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Variante al PGT di Cesano Boscone - Piano delle Regole - relazione 1

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SOMMARIO

1 IL PIANO DELLE REGOLE NELLA LEGGE REGIONALE 12/2005 4

2 LE RAGIONI DELLA VARIANTE AL PGT 5

3 ELENCO DEGLI ELABORATI 5

4 GLI OBIETTIVI DEL PIANO DELLE REGOLE (KEYWORDS) 6

5 IL TESSUTO URBANO CONSOLIDATO 12

6 NUCLEO DI ANTICA FORMAZIONE 12

7 CONSUMO DI SUOLO 14

8 ARTICOLAZIONE DELLE NTA 17

9 I SISTEMI FUNZIONALI URBANISTICI 18

9.1 A) Sistema funzionale urbanistico residenziale 20 9.1.1 Nuclei di Antica Formazione (NAF) 20 9.1.2 Ambiti consolidati di transizione dalla città antica (TAC) 21 9.1.3 Tessuto residenziale misto (TRM) 22 9.1.4 Tessuto della città pianificata (TP) 23 9.1.5 Ambiti di rigenerazione dei tessuti urbani (ARTU) 24 9.1.6 Sostegno alla riqualificazione edilizio/urbanistica dello stock edilizio obsoleto24 9.2 B) Sistema funzionale commerciale 25 9.3 C) Sistema funzionale produttivo 25 9.3.1 Ambiti consolidati per attività economiche (AE) 26 9.3.2 Ambito produttivo speciale(APS) 26 9.4 D) Sistema funzionale agricolo 27 9.5 Carico insediativo dotazioni per le attrezzature e servizi pubblico o di uso pubblici e per il parcheggio

privato 28 9.6 Ambiti a Volumetria Definita 30 9.7 Vincoli 31 9.8 Sottotetti 32 9.9 Disposizioni per gli impianti di erogazione carburante 32 9.10 Tutele ambientali 32

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9.10.1 Verde privato di interesse ambientale 32 9.10.2 Fasce di rispetto dei fontanili e del Reticolo Idrico Minore 33 9.10.3 Applicazione dei principi di invarianza idraulica e idrologica 33

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1 IL PIANO DELLE REGOLE NELLA LEGGE REGIONALE 12/2005

Il Piano di Governo del Territorio (PGT), introdotto dalla Legge regionale n.12/2005 si articola in tre atti tra loro strettamente correlati.

Il Documento di Piano che esplicita gli obiettivi, le strategie e le azioni di piano si configura come strumento di governo dello sviluppo complessivo del territorio comunale e definisce il quadro conoscitivo, ricognitivo e programmatico del PGT attraverso le analisi incentrate sul sistema territoriale e urbanistico, sul quadro socio-economico e demografico, sulla rete della mobilità, sul sistema paesistico, ambientale ed ecologico. Nel Documento di Piano viene delineata la strategia generale per il governo del territorio, vengono individuati gli Ambiti di trasformazione e stabiliti i criteri qualitativi e quantitativi di sviluppo del PGT

Il Piano dei Servizi ha il compito di garantire un’adeguata dotazione di servizi e attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale. In particolare il Piano dei Servizi inquadra il Comune nel contesto territoriale per la fruizione dei servizi; formula l’inventario dei servizi presenti nel territorio; determina lo stato dei bisogni e della domanda di servizi; confronta l’offerta e la domanda di servizi; determina il progetto e le priorità di azione.

Il Piano delle Regole, terzo atto, disciplina l’intero territorio comunale, ad eccezione degli Ambiti di Trasformazione

soggetti al Documento di Piano e delle aree rinviate al Piano dei Servizi Il Piano delle Regole è lo strumento che individua gli ambiti del tessuto urbano consolidato (TUC), quale insieme

delle parti di territorio su cui è già avvenuta l’edificazione, la trasformazione o l’urbanizzazione dei suoli, comprendendo in essi le aree libere intercluse o di completamento.

All’interno del PGT, al Piano delle Regole spetta di: regolare i tessuti edificati negli spazi aperti; perimetrare e disciplinare gli ambiti destinati alle attività

agricole; entro gli ambiti del tessuto urbano consolidato, determinare le modalità di intervento nei nuclei di antica

formazione, identificando i beni ambientali e storico-artistico-monumentali oggetto di tutela ai sensi del D. lgs. 22 gennaio 2004, n. 42

individuare ambiti ed edifici non soggetti a trasformazione; definire le caratteristiche fisico-morfologiche che connotano l’esistente, da rispettare in caso di eventuali

interventi integrativi o sostitutivi, nonché le modalità di intervento, anche mediante pianificazione attuativa o Permesso di Costruire convenzionato, nel rispetto dell’impianto urbano esistente, ed i criteri di valorizzazione degli immobili vincolati.

fornire criteri e indirizzi per la ridefinizione della morfologia urbana contiene, in ordine alla componente geologica, idrogeologica e sismica, quanto previsto dall’articolo 57,

comma 1, lettera b) della l.r. 12/2005 e s.m.i. Inoltre, a seguito della approvazione della l.r. 31/2014 “Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e la

riqualificazione del suolo degradato”, che integra la l.r. 12/2005, e alla luce delle rettifiche intervenute con l’approvazione della l.r. 16/2017 “Modifiche all'articolo 5 della legge regionale 28 novembre 2014, n. 31”, il Piano delle Regole è deputato a individuare e quantificare il consumo di suolo conseguente alle previsioni programmate, definendo le qualità della superfici agricole e naturalistiche non urbanizzate e individuando le aree soggette a recupero e rigenerazione urbana.

Diversamente dal Documento di Piano, le indicazioni contenute nel Piano delle Regole hanno carattere vincolante e producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. Il Piano delle Regole non ha termini di validità ed è sempre modificabile.

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figura 1 Schema sintetico degli atti costitutivi del Piano di Governo del Territorio.

2 LE RAGIONI DELLA VARIANTE AL PGT

La Variante generale al PGT di Cesano Boscone nasce dalla volontà dell'Amministrazione Comunale di avviare un processo di complessiva revisione del Piano di Governo del Territorio, motivato da un lato dalla necessità di rendere coerenti le scelte strategiche e strutturali del piano con le mutate condizioni di contesto legislativo e di pianificazione a livello territoriale, dall’altro introducendo obiettivi, scelte e azioni capaci di rispondere in maniera più efficace alle criticità emerse e alle esigenze espresse dagli attori sociali ed economici.

Le ragioni della Variante generale al PGT possono così essere sintetizzate: il mutato quadro legislativo, in particolare con l’introduzione della l.r. 31/2014 e l’avanzamento delle

proposte di integrazione del PTR vigente, e delle altre disposizioni normative; la necessità di una verifica di coerenza con il PTCP approvato nel 2014; l’avanzamento degli scenari infrastrutturali delle linee di forza del trasporto pubblico; il mutato quadro socioeconomico rispetto alla fase di redazione del vigente PGT, anche con riferimento

alle potenzialità di investimento nei diversi settori economici; l’evoluzione della sensibilità dei cittadini con riferimento alle tematiche di sostenibilità ambientale e

all’offerta di servizi; le istanze pervenute in sede di avvio di procedimento e le attese dei cittadini; le criticità applicative dell’attuale strumento urbanistico.

3 ELENCO DEGLI ELABORATI

La Variante al Piano delle Regole è costituito dai seguenti elaborati:

- verifica la qualità dei suoli e il loro consumo

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Tavola 10 Disciplina del Territorio (scala 1:5.000) Tavola 10.1 Disciplina del Territorio_A (scala 1:2.000) Tavola 10.2 Disciplina del Territorio_B (scala 1:2.000) Tavola 10.3 Disciplina del Territorio_C (scala 1:2.000) Tavola 11 Nuclei storici: gradi di intervento (scala 1:1.000) Tavola 12 Consumo di suolo (scala 1:10.000) Schede Ambiti a Volumetria Definita – regole insediative Relazione Norme tecniche di attuazione

4 GLI OBIETTIVI DEL PIANO DELLE REGOLE (KEYWORDS)

La Variante generale al PGT si concentra, per quanto concerne la revisione del Piano delle Regole, sul perseguimento di pochi e specifici obiettivi strategici. Questi gli obiettivi individuati sintetizzati per keywords:

Semplificazione dell’apparato normativo Flessibilizzazione delle funzioni insediabili, controllate tramite gli effetti urbanistici e non vincolate a priori

(impedendo tuttavia le situazioni di incompatibilità) Riduzione del numero di Ambiti del Tessuto Urbano Consolidato (ex zone) oltre al Nucleo di Antica

Formazione Riduzione della necessità di rinvio a Piani Attuativi Incentivazione di interventi di rigenerazione e di riqualificazione del patrimonio edilizio vetusto e degli

spazi pertinenziali Maggiore flessibilità nella determinazione dei contributi integrativi al fine adattarsi ai cicli economici e

governare l’evoluzione delle trasformazioni.

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Obiettivi Specifici del PGT e del Piano delle Regole (evidenziati)

OBIETTIVI STRATEGICI OBIETTIVI SPECIFICI

a Attivare le azioni necessarie all’accessibilità in sicurezza alle polarità del trasporto regionale e metropolitano, esistenti e previsti (Stazione SFR e futura stazione MM1)

b Favorire la connessione con la mobilità dolce tra gli assi radiali metropolitani attraverso la definizione di dorsali ciclabili connesse con la rete ciclabile di rilevanza metropolitana e regionale

c Ricondurre a sistema di rete le aree verdi incuneate nel tessuto consolidato

d Sviluppare le connessioni ecologiche all’interno del tessuto consolidato, dando continuità al sistema del verde urbano e della rete ecologica, anche favorendo la permeabilità dei tracciati per la mobilità lenta nel tessuto consolidato

1 Attivare una strategia della connessione

e Promuovere l’interconnessione e l’accessibilità ai servizi al cittadino in rapporto alla tipologia di utenza

a a città pubblica come generatore della identità e della qualità urbana

b Consolidare la forma urbana agendo sul margine tra tessuto consolidato e spazi aperti periurbani agendo sul sistema del verde

c Promuovere l’interconnessione e l’accessibilità ai servizi al cittadino in rapporto alla tipologia di utenza

d Completare e consolidare la cittadella dello sport con nuovi servizi e adeguando gli spazi e le strutture alle esigenze della utenza.

2 Dare la priorità ai servizi

e Promuovere l’efficienza del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti attraverso la previsione di una nuova piattaforma ecologica adeguata agli standard tecnologici attuali

a Attivare processi di rigenerazione urbana riqualificando ambiti già urbanizzati o inseriti nel Tessuto Urbano Consolidato nel PGT vigente

b Definire schemi insediativi per gli AT funzionali al mantenimento della continuità della Rete Ecologica, privilegiando la ricomposizione degli spazi aperti 3

Evitare consumo di suolo e agire per la valorizzazione ambientale c Favorire il riuso degli immobili esistenti

a Tutelare gli elementi storico architettonici del centro storico e contestualmente semplificare l’attuazione degli interventi di recupero

b Incentivare l’insediamento in centro storico di attività finalizzate alla vitalizzazione e al presidio sociale a alla sicurezza degli spazi aperti 4

Consolidare e vitalizzare il centro storico

c Favorire la molteplicità di funzioni all’interno del centro storico ed incentivare la vitalità delle attività commerciali semplificando l’apparato normativo del commercio integrandolo nella disciplina urbanistica

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a Ampliare le tipologie edilizie disponibili al fine di incentivare l’insediamento di nuove e diverse tipologie di utenza con lo scopo giungere ad una più articolata stratificazione sociale

b Migliorare la qualità dei servizi funzionali alla domanda espressa da diverse tipologie di utenza

c Favorire il riuso di edifici dismessi allo scopo di sperimentare nuove forme di abitare, di economia e di socialità, anche legato ai temi dalla sharing economy

d Attivare iniziative volte ad equilibrare la percezione delle identità di quartiere promuovendo principi che valorizzino la collettività

e Ampliare la gamma e i modelli di fruizione degli spazi aperti e delle aree a verde

5 Consolidare la compagine sociale

f Migliorare la qualità dei servizi funzionali alle diverse tipologie di utenza incentivando lo sviluppo di nuove forme di social housing

a Interventi per migliorare la fluidità del traffico disincentivando l’attraversamento del tessuto consolidato al fine di ridurre le emissioni inquinanti (atmosferiche e sonore) negli ambiti prevalentemente residenziali

b completare la rete viaria di connessione verso nord e il il Quartiere Olmi, in Comune di Milano per migliorare l’accessibilità ciclabile e la circolazione dei mezzi di trasporto pubblico anche al fine di garantire un accesso diretto alla futura fermata della MM1

c

Riqualificazione la via Isonzo razionalizzando la sezione stradale al fine di fluidificare i flussi di traffico e migliorare la sicurezza delle diverse tipologie di utenti, garantendo allo stesso tempo adeguata accessibilità alle funzioni urbane poste lungo il suo tracciato

d Revisione della circolazione quadrante Isonzo, Buonarroti, Milano allo scopo di ridistribuire i flussi potenzialmente attratti dalle nuove previsioni insediative

e Revisione dei caratteri del sistema Vigevanese e controviali al fine di favorire il ruolo urbano dei controviali e favorire la sicurezza della utenza debole e della mobilità dolce, soprattutto in fase di attraversamento verso la stazione ferroviaria

f Inserire attività a servizio dei viaggiatori a supporto della fermata SFR, integrazione della fermata nel sistema delle connessioni per i diversi modi di spostamento

g Assicurare continuità alla rete ciclabile con la fermata ferroviaria e in connessione con il sistema ciclabile del naviglio Grande

6 Integrare il sistema della viabilità

h Promuovere azioni volte al superamento in sicurezza delle barriere infrastrutturali, che limitano la libera e sicura circolazione su tutto il territorio comunale e verso i comuni limitrofi

a Semplificazione della disciplina delle funzioni nel tessuto residenziale consolidato, ampliando la flessibilità d’uso nel rispetto della compatibilità tra usi compatibilmente con le caratteristiche insediative e morfologiche dei differenti ambiti

b Semplificare l’apparato normativo del commercio integrandolo nella disciplina urbanistica

7 Favorire la pluralità di funzioni

c Ampliare la gamma di usi di interesse collettivo nello spazio aperto

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a Semplificazione della disciplina delle funzioni nel tessuto residenziale consolidato, ampliando la flessibilità d’uso nel rispetto della compatibilità tra usi compatibilmente con le caratteristiche insediative e morfologiche dei differenti ambiti

b Promuovere nuove polarità urbane anche attraverso l’uso temporaneo di spazi e luoghi per eventi e manifestazioni

c Promuovere l’attivazione di spazi pubblici aperti fruibili e vitali attraverso la riqualificazione, con forme partecipative, al fine di implementare la connessione a rete degli spazi aperti

d Ampliare la gamma di usi di interesse collettivo nello spazio aperto: Strade per vivere – (via Colombo, via Grandi, via Ginestre, piazza Falcone, via Croce)

e Favorire lo sviluppo di nuove forme dell’abitare e modelli di uso del verde pertinenziale

8 Attivare la riqualificazione diffusa

f Favorire il riuso di edifici allo scopo di sperimentare nuove forme di abitare, di economia e di socialità, anche legato ai temi dalla sharing economy

a Riqualificazione via B. Croce in modo che si configuri sia come un’asse funzionale alle funzioni insediate, sia come uno spazio urbano fruibile e di spiccato valore dal punto di vista del paesaggio urbano e della percezione identitaria

b Rigenerazione delle attività economiche e commerciali lungo via De Nicola attraverso azioni volte a semplificare l’insediamento di nuove attività e la loro contestualizzazione

9 Riqualificare il sistema lineare lungo la Vigevanese

c Revisione schema di circolazione tra le vie B. Croce e De Nicola allo scopo di aumentare equilibrare il rapporto di fronte e retro tra i due assi stradali, con evidenti ricadute per le attività insediate e insediabili nelle zone di completamento

a Coordinare lo sviluppo delle superfici commerciali con lo sviluppo degli spazi pubblici

b Confermare e consolidare il sistema commerciale a sud della Vigevanese e lungo la via Isonzo promuovendone l’integrazione con il tessuto consolidato circostante

c Promuovere la riqualificazione delle strutture commerciali esistenti e sostenere processi di innovazione delle attività produttive consentendo usi diversificati degli immobili

d Promuovere presso le attività produttive consolidate, un più efficace approccio alla compatibilità ambientale anche in forme coordinate di comparto

10 Sostenere le attività economiche

e Favorire il riuso di edifici dismessi allo scopo di sperimentare nuove forme di abitare, di economia e di socialità, anche legato ai temi dalla sharing economy

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a Promuovere la riqualificazione e la tutela della rete delle acque superficiali come elemento della rete ecologica provinciale a partire dalla valorizzazione e salvaguardia dei fontanili

b

Attivare percorsi di bonifica da sostanze inquinanti o pericolose per la salute pubblica sia per quanto riguarda il tessuto edificato che le situazioni che interessano l’inquinamento delle diverse componenti ambientali (aria, acqua, suolo e sottosuolo, ecc…)

c Promuovere la salvaguardia delle attività agricole residuali, al fine di tutelare il paesaggio agricolo periurbano, anche in continuità con gli strumenti di pianificazione territoriale del Parco Agricolo Sud Milano

d Dare continuità alla programmazione PAES al fine di strutturare in modo sistematico la riduzione degli impatti negativi in termini di consumo energetico del patrimonio edilizio comunale

e Promuovere nuovi accessi protetti dal traffico veicolare ai parchi urbani territoriali, anche dei comuni limitrofi

f Ricondurre a sistema di rete le aree verdi incuneate nel tessuto consolidato

11 Sostenibilità e valorizzazione ambientale

g Sviluppare le connessioni ecologiche all’interno del tessuto consolidato, dando continuità al sistema del verde urbano e della rete ecologica, anche favorendo la permeabilità dei tracciati per la mobilità lenta nel tessuto consolidato

a Revisione del dimensionamento Indice procapite di Superficie Lorda, adeguando tale indice agli standard abitativi contemporanei

b Revisione degli oneri di compensazione e connessi al plusvalore, contestualizzando il loro dimensionamento alla congiuntura economica attuale

c Semplificazione della disciplina delle funzioni nel tessuto residenziale consolidato, ampliando la flessibilità d’uso nel rispetto della compatibilità tra usi compatibilmente con le caratteristiche insediative e morfologiche dei differenti ambiti

d Favorire il riuso di edifici allo scopo di sperimentare nuove forme di abitare, di economia e di socialità, anche legato ai temi dalla sharing economy

e Favorire lo sviluppo di nuove forme dell’abitare e modelli di uso del verde pertinenziale

12 Fattìbilità flessibilità e adattabilità

f Introdurre forme di adattabilità procedurale condizionata nelle norme di piano

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figura 2 Estratto della tavola 10 Disciplina del territorio.

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5 IL TESSUTO URBANO CONSOLIDATO

L’insieme degli ambiti regolati dal Piano delle Regole (al netto delle aree agricole) costituiscono il Tessuto Urbano Consolidato: Nuclei di Antica Formazione (artt.18-22 Nta) Ambiti consolidati di transizione dalla città antica (art.23 Nta) Tessuto residenziale misto (art. 24 Nta) Tessuto della città pianificata (art. 25 Nta) Ambiti di rigenerazione dei tessuti urbani (art. 26 Nta) Ambiti consolidati per attività economiche (art. 27 Nta) Ambito produttivo speciale (art.28 Nta) Ambiti terziario commerciali (art.29 Nta) Verde privato di interesse ambientale (art.46 Nta) Servizi Aree per la viabilità (art.31 Nta)

6 NUCLEO DI ANTICA FORMAZIONE

La proposta di Variante del PGT individua il perimetro del nuclei storici e li riporta graficamente sulla tavola 10 Disciplina del territorio. La rappresentazione dei perimetri di tali ambiti è articolata in relazione a 3 diverse tipologie:

il Nucleo di Antica Formazione (NAF); che è caratterizzato dagli edifici che in buona misura sono all’interno perimetro del centro urbano rilevato con la prima levata IGM e dal cessato catasto nei primi anni del ‘900, depurato dagli interventi di trasformazione che nel frattempo hanno modificato in modo insanabile il carattere storico degli edifici e degli spazi ad essi correlati. Rispetto al PGT previgente il perimetro è stato ridimensionato, escludendo l’ex PR4 in via Nazario Sauro.

i nuclei storici rurali; costituiti dai nuclei di due cascine: a. Cascina Locati sita nella porzione Nord del territorio comunale lungo via Libertà; b. Cascina Nuova sita oltre il sedime della tangenziale Ovest lungo l’omonima via, in prossimità del

confine comunale con Prezzano sul Naviglio. il nucleo originario dell’Istituto Sacra Famiglia i cui primi insediamenti risalgono al 1896 e che si è

successivamente ampliato nel periodo tra le due Guerre, individuato con il perimetro del 1936. La proposta di Variante del PGT per ognuno degli edifici siti entro i perimetri, definiti così come sopra, prescrive

specifiche modalità con le quali è possibile intervenire sui corpi edilizi, ponendo in relazione la salvaguardia dei caratteri paesaggistici con le tipologie di intervento riconducibili al DPR 380 del 2001:

Restauro; risanamento conservativo; ristrutturazione edilizia Sostituzione edilizia (LR 12/2005)

Sono altresì indicati gli edifici inseriti all’interno di ambiti di recupero, per i quali la disciplina è regolata dalle apposite schede degli Ambiti a Volumetria definita, che si attuano con permesso di costruire convenzionato.

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figura 3 Estratto della tavola 11 Nuclei storici: gradi di intervento

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7 CONSUMO DI SUOLO

La Variante del Piano delle Regole di Cesano Boscone individua graficamente il tessuto urbanizzato comunale nella tavola 12 “Consumo di Suolo”, confrontando tra loro quattro scenari di riferimento:

il territorio urbanizzato del PGT previgente, definito secondo la metodologia del Piano Territoriale di Coordinamento della Città Metropolitana di Milano;

il territorio urbanizzato previsto dalla proposta di variante al PGT previgente, definito secondo la metodologia del PTC della Città Metropolitana di Milano;

il territorio urbanizzato del PGT previgente, definito secondo la metodologia introdotta dall’integrazione al Piano Territoriale Regionale, adottata con d.c.r. n. 1523 del 2017;

il territorio urbanizzato previsto dalla proposta di variante al PGT previgente, definito secondo la metodologia introdotta dall’integrazione al Piano Territoriale Regionale, adottata con d.c.r. n. 1523 del 2017.

figura 4 Estratto della tavola 12 Consumo di suolo - metodologia PTCP

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Per quanto riguarda la metodologia di calcolo dello strumento provinciale, la proposta di Variante del PGT di Cesano Boscone non prevede “consumo di suolo qualificato”, andando ad interessare superfici già classificabili come urbanizzate nel PGT previgente o confermando ambiti di trasformazione in esso già previsti.

Seguendo la metodologia applicativa definita nelle linee metodologiche del PTR adottato si sono individuate, oltre

alla superficie urbanizzata, anche la superficie agricola o naturale e quella delle aree della rigenerazione: giova rimarcare che tale metodologia è desunta dall'integrazione al PTR ai sensi della Legge Regionale 31/2014, il cui iter formale è giunto all’adozione presso il Consiglio Regionale con d.c.r. 1523 del 2017, e quindi non ancora formalmente in vigore.

figura 5 Estratto della tavola 12 Consumo di suolo.

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La verifica del “bilancio ecologico1” così calcolato risulta positiva, non prevedendosi consumo netto di suolo, il confronto tra PGT previgente e proposta di variante indica un decremento delle superfici urbanizzabili, al parziale stralcio di ambiti di trasformazione non attuati non confermate nella proposta di variante.

La proposta di variante, tra l'altro, prevede che quattro dei cinque ambiti previsti siano classificabili come aree di

rigenerazione di tessuti già urbanizzati2.

1 Il bilancio ecologico è calcolato come la differenza tra la superficie agricola che viene trasformata per la prima volta dagli

strumenti di governo del territorio e la superficie urbanizzata e urbanizzabile che viene contestualmente ridestinata nel medesimo strumento urbanistico a superficie agricola. Se il bilancio ecologico del suolo è pari a zero, il consumo di suolo è pari a zero.

2 la rigenerazione urbana è definita come l'insieme coordinato di interventi urbanistico-edilizi e di iniziative sociali che includono, anche avvalendosi di misure di ristrutturazione urbanistica, ai sensi dell'articolo 11 della l.r. 12/2005, la riqualificazione dell'ambiente costruito, la riorganizzazione dell'assetto urbano attraverso la realizzazione di attrezzature e infrastrutture, spazi verdi e servizi, il recupero o il potenziamento di quelli esistenti, il risanamento del costruito mediante la previsione di infrastrutture ecologiche finalizzate all'incremento della biodiversità nell'ambiente urbano.

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8 ARTICOLAZIONE DELLE NTA

Il fascicolo delle Norme Tecniche di attuazione è articolato in: titoli: che costituiscono i campi semantici di azione dello strumento urbanistico; capitoli: che costituiscono una ulteriore suddivisione per affrontare aspetti specifici; articoli: che contengono le specifiche indicazioni e prescrizioni.

Le norme sono quindi suddivise in una prima parte (titolo I) che definisce le disposizioni generali, ovvero l’insieme

di norme che si configurano come riferimento per tutte le componenti del PGT, a cui fa seguito (titolo II) il pacchetto di norme che regola e disciplina il sistema insediativo della città consolidata, dove vengono definiti nel dettaglio i diversi ambiti che compongono il TUC, con le destinazioni funzionali in esso ammesse.

Per coordinare in modo più efficace il rapporto tra le diverse destinazioni funzionali che costituiscono l’ossatura della struttura urbanistica della città, è stato definito un apposito capitolo che descrive i “sistemi funzionali” entro cui è articolato il Tessuto Urbano Consolidato con le relative destinazioni d’uso e i carichi urbanistici, esplicitando le funzioni urbanistiche ammissibili e quelle non compatibili, per ognuna delle funzioni previste.

I titoli III e IV disciplinano rispettivamente le aree del territorio comunale occupate dalle infrastrutture (viabilità,

elettrodotti, piattaforma ecologica, attrezzature tecnologiche, ecc.) e le attività commerciali e di somministrazione (definizione, dimensione e caratteristiche delle attività commerciali, delle strutture di vendita e dei pubblici esercizi).

Il successivo titolo V descrive le modalità di intervento nel territorio non edificato, rispettivamente con riferimento nelle aree agricole e della relazione tra spazio e paesaggio, nonché del coordinamento tra la pianificazione comunale e la pianificazione del Parco Agricolo Sud Milano.

Successivamente (titolo VI) è definita la disciplina dei vincoli specifici e delle fasce di rispetto delle infrastrutture, dei cimiteri e quelle desunte dalla componente geologica del PGT.

L’ultima parte delle norme tecniche di attuazione (titolo VII – norme finali) definisce alcuni aspetti di natura operativa oltre a richiamare le prescrizioni del previgente strumento urbanistico che vengono confermate nel nuovo PGT.

Conclude l’articolazione del fascicolo delle NTA, e ne costituisce parte integrante (titolo VIII), la parte relativa alle norme geologiche del piano, assunte dalla componente geologica del PGT, aggiornata contestualmente alla Variante di Piano.

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Variante al PGT di Cesano Boscone - Piano delle Regole - relazione

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9 I SISTEMI FUNZIONALI URBANISTICI

I Sistemi Funzionali Urbanistici definiscono la compatibilità delle diverse destinazioni nei diversi ambiti del tessuto urbano consolidato, sulla base delle funzioni individuate dal D. lgs. 380/2001. A) Sistema Funzionale Residenziale attività compatibili: residenza, direzionale, commercio, servizi, artigianato di servizio, turistico/ricettivo, attività non compatibili: attività di produzione industriale e artigianale di produzione attività agricole professionali B) Sistema Funzionale Commerciale attività compatibili: commercio, direzionale, artigianato di servizio, servizi turistico/ricettivo, attività non compatibili: attività di produzione industriale e artigianale di produzione attività agricole professionali C) Sistema Funzionale Produttivo attività compatibili: commercio, direzionale, artigianato di servizio, servizi turistico/ricettivo, attività non compatibili: residenziale (salvo residenza di custodia o presidio) attività agricole professionali C1) Sotto sistema Funzionale Produttivo di qualificazione ambientale attività compatibili: direzionale, artigianato di servizio, servizi turistico/ricettivo, attività non compatibili: residenziale (salvo residenza di custodia o presidio) commercio attività agricole professionali D) Sistema Funzionale Agricolo attività compatibili: attività agricola professionale e non professionale, servizi turistico/ricettivo, attività non compatibili: Commercio, direzionale, artigianato di servizio, attività di produzione industriale e artigianale di produzione

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residenziale (salvo aventi titolo)

E) Sistema Funzionale dei Servizi attività compatibili: Servizi pubblici e privati accreditati e/o convenzionati Edilizia Residenziale Sociale Residenza connessa ai servizi attività non compatibili: commercio, direzionale, artigianato di servizio, attività di produzione industriale e artigianale di produzione residenza non connessa al servizio

figura 6 Estratto della tavola 10.1 Disciplina del Territorio. Il Piano delle Regole esplicita le "destinazioni d'uso non compatibili" come insieme delle attività non compatibili (ai

sensi dell’art. 51 della l.r. 12/2005) con il sistema funzionale urbanistico, per i loro impatti sul traffico, sull’ambiente, sul rumore, sul paesaggio, sulla sicurezza, sulla salute con lo specifico sistema funzionale urbanistico

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La modifica della destinazione d’uso degli immobili rilevante ai fini urbanistici è disciplinata ai sensi dell’articolo 22-ter del D.P.R. 380/2001 e degli gli artt. 51 e 52 della l.r. 12/2005 e s.m.i.

9.1 A) Sistema funzionale urbanistico residenziale

articolato in 5 ambiti. In tutti gli ambiti è ammesso il mantenimento delle destinazioni d’uso esistenti in contrasto con le presenti norme

esistenti alla data di adozione della variante al PGT purché compatibile con la zonizzazione acustica comunale

9.1.1 Nuclei di Antica Formazione (NAF)

Formano parte di questo ambito i Nuclei di Antica Formazione rilevabili dalle carte della prima levata dell'Istituto Geografico Militare (IGM) e dal cessato catasto dei primi anni del secolo scorso.

Rispetto all’estensione del centro storico del PGT previgente, l’attuale perimetro è stato rivisto stralciando una porzione di centro storico non contigua rispetto al nucleo principale e non edificato nelle cartografie dei primi anni del ‘900. A questi si aggiunge il nucleo originario dell’Istituto Sacra Famiglia, con i primi insediamenti nel 1896, assumendo il perimetro corrispondente alla parte interessata dall’Istituto nel 1936.

Entrano a fare parte dei Nuclei di Antica Formazione anche i nuclei rurali localizzati all’interno del Parco Agricolo Sud Milano, disciplinati dal Piano Territoriale di Coordinamento dello stesso Parco.

All’interno dei NAF, Il Piano delle Regole prevede la salvaguardia della struttura urbana e il recupero e il rinnovo degli edifici esistenti, in particolare perseguendo la riqualificazione, la conservazione ed il ripristino dei caratteri originari dei fronti edilizi lungo via Dante Alighieri. Nel perimetro dei NAF, il Piano delle Regole si attua con interventi edilizi diretti o con Permesso di Costruire convenzionato; per gli interventi da realizzare all’interno del Nucleo di Antica Formazione è previsto inoltre l’ottenimento della preventiva autorizzazione paesaggistica ai sensi del D. lgs. 42/2004 e s.m.i..

La tavola 11 definisce le unità organiche e i gradi di intervento ammessi per ogni edificio interno al perimetro del Nucleo di Antica Formazione, utilizzando le categorie introdotte dal DPR 380/2001 e s.m.i:

restauro risanamento conservativo ristrutturazione edilizia sostituzione edilizia demolizione.

Gli interventi di demolizione con ricostruzione o di sostituzione, laddove previsti come modalità di intervento, sono attuati con Permesso di Costruire convenzionato. In caso di ricostruzione vigono i seguenti parametri:

Sl edificabile pari alla Sl demolita H max 3 piani fuori terra, inferiore a 11 metri al colmo del tetto compreso eventuale sottotetto.

All’interno dei NAF sono individuati alcuni “Ambiti a Volumetria Definita” per i quali sono definite nel dettaglio

quantità e schemi insediativi, da attuarsi mediante Permesso di Costruire convenzionato (v. capitolo 9.6). Per ciascun ambito le schede di definizione delle regole insediative individua gli edifici da conservare e da demolire, l’assetto planivolumetrico di massima dei nuovi edifici, gli interventi di armonizzazione e di riqualificazione degli elementi edilizi, le aree e i percorsi pubblici. Le schede d’ambito specificano inoltre le modalità di attuazione degli

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ambiti di recupero e le funzioni insediabili a migliore specificazione di quanto previsto nel sistema funzionale urbanistico residenziale.

Per quanto riguarda gli aspetti legati alla possibilità di insediamento di funzioni commerciali, la Variante prevede: possibilità di insediamento di esercizi di Vicinato e di Medie strutture di vendita con contenuto carico

urbanistico senza limitazioni (MS1 – fino a 600 mq di vendita); nessuna quota di parcheggi pubblici connessa alle attività commerciali; nessun contributo integrativo conseguente al cambio di destinazione d’uso.

9.1.2 Ambiti consolidati di transizione dalla città antica (TAC)

Individuano le porzioni di territorio a corona del Nucleo di Antica Formazione dove il paesaggio urbano è caratterizzato da bassi ridotta altezza e da giardini privati, che si intendono salvaguardare dalla possibilità di nuovi interventi a forte impatto sul paesaggio urbano come risulterebbero consentiti dall’ elevato indice di edificabilità previsto dagli strumenti previgenti. In generale, sono parti del territorio urbanizzato consolidato caratterizzato dalla presenza diffusa di tipologie edilizie unifamiliari e bifamiliari e palazzine a prevalente destinazione residenziale di limitata dimensione. Per la collocazione in prossimità del nucleo di antica formazione costituiscono un tessuto edilizio di transizione fra il nucleo di antica formazione e gli altri ambiti della città consolidata.

Sono ricondotte all’interno di questi ambiti le zone B1 del PGT previgente oltre all’isolato di via Monegherio. Questi ambiti sono caratterizzati da un indice ridotto.

Indice di edificabilità fondiaria If = 0,2 mq/mq Indice di copertura Ic = 1/4 Numero massimo di piani Np = 2 + st

Si applicano al TAC le possibilità indicate per gli ambiti a sostegno della riqualificazione edilizio/urbanistica dello

stock edilizio obsoleto, come descritto al capitolo 9.1.6. I giardini e gli elementi naturali di interesse paesaggistico, ancorché non specificamente vincolati o individuati negli

elaborati del Piano delle Regole, sono soggetti a tutela. In caso di intervento il progetto dovrà individuare tali aree qualora presenti nel lotto e le soluzioni poste in atto per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio arboreo e vegetazionale esistente.

Per quanto riguarda gli aspetti legati alla possibilità di insediamento di funzioni commerciali, la proposta della

Variante prevede: possibilità di insediamento di esercizi di Vicinato e di Medie strutture di vendita con contenuto carico

urbanistico senza limitazioni (MS1 – fino a 600 mq di vendita); in caso di insediamento di nuove medie strutture di vendita, l’attuazione è subordinata al rilascio di

Permesso di Costruire convenzionato accompagnato da una relazione che valuti la compatibilità con la rete viaria dell’intervento, con necessità di reperire i corrispondenti parcheggi pubblici con facoltà di monetizzazione;

in caso di insediamento di nuove medie strutture di vendita è dovuto il contributo integrativo ai sensi del comma 4dter dell’art. 16 del DPR 380/2001 per la Sl superiore ai 250 mq, da valutarsi sulla base di specifica perizia.

Si riportano per confronto i contenuti del PGT previgente riferiti a questi ambiti Indice di edificabilità fondiaria If = 0,6 mq/mq

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Indice di copertura Ic = 1/2,5 Numero massimo di piani Np = 3 + st

La Variante al PGR riduce in modo consistente l’indice di edificabilità fondiaria, così come riduce la superficie copribile dagli interventi di trasformazione. Coerentemente con gli altri due parametri, la proposta di Variante riduce l’altezza massima prevista di un piano.

9.1.3 Tessuto residenziale misto (TRM)

È costituito dagli ambiti che nel PGT previgente sono compresi nelle zone B2 e in parte delle B3, caratterizzati da un tessuto edilizio eterogeneo, in cui sono riconoscibili sia zone ove vi è principalmente la compresenza di tipologie edilizie unifamiliari e bifamiliari e palazzine a prevalente destinazione residenziale di limitata dimensione (zona via Pasubio via Monte Grappa), sia ampie zone con preminente presenza di fabbricati condominiali anche di grande dimensione con destinazione residenziale aggregati con conformazione ad isolati (via Roma, Via Ariosto), delimitati da viabilità urbana in gran parte con intersezioni ortogonali ma anche con presenza di ampie aree con presenza di fabbricati residenziali isolati con sviluppo verticale (via Italia, Via Isonzo, Via della Repubblica).

L’indice edificatorio è mantenuto invariato a 0,6 mq/mq con un numero massimo di 3 piani + sottotetto. Indice di edificabilità fondiaria If = 0,6 mq/mq Indice di copertura Ic = 1/3 Numero massimo di piani Np = 3 + st

La proposta di Variante include in questo ambito tutte le aree interessate dalla zona B2 del PGT previgente e parte di quelle classificate nella zona B3. Le previsioni della proposta del nuovo strumento urbanistico confermano l’indice di edificabilità fondiaria e il rapporto di copertura della zona B2.

La differenza con il PGT previgente si concentrano quindi in un, seppure lieve, incremento rapporto di copertura per gli ambiti che erano classificati nella zona B3, e una decisa riduzione dell’altezza massima per gli stessi ambiti.

PGT previgente per le parti interessate dalla zona B2: Indice di edificabilità fondiaria If = 0,6 mq/mq Indice di copertura Ic = 1/2,5 Numero massimo di piani Np = 3 + st

PGT previgente per le parti interessate dalla zona B3 Indice di edificabilità fondiaria If = 0,6 mq/mq Indice di copertura Ic = 1/3 Numero massimo di piani Np = 5+ st

All’interno di questo tessuto, a seguito di un’analisi sulla cartografia e sugli strumenti di pianificazione degli anni ’50

e ’60 sono state individuate e perimetrale le porzioni di territorio in cui si concentra lo stock edilizio obsoleto con il fine di prevedere misure di sostegno per la qualificazione delle performance energetiche degli edifici (raggiungimento della classe A dell’intero edificio) attraverso una premialità volumetrica di 70 mq di Sl.

Per quanto riguarda gli aspetti legati alla possibilità di insediamento di funzioni commerciali, la Variante prevede: possibilità di insediamento di esercizi di Vicinato e di Medie strutture di vendita con contenuto carico

urbanistico senza limitazioni (MS1 – fino a 600 mq di vendita); in caso di insediamento di nuove medie strutture di vendita, l’attuazione è subordinata al rilascio di

Permesso di Costruire convenzionato accompagnato da una relazione che valuti la compatibilità con la rete viaria dell’intervento, con necessità di reperire i corrispondenti parcheggi pubblici con facoltà di

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monetizzazione nel caso di insediamento di MS1, senza possibilità di monetizzazione per interventi con elevato carico urbanistico (MS2 fino a 2.500 mq di vendita;

in caso di insediamento di nuove medie strutture di vendita è dovuto il contributo integrativo ai sensi del comma 4dter dell’art. 16 del DPR 380/2001 per la Sl superiore ai 250 mq, da valutarsi sulla base di specifica perizia.

9.1.4 Tessuto della città pianificata (TP)

Formano parte di questo ambito le zone B4 e B5 del PGT previgente e la parte di B3 per la parte non rientrante in TRM. Questo ambito è costituito dal tessuto edificato esito di processi di pianificazione attuativa unitaria per i quali si prevede il consolidamento allo stato di fatto della volumetria esistente e l’obbligo di ricondurre i nuovi interventi ad una logica progettuale unitaria integrata nel contesto.

La Variante al Piano delle Regole include in questo ambito tutte le aree interessate dalle precedenti zone B4 e B5 e parte di quelle classificate nella zona B3 che non sono state ricondotte al TRM. Le previsioni della proposta del nuovo strumento urbanistico confermano quanto prescritto per le zone B4 e B5.

Per la parte residua delle ex zone B3, date le caratteristiche morfologiche degli edifici che le costituiscono, le differenze con la proposta di Variante non sono significative e comunque, consolidando i contenuti della Pianificazione Attuativa già vigente, agiscono di fatto nella direzione del contenimento delle previsioni.

PGT previgente per le parti interessate dalla zona B3: Indice di edificabilità fondiaria If = 0,6 mq/mq Indice di copertura Ic = 1/3 Numero massimo di piani Np = 5+ st

PGT previgente per le parti interessate dalla zona B4: Parametri urbanistici stabiliti dai rispettivi PA (come da Variante)

PGT previgente per le parti interessate dalla zona B5: Parametri urbanistici stabiliti sulla base del piano consortile per l’edilizia economica popolare (come da

Variante) Per quanto riguarda gli aspetti legati alla possibilità di insediamento di funzioni commerciali, la proposta di Variante

prevede: possibilità di insediamento di esercizi di Vicinato e di Medie strutture di vendita con contenuto carico

urbanistico senza limitazioni (MS1 – fino a 600 mq di vendita); in caso di insediamento di nuove medie strutture di vendita, l’attuazione è subordinata al rilascio di

Permesso di Costruire convenzionato accompagnato da una relazione che valuti la compatibilità con la rete viaria dell’intervento, con necessità di reperire i corrispondenti parcheggi pubblici con facoltà di monetizzazione nel caso di insediamento di MS1, senza possibilità di monetizzazione per interventi con elevato carico urbanistico (MS2 fino a 2.500 mq di vendita;

in caso di insediamento di nuove medie strutture di vendita è dovuto il contributo integrativo ai sensi del comma 4dter dell’art. 16 del DPR 380/2001 per la Sl superiore ai 250 mq, da valutarsi sulla base di specifica perizia.

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9.1.5 Ambiti di rigenerazione dei tessuti urbani (ARTU)

Questi ambiti sono caratterizzati da una struttura morfologica e funzionale incoerente e disomogenea, con edifici senza un razionale rapporto con lo spazio pubblico, per la quale si prescrivono interventi che riconducano i corpi edilizi ad un paesaggio urbano più armonioso e coerente con il contesto. Tali prescrizioni sono esplicitate anche sotto forma di indicazioni dirette alle quali gli operatori che promuovono gli interventi dovranno attenersi, senza un indice di riferimento. In particolare, il Piano delle Regole assoggetta tali ambiti a progetti di riorganizzazione urbanistica di dettaglio, definendo le modalità di intervento, le funzioni insediabili e la riorganizzazione architettonica edilizia ed urbanistica e determinando gli allineamenti dei nuovi edifici e gli ingombri volumetrici riorganizzando gli spazi ed il rapporto con quelli di uso pubblico.

La Variante include in questo ambito tutti gli ambiti già definiti nel PGT previgente come zone B6, con l’aggiunta di un ambito a cavallo del confine comunale con Corsico in via Acacie. La Variante al piano ridefinisce inoltre la composizione dei fronti urbani e ammette la possibilità di realizzazione degli interventi per parti, con intervento diretto (convenzionato in caso di nuova edificazione) svincolando i proprietari dall’obbligo di procedere per Pianificazione attuativa estesa all’intera porzione territoriale.

Il Piano delle Regole individua quattro ambiti di rigenerazione: Ambito di rigenerazione 1: tratto via Isonzo tra via Sanzio e via Milano Ambito di rigenerazione 2: tratto via Italia tra via Isonzo e via Buonarroti Ambito di rigenerazione 3: via Repubblica via Italia sino a via Fermi Ambito di rigenerazione 4: via delle Acacie – via dei Mandorli

Per quanto riguarda gli aspetti legati alla possibilità di insediamento di funzioni commerciali, la proposta di Variante

prevede: possibilità di insediamento di esercizi di Vicinato e di Medie strutture di vendita con contenuto carico

urbanistico senza limitazioni (MS1 – fino a 600 mq di vendita); in caso di insediamento di nuove medie strutture di vendita, l’attuazione è subordinata al rilascio di

Permesso di Costruire convenzionato accompagnato da una relazione che valuti la compatibilità con la rete viaria dell’intervento, con necessità di reperire i corrispondenti parcheggi pubblici con facoltà di monetizzazione nel caso di insediamento di MS1, senza possibilità di monetizzazione per interventi con elevato carico urbanistico (MS2 fino a 2.500 mq di vendita;

in caso di insediamento di nuove medie strutture di vendita è dovuto il contributo integrativo ai sensi del comma 4dter dell’art. 16 del DPR 380/2001 per la Sl superiore ai 250 mq, da valutarsi sulla base di specifica perizia.

9.1.6 Sostegno alla riqualificazione edilizio/urbanistica dello stock edilizio obsoleto

L’Amministrazione Comunale favorisce gli interventi di miglioramento e riqualificazione energetica dei fabbricati esistenti collocati in ambiti che presentano una prevalenza di stock edilizio obsoleto, così come previsto dalla sezione II del vigente Regolamento Edilizio.

La tavola 10 del Piano delle Regole, Disciplina del Territorio, individua con apposita perimetrazione gli ambiti di sostegno alla riqualificazione edilizia. In particolare tali perimetri sono individuati all’interno degli ambiti TCA e del tessuto TRM. Il PGT previgente non prevedeva tale forma di incentivazione.

Per perseguire e incentivare tali interventi, negli ambiti di sostegno alla riqualificazione edilizia, in tutti gli interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria e ristrutturazione, sarà riconosciuto una dotazione di

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sostegno all’intervento pari a 70 mq di Sl, da utilizzare nel fabbricato oggetto di intervento di riqualificazione energetica, purché il risultato dell’intervento realizzato comporti una classificazione energetica del complesso edilizio pari a “A1” o superiore ai sensi del DDUO RL n. 176 del 12.01.2017 e s.m.i., e agisca sulla sistemazione degli spazi pertinenziali comuni per migliorare la qualità della rete del verde nonché finalizzati a perseguire gli obiettivi di invarianza idraulica e idrologica.

9.2 B) Sistema funzionale commerciale

A differenza del PGT previgente, la Variante al piano prevede per le funzioni commerciali diffuse una disciplina integrata rispetto agli altri sistemi funzionali, individuando specifici ambiti del TUC afferenti al sistema funzionale commerciale riferiti alle strutture commerciali esistenti.

Gli ambiti terziario commerciali: sono classificati all’interno di questo ambito gli insediamenti prevalentemente commerciali gia autorizzati come medie strutture di vendita, fino a 2.500 mq di superficie di vendita (MSV) o come grandi superfici di vendita (GSV), che hanno una soglia minima dimensionale oltre 2.500 mq di superficie di vendita. Le prime sono presenti all’interno del tessuto consolidato, mentre le seconde sono afferenti al sistema commerciale che si attesta lungo l’asse della Vigevanese.

In caso di interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici esistenti o di ristrutturazione urbanistica l’indice fondiario ammesso è pari a quello preesistente e l’indice di copertura sono pari a quelli preesistente se maggiori degli indici di ambito come determinati al comma successivo.

In caso di interventi di nuova edificazione sulle aree libere e in tali casi gli indici applicabili su dette aree sono i seguenti:

Indice di edificabilità fondiaria: If = 0,7 mq/mq Indice di copertura: Ic = 1/2 Altezza massima: H = 12 m

La Variante al PGT, modificando le previsioni legate alla zona D3 del PGT previgente, stabilisce che: le trasformazioni avvengano con Permesso di Costruire convenzionato; sia preclusa la possibilità di nuovi insediamenti commerciali con caratteristiche di GSV all’interno del

Tessuto Urbano Consolidato, oltre alle due autorizzazioni già esistenti (Auchan e Orme); la previsione di nuove GSV è limitata agli Ambiti di Trasformazione 2 e 3 del Documento di Piano; in caso di intervento in tali ambiti devono essere verificate le dotazioni di parcheggio pubblico o di uso

pubblico indicate nel Piano dei Servizi.

9.3 C) Sistema funzionale produttivo

Questo sistema funzionale interessa le porzioni di territorio comunale urbanizzato e consolidato caratterizzate dalla compresenza delle diverse attività produttive ed economiche di piccola, media e grande dimensione, dall’attività di artigianato di produzione e attività commerciali. In questi ambiti è ammessa la trasformazione delle destinazioni d’uso degli edifici esistenti, con esclusione della residenza.

Tra le novità di maggiore rilevanza introdotte dalla Variante al PGT, si possono citare: rimodulazione dell’onere connesso al plusvalore conseguente alla modifica della destinazione d’uso ai

sensi del D. lgs. art. 16, comma 4 lettera dter (20% plusvalore immobiliare – solo oltre i 250 mq di vendita);

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ridefinizione/flessibilizzazione contributo di compensazione ambientale da riconoscere solo oltre i 250 mq di vendita tramite rinvio a deliberazione di Consiglio Comunale dell’importo di compensazione ambientale, da rivedersi periodicamente (v. art. 17 delle NTA);

introduzione di flessibilità nelle destinazione d’uso insediabili per le attività commerciali; riduzione dell’indice di edificabilità fondiaria da 0,7 mq/mq a 0,5 mq/mq; integrazione dell’ambito produttivo speciale con finalità ambientali con un indice premiale sino allo 0,8

mq/mq in caso di interventi concertati con il Comune finalizzati alla riqualificazione ambientale degli edifici esistenti quali uso e ricircolo di acqua industriale, attivazione di meccanismi di controllo dell’invarianza idraulica e idrologica, alla realizzazione di coperture verdi, a parità di altri indici.

9.3.1 Ambiti consolidati per attività economiche (AE)

Costituiscono questo ambito consolidato le attività legate alla produzione, localizzate prevalentemente a sud, sul retro del sistema commerciale della Vigevanese, e ad est, tra la via Isonzo e il confine comunale con Milano. Tali ambiti sono caratterizzati da una spiccata flessibilità di funzioni insediabili, tra cui oltre alle attività legate alla produzione tradizionale sia artigianale che industriale. È prevista anche la possibilità di insediare la funzione commerciale nella forma delle MSV e la residenza di servizio alle unità produttive fino ad un massimo di mq 150 di Sl.

In caso di interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici esistenti o di ristrutturazione urbanistica, l’indice fondiario ammesso è pari a quello preesistente; l’indice di copertura è pari a quello preesistente se maggiore degli indici di seguito riportati. In caso di interventi di nuova edificazione gli indici applicabili sono i seguenti:

Indice di edificabilità fondiaria: If = 0,5 mq/mq Indice di copertura: Ic = 1/2 Altezza massima: H = 12 m

Per quanto riguarda gli aspetti legati alla possibilità di insediamento di funzioni commerciali, si prevede: la possibilità di insediare esercizi di vicinato e medie superfici vendita fino a 2.500 mq; il divieto di edificare nuove grandi strutture di vendita; una dotazione di parcheggi pubblici o di uso pubblico non monetizzabile; l’attuazione degli interventi tramite Permesso di Costruire convenzionato l’introduzione di contributi integrativi (plusvalore e compensazione ambientale) in caso di cambio di

destinazione d’uso verso il commerciale.

9.3.2 Ambito produttivo speciale(APS)

L’ambito produttivo speciale disciplina le trasformazioni nel comparto produttivo sorto a cavallo della fine degli anni ’90 lungo il margine ovest verso il Parco Agricolo Sud Milano. La Variante al Piano delle Regole porta in coerenza con le altre aree produttive l’indice di edificabilità fondiaria di base (pari a 0,5 mq/mq); introducendo tuttavia un indice massimo premiale finalizzato a sostenere l’evoluzione di questo spazio verso un modello di produzione “sensibile” al tema dell’ambiente e del paesaggio, salvaguardando la funzione produttiva, consentendo l’insediamento di servizi collaterali come attività di ristorazione e servizi privati per gli utenti, senza tuttavia consentire la trasformazione ad uso commerciale.

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Variante al PGT di Cesano Boscone - Piano delle Regole - relazione

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La destinazione d’uso principale è produttiva; è’ ammessa la residenza di servizio alle unità produttive fino ad un massimo di mq 150 di Sl. È esclusa la possibilità di insediamento di funzioni commerciali.

Questi gli indici previsti per la realizzazione di nuovi edifici o l’ampliamento di quelli esistenti: Indice di edificabilità fondiaria base : If = 0,6 mq/mq Indice di copertura: Ic = 1/2 Altezza massima: H = 12 m Indice di edificabilità fondiaria premiale: If = 0,8 mq/mq

L’ottenimento dell’indice di edificabilità fondiaria premiale è subordinato alla presentazione di una proposta di

riqualificazione dell’intero complesso edilizio che contempli uno o più dei seguenti criteri: interventi complessi volti al raggiungimento dell’equilibrio idrologico ed idraulico dell’intero comparto,

effettuati anche se aree esterne ai lotti di intervento individuati di concerto con l’Amministrazione comunale;

realizzazione di edifici con coperture verdi atte a ridurre l’albedo e a laminare le acque piovane; utilizzo di una rete separata di acqua industriale per usi prettamente produttivi e di condizionamento; riduzione dei consumi energetici per il riscaldamento e/o connessione alla rete di teleriscaldamento; incremento della dotazione di aree permeabili e riqualificazione delle aree a verde pertinenziali e

pubbliche estesa a parti significative dell’ambito; ridefinizione dei margini perimetrali di confine con le aree agricole e di valore ambientale; riqualificazione delle aree pubbliche con piantumazione e incremento delle dotazioni di verde estesa

all’intero ambito.

9.4 D) Sistema funzionale agricolo

La Variante al PGT conferma quanto disciplinato dal PGT previgente in termini di ambiti afferenti alla destinazione funzionale agricola, coordinando tali indicazioni con la normativa prevalente del Parco Agricolo Sud Milano.

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Variante al PGT di Cesano Boscone - Piano delle Regole - relazione

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9.5 Carico insediativo dotazioni per le attrezzature e servizi pubblico o di uso pubblici e per il parcheggio privato

Le norme del Piano delle Regole, per alcune specifiche tipologie edilizie per le quali ricorre la necessità di un controllo delle dotazioni di servizi, attivano uno stretto coordinamento con la classificazione catastale

Per ogni destinazione d'uso il Piano delle Regole specifica il carico urbanistico, sulla base del quale il Piano dei Servizi individua la necessaria dotazione di servizi.

Per ogni destinazione d'uso il Piano delle Regole specifica inoltre il “carico relazionale”, ovvero la dotazione minima di attrezzature pubbliche e private finalizzate ad assolvere le esigenze di mobilità locale e per la collettività

Nel nucleo di antica formazione si procede alla sola verifica dei posti auto di pertinenza delle nuove unità immobiliari residenziali.

Al fine della determinazione del carico urbanistico di parcheggi ed autorimesse (carico relazionale), gli spazi riservati alla sosta delle autovetture si suddividono nelle seguenti categorie, confermando le definizioni del PGT previgente:

P1 - Parcheggi pubblici e di uso pubblico –regolato dal Piano dei Servizi P2 - Parcheggi ed autorimesse private di competenza degli edifici

Per quanto riguarda i parcheggi pubblici e di uso pubblico, le aree per parcheggi esistenti e di progetto sono individuate graficamente nella tavola del Piano dei Servizi con specifica destinazione a parcheggio; in aggiunta a tali aree deve essere garantito il reperimento di aree destinate a parcheggio secondo quanto previsto dalle Norme del Piano dei Servizi e, in caso di Ambiti di Trasformazione, nei criteri attuativi del Documento di Piano.:

All'interno degli Ambiti di Trasformazione i parcheggi sono dimensionati ed individuati dai Piani attuativi, nella misura minima stabilita dalla tabella di cui all’art. 9 delle NTA del Piano dei Servizi (riportata di seguito), in funzione delle specifiche destinazioni d'uso ed in tale misura vengono ceduti gratuitamente.

Nelle zone per attività economiche e negli ambiti produttivi speciali, le aree a parcheggi pubblici o d’uso pubblico vanno reperite in rapporto alla Sl di nuove edificazioni, con qualsiasi destinazione ammessa, o in rapporto alle sole Sl a terziario e/o commerciale in caso di modifica della destinazione d’uso di edifici esistenti e secondo quanto stabilito nelle norme riguardo alle attività commerciali.

In caso di impossibilità tecnica dichiarata e dimostrata dal progettista di reperire aree posteggio per il parcheggio e valutata la disponibilità di parcheggi nella zona, l’Amministrazione comunale con provvedimento motivato può disporne la relativa monetizzazione ovvero la cessione delle aree per parcheggi pubblici o di uso pubblico, nei limiti ammessi dalle norme.

- Destinazione d'uso rif categoria catastale P1 Residenziale (abitazioni, residence e ab. collettive) A1,A2,A3,A4,A5,A7,A8,A9,A11 1 mq / 5 mq Turistico Ricettiva D2, 1 mq / 3 mq Direzionale A10 1 mq / 3 mq

Servizi e attività paracommerciali

C3, D5,D4 (con esclusione degli ambiti classificati come servizi di interesse sovracomunale) 1 mq / 3 mq

Commercio C1 1 mq / 1 mq Spettacolo, Sport e tempo libero D3, D6 1 mq / 1 mq Agricola 0

NOTA: i valori della tabella sono espressi in metri quadrati di parcheggio per metro quadrato di superficie lorda (Sl)

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Variante al PGT di Cesano Boscone - Piano delle Regole - relazione

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I parcheggi e le autorimesse private di pertinenza dei singoli edifici o complessi edilizi, sono necessari a soddisfare

le esigenze di parcheggio pertinenziale privato; sono considerati tali sia le autorimesse, sia i posti macchina scoperti di pertinenza degli edifici.

La tabella individua inoltre un riferimento alla categoria catastale che deve essere inteso come elemento di indirizzo e supporto nella identificazione della destinazione dello specifico intervento, inserita in vista della progressiva e auspicabile convergenza tra urbanistica e catasto.

Le dotazioni da garantire per ciascuna destinazione d'uso, espresse in posti auto (pa), sono le seguenti (v. art. 9.2 NTA del Piano delle Regole):

Destinazione d’uso Ambito di applicazione Rif. Cat.

catastale Dotazione P2

Residenziale (abitazioni, residence e ab. Collettive)

Ambiti di Trasformazione; Piani Attuativi esterni al NAF, Ambiti a Volumetria Definita esterni al NAF

A1,A2,A3,A4,A5, A7,A8,A9,A11

2 posti auto/alloggio di cui almeno 1,5 posto auto/alloggio da reperire in loco e la restante parte (0,5 posto auto/alloggio) può essere reperito in ambiti diversi del territorio comunale, da concertare con l’A.C., o monetizzato sulla base di provvedimento motivato da parte della Amministrazione Comunale

Residenziale (abitazioni, residence e ab. Collettive)

Ambiti a Volumetria Definita interni al NAF

A1,A2,A3,A4,A5, A7,A8,A9,A11

1mq/10 mc secondo quanto stabilito art. 2 comma 2 l. 122/89

Residenziale (abitazioni, residence e ab. Collettive)

Interventi nel TUC non rientranti in Piano Attuativo e inseriti non rientranti in AVD

A1,A2,A3,A4,A5, A7,A8,A9,A11

1 posto auto per alloggio

Turistico Ricettiva AdT e TUC D2 1 pa ogni 2 camere

Produttivo e direzionale connesso

AdT e TUC D1, D10 1mq/10 mc

Terziario Direzionale AdT e TUC A10 1 pa ogni 50 mq SL Spettacolo, Sport e tempo libero con fini di lucro

AdT e TUC D3, D6 1 mq / 1 mq

Sale gioco e sale scommesse

AdT, NAF e TUC 1 mq / 1 mq da reperirsi nelle immediate vicinanze

Servizi e attività paracommerciali

AdT e TUC C3, D5, D4 (con esclusione degli ambiti classificati come servizi di interesse sovracomunale)

1 pa ogni 50 mq SL

Agricola Aree Agricole 0

NOTA: i valori della tabella sono espressi in posti auto (pa), di dimensioni minime pari a mt. 2,50 per mt. 5,00. Il volume è calcolato ai sensi dell’articolo 3.13 delle NTA

Dovrà comunque essere assicurata la dotazione minima prevista dall’art. 2.2 della l. 122/1989.

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Variante al PGT di Cesano Boscone - Piano delle Regole - relazione

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9.6 Ambiti a Volumetria Definita

Il Piano delle Regole identifica ambiti territoriali che, per il loro carattere peculiare, si ritiene debbano essere soggetti ad interventi di progettazione unitaria estesa all’intero perimetro individuato, siano essi ambiti di recupero o di rinnovamento urbano. L’attuazione degli interventi inseriti in tali ambiti deve corrispondere a quanto precisato nelle schede delle regole insediative in termini di quantità edificabili e obbligazioni specifiche. L’attuazione potrà avvenire con Permesso di Costruire convenzionato esteso a tutti gli interventi previsti nel perimetro; la dotazione di servizi da individuare fa riferimento alle quantità stabilite nel Piano dei Servizi. L’intervento di attuazione dovrà in ogni caso cedere o asservire le aree per servizi individuate nelle tavole del Piano dei Servizi e riportate, a titolo di coordinamento, nel Piano delle Regole, anche nel caso in cui le corrispondenti superfici risultassero superiori ai minimi determinati dalla applicazione delle norme del Piano dei Servizi.

Per la grande parte tali ambiti articolano in modo differente previsioni insediative già presenti nel PGT previgente. Vengono introdotte alcune nuove previsioni che intervengono esclusivamente sulla riconversione di edifici esistenti.

Gli ambiti soggetti a progettazione unitaria con volumetria definita afferenti sistema funzionale residenziale sono dettagliatamente descritti nelle schede allegato alle norme del Piano delle Regole, denominate “Ambiti a Volumetria Definita – Regole Insediative”. Gli Ambiti a Volumetria Definita disciplinati dal Piano delle Regole sono:

Ambito a Volumetria Definita A PR1 - Ex Salumificio (via Monegherio) Ambito a Volumetria Definita B - Pr2 (via Roma – via Libertà) Ambito a Volumetria Definita C - Pr3 (via Roma – via Libertà) Ambito a Volumetria Definita D - Pr4 (p.za S. Giovanni Battista) Ambito a Volumetria Definita E (via Nazario Sauro) Ambito a Volumetria Definita F (via Dante) Ambito a Volumetria Definita I (via Raffello Sanzio) Ambito a Volumetria Definita M (via Kolbe).

L’insieme degli Ambiti a Volumetria Definita del Piano delle Regole, comporta una capacità insediativa di nuova

formazione, riferita ad una proiezione di 10 anni, pari circa 125 abitanti, ai quali si devono aggiungere circa 75 circa da riferirsi al completamento dell’ex PA San Carlo (già convenzionato) e 175 abitanti teorici assegnati alla potenziale rigenerazione sperimentale dell’edificio esistente prevista nell’ambito a Volumetria Definita I (ex Vodafone)..

Alcuni Ambiti a Volumetria Definita interessano prevalentemente aree disciplinate dal Piano dei Servizi, e pertanto

sono soggette alle norme tecniche di tale atto. Gli Ambiti a Volumetria Definita del Piano dei Servizi sono: Ambito a Volumetria Definita G- Edificio SS Innocenti (via Vittorio Veneto) Ambito a Volumetria Definita H Bosco dei Giovani (via Gramsci) Ambito a Volumetria Definita L (via Nazario Sauro – via Grandi).

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figura 7 Estratto delle schede per gli Ambiti a Volumetria Definita – regole insediative.

9.7 Vincoli

Relativamente a questa tematica, il Piano delle Regole rinvia ai contenuti della tavola 6 del Documento di Piano, che riporta i vincoli principali gravanti sul territorio comunale e derivanti da normative prevalenti, contenute sia negli strumenti di pianificazione sovraordinata, sia all’interno di specifici piani settoriali comunali.

I vincoli riportati sono relativi a quattro categorie principali: Aspetti di natura idrogeologica. Fanno parte di questa categoria i vincoli derivanti dalla presenza di condizioni specifiche di natura idrogeologica, presenti nel territorio comunale, tra cui la presenza di fontanili e di corsi d’acqua del Reticolo Idrico Minore, di cui si evidenziano le relative fasce di rispetto. Nello stesso modo vengono riportati i pozzi per la captazione di acqua potabile con la zona di tutela assoluta e con la zona di rispetto. Si riporta inoltre la classe di fattibilità geologica IV, che come disciplinato dal Titolo VII delle presenti norme, prescrive “gravi limitazioni” all’edificabilità delle aree interessate. Aspetti infrastrutturali. Fanno parte di questa categoria le fasce di rispetto relative alle infrastrutture per la mobilità quali strade, autostrade e ferrovie, ma anche i vincoli aeroportuali presenti sul territorio comunale. A questa categoria si aggiungono anche i vincoli legati alle infrastrutture per il trasporto di energia, quali elettrodotti e gasdotti. Aspetti amministrativi. All’interno di questa categoria sono riportati i vincoli legati alla presenza del Parco Agricolo Sud Milano e della competenza che tale ente sovraordinato ha sulle porzioni di territorio comunale ricadenti all’interno del proprio perimetro, sulle quali il PTC del Parco esercita competenza primaria con riferimento alla pianificazione urbanistica. Aspetti di salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale locale.

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Sono contenuti in questa categoria i vincoli di natura igienico ambientale che riguardano le fasce di rispetto dei cimiteri, così come stabilito dal regolamento cimiteriale comunale. Nella stessa categoria sono riportati i vincoli derivanti dalla presenza di aree boscate, così come disciplinato dal Piano di Indirizzo Forestale della Città Metropolitana di Milano, che le individua e le vincola. Fanno parte dei vincoli per la tutela del patrimonio ambientale e culturale anche gli Alberi Monumentali individuati e schedati, presenti in prossimità di Villa Marazzi. Infine, all’interno della categoria cono compresi i vincoli derivanti dalla legge 1089/1939 sulla tutela dei beni culturali, sostituita dal D. lgs. 42/2004 e s.m.i.

9.8 Sottotetti

La Variante al Piano delle Regole conferma in toto quanto disciplinato dal PGT previgente per la disciplina del recupero dei sottotetti a fini abitativi.

9.9 Disposizioni per gli impianti di erogazione carburante

Diversamente dal PGT previgente le aree per gli impianti di erogazione carburanti vengono normati nel Piano delle Regole.

Vengono confermati i distributori esistenti e consentito l’inserimento di un nuovo impianto in via Fontanile Pozzi, con le seguenti prescrizioni, contenute nell’art. 36 delle NTA: “l’insediamento di un nuovo distributore di carburante in via Fontanile Pozzi è subordinato alla realizzazione da parte del privato proponente di interventi di rinaturazione di aree inserite nella rete ecologica comunale per una superficie complessiva uguale a quella impermeabilizzata in conseguenza della realizzazione del distributore; in alternativa potrà essere corrisposta alla Amministrazione Comunale una somma corrispondente ai costi della rinaturazione indicata finalizzata ad interventi di eliminazione di superfici impermeabili di pari estensione nel territorio comunale, da effettuarsi da parte del Comune”.

9.10 Tutele ambientali

Nelle norme del Piano delle Regole vengono introdotte nuove categorie di tutela ambientale, che rispondono sia all’evoluzione della sensibilità dei cittadini rispetto alle tematiche della sostenibilità ambientale e dell’offerta di servizi, sia, in parte, alle istanze pervenute in sede di avvio di procedimento a testimonianza delle attese dei cittadini.

9.10.1 Verde privato di interesse ambientale

Il Piano delle Regole individua e cartografa alcune fasce inserite negli ambiti del sistema funzionale residenziale e del sistema funzionale produttivo caratterizzati da elementi significativi per la continuità della rete ecologica.

Per tali ambiti, individuati da apposita perimetrazione sulla Tavola 10 Disciplina del Territorio, le norme prevedono che non generino potenzialità edificatoria, pur non modificando il regime di proprietà degli stessi, e che tali ambiti siano destinati alla formazione di aree per orti e giardini privati, purché ne venga assicurato il decoro e la pulizia nonché la manutenzione del verde. Dovrà inoltre essere consentita l’accessibilità per le necessarie manutenzioni idrauliche. Le aree non possono essere impermeabilizzate, tuttavia possono essere realizzate piccole strutture per il

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Variante al PGT di Cesano Boscone - Piano delle Regole - relazione

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ricovero degli attrezzi da giardinaggio con altezza interna inferiore a 2.40 m e superficie coperta non superiore ai 4 mq.

9.10.2 Fasce di rispetto dei fontanili e del Reticolo Idrico Minore

Il Piano delle Regole individua le fasce di rispetto dei fontanili, rispetto alle quali si richiamano i contenuti dell’art. 41 delle NTA del PTC del Parco Agricolo Sud Milano in relazione al divieto di opere di trasformazione in una fascia non inferiore ai 50 metri e al mantenimento della vegetazione spontanea, eventualmente sostituita con vegetazione autoctona, entro una fascia minima di 10 metri dal limite dell’incisione morfologica della testa e lungo l’asta del fontanile almeno per il primo tratto di derivazione di 200 metri.

Il Piano inoltre individua e perimetra le fasce di rispetto del Reticolo Idrico Minore soggette a non trasformabilità. Nel caso di fasce del reticolo inserite nel TUC, è ammesso il mantenimento degli edifici esistenti, purché venga garantita l’accessibilità per le manutenzioni del reticolo.

In caso di ristrutturazione con demolizione e ricostruzione e di nuova costruzione non potranno essere occupate le aree ricadenti nelle fasce di rispetto fluviali del reticolo idrico minore. Le recinzioni del lotto dovranno essere arretrate sul limite delle fasce di rispetto fluviali, la porzione esterna risultante rimarrà di proprietà privata e potrà essere sistemata a verde o a parcheggio privato esterno e dovrà essere garantita l’accessibilità per le necessarie manutenzioni idrauliche.

9.10.3 Applicazione dei principi di invarianza idraulica e idrologica

Gli interventi previsti nel Piano delle Regole sono tenuti al rispetto del principio di invarianza idraulica e idrologica sono quelli di cui all’articolo 58 bis, comma 2, della l.r. 12/2005 secondo quanto indicato all’articolo 3 del Regolamento Regionale (DGR X/6829 del 30.06.2017) recante criteri e metodi per il rispetto del principio dell’invarianza idraulica ed idrologica.