Valutazione Rischio Incendio Palestra di Oratoio Indice · La Palestra è un corpo isolato rispetto...

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Comune di Pisa VRI Palestra di Oratoio VRI-PALESTRA DI ORATOIO- REV. 00 DEL 25.01.2012 PAGINA 2 Valutazione Rischio Incendio Palestra di Oratoio Indice GENERALITAPag. 3 1. ATTIVITASVOLTA Pag. 3 2. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA E DELLATTIVITÀ SVOLTA Pag. 3 2.1 Descrizione della struttura Pag. 3 2.2 Descrizione dellattività e del ciclo lavorativo Pag. 4 3. INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO Pag. 4 4. DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI Pag. 6 5. VERIFICA DIMENSIONI DELLE VIE DI ESODO Pag. 8 6. VALUTAZIONE QUALITATIVA DEL RISCHIO INCENDIO Pag. 9 7. OBIETTIVI DI SICUREZZA ASSUNTI Pag. 9 7.1 Azioni poste in atto per la realizzazione degli obiettivi Pag. 10 8. COMPENSAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO Pag. 11 8.1 Misure preventive Pag. 11 8.2 Misure protettive Pag. 11 9. GESTIONE DELLEMERGENZA Pag. 12 10. CONCLUSIONE E PRESCRIZIONI Pag. 12 ALLEGATO: foto del sopralluogo Pag. 13

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Valutazione Rischio Incendio Palestra di Oratoio Indice

GENERALITA’ Pag. 3

1. ATTIVITA’ SVOLTA Pag. 3

2. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA E DELL’ATTIVITÀ SVOLTA Pag. 3

2.1 Descrizione della struttura Pag. 3

2.2 Descrizione dell’attività e del ciclo lavorativo Pag. 4

3. INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO Pag. 4

4. DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI Pag. 6

5. VERIFICA DIMENSIONI DELLE VIE DI ESODO Pag. 8

6. VALUTAZIONE QUALITATIVA DEL RISCHIO INCENDIO Pag. 9

7. OBIETTIVI DI SICUREZZA ASSUNTI Pag. 9

7.1 Azioni poste in atto per la realizzazione degli obiettivi Pag. 10

8. COMPENSAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO Pag. 11

8.1 Misure preventive Pag. 11

8.2 Misure protettive Pag. 11

9. GESTIONE DELL’EMERGENZA Pag. 12

10. CONCLUSIONE E PRESCRIZIONI Pag. 12

ALLEGATO: foto del sopralluogo Pag. 13

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GENERALITÀ

La presente relazione è allegata alla valutazione dei rischi

di cui al D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e valuta in maniera

specifica il rischio incendio presente nell’azienda in esame,

secondo quanto indicato al punto 2 del D.M. del 10 marzo 1998

e secondo le linee guida dell’allegato I dello stesso decreto e dal

DPR 151 11 agosto 2011.

1. ATTIVITÀ SVOLTA

La struttura ricade nelle attività soggette a prevenzione

incendi secondo il D.P.R. n. 151 del 2011 nel n. 65.

2. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA E DELLA ATTIVITA’

SVOLTA

2.1 Descrizione della struttura

Trattasi di un edificio prefabbricato di un piano fuori terra

realizzato con muri perimetrali in muratura e copertura a

capriata in metallo, con accesso in Via Castelfidardo, 14

Oratoio.

L’edificio è servito da impianto di riscaldamento a fancoil

con fluido caldo derivato dalla centrale termica, posta nel corpo

dell’edificio con accesso dall’esterno di cui è stata inoltrata

pratica di esame progetto di Prot .31737 del 08/02/2006 al

Comando dei VVF di Pisa

Gli impianti elettrici da un esame visivo sembrano a norma

così come prescritto dalla legge e dovrebbero essere dotati di

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certificazione di conformità, così come prescritto dalla 46/90 e

dal d.m. 37/2008.

2.2 Descrizione dell'attività e del ciclo lavorativo

Vi è un solo dipendente comunale, nella mattina

usufruiscono della Palestra una o due classi per volta delle

scuole dintorno (Elementari Gamerra, Elementari Genovesi) e

nel pomeriggio alcune società sportive, inoltre non è prevista la

presenza di pubblico, per cui si rientra nel campo di

applicazione dell'art. 20 del DM 18/3/1996

3. INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI D’INCENDIO

È noto che quasi tutte le reazioni di combustione (eccetto

alcuni metalli e gli esplosivi) avvengono in fase omogenea. La

presenza di uno o più combustibili in aria, ancorché in uno stato

di aggregazione diverso dalla fase gas o vapore, costituisce, di

per sé, pericolo potenziale di incendio.

Nel seguito si individuano i pericoli di incendio in relazione ai

materiali infiammabili e/o combustibili presenti, con particolare

riferimento alle quantità stoccate ed alle modalità di impiego

e/o manipolazione.

3.1 Pericoli d'incendio derivanti dalla destinazione d'uso

dell'edificio

Con riferimento ai vari settori dell'attività si individuano i

seguenti materiali combustibili.

A) SPAZIO ATTIVITÀ SPORTIVA

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Sono presenti le seguenti sostanze determinanti pericolo

potenziale di incendio: Materiale per attività sportive

B) SPOGLIATOI

Sono presenti le seguenti sostanze determinanti pericolo

potenziale di incendio: Arredi

3.2 Pericoli di incendio derivanti dalla presenza di

sostanze pericolose (gas liquidi infiammabili) con

particolare riferimento alle loro modalità di

manipolazione e stoccaggio

Nei ripostigli non saranno depositati materiali infiammabili

liquidi o gassosi salvo quanto consentito per esigenze

amministrative ed igienico-sanitarie e comunque le quantità

non saranno superiori ai 5 kg, l’alcool viene sostituito da altri

liquidi igienizzanti non infiammabili.

3.3 Carico d'incendio

Si fa riferimento al livello II di prestazione del Decreto

Ministeriale 9/3/2007 “Prestazioni di resistenza al fuoco delle

costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo

Nazionale dei vigili del fuoco” dove all’art. 3 “Richieste di

prestazione”, si individua il livello II, “mantenimento dei

requisiti di resistenza al fuoco per un periodo sufficiente

all’evacuazione degli occupanti in luogo sicuro all’esterno della

costruzione”

3.4 Pericoli di incendio derivanti da impianti di processo

Non sono presenti impianti di processo.

3.5 Pericoli di incendio derivanti da particolari

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lavorazioni

Non sono presenti particolari lavorazioni tali da

determinare significativi pericoli d'incendio.

3.6 Macchine, apparecchiature ed attrezzature

comportanti un particolare pericolo di incendio

Non vi sono macchine o attrezzature comportanti un

particolare pericolo di incendio.

3.7 Pericolo di incendio connesso con movimentazioni interne

Non si evidenziano, nella fattispecie, movimentazioni

interne di materiale facilmente infiammabile, tali da comportare

pericolo di incendio.

3.8 Pericoli di incendio derivanti da particolari impianti tecnologici di servizio

Non sono presenti, nella fattispecie, particolari impianti

tecnologici di servizio tali da comportare pericolo di

incendio.

3.9 Pericoli di incendio per la presenza di aree a rischio specifico

Esiste, nell’edificio centrale termica con potenzialità

superiore alle 100.000 kCal/h con accesso esclusivo dall’esterno

di cui è in atto l’iter tecnico burocratico per l’ottenimento del

certificato di prevenzione incendi.

4. DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI

Non si evidenziano, nella fattispecie, condizioni ambientali

tali da far ritenere elevato il rischio di incendio a fronte dei

pericoli precedentemente esaminati.

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In particolare i seguenti fattori portano ad abbassare il

rischio di incendio:

Condizioni di accessibilità e viabilità

Tutti i locali risultano facilmente accessibili dall'esterno.

Vi sono tre uscite di emergenza di cui due di larghezza

libera di cm. 100 ed una centrale di cm. 182 per un totale

di 5 moduli.

L’accesso all’area ove è ubicato l’edificio in questione

risulta comunque idoneo a consentire l’intervento dei

mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco.

- Lay-out (distanziamenti, separazioni, isolamento)

La Palestra è un corpo isolato rispetto ad altre attività e la

centrale termica è in locale non comunicante con gli

ambienti interni ed ha accesso dall’esterno.

- Caratteristiche particolari dell'edificio

(tipologia edilizia, geometria,volumetria, superfici, altezza,

piani interrati, articolazione planovolumetrica, ecc.)

Non si evidenziano caratteristiche particolari dell'edificio

tali da determinare elevati rischi di incendio in relazione ai

pericoli precedentemente esaminati. Semmai le

caratteristiche dell'edificio (semplice geometria, volumetria

e superfici limitate) portano ad una riduzione del rischio

d'incendio.

- Aerazione (ventilazione)

La condizione che tutti i locali sono provvisti di adeguate

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superfici di aerazione apribili direttamente sull'esterno

porta certamente ad una riduzione del rischio di incendio.

- Affollamento degli ambienti,

con particolare riferimento alla presenza di persone con

ridotte od impedite capacità motorie o sensoriali.

La palestra viene usata dal circa cinquanta ragazzi per ora

di attività sportiva alla mattina e da circa trenta persona al

massimo nelle attività pomeridiane della società sportive.

5. VERIFICA DIMENSIONI DELLE VIE DI ESODO

Il numero dei moduli consente l’evacuazione di 60 x 5 = 300

persone sufficiente al bisogno della Palestra.

VIE DI ESODO

Le vie di esodo non presentano particolari caratteristiche

di tortuosità o lunghezza eccessive. I percorsi di esodo

risultano essere inferiori ai 30 m e visto il tempo di esodo, in

linea con l’allegato III del DM 10.03.98.

Le vie di esodo risulteranno anche a mezzo di adatte

procedure sempre perfettamente percorribili e sgombre da

qualunque materiale che ne ostacoli l'utilizzo.

A mezzo di apposite procedure si curerà che nei

disimpegni, nei passaggi in genere e negli ambienti siano

presenti materiali d’arredo omologati di classe non superiore a

2 e gli altri materiali di rivestimento o materiali suscettibili di

prendere fuoco sulle due facce di classe 1 mentre mobili

imbottiti saranno di classe 1 IM

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6. VALUTAZIONE QUALITATIVA DEL RISCHIO

D'INCENDIO

La valutazione, seppur qualitativa, della probabilità di

incendio (coesistenza di uno o più combustibili già allo

stato gassoso con sorgenti di innesco o comunque fonti di

calore sufficienti a determinare la vaporizzazione dei

combustibili liquidi, o la depolimerizzazione e pirolisi dei

combustibili solidi, e la successiva accensione dei vapori),

unitamente alla stima, anch'essa qualitativa, dell'entità

delle conseguenze porta alla valutazione del rischio

d'incendio.

In relazione a ciò si evidenziano le seguenti sorgenti di

innesco:

impianto elettrico

Sulla base delle considerazioni precedentemente esposte si

può esprimere la seguente valutazione qualitativa del

rischio di incendio presente nei vari reparti dell'edificio in

questione:

MEDIO

7. OBIETTIVI DI SICUREZZA ASSUNTI

Nell'adeguamento ai fini antincendio dell'edificio in

questione sono stati perseguiti i seguenti obiettivi di

sicurezza.

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1°) riduzione delle probabilità di innesco

2°) riduzione delle conseguenze

7.1 Azioni poste in atto per la realizzazione degli

obiettivi sopra esposti

1°) In relazione alla riduzione della probabilità di innesco:

Gli impianti elettrici devono essere adeguati alle norme di

cui alla Legge 1.3.68 n. 186 e tali da non costituire pericolo di

innesco di incendi. La rispondenza alle norme di sicurezza degli

impianti elettrici è attestabile con le procedure previste dalle

norme di cui alla Legge 37/2008.

In tutto il complesso è imposto e con apposite procedure

fatto rispettare il divieto di fumare.

Con apposite procedure si assicura che nei depositi il

carico di incendio non superi i 50 kg/mq di legna standard e che

comunque negli ambienti non si superino i 50 kg/mq di legna

standard.

2°) In relazione alla riduzione delle conseguenze:

limitazione carico d'incendio;

sicuro esodo degli occupanti in caso di incendio;

dotazione di estintori portatili di tipo approvato con

capacità estinguente non inferiore a 13A-89B. Essi sono

ubicati in prossimità degli accessi e nei pressi delle aree a

maggior pericolo in posizione segnalata;

illuminazione di sicurezza indicante i passaggi, le uscite, i

percorsi delle vie di esodo e tale da garantire un livello di

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illuminazione di almeno 5 lux ad 1 m. di altezza dal piano

di calpestio lungo le vie di uscita. L’impianto di sicurezza

autoalimentato ha autonomia di almeno 30’;

procedure per garantire la non presenza di ostacoli sulle

vie di uscita.

8. COMPENSAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO

(STRATEGIA ANTINCENDIO)

A fronte dei rischi di incendio individuati sono adottate le

seguenti misure (in parte già descritte precedentemente):

8.1 MISURE PREVENTIVE

Esecuzione degli impianti a regola d'arte, e

manutenzione programmata degli stessi.

Aerazione degli ambienti.

Formazione ed informazione del personale.

Presso la struttura costantemente aggiornato sarà

presente apposito registro dei controlli.

8.2 MISURE PROTETTIVE

Resistenza al fuoco delle strutture congruente con

la classe.

Estintori antincendio portatili.

Formazione della squadra preposta alla lotta

antincendio ed alla gestione dell'emergenza.

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9. GESTIONE DELL'EMERGENZA

La Direzione competente curerà la manutenzione degli

impianti in modo da garantirne costantemente la sicurezza di

esercizio

Il personale presente curerà di mantenere sempre sgombre

le uscite e le vie di esodo.

Il Servizio di Prevenzione e Protezione curerà

l’aggiornamento della formazione di personale addetto

all'antincendio ed alla gestione delle emergenze, come richiesto

dal D.Lgs 81/2008.

In tutto il fabbricato è installata la segnaletica finalizzata alla

sicurezza antincendio ed antinfortunistica, conformemente al

D.Lgs. 81/2008.

10. CONCLUSIONE E PRESCRIZIONI

Da quanto sopra esposto, le provvidenze messe in atto e

quelle indicate fanno sì che:

- la probabilità di innesco di eventuali atmosfere

infiammabili risulti alquanto improbabile;

- gli occupanti possano lasciare l'edificio in sicurezza;

- che le squadre di soccorso possano intervenire in

sicurezza.

Prescrizione: rispetto del D.P.R. 151 del 11 agosto 2011.

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ALLEGATO

Foto del sopralluogo:

Quadri elettrici Impianto riscaldamento

Una delle uscite di emergenza Centrale Termica

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Tubazione gas C.T. Pulsante di Sgancio