Valorizzazione dell’infanzia come età specifica dell’uomo “Ogni spirito ha la sua forma”
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Valorizzazione dell’infanzia come età specifica dell’uomo
“Ogni spirito ha la sua forma”
“Emilio” di J.J.Rousseau (1762)
• Breve introduzione all’opera• Estratti: letture e discussioni dal libro secondo,
paragrafi 1,2,3,4,5,6• Dialogo attualizzato: stimolato da domande sulla
propria esperienza e dalla lettura di un articolo di Internazionale” riguardante il libro di Amy Chuan “Il ruggito della mamma tigre” (obiettivi didattici: esplicitare e problematizzare le proprie conoscenze e motivare all’insegnamento successivo facilitandolo)
“Il ruggito della mamma tigre”La mamma…costringe sua figlia Lulu di 7 anni a suonare un pezzo per
pianoforte senza interruzioni per ore finché alla fine impara a suonarlo..ciò è necessario per preparare i figli adeguatamente i figli alla dura realtà dell’economia globale…la mamma non accetta mai che le figlie prendano un voto inferiore al massimo, le obbliga tutti i giorni a esercitarsi per ore in matematica ed ortografia…altrimenti i figli saranno dei perdenti.
La mamma dice:”I miei genitori, imponendomi la loro disciplina, mi hanno fatto imparare l’autodisciplina..e limitando le mie scelte da bambina mi hanno dato più scelte nella vita da adulta. Grazie a quello che hanno fatto allora oggi posso permettermi un lavoro che amo..i miei..non si preoccupavano della felicità dei figli..pensavano a prepararci per il futuro..perciò ora..ho stabilito io il programma di studio per le mie figlie..sottolineo l’importanza dell’impegno..perché l’esercizio è fondamentale per raggiungere l’eccellenza..volevo che le mie figlie fossero bilingui e perciò avevano una studentessa incaricata di parlare nell’altra lingua per almeno 4-5 ore ogni giorno..voglio che le mie figlie diventino le donne migliori che possono essere..”
Concetti fondamentali di “Emilio”
• Natura umana buona• Educazione “negativa” che asseconda il
comportamento• “Perdere tempo”• Vietati divieti e limitazioni inutili• Educazione attraverso azione• Apprendistato quotidiano• Educatore solo stimolatore• Articolazione in tappe
Mappa concettuale di Rousseau• u
UOMOPRE-
SOCIALE
diseguaglianza
Evoluzione storica
competizione
infelicità
UOMOCIVILIZZATO
NuovoCONTRATTO
SOCIALE bene collettivo
EDUCAZIONENEGATIVA
NuovoCITTADINO
.libero
.auto sufficiente.pietoso
.attivo in politica.nondelega
Spiegazione e discussione aperta al dialogo dei vari concetti
Lavoro di preparazione all’argomento “La stratificazione per
età”
Lavoro in piccoli gruppi (2-4 persone; 20-30 minuti): fino a quando secondo voi si è bambini? E cosa si è dopo, e fino a quando? E perché?
Lettura delle risposte e discussione dialogata
Stratificazione per età
• Classificazione di una popolazione di individui in fasce sociali, le quali si distinguono per un certo ruolo (insieme di aspettative) e un certo status (doveri, attività, remunerazioni) attribuiti sulla base dell’età
• Le suddivisioni del nostro ciclo di vita (infanzia, adolescenza) sono “inventate” dalla società e in evoluzione
Bambino, ragazzo, adolescente (studi di Ariès)
• Bambino: nel Medioevo persona che necessità di costante assistenza o controllo; spesso ignorato o abbandonato, dai 7 anni veste ed è considerato come un adulto. La sua “scoperta” avviene contemporaneamente allo sviluppo del sentimento della famiglia grazie all’affermazione del mercato e della produzione industriale (dove non vige più il graduale e aiutato apprendistato al lavoro).
• Ragazzo: fino al 1600 qualunque maschio in posizione dipendente
• Adolescente: dalla fine del 1800, concomitante con l’industrializzazione, giovane tra l’infanzia e l’età d’ingresso al mondo del lavoro, spesso in crisi d’identità
Il bambino nella società contemporanea
• Il bambino oggi viene sottratto alla vita sociale; cresce come singolo “prima del gruppo” ma anche “per la collettività”, perché in lui si appuntano le speranze di affermazione individuale e dell’intera società.
• Il bambino è oggi considerato sempre più diverso dall’adulto: non deve lavorare, non è considerato responsabile, è dipendente dalla famiglia e dalle altre agenzie formative e deve obbedire (Benedict 1955)
“Infanzia” per l’Onu
• Secondo la Convenzione sui diritti dell’infanzia redatta dalle Nazioni Unite (1989), “infanzia” è la condizione di quelle persone che hanno meno di 18 anni.
• “L’infanzia ha diritto a un aiuto e assistenza particolari..a causa della sua mancanza di maturità fisica ed intellettuale”
• 4 principi fondamentali: non discriminazione, superiore interesse,diritto a vita sopravvivenza e sviluppo, ascolto delle opinioni del minore
• Articolo 31: “Gli stati riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica”
Gli stadi dello sviluppo
• Vi sono, nel processo di crescita dell’individuo, stadi ben definiti, ciascuno con i propri problemi specifici da risolvere
• Il principio di periodo critico presuppone che, a un determinato stadio dello sviluppo, certe esperienze assumano un’importanza straordinaria
• La mancata soluzione dei problemi evolutivi in un particolare stadio può ostacolare e ritardare il passaggio allo stadio successivo
Gli stadi dello sviluppo intellettuale di Piaget
Stadio Età approssimativa Caratterizzazione
1. Periodo sensomotorio Dalla nascita ai 2 anni Il neonato distingue sé stesso dagli oggetti, cerca stimolazioni e osserva spettacoli interessanti; i significati vengono definiti attraverso la manipolazione
2. Periodo del pensiero
preoperazionale
Fase preoperazionale
2-4 anni Il bambino è egocentrico; opera le proprie classificazioni in base a singoli tratti essenziali
Fase intuitiva 4-7 anni Il bambino è in grado di pensare inconsapevolmente in termini di classe, di individuare relazioni, e di adoperare numerosi concetti. Sviluppo del concetto di conservazione della massa (5 anni), del peso (6 anni) e del volume (7 anni)
3.. Periodo delle operazioni concrete 7-11 anni Il bambino è in grado di usare operazioni logiche come la reversibilità, la classificazione e la seriazione
4. Periodo delle operazioni formali 11-15 anni Ultimi passi verso il pensiero astratto e la concettualizzazione; il bambino è in grado di formulare un ragionamento ipotetico-deduttivo
Teoria degli stadi psicosessuali di Freud• Stadi dell’infanzia in rapporto alla diversa localizzazione corporea
delle fonti di piacere nelle varie età e acui corrispondono particolari fantasmi o timori
1) Fase orale (0-18 mesi)2) Fase anale (dai 2 anni)3) Fase fallica (4-6 anni; complesso di Edipo)4) Periodo di latenza (fino alla pubertà; inizio dei processi di
culturalizzazione e socializzazione)5) Fase genitale (alla fine dell’adolescenza).
In caso di un arresto dello sviluppo (“fissazione) alcuni dei problemi associati ad una fase precedente sopravvivono oltre le scadenze normali
Teoria degli stadi psico-sociali di Erikson
Stadi Crisi psicosociali Raggio delle relazioni significative
Modalità psicosociali
Risultato favorevole
1. Primo anno Fiducia e sfiducia Madre Ricevere; restituire Energia e speranza
2. Secondo anno Autonomia, dubbio e vergogna
Genitori Trattenere, lasciare Autocontrollo e forza di volontà
3.tre-cinque anni Spirito di iniziativa e senso di colpa
Nucleo familiare Fare e fare come se
Orientamento e fermezza negli scopi
4. Sei anni-inizio pubertà
Industriosità e senso d’inferiorità
Vicinato, scuola Fare qualcosa Metodo e competenza
5. Adolescenza Identità e rifiuto; dispersione dell’identità
Gruppi; modelli di leadership
Essere sé stesso, partecipare
Devozione e fedeltà
6. Prima età adulta
Intimità e solidarietà; isolamento
partner Perdere e trovare sé stesso in un altro
Affiliazione e amore
7. Giovane e media età adulta
Generatività e ripiegamento dell’Io
Divisione del lavoro e partecipazione alla vita familiare
Creare; prendersi cura di
Produttività e cura
8. Piena maturità Integrità dell’Io e dispersione
“Umanità”; “Unicità” Essere attraverso l’essere stato: affrontare il non-essere
Rinuncia e saggezza
Bibliografia
• Philippe Ariès: “Padri e figli nell’Europa medievale e moderna” (Bari, Laterza, 1968);
• George Boas: “Il culto della fanciullezza” (Firenze, La nuova Italia, 1973):
• Rivista “Internazionale”, articolo “Il ruggito della mamma tigre” di A. Murphy Paul, da Time (n.884, 11/2/2011, pag.34)
• E. H. Erikson: “Infanzia e società” (Roma, Armando, 1982)
• Ruth Benedict: “Continuità e discontinuità nel condizionamento culturale”, in “Il mondo del bambino” di M. Mead e M. Wolfenstein (Edizioni della Comunità, Milano, 1963)