccor^ parasociali sottoscritti tra l ’EMS e la SAFE S.p.A., i dipendenti della Società Elitaliana S .p.A., a suo tempo licenziati a seguito della ri­strutturazione aziendale della Società mede­

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Signor Presidente, nel nuovo contratto di lavoro confluiranno diverse società, 1 ESPI, 1 EMS e PAZASI Oltre al contratto di lavoro già esi­stente presso la RESAIS S.p.A., c’è l’esigenza del Governo di affermare il principio della uni­cità del contratto di lavoro. Pur tuttavia, dichiaro di ritirare l’emendamento.

sima”»;

- dal Governo;

emendamento 8.13;«Norma interpretativaL’articolo 2 della legge regionale 15 maggio

1991, n. 23, si interpreta nel senso che rientrano in dette previsione i lavoratori in esubero della IME A S.p.A.».

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Chiedo di parlare per illustrare l’emendamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.

Pongo in votazione l ’articolo 8 nel testo ri­sultante.

Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(È approvato)

Invito il deputato segretario a dare lettura del- T articolo 9.

Gli emendamenti testé letti sono dichiarati improponibili.

Comunico che è stato presentato dal Governo n seguente emendamento 8.11.1;

«Dopo la parola “posseduto” aggiungere “nel rispetto prioritario del principio della uni­cità ed omogeneità del rapporto contrattuale ».

ODDO, segretario f.f.:

«Articolo 9

CASTIGLIONE, assessore per Vindustria. Signor Presidente, poiché nella nuova RESAIS S.p.A. confluiranno i dipendenti di ESPI, EMS e AZASI, c’è l’esigenza di omogeneizzare il rapporto contrattuale e, quindi, di avere un unico rapporto. L’emendamento si è quindi reso necessario per sancire il principio dell unicità del rapporto contrattuale.

PRESIDENTE. Onorevole assessore, è una definizione “apocahttica” dal punto di vista in-

dagli onorevoli Aulicino ed altri:

emendamento 9.6:

r

1. Per le esigenze delle procedure di liquida­zione, sarà utilizzato temporaneamente, su n- chiesta nominativa del collegio dei commiss^i liquidatori degli enti economici, personale ido­neo prelevato dall’area speciale transitoria ad esaurimento di cui al comma 1 dell’articolo 9 nel rispetto della previsione normativa conte­nuta nell’articolo 3 della legge regionale 1 ago­sto 1990, n. 18.

2 II personale interessato resta, comunque, sempre a carico della predetta “area speciale transitoria ad esaurimento” di cui al comma dell’articolo 9».

PRESIDENTE. Comunico che sono stati pre­sentati i seguenti emendamenti:

Resoconti Parlamentari

XII Legislatura

«L’articolo 9 è soppresso»;

- dagli onorevoli La Grua ed altri:

emendamento 9.5:«Sostituire l orticolo 9 cori il seguente *“La partecipazione alla S.p.A. Resais, ulti­

mati gli adempimenti previsti al comma 1 del precedente art. 8, è trasferita all’Assessore com­petente per la amministrazione del personale della Regione”»;

- dagli onorevoli Speziale ed altri

emendamento 9.7:«Aggiungere i seguenti commi:“Per le esigenze delle procedure di liquida­

zione dei tre enti soppressi, il Collegio dei li­quidatori e autorizzato a trattenere in servizio nel numero massimo di trenta unità, personale di molo degli Enti anche in deroga alle disposi­zioni di cui ai successivi articoli 4 ,6 e 9. Al ter­nane delle procedure di liquidazione detto per­sonale sarà trasferito neH’area speciale transito­ria ad esaurimento di cui al successivo art. 9 sempreché in possesso dei requisiti richiesti.

Per accelerare le procedure di liquidazione dei tre enti soppressi, il Collegio procede alla rinuncia di tutte le cause promosse in materia di lavoro pendenti innanzi al giudice ordinario 0 amministrativo, relative a personale dipen­dente o dismesso ai sensi della l.r. 6 giugno 1975, n. 42 e successive modifiche ed integra­zioni.

Per le finalità di cui al comma precedente, il collegio dei liquidatori procederà al tentativo di transazione con quanti hanno promosso causa in materia di lavoro sino alla data di entrata in vigore della presente legge. Le transazioni non potranno comunque superare il 30 per cento del- inaporto oggetto della richiesta senza il rico­

noscimento di interessi legali e rivalutazione monetaria. Il collegio dei liquidatori impartirà, nelle forme di legge, analoga direttiva alle so­cietà in liquidazione interamente partecipate”».

Onorevoli colleghi, per assenza dall’Aula dei ispettivi firmatari, gli emendamenti 9.5 e 9.6 ono dichiarati decaduti.Si passa all’emendamento 9.7.

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206“ SEDUTA

SPEZIALE, relatore. Anche a nome degli altri firmatari, dichiaro di ritirarlo.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto. Pongo in votazione l’articolo 9.

Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si altri.

(E approvato)

Invito il deputato segretario a dare ledura del­l’articolo 10.

ODDO, segretario f.f.:

«Articolo 10

1. Il Presidente della Regione, su proposta dell’assessore regionale per l’industria, è auto­rizzato a stipulare appositi accordi con le orga­nizzazioni sindacali aventi per oggetto tratta­menti economici normativi da corrispondere al personale indicato nei precedenti articoh all’atto della risoluzione del rapporto utihzzando anche ammortizzatori sociali, ove attivabili, nonché interventi sussidiari di accompagnamento».

PRESIDENTE. Comunico che sono stati pre­sentati i seguenti emendamenti:

- dall’onorevole Leanza:

emendamento 10.1:«Il comma 1 dell’articolo 10 è sostituito dal

seguente:“Per le esigenze delle procedure di liquida­

zione, sarà utilizzato temporaneamente, su ri­chiesta nominativa del collegio dei commissari liquidatori, personale degli enti economici pre­levato, anche in deroga alle previsioni di cui al precedente articolo 4, dell’area speciale transi­toria di cui al comma 1 dell’articolo 9 nel ri­spetto della previsione normativa contenuta nel­l’articolo 3 della legge regionale 1 agosto 1990, n. 18. E fatto salvo il diritto al trattamento eco­nomico derivante da evenmali accordi interve­nuti o interveniendi tra il Governo e le parti eco­nomiche e sociali.”»;

— dal Governo:

Resoconti Parlamentari - 6 Assemblea Regionale Siciliana

XII Legislatura 206“ SEDUTA 18 Dicembre 1998

emendamento 10.10.1:«Art.........

Acquisto immobili da destinare a sede di uffici governativi

1. I beni immobili costituiti da vari corpi di fabbrica esistenti sul temeno sito in Palermo, via Ugo La Malfa, con ingresso al civico n. 169, di­stinto in catasto al foglio n. 20, particella n. 1964, sede dall’Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) sono acquisiti al demanio regionale al valore stimato congruo dall’Ispettorato regio­nale tecnico per essere utilizzati daU’ammmi- strazione regionale per sede dei propri uffici.

2. H valore dei beni immobili descritti nel pre­cedente comma, al netto dell’importo del debito residuo del mutuo ipotecario contratto dall’Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) con ri.R.F.I.S. Me­diocredito della Sieilia S.p.A. in data 5 dicem­bre 1993 nonché del credito vantato dalla Re­gione nei confronti dell’Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) per effetto della decisione della Comu­nità Economica Europea del 2 febbraio 1994 re­lativa alla legge regionale n. 23/1991 ed all’ar­ticolo 5 della legge regionale n. 8/91, è decurtato dal fondo di dotazione dell’Ente Minerario Sici­liano (E.M.S.) di cui alla legge 11 febbraio 1963, n. 2 e successive modifiche ed integrazioni.

3. La Regione Siciliana è autorizzata a su­bentrare all’Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) nel mutuo ipotecario stipulato con ri.R.F.I.S. Mediocredito della Sicilia S.p.A. in data 5 di­cembre 1993 per la residua somma valutata in lire 64.000 milioni con le seguenti modalità;

a) fino a lire 45.300 milioni per rate di am­mortamento scadute ed a scadere a tutto il 31 di­cembre 1998 comprensive degli oneri per inte­ressi moratori, ri.R.F.I.S. - Mediocredito della Siciha S .p.A. è autorizzato ad avvalersi per lire 21.940 milioni delle disponibilità del fondo di rotazione ex articolo 5 della legge regionale 5 agosto 1957, n. 51 riferite sia all’autorizzazione di cui all’articolo 5 della legge regionale 13 di­cembre 1983, n. 149, che all’articolo 2 della legge regionale 30 dicembre 1977, n. 108; e per lire 23.360 milioni delle disponibilità del fondo di cui all’articolo 4 della legge regionale 6 mag­gio 1981, n. 96 e successive modifiche ed iute

grazioni, che vengono ridotti di pari importo;b) per Ere 9.000 milioni e lire 9.700 milioni

oer rate di ammortamento a scadere rispettiva­mente negli anni 1999 e 2000, con onere a ca­rico del bilancio della Regione.

4. Agli oneri di cui al precedente comma 3 let­tera b), per gli anni 1999 e 2000, si provvede con la riduzione, rispettivamente di Ine 9.000 milioni e lire 9.700 milioni della spesa autoriz­zata con l’articolo 1 della legge regionale 10 no­vembre 1997,n .42”»;

emendamento 10.9;«L’articolo 10 è sostituito dal seguente:“LE Presidente della Regione, su proposta del­

l’Assessore Regionale per l’Industria, applica al personale indicato nei precedenri articoli gh ap­positi accordi stipulati e defmih con le organizza­zioni sindacali e nei Emiri degli stessi previsti, aventi per oggetto trattamenti economici norma­tivi da corrispondere al personale all’atto della ri­soluzione del rapporto di lavoro, con uriEzzo anche di ammortizzatori sociali, ove attivabili, nonché interventi sussidiari di accompagnamento.

2. In ordine all’istituto dell’indennità sostitu­tiva di preavviso, ove spettante, potrà essere cor­risposta in misura comunque non superiore a quattro mensilità di retribuzione;”»;

- dall’onorevole Di Martino;

emendamento 10.2;«L’articolo 10 è soppresso»;

— dagli onorevoli La Grua ed altri:

emendamento 10.3:«Al testo attuale dell’articolo 10 aggiungere

le parole: “sempre che comportino una contra­zione degli oneri altrimenti a carico della Re­gione”»;

— dagli onorevoli Speziale ed altri:

emendamento 10.4:«L’articolo 10 è soppresso»;

- dall’onorevole Fleres;

emendamento 10.5;«Articolo ......

Regolarizzazione di area attrezzata “E abrogato E articolo 34 della legge regio­

nale 1 settembre 1993, n. 25”.»;

— dall’onorevole Forgione;

emendamento 10.7:«Al sesto rigo sostituire le parole “del rap­

porto di lavoro” con le altre “dei rapporti”».

Per assenza dall’Aula deU’onorevole firma­tario, l ’emendamento 1 0 .1 decade.

Pertanto, anche remendamento 10.10 1 de­cade.

Si passa all’emendamento 10.2.

DI MARTINO. Dichiaro di ritirarlo.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto. Si passa all’emendamento 10.4.

SPEZIALE, relatore. Anche a nome degli altn fumatali, dichiaro di ritirarlo.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.Si passa all’emendamento 10.7 a firma del-

I onorevole Forgione. Per assenza dall’Aula dell onorevole firmatario l ’emendamento de­cade.

Si passa all’emendamento 10.3.Lo pongo in votazione.Il parere del Governo?

per l ’industria.

p r e s id e n t e , n parere della Commissione?

SPEZIALE, relatore. Contrario.

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria Pavorevole.

PRESIDENTE. Il parere della Commissione?

SPEZIALE, relatore. Favorevole.

P^SID EN TE. Chi è favorevole resti seduto; chi e contrario si alzi.

(È approvato)

Si passa aH’emendamento 10.9.

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria Dichiaro di ritirarlo.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto. La seduta è sospesa per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 11.05, è ripresa alle ore 11.10)

La seduta è ripresa.Comunico che è stato presentato dal Governo

li seguente emendamento 10.9 sostitutivo del comma 1 dell’articolo 10:

«Il comma 1 dell’articolo 10 è sostituito dal seguente:

1. n Presidente della Regione, su proposta del- 1 Assessore regionale per l’Industria, applica al personale indicato nei precedenti articoh gh ap­positi accordi stipulati e definiti con le organizza­zioni sindacali e nei limiti degli stessi previsti aventi per oggetto trattamenti economici norma­tivi da corrispondere al personale all’atto della ri­soluzione del rapporto di lavoro, con utihzzo anche di ammortizzatori sociali, ove attivabih nonché interventi sussidiari di accompagnamento ’

RESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto- cm e contrario si alzi.

(Non è approvato)

all’emendamento 10.5. Lo pongo in

Il parere del Governo?

2. In ordine all istituto dell’indennità sostitu­tiva di preavviso, ove spettante, potrà essere cor­risposta in misura comunque non superiore a quattro mensilità di retribuzione”».

Lo pongo in votazione.Il parere della Commissione?

SPEZIALE, relatore. Favorevole.

Resoconti Parlamentari - 8 - Assemblea Regionale Siciliana

XH Legislatur. 206“ SEDUTA 18 Dicembre 1998

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(È approvato)

Pongo in votazione P articolo 10 nel testo ri­sultante.

Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(È approvato)

Comunico che sono stati presentati i seguenti emendamenti aggiuntivi:

- dal Governo

emendamento 10.10:«Articolo.......

Acquisto di immobili da destinare a sede di uffici regionali

1 .1 beni immobili costituiti da vari corpi di fabbrica esistenti su terreno sito in Palermo, via Ugo La Malfa, con ingresso al civico n. 169, di­stinto in catasto al foglio n. 20, particella n. 1964, sede dell’Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) sono acquisiti al demanio regionale al valore stimato congruo dell’Ispettorato regio­nale tecnico per essere utilizzati dall’Ammini­strazione regionale per sede dei propri uffici.

2. Il valore dei beni immobUi descritti nel pre­cedente comma, diminuito delle spese per l’e­stinzione del mumo ipotecario contratto dall Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) con PI.R.F.I.S. Me­diocredito per la Siciha S.p.A. in data 5 dicem­bre 1993, nonché dalla compensazione del cre­dito vantato nei confronti dell’Ente Minerario Si­ciliano (E.M.S.) per effetto della decisione della Comunità Economica Europea del 2 Febbraio 1994 relativa alla legge regionale 15 maggio 1991, n. 23 ed all’art. 5 della legge regionale 1 febbraio 1991, n. 8, verrà decurtato dal fondo di dotazione dell’Ente Minerario Sicihano (E.M.S.).

3. L’evenmale differenza tra il valore stimato dall’Ispettorato Tecnico regionale e la spesa complessiva dell’operazione di subentro per l’e­stinzione del mutuo ipotecario, nonché del rien­tro delle somme per effetto della decisione della

Comunità Economica Europea verrà compen­sata con Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) in sede di liquidazione dello stesso ente.

4. L’Amministrazione regionale è autorizzata a subentrare all’Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) nel mutuo ipotecario stipulato con ri.R.F.I.S. Mediocredito della Sicilia S.p.A. in data 6 dicembre 1993 per la residua somma di lire 63.000 milioni con le seguenti modalità:

a) fino alla somma di lire 43.000 milioni, per rate scadute e da scadere al 31 dicembre 1998 comprensive di interessi moratori, 1’I.R.F.I.S. Mediocredito della Sicilia S.p.A. è autorizzato ad avvalersi, per lire 21.940 milioni, delle di­sponibilità del fondo di cui all’art. 5 della legge regionale 13 dicembre 1983, n. 149 disposte ad integrazione del fondo di rotazione ex art. 5 legge regionale 5 agosto 1957, n. 51 ed all art. 2 della legge regionale 30 dicembre 1977, n. 108 e per lire 21.060 milioni delle disponibilità del fondo di cui all’art. 4 della legge regionale 6 maggio 1981, n. 96 e successive aggiunte e mo­dificazioni che vengono ridotti di pari importo.

b) Per lire 20.000 milioni per rate a scadere dal 30 giugno 1999 al 31 dicembre 2000 con onere a carico del bilancio regionale.

5. Per far fronte agli oneri derivanti dall’at­tuazione del precedente comma lettera b) è au­torizzata la spesa di lire 10.000 milioni per cia­scuno degli anni 1999 e 2000. Il relativo onere, per gli anni successivi, trova riscontro nel bi­lancio pluriennale della Regione siciliana — co­dice 07.04.000 - con riduzione di pari importo degli oneri per fitti” .»;

- dagli onorevoli Velia ed altri:

emendamento 10.6:«Aggiungere il seguente articolo:

“1. Il comma 4 della legge regionale n. 6 del 7 marzo 1997 è abrogato ed è sostituito dal se­guente:

I proventi derivanti dalle operazioni di ces­sione delle partecipazioni azionarie della Re­gione e degli altri enti pubblici istituiti con legge regionale affluiscono al bilancio della Regione per costituire un nuovo capitolo — rubrica as

Resoconti Parlamentari

XII Legislatura

9 -

206“ SEDUTA

sessorato alla Presidenza - denominato “Fondo finanziamenti lavori di pubblica utilità dei Co­muni siciliani” .

2. Il Presidente della Regione con propri de­creti provvede l ’atmazione della norma di cui al comma precedente.”»;

- dagli onorevoli La Corte ed altri:

emendamento 10.8:«Aggiungere il seguente articolo:

Norma di interpretazione autentica

“1. L’opzione prevista dall’articolo 6 della legge regionale numero 27 del 1984, comma 2, si esercita durante il periodo di prepensione.

2. È abrogato il comma 2 dell’articolo 6 della legge regionale n. 27/84 e successive modifica­zioni e integrazioni”.»;

- dall’onorevole Martino;

emendamento 10.11:«Aggiungere il seguente articolo:L articolo 6 della legge regionale n. 27 del

1984 è così modificato:Al comma 1 dopo “Alla legislazione del set­

tore sono soppresse le parole: “e comunque per un periodo non superiore a quello utile per conseguire la corresponsione della pensione di anzianità”».

Si passa all’emendamento 10.10.

CASTIGLIONE, as'.yerrore per l ’industria. Dichiaro di ritirarlo.

p r e s id e n t e . L’Assemblea ne prende atto.Si passa all’emendamento 10.6.

colo 85 del Regolamento interno, la verifica del numero legale)

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Essendo la richiesta appog­giata a termini di Regolamento, indico la veri-

FORGIONE. Anche a nome degli altri firma- dichiaro di ritirarlo.

p r e s id e n t e . L’Assemblea ne prende atto. Si passa all’emendamento 10.11.

Q onorevoli La Grua, Sottosanti, Cimino, ^ anna e Pagano chiedono, ai sensi dell’arti­

fìc i del numero legale.

Sono presenti: Adragna, Barbagallo Gio­vanni, Barbagallo Salvino, Burgaretta Aparo, Castiglione, Cipriani, Cristaldi, Di Martino,’ Forgione, Lo Certo, Papania, Pezzino, Piro, Sca­lici, Spagna, Speranza, Speziale, Zanna.

Richiedenti non votanti: Calanna, Cimino, La Grua, Pagano, Sottosanti.

E in congedo: Scorna.

Risultato della verifica

p r e s id e n t e . Proclamo l’esito della veri­fica del numero legale:

Presenti.......................... 23

L’Assemblea non è in numero legale. Pertanto, a norma di Regolamento, le seduta

è sospesa per un’ora.

(La seduta, sospesa alle ore 11.18, è ripresa alle ore 12.23)

La seduta è ripresa.Onorevoh colleghi, avverto che gli emenda­

menti 10.11 e 10.8 si intendono assorbiti dal- 1 emendamento 7.19.1 in precedenza approvato.

Invito il deputato segretario a dare lettura del­l ’articolo 11.

ODDO, segretario f f . :

«Articolo 11

1. Per le finalità previste dall’articolo 7, comma 2, l ’Assessore regionale per l ’industria è autorizzato ad utilizzare le somme che risul­teranno, alla data di entrata in vigore della pre­sente legge, disponibili sul capitolo 25303 del

Resoconti Parlamentari - 10 -Assemblea Regionale Siciliana

X n L egislatur,\ 206” SEDUTA 18 Dicembre 1998

bilancio di previsione della Regione siciliana deir anno finanziario 1998. Per gli esercizi fi­nanziari successivi è autorizzata la spesa di lire65.000 milioni per ciascuno degli anni 1999 e 2000, che trovano riscontro nel bilancio plu­riennale della Regione per lire 60.000 milioni codice 03.11.00 (capitolo 25303) e per lire5.000 milioni codice 08.01.00 (riduzione parte accantonamento codice 1003).

2. Per le finalità previste dalla presente legge, ad eccezione del comma 2 dell’articolo 7, è au­torizzata per l ’esercizio finanziario 1998 la spesa di lire 3.300 milioni nonché 1 utilizzo delle somme che risulteranno, alla data di en­trata in vigore della presente legge, disponibili sul capitolo 65117 del bilancio di previsione della Regione per l ’esercizio finanziario 1998. Per gli esercizi successivi è autorizzata la spesa di lire 170.000 milioni, per ciascuno degli anni 1999 e 2000.

3. Per l’esercizio 1998 all’onere di lire 3.300 milioni si provvede mediante l ’utilizzo di parte delle disponibilità del capitolo 21257, per lire 3.100 milioni codice 1008 e per lire 200 milioni codice 1010.

DI MARTINO. Signor Presidente, com­prendo le esigenze amministrative, la chiusura del bilancio e tutto quanto è connesso all’atti­vità della pubblica amministrazione; pur es­sendo deputato della maggioranza, vorrei però che il Governo chiarisse qual è la finalità che si vuole raggiungere con l’emendamento 11.4. Se vi sono impegni di spesa che devono essere as­sunti entro l’esercizio 1998, l’emendamento ha un significato; se questa esigenza non c’è, allora non comprendo perché per ogni disegno di legge che giunge in Aula c’è sempre il solito ri­tornello della proroga dell’esercizio finanziario. Dico ciò anche nella veste di vicepresidente della Commissione Bilancio, e ritengo di poter parlare anche a nome del Presidente.

È quindi necessario che il Governo chiarisca quali sono le ragioni e che tipo di impegni oc­corre assumere entro questo periodo di tempo, diversamente non si comprende la ragione del- remendamento presentato.

4. Gli oneri derivanti dal comma 2 di lire170.000 milioni ricadenti in ciascuno degli esercizi finanziari 1999 e 2000 trovano riscon­tro nel bilancio pluriermale della Regione, quanto alire 150.000 rmlioni, codice03.10.00, (capitolo 65117) per ciascuno degli anni 1999 e 2000 e quanto a lire 20.000 milioni codice08.01.00 (riduzione parte accantonamento co­dice 1003)».

PRESIDENTE. Comunico che è stato presen­tato dal Governo il seguente emendamento 11.4:

DI MARTINO. Chiedo di parlare.

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.«Sugli stanziamenti autorizzati con la pre­

sente legge le amministrazioni competenti sono autorizzate ad assumere impegni di spesa entro e non oltre 20 giorni dalla data di entrata in vi­gore della presente legge».

CASTIGLIONE, assessore per Vindustria. Signor Presidente, poiché con la presente legge sono previsti stanziamenti, e poiché presumi­bilmente questa entrerà in vigore a fine anno, il Governo chiede venti giorni al fine di impe­gnare le somme necessarie perché la legge abbia piena attuazione.

Pertanto, ritengo doveroso che l ’Assemblea regionale approvi l ’emendamento in esame.

ZANNA. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ZANNA. Signor Presidente, dichiaro il mio | voto favorevole all’emendamento presentato dal Governo anche perché semplifica la procedura.

Vorrei fare rilevare, tra l ’altro, agli onorevoli colleghi che ci avviamo aU’ approvazione del di- g segno di legge in discussione. Siamo, quindi, alle soglie di un fatto importantissimo che - mio avviso — non solo segnerà positivamente

206“ SEDUTA

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18 Dicembre 1998

rintera attività di questo Parlamento, al di là degli schieramenti politici, ma segnerà una svolta per la XII legislatura.

Sono noti a tutti, infatti, i limiti e le difficoltà e, in alcuni casi, perfino le contraddizioni del la­voro svolto dal Parlamento regionale in questi due anni e mezzo di legislatura. Invece, in que­sti ultimi giorni, coincidono la discussione del disegno di legge sullo scioglimento degli enti economici e quella sulla legge-voto iniziata ieri- due provvedimenti che segnano un’inversione di tendenza nell attività di questo Parlamento Ecco perché ritengo sia un fatto - direi - quasi storico r approvazione del disegno di legge in esame, portato avanti dai tre governi che nel corso di questa dodicesima legislatura si sono succeduti.

Io non vorrei che il Parlamento sottovalutasse questo importante momento. Si tratta, infatti, del raggiungimento di un obiettivo voluto dall’in­tero Parlamento, che ha visto forse.

Dico CIÒ al di là delle polemiche degli ultimi giorni e delle ultime sedute, quando, franca­mente con una scelta miope e autolesionista da parte del Polo delle libertà si è lavorato forse per bloccare il disegno di legge in discussione, per­che questo risultato non fosse attribuito ad una maggioranza come quella che adesso governa la Regione siciliana.

Onorevoli colleghi, questo è piccolo cabo­taggio, non è politica! Il confronto è giusto, ed e legittimo anche quello aspro, e lo abbiamo vis­suto fino ad ora in questa legislatura, sia quando eravamo all’opposizione, sia in queste ore quando voi siete passati all’opposizione.

Credo sia necessario cogliere il senso vero e la vera sostanza delle cose e comprendere, qumdi, che questo è un obiettivo che stiamo rag­giungendo insieme e che servirà alla Siciha tutta.

MELE. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

LA GRUA. Ma è ridicolo questo spettacolo! PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ZANNA. Sto parlando anche per lei, onore­vole La Grua.

p r e s id e n t e . Onorevole La Grua, la prego 01 consentire all’onorevole Zanna di completare n suo intervento.

ZANNA. La ringrazio, signor Presidente. Dicevo, ritengo che il raggiungimento di tale

oDiettivo sia stato voluto dall’intero Parlamento, considerato che anche gli onorevoli La Grua’

ancanelli e Virzì nei due anni e mezzo tra- corsi hanno sostenuto due governi che si sono

impegnati, conseguendo risultati meno incisivi ottenuti, per raggiungere questo

mvo che, ripeto, ritengo sia stato voluto dal- e u^° ^m-lamento, al di là degli schieramenti

^PPm-tenenze politiche. Poi, come si è cun ’ opinioni differenti su al-ein compiere; ma il dato, il messag-

,11 nsultato che ne conseguirà è che il Parla- ohipH- ^ legislatura ha raggiunto un

parlamenti, altre maggio- eerf.- ’ governi non sono riusciti a raggiun- ®cono^c^^°’ dismissione degli enti

m e l e . Signor Presidente, onorevoli colleghi intervengo per esprimere pieno apprezzamento per ciò che il Parlamento si appresta - si spera - a varare nelle prossime ore, un grande ap­prezzamento per un disegno di legge di piima- ria importanza il cui esame in Commissione era già iniziato nel 1993. Oggi, 18 dicembre 1998, cinque anni dopo la presentazione in Assemblea del primo disegno di legge, è una data storica e tutti ci auguriamo che sia così perché riusciremo a varare un disegno di legge che pone fine si­curamente ad una stagione che ha visto la no­stra Regione imprenditrice e che, purtroppo, spesso ha utilizzato questa imprenditorialità in maniera affondante e non propulsiva, come sa­rebbe in realtà dovuto essere.

Questo è un passaggio importante, però credo -- e mi rivolgo all’Assessore per Tindustria - che 1 approvazione del disegno di legge sia solamente un primo passo rispetto al progetto di completa­mento della dismissione degli enti economici.

In questo senso ritengo che grande impor­tanza abbiano avuto alcuni interventi dell’op­posizione volti a chiedere al Governo, giusta­mente, un effettivo controllo rispetto ai criteri di dismissione degli enti stessi.

Assemblea Regionale Siciliana

X n Legislatur.'k

Io credo che questo sia un passo (e una data) importante da ascrivere non alla maggioranza o alla opposizione, ma all’intero Parlamento. Oo< i è l ’intero Parlamento della Regione sici­liana che, tra virgolette, porta a casa una legge che dà una svolta rispetto ai meccanismi pseu dolnprenditonah che hanno sino ad ora animatola Regione siciliana.

È un passo concreto rispetto alla svolta reai che oggi la Regione sta mettendo m opera; e proprio per questo U Gruppo parlamentare a cui appartengo esprime grande soddisfazione ed ap­prezzamento. Dichiaro, pertanto, il voto favo­revole all’emendamento e al disegno di legge in discussione.

ADRAGNA. Chiedo di parlare per dichiara­zione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ADRAGNA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, quando come responsabili dei gruppi parlamentari ci siamo incontrati con i responsa­bili dei partiti che dovevano costituire la mag­gioranza la quale poi avrebbe dovuto predi­sporre la nuova compagine governativa, sape­vamo di dovere provvedere alla reahzzazione di una serie di impegni programmatici che i due governi succedutisi nel corso di questa legista tura non erano riusciti a porre in essere. Era ne­cessario, quindi, attraverso l’elaborazione di un progetto, far avvertire immediatamente alla Si­cilia ma soprattutto all’esterno, che quest As­semblea regionale e il nascente Governo dove­vano significativamente lavorare e realizzare.

Si individuarono quindi le priorità ed i segnah della svolta. Si stabilì di procedere subito con l’esame della legge-voto e tra la priorità si indi­viduò anche il disegno di legge riguardante la dismissione degli enti economici regionali.

Quando parlammo della dismissione degh enti, sapevamo delle trappole, sapevamo dei ri­tardi, conoscevamo fino in fondo quali potevano essere tutte le anomalie che nel passato avevano, o meglio, non avevano consentito di conseguire questo obiettivo.

La situazione diventò particolarmente preoc­cupante quando decidemmo di datare, di calen- darizzare e aggiungemmo (come successiva­

mente le dichiarazioni programmatiche del Pre­sidente hanno avvallato) che entro la fine di que­st’anno, e quindi prima dell’inizio della sessione di bilancio, avremmo esaminato ed approvato due importanti disegni di legge: la legge-voto ed anche il disegno di legge riguardante la dismis­sione degli enti economici regionali.

STANCANELLI. Di cosa parla?

ADRAGNA. Parlo degli impegni che ab­biamo assunto, onorevole Stancanelli, perche vede, al di là delle tante dichiarazioni program­matiche che quest’Aula ha sentito - e ne ha sen­tite tante - invocando più o meno delle atten­zioni che venissero anche dall’alto (e quando parlo dell’alto mi riferisco a “molto m atto”), quando ci si richiamava a queste attenzioni par­ticolari di stampo religioso, noi abbiamo cercato di far seguire alle parole i fatti stabilendo delle scadenze, con ciò assumendoci le nostre re­sponsabilità a maggioranza e, quindi, anche 1 e- venmale bocciatura dell’impegno assunto non solo con la maggioranza ma anche con il Go­verno stesso il quale, attraverso le dichiarazioni programmatiche del Presidente, assumeva un impegno nei confronti di tutta la classe politicasiciliana ed anche dei Siciliani.

La consapevolezza delle difficoltà veniva data anche da un altro fatto, abbastanza evi­dente; l ’Assemblea regionale eleggendo que Governo si era impegnata ad iniziare, attraverso esso, una stagione di “Regione imprenditoriale cioè una Regione in grado di avere capacita im­prenditoriale che favorisse lo sviluppo in que­sta nostra Sicilia. „;„hì7Ì

Non voglio entrare nel mento e dare gi su quelle scelte; è una scelta di quel momente che, comunque, determinava un modello. gS si instaura un altro modello, cui i Popolan damo il loro voto non soltanto favorevole ma ^nch grande fiducia. Sappiamo infatti, che in un’altra stagione: la stagione delle cose con da realizzare.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che gli Turano, Guamera e Giannopolo hanno c congedo per la seduta odierna.

Resoconti Parlamentari

x n Legislatura 206“ SEDUTA

13

Non sorgendo osservazioni, i congedi si in­tendono accordati.

Riprende la discussione del d.d J. n. 413-458/A

PRESIDENTE. Pongo in votazione l ’emen­damento 11.4.

(Gli onorevoli La Gma, Sottosanti, Virzì, Ca­puto e Stancanelli chiedono, ai sensi dell’arti­colo 85 del Regolamento interno, la verifica del numero legale)

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Essendo la richiesta appog­giata a termini di Regolamento, indico la veri­fica del numero legale.

Sono presenti: Adragna, Barbagallo Gio­vanni, Barbagallo Salvino, Barone, Basile Giu­seppe, Battaglia, Burgaretta Aparo, Capodi­casa, Cintola, Cipriani, Crisafulli, Cristaldi, Cuffaro, D ’Andrea, Di Martino, Forgione, Gal­letti, La Corte, Leanza, Fiotta, Lo Certo, Lo Monte, Manzullo, Mele, Monaco, Morinello, Nicolosi, Oddo, Orlisi, Papania, Pignataro, Piro, Rotella, Sanzarello, Scalia, Scalici, Scam- macca della Bruca, Silvestro, Spagna, Spe­ranza, Speziale, Trimarchi, Velia, Villari, Zago, Zanna.

Sono in congedo: Giannopolo, Guarnera, Scorna, Turano.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della ve- niica del numero legale:

Presenti................ .. 46

L Assemblea è in numero legale.

Pongo in votazione l ’emendamento 11.4, del 'Jovemo.

PRBSIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(E approvato)

Pongo in votazione l ’articolo 11 nel testo ri­sultante.

Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

n parere della Commissione?

s p e z ia l e , relatore. Favorevole.

(È approvato)

Comunico che sono stati presentati i seguenti emendamenti aggiuntivi:

- dall’onorevole Fleres

emendamento 11.1:«Dopo l articolo 11 è aggiunto il seguente ar­

tìcolo:“Al personale di cui all’articolo 9 si applica,

per quanto compatibile, il protocollo di intesa stipulato il 5.11.1997 tra il Governo della Re­gione e le parti economiche e sociali”.»;

- dagli onorevoli Aulicino ed altri:

emendamento 11.3 :«Dopo l artìcolo 11 e aggiunto il seguente: “1. Le disponibihtà iscritte al capitolo 25303,

al capitolo 65117, al capitolo 33721 del bilan­cio di previsione della Regione dell’anno 1998 sono trasferite all’Assessore per il bilancio che potrà utilizzarle per gli impegni derivanti dalla presente legge per l ’esercizio in corso.

2. Entro la data di presentazione del bilan­cio di previsione dell’anno finanziario 1999, l ’Assessore per il bilancio provvede alTinven- tario degli impegni derivanti dalla presente legge per gU esercizi 1999 e seguenti e formula le previsioni di realizzo dei cespiti da dismet­tere.

3. Per fronteggiare gli impegni ricorrenti o in­differibili, nelle more della soppressione ai sensi dell’art. 1 comma 1, l ’Assessore per il bilancio autorizza il trasferimento tra gli enti delle risorse liquide a qualsiasi titolo disponibili in ognuno ed altresì il ricorso a finanziamenti bancari entro

Resoconti Parlamentari - 14 -Assemblea Regionale Siciliana

XII Legislatura 206“ SEDUTA 18 Dicembre 1998

i limiti stabiliti in base alle previsioni pruden­ziali di realizzo dei cespiti”».

L’emendamento 11.1 si intende superato dal­l ’emendamento 10.9 precedentemente appro­vato.

L’emendamento 11.3 è improponibile perché privo di copertura finanziaria.

Invito il deputato segretario a dare lettura del- r articolo 12.

ODDO, segretario f.f.:

«Articolo 12

1. La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana ed en­trerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione.

2. È fatto obbligo a chiunque spetti di osser­varla e di farla osservare come legge della Re­gione» .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’articolo12 .

Chi è favorevole resti seduto; chi è contrariosi alzi.

(È approvato)

Avverto che la votazione finale del disegno di legge numero 413-458/A avverrà successiva­mente.

Discussione unificata di mozioni concer­nenti l ’intervento militare USA in Iraq.

PRESIDENTE. Si passa al punto III dell’or- dine del giorno:

Discussione unificata delle mozioni:

numero 276 «Interventi presso il Governo na­zionale al fine di manifestare la viva preoccu­pazione del popolo siciliano per P attacco mili­tare USA in Iraq», a firma degli onorevoli For­gi one, Martino, Velia, Liotta, Mele e La Corte,

numero 277 «Contributo econormco a favore dell’Iraq», a firma degh onorevoli Pezzino, Spe­

ranza, Velia, Martino, Zanna, Nicolosi, Silve­stro e Cipriani.

Invito il deputato segretario a darne lettura.

ODDO, segretario f . f

«L’Assemblea Regionale Siciliana premesso che:

nella notte tra il 16 e il 17 dicembre 1998 ha avuto inizio un massiccio bombardamento del territorio iracheno e della sua capitale ad opera delle forze armate statunitensi appoggiate da quelle della Gran Bretagna;

questa iniziativa è stata assunta all’insaputa del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, durante una riunione dello stesso dedicata alla discussione del problema iracheno;

già dalle prime notizie si apprende che è stata colpita la popolazione civile e, a quanto pare, per­sino un centro abitato di una nazione confinante;

importanti settori del Congresso americano, per la prima volta, hanno apertamente denun­ciato la strumentalità dell’intervento militare a fini di politica interna, per sbloccare le proce­dure di “impeachement” nei confronti del Pre­sidente Clinton;

viva amarezza per l ’iniziativa militare è stata espressa dal Segretario generale dell’ONU e forti perplessità cominciano ad essere manife­state da importanti Governi europei;

considerato che:

l’articolo 11 della Costituzione italiana ripu­dia l’uso della guerra come mezzo di soluzione delle controversie intemazionali;

un’azione militare di questa gravità costitui­sce elemento di destabilizzazione dell’area me­diterranea nella quale la Sicilia deve svolgete un molo fondamentale di pace e di cooperazione intemazionale;

questo atto può alimentare la spirale violenta

Resoconti Parlamentari- 15

xn Legislatura 206“ SEDUTA

degli integralismi e dei fondamentalismi, met­tendo a rischio gli stessi precari risultati rag­giunti nel processo di pace tra Israele e Palestina e nell’intera area mediorientale.

impegna il Govemo della Regione

a farsi interprete presso il Governo nazionale della viva preoccupazione del popolo siciliano per questa iniziativa militare;

a chiedere che non sia consentito l ’uso delle basi USA presenti sul tenitorio della Regione siciliana;

a non assumere alcuna iniziativa che coin­volga il nostro Paese in contrasto o in assenza di ogni preventiva decisione del Consiglio di si­curezza deirONU». (276)

«L’Assemblea Regionale Siciliana

in considerazione degli ultimi eventi che hànno visto ancora una volta il prevalere del- 1 azione militare su ogni utile iniziativa atta a scongiurare la perdita di vite umane incolpe­voli;

nella certezza che ancora una volta a pagare saranno i più deboli ed indifesi;

neUa consapevolezza che numerosi immigrati 6 residenti nella nostra Regione in conseguenza « CIÒ si trovano nell’impossibilità di ritornare nel loro Paese di origine;

nella necessità di un intervento atto a limitareangoscia e la fame di un popolo fin troppo pro­

vato,

impegna il Govemo della Regione

a volere predisporre gli atti utili per un co- Picuo contributo economico a favore dell’Iraq a destinare soprattutto ai residenti nella nostra gione e che versano in difficile situazione eco­

nomica». (277)

la Chiedo di parlare per illustrare mozione numero 276.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FORGIONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la mozione in discussione è stata da noi considerata, ieri nel momento in cui l ’abbiamo presentata, una mozione aperta al contributo, aUe firme degli altri colleghi, indipendentemente dallo schieramento politico di appartenenza (la mozione porta, infatti, le firme di deputati ap­partenenti ad altri Gmppi parlamentari).

Credo che discutere nel Parlamento di que­st Isola, nel cuore del Mediterraneo, di pace e di guerra in questo momento sia un fatto importante ed anche solenne. Non mi pare che venga colto il ruolo che la Sicilia ha, può e deve continuare ad avere per costruire una rete di rapporti di so­lidarietà, di cooperazione intemazionale in grado di favorire anche i processi di pace tra le diverse sponde del Mediterraneo; di favorire i processi di pace in corso, così difficih, anche nell’area me­diorientale; di contribuire a fermare l’espandersi dei fontamentalismi, degli integralismi, di tutte le forme di violenza collegate a questi fenomeni. Ne parhamo molto, facciamo convegni, assu­miamo impegni solenni a hveUi istituzionale. Si tratta di una di quelle occasioni in cui un Parla­mento può contribuire a fare svolgere all’intero Paese ed al Govemo nazionale questo molo.

Con la mozione presentata chiediamo al Go­verno nazionale di impegnarsi a favorire i pro­cessi di pace, di non coinvolgere l’Itaha in que­sta assurda guerra degli Stati Uniti contro l ’Eaq.

Ancora ieri e stanotte sono continuati i bom­bardamenti su Baghdad; bombardamenti che colpiscono la popolazione civile e non soltanto gli obiettivi militari. Una popolazione civile già provata da anni di duro embargo e, badate bene, gh embarghi economici e commerciali non col­piscono mai i governi e gli Stati, colpiscono il popolo, soprattutto le fasce sociali più deboli.

Vorrei avere la capacità oratoria del presi­dente Andreotti che — come sapete — é distante mille anni luce da me, dalla mia parte politica, dal mio modo di intendere la politica e la so­cietà, per esprimermi come ha fatto lui, solen­nemente, nell’Aula di Palazzo Madama, a pro­posito dell’assurdità di questa guerra e della vio­lazione che i bombardamenti unilaterali da parte degli Stati Uniti, i quali ormai si ergono al molo di polizia intemazionale, rappresentano nei con-

Resoconti Parlamentari - 16 Assemblea Regionale Siciliana

XII Legislatura206“ SEDUTA 18 Dicembre 1998

fronti dello Statuto e della Carta dell’ONU.Anche il Presidente del Consiglio, ieri, si è

dissociato da questo atto unilaterale del Go­verno degli Stati Uniti; una scelta motivata evi­dentemente più da fini di politica interna, vista la crisi politica che investe la leadership di Chn- ton, che non da ragioni vere di pace a livello in­temazionale.

La nostra mozione non ha alcun aspetto di fa­ziosità, non è una mozione antiatlantica e anti- Nato, pur sapendo voi tutti, onorevoli coUeghi, che la mia parte politica è fermamente impe­gnata nella lotta per superare le alleanze mili­tari; tra l’altro, non essendoci più dall’altra parte quella che era la cortina di femo, l’unica alleanza militare è ormai la Nato, e il Governo degli Stati Uniti l’unico gendarme del mondo.

Sul nostro territorio sono situate due delle più importanti basi militari americane dell’intero Mediterraneo, e precisamente a Bugi e a Sigo- nella. Sappiamo tutti che la base di Sigonella serve anche da rifornimento per i voli dei cac­ciabombardieri impegnati in operazioni in Medio Oriente e nell’area mediterranea; quindi la Sicilia è direttamente interessata alla costm- zione di questi processi di pace.

Chiedere da parte di questo Parlamento al Go­verno nazionale di farsi interprete della dignità della nostra Nazione che nel suo DNA e nella Carta costituzionale ha sancito, all’articolo 11 che l’Itaha ripudia la guerra, credo che darebbe grande valore alla funzione che solennemente l’Aula parlamentare può svolgere in questo mo­mento delicato.

Le operazioni di guerra continueranno e il Go­verno degli Stati Uniti ha annunciato che tali operazioni non si fermeranno; c’è ancora tempo quindi per chiedere al Governo nazionale di in­tervenire, sia presso l’Unione europea, sia presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, af finché la guerra cessi. Questa non è una guerra dell’ONU. Io sono contro tutte le guerre, anche quelle autorizzate dall’ONU, perché rifiuto lo strumento della guerra e delle anni come mezzo per la soluzione dei conflitti tra i popoli e gli Stati. Ritengo, però, che in questo momento ci sia un valore in più, un motivo in più per dire “no” a questa guerra e, cioè, la violazione del ruolo delle Nazioni Unite e della funzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Que­

st’ultimo, infatti, riunitosi per discutere della crisi irachena, non era stato informato della par­tenza dei cacciabombardieri americani.

Per tali ragioni io chiedo a tutti voi, onorevoli colleghi, di sostenere la mozione. È una mo­zione oggettiva, non è di parte: parla di fatti, si rifa alla Costituzione, si rifà allo Statuto delle Nazioni Unite ed al ruolo che le Nazioni unite devono avere nella soluzione dei conflitti inter­nazionali.

In questi ultimi due giorni si sono sprecati gli aggettivi per qualificare il ruolo di que­st’Aula parlamentare: legge storica la legge- voto, legge storica la legge sulla dismissione degli enti economici; in questo momento stiamo facendo qualcosa alla quale io non as­segno alcun valore storico, ma soltanto il va­lore di uno scatto di dignità che questo Parla­mento può esprimere nel momento in cui la pace e la guerra ritornano ad essere parole con­crete. Non più parole distanti dalla nostra vita e dalla vita di milioni di donne e di uomini, ma parole che entrano violentemente nella politica del nostro quotidiano.

Nessuno di noi, credo, avrebbe immaginato di vedere una guerra in diretta attraverso quelle immagini tragiche, quasi da war games che sono state trasmesse dalla televisione. Noi non possiamo rassegnarci alla spettacolarizzazione della morte, alla spettacolarizzazione del dramma di migliaia di donne e di bambini come una cosa normale che può entrare nella nostra vita e nel nostro quotidiano attraverso le imma­gini televisive di quei bombardamenti che ven­gono trasmesse in diretta.

Per tali motivazioni vi chiedo di votare la mo­zione e di chiedere anche noi, come Parlamento, dal cuore del Mediterraneo, per la vocazione storica, questa sì, che la Sicilia ha sempre avuto in quanto punto di incontro tra culture, identità, religioni diverse, un impegno al Parlamento na­zionale affinché si dissoci da questa folle ope razione di guerra e si faccia promotore di un >' niziativa di pace, ristabilendo la legalità inter­nazionale e la funzione delle Nazioni Unit®'

ZANNA. Chiedo di apporre la mia firma all mozione numero 276.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto-

Resoconti Parlamentari

XII Legislatura

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18 Dicembre 1998

CIPRIANL Chiedo di apporre la mia firma alla mozione numero 276.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.

TRICOLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TRICOLI. Signor Presidente, onorevoli col- leghi, la mozione presentata dall’onorevole For- gione e dal Gruppo parlamentare che rappre­senta (e non soltanto dal suo Gruppo, vedo, in­fatti, anche le firme di altri), per certi versi ha dei toni moderati che sono condivisibili.

A nessuno sfugge che la utilizzazione della forza, al di fuori delle regole del diritto intema­zionale, costituisce e deve costituire allarme per tutti coloro i quali intendono il rapporto tra gli Stati sovrani come un rapporto che deve natu­ralmente avere delle sedi ove si compensano i diverbi o, comunque, le diverse opinioni che in una determinata situazione si possono avere.

Recentemente in un viaggio in Kuwait, però, ho avuto modo di apprezzare personalmente i gravi crimini commessi dai soldati iracheni in quella regione, le devastazioni del territorio, i gravissimi danni ecologici, le gravi sofferenze inflitte al popolo kuwaitiano. Ancora oggi vi sono decine e decine di migliaia di famiglie in Kuwait che non sanno quale è stata la sorte toc­cata ai loro cari, i quali durante la guerra del Golfo e poi durante la ritirata delle milizie ira­chene sono stati trasportati in Iraq dove se ne sono perse le tracce. I desaparecidos non hanno, naturalmente, una ben precisa nazionalità, ma sono tali in tutto il mondo. La tutela dei diritti civili e dei diritti umani dev’essere uguale per utti, a qualsiasi razza un individuo appartenga.

Al crimini commessi dagh iracheni venne data risposta dall’allora Presidente degli Stati Uniti

America, con una deliberazione dell’ONU, di CUI poi si fece carico non soltanto l ’esercito sta- unitense, ma anche altri eserciti in collabora- lone con esso; deliberazione che fu applicata in odo puntuale e preciso. Oggi, invece, tutto ciò

senza che fosse mai stata adottata NU alcuna decisione o determinazione,

se onorevole Forgione, onorevoli pre-u atoii di questa mozione, il problema sta

nella parte impegnativa, precisamente al se­condo alinea, in cui si impegna il Governo della Regione a chiedere che non sia consentito l ’uso delle basi U.S.A. presenti sul territorio della Re­gione siciliana.

Presidenza del vicepresidente D ’Andrea

Io credo che questo debba essere inteso — e, se è inteso così, ovviamente la nostra valutazione sarà diversa - nel senso che, finché non c’è una deliberazione dell’ONU, dobbiamo impedire che l ’Italia, la Sicilia in particolare, abbia un ruolo in questa aggressione; perché è così che a questo punto bisogna definirla, considerato che e avvenuta al di fuori del rispetto delle regole del diritto intemazionale da parte degh Stati uniti.

Naturalmente, non si può pensare che il po­polo u-acheno sia l ’unica vittima, perché prima di esso il popolo kuwaitiano è stato una vittima e allora - e mi rivolgo all’onorevole Zanna e agli altri firmatari della mozione numero 277 - certamente nessuno propose, come sarebbe stato assurdo proporre, un contributo agli iracheni presenti nel territorio. Dobbiamo avere la mi­sura di ciò che si propone, di ciò che si chiede- non possiamo dimenticare che lo Stato iracheno è responsabile di gravissime violazioni del di­ritto internazionale, in seguito alle quali fu poi deciso un intervento militare conclusosi con la vittoria dell’alleanza che, sotto l ’egida del- rONU, conduceva quella guerra.

Pertanto, dichiaro di essere favorevole alla mozione numero 276; sono però contrario alla mozione numero 277 per i motivi che ho testé detto, ed esprimo ancora solidarietà al popolo kuwaitiano violentemente e barbaramente ag­gredito dall’Iraq.'

MONACO. Dichiaro di voler apporre la mia firma alla mozione numero 276.

ODDO. Dichiaro di voler apporre la mia firma alla mozione numero 276.

ZAGO. Dichiaro di voler apporre la mia firma alla mozione numero 276.

VILLARI. Dichiaro di voler apporre la mia firma alla mozione numero 276.

Resoconti Parlamentari 18 - Assemblea Regionale Siciliana

XII Legislatur, 206“ SEDUTA 18 Dicembre 1998

PRESIDENTE. U Assemblea ne prende atto.

AULICINO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

AULICINO. Signor Presidente, onorevoli colleglli, l ’onorevole Eorgione è tra coloro i quali hanno manifestato per evitare che in Sici­lia e nel resto d’Italia venissero installate la basi missilistiche e che si perfezionasse a livello in­temazionale un equilibrio tra gh armamenti con- venzionah dei due blocchi. Allora vi ricordeiete che c’era una differenza sostanziale, rispetto agli armamenti convenzionali, che favoriva il blocco sovietico ed in Italia abbiamo dovuto fare i conti con una sinistra comunista settaria, della quale faceva parte anche il partito comu­nista, ed abbiamo dovuto lottare per affermare un principio e cioè che la pace in quella condi­zione, in quel contesto poteva essere difesa soloriequilibrando gli araiamenti.

In quella occasione voi sapete che ci sono stati pesanti conflitti di piazza; fummo tacciati, anche coloro i quali non erano di destra, di essere tutti fascisti, tutti guerrafondai. E noi, che allora co­munque continuavamo ad essere dei moderati e ritenevamo che con la moderazione, l ’equilibrio e la misura si potessero difendere la democrazia e le libertà, abbiamo fatto la battaglia giusta.

La mozione numero 277 impegna il Governo a predisporre gli atti utili per un contributo eco­nomico a favore dell’Iraq da destinare soprat­tutto ai residenti nella nostra regione. Se il Par­lamento dovesse stabilire di erogare contributi economici agh iracheni residenti in Sicilia che abbiano qualche problema in patria, ritengo che si dovrebbe utihzzare l’intero bilancio regionale.

Sono contrario alla mozione per una questione di incompatibilità delle risorse finanziarie e non perché non abbia sohdarietà nei confronti dei de­boli o di coloro i quali si trovano nell’impossibi­lità di ritornare nel loro paese di origine. Il prin­cipio da affermare è il seguente: non abbiamo la disponibilità finanziaria; se potessimo erogare contributi, per esempio, alle famiglie siciliane senza reddito potrebbe essere un modo per alle viare loro le sofferenze. Questa non è demago già, è demagogia invece l’aver proposto una mo zione che prevede l’erogazione di contributi a co

loro i quali non possono far ritorno in patria.Ai firmatari della mozione numero 276 vor­

rei ricordare che l ’Iraq non ha rispettato la riso­luzione deir ONU e non ha accettato le verifi­che sulla propria attività bellica. A meno che qualcuno voglia dimostrare in quest’Aula che il capo del regime iracheno è una persona equili­brata e perbene, si ha motivo di ritenere che questo capo illegittimo di un sistema antidemo­cratico continui a tramare storicamente in quanto ritiene di poterlo fare perché l’esplosione del fondamentalismo islamico in quella realtà, purtroppo, determina una presunzione di diver­sità e di titolarità, non alle rappresaglie, ma agli interventi - anche quelli più volgari - che di­ventano legittimi perché motivati dal possesso esclusivo della verità. Ebbene, Saddam ha sicu­ramente messo fuori dai meccanismi di con­trollo quegh esperti che avrebbero dovuto veri­ficare in quel luogo la presenza di fabbriche di materiali micidiali che potrebbero essere utiliz­zati conti-o Israele, provocando una vera e pro­pria guerra santa, come quella antistorica che i cristiani fecero contro l’Islam. (Personalmente non ho condiviso quella guerra antistorica por­tata avanti dai cristiani, i quali cercavano di im­porre la loro fede anche a colori i quali non la condividevano). Non si può consentire che ra­zionali folli” creino le condizioni perché scoppi una guerra fatta soltanto da principi irrazionali e da presunzioni di protagonismo.

Saddam rappresenta un pericolo per Puma- nità. Il Presidente Clinton ha sbagliato; sarebbe stata opportuna una risoluzione dell’ONU e, in questo senso, a me sembra che gli inglesi, gli americani e gli statunitensi abbiano in qualche modo commesso un errore. L’ONU, nei fatti, è stata delegittimata; però il contesto in cui è stata perfezionata la deroga consente di giustificare ampliamente l ’operato del Presidente Clinton.

Tale operato - a rrrio par-ere - può essere crio- cato per la mancata cura di una serie di partico­lari e perché non è stato raffinato, però è grusti- frcato e motivato al punto che il Gruppo parla­mentare a cui appartengo giudica la mozione as­solutamente non corrispondente alla valutazione da me fatta circa l’opportunità che tutti gh uonuni perbene facciano la giusta battaglia per la difesa della libertà nel mondo. Ma la libertà nel mon non si può difendere tutelando un capo — rip®

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- illegittimo e violento che non rispetta le regole della convivenza civile nel mondo.

PAGANO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAGANO. Signor Presidente, onorevoli col- leghi, personalmente sulla mozione presentata dall’onorevole Forgione, in linea di principio non ho nulla da dire. Chi, infatti oserebbe inter­pretare le parole dell’onorevole Forgione in ma­niera diversa rispetto ad un concetto di pace che penso stia bene a tutti! Ritengo però, che il senso debba essere molto più ampio; non pos­siamo limitarci a questo perché nella vita la coe­renza è importante ed è importante avere una vi­sione del mondo complessiva. Guai, infatti a ve­dere le cose soltanto da un punto di vista, guai a vederle in maniera monohtica! Si rischia di ca­dere in una forma di tolitarismo, questo sì, di na­tura culturale, che nel caso specifico non pos­siamo consentire. Esistono anche dittature di na­tura culturale, mi pare che oggi ne stiamo avendo una chiara dimostrazione.

Soltanto qualche giorno fa, onorevole For- gione, l ’Assemblea regionale ha discusso su Ocalan.

Ocalan è quanto di peggio in questo mo­mento l’umanità possa immaginare; egli è un terrorista ed è dimostrato dai fatti, perché un uomo che provoca la morte di trentamila per­sone, fra cui ventimila tra civili e bambini, mi pare che abbia qualcosa in sospeso con il Padre Eterno, e sicuramente questo fatto non pos­siamo trascurarlo.

Ocalan è accusato di gravi fatti di terrorismo, perfino fonti molto vicine anche alla sinistra anno preso le distanze e sono in grande imba­

razzo. Madeleine Albright, che è sicuramente un egretario di Stato tra i più equilibrati, il 22 no­

vembre 1998 definiva il comportamento del Go- mo Italiano assolutamente anomalo perché

terrorismo più violento e sanguina- che n decennio. Mi pare di potere direnuli ^” * he protagonista di fatti cheSCO ^ la politica: mi riferi-Pare n sostanze tossiche. E non minuov^” esempio gratificante per le

e generazioni. Sicuramente, però, questo

Parlamento non si è espresso in maniera coe­retite sulla vicenda Ocalan.

È necessario fare un distinguo: dobbiamo co- m nciare ad avere un comportamento coerente. Nulla vieta m questo momento che dobbiamo essere preoccupati, vivamente preoccupati circa m iniziative militari che intercorrono nel mondo intero e mi pare di potere dire che la condanna può anche starci. In generale, però, dobbiamo essere coerenti e condannare in eguale misura tutti quei fatti che sono altrettanto gravi.

Per quanto riguarda il contributo economico all Iraq proposto con la mozione numero 277 presentata dagli onorevoli Pezzino, Speranza, Velia ed altri, massimo rispetto nei confronti dei irmatari, però mi pare di poter dire che siamo

m presenza di una chiara operazione demago­gica e populistica. Ritengo, infatti, che non si possa presentare una mozione in cui si prevede la concessione di un contributo economico a fa­vore dell’Iraq da destinare ai residenti in Sici­lia, quando nella nostra stessa Regione esistono centinaia di migliaia di famiglie povere che sono in clima di indigenza.

Cerchiamo, dunque, di essere costruttivi, cer- cMamo di fare un ragionamento complessivo positivo e cerchiamo di avere almeno il decoro di presentare mozioni che abbiano per lo meno un clima ecumenico, se così possiamo dire, ma senza per questo sfociare nella demagogia.

VIRZÌ. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VIRZÌ. Signor Presidente, con il Centrosini­stra stiamo abituando l ’Assemblea regionale si­ciliana allo sciocchezzano di hvello piramidale* poc’anzi, infatti, per prendere tempo su una que­stione che muoveva miliardi dentro la Sicilia, esponenti della maggioranza sono ripemtamente intervenuti dimostrando che non conoscevano nulla della legge e dell’emendamento che sta­vamo discutendo. Adesso, come nel peggiore degli incubi sessantottini, ci ritroviamo qui a di­scutere di politica estera scherzando e giocando (sono convinto che l ’America stia “tremando” per questa nostra posizione).

Ricordo che anche quando facevamo le as­semblee smdentesche sembrava che evitare fui-

X n Legislatlira

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timo bombardamento su Hanoi, dipendesse ap­punto da noi. Io non sono filoamericano dalla nascita perché prima di ricordarim di luoglu im­portanti ma lontani mi ricordo, onorevole Foi- <TÌone, di luoghi più vicini; Palermo e stata bom­bardata dagli americani; a quel tempo i suoi pre­decessori ideologici plaudivano. Quindi, il pro­blema è chi viene bombardato!

Vorrei anche dire che “vi raccomando come schema di democrazia su cui parametrarci tutti, come livello di civiltà, di tolleranza, il regime “notoriamente aperto” di Saddam Hussein, con il quale nemmeno la Croce Rossa Intemazionaleriesce ad avere un rapporto decente.

Durante la seconda guerra mondiale nella Re- nubblica Sociale Italiana, la Croce Rossa Inter­nazionale aveva accesso e gli ufficiali inglesi venivano visitati; cioè tutto quello che Saddam Hussein, nel Duemila, mentre le sue donne por­tano ancora il chador, non ha concesso ad a - cuno. Allora piano con l’irmzione della politica estera per stendere il “velame de li versi strani sulle cose serie che filtrano e di cui qui nessunosi accorge! _ ,• i

Alla fine dell’esame del disegno di legg sullo scioglimento degli enti ho visto il sornso trionfale sulle labbra dell’assessore Castiglione. Altro che aiuti agli iracheni bombardati. Aiuti alla stirpe dei commissari hquidatori eterni, nuove dinastie di potere siciliano che prendono campo! Certo, l’esame del suddetto disegno di legge è avvenuto in un nuovo clima - come lo avete definito - di “fecondo incontro” fra la cul- mra socialista e quella democristiana sul terreno degli affari. È bello dire: “non volete la dismis­sione degli enti”; ma in che modo la state rea­lizzando? In maniera frettolosa, senza far leg­gere le pagine a chi poi viene qui e alza la pa­letta felice e sorridente, del Centrosinistra che ha rètto al primo urto d’Aula. E poi ci volete ubriacare con lo sciocchezzano di trent anni la sulla politica estera, col vecchio scherna divi sorio ideologico che cerca di spiegare la com­plessità della politica estera col filtro rosso che divide i buoni e i cattivi!

Noi abbiamo dato la cittadinanza onoraria a Fidel Castro, al mostro di Dusseldorf; ci man­cava Saddam Hussein! j 1 ■

Io credo che si stia toccando il fondo dei ri­dicolo e che il Centrosinistra, se inizia cosi - e

spero che continui così - si qualificherà da solo.

FLERES. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FLERES. Signor Presidente, onorevoli colle­ghi, quando alla fine degli anni Sessanta nelle università americane si celebravano le grandi assemblee studentesche alle quali interveniva spesso il filosofo Marcuse era di moda uno slo­gan: “Facciamo Famore, non facciamo laguerra” . i n ■

Tutto il mondo ha pensato che con la Presi­denza Clinton questo si sarebbe verificato e in­vece , purtroppo, il fenomeno scatenatosi in que­sti giorni, e che è oggetto della mozione pre­sentata dall’onorevole Forgione, ci convince esattamente del contrario. La questione e assai grave, ed ha ragione l’onorevole Virzi nel so­stenere le sue tesi, ma non può certamente es­sere affrontata partendo da uno schieramento odall’altro. . . .

Ieri e oggi l ’onorevole Forgione ha ribaditouna questione estremamente importante, che personalmente condivido al di là di ogni sche­matismo ideologico, e cioè che ci sono valori assoluti che devono appartenere a tutte le parh politiche. La pace è certamente un valore asso­luto che deve appartenere a tutte le forze polit - che, così come la democrazia, così come il n- spetto delle leggi.

Noi non la penseremmo in questo modo e no saremmo coerenti nel dire questo se non ricor­dassimo anche che qualsiasi violazione dei pm- cipi di diritto, utilizzata per fini diversi dall ap plicazione del diritto stesso, rappresenta an­eli’ essa una violazione.

Allora, io credo che nella questione specitica che stiamo trattando ci troviamo dinanzi non ao una violazione del diritto internazionale e ^ un’aggressione di un popolo nei confronti d altro popolo, peraltro senza la eopertura ^ ^ Nazioni Unite, ma a due vioHzioni, entrain gravi, cioè di un popolo che intende aggr L aloro popolo e che s. rifiuta di aituafio» alle deliberazioni delle Nazioni Unite, nazione, gli Stati Uniti, che si ritiene, in quan _

1 tale, polizia del mondo e in quanto tale e au

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rizzata di per sé ad intervenire o a non interve nire in fenomeni di questa natura.

Intendo dire che se una violazione c ’è stata, c e stata dall una e dall altra parte. Dunque fa bene - vi sembrerà strano che sia io a sostenerlo - il Governo itahano ad essere in questo mo mento assai cauto rispetto alle posizioni da as­sumere nella questione che stiamo discutendo, che è assai complessa e, però, non può essere ri­solta unilateralmente né da una parte e né dal l’altra. È una questione che attiene al diritto in temazionale, che attiene alle competenze del Governo nazionale in materia di politica estera, di difesa del territorio nazionale e che può ve dere la nostra regione solo ed esclusivamente chiamata in causa in quanto strategicamente centrale nello scenario internazionale, logisti­camente centrale all’interno del Mediten-aneo in quanto base di appoggio di numerose inizia­tive miliari dell’ONU e degli Stati Uniti.

Pertanto, onorevoli colleghi, nel condividere perfettamente il valore assoluto della pace, nel condividere perfettamente il valore assoluto del diritto di entrambi i popoh di autodeterminarsi ma - nel diritto dell’universo mondo — di non es­sere aggredito, nè aggredibile dalla violazione del­l’uno o dell’altro popolo rispetto all’uno o all’al­tro popolo o rispetto al mondo intero, io non con­divido e dunque non voterò la mozione dell’ono­revole Forgione; esprimerò un voto di astensione poiché ritengo insufficiente il metodo attraverso cui l’onorevole Forgione si è espresso. Infatti, se si fosse espresso bilateralmente rispetto alla que­stione, sicuramente avrebbe ottenuto il mio voto favorevole, tentando di affrontarlo in maniera uni­laterale, invece, ha trascurato un aspetto che è al­trettanto grave e che probabilmente è quello che attiene proprio alla responsabilità di tutti i popoli, della libertà di determinazione di tutti i popoli e, dunque, del popolo siciliano.

hUFARDECI. Chiedo di parlare.

Pr e s id e n t e . Ne ha facoltà.

RUFARDECI. Signor Presidente, onorevoli co leghi, ritengo che entrambe le mozioni siano a non accogliere e cercherò in breve di speci- icame le ragioni. Credo sia viva la preoccupa- lone del popolo siciliano in ordine a quanto sta

avvenendo in Eaq e credo che il valore assoluto della pace, più volte qui richiamato, sia altret­tanto ovvio da parte di tutti. Credo, però, che altri ragionamenti intrisi di mistificazione e di astrattezza non possano essere accolti.

Non si può partire dal dato oggettivo di un va­lore assoluto qual è la pace per dire che questa guerra debba essere invece condannata; non è possibile. E non è possibile laddove si vuol fare apparire da una parte un paese, nostro alleato, come “brutto” e “cattivo” rispetto invece ai “buoni” che sono gli iracheni con a capo Sad­dam Hussein. Questa è una falsità storica. Sin dal 1991 siamo stati costretti a vedere, attra­verso le rmmagmi televisive, ciò che aveva fatto il popolo iracheno e ciò che aveva fatto Saddam Hussein nel momento in cui si apprestava ad in­vadere un paese vicino, il Kuwait.

Abbiamo verificato in quel paese il regime che porta quasi all’idolatria di Saddam Hussein, un paese che quindi risulta essere privo dei più elementari momenti di democrazia.

Voler contrabbandare le violazioni intema­zionali continuamente commesse fino ad oggi dal popolo iracheno e da Saddam Hussein in prima persona, voler contrabbandare come se nulla fosse il comportamento che lo stesso Sad­dam Hussein ha tenuto verso alcuni organismi di pace e di soccorso come la Croce Rossa e voler contrabbandare che questa è una guerra dei “cat­tivi” - gli Americani contro i “poveretti buoni”, gli Eacheni democratici - è francamente una vol­garità storica che non può essere accettata.

Parlare in maniera assolutamente così leg­gera, elementare del concetto di pace e non va­lorizzare, viceversa, tutte le altre cose che ho detto poc’anzi, è una mistificazione. Essere, però, preoccupati, questo sì. Certamente anch’io sono preoccupato, come siciliano, per ciò che sta avvenendo; anch’io desidero che qualsiasi provvedimento l ’Italia dovrà assumere sia per prima verificato ed appoggiato dal Consiglio di sicurezza dell’ONU. Ma, francamente, dire ad­dirittura che, nonostante il nostro rapporto di al­leati, bisogna negare l ’uso delle basi USA pre­senti sul territorio siciliano, è una follia! Non capisco quale sia la politica estera che si vuole perseguire; ed è un’altra mistificazione perché conferma un ulteriore dato e, cioè, che ancora una volta si è prigionieri di una maggioranza

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che vive in virtù di Rifondazione comunista, che è stata eletta in virtù di Rifondazione comuni­sta, che spesso ha il numero legale in virtù di Rifondazione comunista. Finiamola con queste astrattezze, finiamola con dati che non ci sono! La pace senz’altro, guai se così non fosse! Di­menticare però il valore dell’alleanza atlantica, il valore di ciò che noi come leali alleati dob­biamo dare agli Stati Uniti d’America, consen­tendo, di conseguenza, l’uso delle basi USA pre­senti sul territorio siciliano e fare apparire gli Iracheni poveri, deboli e buoni, rispetto ai cat­tivi, personalmente non mi trova d’accordo.

Pertanto, non sono favorevole alla mozione numero 276.

Per quanto riguarda la mozione 277 l’impe­gno che si chiede al Governo regionale è di “vo­lere predisporre gh atti utih per un cospicuo con­tributo economico a favore dell’Iraq”. Vorrei che cercaste di riflettere; la Sicilia nonostante la sua situazione finanziaria, d buco economico, le dif­ficoltà, il problema della disoccupazione giova­nile, è però pronta a dare un cospicuo contributo all’Iraq, uno dei più grandi produttori di petro­lio, uno dei paesi più ricchi della fascia araba!

Si impegna, inoltre, il Governo a destinare tale contributo soprattutto ai residenti iracheni nella nostra regione che versano in difficile si­tuazione econormca. Ma quanti saranno questi residenti: uno, dieci, cento, mille, diecimila? Considero tutto ciò un’astrattezza, una generi­cità, una fumosità che non dovrebbe impegnare i lavori di un Parlamento, il quale deve occu­parsi di fatti seri e non certo di astrattezze asso­lutamente demagogiche.

CAPUTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CAPUTO. Signor Presidente, scuserà i colle­ghi parlamentari che si sono avvicendati a que­sta tribuna per dare un contributo alla mozione, perché con un Governo che ormai non ci ha più abituato a parlare delle cose di casa nostra, quanto meno parliamo un po’ di politica estera.

PRESIDENTE. Di quale Governo parla?

CAPUTO. Parlo del Governo che lei sostiene.

signor Presidente, del quale lei autorevolmente, fa parte integrante; è un sostenitore nato, per non sbagliarsi.

Quindi, è importante oggi parlare di questa drammatica vicenda intemazionale, ma è sin­golare e simbolico, e non poteva essere diver­samente, che a presentare la mozione sia un col­lega parlamentare che proviene da una parte po­litica che ha accompagnato in Italia uno dei più grandi teiToristi del pianeta che si chiama Oca- lan, ed è segretario regionale di un partito il cui segretario provinciale di Palermo propone ad­dirittura di dare la cittadmanza onoraria a Oca- lan in quanto si è distinto per “meriti” di terro­rismi e di genocidio intemazionale.

FORGIONE. L’ho suggerito io!

CAPUTO. Stia zitto, io non l’ho interrotta quando lei poc’anzi ha parlato. Questo è un par­tito il cui segretario regionale va fiero di un se­gretario provinciale che chiede la cittadinanza onoraria per un criminale come Ocalan!

Indubbiamente tutto il mondo vive un mo­mento di grande dramma intemazionale, ma esi­ste una par condicio anche nelle posizioni politi­che. Io non ho visto alcun deputato di sinistra pre­sentare una mozione per impegnare un Parla­mento quando Saddam Hussein ha cacciato via gli osservatori dell’ONU, e quindi di tutto il mondo, incaricati di verificare resistenza o meno di bombe, di armi nucleari e batteriologiche da usare certamente non per uccidere gli anrmali da portare al macello dell’Eaq, ma sicuramente per creare un danno intemazionale e un’offesa a tutto il mondo. Non ho visto alcun parlamentare di si­nistra o di estrema sinistra che si sia sperticato con atti legislativi o ispettivi per condannare i contì­nui genocidi, le continue epurazioni, i massacn dei bambini, le uccisioni di intere scolaresche in Iraq per mezzo e per opera di questo uomo che si è distinto nel sostenere e nel finanziare il terrori­smo di tutti i campi paramilitari intemazionali.

Dobbiamo prendere atto che tutto il mondo si regge su una logica, una logica che in questo momento, tranne qualche pazzo come Saddaffl, ha determinato una pace ed un equilibrio inter­nazionale che l’America ha avuto ed ha il do vere di difendere contro chi continua ad affa mare la propria popolazione e sottrae soldi da

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1 istruzione, dall agricoltura, dai lavori pubblici dalle fognature, dalle strutture pubbliche per ac­quistare e finanziare armamenti e bombe bombe intemazionali, bombe atomiche, bombe nucleari e bombe ad altissimo potenziale!

Signor Presidente, sono decisamente contra­rio anche per lo stile usato nel presentare alcuni atti parlamentari e per la demagogia. Infatti, non ho visto alcun atto ispettivo presentato dall’o­norevole Forgione e dai suoi “cugini” di sinistra 0 di estrema sinistra nei riguardi di tutti quei si­ciliani che muoiono di fame, a cui crollano ad­dosso le case, che vivono drammi, che si suici­dano, che si danno fuoco per denunciare il grave stato di disagio economico e disoccupazionale. In una Regione come la Sicilia in cui è altissima la percentuale dei disoccupati, è assurdo pensare di poter sostenere economicamente (quindi in- dii'ettamente sostenere l’Iraq, indicato da tutto il mondo come un Paese ad alta criminalità inter­nazionale) i residenti iracheni in Sicilia, i quali hanno scelto di risiedere qui e non vogliono tor­nare in una terra da cui sono scappati perché non era concesso loro di godere delle più elementari scelte e dei diritti di dignità e di democrazia.

Dichiaro, pertanto, che sono fermamente con trario sia alla prima che alla seconda mozione

BENINATI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BENINATI. Signor Presidente, intervengo sulla mozione presentata dall’onorevole For- gione, il quale - devo dire - ha fatto bene a porre questo problema in quanto, a mio avviso, ha una portata di vasto raggio rispetto al singolo fatto re­lativo agh ai-mamenti. Si tratta, infatti, di un pro­blema che in questi ulhmi mesi, ma certamente in questi ultimi anni, ha visto l ’Italia, in partico- are, la Sicilia silenziosamente sempre più invasa a popoli che certamente con la nostra realtà cri-

s i^ a non hemno nulla a che vedere: gli islamici, am giorni ho avuto anche la possibilità,

averso il nostro sito Internet, di leggere al- cuiii nmssaggi inviati a tutti noi parlamentari su Un molto serio. In effetti, alcuni dati dig rinomato islamista italiano, il professor

commentato i recenti sbarchi odio Oriente in Itaha, ci devono far capire

che il pericolo esiste, anche se nessuno lo vuole accettare: in Italia ci sono circa tre milioni di isla­mici. Attenzione, quindi, perché in buona parte d Europa esistono già delle cellule islamiche e qui oggi vedo alcuni difensori di tali realtà.

All’onorevole Forgione vorrei ricordare che nella reUgione islamica il Corano prevede l’at­tivazione e l’addestramento all’armamento dei giovani che professano questa religione. Quindi, su questo argomento non è possibile dire se sia stato giusto o non che materialmente oggi TA- merica abbia preso una posizione. L’attacco aereo sull’Iraq non è avvenuto improvvisa­mente; ormai da anni c’è un grande allarmismo nei confronti dell’Eaq, essendo punto strategico di tutti i paesi islamici. Ebbene, vorrei ricordare che già da mesi si paventava un possibile inter­vento nei confronti dell’Eaq.

A questo punto ciò è avvenuto, ma non si è fatto certamente con l 'intenzione di uccidere, perché la pace è un diritto che nessuno deve ledere. Qui però, bisogna capire: Saddam Hussein è il capo di uno Stato che ha grosse risorse economiche nei pozzi petroliferi, ha una realtà economica valida, ma che purtroppo spreca nell’armamento.

L America, e credo anche l’ONU, nel passato hanno sempre attenzionato questo problema ed hanno sempre sostenuto che l’Eaq dovesse ri­vedere la sua posizione. Poiché non lo fa, a que­sto punto non c ’è molto da decidere: o si è con Saddam o si è con Clinton! O si è per l’arma- mento o si è contro Tarmamento!

Quando si interviene con un’iniziativa di tale spessore, bisogna essere cauti prima di proce­dere con atti che potrebbero fare pensare che qui qualcuno sia contro la pace. Qui non c’è alcuno che Vuole inficiare la pace, bisogna però garan­tirla anche per quei popoli che non vogliono la pace, anzi, alimentano situazioni che, alla fine, portano solo ed esclusivamente danno e disastri nel mondo.

L’attacco aereo sull’Iraq non è stato sfeirato per aiTecare danni alle persone, ma solamente per distruggere i luoghi in cui vengono create le armi batteriologiche, armi che tutti sanno i danni che provocherebbero. Non nascondiamo i fatti; è questo il motivo, e non altro. L’intento non è quello di distruggere i popoli; non sono guerre sanguinarie, e inoltre tale iniziativa era stata preannunziata.

- 24 Assemblea Regionale Siciliana

Invito, pertanto i presentatori della mozione a ritirarla, in quanto, mi dispiace dirlo, il senso in essa contenuto confonde quella che, in effetti, in questo momento è l ’intenzione degli Stati Uniti. Il vero intento è quello di colpire i luoghi in cui si costruiscono le arrm; non si intende fcire niente altro, caro onorevole Forgione, non si vuole colpire la popolazione.

Concludo il mio intervento invitando a riti­rare la mozione, diversamente il mio voto sarà contrario.

DI MARTINO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DI MARTINO. Signor Presidente, i cinque minuti a nostra disposizione non consentono di essere molto diplomatici, né di usare un lin­guaggio forbito. Inizio col dire che non riesco a giudicare la mozione numero 277 se non tra il banale e il ridicolo. Non è pensabile, infatti, così come è stata formulata la mozione, che il Presi­dente della Regione o altri adottino un provve­dimento e poi, possibilmente, i contributi pre­visti vengano mandati all’ambasciata dell Iraq, la quale successivamente prowederà a distri­buirli ai cittadini iracheni residenti in Sicilia.

A nessuno sfugge che tra questi iracheni vi possono essere amici e sostenitori di Saddam; ed io da vecchio studente ricordo che a Palermo vivevano smdenti greci che risultavano perse­guitati politici ma che in realtà erano confidenti della polizia segreta greca. Quindi, cerchramo di essere cauti. Sarebbe opportuno che i fnrna- tari ritirassero la mozione, che difficilmente ri­tengo possa essere approvata e, qualora venisse approvata, certamente non farebbe onore al Par­lamento siciliano.

Ritengo la mozione numero 276 certamente valida. Dobbiamo scacciare dalla nostra mente alcuni pregiudizi: il primo è l’antiamericanismo, l ’altro è che tutti gli Stati o i dittatori che sono contro gli Stati Uniti sono democratici e pro­gressisti. Ua realtà è ben diversa. Altro pregiu­dizio è - forse l’onorevole Forgione e i colleghi di Rifondazione comunista concorderanno con me - che le minacce alla pace in quell’area del Mediterraneo non provengono dagli Stati Uniti, ma dai comportamenti di questi dittatori che

forti del petrolio o di altre ricchezze del sotto­suolo, portano avanti una politica di sottomis­sione ed aggressione delle popolazioni locali.

Tutto ciò non giustifica i massacri, non giu­stifica le vittime civili. Dobbiamo tenere conto anche di un altro fatto: l ’ONU, l’Unione Euro­pea e gli Stati democratici devono in tutti i modi impedire a Saddam di continuare nella sua poli­tica di riarmo. Lo scopo dei Paesi democratici dell’Europa è, infatti, di portare serenità e pace in quella terra, non di colpire le popolazioni ci­vili ma certamente di colpire gli arsenah militali, di colpire tutti i rifornimenti militari di quelle zone, perché la politica aggressiva portata avanti da Saddam Hussein rappresenta un momento di instabilità politica per il Medio Oriente.

Non c’è dubbio che lo spirito dell’iniziativa dei colleghi di Rifondazione sia ammirevole ed apprezzabile, però tutta l ’impostazione trasuda un certo antiamericanismo di maniera che, a mio avviso, è fuori luogo.

Mi chiedo se veramente qualcuno ritiene che Blair, il premier britannico, abbia a cuor leggero portato avanti questa iniziativa d’accordo con Clinton; qualche ragione ci deve pur essere per­ché abbia dato l’assenso a questo tipo di inter­vento militare. Gli interventi militari sono sem­pre da scongiurare, da evitare; bisogna trovare un sistema per la riappacificazione senza il ri­corso alle armi.

Il Governo italiano deve, invece, sostenere un intervento politico prima che militare, ma sap­piamo anche che da questo punto di vista Sad­dam Hussein ha dato pessima prova.

Quindi, nel manifestare solidarietà al popolo iracheno, ritengo opportuno modificare la parte impegnativa della mozione e cioè che il Go­verno regionale si faccia interprete presso il Go­verno nazionale affinché gli Stati Uniti d’Ame­rica e la Gran Bretagna cessino i bombarda- menti, soprattutto nei confronti della popola­zione civile, e trovino altre soluzioni, così come prevede la Carta dell’ONU.

GRIMALDI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GRIMALDI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, poc’anzi ho apprezzato moltissimo a

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206“ SEDUTA18 Dicembre 1998

capacità dell’onorevole Forgione di rimettere ordine in quest Aula e pretendere, giustamente il rispetto verso chi cerca di esporre le proprie idee. Ho apprezzato moltissimo anche il Presi­dente Cristaldi perché, con un cornetto uso della campanella, ha fatto sì che l’intervento dell’o­norevole Forgione potesse essere completato

Presidente D ’Andrea, altri oratori hanno svolto il proprio intervento, ma, certamente, lo hanno fatto tra la confusione e la totale distra­zione, come se il problema, così serio e impor­tante, posto all’attenzione di tutti noi dall’ono­revole Forgione, fosse un suo problema perso­nale e non dell’intera Assemblea.

Siamo alla vigilia delle festività natalizie, tra­dizione vuole che tutti i governi di Sicilia arri­vino all’ultimo giorno dell’anno, o alla notte di Natale, per affrontare problemi seri e importanti. Pensavo che, cambiata la struttura, cambiata la guida della Regione si afifontassero, cambiando anche le regole, i dibattiti in Aula con maggiore presenza ed attenzione.

La verità è la seguente: noi parliamo della cnsi che in questo momento attanaglia il mondo intero, ma la vera crisi in questo momento è qui in quest’Aula, è in Sicilia! ’

Signor Presidente, onorevoli colleghi l ’ono­revole Forgione ha posto un problema impor­tantissimo: la pace nel mondo, la pace nell’Eu­ropa, la pace anche nella nostra terra.

Onorevole Forgione e onorevoli colleghi, io sono contro la violenza, contro la guerra, però mi sono posto - e ciò forse è dovuto anche alla mia ® - il problema in un modo diverso, in un modo torse anche molto semplice. Esistono oggi due pe- ncoh: il pericolo americano e il pericolo enorme rappresentato da Saddam Hussein. Ho cercato, quindi, di fare un esame molto attento: per la li- erta, per la democrazia, per la non violenza oggi

® più pencoloso Clinton o Saddam? Mi sono reso on 0 che, certamente, ciò che è avvenuto non può

r atto piacere ad alcuno e, sono convinto, non piaciuto neanche allo stesso popolo americano, ro non si è amvati all’attacco improvvisamente,

ma dopo mesi di trattative.Diti tutomo alla domanda di poc’anzi: è

Saddam Hussein o Clinton? Io sia ditto il mondo in questo momento

personaggio Saddam che - ui nsaputo - continua a costruire armi dia­

boliche ed è nelle condizioni di distruggere real­mente il mondo.

Presidenza del presidente Cristaldi

Io mi auguro che 1 ’America, oltre che nel pas­sato, anche nel presente e nel futuro possa rap­presentare una garanzia per tutto il mondo e per tutto l’occidente; la stessa cosa non si può af­fermare per Saddam.

In quanto poi al fatto che questa guerra è ini­ziata improvvisamente, l ’onorevole Forgione ci pone di fronte ad un problema serio: cosa può fare la Sicilia? La Sicilia dovrebbe intervenire presso il Governo nazionale affinché quest’ul­timo assuma un atteggiamento chiaro.

A me risulta che, attualmente, l ’Italia non sia guardata con grande interesse da parte degli americani o del resto del mondo; pare, infatti, che l ’Italia non sia stata neanche informata di questo attacco improvviso. Cosa può fare quindi la Sicilia se non, eventualmente, cercare di fare rispettare la nostra nazione considerato che in

questo momento il Governo nazionale non è te­nuto m grande considerazione? Allora, ben venga il nostro impegno a fai- sì che l’Italia sia nuovamente rispettata.

Mi meraviglia anche la posizione di alcune forze politiche: per esempio, Cossiga si ritrova stranamente d’accordo con Berlusconi ed il CCD. Quando si tratta di pace non ci possono essere posizioni diverse; bene ha fatto Cossiga in questo momento a dire che la pace è impor­tante, ma che il pericolo Saddam va combattuto.

Mi auguro che a pagare non siano i semplici cittadini, i nostri fratehi che vivono in quel Paese attualmente flagellato. Sono convinto che fa bene il Vaticano a pregare per quella gente, fa bene 1 ’I- talia a dichiarare che siamo contro la guerra, ma certamente Saddam rappresenta un pericolo.

In riferimento alla mozione numero 277, ri­tengo che faremmo qualcosa di veramente utile, qualora ci fossero i fondi, se destinassimo gli eventuali contributi economici alle famiglie po­vere siciliane, dando loro la possibilità, in questo momento di grande crisi, di sopravvivere. Per il popolo iracheno provvederà eventualmente il resto del mondo, che certo sta meglio di noi sici­liani, qualora si presentasse, appunto, la necessità di provvedere alla sopravvivenza di questa gente.

26 -Assemblea Regionale Siciliana

XII Legislatura206“ SEDUTA 18 Dicembre 1998

Pertanto, sono contrario alle mozioni presen­tate pur dichiarandomi contrario alla guerra e alla violenza.

SPEZIALE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE, ne ha facoltà.

SPEZIALE. Signor Presidente, onorevoli col­leghi, ritengo utile da parte del Gruppo di Rifon­dazione comunista porre all’attenzione del Par­lamento regionale il delicato tema che oggi in­quieta l’intera popolazione mondiale.

Dico ciò in quanto penso di condividere pie­namente le ragioni introdotte nel dibattito dal­l’onorevole Fleres.

Vi sono alcuni valori come la pace e la libertà che non possono ascriversi né alla Destra né alla Sinistra, anche se stamattina ho ascoltato inter­venti roboanti con un filo antico (che veniva più dai banchi della Destra), non tanto di una visione filoamericana, ma di una visione guerrafondaia che, penso, buona parte degli uomini di Alleanza Nazionale dovrebbero mettere alle loro spalle.

Tuttavia, ritengo utile la mozione perché l’in­quietudine nel mondo c’è; il mondo è preoccu­pato, le reazioni sono tante, a partire da Stati au­torevoli come la Francia e dal fatto che dallo stesso Congresso americano si stanno levando voci contro l’atteggiamento del presidente Clin- ton.

Da parte nostra, signor Presidente, onorevoli colleghi, dobbiamo sapere che c’è un rischio in­diretto di coinvolgimento della nostra terra ad una vicenda che ci è estranea. E questo rischio indiretto è legato al fatto che nel nostro Paese ci sono le basi militari. Dobbiamo sapere in che modo dobbiamo difendere il valore della pace e al contempo in che modo dobbiamo difendere il valore di una alleanza strategica quale quella con gli Stati Uniti d ’America.

Noi esprimiamo il seguente giudizio su Sad­dam Hussein: è il diretto responsabile dell em­bargo per il modo in cui si è comportato, per il fatto che ha puntualmente disatteso le verifiche richieste dall’ONU e perché non si è voluto pie­gare alle ragioni intemazionali del Consiglio di sicurezza.

E, tuttavia, lo stesso atteggiamento degli Stati Uniti d’America, che hanno proceduto ad una

dichiarazione di guerra senza la preventiva con­sultazione del Consiglio di sicurezza, e di pei se un fatto di inaudita gravità.

Noi pensiamo che P equilibrio nel mondo e le ragioni tra i Paesi abbiamo una sede comune, e questa sede comune è TONU. Non possiamo tollerare che un Paese, seppur autorevole e pre­stigioso come gli Stati Uniti d ’America, un Paese nostro alleato, agisca in violazione di de­cisioni che debbono essere assunte dal Consi­glio di sicurezza dell’ONU.

Onorevole Virzì, l ’America non sta certo tremando per questo nostro dibattito, ma posso assicurarle che ci sono miliardi di uomini nel mondo che stanno tremando per il rischio di un conflitto. E ciò non lo diciamo soltanto noi, ma è sostenuta dalla Chiesa, da settori del mondo cristiano, da settori del mondo prote­stante. Un Parlamento come il nostro non po­teva rimanere estraneo ad una questione così importante.

Adesso entro nel merito della mozione. Ono­revole Forgione, ritengo possibile arrivare ad un voto d’Aula di sostegno delle tesi proposte dalla mozione a firma dei componenti del Gruppo di Rifondazione comunista e di altri parlamentari, le chiedo, però, di rivedere una parte di quella mozione specificamente riguardante l ’uso delle basi militari di Catania e di Trapani, perché que­sto attiene ad una responsabilità che non è la no­stra, ma del governo nazionale il quale ha preannunziato che sulla questione sarà molto prudente.

Pertanto, se si procederà a tale modifica, preannunzio sin d’ora il mio voto favorevole.

Ritengo, fra l ’altro, che in questo voto favo­revole si rispecchi l’ansia e la preoccupazione di milioni di siciliani.

FIOTTA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FIOTTA. Signor Presidente, onorevoli colle­ghi, all’inizio di questo dibattito mi sai'ebbe pia­ciuto capire su quale delle due mozioni ® sarebbe incentrato, perché non mi pare che il i' battito sulle due mozioni sia stato unificate^

Se è così - come credo - è ovvio che 1 ave_ unificato negli interventi le due questioni a

Resoconti Parlamentari

Xn Legislatura

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206“ SEDUTA18 D icembre 1998

sume un significato meramente pretestuoso, con l’obiettivo di ridicolizzare una delle due mo­zioni.

Quindi, sgombro il campo immediatamente da un possibile equivoco, dichiarando di non condividere i contenuti della mozione che pro­pone aiuti economici all’Iraq.

Detto questo, però, mi sembra necessario evi­denziare che il dibattito, sviluppatosi in Aula at­torno alla questione sollevata dalla mozione pre­sentata dal mio Gruppo, per molti versi dev’es­sere definito come allucinato e allucinante. Sol­tanto così mi pare si possano definire alcuni in­terventi, alcuni dei quali puntano a rappresen­tare l’aggressione militare degli Stati Uniti contro 1 Iraq in questo momento addirittura come lo scontro fra due culture: quella cristiana e quella islamica.

Così ho sentito, onorevole Beninati, e così mi è sembrato di capire dal suo intervento, quando esprimeva preoccupazione per l ’invasione del nostro Paese da parte di milioni di islamici por­tatori di un’altra cultura; e mi chiedo a quali studi lei si riferisca quando nel citare il Corano addebita ad esso una cultura violenta. Nel Co­rano sono contenute alcune indicazioni alla Gueixa Santa, ma le guerre sante, non indicatenel Vangelo, le ha fatte per prima la cultura cri­stiana.

Io non intendo scendere su questo terreno, perche è un temeno scivoloso; sono rispettoso e a cultura cristiana, come sono rispettoso e a cultura islamica. C ’è da dire con grande

chm-ezza che l ’argomento di cui stiamo discu­tendo non è affatto lo sconUo fra la cultura cri­stiana e la cultura islamica, non c ’entra assolu­tamente nulla! L’avere tirato fuori il Corano non c entra nulla con il dibattito di questa mattina; tia fatto lei onorevole Beninati, non l’ho fatto

to. in maniera pretestuosa per nascondere altre Vicende. Mi chiedo inoltre: l ’Iraq non era forse di cul- ttra islamica nel momento in cui i ceppi batte-

nci di quelle tanto temute bombe batteriologi- tie venivano dati dagli Stati Uniti all’Iraq? L’I- q non era di culmra islamica quando i lieviti

per nutrire quelle colture batteriche venivano rniti dall’Italia e dalla Svizzera? Quando gli mamenti di cui dispone oggi Saddam Hussein iiivano forniti da tutto il mondo occidentale,

appartenevano forse ad una altro pianeta gli ira­cheni?

La verità è che attorno alle questioni del Golfo, attorno alle questioni di quel territorio SI stanno giocando partite che non riguardano’ allatto li confronto fra due culture, riguardano invece gh interessi forti di grandi potentati eco­nomici intemazionali che ruotano attorno al pro­blema dell’energia. Attorno a quell’area si sta giocando una partita difficilissima, delicatis­sima, riguardante gli equilibri intemazionali del mondo, non certamente un confronto tra culture.

Ho sentito tirare fuori nel dibattito argomenti p-etestuosi, qualcuno è andato a rispolverare Hanoi, ha sentito il bisogno di evocare questo fantasma” che ancora agita le coscienze di

molti americani degli Stati Uniti, perché quella sconfitta non fu mai digerita.

Io sono fra coloro i quali ritengono che non questo dibattito e neppure le prese di posizione del Governo nazionale inquieteranno più di tanto il gendarme internazionale che sono gli Stati Uniti. Io appartengo alla generazione c L m quegli anni riuscì ad inquietare quelle co­scienze. So bene che gli Stati Uniti non hanno paura del dibattito che si sta svolgendo in que- st’Aula e che non avranno paura dei voti che questa stessa esprimerà; so bene, però, che le prese di posizione dei popoli, le prese di posi­zione delle coscienze degli uomini, quelle sì che possono mettere in ginocchio anche giganti come gli Stati Uniti. Siamo riusciti, la mia ge­nerazione è riuscita, in quell’occasione, a met­tere in ginocchio quel gigante. Ciò che si chie­deva a quest’Assemblea non era di spolverare pretestuose considerazione su Ocalan e quant’altro, ma di esprimere un voto riguardante le coscienze pacifiste degli uomini.

Io mi appello a quanti, cattolici, hanno in que­st’Aula impresso nella loro cultura il genoma del pacifismo e della non violenza, perché met­tano da parte qualsiasi altra considerazione e facciano prevalere le considerazioni che è Giu­sto prevalgano. *

Bisogna difendere la pace e se per fare ciò è necessario che si dica che Saddam Hussein è un assassino, io per primo, da questi banchi, non posso che testimoniare che ha ucciso migliaia di comunisti, ha ucciso migliaia e migliaia di curdi. Non difendo Saddam Hussein, ma non

Resoconti Parlamentari 28 Assemblea Regionale Siciliana

X n Legislatuk, 206“ SEDUTA 18 Dicembre 1998

posso nemmeno difendere gli Stati Uniti nel momento in cui portano avanti un operazione di questo tipo.

SOTTOSANTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SOTTOSANTI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, devo stigmatizzare soltanto una cosa all’onorevole Forgione che ha presentato la mo­zione: si stava procedendo alla votazione del disegno di legge sulla dismissione degli enti e noi sappiamo che sono attorno al Palazzo della Regione centinaia di operai, provenienti dai ter­ritori del nisseno, dell’ennese; centinaia di ope­rai che anelano all’approvazione di quel dise­gno di legge per avere assicurato il diritto alla vita.

Le due mozioni presentate hanno fatto e, credo, faranno slittare la votazione finale del suddetto disegno di legge; e la gente aspetta, aspetta per il popolo iracheno!

Io sono contro le guerre, l ’ho sempre sostento in tutte le piazze quando ho avuto modo di poter parlare. Sono per la pace, la libertà e la demo­crazia. L’onorevole Forgione, però, deve anche pensare che esiste un 25 per cento di disoccu­pati in Sicilia a causa di governi incapaci ed im­belli, sia a livello nazionale che a livello regio­nale. Se l’onorevole Forgione nella mozione a sua firma avesse scritto anche questo, avrei po­tuto anche votarla, ma mi asten'ò dal farlo per ché sicuramente egli non scriverà una frase del genere.

Auguriamoci che il popolo iracheno insorga con una guerra di resistenza contro Saddam così come si è fatto nell’anno 1945. Creiamo i presupposti per la resistenza contro Saddam, contro questo dittatore che potrebbe scatenare un grosso conflitto intemazionale.

Io non sono tenero con gli americani, caro onorevole Forgione, perché hanno sempre fatto bombardamenti a tappeto. Ero ragazzino, avevo undici o dodici anni e non posso dimenticare i bombardamenti a tappeto sul territorio nazio­nale, nelle scuole, negli asili, ovunque. Si col­piva la gente inerme per scatenare una guerra civile contro il governo italiano. Stessa cosa bi sognerebbe fare in Iraq: scatenare la popola­

zione contro questo dittatore per scongiurare il pericolo di una guerra.

Io sono contro le guerre, mi auguro che il fu­turo porti un avvenire migliore, che sia un av­venire di pace, di libertà, di autentica democra­zia.

Tutti insieme dobbiamo difendere la pace, ma dobbiamo anche mettere al primo posto due grandi valori: il diritto alla vita e il diritto all’u­mana solidarietà.

SPAGNA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SPAGNA. Signor Presidente, il rischio av­vertito dall’onorevole Virzì di creare un’atmo­sfera un po’ vagamente da assemblea studente­sca e di trattare con molto dilettantismo argo­menti così importanti riguardanti la politica estera, è reale, però non fa venir meno la sensi­bilità, espressa dall’onorevole Forgione e da altri amici, di imporre a quest’Assemblea di esprimersi su un fatto tragico, che è al di fuori di questo Palazzo e ai di fuori della Sicilia, ma del quale non possiamo non interessarci a meno che non vogliamo rimanere estranei ai grandi problemi che riguardano Tumanità.

La mozione presentata dall’onorevole For­gione coglie nel segno nel momento in cui tra­duce il profondo turbamento che, credo, tutti noi abbiamo avuto nell’apprendere del bombarda­mento americano in Iraq; bombardamento che, come sempre avviene nonostante la conclamata precisione militare, non è vero che riguarda sol­tanto basi ed obiettivi militari, ma finisce inevi­tabilmente per coinvolgere la popolazione ci­vile.

Il Governo italiano si è mostrato estrema- mente prudente sulla vicenda e credo non abbia espresso posizioni pregiudiziali, anche se il Prc sidente D’Alema e il Ministro Dini hanno fatw rilevare di non essere stati consultati prima del- l ’attacco militare, ma di averlo saputo soltanto ad attacco avvenuto. Da qui quel coro che è nato all’interno dell’Europa comunitaria per fermare l’attacco americano e, comunque, cercare di in­quadrare questa lunghissima e interminabi® vertenza con il regime di Saddam Hussein m una vertenza di pace che faccia rientrare un m

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206“ SEDUTAAssemblea Regionale Siciliana

tervento bellico che ha già prostrato la popola­zione irachena. e f

Pertanto, ntengo, almeno per la mia parte po­litica, di non poter aderire ad alcun to L antia- mencano intravisto poc’anzi nell’intervento del- 1 onorevole Di Martino. Quindi, pur essendo so­stanzialmente d ’accordo con quanto esposto nella mozione presentata dall’onorevole For- gione, mi ritroverei favorevole se quest’ultimo volesse non usare quelle che sono state espres­sioni tipiche di una certa campagna in alcuni momenti storici del nostro Paese, come ad esempio: No all’uso militare delle basi militari USA , quasi a volere definire da una parte il tolto e dall altra parte la ragione, quando vice­versa tutti noi sappiamo di avere di fronte un dit­tatore ^ come diceva l ’amico Velia - sanguina­no, che non conosce alcuna regola democratica che e un fattore profondo di instabilità in Medio’ oriente e la cui fine politica io credo sia da tutti

Quindi, sarei favorevole ad una mozione che esprima naturalmente il turbamento del popolo siciliano, che pensiamo di interpretare d ffrL te a questo attacco nei confronti dell’Iraq e S contempo invitili Governo nazionale a'conti­li® 1 assumere quelle iniziative in sede eu-

p a che possono determinare un tavolo di con­certazione e, quindi, un tentativo serio di rag-sug li? l premendobaf mu chiedere che anche le nostreun’a Z r utihzzate, ma soltanto dietrom ~ ha detto il« r o per gli esteri Dini - dal Consiglio del-

r id n ^hbia un tono antiame-d e ld ib a ll in un certo senso partel’intei-nn fhe oggi è vivissimo in America al- del Cnn Camera dei deputati, all’interno come l ’iniziativa di Clinton -p ls ità 1 - ha trovato molte per-difficohf e sembrata inquadrarsi in una "=eli u l t a evidenziatasi

« i l e mozione e, precisamente, di so-i segue! ® Ghinea della stessa condi basi rvau v ™Pchire un uso indiscriminato

militari presenti in Sicilia e in Italia, che

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non sia espressamente autorizzato dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU”, “ad assumere tu ttf le iniziative necessarie, soprattutto in sede euro-

R eg^ne.T "^^® tormentataCon tale modifica, a nome del mio gruppo

sarei favorevole. ® ’

Sull’ordine dei lavori

lavo rf^^^^^ ' sull’ordine dei

p r e s id e n t e . Ne ha facoltà.

SPEZIALE. Signor Presidente, intervengo

ieri sera la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentan aveva stilato un calenda- no dei lavori secondo il quale gli stessi avreb­bero dovuto concludersi entro la giornata di oggi con 11 seguito della discussione del dise­gno di legge sullo scioglimento degli enti eco­nomici regionali, il suo completamento, la d i scussione delle mozioni riguardanti l ’Iraq e le nomine dei direttori regionali effettuate dal Go­verno, e, subito dopo, la discussione del dise­gno di legge numero 840.

Siamo a metà del lavoro svolto, propongo pertanto, di proseguire i lavori procedendo aUa stazione delle mozioni sull’intervento m i ! l e USA in Eaq e di nnviare la seduta a lunedì po- menggio, mettendo all’ordine del giorno le mo­zioni concernenti le nomine e l’esame del dise­gno di legge numero 840; ciò consentirebbe qualora dovessero essere presentati emenda­menti, di poter esaminare il suddetto disegno di

3 partire da martedì.Chiedo alla Presidenza, se possibile, di con-

sentiie che nei giorni di lunedì e martedì, quando sterno ormai ad un giorno dal Santo Natale, si tengano anche sedute notturne.

hriancm ^ /e finanzeChiedo di pai'lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

assessore per il bilancio e le finanze. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il Go-

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XII Legislatura206“ SEDUTA

Assemblea Regionale Siciliana

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verno non avrebbe difficoltà ad accettare la scan­sione dei lavori d’Aula proposta dall onorevole Speziale se non fosse per un problema, che con­sideriamo assolutamente rilevante e che inten­diamo sottoporre alla valutazione dell Assem­blea, che ci induce a formulare una proposta un po’ diversa.

Il Governo ha presentato il disegno di legge numero 840 «Integrazione del fondo dei comuni di cui all’articolo 11 della legge regionale 30 marzo 1998, n. 5 . Realizzazione di progetti d ’u­tilità collettiva e disposizioni finanziarie ur­genti».

In realtà, il disegno di legge contiene anche alcune variazioni al bilancio del 1998 e contiene pure alcune norme indifferibili, valutate dalla Commissione Bilancio, che devono essere as­sunte entro il 1998; comprende, altresì, norme indispensabili per formulare in termini corretti le note di variazioni che devono accompagnare l’approvazione del disegno di legge relativo al­l’esercizio provvisorio del bilancio della Re­gione per l’anno 1999.

Se si accettasse la proposta dell’onorevole Speziale, il Governo si troverebbe a dover pre­sentare l’esercizio provvisorio e quindi l’Aula ad approvarlo nella settimana compresa tra Na­tale e Capodanno...

PRESIDENTE. Onorevole Piro, comunque non sarebbe la prima volta che ci si trova ad ap­provarlo il 15 gennaio.

PIRO, assessore per il bilancio e le finanze. ...Ma questo non sarà possibile; e poiché ri­tengo che con una piccola modifica si possa re­cuperare il mtto, il Governo chiede di procedere adesso all’esame del disegno di legge numero 840, con r auspicio che la discussione generale possa concludersi entro breve tempo, dal mo­mento che poi ci sarà ulteriore tempo per inter­venire sui singoli articoli, in modo da verificare se saranno presentati emendamenti e, quindi, ri­prendere l’esame del disegno di legge già a par­tire da lunedì. Ciò, infatti, consentirebbe di pre­sentare, discutere ed approvare entro il 23 di­cembre, data ultima fissata per i lavori d’Aula, il disegno di legge relativo all esercizio provvi­sorio, senza dover ricorrere a fatti straordinari e senza lasciare l’Amministrazione regionale.

praticamente per l ’intero mese di gennaio, priva di alcun documento finanziario agibile.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, la Presi­denza è pronta ad accogliere qualunque tipo di proposta che serva a sbloccare la situazione.

Vorrei far osservare che sono le ore 14.30 e non c’è alcuna ragione perche si creino i pre­supposti per un eventuale protrarsi dei lavori d’Aula.

SPEZIALE. Però, c’è nuovo...

un fatto tecnico

PRESIDENTE. No, i fatti tecnici non con­vincono la Presidenza; si tratta di valutazioni politiche che namralrnente sono prerogativa del Parlamento. Dal punto di vista regolamentare, fatti tecnici non ve ne sono; sono fatti di carat­tere politico.

FLERES. Chiedo di parlare sull’ordine dei la­vori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FLERES. Signor Presidente, onorevoli colle­ghi, credo che la proposta dell’onorewle Spe­ziale sia condivisibile, anche perché è perfetta­mente coerente con le conclusioni della Confe­renza dei presidenti dei Gruppi parlamentari te­nutasi ieri.

Comprendo le osservazioni dell’assessore Piro; tuttavia, poiché abbiamo l’esigenza di con­cordare e predisporre gli emendamenti — e ciò non era previsto per la giornata di oggi perché la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamen­tari aveva stabilito un diverso calendario dei la­vori — purtroppo non possiamo accedere alla prò posta del Governo, mentre siamo disponibili ad affrontare il tema nelle giornate di lunedì, anche per vie brevi, anche individuando percorsi acce­lerati, anche semplificando gli elementi di me­diazione che si potrebbero deteiminare. Ma tutt» ciò, ovviamente, a partire dalla giornata di lunedi poineriggio, anche perché - ribadisco abbiamo l’esigenza, un po’ tutti, di predisporre gh even­tuali emendamenti su cui confrontarci.

Pertanto, condividiamo la proposta dell oBO revole Speziale circa il rinvio della seduta a

Resoconti Parlamentari 31 -

XII Legislatura 206“ SEDUTA18 Dicembre 1998

nedì pomeriggio con all’ordine del giorno il pro­seguimento degli argomenti nello stesso già in­seriti, l ’elezione di componenti il Consiglio di Presidenza, quindi le mozioni che dovevano es­sere discusse oggi.

In questo senso mostriamo ancora una volta disponibilità a venire incontro alle esigenze della maggioranza.

Voi sapete quanto il Polo per le libertà aveva sollecitato che la discussione della mozione sulle nomine dei direttori regionali avvenisse anche questa mattina. Tuttavia, comprendiamo che né l’orario, né il tema ci consentono che tale dibattito possa essere sviluppato con la neces­saria dovizia di particolari.

Pertanto, nel condividere la proposta dell’o­norevole Speziale, chiediamo il rinvio della se­duta a lunedi, inserendo all ordine del giorno subito dopo l’elezione di componenti il Consi­glio di Presidenza, la discussione delle mozioni e quant’altro.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, pur ren­dendomi conto che Torientamento è questo, devo riferire all’Aula che una parte delle preoc­cupazioni espresse poc’anzi dall’assessore Piro sono oggettive.

Al fine di accelerare i nostri lavori, la Presi­denza propone per la giornata di lunedì pros­simo anche una seduta notturna.

m e l e . Chiedo di parlare sulPordine dei la­vori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

. m e l e . Signor Presidente, onorevoli coUeghi, ieri in sede di Conferenza dei presidenti dei

ruppi parlamentari avevamo stabilito quanto sintetizzato poc’anzi dall’onorevole Speziale e ora dall’onorevole Fleres.

rilevare che, evidentemente, ua Conferenza dei Presidenti dei Gnippi parla- ^ tan non aveva partecipato l ’assessore Piro.

deh rimanendo ferma, quindi, la discussione nomine per lunedì - e su

s o credo che vi sia un accordo corale di ® opposizione e tenendo conto

sore prospettate poc’anzi dall’asses-iro, potiemmo, se la maggioranza e l ’op­

posizione lo ritengono opportuno, procedere al­l ’esame del disegno di legge numero 840. Fac­ciamo uno sforzo; mi rendo conto che siamo a fine anno e la Presidenza sa benissimo quante volte abbiamo lavorato fino a notte inoltrata.

Propongo, quindi, di iniziare subito l ’esame del disegno di legge sulle variazioni di bilancio, dopodiché lunedì pomeriggio sicuramente di­scuteremo anche la mozione sulle nomine, pro- traendo eventualmente i lavori d’Aula - e su questo vi è la disponibilità del nostro Gruppo parlamentare, ma credo anche di tutta la mag­gioranza — fino a notte tarda.

Al di là delle mozioni, che sono determinanti ed importanti, c’è un problema tecnico sollevato dal Governo, di cui l’Aula dovrebbe pure tenere conto.

PIRO, assessore per il bilancio e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PIRO, assessore per il bilancio e le finanze. Si­gnor Presidente, la ringrazio per avere dato conto che il problema da me sollevato attiene alla sfera decisionale dell’Aula, ma ha anche implicazioni di cai-attere tecnico-amministrativo non secon­dane. Il rischio che io pavento è di non arrivare a deliberare l ’esercizio provvisorio in tempo utde per consentire, già a partire dal mese di gennaio, all’Amministrazione regionale di operare.

Signor Presidente, tuttavia, avendo ascoltato sia gli interventi dei capigruppo sia anche l ’o­rientamento della Presidenza ed avendo, quindi, il Governo acquisito, per gli impegni qui mani­festati, la certezza che lunedì vemà incardinato il disegno di legge numero 840 iniziandone la discussione generale in modo da continuare l’e­same dello stesso nella giornata di martedì, pur manifestando ancora qualche timore per i rischi che si paventano, il Governo ritiene di poter ac­cettare la proposta di rinvio della discussione del disegno di legge a lunedì pomeriggio.

PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, resta così stabilito.

Riprende la discussione unificata di mozioni

Resoconti Parlamentari - 32 - Assemblea Regionale Siciliana

XII Legislatura 206“ SEDUTA 18 Dicembre 199g

FORGIONE. Chiedo di parlare per dichiara­zione di voto sulla mozione numero 276.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FORGIONE. Signor Presidente, intervengo soltanto per dire che sono favorevole alle mo­difiche proposte dall’onorevole Spagna al se­condo e terzo alinea della mozione e cioè cas­sare “a chiedere che non sia consentito l’uso delle basi USA presenti sul territorio della Re­gione siciliana” sostituendolo con “ad impedire un uso indiscriminato delle basi militari presenti in Sicilia che non sia espressamente autorizzato dal Consiglio di sicurezza dell’ONU” e “ad as­sumere mtte le iniziative necessaire soprattutto in sede europea per riportare la pace in quella tormentata regione” .

PRESIDENTE. Comunico che l’onorevole Spagna ha presentato il seguente emendamento sostitutivo del secondo e terzo alinea della parte impegnativa della mozione numero 275;

“ad impedire un uso indiscriminato delle basi militari presenti in Sicilia che non sia espressa- mente autorizzato dal Consiglio di sicurezza dell’ONU...” ;

“ad assumere mtte le iniziative necessarie so­prattutto in sede europea per riportare la pace in quella tormentata regione...” .

Lo pongo in votazione.

BUFARDECI. Chiedo di parlare per dichia­razione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BUFARDECI. Signor Presidente, prima di esprimere la dichiarazione di voto vorrei che ri leggesse l’emendamento per la parte riguar dante la modifica del secondo ahnea della parte impegnativa della mozione.

PRESIDENTE. “Ad impedire un uso indi scriminato delle basi militari presenti in Sicilia che non sia espressamente autorizzato dal Con­siglio di sicurezza dell’ONU”.

BUFARDECI. Volevo risentire meglio que­sta parte dell’emendamento per capire se le at­tività militari USA debbano essere precedute dall’autorizzazione del Consiglio di sicurezza deirONU; se è così, certamente sono favore­vole, perché nel caso in cui tale autorizzazione alle azioni di guerra venisse concessa, a quel punto gli USA userebbero le basi mihtaii pre­senti nel nostro territorio.

PRESIDENTE. Mi pare di capire che se il presidente Clinton volesse utihzzare l’aeroporto di Birgi non potrebbe farlo se prima tutta l ’ope­razione non fosse autorizzata dalTONU. È pro­prio questo che stiamo stabilendo, onorevole Bufardeci.

Pongo in votazione l ’emendamento.Il parere del Governo?

LO MONTE, assessore per i lavori pubblici. Favorevole.

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(È approvato)

PRESIDENTE. Pongo in votazione la mo­zione numero 276 nel testo risultante.

AULICINO. Chiedo di parlare per dichiara­zione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

AULICINO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, non basta modificare le conclusioni mantenendo la premessa. Io ho letto la mozione e nonostante questa abile, piccola e funzionale modifica, proposta peraltro dal Partito popolare> si ripropone al Parlamento T approvazione à una mozione in cui si lascia inalterato il “pre­messo che” , il “considerato che”, etc.

Non sono assolutamente d’accordo, perché si tratta semplicemente di un piccolo accorgimento per fare passare una impostazione antiameri­cana. Potrei votare la mozione soltanto se si sD- bihsse che l’Italia deve protestare energicamen® nei confronti di Clinton perché ha deciso di in­tervenire prescindendo dal Consiglio di sieu

^TrrT~T TTT______________ 206“ SEDUTA 771 -----------

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rezza dell ONU. Sarei d’accordo con ima mr> izione che evidenziasse questo aspetto, cioè che mem nominale della mozione nu-gli Stati Uniti e Tlnghilterra hanno commessol’errore innanzitutto di non avere consultato ade- I oguatamente gli alleati e inoltre perché fa d e l ...........sione è stata presa prescindendo dal loro voto. S ^ o ^ r " .................... 3 5

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi,pongo in S te n f t ìvotazione la mozione 276 nel testo risultante. ^ s ien u ti............................ 7

(Gli onorevoli Stancanelli, Briguglio, Beni- (L’Assemblea approva)nanti, Virzì, Tricoli, Pagano e Fleres chiedono a ■che la votazione avvenga per scrutinio nomi- ^ mozione n. 277.naie) j

PEZZINO. Anche a nome degli altri firma-Votazione per scrutinio nominale I ° mozione.

della mozione n. 276 PRF«;mPMmD t > aPRESIDENTE. L Assemblea ne prende attoPRESIDENTE. Essendo la richiesta anoo^ Ann desidero dare informa-

giata a termini di Regolamento, indico la T o tl din incontro promosso dal Presidentezione per scrutinio nominale della mozione n A ^ egione, su sollecitazione del sindaco di276. naie della mozione n. Agrigento, con la presenza di Sua Eccellenza il

pulsarne rosso; cM si asiieoe p „ . e i, puisanie

Dichiaro aperta la votazione. ^ a Confr^ d ■ dUa Conferenza dei Presidenti dei Gruppi par-Votano sì: Adragna, Battaglia BurMreim ^°™ii^are il calendario dei lavori,

Aparo, Capodicasa^Castiglione C inX ^^^^ S di esaminarepriani,Crisafu]li,D’’Andref, Torrione oriìetó 'Giannopolo, La Corte, Leanza Liotta Lo Certo’ Vnll te leo log ico e paesaggistico della Lo Monte, Mele, Monaco, Morinello ’o d d ^ S f ’ I Ì o , ' Agrigento e del Parco ar-t-P P apa„;u .P .g„a«o ,pri.S a7zl2 ;°o 7av°e df C ° s r * ^ ” “ di Seli„„„,e, Segesia e

ZuJ; S g 7 f , ‘S r • dde d suddetio disegnodi legge, una volta esitato per l ’Aula dalla

Votano no: Aulicino Beninati Pnexano .^il^^eio - che quindi è autoriz-Scainmacca delia Bruca VEzì ’ ^ ’ a ^ a f compatibilmente con i lavori

’ ■ “ A m a - , sia considerato inserito all’ordine del

W eongedo: Guanrera. Scon,., Turano. neS”° 2 ? 7 7 7 S 9 m ' fp^otcoL '-i

Dichiaro chiusa la votazione.

Risultato della votazione ' “ Comunicazioni.

p r e s id e n t e Proclamo Ponilo drillo p Discussione unificata di mozioni concer-. oclamo 1 esito della vota- ) nenfi nomine effettuate dal Governo.

Resoconti Parlamentari

Resoconti Parlamentari34

XII Legislatura206“ SEDUTA

Assemblea Regionale Siciliana

18 Dicembre 1998

XU - Discussione del disegno di legge.

«Integrazione del fondo dei comuni di cuiFarticolo 11 della legge regionale 30 marzo 1998n 5 ReaMzzazione di progetti di utilità collettive disposizioni finanziarie urgenti» (840/A).

IV - Elezione di un vicepresidente.

V - Elezione di un deputato questore.

VI - Elezione di un deputato segretario.

VII ^ Elezione del collegio dei revisori deUa fondazione “Federico II” .

VTTT — Discussione del disegno di legge.

«Schema di disegno di legge costituzionale da sottoporre al Parlamento nazionale ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto, recante Modifi­che dello Statuto della Regione siciliana con cementi l ’elezione diretta del Presidente della Regione, l’autoscioglimento dell’Assemblea, l’iniziativa legislativa popolare e comunale ed i referendum regionali”» (2-94-144-152-17 - 705-708-758 - Norme stralciate/A) (Seguito;.

IX - Elezione delle Commissioni legislativepermanenti e della Commissione per l’esamedelle questioni concernenti l ’attività delle Co­munità europee.

X — Votazione finale dei disegni di legge;

1) «Variazioni al bilancio della Regione e al bilancio dell’Azienda delle foreste demaniali della Regione siciliana per l ’anno finanziario 1998. Assestamento” (726/A);

2) «Variazioni di bilancio per 1 attuazione delle riserve sulle entrate della Regione a favore dell’erario dello Stato ed interventi in materia ^agricoltura e foreste» (698-834-837/A);

31 «Soppressione e liquidazione degli enti economici regionali AZASI, EMS, ESPI» (413- 458/A).

XI - Discussione del disegno di legge.

«Nuove norme in tema di interventi contro la mafia e di misure di solidarietà in favore delle vittime della mafia e dei loro familiari» (795).

La seduta è tolta alle ore 14.45

DAL SERVIZIO RESOCONTI Il Direttore

Doti. FiUppo Tornambé