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Valorizzazione dei Beni Culturali con il Supporto delle Nuove Tecnologie Progettare Smart Cities- Palazzo Penna Giugno 2015 Giuseppe Liotta Università degli Studi di Perugia

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Valorizzazione dei Beni Culturali con il Supporto delle Nuove Tecnologie

Progettare Smart Cities- Palazzo Penna – Giugno 2015

Giuseppe Liotta

Università degli Studi di Perugia

Outline

1. Smart cities e ICT

2. Valutare la smartness

3. Uno studio di caso – valorizzazione dei beni culturali

Comunità Intelligenti (smart cities)

Digital City

Creative City

Smart City

e-Gov

Comunità Intelligenti (smart cities)

Digital City

Creative City

Smart City

e-Gov

Techlogical Factor

Comunità Intelligenti (smart cities)

Digital City

Creative City

Smart City

e-Gov

Techlogical Factor

Human Factor

Comunità Intelligenti (smart cities)

Digital City

Creative City

Smart City

e-Gov

Technological Factor

Human Factor

Institutional Factor

Progettare Smart Cities (1/3)

La progettazione di una smart city corrisponde all’attuazione di un piano culturale, sociale, politico che:

1. modifica il rapporto fra persone e istituzioni,

2. passa dal concetto di funzione a quello di servizio,

3. cambia la gerarchia fra città,

4. passa da un rapporto di fruizione passiva del territorio ad uno di partecipazione attiva

5. crea spazi nuovi (anche digitali) di fruizione urbana

Progettare Smart Cities (2/3)

Significa definire un sistema complesso che si basa sull’interazione fra:

• governance

• tecnologia

• processi partecipativi

Parole chiave: inclusivo, sostenibile, tecnologicamente accessibile, ecologico

Progettare Smart Cities (3/3)

• Azioni non solo di natura tecnologica, ma soprattutto di natura innovativa, di processo organizzativo, di impatto ambientale in senso lato, di ridefinizione del rapporto tra uomo e territorio

Progettare Smart Cities (3/3)

• Azioni non solo di natura tecnologica, ma soprattutto di natura innovativa, di processo organizzativo, di impatto ambientale in senso lato, di ridefinizione del rapporto tra uomo e territorio

• Mercato dinamico; equilibrio fra utilizzatori e produttori innovativi; si mettono in rete lead users e lead innovators

Progettare Smart Cities (3/3)

• Azioni non solo di natura tecnologica, ma soprattutto di natura innovativa, di processo organizzativo, di impatto ambientale in senso lato, di ridefinizione del rapporto tra uomo e territorio

• Mercato dinamico; equilibrio fra utilizzatori e produttori innovativi; si mettono in rete lead users e lead innovators

• Natura endogena, legata al territorio e alle sue risorse

Valutare la “smartness”

Perugia è “smart” ?

• Uno studio di Giffinger (UT Wien) ha misurato il livello di “intelligenza” di molte città europee, fra cui Perugia , sulla base di una serie di indicatori individuati a partire da sei caratteristiche che concorrono a definire una smart city:

– smart economy (competitività);

– smart people (capitale sociale e umano);

– smart governance (partecipazione);

– smart mobility (trasporti e ICT);

– smart enviroment (risorse naturali);

– smart living (qualità della vita).

Perugia è “smart” ?

Perugia è “smart” ?

L’Italia è “smart” ? Il DESI (Digital Economy and Society Index) un indice composito elaborato dalla Commissione Europea per valutare lo stato di avanzamento degli Stati membri dell’UE verso un’economia e una società digitali.

Il DESI è il risultato dell’aggregazione di oltre 30 indicatori strutturali su cinque dimensioni: 1. Connettività: misura la diffusione di infrastrutture a banda larga e la sua qualità, condizione necessaria per la competitività. 2. Capitale Umano: le competenze necessarie per sfruttare le possibilità offerte da una società digitale. 3. L'uso di Internet: le attività svolte dai cittadini già in linea. 4. L'integrazione della tecnologia digitale: la digitalizzazione delle imprese e il loro sfruttamento di canali di vendita on-line. 5. I Servizi pubblici digitali: la modernizzazione e digitalizzazione dei servizi pubblici.

Il DESI ha un valore che varia tra 0 ed 1 --> più alto è il punteggio migliori sono le prestazioni del Paese

Il DESI 2015 è calcolato su dati che principalmente fanno riferimento al 2014

Fonte: European Commission, Digital Agenda Scoreboard

DESI

anno

2014 2015

UE28 0,44 0,47

Gruppo PPB 0,34 0,38

Italia 0,33 0,36

posizione Italia in UE28 25 25

L’Italia con un punteggio complessivo pari a 0,36

è venticinquesima nella classifica dei 28 Stati membri dell’UE.

Collocandosi nel gruppo dei paesi con prestazioni basse

(con Bulgaria, Cipro, Grecia, Croazia, Ungheria, Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia)

DESI: posizionamento dell’Italia

Fonte: European Commission, Digital Agenda Scoreboard

L’Italia sconta un forte ritardo soprattutto per la qualità della connettività e la diffusione dell'utilizzo di internet.

Nonostante nel 2014 si sia registrato qualche miglioramento sui servizi cloud e sulla disponibilità degli open data.

1. Connettività 2. Capitale

umano 3. Uso di Internet

4. Integrazione della tecnologia

digitale

5. Servizi pubblici digitali

DESI

2014 2015 2014 2015 2014 2015 2014 2015 2014 2015 2014 2015

UE28 0,51 0,55 0,52 0,54 0,39 0,41 0,3 0,33 0,45 0,47 0,44 0,47

Gruppo PPB 0,39 0,45 0,38 0,42 0,33 0,38 0,23 0,27 0,33 0,34 0,34 0,38

Italia 0,35 0,37 0,38 0,41 0,28 0,31 0,21 0,29 0,40 0,42 0,33 0,36

Rank Italia 27 27 24 24 27 27 23 22 14 15 25 25

DESI: posizionamento dell’Italia

Fonte: European Commission, Digital Agenda Scoreboard

0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

1. Connettività

2. Capitale umano

3. Uso di Internet 4. Integrazione della tecnologia digitale

5. Servizi pubblici digitali

UE28 Gruppo PPB Italia

DESI: posizionamento dell’Italia

Uno studio di contesto: la Valorizzazione del Patrimonio

Artistico Culturale

Il settore Cultura (1/4) estratto da Quaderni di Symbola, I.T.A.L.I.A Geografie del nuovo Made in Italy, 2013

Comparto cultura composta da:

• Industrie culturali: produzione di beni strettamente connessi alle principali attività artistiche ad elevato contenuto creativo, quali ad esempio la cinematografia, la televisione, l’editoria e l’industria musicale;

• Industrie creative: attività produttive ad alto contenuto creativo e che espletano funzioni ulteriori rispetto all’espressione culturale. Componenti: architettura, comunicazione e branding (per ciò che riguarda gli aspetti comunicativi e di immagine), le attività più tipiche del made in Italy svolte o in forma artigianale o su ampia scala, di natura export oriented;

Il settore Cultura (2/4) estratto da Quaderni di Symbola, I.T.A.L.I.A Geografie del nuovo Made in Italy, 2013

• Patrimonio storico-artistico e architettonico: attività − svolte in forma di impresa − che hanno a che fare con la conservazione, la fruizione e la messa a valore del patrimonio, tanto nelle sue dimensioni tangibili che in quelle intangibili (musei, biblioteche, archivi, gestione di luoghi o monumenti, ecc.);

• Performing arts e arti visive: le attività che, per loro natura, non si prestano ad un modello di organizzazione di tipo industriale, o perché hanno a che fare con beni intenzionalmente non riproducibili (le arti visive), o perché hanno a che fare con eventi dal vivo.

Il settore Cultura (3/4) cfr. Quaderni di Symbola, I.T.A.L.I.A Geografie del nuovo Made in Italy, 2013

Nel 2012 le attività del sistema produttivo culturale (industrie culturali propriamente dette, industrie creative - attività produttive ad alto valore creativo ma ulteriori rispetto alla creazione Culturale in quanto tale - patrimonio storico artistico, performing arts e arti visive) crescono del 3,3%, arrivando ad essere quasi 460 mila, il 7,5% del totale nazionale.

Danno lavoro a quasi 1,4 milioni di persone, il 5,7% del totale degli occupati. Creano, direttamente, 75,4 miliardi di euro di valore aggiunto. E ne attivano nel resto dell’economia altri 133. In tutto fa 214 miliardi: il 15% circa del valore aggiunto totale nazionale .

Il settore Cultura (4/4) cfr. Rapporto Symbola “Io sono cultura”, 2013

Il maggiore al valore aggiunto e all’occupazione è dato industrie creative e culturali (che sommano oltre il 90% del settore;

Le attività associate al patrimonio storico artistico contribuiscono per meno del 2% - ci sono significativi margini di crescita;

RAC (indice di ritorno economico degli asset culturali proprio sui siti Unesco): a fronte della ricchezza del patrimonio culturale italiano rispetto ad altre realtà europee, emerge che ogni sito esprime circa 750 milioni di euro di Pil, a fronte dei circa 2 miliardi di euro per Francia e Germania e quasi 3 miliardi per UK.

Beni Culturali e ICT (1/2)

“…l'applicazione di nuovi modelli di business attraverso l'uso e l'applicazione delle tecnologie ICT per la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali, è una strada che deve essere seguita. Nello scenario attuale e futuro che caratterizza e probabilmente caratterizzerà la gestione (in senso complessivo) dei beni culturali in Italia, individuare nuovi modelli di business, allargare la base dei fruitori (siano essi utenti, clienti, studiosi, turisti, cittadini) sono oramai degli imperativi. Non si tratta più di un opzione ma di una scelta obbligata….” (Fonte: TE.BE. - Progetto di fattibilità per lo sviluppo del mercato delle TEcnologie applicate alla valorizzazione dei BEni culturali cofinanziato dalla Regione Toscana nell'ambito del Programma POR CREO 2007-2013)

Beni culturali e ICT (2/2)

• Valorizzazione dei beni culturali attraverso le tecnologie ICT

• Valore economico:

– Filiera: beni culturali -> tecnologia -> turismo

• Valore sociale: impatta sul rapporto uomo-territorio e uomo-città

Analisi di scenario

Per progettare una filiera integrata in un particolare territorio è indispensabile

• analizzare il mercato in termini di domanda e offerta – individuando punti di forza, debolezza, opportunità e rischi

• definire dei modelli strategici di sviluppo e conseguenti modelli organizzativi e di processo per l’implementazione della strategia.

Domanda e offerta

• Individuazione degli attori economici pubblici e privati;

• Caratterizzazione delle imprese (dimensione; knowhow tecnologico; competenza focalizzata o ampia)

• Definire dei modelli strategici di sviluppo e conseguenti modelli organizzativi per l’implementazione della strategia

53% 25%

22%

Dimensione aziende -panel

PMI Grandi imprese

Micro imprese

70%

30%

Ambito di attività

Conoscenza e fruizione

Transazioni commerciali online, democratizzazione e condivisione contenuti generato dagli utenti

Un esempio di analisi di scenario: lo studio Te.Be. della Regione Toscana – Caratterizzazione Offerta (1/4)

La caratterizzazione dell’offerta ha l’obiettivo di individuare trend di mercato sostenibili

Un esempio di analisi di scenario: lo studio Te.Be. della Regione Toscana – Caratterizzazione Offerta (2/4)

Stato di avanzamento tecnologico • Tecnologie già realizzate Strumenti di supporto alla fruizione ormai acquisiti

dal mercato - audioguide tradizionali, sistemi di catalogazione e inventariazione, portali web informativi, digital libraries;

• Tecnologie in corso di realizzazione Prodotti e soluzioni mobile: app turistico

culturali per smartphone; audioguide fruibili da mobili e strumenti di mobile payment e booking

• Tecnologie in corso di progettazione Sistemi per servizi basati sulla localizzazione del turista, sia di prossimità, mediante Bluetooth e RFID, che basati su GPS, e le mobile application turistico - culturali per smartphone, realizzate quasi totalmente per l’iPhone. Sistemi Location Based per applicazioni di realtà aumentata

Un esempio di analisi di scenario: lo studio Te.Be. della Regione Toscana – Caratterizzazione Offerta (3/4)

Notevole focus dell’offerta sullo sviluppo di

• digital libraries e degli open data;

• portali web informativi, i sistemi di catalogazione o le

tecnologie per la gestione della realtà virtuale; Sviluppi tecnologici emergenti • Digital signage; • Realtà immersiva.

Quote mercato dei principali prodotti ICT: 70% dei prodotti offerti è in ambito consocenze e fruizione 1° Audioguide 2° Digital libraries, Portali web tradizionali e sistemi gestione file multimediali 3° Sistemi per prodotti 3D, Catalogazione e inventariazione, mobile apps 4° Sistemi legati al web 2.0 e al commercio on line; LBS basati su GPS, augmented reality (penetrazione residuale)

Un esempio di analisi di offerta: lo studio Te.Be. della Regione Toscana (4/4)

Un esempio di analisi di scenario: lo studio Te.Be. della Regione Toscana – Caratterizzazione Domanda

Diffusione della tecnologia Una quota abbastanza elevata, il 33,5 % degli enti intervistati nel progetto Te.Be. (campione di Enti pubblici principalmente di Toscana, Lazio e Lombardia – Regioni, Comuni, Fondazioni e Musei), non utilizzava ICT nella valorizzazione del suo patrimonio. Ostacoli alla diffusione: fondi insufficienti e scarsa conoscenza della tecnologia; L’87% degli enti aveva già realizzato un portale web informativo, ma solo il 22% portali Web 2.0

• Abbastanza diffusi i sistemi di catalogazione e di digitale signage.

• Molto bassa è la percentuale degli enti che avevano realizzato applicazioni LBS e servizi near me e Mobile application (5-6%).

Un esempio di analisi di scenario: lo studio Te.Be. della Regione Toscana – Caratterizzazione Domanda

Un esempio di analisi di scenario: lo studio Te.Be. della Regione Toscana – Caratterizzazione Domanda

lo studio evidenziava una vivacità della fase progettuale poiché l’offerta si preparava alla realizzazione di ICT maggiormente innovative; tuttavia, la percentuale di adozione di soluzioni ICT innovative non era sufficiente a colmare il divario esistente con quelle consolidate, per cui complessivamente la domanda appariva orientata verso tecnologie ormai stabili, così come, del resto, l’offerta.

Modelli di business per la valorizzazione dei beni culturali tramite l’ICT

Prerequisito per l’adozione delle ICT nella valorizzazione dei Beni culturali è l’identificazione dei bisogni del consumatore e la determinazione del valore aggiunto derivato dall’adozione di una tecnologia; La segmentazione dell’utenza permette di individuare bisogni diversi per ciascuno specifico segmento di clientela

Conclusioni dello Studio Te.Be. -Trend/Opportunità di sviluppo-

• “Il 70% dei prodotti offerti appartiene all’ambito della conoscenza e fruizione dei beni culturali. Sono ancora poco diffusi sistemi per la democratizzazione e condivisione di contenuti multimediali”

Un Progetto Smart City per la Valorizzazione del Patrimonio

Artistico Culturale Umbro

Progetto SMARTOUR Sottoprogetto TRART: Obiettivi

Fare emergere le specificità umbre, la loro distribuzione nel territorio e le loro relazioni secondo una visione policentrica e distribuita delle risorse ambientali, paesaggistiche e culturali

Sottoprogetto TRART ed ICT

Progettare una piattaforma multimediale per: •Valorizzare le specificità urbane ed extraurbane del territorio Umbro (policentrismo) •Favorire l’implementazione di politiche di valorizzazione e sviluppo del territorio regionale •Incentivare lo sviluppo di metodiche che, andando oltre all’idea di “manufatto”, esplicitano relazioni e nessi fra diversi aspetti del territorio

Presupposti

Dati geolocalizzati

Architettura

Storia

Natura

3

1

3 8

5

3

Presupposti

Architettura

Storia

Natura

Esperienza multitematica

Presupposti

Il Sistema TRART

“tematismi”

DB Territoriale

metriche di valutazione

associazione di tematismi a luoghi

Politiche regionali

Percorso

Visita virtuale

Scheduling Utente finale

Il Sistema TRART

Percorso

Visita virtuale

Scheduling Utente finale

ICT Keywords: - mobile - web - cloud

Il Sistema TRART

Demo del Sistema

Ingredienti Tecnologici

• Reti, GPS, WiFi…. • Open Data e Semantic Web • Applicazioni Mobile • Tecniche algoritmiche