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Valutazione dello stato nutrizionale in età geriatrica e stima dell’adeguatezza
nutrizionale dei pasti forniti ad anziani ospiti di case di riposo nel territorio della
Azienda Sanitaria Locale Roma C.
A.Marini¹, S. Minnielli², L. Grasso², G.Vorrasi², R.Principato ², L. Censi³, R.Baisi*
¹ Dietista – Fo.S.A.N.
² Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) Azienda Sanitaria Locale Roma C
³ Università Campus Bio-Medico di Roma
* Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN)
Riassunto. E’ stato eseguito uno studio della valutazione dello stato nutrizionale e
stima dell’adeguatezza nutrizionale dei pasti forniti, prendendo a campione un
gruppo di anziani, residenti all’interno di 3 Case di Riposo presenti sul territorio
dell’Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) Roma C. Tale studio si è posto un duplice
obiettivo, determinare lo stato nutrizionale insieme con la composizione corporea
degli ospiti e verificare l’adeguatezza dei menu in termini di valori nutrizionali
previsti per la tipologia di popolazione. Per la valutazione dello stato nutrizionale e
della composizione corporea sono state utilizzate quattro metodologie diverse, il
Body Mass Index (B.M.I.), la plicometria, il Mini Nutritional Assessment (M.N.A.) e
l’impedenziometria. Sono state eseguite su ciascun anziano le seguenti misurazioni:
peso corporeo; altezza; circonferenza della vita, del braccio e del polpaccio; plica
tricipitale e sottoscapolare; misurazione della resistenza e reattanza
(bioimpedenziometria). Contestualmente è stato somministrato il M.N.A., un indice
nutrizionale integrato composto da 18 item che prevede una comparazione tra una
valutazione antropometrica, generale, dietetica e soggettiva attribuendo un
punteggio che colloca l’anziano all’interno di una delle seguenti tre categorie:
malnutrito, a rischio di malnutrizione o in buono stato nutrizionale.
Il peso e l’altezza sono stati utilizzati per il calcolo del Body Mass Index (B.M.I. =
peso in kg/altezza in m²). La circonferenza vita è stata utilizzata per valutare il
rischio cardiovascolare che, in accordo con le indicazioni della letteratura
internazionale, considera i maschi con circonferenza vita ≥94 cm e le donne con
circonferenza vita ≥80 cm a rischio cardiovascolare aumentato.
La sommatoria delle due pliche, tricipitale e sottoscapolare (2SF), è stata utilizzata
per calcolare la densità corporea mediante un’equazione di regressione lineare. Dalla
densità corporea è stata calcolata la percentuale di grasso corporeo mediante la
formula nota come formula di Durnin. La plica tricipitale (TSF) e la circonferenza del
braccio (AC) sono state utilizzate per calcolare l’area totale del braccio (TAA) e l’area
muscolare del braccio (AMA). Dalla differenza delle due aree è stata ricavata l’area
adiposa del braccio (AFA). Tutte le rilevazioni antropometriche sono state rapportate
ai percentili di riferimento per età, utilizzando studi riconosciuti dalla comunità
scientifica internazionale. I valori di resistenza e reattanza ottenuti dalla
bioimpedenziometria hanno dato come valori l’acqua totale in litri ed in percentuale
del peso corporeo (TBW), peso massa magra in kg e in percentuale (FFM), massa
cellulare in kg (BCM) e l’indice di massa cellulare (BCMI). Come cut-off di riferimento
dei valori di FFM, BCM e BCMI sono stati considerati quelli riportati in letteratura
internazionale. Per tutte le variabili sono state calcolate la frequenza relativa, la
media e la deviazione standard e, dove disponibili, i percentili di riferimento. La
plicometria e l’impedenziometria hanno consentito di valutare la composizione
corporea quantificando la prima - la percentuale di grasso corporeo e la seconda - lo
stato d’idratazione e la percentuale di massa magra. L’età media e la deviazione
standard (DS) degli ospiti osservati era 85,4 ± 7,7 anni. L’età media e DS divisa per
sesso è risultata di 85,9±6,4 anni per le donne, e 82,4±13,2 anni per gli uomini. Il
Body Mass Index ci ha permesso di individuare una percentuale di anziani a rischio di
malnutrizione pari al 4%. Mentre con il Mini Nutritional Assessment siamo riusciti ad
accertare la presenza di malnutrizione nel 6,5% della popolazione e un rischio di
malnutrizione nel 60,8% degli anziani valutati. Dall’analisi delle tabelle dietetiche dei
menu somministrati agli anziani è risultato che alcuni valori come l’apporto proteico,
lipidico, energetico e del colesterolo sono superiori a quanto raccomandato dai Livelli
di Assunzione Raccomandati di Energia e Nutrienti (L.A.R.N.) per la popolazione
anziana, mentre sono carenti in fibra alimentare. A tali evidenze sono seguiti degli
interventi correttivi mirati a ridurre gli introiti proteici e del colesterolo, modificando
la provenienza delle stesse proteine, riducendo quelle d’origine animale terrestre a
favore di quelle d’origine animale marino, ed aumentando l’apporto degli
antiossidanti naturali e della fibra di tipo solubile. I risultati ottenuti dello studio
ribadiscono la presenza di un elevato rischio di compromissione dello stato
nutrizionale negli anziani ospiti delle Case di Riposo, confermando quindi
l’istituzionalizzazione come un importante fattore di rischio nutrizionale e
sottolineando l’importanza della progettazione e realizzazione di interventi di
sorveglianza nutrizionale in tale ambito. L’utilizzazione del M.N.A. come strumento
per la valutazione del rischio di compromissione dello stato nutrizionale, è risultato
utile per evidenziare una situazione precoce di rischio non evidenziabile dalla
misurazione dei soli indicatori antropometrici. Contemporaneamente è sembrato
particolarmente appropriato, per contrastare le condizioni di sarcopenia, proporre
modelli concreti di promozione dell’attività fisica all’interno delle strutture,
predisposti da esperti di scienze motorie, ed adeguati alle fasce d’età ed alle
patologie concomitanti.