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Comune di Cisliano Provincia di Milano Piano attuativo di iniziativa privata in variante al PGT “Piano Attuativo ATP1 - Deman S.r.l. in variante” VAS SINTESI NON TECNICA Consulenza specialistica: Dicembre 2017 COMUNE DI CISLIANO (c_078) - Codice AOO: c_1234 - Reg. nr.0009671/2017 del 21/12/2017

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Comune di Cisliano Provincia di Milano

Piano attuativo di iniziativa privata in variante al PGT “Piano Attuativo ATP1 - Deman S.r.l. in variante”

VAS SINTESI NON TECNICA

Consulenza specialistica:

Dicembre 2017

COMUNE DI CISLIANO (c_078) - Codice AOO: c_1234 - Reg. nr.0009671/2017 del 21/12/2017

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E01 dicembre 2017 I Emissione FA-RP RP FA

rev. Data Oggetto Redatto Verificato Approvato

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Indice

1 INTRODUZIONE ......................................................................................................................................... 5

1.1 PROCEDURA ......................................................................................................................................... 5 1.2 DOCUMENTAZIONE PREDISPOSTA ......................................................................................................... 5

2 INQUADRAMENTO NORMATIVO ............................................................................................................ 6 2.1 STRUTTURA DEL RAPPORTO AMBIENTALE ............................................................................................ 6

2.2 SOGGETTI INTERESSATI ........................................................................................................................ 6

3 QUADRI DI RIFERIMENTO ....................................................................................................................... 8

3.1 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO ......................................................................................... 8 3.2 QUADRO PROGETTUALE ......................................................................................................................12 3.3 QUADRO AMBIENTALE .........................................................................................................................14

4 VERIFICHE DI COERENZA .....................................................................................................................25 4.1 CONTENUTI E OBIETTIVI DELLA VARIANTE............................................................................................25

4.2 COERENZA INTERNA............................................................................................................................25 4.3 COERENZA ESTERNA...........................................................................................................................27

5 VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI E MISURE DI MITIGAZIONE ...........................................................30

5.1 OBIETTIVI DELLA FASE DI VALUTAZIONE...............................................................................................30 5.2 MATRICE DI VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI .........................................................................32

5.3 MATRICE DI VALUTAZIONE DELLE MISURE DI MITIGAZIONE ...................................................................33 5.4 VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE NELL’AMBITO DEL PA ...................................................................36 5.5 MONITORAGGIO ..................................................................................................................................37

6 CONCLUSIONI .........................................................................................................................................39

7 ALLEGATI .................................................................................................................................................41

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1 Introduzione

1.1 Procedura

In data 29/05/2015 è stata presentata al Comune di Cisliano con protocollo n. 0004445 la proposta di piano attuativo di iniziativa privata in variante al PGT denominato “Piano attuativo ATP1 in variante”, ai

sensi degli artt. 12, 14 e 46 della Legge Regionale n. 12 del 11/03/2005. L’area oggetto di intervento, di circa 20.000 m2, è classificata dal PGT vigente quale ATP1 con destinazione produttiva; la proposta presentata prevede per l’area la destinazione residenziale con spostamento nella parte occidentale dell’ambito, a parità di superficie, della fascia da destinarsi a verde

pubblico (corridoio ecologico). Con successiva Deliberazione della Giunta Comunale n. 93 del 21/09/2017 è stato dato avvio al

procedimento di approvazione del Piano Attuativo, con contestuale nomina dell’autorità procedente e competente e attivazione del correlato procedimento di Valutazione Ambientale Strategica. In data 16/11/2017 si è tenuta la prima Conferenza di Valutazione cui hanno preso parte gli enti interessati

e competenti. Nel corso dell’iter istruttorio sono pervenuti contributi e osservazioni provenienti da:

- ARPA Lombardia, con nota n. 8653 del 10/11/2017;

- Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, con nota n. 8530/2017 del 06/11/2017; - Città Metropolitana di Milano Area Pianificazione Territoriale Generale Settore Parco Agricolo

Sud Milano, con nota n. 8336 del 27/10/2017;

- CAP Holding, con nota n. 8168 del 20/10/2017.

1.2 Documentazione predisposta

La proposta di piano attuativo si compone dalla seguente documentazione, cui si rimanda integralmente

quale parte integrante del presente RA: Documenti

All. A – Relazione illustrativa All. B – Norme tecniche di attuazione All. C – Relazione idraulica All. D – Computo metrico estimativo opere di urbanizzazione All. E – Quadro economico All. F – Elaborato planimetrico aree di cessione All. G – Valutazione previsionale del clima acustico All. H – Relazione geologica All. I – Documenti proponente e documenti progettista progettista

Elaborati grafici: TAV. 1 – Inquadramento territoriale TAV. 2 – Planimetria generale, sezione e prospetto recinzione su via Abbiategrasso; Rilievo fotografico TAV. 3 – Superficie territoriale

TAV. 4 – Stato di progetto - planivolumetrico TAV. 5 – Schema di fognatura sezione stradale tipo TAV. 6 – Schema reti tecnologiche

TAV. 7 – Particolari fognatura TAV. 8 – Corridoio ecologico e fasce tampone TAV. 9 – Superfici di urbanizzazione primaria e secondari - aree in cessione TAV. 10 – Schema di fognature - profili longitudinali acque nere e bianche

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2 Inquadramento normativo

2.1 Struttura del Rapporto Ambientale

Il Rapporto Ambientale rappresenta il documento essenziale del percorso di VAS e contiene le informazioni e i dati necessari alla verifica degli effetti significativi sull’ambiente; rappresenta dunque la

parte di documentazione del piano o programma dove vengono individuati, descritti e valutati – attraverso i livelli di conoscenza e metodi di valutazione attuali - gli effetti significativi che l’attuazione di tale piano o programma potrebbe avere sull’ambiente locale; di seguito se ne riporta l’indice completo:

1 INTRODUZIONE 1.1 PROCEDURA 1.2 DOCUMENTAZIONE PREDISPOSTA

2 INQUADRAMENTO NORMATIVO 2.1 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) 2.2 RAPPORTO AMBIENTALE 2.3 SOGGETTI INTERESSATI 2.4 NORME SPECIFICHE DI RIFERIMENTO

3 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO 3.1 PIANI REGIONALI 3.2 PIANI DI LIVELLO PROVINCIALE 3.3 PIANI D’AREA 3.4 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DEL PARCO AGRICOLO SUD MILANO 3.5 PRINCIPALI PIANI E PROGRAMMI DI SETTORE 3.6 VINCOLI DELLA PIANIFICAZIONE A SCALA COMUNALE: PGT VIGENTE

4 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE 4.1 STATO DI FATTO 4.2 STATO DI DIRITTO 4.3 ATP1 IN VARIANTE

5 QUADRO AMBIENTALE DI RIFERIMENTO 5.1 [A] ATMOSFERA 5.2 [B] ACQUE 5.3 [C] GEOLOGIA: SUOLO E SOTTOSUOLO 5.4 [D] BIODIVERSITÀ: VEGETAZIONE, FLORA, FAUNA ED ECOSISTEMI 5.5 [E] PATRIMONIO CULTURALE E PAESAGGIO 5.6 [F] UOMO E SUE CONDIZIONI DI VITA 5.7 [G] AGENTI FISICI: FATTORI DI INTERFERENZA

6 VERIFICHE DI COERENZA 6.1 CONTENUTI E OBIETTIVI DELLA VARIANTE 6.2 COERENZA INTERNA 6.3 COERENZA ESTERNA

7 VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI E MISURE DI MITIGAZIONE 7.1 OBIETTIVI DELLA FASE DI VALUTAZIONE 7.2 CRITERI UTILIZZATI NELLA FASE DI VALUTAZIONE 7.3 MATRICE DI VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI 7.4 MATRICE DI VALUTAZIONE DELLE MISURE DI MITIGAZIONE 7.5 VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE NELL’AMBITO DEL PA 7.6 SCHEDA SINTETICA DI VALUTAZIONE 7.7 MONITORAGGIO

8 CONCLUSIONI

2.2 Soggetti interessati

Ai fini del presente documento sono stati individuati i seguenti soggetti interessati: - l’Autorità procedente (ossia il soggetto responsabile del procedimento all’interno dell’AC);

- l’Autorità competente per la VAS; - i soggetti competenti in materia ambientale;

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- gli enti territorialmente interessati; - il pubblico.

Nello specifico, vengono coinvolti nel processo di VAS e citati nella delibera di avvio del procedimento:

a. Soggetti competenti in materia ambientale (strutture pubbliche competenti in materia ambientale e della salute per livello istituzionale):

- ASL di Milano

- ARPA Lombardia - Soprintendenza per i beni architettonici e Paesaggistici della Lombardia - Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia

- Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia

- Parco Agricolo Sud Milano b. Enti territorialmente interessati:

- Regione Lombardia DG Territorio e Urbanistica; - Comando Provinciale Vigili del Fuoco - Città Metropolitana di Milano – Settore Pianificazione Territoriale e delle infrastrutture;

- Autorità di bacino del fiume Po; Comuni Limitrofi:

- Comune di Corbetta

- Comune di Vittuone - Comune di Sedriano - Comune di Bareggio

- Comune di Cusago - Comune di Gaggiano - Comune di Albairate

c. Soggetti erogatori /gestori di servizi sul territorio: - Cap Holding spa; - Amiacque srl; - ENEL Distribuzione spa – rete distribuzione energia elettrica;

- ENEL Sole srl – illuminazione pubblica; - Telecom Italia spa – rete telefonica; - 2i Rete Gas;

- Fastweb spa; d. Settori del pubblico:

- associazioni ambientaliste;

- associazioni culturali, sportive, sociali di protezione civile; - associazioni di categoria imprenditoriale; - enti, istituzioni, associazioni di carattere religioso;

- organizzazioni sindacali. La procedura prevede inoltre di utilizzare i mezzi di comunicazione ritenuti più idonei per garantire la

massima partecipazione e il miglior grado di coinvolgimento dei soggetti interessati e competenti in materia.

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3 Quadri di riferimento

3.1 Quadro di riferimento programmatico

L’analisi degli strumenti sovraordinati alle diverse scale serve per verificare le coerenze esterne del PA ed è dettagliatamente svolta nel capitolo 3 del RA con la seguente articolazione:

- 3.1. Piani regionali - 3.2. Piani di livello provinciale - 3.3. Piani d’area - 3.4. Piano di Territoriale di Coordinamento del Parco Agricolo Sud Milano - 3.5. Principali piani e programmi di settore - 3.6. Vincoli della pianificazione a scala comunale: PGT vigente

La fotografia del contesto di studio che il Documento di Piano del PTR restituisce alla data odierna è strutturato secondo i sistemi territoriali di appartenenza, ovvero Sistema Territoriale Metropolitano (settore Ovest), Sistema Territoriale del Po e dei Grandi Fiumi; Sistema Territoriale della Pianura Irrigua, per ognuno dei quali il PTR esplicita una serie di obiettivi territoriali specifici. I temi del PTR che interessano e caratterizzano l’area di intervento e il suo immediato intorno riguardano principalmente la presenza del Parco Agricolo Sud Milano - parco regionale inserito nel sistema delle aree

protette - e la viabilità, con l’individuazione degli interventi di potenziamento della SP114, strada Provinciale che collega Milano Baggio a Castelletto sopra Ticino, tra le “infrastrutture viarie in progetto” (tav. 3 – Infrastrutture prioritarie per la Lombardia).

Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR), sezione specifica del PTR che ne approfondisce la disciplina paesaggistica, mostra l’appartenenza di Cisliano all’unità di paesaggio della “bassa pianura delle colture foraggere”: per i paesaggi della bassa pianura irrigua viene prevista una tutela che ne rispetti la

straordinaria tessitura storica e la condizione agricola altamente produttiva. Con riferimento al territorio di Cisliano, il tematismo che ricorre con maggiore frequenza è legato alla rappresentazione del Parco Agricolo Sud Milano (tav. C – Istituzioni per la tutela della natura, tav. D –

Quadro di riferimento della disciplina paesaggistica regionale), che occupa la maggior parte della superficie comunale.

Con l’entrata in vigore della L.R. 31 del 28/11/2014 “Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato”, la Regione Lombardia ha introdotto un sistema normativo finalizzato al controllo del consumo di suolo e alla rigenerazione urbana. I temi dell’aggiornamento PTR che interessano l’area di intervento riguardano ancora una volta gli aspetti

naturalistici dell’intorno, con la significativa presenza del Parco Agricolo Sud Milano; risulta confermata l’individuazione di interventi su strade principali esistenti in relazione al potenziamento della SP114 (tav. 02.A7 – Sistema infrastrutturale esistente e di progetto).

Per gli interventi sulla rete viabilistica, l’aggiornamento di PTR rimanda al Programma Regionale della Mobilità e dei Trasporti (PRMT), strumento che delinea il quadro di riferimento dello sviluppo futuro di infrastrutture e servizi per la mobilità di merci e persone nella regione, approvato con DCR n. 1245 del

20/09/2016. Il Sistema delle azioni che il PRMT restituisce per il comune di Cisliano individua il seguente intervento, localizzato a sud dell’area ATP1, oltre l’isolato di via Abbiategrasso:

- V21.1: Collegamento Milano-Magenta con variante di Abbiategrasso e riqualifica S.S. 494, nell’ambito degli interventi di accessibilità a Malpensa - AdPQ Malpensa: si tratta del complesso di opere funzionali al miglioramento dell’accessibilità stradale all’aeroporto di Malpensa, oggetto della sottoscrizione di apposito Accordo di Programma Quadro tra lo Stato e la Regione nel

1999. La superstrada Boffalora-Malpensa, aperta al traffico nel 2008, costituisce il primo degli interventi già ultimati. Tra quelli in itinere, con la sola esclusione della realizzazione del nuovo ponte sul Ticino a Vigevano, il soggetto attuatore è ANAS.

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Riferimenti programmatori: AdPQ Malpensa, Legge Obiettivo, PTR. VIA: procedura nazionale conclusa (Collegamento Milano-Magenta con Variante di

Abbiategrasso e riqualifica SS 494; Variante SS 341 “Gallaratese” e bretella di Gallarate); procedura nazionale/regionale (Variante SS 33 “Rho-Gallarate”); procedura regionale conclusa (SS 342 Variante di Solbiate-Olgiate Comasco; Nuovo Ponte sul Ticino a Vigevano); procedura

regionale (Peduncolo di Vedano Olona). Con la DGR n. 8/8515 del 26/11/2008, la Giunta regionale ha approvato il disegno della Rete Ecologica Regionale (RER), divenuto definitivo con DGR n. 8/10962 del 30/12/2009, che riconosce la rete come

infrastruttura prioritaria del PTR. Nel contesto della rete ecologica locale e di interesse regionale, il territorio risulta attraversato da un corridoio ecologico della RER localizzato nella parte orientale del Comune e interamente ricompreso negli

elementi di primo livello della RER, inclusi nelle Aree prioritarie per la biodiversità 30: Risaie, fontanili e garzaie del Pavese e del Milanese. Non si riscontra nel comune di Cisliano la presenza di siti appartenenti alla Rete Natura 2000 (SIC e ZPS,

ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE); le aree protette appartenenti alla Rete Natura 2000 più prossime al comune sono:

- SIC “Bosco di Cusago” (IT 2050008) - SIC “Fontanile Nuovo” (IT 2050007)

Altre sono: - ZPS “Riserva Regionale Fontanile Nuovo” (2050401) - SIC “Basso Corso e Sponde del Ticino” (2080002)

- ZPS “Boschi del Ticino” (IT 2080301) - SIC “Boschi della Fagiana” (IT 2050005)

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Milano, approvato con DCP n. 93 del 17/12/2013, è lo strumento di pianificazione che definisce gli obiettivi e gli indirizzi strategici per le politiche e le scelte di assetto e tutela del territorio provinciale, ovvero svolge il ruolo di indirizzare e coordinare la pianificazione urbanistica comunale, coerentemente con gli obiettivi dei piani territoriali

regionali. Il comune di Cisliano ricade nell’unità paesistico-territoriale “Media pianura irrigua dei fontanili”, caratterizzata dalla presenza di numerose teste e aste di fontanili che formano un fitto reticolato

idrografico con direzione generalmente nord-ovest/ sud-est, nella parte occidentale, e con andamento prevalente nord-sud nella porzione orientale. Gli indirizzi che il PTCP individua per l’unità sono:

- tutela, valorizzazione e riqualificazione della rete idrografica naturale e artificiale;

- salvaguardia della struttura del paesaggio agrario del Naviglio Grande e delle visuali percettive; - tutela degli insediamenti rurali storici, delle partiture poderali compatte, della rete irrigua, della

vegetazione, della rete viaria minore e delle marcite;

- salvaguardia dei contesti paesistico-ambientali del Fontanile Nuovo e delle Sorgenti della Muzzetta;

- valorizzazione e riqualificazione del paesaggio agrario residuo lungo il Sempione e la Padana

Superiore, a ovest, e lungo Cassanese, Rivoltana e Paullese, a est. I temi del PTCP che interessano e caratterizzano l’area di intervento e il suo immediato intorno riguardano principalmente:

- gli ambiti di rilevanza paesistica e destinati all’attività agricola di interesse strategico, con cui l’area di intervento confina lungo il lato nord. Il territorio comunale è per il 90% costituito da ambiti agricoli inseriti all’interno del Parco Agricolo Sud Milano, cui è riconosciuto valore storico culturale

(tav. 2 sez. 5 – Ambiti, sistemi ed elementi di rilevanza paesaggistica). L’art. 26 delle NTA definisce gli obiettivi per la tutela e valorizzazione, tra i quali si cita: “(...) b) Completare e riqualificare il margine urbano dei nuclei esistenti in caso di eventuali nuove espansioni edilizie, minimizzando la realizzazione di nuovi nuclei isolati e/o distaccati da quelli esistenti, salvaguardando le visuali prospettiche da cui e possibile godere degli elementi che compongono l'assetto paesistico e imponendo un'altezza massima non superiore all'altezza degli

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edifici presenti all'interno del nucleo di antica formazione individuato negli strumenti di pianificazione comunale”;

- la mobilità, con il potenziamento della strada provinciale SP 114 (tav. 1 sez. 5 – Sistema infrastrutturale), intervento che per altro verso si inserisce tra gli ambiti a rischio di degrado oggetto di attenzioni particolari nel PTCP (tav. 3 – Ambiti, sistemi ed elementi di degrado o compromissione paesaggistica). Dal punto di vista della mobilità ciclabile, è previsto il progetto di un nuovo tratto di rete portante passante per il centro storico di Cisliano, a collegarsi con i percorsi esistenti provenienti rispettivamente da Cusago e Albairate, in direzione del percorso regionale in prossimità del

comune di Abbiategrasso (tav. 8 – Rete ciclabile provinciale); La rete ciclabile di supporto in progetto passa inoltre per l’asse stradale di via Abbiategrasso (P16 strada storica Baggio-Castelletto), compreso tra i percorsi di interesse storico paesaggistico (tav. 2 sez. 5 - Ambiti, sistemi ed elementi di rilevanza paesaggistica);

- la vulnerabilità del territorio: l’area di intervento è infatti compresa, come gran parte del Comune, negli ambiti di rigenerazione della risorsa idrica e soprattutto negli ambiti acquiferi a vulnerabilità molto elevata, per cui l’art. 38 delle NTA individua l’indirizzo di “(…) approfondire ed evidenziare anche nella relazione geologica del PGT la tematica della permeabilità dei suoli ed introdurre eventuali limitazioni o condizionamenti alle trasformazioni stesse” (tav. 7 – Difesa del suolo);

- le strategie di piano, in considerazione del contesto di tutela ecologica che caratterizza il comune

di Cisliano, con il sistema paesistico - ambientale della Rete verde che dai comuni di Vittuone-Sedriano-Bareggio scendendo verso Gaggiano coinvolge l’area sud e nord-est del comune, lungo il confine con Cusago.

L’art. 58 delle NTA individua compiutamente la rete verde come segue: “costituisce sistema integrato di boschi, alberati e spazi verdi ai fini della qualificazione e ricomposizione paesaggistica dei contesti urbani e rurali, della tutela dei valori ecologici e naturali del territorio, del contenimento del consumo di suolo e della promozione di una migliore fruizione del paesaggio. La Rete Verde si relaziona in modo stretto con la Rete Ecologica, che assume, in tal senso, specifico valore paesaggistico, unitamente agli elementi del Piano d’Indirizzo Forestale, ai Parchi Locali di Interesse Sovracomunale, agli ambiti di tutela faunistica di cui al Piano faunistico-venatorio, alle greenway e alle mitigazioni verdi dei corridoi infrastrutturali (…)”.

Il Piano d’Area Abbiatense-Binaschino, conclusosi nel marzo 2009, coinvolge 21 comuni in collaborazione

volontaria con la Provincia di Milano (oltre a Cisliano: Abbiategrasso, Albairate, Besate, Binasco, Bubbiano, Calvignasco, Casarile, Cassinetta di Lugagnano, Cusago, Gaggiano, Gudo Visconti, Morimondo, Motta Visconti, Noviglio, Ozzero, Rosate, Vermezzo, Vernate, Zelo Surrigone, Zibido San Giacomo), allo scopo di predisporre uno strumento di governo delle trasformazioni del territorio in grado di

orientare la pianificazione comunale e dettagliare le indicazioni del PTCP. I temi che il piano d’area ha sviluppato riguardato:

- il sistema ambientale e paesaggio agrario, di cui si è cercato di promuovere la riqualificazione

mediante politiche finalizzate alla valorizzazione del patrimonio agricolo esistente, con insediamento di funzioni compatibili di rango sovracomunale, e mediante l’attuazione di interventi di promozione ambientale in grado di dare risalto al sistema economico locale e al patrimonio

architettonico rurale. Ai percorsi ciclopedonali è stato attribuito il ruolo di rete di relazione tra il patrimonio storico-architettonico, il sistema idrografico e il paesaggio agrario;

- il sistema infrastrutturale della mobilità, che è stato “affrontato” nell’ottica di una progettazione territoriale integrata, a supporto della riqualificazione urbanistica e ambientale dei territori

interessati dagli interventi, individuati in: riqualificazione della rete locale, potenziamento della “radiale vigevanese” e dell’accessibilità su ferro (raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara), ridisegno della rete ciclabile, mitigazione ambientale del paesaggio urbano e agrario

attraversato; - il rafforzamento delle attività economiche e produttive attraverso l’attuazione di interventi

finalizzati alla riorganizzazione del tessuto produttivo esistente e la creazione di strutture di

promozione dello sviluppo locale, perseguendo anche l’integrazione con il sistema della ricerca; - il sistema insediativo, con l’individuazione di servizi di livello sovracomunale e il consolidamento

delle polarità urbane.

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Il Parco Agricolo Sud Milano (PASM), istituito con legge regionale n. 24 del 1990, oggi sostituita dalla legge regionale n. 16 del 2007, coinvolge 61 comuni e una superficie totale pari a 47.000 ettari, ovvero il

30 % della superficie totale della Città Metropolitana di Milano, cui è affidato in gestione. Il Parco è caratterizzato da forte vocazione agro-silvo-colturale, tale da essere assunta come elemento centrale e connettivo per l'attuazione delle finalità del Parco stesso, sintetizzabili in:

- tutela e recupero paesistico e ambientale delle fasce di collegamento tra città e campagna, nonché connessione delle aree esterne con i sistemi di verde urbani;

- equilibrio ecologico dell'area metropolitana; - salvaguardia, qualificazione e potenziamento delle attività agro-silvo-colturali in coerenza con la

destinazione dell'area; - fruizione culturale e ricreativa dell'ambiente da parte dei cittadini.

Per quanto riguarda il comune di Cisliano, le aree comprese all’interno del Parco si estendono per circa il

90% del territorio comunale, circondano il tessuto consolidato e includono spazi agricoli caratterizzati da seminativi arborati, colture di mais, cereali e risaie (Piano di Settore Agricolo - tav. 3 Colture presenti). I settori 03-09 classificano la porzione di Parco compresa in territorio comunale come territorio agricolo di cintura metropolitana – ambito dei piani di cintura urbana, per cui l’art. 26 delle NTA prevede che debbano essere “contemperate le esigenze di salvaguardia, di recupero paesistico e ambientale e di difesa dell’attività agricola produttiva, con la realizzazione di interventi legati alla fruizione di parco quali aree a verde, attrezzature sociali e ricreative, impianti sportivi e funzioni di interesse generale”. L’area di intervento, pur non ricadendo all’interno del Parco, confina con quest’ultimo lungo il margine nord.

La Regione Lombardia con D.G.R. , n. 2605 del 30/11/2011, in applicazione del D. Lgs. 155/10, ha messo in atto un adeguamento della zonizzazione del PRIA, revocando la precedente deliberazione. Con DGR n. 3523 del 30/4/15 e con DGR n. 5299 del 13/06/2016 sono stati approvati il primo e il secondo

monitoraggio dello stato di attuazione del PRIA, che ha aggiornato il quadro conoscitivo e ha analizzato lo stato di attuazione delle misure approvate. A scala regionale complessiva, l’aggiornamento del quadro conoscitivo sulla base dell’inventario delle emissioni INEMAR (anno 2012) ha confermato la progressiva riduzione delle emissioni dei principali

macroinquinanti oltre che la conferma del ruolo predominante della combustione della biomassa legnosa per le emissioni totali primarie di PM10 regionale (45%) e delle motorizzazioni diesel per le emissioni di NOx (57%); il settore agricolo si conferma come principale sorgente dell’emissione di ammoniaca (98%).

Nella seconda parte della relazione di aggiornamento sono state invece rendicontate le misure attivate, attuate e non attivate, con il dettaglio delle criticità eventualmente riscontrate: nel secondo anno di attuazione del PRIA sono dunque state attuate e concluse ulteriori 5 misure oltre alle 21 già concluse nel 2014 mentre due misure concluse nel 2014 sono state rilanciate nel 2015 con ulteriori attività.

Tra le misure attuate e concluse risulta l’azione TPL-19 “Programma Regionale della Mobilità e dei Trasporti”, mentre tra le misure rilanciate con nuove attività compare l’azione TPL-6 “Piano regionale della mobilità ciclistica.

Le misure attivate e che proseguiranno nei prossimi anni sono 38. L’art. 45 della l.r. 26/2003, in attuazione della Direttiva Quadro 2000/60/CE sulle Acque, prevede la

predisposizione del Piano di gestione del bacino idrografico, costituito dall’ Atto di Indirizzo per la politica di uso e tutela della acque della Regione Lombardia e dal Programma di Tutela e Uso della Acque (PTUA). A seguito dell’adozione con DGR n. 6862 del 12/07/2017 e dell'espressione del parere vincolante di competenza dell'Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po, il PTUA è stato approvato definitivamente

con DGR n. 6990 del 31/07/2017. Il PTUA vigente prevede la tutela integrata degli aspetti qualitativi e quantitativi dei corpi idrici “significativi”, con la finalità di garantire gli obiettivi minimi di qualità ambientale e gli obiettivi di qualità per i

corpi idrici a specifica destinazione funzionale. Il territorio di Cisliano, che è caratterizzato dalla presenza di numerosi canali appartenenti al reticolo idrico superficiale, per la maggior parte tombinati nelle aree urbanizzate, e dalla presenza di risorgive e fontanili,

appartiene alle seguenti idrostrutture sotterranee: - corpo idrico sotterraneo superficiale di Alta Pianura Bacino Nord Ticino – Lambro; - corpo idrico sotterraneo intermedio di Media Pianura Bacino Ticino – Mella; - corpo idrico sotterraneo profondo di Alta e Media Pianura lombarda.

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La Città metropolitana di Milano, con DCM n.8 del 17/03/2016, ha approvato il Piano di Indirizzo Forestale

(PIF), con validità 15 anni, in revisione del previgente strumento scaduto nel 2014, e in adeguamento ai contenuti delle nuove disposizioni di redazione dei Piani di Indirizzo Provinciale dettati dalla D.G.R. 24/07/2008 n. 8/7728.

In territorio di Cisliano, al confine con il Comune di Albairate, si localizza il Bosco di Riazzolo che si estende per 65 ettari nei comuni di Albairate, Cisliano e Corbetta ed è definito al’'art. 31 delle NTA del PTC come “Zona di interesse naturalistico”. Tale area è connotata dalla presenza di acqua e fontanili, in passato utilizzati a scopi agricoli, che oggi assumono una valenza naturalistica rilevante.

Negli elaborati grafici del PIF non vengono individuate fasce boscate all’interno o in diretta prossimità dell’area di intervento; l’unico tema presente lungo il confine nord di riferisce agli ambiti agricoli (da PTCP) corrispondenti alla superficie del Parco Agricolo Sud Milano.

Il PGT del Comune di Cisliano, approvato con DCC n. 4 del 14/04/2014, è stato oggetto di variante parziale, a sua volta approvata con DCC n. 36 del 15/12/2016 e pubblicata sul BURL il 01/02/2017.

L’area è classificata dal PGT vigente come ATP1 – ambito produttivo, per cui la corrispondente scheda del Documento di Piano individua: Dati quantitativi e parametri urbanistici

- Superficie Territoriale: 19.570 m2 di cui:

- espansione produttiva: 9.280 m2 - corridoio verde: 10.290 m2

- Rapporto di copertura (Rc): 2/3 Sf

- Iuf: 1m2/m2 - Slp: 9.280 m2 - Altezza max: 7,50 m

- Standard a parcheggi (10% della Slp) 928 m2 Oneri aggiuntivi:

- forestazione del corridoio verde - versamento di una quota aggiuntiva pari agli oneri di urbanizzazione.

Criteri prestazionali: in fase attuativa dovranno essere garantiti i seguenti criteri: In fase attuativa dovranno essere garantiti i seguenti criteri:

- Destinazioni d’uso: - Destinazioni ammesse:Gf 2.1,Gf 2.2, Gf3.5, Gf3.6, Gf3.7 - Destinazioni non ammesse: Gf 1, Gf 2.3, Gf 3, Gf 4, Gf 5, Gf 6, Gf 7, Gf 8

- Verde pubblico: cessione di una fascia verde pari a 10.290 mq per garantire la continuità del corridoio verde nord/sud e come separazione tra la zona residenziale e quella produttiva

est/ovest. Alberature lungo il lato prospiciente il Parco e nelle aree libere tra la nuova edificazione industriale e le aree residenziali esistenti, al fine di realizzare una fascia di mitigazione

paesistico‐ambientale.

- Strade e parcheggi: da definire nel Piano Attuativo. Per il dettagliato esame dei vincoli ambientali e sovraordinati si veda il paragrafo 3.6 del RA.

3.2 Quadro progettuale

L’ambito oggetto d’intervento, localizzato nel Comune di Cisliano, è delimitato a sud da via Abbiategrasso, a nord da aree agricole incluse nel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano, a est dalla zona residenziale

consolidata e a ovest da un comparto a carattere produttivo. Stato di fatto dell’area. L’area così individuata è classificata dallo strumento urbanistico vigente come zona omogenea disciplinata da piano attuativo – ATP1 con destinazione produttiva. Stato di diritto. Il PGT vigente prevede mediante l’ATP1 un’espansione di tipo industriale, con ampliamento dell’area produttiva esistente a ovest e la creazione di un corridoio ecologico di superficie

pari a 10.290 m2, sulla porzione orientale del lotto. Tale fascia verde da cedere gratuitamente al Comune serve a garantire la continuità del corridoio verde nord/sud e come fascia filtro tra la zona residenziale e quella produttiva est/ovest.

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I parametri urbanistici individuati dalla scheda di intervento del DP sono i seguenti:

Superficie territoriale (m2) di cui: espansione produttiva corridoio verde

19.570

9.280 10.290

Indice utilizzazione fondiaria (Iuf) 1 m2/m2

Rapporto di copertura 2/3 Sf

SLP (m2) 9.280

Altezza max (m) 7,50

Standard a parcheggi (m2) 928

L’attuazione del PA richiede inoltre la piantumazione di alberature lungo il lato prospiciente il parco e nelle aree libere tra la nuova edificazione industriale e le aree residenziali esistenti al fine di realizzare una fascia di mitigazione paesistico-ambientale.

La proposta di piano attuativo in variante. La richiesta presentata di adozione e approvazione del piano attuativo in variante del PGT da produttivo a residenziale, ai sensi dell’art. 14, comma 5, lr 12/2005, prevede che l’area assuma la destinazione residenziale e che la fascia di verde pubblico venga traslata, a parità di superficie, sul lato occidentale dell’ambito.

Tale scelta viene compiuta con la finalità di separare gli esistenti fabbricati produttivi dalla futura edificazione residenziale, nell’intento di razionalizzare e dare continuità al percorso del corridoio ecologico e di completare l’assetto territoriale, operando una divisione tra area residenziale e area

produttiva/artigianale. La proposta prevede la localizzazione della nuova area edificabile nella parte orientale dell’ambito, con realizzazione di un insediamento residenziale costituito prevalentemente da unità immobiliari

monofamiliari, bifamiliari o piccole unità residenziali composte da più unità abitative (4/6 unità). I fabbricati saranno costituiti da n. 3 piani fuori terra, compreso sottotetto, in rispetto all’altezza massima di 8,50 m consentita dalle norme comunali.

I parametri urbanistici della proposta di piano attuativo con destinazione residenziale, sono i seguenti:

Superficie territoriale (m2) 20.098,12

Indice Territoriale (It) 0,5 m3/m2

Volume edificabile (m3) 10.049,06

SLP max (m2) 3.349,69

Altezza max (m) 8,50

Abitanti teorici insediabili (150 m3/ab.) 67

Corridoio verde da cedere (m2) 10.290,00

Parcheggi da progetto (m2) 222,20

In relazione all’attuazione delle previsioni dello strumento urbanistico generale, vengono reperite direttamente all’interno del PA aree per attrezzature e servizi pubblici per una superficie netta di 10.726,62

mq, secondo il dettaglio della successiva tabella:

Corridoio ecologico (m2) 10.290,00

Parcheggi (m2) 220,20

Verde pubblico (m2) 216,42

Totale aree per servizi pubblici (m2) 10.726,62

Tra il corridoio ecologico e l’area residenziale è individuata una strada pubblica a doppio senso di marcia, a fondo cieco e con rotatoria nella parte terminale; lungo il lato est della nuova viabilità così individuata

verrà realizzato un parcheggio di circa 220 m2, previsto dalle indicazioni di piano.

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I parcheggi saranno disposti parallelamente alla corsia di marcia, inscritti tra aiuole verdi e ombreggiati da alberi a medio fusto, inoltre saranno finiti con adeguata segnaletica orizzontale come indicato dalla

normativa del Nuovo Codice della Strada e relative norme di attuazione. Il sistema del verde. Nella parte occidentale il progetto di PA prevede la realizzazione di un'area a verde

di superficie pari a 10.290 m2, da cedere all'Amministrazione Comunale, con funzione di fascia di mitigazione verso l'area industriale e come corridoio ecologico tra le aree a verde poste a nord e a sud dell'ambito di trasformazione. Il progetto e il dimensionamento del corridoio ecologico e delle fasce di

mitigazione (fasce tampone), sono stati sviluppati secondo le indicazioni del repertorio delle misure di mitigazione e compensazione paesistico-ambientali del PTCP. Il progetto di PA prevede di sistemare l’area a verde, mediante realizzazione di tappeto erboso e messa a dimora di specie arboree ad alto fusto e di specie arbustive autoctone. Le essenze arboree saranno scelte

tra le specie tipiche della flora locale e in virtù del loro adattamento alle condizioni pedoclimatiche della zona. Sono escluse in via generale tutte le conifere fuori dal loro ambiente naturale, quelle ornamentali (thuja, cipresso, …) e altre specie esotiche.

Le pavimentazione dei percorsi all’interno dell’area verde, saranno previste in modo da consentire un facile assorbimento delle acque meteoriche. Requisiti generali impiantistici. Con riferimento alle reti impiantistiche il progetto prevede la

realizzazione di: - rete acquedotto: per l’approvvigionamento idrico è previsto l’allacciamento alla rete esistente

passante per via Abbiategrasso;

- rete fognaria: il progetto adotta un sistema di fognatura separato. La fognatura nera, realizzata in pvc con diametro variabile da 300/400 mm, verrà convogliata nella rete comunale esistente lungo via Abbiategrasso.

Le acque meteoriche saranno invece convogliate e smaltite mediante pozzi di dispersione all’interno del corridoio ecologico, al fine di allontanare l’immissione delle acque dalle nuove abitazioni, vista la poca profondità della prima faglia acquifera;

- rete elettrica: il progetto prevede la realizzazione di una nuova condotta per il collegamento con

la rete elettrica esistente lungo via Abbiategrasso; - rete telefonica: sul tratto stradale di accesso al lotto, è previsto il passaggio della rete telefonica,

costituita da una doppia tubazione in PEAD diam. 125;

- rete illuminazione pubblica: lungo la nuova strada interna e lungo il fianco stradale di via Abbiategrasso verranno posizionati appositi punti luce, secondo le specifiche e i dimensionati che verranno prodotti in fase di progetto esecutivo;

- rete gas: la nuova rete sarà collegata a quella esistente passante per via Abbiategrasso.

3.3 Quadro ambientale

3.3.1 [A] Atmosfera

A.1 – ARIA e A.2 – CLIMA Dati e valutazioni Per la caratterizzazione della qualità dell’aria si fa riferimento a quanto riportato nel Rapporto Ambientale di VAS (2013) e desunto dalla Valutazione Modellistica Annuale sulla Qualità dell’Aria, che raccoglie i dati

della rete di rilevamento delle stazioni fisse regionali. Il rapporto annuale restituisce, a livello provinciale, i parametri maggiormente critici per l’inquinamento

atmosferico, ovvero ozono e PM10, per i quali numerosi e ripetuti sono i superamenti dei limiti registrati. Il biossido d’azoto (NOX) mostra superamenti dei limiti in maniera meno diffusa sul territorio ma resta comunque un inquinante importante in relazione alla dinamica di produzione dell’ozono. Per quanto riguarda SO2, CO e benzene si osserva invece che le concentrazioni sono inferiori a quanto

previsto come limite. La maggior parte degli inquinanti (SO2, NO2, CO, Benzene, PM) fa registrare un andamento stagionale con concentrazioni più elevate durante i mesi autunnali e invernali, quando il ristagno atmosferico causa

un progressivo accumulo degli inquinanti emessi dal traffico veicolare e dagli impianti di riscaldamento; nei mesi estivi si registra invece il picco stagionale di Ozono (O3), in condizioni di maggiore insolazione e più

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elevate temperature.

Sul territorio comunale non sono presenti centraline di monitoraggio fisse della qualità dell’aria; le centraline più vicine sono situate nei comuni di Magenta (che rientra nel programma di valutazione) e Abbiategrasso.

Nel corso del 2011, inoltre, è stata condotta una campagna di monitoraggio con mezzo mobile nel comune di Corbetta, tra il 07/04/2011 e il 10/05/2011, che ha restituito il seguente quadro, in comparazione con le due centraline fisse:

- livelli di concentrazione di SO₂ che non hanno mai superato i valori limite, ma con una media più

alta di quanto registrato dalla cabina fissa di Magenta;

- livelli di concentrazione di NO₂ che non hanno mai superato i valori limite, con una media inferiore

a quanto registrato dalla cabina fissa di Abbiategrasso e leggermente inferiore ai valori di Magenta; - livelli di CO in media coincidenti con quanto rilevato ad Abbiategrasso e Magenta; - concentrazione media di PM10 di 33 µg/m³, in linea con il dato di Magenta. Nel corso del

monitoraggio, il PM 10 ha superato il valore limite di legge per 4 volte su 33 giorni. Sintesi delle valutazioni sulla componente

L’intervento si inserisce in una situazione di base, ad area vasta, parzialmente critica, considerando che il comune di Cisliano è compreso nella Pianura ad elevata urbanizzazione, caratterizzata nel suo complesso da elevata densità di emissioni di PM10 primario, NOX e COV, alta densità abitativa, di attività industriali e di traffico e situazione meteorologica avversa per la dispersione degli inquinanti.

Come si legge nel RA di VAS, “considerati gli inquinanti di riferimento e le principali sorgenti individuate a livello provinciale, con riferimento al territorio di Cisliano e alle attività antropiche insediate, le fonti emissive maggiormente significative risultano il traffico autoveicolare e gli impianti di riscaldamento”.

Nello scenario di progetto del PA, gli impianti saranno realizzati con attenzione rispetto ai valori di emissioni incidenti sulla qualità dell’aria a livello locale e globale.

3.3.2 [B] Acque

B.1 − ACQUE SUPERFICIALI Dati e valutazioni La parte nord-ovest del territorio comunale è attraversata dal Canale scolmatore di nord-ovest Milano, che scorre in direzione Abbiategrasso; lungo il confine comunale verso Cusago scorre verso sud il Canale

secondario Villoresi, uno dei dieci canali che dipartono dal ramo principale. Entrambe le infrastrutture alimentano il sistema delle acque irrigue e dei fontanili. Il territorio comunale è infatti caratterizzato nel suo complesso dalla presenza di numerosi canali

appartenenti al reticolo idrico superficiale, per la maggior parte tombinati nelle aree urbanizzate, e dalla presenza di risorgive e fontanili, che caratterizzano il territorio agricolo e che rappresentano elementi di interesse naturalistico nonché di valore paesaggistico. Il comune di Cisliano risulta in possesso di Componente geologica, idrogeologica e sismica a supporto del

PGT e dello studio inerente l’individuazione del Reticolo Idrografico Minore, cui si rimanda per la disciplina specifica in materia di tutela dei corpi idrici.

Sintesi delle valutazioni sulla componente Con riferimento all’assetto idrografico, nell’area in oggetto non sono individuati elementi del reticolo idrico. Lungo via Abbiategrasso, al confine sud dell’ambito di PA, è presente un elemento del reticolo idrico minore in tratto tombinato, denominato Roggia Soncina.

L’estratto catastale e i dati sul reticolo idrico minore del SIA (Sistema Informativo Ambientale della provincia di Milano) mostrano la presenza, esterna all’area di progetto ma in adiacenza per un breve tratto lungo il confine nord – ovest, di un fontanile superficiale, denominato Fontanile Lungo.

B.2 − ACQUE SOTTERRANEE [Rif. doc H - Relazione geologica, maggio 2017]

Dati e valutazioni Come riportato nella relazione geologica specialistica a corredo della proposta di PA, dal punto di vista

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della caratterizzazione idrogeologica e idrografica nell’area di diretto interesse sono presenti due idrozone principali: una superficiale, con caratteristiche prevalentemente freatiche, e una profonda (o artesiana)

sottostante a un primo livello argilloso caratterizzato da un consistente spessore e da una notevole continuità laterale. L’andamento della superficie piezometrica e la direzione principale di flusso delle acque sotterranee

dell’area di specifico interesse è rivolta verso i quadranti meridionali, nello specifico verso sud-est e risulta fortemente influenzata dall’azione di “richiamo” esercitata dai fiumi Po e Ticino, che costituiscono i principali elementi drenanti nei confronti delle acque sotterranee. Sulla base dei rilievi freatimetrici svolti in corrispondenza dei tubi piezometrici installati nei fori delle prove

penetrometriche, la superficie piezometrica della prima falda freatica si collocava a una profondità di circa 1,70÷1,72 m dal piano di campagna. La profondità della suddetta falda può subire significative oscillazioni nel corso dell’anno e potrebbe, molto

probabilmente, interferire con le operazioni di scavo e con le opere fondazionali. Sintesi delle valutazioni sulla componente

Le conclusioni della Relazione geologica del PA pervengono in estrema sintesi a una compatibilità dell’intervento con il contesto, esprimendo parere favorevole all'utilizzo dell’area ai fini edificatori, a condizione dello scrupoloso rispetto di una serie di indicazioni, cui attenersi nelle successive fasi progettuali e realizzative, che vengono esplicitate nel Rapporto Ambientale (cfr. paragrafo 5.3 Matrice di valutazione delle misure di mitigazione).

3.3.3 [C] Geologia: suolo e sottosuolo

[Rif. doc H - Relazione geologica, maggio 2017]

Dati e valutazioni Nello studio geologico redatto a supporto del vigente P.G.T. comunale, l’area di intervento ricade in classe di fattibilità 3 - Fattibilità con consistenti limitazioni, in cui sono comprese le zone contraddistinte da un’elevata vulnerabilità dell’acquifero e da una bassa soggiacenza di falda.

Per quanto attiene agli aspetti sismici, il comune di Cisliano è stato inserito in zona 4, in accordo con la recente riorganizzazione del territorio della Regione Lombardia (DGR 11/07/2014, approvata con DGR n. X/5001 del 30/03/2016).

L’area di intervento è stata interessata da indagine geotecnica mediante esecuzione di sei prove penetrometriche dinamiche continue superpesanti tramite impiego di penetrometro dinamico-statico, con la finalità di ricostruire il modello geologico-geotecnico dei terreni.

Tutte le prove hanno raggiunto la profondità di 10,20 m dal piano di campagna e hanno attraversato, in base alle informazioni litostratigrafiche disponibili, sino ad una profondità di 7÷8 m dal piano di campagna, litologie sabbiose di taglia granulometrica da fine a media, talora debolmente limose, a comportamento reologico prevalentemente di tipo incoerente; più in profondità sono presenti depositi sabbiosi

contraddistinti da un maggiore grado di addensamento e da migliori proprietà geomeccaniche. I fori di sondaggio sono stati temporaneamente attrezzati a micro-piezometri e i rilievi freatimetrici hanno intercettato la superficie piezometrica della prima falda, come precedentemente descritto al paragrafo

3.3.2. a una profondità di circa 1,70÷1,72 m dal piano di campagna. A tal proposito è importante precisare che, come si legge nella Relazione geologica, ”in concomitanza con prolungati e intensi periodi piovosi è possibile che la soggiacenza sia inferiore, e, in ogni caso, la locale falda idrica andrà molto probabilmente ad interferire con le operazioni di scavo e con le opere di fondazione”.

Sintesi delle valutazioni sulla componente Dall’analisi dei cedimenti effettuata nella Relazione geologica sono stati ottenuti valori del cedimento assoluto superiori a 25 mm “che è generalmente considerato dagli Autori come il valore massimo oltre il quale il cedimento non è più ammissibile. Per questa ragione, e in funzione anche dell’eterogeneità dei terreni presenti in sito, delle loro mediocri proprietà geomeccaniche e della limitata soggiacenza della locale falda freatica, si ritiene necessario utilizzare strutture fondazionali costituite da una platea in c.a. (infinitamente rigida)”. Le conclusioni del documento pervengono in estrema sintesi a una compatibilità dell’intervento con il

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contesto, esprimendo parere favorevole all'utilizzo dell’area ai fini edificatori, a condizione dello scrupoloso rispetto di una serie di indicazioni, cui attenersi nelle successive fasi progettuali e realizzative, che che

vengono esplicitate nel Rapporto Ambientale (cfr. paragrafo 5.3 Matrice di valutazione delle misure di mitigazione). Per quanto concerne gli aspetti idrogeologici, essi sono indicati al precedente punto B.2 − ACQUE SOTTERRANEE.

3.3.4 [D] Biodiversità: vegetazione, flora, fauna ed ecosistemi

D.1 − VEGETAZIONE E FLORA, D.2 – FAUNA e D.3 – ECOSISTEMI Dati e valutazioni Il Comune, in fase di redazione dello strumento urbanistico, ha recepito il sistema della rete ecologica

presentata nel PTCP e ha provveduto a dettagliarne i contenuti all’interno di un progetto di rete ecologica di livello locale, con l’individuazione di specifici interventi di riqualificazione ecologica delle campagne. Il comune di Cisliano, in virtù della presenza del Parco Agricolo Sud Milano, si trova all’interno dei gangli

primari, quale ambito vasto caratterizzato da compattezza territoriale e ricchezza di elementi naturali; i criteri di intervento in tale ambito rispondono al principio della valorizzazione. Tra gli indirizzi dettati dal PTCP, vi è quello di mantenere i gangli primari, che costituiranno anche le mete degli spostamenti di

animali provenienti dalla matrice naturale primaria, in quanto in grado di autosostenere gli ecosistemi ospitati. La tavola della rete ecologica locale (cfr. DdP Tav.4) mostra la previsione di un corridoio ecologico in attraversamento dell’area di progetto, con la finalità di creare un collegamento tra le aree di parco a nord e

a sud del centro abitato principale; l’andamento del corridoio previsto allo stato attuale non è del tutto lineare, presenta infatti un “disallineamento” verso la zona residenziale (est) una volta superata via Abbiategrasso.

Al fine di ridurre l’eventuale interferenza tra il corridoio stesso e la realizzazione di nuovi insediamenti, Il PGT prevede la realizzazione di fasce di naturalità, orientate nel senso del corridoio stesso, per una larghezza idonea a garantirne la continuità (indicativamente minimo 50 m).

Sintesi delle valutazioni sulla componente Come specificato nel Quadro di riferimento progettuale, è prevista la cessione di un’area verde pari a circa 10.290 m2 per la realizzazione del corridoio ecologico di connessione tra le aree verdi del PASM esistenti

a nord e sud. Tale area viene individuata dalla proposta di PA nella parte occidentale dell’ambito, operando così un “riallineamento” con la parte di corridoio a sud di via Abbiategrasso, e sarà completata mediante la piantumazione e la semina di un tappeto erboso.

Da segnalare è la richiesta giunta dal Parco Agricolo Sud Milano, in sede di prima conferenza di valutazione, di prevedere un’ulteriore fascia di mitigazione lungo il margine nord dell’ambito di intervento, da realizzarsi mediante utilizzo di specie arboreo-arbustive autoctone del Parco e al fine di migliorare l’inserimento ambientale del comparto.

Viene richiesto, inoltre, che tutte le fasce mitigative previste siano realizzate mediante sesto di impianto naturaliforme.

3.3.5 [E] Patrimonio culturale e paesaggio

E.1 – PATRIMONIO CULTURALE E PAESAGGIO Dati e valutazioni L’ambito in oggetto è collocato in prossimità della via per Abbiategrasso, e confina a est con una zona residenziale e a ovest con insediamenti produttivi. A nord è presente il Parco Agricolo Sud Milano, che il PTCP individua quale ambito di rilevanza paesistica e che interessa la maggior parte del territorio.

All’interno del comune è presente inoltre un’articolata rete di percorsi di interesse paesaggistico, di tracciati della viabilità storica, di percorsi per la mobilità ciclopedonale, che permette la fruizione del territorio e del paesaggio locale. La “matrice” alla base di questa rete articolata di percorrenze è legata alla

presenza di corsi d’acqua naturali e artificiali - considerati elementi ordinatori del paesaggio provinciale. In particolare il territorio di Cisliano è attraversato dal tracciato storico di collegamento tra Baggio e Castelletto.

Si cita in questa sede l’approfondimento condotto sul territorio dal progetto Librarsi di Legambiente Lombardia, che ha per oggetto il potenziamento della connessione ecologica attraverso la matrice agro-ambientale tra il Parco del Ticino e il Parco Agricolo Sud Milano.

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Il progetto studia 17 comuni di area vasta con una focus area sui 4 comuni aderenti al progetto, tra cui Cisliano (gli altri comuni coinvolti sono Abbiategrasso, Vittuone e Albairate), per “testare” la fattibilità degli

interventi volti a “rafforzare e armonizzare le connessioni locali in ambito agricolo”. Le schede progettuali allegate allo studio di fattibilità del progetto individuano compiutamente l’area dell’ATP1, con codice PR1 e la definizione “Bosco urbano di Cisliano”.

Di seguito si riportano i contenuti della scheda, quali contributo alla valutazione della “consistenza” paesaggistica dell’ambito: Permeabilità ecologica: buona per le specie volanti, limitata per quelle terrestri; Valutazione: la presente area non gioca un ruolo essenziale nella rete ecologica definita dallo studio

Librarsi, ma con semplici prescrizioni sotto indicate può svolgere un ruolo di area verde di interesse locale. In un secondo momento questo stesso spazio potrà essere integrato in un disegno più ampio, collegandosi con gli elementi evidenziati dalla rete ecologica di Librarsi.

Prescrizioni: - area sud: prateria arbustiva in evoluzione naturale con specie alloctone. S suggerisce il

diradamento selettivo per orientarla verso un modello forestale di interesse ecologico, come il querco carpineto;

- area nord: ATU di cui il 50% destinato a verde. Si suggerisce di destinare a verde la porzione ad Ovest allineata con l’area verde a Sud, prevedendo l’impianto di siepi polispecifiche e prati polifiti per favorire la connessione ecologica Nord Sud all’interno dell’abitato.

Sintesi della valutazioni sulla componente La nuova configurazione della proposta di PA pone tra i propri obiettivi dichiarati il “riallineamento” del corridoio ecologico, il cui disegno attuale prevede un disassamento a cavallo di via Abbiategrasso.

La proposta di PA individua dunque una connessione ecologica lineare, che opera di fatto una netta divisione tra l’area residenziale e il comparto produttivo/artigianale del settore orientale di Cisliano, in totale coerenza con le prescrizioni sopra esposte e contenute nel progetto Librarsi.

Il progetto e il dimensionamento del corridoio ecologico e delle fasce di mitigazione (fasce tampone), sono stati sviluppati secondo le indicazioni del repertorio delle misure di mitigazione e compensazione paesistico-ambientali del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. La valutazione paesistica specifica dell’intervento edificatorio a carattere residenziale proposto è

demandata alla successiva fase di approfondimento progettuale, con l’elaborazione dell’esame paesistico, secondo la normativa vigente.

3.3.6 [F] Uomo e sue condizioni di vita

F.1 − ASSETTO DEMOGRAFICO Dati e valutazioni Considerata la serie storica che va dal 1861 sino al 2012, il comune di Cisliano è passato dall’essere un paese essenzialmente fondato sull’attività produttiva primaria, con una popolazione di poco più di 1.700 abitanti, a una realtà di 4.287 abitanti registrati all’ultimo censimento, con un tasso di crescita pressoché

ininterrotto a partire dagli anni Settanta. Nell’osservazione dell’evoluzione storica della popolazione si assiste infatti a una continua crescita demografica: è piuttosto significativo l’aumento di circa 1.174 unità, intercorso tra il 2001 e il 2012 (cfr.

Relazione generale del Piano dei Servizi). Il trend compreso tra il 1991 e il 2012 evidenzia un andamento pressoché stazionario della popolazione fino al 2005 con aumento di poche unità e un sostanziale aumento successivo.

Per altro verso, l’Annuario Statistico Regionale mette a disposizione alcune elaborazioni statistiche relative alla popolazione prevista al 2021, da cui emerge una previsione di diminuzione. Il Quadro programmatico e ricognitivo del Documento di Piano desume pertanto che l’aumento verificatosi negli ultimi anni possa essere spiegato in considerazione dell’aumento del numero di immigrati e della

messa a disposizione di nuove aree edificabili in grado di attirare domanda abitativa esogena. Si osserva dunque che “il meccanismo è invertito rispetto all’espansione storica registrata a partire dagli anni ’60: oggi i comuni crescono perché il saldo naturale risulta compensato dai fenomeni di immigrazione e, in modo maggiore, perché l’offerta di nuove abitazioni attrae una quota di popolazione già insediata altrove”.

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Nel netto contrasto tra l’andamento registrato nella serie storica e le previsioni dell’Annuario Statistico Regionale è da tenere nella dovuta considerazione che “le previsioni del Ring Lombardia non considerano fattori esogeni alle dinamiche demografiche come la messa a disposizione di nuove aree edificabili e nuove abitazioni, che generano un saldo immigratorio nettamente superiore alla somma di quello naturale ed emigratorio”.

Rispetto al dato previsionale regionale si sottolinea che al censimento del 2011 la popolazione rilevata era pari a 4.287 abitanti, ovvero al di sotto dell’ipotesi media di circa il 12,3%, mentre alla data odierna (gennaio 2017) il numero di abitanti si attesta a 4.867, ovvero al di sopra dell’ipotesi media di circa lo 0,85% attesa all’anno 2016.

In ultima analisi, si richiama per le successive valutazioni il dato contenuto nel Piano dei Servizi del vigente PGT con riferimento al bilancio degli abitanti teorici:

Residenti al 31/12/2012 4.477

Piani attuativi 118

Ambiti di trasformazione residenziali 152

Totale 4.747

Rispetto alle previsioni di Piano la realizzazione dell’ATP1 in variante con destinazione residenziale, che

prevede un numero di abitanti teorici pari a 67, significherebbe: - un incremento di abitanti pari a circa il 25% delle previsioni attuali (piani attuativi + AT residenziali); - un incremento di abitanti pari a circa l’1,4% sul totale della popolazione stimata da PGT;

- un incremento di abitanti pari a circa l’1,4% sul totale della popolazione attuale (dato Istat 2017). Sintesi della valutazioni sulla componente

L’andamento demografico del comune di Cisliano ha sostanzialmente smentito le previsioni di diminuzione, presentandosi alla data odierna con un numero di abitanti maggiore sia delle previsioni regionali per il RING Lombardia sia delle previsioni di Piano come sopra riportate. Negli anni recenti si assiste dunque a una crescita costante, che sostanzia l’attendibile soglia futura di

5.000 – 5.500 abitanti come traguardo fisiologico del processo di sviluppo demografico. In questo contesto, l’aumento di abitanti teorici indotto dalla realizzazione dell’ATP1 in variante con destinazione residenziale può essere inteso come un’azione finalizzata al consolidamento complessivo

dello scenario demografico attendibile. Per quanto riguarda la dotazione di servizi, correlata all’insediamento di nuovi abitanti, le aree per attrezzature e servizi pubblici dovute sono reperite direttamente all’interno del PA come aree a verde e

parcheggi, per una superficie totale pari a circa 10.730 m2. Il Piano dei Servizi vigente, inoltre, restituisce una dotazione di servizi procapite che soddisfa, nel suo complesso, le prescrizioni di legge (cfr. Relazione del Piano dei Servizi, paragrafo 6.12 – Bilancio generale dei servizi presenti); tuttavia, lo strumento vigente mostra un deficit del parametro relativo all’istruzione, con una dotazione esistente pari a 3,9 m2/ab. a fronte di un parametro minimo richiesto di 4,5 m2/ab.

In tale contesto è doveroso considerare che il calcolo è stato condotto sulla base della popolazione prevista da PGT, ad oggi superata, e che ogni ulteriore incremento di popolazione insediata comporterebbe un aggravio del deficit rilevato, in assenza di specifiche previsioni per l’ampliamento della dotazione scolastica.

Lo stato di fatto restituito dal PS vigente relativamente all’offerta scolastica risulta il seguente: Iscritti Posti disponibili Capienza ulteriore

Scuola dell’infanzia 135 135 0

Scuola primaria 192 280 105

Scuola secondaria di primo grado 122 168 58

Il Piano dei Servizi vigente, in tema di istruzione, prevede la realizzazione di 4 nuove aule per la scuola

primaria e 4 nuove aule per la scuola secondaria di primo grado.

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Impatti potenzialmente significativi sulla componente "assetto demografico" sono stati verificati sulla base

della seguente lista di punti di attenzione: - l'intervento può creare posti di lavoro per mano d'opera non reperibile in luogo prevalentemente in

fase di cantierizzazione;

- i nuovi afflussi di popolazione stimabili in 67 abitanti insediati, sono da considerare accettabili in termini di capacità di adattamento dell'assetto demografico attuale (composizione, articolazione funzionale).

F.2 – SALUTE PUBBLICA: ASSETTO IGIENICO-SANITARIO Dati e valutazioni Per quanto riguarda l’aspetto specifico della produzione di rifiuti urbani da parte degli insediamenti si fa

riferimento al Catasto e Osservatorio rifiuti di ARPA Lombardia per l’anno 2016, che registra un aumento, seppure contenuto (0,8%) della produzione procapite di rifiuti urbani nel comune di Cisliano; si sottolinea però che la precedente rilevazione all’anno 2015 ha restituito una dimunizione della produzione di rifiuti

pari a circa il 9%. Per quanto riguarda il dato relativo alla raccolta differenziata, si evidenzia un trend positivo a partire dal 2014, anche se in progressiva diminuzione; il dato del 2016 riporta un aumento della raccolta differenziata rispetto al 2015 pari al 3,5%, per cui è possibile prevedere percentuali analoghe anche per il nuovo

intervento, inserendosi in un sistema virtuoso. Assumendo come valore di riferimento della produzione pro capite di rifiuti urbani il dato del 2016, ovvero 389,9 kg/ab x anno, è possibile stimare che la nuova funzione residenziale dell’ATP1 in variante

produrrebbe una quantità di rifiuti pari a circa 26.120 kg per il totale dei 67 abitanti teorici insediabili, pari a circa l’1,4% della produzione totale comunale.

Con riferimento alla rete fognaria, il progetto adotta un sistema di fognatura separato. Il progetto di PA prevede infatti che la fognatura nera venga convogliata nella rete comunale esistente lungo via Abbiategrasso, le cui caratteristiche sono individuate nell’Allegato 1 – estratto planimetrico rete fognatura esistente su via Abbiategrasso pervenuto congiuntamente al parere dell’ente gestore CAP Holding in sede

di prima conferenza di valutazione. Le acque meteoriche saranno invece convogliate e smaltite mediante pozzi di dispersione all’interno del corridoio ecologico, al fine di allontanare l’immissione delle acque dalle nuove abitazioni, vista la poca

profondità della prima faglia acquifera. I “pozzi perdenti” vengono utilizzati per disperdere nel terreno le acque meteoriche (come previsto dalla normativa vigente); il drenaggio con pozzi disperdenti è il complesso di sistemi artificiali che permettono lo

smaltimento in profondità dell’acqua in eccesso. Esistono diverse possibilità tecniche per realizzare impianti di drenaggio per acque meteoriche; questi si distinguono principalmente tra impianti di drenaggio superficiali e sotterranei. Il drenaggio superficiale avviene tramite immissione delle acque meteoriche in superfici piane, in fossi o

bacini. Nei sistemi sotterranei l’acqua meteorica può essere drenata tramite:

- tunnel;

- blocchi; - pozzi perdenti; - tubazioni.

Nel caso in esame, analizzati i parametri geotecnici/geologici del terreno e la tipologia di intervento architettonico, si è optato per i pozzi perdenti. La dispersione nel terreno è necessaria al fine di alimentare le falde acquifere. I pozzi devono essere ubicati lontano dai fabbricati, dalle aree pavimentate o altre sistemazioni che possono ostacolare

l’aerazione del terreno interessato; in presenza della “falda” acquifera, il fondo del “pozzo perdente“ deve essere ad una quota non inferiore di 2 metri rispetto al livello superiore della “falda”; deve essere ad una distanza di almeno 50 metri da qualunque tipo di condotta, serbatoio o altra struttura destinata al servizio

di acqua potabile. Il dimensionamento dello sviluppo della parete perimetrale forata/diametro del “pozzo perdente” è determinato dalla tipologia del terreno considerato per la dispersione delle acque. La capacità del “pozzo

perdente” non deve essere inferiore alla capacità della “fossa di chiarificazione” a monte del “pozzo”

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stesso; quando lo schema di dispersione prevede l’utilizzo di più “pozzi perdenti”, la distanza da interporre fra gli assi dei “pozzi” non deve essere inferiore ad almeno quattro volte la dimensione del diametro.

Sintesi della valutazioni sulla componente In relazione all’assetto igienico-sanitario complessivo dell’area oggetto del presente RA, impatti

potenzialmente significativi sulla salute umana sono verificabili sulla base di una lista di punti di attenzione con funzione di controllo, per l’ambito interessato, delle eventuali condizioni di particolare vulnerabilità:

- l’intervento non prevede l’insediamento di specifiche opere che possano causare danno alle

presenze stabili o temporanee di persone nelle immediate vicinanze; - l’intervento, in fase di cantiere, prevede opere con potenziale rischio di incolumità fisica di persone

locali o di passaggio, che dovrà essere controllato e regolato con l’applicazione delle norme vigenti sulla sicurezza nei cantieri;

- non è prevista l’immissione nelle aree dell'intervento di sostanze pericolose in grado di bioaccumularsi in organismi destinati all'alimentazione umana, o di aumentare il tasso di mutagenicità dell'ambiente;

- l'intervento non comporterà inquinamenti di acque utilizzate a scopo idropotabile tali da costituire potenziale causa di rischio per la salute degli individui.

La progettazione delle opere fognarie nel territorio deve essere conforme a quanto riportato nel vigente Regolamento del Servizio Idrico Integrato del CAP. Pertanto, la rete fognaria deve essere assoggettata ai requisiti tecnici funzionali stabiliti dal Gestore, da verificarsi mediante Parere Tecnico Preventivo sul progetto delle opere fognarie in cessione.

L’ottenimento del parere positivo è indispensabile per la presa in carico da parte del Gestore delle opere medesime. Allo stato attuale di progettazione urbanistica e procedimento di VAS, con riferimento al calcolo dei reflui

non si evidenziano particolari elementi di attenzione. Per quanto riguarda, le acque meteoriche sono state assunte le prescrizioni del Parere trasmesso in data

20/10/2107 prot. 8168 Valutazione Ambientale Strategica (VAS) per redazione piano attuativo in variante PGT – PA ATP1 Deman srl Prima Conferenza di valutazione, con espresso riferimento al punto seguente: “tutte le acque meteoriche di dilavamento delle superfici in progetto dovranno essere smaltite integralmente sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo a mezzo di pozzi perdenti e/o trincee drenanti, ovvero, in subordine, in un corpo d’acqua superficiale, senza alcuna interconnessione con la rete di pubblica fognatura esistente, o in progetto, scarichi di troppo pieno compresi. Ciò, conformemente al R.R. 24/03/2006 n.4, alla D.G.R. n. 8/2244 del 29/03/2006, al vigente Regolamento del S.I.I., nonché alla L.R. 15/03/2016 n. 4”. F.3 − ASSETTO TERRITORIALE Dati e valutazioni

Per la trattazione estesa delle tematiche legate alla proposta progettuale e per una esaustiva descrizione della stessa si rimanda al “Quadro di riferimento progettuale”.

Sintesi della valutazioni sulla componente La nuova configurazione della proposta di PA pone tra i propri obiettivi dichiarati il completamento e la razionalizzazione del disegno urbano attraverso la scelta localizzativa dell’edificato (nella parte est

dell’ambito, in continuità con la zona residenziale a ovest di via Enrico Fermi), e la funzione residenziale assegnata. La proposta di PA individua dunque la localizzazione della nuova area edificabile nella parte orientale dell’ambito, con realizzazione di un insediamento residenziale costituito prevalentemente da unità

immobiliari monofamiliari, bifamiliari o piccole unità residenziali composte da più unità abitative (4/6 unità). L’intervento comporta un incremento della popolazione rispetto al totale comunale ma individua le necessarie aree per servizi previste dalla normativa comunale.

Inoltre, le valutazioni in merito al carico insediativo aggiuntivo devono essere fatte tenendo conto che per effetto della normativa vigente i piani urbanistici assolvono agli obblighi di legge, specificamente finalizzati alla partecipazione del privato alla realizzazione della “Città pubblica”, mediante la corresponsione:

- di aree e opere di urbanizzazione primaria ove necessarie;

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- di aree per urbanizzazioni e attrezzature secondarie ovvero alla loro monetizzazione; - al pagamento degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria;

- al pagamento del contributo sul costo di costruzione. ciò esattamente ai fini di cui sopra, la cui attuazione e gestione per la parte urbanistica è in capo all’Ente Locale mediante il Piano dei Servizi.

Con tale strumento il Comune provvede a dimensionare correttamente i servizi essenziali sulla base della domanda attesa. F.4 − ASSETTO ECONOMICO e F.5 – ASSETTO SOCIALE Dati e valutazioni Di seguito viene riportato un aggiornamento dei dati del settore produttivo relativi all’anno 2011, come indicati nel vigente Documento di Piano.

Le attività economiche sono codificate in base alla classificazione ATECO 2007. A differenza dei dati precedenti ricavati dal censimento ISTAT del 2001, non viene fatta distinzione tra addetti e occupati, considerando esclusivamente sotto la voce di “addetti” tutti coloro che sono occupati in

un’attività giuridico‐economica come lavoratori indipendenti o dipendenti nel Comune. La situazione del comune di Cisliano è dunque la seguente:

- per settore primario sono presenti 31 aziende agricole con un totale di 46 addetti, a fronte del precedente dato che registrava 36 aziende;

- nel settore secondario si contano al 2011 292 addetti a fronte di 83 unità locali. Il numero di

addetti maggiori viene registrato nel settore della fabbricazione di macchinari e apparecchiature nca. Al precedente censimento gli addetti nel settore risultavano 422.

- il settore direzionale e dei servizi, compreso il commercio, ha subito negli anni un incremento di

unità locali e di addetti. Tale fenomeno è legato anche ai valori relativi al gradi di istruzione: ad un aumento del livello di istruzione medio/alto fa seguito generalmente un maggiore impiego nel settore terziario e dei servizi. I dati mostrano come la maggior parte delle unità locali nel settore

terziario e dei servizi sia composta dalle attività legate al commercio all’ingrosso e al dettaglio. Sintesi delle valutazioni sulla componente L'attuazione dell'intervento non comporta la compromissione dell'attuale livello né del livello programmato

o potenziale di sviluppo generale della zona. L’intervento non prevede spese e costi aggiuntivi gravanti sulle collettività locali per le nuove infrastrutture data la realizzazione diretta e a carico degli operatori privati delle stesse.

F.6 – TRAFFICO Dati e valutazioni Cisliano è attraversato da tre direttrici di traffico, che ne tagliano il territorio, senza attraversare però il

centro abitato: - SP114 Baggio-Castelletto

- SP236 Gaggiano-Cisliano

- SP227 Robecco-Cisliano dir. per Vittuone La rete stradale interna non presenta una significativa distinzione tra traffico residenziale e produttivo,

locale e d’attraversamento, risulta però coerente con i vincoli indotti dalla viabilità comprensoriale e dal suo traffico indotto, con particolari e limitate modalità di accesso all’abitato. Gli elementi di criticità principali riguardano:

- modeste problematiche di sicurezza stradale dovuto al carico del traffico d’attraversamento;

- nodi viabilistici e intersezioni della viabilità di livello locale problematici per la mobilità ciclopedonale.

Sintesi delle valutazioni sulla componente La VAS del PGT in relazione ai potenziali incrementi dei flussi veicolari conseguenti alle previsioni urbanistiche indicate, non ravvisa elementi di rilevanza. Le schede degli ambiti promossi dal PGT di

Cisliano, laddove necessario alla sostenibilità dell’intervento, prevedono nuovi interventi alla mobilità: completamento della viabilità esistente e nuovi percorsi per la mobilità ciclo-pedonale.

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L’intervento prevede la realizzazione tra il corridoio ecologico e l’area residenziale di una strada pubblica a doppio senso di marcia, a fondo cieco e con rotatoria nella parte terminale; lungo il lato est della nuova

viabilità così individuata verrà realizzato il parcheggio di circa 222 m2 previsto dalle indicazioni di piano. Al fine di approfondire le valutazioni relative al traffico prodotto si è proceduto mediante l’utilizzo del

database Trip Generation dell’Institute of Transportation Engineers, ovvero la banca dati correntemente considerata la più affidabile, tale da costituire il term of reference degli studi di settore. Le destinazioni d’uso del suolo (land use code) sono classificate per tipologia e, sulla base di un numero adeguato di casi, vengono stimati indici e/o equazioni di calcolo del traffico prodotto (generato appunto). L’elaborazione dei dati da luogo alla seguente tabella oraria:

AM Hour PM Hour AM In AM Out PM In PM Out

residenza 16 22 5 12 14 8

Si può pertanto concludere che non è previsto un aumento di traffico veicolare tale da incidere

significativamente sull’attuale situazione e che il carico insediativo previsto, sia per la funzione prevalente residenziale, sia per l’entità dei volumi previsti, non incide sulla funzionalità della viabilità di accesso.

3.3.7 [G] Agenti fisici: fattori di interferenza

G.1 − RUMORE e G.2 – VIBRAZIONI [Rif. doc G – Valutazione previsionale del clima acustico, maggio 2017]

Dati e valutazioni L’area di intervento risulta essere appartenente alla classe acustica III – di tipo misto (parte orientale

dell’ambito) e alla classe acustica IV – di intensa attività umana (parte occidentale dell’ambito). L’attività sperimentale per la caratterizzazione del clima acustico del sito è stata condotta in data 17/05/2017 mediante rilievi con misuratore di livello sonoro posizionato in corrispondenza dell’area di intervento.

Durante le operazioni di misurazione, effettuate tra le 16 e le 23 circa, erano in attività sia la Mates srl sia la Ricardi scavi, ovvero le due attività che potenzialmente possono maggiormente influenzare il clima acustico ante e post operam.

I risultati hanno restituito un clima acustico allo stato di fatto influenzato in maniera predominante dal traffico stradale lungo via Abbiategrasso (distante circa 40 m dal punto di misurazione) e dall’insediamento produttivo della Mates srl.

Per quanto concerne il volume di traffico in transito su via Abbiategrasso sono stati contati 77 passaggi di mezzi leggeri tra le ore 17.17 e le ore 17.47; alle ore 17.30 l’interruzione dell’attività produttive fa registrare un conseguente incremento del rumore dal traffico. Dalle ore 20.00 in poi il contributo del traffico decresce verso i valori tipici delle prima ora notturna (45.1

dB(A)). Sia in periodo diurno - 49.5 dB(A) - che in periodo notturno - 45.1 dB(A)- i valori misurati sono inferiori ai valori qualità della classe III.

Sintesi della valutazioni sulla componente Nella relazione previsionale di clima acustico presentata in sede di proposta di PA, per stimare la variazione di clima acustico causata dall’incremento di flusso di traffico su via Abbiategrasso in seguito

alla realizzazione del progetto, è stato caratterizzato sperimentalmente il SEL medio relativo al passaggio di alcuni autoveicoli transitanti sulla via, a una velocità ritenuta compatibile con un possibile ingresso nell’area.

A seguito di opportuni “ripropozionamenti” delle valutazioni effettuate, si stima che il clima acustico post operam in corrispondenza della prima linea di edifici comporterebbe uno scenario tipo:

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Distanza da Via Abbiategrasso (metri)

SEL auto stimato dB(A)

Periodo Clima acustico attuale Leq dB(A)

n. transiti aggiunti

Leq da incremento traffico dB(A)

Clima acustico futuro Leq dB(A)

Limite di Classe III dB(A)

15 71 Diurno 53.8 300 48.2 54.8 60

Distanza da Via Abbiategrasso (metri)

SEL auto stimato dB(A)

Periodo Clima acustico attuale Leq dB(A)

n. transiti aggiunti

Leq da incremento traffico dB(A)

Clima acustico futuro Leq dB(A)

Limite di Classe III dB(A)

15 71 Notturno 49.4 60 41.2 50.0 50

Per un ipotesi di incremento di flusso di traffico su via Abbiategrasso pari a 300 transiti nelle 16 ore del periodo diurno e a 60 transiti nelle 8 ore del periodo notturno, non si prevedono variazioni di clima

acustico tali da generare particolari criticità in relazione ai limiti di zonizzazione di Classe III. Le quantità di flusso di traffico indicate nella valutazione di clima acustico sono stimate esclusivamente

con riferimento ai parametri apprezzabili in tale sede. Come da “nota integrativa” del 04/12/2017, non hanno alcun riscontro nella reale generazione di traffico (cfr. RA paragrafo 5.6, punto F.6 - Traffico, e Figura 29).

G.3 − RADIAZIONI IONIZZANTI e G.4 – RADIAZIONI NON IONIZZANTI Dati e valutazioni Il Radon rappresenta la fonte principale d’esposizione della popolazione a radiazioni ionizzanti naturali.

Dal 2003 al 2005 la Regione Lombardia ha promosso una campagna di rilevazione del radon su tutto il territorio regionale che ha portato all’individuazione di prone areas, ovvero aree ad elevata probabilità di concentrazione del gas, come previsto dal D.Lgs. 241/2000. Si ricorda che, in ogni caso, il quadro

normativo regionale vigente non prende in considerazione le problematiche connesse all’esposizione al radon nelle abitazioni. Il riferimento principale in merito è rappresentato dalla normativa comunitaria (Raccomandazione 90/143 Euratom), che indica il valore di allarme oltre al quale si rivela necessario intraprendere azioni di risanamento per le abitazioni esistenti (400 Bq/mc); l’obiettivo di qualità per le

nuove edificazioni è invece fissato a 200 Bq/mc. Sintesi delle valutazioni sulla componente

I risultati emersi dalla campagna di indagine mostrano una stretta ed evidente relazione tra i livelli di concentrazione di radon e le caratteristiche geologiche del territorio: i valori più elevati sono stati misurati nelle province di Bergamo, Brescia, Lecco, Sondrio, Varese.

Di fatto, nell’85% circa dei casi sono state rilevate concentrazioni minori di 200 Bq/mc. Stando alle analisi effettuate, l’area vasta comprendente il territorio comunale di Cisliano presenta livelli di concentrazione inferiori alla soglia di attenzione (100-150 Bq/mc).

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4 Verifiche di coerenza

4.1 Contenuti e obiettivi della variante

Al fine di valutare la coerenza della proposta di variante dell’ATP1 sia con il quadro della pianificazione a livello comunale sia con i piani sovraordinati, risulta necessario esplicitare gli obiettivi specifici della

variante stessa. Come descritto all’interno del capitolo relativo al Quadro di riferimento progettuale, il progetto persegue alcune finalità principali, ovvero:

- il mutamento della “vocazione” assegnata all’ambito, per cui si propone una destinazione

residenziale dell’edificato in sostituzione della vigente previsione a carattere produttivo (obiettivo con valenza socio economica);

- il “riallineamento” del corridoio ecologico comunale, il cui disegno attuale, così come individuato

dalla scheda d’ambito del PGT e dal progetto di rete ecologica, prevede un disassamento a cavallo di via Abbiategrasso. La proposta di PA individua dunque una connessione ecologica lineare, che opera di fatto una netta divisione tra l’area residenziale e il comparto

produttivo/artigianale del settore orientale di Cisliano (obiettivo con valenza ambientale); - il completamento e la razionalizzazione del disegno urbano attraverso la scelta localizzativa

dell’edificato (nella parte est dell’ambito, in continuità con la zona residenziale a ovest di via

Enrico Fermi), e la funzione residenziale assegnata (obiettivo con valenza di assetto territoriale).

Sulla base degli obiettivi così definiti, in conformità con il parere pervenuto da ARPA Lombardia in sede di

prima conferenza di valutazione, si è proceduto alle opportune verifiche di coerenza. E’ opportuno menzionare in questa sede che le considerazioni a seguire assumono le considerazioni in

merito al consumo di suolo conseguente all’attività edificatoria, dando per acquisite le valutazioni che hanno condotto alla previsione dell’ambito di trasformazione nel PGT vigente e relative valutazioni di VAS (pur con destinazione differente).

4.2 Coerenza interna

L'analisi di coerenza interna condotta è volta ad assicurare la coerenza e congruità tra gli obiettivi di piano e le azioni di variante. Tale analisi permette dunque di verificare la presenza di eventuali contraddizioni della variante proposta all’interno del Piano vigente, esaminando la corrispondenza tra obiettivi specifici di variante e

determinazioni di Piano. Il giudizio di coerenza, in continuità con la matrice contenuta nella VAS di PGT, si articola secondo quattro

tipologie di giudizio:

■ piena coerenza quando si riscontra una sostanziale coerenza tra obiettivi ambientali e determinazioni di Piano

■ coerenza potenziale, incerta e/o parziale quando si riscontra una coerenza solo parziale oppure, per quanto potenziale, non definibile a priori

■ incoerenza quando si riscontra non coerenza

■ non pertinente

quando un certo obiettivo ambientale non possa considerarsi pertinente e/o nello spazio di azione dei contenuti del Documento di Piano o tematicamente non attinente alle determinazioni di Piano

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Matrice di valutazione: coerenza interna

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4.3 Coerenza esterna

All’interno del documento di VAS del comune sono state inserite delle verifiche in ordine alla coerenza delle politiche generali del piano rispetto al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e

territoriale proposti dai piani sovraordinati. Come si legge nel Rapporto Ambientale di PGT: “la verifica di coerenza esterna è finalizzata dunque a verificare la compatibilità e la congruenza del sistema di politiche di Piano rispetto al quadro di riferimento normativo e programmatico in essere con riferimento agli aspetti ambientali. (…) L’analisi di coerenza esterna pone a confronto i contenuti dello scenario strategico definito dal nuovo strumento urbanistico, con gli obiettivi/criteri di sostenibilità ambientale tratti dal quadro di riferimento programmatico sovraordinato. La verifica di coerenza esterna si avvale di una matrice di valutazione che pone a confronto gli obiettivi e strategie del PGT di Cisliano con gli obiettivi di sostenibilità ambientale tratti dal PTCP di Milano, articolandosi in quattro tipologie di giudizio rispetto al grado di coerenza tra obiettivi di Piano e criteri ambientali”.

In considerazione di quanto emerso dalla verifica di coerenza interna, che ha restituito una situazione di sostanziale coerenza, la proposta progettuale in esame risulta principalmente attinente e congruente con i seguenti obiettivi generali di Piano definiti in sede di VAS di PGT:

- 2: GOVERNARE LO SVILUPPO URBANO SECONDO LE REGOLE DI SOSTENIBILITA’, in virtù

dell’azione di “completamento” del disegno urbanistico della zona residenziale esistente che il PA si pone come obiettivo, in sinergia con una più razionale individuazione del corridoio ecologico comunale;

- 5: CONSERVARE E VALORIZZARE GLI ECOSISTEMI, in virtù della cessione di area a verde per la realizzazione del corridoio individuato dalla rete ecologica locale.

Pertanto, come risulta dalla matrice a seguire, si considera che il PA possa essere incluso, e quindi confermare, le valutazioni già espresse dalla VAS di Piano.

Il giudizio di coerenza, in continuità con la matrice contenuta nella VAS di PGT, si articola secondo quattro tipologie di giudizio:

■ piena coerenza quando si riscontra una sostanziale coerenza tra obiettivi ambientali e determinazioni di Piano

■ coerenza potenziale, incerta e/o parziale quando si riscontra una coerenza solo parziale oppure, per quanto potenziale, non definibile a priori

■ incoerenza quando si riscontra non coerenza

■ non pertinente

quando un certo obiettivo ambientale non possa considerarsi pertinente e/o nello spazio di azione dei contenuti del Documento di Piano o tematicamente non attinente alle determinazioni di Piano

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Matrice di valutazione: coerenza esterna (PTR)

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Matrice di valutazione: coerenza esterna (PTCP)

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5 Valutazione degli impatti e misure di mitigazione

5.1 Obiettivi della fase di valutazione

Lo scopo della fase di verifica e valutazione è quello di passare da una stima degli impatti previsti sulle diverse componenti ambientali, misurati ognuno secondo appropriate misure fisiche o stimati

qualitativamente, a una valutazione dell'importanza che la variazione prevista per quella componente o fattore ambientale assume in quel particolare contesto. Per far sì che il passaggio sia il meno arbitrario possibile occorre che i criteri di cui sopra vengano chiaramente esplicitati anche attraverso strumenti di tipo matriciale, i quali hanno il pregio di

sistematizzare le considerazioni qualitative e gli elementi numerabili consentendo confronti e pesature coerenti. Infatti, poiché le componenti dell'ambiente non hanno un eguale valore sia in generale che in rapporto alle

specifiche caratteristiche, dotazioni e funzioni del P/P oggetto di esame, occorre che sia precisata l'importanza relativa attribuita alle singole componenti. Tale importanza può essere espressa mediante scale qualitative, ordinali, e attraverso un vero e proprio “bilancio” di impatto ambientale, con stime di impatto misurate con scale numeriche specificamente definite.

Tale fase “valutativa” deve essere intesa come supporto alla fase decisionale dell’Autorità Competente in sede di espressione del Parere motivato, rispondendo pertanto ai criteri di verifica e determinando le azioni di mitigazione e monitoraggio.

Come già richiamato, poiché le componenti dell'ambiente non hanno un eguale valore, sia in generale ovvero a livello globale, sia in rapporto alle specifiche caratteristiche, dotazioni e funzioni dell'area oggetto di studio, si dovrà stabilire l'importanza cosiddetta “relativa” da attribuire alle singole componenti caso per

caso. In questo capitolo sono resi espliciti i criteri di valutazione degli interventi (azioni) previste dal P/P sulle singole componenti, nonché di successiva ponderazione delle stesse al fine di raggiungere un giudizio di valutazione sintetico e complessivo.

Nella parte sinistra della matrice vengono valutate le interrelazioni (impatti) componenti/azioni. La scala di valore utilizzata per la comparazione delle stime di impatto è del tipo grafico con range di valori

da “molto negativo” (quadrato rosso) a “molto positivo” (quadrato verde scuro). Le celle vuote della matrice indicheranno una intersezione della matrice (componenti – azioni) non pertinente, mentre le celle con valore “zero” (quadrato grigio) una valutazione “nulla” di una componente

presente. Il risultato di rilevanza della matrice di valutazione è rappresentato dal valore medio delle azioni su ciascuna componente. Successivamente (parte destra della matrice) si procede a individuare le mitigazioni per ciascuna

componente/azione; anche in questo caso si procede all’elaborazione di un “valore medio” rispetto al numero di azioni, tale da poter essere confrontato con il valore di giudizio di sintesi. I risultati ottenuti dal giudizio di rilevanza si “sommano” con i risultati del giudizio delle mitigazioni

(entrambi valori medi rispetto al numero di azioni/mitigazioni) a ottenere il “giudizio finale”, successivo oggetto di ponderazione. L’utilizzo della ponderazione risulta necessario per dare il giusto peso alle singole componenti in relazione alle specifiche caratteristiche del luogo.

Il peso attribuito al moltiplicatore K, sulla base delle argomentazioni di sintesi di seguito riportate, è il seguente: pertinenza parziale moltiplicatore pari a 1 (colore azzurro chiaro); pertinenza completa moltiplicatore pari a 2 (colore azzurro medio) e pertinenza completa di particolare incidenza per il contesto

interessato moltiplicatore pari a 4 (colore azzurro scuro).

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Sono stati considerati di valore basso (pertinenza parziale): A.2 – CLIMA La dimensione dell’intervento è di scala ridotta per poter trattare la voce clima in considerazione delle sue possibili alterazioni; si rimanda alla voce “aria” per una scala più adeguata. C.1 − SUOLO Lo studio geologico ha evidenziato caratteristiche e problematiche nella normale condizione dei terreni di pianura. D.2 − FAUNA, D.3 − ECOSISTEMI L’area, seppure libera allo stato di fatto, è inserita all’interno del tessuto urbano consolidato; sono assenti valori specifici individuati dagli strumenti sovraordinati per l’area in oggetto. F.4 − ASSETTO ECONOMICO L’intervento, in coerenza con le previsioni pianificatorie generali, non prevede l’insediamento di attività economiche significative. L’incidenza economica è ridotta sostanzialmente alla fase di realizzazione. F.5 − ASSETTO SOCIALE L’incidenza è molto limitata in riferimento all’inserimento di nuove famiglie nel contesto locale. G.3 − RADIAZIONI IONIZZANTI Non sono presenti né è previsto l’insediamento di elementi tecnologici emettitori di radiazioni ionizzanti. G.4 − RADIAZIONI NON IONIZZANTI I valori immessi in considerazione del tipo di intervento possono essere solo ridotti.

Sono stati considerati di valore medio (pertinenza completa): A.1 − ARIA La voce potrebbe essere poco influenzata stante la dimensione ridotta dell’intervento ma è comunque ritenuta sensibile rispetto al contesto di riferimento. B.1 − ACQUE SUPERFICIALI La componente acque superficiali è suscettibile di impatti significativi e controllabili, anche per la presenza della rete irrigua minore localizzata nelle vicinanze dell’area. D.1 − VEGETAZIONE E FLORA L’area di intervento si caratterizza per l’individuazione di un corridoio ecologico della rete ecologica comunale, da garantire, in attraversamento nord-sud. E.1 – PATRIMONIO CULTURALE E PAESAGGIO La prossimità del Parco Agricolo Sud Milano evidenzia una particolare attenzione da rivolgere all’integrazione con il contesto e la necessità di contribuire a ricomporre il margine tra l’edificato e i territori agricoli. F.2 − SALUTE PUBBLICA: ASSETTO IGIENICO-SANITARIO Non sono previsti interventi che abbiano un’incidenza significativa sulla salute umana, tuttavia la voce è cautelativamente ritenuta parzialmente sensibile rispetto al contesto naturale e alle possibili esposizioni agli inquinanti. F.3 − ASSETTO TERRITORIALE Le scelte più significative (edificazione dell’ambito) sono già state operate a livello di strumento urbanistico generale, ciò nonostante le scelte della pianificazione di dettaglio possono incidere alla microscala urbana. F.6 − TRAFFICO Alla scala microurbanistica la voce non risulta particolarmente significativa in considerazione del traffico ininfluente generato dal nuovo insediamento. G.1 − RUMORE La voce risulta significativa nella valutazione post operam in relazione al cambio di destinazione d’uso proposto dalla variante e in considerazione del minor traffico generato dal nuovo insediamento. G.2 − VIBRAZIONI La voce è maggiormente pertinente a una scala di dettaglio del progetto, a eccezione della parte incidente con il rumore.

Sono stati considerati di valore alto: B.2 − ACQUE SOTTERRANEE La presenza della falda superficiale a bassa soggiacenza rappresenta un elemento di rilevante importanza che dovrà essere tenuto in debito conto nella progettazione delle nuove strutture nonché in fase di cantierizzazione delle stesse e di successiva edificazione. C.2 – SOTTOSUOLO L’eterogeneità dei terreni presenti in sito, le loro mediocri proprietà geomeccaniche e la limitata soggiacenza della locale falda freatica rappresentano fattori di particolare sensibilità, che dovranno essere tenuto in debito conto nella progettazione delle nuove strutture nonché in fase di cantierizzazione delle stesse e di successiva edificazione. F.1 − ASSETTO DEMOGRAFICO L’assegnazione all’ambito della destinazione residenziale comporta l’aumento del numero di abitanti, in un contesto di crescita. Si evidenzia una limitata capienza residua della scuola dell’infanzia.

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Il giudizio di sintesi finale a seguito della ponderazione rappresenta il risultato tra i fattori di giudizio preliminare e i coefficienti di ponderazione assegnati, utilizzando la seguente scala grafico-qualitativa:

Molto positivo ■ (verde scuro)

Positivo ■ (verde brillante)

Lievemente positivo ■ (verde chiaro)

Nullo ■ (grigio)

Lievemente negativo ■ (giallo)

Negativo ■ (arancione)

Molto negativo ■ (rosso)

5.2 Matrice di valutazione degli impatti ambientali

La matrice di valutazione iniziale mette in evidenza alcuni punti critici dell’insediamento previsto, valutato nella sua alternativa di base, ovvero con costruzione e gestione corrente, senza particolari elementi e correttivi di valore ambientale incorporati nel processo di costruzione e uso.

In sintesi gli elementi di impatto negativo / lievemente negativo o positivo / lievemente positivo sono i seguenti.

A.1 − ARIA e A.2 – CLIMA Per questa componente, in relazione alla generali condizioni di inquinamento dell’area metropolitana e alle rilevazioni effettuate con mezzo mobile in comune di Corbetta (2011), si sono registrati livelli di concentrazioni dei principali inquinanti esaminati all’interno del trend generale di evoluzione dell’area. Il P/P viene interessato dai fenomeni generali di inquinamento come tutti gli altri tessuti insediativi dell’area urbana a prescindere dalla loro localizzazione e destinazione urbanistica. In fase di cantierizzazione le emissioni e in particolare le polveri possono causare un impatto negativo sugli insediamenti esistenti. In fase di costruzione, in fase di messa a regime e in fase d’uso, per quanto attiene alla componente impianti di produzione del calore o di raffrescamento essa di norma incide sulle emissioni in assenza della previsione di

specifiche soluzioni tecnologiche.

B.1 − ACQUE SUPERFICIALI L’incidenza sulle acque superficiali, considerando sempre l’alternativa base (in assenza di specifiche previsioni qualitative) può subire effetti moderatamente negativi in assenza di attenzione al regime di raccolta, recupero e

smaltimento delle acque.

B.2 – ACQUE SOTTERRANEE La valutazione moderatamente negativa segnala la necessità di attenzione rispetto alla presenza della falda

superficiale a bassa soggiacenza.

C.1 − SUOLO e C.2 − SOTTOSUOLO Gli interventi sulla componente sottosuolo sono moderatamente negativi in relazione alle specifiche caratteristiche del terreno, indagate in sito.

Permane la necessità di attenzione rispetto alla presenza della falda superficiale a modesta soggiacenza.

D.1 − VEGETAZIONE E FLORA, D.2 − FAUNA e D.3 − ECOSISTEMI L’influenza lievemente negativa sulla componente vegetazione è determinata dall’intervento trasformativo, che si

localizza in adiacenza al perimetro del Parco Agricolo Sud Milano.

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E.1 – PATRIMONIO CULTURALE E PAESAGGIO La valutazione moderatamente negativa è anch’essa derivata dalla considerazione dell’alternativa base in assenza

di una specifica attenzione sui valori del paesaggio in fase di definizione delle scelte urbanistiche e architettoniche.

F.1 − ASSETTO DEMOGRAFICO Il giudizio moderatamente negativo è derivato dal carico insediativo residenziale relativo rispetto al totale della

popolazione comunale già prevista dal PGT vigente.

F.2 − SALUTE PUBBLICA: ASSETTO IGIENICO-SANITARIO Non vi sono, per questa componente, specifici livelli di attenzione, tuttavia l’intervento, in fase di cantiere, prevede opere con potenziale rischio di incolumità fisica di persone locali o di passaggio ed è cautelativamente ritenuta sensibile. Allo stato attuale di progettazione urbanistica e procedimento di VAS, con riferimento al calcolo dei reflui, non si evidenziano particolari elementi di attenzione; tuttavia la progettazione delle opere fognarie nel territorio dovrà

essere conforme a quanto riportato nel vigente Regolamento del Servizio Idrico Integrato del CAP.

F.3 − ASSETTO TERRITORIALE Il giudizio positivo riflette il valore di riqualificazione territoriale dell’area e più in generale dell’ambito urbano di

riferimento, operato dall’intervento edilizio residenziale.

F.4 − ASSETTO ECONOMICO Le componenti assetto economico ha un giudizio positivo in funzione delle opportunità abitative derivate dal nuovo insediamento.

F.5 − ASSETTO SOCIALE La componente assetto sociale ha un giudizio nullo in funzione delle opportunità abitative derivate dal nuovo

insediamento, controbilanciate dall’aumento di carico insediativo e relativa domanda di servizi.

F.6 − TRAFFICO Il traffico è in generale una voce potenzialmente negativa in assenza di interventi correttivi sia in fase di cantiere, sia in fase di uso da parte degli abitanti che si andranno ad insediare. Tuttavia nell’intervento specifico non si sono evidenziati impatti significativi, in riferimento alle quantità generate irrilevanti, e anche in riferimento alla attendibile

diminuzione dei flussi rispetto alle funzioni produttive precedentemente previste per l’ATP1.

G.1 − RUMORE e G.2 − VIBRAZIONI I dati della campagna di rilevazione hanno restituito un quadro coerente con le classificazioni della zonizzazione acustica comunale per le aree di “tipo misto”; non si prevedono variazioni di clima acustico tali da generare particolari criticità in relazione ai limiti di zonizzazione di Classe III. Il giudizio critico è espressione della possibilità di intervenire con azioni di mitigazione in relazione alle condizioni generali del sito post operam ovvero in relazione al clima acustico legato alla realizzazione dell’intervento a carattere

residenziale (anziché industriale).

G.3 − RADIAZIONI IONIZZANTI e G.4 − RADIAZIONI NON IONIZZANTI Le voci sono valutate come neutre in considerazione della sostanziale assenza di opere tecnologiche impattanti.

5.3 Matrice di valutazione delle misure di mitigazione

Nella parte destra della matrice alle pagine successive vengono codificate le misure di mitigazione

previste per ciascuna componente (valore parametrico assegnato pari a “lievemente positivo”). Anche in questo caso il giudizio finale espresso in colonna è costituito da una media rispetto al numero delle componenti. Le opere di mitigazione sono funzionali a prevedere nel progetto le modifiche necessarie a ridurre gli

impatti ambientali previsti. Sono tali anche gli accorgimenti tecnici introdotti per raggiungere tale scopo. A seguire sono illustrate le azioni di mitigazione che si ritengono maggiormente significative in relazione al progetto:

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A.1 − ARIA e A.2 – CLIMA [a] In fase di cantiere saranno previste modalità di esecuzione dei lavori atte a ridurre le

polveri e gli inquinanti dei mezzi di trasporto; in particolare sono considerati utili e necessari: pavimentazione in ghiaia dell’area baraccamenti; collocazione in uscita carrabile di “sistema lavaruote” per la rimozione dei contaminanti dai mezzi operativi.

[c] Gli impianti dovranno essere realizzati con attenzione rispetto ai valori di emissioni incidenti sulla qualità dell’aria a livello locale e globale. [h] In fase di gestione degli edifici saranno elaborate specifiche guide d’uso degli immobili in

funzione della massimizzazione dei vantaggi derivanti dalla presenza di impianti ad alto rendimento. B.1 − ACQUE SUPERFICIALI [b] / [c] Dovranno essere previsti idonei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche senza

interferenze con la rete idrografica esistente e mediante tecnologie opportune. [h] In fase di gestione degli edifici saranno elaborate specifiche guide d’uso degli immobili in funzione della massimizzazione dei risparmi della risorsa acqua.

B.2 − ACQUE SOTTERRANEE [a] / [b] Per quanto concerne le problematiche di carattere idrogeologico e geomorfologico sulla

base dei rilievi di campagna e delle ricerche condotte nel documento specialistico H - Relazione geologica, maggio 2017, in accordo con quanto indicato nel vigente P.G.T. comunale, la principale limitazione è rappresentata dalla bassa soggiacenza della falda.

Si ritiene dunque necessario attenersi scrupolosamente alle indicazioni esposte nel documento specialistico H - Relazione geologica, maggio 2017, cui si rimanda per una trattazione completa e integrale delle problematiche di natura idrogeomorfologica e delle indicazioni cui attenersi nelle successive fasi di progetto ed esecuzione.

In particolare, durante le operazioni di scavo:

- le movimentazioni di terra dovranno essere condotte in modo tale da garantire degli adeguati

margini di sicurezza alle maestranze impiegate nel futuro cantiere e i materiali di risulta degli scavi dovranno essere gestiti secondo le norme vigenti in merito alle terre e rocce da scavo;

- a fine giornata i fronti di scavo aperti dovranno essere protetti mediante posizionamento di

idonee strutture di sostegno temporaneo (in grado di sostenere la spinta delle terre ed i sovraccarichi delle strutture circostanti) e la stesura di teli impermeabili, questi ultimi per evitare che eventuali piovaschi comportino dilavamento delle superfici esposte;

- in concomitanza con l’apertura degli scavi bisognerà verificare che i terreni che rappresenteranno

il sedime di imposta delle opere di fondazione siano costituiti dalle medesime litologie descritte nel capitolo 6 del documento H - Relazione geologica, maggio 2017;

- qualora in fase di scavo dovessero essere individuati, in corrispondenza del piano di posa delle

opere di appoggio, materiali contraddistinti da scadenti proprietà geomeccaniche (limi, argille, torbe, terreni di riporto di qualsiasi natura, terreno vegetale, ecc.), si provvederà all’esecuzione di un intervento di bonifica geotecnica che consisterà nella rimozione dei suddetti materiali e nella loro sostituzione con un congruo orizzonte di ghiaia adeguatamente rullata e compattata. Tale

operazione dovrà essere attuata anche se i materiali in questione interessassero solo una porzione del piano di imposta;

- il fondo delle fosse di fondazione dovrà essere circa orizzontale e le eventuali acque stagnanti

dovranno essere allontanate dallo scavo (che dovrà essere mantenuto asciutto provvedendo all’installazione, se necessario, di un sistema tipo “well-point” o similare);

Inoltre, per il sedime di imposta, le opere di fondazione e l’attività edificatoria:

- si ritiene necessario utilizzare fondazioni costituite da una platea in c.a. (infinitamente rigida); tale soluzione consentirà di ridurre considerevolmente il valore del carico unitario, adattandosi meglio alle caratteristiche del terreno, riducendo i fenomeni di cedimento e garantendo la stabilità e l’integrità, nel tempo, dei fabbricati di futura costruzione;

- si dovrà verificare che le azioni definitive siano inferiori alla resistenza di progetto fornita dal sedime di imposta e che non comportino l’insorgere di fenomeni di cedimento assoluto troppo elevati (o una distribuzione differenziale degli stessi) ricorrendo, se necessario, all’adozione di

opportuni accorgimenti tecnici;

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- i manufatti di futura realizzazione dovranno essere progettati nel rispetto della vigente normativa sismica, sia nazionale sia regionale, utilizzando i parametri sismici sito-specifici riportati nel

paragrafo 7.3 del succitato documento H - Relazione geologica, maggio 2017; - le fondazioni dovranno essere sagomate e dimensionate in modo tale da poter soddisfare i

necessari requisiti di sicurezza in merito alla resistenza di progetto, al cedimento verticale, allo

scorrimento ed al ribaltamento. Allo scopo di favorire una più omogenea e razionale ripartizione delle azioni di progetto che verranno trasmesse al terreno, dovrà essere predisposto, al di sotto del piano di imposta delle opere di appoggio, uno strato di sottofondazione costituito da un orizzonte di magrone. Quest’ultimo, leggermente sporgente rispetto all’impronta della fondazione,

dovrà avere uno spessore di almeno 0,20 m; - le opere di fondazione e le strutture ipogee in genere dovranno essere efficacemente

impermeabilizzate per isolarle completamente, dal punto di vista idraulico, dall’ambiente

circostante ed impedire fenomeni di risalita dell’umidità naturale del terreno, di infiltrazione e di impregnazione idrica in genere;

- le opere di appoggio dovranno essere progettate per resistere al prolungato contatto con le

acque sotterranee ed all’eventuale aggressione chimica delle stesse, che potrebbe innescare processi di corrosione del calcestruzzo e delle armature metalliche.

Si sottolinea che la mancata realizzazione di un’efficace intervento di impermeabilizzazione può comportare gravi danni alle erigende strutture limitandone pesantemente l’utilizzo, oltre a comportare un

rapido ammaloramento delle stesse. [c] dovrà essere attuata una corretta gestione di tutte le acque di pertinenza degli immobili, delle strade e dei piazzali (bianche, nere, meteoriche), che dovranno essere accuratamente raccolte e

convogliate in idonei punti di scarico. Le suddette acque non dovranno essere disperse in modo incontrollato lungo il perimetro dei fabbricati di futura realizzazione, in quanto tale dispersione potrebbe, a lungo andare, comportare un’alterazione delle

proprietà geotecniche del sedime di imposta delle fondazioni con ripercussioni negative sulla stabilità opere in progetto. C.1 – SUOLO e C2 - SOTTOSUOLO

[a] / [b] / [c] In relazione alla natura litologica dei terreni che costituiranno il sedime di imposta delle strutture di appoggio, ai parametri geotecnici individuati tramite l’esecuzione delle prove penetrometriche e alla bassa soggiacenza della falda freatica, che interferirà con le opere in progetto, si

ritiene necessario attenersi scrupolosamente alle indicazioni esposte nel documento specialistico H - Relazione geologica, maggio 2017, e riportate al precedente punto B.2 − ACQUE SOTTERRANEE.

D.1 − VEGETAZIONE [g] Il progetto prevede la cessione di un’area verde pari a circa 10.290 m2 per la realizzazione del corridoio ecologico di connessione tra le aree verdi esistenti a nord e sud dell'ATP1. Tale area viene individuata dalla proposta di PA nella parte occidentale dell’ambito, operando così un “riallineamento” con

la parte di corridoio a sud di via Abbiategrasso. Coerentemente con il parere del Parco Agricolo Sud Milano di prevedere un’ulteriore fascia di mitigazione lungo il margine nord dell’ambito di intervento, da realizzarsi mediante utilizzo di specie arboreo-arbustive

autoctone del Parco e al fine di migliorare l’inserimento ambientale del comparto, si suggerisce una configurazione migliorativa mediante il completamento di un filare alberato lungo tale margine all’interno della proprietà privata.

Tutte le fasce mitigative previste, inoltre, dovranno essere realizzate mediante sesto di impianto naturaliforme. E.1 – PATRIMONIO CULTURALE E PAESAGGIO

[b] / [g] E’ previsto l’esame paesistico dei progetti ai sensi della Deliberazione Giunta regionale 8 novembre 2002 – n. 7/11045 “Approvazione «Linee guida per l’esame paesistico dei progetti» prevista dall’art. 30 delle Norme di Attuazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) […]”. L’idea cardine del progetto di PA, inoltre, è quella di integrare il nuovo intervento con l’urbanizzato a carattere residenziale esistente e di completare l’assetto urbanistico della zona dando continuità all’edificato e, al contempo, all’elemento di connessione della rete ecologica comunale.

Non sono suggerite misure di mitigazione specifiche.

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F.2 − SALUTE PUBBLICA: ASSETTO IGIENICO-SANITARIO [a] In fase di cantiere saranno previste modalità di esecuzione dei lavori atte a ridurre le polveri

e gli inquinanti dei mezzi di trasporto. [c] La rete fognaria deve essere assoggettata ai requisiti tecnici funzionali stabiliti dal Gestore, da verificarsi mediante Parere Tecnico Preventivo sul progetto delle opere fognarie in cessione;

l’ottenimento del parere positivo è necessario al fine della presa in carico da parte del Gestore delle opere medesime. [h] In fase di gestione degli edifici saranno elaborate specifiche guide d’uso degli immobili in

funzione della corretta gestione dei rifiuti, in ottemperanza con le disposizione comunali in materia. F.6 − TRAFFICO [a] / [b] In fase di cantiere saranno previste modalità di esecuzione dei lavori atte a ridurre il

numero di mezzi di trasporto pesante circolanti contemporaneamente anche con riferimento all’interferenza con le componenti aria e rumore. [e] In considerazione delle valutazioni specifiche effettuate, non sono previsti interventi,

puntuali sulla viabilità, in quanto i volumi complessivi generati/attratti sono compatibili con le infrastrutture esistenti.

G.1 − RUMORE e G.2 – VIBRAZIONI [a] / [b] In fase realizzativa saranno previste modalità di esecuzione dei lavori atte a ridurre i rumori dei mezzi di trasporto e degli strumenti di cantiere.

[c] Gli impianti saranno realizzati con le necessarie opere di riduzione dei rumori e delle vibrazioni.

5.4 Valutazione delle alternative nell’ambito del PA

Con riferimento al concetto consolidato nella prassi della VAS della valutazione comparata degli impatti rispetto a scenari alternativi, sulla base dei criteri di valutazione precedentemente illustrati, si è proceduto

a un raffronto tra gli attendibili impatti generati dalla proposta di PA con destinazione residenziale e dalla previsione vigente per l’ATP1 a carattere produttivo. Nella lettura della seguente valutazione comparativa devono essere tenuti in considerazione alcuni fattori:

- sono stati assunti in questa sede le indagini e i relativi risultati ottenuti a seguito degli approfondimenti specialistici condotti per la proposta di PA a carattere residenziale, relativamente alle componenti B.2 − ACQUE SOTTERRANEE e C.2 – SOTTOSUOLO e con riferimento alle caratteristiche idrogeomorfologiche del sito;

- sono stati considerati in relazione alle componenti F.6 – TRAFFICO e G.1 – RUMORE, gli elementi positivi determinati dalla minor incidenza della funzione residenziale. Le stime di impatto così attribuite non verificano né restituiscono eventuali superamenti delle soglie di attenzione

stabilite dalle normative specialistiche; Dati relativi al traffico. Utilizzando la medesima metodologia di stima della funzione residenziale ovvero

mediante l’utilizzo del database Trip Generation dell’Institute of Transportation Engineers, si è proceduto ad approfondire le valutazioni relative al traffico prodotto anche in relazione alla destinazione produttiva assegnata dal PGT all’ambito, come da tabella seguente:

AM Hour PM Hour AM In AM Out PM In PM Out

industria 87 91 74 13 15 76

residenza 16 22 5 12 14 8

I risultati ottenuti non lasciano dubbi sulla diversa e maggiore entità del fenomeno correlata alle funzioni produttive, che produrrebbero un impatto maggiore sulla rete viaria esistente.

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Matrice di valutazione comparativa delle alternative

COMPONENTI AMBIENTALI ATP1 IN VARIANTE -RESIDENZIALE

ATP1 – PRODUTTIVO (ALTERNATIVA “A”)

[A] Atmosfera

A.1 − ARIA ■ ■ A.2 – CLIMA ■ ■ [B] Acque

B.1 − ACQUE SUPERFICIALI ■ ■ B.2 − ACQUE SOTTERRANEE ■ ■ [C] Geologia: suolo e sottosuolo

C.1 − SUOLO ■ ■ C.2 − SOTTOSUOLO ■ ■ [D] Biodiversità: vegetazione, flora, fauna ed ecosistemi

D.1 − VEGETAZIONE E FLORA ■ ■ D.2 − FAUNA ■ ■ D.3 − ECOSISTEMI ■ ■ [E] Patrimonio culturale e paesaggio

E.1 – PATRIMONIO CULTURALE E PAESAGGIO ■ ■ [F] Uomo e sue condizioni di vita

F.1 − ASSETTO DEMOGRAFICO ■ ■ F.2 − SALUTE PUBBLICA: ASSETTO IGIENICO − SANITARIO ■ ■ F.3 − ASSETTO TERRITORIALE ■ ■ F.4 − ASSETTO ECONOMICO ■ ■ F.5 − ASSETTO SOCIALE ■ ■ F.6 − TRAFFICO ■ ■ [G] Agenti fisici: fattori di interferenza

G.1 − RUMORE ■ ■ G.2 − VIBRAZIONI ■ ■ G.3 − RADIAZIONI IONIZZANTI ■ ■ G.4 − RADIAZIONI NON IONIZZANTI ■ ■

5.5 Monitoraggio

Con riferimento al livello del P/P ovvero alla pianificazione urbanistica attuativa in attuazione conforme di

PGT, le possibili attività di monitoraggio sono riferibili alle interferenze con i fenomeni di soggiacenza individuati:

a) alla fase di cantierizzazione e costruzione;

b) alla fase d’utilizzazione. In particolare, sono suggerite:

a) per il cantiere: il monitoraggio del livello di falda per evidenziare oscillazioni legate in particolare a precipitazioni, con inizio antecedente all’avvio di ogni attività che preveda opere di scavo

b) per la vita utile: misure di tutela dei nuovi manufatti da fenomeni di risalita della falda con adeguata cadenza temporale.

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Matrice di valutazione

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6 Conclusioni

Il Rapporto Ambientale ha preso in considerazione, oltre alle consuete verifiche di coerenza esterna e interna, le specificità del PA in oggetto, in particolare evidenziando:

- la ricaduta significativamente positiva della realizzazione del corridoio ecologico, e soprattutto il suo miglioramento dal punto di vista funzionale/fruitivo;

- i moderati impatti in termini di carico insediativo, traffico e utilizzo delle risorse, generati da una limitata volumetria residenziale;

- la significativa riduzione degli impatti medesimi, se confrontati con quelli generati dalla funzione produttiva, soprattutto in termini di traffico e rumore;

- l’assenza di particolari criticità nell’allacciamento alle reti esistenti. In ogni caso la rete fognaria

dovrà essere assoggettata ai requisiti tecnici funzionali stabiliti dal Gestore, da verificarsi mediante Parere Tecnico Preventivo sul progetto delle opere fognarie in cessione; l’ottenimento del parere positivo è necessario ai fini della futura presa in carico da parte del Gestore delle

opere medesime. Pertanto, si limita a indicare all’Autorità competente l’accoglimento delle seguenti azioni di mitigazione, anche in riferimento ai pareri pervenuti in fase di scoping, ovvero:

- confermare l’importanza della collocazione “lineare” del corridoio e sue relative opere; - prevedere un filare arboreo/arbustivo di inserimento ambientale/paesaggistico (in aree private)

come da indicazioni del Parco Agricolo Sud Milano;

- confermare la messa a dimora di circa n. 60 esemplari arborei e n. 200 esemplari arbustivi come da elaborati di progetto di PA.

Come risulta dalla “matrice di valutazione” (giudizio finale ponderato) - secondo i parametri assunti - nessuna azione/impatto sulle componenti ambientali viene giudicata “negativa” o “molto negativa” ovvero tale da segnalare all’Autorità competente impatti ambientali non compatibili con l’attuazione del PA.

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7 Allegati

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Figura 1. PGT. Estratto tav. PdR3: Azzonamento

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Figura 2. Studio geologico. Estratto tav. 4a: Carta della fattibilità con elementi di pericolosità sismica locale

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Figura 3. Vista aerea

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Estratto scheda ambito di trasformazione ATP1

Proposta di variante ambito di trasformazione ATP1

Figura 4. Individuazione ambito di trasformazione ATP1

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Figura 5. Planivolumetrico di progetto

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c

Figura 6. Corridoio ecologico e fasce tampone