VALUTAZIONE DELL’ USO DI ALCOL QUALE COFATTORE … · Unità Operativa II liv. A.I.D.S. Reg....

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Unità Operativa II liv. A.I.D.S. Reg. DISTRETTO XI VALUTAZIONE DELL’ USO DI ALCOL QUALE COFATTORE DEL RISCHIO DI INFEZIONE DA HIV Emanuele Scafato e Silvia Ghirini Osservatorio Nazionale Alcol WHO CC - Research on alcohol and alcohol related problem Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Roma Roma 11 Novembre 2010

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Unità Operativa IIliv. A.I.D.S. Reg.DISTRETTO XI

VALUTAZIONE DELL’ USO DIALCOL QUALE COFATTORE

DEL RISCHIODI INFEZIONE DA HIV

Emanuele Scafato e Silvia Ghirini

Osservatorio Nazionale Alcol

WHO CC - Research on alcohol and alcohol related problem

Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione dellaSalute, Istituto Superiore di Sanità, Roma

Roma 11 Novembre 2010

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WHO.WHO. PrincipaliPrincipali causecause didi mortalitmortalitàà,, morbilitmorbilitàà ee disabilitdisabilitàànelnel MondoMondo inin frazionifrazioni didi mortalitmortalitàà attribuibileattribuibile ee DALYDALY’’ss. 2004. 2004

%

1. High blood pressure 12.8

2. Tobacco use 8.7

3. High blood glucose 5.8

4. Physical inactivity 5.5

5. Overweight and obesity 4.8

6. High cholesterol 4.5

7. Unsafe sex 4.0

8. Alcohol use 3.8

9. Childhood underweight 3.8

10. Indoor smoke from solid fuels 3.3

nel 2004

59 milioni di MORTI

%%

1.1. Childhood underweightChildhood underweight 5.95.9

2.2. Unsafe sexUnsafe sex 4.64.6

3. Alcohol use 4.5

4.4. Unsafe water, sanitation, hygieneUnsafe water, sanitation, hygiene 4.24.2

5.5. High blood pressureHigh blood pressure 3.73.7

6.6. Tobacco useTobacco use 3.73.7

7.7. Suboptimal breastfeedingSuboptimal breastfeeding 2.92.9

8.8. High blood glucoseHigh blood glucose 2.72.7

9.9. Indoor smoke from solid fuelsIndoor smoke from solid fuels 2.72.7

10.10. Overweight and obesityOverweight and obesity 2.32.3

Nel 2004

1.5 miliardi di ANNI di VITApersi a causa di

Mortalità prematura ,

Malattia cronica o disabilità

Attributable Mortality Attributable DALYs

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ALCOL socialmente più dannoso delledroghe

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Il contributo dei diversi fattori sulla dannosità sociale dell’alcol

COSTI pagati DALLA SOCIETA’

PROBLEMI FAMILIARI

DANNI, LESIONI , INCIDENTI

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La bassa percezione del RISCHIOe del maggiore impatto dell’alcol

rispetto alle droghe illegali

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Quando un consumodeve essere considerato a rischio?

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I DATI DEL PROGETTO

“Prevenzione A.I.D.S. –

problematiche adolescenziali”

ANNO 2009 – 2010

ELABORAZIONE:Emanuele Scafato e Silvia GhiriniOsservatorio Nazionale AlcolCNESPS–Istituto Superiore di Sanità

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Numerosità del campione

Maschi Femmine Totale

Istituto professionaleindustria e artigianato

40 0 40

Istituto professionalecinematografia etelevisione

44 25 69

Istituto tecnico industriale 61 3 64

Istituto tecnicoaeronautico

99 9 108

Istituto tecnico agrario 60 21 81

Istituto magistrale 7 58 65

Liceo scientifico 122 75 197

Liceo scientifico 21 15 36

Liceo scientifico 118 82 200

Liceo classico 22 36 58

Liceo classico 33 72 105

Totale 627 396 1.023

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Percentuale di ragazzi che hannodichiarato di aver consumato

bevande alcoliche

M FValidi 627 396

78,9

65,2

46,349,4

90,6

57,6

64,4

31,8 30,6

85,1

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Birra* Drink Vino* Whisky o

grappa*

Alcolici*

maschio femmina

* Esiste una differenza di genere statisticamente significativa

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Numero medio di bicchieri di alcolici consumatinelle occasione in cui ai ragazzi è capitato di bereper tipologia di bevanda e per le bevande sommate

3,12,7

3,0 2,9

2,0 2,02,4 2,4

4,6

7,8

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

Birra

(78,9%)

Drink

(65,2%)

Vino

(46,3%)

Whisky o

grappa*

(49,4%)

Alcolici

(90,6%)

Birra

(57,6%)

Drink

(64,4%)

Vino

(31,8%)

Whisky o

grappa*

(30,6%)

Alcolici

(85,1%)

ragazzi a cui è capitato di bere ragazze a cui è capitato di bere

* Non esiste una differenza di genere statisticamente significativa

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2,0

5,8

13,8

18,620,3

11,6

8,5

19,4

3,0

8,9

21,1

16,0

10,8

7,6

5,1

27,4

0

5

10

15

20

25

30

1 2 3 4 5 6 7 8

Numero di U.A.

maschio femmina

Secondo te, quale è la quantità oltrela quale potresti correre rischi

per la tua salute?

M FValidi 587 369Mancanti 40 27Media=moda=mediana 5 4

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Unità Operativa IIliv. A.I.D.S. Reg.DISTRETTO XI

8,5

21,8

16,5

53,2

19,3

32,9

16,9

30,9

0

10

20

30

40

50

60

1 bicchiere 2-3 bicchieri 4-5 bicchieri 6 o + bicchieri 1 bicchiere 2-3 bicchieri 4-5 bicchieri 6 o + bicchieri

9,4

90,6

nonmi è capitato di beremi ècapitato di bere in alcuneoccasioni

14,9

85,1

nonmi è capitato di beremi è capitato di bere in alcune occasioni

MASCHI FEMMINE

Oltre 1 RAGAZZO SU 2HA PRATICATO IL BINGE DRINKING

Percentuale di ragazzi che hanno dichiarato di averconsumato bevande alcoliche e numero di bicchieri

consumati in un’occasione tipo, per genere

quasi 1RAGAZZA SU 3

HA PRATICATO ILBINGE DRINKING

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Osservatorio Nazionale Alcol - World Health Organization Collaborating Centre for

RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and ALCOHOL- RELATED HEALTH PROBLEMS

Alcol e CERVELLOIl regalo del sabato sera…

il bingedrinking

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Osservatorio Nazionale Alcol - World Health Organization Collaborating Centre for

RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and ALCOHOL- RELATED HEALTH PROBLEMS

ALCOL E CERVELLO L’alcol è tossico

per le cellulenervosesoprattutto alivello di:

-corteccia orbitofrontale: processidecisionali,emozionali emotivazionali

Ippocampo:regionedell’apprendimento e della memoria

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Osservatorio Nazionale Alcol - World Health Organization Collaborating Centre for

RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and ALCOHOL- RELATED HEALTH PROBLEMSSource: DeBellis et al 2000

Abitudini giovanili per esiti da anziani…

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Osservatorio Nazionale Alcol - World Health Organization Collaborating Centre for

RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and ALCOHOL- RELATED HEALTH PROBLEMSSource: DeBellis et al 2000

10% reduction

MEMORIA e CAPACITA COGNITIVA:in media - 10 % (e oltre…)

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ALCOL e INFERTILITA’ MASCHILE

Asse ipotalamo-ipofisario-gonadico

ALCOL e INFERTILITA’ MASCHILE

Asse ipotalamo-ipofisario-gonadico

LL’’ABUSOABUSO DIDI ALCOLALCOL ESERCITAESERCITA

UNUN’’AZIONE DIRETTA ED INDIRETTAAZIONE DIRETTA ED INDIRETTA

SULLSULL’’ASSEASSE

IPOTALAMOIPOTALAMO--IPOFISARIOIPOFISARIO--GONADICOGONADICO

Dopamina, 5HT, NoradrenalinDopamina, 5HT, Noradrenalin

aa

LHLH--RHRH

TESTOSTERONETESTOSTERONE

LH FSHLH FSH

SPERMIOGENESISPERMIOGENESI

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Distribuzione (%) dei consumatori di bevande alcolicheper numero di bicchieri consumati in un’occasionetipo e tipologia dell’istituto d’istruzione di 2 grado

19,4

7,4

11,6

10,1

18,3

12,5

31,3

23,4

26,6

21,1

31,7

26,0

16,0

9,6

20,0

13,7

20,0

16,7

33,3

59,6

41,8

55,1

30,0

44,9

0 10 20 30 40 50 60 70

Liceo classico (88,3%)

Istituto professionale

(86,2%)

Liceo scientif ico

(87,7%)

Istituto tecnico (89,7%)

Istituto magistrale

(92,3%)

Totale (88,5%)

1 bicchiere 2-3 bicchieri 4-5 bicchieri 6 o + bicchieri

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Percentuale di ragazzi che hanno dichiarato di averavuto comportamenti diversi dal solito a causa di

quello che avevano bevuto per tipologia dicomportamento e sesso

10,5

83,4

21,1

8,612,1

2,8

88,4

11,04,4

9,9

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

guida nel

rapporto

con gli altri

nella

sessualità

in famiglia per altri

motivi

guida nel

rapporto

con gli altri

nella

sessualità

in famiglia per altri

motivi

50,1

49,9

nonho avuto comportamenti diversi acausa diquello che ho bevuto

ho avuto comportamenti diversi acausa di quelloche ho bevuto

54,3

45,7

nonho avuto comportamenti diversi acausa diquello cheho bevuto

ho avuto comportamenti diversi a causa di quelloche ho bevuto

MASCHI FEMMINE

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Percentuale di ragazzi che dichiarano di non pensareall’AIDS durante un rapporto sessuale

per motivazione e genere

70,7

23,0 23,0

47,0

10,7

83,8

15,4

25,8

48,7

8,3

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

non considera ilrischio in quanto lo

valuta lontano da sé

se è troppoemozionato non può

valutare il rischio

se è innamorato nonpuò pensare al

rischio

ha bevuto e non è ingrado di valutare il

rischio

è sconvolto dall’ usodi sostanze e non èin grado di valutare

il rischio

maschio femmina

Esiste una differenzastatisticamente significativa per

sesso

Non si registrano differenze per sesso

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Perché?

Quali i fattori da contrastare ?

Quali i fattori da favorire ?

Come possono gli ADULTI e laSCUOLA garantire la tutela

della SICUREZZA e della SALUTEdei giovani?

Quali azioni avviare ?

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169 milioni di euro l’anno diinvestimenti in pubblicità per bevande

alcoliche in ITALIA

1 milione di euro l’anno speso per laprevenzione (Legge 125/2001)

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PubblicitPubblicitàà e Marketing sui giovanie Marketing sui giovani

Il marketing delle bevandeIl marketing delle bevandealcoliche aumenta laalcoliche aumenta la

probabilitprobabilitàà che gli adolescentiche gli adolescentiincomincino a bere e cheincomincino a bere e che

bevano di pibevano di piùù quando hannoquando hannogigiàà iniziato a farloiniziato a farlo

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Le influenze sul bere dei minorenniLe influenze sul bere dei minorenniPreferenze e Percezione della PubblicitPreferenze e Percezione della Pubblicitàà

Nell’ambito di ELSA sono stati svolte in Italia due indagini, utilizzando metodi estrumenti comuni definiti dal gruppo internazionale. Il primo studio, volto a rilevaregli alcolici e le pubblicità di alcolici preferiti, ha coinvolto 222 ragazzi di Torino ePadova. Il campione è costituito dagli studenti di 6 classi III di Licei e IstitutiTecnici, prevalentemente di età compresa tra i 16 e i 17 anni, e dagli studenti di 6classi III di scuole medie inferiori, di età compresa tra i 13 e i 14 anni ..

113

74

58

4741

29 28 26

15 14

0

20

40

60

80

100

120Bacardi Breezer

Vino

Baileys

Vodka

Limoncello

Spritz

Heineken

Beck's

Moretti

Cuba Libre

81

49 47

29 29 27 27 2723 23

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90 Martini

Heineken

Ceres

Limoncè

Beck's

NastroAzzurro

Pampero

RedBull

Lucano

Campari

Pubblicità preferite

Bevande alcoliche preferite o considerate attraenti

La pubblicità delle bevande alcoliche e la sua applicazione:i risultati italiani nell’ambito del progetto Europeo ELSA[1]

Franca Beccaria, Federica Costamagna, Sara Rolando, Vera Blasutti , Loredana Cau, Tiziana Codenotti e Emanuele SCAFATOAlcologia, numero 2, 2008

[1] Questo articolo è una sintesi della parte italiana della ricerca internazionale ELSA (Enforcement of national Laws and Self-regulation on advertising and marketing of Alcohol) www.elsa-europe.org. finanziato dalla Commissione Europea,

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QUALE MESSAGGIO:QUALE MESSAGGIO:BEVI o BERE ?BEVI o BERE ?

ISTITUZIONALEISTITUZIONALE

BEVI CON MODERAZIONE; SAI COSA BEVI ?BEVI CON MODERAZIONE; SAI COSA BEVI ?

BEVI MODERATO, BEVI BENE, BEVI SICUROBEVI MODERATO, BEVI BENE, BEVI SICURO

BEVI MODERATAMENTE; BEVIBEVI MODERATAMENTE; BEVICONSAPEVOLMENTECONSAPEVOLMENTE

COMMERCIALECOMMERCIALE

BEVI RESPONSABILEBEVI RESPONSABILE

BEVI RESPONSABILMENTEBEVI RESPONSABILMENTE

DIVERTITI RESPONSABILMENTEDIVERTITI RESPONSABILMENTE

BEVI BENE (SAPERBEVI BENE (SAPER BEREBERE……))

BEVIBEVI…… BEVIBEVI…… BEVIBEVI……

BERE EBERE E’’ UNA RESPONSABILITAUNA RESPONSABILITA’’

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Numerosi studi da tempo rilevano che il modelloculturale legato all’uso di sostanze psicoattive daparte dei giovani è oggi fortemente caratterizzato daun comportamento che privilegia un utilizzopreliminare, spesso rituale o comunque ricreazionaledell’alcol. La spirale che conduce dal rischio di unconsumo dannoso per la salute a quello dellatossicodipendenza, favorita dalla assunzione di alcolcome sostanza “ponte”, è evidente anche in Italiadai dati trasmessi sia dal ministero della Salute nellaRelazione annuale al Parlamento (legge 125/2001),sia dalla Relazione annuale del dipartimento dellePolitiche Antidroga. Entrambi concordano, infatti,sul fatto che l’alcol sia la sostanza psicoattiva piùdiffusa e disponibile nella società e che il suo bassocosto sia favorito dalle promozioni al bere nei luoghidi aggregazione giovanile.

La realtà sociale da affrontareALCOL COME VALORE,

BERE COME CULTURA DELLO SBALLO

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Le attuali iniziative e azioni di prevenzione nonsono adeguate né coerenti al problema con un

attenzione degli investimenti pubblici sbilanciataprincipalmente sulle droghe illegali nonostante

l’alcol abbia un impatto sociale di gran lunga piùevidente. (LANCET 2010).

Emerge l’urgente necessità di un’azione cardinerivolta alla identificazione precoce del rischio e del

danno e di intercettazione dei giovani e degliadolescenti che possono giovarsi di interventi diformazione, sensibilizzazione, informazione, di

incremento di consapevolezza, di intervento brevenelle forme e nelle modalità attualmente validate e

adottate a livello internazionale.

La realtà sociale da affrontareLA PREVENZIONE CHE MANCA

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Gli Interventi devono riguardare la definizione di unacampagna di sensibilizzazione effettuata attraversolaboratori didattici e sotto la supervisione di tutor

opportunamente formati, in cui i ragazzi stessi devonosviluppare prodotti finalizzati allo sviluppo delle

conoscenze dei rischi legati al consumo di alcol e sostanzestupefacenti.

Azioni chiave da diffondere attraverso i laboratori didatticidevono mirare a:

•Aumentare la consapevolezza dei giovani sulleconseguenze negative del bere, in particolare un consumo

eccessivo o dannoso;

•Modificare le abitudini di consumo dei giovani;

•Ridurre al minimo le occasioni di consumo rischioso neicontesti di aggregazione;

•Aumentare la consapevolezza dei giovani dei servizidisponibili per aiutare qualcuno con un problema di alcol

La realtà sociale da affrontareLE PRIORITA’ DA PERSEGUIRE

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