VARIANTE P.R.G.C. n. 27...REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI FORNI AVOLTRI...
Transcript of VARIANTE P.R.G.C. n. 27...REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI FORNI AVOLTRI...
REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE
COMUNE DI FORNI AVOLTRI
VARIANTE P.R.G.C. n. 27 L.R.5/2007 e s.m.i
Fascicolo n.2 NORMATIVA DI ATTUAZIONE
D.C.C. n.22 dd. 26 agosto 2014
Arch.Fabiana Brugnoli
Agosto 2014
TITOLO I° NORME GENERALI
Art. 1 DISPOSIZIONI GENERALI Art. 2 ELABORATI DI PIANO Art. 3 PREVISIONI IN CONTRASTO Art. 4 INTERVENTI E DESTINAZIONI Art. 5 TERMINOLOGIA URBANISTICA
TITOLO II° ZONE TERRITORIALI OMOGENEE
Art. 6 SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO COMUNALE IN ZONE TERRITORIALI OMOGENEE
CAPO I ZONE RESIDENZIALI
Art. 7 ZONE "A" Art. 8 ZONA "B0" Art. 9 ZONA "B1" INTENSIVA DI COMPLETAMENTO Art. 10 ZONA "B1.1" INTENSIVA DI TRASFORMAZIONE Art. 11 ZONA "B2" SEMINTENSIVA DI COMPLETAMENTO Art. 12 ZONA "BC" DI RIQUALIFICAZIONE URBANA Art. 13 ZONE "C" DI ESPANSIONE Art. 14 ABACO Art. 15 VERDE PRIVATO
CAPO II° ZONE INDUSTRIALI E ARTIGIANALI Art. 16 ZONA "D2" INDUSTRIALE LE LE ACQUE MINERALI FONTE GEU Art. 17 ZONA "D3" DEGLI INSEDIAMENTI ARTIGIANALI ESISTENTI E DI PROGETTO Art. 18 ZONA "D4" DELLE ATTIVITA’ ESTRATTIVE Art. 19 ZONA "D5" DELLE CENTRALINE IDROELETTRICHE CAPO III° ZONE AGRICOLE Art. 20 TUTELA DELL'AMBIENTE BOSCHIVO E AGRICOLO –DIVIETI Art. 21 ZONE "E1" DEGLI AMBITI DI ALTA MONTAGNA Art. 22 ZONE "E2" DEGLI AMBITI BOSCHIVI Art. 23 ZONE "E3" DEGLI AMBITI SILVO-ZOOTECNICI Art. 24 ZONE "E4" DEGLI AMBITI AGRICOLO PAESAGGISTICI - ZONA "E7" AGRICOLA SPECIALE CAPO IV° ZONE TURISTICHE Art. 25 ZONA TURISTICA "G2a" DEGLI ALBERGHI ESISTENTI E DI PROGETTO Art. 26 ZONA TURISTICA "G2b" DEI CAMPEGGI Art. 27 ZONA TURISTICA “G2c” COMPLESSI RICETTIVI COMPLEMENTARI Art. 28 ZONA DEI DEMANI SCIABILI "G3" CAPO V° EDIFICI E SERVIZI PUBBLICI Art. 29 ZONE "Q" DEGLI EDIFICI E SERVIZI PUBBLICI CAPO VI° ZONE DI RISPETTO Art. 30 ZONE "R" INEDIFICABILI DI RISPETTO CAPO VII° ZONA PER STRUTTURE DI SERVIZIO Art. 31 STRUTTURE DI SERVIZIO
TITOLO III ALTRE DISPOSIZIONI Art. 32 VIABILITA' E ACCESSI Art. 33 COSTRUZIONI PREESISTENTI
TITOLO IV° AREE AMBIENTALI
Art. 34 AREE SOTTOPOSTE A VINCOLO PAESISTICO Art. 35 RETE NATURA 2000 Art. 36 ZONE BOSCATE PERCORSE DAL FUOCO Art. 37 EDIFICI RUSTICI IN CAMBIO D'USO
TITOLO VI° RISCHI E VINCOLI IDROGEOLOGICI Art. 38 RISCHI E VINCOLI IDROGEOLOGICI Art. 39 ZONE URBANIZZATE SOGGETTE AD INEDIFICABILITÀ PER RISCHIO GEOLOGICO
TITOLO 1 - PARTE GENERALE.
Art. 1 - Disposizioni generali
Il territorio del Comune di Forni Avoltri è disciplinato dal presente Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.) Ogni attività comportante trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio è soggetta alla disciplina delle presenti norme nonché alle norme del Regolamento Edilizio Comunale.
Art.2 – Elaborati di piano
Tav. 1.1.1 - Inquadramento generale. Tav. 1.1.2 - Assetto viario, idrografico ed altimetrico scala 1:25.000 Tav. 1.2.1 - Assetto paesistico di fondovalle. Foto zenitali. scale varie Tav. 2.1.1 - Edificazione storica al 1848 scala 1:2.000 Tav. 2.1.2 - Edificazione storica al 1848 scala 1:2.000 Tav. 2.1.3 - Edificazione storica al 1848 scala 1:2.000 Tav. 2.2.1 - Frammentazione della proprietà fondiaria scala 1:15.000 Tav. 2.2.2 - Assetto della proprietà pubblica scala 1:15.000 Tav. 2.3.1 - Carta dell'uso del suolo scala 1:15.000. Tav. 2.4.1 - Destinazioni d'uso e viabilità (Forni Avoltri) scala 1:2.000. Tav. 2.4.2 - Destinazioni d'uso e viabilità (Frassenetto e Sigilletto) scala 1:2.000 Tav. 2.4.3- Destinazioni dʼuso e viabilità (Collinetta e Collina) scala 1:2.000 Tav. 2.5.1 - Assetto della viabilità ed idrografia (Forni Avoltri) scala 1:2.000 Tav. 2.5.2 - Assetto della viabilità ed idrografia (Frassenetto e Sigilletto) scala 1:2.000 Tav. 2.5.3 - Assetto della viabilità ed idrografia (Collinetta e Collina) scala 1:2.000 Tav. 2.7.1 - Aree edificate ed aree urbanizzate (Piani di Luzza) scala 1:2.000. Tav. 2.7.2 - Aree edificate ed aree urbanizzate (Pierabech) scala 1:2.000. Tav. 2.7.3 - Aree edificate ed aree urbanizzate (Forni Avoltri) scala 1:2.000. Tav. 2.7.4 - Aree edificate ed aree urbanizzate (Sigilletto e Frassenetto). scala 1:2.000. Tav. 2.7.5 - Aree edificate ed aree urbanizzate (Collina e Collinetta scala 1:2.000.
Analisi territoriale:
Tav. 2.7.6 - Aree edificate ed aree urbanizzate (Runch di Collina). scala 1:2.000. Tav. 3.2.1 - Aree di interesse ambientale (vincoli L. 431/85 Galasso). scala 1:15.000. Vincoli e
rispetti:
Tav. 3.3.1 - Sintesi vincoli geologici su zonizzazione generale scala 1:15.000 .
Tav. 4.1 - Struttura del piano scala 1:15.000. Tav. 4.2.1 - Zonizzazione generale del territorio comunale sez. nord. scala 1:10.000. Tav. 4.2.2 – Vincoli generali del territorio comunale sez. nord. scala 1:10.000. Tav. 4.3.1 - Zonizzazione generale del territorio comunale sez. sud. scala 1:10.000. Tav. 4.3.2 - Vincoli generali del territorio comunale sez. sud. scala 1:10.000. Tav. 4.4 - Zonizzazione di fondovalle (Piani di Luzza). scala 1:2.000. Tav. 4.5 - Zonizzazione di fondovalle (Pierabech). scala 1:2.000. Tav. 4.6 - Zonizzazione di fondovalle (Forni e Avoltri). scala 1:2.000. Tav. 4.7 - Zonizzazione di fondovalle (Sigilletto-Frassenetto). scala 1:2.000. Tav. 4.8 - Zonizzazione di fondovalle (Collina-Collinetta). scala 1:2.000.
Zonizzazione
Tav. 4.9 - Zonizzazione di fondovalle (Runch di Collina). scala 1:2.000. Elab. 5 - Norme di attuazione. Tav. 6 - Dimensionamento di piano. Elab. 7 - Relazione generale.
Allegati:
Elab 8 – Relazione sulla flessibilità
Art. 3 – Previsioni in contrasto
contrasto tra indicazioni grafiche
in caso di contrasto tra indicazioni grafiche a carattere normativo riguardanti le medesime zone ma riportate su tavole aventi scale di raffigurazione diverse, prevalgono quelle alla scala più grande. In caso di contrasto tra indicazioni grafiche a carattere normativo riguardanti le medesime zone ma riportate su tavole diverse aventi la medesima scala di raffigurazione, prevalgono quelle più restrittive.
contrasto tra normative in caso di contrasto tra le presenti norme ed altre disposizioni comunali con particolare riguardo a quelle del Regolamento Edilizio, dovranno essere rispettate le norme più restrittive.
Art. 4 - Interventi e destinazioni
Interventi edilizi art. 4 “Definizione degli interventi edilizi “L.R.19/2009 s.m.i. Destinazioni d’uso degli immobili
art. 5 “Definizione delle destinazioni d’uso degli immobili “L.R.19/2009 s.m.i.
Art. 5 - Terminologia urbanistica
SUPERFICIE TERRITORIALE "ST" ha.
Comprende le aree edificabili di una stessa zona prevista dallo strumento urbanistico, comprensive delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria necessarie agli insediamenti, con la esclusione di quelle destinate dal P.R.G.C. alla rete principale della viabilità. Vanno altresì escluse, ai fini del computo della ST, le aree in essa comprese di proprietà o di uso pubblico, le aree già conteggiate come di pertinenza di interventi edificatori e le strade aperte al pubblico transito da oltre tre anni.
SUPERFICIE FONDIARIA "SF" mq. E' costituita dalla parte di superficie territoriale di pertinenza degli edifici. Si calcola sottraendo alla superficie territoriale le aree interessate dalle opere di urbanizzazione primaria e, quando richiesto, quelle relative alle opere di urbanizzazione secondaria. Sono invece da comprendere, ai fini del computo, il verde di pertinenza delle abitazioni ed i parcheggi stanziali.
SUPERFICIE COPERTA "SC" mq. E' la quota della superficie fondiaria compresa dalla proiezione sul piano orizzontale di tutte le parti edificate fuori terra e dotate di copertura con intradosso ad una quota maggiore di mt. 1.20 dal terreno. Restano escluse le parti aggettanti quali scale scoperte, poggioli aperti su due lati e gli sporti delle coperture fino alla sporgenza di mt 1.50 dalle murature perimetrali.
SUPERFICIE UTILE "SU" mq.
E' costituita dalla somma delle superfici lorde di tutti i piani, anche soffitte, scantinati, rimesse, etc. Sono invece escluse le superfici porticate cedute permanentemente all'uso pubblico e le aree di servizi pubblici cedute alle rispettive società di gestione (gas, luce, telefono, etc.).
Definisce le quantità volumetriche derivanti dall'applicazione degli indici di edificabilità prescritti dalle norme di zona Comprende tutti gli spazi comunque edificati, ricavati moltiplicando la superficie coperta (Sc) per l'altezza del fabbricato (H).
VOLUME EDIFICABILE "V" mc (vuoto per pieno v.p.p.). .
Si intendono implicati nel computo i volumi delle costruzioni preesistenti da mantenere sul lotto (Sf). Restano esclusi dal computo: -i volumi tecnici oltre all'ultima soletta dell'ultimo piano; -i portici ed i volumi aperti (logge, androni, passi carrai e simili) compresi nell'altezza dei pilastri, aperti sia all'uso pubblico che privato; -i balconi aperti; -gli aggetti ornamentali e strumentali. E' la differenza fra la quota 0,00 convenzionale del piano di campagna e la quota di intradosso dell’ultimo solaio per edifici a tetto piano e la differenza tra la quota 0,00 convenzionale del piano di campagna ed il livello di gronda per gli edifici a falda. Nel caso di solaio inclinato l'altezza è calcolata sul punto medio del suo intradosso. Il livello della linea di gronda viene assunto come riferimento altimetrico quando non si discosta per più di 20 cm dal livello dell’intradosso dell’ultimo solaio
ALTEZZA DEL FABBRICATO "H" ml.
La quota 0,00 convenzionale è la quota media del terreno allo stato naturale calcolata come media delle quote dei vertici del sedime dell'edificio. Al di sopra di tale altezza potranno emergere solamente i camini, i fermaneve, le antenne radio-televisive ed i parafulmini, nonchè i cosiddetti volumi tecnici comprendenti gli extracorsa degli ascensori, i vani scala e le torrette da camino. Tali modesti volumi, dovranno in ogni caso integrarsi il più possibile all'assetto tipologico dell'edificio.
DISTANZA DAI CONFINI E DALLE STRADE ml.
E' la distanza minima, misurata in proiezione orizzontale, intercorrente tra il perimetro di sedime dell'edificazione ed i confini di proprietà o le strade.
"IT" INDICE DI FABBRICABILITA' TERRITORIALE, V/ST mc/ha.
E' il rapporto tra la somma di tutti i volumi edificati e/o edificabili in una zona omogenea e la superficie della zona omogenea stessa.
"IF" INDICE DI FABBRICABILITA' FONDIARIA, V/SF mc/mq.
E' il rapporto tra il volume edificato e/o edificabile e la superficie fondiaria di un lotto.
"RC" RAPPORTO DI COPERTURA, SC/SF percentuale.
E' il rapporto tra la superficie coperta dell'edificio, definita al precedente punto 3), e la superficie fondiaria del lotto su cui insiste
"DF" DENSITA' FONDIARIA, N° ab/SF, ab/mq.
Esprime il rapporto tra abitanti insediati e/o insediabili in una zona e la sua superficie fondiaria
"DT" DENSITA' TERRITORIALE, N° ab/ST ab/ha.
Esprime il rapporto fra abitanti insediati e/o insediabili in una zona e la sua superficie territoriale.
TITOLO II - ZONE TERRITORIALI OMOGENEE
Art. 6 Suddivisione del territorio comunale in zone territoriali omogenee
Le zone territoriali omogenee (Z.T.O.) di P.R.G.C. sono disciplinate e classificate secondo le presenti norme e corrispondono alla suddivisione in zone omogenee graficamente rappresentate negli elaborati di zonizzazione di progetto del P.R.G.C.. Zona omogenea A parti del territorio interessate da agglomerati urbani o singoli edifici con le
rispettive pertinenze, che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi. parti dei territorio totalmente o parzialmente edificate diverse dalle zone "A"; si considerano parzialmente edificate le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,5% ovvero ad 1/8 della superficie fondiaria della zona. La superficie coperta è calcolata comprendendo in essa non solo quella interessata dagli edifici, ma anche quella delle loro pertinenze sature.
zona omogenea B
si articola nelle zone "BO",“B.1“, 'B1.1", "B2" e "BC". zona omogenea C parti del territorio destinate a nuovi complessi insediativi residenziali o a
prevalente destinazione residenziale o nelle quali l'edificazione preesistente non raggiunga i limiti di cui alla zona omogenea "B" parti dei territorio destinate ad insediamenti industriali ed artigianali zona omogenea D si articola nelle zone "D2", "D3“,“D4“ e "D5" parti dei territorio destinate ad usi agricoli e forestali Zona omogenea E si articola nelle zone "E1“ , "E2”, "E3” , "E4" ed “E7“ parti dei territorio destinate alla ricettività turistica Zona omogenea G si articola nelle zone „G2a“,“G2b“,“G2c“,G2f“ e “G3“
Zona onogenea R le parti del territorio destinate ad aree di rispetto e di vincolo lungo le reti infrastrutturali, i corsi d'acqua, i cimiteri, etc.
Zona omogenea Q parti del territorio destinate a servizi e attrezzature collettive
CAPO I - ZONE RESIDENZIALI
Art. 7 Zone A
Definizione parti del territorio interessate da agglomerati urbani o singoli edifici con le rispettive
pertinenze, che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi. residenziale servizi direzionale commerciale nei limiti del Piano Comunale del Commercio . La possibilità di ricavare negozi al piano terra è riservata unicamente agli edifici, esistenti o in nuova costruzione, che abbiano affaccio su vie o spazi pubblici alberghiera artigianale di servizio
Destinazione
funzioni pubbliche e di interesse pubblico. Interventi in assenza del PRPC sono ammessi gli interventi di manutenzione,restauro e
risanamento conservatico conservazione delle facciate, die volumi esistenti, dellʼandamento die tetti, nonchè dellʼintero apparato decorativo (cornici, marcapiani, lesene, etc.); conservazione dell'impianto strutturale originario verticale ed orizzontale nel caso di volte e pregevoli solai in legno; conservazione o ripristino delle aperture originarie in tutte le facciate, nella posizione e nella forma, in quanto legate alla morfologia fondamentale dell'edificio; conservazione di tutti gli elementi architettonici isolati quali fontane, muri, recinzioni, lapidi antiche, etc., nonchè degli spazi scoperti pavimentati o sistemati ad orto e giardino;
Prescrizioni
gli spazi scoperti di pertinenza degli edifici non sono edificabili, essi possono essere interessati unicamente da eventuali limitati ampliamenti allʼedificio principale.
Prescrizioni tipologiche
prescritto lʼadeguamento allʼAbaco di cui al succ. art. 14
PRPC/PAC di iniziativa pubblica Procedura I progetti edilizi dovranno essere corredati da una scheda analitica che specifichi quali degli elementi dellʼAbaco sussistono nello stato di fatto e come vengono trattati nel progetto.
Art. 8 Zone B0
Definizione corrisponde alle tipologie insediative di maggior pregio ambientale.
residenziale servizi direzionale commerciale al dettaglio nei limiti del Piano Comunale del Commercio . La possibilità di ricavare negozi al piano terra è riservata unicamente agli edifici che abbiano affaccio su vie o spazi pubblici alberghiera
Destinazione
funzioni pubbliche e di interesse pubblico. ristrutturazione edilizia e ampliamento gli interventi di demolizione con successiva ricostruzione ammessi ove sussistano motivate ragioni e sia verificata l'assenza di elementi quali decorazioni ad affresco e/o particolari e complessi assetti della forometria quali loggiati ad archi semplici o multipli in pietra.
Interventi
realizzazione di costruzioni accessorie limitatamente alle unità immobiliari che alla data di adozione della Variante PRGC n.27 ne siano sprovviste e subordinatamente alla demolizione di fabbricati precari esistenti adibiti al medesimo uso.
max 20% dei volume esistente alla data di adozione del PRGC. H max non superiore a quella degli edifici contermini. DC min m. 5,00 o a confine
ampliamento
DS min.m. secondo gli allineamenti preesistenti ristrutturazione edilizia
in caso di demolizione con ricostruzione prescritta sagoma planivolumetrica preesistente con possibilità di ampliamento, salvo eventuali arretramenti dalle strade comunali richiesti per allargamenti e migliorie alla viabilità esistente. residenziale per nuova edificazione o ristrutturazione con cambio
d’uso e/o aumento delle unità abitative, anche su aree non immediatamente adiacenti al fabbricato, in misura non inferiore a 1,00 mq/10 mc e comunque in numero non minore ad un posto macchina per ogni unità immobiliare.
alberghiera un posto macchina ogni due camere e comunque non meno di 25mq ogni 100 mq di Su.
PS min
altre disposizioni di cui agli artt. 17-18-19 del D.P.G.R. n° 0126/Pres del 20.04.95.
Sc max mq. 30 H max m. 2,70
Indici e parametri
costruzioni accessorie
DE min m. 3,00 dall’edificio principale prescritto lʼadeguamento allʼAbaco di cui al succ. art. 14 Prescrizioni
tipologiche costruzioni accessorie
copertura a capanna con pendenza tra il 90% e il 110%,manto in scandole , lamiera alluminio preverniciata a fasce tipo “Prefa”, tegole piane tipo “Prefa” o similari nei colori marrone, grigio e antracite, pareti in legno, intonacate e colorate nelle tonalità pastellate o bianco , serramenti in legno o materiali ad “ effetto legno“
intervento diretto Procedura i progetti edilizi dovranno essere corredati da una scheda analitica che specifichi quali degli elementi dell’Abaco sussistono nello stato di fatto e come vengono trattati nel progetto.
Art.9 - Zona B1 - intensiva di completamento
Definizione corrisponde alle aree urbanizzate già edificate per una quota superiore al 12,5% della superficie fondiaria. residenziale servizi direzionale commerciale al dettaglio . La possibilità di ricavare negozi al piano terra è riservata unicamente agli edifici, esistenti o in nuova costruzione, che abbiano affaccio su vie o spazi pubblici alberghiera
Destinazioni d’uso
funzioni pubbliche e di interesse pubblico. ristrutturazione edilizia , ampliamento e nuova edificazione Interventi realizzazione di costruzioni accessorie limitatamente alle unità immobiliari che alla data di adozione della Variante PRGC n.27 ne siano sprovviste e subordinatamente alla demolizione di fabbricati precari esistenti adibiti al medesimo uso.
350 nel caso di edifici isolati. SM mq. nuova edificazione
per edifici in linea o a schiera ammesse dimensioni inferiori
IF max mc/mq 2 RC max mq/mq 30% della superficie fondiaria DC min m. 5,00 o a confine : in aderenza
non inferiori a Hf (fronte edificio) max misurata sulla più alta delle facciate fronteggiantisi e comunque non inferiori a m 10,00. il distacco minimo inderogabile di mt 10,00 vale per la costruzione di una nuova parete finestrata, mentre può essere ridotto, nel rispetto della normativa vigente nel caso di costruzione di una nuova parete cieca. La riduzione del distacco non può essere invece concessa nel caso inverso di costruzione di una nuova parete finestrata fronteggiante una parete cieca preesistente. per le strutture esistenti che si trovino nella condizione di non rispetto dei distacchi, eventuali sopraelevazioni dovranno rispettare le distanze minime imposte, anche in caso di accordo scritto tra confinanti tra fabbricati con strada interposta: (esclusa la viabilità privata a fondo cieco interna) non inferiori alla larghezza della sede stradale da ciglio a ciglio maggiorata di: -m 5,00 per lato per strade di larghezza inferiore a m 6,00; m 7,50 per lato per strade di larghezza da m 6,00 a m 15,00; m 10,00 per lato per strade di larghezza superiore a m 15,00.
DE min m.
i distacchi si applicano al corpo del fabbricato fuori terra e non alle sue parti completamente interrate. Le distanze minime inderogabili anche per il sottosuolo si applicano nei confronti dei confini con strade pubbliche.
H max m. 8,50 residenziale per nuova edificazione o ristrutturazione con
cambio d’uso e/o aumento delle unità abitative, anche su aree non immediatamente adiacenti al fabbricato, in misura non inferiore a 1,00 mq/10 mc e comunque in numero non minore ad un posto macchina per ogni unità immobiliare.
Indici e parametri
PS min
altre destinazioni
disposizioni di cui agli artt. 17-18-19 del D.P.G.R. n° 0126/Pres del 20.04.95.
Sc max 30
H max m. 2,70
costruzioni accessorie
DE min m. 3,00 dall’edificio principale
Deroghe ampliamento “una tantum” per esigenze igienico-funzionali fino ad un massimo del 20% dei volume esistente alla data di adozione dei PRGC nel rispetto di parametri di DC,DS e DE soprariportati. prescritto l’adeguamento all’Abaco di cui al succ. art. 14 per gli interventi di manutenzione e ampliamento inferiore al 20% del volume esistente l'abaco riveste carattere di graduale adeguamento , nel senso che eventuali e limitati interventi non conformi all'abaco, che comunque non devono riguardare gli "elementi tipologici", non siano tali da compromettere il futuro completo adeguamento
Prescrizioni tipologiche
costruzioni accessorie
copertura a capanna con pendenza tra il 90% e il 110%,manto in scandole , lamiera alluminio preverniciata a fasce tipo “Prefa”, tegole piane tipo “Prefa” o similari nei colori marrone, grigio e antracite, pareti in legno intonacate e colorate nelle tonalità pastellate o bianco , serramenti in legno o materiali ad “ effetto legno“
intervento diretto
i progetti edilizi riguardanti gli interventi sugli edifici esistenti dovranno essere corredati da una scheda analitica che specifichi quali degli elementi dell’abaco sussistono nello stato di fatto e come vengono trattati nel progetto.
Procedura
gli interventi edificatori sono subordinati all'impegno da parte del concessionario di realizzare contestualmente all'edificio, le opere di urbanizzazione primaria mancanti o inadeguate, nonchè quelle opere di sistemazione delle aree scoperte che tendono al decoro complessivo della zona, secondo le indicazioni fornite dall'Amministrazione comunale.
Art.10 - Zona B1.1 - intensiva di trasformazione
Definizione corrisponde ad un’area edificata da trasformare verso utilizzazioni più consone al carattere del luogo nei settori della residenza, del turismo in senso lato, compreso l’albergo diffuso, e del terziario di supporto . residenziale servizi direzionale commerciale La possibilità di ricavare negozi al piano terra è riservata unicamente agli edifici, esistenti o in nuova costruzione, che abbiano affaccio su vie o spazi pubblici
Destinazioni d’uso
alberghiera ristrutturazione edilizia, ampliamento e nuova edificazione Interventi realizzazione di costruzioni accessorie limitatamente alle unità immobiliari che alla data di adozione della Variante PRGC n.27 ne siano sprovviste e subordinatamente alla demolizione di fabbricati precari esistenti adibiti al medesimo uso.
2 IF max mc/mq in caso di saturazione totale o pressoché totale dell’indice è ammesso un ampliamento del volume esistente non superiore al 30%
RC max mq/mq 35% della SF DC min m. 5,00
non inferiori a Hf (fronte edificio) max misurata sulla più alta delle facciate fronteggiantisi e comunque non inferiori a m 10,00. il distacco minimo inderogabile di mt 10,00 vale per la costruzione di una nuova parete finestrata, mentre può essere ridotto, nel rispetto della normativa vigente nel caso di costruzione di una nuova parete cieca. La riduzione del distacco non può essere invece concessa nel caso inverso di costruzione di una nuova parete finestrata fronteggiante una parete cieca preesistente. per le strutture esistenti che si trovino nella condizione di non rispetto dei distacchi, eventuali sopraelevazioni dovranno rispettare le distanze minime imposte, anche in caso di accordo scritto tra confinanti tra fabbricati con strada interposta: (esclusa la viabilità privata a fondo cieco interna) non inferiori alla larghezza della sede stradale da ciglio a ciglio maggiorata di: -m 5,00 per lato per strade di larghezza inferiore a m 6,00; m 7,50 per lato per strade di larghezza da m 6,00 a m 15,00; m 10,00 per lato per strade di larghezza superiore a m 15,00.
DE min m.
i distacchi si applicano al corpo del fabbricato fuori terra e non alle sue parti completamente interrate. Le distanze minime inderogabili anche per il sottosuolo si applicano nei confronti dei confini con strade pubbliche.
H max m. 10,00 distanza dal distributore
come da normative vigenti
residenziale per nuova edificazione o ristrutturazione con cambio d’uso e/o aumento delle unità abitative, anche su aree non immediatamente adiacenti al fabbricato, in misura non inferiore a 1,00 mq/10 mc e comunque in numero non minore ad un posto macchina per ogni unità immobiliare.
Indici e parametri
PS min
altre disposizioni di cui agli artt. 17-18-19 del D.P.G.R. n° 0126/Pres del 20.04.95.
Sc max 30 H max m. 2,70
Costruzioni accessorie
DE min m. 3,00 dall’edificio principale o in aderenza ma non sul prospetto principale
prescritto l’adeguamento all’Abaco di cui al succ. art.14 per gli interventi di manutenzione e ampliamento inferiore al 20% del volume esistente l'abaco riveste carattere di graduale adeguamento , nel senso che eventuali e limitati interventi non conformi all'abaco, che comunque non devono riguardare gli "elementi tipologici", non siano tali da compromettere il futuro completo adeguamento per gli interventi sugli stavoli l’adeguamento all’Abaco è sempre prescrittivo
Prescrizioni tipologiche
costruzioni accessorie
copertura a capanna con pendenza tra il 90% e il 110%,manto in scandole , lamiera alluminio preverniciata a fasce tipo “Prefa”, tegole piane tipo “Prefa” o similari nei colori marrone, grigio e antracite, pareti in legno intonacate e colorate nelle tonalità pastellate o bianco , serramenti in legno o materiali ad “ effetto legno“
intervento diretto i progetti edilizi riguardanti gli interventi sugli edifici esistenti dovranno essere corredati da una scheda analitica che specifichi quali degli elementi dell’abaco sussistono nello stato di fatto e come vengono trattati nel progetto.
Procedura
gli interventi edificatori sono subordinati all'impegno da parte del concessionario di realizzare contestualmente all'edificio, le opere di urbanizzazione primaria mancanti o inadeguate, nonchè quelle opere di sistemazione delle aree scoperte che tendono al decoro complessivo della zona, secondo le indicazioni fornite dall'Amministrazione comunale.
Art.11 - Zona B2 – Semi - intensiva di completamento
Definizione corrisponde aree edificate per una quota superiore al 12,5% della superficie fondiaria residenziale servizi direzionale commerciale al dettaglio. La possibilità di ricavare negozi al piano terra è riservata unicamente agli edifici, esistenti o in nuova costruzione, che abbiano affaccio su vie o spazi pubblici alberghiera artigianale
Destinazioni d’uso
funzioni pubbliche e di interesse pubblico. Interventi ristrutturazione edilizia , ampliamento e nuova edificazione realizzazione di costruzioni accessorie limitatamente alle unità immobiliari che alla data
di adozione della Variante PRGC n.27 ne siano sprovviste e subordinatamente alla demolizione di fabbricati precari esistenti adibiti al medesimo uso. sup. min. lotto mq 400
nuova edificazione per edifici raggruppati, in linea o a schiera,
le dimensioni minime dei lotti possono essere ridotte
IF max mc/mq 1,50 RC max mq/mq 30% della superficie fondiaria DC min. m. 5,00
non inferiori a Hf (fronte edificio) max misurata sulla più alta delle facciate fronteggiantisi e comunque non inferiori a m 10,00. il distacco minimo inderogabile di mt 10,00 vale per la costruzione di una nuova parete finestrata, mentre può essere ridotto, nel rispetto della normativa vigente nel caso di costruzione di una nuova parete cieca. La riduzione del distacco non può essere invece concessa nel caso inverso di costruzione di una nuova parete finestrata fronteggiante una parete cieca preesistente. per le strutture esistenti che si trovino nella condizione di non rispetto dei distacchi, eventuali sopraelevazioni dovranno rispettare le distanze minime imposte, anche in caso di accordo scritto tra confinanti tra fabbricati con strada interposta: (esclusa la viabilità privata a fondo cieco interna) non inferiori alla larghezza della sede stradale da ciglio a ciglio maggiorata di: -m 5,00 per lato per strade di larghezza inferiore a m 6,00; m 7,50 per lato per strade di larghezza da m 6,00 a m 15,00; m 10,00 per lato per strade di larghezza superiore a m 15,00.
DE min m.
i distacchi si applicano al corpo del fabbricato fuori terra e non alle sue parti completamente interrate. Le distanze minime inderogabili anche per il sottosuolo si applicano nei confronti dei confini con strade pubbliche.
H max m. 8,50 per nuova edificazione o ristrutturazione con cambio d’uso e/o aumento delle unità abitative è obbligatoria l’individuazione di parcheggi stanziali, anche su aree non immediatamente adiacenti al fabbricato, in misura non inferiore a 1,00 mq/10 mc di costruzione e comunque in numero non minore ad un posto macchina per ogni unità immobiliare..
PS min
per le zone a destinazione non residenziale in materia di previsione di parcheggi valgono le disposizioni di cui agli artt. 17-18-19 del D.P.G.R. n° 0126/Pres del 20.04.95. Sc max 30 H max m. 2,70
Indici
costruzioni accessorie
DE min m. 3,00 dall’edificio principale
Deroghe ampliamento “una tantum” per esigenze igienico-funzionali fino ad un massimo del 20% dei volume esistente alla data di adozione dei PRGC nel rispetto di parametri di DC,DS e DE soprariportati. gli interventi sugli edifici esistenti devono salvaguardare tipologie e materiali originari ; gli interventi di nuova edificazione devono integrarsi con le preesistenze richiamando gli elementi archítettonici e costruttivi e i materiali ricorrenti nel contesto . Possono essere di indirizzo le norme dell’Abaco degli elementi tipologici di cui al succ. art.14. per gli interventi sugli stavoli l’adeguamento all’Abaco è prescrittivo
Prescrizioni tipologiche
costruzioni accessorie
copertura a capanna con pendenza tra il 90% e il 110%,manto in scandole , lamiera alluminio preverniciata a fasce tipo “Prefa”, tegole piane tipo “Prefa” o similari nei colori marrone, grigio e antracite, pareti in legno intonacate e colorate nelle tonalità pastellate o bianco , serramenti in legno o materiali ad “ effetto legno“
intervento diretto Procedura
Gli interventi edificatori sono subordinati all'impegno da parte del concessionario di realizzare contestualmente all'edificio, le opere di urbanizzazione primaria mancanti o inadeguate, nonchè quelle opere di sistemazione delle aree scoperte che tendono al decoro complessivo della zona, secondo le indicazioni fornite dall'Amministrazione comunale.
Art.12 - Zona BC – di riqualificazione urbana
Definizione corrisponde ad una porzione di area centrale di Forni Avoltri capoluogo, già assoggettata a P.R.P.C. ed attuata, nella quale sono presenti fabbricati di varia tipologia ed estetica, alcuni fatiscenti, con valori architettonici differenziati e complessivamente necessitanti di funzionale recupero e riqualificazione con parametri diversi dalle normali zone B di completamento. residenziale servizi commerciale al dettaglio. La possibilità di ricavare negozi al piano terra è riservata unicamente agli edifici, esistenti o in nuova costruzione, che abbiano affaccio su vie o spazi pubblici
Destinazioni d’uso
alberghiera ristrutturazione edilizia , ampliamento e nuova edificazione Interventi realizzazione di costruzioni accessorie limitatamente alle unità immobiliari che alla data di adozione della Variante PRGC n.27 ne siano sprovviste e subordinatamente alla demolizione di fabbricati precari esistenti adibiti al medesimo uso. IF max mc/mq 3,50 RC max mq/mq 38% della superficie fondiaria DE min m. tra pareti finestrate 10,00 DS min.m. secondo Codice Civile, fatte salve distanze inferiori, nel qual
caso è ammesso l’allineamento con il fabbricato esistente H max m. 12,50
residenziale per nuova edificazione o ristrutturazione con cambio d’uso e/o aumento delle unità abitative, anche su aree non immediatamente adiacenti al fabbricato, in misura non inferiore a 1,00 mq/10 mc e comunque in numero non minore ad un posto macchina per ogni unità immobiliare.
alberghiera un posto macchina ogni due camere e comunque non meno di 25mq ogni 100 mq di Su.
PS min
altre disposizioni di cui agli artt. 17-18-19 del D.P.G.R. n° 0126/Pres del 20.04.95.
Sc max 30 H max m. 2,70
costruzioni accessorie
DE min m. 3,00 dall’edificio principale o in aderenza ma non sul prospetto principale
Indici e parametri
depositi temporanei
Volume max mc
40
gli interventi devono utilizzare elementi archítettonici e materiali coerenti con il contesto . Possono essere di indirizzo le norme dell’Abaco degli elementi tipologici di cui al succ. art.14. per gli interventi sugli stavoli l’adeguamento all’Abaco è prescrittivo
Prescrizioni tipologiche
costruzioni accessorie
copertura a capanna con pendenza tra il 90% e il 110%,manto in scandole , lamiera alluminio preverniciata a fasce tipo “Prefa”, tegole piane tipo “Prefa” o similari nei colori marrone, grigio e antracite, pareti in legno intonacate e colorate nelle tonalità pastellate o bianco , serramenti in legno o materiali ad “ effetto legno“
Procedura
intervento diretto .
Art.13 - Zona C – Semi - intensiva di espansione vincolata a piano di lottizzazione
Definizione corrisponde alle aree del territorio comunale su cui è prevista la costruzione di
nuovi edifici residenziali residenziale Destinazioni d’uso alberghiera nuova edificazione Interventi in assenza di P.R.P.C. sono consentiti gli interventi di ristrutturazione edilizia. sup. lotto min. mq. 350 IT max mc/ha 10.000
RC max mq/mq 30% della superficie fondiaria H max m. 8,50 DC min m. 5,00
non inferiori a Hf (fronte edificio) max misurata sulla più alta delle facciate fronteggiantisi e comunque non inferiori a m 10,00. il distacco minimo inderogabile di mt 10,00 vale per la costruzione di una nuova parete finestrata, mentre può essere ridotto, nel rispetto della normativa vigente nel caso di costruzione di una nuova parete cieca. La riduzione del distacco non può essere invece concessa nel caso inverso di costruzione di una nuova parete finestrata fronteggiante una parete cieca preesistente. tra fabbricati con strada interposta: (esclusa la viabilità privata a fondo cieco interna) non inferiori alla larghezza della sede stradale da ciglio a ciglio maggiorata di: -m 5,00 per lato per strade di larghezza inferiore a m 6,00; m 7,50 per lato per strade di larghezza da m 6,00 a m 15,00; m 10,00 per lato per strade di larghezza superiore a m 15,00.
DE min m.
i distacchi si applicano al corpo del fabbricato fuori terra e non alle sue parti completamente interrate. Le distanze minime inderogabili anche per il sottosuolo si applicano nei confronti dei confini con strade pubbliche.
DS min.m. 1,50 o secondo gli allineamenti preesistenti PR min mq 2,50/ab
residenziale per nuova edificazione o ristrutturazione con cambio d’uso e/o aumento delle unità abitative, anche su aree non immediatamente adiacenti al fabbricato, in misura non inferiore a 1,00 mq/10 mc e comunque in numero non minore ad un posto macchina per ogni unità immobiliare.
PS min
alberghiera un posto macchina ogni due camere e comunque non meno di 25mq ogni 100 mq di Su.
Indici e parametri
PR mq/ab 2,50 Prescrizioni tipologiche
gli interventi devono utilizzare elementi archítettonici e materiali coerenti con il contesto . Possono essere di indirizzo le norme dell’Abaco degli elementi tipologici di cui al succ. art.14. sono fatti salvi i piani attuativi in vigore e convenzionati, nonchè quelli adottati alla data di adozione del presente P.R.G.C.
PRPC vigenti
è consentito variare i piani attuativi vigenti nel rispetto dei loro parametri urbanistici ed edilizi originari
Procedura PRPC di iniziativa pubblica o privata .
Art. 14 – Abaco degli elementi tipologici
volumi gli interventi non dovranno determinare alterazioni volumetriche tali da modificare le
tradizionali forme semplici delle piante (quadrate o rettangolari) e dovranno rispettare il profilo planialtimetrico del terreno riproponendo il modello tradizionale di distribuzione dei volumi
ampliamenti con il prolungamento di una delle due falde principali senza soluzione di continuità della copertura; il volume ricavato posto in continuità di uno dei due lati minori del fabbricato potrà formare rispetto a questi delle limitate riseghe e dovrà collocarsi sul terreno rispettandone l’andamento orografico. Gli elementi strutturali di facciata e le finiture dovranno uniformarsi a quelle del fabbricato esistente.
sopraelevazioni consentite soltanto nei casi in cui sia possibile riproporre una tipologia edilizia tradizionale conservazione e ripristino delle pendenze originarie nei nuovi interventi edilizi residenziali e nei casi di rifacimento completo con sopraelevazione pendenza del 100%
tipologia
ammesse coperture piane per modesti volumi accessori (autorimesse o cantine) ricavati in pendio e completamente poi ricoperti con terreno vegetale nei nuovi interventi edilizi residenziali e nei casi di rifacimento completo con sopraelevazione tegola carnica (planellas) di color laterizio anche antichizzato o smaltata obbligatoria la maggiore uniformità possibile di colorazione tra i manti di fabbricati adiacenti
manti
per i beni immobili indicati nell’art.10, co.1 del D.Lgs 42/2004 la cui esecuzione risalga ad oltre cinquanta anni sono ammessi manti in lamiera di rame o zincata preverniciata in casi di intervento parziale e/o con finalità di una percezione visiva omogenea, previo parere della competente Soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio e per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico conservazione o riproposizione degli sporti originari ( a cornicione con modanature in intonaco o in pietra ; con sporto della struttura lignea di tetto per 60-80 cm)
sporti
nei casi in cui l’ultimo solaio venga realizzato in laterocemento, lo sporto di gronda deve essere realizzato in legno
abbaini e lucernai
lucernai in falda e abbaini singoli a forma tradizionale con esclusione di quelli orizzontali a nastro.
gronde e pluviali
lamiera preverniciata , PVC in color testa di moro , rame o con rivestimento esterno in tondo ligneo.; si esclude l’uso della lamiera zincata che nel caso di preesistenza in conservazione dovrà essere verniciata;
coperture
torrette da camino
in muratura intonacata e rivestimento in coppi o cappello in lamiera
intonaco , muratura in pietrame faccia a vista, tavole in legno locale coloriture nelle tonalità pastellate o bianco per gli edifici a destinazione residenziale le parti in legno possono riguardare soltanto i timpani
superfici esterne
per gli edifici a destinazione rurale , o ad originale destinazione rurale, le parti in legno possono riguardare anche la struttura in elevazione di un intero piano, la grossa apertura al di sotto del timpano che si sviluppa a tutta altezza di piano, nonchè i mezzi timpani ricavati dal prolungamento della falda del tetto per l’ampliamento del fabbricato. conservazione o riproposizione degli elementi originari poggioli in legno o rivestiti in legno nelle parti a vista con lavorazioni ad intarsio carnico semplice; vietate le tipologie “austriache” o “altoatesine ammessi entro il paramento esterno del muro perimetrale utilizzando, a rientro, parte del tamponamento ligneo dello stesso (linda) nel rispetto di forme semplici e contenute e con l’impiego esclusivo del legno per poggioli o ballatoi esistenti in c.a. ammessa una totale mascheratura con parapetto coprente in legno e falsa struttura lignea in intradosso (comprese travi di adeguata sezione e non limitata unicamente a tavolato).
elementi aggettanti
non ammessi poggioli suddivisi a nastro sull'intero fronte dell'edificio.
fori conservazione o riproposizione del rapporto tra altezza e larghezza conservazione o riproposizione degli elementi originari cornici in pietra o cemento martellinato legno
aperture
serramenti /ante oscuro materiali diversi dal legno che producano lo stesso effetto di immagine
con esclusione delle zone A aree esterne l’andamento planialtimetrico del terreno va mantenuto inalterato con particolare riguardo
alla presenza di rii ed impluvi naturali che non devono essere assolutamente occultati. elementi semplici e lineari in legno, poggianti direttamente sul terreno o su uno zoccolo di muratura in pietrame o dallo stesso rivestita, dell’altezza massima di cm 50.
recinzioni
In casi di preesistenza storica o di andamento altimetrico, ammissibile la realizzazione di muri di recinzione in pietrame anche di altezza superiore
muri di contenimento
In caso di necessità di piccoli terrazzamenti per realizzazioni di strade di accesso, aree ortive e simili, realizzati o rivestiti in pietrame raccordati il più possibile al terreno naturale
Art.15 - Verde privato
Definizione corrisponde alle aree individuate nella zonizzazione di piano come “verde privato“ Destinazioni d’uso è ammesso l’utilizzo ad orto e giardino Interventi realizzazione di costruzioni accessorie limitatamente alle unità immobiliari che alla
data di adozione della Variante PRGC n.27 ne siano sprovviste e subordinatamente alla demolizione di fabbricati precari esistenti adibiti al medesimo uso. Sc max 30 H max m. 2,70 DE min m. 3,00 dall’edificio principale
Parametri
DS min. m. 5,00 Prescrizioni tipologiche
copertura a capanna con pendenza tra il 90% e il 110%,manto in scandole , lamiera alluminio preverniciata a fasce tipo “Prefa”, tegole piane tipo “Prefa” o similari nei colori marrone, grigio e antracite, pareti in legno intonacate e colorate nelle tonalità pastellate o bianco , serramenti in legno o materiali ad “ effetto legno“
CAPO II - ZONE INDUSTRIALI E ARTIGIANALI
Art.16 – Zone D2 – Industriale per le acque minerali Fonte Geu
comprende le parti del territorio comunale destinate alla produzione di acque minerali sottozona D2.1-Area della concessione
comprende il territorio interessato dalla concessione per lo sfruttamento delle acque minerali Geu
sottozona D2.2 - Condotta adduttrice
indicata con segno lineare nella cartografia del PRGC e destinata alla condotta interrata tra la sorgente e lo stabilimento di imbottigliamento
Sottozona D2.3-Area dello stabilimento di imbottigliamento
destinata ad accogliere le strutture per l’imbottigliamento dell’acqua e le funzioni complementari.
destinata ad accogliere sia le funzioni di stazionamento die mezzi di trasporto collegati all’attività produttiva, sia le funzioni di parcheggio per auto e campers a servizio delle strutture per il biathlon.
Definizione
Sottozona D2.4-Area del parcheggio polivalente
Le destinazioni d’uso ammesse per l’edificio esistente sono residenza, attività commerciale, servizi di supporto al parcheggio.
industriale commercializzazione die prodotti dell’attività produttiva
Destinazioni d’uso
residenza per il custode sottozona D2.1 interventi diretti alla captazione e difesa della fonte, nonché di
accesso alla medesima. Sottozona D2.2 interventi per la posa della condotta adduttrice sottozona D2.3 interventi di realizzazione di impianti produttivi e attrezzature
tecnologiche pertinenti alle attività di imbottigliamento dell’acqua minerale nonché delle opere di urbanizzazione primaria necessarie all’organizzazione della zona. realizzazione di aree di parcheggio a carattere polivalente per lo stazionamento di mezzi collegati all’attività produttiva nonché di automobili e campers degli utenti delle strutture per il biathlon.
Interventi
Sottozona D2.4
Interventi di ristrutturazione edilizia e di ampliamento dell’edificio esistente SC max: 50% della ST della sottozona D2.3 DS strada regionale min.m.
20
DC minima m. 10 H max m. 7,50 metri esclusi silos e volumi tecnici
derivanti da esigenze produttive PS 1 posto macchina ogni addetto. L’insediamento dovrà essere dotato di impianti per il trattamento degli scarichi liquidi, gassosi, solidi, secondo quanto previsto dalle vigenti leggi in materia.
sottozona D2.3
L’accesso dalla strada regionale all’area dello stabilimento, opportunamente distanziato dagli altri accessi esistenti e/o previsti dal PRGC, dovrà garantire la massima visibilità e un minimo raggio di curvatura non inferiore a 20 metri con adeguate corsie di entrata ed uscita ampliamento edificio esistente 30% del volume esistente l’area di parcheggio non potrà avere una superficie inferiore alla massima superficie coperta prevista per la sottozona D2.3; tali spazi assolvono allo standard di parcheggi di relazione .
Indici e parametri
sottozona D2.4
l’accesso dalla strada regionale all’area parcheggio, opportunamente distanziato dagli altri accessi esistenti e/o previsti dal PRGC, dovrà garantire la massima visibilità e un minimo raggio di curvatura non inferiore a 20 metri.
le opere di presa dovranno essere realizzate con forme, materiali e tecniche che assicurino il minimo impatto visivo delle stesse. La recinzione dell’area dovrà essere realizzata nel rispetto delle norme in materia di acque per il consumo, con rete e supporti in acciaio zincato “naturale”.
sottozona D2.1
l’opera di presa dovrà essere oggetto, in sede di progetto esecutivo, di opportune opere di copertura con la finalità di difesa dai fenomeni valanghivi e di caduta di piccoli massi. ripristino dei siti attraversati dalle condotte sia per quanto riguarda il profilo naturale del terreno che per il reinverdimento delle superfici a prato e le piantumazioni delle aree boscate.
sottozona D2.2
La condotta adduttrice dovrà essere completamente interrata. sottozona D2.3 le aree scoperte dovranno essere piantumate con essenze locali in
alto fusto in numero di una pianta del diametro di 8-10 cm ogni 40 mq di superficie. Particolare cura dovrà aversi nella realizzazione di uno schermo verso le piste per lo sci di fondo e verso la strada regionale. per interventi sull’edificio esistente rispetto delle prescrizioni di cui all’art. 14 (Abaco degli elementi architettonici e costruttivi)
Prescrizioni
Sottozona D2.4
l’area di parcheggio dovrà essere piantumata con essenze locali di alto fusto e schermata da una barriera verde lungo la strada regionale. L’eventuale recinzione dovrà essere in legno di semplice fattura.
Prescrizioni tipologiche
l’ Abaco ha valore di indicazione orientativa
Procedura P.R.P.C. di iniziativa privata esteso a tutte le sottozone
Art. 17 –Zona D3 - insediamenti artigianali esistenti
Definizione insediamenti artigianali esistenti
artigianale strutture di deposito di materiali connessi ad attività artigianale nell’area dell’ex segheria a Forni
Destinazioni d’uso
residenza per il titolare o custode, limitatamente ad una unità abitativa non superiore a 200 mq. lordi all’interno del corpo di fabbrica principale nuova edificazione Interventi sono soggette a mantenimento dello stato di fatto le zone corrispondenti all’ area ex stalla sociale di Forni , l’ area della falegnameria sulla strada comunale per Collina a Forni e parte dell’area dello stabilimento per l’ imbottigliamento di acqua minerale in località Pierabech. Q max mq/mq 50% (calcolato sull'area di pertinenza individuata dalle tavole
di zonizzazione del P.R.G.C.). 7,50 DC min.m. nell’area dell’ex segheria a Forni 5,00 8,00 esclusi i volumi tecnici nell’area dell’ex segheria a Forni 6,00
Indici e parametri
H max m.
nella zona di Pierabech ( stabilimento Goccia di Carnia ) ammessa altezza pari a m. 15 esclusivamente per consentire ampliamento funzionale dello stabilimento lungo il lato est1
gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto delle norme in vigore in materia di tutela dall'inquinamento idrico ed atmosferico i lotti destinati a deposito all'aperto o in tettoie aperte dovranno essere recintati e mascherati lungo il perimetro con messa a dimora di siepi ed alberature di medio fusto vietata la copertura in lamiera riflettente, ondulux e similari, e la copertura piana. Il manto in lamiera dovrà essere del tipo preverniciato o verniciato in opera color testa di moro.
Prescrizioni
prescritta copertura a due falde per gli interventi nell’area dell’ex segheria a Forni Deroghe nelle zone sulle quali insistono edifici per attività industriali e/o artigianali in funzione
alla data di adozione del presente piano, è consentito un ampliamento "una tantum" fino ad un massimo del 20% della volumetria esistente. intervento diretto il progetto dovrà essere corredato da un rilievo aggiornato delle superfici coperte e da una dichiarazione impegnativa inerente:-qualità e quantità delle materie prime in transito e dei prodotti finiti in uscita; -qualità e quantità dei prodotti liquidi, solidi o gassosi necessari alle esigenze produttive;-qualità e quantità dei solidi, liquidi o gassosi da considerare come scarti finali della produzione.
Procedura
Il rilascio del permesso a costruire potrà essere subordinato, in rapporto ai dati forniti e nel rispetto delle leggi vigenti, alla contestuale realizzazione, a carico dei nuovi cicli produttivi, di opportuni impianti di depurazione dei residui.
1 Osservazione n. 5 DCC n. 22 dd. 28 agosto 2014
Art. 18 –Zona D4 - insediamenti estrattivi esistenti
Definizione insediamenti estrattivi esistenti
artigianale Destinazioni d’uso Industriale
Interventi ampliamento dei fabbricati di servizio IF max mc/mq 0,02
DC min.m. 7,50
Indici e parametri
H max m. 8 ,00 esclusi i volumi tecnici l’area destinata a deposito all'aperto dovrà essere recintata e mascherata lungo il perimetro con messa a dimora di siepi ed alberature di medio fusto gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto delle disposizioni particolari per la Disciplina delle attività estrattive (L.R. 35/1986 e successive modifiche ed integrazioni) nonché delle norme in vigore per la tutela dell’inquinamento idrico ed atmosferico,
Prescrizioni
vietata la copertura in lamiera riflettente, ondulux e similari, e la copertura piana. Il manto in lamiera dovrà essere del tipo preverniciato o verniciato in opera color testa di moro. intervento diretto Procedura il progetto dovrà essere corredato da un rilievo aggiornato delle superfici coperte .
Art. 19 –Zona D5 - Centraline idroelettriche esistenti
Definizione corrisponde alle aree delle centraline idrodelettriche esistenti Destinazioni d’uso impianto idroelettrico
conduzione e la manutenzione in efficienza degli impianti Interventi vietata la realizzazione di nuovi impianti idroelettrici
Prescrizioni tipologiche
vietata la copertura in lamiera riflettente, ondulux e similari, e la copertura piana. Il manto in lamiera dovrà essere del tipo preverniciato o verniciato in opera color testa di moro.
Procedura intervento diretto
CAPO III - ZONE AGRICOLE
Art. 20 - Tutela dell'ambiente boschivo e agricolo –divieti
procedere a movimenti di terra, riporti, alterazioni di manto erboso, abbattimento di alberature se non connessi alle attività silvocolturali ed di ripristino dei prati originari; aprire strade carrabili all'infuori di quelle a servizio delle attività a manutenzione del bosco.
nelle aree boscate e forestali è fatto divieto di
depositi di rifiuti di qualunque genere e scaricare acque di scarico non depurate totalmente. procedere a rilevanti movimenti di terreno (oltre 200 mc), a lavori di sterramento o di demolizione o di alterazione di corsi d'acqua, di irrigazione e canalizzazione di scolo, ad alterazione ed abbattimento di alberi lungo i cigli dei corsi d'acqua e delle strade se non connessi alle attività ammesse nelle zone agricole discarica e limmagazzinamento all'aperto di materiali industriali di rifiuto, in particolare di rottami di automobile, è
nelle aree agricole è fatto divieto di
accedere sulle aree coltivate, anche nei periodi stagionali di riposo colturale, e sulle aree prative naturali o coltivate con mezzi motorizzati (motociclette, fuoristrada, etc.) eccezione fatta per i mezzi meccanici addetti alla lavorazione del fondo.
Art. 21 – Zona E1 - Ambiti di alta montagna
Definizione parti del territorio ricadenti in alta montagna caratterizzate da terreni incolti e
rocciosi attività escursionistico-didattiche, di conservazione e di riqualificazione paesaggistica ed ambientale e di difesa e prevenzione da pericolosità naturali.
Destinazioni d’uso
agricola e agrituristica attrezzature edilizie minime per la diffusione della attività escursionistico e alpinistica (rifugi, bivacchi, etc.). ampliamento delle malghe e dei rifugi individuati nelle tavole di zonizzazione generale n° 4.2 e 4.3 alla scala 1:10.000 ricostruzione delle malghe demolite o crollate individuate nelle tavole di zonizzazione generale n° 4.2 e 4.3 alla scala 1:10.000 ripristino e consolidamento delle carrarecce e dei sentieri esistenti in funzione delle attività sopracitate. Ammesse varianti ai tracciati viari attuali al fine di adeguarli a percorribilità più agevole e sicura. interventi di difesa da pericolosità naturali
Interventi
esclusi nuovi interventi edilizi e infrastrutturali che comportino alterazioni al delicato equilibrio idrogeologico esistente If max mc/mq 0,01 mc/mq
ampliamento “una tantum” fino ad un max del 20%.del volume esistente alla data di adozione del PRGC
Indici e parametri malghe e rifugi esistenti
ricostruzione delle malghe entro il limite del volume preesistente
gli interventi devono utilizzare elementi archítettonici e materiali coerenti con il contesto . Possono essere di indirizzo le norme dell’Abaco degli elementi tipologici di cui al prec. art.14. le coperture delle casere, ad esclusione delle logge, dovranno avere pendenza prossima al 100% .E’ ammesso l’utilizzo di manto in lamiera alluminio preverniciata a fasce tipo “Prefa”, tegole piane tipo “Prefa” o similari
Prescrizioni tipologiche
per gli interventi sugli stavoli è prescritta l’applicazione dell’Abaco
Procedura intervento diretto
Art. 22 – Zona E2 - Ambiti boschivi
Definizione parti del territorio ricoperte da boschi che presentano accanto ad una generale funzione di protezione del suolo, paesaggistica e naturalistica, anche una significativa funzione di produzione legnosa compatibile con le altre funzioni.
Destinazioni d’uso agricola e agrituristica attrezzature edilizie minime relative ad attività connesse al presidio degli ambienti montani ampliamento delle malghe e dei rifugi individuati nelle tavole di zonizzazione generale n° 4.2 e 4.3 alla scala 1:10.000 ricostruzione delle malghe eventualmente demolite o crollate individuate nelle tavole di zonizzazione generale n° 4.2 e 4.3 alla scala 1:10.000 costruzione di depositi in funzione dell'attività di governo e utilizzazione del bosco, ripristino e consolidamento della viabilità forestale e dei sentieri esistenti in funzione delle attività sopracitate. Ammesse varianti ai tracciati viari al fine di adeguarli a percorribilità più agevole e sicura. realizzazione di nuova viabilità forestale, principale e secondaria, conformemente alle previsioni dei Piani di gestione forestale, compresa la realizzazione di piazzali per il deposito e la prima lavorazione del legname e di teleferiche. La realizzazione della viabilità forestale dovrà tenere conto delle prescrizioni di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale n° 1310 del 21.05.2004. opere di difesa da pericolosità naturali ripristino delle originarie superfici a prato attraverso un taglio raso della vegetazione arborea invasiva così come risultante dal raffronto tra la carta tecnica regionale del 1984 e le ortofoto digitali del 1998.
Interventi
esclusi nuovi interventi edilizi e infrastrutturali che comportino alterazioni al delicato equilibrio idrogeologico esistente If max mc/mq 0,01 mc/mq
ampliamento “una tantum” fino ad un max del 20%.del volume esistente alla data di adozione del PRGC
malghe e rifugi esistenti
ricostruzione delle malghe entro il limite del volume preesistente
Indici e parametri
depositi volumetria massima di 40 mc. anche in deroga all'indice di fabbricabilità
gli interventi devono utilizzare elementi archítettonici e materiali coerenti con il contesto . Possono essere di indirizzo le norme dell’Abaco degli elementi tipologici di cui al prec. art.14. per gli interventi sugli stavoli è prescritta l’applicazione dell’Abaco
le coperture delle casere, ad esclusione delle logge, dovranno avere pendenza prossima al 100%. E’ ammesso l’utilizzo di manto in lamiera alluminio preverniciata a fasce tipo “Prefa”, tegole piane tipo “Prefa” o similari.
Prescrizioni tipologiche
i depositi dovranno essere completamente in legno con copertura a capanna con falde a pendenza prossima al 100% e manto in tegola piana carnica ("planellas") o scandola.
Procedura intervento diretto
Art. 23 – Zona E3 - Ambiti silvozootecnici- zone E3R rimboschite
Definizione parti del territorio utilizzate a prato e pascolo o suscettibili di tali utilizzi e nelle quali possono consolidarsi, svilupparsi e insediarsi attività di tipo agro-silvo-zootecnico.. agricola e residenziale agricola Destinazioni d’uso artigianale agricola edifici per le attività silvo-zootecniche, compresa la prima trasformazione dei prodotti agricoli e forestali edifici per la residenza in funzione della conduzione del fondo e delle esigenze dell’imprenditore agricolo professionale ai sensi del DLgs 99/2004, ampliamento delle malghe e dei rifugi individuati nelle tavole di zonizzazione generale n° 4.2 e 4.3 alla scala 1:10.000 ricostruzione delle malghe eventualmente demolite o crollate individuate nelle tavole di zonizzazione generale n° 4.2 e 4.3 alla scala 1:10.000 depositi in funzione dell'attività silvozootecnica e di governo e utilizzazione del bosco interventi infrastrutturali, ad esclusivo uso delle attività insediate, riguardanti il trattamento delle acque di scolo, la realizzazione di impianti per energia elettrica quali piccole centraline od installazione di pannelli fotovoltaici di dimensioni ed impatto paesaggistico limitati ripristino e consolidamento delle carrarecce e dei sentieri esistenti a servizio delle attività suddette e a condizione che sia rispettato il delicato equilibrio idrogeologico esistente. opere di difesa da pericolosità naturali ripristino delle originarie superfici a prato attraverso un taglio raso della vegetazione arborea invasiva così come risultante dal raffronto tra la carta tecnica regionale del 1984 e le ortofoto digitali del 1998. vietata la trasformazione delle attuali superfici a prato o a pascolo in altre colture e l'esecuzione di rimboschimenti su prati, pascoli ed altri terreni agricoli.
Interventi
vietate alterazione di corsi d'acqua, di irrigazione e canalizzazione di scolo If max mc/mq 0,02 mc/mq
ampliamento “una tantum” fino ad un max del 20%.del volume esistente alla data di adozione del PRGC
malghe e rifugi esistenti
ricostruzione delle malghe entro il limite del volume preesistente
Indici e parametri
depositi volumetria massima 30 mc. anche in deroga all'indice di fabbricabilità
gli interventi devono utilizzare elementi archítettonici e materiali coerenti con il contesto . Possono essere di indirizzo le norme dell’Abaco degli elementi tipologici di cui al prec.. art.14. per gli interventi sugli stavoli è prescritta l’applicazione dell’Abaco. le coperture delle casere, ad esclusione delle logge, dovranno avere pendenza prossima al 100%.
Prescrizioni tipologiche
i depositi dovranno essere in legno e utilizzare una copertura a capanna con falde a pendenza accentuata, prossima al 100%, e soprastante manto unicamente in tegola piana carnica ("planellas") o scandola.
Procedura intervento diretto
Art. 24 – Zona E4 - Ambiti di interesse agricolo paesaggistico Zona E7- agricola speciale per insediamenti agricoli
a carattere intensivo.
zona E4 parti del territorio in cui alla rilevante presenza di attivita agricola e di colture, anche specializzate, si uniscono pregevoli valori di carattere ambientale, paesaggistico, storico e culturale che rendono necessario un intervento di tutela
Definizione
zona E7 parti del territorio destinate all’attività agricola dove sono presenti impianti per l’allevamento zootecnico a carattere intensivo.
agricola e residenziale agricola artigianale agricola
Destinazioni d’uso
allevamenti industriali in zona agricola attrezzature al servizio diretto della produzione agricola (depositi, ricoveri ed officine per macchine) e quelle connesse con l’attività agrituristica edifici per la residenza in funzione della conduzione del fondo e delle esigenze dell’imprenditore agricolo professionale ai sensi del DLgs 99/2004 impianti per allevamenti zootecnici depositi in funzione dell'attività agricola e forestale interventi di difesa da pericolosità naturali ripristino delle originarie superfici a prato attraverso un taglio raso della vegetazione arborea invasiva così come risultante dal raffronto tra la carta tecnica regionale del 1984 e le ortofoto digitali del 1998. vietata l'esecuzione di rimboschimenti su prati, pascoli ed altri terreni agricoli.
Interventi
vietate alterazione di corsi d'acqua, di irrigazione e canalizzazione di scolo, Sf minima mq. 4000
Zona E4 0,10 attrezzature produttive e agrituristiche
Zona E7 0, 30
residenza agricola 0,03
If mc/mq max
La volumetria è valutata in relazione alla superficie dell'azienda, sia essa in proprietà o altro titolo reale. Il computo delle superfici comprende terreni non necessariamente contermini ma sempre funzionalmente contigui e ricadenti all'interno del territorio comunale di Forni Avoltri nelle zone "E2", “E3”, "E4" ed "R".
depositi volumetria massima 30 mc. anche in deroga all'indice di fabbricabilità e alla Sf minima distanza da fabbricati residenziali min m. 50,00 stalle e fabbricati di
ricovero animali distanza da fabbricati residenziali e agrituristici della stessa proprietà min m.
10,00
Indici e parametri
allevamenti industriali
distanza dai centri abitati min. m. 300
gli interventi devono utilizzare elementi archítettonici e materiali coerenti con il contesto . Possono essere di indirizzo le norme dell’Abaco degli elementi tipologici di cui al succ.prec art..14. per gli interventi sugli stavoli è prescritta l’applicazione dell’Abaco.
negli interventi in zona E7 è ammesso l’utilizzo di manto in lamiera alluminio preverniciata a fasce tipo “Prefa”, tegole piane tipo “Prefa” o similari
Prescrizioni tipologiche
I depositi dovranno essere in legno , con copertura a capanna con falde a pendenza accentuata, prossima al 100%, e soprastante manto in tegola piana carnica ("planellas") o scandola. intervento diretto PRPC per interventi finalizzati alla realizzazione di officine per macchine agricole e allevamenti a carattere industriale
Procedura
potranno essere imposte prescrizioni particolari tendenti a mitigare l'impatto visivo delle strutture e/o dei depositi (silos, concimaie, etc.).
CAPO IV - ZONE TURISTICHE
Art. 25 - Zona G2.a – Complessi alberghieri esistenti
Definizione insediamenti alberghieri e ristorativi esistenti
alberghiera Destinazioni d’uso ristorazione ristrutturazione edilizia,ampliamento e nuova edificazione Interventi gli alberghi “Samassa” e “Miravalle” sono soggetti a mantenimento dello stato di fatto per vincolo geologico. If max mc/mq 2,50
RC max mq/mq 50% 5,00 DC min m. in caso di preesistenze a distanza minore: non minore della distanza esistente nel rispetto della DE min. 10.00 ml tra pareti finestrate di edifici di progetto e pareti di edifici esistenti antistanti con pareti finestrate e non
DE min
min. ml 3.00 in caso di pareti non finestrate di edifici di progetto dell’altezza massima di ml 4.50 e pareti di edifici esistenti antistanti
DS min. min. ml 5.00 o minore secondo allineamenti preesistenti di edifici contermini che caratterizzano il fronte stradale.
H max m. 12,00
Indici e parametri
Parcheggi un posto macchina ogni due camere e comunque non meno di 25.00 mq ogni 100 mq di Su.
gli edifici che alla data di adozione del P.R.G.C. abbiano saturato il loro diritto edificatorio e limitatamente a motivate esigenze di carattere igienico e funzionale, possono essere ampliati fino ad un massimo del 20% del volume esistente, tenendo conto dei soli vincoli di distacco dai confini, dalle strade e dalle costruzioni esistenti. Nel computo del volume autorizzabile rientrano eventuali ampliamenti già realizzati prima dell’adozione del presente piano autorizzati per le stesse motivazioni e situazioni urbanistiche.
Deroghe
nel caso di adeguamenti dei manufatti esistenti alle normative di sicurezza ed antincendio potranno essere concesse deroghe motivate per quanto concerne le distanze minime da confini e da strade
Prescrizioni tipologiche
gli interventi devono utilizzare elementi archítettonici e materiali coerenti con il contesto . Possono essere di indirizzo le norme dell’Abaco degli elementi tipologici di cui al prec. art.14.
Procedura intervento diretto
Art. 26 - Zona G2.b – Turistica per campeggi in località Runch di Collina
Definizione area destinata alla realizzazione di zone attrezzate per le attività turistiche di
camping e caravaning.. l’area campeggio di Ruch di Collina è composta da: comparto A approvato con
Deliberazione C.C. n° 37 del 23.10.1998 e comparto B approvato con Delibera C.C. n° 19 del 23.08.2006
Destinazioni d’uso ricettivo-complementare Interventi nuova edificazione
SC max mq 200 per le strutture stabili di servizio
H max m. 3,50
Indici e parametri
le piazzole attrezzate potranno occupare non più del 50% della superficie, riservando la restante parte per le sistemazioni a verde finalizzate alla mitigazione di impatto visivo. pietra a vista, intonaco grezzo o rivestimenti lignei per le finiture superficiali e colori pastello verde scuro; serramenti in legno color noce o grigio scuro .
sistemazione a verde di aree interne al campeggio con impianto di specie arbustive autoctone che dovranno mantenere, attraverso cure colturali, dimensioni contenute.
Prescrizioni tipologiche
mascheramento delle reti metalliche zincate con specie arbustive e rampicanti. PRPC esteso ai singoli comparti individuati nelle tavole di zonizzazione. Procedura essendo questa zona ricadente all’interno dell’area S.I.C. ogni intervento dovrà essere oggetto di specifica relazione di incidenza
Art. 27 - Zona G2.c – Complessi ricettivi complementari
Definizione aree delle colonie e delle case per ferie Destinazioni d’uso alberghiera - turismo sociale Interventi ampliamento , nuova edificazione
PRPC vigente Colonia E.F.A Piani di Luzza Il PRPC potrà prevedere un aumento volumetrico per
esigenze di riqualificazione sino ad un massimo del 20% del volume esistente a condizione che sia sottoscritta una convenzione con il Comune con la quale la proprietà si impegni a realizzare a totale suo carico un adeguamento delle portate della rete idrica che serve il complesso.
Case per ferie (Bearzi, Salesiani e La Viarte) di Pian della Guerra
PRPC vigente
IT max mc/ha 5000
RC max 20% della SF
Casa per Ferie San Marco di Pierabech
H max m 8,50 IF max mc/mq 2,50 RC max 50% della SF H max m 12,00
10.00 ml tra pareti finestrate di edifici di progetto e pereti di edifici esistenti antistanti con pareti finestrate e no
DE min
min. ml 3.00 in caso di pareti non finestrate di edifici di progetto dell’altezza massima di ml 4.50 e pareti di edifici esistenti antistanti. 5,00 DC min m. in caso di preesistenze a distanza minore: non minore della distanza esistente nel rispetto della DE.
DS min m. 5.00 o minore solo secondo allineamenti preesistenti di edifici con termini che caratterizzano il fronte stradale
Indici e parametri
Case per ferie (Parrocchia di Moggio Udinese e Parrocchia Aquileia) di Collina
Parcheggi un posto macchina ogni due posti letto e comunque non meno di 25.00 mq ogni 100 mq di Su.
Deroghe gli edifici che alla data di adozione del P.R.G.C. abbiano saturato il loro diritto edificatorio e limitatamente a motivate esigenze di carattere igienico e funzionale, possono essere ampliati fino ad un massimo del 20% del volume esistente, tenendo conto dei soli vincoli di distacco dai confini, dalle strade e dalle costruzioni esistenti. Nel computo del volume autorizzabile rientrano eventuali ampliamenti già realizzati prima dell’adozione del presente piano autorizzati per le stesse motivazioni e situazioni urbanistiche.
Prescrizioni tipologiche
gli interventi devono utilizzare elementi archítettonici e materiali coerenti con il contesto . Possono essere di indirizzo le norme dell’Abaco degli elementi tipologici di cui al prec. . art.14. PRPC esteso all’intero ambito perimetrato Intervento diretto per le aree delle Case per ferie (Parrocchia di Moggio Udinese e Parrocchia Aquileia).
Procedura
Obbligatoria la presentazione di un piano parcheggi; in caso di dimostrata ed effettiva impossibilità alla realizzazione dei necessari posti parcheggio verrà raggiunto un accordo monetario con l’amministrazione del valore non inferiore alla spesa per la realizzazione dei parcheggi di competenza.
Art. 28 – Zona G3 Demanio sciabile
Definizione aree del demanio sciabile distinte nella zona “G3a" in località Pe’ di Cleva e nella
zona "G3b" in località Runch di Collina ricadente in parte all’ interno dell’area S.I.C. attrezzature di servizio per gli sport invernali (impianti di risalita) . attrezzature minime per il ristoro con l'esclusione di attrezzature residenziali di tipo alberghiero od extralberghiero,
Destinazioni d’uso
opere fisse di difesa da pericolosità naturali (valanghe) nuova edificazione taglio del bosco e movimenti di terra connessi agli interventi sulle piste da sci
Interventi
in assenza di P.R.P.C.ammessi gli interventi di ristrutturazione edilizia senza ampliamento volumetrico. per gli interventi sulle piste di sci prescritta la realizzazione di canalette di drenaggio, di generale inerbimento e di eventuali opere di bioingegneria forestale di consolidamento e di riduzione di impatto.
Prescrizioni
gli impianti sportivi invernali, previsti in località Runch dovranno essere progettati nel rispetto del rischio di caduta massi, ma soprattutto di quello valanghivo e delle indicazioni contenute nella L.R. 34/88 in materia di gestione e sicurezza delle piste da sci.
Prescrizioni tipologiche
gli interventi devono utilizzare elementi archítettonici e materiali coerenti con il contesto . Possono essere di indirizzo le norme dell’Abaco degli elementi tipologici di cui al prec. art.14. P.R.P.C. esteso all’intero ambito previsto in zonizzazione. Procedura per l’area compresa all’interno dell’area S.I.C ogni intervento sarà oggetto di specifica relazione di incidenza, che potrà prevederne modifiche sostanziali fino alla inibizione totale
CAPO V - Edifici e servizi pubblici
Art. 29 - Zone "Q" – degli edifici e servizi pubblici
parti del territorio comunale destinate a attrezzature di iniziativa pubblica o di interesse pubblico
Definizione
la zona Q7 individua le aree idonea ad installazioni di emergenza nel caso di gravi calamità naturali ( campo sportivo di Forni ;area G3 del Biathlon a Piani di Luzza). servizi e attrezzature collettive Destinazioni d’uso residenza per il custode
nuova realizzazione Q1 - Viabilità e trasporti: Nell’area di parcheggio del capoluogo (via Belluno)
individuata con Variante PRGC n.26 restano consentiti gli interventi di rilevanza edilizia degli edifici di servizio di proprietà privata situati al livello inferiore . ampliamento Q2 - Culto, vita
associativa e cultura.
per edifici storici vincolati ai sensi della L. 1089/39 (tutte le Chiese), evidenziati in cartografia di piano con campitura nera intervento di restauro conservativo ampliamento Q3-Attrezzature per
l'istruzione nuovi volumi, fino ad un massimo di mc 300, per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Q4- Attrezzature per l'assistenza e la sanità.
ampliamento
nelle zone sportive volumetrie di servizio (servizi, spogliatoi, gradonate e tribune) e la realizzazione di strutture per attività al coperto (palestre, piscine, sale polifunzionali,)
Q5 - Attrezzature per il verde, lo sport e gli spettacoli all'aperto.
nella zona verde di quartiere pubblica destinata a parco giochi per l'infanzia ammissibili limitate volumetrie connesse con le attività ludiche. adeguamento, rifacimento e/o ampliamento delle reti tecnologiche nuova edificazione strutture
Interventi
Q6 - Servizi tecnologici.
il P.R.G.C. individua le infrastrutture per telecomunicazioni esistenti, fermo restando quanto fissato dal D.M. 381/1998 che fissa i valori di esposizione ai campi elettromagnetici prodotti da sistemi fissi per telecomunicazioni e radiotelevisivi, Codice Civile interventi di ampliamento spazi di parcheggio nel rispetto delle quantità minime fissate dal D.P.G.R. 0126/95.
Q4- Attrezzature per l'assistenza e la sanità.
per ampliamenti cimiteriali dovranno essere rispettate le norme ed i regolamenti di Polizia mortuaria , D.P.R. n° 285 del 10.09.90 e Circ. Ministero della Sanità n° 24 del 24.06.93, curando in particolare una corretta integrazione con le preesistenze e riducendo il più possibile l'uso del cls faccia vista. In prossimità degli stessi dovranno individuarsi adeguati spazi per la sosta e la conversione dei mezzi. Rc max % 40
DC Codice Civile
Q5 - Attrezzature per il verde, lo sport e gli spettacoli all'aperto- Zone sportive
spazi di parcheggio nel rispetto delle quantità minime fissate dal D.P.G.R. 0126/95.
Prescrizioni
D.P.G.R. n° 0126/Pres del 20.04.95 'Revisione degli standard urbanistici regionali" per quanto non specificato nel presente articolo.
gli interventi devono utilizzare elementi archítettonici e materiali coerenti con il contesto . Possono essere di indirizzo le norme dell’Abaco degli elementi tipologici di cui al prec.. art.14.
aree parcheggio
materiali che si armonizzino con le caratteristiche ambientali del sito e opere in verde (alberi e siepi) di mitigazione ; l'uso del cls faccia vista dovrà essere il più possibile limitato.
Q1 - Viabilità e trasporti:
stazioni autolinee
copertura lignea a capanna con falde al 100% di pendenza
massima riduzione di impatto ambientale delle strutture fuori terra per il cui raggiungimento l'Amministrazione comunale potrà dare specifiche prescrizioni. cabine tecnologiche
rispetto della tipologia di copertura prescritta dall’Abaco di cui al prec.art.14
la posa di cavi aerei di telecomunicazione e di distribuzione di energia elettrica può essere vietata all'interno delle zone boscate. In tal caso gli allineamenti suddetti dovranno seguire, ove possibile, strade esistenti, sentieri spartifuoco o altre linee preesistenti. nelle zone "A" e "B0" dovrà essere perseguito l'obiettivo di interrare progressivamente l'intero insieme delle linee aeree.
Prescrizioni tipologiche
Q6 - Servizi tecnologici.
le aree degli impianti di depurazione delle acque reflue, le piazzole ecologiche e le discariche controllate dovranno di norma essere circondate da barriere alberate o da argini con alberi ed arbusti in funzione paesaggistica, antinquinamento ed antirumore.
Procedura intervento diretto.
CAPO VI - Limiti zone di rispetto
Art. 30 – ZONE "R" di rispetto- limiti di rispetto
Definizione sono distinte nelle zone R1 di rispetto stradale ; R2 di rispetto cimiteriale; R3 di rispetto dei corsi d’acqua ;R5 di rispetto delle sorgenti idriche pubbliche; R6 di rispetto degli impianti di depurazione ; R8 di rispetto dei ripetitori radiotelevisivi e telefonici viabilità fuori del perimetro degli insediamenti esistenti e previsti
come definito dalle tavole del P.R.G.C. le distanze minime da osservarsi nell'edificazione a partire dal ciglio stradale sono: -Viabiltà di grande comunicazione (S.S. 355): m 20,00; -Viabilità locale: m 10,00. Per strade private (vicinali, interpoderali, etc.), valgono le seguenti distanze: -m 5,00 per strade di larghezza compresa tra m 6,00 e m 10,00; -m 10,00 per strade di larghezza superiore a m 10,00.
cimiteri m 200 calcolato dal muro di cinta, fatte salve distanze inferiori riportate nella zonizzazione autorizzate con decreti dell'Ente competente. costruzioni m 10,00 dall'unghia a campagna
dell'argine. corsi d’acqua arginati
recinzioni m 5,00 dall'unghia a campagna dell'argine.
costruzioni m 10,00 dal ciglio a campagna della scarpata del corso d'acqua.
corsi d’acqua non arginati
recinzioni m 5,00 dal ciglio a campagna della scarpata del corso d'acqua
corsi d’acqua incanalati e ritombati
costruzioni m 5,00 salvo particolari prescrizioni
depuratori m. 100 dall'impianto salvo deroghe di legge indicata come area di salvaguardia nella scheda del sito censito dal Piano Regionale delle antenne televisive con il codice 30340A
Limiti di rispetto
ripetitori radiotelevisivi e telefonici
l’ area di salvaguardia è suscettibile di eventuali modificazioni derivanti dai monitoraggi eseguiti dall’ A.R.P.A su edifici esistenti nei limiti di cui all'art. 35, comma 3 della L.R. 19/2009 stazioni di servizio e rifornimento al servizio del traffico veicolare con altezza max mt 5,00; attrezzature e reti tecnologiche.
R1 di rispetto stradale
attrezzature di servizio stradale e connesse con il trasporto pubblico
R2 di rispetto cimiteriale. attrezzature ed impianti relativi al cimitero R3 di rispetto dei corsi d'acqua
interventi di bonifica e di sistemazione idraulica e di ripristino dei sentieri e ponticelli per la fruizione escursionistica
R5 di rispetto delle sorgenti idriche pubbliche
inedificabile; consentite opere di difesa dalle pericolosità naturali.
R6 di rispetto degli impianti di depurazione
i inedificabile; consentite opere di difesa dalle pericolosità naturali.
Interventi
R8 di rispetto dei ripetitori radiotelevisivi e telefonici
posa di ripetitori televisivi o telefonici e delle rispettive apparecchiature .
Prescrizioni R8 di rispetto dei ripetitori radiotelevisivi e telefonici
le apparecchiature dei gestori di telefonia mobile potranno essere alloggiate sul traliccio esistente; le apparecchiature a terra saranno mascherate con muratura in pietra a vista e staccionate in legno.
Procedura intervento diretto.
CAPO VII - Zona per strutture di servizio
Art. 31 - Strutture di servizio
Definizione area destinata ad ospitare funzioni miste
destinazioni turistiche di servizio all’albergo diffuso destinazioni connesse con la protezione civile e la prevenzione (VVF) esposizione e commercializzazione di prodotti tipici
Destinazioni d’uso
servizi e artigianale destinata alla prestazione di servizi Interventi nuova edificazione
IF max mc/mq 1,50 RC max 30% della SF H max m 6,00
10.00 ml tra pareti finestrate di edifici di progetto e pereti di edifici esistenti antistanti con pareti finestrate e non
DE min
Codice Civile tra edifici esistenti e edifici destinati ad autorimesse e depositi . 5,00 DC min m. In caso di preesistenze a distanza minore: non minore della distanza esistente nel rispetto della DE.
DS min m. 5.00
Indici e parametri
PS 1 posto macchina/2 addetti Prescrizioni tipologiche
l’ Abaco ha valore di indicazione orientativa
Procedura intervento diretto
TITOLO III - ALTRE DISPOSIZIONI
Art.32 – Viabilità e accessi
tracciati della viabilità esistente in ristrutturazione e/o allargamento e della viabilità di progetto.
Definizione
i tracciati di progetto registrati nelle tavole di piano hanno valore indicativo rinviandosi alla fase esecutiva l'assetto dei definitivi nell'ambito della viabilità esistente indicata e classificata dal P.U.R. non possono essere autorizzati, nelle zone agricole e forestali nuovi accessi in vicinanza a quelli già esistenti.
Accessi
per l'ubicazione e la regolamentazione dei nuovi accessi dalla viabilità di grande comunicazione (S.S. 355) dovranno gradualmente essere rispettate le disposizioni contenute nel Piano regionale della viabilità ed in particolare per le zone residenziali: -arretramento dal confine di proprietà di mt 5,00 per i cancelli manuali -realizzazione di cancelli elettrificati telecomandati .
Art. 33 – Costruzioni preesistenti
Definizione edifici esistenti alla data di adozione del PRGC in contrasto con le norme della zona entro la quale ricadono zone R edifici residenziali intervento di ristrutturazione edilizia senza
alterazioni della volumetria.
zone R1-R2 per le edificazioni rurali in precario a esclusivo servizio delle attività agricole forestali ed artigianali,
permesso a costruire a condizione di limitato impatto visivo.
aumento "una tantum" del 30% della SC esistente alla data di adozione del P.R.G.C. fino ad un massimo di 30 mq, per realizzazione di tettoie aperte o, in alternativa, un aumento volumetrico non superiore al 30% dell'esistente alla data di adozione del P.R.G.C. per la realizzazione di volumi accessori (autorimesse, depositi, legnaie, vani tecnici, etc.).
Interventi
zone E edifici residenziali
ampliamento „una tantum“ fino ad un max del 20% del volume esistente alla data di adozione del P.R.G.C. per opere di adeguamento igienico e funzionale
Prescrizioni tipologiche
gli interventi devono utilizzare elementi archítettonici e materiali coerenti con il contesto . Possono essere di indirizzo le norme dell’Abaco degli elementi tipologici di cui al prec. art.14.
TITOLO IV – AREE AMBIENTALI
Art. 34 – Aree sottoposte a vincolo paesistico
il Piano individua nella tavola grafica 3.2.1 alla scala 1:10.000 le aree sottoposte a vincolo paesistico ai sensi della L. 431/85.
Definizione
la categoria “bosco”, riferendosi ad una entità dinamica nel tempo, implica, caso per caso, la considerazione aggiornata dello stato dei luoghi per verificare la presenza di piante aventi caratteristiche per cui risulti necessario acquisire l’autorizzazione paesistica preventivamente all’esecuzione delle opere. impiego di tecniche ingegneria naturalistica contenendo il movimento delle terre e rispettando il più possibile la morfologia dei versanti e riducendo il ricorso ad opere d’arte viabilità vicinale in sterrato o in conglomerato bituminoso di tipo ecologico non
impattante; muri di sostegno e controriva con rivestimento in pietra di provenienza locale; ponti e ponticelli in struttura lignea;
viabilità forestale in sterrato o in massicciata di pietra; la “pavimentazione corazzata” (cls armato) usata obbligatoriamente in punti particolarmente ripidi e difficili dovrà essere per quanto possibile rivestita con pietrame
sentieristica di limitata larghezza, dovrà prevedere solamente modesti movimenti terra, utilizzo di elementi in legno per la formazione di passerelle e parapetti e piccole opere di sostegno in travi lignee (opere miste ). tecniche e materiali della bioingegneria naturalistica
Prescrizioni
sistemazioni idrauliche per i rii con grande afflusso d’acqua ammesse opere
trasversali (briglie) e longitudinali in conglomerato cementizio armato rivestite in pietrame locale. Nello studio di sistemazione dei rii si dovranno salvaguardare gli accessi all’alveo da parte dell’uomo e degli animali.
Art. 35 – Rete Natura 2000
SIC IT332000 Definizione Riserva Naturale Oasi Faunistica IT07 CORINE 45 di Bordaglia. nella costruzione di segmenti di viabilità ex-novo e di manutenzione di quelli esistenti si dovrà mettere in atto ogni accorgimento per ridurre al minimo l’impatto ed i dissesti ambientali; a tal fine si curerà particolarmente la scelta del tracciato, la stabilizzazione del fondo, la regimazione e lo smaltimento delle acque, l’impiego preferenziale di pietrame e legname nella costruzione di opere di sostegno, l’inerbimento e il ripristino a verde con talee delle scarpate e delle aree nude. per ogni residuo e/o rifiuto prodotto durante le fasi di cantiere è necessario predisporre un piano di stoccaggio per tipologia, in un sito lontano da corsi d’acqua e protetto dalle correnti d’aria e il successivo immediato trasporto in discarica per non contaminare il suolo e alterare il paesaggio nemmeno per brevi periodi.
Prescrizioni
la posa delle condotte forzate necessarie alle opere di presa dovrà essere seguita da inerbimenti e piantumazioni di specie autoctone dei tratti di terreno interessati .
Art. 36 – Zone boscate percorse dal fuoco
Le zone boscate percorse dal fuoco non cambieranno la propria destinazione e su di esse vi è assoluto divieto di compiere qualsiasi opera di qualunque genere, al di fuori del rimboschimento, del ripristino vegetazionale e dell'eventuale recinzione, totale o parziale. Da tale divieto, operativo per venti anni dalla data dell'incendio, consegue l'impossibilità di approvare strumenti urbanistici o loro varianti che comportino modifiche alla destinazione originaria.
TITOLO V EDIFICI RUSTICI IN CAMBIO D’USO Art. 37 - Edifici rustici ricadenti fuori dalle zone residenziali con possibilita' di cambio d'uso Esternamente alle zone residenziali esiste una ingente quantità di edifici rustici per i quali si procederà ad un censimento finalizzato alla possibilità di una riconversione con cambio d'uso nel pieno rispetto delle loro caratteristiche tipologiche e volumetriche. La possibilità di concedere una destinazione d'uso residenziale con conservazione tipologica persegue l'obiettivo di una salvaguardia di questo ingente e diffuso patrimonio edilizio unita ad un controllato rilancio turistico. Il cambiamento di destinazione d'uso sarà ammesso solamente per gli edifici esenti da pericolosità di natura idrogeologica per i quali sussistano condizioni di urbanizzazione primaria esistente o agevolmente integrabile a cura e spesa dei richiedenti. Il rilascio della concessione dovrà essere subordinato alla costituzione di un vincolo unilaterale d’obbligo, che dovrà essere registrato e trascritto a cura del comune e spese del concessionario sui registri immobiliari con il quale il richiedente si impegna per sè, eredi ed aventi causa a provvedere autonomamente e a proprie spese, nel rispetto delle leggi e regolamenti vigenti, ai servizi di approvvigionamento idrico ed elettrico, smaltimento rifiuti solidi e liquidi, sgombero neve e manutenzione della viabilità di accesso, ovvero ad assumere gli oneri derivanti al Comune dalla fornitura di detti servizi; la concessione edilizia conterrà la verifica dell'adeguatezza delle opere di urbanizzazione primaria esistenti e l'eventuale elencazione delle opere da realizzare ed/o integrare. Lo schema tipo dell’ atto unilaterale d’obbligo è quello approvato con verbale di deliberazione della giunta comunale in data 22.02.1999 al n° 38. Prima del rilascio della concessione il richiedente dovrà produrre una scheda informativa redatta secondo le modalità dell’ allegato 1 al presente articolo. Il progetto edilizio dovrà essere presentato unitamente a particolari costruttivi di dettaglio in scala 1:20, ad una dettagliata relazione illustrativa e documentazione fotografica dello stato di fatto interno ed esterno. La stesura dei progetti di recupero dovrà in particolare attenersi alle seguenti prescrizioni:
- mantenere la volumetria e l'assetto della copertura esistenti all’atto dell’intervento qualora sia prossima al 100%, in alternativa riproporre una copertura con tale pendenza; - conservare, integrare o sostituire manti di copertura diversi con manto in tegola carnica (planelas) o scandole in legno di larice; - conservare, ove presente con pregevole tessitura, il paramento murario esterno in pietra a vista e tutti gli elementi lapidei o lignei a suo completamento - riprendere gli intonaci esterni, ove esistenti, e le fugature della muratura in pietrame, unicamente con malta bastarda di sabbia e calce spenta, o con specifico prodotto a base di calce e pigmenti naturali, escludendo l'uso di cemento; - escludere tinteggiature esterne di qualsiasi tipo; - mantenere o sostituire con rifacimento, ove presenti, i grigliati lignei sulle forometrie posizionando eventuali serramenti lignei vetrato sul lato interno; - conservare, ove possibile, la tipologia dei solai interni in legno (anche attraverso sostituzione); - prevedere gli eventuali rivestimenti esterni in legno unicamente in tavole grezze non intestate preferibilmente in larice naturale, con esclusione di perline di qualsiasi tipo, verniciate e non; - divieto di realizzare poggioli, terrazze ed opere a sbalzo se non in legno nel caso di preesistenze; - realizzare le scale o i gradini esterni dovranno essere in massello di pietra o di legno; - realizzare i marciapiedi e le pavimentazioni esterne unicamente in acciotolato su massetto in cls di sottofondo; - esclusione delle recinzioni - per motivate esigenze di adeguamento funzionale si potranno aprire limitati fori (superficie inferiore a 0,25 mq) nelle murature curando in particolare che riprendano nei materiali e forma quelli esistenti; - usare esclusivamente grondaie in legno o rame ed eventuali discendenti in rame; - realizzare le torrette da camino, nella dimensione minima indispensabile in tipologia tradizionale (rettangolari o tronco-coniche intonacate) con copertura in tegola carnica; - escludere abbaini di qualsiasi tipo e dimensione ammettendo l'uso di un solo lucernario per ogni falda avente superficie maggiore di mq 40; - escludere di eseguire pavimentazioni in conglomerato bituminoso nell'area di pertinenza dell'edificio rustico e qualsiasi altro uso di calcestruzzo lasciato a vista.
Nel caso di intervento di completamento su edifici rustici già parzialmente ristrutturati (ad esempio con la L.R. 35) si dovrà il più possibile cercare un adeguamento alle prescrizioni sopraesposte. Internamente il progetto di recupero dovrà cercare, attraverso interventi leggeri e calibrati, di permettere una sufficiente lettura della tipologia originaria. Solamente per edifici di modeste dimensioni e per motivate esigenze funzionali è possibile concedere la realizzazione di volumi adiacenti, totalmente interrati e tali da non alterare le quote del terreno circostante esistente, ad uso vano accessorio quale cantina e/o ripostiglio. Per detti vani e al solo scopo di aerazione ed illuminazione è possibile il ricavo verso valle di una sola finestrina su una porzione di parete in pietrame a vista, fuori terra di forma quadrata e di lato massimo di cm 50. Laddove non fosse possibile un allacciamento alla rete fognaria comunale è consentito, previa depurazione autonoma, lo scarico in subirrigazione, tranne nei casi specifici riportati nella relazione geologica dove compaiono problemi di ristagno a valle. In caso di presenza a monte di sorgente idrica la subirrigazione è vietata, in alternativa è consentita la raccolta in contenitori interrati stagni, con prelievo periodico.
TITOLO VI° RISCHI E VINCOLI IDROGEOLOGICI Art. 38 - Rischi e vincoli idrogeologici. Sul territorio del comune di Forni Avoltri vengono ad interagire numerosi vincoli di carattere idrogeologico, precisamente descritti e rappresentati nello studio geologico di dettaglio redatto dal geologo dott. Mario Cuttini in coordinamento con il presente strumento urbanistico. L'insieme dei predetti vincoli determina una accurata definizione di territorio inedificabile per somma di rischi che viene rappresentato in forma semplificata (zone edificabili – inedificabili) per sovrapposizione su tutte le tavole grafiche di azzonamento operativo. Nelle varie fasi attuative e gestionali del piano dovrà sempre essere posta prioritaria attenzione alle prescrizioni introdotte dallo studio geologico al fine di consentire una corretta e sicura localizzazione degli interventi. Negli articoli seguenti relativi alla classificazione delle varie zone omogenee vengono richiamate le prescrizioni geologiche, generali o puntuali, che interagiscono con l'attuazione edificatoria. Prescrizioni di carattere generale Con le carte di sintesi (rif. a tavv. Allegato 8a - 8b - 8c “CARTA DI ZONIZZAZIONE GEOLOGICO-TECNICA” dello studio geologico) il territorio di Forni Avoltri è stato zonizzato riproducendo informazioni sulla fattibilità geologica tenendo presente le valutazioni di pericolosità dei singoli fenomeni, dei rischi conseguenti e della componente geologico-ambientale. Alla luce delle risultanze dello studio geologico (settembre 2003), le previsioni del piano sono state ulteriormente adeguate alle risultanze dello studio stesso affinché nella fase attuativa vengano recepite le prescrizioni in esso contenute. Trasposizione dello studio geologico sulla cartografia di zoning
sono quelle interessate da frane, valanghe, esondazioni e quelle acquitrinose, nonché quelle ad elevata acclività e morfologia impervia potenzialmente instabili. queste aree sono escluse dall’edificazione .Qualora si rendessero indispensabili interventi costruttivi, essi saranno oggetto di varianti al P.R.G.C. giustificate da specifiche relazioni geologico-tecniche in quest’ ambito ricadono rifugi, casere, casolari sparsi, evidenziati nella carta di cui trattasi, per i quali sono state redatte apposite schede indicative della possibilità di realizzare nuovi edifici o di ampliare quelli esistenti in rapporto al grado di sicurezza delle singole località
Aree soggette a pericoli naturali
sono identificate in cartografia di zoning (da tavv. 4.2 a 4.9) in scala 1:10.000 ed 1:2.000 da un sovraretino puntinato rado riconoscibile in legenda con la dicitura “ Aree inedificabili per somma di rischi geologici”, i numeri delle casere e rifugi recuperabili sono riportati in nero accanto alla denominazione della medesima, in rosso i numeri delle strutture non recuperabili. queste aree vengono ulteriormente suddivise in base alle caratteristiche geolitologiche e geotecniche conformemente alle indicazioni della Guida Tecnica della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia: Criteri e metodologie di studio per indagini geologico-tecniche in prospettiva sismica nelle zone terremotate del Friuli , Università degli Studi di Trieste 1977.
sono quelle in pendio dove la roccia in posto, rappresentata dai termini prevalentemente argillitico-siltitico-arenacei della formazione carbonifera dell’Hochwipfel, è affiorante o ammantata da una coltre eluvio-colluviale di modesto spessore.
Aree non soggette a pericoli naturali:
Aree Z1 c
non sussistono problemi fondazionali in quanto il carico unitario ammissibile sul terreno è molto elevato ma va osservato che, specie per le costruzioni in pendio si dovrà verificare l’omogeneità litologica del piano di posa (anche con semplici scassi o prove penetrometriche dinamiche continue) in considerazione della degradazione, talora spinta in profondità, di questi litotipi ad elevato contenuto argilloso e garantire un adeguato drenaggio
sono quelle che si estendono su depositi alluvionali, morenici e di versante costituiti da ghiaie e sabbie limose con inclusi lapidei anche grossolani,
Aree Z3
In generale non sussistono problemi fondazionali ma per gli interventi edificatori è necessaria un’indagine geognostica, più o meno approfondita in rapporto all’importanza del progetto e all’entità dei carichi trasmessi al terreno. Per le costruzioni in pendio va verificata la stabilità d’insieme tenendo conto dell’eventuale presenza di acque sotterranee. sono quelle che si estendono su depositi alluvionali, morenici e di versante costituiti da limi sabbioso-argillosi o sabbie limoso-argillose per profondità d’interesse geotecnico
Aree Z4
In generale sussistono problemi fondazionali che rendono necessarie, per interventi edificatori, indagini geognostiche puntuali, più o meno approfondite in rapporto all’importanza del progetto e all’entità dei carichi trasmessi al terreno nonché una precisa localizzazione di eventuali acque sotterranee
Aree Z1c, Z3 e Z4
non sono direttamente rappresentate nella cartografia di zoning onde evitare una sovrapposizione di retini che renderebbe di difficile comprensione sia l’ azzonamento urbanistico che quello geologico, la loro sommatoria si identifica con le aree libere da doppia retinatura, saranno individuate di volta in volta attraverso la tavola “ALLEGATO 8c CARTE DI ZONIZZAZIONE GEOLOGICO TECNICA – particolari in scala 1:5.000 “ onde richiedere in fase di autorizzazione il tipo appropriato di indagine geognostica coordinata.
non tutti gli interventi a difesa dal pericolo di caduta massi offrono lo stesso grado di sicurezza. Debbono considerarsi adeguatamente protette le aree su cui sorge il Centro Turistico di Ciolos l’albergo Miravalle e alcune case sparse in prossimità di quest’ultimo, l’area sottostante le pendici occidentali del Monte Vas, da una cinquantina di metri prima del Cimitero fino alla nuova zona artigianale, quest’ultima compresa. In queste aree gli interventi edificatori devono ridursi a modesti ampliamenti, in particolare a quelli per adeguamento tecnico-funzionale degli edifici esistenti.
Aree difese dal pericolo di caduta massi
sono identificate da un sovraretino puntinato riconoscibile in legenda con la dicitura “Zone protette di mantenimento dello stato fatto sono quelle della Caserma di Forni Avoltri e in cui si snoda la Strada comunale di Pierabech dall’incrocio con la S.S. N° 355 e Villa Rosa gli interventi edificatori devono essere esclusi come nelle aree soggette a pericoli naturali precedentemente descritte
Aree dove il pericolo di caduta massi è stato sensibilmente ridotto con bonifiche delle pendici e installazione di barriere nelle aree già urbanizzate ed edificate ricadenti all’ interno di tali delimitazioni
unitamente a tutte quelle identificate in cartografia di zoning (da tavv. 4.2 a 4.9) in scala 1:10.000 ed 1:2.000 con la dicitura “ Zona urbanizzata soggetta ad inedificabilità per rischio geologico” con un retino rigato blu sono consentiti gli interventi di manutenzione , restauro e i seguenti interventi: a)-la realizzazione di chioschi per la vendita, somministrazione, lavorazione di beni di consumo; b)-le pertinenze di edifici esistenti; c)-l’occupazione del suolo mediante deposito di materiali o esposizione di merci a cielo libero; d)-le demolizioni, i reinterri e gli scavi che non interessino la coltivazione di cave e che non siano preordinati alla realizzazione di interventi di rilevanza urbanistica; e)-la realizzazione di cappelle, edicole e monumenti funerari; f)-la realizzazione di manufatti per l'esercizio di servizi pubblici e per l'arredo urbano; g)-il collocamento, la modificazione o la rimozione di stemmi, insegne, targhe, decorazioni e simili; h)-la collocazione di cartelli o affissi pubblicitari, di segnali indicatori, di monumenti; i)-la collocazione di tende relative a locali d'affari ed esercizi pubblici; l)-le linee elettriche con tensione inferiore a 1.000 volt e relative opere
accessorie; m)-gli scavi per la posa di condotte sotterranee lungo la viabilità esistente; n)-le opere per il raccordo di nuovi utenti alle reti dei servizi centralizzati esistenti; o)-la realizzazione di volumi tecnici che si rendano indispensabili a seguito dell’installazione di impiantitecnologici necessari per le esigenze degli edifici esistenti; p)-le recinzioni, i muri di cinta e le cancellate; q)-le opere di eliminazione delle barriere architettoniche in edifici esistenti , consistenti in rampe o ascensori esterni, ovvero in manufatti che alterino la sagoma dell’edificio; r)-le opere sportive che non creano volumetria; s)-i parcheggi di pertinenza nel sottosuolo del lotto su cui insiste il fabbricato. L’applicazione dell’ abaco di cui all’ art 14 sarà rigorosa. riguardano buona parte del territorio comunale e sono state comprese in un’unica campitura risultando di scarso interesse pratico l’ulteriore parzializzazione. Queste aree infatti non sono interessanti ai fini edificatori, per altitudine, acclività o perché difficilmente raggiungibili attraverso strade che offrano sufficienti garanzie di sicurezza e con altri servizi. Esse sono inoltre soggette alla dinamica di versante, luogo di fenomeni di ruscellamento diffuso o concentrato, di possibili franamenti, ecc eventuali interventi costruttivi saranno oggetto di varianti al P.R.G.C. giustificate da specifiche relazioni geologico-tecniche.
Aree dove l’edificabilità è subordinata a specifici studi geologico-tecnici:
sono identificate in cartografia di zoning (da tavv. 4.2 a 4.9) in scala 1:10.000 ed 1:2.000 da un poligono non retinato di colore blu riconoscibile in legenda con la dicitura “Aree marginali o in quota - edificabilità subordinata a studi specifici sono stati riportati gli orli dei terrazzi e delle scarpate di maggiore altezza tra quelli individuati nella carta geomorfologica, per i fenomeni di amplificazione sismica ad essi collegabili, evidenziati dai terremoti del 1976. Lungo tali orli è richiesta una particolare cautela nell’edificazione.
Orli di terrazzo
Gli orli di terrazzo sono identificati identificate in cartografia di zoning (da tavv. 4.2 a 4.9) in scala 1:10.000 ed 1:2.000 da una polilinea aperta di colore blu retinata riconoscibile in legenda con la dicitura “Limiti di terrazzi”. si richiama inoltre l’attenzione sul D.M. 11.03.1988: Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione.
Prescrizioni diverse
esercitando lo scorrimento dell’acqua, di qualsiasi origine, un ruolo fortemente negativo, si raccomanda in tutto il centro abitato di Sigilletto una puntuale, attenta e costante azione manutentoria delle opere di raccolta e drenaggio, nonché delle fognature e dei muri di sottoscarpa e controripa
Area vincolata di Sigilletto: nella carta di zonazione geologico-tecnica l’area vincolata è stata suddivisa in due parti contraddistinte con le lettere A e B: in A (scarpata principale e zona di accumulo) sono ammessi interventi sui fabbricati con modesti incrementi di volume e di carico; in B (fronte della zona di accumulo) non è ammessa l’edificazione. In entrambi i casi sono ammessi gli interventi previsti per le aree di pericolosità geologica elevata P3 (P.A.I.
Piano per l’ assetto idrogeologico (PAI)
All’ atto dell’ adozione del progetto di piano stralcio per l’ assetto idrogeologico (PAI) entreranno in vigore le norme di salvaguardia che l’ autorità di bacino riterrà di applicare in relazione a quanto previsto dalle leggi n. 267/98 e 365/00 e che le stesse risulteranno efficaci anche qualora in contrasto con il presente parere favorevole (leggi previsioni di Piano)
Art. 39 - Zone urbanizzate soggette ad inedificabilità per rischio geologico Sono individuate, negli abitati di Forni Avoltri, delle aree urbanizzate ed edificate le quali, per specifico e puntuale vincolo idrogeologico, vengono assoggettate ad inedificabilità. sono consentiti gli interventi di manutenzione , restauro e i seguenti interventi: a)-la realizzazione di chioschi per la vendita, somministrazione, lavorazione di beni di consumo; b)-le pertinenze di edifici esistenti; c)-l’occupazione del suolo ediante deposito di ateriali o esposizione di merci a cielo libero; d)-le demolizioni, i reinterri e gli scavi che non interessino la coltivazione di cave e che non siano preordinati alla realizzazione di interventi di rilevanza urbanistica; e)-la realizzazione di cappelle, edicole e monumenti funerari; f)-la realizzazione di manufatti per l'esercizio di servizi pubblici e per l'arredo urbano; g)-il collocamento, la modificazione o la rimozione di stemmi, insegne, targhe, decorazioni e simili; h)-la collocazione di cartelli o affissi pubblicitari, di segnali indicatori, di monumenti; i)-la collocazione di tende relative a locali d'affari ed esercizi pubblici; l)-le linee elettriche con tensione inferiore a 1.000 volt e relative opere accessorie; m)-gli scavi per la posa di condotte sotterranee lungo la viabilità esistente; n)-le opere per il raccordo di nuovi utenti alle reti dei servizi centralizzati esistenti; o)-la realizzazione di volumi tecnici che si rendano indispensabili a seguito dell’installazione di impiantitecnologici necessari per le esigenze degli edifici esistenti; p)-le recinzioni, i muri di cinta e le cancellate; q)-le opere di eliminazione delle barriere architettoniche in edifici esistenti , consistenti in rampe o ascensori esterni, ovvero in manufatti che alterino la sagoma dell’edificio; r)-le opere sportive che non creano volumetria; s)-i parcheggi di pertinenza nel sottosuolo del lotto su cui insiste il fabbricato. gli interventi sugli edifici esistenti devono salvaguardare tipologie e materiali originari ; gli interventi di nuova edificazione devono integrarsi con le preesistenze richiamando gli elementi archítettonici e costruttivi e i materiali ricorrenti nel contesto . Possono essere di indirizzo le norme dell’Abaco degli elementi tipologici di cui al succ. art.14. Abitato storico di Sigilletto nella carta di zonazione geologico-tecnica l’area vincolata è stata suddivisa in
due parti contraddistinte con le lettere A e B: in A (scarpata principale e zona di accumulo) sono ammessi interventi sui fabbricati con modesti incrementi di volume e di carico; in B (fronte della zona di accumulo) non è ammessa l’edificazione. In entrambi i casi sono ammessi gli interventi previsti per le aree di pericolosità geologica elevata P3 (P.A.I.).