Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture...

173
1 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19 [email protected] Codice fiscale e P.IVA 09320520969 Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie [email protected] Aggiornamento al 26 giugno 2020 Raccolta organizzata di stralci di disposizioni normative nazionali e regionali, note circolari e indicazioni di ATS, utile per una consultazione veloce per argomenti. Questa raccolta è sintetica e NON sostituisce le fonti citate alle quali bisogna far riferimento.

Transcript of Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture...

Page 1: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

1 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Vademecum Coronavirus

Strutture Sociosanitarie

UOC Vigilanza e Controllo Strutture

Sociosanitarie

[email protected]

Aggiornamento al 26 giugno 2020

Raccolta organizzata di stralci di disposizioni normative nazionali e

regionali, note circolari e indicazioni di ATS, utile per una

consultazione veloce per argomenti. Questa raccolta è sintetica e NON

sostituisce le fonti citate alle quali bisogna far riferimento.

Page 2: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

2 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

INDICE

Disposizioni normative e sitografia…………….……………………………….…………………………..pag. 3

1. DPCM e Circolari Ministero della Salute………………………………………………………… ” 4

2. Disposizioni/note DG Welfare Regione Lombardia/ATS……………………………………… ” 6

Descrizione del documento:

Premessa………………………………………………………………………………………………………...pag. 8

A. Sezione Disposizioni Generali per tutte le Strutture Sociosanitarie………………………………..pag. 8

1. Disposizioni igienico sanitarie generali…………………………………………………………...pag. 8

1.a. Precauzioni …………………………………...………………………………………………… ” 8

1.b. Procedure di sanificazione…………………………………………………………………… ” 15

1.c. I dispositivi per la protezione individuale (DPI)…………………………………………… ” 22

1.d. Lo smaltimento dei dispositivi per la protezione individuale (DPI)…………………… ” 29

1.e. Aggiornamento documento valutazione rischi (DVR) ………………………………… ” 29

2. Disposizioni in merito a ospiti e operatori “contatto” con COVID-19+ accertato……..pag. 33

2.a. Caratteristiche di COVID-19………………………………………………………………. ” 33

2.b. Caso sospetto, caso probabile, caso confermato…………………………………… ” 34

2.c. Il Contatto …………………………………………………………………………………….. ” 34

2.d. L’isolamento domiciliare……………………………………………………………………. ” 38

2.e. I tamponi nasofaringei per ricerca SARS-CoV-2……………………………………….. ” 40

2. f. I test diagnostici di tipo sierologico………………….................................................... ” 47

2. g. Evoluzione attività sorveglianza sanitaria e contact tracing................................... ” 55

2.h. Paziente guarito……………………………………………………………………………… ” 63

3. Standard di personale – gestione flussi e scadenze………………………………………….pag. 64

4. Atto di indirizzo successivo alla “Fase 1” dgr 3226…………………………………………….pag. 67

B. Sezione Specifica Strutture residenziali, semiresidenziali, ambulatoriali e domiciliari………....pag. 85

5. Area strutture residenziali…………………………………………………………………………...pag. 85

5.a. Restrizioni per i servizi/apertura alle visite di esterni……….……………………………. ” 85

5.b. Misure di prevenzione……….………………………………………………………….……. ” 87

5.c. Cosa fare in ospite/operatore Caso sospetto o accertato………………………….. ” 90

5.d. Utilizzo test sierologici……………………………………………...…………………………. ” 100

5.e. Disposizioni per strutture extraospedaliere dgr 2906 (revocata da dgr 3226)……. ” 100

5.f. Centrale Unica Regionale Dimissione post Ospedaliera…………………………….... ” 101

5.g. Piani terapeutici, farmaci e dispositivi……………..…………………………………..... ” 106

5.h. Sedazione terminale/Palliativa……………..……………………………………………… ” 107

5.i. Medicina necroscopica……………………………………………………………………… ” 107

5.l. Atto di indirizzo successivo alla “Fase 1” dgr 3226 UdO Residenziali………………… “ 110

6. Area strutture semiresidenziali e ambulatoriali………………………………………………..pag. 112

6.a. Restrizioni per i servizi ……….………………………………………………………………. ” 112

6.b. Avvio Fase 2 UdO Semiresidenziali per le persone con Disabilità dgr 3183 ……… ” 116

6.c. Atto indirizzo succ. alla “Fase 1” dgr 3226 UdO Semiresid/Ambulatoriali……....... ” 132

Page 3: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

3 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

7. Area domiciliare…………………………………………………………………………………….pag. 134

7.a. Restrizioni per i servizi………..………………………………………………………………. ” 134

7.b. ADI Covid……………………………………………………………………………………... ” 135

7.c. Le Cure palliative domiciliari……..………………………………………………………... ” 139

7.d. RSA Aperta…..………………………………………………………………………………… ” 143

7.e. Atto di indirizzo successivo alla “Fase 1” dgr 3226 UdO Domiciliari………………… “ 144

Allegato 1. Strumenti utilizzati per verifiche gestione emergenza………………………………….pag. 146

1.a Check list autoverifica gestione emergenza coronavirus per RSA/RSD…………………… “ 146

1.b Check list autoverifica gestione emergenza coronavirus nelle CSS………………………….. ” 149

1.c Check list per verifiche requisiti dgr 2906 dell’08/03/2020……………………………………… ” 152

1.d Check list per verifica gestione emergenza coronavirus………………………………………. ” 153

1.e Esempio Check list per verifica gestione emergenza coronavirus FASE ……………………. ” 157

Allegato 2. Flusso Covid_19 Strutture Sociosanitarie Residenziali…………………………………...pag. 167

Allegato 3. Riferimenti Vigilanza sociosanitaria ATS …...................................................................pag. 168

Disposizioni normative. Aggiornamento al 26/06/2020 (gli aggiornamenti e le parti non presenti nella

precedente versione aggiornata al 18 aprile sono riportati in colore blu)

Sitografia

http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/archivioMaterialiNuovoCoronavirus.jsp

https://www.iss.it/infografiche

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-materiale-comunicazione

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-ipc-video-vestizione-svestizione

https://www.ats-milano.it/portale/In-primo-piano/novusact/viewarticle/articleid/3356

https://www.sigg.it/wp-content/uploads/2020/03/WHO-2019-nCoV-IPC_long_term_care-2020.1-

eng.pdf

https://www.sigg.it/wp-content/uploads/2020/03/Covid_19-_Prevenzione-e-Gestione-_-Residenze-

Anziani.pdf

https://www.ats-

milano.it/portale/Portals/0/Notizie/2020.03.12%20MISURE%20DI%20PREVENZIONE%20INFORMATIVA%

20PER%20LE%20IMPRESE/MISURE%20DI%20PREVENZIONE%20INFORMATIVA%20PER%20LE%20IMPRESE.

pdf

https://www.aifa.gov.it/-/azioni-intraprese-per-favorire-la-ricerca-e-l-accesso-ai-nuovi-farmaci-per-

il-trattamento-del-covid-19

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/rapporto-covid-19-4-2020.pdf

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_notizie_4365_0_file.pdf www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/servizie-informazioni/cittadini/salute-e

prevenzione/coronavirus

https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-survey-rsa

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/Rapporto_Istat_ISS.pdf

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Infografica_1maggio%20ITA.pdf

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/rapporto-covid-19-19-2020.pdf

https://www.ats-milano.it/portale/EMERGENZA-CORONAVIRUS/MONITORAGGIO-FLUSSI-COVID-

RSAhttps://www.ats-milano.it/portale/Epidemiologia/Valutazione-dellepidemia-COVID-19

Page 4: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

4 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

1. DPCM e Circolari Ministero della Salute

• Ministero della Salute – Polmonite da nuovo Coronavirus (2019-nCoV) in Cina.

Circolare n. 0001997 del 22/01/2020.

• Ministero della Salute – Covid19. Nuove indicazioni e chiarimenti. Circolare n. 0005443

del 22/02/2020.

• DPCM del 25/02/2020.

• Ministero della Salute Documento relativo ai criteri per sottoporre soggetti

clinicamente asintomatici alla ricerca d’infezione da SARS-CoV-2 attraverso

tampone rino-faringeo e test diagnostico. Circolare n. 0006337 del 27/02/2020.

• Ministero della Salute Parere del Consiglio Superiore di Sanità: definizione di Paziente

guarito da Covid-19 e di paziente che ha eliminato il virus SARS-CoV-2. Circolare n.

0006607-29/02/2020.

• DPCM del 01/03/2020.

• Decreto Legge n. 9 del 02/03/2020 Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori

e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

• DPCM del 04/03/2020.

• Rapporto ISS COVID-19 n. 1/2020 “Indicazioni ad interim per l’effettuazione

dell’isolamento e della assistenza sanitaria domiciliare nell’attuale contesto COVID-

19”. Aggiornato al 7 marzo 2020.

• DPCM del 08/03/2020.

• Ministero della Salute – COVID-19. Aggiornamento della definizione di caso. Circolare

n. 0007922 del 09/03/2020.

• Ministero della Salute – Mascherine in TNT. Circolare informativa emergenza

epidemiologica da COVID-19. Circolare n. 15540 del 13/03/2020.

• Rapporto ISS COVID-19 n. 3/2020. Indicazioni ad interim per la gestione dei rifiuti urbani

in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-COV-2. Aggiornato al 14

marzo 2020.

• Decreto Legge n. 18 del 17/03/2020. Misure di potenziamento del Servizio Sanitario

Nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse

all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

• Ministero della Salute – COVID-19: rintraccio dei contatti in ambito di sorveglianza

sanitaria e aggiornamento delle indicazioni relative alla diagnosi di laboratorio di casi

di infezione da SARS-CoV-2. Circolare n. 0009480 del 19/03/2020.

• Ministero della Salute – COVID-19: Annullamento e sostituzione della Circolare del

Ministero della Salute n. 0009480 del 19/03/2020 “COVID-19: rintraccio dei contatti in

ambito di sorveglianza sanitaria e aggiornamento delle indicazioni relative alla

diagnosi di laboratorio di casi di infezione da SARS-CoV-2. Circolare n. 0009774 del

20/03/2020.

• DPCM del 22/03/2020.

• Decreto Legge n. 19 del 25/03/2020. Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza

epidemiologica da COVID-19.

• Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile. Raccolta

delle disposizioni in materia di contenimento e gestione dell'emergenza

epidemiologica da COVID-19 e Testo coordinato delle ordinanze di protezione civile.

Aggiornamento del 24/03/2020.

• Decreto Legge n. 19 del 25 marzo 2020.

• Ministero della Salute “Aggiornamento delle linee di indirizzo organizzative dei servizi

ospedalieri e territoriali in corso di emergenza COVID-19”. Circolare n. 0007865 del

25/03/2020.

• Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020. Indicazioni ad interim per un utilizzo razionale delle

protezioni per infezione da SARS-COV-2 nelle attività sanitarie e sociosanitarie

Page 5: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

5 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

(assistenza a soggetti affetti da COVID-19) nell’attuale scenario emergenziale SARS-

COV-2. Aggiornato al 28 marzo 2020.

• Ministero della Salute - Pandemia di COVID-19 – Indicazioni emergenziali connesse ad

epidemia Covid riguardanti il settore funebre, cimiteriale e cremazione. Circolare n.

0011285 del 01/04/2020.

• DPCM 01/04/2020.

• Ministero della Salute - Pandemia di COVID-19 – Aggiornamento delle indicazioni sui

test diagnostici e sui criteri da adottare nella determinazione delle priorità.

Aggiornamento delle indicazioni relative alla diagnosi di laboratorio. Circolare n.

0011715 del 03/04/2020.

• Ministero della Salute 09/04/2020. Covid-19, disinfettanti e detergenti: modalità d'uso

e percentuali di efficacia per l’utilizzo domestico.

• DPCM del 10/04/2020

• Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2020. Per la prevenzione e il controllo dell’infezione da

SARS-COV-2 in strutture residenziali sociosanitarie. Aggiornamento del 17 aprile 2020.

• DPCM del 26/04/2020.

• Ministero della Salute - Indicazioni operative relative alle attività del medico

competente nel contesto delle misure per il contrasto e il contenimento della

diffusione del virus SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro e nella collettività. Circolare

n. 0014915 del 29/04/2020.

• Decreto Legge n. 28 del 30/04/2020. Misure urgenti per la funzionalità dei sistemi di

intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, ulteriori misure urgenti in materia di

ordinamento penitenziario, nonché disposizioni integrative e di coordinamento in

materia di giustizia civile, amministrativa e contabile e misure urgenti per

l’introduzione del sistema di allerta Covid-19.

• Ministero della Salute - Indicazioni emergenziali connesse ad epidemia COVID-19

riguardanti il settore funebre, cimiteriale e di cremazione (Revisione post DPCM 26

aprile 2020). Circolare n. 0015280 del 02/05/2020.

• Ministero della Salute - COVID-19 Test di screening e diagnostici. Circolare n. 0016106

del 09/05/2020.

• Decreto Legge n. 30 del 10/05/2020 Misure urgenti in materia di studi epidemiologici

e statistiche sul SARS-COV-2.

• Decreto Legge n. 33 del 16/05/2020 Ulteriori misure urgenti per fronteggiare

l’emergenza epidemiologica da Covid-19.

• DPCM del 17/05/2020.

• Rapporto ISS COVID-19 n. 20/2020. Indicazioni per la sanificazione degli ambienti

interni per prevenire la trasmissione di SARS-COV 2. Versione del 8 maggio 2020.

• Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020. Indicazioni ad interim per un utilizzo razionale delle

protezioni per infezione da SARS-COV-2 nelle attività sanitarie e sociosanitarie

(assistenza a soggetti affetti da COVID-19) nell’attuale scenario emergenziale SARS-

COV-2. Versione del 10 maggio 2020.

• Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020. Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di

strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e

abbigliamento. Versione del 15 maggio 2020.

• Ministero della Salute - Indicazioni per l’attuazione di misure contenitive del contagio

da SARS-CoV-2 attraverso procedure di sanificazione di strutture non sanitarie

(superfici, ambienti interni) e abbigliamento. Circolare n. 0017644 del 22/05/2020.

• Ministero della Salute - Ricerca e gestione dei contatti di casi COVID-19 (Contact

tracing) ed App Immuni. Circolare n. 0018584 del 29/05/2020.

• DPCM dell’ 11/06/2020.

Page 6: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

6 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

2. Disposizioni/note DG Welfare Regione Lombardia/ATS Città Metropolitana di Milano

• Regione Lombardia DG Welfare - 23/02/2020. Istruzioni operative per la dotazione dei

dispositivi di protezione individuale e la sorveglianza sanitaria degli operatori nel

settore sanitario e socio-sanitario.

• Regione Lombardia DG Welfare - 27/02/2020. Risposte a quesiti gestori sociosanitari.

• Regione Lombardia DG Welfare - 02/03/2020. Direttive per RSA e RSD.

• Regione Lombardia DG Welfare – 03/03/2020. Indicazioni per utilizzo delle protezioni

per infezioni da SARS-COV2 nelle attività sanitarie e sociosanitarie.

• Regione Lombardia DG Welfare – G1_2020_1638 del 04/03/2020. Indicazioni per

l’effettuazione dell’isolamento domiciliare.

• Regione Lombardia DG Welfare – 04/03/2020. Accoglienza Ospedale Baggio.

• Regione Lombardia DG Welfare – 05/03/2020. Aggiornamento disposizioni in materia

di COVID-19 per UdO sociosanitarie.

• Regione Lombardia DG Welfare – DGR XI/2906 del 08/03/2020 “Ulteriori determinazioni

in ordine all’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Allegato 2.

• Regione Lombardia DG Welfare – 09/03/2020. Aggiornamento disposizioni in materia

di COVID-19 per UdO sociosanitarie. Precisazioni.

• Regione Lombardia DG Welfare – G1_2020_0011004 del 10/03/2020. Indicazioni in

merito a emergenza COVID-19.

• Regione Lombardia DG Welfare – G1_2020_0011036 del 10/03/2020. DGR XI/2906 del

08/03/2020 avente oggetto “Ulteriori determinazioni in ordine all’emergenza

epidemiologica da COVID-19”: Istituzione Centrale Unica Regionale Dimissione Post

Ospedaliera.

• Regione Lombardia DG Welfare - G1_2020_0011025 del 10/03/2020. Certificazione

decesso per COVID 19.

• Regione Lombardia DG Welfare - G1_2020_0011358 del 12/03/2020. Emergenza da

COVID-19. Indicazioni in materia di attività funebre.

• Regione Lombardia DG Welfare nota n. 11459 del 13/03/2020.

• Regione Lombardia DG Welfare – G1_2020_1938 del 13/03/2020. Risposte a quesiti

delle UdO salute mentale e dipendenze.

• Regione Lombardia DG Welfare – 14/03/2020. Corretto utilizzo dei DPI.

• Regione Lombardia DG Welfare - Decreto n. 3553 del 15/03/2020.

• Regione Lombardia DG Welfare – 16/03/2020. Comunicazioni.

• Regione Lombardia DG Welfare – 18/03/2020. Applicazione DGR XI/2906 del

08/03/2020: avvio Centrale per la gestione dei posti letto.

• Regione Lombardia DG Welfare – 18/03/2020. Indicazioni per i ricoveri pazienti

psichiatrici COVID+

• Regione Lombardia DG Welfare – G1_2020_11979 del 18/03/2020. Trasmissione

Rapporto ISS COVID-19, n.2/2020.

• Regione Lombardia Presidenza - Ordinanza n. 514 del 21/03/2020.

• Regione Lombardia Presidenza - Ordinanza n. 515 del 22/03/2020.

• Regione Lombardia Presidenza - Ordinanza n. 517 del 23/03/2020.

• Regione Lombardia DG Welfare – DGR XI/2984 del 23/03/2020 “Ulteriori determinazioni

in ordine all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Coinvolgimento delle strutture

erogatrici private in attuazione delle previsioni contenute nel Decreto Legge

17/03/2020.

• Regione Lombardia DG Welfare – DGR XI/2985 del 23/03/2020 “Ulteriori determinazioni

in ordine all’emergenza epidemiologica da COVID-19 Attivazione Moduli Provvisori

presso ASST”.

• Regione Lombardia DG Welfare – DGR XI/2986 del 23/03/2020 “Ulteriori determinazioni

in ordine all’emergenza epidemiologica da COVID-19 Area territoriale”.

Page 7: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

7 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

• Regione Lombardia DG Welfare – G1.2020.0014502 del 29/03/2020. DGR 2986 del

23/03/2020. Ulteriori determinazioni in ordine all’emergenza epidemiologica da

COVID-19 – Area Territoriale – indicazioni per l’attuazione relativamente alla

sorveglianza sanitaria degli operatori sanitari.

• Regione Lombardia DG Welfare – G1.2020.0014511 del 29/03/2020. Circolare del

Ministero della Salute 0007865-25/03/2020 DGPROGS-MDS-P – nostra nota prot.

G1.20200014508.

• Regione Lombardia nota n. 14810 del 30/03/2020. Utilizzo di test rapidi per ricerca

degli anticorpi IgM e IgG.

• Regione Lombardia DG Welfare – DGR XI/3016 del 30/03/2020 “Ulteriori determinazioni

in ordine all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Centro di costo COV 20”.

• Regione Lombardia DG Welfare – DGR XI/3018 del 30/03/2020 “Ulteriori determinazioni

in ordine all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Indicazioni per gestioni

operative per le RSA e le RSD”.

• Regione Lombardia DG Welfare – DGR XI/3020 del 30/03/2020 “Ulteriori disposizioni

per la gestione dell’emergenza sanitaria da COVID-19. Istituzione servizi di degenza

per sorveglianza pazienti COVID-19 paucisintomatici. (Centro di costo COV 20)”.

• Regione Lombardia DG Welfare – G1.2020.0015283 del 01/04/2020. Effettuazione dei

test per ricerca SARS-CoV-2 a conclusione della quarantena di operatore sanitario in

strutture sanitarie e socio-sanitarie.

• Regione Lombardia Presidenza - Ordinanza n. 521 del 04/04/2020.

• Regione Lombardia nota n.0015945 del 06/04/2020

• Regione Lombardia DG Welfare – G1.2020.0016575 del 10/04/2020.

• Regione Lombardia DG Welfare – G1.2020.0015731 del 04/04/2020. Trasmissione nota

Ministero della Salute prot. 0011715 del 03/04/2020. Aggiornamento delle indicazioni

sui test diagnostici e sui criteri da adottare nella determinazione delle priorità.

Aggiornamento delle indicazioni relative alla diagnosi di laboratorio. • Regione Lombardia Presidenza - Ordinanza n. 528 del 11/04/2020.

• Regione Lombardia Decreto n. 529 del 11/04/2020.Istituzione commissione finalizzata

alla verifica della situazione in essere nelle RSA a seguito della pandemia Covd 19.

• Regione Lombardia DG Welfare – G1.2020.0017030 del 15/04/2020. Percorso per

riammissione in collettività lavorativa dopo periodo di assenza dal lavoro per coloro

che effettuano attività di cui agli allegati 1,2 e 3 del DPCM del 10 aprile 2020 così

come integrate dall’Ordinanza di Regione Lombardia n. 528 del 11/4/2020.

• Regione Lombardia DG Welfare – Protocollo G1.2020.0016616 del 11/04/2020.

Emergenza epidemiologica da COVID-19 – aggiornamenti.

• Regione Lombardia DG Welfare – Protocollo G1.2020.0017959 del 22/04/2020. Utilizzo

test sierologici.

• Regione Lombardia DG Welfare – Protocollo G1.2020.0018094 del 23/04/2020. RSA

dedicate Covid-19.

• Regione Lombardia DG Welfare nota del 23/04/2020. Chiarimenti in ordine

all’allegato 2 alla DGR n. XI/2906 del 08/03/2020 - Disposizioni in ordine alle Strutture

extra ospedaliere.

• Regione Lombardia DG Welfare - Protocollo G1.2020.0018408 del 27/04/2020. Nuovo

calendario d’invio dei flussi sociosanitari I trimestre 2020.

• Regione Lombardia Presidenza - Ordinanza n. 537 del 30/04/2020.

• Regione Lombardia Presidenza - Ordinanza n. 538 del 30/04/2020.

• Regione Lombardia DG Welfare – DGR XI/3114 del 07/05/2020 “Determinazioni in

merito alle attività di sorveglianza in funzione dell’epidemia da Covid19”.

• Regione Lombardia DG Welfare – DGR XI/3115 del 07/05/2020 “Indirizzi per

l’organizzazione della attività sanitarie in relazione all’andamento dell’epidemia da

Covid19”.

• Regione Lombardia DG Welfare nota del 08/05/2020. Reingressi in RSA da ospedale.

Page 8: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

8 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

• Regione Lombardia DG Welfare – DGR XI/3131 del 12/05/2020 “Covid-19: indicazioni

in merito ai test sierologici”.

• Regione Lombardia Presidenza - Ordinanza n. 547 del 17/05/2020.

• Regione Lombardia DG Welfare nota del 20/05/2020. Reingressi in RSA da ospedale.

• Regione Lombardia DG Welfare nota del 21/05/2020. Attuazione DGR 3131/2020

“COVID-19: indicazioni in merito ai test sierologici”.

• Regione Lombardia DG Welfare – DGR XI/3183 del 26/05/2020. Art. 8 DPCM 26 aprile

come modificato dall’art. 9 DPCM 17 maggio 2020: Avvio fase due servizi

semiresidenziali per persone con disabilità.

• Regione Lombardia Presidenza - Ordinanza n. 555 del 26/05/2020.

• Regione Lombardia DG Welfare – DGR XI/3226 del 09/06/2020 “Atto di indirizzo in

ambito sociosanitario successivo alla “Fase 1” dell’emergenza epidemiologica da

Covid-19.

• ATS Città Metropolitana di Milano DELIBERAZIONE N. 406 DEL 08/06/2020. Oggetto:

Approvazione linee operative territoriali per la presentazione di progetti di riapertura

dei servizi semiresidenziali e diurni per disabili. • Regione Lombardia Presidenza - Ordinanza n. 566 del 12/06/2020.

• Regione Lombardia DG Welfare - Protocollo G1.2020.0022959 del 15/06/2020. ulteriori

indicazioni per la sorveglianza COVID

• Regione Lombardia DG Welfare - nota del 23/06/2020

• Regione Lombardia DG Welfare - Protocollo nota n. G1.2020.0024019 del 24/06/2020

Premessa (Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/portale)

Che cos'è un Coronavirus?

I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune

raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome

respiratoria acuta grave (SARS). Sono virus con aspetto simile a una corona al microscopio

elettronico. I Coronavirus sono stati identificati a metà degli anni '60 e sono noti per infettare l'uomo

ed alcuni animali (inclusi uccelli e mammiferi). Le cellule bersaglio primarie sono quelle epiteliali del

tratto respiratorio e gastrointestinale.

Cosa è il SARS-Cov-2?

Il virus che causa l'attuale epidemia di coronavirus è stato chiamato "Sindrome respiratoria acuta grave

coronavirus 2" (SARS-CoV-2). Lo ha comunicato l'International Committee on Taxonomy of

Viruses (ICTV) che si occupa della designazione e della denominazione dei virus (ovvero specie,

genere, famiglia, ecc.). Secondo questo pool di scienziati il nuovo coronavirus è fratello di quello che

ha provocato la Sars (SARS-CoVs), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2.

Cosa è la COVID-19?

La malattia provocata dal nuovo Coronavirus ha un nome: “COVID-19” (dove "CO" sta per corona,

"VI" per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata).

Dove si possono trovare altre informazioni sul Coronavirus?

Il Ministero della Salute ha realizzato un sito dedicato:

http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus

A. Sezione Disposizioni Generali per tutte le Strutture Sociosanitarie

1. Disposizioni igienico sanitarie generali

1.a. Precauzioni Cosa posso fare per proteggermi?

(Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020 aggiornamento del 28/03/2020)

(Rapporto ISS COVID-19 • n. 25/2020 - versione del 15 maggio 2020)

Page 9: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

9 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

La trasmissione delle infezioni da coronavirus, incluso il SARS-CoV-2, avviene attraverso droplets,

goccioline di diametro ≥ 5 μm che originano dagli atti del respirare, parlare, tossire e starnutire. Per

le loro dimensioni i droplets viaggiano nell’aria per brevi distanze, generalmente inferiori a un metro,

e possono direttamente raggiungere soggetti suscettibili nelle immediate vicinanze, come anche

depositarsi su oggetti o superfici che diventano quindi fonte di diffusione del virus. Infatti, in questo

caso, mani che sono venute in contatto con gli oggetti così contaminati possono costituire veicolo

di trasmissione per contatto indiretto quando toccano bocca, naso e occhi. Premesso che il

lavaggio delle mani costituisce sempre il punto cardine di una corretta prevenzione, la pulizia

regolare seguita dalla disinfezione delle superfici e degli ambienti interni rivestono un ruolo cruciale

nella prevenzione e contenimento della diffusione del virus.

(Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020 aggiornamento del 28/03/2020)

(Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020 versione del 10/05/2020)

Le misure generali di prevenzione e mitigazione del rischio sono fattori di protezione “chiave” sia nei

contesti sanitari sia di comunità.

Le più efficaci misure di prevenzione da applicare sia nell’ambito comunitario che sanitario,

includono:

• Praticare frequentemente l’igiene delle mani con acqua e sapone o, se questi non sono

disponibili, con soluzioni/gel a base alcolica. In ambito sanitario è raccomandato l’uso

preferenziale di soluzioni/gel a base alcolica, in modo da consentire l’igiene delle mani a l

letto del paziente in tutti i momenti raccomandati (prima e dopo il contatto, prima di

manovre asettiche, dopo il contatto con liquidi biologici, dopo il contatto con le superfici in

vicinanza del paziente)

• Evitare di toccare gli occhi, il naso e la bocca con le mani

• Tossire o starnutire all’interno del gomito con il braccio piegato o di un fazzoletto,

preferibilmente monouso, che poi deve essere immediatamente eliminato

• Indossare la mascherina chirurgica nel caso in cui si abbiano sintomi respiratori ed eseguire

l’igiene delle mani dopo avere rimosso ed eliminato la mascherina

• Evitare contatti ravvicinati mantenendo la distanza di almeno un metro dalle altre persone,

in particolare con quelle con sintomi respiratori

• Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva

• Non assumere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico

• Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcool

• Usare la mascherina se si presta assistenza a persone malate

_________

(Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020 versione del 10/05/2020)

Risulta di fondamentale importanza che tutti gli operatori sanitari coinvolti in ambito assistenziale

siano opportunamente formati e aggiornati in merito alle modalità e ai rischi di esposizione

professionale, alle misure di prevenzione e protezione disponibili, nonché alle caratteristiche del

quadro clinico di COVID-19.

(Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/portale)

Quali sono le regole per la disinfezione / lavaggio delle mani?

Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono la chiave per prevenire l'infezione. Dovresti lavarti le mani

spesso e accuratamente con acqua e sapone per almeno 40-60 secondi. Se non sono disponibili

acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcool

(concentrazione di alcool di almeno il 60%).

Come si svolge un efficace lavaggio delle mani?

L’OMS definisce l’igiene delle mani la procedura più semplice ed economica per contrastare le

infezioni, compresa quella da SARS-CoV-2. Perchè il lavaggio delle mani sia efficace occorre che la

procedura sia eseguita per 40-60 secondi avendo cura di insaponare e sfregare il sapone sul palmo,

sul dorso e nello spazio tra le dita. Le mani vanno sciacquate quindi con acqua corrente pulita,

Page 10: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

10 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

fredda o tiepida. In assenza di acqua si raccomanda il frizionamento delle mani con soluzione

alcolica per 20-40 secondi. Le mani vanno lavate spesso, in particolare:

• prima e dopo aver cucinato

• prima di mangiare

• prima e dopo aver assistito qualcuno con vomito o diarrea

• prima e dopo aver medicato una ferita

• dopo essere stati in bagno

• dopo essersi soffiati il naso, dopo aver tossito o starnutito

• dopo aver toccato il cibo per animali

• dopo aver toccato la spazzatura.

La circolare ministeriale n. 5443 del 22 febbraio 2020 ribadisce l’importanza dell’igiene delle mani.

Raccomanda di posizionare distributori di gel alcolici (60-85%) nei luoghi affollati e di esporre

contestualmente materiali informativi su igiene delle mani, igiene respiratoria e distanziamento

sociale.

Quali sono le persone più a rischio di presentare forme gravi di malattia?

Le persone anziane e quelle con patologie sottostanti, quali ipertensione, problemi cardiaci o

diabete e i pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita o in trattamento con

farmaci immunosoppressori, trapiantati) hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di

malattia.

Quali sono le raccomandazioni per le persone più a rischio?

Il DPCM dell'8 marzo 2020 raccomanda a tutte le persone anziane o affette da una o più patologie

croniche o con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria

abitazione fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia

possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

Quanto dura il periodo di incubazione?

Il periodo di incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo

dei sintomi clinici. Si stima attualmente che vari fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni.

Chi è più a rischio di contrarre l’infezione?

Le persone che vivono o che hanno viaggiato in aree a rischio di infezione da nuovo coronavirus

oppure persone che rispondono ai criteri di contatto stretto con un caso confermato o probabile di

COVID-19.

È vero che si può contrarre il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) attraverso il contatto con le maniglie

degli autobus o sulla metropolitana stando vicini a una persona che tossisce?

Poiché la trasmissione può avvenire attraverso oggetti contaminati, è sempre buona norma, per

prevenire infezioni, anche respiratorie, lavarsi frequentemente e accuratamente le mani, dopo aver

toccato oggetti e superfici potenzialmente sporchi, prima di portarle al viso, agli occhi e alla bocca.

È da tener presente che siamo nel pieno della stagione influenzale. Pertanto, se dovessero comparire

sintomi come febbre, tosse, mal di gola, mal di testa e, in particolare, difficoltà respiratorie, è

opportuno rivolgersi al proprio medico curante. È comunque buona norma, per prevenire infezioni,

anche respiratorie, il lavaggio frequente e accurato delle mani, dopo aver toccato oggetti e

superfici potenzialmente sporchi, prima di portarle al viso, agli occhi e alla bocca.

Devo indossare una mascherina per proteggermi?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di indossare una mascherina solo se si sospetta

di aver contratto il nuovo Coronavirus e si presentino sintomi respiratori o se ci si prende cura di una

persona con sospetta infezione da nuovo Coronavirus. L’utilizzo infatti è raccomandato solo in caso

di malattia (sintomi febbrili e respiratori) per diminuire il rischio di contagio di parenti, amici, colleghi,

personale di assistenza, contatti ravvicinati casuali per esempio sui mezzi pubblici, persone con difese

immunitarie diminuite.

L’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta

ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani.

Page 11: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

11 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Infatti, è possibile che l'uso delle mascherine possa addirittura aumentare il rischio di infezione a

causa di un falso senso di sicurezza e di un maggiore contatto tra mani, bocca e occhi. Non è utile

indossare più mascherine sovrapposte. L'uso razionale delle mascherine è importante per evitare

inutili sprechi di risorse preziose.

E’ consentito fare ricorso alle mascherine chirurgiche, quale dispositivo idoneo a proteggere gli

operatori sanitari (Decreto Legge n. 9 del 02/03/2020)

(Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/portale)

Non va dimenticato infine che, se necessarie, le mascherine devono essere indossate e maneggiate

con cura dopo aver lavato le mani, così da evitare il rischio di trasmissione associato all’uso scorretto.

In particolare si raccomanda di:

• posizionare la mascherina sulla bocca e sul naso riducendo lo spazio tra il viso e la maschera

• evitare di toccare la mascherina

• togliere la mascherina senza toccarla davanti

• cambiare la mascherina con una pulita, non riutilizzare due volte la stessa.

(Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/portale)

A partire dal 4 maggio 2020, ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19, è fatto

obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi chiusi

accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia

possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza.

Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di

disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ed i soggetti che interagiscono

con i predetti.

In comunità possono essere utilizzate mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-

prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un'adeguata barriera e, al contempo, che

garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate, che permettano di coprire dal

mento al di sopra del naso.

L’utilizzo delle mascherine di comunità si aggiunge alle altre misure di protezione finalizzate alla

riduzione del contagio (come il distanziamento fisico e l’igiene costante e accurata delle mani) che

restano invariate e prioritarie.

Non è utile indossare più mascherine chirurgiche sovrapposte. L'uso razionale delle mascherine

chirurgiche è importante per evitare inutili sprechi di risorse preziose.

Come devo mettere e togliere la mascherina?

Ecco come fare:

• prima di indossare la mascherina, lavati le mani con acqua e sapone o con una

soluzione alcolica

• copri bocca e naso con la mascherina assicurandoti che sia integra e che aderisca

bene al volto

• evita di toccare la mascherina mentre la indossi, se la tocchi, lavati le mani

• quando diventa umida, sostituiscila con una nuova

• puoi riutilizzare la mascherina solo se sulla confezione sono riportate indicazioni, che

possono includere anche il numero di lavaggi consentito senza che questo

diminuisca la loro performance

• togli la mascherina prendendola dall’elastico e non toccare la parte anteriore della

mascherina; dopo lavati le mani.

Guarda il video Come usare le mascherine

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioVideoNuovoCoronavirus

Page 12: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

12 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Quali mascherine devo usare nel caso in cui compaiano sintomi di infezione respiratoria?

Nel caso in cui compaiano sintomi è necessario l’utilizzo di mascherine certificate come

dispositivi medici.

Devo prendere precauzioni particolari quando uso la mascherina?

Prima di indossare la mascherina 

• lavare le mani con acqua e sapone per almeno 40-60 secondi o eseguire l’igiene

delle mani con soluzione alcolica per almeno 20-30 secondi 

• indossare la mascherina toccando solo gli elastici o i legacci e avendo cura di non

toccare la parte interna

• posizionare correttamente la mascherina facendo aderire il ferretto superiore al naso

e portandola sotto il mento

• accertarsi di averla indossata nel verso giusto (ad esempio nelle mascherine

chirurgiche la parta colorata è quella esterna).

Durante l’uso 

• se si deve spostare la mascherina manipolarla sempre utilizzando gli elastici o i legacci

• se durante l’uso si tocca la mascherina, si deve ripetere l’igiene delle mani

• non riporre la mascherina in tasca e non poggiarla su mobili o ripiani.

Quando si rimuove 

• manipolare la mascherina utilizzando sempre gli elastici o i legacci

• lavare le mani con acqua e sapone o eseguire l'igiene delle mani con una soluzione

alcolica

Nel caso di mascherine riutilizzabili

• procedere alle operazioni di lavaggio a 60 gradi con comune detersivo o secondo

le istruzioni del produttore, se disponibili; talvolta i produttori indicano anche il numero

massimo di lavaggi possibili senza riduzione della performance della mascherina

• dopo avere maneggiato una mascherina usata, effettuare il lavaggio o l’igiene delle

mani.  

Che differenza c’è tra le cosiddette mascherine di comunità e le mascherine chirurgiche?

Le mascherine chirurgiche sono le mascherine a uso medico, sviluppate per essere utilizzate

in ambiente sanitario e certificate in base alla loro capacità di filtraggio. Rispondono alle

caratteristiche richieste dalla norma UNI EN ISO 14683-2019 e funzionano impedendo la

trasmissione. Le mascherine di comunità, come previsto dall’articolo 16 comma 2 del DL del

17 marzo 2020, hanno lo scopo di ridurre la circolazione del virus nella vita quotidiana e non

sono soggette a particolari certificazioni. Non devono essere considerate né dei dispositivi

medici, né dispositivi di protezione individuale, ma una misura igienica utile a ridurre la

diffusione del virus SARS-COV-2.

È possibile lavare le mascherine di comunità?

È possibile lavare le mascherine di comunità se fatte con materiali che resistono al lavaggio

a 60gradi.

Le mascherine di comunità commerciali sono monouso o sono lavabili se sulla confezione si

riportano indicazioni che possono includere anche il numero di lavaggi consentito senza che

questo diminuisca la loro performance.

Quando devo indossare i guanti?

L’utilizzo dei guanti in comunità si aggiunge solamente alle altre misure di protezione

finalizzate alla riduzione del contagio, che restano prioritarie.

L’uso dei guanti "usa e getta" resta comunque raccomandato nelle attività di acquisto,

particolarmente per l’acquisto di alimenti e bevande.

Inoltre, nell’ambito dei trasporti, negli ambienti di lavoro e nei cantieri, qualora non fosse

possibile mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro e non siano possibili

altre soluzioni organizzative, è necessario l’uso delle mascherine e altri dispositivi di

protezione (tra cui guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc.) conformi alle disposizioni delle

autorità scientifiche e sanitarie.

Page 13: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

13 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Quali precauzioni devo prendere per un corretto utilizzo dei guanti?

L’uso dei guanti, come quello delle mascherine, aiuta a prevenire le infezioni ma solo a

determinate condizioni. Diversamente, il dispositivo di protezione può diventare un veicolo di

contagio.

Quindi, sì all’utilizzo dei guanti a patto che:

• non sostituiscano la corretta igiene delle mani, che deve avvenire attraverso un

lavaggio accurato e per 60 secondi

• siano ricambiati ogni volta che si sporcano ed eliminati correttamente nei rifiuti

indifferenziati

• come le mani, non vengano a contatto con bocca naso e occhi

• siano eliminati al termine dell’uso, per esempio, al supermercato

• non siano riutilizzati _____________

(Regione Lombardia Ordinanza n. 547 del 17/05/2020)

(Regione Lombardia Ordinanza n. 555 del 26/05/2020)

Ogniqualvolta ci si rechi fuori dall’abitazione, vanno adottare tutte le misure precauzionali consentite

e adeguate a proteggere sé stesso e gli altri dal contagio, utilizzando la mascherina o, in subordine,

qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca, contestualmente ad una puntuale

disinfezione delle mani. In ogni attività sociale esterna deve comunque essere mantenuta la distanza

di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

____________

(Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/portale)

Sono più protetto se ho effettuato la vaccinazione antinfluenzale?

La vaccinazione antinfluenzale non protegge dall’infezione da SARS-CoV-2. Tuttavia l’OMS

raccomanda la vaccinazione antinfluenzale perché riduce in una certa percentuale gli episodi e la

gravita dei sintomi e segni dell’infezione da SARS-CoV-2.

Come viene svolta la pulizia degli ambienti non sanitari?

A causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente per diverso tempo, i luoghi e le aree

potenzialmente contaminati da SARS-CoV-2 devono essere sottoposti a completa pulizia con acqua

e detergenti comuni prima di essere nuovamente utilizzati. Per la decontaminazione, si raccomanda

l’uso di ipoclorito di sodio 0,1% dopo pulizia. Per le superfici che possono essere danneggiate

dall’ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 75% dopo pulizia con un detergente neutro.

Durante le operazioni di pulizia con prodotti chimici, assicurare la ventilazione degli ambienti.

Tutte le operazioni di pulizia devono essere condotte da personale che indossa DPI (filtrante

respiratorio FFP2 o FFP3, protezione facciale, guanti monouso, camice monouso impermeabile a

maniche lunghe), e seguire le misure indicate per la rimozione in sicurezza dei DPI (svestizione). Dopo

l’uso, i DPI monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto.

Vanno pulite con particolare attenzione tutte le superfici toccate di frequente, quali superfici di muri,

porte e finestre, superfici dei servizi igienici e sanitari. La biancheria da letto, le tende e altri materiali

di tessuto devono essere sottoposti a un ciclo di lavaggio con acqua calda a 90°C e detergente.

Qualora non sia possibile il lavaggio a 90°C per le caratteristiche del tessuto, addizionare il ciclo di

lavaggio con candeggina o prodotti a base di ipoclorito di sodio.

____________

(Rapporto ISS COVID-19 n. 20/2020 versione del 08/05/2020)

Studi di efficacia dei disinfettanti sui coronavirus

Sebbene le evidenze scientifiche abbiano dimostrato che i coronavirus, tra cui gli agenti eziologici

di SARS e di MERS, possono persistere sulle superfici inanimate come metalli, vetro o plastica per più

di 9 giorni, gli stessi virus possono essere inattivati efficacemente tramite procedure di disinfezione

delle superfici per mezzo di:

alcol etilico al 62-71% V/V

Page 14: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

14 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

perossido di idrogeno allo 0,5%

ipoclorito di sodio allo 0,1% cloro attivo per almeno 1 minuto

Altri agenti biocidi, come benzalconio cloruro allo 0,05%-0,2% o la clorexidina digluconato al 0,02%

hanno una minore efficacia. Tra i diversi germicidi sanitari, quelli con una concentrazione di etanolo

al 70% si sono dimostrati più efficaci rispetto allo 0,06% di ipoclorito di sodio dopo un minuto di

contatto su superfici dure. I test effettuati su SARS-CoV-1 hanno dimostrato che l’ipoclorito di sodio è

efficace alle concentrazioni di 0,05% e 0,1% solo cinque minuti dopo il contatto. In letteratura però

sono presenti evidenze secondo le quali una più alta diminuzione di carica virale e una più rapida

tempistica di efficacia è raggiungibile anche grazie ad una più alta concentrazione di cloro attivo

(0,5%). Questo ultimo dato però non preclude l’importanza dell’ipoclorito, soprattutto in ambito

ospedaliero, utilizzato per le grandi superfici, in quanto privo di infiammabilità e della rapida

vaporabilità caratteristiche dell’etanolo. I prodotti disinfettanti a base fenolica diminuiscono

significativamente il titolo di coronavirus solamente dopo 10 minuti dall’applicazione. Risultati simili

sono stati ottenuti utilizzando detergenti per la casa contenenti lauril etere solfato di sodio,

poliglicosidi alchilici e cocamide dietanolammide. Anche i vapori di perossido di idrogeno risultano

possedere attività virucida. Pertanto, l’efficacia disinfettante è fortemente compromessa se i

prodotti germicidi non sono utilizzati seguendo le indicazioni della scheda tecnica ed il tempo di

contatto è inferiore a quello indicato.

____________

(Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020 versione del 15/05/2020)

Quanto tempo sopravvive il nuovo Coronavirus sulle superfici?

Sulle plastiche e l’acciaio inossidabile il virus può resistere fino a 72 ore, anche se la carica infettiva

sui suddetti materiali si dimezza dopo circa 6 ore e 7 ore, rispettivamente. Le superfici sulle quali si ha

una minore persistenza sono il rame e il cartone, dove è stato osservato un abbattimento completo

dell’infettività dopo 4 ore per il rame e 24 ore per il cartone. Un recente studio ha valutato la stabilità

del virus SARS-CoV-2 a differenti temperature, dimostrando che il virus risulta altamente stabile a 4°C,

ma sensibile al calore. Infatti, a 4°C si osservava una riduzione di circa 0.7 unità logaritmiche del titolo

virale al 14esimo giorno.

Aumentando la temperatura di incubazione a 56°C si osservava un significativo decremento

dell’infettività virale entro 10 minuti e, dopo 30 minuti, il virus non era più rilevabile. Aumentando la

temperatura fino ai 70°C il virus non era più rilevabile già dopo 5 minuti. Nello stesso studio è stata

anche valutata la stabilità del virus SARS-CoV-2 su differenti superfici. Il titolo virale su ogni superfice

è stato determinato dopo 30 minuti, 3 ore, 6 ore, 1 giorno, 2 giorni, 4 giorni e 7 giorni di incubazione,

come illustrato nello schema seguente:

Superfici Particelle virali infettanti rilevate

fino a

Particelle virali infettanti non

rilevate dopo

carta da stampa e carta velina 30 minuti 3 ore

tessuto 1 giorno 2 giorni

legno 1 giorno 2 giorni

banconote 2 giorni 4 giorni

vetro 2 giorni 4 giorni

plastica 4 giorni 7 giorni

acciaio inox 4 giorni 7 giorni

mascherine chirurgiche strato

interno

4 giorni 7 giorni

mascherine chirurgiche strato

esterno

7 giorni non determinato

Il virus SARS-CoV-2 sembrerebbe pertanto essere più stabile sulle superfici lisce ed estremamente

stabile in un ampio intervallo di valori di pH (pH 3-10) a temperatura ambiente (20°C).

Page 15: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

15 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Le organizzazioni coinvolte nell’emissione di linee guida (ECDC, CDC, OMS) per la prevenzione in

questa fase emergenziale indicano tre punti fermi per il contenimento della diffusione del virus SARS-

CoV2:

garantire sempre un adeguato tasso di ventilazione e ricambio d’aria;

pulire accuratamente con acqua e detergenti neutri superfici, oggetti, ecc.;

disinfettare con prodotti adatti, registrati e autorizzati.

In considerazione della potenziale capacità del virus SARS-CoV-2 di sopravvivere sulle superfici, è

buona norma procedere frequentemente e accuratamente alla sanificazione (pulizia e/o

disinfezione) delle superfici, operazioni che devono essere tanto più accurate e regolari per superfici

ad alta frequenza di contatto (es. maniglie, superfici dei servizi igienici, superfici di lavoro, cellulare,

tablet, PC, occhiali, altri oggetti di uso frequente).

____________

1.b. Procedure di sanificazione

(Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020. Versione del 15/05/2020)

Procedure per la sanificazione di strutture non sanitarie

Gli “interventi particolari o periodici di pulizia” previsti nell’allegato 6 del DPCM 26/04/2020 possono

comprendere, oltre al lavaggio con detergenti efficaci a rimuovere lo sporco dalle superfici, la

disinfezione mediante prodotti disinfettanti PMC o biocidi autorizzati e/o l’uso di “sanitizzanti” con

sistemi di generazione in situ. Alcune combinazioni di principio attivo/prodotto sono incluse nel

programma di riesame dei principi attivi biocidi come disinfettante con vari campi di applicazione

BPR. Uno dei principi attivi generati in situ in fase di valutazione come “biocida” è rappresentato dal

cloro attivo generato per elettrolisi dal cloruro di sodio, il cui effetto “biocida” è dato dall’equilibrio

acido ipocloroso, cloro gassoso e ipoclorito di sodio, in concentrazioni variabili in funzione del pH e

della temperatura. Analogamente, è in fase di valutazione come “biocida” l’ozono, generato in situ

a partire da ossigeno. Nella linea guida per la disinfezione e sterilizzazione delle strutture sanitarie, il

CDC inserisce l’ozono tra i metodi per la sterilizzazione dei dispositivi medici. Altro sistema è

rappresentato dal trattamento con raggi UV a bassa lunghezza d’onda (220 nm) e la

vaporizzazione/aerosolizzazione del perossido di idrogeno.

Tutela della salute degli utilizzatori dei prodotti, del personale e degli astanti

I prodotti e le procedure da utilizzare per la sanificazione devono essere attentamente valutati prima

dell’impiego, per tutelare la salute sia degli utilizzatori stessi che dei lavoratori addetti e di qualsiasi

astante che accederà alle aree sanificate. Verificata, sulla base delle indicazioni disponibili, la

necessaria efficacia virucida del prodotto individuato per la disinfezione, la valutazione preventiva

ha l’obiettivo di individuare le corrette modalità di impiego al fine di garantire sia l’efficacia del

prodotto (detersione preliminare delle superfici, concentrazione d’impiego, tempo di contatto,

detersione finale, ecc.) che per individuare le misure di prevenzione e protezione per gli utilizzatori e

per i lavoratori addetti che rientreranno nelle aree sanificate.

A tal fine è necessario fare riferimento al contenuto e alle indicazioni previste nell’etichetta del

prodotto, nella scheda tecnica e nella Scheda di Dati di Sicurezza (SDS). Inoltre, in caso di miscele

classificate pericolose per la salute e per la sicurezza o di detergenti sarebbe necessario richiedere

al proprio fornitore di prodotti immessi sul mercato anche l’avvenuta notifica all’Archivio Preparati

Pericolosi dell’ISS. Gli utilizzatori dei prodotti, siano essi le imprese previste nel DM 7 luglio 1997, n.274,

o siano le stesse imprese che sanificano in proprio, dovranno garantire che i propri lavoratori addetti

abbiano ricevuto un’adeguata informazione/formazione, in particolare per quanto riguarda

l’impiego dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI: es. filtranti facciali, guanti) di terza categoria

secondo gli obblighi previsti nel Titolo III Capo II del DL.vo 81/2008 e nel Decreto Interministeriale 2

maggio 2001. Per quanto riguarda le misure di prevenzione e protezione delle misure di gestione del

rischio da applicare nell’impiego delle attrezzature utilizzate per l’erogazione dei prodotti o per

l’eventuale generazione in situ degli stessi, si dovrà fare riferimento al manuale d’uso e manutenzione

Page 16: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

16 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

delle suddette attrezzature nel rispetto degli obblighi di cui al Titolo IX Capo I e al Titolo III Capo II del

DL.vo 81/2008.

_____________

(Rapporto ISS COVID-19 n. 20/2020 versione del 08/05/2020)

Indicazioni per la sanificazione dei locali ospitanti pazienti positivi per COVID-19

La sanificazione è l’insieme dei procedimenti e operazioni atti ad igienizzare determinati ambienti e

mezzi mediante l’attività di pulizia e di disinfezione. La pulizia, procedimento atto a rimuovere polveri,

materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti chiusi (generalmente indicati

con il termine inglese indoor), è quindi l’operazione che consente di rendere le superfici visibilmente

pulite. Con disinfezione s’intende il complesso di procedimenti e operazioni atti a sanificare

determinati ambienti mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni. I prodotti per

la pulizia includono sapone liquido, detergenti enzimatici e detersivi. Essi rimuovono il materiale

organico (es. sporco, fluidi corporei, ecc.) e sospendono il grasso o l’olio. Questo viene fatto

combinando il prodotto di pulizia con l’acqua e utilizzando l’azione meccanica (es. strofinamento e

frizione). Per la maggior parte delle procedure di pulizia ambientale, selezionare detergenti neutri

(pH 6-8) che siano facilmente solubili in acqua calda e fredda. I disinfettanti servono solo per la

disinfezione dopo la pulizia e non sono sostituti della pulizia, a meno che non si tratti di prodotti

disinfettanti-detergenti combinati. Prima della disinfezione, utilizzare un prodotto di pulizia per

rimuovere tutto il materiale organico e lo sporco. Accorgimenti da seguire per una corretta

sanificazione e per una corretta gestione del materiale sono:

I sistemi meccanizzati di pulizia di grandi superfici devono essere evitati perché producono aerosol

o disperdono la polvere nelle aree di cura del paziente come pure è sconsigliato spazzare a secco,

spruzzare, spolverare. Preferire quindi le metodiche ad umido.

Dovrebbe essere presente un’area designata per i servizi di pulizia ambientale ed un’area per la

preparazione, lo stoccaggio e il ritrattamento di attrezzature e forniture riutilizzabili per la pulizia.

Quest’area dovrebbe essere uno spazio dedicato che non viene utilizzato per altri scopi. Un’area

separata dovrebbe essere disponibile per il ritrattamento delle apparecchiature biomediche.

Di seguito verranno presi in esame i seguenti setting in cui sia necessario eseguire un intervento di

sanificazione:

• setting ospedaliero

• setting pubblico non sanitario

• setting domestico

Setting ospedaliero

Gli ambienti ospedalieri che ospitano pazienti affetti da COVID-19 devono essere puliti e disinfettati

almeno due volte al giorno dal personale addetto munito di adeguati dispositivi di protezione e

specificamente formato per la bonifica di ambienti a rischio biologico. Prima di procedere alla

bonifica, le aree di intervento sanitario (stanze dei pazienti, aree di attesa, sale per le procedure

mediche, sale di rianimazione) in cui sia stato visitato o ricoverato un caso sospetto o confermato di

COVID-19, devono essere areate adeguatamente per almeno un’ora tramite ventilazione naturale

o tramite l’impianto di ventilazione meccanica controllata (VCM) dell’edificio. I locali in cui sono

state eseguite procedure che generano aerosol (ventilazione assistita, intubazione, somministrazione

di medicinali nebulizzati, broncoscopia, ecc.) devono essere areati con ventilazione naturale per 1-

3 ore (se 9 non a pressione negativa) o tramite l’impianto di ventilazione meccanica controllata

(VCM) dell’edificio prima della pulizia e prima di ammettere nuovi pazienti. Inoltre, per procedere

alla sanificazione è necessario definire:

due diverse squadre di intervento

Oppure

due tempi d’intervento: uno dedicato alla rimozione degli effetti letterecci e della biancheria ed

uno per la pulizia e disinfezione dei locali.

Page 17: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

17 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Tenendo conto che la rimozione degli effetti letterecci è un’attività a rischio di aerosolizzazione, il

personale addetto alla biancheria e alle lenzuola (già opportunamente formato) dovrà seguire le

seguenti disposizioni:

Usare i dispositivi medici e i DPI come indicato dal Rapporto COVID-19 n.2 /2020 nella sua ultima

versione

Rispettare i seguenti elementi per la cura della biancheria e delle lenzuola:

− Non agitare le lenzuola e la biancheria durante il cambio.

− Non appoggiare le lenzuola e la biancheria al corpo.

− Raccogliere la biancheria sporca in contenitori chiusi (sacchi o sacconi in carrelli)

manipolandola e scuotendola il meno possibile nell’ambiente prima dell’inserimento nel

sacco e dell’invio all’impresa qualificata (sia essa esterna o interna all’organizzazione)

addetta al lavaggio e alla sanificazione.

− Sostituire la biancheria da letto e da bagno utilizzata con biancheria sanificata da impresa

qualificata (es. dotata di certificazione UNI EN 14065:2016 Tessili trattati in lavanderie).

Eseguire la corretta procedura di svestizione

Depositare dispositivi medici e DPI dopo l’uso in un sacchetto sigillato e smaltirli secondo i protocolli

aziendali. Il personale addetto alla sanificazione del pavimento e delle superfici (già

opportunamente formato) dovrà seguire le seguenti disposizioni:

Equipaggiarsi con sovracamice impermeabile e guanti in gomma. Se le precauzioni di rimozione

della biancheria sopra citate sono rispettate, è sufficiente che il personale addetto indossi una

mascherina chirurgica.

Rispettare i seguenti elementi per la pulizia di pavimenti e superfici:

− Le superfici devono essere accuratamente pulite con un detergente neutro.

− In seguito, praticare la disinfezione mediante un disinfettante efficace contro i virus (i

prodotti con attività virucida normati dalla ISO EN 14476 sono autorizzati dai mercati nazionali

e possono essere utilizzati seguendo le istruzioni del produttore. In alternativa, è suggerito

l’utilizzo di soluzioni a base di ipoclorito di sodio di cloro attivo allo 0,1% o 0,5%. Per superfici

che possono essere danneggiate dal sodio ipoclorito, possono essere utilizzati i prodotti a

base di etanolo (almeno il 70%).

− Pulire le superfici con una frangia monouso impregnata di un prodotto detergente.

− Sciacquare con acqua usando un’altra frangia monouso.

− Lasciare asciugare.

− Eseguire la corretta procedura di svestizione.

Nella sanificazione del locale:

Procedere dalle aree più pulite verso quelle più contaminate, ad esempio:

1. Nella pulizia terminale pulire le superfici condivise della stanza prima di passare a quelle

dell’area dello specifico paziente, quindi pulire le aree e superfici a bassa frequenza di

contatto prima di quelle ad alta frequenza.

2. Pulire la stanza prima del bagno.

Procedere dall’alto verso il basso per prevenire la ricaduta dei microrganismi su aree

precedentemente sanificate; ad esempio, pulire le sponde del letto prima delle gambe; pulire le

superfici verticali prima del pavimento, il quale va pulito per ultimo per asportare lo sporco che si è

eventualmente depositato.

Disinfettare le superfici ad alta frequenza di contatto (es. sponde del letto, comodini, piani di

appoggio, maniglie, pulsantiere, tutte le superfici dei bagni) con una soluzione di ipoclorito alla

concentrazione di 0,5% di cloro attivo, alcol etilico a 70% V/V o altro disinfettante di provata attività

virucida, quindi disinfettare i pavimenti con una soluzione di ipoclorito alla concentrazione di 0,1% di

cloro attivo con una frangia o un panno monouso diversa dalle due precedenti. Per i dispositivi

elettronici come tablet, touch screen, tastiere, telecomandi, seguire le istruzioni del produttore per

tutti i prodotti di pulizia e disinfezione. Se non sono disponibili istruzioni del produttore, considerare

l’uso di salviette pre-impregnate o panni imbevuti di prodotti a base di alcol etilico al 70% V/V per

disinfettare i touch screen.

Page 18: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

18 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Asciugare accuratamente le superfici per evitare il ristagno di liquidi. Considerare anche l’impiego

di involucri sanificabili per tali dispositivi (16). Si raccomanda di non spruzzare in maniera diretta i

disinfettanti sopra gli eventuali spandimenti di materiale biologico, al fine di evitare la formazione di

aerosol. La pulizia di servizi igienici, lavandini del bagno così come tutte le superfici accessibili di

pareti e finestre deve essere eseguita con cura. Le apparecchiature di laboratorio utilizzate devono

essere sanificate in accordo con quanto prescritto dalla ditta produttrice o in accordo ai protocolli

in uso all’interno dei laboratori N.B. Non utilizzare un’aspirapolvere per la pulizia dei pavimenti per il

rischio di generazione di aerosol.

Il personale che ha effettuato le procedure non va considerato come caso CONTATTO salvo in caso

di mancata osservanza delle misure di protezione o di esposizione accidentale. La pulizia deve

essere effettuata utilizzando gli appositi dispositivi medici e di protezione individuale (DPI). Si

raccomanda l’uso di dispositivi di pulizia monouso o dedicati; i dispositivi medici e i DPI non monouso

devono essere decontaminati utilizzando i prodotti disponibili (ad esempio, ipoclorito di sodio di cloro

attivo allo 0,1% o etanolo al 70% V/V). Se si usano prodotti chimici per la pulizia, è importante

mantenere l’ambiente arieggiato sia durante che dopo l’uso (ad es. aprendo le finestre) per

proteggere la salute del personale addetto alle pulizie.

Il personale che ha effettuato le procedure non va considerato come caso CONTATTO salvo in caso

di mancata osservanza delle misure di protezione o di esposizione accidentale. La pulizia deve

essere effettuata utilizzando gli appositi dispositivi medici e di protezione individuale (DPI). Si

raccomanda l’uso di dispositivi di pulizia monouso o dedicati; i dispositivi medici e i DPI non monouso

devono essere decontaminati utilizzando i prodotti disponibili (ad esempio, ipoclorito di sodio di cloro

attivo allo 0,1% o etanolo al 70% V/V). Se si usano prodotti chimici per la pulizia, è importante

mantenere l’ambiente arieggiato sia durante che dopo l’uso (ad es. aprendo le finestre) per

proteggere la salute del personale addetto alle pulizie.

Setting pubblico non sanitario

Nelle strutture non sanitarie e nelle collettività particolare considerazione dovrebbe essere data

all’applicazione di misure di pulizia e disinfezione nelle aree comuni (bagni, sale, corridoi, ascensori,

ecc.) come misura preventiva generale durante tutta l’epidemia di COVID-19. Inoltre, devono

essere tenuti di conto gli oggetti che vengono toccati frequentemente, come maniglie, pulsanti

degli ascensori, corrimano, interruttori, maniglie delle porte, ecc.

Per le stanze o le aree specifiche esposte ai casi di COVID-19 si dovrebbe attuare quanto segue:

Garantire un buon ricambio dell’aria in tutti gli ambienti, in maniera naturale aprendo le finestre e

i balconi per circa 1 ora, e successivamente accuratamente pulito con un detergente neutro.

Eseguire la disinfezione delle superfici che si sporcano con secrezioni respiratorie o altri fluidi

corporei della persona o delle persone malate o sospette, ad esempio toilette, lavandini e vasche

da bagno con una soluzione disinfettante per uso domestico ipoclorito di sodio (cioè equivalente a

1000 ppm) contenente lo 0,1% di cloro attivo.

Risciacquare con acqua pulita dopo 10 minuti di contatto con il cloro.

Quando l’uso dell’ipoclorito di sodio non è adatto (es. telefono, apparecchiature di controllo a

distanza, maniglie delle porte, pulsanti dell’ascensore, ecc.) utilizzare alcol etilico al 70% V/V.

Quando possibile, usare solo materiali di pulizia monouso.

Se necessario, disinfettare adeguatamente gli attrezzi per la pulizia non porosi con una soluzione

di ipoclorito di sodio allo 0,5% di cloro attivo o secondo le istruzioni del produttore prima dell’uso per

altri ambienti.

Per superfici porose come moquette e tappeti, rimuovere la contaminazione visibile, pulire con

detergenti e disinfettanti appropriati secondo le istruzioni del produttore.

Raccogliere la biancheria sporca in contenitori chiusi (sacchi o sacconi in carrelli) manipolandola

e scuotendola il meno possibile nell’ambiente prima dell’inserimento nel sacco e dell’invio

all’impresa qualificata (sia essa esterna o interna all’organizzazione) addetta al lavaggio e alla

sanificazione.

Page 19: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

19 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Nel caso in cui il servizio di lavanderia sia fornito da una impresa esterna, sostituire la biancheria da

letto e da bagno utilizzata con biancheria sanificata da impresa qualificata (es. dotata di

certificazione UNI EN 14065:2016 Tessili trattati in lavanderie). Nel caso la teleria sia lavata all’interno

della struttura, lavare tutti i tessuti (es. biancheria da letto, tende, ecc.) con un ciclo ad acqua calda

(60°C o più per almeno 30 minuti) e con l’aggiunta di comune detersivo per il bucato. Se non è

possibile utilizzare un ciclo ad acqua calda a causa delle caratteristiche dei tessuti, è necessario

aggiungere prodotti chimici specifici per il lavaggio (es. candeggina o prodotti per il bucato

contenenti ipoclorito di sodio o prodotti di decontaminazione sviluppati appositamente per l’uso su

tessuti). Gli articoli monouso (asciugamani di carta, guanti, maschere, fazzoletti) devono essere messi

in un contenitore con coperchio e smaltiti secondo le procedure della struttura alberghiera e le

norme nazionali per la gestione dei rifiuti In generale, le aree pubbliche in cui un caso confermato

COVID-19 ha trascorso un tempo minimo non hanno bisogno di pulizia straordinaria.

Il personale dedicato alla pulizia ambientale degli spazi pubblici frequentati da una persona

sospetta o confermata COVID-19 deve indossare i dispositivi medici e i DPI:

mascherina chirurgica;

grembiule in plastica uniforme e monouso;

guanti;

occhiali di protezione (se presente rischio di schizzi di materiale organico o sostanze chimiche);

stivali o scarpe da lavoro chiuse.

L’igiene delle mani deve essere eseguita ogni volta dopo aver rimosso guanti o maschera. I materiali

di scarto prodotti durante la pulizia devono essere collocati in un sacchetto separato e ben chiuso,

che può essere smaltito con la spazzatura indifferenziata.

Setting domestico

In ambito domestico si devono comunque rispettare due tempi d’intervento: uno dedicato alle

lenzuola e alla biancheria e uno per la pulizia e disinfezione dei locali. Per la pulizia di una stanza

domestica in cui è stato isolato un paziente COVID-19, si applicano le stesse procedure descritte per

i setting precedenti. La stanza dovrebbe essere prima di tutto arieggiata bene in maniera naturale

con aria fresca per almeno 1 ora, e successivamente accuratamente pulito con un detergente

neutro, seguito dalla disinfezione delle superfici utilizzando un disinfettante efficace contro i virus.

Si consiglia l’uso di attrezzature per la pulizia monouso.

Per le pulizie quotidiane delle abitazioni, una particolare attenzione deve essere posta alle superfici

toccate più frequentemente (es. porte, maniglie delle porte, finestre, tavoli, interruttori della luce,

servizi igienici, rubinetti, lavandini, scrivanie, sedie, telefoni cellulari, tastiera, telecomandi e

stampanti).

Utilizzare panni in microfibra inumiditi con acqua e sapone e/o con alcol etilico al 70% V/V o con

una soluzione di ipoclorito di sodio diluita allo 0,5% di cloro attivo per i servizi igienici e le altre superfici

(es. la candeggina sul mercato è generalmente al 5% o al 10% di contenuto di cloro), e allo 0,1% di

cloro attivo per tutte le altre superfici da pulire, tenendo in considerazione la compatibilità con il

materiale da detergere, l’uso e l’ambiente.

I detergenti a base di cloro non sono utilizzabili su tutti i materiali. Rispettare i seguenti criteri per la

cura della biancheria e delle lenzuola:

Non agitare le lenzuola e la biancheria durante il cambio.

Non appoggiare le lenzuola e la biancheria al corpo.

Trasporto di lenzuola e biancheria da lavare in lavatrice senza deposito intermedio nella stanza.

Lavare tutti i tessuti (es. biancheria da letto, tende, ecc.) con un ciclo ad acqua calda a 60°C per

almeno 30 minuti con un comune detersivo per il bucato. Se non è possibile utilizzare un ciclo ad

acqua calda a causa delle caratteristiche dei tessuti, è necessario aggiungere prodotti chimici

specifici per il lavaggio (es. candeggina o prodotti per il bucato contenenti ipoclorito di sodio o

prodotti di decontaminazione sviluppati appositamente per l’uso su tessuti). La persona che pulisce

Page 20: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

20 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

dovrebbe indossare guanti e una maschera chirurgica. L’igiene delle mani deve essere eseguita

ogni volta dopo aver rimosso guanti o maschera. I materiali di scarto prodotti durante la pulizia

devono essere collocati in un sacchetto separato e ben chiuso, che può essere smaltito come rifiuti

indifferenziati.

Opzioni di sanificazione per tutti i tipi di locali

Durante la pandemia di COVID-19 anche nei locali senza casi confermati COVID-19 è consigliato:

Usare attrezzature diverse per pulire spazi frequentati dal pubblico e spazi per i dipendenti.

Pulire frequentemente le superfici più toccate (almeno giornalmente se possibile). Esempi di

queste superfici sono maniglie e barre delle porte, delle finestre, sedie e braccioli, tavoli, interruttori

della luce, corrimano, rubinetti dell’acqua, pulsanti dell’ascensore, ecc. L’uso di un detergente

neutro per la pulizia di superfici in locali generali (vale a dire non per i locali che sono stati frequentati

da un caso sospetto o confermato di COVID-19) dovrebbe essere sufficiente. La pulizia di servizi

igienici pubblici, lavandini del bagno e servizi igienici utilizzati da più persone (es. nei centri

commerciali, stazioni ferroviarie, aeroporti, ecc.) devono essere eseguiti con cura. Considerare l’uso

di un disinfettante efficace contro virus, come le soluzioni a base di ipoclorito di sodio allo 0,1% di

cloro attivo o altri prodotti virucidi autorizzati seguendo le istruzioni per l’uso fornite dal produttore. Il

personale impegnato nella pulizia ambientale deve indossare i dispositivi medici e i DPI durante le

attività di pulizia. L’utilizzo del solito set di DPI (es. uniforme - che viene rimossa e lavata

frequentemente in acqua calda - e guanti) è sufficiente per la protezione durante la pulizia dei locali

generali. Il materiale di pulizia deve essere adeguatamente pulito alla fine di ogni sezione di pulizia.

L’igiene delle mani deve essere eseguita ogni volta che vengono rimossi DPI come guanti. Il

materiale di scarto prodotto durante la pulizia deve essere collocato nei rifiuti indifferenziati

____________

(Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020 versione del 15/05/2020)

In tema di sanificazione degli ambienti di lavoro, fatto salvo quanto previsto per il settore sanitario e

quanto previsto per i settori lavorativi per cui sono stati adottati specifici protocolli anti-contagio, il

“Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della

diffusione del virus Covid19 negli ambienti di lavoro” allegato 6, p.4) del DPCM 26 aprile 2020,

prevede, oltre alle pulizie giornaliere:

Sanificazioni periodiche, dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro (incluse tastiere,

schermi touch e mouse), spogliatoi e delle aree comuni e di svago.

Sanificazioni straordinarie, da effettuarsi specificamente con le modalità stabilite dalla Circolare

del Ministero della Salute n. 5443 del 22.02.2020, degli ambienti di lavoro, delle postazioni di lavoro e

delle aree comuni nelle aziende in cui sono stati registrati casi di COVID-19 e, comunque, alla

riapertura delle aziende ubicate nelle aree geografiche a maggiore endemia.

Inoltre: “l’azienda, in ottemperanza alle indicazioni del Ministero della Salute secondo le modalità

ritenute più opportune, può organizzare interventi particolari/periodici di pulizia”.

Per la gestione dei rifiuti che derivano dall’esecuzione delle operazioni di pulizia, igienizzazione e

disinfezione si faccia riferimento ai contenuti del Rapporto ISS COVID-19 n. 3/2020, versione 31 marzo

2020, “Indicazioni ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in relazione alla trasmissione

dell’infezione da virus SARS-CoV-2”

Consultare anche il Rapporto ISS COVID-19 n. 19/2020 Raccomandazioni ad interim sui disinfettanti

nell’attuale emergenza COVID-19: presidi medico-chirurgici e biocidi. Versione del 25 aprile 2020

al link

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/rapporto-covid-19-19-2020.pdf

Il rapporto presenta una panoramica relativa all’ambito della “disinfezione” con l’intento di chiarire

punti quali: tipologia di prodotti disinfettanti, sia per la cute umana sia per le superfici, disponibili sul

mercato italiano, efficacia di questi prodotti contro i virus, etichette di pericolo presenti sui prodotti,

Page 21: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

21 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

condizioni per un loro corretto utilizzo al fine di garantirne efficacia e sicurezza d’uso. Il rapporto

precisa i termini usati nell’ambito della disinfezione chiarendo la differenza tra disinfettante,

sanificante, igienizzante per le mani e per l’ambiente e detergente.

(Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020 versione del 15/05/2020)

Nelle operazioni di pulizia, igienizzazione e disinfezione effettuate in ambienti lavorativi (ambienti non

sanitari) ove non abbiano soggiornato soggetti COVID-19 positivi accertati, e finalizzate quindi alla

prevenzione della diffusione dell’infezione COVID-19, i rifiuti prodotti quali ad esempio stracci, panni

spugna, carta, guanti monouso, mascherine ecc., dovranno essere conferiti preferibilmente nella

raccolta indifferenziata come “rifiuti urbano non differenziati (codice CER 20.03.01)”.

Le raccomandazioni comportamentali a scopo precauzionale per la gestione di tali rifiuti

prevedono:

utilizzare sacchi di idoneo spessore utilizzandone eventualmente due, uno dentro l’altro, se si

hanno a disposizione sacchi di bassa resistenza meccanica;

evitare di comprimere il sacco durante il confezionamento per fare uscire l’aria;

chiudere adeguatamente i sacchi;

utilizzare DPI monouso per il confezionamento dei rifiuti e la movimentazione dei sacchi;

lavarsi accuratamente le mani al termine delle operazioni di pulizia e confezionamento rifiuti,

anche se tali operazioni sono state eseguite con guanti. Gli altri rifiuti prodotti nell’ambito della

normale attività dell’azienda, e che sono gestiti come rifiuti speciali o speciali pericolosi, devono

essere classificati e gestiti secondo le modalità previste dalle disposizioni vigenti.

____________

(Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/portale)

Covid-19, disinfettanti e detergenti: modalità d'uso e percentuali di efficacia per l’utilizzo domestico

SUPERFICI E PAVIMENTI

Per disinfettare superfici come ad esempio tavoli, scrivanie, maniglie delle porte, delle finestre,

cellulari, tablet, computer, interruttori della luce, etc, soggette ad essere toccate direttamente e

anche da più persone, si possono utilizzare sia disinfettanti a base alcolica, con percentuale di

alcool (etanolo/alcool etilico) al 75%, che prodotti a base di cloro (es. l’ipoclorito di sodio,

comunemente noto come candeggina o varechina).

La percentuale di cloro attivo in grado di eliminare il virus senza provocare irritazioni dell'apparato

respiratorio è lo 0,1% in cloro attivo per la maggior parte delle superfici.

Anche per la disinfezione dei pavimenti si possono usare prodotti a base di cloro attivo allo 0,1%. Si

consiglia in particolare prima della detersione di passarli con un panno umidito con acqua e sapone

per una prima rimozione dello sporco più superficiale.

Si riportano nel dettaglio le giuste diluizioni dei prodotti.

Prodotti a base di cloro: come arrivare alla diluizione dello 0,1% in cloro attivo

Tra i prodotti a base di cloro attivo utili per eliminare il virus c’è la comune candeggina, o varechina,

che in commercio si trova al 5-10% di contenuto di cloro.

Dobbiamo quindi leggere bene l'etichetta del prodotto e poi diluirlo in acqua nella giusta

misura. Ecco degli esempi.

Se utilizziamo un prodotto con cloro al 5% per ottenere la giusta percentuale di 0,1% di cloro attivo

bisogna diluirlo cosi:

• 100 ml di prodotto (al 5%) in 4900 millilitri di acqua

oppure

• 50 ml di prodotto (al 5%) in 2450 millilitri di acqua

SERVIZI IGIENICI

Per i servizi igienici (gabinetto, doccia, lavandini) la percentuale di cloro attivo che si può utilizzare

e' più alta: sale allo 0,5%.

Page 22: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

22 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Anche in questo caso va letta bene l'etichetta del prodotto prima di diluirlo in acqua per ottenere

la giusta proporzione. Ecco degli esempi.

Prodotti a base di cloro come arrivare alla diluizione dello 0,5% in cloro attivo

Se si utilizza un prodotto con cloro al 5% (es: comune candeggina o varechina) per ottenere la giusta

percentuale dello 0,5% di cloro attivo bisogna diluirlo cosi:

• 1 litro di prodotto in 9 litri di acqua

oppure

• 1/2 litro di prodotto in 4,5 litri di acqua

oppure

• 100 ml di prodotto in 900 millilitri di acqua

Sia durante che dopo le operazioni di pulizia delle superfici è necessario arieggiare gli ambienti.

IN TUTTI I CASI RICORDARSI DI:

• Eseguire le pulizie con guanti.

• Evitare di creare schizzi e spruzzi durante la pulizia.

• Arieggiare le stanze/ambienti sia durante che dopo l’uso dei prodotti per la pulizia,

soprattutto se si utilizzano intensamente prodotti disinfettanti/detergenti che presentino

sull’etichetta simboli di pericolo.

___________

1.c. I dispositivi per la protezione individuale (DPI)

(Ministero della Salute Circolare n. 0005443 del 22/02/2020)

Il personale sanitario in contatto con un caso sospetto o confermato di Covid 19 deve indossare DI

adeguati, consistenti in filtranti respiratori FFP2, protezione facciale, camice impermeabile a

maniche lunghe, guanti. Si richiama l’attenzione sulla necessità di assicurare la formazione del

personale sanitario sulle corrette metodologie per indossare e rimuovere i DPI.

(Regione Lombardia – nota del 03/03/2020)

(Regione Lombardia DGR n. 3018 del 30/03/2020)

(Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020 aggiornamento del 10/05/2020)

Precauzioni aggiuntive sono necessarie per gli operatori sanitari al fine di preservare sé stessi e

prevenire la trasmissione del virus in ambito sanitario e sociosanitario. Tali precauzioni includono

l’utilizzo corretto dei DPI e adeguata sensibilizzazione e addestramento alle modalità relative al loro

uso, alla vestizione, svestizione ed eliminazione, tenendo presente che alla luce delle attuali

conoscenze, le principali modalità di trasmissione del SARS-CoV-2 sono attraverso droplet e per

contatto, a eccezione di specifiche manovre e procedure a rischio di generare aerosol. È quindi

sempre particolarmente importante praticare l’igiene delle mani per prevenire la trasmissione da

contatto, soprattutto in relazione con l’utilizzo corretto dei DPI. Si evidenzia che i DPI devono essere

considerati come una misura efficace per la protezione dell’operatore sanitario solo se inseriti

all’interno di un più ampio insieme d’interventi che comprenda controlli amministrativi e procedurali,

ambientali, organizzativi e tecnici nel contesto assistenziale sanitario.

Pertanto, in situazione di ridotta disponibilità di risorse, i DPI disponibili dovrebbero essere utilizzati

secondo un criterio di priorità per gli operatori a più elevato rischio professionale che svolgano

procedure in grado di generare aerosol e che operino in un contesto di elevata intensità assistenziale

e prolungata esposizione al rischio. In questo scenario, risulta di particolare importanza

l’implementazione nelle strutture sanitarie di tutti i controlli di tipo amministrativo-organizzativi, tecnici

e ambientali in ambito di infection control, ribadendo la rilevanza di fare sempre indossare una

mascherina chirurgica al caso sospetto/probabile/confermato COVID-19 durante l’assistenza diretta

da parte dell’operatore.

Page 23: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

23 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

In particolare, nell’attuale scenario epidemiologico COVID-19 e nella prospettiva di una carenza

globale di disponibilità di DPI, è importante recepire le seguenti raccomandazioni dell’OMS

relativamente alla necessità di ottimizzare il loro utilizzo, implementando strategie a livello di Paese

per garantirne la maggiore disponibilità possibile agli operatori maggiormente esposti al rischio di

contagio. Queste includono:

garantire l’uso appropriato di DPI;

assicurare la disponibilità di DPI necessaria alla protezione degli operatori e delle persone assistite

in base alla appropriata valutazione del rischio;

coordinare la gestione della catena di approvvigionamento dei DPI.

Si raccomanda alle Direzioni regionali, distrettuali e aziendali di effettuare azioni di sostegno al

corretto e appropriato utilizzo dei DPI, anche attraverso attività proattive quali sessioni di formazione

e visite /audit per la sicurezza, e avvalendosi delle funzioni competenti (referenti per il rischio infettivo,

risk manager, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, medico competente, ecc.).

Assume, inoltre, fondamentale importanza che tutti gli operatori sanitari coinvolti in ambito

assistenziale:

siano opportunamente formati e aggiornati in merito ai rischi di esposizione professionale, alle

misure di prevenzione e protezione disponibili, nonché alle caratteristiche del quadro clinico di

COVID-19, al fine di permettere uno screening degli accessi o dei pazienti ricoverati che permetta

una quanto più rapida identificazione dei casi sospetti. Pertanto la partecipazione a corsi disponibili

online dovrebbe essere resa obbligatoria, laddove non siano già state effettuate iniziative di

formazione.

siano edotti sull’importanza di adottare, nell’assistenza a tutti i pazienti, le precauzioni standard,

con particolare attenzione all’igiene delle mani prima e dopo ciascun contatto con il paziente,

prima di manovre asettiche e dopo esposizione a liquidi biologici o contatto con le superfici vicine

al paziente. L’igiene delle mani nell’assistenza a tutti i pazienti rappresenta una protezione

importante anche per l’operatore stesso, oltre che per il rischio di infezioni correlate all’assistenza.

Molto importante è fare indossare tempestivamente a tutti i pazienti che presentino sintomi

respiratori acuti una mascherina chirurgica, se tollerata. Inoltre, quando le esigenze assistenziali lo

consentono, rispettare sempre nell’interazione col paziente la distanza di almeno un metro.

Oltre a utilizzare i DPI adeguati, è necessario effettuare sempre l’igiene delle mani e l’igiene

respiratoria. Il DPI non riutilizzabile dopo l’uso deve essere smaltito in un contenitore per rifiuti

appropriato e deve essere effettuata l’igiene delle mani prima di indossare e dopo aver rimosso i

DPI.

Mascherine e guanti non possono essere riutilizzati e devono essere smaltiti correttamente.

La maschera chirurgica deve coprire bene il naso, la bocca e il mento. La maschera deve essere

cambiata se diviene umida, si danneggia o si sporca.

In tutti gli scenari, in base alla valutazione del rischio, considerare l’uso di camici idrorepellenti. È

possibile usare un grembiule monouso in assenza di camice monouso.

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-ipc-video-vestizione-svestizione

Come si può gestire in modo corretto l’utilizzo dei DPI?

(Regione Lombardia DGR n. 3018 del 30/03/2020)

(Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020 versione del 10/05/2020)

Nell’attuale scenario emergenziale COVID-19 italiano, la selezione del tipo deve tenere conto del

rischio di trasmissione di SARS-CoV-2; questo dipende da:

tipo di trasmissione (da droplet e da contatto);

tipo di paziente: i pazienti più contagiosi sono quelli che presentano tosse e/o starnuti; se tali

pazienti indossano una mascherina chirurgica o si coprono naso e bocca con un fazzoletto la

diffusione del virus si riduce notevolmente;

Page 24: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

24 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

tipo di contatto assistenziale - Il rischio aumenta quando:

o il contatto è ravvicinato (< 1 metro) e prolungato (> 15 minuti)(Il contatto ravvicinato vale in

situazioni particolari per gli operatori di reparto anche in attività routinarie come il girovisita dei

medici, durante il cambio dei letti e l’assistenza infermieristica)

o il contatto è di tipo ripetuto o continuativo, tale da aumentare il tempo complessivo di esposizione

sia in ospedale che in altri ambiti assistenziali territoriali (come ad esempio operatori del territorio

coinvolti nella assistenza medica ripetuta e/o continuata di casi sospetti e confermati di COVID-19).

o si eseguono manovre e procedure a rischio di produrre aerosol delle secrezioni del paziente

(esempi: rianimazione cardiopolmonare, intubazione ed estubazione con le relative procedure

come ventilazione manuale e aspirazione aperta del tratto respiratorio, broncoscopia, induzione di

espettorato, terapie in grado di generare nebulizzazione, NIV, BiPAP, CPAP, ventilazione ad alta

frequenza oscillatoria, ossigenazione nasale ad alto flusso, tampone nasofaringeo (anche effettuato

in comunità), procedure correlate alla tracheotomia/tracheostomia, broncoscopia, chirurgia e

procedure autoptiche che includono apparecchiature ad alta velocità*, alcune procedure

dentistiche (es. trapanazione ad alta velocità)*, procedure endoscopiche (es. gastrointestinale

dove è presente aspirazione aperta del tratto respiratorio superiore)*.

Le procedure con (*) non sono incluse nella lista di procedure che generano aerosol indicata

dall’OMS (vedi “Rational use of personal protective equipment for coronavirus disease (COVID-19)

and considerations during severe shortages”

https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/331695/WHO-2019-nCov-IPC_PPE_use-2020.3-

eng.pdf)

(Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020 versione del 10/05/2020)

In questo contesto emergenziale e di carenza di DPI, I filtranti facciali devono prioritariamente essere

raccomandati per gli operatori sanitari impegnati in aree assistenziali dove vengano effettuate

procedure a rischio di generazione di aerosol. L’attività assistenziale prolungata e/o continuata con

pazienti sospetti/probabili/confermati, in via precauzionale è considerata a maggiore rischio, e

come tale, è necessario valutare l’uso dei filtranti facciali in base alla disponibilità e in base alla

valutazione del rischio della struttura, effettuata dal datore di lavoro con la collaborazione del

responsabile del servizio di prevenzione e protezione e del medico competente.

Riorganizzazione dell’attività lavorativa

Per ridurre il consumo improprio ed eccessivo di DPI e prevenire la loro carenza è opportuno che gli

operatori evitino di entrare nella stanza in cui sia ricoverato un caso sospetto/accertato di COVID-

19 se ciò non è necessario a fini assistenziali. È anche opportuno considerare di raggruppare le attività

e pianificare le attività assistenziali al letto del paziente per minimizzare il numero di ingressi nella

stanza (ad esempio, controllo dei segni vitali durante la somministrazione di farmaci oppure

distribuzione del cibo ad opera di un operatore sanitario che deve eseguire altri atti assistenziali)

rivedendo l’organizzazione del lavoro al fine di evitare, ripetuti accessi agli stessi e conseguente

vestizione e svestizione e consumo di DPI ripetuta. Inoltre, in caso di disponibilità limitata, è possibile

programmare l’uso della stessa mascherina chirurgica o del filtrante per assistenza di pazienti COVID-

19 che siano raggruppati nella stessa stanza, purché la mascherina non sia danneggiata,

contaminata o umida. Il raggruppare i pazienti COVID-19 in aree dedicate consente di utilizzare in

modo più efficiente i DPI e di conseguenza può facilitare l’utilizzo di DPI in presenza di pazienti assistiti

con procedure a rischio di generare aerosol. Alle stesse condizioni, infatti, in caso di disponibilità

limitata i filtranti possono essere utilizzati per un tempo prolungato, fino a 6 ore. In Tabella 1 sono

specificati i DPI e i dispositivi raccomandati per la prevenzione del contagio da SARSCoV-2 con una

declinazione puntuale dei medesimi in relazione al contesto di lavoro, alla mansione e al tipo di

attività lavorativa in concreto svolta. Nel caso in cui un caso sospetto di COVID-19 dovesse avere

accesso in un Ambulatorio territoriale, si rimanda alla Sezione “Strutture sanitarie” box Triage;

contattare a cura dell’operatore sanitario dell’Ambulatorio il numero verde regionale/112, avendo

Page 25: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

25 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

cura di acquisire i nominativi e i recapiti di tutto il personale e dell’utenza presente in sala d’attesa,

sempre considerando la distanza dal caso sospetto di COVID-19 inferiore a 1 metro, prima che tali

soggetti abbandonino la struttura.

Protezione degli operatori dei servizi sanitari durante la fase 2

Le indicazioni delle precedenti due versioni di questo documento hanno mirato a garantire la salute

e sicurezza degli operatori dei servizi sanitari e sociosanitari, facendo riferimento alle più consolidate

evidenze scientifiche. Nello scenario emergenziale COVID-19, infatti, è necessario tutelare i

professionisti, dotandoli, sulla base delle evidenze, di dispositivi appropriati secondo un razionale

basato sulla valutazione del rischio con priorità per gli operatori più esposti.

Nella definizione della priorità per i DPI bisogna tenere conto degli elementi riportati di seguito:

1. Nell’ambito di un uso razionale delle risorse nell’attuale contesto COVID-19, è

raccomandato a livello internazionale che i dispositivi mascherine chirurgiche e

respiratori facciali FFP2/3 devono essere resi disponibili con priorità per l’utilizzo in

ambito sanitario e sociosanitario rispetto all’uso in comunità da parte della

popolazione generale.

2. La scelta dell’uso dei respiratori a livello locale nei percorsi COVID-19 e nell’assistenza

ai casi sospetti, probabili, confermati di COVID-19 sia in ambito ospedaliero sia in

ambito territoriale deve essere guidata da un valutazione del rischio per SARS-CoV-2

tenendo in considerazione anche la situazione epidemiologica locale, le

caratteristiche degli ambienti di lavoro (es. superfici, cubatura, ricambi d’aria), i tempi

e il numero di esposizioni a rischio, la presenza di condizioni di maggiore suscettibilità

degli operatori coinvolti in assistenza sanitaria e l’attuazione in ambito locale dei

programmi di prevenzione e controllo delle infezioni, in particolare l’aderenza al

principio di precauzione. Alla luce delle conoscenze scientifiche che hanno avviato

un dibattito circa la possibilità di una trasmissione dell’infezione per via aerosol (es.

close-range aerosol transmission) durante l’assistenza a pazienti COVID-19, pur in

assenza di evidenze incontrovertibili, si ritiene necessario applicare il principio di

precauzione per dare maggiore enfasi alla prevenzione del rischio. Pertanto, ove

disponibili e sempre secondo una priorità basata sulla valutazione del rischio,

adottando il principio di massima cautela, fornire i DPI FFP2 rispetto alle mascherine

chirurgiche nella assistenza senza generazione di aerosol e FFP3 rispetto a FFP2 nelle

manovre assistenziali a rischio di generazione di aerosol (tale raccomandazione non

è conforme con le linee guida dell’OMS).

3. È necessario che le Autorità sanitarie competenti (direzioni delle organizzazioni

sanitarie o nel caso degli operatori convenzionati le direzioni degli organi delle ASL

interessati) garantiscano una governance dei dispositivi, per favorirne la disponibilità

e un utilizzo appropriato e corretto. L’uso corretto dei dispositivi medici e DPI

rappresenta, infatti, un fattore fondamentale per la protezione dei lavoratori

prevedendo programmi di formazione e addestramento specifici. La formazione e

informazione devono avere l’obiettivo non solo di promuovere l’uso corretto dei DPI

ove appropriati, di scoraggiarne l’uso inappropriato, informando correttamente gli

operatori anche sull’efficacia delle mascherine chirurgiche nelle diverse condizioni di

esposizione.

4. L’attività di tutela della salute dei lavoratori e, più in generale, la sicurezza degli

ambienti e luoghi di lavoro saranno garantite dal datore di lavoro con la

collaborazione di RSPP e medico competente.

5. È necessario implementare e monitorare in modo sistematico tutte le più efficaci

misure e procedure previste all’interno delle gerarchie dei controlli in ambito di IPC,

in particolare su igiene delle mani (es. consumi di gel alcolico), distanziamento

sociale, pulizia/sanificazione/disinfezione degli ambienti di lavoro, ecc.) che

rappresentano una indispensabile condizione per la sicurezza del lavoratore e degli

Page 26: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

26 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

ambienti e luoghi di lavoro. È, infatti, necessario evidenziare che le più efficaci misure

di prevenzione sia nell’ambito comunitario che sanitario, sono rappresentate

dall’applicazione delle precauzioni standard ed in particolare l’igiene delle mani e

respiratoria. Su tale attività si raccomanda di garantire la collaborazione dei referenti

ICA e del rischio clinico. Tali misure devono essere adottate nell’assistenza di tutti i

pazienti e nel corso dell’attività lavorativa anche quando non si è a contatto con i

pazienti.

6. Nella valutazione del rischio e nella individuazione dei DPI appropriati, bisognerà

tenere conto anche delle modifiche nelle modalità di erogazione dei servizi che

interverranno nella fase 2. Tra queste vi sono il potenziamento della presa in carico a

livello territoriale dei casi sospetti e accertati di COVID, già sottolineato dalla Circolare

Ministeriale 7865--DGPROGS-MDS-PI del 25/03/2020 “Aggiornamento delle linee di

indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali in corso di emergenza COVID-

19” e che rappresenta uno dei 5 punti del piano sanitario che il governo sta

elaborando. In questo scenario, bisognerà valutare il rischio, in ragione delle

caratteristiche del contatto, per tutti gli operatori (MMG, PLS, MCA, infermieri,

personale delle USCA, altro personale) che assistono pazienti

sospetti/probabili/confermati di COVID nei setting territoriali, assicurando un

adeguato livello di protezione.

(Regione Lombardia DGR n. 3018 del 30/03/2020 all. 5)

(Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020 versione del 10/05/2020)

Contesto di lavoro

Destinatari

dell’indicazione

(operatori/pazienti)

Attività

Tipologia di DPI o misure di protezione

Aree di degenza

Stanza di pazienti

COVID-19

Operatori sanitari

(Si raccomanda

riduzione al

minimo del

numero di

operatori esposti;

formazione e

addestramento

specifici)

Assistenza diretta a pazienti

COVID-19

Mascherina chirurgica o

FFP2 in specifici contesti

assistenziali)*

Camice monouso/grembiule monouso

idrorepellente**

Guanti

Occhiali di protezione/occhiale a

mascherina/visiera

Procedure o setting che

generano aerosol

(ad esempio broncoscopia,

induzione di espettorato,

terapie

in grado di generare

nebulizzazione, NIV, BiPAP,

CPAP, esecuzione tampone

oro e rinofaringeo)

FFP3 o FFP2

Camice monouso/grembiule monouso

idrorepellente**

Guanti

Occhiali di protezione/occhiale a

mascherina/visiera

Esecuzione tampone

oro e rinofaringeo

(stessi DPI anche per

tamponi effettuati in

comunità )

FFP2 o mascherina chirurgica se

non disponibile

Camice /grembiule monouso

idrorepellente**

Occhiali di protezione (occhiale a

mascherina/visiera)

Guanti

Page 27: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

27 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Addetti alle pulizie

(Si raccomanda

riduzione al

minimo del

numero di addetti

esposti;

formazione e

addestramento

specifici)

Accesso in stanze dei pazienti

COVID-19

Mascherina chirurgica

Camice /grembiule monouso

idrorepellente**

Guanti spessi

Occhiali di protezione (se presente

rischio di schizzi di materiale organico o

sostanze chimiche)

Stivali o scarpe da lavoro chiuse

Visitatori

(necessario limitare

l’accesso)

Accesso in stanze dei pazienti

COVID-19, qualora

eccezionalmente permesso

Mascherina chirurgica

Camice monouso idrorepellente**

Guanti

Altre aree di transito

dei pazienti (ad

esempio reparti,

corridoi)

Tutti gli operatori

inclusi gli operatori

sanitari

Nessuna attività che comporti

contatto con pazienti COVID-

19

Non sono necessari DPI

Indossare mascherina chirurgica e

guanti monouso solo in caso di trasporti

prolungati (tempo superiore a 15 minuti)

Aree di degenza

senza pazienti

COVID accertati o

sospetti, incluse

unità di

lungodegenza, Day

Hospital, Day

Services

Operatori sanitari Contatto diretto con

pazienti non sospetti

COVID-19

DPI previsti per l’ordinario

svolgimento della propria attività

Aree amministrative Tutti gli operatori

inclusi gli operatori

sanitari

Attività amministrative che non

comportano contatto con

pazienti COVID-19

Non sono necessari DPI

Mantenere una distanza dagli utenti di

almeno 1 metro

Ambulatori del territorio nel contesto di COVID-19

Ambulatori Operatori sanitari Esame obiettivo di pazienti con

sintomi respiratori

Mascherina chirurgica

(FFP2 in specifici contesti

assistenziali)*

Camice /grembiule monouso

idrorepellente**

Guanti

Occhiali di

protezione/occhiale a

mascherina/visiera

Operatori sanitari Esame obiettivo di pazienti

senza sintomi respiratori

I DPI previsti per l’ordinario svolgimento

della propria mansione

Pazienti con sintomi

respiratori

Qualsiasi Mascherina chirurgica se tollerata

Pazienti senza

sintomi respiratori

Qualsiasi Non sono necessari DPI

Operatori addetti

alle pulizie

Dopo l’attività di visita di

pazienti con sintomi respiratori.

Areare gli ambienti dopo

l’uscita del paziente e prima di

un nuovo ingresso

Mascherina chirurgica,

Camice/grembiule monouso

Guanti spessi

Occhiali di protezione (se presente

rischio di schizzi di materiale organico o

sostanze chimiche)

Stivali o scarpe da lavoro chiuse

Page 28: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

28 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Sale d’attesa Pazienti con sintomi

respiratori

Qualsiasi Mascherina chirurgica se tollerata.

Isolare immediatamente il paziente in

area dedicata o comunque separata

dagli altri; se tale soluzione non è

adottabile assicurare la distanza di

almeno 1 metro dagli altri pazienti

Pazienti senza

sintomi respiratori

Qualsiasi Non sono necessari DPI. Distanza di

almeno 1 metro

Aree amministrative Tutti gli operatori

inclusi gli operatori

sanitari

Attività amministrative Non sono necessari DPI

Accettazione utenti Operatori sanitari Screening preliminare senza

contatto diretto (utilizzo di

termometri senza contatto,

termocamere e la limitazione

del tempo di osservazione e di

domande, il tutto mantenendo

una distanza spaziale di

almeno 1 metro)

Non sono necessari DPI

Mantenere la distanza di almeno 1

metro, altrimenti mascherina chirurgica

Pazienti con sintomi

respiratori

Qualsiasi Mantenere la distanza di almeno 1

metro. Mascherina chirurgica se

tollerata

Pazienti senza

sintomi respiratori

Qualsiasi Non sono necessari DPI

Accompagnatori Accesso in stanza dove si trova

il paziente senza prestare cure

o assistenza diretta

Mascherina chirurgica

Assistenza al

domicilio

Operatori sanitari Assistenza diretta al domicilio di

pazienti COVID-19

Mascherina chirurgica, Camice

/grembiule monouso

idrorepellente**, guanti, occhiali di

protezione/ occhiale a

mascherina/visiera

Caso sospetto con

sintomi respiratori

- paziente COVID-19

Assistenza diretta al domicilio di

pazienti COVID-19

Mascherina chirurgica se tollerata dal

paziente

*In contesti assistenziali sul territorio ove vengono assistiti numerosi pazienti COVID-19, può essere preso in considerazione il

ricorso a FFP2, in base a una appropriata valutazione del rischio che tenga anche conto del significativo incremento del

tempo di esposizione, effettuata a livello della struttura dal datore di lavoro con la collaborazione del responsabile del servizio

di prevenzione e protezione e del medico competente.

Camice /grembiule monouso idrorepellente** (Regione Lombardia DGR n. 3018 del 30/03/2020 all. 5)

______________

(Regione Lombardia – n. 14502 del 29/03/2020)

Si sottolinea la necessità per gli operatori sanitari di indossare costantemente per tutto l’orario di

lavoro la mascherina chirurgica, non solo quindi durante l’attività di assistenza ai pazienti, ma anche

durante le attività di “back-office sanitario”.

Si sottolinea altresì che l’operatore sanitario che indossa, utilizza, rimuove ed elimina correttamente

i DPI non può essere fonte di contagio per terzi.

Come si svolgono le procedure di vestizione/svestizione dei DPI? (Ministero della Salute – Circolare n. 5443 del 22/02/2020)

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-ipc-video-vestizione-svestizione

Si raccomandano le seguenti procedure di vestizione/svestizione, rispettando le sequenze di seguito

indicate.

Vestizione: nell’anti-stanza/zona filtro

1. togliere ogni monile e oggetto personale. Praticare l’igiene delle mani con acqua e sapone o

soluzione alcolica

Page 29: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

29 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

2. controllare l’integrità dei dispositivi; non utilizzare dispositivi non integri

3. indossare un primo paio di guanti

4. indossare sopra la divisa il camice monouso

5. indossare idoneo filtrante facciale

6. indossare gli occhiali di protezione

7. indossare secondo paio di guanti.

Svestizione: nell’anti-stanza/zona filtro

Regole comportamentali

•evitare qualsiasi contatto tra i DPI potenzialmente contaminati e il viso, le mucose o la cute

•i DPI monouso vanno smaltiti nell’apposito contenitore nell’area di svestizione

•decontaminare i DPI riutilizzabili

•rispettare la sequenza indicata:

1. rimuovere il camice monouso e smaltirlo nel contenitore

2. rimuovere il primo paio di guanti e smaltirlo nel contenitore

3. rimuovere gli occhiali e sanificarli

4. rimuovere la maschera FFP3 maneggiandola dalla parte posteriore e smaltirla nel contenitore

5. rimuovere il secondo paio di guanti

6. praticare l’igiene delle mani con soluzioni alcolica o con acqua e sapone.

Tutte le persone che debbono venire a contatto con un caso confermato di COVID-19 devono

indossare appropriati DPI, devono essere registrate e monitorate per la comparsa di sintomi nei 14

giorni successivi all’ultima visita al caso confermato.

___________

1.d. Lo smaltimento dei dispositivi per la protezione individuale (DPI)

(Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020)

Il DPI non riutilizzabile dopo l'uso, deve essere smaltito in un contenitore per rifiuti appropriato e deve

essere effettuata l'igiene delle mani prima di indossare e dopo aver rimosso i DPI.

Mascherine e guanti devono essere smaltiti correttamente.

(Ministero della Salute - Circolare n. 5443 del 22/02/2020)

I DPI devono essere trattati ed eliminati come materiale infetto categoria B (UN3291).

___________

1.e. L’aggiornamento del documento di valutazione del rischio (DVR) CORONAVIRUS VALUTAZIONE DEL RISCHIO: DECRETO-LEGGE N. 6 DEL 23 FEBBRAIO 2020 E DPCM DEL 23 FEBBRAIO 2020

Il Decreto Legge del 23 febbraio 2020, n. 6 si compone di cinque articoli:

1. misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19

2. ulteriori misure di gestione dell’emergenza

3. attuazione delle misure di contenimento

4. disposizioni finanziarie

5. entrata in vigore

Al comma 1 dell’art.1 viene specificato che le misure in materia di contenimento e gestione

dell’emergenza epidemiologica sono messe in atto nei comuni o nelle aree nei quali risulta positiva

almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione o comunque nei quali vi è

un caso non riconducibile ad una persona proveniente da un’area già interessata dal contagio.

Con tale Decreto Legge viene fornito un elenco di attività lavorative per le imprese per le quali è

prevista la sospensione, ovvero:

Page 30: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

30 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

• manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo

pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso;

• servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza

delle attività scolastiche e di formazione superiore, compresa quella universitaria, salvo le

attività formative svolte a distanza;

• le attività commerciali, esclusi gli esercizi commerciali per l’acquisto dei beni di prima

necessità.

Nel decreto sono escluse le attività che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità e di quelle che

possono essere svolte in modalità domiciliare.

Tuttavia i casi elencati all’interno dell’art. 1 non sono limitati in quanto all’art. 2 viene precisato che

le autorità competenti possono adottare ulteriori misure di contenimento dell’emergenza.

Al comma 4 – “Attuazione delle misure di contenimento” viene chiarito che il mancato rispetto delle

misure di contenimento di cui al presente decreto è punito ai sensi dell’articolo 650 del codice

penale (chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di

giustizia o di sicurezza pubblica o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce

un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 206).

Per quanto riguarda il DPCM, questo è attuativo del Decreto Legge 23 febbraio 2020, n. 6 e al suo

interno tratta il “lavoro agile” applicabile in via automatica ad ogni rapporto di lavoro

subordinato nell’ambito di aree considerate a rischio nelle situazioni di emergenza nazionale o

locale e anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti.

CORONAVIRUS VALUTAZIONE DEL RISCHIO: CIRCOLARE N.3190 DEL 3 FEBBRAIO 2020

Con la Circolare del Ministero della Salute n. 3190 del 03/02/2020 vengono, invece, fornite le

indicazioni per gli operatori dei servizi/esercizi a contatto con il pubblico.

Il documento parla del datore di lavoro in corrispondenza delle indicazioni operative e ne chiarisce

le responsabilità: “Con riguardo, specificatamente, agli operatori di cui all’oggetto si rappresenta

preliminarmente che, ai sensi della normativa vigente (D.Lgs. 81/2008), la responsabilità di tutelarli

dal rischio biologico è in capo al datore di lavoro, con la collaborazione del medico competente”.

Tra le indicazioni operative da mettere in atto (ad esclusione degli operatori sanitari) vengono

elencate le comuni misure preventive della diffusione delle malattie trasmesse per via respiratoria:

- lavarsi frequentemente le mani

- porre attenzione all’igiene delle superfici

- evitare i contratti stretti e protratti con persone con sintomi simil influenzali

- adottare ogni ulteriore misura di prevenzione dettata dal datore di lavoro

La circolare fornisce inoltre le indicazioni sul comportamento da tenere nel caso in cui nel corso

dell’attività lavorativa, si venga a contatto con un soggetto che risponde alla definizione di caso

sospetto.

CORONAVIRUS DVR: È OBBLIGATORIO L’AGGIORNAMENTO?

Coronavirus DVR: sì o no? La questione circa l’eventuale obbligo di aggiornamento della valutazione

dei rischi biologici è largamente dibattuta. Il dubbio sulla strada da intraprendere nasce dalla

questione: il rischio biologico da Coronavirus rappresenta un rischio professionale oppure no?

La risposta è positiva e di facile intuizione se si parla di realtà lavorativa dove i lavoratori sono soggetti

ad un incremento del rischio perché direttamente a contatto con il virus, con agenti biologici o a

rischio di esposizione, ciò accade ad es. nel settore della sanità o in laboratori. In tali situazioni esiste

Page 31: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

31 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

l’obbligo di procedere alla valutazione del rischio da agenti biologici e aggiornare il DVR perché la

possibilità di contrarre un’infezione, è chiaramente superiore per via della specifica attività svolta.

Va ricordato tuttavia che oltre al rischio biologico deliberato (strettamente correlato all’ambito del

ciclo produttivo), esiste anche quello occasionale e potenziale. A tal proposito il Datore di Lavoro a

seguito della valutazione sarà tenuto a mettere in atto le misure necessarie per ridurre o eliminare

l’esposizione agli agenti patogeni.

Pertanto esclusi i casi in cui il rischio di contagio da COVID-19 è deliberato e rappresenta un rischio

professionale, per tutti gli altri settori non è obbligatorio l’aggiornamento del DVR, tuttavia va

ricordato che il Datore di Lavoro nel caso dello svolgimento di mansioni, da parte dei propri

lavoratori, che richiedano un contatto continuativo col pubblico, o con colleghi, tra i quali è

probabile la presenza di soggetti contagiosi, espone il lavoratore nell’ambiente lavorativo ad un

rischio biologico che attiene la posizione di garanzia del datore di lavoro come stabilito al D. Lgs. n.

81/2008, articoli 271 e 272.

Assolombarda precisa in merito alle disposizioni su COVID-19 e rapporto con il D.Lgs. 81/2008:

“L’emergenza coronavirus rappresenta un problema di salute pubblica e, in questa fase di continua

e rapida evoluzione, la gestione delle misure di prevenzione e protezione deve seguire le disposizioni

speciali appositamente emanate e i provvedimenti delle Autorità Sanitarie competenti. I Decreti e

le Ordinanze che vengono emanati da Governo/Regioni sono Atti generali contenenti disposizioni

speciali in ragione dell’emergenza sanitaria che come tali prevalgono sugli ordinari obblighi di tutela

della salute sul lavoro previsti dal D.Lgs 81/08 e da altre leggi. In relazione a quanto sopra, previe

verifiche effettuate, lo specifico obbligo di aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi

di cui all’art. 28 del decreto 81/08 suddetto in relazione al COVID19, è subvalente rispetto alle citate

normative speciali emanate in via d’urgenza a tutela dell’incolumità pubblica e della salute della

collettività. I datori di lavoro e i lavoratori, in relazione al contenimento degli effetti del coronavirus,

devono rispettare, nelle aree non soggette a disposizioni specifiche, le norme cogenti predisposte

dalle Autorità, oltre a rafforzare le ordinarie indicazioni igieniche comunemente in atto. La

collaborazione, la responsabilità e diligenza di tutti i soggetti aziendali sono fattori essenziali in questa

fase momentanea di criticità per le imprese, che potrà assicurare attenzione e prudenza accanto

alla necessaria operatività aziendale. La diffusione interna delle sole informazioni e comunicazioni

messe a disposizione dalle Autorità Sanitarie (e non altre di fonti incerte), esaminate e adattate alle

varie e diverse esigenze aziendali, può rappresentare un utile strumento di prevenzione e

condivisione con i lavoratori”.

_____________

(Ministero della Salute – Circolare n. 14915 del 29/04/2020)

Il 24 aprile 2020, è stato integrato e modificato il “Protocollo condiviso di regolazione delle misure

per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”

sottoscritto il 14 marzo 2020 (di seguito “Protocollo”). In data 9 aprile 2020 il Comitato Tecnico

Scientifico istituito presso il Dipartimento della Protezione Civile ha approvato (Verbale n. 49) il

“Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da

SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione”. Sulla scorta di questi due documenti e

in linea coi loro principi, si ritiene necessario richiamare gli aspetti di seguito riportati. La salute e la

sicurezza dei luoghi di lavoro vedono coinvolte numerose figure professionali, ciascuna con compiti

e responsabilità ben precisi, secondo quanto regolamentato dal D.lgs. 81/2008 e s.m.i.. Il sistema di

prevenzione nazionale ed aziendale realizzatosi nel tempo offre la naturale infrastruttura per

l’adozione di un approccio integrato alla valutazione e gestione del rischio connesso all’attuale

emergenza pandemica. L’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro, sia nella fase di “lockdown” sia

nella fase di riapertura delle attività produttive sospese in corso di pandemia da SARS-COV 2 ha, con

maggiore valenza di sempre, un duplice obiettivo:

Page 32: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

32 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

• Tutela salute e sicurezza del lavoratore

• Tutela della collettività.

L’art. 38 del D.lgs. 81/08 e s.m.i. delinea i titoli e requisiti dei medici competenti, prevedendone altresì

l’iscrizione in un apposito elenco istituito presso il Ministero della salute.

La “sorveglianza sanitaria” (art. 2 comma 1 lett. m) del D.lgs. 81/08 e s.m.i.) è definita come “insieme

degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione

all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività

lavorativa” e rientra nell’attività “svolta secondo i principi della medicina del lavoro e del Codice

etico della Commissione Internazionale di salute occupazionale (ICOH)” (art. 39 c. 1 D.lgs. 81/08 e

s.m.i.) dal medico competente, così come individuato all’art. 38 comma 1 del citato decreto.

Nel contesto generale di riavvio della attività lavorative in fase pandemica, è opportuno che il

medico competente che, ai sensi dell’art. 25 del citato D.lgs. 81/2008 e s.m.i. ha, tra i suoi obblighi,

quello di collaborare con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla

valutazione dei rischi, alla predisposizione della attuazione delle misure per la tutela della salute e

della integrità psico-fisica dei lavoratori, supporti il datore di lavoro nella attuazione delle misure di

prevenzione e protezione già richiamate nel menzionato “Protocollo”.

Un particolare coinvolgimento del medico competente deve essere previsto nell’attività di

collaborazione all’informazione/formazione dei lavoratori sul rischio di contagio da SARS-CoV-2 e

sulle precauzioni messe in atto dall’azienda, nonché tenendo aggiornato nel tempo il datore di

lavoro, ad esempio, in riferimento a strumenti informativi e comunicativi predisposti dalle principali

fonti istituzionali di riferimento, anche al fine di evitare il rischio di fake news.

Tra i più importanti aspetti legati all’informazione, fatti salvi quelli legati a specifici contesti produttivi,

il lavoratore deve essere informato circa:

• l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37,5°) o altri sintomi

influenzali (tosse, difficoltà respiratorie) mettendone al corrente il proprio medico di medicina

generale;

• l’obbligo di comunicare eventuali contatti con persone positive al virus avuti nei 14 giorni

precedenti, rimanendo al proprio domicilio secondo le disposizioni dell’autorità sanitaria;

• l’obbligo di avvisare tempestivamente e responsabilmente il datore di lavoro o il preposto

dell’insorgere di qualsiasi sintomo influenzale, successivamente all’ingresso in azienda

durante l’espletamento della prestazione lavorativa, avendo cura di rimanere ad adeguata

distanza dalle persone presenti;

• l’adozione delle misure cautelative per accedere in azienda e, in particolare, durante il

lavoro:

- mantenere la distanza di sicurezza

- rispettare il divieto di assembramento

- osservare le regole di igiene delle mani

- utilizzare adeguati Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).

Nello specifico, il medico competente è chiamato a supportare il datore di lavoro nella valutazione

del rischio e ad operare la sorveglianza sanitaria in un contesto peculiare quale quello del rientro al

lavoro in periodo pandemico. L’art. 28 del D.lgs. 81/2008 e s.m.i. fornisce una chiara definizione della

valutazione dei rischi, che deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi

compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari. L’atto finale della

valutazione del rischio è il DVR (Documento di Valutazione del Rischio), obbligo in capo al datore di

lavoro. Sarà necessario adottare una serie di azioni che andranno ad integrare il DVR, atte a

prevenire il rischio di infezione da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro contribuendo, altresì, alla

prevenzione della diffusione dell’epidemia.

Page 33: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

33 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Focalizzando l’attenzione sulla fase del rientro lavorativo in azienda, è essenziale anche richiamare

la responsabilità personale di ogni lavoratore secondo quanto previsto dall’art. 20 comma 1 del

D.lgs. 81/2008 e s.m.i. “Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella

delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni,

conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.”

Nel rispetto dell’autonomia organizzativa di ciascun datore di lavoro, nel massimo rispetto possibile

delle vigenti norme sulla privacy, il lavoratore dà comunicazione al datore di lavoro, direttamente o

indirettamente per il tramite del medico competente, della variazione del proprio stato di salute

legato all’infezione da SARS-CoV 2 quale contatto con caso sospetto, inizio quarantena o

isolamento domiciliare fiduciario, riscontro di positività al tampone.

E’ fondamentale richiamare il ruolo che il medico competente può svolgere per il contact tracing

nella precoce identificazione dei contatti in ambito lavorativo e nel loro isolamento e

conseguentemente all’importanza strategica dello stretto rapporto di collaborazione che il medico

competente può mettere in atto con i medici di medicina generale e con i Dipartimenti di

prevenzione per la corretta gestione e presa in carico del lavoratore con sintomatologia sospetta

per infezione da SARS-CoV 2.

_____________

2. Disposizioni in merito a ospiti e operatori “contatto” con COVID-19+ accertato

2.a. Caratteristiche di Covid 19 (Coronavirus)

• Incubazione: da 2 a 14 giorni, in media 5/6 giorni.

• Contagiosità:

(Ministero della Salute – Circolare n. 0009774 del 20/03/2020)

“omissis… l’agente infettivo si trasmette in maniera significativa solamente durante la fase

sintomatica. È comunque ragionevole ritenere che la carica virale presente nei soggetti

asintomatici sia marcatamente inferiore rispetto a quella presente nei secreti dei soggetti con

sintomatologia pienamente espressa. Il contributo apportato da potenziali casi asintomatici

nella diffusione epidemica appare limitato”.

Nelle attività di rintraccio dei contatti in ambito di sorveglianza sanitaria, sulla base di

valutazioni caso per caso, appare necessario identificare tutti gli individui che sono stati o

possono essere stati a contatto con un caso confermato o probabile di COVID-19,

focalizzando la ricerca degli stessi con particolare attenzione alle 48 ore precedenti

l'insorgenza dei sintomi fino al momento della diagnosi e dell'isolamento del caso.

Pertanto si considera come periodo di particolare contagiosità quello che va da 2 giorni prima a 14

giorni dopo la comparsa di sintomi o il riscontro di positività al tampone.

• Quadro clinico: il paziente può essere asintomatico, paucisintomatico (faringodinia, tosse

prevalentemente secca, febbricola, ecc.) o sintomatico (febbre anche elevata e

compromissione dell’attività respiratoria con quadro di polmonite).

_____________

(Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020 aggiornamento del 28/03/2020)

Vi sono alcune evidenze che l’infezione da SARS-CoV-2 può manifestarsi con sintomi

intestinali e che il virus possa essere presente nelle feci. Il rapporto dell'OMS sulla Cina indica

che l'RNA virale è stato rilevato nelle feci nel 30% dei casi entro pochi giorni dall'esordio dei

sintomi e in alcuni casi è stato possibile ottenere anche il virus vitale in coltura. Altre

Page 34: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

34 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

pubblicazioni hanno riportato che la diarrea si presentava nel 2-10% dei casi di malattia

confermata COVID-19 e due studi hanno rilevato RNA virale nelle feci di pazienti COVID-19.

Tuttavia, ad oggi solo uno studio ha dimostrato la presenza di virus vitale in un singolo

campione di feci.

_____________

2.b. Caso sospetto, caso probabile, caso confermato

(Ministero della Salute - Circolare n. 0007922 del 09/03/2020)

Cosa si intende per Caso sospetto?

1. Una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno tra i seguenti

segni e sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria) e senza un'altra eziologia che spieghi

pienamente la presentazione clinica e storia di viaggi o residenza in un Paese/area in cui è segnalata

trasmissione locale durante i 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi*;

oppure 2. Una persona con una qualsiasi infezione respiratoria acuta e che è stata a stretto contatto

con un caso probabile o confermato di COVID-19 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi*;

oppure 3. Una persona con infezione respiratoria acuta grave (febbre e almeno un segno/sintomo

di malattia respiratoria – es. tosse, difficoltà respiratoria) e che richieda il ricovero ospedaliero (SARI)

e senza un'altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica.

Nell’ambito dell’assistenza primaria o nel pronto soccorso ospedaliero, tutti i pazienti con

sintomatologia di infezione respiratoria acuta devono essere considerati casi sospetti se in quell’area

o nel Paese è stata segnalata trasmissione locale.

*(i 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi sono stati modificati in 48 ore da Circolare n. 0009774

del 20/03/2020 Ministero della Salute)

Cosa si intende per Caso probabile?

Un caso sospetto il cui risultato del test per SARS-CoV-2 è dubbio o inconcludente utilizzando

protocolli specifici di Real Time PCR per SARS-CoV-2 presso i Laboratori di Riferimento Regionali

individuati o è positivo utilizzando un test pan-coronavirus.

Cosa si intende per Caso confermato?

Un caso con una conferma di laboratorio per infezione da SARS-CoV-2, effettuata presso il

laboratorio di riferimento nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) o da laboratori Regionali di

Riferimento, indipendentemente dai segni e dai sintomi clinici.

_____________

2.c. Il Contatto

(Ministero della Salute - Circolare n. 00018584 del 29/05/2020)

Definizione del termine “contatto”

Un contatto di un caso COVID-19 è qualsiasi persona esposta ad un caso probabile o confermato

COVID-19 in un lasso di tempo che va da 48 ore prima dell'insorgenza dei sintomi fino a 14 giorni

dopo o fino al momento della diagnosi e dell'isolamento del caso. Se il caso non presenta sintomi, si

definisce contatto una persona che ha avuto contatti con il caso indice in un arco di tempo che va

da 48 ore prima della raccolta del campione che ha portato alla conferma e fino a 14 giorni dopo

o fino al momento della diagnosi e dell'isolamento del caso.

Cosa si intende per “Contatto stretto”?

(Rapporto ISS COVID-19 • n. 1/2020)

(Ministero della Salute - Circolare n. 00018584 del 29/05/2020)

Page 35: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

35 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Il “Contatto stretto” (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è definito come:

• una persona che vive nella stessa casa di un caso COVID-19

• una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la stretta

di mano)

• una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso COVID19

(ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati)

• una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza

minore di 2 metri e di almeno 15 minuti

• una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa

dell'ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di DPI idonei

• un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure

personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19 senza

l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei

• una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due

posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso COVID-19; sono contatti stretti anche i compagni di

viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.

(Ministero della Salute - Circolare n. 00018584 del 29/05/2020)

Gli operatori sanitari, sulla base di valutazioni individuali del rischio, possono ritenere che alcune

persone, a prescindere dalla durata e dal setting in cui è avvenuto il contatto, abbiano avuto

un'esposizione ad alto rischio. Le attività di ricerca e gestione dei contatti possono essere di difficile

esecuzione quando la trasmissione del virus è sostenuta, ma dovrebbero essere effettuate quanto

più possibile, concentrandosi su:

• contatti familiari

• operatori sanitari

• comunità chiuse ad alto rischio (dormitori, strutture per lungodegenti, RSA, etc..)

• gruppi di popolazione vulnerabile.

Come deve essere effettuata la Sorveglianza dei “Contatti”?

(Ministero della Salute - Circolare n. 00018584 del 29/05/2020)

Azioni chiave dopo l’identificazione di un caso Le Regioni e Provincie Autonome, attraverso le

strutture sanitarie locali, sono responsabili delle attività di contact tracing - sorveglianza

epidemiologica e sorveglianza attiva dei contatti. Tali attività sono affidate al Dipartimento di

Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Locale, che può avvalersi della collaborazione di altro personale

reclutato. Si descrivono, di seguito, le fasi chiave successive all'identificazione di un caso confermato

o probabile. Intervista al caso indice Il Dipartimento di Prevenzione intervista il caso indice per

raccogliere informazioni sulla storia clinica e sui possibili contatti. Questo dovrebbe avvenire

attraverso una chiamata telefonica, ove possibile. Se i casi sono ricoverati in ospedale e non sono in

grado di collaborare, il personale ospedaliero o il medico curante possono raccogliere le

informazioni direttamente dai familiari o da coloro che prestano attività assistenziali (caregivers).

Identificazione ed elenco dei contatti stretti Il Dipartimento di Prevenzione identifica i contatti stretti

(dati anagrafici, indirizzo, numero di telefono) e provvede ad elencarli in un data base.

Per i contatti:

• residenti/domiciliati in località afferenti ad altre ASL della stessa Regione, le informazioni vengono

comunicate all’interno del circuito regionale dalla ASL che identifica il caso alla ASL di

residenza/domicilio, ovvero sulla base di eventuali indicazioni operative regionali;

• residenti/domiciliati fuori Regione, le informazioni devono essere comunicate dall’Autorità sanitaria

regionale di identificazione del caso all’ Autorità sanitaria della Regione o Provincia Autonoma di

residenza/domicilio e al Ministero della Salute, Direzione Generale della Prevenzione sanitaria - Ufficio

5;

Page 36: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

36 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

• residenti/domiciliati all’estero, le informazioni devono essere comunicate dall’Autorità sanitaria

regionale di identificazione del caso al Ministero della Salute - Direzione Generale della Prevenzione

sanitaria - Ufficio 5, che informerà lo Stato coinvolto, attraverso la piattaforma della Commissione

Europea EWRS – “Early Warning Response System” o tramite la rete dei “National Focal Point” (NFP)

previsti dal Regolamento Sanitario Internazionale (IHR 2005).

Nella raccolta delle informazioni, si deve prestare attenzione all'appartenenza del contatto a uno

dei gruppi a rischio di sviluppare forme gravi di COVID-19 e all’attività lavorativa svolta, quale

assistenza ad anziani, a persone immunocompromesse e ad altre popolazioni vulnerabili.

Informazioni/indicazioni e sorveglianza Il Dipartimento di prevenzione fornisce informazioni e

indicazioni chiare, anche per iscritto, sulle misure precauzionali da attuare ed eventuale

documentazione educativa generale nei riguardi dell’infezione da SARS-CoV-2, comprese le

modalità di trasmissione, gli interventi di profilassi che sono necessari (sorveglianza attiva,

quarantena, ecc.), i possibili sintomi clinici e le istruzioni sulle misure da attuare in caso di comparsa

di sintomatologia. In particolare, l'operatore di sanità pubblica del Dipartimento di Prevenzione

territorialmente competente:

• provvede alla prescrizione della quarantena per 14 giorni successivi all'ultima esposizione, e informa

il Medico di Medicina Generale o il Pediatra di Libera Scelta da cui il contatto è assistito anche ai fini

dell’eventuale certificazione INPS (circolare INPS HERMES 25 febbraio 2020 0000716 del 25 febbraio

2020). In caso di necessità di certificazione ai fini INPS per l’assenza dal lavoro, procede a rilasciare

una dichiarazione indirizzata all’INPS, al datore di lavoro e al medico di medicina generale o al

pediatra di libera scelta in cui si dichiara che per motivi di sanità pubblica il contatto è stato posto

in quarantena precauzionale, specificandone la data di inizio e fine;

• esegue sorveglianza attiva quotidianamente (mediante telefonate, e-mail o messaggi di testo) per

ottenere informazioni sulle condizioni cliniche del contatto. I contatti stretti di casi COVID-19 devono

rispettare le seguenti indicazioni:

• divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione/dimora e di contatti sociali. La persona

sottoposta ad isolamento domiciliare deve rimanere in una stanza dedicata e dotata di

buona ventilazione, possibilmente con bagno dedicato, e limitare al massimo i movimenti in

altri spazi comuni della casa. In presenza di altre persone, deve essere mantenuta una

distanza di almeno un metro;

• rimanere raggiungibili per le attività di sorveglianza attiva;

• misurare la temperatura corporea due volte al giorno e in caso di percezione di aumento

della temperatura;

• lavare frequentemente le mani, in particolare, dopo qualsiasi contatto con i fluidi corporei

(secrezioni respiratorie, urine e feci);

• in caso di insorgenza dei sintomi o segni compatibili con COVID-19, anche lievi, in

particolare febbre o almeno uno tra faringodinia, tosse, rinorrea/congestione nasale,

difficoltà respiratoria, mialgie, anosmia/ageusia/disgeusia, diarrea, astenia deve: o

telefonare immediatamente al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta e

al Dipartimento di Prevenzione della ASL; o auto-isolarsi, ovvero restare a casa in una stanza

con porta chiusa, garantendo un'adeguata ventilazione naturale;

Se la sintomatologia lo consente, indossare una mascherina chirurgica alla comparsa dei primi

sintomi; o tossire e starnutire direttamente su di un fazzoletto di carta o nella piega del gomito. Questi

fazzoletti dovranno essere riposti dallo stesso paziente ponendoli dentro almeno due sacchetti

resistenti chiusi (uno dentro l'altro), per evitare contatti da parte degli operatori ecologici. Il

Dipartimento di prevenzione provvede a fornire ai contatti mascherine chirurgiche e termometro, se

non ne dispongono.

L’isolamento al domicilio può necessitare di misure di sostegno sociale per il corretto svolgimento

della quarantena. Essa deve essere realizzata attraverso la collaborazione dei servizi di sanità

pubblica territorialmente competenti, i servizi sociali delle amministrazioni comunali, le associazioni

di volontariato del territorio. Devono essere garantite alcune funzioni quali il supporto per le necessità

Page 37: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

37 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

della vita quotidiana per le persone sole e prive di caregiver (sostegno della rete familiare e di

vicinato) ed il supporto psicologico. Laddove le condizioni adeguate per quarantena/isolamento

non possano essere garantite presso l’abitazione, si raccomanda di proporre il trasferimento in

strutture di tipo residenziale appositamente dedicate con un adeguato supporto sanitario per il

monitoraggio e l’assistenza.

Al termine del periodo di sorveglianza, il Dipartimento di Prevenzione comunica ai contatti l’esito

della sorveglianza.

Esecuzione dei test diagnostici

Il Dipartimento di prevenzione monitora l’evolvere della situazione clinica dei contatti e provvede

all’esecuzione dei test diagnostici in coloro che sviluppano sintomi, anche lievi, compatibili con

COVID-19. Se il test sulla persona esposta è positivo, si notifica il caso e si avvia la ricerca dei contatti.

Per il rientro in comunità bisognerà attendere la guarigione clinica (cioè la totale assenza di sintomi).

La conferma di avvenuta guarigione prevede l’effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore

l’uno dall’altro. Se entrambi i tamponi risulteranno negativi la persona potrà definirsi guarita,

altrimenti proseguirà l’isolamento fiduciario. I riferimenti relativi alle indicazioni degli organismi

internazionali per le misure da adottare vengono riportati in nota.

Se il test è negativo, il contatto continua l’isolamento fiduciario per 14 giorni dopo l'ultima esposizione

e si ripete il test prima della re-immissione in comunità. Si ribadisce che in caso di risultato negativo

di un test condotto su un campione biologico da paziente fortemente sospetto per infezione da

SARS-CoV-2, si raccomanda di ripetere il prelievo di campioni biologici in tempi successivi e da diversi

siti del tratto respiratorio.

Se le risorse lo consentono, è opportuno considerare di testare i contatti asintomatici al termine della

quarantena. Nel caso di focolai che coinvolgano strutture ospedaliere, lungodegenze, RSA o altre

strutture residenziali per anziani il test va offerto ai residenti e a tutti gli operatori sanitari coinvolti.

Gli operatori delle strutture sociosanitarie che prestano assistenza, sono considerati “Contatti”?

(Ministero della Salute Circolare n. 7922 del 09/03/2020 – Regione Lombardia n. 11004 del 10/03/2020)

Si sottolinea l’importanza del rispetto delle specifiche precauzioni per l’ambito sociosanitario, che

prevedono l’utilizzo corretto dei DPI e l’adeguata sensibilizzazione e addestramento degli operatori

alle modalità di utilizzo, svestizione ed eliminazione dei medesimi.

L’operatore sanitario o altra persona impiegata nell’assistenza di un caso sospetto o confermato di

COVID-19 NON è da considerarsi “Contatto”, quando l’attività assistenziale viene condotta con

l’utilizzo completo e corretto dei Dispositivi di Protezione Individuale.

Per l’operatore asintomatico che ha assistito un caso probabile o confermato di COVID-19 senza

che siano stati usati gli adeguati DPI per rischio droplet o l’operatore che ha avuto un contatto stretto

con caso probabile o confermato in ambito extralavorativo, NON è indicata l’effettuazione del

tampone ma il monitoraggio giornaliero delle condizioni cliniche.

In assenza di sintomi non è prevista l’interruzione dal lavoro che dovrà avvenire con utilizzo

continuato di mascherina chirurgica.

In presenza di sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5°C) è prevista

l’interruzione temporanea dal lavoro, in coerenza con l’art. 1 comma 1 lettera b) DPCM 08 marzo

2020.

_____________

(Regione Lombardia - n. 14502 del 29/03/2020)

- Le strutture sanitarie attuino un monitoraggio clinico degli operatori sanitari con rilevazione della

temperatura corporea prima dell’inizio del turno di lavoro;

Page 38: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

38 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

- Il rilievo del rialzo della temperatura oltre i 37,5 °C comporti, per gli operatori sanitari, l’effettuazione

del tampone naso-faringeo per ricerca di SARS-CoV-2 e l’allontanamento dal luogo di lavoro con

sospensione dell’attività lavorativa.

In quest’ottica le nuove disposizioni di sorveglianza sanitaria hanno lo scopo innanzitutto di rendere

il monitoraggio ancora più strutturato, ossia attivo e giornaliero, e di definire il percorso di valutazione

oggettiva dello stato di positività, a fronte del rilievo del rialzo della temperatura corporea che

comporta in ogni caso l’allontanamento tempestivo dell’operatore dal luogo di lavoro.

Il rilievo della temperatura non può essere riferito o autocertificato ed il percorso per l’accesso

all’esecuzione del tampone naso-faringeo per ricerca di SARS-CoV-2 deve essere organizzato

favorendone, ove possibile, l’effettuazione prima del rientro al domicilio in isolamento fiduciario.

Si precisa che il rientro al lavoro degli operatori sanitari risultati positivi alla ricerca di SARSCoV-2 deve

avvenire solo a seguito di esito negativo al doppio tampone a distanza di 24 ore l’uno dall’altro.

Occorre porre particolare attenzione affinché un eventuale esito negativo del test non determini

una riduzione dei comportamenti di protezione individuale. Il contenimento del contagio si ottiene

efficacemente, infatti, con i corretti comportamenti individuali e con l’utilizzo corretto dei DPI previsti.

______________

(Decreto Legge n. 28 del 30 aprile 2020)

Art. 6. Sistema di allerta Covid-19

Al solo fine di allertare le persone che siano entrate in contatto stretto con soggetti risultati positivi e

tutelarne la salute attraverso le previste misure di prevenzione nell’ambito delle misure di sanità

pubblica legate all’emergenza COVID-19, è istituita una piattaforma unica nazionale per la gestione

del sistema di allerta dei soggetti che, a tal fine, hanno installato, su base volontaria, un’apposita

applicazione sui dispositivi di telefonia mobile. Il Ministero della salute, in qualità di titolare del

trattamento, si coordina, sentito il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, anche ai sensi

dell’articolo 28 del Regolamento (UE) 2016/679, con i soggetti operanti nel Servizio nazionale della

protezione civile, di cui agli articoli 4 e 13 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, e con i soggetti

attuatori di cui all’articolo 1 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630

del 3 febbraio 2020, nonché con l’Istituto superiore di sanità e, anche per il tramite del Sistema Tessera

Sanitaria, con le strutture pubbliche e private accreditate che operano nell’ambito del Servizio

sanitario nazionale, nel rispetto delle relative competenze istituzionali in materia sanitaria connessa

all’emergenza epidemiologica da COVID 19, per gli ulteriori adempimenti necessari alla gestione

del sistema di allerta e per l’adozione di correlate misure di sanità pubblica e di cura. ______________

2.d. L’isolamento domiciliare

(Regione Lombardia nota n. 1638 del 04/03/2020)

Chi viene sottoposto a isolamento domiciliare?

Le tipologie di pazienti che devono essere messe in isolamento domiciliare per 14 giorni e sono

monitorate al domicilio (o in struttura dedicata in caso di domicilio inadeguato) sono:

A. I seguenti contatti stretti di caso

• Contatti asintomatici, a cui NON viene effettuato il test

• Contatti paucisintomatici a cui è stato eseguito il test, con risultato positivo (diviene quindi un caso)

• Contatti paucisintomatici a cui è stato eseguito il test, il cui risultato è negativo: isolamento fino a

14 giorni dall’ultimo contatto con il caso

B. Pazienti che vengono dimessi dall’ospedale clinicamente guariti, ancora positivi al test.

Page 39: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

39 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Quale comportamento deve tenere il paziente al domicilio per garantire un effettivo isolamento?

A. Misure di prevenzione

- La persona sottoposta ad isolamento domiciliare deve rimanere in un locale dedicato, da

aerare frequentemente aprendo le finestre; nei locali dotati di impianti di condizionamento

dovrà essere diminuita la percentuale di aria riciclata e aumentata quella ripresa

dall’esterno; possibilmente servita da bagno dedicato, dormire da solo/a, e limitare al

massimo i movimenti in altri spazi della casa dove vi siano altre persone.

- In presenza di altre persone, deve essere mantenuta una distanza di almeno un metro. Deve

essere evitato il contatto diretto con persone sottoposte ad isolamento domiciliare

(comprese strette di mano, baci e abbracci).

- Se il paziente è sintomatico, non può ricevere visite fino ad esaurimento dei sintomi.

- Se il paziente ha sintomi di infezione delle vie respiratorie e quando si trasferisce dalla sua

camera deve usare la mascherina chirurgica, il più frequentemente possibile, e praticare

misure di igiene respiratoria: coprire naso e bocca usando fazzoletti quando starnutisce o

tossisce, tossire nel gomito; se di carta, i fazzoletti dovrebbe essere eliminati in pattumiera

chiusa e, se di tessuto, lavati normalmente; le mani devono essere lavate o frizionate con

prodotto idro-alcolico immediatamente dopo.

B. Monitoraggio delle condizioni della propria salute

La persona isolata deve:

- Rilevare ed annotare quotidianamente la temperatura corporea (due volte al giorno e al

bisogno) ed eventuali sintomi respiratori quali tosse, secrezioni nasali, mal di gola cefalea.

- Segnalare al proprio MMG l’insorgenza di nuovi sintomi o le modificazioni significative dei

sintomi preesistenti.

- Rivolgersi al 112, informando se possibile il proprio MMG in caso di insorgenza di difficoltà

respiratorie.

Il MMG provvederà alla certificazione di astensione dall’attività lavorativa.

Si sottolinea l’importanza di porre attenzione ai seguenti comportamenti durante l’assistenza

sanitaria e l’accudimento di questi pazienti:

- Le persone che assistono il paziente, devono indossare mascherina chirurgica (quest’ultima

non deve essere toccata durante l’utilizzo e deve essere cambiata se umida o

danneggiata).

- Gli operatori sanitari che prestano cure dirette al paziente (esempio: esame fisico) devono

indossare camice monouso, mascherina, protezione oculare e guanti, e dopo l’eliminazione

delle protezioni, effettuare accurata igiene delle mani con soluzione idroalcolica o con

acqua e sapone più e più volte al giorno.

- Mascherine e guanti non possono essere riutilizzati.

- I rifiuti generati dal paziente o dall’assistenza prestata devono essere smaltiti in sacchetto di

plastica chiuso, temporaneamente riposto in contenitore chiuso, indi smaltito nel rispetto

delle modalità previste per i rifiuti domestici.

- Le superfici dei locali utilizzati dal paziente, comprese le suppellettili devono essere prima

pulite e sanificate con prodotti detergenti e successivamente disinfettate (con amuchina

0.5% o alcol) frequentemente (almeno una volta al giorno).

- Chi effettua la pulizia deve indossare un camice monouso o un grembiule dedicato e guanti

monouso; se vengono usati guanti domestici, questi devono essere disinfettati dopo l’uso.

- La biancheria del paziente deve essere maneggiata con guanti e lavata in lavatrice a 60–

90 °C con comuni detersivi.

Page 40: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

40 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

(Ministero della Salute - Circolare n. 0007865 del 25/03/2020)

Le Regioni, in considerazione di quanto previsto dall’ art. 4, comma 1, del D.L. 17 marzo 2020, n. 18,

sono tenute a impostare sistemi di sorveglianza e monitoraggio volti al contenimento del contagio

e del rischio connesso alle situazioni intrafamiliari, istituendo una gestione per coorti, presso strutture

residenziali e/o alberghiere rivolte a quei soggetti che, a causa di ragioni logistiche, strutturali, socio-

economiche, non possono essere accolti in isolamento presso il proprio domicilio.

Analoghe soluzioni di alloggiamento possono essere rivolte al personale sanitario e socio-sanitario

maggiormente esposto, ai fini di tutelare i medesimi e i rispettivi nuclei familiari. ________________

(Regione Lombardia – n.14502 del 29/03/2020 e n. 14511 del 29/03/2020)

Qualora gli operatori sanitari (che operano sia nelle strutture sanitarie che socio-sanitarie) non

ravvisino adeguate condizioni di isolamento e sicurezza al domicilio possano usufruire di soluzioni

ricettivo alberghiere messe a disposizione dalla Regione per il tramite della Direzione aziendale, per

tutto il periodo di emergenza COVID.

Al riguardo la ratio sottesa è nella possibilità che si sviluppi attraverso l’operatore sanitario un maggior

contagio tra la struttura ospedaliera e la comunità e viceversa.

L’isolamento dalle strutture sociali (famiglie, conviventi, …) frequentate dagli operatori sanitari si

configura pertanto come un intervento preventivo di sanità pubblica: per questo sono messe a

disposizione degli tutti gli operatori sanitari soluzioni abitative quali strutture ricettive con camere

singole dedicate, per le quali è in fase di definizione accordo quadro regionale. __________________

(Decreto Legge n. 33 del 16 maggio 2020)

È fatto divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora alle persone sottoposte alla misura della

quarantena per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultate positive al virus Covid-19,

fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria o altra struttura allo

scopo destinata. La quarantena precauzionale è applicata con provvedimento dell’autorità

sanitaria ai soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di soggetti positivi al virus

Covid-19 e agli altri soggetti indicati con i provvedimenti adottati ai sensi dell'articolo 2 del decreto-

legge n. 19 del 2020.

_______________

2.f. I tamponi nasofaringei per ricerca SARS-CoV-2

(Ministero della Salute Circolare n. 0001997 del 22/01/2020)

Diagnostica di laboratorio. La diagnosi molecolare può essere effettuata dai laboratori dei principali

ospedali e/o individuati dalle Regioni su campioni clinici respiratori secondo protocolli specifici di

Real Time PCR per 2019-nCov.

(Ministero della Salute Circolare n. 0006337 del 27/02/2020)

Criteri per l’effettuazione dei test diagnostici. Caso sospetto che richiede test diagnostici: pazienti

con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno dei seguenti: tosse, febbre,

dispnea), che richieda il ricovero o meno, e che nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi

hanno almeno uno dei seguenti criteri epidemiologici: 1. Stretto contatto con un caso confermato

o probabile di infezione Covid19, 2. Aver soggiornato in aree con presunta trasmissione comunitaria.

(Ministero della Salute Circolare n. 0007922 del 09/03/2020)

Per l’Italia, ove si renda necessaria una valutazione caso per caso, si può tener conto della situazione

epidemiologica nazionale aggiornata quotidianamente sul sito del Ministero della Salute

(http://www.salute.gov.it/portale/home.html) e, per l’esecuzione del test, tenere conto anche

dell’applicazione del “Documento relativo ai criteri per sottoporre soggetti clinicamente

Page 41: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

41 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

asintomatici alla ricerca d’infezione da SARS-CoV-2 attraverso tampone rino-faringeo e test

diagnostico” elaborato dal Gruppo di lavoro permanente del Consiglio Superiore di Sanità. (Regione Lombardia nota n. 11004 del 10/03/2020)

In considerazione dell’attuale quadro epidemiologico presente nel territorio della Regione

Lombardia che configura una condizione di endemia con isolamento al domicilio di tutti i soggetti

con quadri di infezione respiratoria acuta, con limitazione dei contatti per la popolazione generale,

è necessario dare priorità alla fattispecie indicata alla definizione n. 3 di caso sospetto di Covid 19

che richiede l’esecuzione i test diagnostico della circolare ministeriale del 9 marzo (persona con

infezione respiratoria acuta grave - febbre e almeno un segno/sintomo di malattia respiratoria – es.

tosse, difficoltà respiratoria - e che richieda il ricovero ospedaliero ); in tal senso le altre due

fattispecie saranno da tenere in considerazione nel momento di riduzione dei casi (1.persona con

infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno tra i seguenti segni e sintomi:

febbre, tosse e difficoltà respiratoria) e senza un’altra eziologia che spieghi pienamente la

presentazione clinica e storia di viaggi o residenza in un Paese/area in cui è segnalata trasmissione

locale – 2.persona con una qualsiasi infezione respiratoria acuta e che è stata a stretto contatto con

un caso probabile o confermato di COVID-19 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi).

Pertanto l’effettuazione dei tamponi nasofaringei è indicata per:

- soggetti con sintomatologia respiratori meritevole di ricovero, all’atto del ricovero.

- soggetti clinicamente guariti da Covid -19 che si trovano al domicilio, per confermare la

guarigione con effettuazione in relazione all’andamento clinico di 2 tamponi a distanza di

24 ore.

(Regione Lombardia nota n. 11004 del 10/03/2020)

Operatori sanitari e delle strutture socio-sanitarie

L’operatore che ha prestato assistenza ad un paziente Covid-19 positivo o sospetto tale con utilizzo

idonei DPI NON è considerato un “contatto” di caso.

Per l’operatore asintomatico che ha assistito un caso probabile o confermato di Covid-19 senza che

siano stati usati gli adeguati DPI per rischio droplet o l’operatore che ha avuto un contatto stretto

con caso probabile o confermato in ambito extralavorativo, NON è indicato il tampone ma il

monitoraggio giornaliero delle condizioni cliniche.

In assenza di sintomi non è prevista l’interruzione dal lavoro, che dovrà avvenire con utilizzo

continuato di mascherina chirurgica. In presenza di sintomatologia respiratoria e febbre (maggiore

di 37,5°C) è prevista l’interruzione temporanea dal lavoro, in coerenza con l’art. 1 comma 1 lettera

b) DPCM 08 marzo 2020. Per questa tipologia di lavoratori al fine di poter garantire la ripresa della

attività nel minor tempo possibile è prevista l’esecuzione del test.

Se il tampone dell’operatore sintomatico è negativo e vi è risoluzione del quadro clinico, l’operatore

viene riammesso al lavoro.

____________

(Ministero della Salute - Circolare n. 0009480 del 19/03/2020)

Prendendo come modello l’infezione da SARS e MERS-Cov il rischio di trasmissione in fase

asintomatica-prodromica sembra essere basso o molto basso. (…) Anche in altri comuni modelli di

infezione virale respiratoria, quali quelli dell’influenza e del virus respiratorio sinciziale, l’agente

infettivo si trasmette in maniera significativa solamente durante la fase sintomatica.

È comunque ragionevole ritenere che la carica virale presente nei soggetti asintomatici sia

marcatamente inferiore rispetto a quella presente nei secreti dei soggetti con sintomatologia

pienamente espressa.

Il contributo apportato da potenziali casi asintomatici nella diffusione epidemica appare limitato.

Page 42: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

42 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

(Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020 aggiornamento del 28/03/2020)

In considerazione delle conoscenze in via di continuo aggiornamento, non è possibile ad oggi

escludere definitivamente la possibilità di generazione di aerosol nel caso COVID-19 con sintomi

respiratori.

Per questo motivo la procedura del tampone respiratorio è stata inserita tra quelle a rischio di

generare aerosol.

____________

(Regione Lombardia – nota n. 14511 del 29/03/2020)

E’ corretto che il personale sanitario esposto venga sottoposto a indagini (tampone rino-faringeo)

mirate a valutare l’eventuale positività per SARS-CoV-2.

Il criterio guida è sempre innanzitutto di carattere clinico; nel merito si precisa che a tutte le strutture

sanitarie, socio-sanitarie e ai MMG/PLS è stata data indicazione di sensibilizzare il personale a dare

comunicazione tempestiva già dell’esordio di sintomatologia alle loro rispettive Direzioni, e a questa

misura si è affiancata la rilevazione attiva della temperatura corporea ad inizio turno di lavoro. A tale

popolazione di operatori è prioritariamente destinata l’effettuazione del tampone naso-faringeo.

Il secondo criterio guida per l’indagine mirata a ricercare il virus è da ricondursi alla verifica di

negativizzazione virale mediante effettuazione del doppio tampone a distanza di 24 ore, prima della

riammissione al lavoro dell’operatore che era risultato positivo al test SARSCoV-2.

______________

(Regione Lombardia DGR n. 3018 del 30/03/2020 all. 1)

I tamponi nasofaringei si effettuano nelle seguenti situazioni:

Ospiti

In caso di ospite con sintomatologia similinfluenzale

L’ospite va subito isolato. In caso di più ospiti con sintomi sospetti, nell’impossibilità di isolarli

singolarmente, va previsto un isolamento per coorte. Per ospiti con sintomatologia similinfluenzale

(febbre >37,5°, tosse o dispnea) il medico della struttura valuta segni, sintomi e la fragilità.

Il caso sospetto COVID-19, ove indicato in ragione del quadro clinico, è sottoposto a tampone naso-

faringeo per ricerca di SARSCoV-2. Per l’esecuzione del tampone e l’invio ai laboratori di riferimento,

le singole strutture ricevono da ATS l’indicazione del laboratorio cui si devono riferire, le procedure

da utilizzare ed eventuali tutorial, al fine di effettuare il test in autonomia.

Operatori

Al fine di individuare precocemente l’insorgenza di sintomatologia suggestiva per sospetto COVID –

19 è necessario che venga effettuato un monitoraggio clinico degli operatori con rilevazione della

temperatura corporea prima dell’inizio del turno di lavoro. Il rilievo del rialzo della temperatura

maggiore/uguale a 37,5°C comporterà l’allontanamento dal luogo di lavoro con sospensione

dell’attività lavorativa e, in raccordo con ATS, l’effettuazione del tampone naso-faringeo per ricerca

di SARS-CoV-2.

Il rientro al lavoro è previsto alla risoluzione della sintomatologia e previa esecuzione di doppio

tampone a distanza di 24 ore che deve risultare negativo.

____________

(Regione Lombardia – ordinanza n. 514 del 21/03/2020)

(Regione Lombardia – nota del 01/04/2020)

(Regione Lombardia – DGR n. 3018 del 30/03/2020)

L’ordinanza regionale n. 514 del 21 marzo 2020 dispone che "Ai soggetti con sintomatologia da

infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5°) è fatto obbligo di rimanere presso la propria

residenza o domicilio e limitare al massimo i contati sociali, contattando il proprio medico curante.

Le strutture sanitarie attuano un monitoraggio clinico degli operatori sanitari con rilevazione della

temperatura corporea prima dell’inizio del turno di lavoro, e il rilievo del rialzo della temperatura oltre

Page 43: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

43 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

i 37,5 °C comporta l’effettuazione del tampone nasofaringeo per ricerca di SARS-CoV-2 e

l’allontanamento dal luogo di lavoro con sospensione dell’attività lavorativa."

La DGR 3018, allegato1, del 30/03/2020 prevede che: Al fine di individuare precocemente

l’insorgenza di sintomatologia suggestiva per sospetta COVID – 19 è necessario che venga

effettuato un monitoraggio clinico degli operatori con rilevazione della temperatura corporea prima

dell’inizio del turno di lavoro. Il rilievo del rialzo della temperatura maggiore/uguale a 37,5°C

comporterà l’allontanamento dal luogo di lavoro con sospensione dell’attività lavorativa e, in

raccordo con ATS, l’effettuazione del tampone naso-faringeo per ricerca di SARS-CoV-2. Il rientro al

lavoro è previsto alla risoluzione della sintomatologia e previa esecuzione di doppio tampone a

distanza di 24 ore che deve risultare negativo.

La nota Regionale DG Welfare del 1/04/2020 cita: A seguito della DGR XI/2986 del 23/03/2020 la

sorveglianza degli operatori sanitari è stata ulteriormente strutturata prevedendo il monitoraggio

clinico con misurazione quotidiana della temperatura, che, se risulta uguale o superiore a 37,5°C,

comporta l’allontanamento dal lavoro e l’esecuzione del tampone nasofaringeo per ricerca di

SARS-CoV-2. Si dovrebbero pertanto nel tempo ridurre il numero degli operatori che, rimasti al

domicilio perché sintomatici ad oggi non hanno effettuato ancora il test, a meno di quadro clinico

aggravato che abbia portato al ricovero. Al fine di non rischiare di introdurre in assistenza persone

non sicuramente negative per questi operatori paucisintomatici è prevista l’effettuazione del doppio

test, dopo 14 giorni di clinica silente.

_____________

(Regione Lombardia n. 16575 del 10/04/2020)

In premessa si richiama che nella declinazione data da Regione Lombardia della circolare del

Ministero della Salute 0007865-25/03/2020, i due criteri “guida” messi in evidenza per l’effettuazione

mirata dei tamponi agli operatori sanitari e socio-sanitari sono: il quadro clinico e il rientro al lavoro

in sicurezza.

Pertanto, il rispetto del criterio di guarigione da COVID a garanzia del rientro al lavoro degli operatori

in sicurezza è elemento di adesione alle raccomandazioni del Ministero della Salute.

Stante quanto sopra di seguito si precisa quanto segue:

1. Riammissione al lavoro di operatori sanitari e socio-sanitari dopo congedo lavorativo per

infortunio/malattia: in coerenza con la nota di Regione Lombardia protocollo

G1.20200015283 del 01/04/2020, la riammissione al lavoro deve avvenire solo a seguito di

accertamento dello stato di guarigione da COVID. Lo stato di guarigione da COVID è

definito da esito negativo al doppio tampone per SARS-CoV-2 effettuato non prima di 14

giorni dalla guarigione clinica o clinica silente (completa assenza di febbre per 3 giorni +

un numero di atti respiratori inferiori a 22/minuto), pertanto i 14 giorni antecedenti

l’effettuazione del doppio tampone devono essere computati successivamente i 3 giorni di

clinica silente.

2. Per gli operatori per i quali non è stato effettuato tampone diagnostico, congedati dal lavoro

per malattia con corredo sintomatico suggestivo per COVID-19 (comprese le forme

paucisintomatiche), in considerazione di quanto precisato dalla Circolare INAIL n. 13 del 3

aprile 2020, occorre procedere all’effettuazione del tampone quale elemento necessario

alla conferma diagnostica del contagio. L’effettuazione dei tamponi è in capo alle Strutture

per i propri dipendenti e alle ATS per i MMG/PLS/CA.

Se positivo il tampone, ai fini del rientro occorrerà eseguire doppio tampone secondo le

modalità sopra richiamate.

Se negativa la ricerca di SARS-CoV-2, il rientro potrà avvenire alla scomparsa dei sintomi,

previo ulteriore tampone di conferma della negatività.

E’ alla valutazione la possibilità di utilizzare il rilievo anticorpale quale reperto “clinico-

strumentale in grado di attestare, in base alle conoscenze scientifiche, il contagio stesso”, ciò

Page 44: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

44 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

alla luce delle attuali indicazioni in merito all’utilizzo di tali test come da nota Ministero della

Salute prot.0011715-03/04/2020.

Da ultimo in merito alla richiesta di specificare se l’effettuazione del test per ricerca di infezione da

SARS-CoV-2 sia da riservarsi esclusivamente agli operatori con sintomatologia febbrile si richiama

quanto già espresso con gli indirizzi di sorveglianza sanitaria degli operatori sanitari e socio-sanitari

emanati dall’Unità di Crisi Coronavirus di Regione Lombardia, ove si precisa che il criterio “guida”

indicato per l’indagine mirata alla ricerca di SARS-CoV-2 con tampone nasofaringeo/orofaringeo fa

riferimento prioritariamente al quadro clinico, per definizione non riconducibile al solo sintomo

“febbre”. L’indicazione trasmessa alle Strutture sanitarie, socio-sanitarie e MMG/PLS/CA (per il tramite

delle ATS) di sensibilizzare il personale a dare comunicazione tempestiva già dell’esordio di

sintomatologia alle direzioni è stata affiancata alla rilevazione attiva della temperatura corporea ad

inizio turno di lavoro. A tale popolazione di operatori è prioritariamente destinata l’effettuazione del

tampone nasofaringeo.

A seguito della ricognizione dei fabbisogni di tamponi per gli ospiti sintomatici, effettuata da ATS,

così come previsto dalla dgr 3018 del 30/03/2020, allegato 1, si è proceduto ad inviare una tabella

con i laboratori assegnati come riferimento ad ogni struttura con i quali la struttura stessa prenderà

contatto per l’organizzazione delle consegne dei tamponi da analizzare. ____________

(ATS Nota Dipartimento PAAPSS del 10/04/2020)

“Si richiamano l’ordinanza di Regionale Lombardia n. 514 del 21/03/2020 e la DGR 3018 del

30/03/2020, le trasmissioni a mezzo mail del Dipartimento PAAPSS del 02/03/2020 “Ricognizione per

effettuazione tamponi ospiti ai sensi della DGR 3018 all. 1 in RSA e RSD” e del 03/04/2020 “Procedura

tamponi per gli operatori e comunicazione del Servizio di Malattie Infettive di ATS” nonché la

trasmissione del file “Azzonamento laboratori” inviato in data 07/04/2020 relativa alla comunicazione

dei Servizi di Medicina di Laboratorio con cui intessere la collaborazione per l’esecuzione delle analisi

sui tamponi. In data 10/04/2020, alla luce della circolare Regione Lombardia n. 16575 del 10/04/2020,

sono state trasmesse, ad integrazione, le afferenze per le strutture le cui segnalazioni sono pervenute

successivamente all’8 aprile.

Si precisa che la Scrivente ATS al momento proseguirà l’organizzazione ed effettuazione del doppio

test per la ricerca SARS-CoV-2 a conclusione della quarantena degli operatori sociosanitari mentre

si rimanda agli Enti, l’effettuazione del primo tampone post- triage agli operatori sintomatici nonché

il prosieguo dell’esecuzione dei tamponi agli ospiti in carico. Si precisa altresì che, dopo la fornitura

iniziale dei tamponi effettuata al fine di consentire l’inizio in emergenza delle attività, sarà cura

dell’ente erogatore prevedere di assolvere in autonomia e in accordo con il laboratorio,

l’approvvigionamento dei tamponi così come dei DPI necessari”.

__________

(ATS Nota Direzione Generale n. 53092 del 16/04/2020)

“La consultazione dell’elenco dei Servizi di Medicina di Laboratorio prossimamente disponibile sul sito

di Regione, consentirà di mettere in atto ulteriori collaborazioni, laddove le stesse trovino accordo

tra le parti.

Per quanto attiene l’approvvigionamento in autonomia dei tamponi, si conferma la disponibilità

temporanea a raccogliere il fabbisogno di kit per tamponi a metterli a disposizione anche delle

RSA/RSD, nei limiti di quanto ricevuto dalla centrale regionale. Si ricorda che le RSA/RSD dovranno

adeguatamente motivare l’indisponibilità delle forniture e richiedere il numero di tamponi necessario

per poter effettuare l’indagine a pazienti sintomatici in isolamento, operatori all’esordio dei sintomi

e/o per la verifica di guarigione prima del rientro in servizio.

Si invita ad avviare le attività per il reperimento di questi prodotti, in modo che superata la fase

transitoria, i tamponi possano essere reperiti direttamente dalle strutture.

Page 45: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

45 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

L’effettuazione dei tamponi è in capo alle Strutture per i propri dipendenti (nota Regione Lombardia

n.16575 del 10/04/2020), ma per rendere possibile il rientro in servizio degli operatori guariti si

conferma che ATS è disponibile a mantenere l’organizzazione ed effettuazione di tali tamponi, fino

a quando non perverranno comunicazioni di piena autonomia nella gestione del monitoraggio dei

propri operatori”.

___________

(ATS Nota Direzione Generale del 30/04/2020)

“Si fa riferimento all’incontro informale del 28/04/2020 con alcune associazioni di settore, volto a

condividere la modalità più efficace ed efficiente per eseguire i dovuti controlli in tema di infezione

Covid 19 sugli operatori sociosanitari.

Dal confronto è scaturita la decisione di prevedere che sia il singolo Ente, attraverso il proprio medico

competente, a programmare ed effettuare l’esecuzione dei tamponi sui propri lavoratori, così come

già attuato per gli ospiti.

Si conferma la disponibilità di ATS a fornire un numero di tamponi adeguato alle attuali capacità

erogative regionali e ad accogliere e segnalare eventuali difficoltà con i laboratori di afferimento,

identificati in accordo con i competenti uffici regionali.

E’ necessario concordare il ritiro dei tamponi indicando puntualmente quanti saranno utilizzati per

gli ospiti e quanti per il personale, utilizzando il consueto file excel.

Si resta disponibili comunque, qualora specifici Enti segnalino criticità nello svolgimento di quanto

sopra, a mantenere una funzione di supporto.

La nuova organizzazione ha avuto inizio lunedì 4 maggio.

Viene inoltrata da questa Agenzia, ad ogni struttura, mail specifica contente l’elenco del personale

già trattato (anche nei casi in cui l’esito sia positivo) e di quello in cui l’esecuzione del tampone

sia già stata prenotata, in modo che tutte le strutture possano concentrarsi sul personale ancora in

attesa di verifica di guarigione attraverso doppio tampone negativo”.

__________

Percorso per la riammissione al lavoro di operatore sanitario accertato/sospetto COVID-19. (Regione Lombardia nota n. 15283 del 01/04/2020)

Si richiamano in premessa le seguenti definizioni:

- guarigione clinica (o clinica silente) in soggetto ancora positivo per SARS-CoV-2: assenza di febbre

da 3 giorni + un numero di atti respiratori inferiori a 22/minuto.

- guarigione da COVID: soggetto con 2 tamponi negativi per SARS-CoV-2, eseguiti ad almeno 24

ore di distanza, prelevati non prima di 14 giorni di clinica silente.

A seguito della DGR XI/2986 del 23/03/2020 la sorveglianza degli operatori sanitari è stata

ulteriormente strutturata prevedendo il monitoraggio clinico con misurazione quotidiana della

temperatura, che se risulta uguale o superiore a 37,5°C comporta l’allontanamento dal lavoro e

l’esecuzione del tampone nasofaringeo per ricerca di SARS-CoV-2. Si dovrebbero pertanto nel

tempo ridurre il numero degli operatori che, rimasti al domicilio perché sintomatici ad oggi non

hanno effettuato ancora il test, a meno di quadro clinico aggravato che abbia portato al ricovero.

Al fine di non rischiare di introdurre in assistenza persone non sicuramente negative per questi

operatori paucisintomatici è prevista l’effettuazione del doppio test, dopo 14 giorni di clinica silente.

__________

(Ministero della Salute - Circolare n. 0011715 del 03/04/2020)

Secondo l'OMS, sebbene l'impiego di kit commerciali di diagnosi rapida virologica sia auspicabile e

rappresenti un’esigenza in situazioni di emergenza come quella attuale, gli approcci diagnostici al

momento tecnicamente più vantaggiosi, attendibili e disponibili rimangono quelli basati sul

rilevamento del virus in secrezioni respiratorie attraverso metodi di RT-PCR per amplificazione di geni

virali espressi durante l’infezione da SARS-CoV-2.

Page 46: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

46 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

La diagnosi molecolare per casi di infezione da SARS-CoV-2 va eseguita presso i laboratori di

riferimento regionali e laboratori aggiuntivi individuati dalle regioni secondo le modalità concordate

con il Laboratorio di Riferimento Nazionale dell'Istituto Superiore di Sanità e le procedure da ultimo

riportate nella circolare n. 9774 del 20 marzo 2020.

Per i test sierologici, il loro uso nell'attività diagnostica d’infezione in atto da SARS-CoV-2, necessita di

ulteriori evidenze sulle loro performance e utilità operativa. In particolare, i test rapidi basati

sull’identificazione di anticorpi IgM e IgG specifici per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, non

possono, allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica, sostituire il test molecolare basato

sull’identificazione di RNA virale dai tamponi nasofaringei secondo i protocolli indicati dall’OMS.

Di seguito si riporta l’elenco dei laboratori di riferimento regionali, che effettuano la diagnosi

molecolare su campioni clinici respiratori secondo protocolli specifici di Real Time PCR per SARS-

CoV-2 indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

REGIONE LABORATORIO

LOMBARDIA

Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università di Milano

S.S. Virologia Molecolare, S.C. Microbiologia e Virologia Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo

U.O.C Microbiologia Clinica, Virologia e diagnostica delle Bio-emergenze, ASST FBF-Sacco

ASST Monza, Laboratorio di Microbiologia e Virologia

ASST degli Spedali Civili, Laboratorio di Microbiologia e Virologia

ASST Ovest Milanese, Laboratorio di Microbiologia e Virologia

ASST Sette Laghi, Laboratorio di Microbiologia e Virologia

ASST Lecco, Laboratorio di Microbiologia e Virologia

ASST G.O.M. Niguarda, Sezione Microbiologia e Virologia, Laboratorio Analisi

IRCCS Policlinico Milano, Sezione Microbiologia e Virologia, Laboratorio Analisi

ASST Melegnano e della Martesana, Sezione Microbiologia e Virologia, Laboratorio Analisi

ASST di Cremona, Sezione Microbiologia e Virologia, Laboratorio Analisi

ASST di Bergamo Est, Sezione Microbiologia e Virologia, Laboratorio Analisi

ASST di Bergamo Ovest, Sezione Microbiologia e Virologia, Laboratorio Analisi

ASST Santi Paolo e Carlo, Sezione Microbiologia e Virologia, Laboratorio Analisi

IRCCS San Raffaele S.r.l., Sezione Microbiologia e Virologia, Laboratorio Analisi

IRCCS Humanitas Mirasole S.p.A., Sezione Microbiologia e Virologia, Laboratorio Analisi

IRCCS Centro Cardiologico Fondazione Monzino S.p.A., Sezione Microbiologia e Virologia,

Laboratorio Analisi

Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lombardie e Emilia Romagna

Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna (I.Z.S.L.E.R.)

I laboratori di riferimento regionali devono svolgere funzione di coordinamento per i laboratori

aggiuntivi identificati dalle regioni a effettuare la diagnosi SARS-CoV-2, fornendo il supporto e le

indicazioni necessarie secondo specifici piani regionali.

In caso di necessità, ad esempio per accumularsi di campioni da analizzare con ritardi nella risposta,

carenza di reagenti, impossibilità di stoccaggio dei campioni in modo sicuro, sovraccarico lavorativo

del personale di laboratorio, si raccomanda di applicare, nell’effettuazione dei test diagnostici, i

criteri di priorità di seguito riportati, raccomandati dall'OMS e adattati alla situazione italiana:

- pazienti ospedalizzati con infezione acuta respiratoria grave (SARI)

- tutti i casi di infezione respiratoria acuta ospedalizzati o ricoverati nelle residenze sanitarie

assistenziali e nelle altre strutture di lunga degenza

- operatori sanitari esposti a maggior rischio (compreso il personale dei servizi di soccorso ed

emergenza, il personale ausiliario e i tecnici verificatori), per tutelare gli operatori sanitari e

ridurre il rischio di trasmissione nosocomiale

- operatori dei servizi pubblici essenziali sintomatici, anche affetti da lieve sintomatologia per

decidere l’eventuale sospensione dal lavoro

- operatori, anche asintomatici, delle RSA e altre strutture residenziali per anziani

Page 47: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

47 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

- persone a rischio di sviluppare una forma severa della malattia e fragili, come persone

anziane con comorbidità quali malattie polmonari, tumori, malattie cerebrovascolari,

insufficienza cardiaca, patologie renali, patologie 5 epatiche, ipertensione, diabete e

immunosoppressione con segni di malattia acuta respiratoria, che possono richiedere

ospedalizzazione e cure ad alta intensità per COVID-19; ivi incluse le persone vulnerabili,

quali le persone che risiedono in residenze per anziani, dovrebbero essere particolarmente

fatti oggetto di attenzione

- primi individui sintomatici all’interno di comunità chiuse per identificare rapidamente i focolai

e garantire misure di contenimento.

__________

(Regione Lombardia nota n. 15731 del 04/04/2020)

L’esecuzione del test diagnostico va riservata nei casi clinici sintomatici/paucisintomatici e a contatti

a rischio familiari e/o residenziali sintomatici, focalizzando l’identificazione dei contatti a rischio nelle

48 ore precedenti l’inizio della sintomatologia del caso positivo o clinicamente sospetto. ____________

2.f. I test diagnostici di tipo sierologico (Rapporto ISS COVID-19, n.1/ 2020 aggiornato al 7 marzo 2020)

Al fine di aumentare l’efficienza della valutazione circa la probabilità di immettere nella vita sociale

un soggetto non ancora guarito (e pertanto contagioso), a questi soggetti viene offerta la possibilità

di sottoporsi ad indagine sierologica. L’ATS di competenza territoriale per residenza ne cura

l’organizzazione dell’esecuzione e la gestione dell’esito. Segue la declinazione in forma tabellare

degli adempimenti derivanti dall’esito del test sierologico; l’adesione al test è sempre volontaria e il

soggetto deve essere informato del significato dell’esito e delle azioni conseguenti.

ESITO SIGNIFICATO ADEMPIMENTI PER LA RIAMMISSIONE NELLA VITA SOCIALE DELLE

PERSONE POSTE IN ISOLAMENTO DOMICILIARE PER SOSPETTA COVID19

O PER CONTATTO STRETTO CON CASO

Negativo Assenza o un livello

molto basso di

anticorpi diretti

contro il virus. Questo

accade in assenza

di infezione o

durante il periodo di

incubazione e negli

stadi precoci della

malattia

Se il soggetto è in categoria 1 (manifestazione sintomatica senza storia

di contatto di caso) la domiciliazione fiduciaria si conclude alla

risoluzione dei sintomi.

Se il soggetto è in categoria 2 (storia di contatto con caso con

manifestazione sintomatica) la domiciliazione fiduciaria si conclude

dopo 14 giorni di clinica silente dalla risoluzione dei sintomi

Se il soggetto è in categoria 3 (storia di contatto con caso senza

manifestazione sintomatica) la domiciliazione fiduciaria si conclude

dopo 14 giorni di clinica silente dal contatto con il caso

Dubbio Esito dubbio Il soggetto è invitato a ripetere il test sierologico dopo una settimana e

prosegue la domiciliazione

Positivo Presenza di anticorpi

Un risultato positivo

deve essere

comunque

interpretato in

associazione con gli

esiti clinici e

l‘eventuale ricerca

del genoma virale su

tampone

rinofaringeo

Il soggetto prosegue la

domiciliazione fiduciaria ed effettua

tampone nasofaringeo per ricerca

di RNA virale. Sui contatti stretti

asintomatici va effettuata

un’anamnesi per rilevare

l’eventuale presenza di sintomi non

segnalati

Se tampone negativo il

soggetto viene riammesso nella

vita sociale

Se tampone positivo il soggetto

viene classificato come caso, si

effettua segnalazione su

sMAINF, si dispone la

domiciliazione obbligatoria per il

caso e la domiciliazione

fiduciaria per i conviventi e

contatti stretti

Page 48: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

48 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Elementi organizzativi omogenei:

✓ test non viene eseguito retro-attivamente ai soggetti per i quali è già stata dichiarata

conclusa la quarantena da oltre un mese

✓ per i soggetti in categoria 1 e 2, il MMG, nel segnalare il nome ad ATS, deve dichiarare la

data di conclusione dei sintomi

✓ per i soggetti in categoria 3 ATS deve definire la data dell’ultimo contatto certo

✓ ATS individua i punti prelievo del territorio da coinvolgere e le modalità organizzative per

conferire l’elenco dei candidabili

✓ il laboratorio invia il referto ad ATS che restituisce all’utente con le indicazioni circa gli

eventuali approfondimenti

B. Utilizzo dei test sierologici extra Servizio Sanitario Regionale Condizioni per offerta dei test

sierologici extra Servizio Sanitario Regionale

Si ribadisce che l’esecuzione di test sierologici, al di fuori di percorsi organizzati di verifica dei risultati

ottenuti, riveste scarso significato e può contribuire a creare false aspettative e comportamenti a

potenziale rischio nei cittadini interessati. L’utilizzo dei test al di fuori del SSR comporta in ogni caso il

rispetto di quanto segue:

a. Come indicato nella circolare ministeriale 0016106-09/05/2020, i test per la ricerca di

immunoglubuline non essendo autodiagnostici, non devono essere venduti o messi a

disposizione di “profani”, come definiti dall’articolo 1, comma 1, lettera d) del Decreto

legislativo 8 settembre 2000, n. 332 recante “Attuazione della Direttiva 98/79/CE relativa ai

dispositivi medico-diagnostici in vitro”: pertanto esiti derivanti esclusivamente da tali modalità

erogative non saranno presi in considerazione (vedi punto c);

b. E’ necessario l’uso di test marcati CE ai sensi del D. Lgs. 332/00, prevedendone la

refertazione solo da parte di personale di laboratorio.

c. I test sierologici sia rapidi che con metodica CLIA o ELISA o equivalenti devono essere

effettuati esclusivamente in laboratori di microbiologia e virologia o con sezione specializzata

in microbiologia e virologia autorizzati e/o accreditati e/o a contratto con il SSR.

d. Qualora all’interno di una offerta extra SSR vengano utilizzati i test rapidi basati

sull’identificazione di anticorpi IgM e IgG specifici per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-

2, l’eventuale positività riscontrata deve essere accertata e refertata dal laboratorio e ad

essa deve seguire la verifica mediante sierologia con metodica CLIA o ELISA o equivalenti.

e. La positività a test sierologico con metodica CLIA o ELISA o equivalenti comporta la verifica

della contagiosità mediante ricerca dell’RNA virale (tampone).

Nel caso in cui si intenda effettuare in uno specifico ambito collettivo (esempio ambiente di lavoro)

un percorso di screening dei soggetti appartenenti a tale collettività, va data comunicazione ad

ATS, riportando le seguenti informazioni:

- il medico, responsabile per gli aspetti sanitari del percorso; - il numero dei soggetti che si

prevede di coinvolgere;

- il laboratorio che effettua il test rapido, qualora previsto come primo step;

- la documentazione relativa al test rapido che si intende utilizzare;

- il laboratorio che effettua il test sierologico con metodica CLIA o ELISA o equivalenti;

- la documentazione relativa al test sierologico con metodica CLIA o ELISA o equivalenti;

- la documentazione atta a comprovare di avere informato i soggetti coinvolti: o sul

significato dello screening e dei test, o dell’invio dell’esito positivo del sierologico ad ATS, o

dell’isolamento domiciliare a seguito di positività del sierologico con metodica CLIA o ELISA

o equivalenti, fino all’esito negativo del test molecolare.

- la documentazione circa la volontarietà di adesione a tutto il percorso di screening e la

modalità di trattamento dei dati sanitari;

Page 49: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

49 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

- l’evidenza della disponibilità di test per la ricerca del genoma virale, acquisita oltre la quota

che deve essere garantita dalla rete dei laboratori per COVID-19 per il SSR; tale quota deve

essere pari ad almeno il 10% del numero di soggetti arruolati.

- La disponibilità può essere acquisita sia dai laboratori della rete lombarda dei laboratori per

Covid 19 oppure al di fuori purché il laboratorio sia nella rete dei laboratori per l’effettuazione

del test molecolare riconosciuti dal Ministero della Salute.

- I laboratori accreditati ed autorizzati inseriti nella rete lombarda dei laboratori per COVID 19

devono processare in via prioritaria i test secondo le indicazioni regionali e per quantitativi

non inferiori a quelli che verranno definiti con apposita delibera indicante altresì la tariffa del

test per la ricerca del genoma virale.

Si precisa che

- la verifica della correttezza dei percorsi sopra indicati è in capo al medico responsabile

- i relativi costi NON sono in carico al SSR;

- il referto positivo a test sierologico con metodica CLIA o ELISA o equivalenti deve essere

comunicato alla ATS di residenza del soggetto, attraverso gli appositi flussi predisposti

secondo specifiche indicazioni regionali, indicando: o i dati anagrafici; o il telefono; o il

referto del test; o la data di avvio dell’isolamento fiduciario; o la data prevista per

l’effettuazione del tampone e comporta l’avvio del percorso di sorveglianza di caso

sospetto.

(Ministero della Salute Circolare n. 0016106 del 09/05/2020)

Nell’attuale fase dell’emergenza COVID-19, assume particolare rilevanza la tematica dei test

diagnostici di tipo sierologico, che possono essere utilizzati per la rilevazione di eventuali anticorpi

diretti contro SARS-CoV-2. I test sierologici sono utili nella ricerca e nella valutazione epidemiologica

della circolazione virale in quanto:

1. sono uno strumento importante per stimare la diffusione dell’infezione in una comunità;

2. la sierologia può evidenziare l’avvenuta esposizione al virus;

3. i metodi sierologici possono essere utili per l’identificazione dell’infezione da SARS-CoV2 in

individui asintomatici o con sintomatologia lieve o moderata che si presentino tardi alla

osservazione clinica;

4. i metodi sierologici possono essere utili per più compiutamente definire il tasso di letalità

dell’infezione virale rispetto al numero di pazienti contagiati da SARS-CoV-2.

Le attuali conoscenze scientifiche relative ai test sierologici per il COVID-19 sono però lacunose

relativamente alla capacità di fornire le seguenti informazioni:

1. presenza di anticorpi neutralizzanti in grado di proteggere dalla infezione o malattia (in

genere, un elevato titolo anticorpale correla con la presenza di anticorpi neutralizzanti rilevati

al test di neutralizzazione/riduzione delle placche);

2. persistenza degli anticorpi a lungo termine. Peraltro, premesso che nell’attuale sistema i

dispositivi medici diagnostici in vitro (IVD) sono regolamentati a livello comunitario dalla

Direttiva Europea 98/79/EC, recepita nell’ordinamento italiano con il Decreto legislativo 8

settembre 2000, n. 332 recante “Attuazione della Direttiva 98/79/CE relativa ai dispositivi

medico-diagnostici in vitro”, e che i test in oggetto, non essendo autodiagnostici, non

devono essere venduti o messi a disposizione di “profani”, come definiti dall’articolo 1,

comma 1, lettera d) del decreto, si ritiene opportuno rappresentare quanto segue.

Secondo l’OMS, sebbene l’impiego di kit diagnostici di più semplice esecuzione sia auspicabile e

rappresenti un’esigenza in situazioni di emergenza come quella attuale, gli approcci diagnostici al

momento tecnicamente più vantaggiosi e attendibili per una diagnosi d’infezione da SARSCoV-2

rimangono quelli basati sul rilevamento del virus in secrezioni respiratorie attraverso metodi di RT-

PCR per amplificazione di geni virali. La diagnosi molecolare per casi di infezione da SARSCoV-2 va

Page 50: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

50 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

eseguita presso i laboratori di riferimento regionali e laboratori aggiuntivi individuati dalle Regioni e

dalle Province Autonome.

La stessa OMS evidenzia che, per l’utilizzo dei test sierologici nell'attività diagnostica d’infezione in

atto da SARS-CoV-2, sono necessarie ulteriori evidenze sulle loro performance e utilità. In particolare,

i test basati sull’identificazione di anticorpi IgM e IgG specifici per la diagnosi di infezione da SARS-

CoV-2, secondo il parere espresso dal Comitato tecnico scientifico istituito presso il Dipartimento di

Protezione civile, non possono, allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica, sostituire il test

molecolare basato sull’identificazione di RNA virale dai tamponi nasofaringei, secondo i protocolli

indicati dall’OMS. Infatti, il risultato qualitativo ottenuto su un singolo campione di siero non è

sufficientemente attendibile per una valutazione diagnostica, in quanto la rilevazione della presenza

degli anticorpi mediante l’utilizzo di tali test non è, comunque, indicativo di un'infezione acuta in atto

e, quindi, della presenza di virus nel paziente e del rischio associato a una sua diffusione nella

comunità. Inoltre, per ragioni di possibile cross-reattività con differenti patogeni affini, quali altri

coronavirus umani, il rilevamento degli anticorpi potrebbe non essere specifico della infezione da

SARS-CoV-2. Infine, l’assenza di rilevamento di anticorpi (non ancora presenti nel sangue di un

individuo per il ritardo che fisiologicamente connota una risposta umorale rispetto al momento

dell’infezione virale) non esclude la possibilità di un’infezione in atto in fase precoce o asintomatica

e il relativo rischio di contagiosità dell’individuo.

Sempre l’OMS, nella pubblicazione dell’8 aprile 2020, “Advice on the use of point-of-care

immunodiagnostic tests for COVID-19 Scientific Brief” raccomanda l’uso dei nuovi test

immunodiagnostici point-of-care solo in ambito di ricerca. Con la successiva pubblicazione del 24

aprile 2020 “Immunity passports”, l’OMS ha evidenziato che tali test possono generare sia falsi positivi

sia falsi negativi, con gravi conseguenze che possono influenzare le misure di prevenzione e controllo

delle infezioni. Ciò premesso, a normativa europea vigente non possono fornirsi indicazioni cogenti

circa i requisiti minimi dei test diagnostici, tenuto conto che la medesima non vincola i produttori che

intendono immettere sul mercato un test non classificato come autodiagnostico ad una validazione

rilasciata da organismi notificati, essendo sufficiente l’apposizione della marcatura CE sotto la

responsabilità del fabbricante.

Appare, tuttavia, opportuno svolgere alcune considerazioni a supporto delle scelte delle Autorità

sanitarie sull’utilizzo dei test sierologici, in base alle attuali conoscenze disponibili, ed alle indicazion i

fornite dal menzionato Comitato tecnico scientifico, in occasione dell’indizione della procedura ad

evidenza pubblica per l’effettuazione di 150.000 test sierologici (bando indetto il 17 aprile 2020 dal

Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il

contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID – 19).

Al riguardo, in merito all’affidabilità dei test sierologici si fa presente che la qualità e l’affidabilità di

un test dipendono in particolare dalle due caratteristiche di specificità e sensibilità, e pertanto,

sebbene non sussistano in relazione ad esse obblighi di legge, è fortemente raccomandato l’utilizzo

di test del tipo CLIA e/o ELISA che abbiano una specificità non inferiore al 95% e una sensibilità non

inferiore al 90%, al fine di ridurre il numero di risultati falsi positivi e falsi negativi. Al di sotto di tali soglie,

l’affidabilità del risultato ottenuto non è adeguata alle finalità per cui i test vengono eseguiti Per

quanto riguarda, invece, i test rapidi (test eseguiti su sangue capillare), essendo di natura puramente

qualitativa, possono solo indicare la presenza o assenza di anticorpi.

Si fa presente che, al meglio delle conoscenze oggi disponibili, non vi sono al momento evidenze

prodotte da organismi terzi in relazione alla loro qualità. Da ultimo, si segnala che l’ECDC nelle varie

pubblicazioni riporta che un test anticorpale positivo indica se la persona è stata infettata da SARS-

CoV-2 (se IgM positivi: infezione recente; se IgM negativi e IgG positivi: infezione passata), ma non

indica necessariamente se gli anticorpi sono neutralizzanti, se una persona è protetta e per quanto

tempo, e se la persona è guarita. Si ritiene, pertanto, opportuno, in tali casi, l’esecuzione del test

molecolare.

Page 51: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

51 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Un test anticorpale negativo può avere vari significati: una persona non è stata infettata da SARA-

CoV-2, oppure è stata infettata molto recentemente (meno di 8-10 giorni prima) e non ha ancora

sviluppato la risposta anticorpale al virus, oppure è stata infettata ma il titolo di anticorpi che ha

sviluppato è, al momento dell’esecuzione del test, al di sotto del livello di rilevazione del test.

Tali valutazioni confermano che i test anticorpali non possono essere considerati come strumenti

diagnostici sostitutivi del test molecolare. Le indicazioni dell’ECDC sono coerenti con lo stato

dell’arte delle conoscenze disponibili, e sono, pertanto, suscettibili di aggiornamento in base

all’evoluzione delle conoscenze e degli avanzamenti tecnologici. Sarà, pertanto, fondamentale

mantenere un costante scambio di informazioni su nuove evidenze che emergeranno

dall’effettuazione di test da parte delle Regioni e delle Province Autonome in indirizzo. ______________

COVID-19: indicazioni in merito ai test sierologici (Regione Lombardia DGR n. 3131 del 12/05/2020)

Le attuali indicazioni nazionali di riferimento sono contenute nella circolare del Ministero della Salute

0016106-09/05/2020, che si assume in toto quale riferimento da cui discendono le indicazioni

operative che seguono.

In particolare si richiama quanto indicato in merito alla utilità dei test sierologici nella ricerca e nella

valutazione epidemiologica della circolazione virale in quanto:

1. sono uno strumento importante per stimare la diffusione dell’infezione in una comunità;

2. la sierologia può evidenziare l’avvenuta esposizione al virus;

3. i metodi sierologici possono essere utili per l’identificazione dell’infezione da SARS-CoV-2 in

individui asintomatici o con sintomatologia lieve o moderata che si presentino tardi alla

osservazione clinica;

4. i metodi sierologici possono essere utili per più compiutamente definire il tasso di letalità

dell’infezione virale rispetto al numero di pazienti contagiati da SARS-CoV-2.

I test sierologici per la ricerca degli anticorpi ai fini della tutela della salute pubblica possono quindi

trovare spazio di impiego nei percorsi di valutazione epidemiologica della sieroprevalenza della

popolazione generale; all’interno di percorsi di screening promossi da DG Welfare o dalle ATS

d’intesa con la direzione regionale dedicati a specifiche collettività; ad ulteriore complemento nei

percorsi di riammissione nella vita sociale dei soggetti con sospetto COVID 19; oltre che all’interno di

specifici percorsi clinici. I laboratori pubblici e privati specializzati in Microbiologia e Virologia o con

sezioni specializzate in Microbiologia e Virologia possono erogare esami sierologici per anticorpi

SARS-COV-2.

In merito ai test sierologici disponibili viene precisato che:

✓ la qualità e l’affidabilità di un test dipendono in particolare dalle due caratteristiche di

specificità e sensibilità, e pertanto, sebbene non sussistano in relazione ad esse obblighi di

legge, è fortemente raccomandato l’utilizzo di test del tipo CLIA e/o ELISA che abbiano una

specificità non inferiore al 95% e una sensibilità non inferiore al 90%, al fine di ridurre il numero

di risultati falsi positivi e falsi negativi. Al di sotto di tali soglie, l’affidabilità del risultato ottenuto

non è adeguata alle finalità per cui i test vengono eseguiti. Le indicazioni nazionali sopra

richiamate precisano che i test basati sull’identificazione di anticorpi IgM e IgG specifici per

la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, secondo il parere espresso dal Comitato tecnico

scientifico istituito presso il Dipartimento di Protezione civile, non possono, allo stato attuale

dell’evoluzione tecnologica, sostituire il test molecolare basato sull’identificazione di RNA

virale dai tamponi nasofaringei, secondo i protocolli indicati dall’OMS.

✓ i test rapidi (test eseguiti su sangue capillare), essendo di natura puramente qualitativa,

possono solo indicare la presenza o assenza di anticorpi. Si fa presente che, al meglio delle

conoscenze oggi disponibili, non vi sono al momento evidenze prodotte da organismi terzi in

relazione alla loro qualità. Il DPCM 26 aprile 2020 all’art.2 comma 6 dispone l’attuazione di

Page 52: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

52 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

quanto previsto nell’allegato 6 del DPCM stesso “Protocollo condiviso di regolamentazione

delle misure per il contrasto e il contenimento del virus COVID 19 negli ambienti di lavoro fra

il Governo e le parti sociali” ove è previsto che “Il medico competente applicherà le

indicazioni delle Autorità Sanitarie. Il medico competente, in considerazione del suo ruolo

nella valutazione dei rischi e nella sorveglia sanitaria, potrà suggerire l’adozione di eventuali

mezzi diagnostici qualora ritenuti utili al fine del contenimento della diffusione del virus e della

salute dei lavoratori”.

Si richiama altresì la nota ministeriale prot. 0014915-29/04/2020 avente ad oggetto

“Indicazioni operative relative alle attività del medico competente nel contesto delle misure

per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro

e nella collettività” ove si richiama che “I test sierologici, secondo le indicazioni dell’OMS,

non possono sostituire il test diagnostico molecolare su tampone, tuttavia possono fornire dati

epidemiologici riguardo la circolazione virale nella popolazione anche lavorativa. Circa

l’utilizzo dei test sierologici nell’ambito della sorveglianza sanitaria per l’espressione del

giudizio di idoneità, allo stato attuale, quelli disponibili non sono caratterizzati da una

sufficiente validità per tale finalità. In ragione di ciò, allo stato, non emergono indicazioni al

loro utilizzo per finalità sia diagnostiche che prognostiche nei contesti occupazionali, né

tantomeno per determinare l’idoneità del singolo lavoratore.”

Le indicazioni che seguono fanno riferimento agli indirizzi forniti da Ministero della Salute

sopra citati; il contenuto potrà essere aggiornato in base all’evoluzione della situazione

epidemiologica, delle conoscenze scientifiche disponibili e ad eventuali nuovi indirizzi

nazionali.

A. Utilizzo dei test sierologici da parte del Servizio Sanitario Regionale

✓ Valutazione epidemiologica della sieroprevalenza della Popolazione Generale Regione

Lombardia aderisce allo studio sieroepidemiologico proposto da Ministero della Salute sulla

popolazione generale. Lo studio, che vede la identificazione di un campione rappresentativo

della realtà regionale e delle sue differenze territoriali, è finalizzato a caratterizzare le

differenze di sieroprevalenza tra le varie fasce di età, di localizzazione territoriale e di

professione, così da meglio comprendere le caratteristiche epidemiologiche e fornire

fondamentali informazioni per lo studio della patogenesi e lo sviluppo di strategie mirate.

✓ Percorsi di screening dedicati a particolari collettività

Si fa riferimento al percorso di screening già in essere per gli operatori sanitari e socio sanitari,

sia ospedalieri che della medicina territoriale. Si richiama l’obbligo per il personale di dare

comunicazione nel più breve tempo possibile ai Servizi competenti dell’insorgenza di

sintomatologia suggestiva per COVID-19, che comporta effettuazione di tampone

nasofaringeo e isolamento al domicilio (analogamente a quanto indicato nella FASE 4 del

percorso strutturato di screening).

Di seguito si riassumono gli elementi fondamentali.

Percorso di screening ROUND 1:

ogni operatore viene sottoposto quotidianamente alla misurazione della temperatura corporea e

solo una volta fino al termine del round 1 al test sierologico. Eventuali ulteriori ROUND di test sierologici

saranno valutati in seguito. Il test della ricerca virale con PCR (tampone) verrà invece eseguita a

seguito di ogni episodio di rilevazione di una temperatura ≥ 37,5°.

FASE 1 misurazione quotidiana della temperatura corporea ad inizio e a fine turno

• gli operatori con ≥ 37,5° verranno inviati all’esecuzione di tampone per la ricerca del

genoma virale (ossia FASE 4)

• gli operatori con < 37,5° passano alla FASE 2

Page 53: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

53 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

FASE 2 gli operatori negativi alla fase 1 (operatori con rilievo di temperatura corporea < 37,5°) e non

ancora sottoposti al test sierologico del ROUND 1, verranno sottoposti ad un test di analisi sierologica

per la ricerca di anticorpi anti SARS-CoV-2 su siero o plasma con metodi ELISA, CLIA o equivalenti:

• gli operatori per i quali si evidenzia la positività alla ricerca anticorpale (esito positivo o

dubbio) sono inviati all’esecuzione del tampone per la ricerca del genoma virale (cioè invio

a FASE 3); si chiede alle Strutture che ne curano l’esecuzione di garantire la minor distanza

temporale possibile tra il ricevimento dell’esito al test sierologico e il ricevimento dell’esito al

tampone. La positività al test sierologico comporta l’isolamento domiciliare fiduciario.

• gli operatori per i quali si evidenzia la negatività proseguono la propria attività

FASE 3 tampone per la ricerca del genoma virale in soggetti positivi o dubbi alla sierologia: gli

operatori positivi o dubbi alla fase 2 eseguono un tampone per la ricerca del genoma virale:

• gli operatori per i quali si evidenzia la positività alla ricerca del genoma virale (ESITO

POSITIVO O DEBOLMENTE POSITIVO) vengono esclusi dal lavoro per le cure del caso e il

periodo di quarantena;

• gli operatori per i quali si evidenzia la negatività proseguono l’attività

FASE 4 tampone per la ricerca del genoma virale in soggetti positivi ai sintomi (temperatura); gli

operatori positivi alla fase 1 eseguono un tampone per la ricerca del genoma virale:

• gli operatori per i quali si evidenzia la positività (esito positivo o debolmente positivo) alla

ricerca del genoma virale vengono esclusi dal lavoro per le cure del caso e il periodo di

quarantena;

• per gli operatori per i quali si evidenzia la negatività, il rientro potrà avvenire alla scomparsa

dei sintomi, previo ulteriore tampone di conferma della negatività come definito nella nota

Protocollo G1.2020.0016575 del 10/04/2020 avente ad oggetto: Ulteriori chiarimenti in ordine

ai criteri di effettuazione dei tamponi per la sorveglianza sanitaria degli operatori sanitari e

socio-sanitari; al rientro dal lavoro sono comunque sottoposti allo screening di fase 1 ed

eventualmente allo screening di fase 2.

L’adesione al percorso di screening mediante ricerca anticorpale e successiva ricerca virale (fasi da

2 a 3) è volontaria, prevede la raccolta del consenso dietro informativa circa la capacità del

percorso stesso di identificare COVID-19 anche asintomatici;

va precisato che:

✓ il programma di screening è un unicum dalla fase 1 alla fase 4 e potranno essere previste

eventuali ripetizioni, secondo indicazioni regionali ovvero eventuali variazioni del percorso in

relazione a nuove evidenze scientifiche;

✓ la positività alla ricerca degli anticorpi non è indice certo di protezione immunologica verso

infezione da SARS-CoV-2;

✓ la positività alla ricerca degli anticorpi non è indice di contagiosità del soggetto testato;

✓ la negatività alla ricerca degli anticorpi non garantisce circa l’assenza di pregresso

contagio né della non contagiosità del soggetto testato;

✓ l’adesione al percorso deve essere integrale effettuando, quando previsto, la ricerca

dell’RNA virale.

Collettività con presenza di soggetti fragili; altre particolari categorie

Per i soggetti fragili ospiti di particolari collettività chiuse e per gli operatori delle stesse, va

considerata la programmazione di un percorso di screening utilizzando test sierologici con ricerca

anticorpi anti SARS-CoV2 con metodica CLIA o ELISA o equivalenti. In caso di esito positivo si procede

all’effettuazione del test molecolare (tampone), secondo il percorso sopra indicato. Al riguardo

seguiranno indicazioni operative. Successivamente si procederà con altre categorie di soggetti (ad

esempio forze dell’ordine e polizia locale).

Page 54: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

54 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Percorsi di riammissione nella vita sociale delle persone poste in isolamento domiciliare durante la

fase del lock-down.

Fermo restando che con DGR 3114/2020 del 7/5/2020 è definito che per i contatti di nuovi casi (oltre

che per tutti i casi sintomatici) è prevista l’effettuazione della ricerca del genoma virale (tampone),

si riportano di seguito le modalità di riammissione nella vita sociale delle persone poste in isolamento

domiciliare durante la fase del lock-down. Si tratta pertanto di una casistica in progressivo

esaurimento. Le seguenti indicazioni superano la nota della Direzione Generale Welfare - Protocollo

G1.2020.0017030 del 15/04/2020 avente ad oggetto: Percorso per riammissione in collettività

lavorativa dopo periodo di assenza dal lavoro per coloro che effettuano attività di cui agli allegati

1, 2 e 3 del DPCM del 10 aprile 2020 così come integrate dall’Ordinanza di Regione Lombardia n.

528 del 11/4/2020 e integrano la nota Protocollo G1.2020.0017959 del 22/04/2020 avente ad oggetto:

Utilizzo test sierologici – Allegato 2. In premessa si richiamano le circolari del Ministero della Salute

0011715-03/04/2020 e 0016106-09/05/2020, ove si precisa che i test di ricerca anticorpale, secondo il

parere espresso dal Comitato Tecnico Scientifico nazionale, non possono, allo stato attuale

dell’evoluzione tecnologica, sostituire il test molecolare basato sull’identificazione di RNA virale dai

tamponi nasofaringei secondo i protocolli indicati dall’OMS.

Il presente percorso è dedicato alle persone poste in isolamento domiciliare durante la fase del lock-

down e ha la finalità di consentire il reinserimento in sicurezza di tali soggetti nella vita sociale, ivi

compresa la riammissione nelle collettività di lavoro, a prescindere dal settore di impiego e se tali

attività siano state oggetto o meno di misure interdittive a tutto il 4 maggio c.a.. Per il reinserimento

nella vita sociale delle persone sottoposte a misure quarantenarie dall’inizio della c.d. fase-2 si

rimanda alla DGR XI/3114 del 7/5/2020 “Determinazioni in merito alle attività di sorveglianza in

funzione dell'epidemia COVID-19”.

Tutti i casi COVID (compresi i soggetti clinicamente guariti ma con rilievo ancora di tampone positivo)

sono dichiarati guariti COVID dopo 14 gg di clinica silente e con doppio tampone negativo (24 ore

di distanza). A tali soggetti in virtù di questo percorso non viene proposto il test anticorpale; la

conclusione del periodo di Isolamento domiciliare obbligatorio viene dichiarato da ATS –

Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria (DIPS). Per procedere alla riammissione progressiva

della popolazione nelle collettività il SSR prende in considerazione le tipologie di cittadini poste in

isolamento domiciliare fiduciario durante la fase di lock-down.

Appartengono a questa macrocategoria soggetti che non sono stati sottoposti a test per ricerca di

genoma virale, con storia di:

1. sintomatologia, con quadri simil influenzali, segnalati da MMG/PLS/CA ad ATS che non

hanno presentato in anamnesi evidenza di contatto con caso;

2. contatto con caso con manifestazione sintomatica, identificati da ATS a seguito di

indagine epidemiologica;

3. contatto con caso senza manifestazione sintomatica, identificati da ATS a seguito di

indagine epidemiologica.

I soggetti appartenenti a tali categorie concludono l’isolamento domiciliare fiduciario dopo 14 giorni

di clinica silente (categorie 1 e 2) e/o dall’ultimo contatto con il caso (categoria 3). ______________

(Regione Lombardia nota del 21/05/2020: Attuazione DGR 3131/2020 “COVID-19: indicazioni in merito ai test

sierologici”)

Si avvia ricognizione finalizzata a quantificare i fabbisogni di test sierologici e le prevedibili ricadute

in termini di fabbisogni di test molecolari. Si chiede alle ATS di indicare la quantità dei test necessari,

suddivisa in “ospiti” ed “operatori” delle collettività residenziali e semiresidenziali di seguito elencate,

precisando che tale elencazione non si configura come categorizzazione di priorità.

Page 55: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

55 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Si ritiene di non conteggiare gli operatori di tali unità d'offerta dipendenti dalle ASST, in quanto stanno

già partecipando allo screening per gli operatori sanitari del SSR.

Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza e riabilitazione dell’età evolutiva

• Attività residenziali terapeutiche

• Attività semiresidenziali terapeutiche

Anziani

• Centri Diurni Integrati (CDI)

Disabilità

• Centri Diurni Disabili (CDD)

• Residenze sanitario assistenziali Disabili (RSD)

• Comunità Socio Sanitaria Disabili (CSS)

• Sperimentazioni Ria in regime diurno

Psichiatria

• Centri diurni privati

• Strutture residenziali

Servizi Dipendenze

• Strutture residenziali

• Centri diurni/Strutture semiresidenziali

Case alloggio HIV/AIDS

• Residenziali

• Diurni

Tenuto conto dell’impossibilità di garantire un’immediata risposta a tutte le richieste, e non essendo

tale indagine propedeutica alla ripresa dell’attività, si suggerisce di programmare l’effettuazione dei

test sierologici dando la precedenza ai soggetti eleggibili ai sensi di quanto indicato dalla DGR stessa

al paragrafo “Percorsi di riammissione nella vita sociale delle persone poste in isolamento domiciliare

durante la fase del lock-down” ossia ai casi non accertati e contatti stretti di caso, senza porre

limitazioni rispetto alla data di fine quarantena e prevedendo, insieme al medico competente, di

poter individuare anche contatti stretti dei casi che, nell’indagine epidemiologica, potrebbero non

essere emersi ma di cui è possibile avere informazione.

_____________

2.g. Evoluzione attività di sorveglianza e contact tracing

(Regione Lombardia DGR n. 3114 del 07/05/2020)

Il sistema di sorveglianza delle malattie infettive di Regione Lombardia ha come riferimento la DGR

n VII/18853 del 30.9.2004 “Sorveglianza, notifica, controllo delle malattie infettive” e successivi

aggiornamenti. La lr 33/2009 mette in capo al Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria (DIPS)

delle ATS l’attività di prevenzione, sorveglianza e controllo in raccordo con Regione Lombardia (UO

Prevenzione - DG Welfare) e Ministero della Salute. A seguito della diffusione dell’epidemia COVID-

19 sul territorio nazionale, a partire dal giorno 20 febbraio, con la segnalazione del primo caso in

regione Lombardia, in poco più di un mese sono state messe a punto, secondo un processo di

perfezionamento incrementale, specifici flussi informativi e modalità organizzative dedicate alla

sorveglianza della infezione da SARSCoV-2, che hanno incrementato e, in parte, riorientato quanto

indicato dalla DGR VII/18853 del 30.9.2004.

L’evoluzione della attività di sorveglianza delle malattie infettive capitalizzerà quanto sopra decritto

adeguando il modello organizzativo, con particolare riguardo alla pandemia di COVID-19, e la

strumentazione a supporto, per incrementarne l’efficacia e l’efficienza col fine di:

- intercettare e gestire tempestivamente i casi di sospetti COVID-19 con il concorso dei diversi

soggetti sanitari,

Page 56: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

56 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

- intervenire rapidamente con gli strumenti di diagnosi e di controllo attraverso

l’individuazione dei contatti e la disposizione dell’isolamento per i casi e per i contatti,

- riconoscere e controllare l’insorgenza di nuovi focolai di malattia, - monitorare in tempo

reale l’andamento epidemico,

- gestire al meglio l’utilizzo delle risorse del sistema sanitario.

Sorveglianza COVID-19

In questa fase si rende necessario incrementare la sensibilità del sistema di sorveglianza e controllo

delle malattie infettive attraverso la collaborazione di più soggetti non solo appartenenti al SSR.

Nella necessità di intercettare rapidamente l’insorgenza di nuovi casi sono coinvolti i datori di lavoro

con la collaborazione dei medici competenti nei meccanismi che anticipano l’emergere della

segnalazione: si cita ad esempio il loro ruolo nell’ambito dei percorsi di screening della temperatura

per l’accesso all’attività lavorativa; la possibilità di raccogliere le segnalazioni da parte dei

dipendenti di contatto di caso. Sono descritte di seguito le fasi della sorveglianza. Per la definizione

di caso e di contatto si rimanda alla Circolare ministeriale n. 0009774- 20/03/2020 (che specifica la

ricerca dei contatti nelle 48 ore precedenti) ed eventuali nuovi aggiornamenti ministeriali verranno

automaticamente assunti dal SSR.

1) Segnalazione casi sospetti da parte del medico

Ai fini di intercettare tempestivamente i possibili casi di infezioni da COVID-19, è fatto obbligo a ogni

medico di segnalare tutti i casi, anche al solo sospetto, utilizzando il sistema sMAINF1 (a cui si accede

direttamente tramite il sistema SISS). Di norma la segnalazione dei casi sospetti perviene da Medici

di Medicina Generale (MMG), Pediatri di Libera Scelta (PLS), Medici Ospedalieri, per i quali è già

disponibile l’accesso mediante carta SISS: gli enti di riferimento devono eventualmente verificare e

garantire l’accesso al sistema SISS per i soggetti non ancora attivati.

Pertanto è importante incrementare la possibilità di segnalazione attraverso il sistema sMAINF anche

per i seguenti professionisti: Medici di Continuità Assistenziale (MCA); Medici delle Strutture Socio

Sanitarie; Medico Competente etc per i quali verrà definita apposita procedura nel caso non

abbiano carta SISS.

Il personale sanitario non medico, in presenza di un paziente con sintomi suggestivi di COVID19, è

tenuto a segnalare il possibile sospetto al medico di riferimento della struttura/servizio in cui presta la

sua attività. Il medico in presenza di un caso sospetto è tenuto a:

A. disporre l’isolamento del paziente e degli eventuali contatti famigliari/conviventi e, dei contatti

lavorativi ove già noti;

B. acquisire i dati per realizzare la segnalazione e ogni informazione utili all’indagine epidemiologica

tra cui:

• sintomi (OBBLIGATORIO) (specificando febbre >=37,5°, tosse, coriza, dispnea, polmonite,

affaticamento, anosmia e ageusia diarrea, o altri sintomi);

• data inizio sintomi (OBBLIGATORIO);

• recapito telefonico (OBBLIGATORIO) ed il domicilio del caso sospetto (OBBLIGATORIO);

• i nominativi dei contatti famigliari/conviventi per cui ha disposto l’isolamento domiciliare

(OBBLIGATORIO);

• collettività coinvolte (luoghi di lavoro, scuola, etc);

• altre informazioni utili e rilevanti per la gestione dei casi;

• l’avvenuta (o la non avvenuta) acquisizione del modulo di presa visione dell’isolamento

domiciliare (vedi fac-simili a supporto del processo di isolamento domiciliare)

C. inviare la segnalazione del caso ad ATS tramite il sistema sMAINF;

D. richiedere l’effettuazione dei test diagnostici per la ricerca di RNA virale (il MMG/PLS/CA se a

domicilio, medico ospedaliero se in PS/ricovero; medico di struttura sociosanitaria per i propri

assistiti); se il paziente è a domicilio la richiesta va trasmessa alla ATS di competenza.

Page 57: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

57 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Il test diagnostico deve essere effettuato tempestivamente a far tempo dalla segnalazione alla ATS;

nell’attesa, il caso sospetto va comunque trattato come caso accertato compreso l’isolamento dei

contatti stretti.

L’esecuzione del tampone, su indicazione delle ATS, avviene da parte delle strutture erogatrici (ASST

e strutture private accreditate), che strutturano in specifici ambulatori, preferibilmente in modalità

drive-through. In caso di necessità il tampone può essere effettuato anche al domicilio, su

indicazione di ATS e da parte di erogatori sanitari o sociosanitari accreditati (per es: ADI

prestazionale), USCA o dalle équipe territoriali delle ASST (Vedi specifico paragrafo più avanti). E’

previsto l’ulteriore sviluppo del sistema sMAINF per la segnalazione diretta dei contatti di caso

sospetto.

2) Segnalazione degli esiti di laboratorio

I laboratori che eseguono analisi per la ricerca di COVID segnalano alle ATS gli esiti dei test effettuati

sia di biologia molecolare, sia sierologici.

Si precisa che al momento in coerenza con le indicazioni nazionali solo l’esito del test di biologia

molecolare permette di confermare il caso. I test sierologici sono utilizzati secondo le disposizioni

regionali, sulla base delle conoscenze scientifiche che si acquisiranno e verranno periodicamente

indicate. La segnalazione da parte del laboratorio avviene, ad oggi, tramite apposito canale

informatico verso il Sistema integrato DB COVID-19, che restituisce con analogo canale le

informazioni ad ATS. E’ fatto obbligo ai laboratori segnalare tutti i campioni analizzati. Si raccomanda

che ogni laboratorio attivi un sistema di comunicazione diretta con il cittadino (es pubblicazione sul

Fascicolo Sanitario elettronico ovvero download da sistemi aziendali).

3) Gestione dei casi sospetti e confermati

La ATS può ricevere:

- l’informazione di un caso sospetto dal flusso sMAINF (vedi punto 1);

- la segnalazione di conferma di caso dal flusso laboratori (vedi punto 2). Sulla base delle

informazioni ricevute ATS completa l’inchiesta epidemiologica: identifica tutti i contatti e le

collettività coinvolte, conferma l‘isolamento già effettuato e ne attiva di nuovi ove

necessario e applicabile. In esito all’inchiesta ATS segnala/conferma (ove l’attore è anche il

segnalatore):

• ai MMG/PLS i nominativi dei loro assistiti che sono casi sospetti, ovvero casi

confermati, ovvero dei contatti, per attivare: o il monitoraggio della

sorveglianza in coerenza con quanto già definito nella DGR XI/2986 del

23/03/2020 allegato 1 (tra gli strumenti utili si ricorda in particolare il “Servizio di

telemonitoraggio Pazienti COVID-19”); o le azioni di isolamento necessarie; o

un eventuale supporto all’inchiesta epidemiologica (contact tracing);

• alle Direzioni delle Strutture Socio Sanitarie i nominativi dei loro

assistiti/operatori che sono casi sospetti, ovvero casi confermati, ovvero dei

contatti, per attivare: o il monitoraggio della sorveglianza; o le azioni di

isolamento necessarie; o un eventuale approfondimento dell’inchiesta

epidemiologica (contact tracing);

• ai Medici Competenti il coinvolgimento delle collettività lavorative di loro

competenza per le azioni di isolamento necessarie e un eventuale

approfondimento dell’inchiesta epidemiologica (contact tracing in ambito

lavorativo);

• ai Medici Ospedalieri (direttamente e tramite le direzioni di Presidio/Sanitarie)

eventuali informazioni utili per la cura e la gestione del paziente.

Inoltre ATS richiede ai Comuni, ove necessario, la collaborazione per la verifica dell’adeguatezza dei

locali per l’isolamento domiciliare.

Page 58: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

58 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Effettuato il tampone al caso sospetto, se la ricerca di RNA virale ha dato esito:

✓ positivo: o si procede alla conferma dell’isolamento del caso, o si procede alla conferma

dell’isolamento dei contatti stretti, attivando il monitoraggio clinico da parte del MMG/PLS al

fine di rilevare l’insorgenza di sintomatologia: in presenza di sintomatologia è indicata

l’effettuazione del test diagnostico per la ricerca di RNA virale, ƒ in assenza di sintomatologia

verrà comunque effettuato il test prima della conclusione della sorveglianza;

✓ negativo: o si procede a comunicare ai contatti la fine dell’isolamento, o il soggetto, ora non

più sospetto COVID-19, è rinviato alla valutazione clinica da parte del curante.

4) Monitoraggio della sorveglianza

L’ATS attiva:

- il monitoraggio da parte dei MMG/PLS dei casi e contatti;

- il monitoraggio da parte dei Medici delle Strutture Socio Sanitarie che ospitano casi e

contatti aggiornandone in continuo la ATS;

- un raccordo telefonico con i Medici Competenti per l’aggiornamento e verifica della

situazione all’interno delle aziende. Particolare attenzione dovrà essere rivolta ai pazienti con

i seguenti fattori di rischio che sono associati a decorsi più aggressivi della patologia COVID-

19: età avanzata (> 65 anni), neoplasia attiva, ipertensione arteriosa, malattia coronarica,

diabete, linfopenia. Nello schema sono specificati i flussi di segnalazione. Al momento il

raccordo ATS-MMG/PLS è effettuato tramite contatti telefonici ed e-mail o altre modalità

informatiche locali, verrà in seguito attivato il “Cruscotto sorveglianza” che permetterà un

aggiornamento costante sia per i MMG/PLS sia per ATS.

Conferma diagnostica mediante test molecolare basato sull’identificazione di RNA virale

La diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 è basata sulla rilevazione dell’RNA del virus, e il campione di

elezione è un campione delle vie respiratorie. Questo può essere delle alte vie respiratorie (tampone

nasale, tampone oro-faringeo, tampone rino-faringeo) e più raramente, ove disponibili, delle basse

vie respiratorie: aspirato endo-tracheale o lavaggio bronco-alveolare (Broncho-Alveolar Lavage,

BAL). Il campione delle basse vie respiratorie è caratterizzato da una maggiore sensibilità per una

maggiore concentrazione di virus nei casi di polmonite. Di seguito si riassume quanto posto in essere

a seguito delle indicazioni ministeriali e in coerenza con l’evoluzione del quadro epidemiologico

regionale. I laboratori che in Regione Lombardia effettuano la ricerca di RNA virale sono quelli della

rete dei laboratori per il COVID-19, comunicati al Ministero della Salute che li riporta in apposito

elenco; tali laboratori effettuano il test secondo le indicazioni della DG Welfare. L’esito di ogni

indagine va trasmesso alla DG Welfare attraverso lo specifico flusso, nel rispetto dei tempi e delle

modalità previste.

Per quanto riguarda le categorie a cui viene effettuato prioritariamente il tampone si fa riferimento

alle ultime indicazioni ministeriali e specificatamente la circolare 0011715- 03/04/2020 avente ad

oggetto “Pandemia di COVID-19 –Aggiornamento delle indicazioni sui test diagnostici e sui criteri da

adottare nella determinazione delle priorità. Aggiornamento delle indicazioni relative alla diagnosi

di laboratorio”, inviate a tutte le strutture del SSR con nota regionale prot. G1.2020.0015731 del

04/04/2020. Il criterio guida che le note citate evidenziano è il seguente: “L'esecuzione del test

diagnostico va riservata prioritariamente ai casi clinici sintomatici/paucisintomatici e ai contatti a

rischio familiari e/o residenziali sintomatici, focalizzando l’identificazione dei contatti a rischio nelle

48 ore precedenti all’inizio della sintomatologia del caso positivo o clinicamente sospetto, così come

indicato nella circolare n. 9774 del 20/03/2020.” La stessa circolare del 3/4/2020 precisa che “In caso

di necessità, ad esempio per accumularsi di campioni da analizzare con ritardi nella risposta,

carenza di reagenti, impossibilità di stoccaggio dei campioni in modo sicuro, sovraccarico lavorativo

del personale di laboratorio, si raccomanda di applicare, nell’effettuazione dei test diagnostici, i

criteri di priorità di seguito riportati, raccomandati dall'OMS e dalla EUCOMM e adattati alla

situazione italiana”:

Page 59: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

59 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

• pazienti ospedalizzati con infezione acuta respiratoria grave (SARI);

• tutti i casi di infezione respiratoria acuta ospedalizzati o ricoverati nelle residenze sanitarie

assistenziali e nelle altre strutture di lunga degenza;

• operatori sanitari esposti a maggior rischio; operatori dei servizi pubblici essenziali sintomatici;

operatori, anche asintomatici, delle RSA e altre strutture residenziali per anziani;

• persone a rischio di sviluppare una forma severa della malattia e fragili, come persone

anziane con comorbidità quali malattie polmonari, tumori, malattie cerebrovascolari,

insufficienza cardiaca, patologie renali, patologie epatiche, ipertensione, diabete e

immunosoppressione con segni di malattia acuta respiratoria, che possono richiedere

ospedalizzazione e cure ad alta intensità per COVID-19; ivi incluse le persone vulnerabili, quali

le persone che risiedono in residenze per anziani, dovrebbero essere particolarmente fatti

oggetto di attenzione;

• primi individui sintomatici all’interno di comunità chiuse per identificare rapidamente i focolai

e garantire misure di contenimento. Se la capacità di esecuzione dei test è limitata, tutti gli

altri individui che presentano sintomi possono essere considerati casi probabili e isolati senza

test supplementari. A quanto sopra richiamato si aggiungono le disposizioni di cui alla nota

regionale prot. G1.2020.0016173 del 08/04/2020 finalizzata all’accertamento di positività per

SARS-CoV-2 in caso di nuovi ricoveri per terapia medica o per trattamenti chirurgici senza il

sospetto di infezione in atto delle vie respiratorie, per i quali è data indicazione di eseguire il

tampone possibilmente in ambulatorio nelle 48 ore antecedenti il ricovero, mantenendo

dopo l’effettuazione del tampone isolamento domiciliare; se il test viene eseguito all’arrivo in

ospedale, in attesa dell’esito, il soggetto deve attendere in stanza separata garantendone il

corretto isolamento.

La nota ministeriale sopra citata, a conclusione del paragrafo relativo all’aggiornamento delle

indicazioni relative alla diagnosi di laboratorio precisa che “nei laboratori autorizzati per le analisi dei

tamponi, la presentazione di campioni afferenti a personale sanitario dovrà ottenere priorità assoluta

e la comunicazione del risultato dovrà avvenire in un arco di tempo massimo di 36 ore.”

Tenuto conto della capacità regionale di processazione del test, delle diverse esigenze territoriali in

relazione alle strutture presenti, al numero di casi COVID-19 verificatisi per i quali occorre dare

evidenza di guarigione, al numero di operatori della reta sanitaria e sociosanitaria ecc., DG Welfare

definisce il numero giornaliero dei test disponibili per ogni ATS (comprensivo dei test disponibili per

RSA) e per ogni Erogatore (pubblico e privato) e le afferenze ai diversi laboratori, sulla base del quale

vengono pianificate le attività diagnostiche in relazione ai criteri di priorità indicativi sopra citati.

Modalità di effettuazione del tampone naso-faringeo sul territorio

Per aumentare la capacità di effettuazione dei tamponi sia al fine della diagnosi nei casi sospetti

individuati dal MMG che non richiedono il ricovero in quanto affetti da sintomatologia controllabile

a domicilio, sia per la conferma di guarigione dei casi confermati, si richiamano di seguito nuove

strategie di erogazione dei test che ciascuna ATS potrà valutare in base alle caratteristiche del

territorio e alla numerosità delle richieste:

1. Ambulatori dedicati da riservare in via prioritaria per i tamponi di controllo della guarigione

2. Tamponi in modalità drive-through in via prioritaria per i tamponi diagnostici dei soggetti

con sintomi lievi. Tale approccio consente di offrire il test evitando l'accesso in strutture che

comporterebbe il rischio di contagio. Inoltre, questo consentirebbe da una parte di

incrementare i volumi di attività, ottimizzando le risorse e offrendo nel contempo un

abbattimento dei tempi sia di attesa sia di esecuzione, dall'altra di garantire una presenza

più diffusa sul territorio. Tale modalità può essere attivata prevedendo un’elevata esecuzione

di tamponi/die (indicativamente 100 tamponi/die), anche in collaborazione con la

protezione civile per gli aspetti logistici. Gli utenti verranno invitati precisando che saranno

autorizzati ad accedere autonomamente con il proprio mezzo privato, dotati di mascherina

Page 60: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

60 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

e guanti e, in caso di impossibilità, potrà essere accompagnato da un'altra persona purché

l'utente utilizzi il sedile posteriore dell'auto.

3. Tamponi a domicilio da riservare a pazienti con sintomatologia o che, per vari motivi, non

possono essere inclusi nelle modalità di offerta di cui ai punti 1 e 2, attivando quindi i servizi al

domicilio, anche tramite USCA o ADI-COVID. Da ultimo si richiama ad una attenta e corretta

esecuzione del tampone nasofaringeo, indipendentemente dalla sede e dalle occasioni in

cui esso viene eseguito. Si ricorda a tal fine che la sede propria della replicazione virale è

nella zona posteriore del naso-faringe, dove il tampone dovrà andare a recuperare le

secrezioni che poi saranno analizzate con il test molecolare.

____________

(Regione Lombardia Nota n. 0022959 del 15/06/2020)

Si riportano di seguito aggiornamenti in tema di sorveglianza COVID.

1) Circolare Ministeriale sul Contact tracing 0018584-29/05/2020

Nella circolare 0018584-29/05/2020-DGPRE-DGPRE-P avente oggetto Ricerca e gestione dei contatti

di casi COVID-19 (Contact tracing) ed App Immuni, nel paragrafo Azioni chiave dopo

l’identificazione di un caso, si definisce che “Tali attività sono affidate al Dipartimento di Prevenzione

dell’Azienda Sanitaria Locale, che può avvalersi della collaborazione di altro personale reclutato.”

va inteso per la Lombardia, in coerenza con quanto già definito con la DGR 3114/2020, che è

confermato il coinvolgimento del MMG/PLS sia nelle azioni di segnalazione e isolamento (di casi e

contatti) sia nelle attività di sorveglianza nel periodo di quarantena.

Quanto sopra fermo restando la responsabilità in capo alla ATS DIPS di monitoraggio della

completezza e tempistica degli interventi di sorveglianza e controllo. In merito ai test diagnostici

(tampone nasofaringeo) ai contatti si precisa che è obbligatorio testare appena possibile tutti i

contatti (sia sintomatici sia asintomatici). Rimane inteso, come specificato anche dalla circolare

ministeriale, che i contatti stretti di caso sintomatici devono essere testati immediatamente (entro

24/48 ore) e comunque ri-testati al termine dei 14 giorni per il rientro in comunità. Analogamente,

vista la situazione regionale, è da intendersi che anche i contatti stretti di caso asintomatici devono

essere testati immediatamente e comunque ri-testati al termine dei 14 giorni per il rientro in comunità.

Nell’ambito dell’inchiesta epidemiologica l’operatore ATS valuta altre eventuali necessità di

approfondimento diagnostico. Si segnala inoltre che sono stati posti al Ministero della Salute alcuni

quesiti in relazione ad alcune casistiche particolari utili a standardizzare il comportamento delle ATS.

2) Utilizzo di sMAINF - richiesta tampone e numero di telefono del paziente

Al fine di facilitare la prenotazione dei tamponi il medico che segnala un caso sospetto in sMAINF

per cui necessita la richiesta di un tampone è tenuto a riportare nel campo note la dicitura

“RICHIESTA TAMPONE” La “richiesta tampone” va inserita come prima indicazione nel campo note,

nelle note è opportuno indicare motivi della richiesta (es caso sintomatico, segnalato da App immuni

etc). E’ fatto obbligo inserire il numero di telefono del paziente al fine di garantire un contatto rapido

con lo stesso. Al fine di garantire la prenotazione del tampone le ATS quotidianamente scaricano le

segnalazioni dal canale Cyberark e attivano il processo di prenotazione (verificando

l’appropriatezza della richiesta) e identificando i pazienti a cui prenotare il tampone attraverso la

ricerca della sopracitata dicitura nel campo note.

3) Utilizzo di sMAINF – segnalazione casi sospetti e contatti e raccordo con flusso tamponi Il sistema

di segnalazione sMAINF ha attivato per Covid la possibilità di:

- variazione della scheda di segnalazione e segnalazione dei contatti (in allegato il tutorial): si precisa

che nelle note deve essere indicata “richiesta tampone” quando necessario, nel campo “sintomi”

possono indicare più di un sintomo, altri sintomi possono essere aggiunti nel campo testuale “diagnosi

clinica”;

– acceso tramite internet a medici competenti, medici area socio sanitaria e medici continuità

assistenziale– E’ importante che le ATS attivino una rapida profilazione degli utenti per farli accedere

al sistema sMAINF. Per i Medici Competenti che operano nelle aziende lombarde le ATS identificano

Page 61: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

61 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

i nominativi all’interno del flusso dell’Allegato 3B DLgs 81/08. Ricordando l’obbligo di segnalazione

(Articolo 254 del Regio decreto 27 luglio 1934 n. 1265) e pertanto l'OBBLIGATORIETA In presenza di

sintomi a segnalare tramite sMAINF, si esemplificano nella tabella seguente le modalità di utilizzo di

sMAINF

setting /motivazione segnalazione su sMAINF tempistica segnalazione

su sMAINF

codice nel flusso

tamponi

pronto soccorso,

paziente sintomatico -

caso sospetto COVID

OBBLIGATORIA Immediata alla

rilevazione di sintomi

1_PS_inf

pronto soccorso,

paziente NON suggestivo

COVID ma con

rilevazione della

temperatura >=37,5 a

prescindere dal motivo

per cui è in PS

OBBLIGATORIA Immediata alla

rilevazione di sintomi

2_PS_Ninf

Ospedale, paziente da

ricoverare o già

ricoverato

Immediata alla

rilevazione di sintomi

3_RIc_3115

Ambulatorio, paziente

con rilevazione della

temperatura >=37,5

Immediata alla

rilevazione di sintomi

4_Amb_3115

Screening Operatori

sanitari sociosanitari

(asintomatici o con

temperatura >37,5°

all’accesso al lavoro)

OBBLIGATORIA per

operatori con rilevazione

della temperatura >=37,5

OBBLIGATORIA solo in

seguito a esito positivo

del tampone per

asintomatici

in seguito a esito positivo

del tampone

6_OP_ES

Screening Sierologici esiti

positivi per cui necessita

un tampone

OBBLIGATORIA solo in

seguito a esito positivo

del tampone

in seguito a esito positivo

del tampone

7_Siero

Tampone per Chiusura

quarantena

NO (neanche per esito

positivo)

8_C_Quar

paziente sintomatico

non rientrante in altre

categorie

OBBLIGATORIA immediata alla

rilevazione dei sintomi

9_Dom

operatori RSA/RSD/Altre

strutture sociosanitarie

OBBLIGATORIA solo in

seguito a esito positivo

del tampone

in seguito a esito positivo

del tampone

10_PZ_SSS

ospiti RSA/RSD/Altre

strutture sociosanitarie

OBBLIGATORIA solo in

seguito a esito positivo

del tampone

in seguito a esito positivo

del tampone

11_PZ_SSS

Casi sospetti che si

recano da MMG /PLS

/MCA

OBBLIGATORIA Immediata alla

rilevazione dei sintomi

12_MAP_MCA

Richiesta tampone da

extra SSR (il privato

cittadino o quelli dei

percorsi aziendali privati)

OBBLIGATORIA solo in

seguito a esito positivo

del tampone

13_PZ_sin se il tampone è

preceduto da

sierologico utilizzare il

codice 7_Siero,

tampone da

Segnalazioni dirette da

ATS

14_ATS

tampone da Medico

competente aziende

OBBLIGATORIA Immediata alla

rilevazione dei sintomi

15_Mcomp

Page 62: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

62 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Contatti di caso I contatti sono già

segnalati in sMAINF, ove

non già segnalati è

possibile fare

segnalazione con

richiesta

Immediata alla

rilevazione della

positività

18_altro

CASI POSITIVI (non

rientranti in altre

categorie)

OBBLIGATORIA solo se

non già segnalato

precedentemente

9_Dom

Contatti App Immuni OBBLIGATORIA immediata alla

rilevazione della richiesta

da App immuni

18_altro

In merito al flusso Tamponi si ricorda che per garantire una qualità ottimale del dato si chiede il

rispetto dell’obbligatorietà e completezza dei dati richiesti per ogni tampone (numero di telefono,

setting etc) ed il rispetto dei seguenti punti:

- ogni file inviato deve contenere SEMPRE TUTTI i tamponi esitati dalla data del 7/5/2020 sino al giorno

dell’invio;

- i dati elaborati relativi ad ogni giornata devono essere inviati entro la mezzanotte del giorno stesso;

– per identificare univocamente un tampone l’informazione dell’IDaccettazione deve essere,

all’interno dei tamponi inviati da un laboratorio, UNIVOCA e non deve essere mai modificata.

La regola si applica ad ogni tampone inviato dal laboratorio dall’inizio della raccolta dei dati COVID-

19.

Si ricorda inoltre - sia per il flusso sierologico sia per il flusso tamponi - alle:

• ASST/IRCCS a procedere alla verifica quotidiana che tutti i tamponi e i sierologici eseguiti dai loro

laboratori siano inviati tempestivamente (leggasi con invio quotidiano) al sistema regionale di

raccolta e di mettere in atto procedure interne per la verifica dell’invio dei dati;

• ATS a verificare che i laboratori siti sul proprio territorio inviino gli esiti dei tamponi e dei sierologici

eseguiti Nell’ambito delle misure volte a garantire condizioni di sicurezza agli assistiti per evitare i

contatti e le possibilità di contagio, è di fondamentale importanza poter rendere disponibili gli esiti

dei referti attraverso la loro pubblicazione nel Fascicolo Sanitario Elettronico (DGR n. XI/ 3115 del

07/05/2020). In tal senso si richiama la nota G1.2020.0021645 del 29/05/2020 “Indicazioni in merito ai

codici prestazioni: tampone oro/nasofaringeo e test sierologici per la diagnosi di COVID-19 –

Pubblicazione il FSE e registrazione nel sistema regionale di prenotazione” e le successive indicazioni

tecniche (Tampone oro/nasofaringeo – Codice SISS 0091121 (NTR 91.12.1) VIRUS: RICERCA ACIDI

NUCLEICI IN MAT. BIOL. MEDIANTE IBRID. PREVIA PCR; Test sierologici: codice SISS 0091131 (NTR 91.13.1)

VIRUS: TITOLAZIONE ANTICORPI MEDIANTE F.C.)

4) App Immuni

Come già segnalato alle ATS per le vie brevi ad inizio giugno il Ministero della Salute ha scelto l’app

Immuni come supporto per il contact tracing degli individui potenzialmente esposti al virus Covid19.

A partire da lunedì 15 giugno l’app sarà attiva anche in Lombardia. Il funzionamento dell’app,

descritto nella circolare del Ministero allegata, può essere riassunto in tre punti:

• In condizioni normali l’app registra nella memoria del telefono i contatti avvenuti con altri soggetti

(secondo la definizione di “contatto” riportata nella circolare). Queste informazioni, in questa fase,

sono memorizzate solo sul dispositivo, criptate e inaccessibili.

• Quando un soggetto che utilizza l’app viene individuato come positivo al virus, ha la possibilità di

inviare al sistema che gestisce Immuni i dati dei contatti avuti nel periodo previsto (da 48 ore prima

della comparsa dei sintomi a 14 giorni dopo o all’isolamento del paziente). Questa procedura,

meglio descritta più avanti, deve essere eseguita con l’ausilio di un operatore sanitario e attraverso

la piattaforma del Sistema Tessera Sanitaria.

• Il sistema invia una notifica alle app di tutti i contatti individuati, specificando il giorno del presunto

contatto e invitandoli a rivolgersi al proprio MMG/PLS. Le modalità di funzionamento sopra descritte

prevedono, quindi, l’intervento di operatori sanitari sia per l’individuazione dei contatti (procedura

Page 63: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

63 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

di sblocco, in capo ad ATS), sia come punto di riferimento per tutti i soggetti che apprendono dalla

notifica di essere stati a contatto di un paziente positivo (in carico a MMG/PLS).

RUOLO DELLE ATS - PROCEDURA DI SBLOCCO

Nel momento in cui un soggetto viene accertato come positivo alla malattia, l’ATS deve svolgere

l’inchiesta epidemiologica e verificare i suoi contatti recenti come soggetti a rischio. L’utilizzo di

Immuni si colloca in questa fase e spetta all’operatore sanitario che effettua l’intervista verificare se

il paziente positivo ha installato l’app e se vuole sbloccare i contatti registrati perché siano avvisati.

In caso affermativo la procedura di sblocco prevede tre passaggi:

• Il paziente genera un codice OTP di sblocco dalla propria app e lo comunica all’operatore

sanitario (v. schermate nel file allegato)

•L’operatoreaccede alla piattaforma nazionale TS (https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/area-

riservata-operatore) e, attraverso una specifica funzionalità (v. allegato) inserisce il codice OTP

ricevuto

• Terminata la procedura da parte dell’operatore, il paziente conferma il caricamento dei dati di

contatto nel sistema di gestione di Immuni attraverso la propria app. A questo punto i dati relativi ai

contatti vengono caricati nel sistema che gestisce il funzionamento dell’app e vengono inviate le

notifiche ai dispositivi rilevati come contatti a rischio. Lo sblocco attraverso codice OTP è una nuova

funzionalità attivata all’interno del Sistema TS e ogni operatore che la dovrà utilizzare deve essere

preventivamente abilitato dall’amministratore di sicurezza del Sistema TS all’interno dell’ATS (in

allegato l’elenco degli amministratori). Si raccomanda di procedere entro lunedì all’attivazione di

tutti gli operatori necessari e alla loro formazione sulla procedura da seguire descritta nell’allegato.

NOTIFICA DI CONTATTO E INFORMAZIONI AI MEDICI

Nel momento in cui un paziente viene evidenziato come positivo al virus i suoi contatti ricevono

tramite app una notifica che li avvisa del giorno in cui è avvenuto il contatto e fornisce indicazioni

pratiche su cosa fare. L’allegato “Schermate e testi” mostra tutte le schermate visualizzate dall’app

e, come si può notare, la prima indicazione è sempre quella di contattare il proprio Medico di

Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta, cui spetta il compito di fare una prima valutazione

del caso e decidere i passi successivi. È importante che tutti i MMG/PLS siano tempestivamente

informati del proprio ruolo e della possibilità di essere contattati da pazienti che hanno ricevuto la

notifica.

Tutte le informazioni sull’app sono disponibili attraverso il sito www.immuni.italia.it, in particolare

attraverso la sezione Domande. Per ulteriori informazioni o segnalazioni tecniche è possibile inviare

una mail a [email protected] o [email protected]. Per

quanto più strettamente connesso al funzionamento dell’app esiste anche una casella a

disposizione degli operatori: [email protected].

2.h. Paziente Guarito (Ministero della Salute Circolare n. 0006607 del 29/02/2020)

(Rapporto ISS COVID-19 • n. 1/2020)

Paziente che dopo essere stato sintomatico può essere considerato guarito da Covid-19.

Si definisce (C. MdS. 6607-29/02/2020) clinicamente guarito da COVID-19 un paziente che, dopo

aver presentato manifestazioni cliniche (febbre, rinite, tosse, mal di gola, eventualmente dispnea e,

nei casi più gravi, polmonite con insufficienza respiratoria) associate all’infezione virologicamente

documentata da SARS-CoV-2, diventa asintomatico per risoluzione della sintomatologia clinica

presentata.

Il soggetto clinicamente guarito può risultare ancora positivo al test per la ricerca di SARS-CoV-2.

Il paziente guarito è colui il quale risolve i sintomi dell’infezione da COVID-19 e che risulta negativo

in due test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2.

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus

Page 64: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

64 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

(Ministero della Salute Circolare n. 0006607 del 29/02/2020)

Pur non esistendo chiare evidenze a supporto, si ritiene opportuno suggerire di ritestare il paziente

risultato positivo, a risoluzione dei sintomi clinici e, in caso di persistenza della sintomatologia, non

prima di 7 giorni dal riscontro della prima positività.

Paziente con “clearance (eliminazione)” del virus SARS-CoV-2

La definizione di “clearance” del virus indica la scomparsa di RNA del SARS-CoV-2 rilevabile nei fluidi

corporei, sia in persone che hanno avuto segni e sintomi di malattia, sia in persone in fase

asintomatica senza segni di malattia. Tale eliminazione solitamente si accompagna alla comparsa

di anticorpi specifici di tipo IgG per il virus SARS-CoV-2 prodotti dall’organismo. Per il soggetto

asintomatico, si ritiene opportuno suggerire di ripetere il test per documentare la negativizzazione

non prima di 14 giorni (durata raccomandata del periodo d’isolamento/quarantena) dal riscontro

della positività. La definizione di scomparsa dell’RNA virale è attualmente data dall’esecuzione di

due test molecolari, effettuati normalmente a distanza di 24 ore, aventi entrambi esito negativo. La

negatività del test deve accompagnarsi alla scomparsa dei sintomi della malattia eventualmente

presenti. Al fine di fornire informazioni corrette, è necessario che i test diagnostici disponibili abbiano

caratteristiche tali da essere massimamente sensibili (ossia capaci di riconoscere anche quantità

minime di RNA virale), e massimamente specifici (ossia identifichino il SARS-CoV-2 con la più alta

specificità possibile in modo univoco, senza positività aspecifica per altri virus). Sono oggi disponibili

numerosi sistemi diagnostici, in Italia, che forniscono tali informazioni. Essi sono ritenuti di qualità e in

grado di dare risultati attendibili. Deve essere, comunque, segnalato che questi strumenti diagnostici

non hanno seguito, per ovvie ragioni legate all’emergenza, tutti i processi validativi tipici dei sistemi

diagnostici certificati. Pertanto, al momento, non conosciamo a fondo la loro massima sensibilità e

la massima specificità e, quindi, non si può escludere che, in una percentuale dei casi, ad alcuni

campioni venga attribuito un risultato non idoneo. Questa è la ragione per cui è opportuno che

l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) prosegua la validazione dei campioni positivi attualmente eseguita

sui campioni inviati dai Centri diagnostici abilitati. Inoltre, viste le importanti implicazioni legate alla

comunicazione al Paese del numero di soggetti positivi (infettati) e considerata la necessità di

competenze specifiche nella lettura dei dati molecolari, possono essere abilitati all’esecuzione di

questi test solo laboratori qualificati, al fine di ridurre al minimo il tasso di test non adeguatamente

processati e, pertanto, non in grado di fornire risultati attendibili Nella maggior parte dei casi

d’infezioni virali, la scomparsa del virus si accompagna alla produzione da parte dell’organismo di

anticorpi di tipo IgG virus-specifici. Nella maggioranza delle infezioni virali, salvo rare eccezioni, tali

anticorpi hanno carattere protettivo, ovvero sono in grado di proteggere l’organismo da eventuali

reinfezioni con lo stesso virus. Sulla base dei dati disponibili, è ragionevole ritenere che questa

protezione anticorpale possa essere presente anche per SARS-CoV2. Un caso recentemente

riportato di possibile reinfezione da SARS-CoV-2, non è escludibile che venga ricondotto ad una

lunga persistenza del virus nell’organismo, e che alla base dell’osservazione vi possa essere o

un’inadeguata gestione pre-analitica del campione o un limite di sensibilità del test. I dati correnti

sembrerebbero escludere la possibilità di rapida insorgenza di mutanti in grado di sfuggire al

controllo del sistema immunitario quando questo sia stato in grado di eliminare il virus.

Pertanto si ritiene ad oggi che due test molecolari consecutivi per il SARS-CoV-2, con esito negativo,

accompagnati nei pazienti sintomatici dalla scomparsa di segni e sintomi di malattia nei pazienti

sintomatici, siano indicativi di “clearance” virale dall’organismo. L’eventuale comparsa di anticorpi

specifici rinforza la nozione di eliminazione del virus e di guarigione clinica e virologica.

____________

3.Standard di personale – gestione flussi e scadenze

(Regione Lombardia DGR 3016 del 30/03/2020 – all. 3)

Prestazioni UdO residenziali, semiresidenziali, RSA Aperta (Dgr 7769/18), RIA Minori (Dgr 3239/12), Case

Management (Dgr 392/13)

Page 65: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

65 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Stante la situazione di emergenza epidemiologica da COVID-19, è consentito ai gestori di

riorganizzare le attività. I servizi devono comunque essere garantiti nella continuità, senza pregiudizi

per la sicurezza degli ospiti e degli operatori, anche in carenza degli standard riferiti al personale e

in deroga al debito orario e dei mix di qualifiche previste dagli standard di autorizzazione e

accreditamento.

ASA/OSS

Può essere utilizzato personale ASA/OSS che ha ultimato il percorso formativo, ma non ha sostenuto

l’esame di fine corso per le sopravvenute disposizioni di legge in materia di prevenzione e

contenimento di COVID-19. Al riguardo si dovrà acquisire specifica dichiarazione/autocertificazione.

Assenze del personale

Per quanto riguarda le assenze del personale alla luce delle previsioni dell’art. 1 comma b) del DPCM

08/3/2020 e in relazione alle previsioni del comma p) del medesimo, si ritiene che le stesse siano

estese anche a tutti gli enti gestori di attività sociosanitarie autorizzate e accreditate.

Distacco conservativo

Stante l’interruzione dell’attività di integrazione scolastica, nulla osta ad attivare forme di distacco

conservativo come previsto dal D.lgs. 276/2003, art. 30.

Sono rinviati i seguenti adempimenti da parte delle ATS:

• procedure per l’assegnazione di nuovi posti letto in nuclei Alzheimer in RSA e di nuovi posti

letto per Stati Vegetativi in RSA/RSD. Le scadenze fissate dalle singole ATS possono essere

prorogate. Resta inteso che, conseguentemente, non potrà essere rispettata la scadenza

del 30 aprile per la conclusione delle procedure, prevista con Decreti dirigente struttura n.

790 e 791del 24/1/2020 per la messa a contratto;

• compilazione scheda Degenze di Comunità;

• censimento dati per la "revisione requisiti accreditamento UdO sociosanitarie" (nota RL prot.

ATS n. 28598/20 del 20/02/2020) con scadenza 27/03/2020;

• scadenze SCIA e verifiche post accreditamento previste dalla DGR 2569/2014.

Dovranno invece essere garantite:

• le procedure eventualmente in corso per le volture di unità d’offerta, onde non pregiudicare

l’esecuzione di contratti tra le parti interessate, stante il fatto che tali procedure possono

essere concluse senza necessità di sopralluoghi

• le attività istruttorie propedeutiche alla sottoscrizione dei contratti definitivi, laddove possibile.

La situazione emergenziale in cui ci troviamo comporta la necessità per gli erogatori sanitari e socio

sanitari che offrono servizi sul territorio, sia domiciliari che residenziali, di reperire rapidamente nuovo

personale sanitario soprattutto in considerazione del fatto che parte delle risorse umane non risulta

essere in servizio in quanto posto in quarantena o in malattia. Stante quanto sopra, al fine di

consentire a tali erogatori di disporre delle necessarie risorse per reperire il suddetto personale,

restano confermate le previsioni in essere in tema di acconti agli erogatori nelle modalità indicate

dalle ATS, tenuto conto di quanto previsto dal Decreto Legge n. 18/2020 che di seguito si riporta:

___________

(Regione Lombardia DGR n. 3226 del 09/06/2020) REVISIONE DELLE MODALITÀ DI RENDICONTAZIONE E RELATIVI FLUSSI

Riconfermando che con specifico atto verranno fornite indicazioni in merito alle modalità di

rendicontazione delle prestazioni rese e delle relative tariffe aggiornate, in considerazione dei

maggiori sforzi sostenuti dagli Enti erogatori nell’affrontare l’emergenza epidemiologica da COVID-

19, si ritiene opportuno rivedere nei prossimi mesi i percorsi di accreditamento, di controllo e di

remunerazione dell’Unità di Offerta della Rete Territoriale al fine di promuoverle e riqualificarle.

Per le attività erogate in regime residenziale, semiresidenziale e domiciliare nonché per quelle

ambulatoriali complesse (ad esempio i percorsi di presa in carico da parte di Consultori Familiari,

Page 66: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

66 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

ecc.), in linea anche con le indicazioni della DGR N° XI/2672 del 16/12/2019, si conferma, quindi,

l’obiettivo divenuto più cogente a seguito della pandemia da COVID-19, di voler superare la

frammentazione delle risposte ai bisogni a garanzia della continuità degli interventi.

Si avvierà, pertanto, un percorso sperimentale di revisione delle rendicontazioni e relativi flussi,

funzionale a nuovi requisiti di accreditamento semplificati, ma comunque di garanzia per

l’appropriatezza e la sicurezza delle cure e la sicurezza dei luoghi di lavoro, volto all’applicazione di

un “sistema di codifica DRG modificato” dove non già previsto, con superamento delle valorizzazioni

per intensità di cura, classificazioni o profili di fragilità (es.: CIA, SOSIA, SIDI, ecc.).

Dovrà essere superato, inoltre, il vincolo della non trasportabilità quale requisito necessario per

assicurare le attività domiciliari, prevedendo l’introduzione di criteri di fragilità clinica-sociale o per

necessità di isolamento ai fini di sanità pubblica.

Si dovrà prevede, infine, l’introduzione di specifici indicatori di qualità e di out-come cui

corrisponderà una maggior valorizzazione economica (sistema premiante) che andrà condiviso con

gli Enti erogatori. ____________

Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18

Durante la sospensione dei servizi educativi e scolastici e dei servizi sociosanitari e socioassistenziali

di cui al comma 1 del presente articolo, le pubbliche amministrazioni sono autorizzate al pagamen

to dei gestori privati dei suddetti servizi per il periodo della sospensione, sulla base di quanto iscritto

nel bilancio preventivo. Le prestazioni convertite in altra forma, previo accordo tra le parti second

o le modalità indicate al comma 1 del presente articolo, saranno retribuite ai gestori con quota pa

rte dell’importo dovuto per l’erogazione del servizio secondo le modalità attuate precedentement

e alla sospensione e subordinatamente alla verifica dell’effettivo svolgimento dei servizi.

Sarà inoltre corrisposta un’ulteriore quota che, sommata alla precedente, darà luogo, in favore dei

soggetti cui è affidato il servizio, ad una corresponsione complessiva di entità pari all’importo già p

revisto, al netto delle eventuali minori entrate connesse alla diversa modalità di effettuazione del se

rvizio stesso. La corresponsione della seconda quota, sarà corrisposta previa verifica dell’effetti

vo mantenimento, ad esclusiva cura degli affidatari di tali attività, delle strutture attualment

e interdette, tramite il personale a ciò preposto, fermo restando che le stesse dovranno risul

tare immediatamente disponibili e in regola con tutte le disposizioni vigenti, con particolare

riferimento a quelle emanate ai fini del contenimento del contagio da Covid‐19, all’atto della ripresa della normale attività.

Per quanto riguarda la valorizzazione delle prestazioni rese durante l'emergenza, si rimanda a

successive indicazioni da adottare in coerenza con la normativa nazionale e regionale sulla gestione

degli effetti economici della situazione straordinaria.

____________

(Regione Lombardia nota n. 18408 del 27/04/2020)

NUOVE DISPOSIZIONI RIFERITE ALL’AREA TERRITORIALE IN ORDINE ALL’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA

DA COVID 19

Con riferimento alle DGR 2906/2020, 2986/2020, 3016/2020, 3018/2020 e 3020/2020 che interessano le

tipologie di unità di offerta RSA, Cure Intermedie, ADI, alle strutture sociosanitarie di degenza di

sorveglianza, considerato che sono ancora in corso di definizione alcuni elementi, si ritiene

opportuno in questa prima fase verificare la possibilità di attivare una rilevazione specifica per le

prestazioni relative all’emergenza COVID-19 nell’ambito sociosanitario in modo separato e

autonomo dai flussi attuali in considerazione anche del fatto che i servizi innovativi riguardano sia

strutture sociosanitarie che sanitarie e che i processi di presa in carico differiscono dai processi

standard delle unità di offerta coinvolte. Pertanto, in vista della riapertura dei calendari del primo

trimestre, si ritiene di non apportare modifiche ai flussi informativi vigenti al fine della rilevazione dei

servizi innovativi adottati per fronteggiare l’emergenza Covid-19, e quindi le prestazioni/attività

oggetto dei provvedimenti sopra indicati non sono per il momento rendicontate nell’ambito dei

Page 67: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

67 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

debiti informativi standard delle rispettive tipologie d’offerta (a titolo di esempio SOSIA, SDOFAM,

SIAD, …). Saranno fornite in seguito le specifiche indicazioni in merito alle modalità di rilevazione

dell’assistenza erogata riferita alla casistica.

_____________

4. Atto di indirizzo in ambito sociosanitario successivo alla “Fase 1” dell’emergenza

epidemiologica da Covid19

(Regione Lombardia DGR n. 3226 del 09/06/2020 - allegato A)

Al fine di assicurare il progressivo ripristino di tutte le attività sociosanitarie nella massima sicurezza di

utenti e operatori nella cosiddetta “Fase 2” dell’emergenza da SARS-CoV-2 e per tutta la durata

dell’emergenza sanitaria da COVlD-19, come stabilita dalla Delibera del Consiglio dei Ministri del 31

gennaio 2020, è necessario definire azioni volte non solo alla prevenzione dell’epidemia, ma anche

al tempestivo riconoscimento di ogni eventuale caso sospetto, con i conseguenti immediati

interventi di contenimento del contagio e, se del caso, con la rimodulazione delle offerte erogate.

Con particolare riferimento alla necessità di assicurare la tutela degli operatori a garanzia della

sicurezza delle collettività alle quali è rivolta l’offerta sociosanitaria, si richiamano la circolare del

Ministero della salute n. 0014915-29/04/2020 e i più recenti atti regionali per la sorveglianza sanitaria

degli operatori sanitari e sociosanitari nonché per la riammissione sicura in collettività delle persone

poste in isolamento domiciliare prima e dopo il c.d. lockdown (cfr. DGR N° XI/3114 del 07/05/2020

Determinazioni in merito alle attività di sorveglianza in funzione dell’epidemia COVID-19 e della DGR

N° XI/3131 del 12/05/2020 COVI-19: Indicazioni in merito ai test sierologici).

Per l’indeterminatezza della durata della “Fase 2” e per l’attuale indisponibilità di vaccino e di

terapia specifica, a fronte anche delle complessità emerse nella gestione in emergenza degli

ospiti/pazienti soprattutto fragili/cronici nei vari setting assistenziali, si rende altresì necessario definire

articolazioni innovative che potranno essere sviluppate anche successivamente alla stessa “Fase 2”,

nell’ambito delle Unità di Offerta sociosanitarie.

Occorre infine evidenziare che per l’attuazione della fase 2 legata alla riapertura delle UDO sociali

e sociosanitarie semiresidenziali per disabili, anche al fine di ottemperare a quanto disposto dall’art.8

del DPCM 26 aprile 2020, sostituito dall’art. 9 del DPCM 17 maggio 2020, si rimanda ad apposito altro

atto regionale in riferimento al “Piano Regione Lombardia art. 8 – DPCM 26 aprile Avvio fase 2 servizi

semiresidenziali per persone con disabilità” (cfr. DGR N° XI/3183 del 26/05/2020).

Per le necessarie riorganizzazioni nella c.d. “fase 2” delle offerte sociosanitarie (incluse

sperimentazioni e misure), oltre a quanto espressamente precisato in questo documento, si rimanda

a tutte le indicazioni ministeriali e norme qui citate o ad eventuali loro successive modifiche e

integrazioni. Si rinvia alla DGR N° XI/3115 del 07/05/2020 avente ad oggetto “Indirizzi per

l’organizzazione delle attività sanitarie in relazione all’andamento dell’epidemia da COVID-19”, per

gli aspetti di trasferibilità all’ambito sociosanitario, al fine di una armonizzazione complessiva dei

contenuti. In riferimento agli ambiti di Servizi dell’area della neuropsichiatria dell’infanzia e

dell’adolescenza, Sperimentazioni RIA minori e Case management, della psichiatria, delle

dipendenze e della sanità penitenziaria, si rimanda all’allegato B e relativi suballegati a questa DGR.

RUOLO DELLE ATS E DEGLI ENTI GESTORI

L’avvenuta sospensione di parte delle attività delle strutture sociosanitarie finalizzata a concentrare

le risorse nella gestione dell’emergenza da COVID-19 e/o a contenerne la diffusione, è certamente

stato un fatto eccezionale, che andrà gradualmente superato attraverso piani per il riavvio, i cui

Page 68: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

68 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

elementi essenziali sono individuabili nel presente documento. Sarà altresì necessario valorizzare

eventuali esperienze che hanno visto l’erogazione dei servizi in modalità alternativa rispetto a quella

usuale con presenza fisica in sede, ricorrendo a sistemi a distanza (esempio: teleriabilitazione, ecc.)

o presso il domicilio, come atteso anche dagli art. 47 e 48 del Decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18,

convertito nella Legge 24 aprile 2020, n. 27.

Gli Enti gestori del settore sociosanitario predispongono un piano organizzativo-gestionale con

relative procedure/istruzioni operative, sottoscritto dal Legale Rappresentante, da trasmettere

formalmente alla ATS territorialmente competente e i cui contenuti devono essere coerenti con

quanto indicato nel presente documento.

Per assicurare la massima tutela di utenti e operatori, l’Ente erogatore, attraverso il coordinamento

del Referente aziendale COVID-19 appositamente individuato, garantisce l’effettiva applicazione

del piano organizzativo-gestionale di cui sopra con procedure/istruzioni operative in materia di

contenimento e gestione dell’infezione da SARS-CoV-2 specifiche per U.d.O. e riferite almeno ai

seguenti ambiti:

1) individuazione criteri per la presa in carico progressiva di nuovi ospiti/pazienti ovvero secondo

criteri di priorità riferibili a livelli di urgenza improcrastinabile e commisurati alla disponibilità di

risorse strumentali e umane idonee;

2) individuazione chiara di percorsi e modalità di accoglienza di ospiti/pazienti nuovi o di rientro

dopo trasferimento presso altra struttura/ricovero ospedaliero, di ospiti/pazienti con accessi

diurni/ambulatoriali anche ricorrenti, di operatori e di eventuali altri soggetti esterni (esempio:

visitatori, ecc.);

3) adozione delle misure igienico-sanitarie definite dal Ministero della Salute e per l’uso dei DPI per

operatori, ospiti/pazienti ed eventuali altri soggetti esterni, in base al profilo di rischio oltre ad

eventuali misure alternative quali il distanziamento sociale, in caso di non applicabilità

funzionale;

4) adozione delle procedure per la sorveglianza sanitaria per esposizione a SARS-CoV-2 di tutti gli

operatori tenendo conto delle attuali e prossime previsioni nazionali e regionali (per queste

ultime si richiamano la DGR N° XI/3114 del 07/05/2020 Determinazioni in merito alle attività di

sorveglianza in funzione dell’epidemia COVID-19 e della DGR N° XI/3131 del 12/05/2020 COVI-

19: Indicazioni in merito ai test sierologici);

5) adozione delle precauzioni standard e specifiche nell’assistenza a tutti gli utenti e loro

monitoraggio clinico/laboratoristico;

6) gestione di eventuali casi positivi o sospetti di COVID-19 tra ospiti/pazienti, operatori ed

eventuali altri soggetti esterni;

7) gestione della sanificazione ordinaria e straordinaria di ambienti, di apparecchiature e di

eventuali mezzi di trasporto per operatori/utenti, oltre alla verifica delle caratteristiche di

areazione dei locali e degli impianti di ventilazione/climatizzazione;

8) predisposizione di specifici piani di informazione e formazione per la prevenzione da SARS-CoV-

2 rivolti a tutte le tipologie di operatori e predisposizione di piani di informazione rivolti ai visitatori;

9) aggiornamento del Progetto di struttura e di quelli individuali, ove previsti;

10) aggiornamento della Valutazione del Rischio di cui al titolo X D.Lgs. 81/08 e degli eventuali

adempimenti conseguenti.

A titolo indicativo e non esaustivo, di seguito verranno fornite indicazioni generali in merito ai

principali contenuti delle procedure/istruzioni operative.

Page 69: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

69 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Fermo restando che tutte le strutture devono essere attrezzate per l’eventuale gestione in sicurezza

di casi affetti da COVID-19 che potrebbero comunque insorgere tra gli ospiti/pazienti, si dispone

quanto segue:

1) per gli ospiti/pazienti attualmente presenti risultati positivi alla ricerca molecolare di SARS-CoV-

2, salvo evoluzione del quadro clinico per cui si renda necessario il trasferimento verso ospedale

attrezzato, è consentita la prosecuzione dell’assistenza all’interno della struttura ospitante,

previa valutazione del responsabile sanitario della struttura stessa. Alle ATS è rimessa la verifica

dell’adozione da parte della struttura di misure coerenti con quanto raccomandato dall’ISS

(cfr. Documento del “Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni – COVID-19.

Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-COV-2 in strutture

residenziali sociosanitarie. Versione del 17 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 -

Rapporto ISS COVID-19, n.4/2020 Rev.”, trasmesso con nota del Ministero della Salute N°

0013468-18/04/2020-DGPRE-DGPRE-P), nonché di sistemi di sorveglianza attiva per il

monitoraggio dell’evoluzione del quadro clinico;

2) per i casi COVID-19 di futura eventuale insorgenza, prevedere il tempestivo trasferimento presso

strutture di ricovero a carattere sanitario, appositamente individuate. In via del tutto

eccezionale, gli ospiti/pazienti in stato terminale o con condizioni di grave compromissione del

quadro clinico, e pertanto non trasferibili dalla struttura ospitante, si può prevedere la

prosecuzione dell’assistenza in struttura, adottando tutte le misure di massima sicurezza per il

contenimento del contagio da SARS-CoV-2, secondo le raccomandazioni sopraindicate al

punto 1) e che via via vengono fornite dagli organismi ministeriali e regionali.

Le ATS, attraverso le proprie organizzazioni dipartimentali e territoriali, provvedono ad effettuare

controlli (sopralluoghi/analisi documentali/audit) secondo programmazione specifica, volti alla

verifica della conformità al presente atto di indirizzo del piano organizzativo-gestionale presentato

da ciascuna struttura erogatrice ovvero di specifiche procedure/istruzioni operative e della loro

effettiva applicazione.

Per ridurre la variabilità d’intervento sull’intero territorio regionale, verrà istituito dalla Direzione

Generale Welfare apposito gruppo di lavoro con le ATS, finalizzato ad aggiornare, in base

all’andamento epidemiologico, il presente atto di indirizzo e a condividere criteri di campionamento

e modalità di controllo (ad esempio attraverso appositi strumenti standardizzati).

Le ATS avvieranno, inoltre, tavoli locali di Coordinamento tra rappresentanti degli Enti gestori, ASST e

ospedali privati per la condivisione di buone pratiche cliniche/assistenziali, la ricognizione di

eventuali bisogni formativi in riferimento al COVID-19 e per la promozione di percorsi di integrazione

tra la rete sociosanitaria/sociale e quella sanitaria, ad esempio, per assicurare accessi appropriati al

Pronto Soccorso e per privilegiare consulenze specialistiche o accertamenti strumentali, ove

possibile, direttamente presso le U.d.O. o per via telematica, al fine di evitare trasferimenti rischiosi o

inutili e al fine di favorire il trattamento diagnostico/terapeutico/riabilitativo nel più adeguato

contesto assistenziale per l’ospite/paziente.

FORMAZIONE E INFORMAZIONE

Tra le misure da mettere prioritariamente in campo, la formazione del personale riveste un ruolo

basilare, cui può conseguire una riorganizzazione multiprofessionale e/o strutturale. La formazione

deve essere rivolta a tutti gli operatori, a prescindere dalla tipologia contrattuale di lavoro (contratti

di dipendenza, di libera professione diretta o con cooperative, ecc.) ivi compreso il personale

volontario (cfr. nota DGW G1.2020.0020506 del 18/05/2020 avente ad oggetto: “Personale volontario

Page 70: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

70 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

nelle strutture sanitarie e sociosanitarie. Emergenza COVID-19 fase 2”) e dalle mansioni (personale

sanitario, di assistenza, amministrativo, addetti alle pulizie, ecc.). Al riguardo si ritiene indispensabile

che, in funzione delle articolazioni dell’offerta di ogni erogatore, delle peculiarità dell’utenza gestita

e degli ambienti di lavoro, siano avviati e periodicamente riproposti eventi formativi sulla patologia

COVID-19 e sui sistemi di prevenzione e contenimento dell’infezione da SARS-CoV-2, con particolare

riferimento al rispetto delle misure universali di prevenzione, all’uso dei DPI (scelta in relazione al

rischio e all’attività, fasi di vestizione e svestizione, ecc.) e al significato delle procedure di

sorveglianza sanitaria per la prevenzione da SARS-CoV-2.

Dovranno essere implementati, inoltre, programmi di informazione-formazione specifici per gli

ospiti/pazienti e per eventuali visitatori, al fine di assicurare la loro massima adesione possibile ai

sistemi di prevenzione al COVID-19. Non devono essere esclusi dai programmi di informazione-

formazione i caregiver (inclusi genitori di disabili, badanti, ecc.), la cui preziosa attività deve essere

sostenuta con le necessarie cautele.

Si segnala l’opportunità di ricorrere anche a corsi in modalità FAD per il personale (pure disponibili

sul sito Web dell’istituto Superiore di Sanità quali, ad esempio, i corsi EDUISS), al fine di offrire in

continuo la possibilità di consolidare la formazione che deve essere garantita da parte del Gestore.

Regione Lombardia si farà promotrice, anche per il tramite delle ATS, di specifici corsi di formazione

come, peraltro, già previsto dalla DGR N° XI/2672 del 16/12/2019 ad oggetto “Determinazioni in

ordine alla gestione del servizio sanitario e sociosanitario per l’esercizio 2020 (di concerto con gli

assessori Caparini, Piani e Bolognini). In particolare, nel 2020 saranno avviate azioni tese al

miglioramento dell’appropriatezza, prevedendo, ad esempio, che le ATS, sulla base di indicazioni

operative comuni, avviino azioni di sensibilizzazione e formazione rivolte ai soggetti prescrittori di ADI

in collaborazione con le ASST. Con riferimento alle infezioni correlate all’assistenza, ATS e ASST

avvieranno, inoltre, momenti di confronto con le principali strutture territoriali (es. RSA, cure

intermedie, ecc.) in tema di gestione della corretta terapia antibiotica, anche tramite momenti di

formazione e/o collaborazioni formalizzate. Tali eventi formativi potranno essere validamente

orientati verso la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 prevedendone una

programmazione non solo nel 2020, fermo restando l’autonomia organizzativa da parte dei singoli

Enti erogatori.

La partecipazione a corsi di formazione da parte degli operatori sanitari e sociosanitari è obbligatoria

e dovrà essere intrapresa sollecitamente e, comunque, non oltre il 31 agosto 2020, prevedendo

periodici aggiornamenti.

PRINCIPALI ATTIVITÀ COORDINATE DAL REFERENTE COVID-19

Andrà individuato un Referente sanitario che può, preferibilmente, coincidere con il Direttore

sanitario, ove presente, o che comunque abbia uno specifico profilo di competenza per il

coordinamento degli interventi di pianificazione e monitoraggio delle soluzioni organizzative più

appropriate e sostenibili per la prevenzione e controllo di COVID-19. È possibile il ricorso a consulente

esterno ovvero in condivisione tra differenti Enti gestori. È indispensabile, altresì, un comitato

multidisciplinare di supporto nell’ambito delle infezioni correlate all’assistenza e, più in generale, del

risk management. Il Referente COVID-19 dovrà collaborare con il medico competente/servizio di

medicina occupazionale o di Medicina preventiva e l’RSPP, ad esempio, per l’aggiornamento del

Documento di Valutazione Rischi con riferimento al COVID-19.

Page 71: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

71 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Rappresentano esempi di attività coordinate dal Referente COVID-19 anche i flussi informativi con

le autorità e gli enti regolatori esterni così come la riorganizzazione degli ambienti e delle attività di

lavoro, l’individuazione di stanze per l’isolamento dei casi sospetti o confermati e dei relativi percorsi

non promiscui, la definizione di procedure di sanificazione ordinaria e straordinaria di ambienti e di

automezzi in uso agli operatori sanitari o per il trasporto utenti oltre alla verifica delle caratteristiche

di areazione dei locali e degli impianti di ventilazione/climatizzazione.

In caso di prestazioni rese a domicilio, è necessario prevedere anche procedure specifiche per la

pulizia dei locali e conferimento rifiuti, da rendere disponibili agli utenti che andranno al riguardo

appositamente formati.

Sarà necessaria la revisione anche delle procedure di raccolta, lavaggio e distribuzione degli

indumenti degli ospiti/pazienti, delle divise degli operatori e della teleria piana, materassi, cuscini,

nonché della igienizzazione o sterilizzazione dei dispositivi in base alle schede tecniche.

Andranno individuati accessi di entrata ed uscita distinti e, se non possibile, occorrerà prevedere

una opportuna regolamentazione dei flussi, così come l’individuazione di locali filtro per la gestione

degli ingressi degli esterni e la loro vestizione/svestizione. Procedure specifiche per quest’ultime

andranno adottate anche per le prestazioni rese a domicilio.

Andranno messe in atto azioni volte a scongiurare gli assembramenti nelle sale di attesa,

prevedendo, se possibile, accessi solo su appuntamento, cadenzati tenendo conto anche delle

tempistiche di controllo e vestizione/svestizione, e limitando gli accompagnatori ai soli casi

strettamente necessari (esempio: minori, gravi disabilità, ecc.).

Dispenser per gel idroalcolici per igienizzare le mani devono essere rese disponibili nelle aree comuni

e ove necessario, così come informative circa le raccomandazioni riferite alle “Misure igienico-

sanitarie” (vedi allegato 16 al DPCM 17 maggio 2020), evitando ingestioni incongrue da parte di

utenti/pazienti con dipendenze da alcool o fragilità psichiche.

Il Referente COVID-19 coordinerà l’aggiornamento anche delle procedure interne per:

- la prevenzione di infezioni correlate all’assistenza con particolare riferimento al COVID-19,

nell’ambito di una programmazione annuale di Risk Management;

- l’utilizzo e l’approvvigionamento dei DPI in base alla tipologia di attività e al livello di rischio

dell’ambiente di lavoro;

- la definizione delle attività di diagnosi e monitoraggio dell’infezione da SARS-CoV-2 mediante

esami molecolari (tampone) e sierologici (determinazione anticorpale) su utenti e su operatori, in

base alle indicazioni ministeriali e regionali;

- la gestione di casi sospetti o confermati ovvero favorire percorsi di isolamento anche per coorte

(in aree secondo un criterio di progressione in rapporto alla gravità e al rischio) o di isolamento

funzionale;

- attivare consulenze specialistiche in sede o per via telematica (es. infettivologo, pneumologo,

geriatra, palliativista, ecc.);

- il trasferimento di pazienti confermati o sospetti COVID-19 presso altra struttura più idonea e il loro

successivo ritorno, secondo criteri di massima sicurezza;

- il rientro degli ospiti/pazienti al domicilio, anche temporaneo (in caso di ospiti/pazienti residenti)

o ricorrente (come ad esempio in caso di pazienti a ciclo diurno/ambulatoriale) e il loro successivo

ritorno, secondo criteri di massima sicurezza;

- il piano di emergenza e di evacuazione per cause riconducibili a COVID-19 (esempio: focolaio

epidemico non controllato, impossibilità ad assicurare le regolari prestazioni per improvvisa assenza

di più operatori non prontamente sostituibili, ecc.)

Page 72: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

72 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Aggiornamento delle procedure andrà previsto anche in riferimento all’accertamento di morte, alla

gestione delle salme e accessi nelle camere mortuarie (ove applicabile), come da indicazioni

ministeriali. Alle ATS, attraverso le proprie organizzazioni dipartimentali e territoriali, spetterà la verifica

dell’avvenuta individuazione del referente COVID-19, l’acquisizione dei suoi recapiti e il controllo che

le articolazioni delle sue attività siano funzionali alla complessità della struttura e alla sua utenza

target come sopra indicato.

REGOLAMENTAZIONE DEGLI ACCESSI DEGLI ESTERNI E DEL PERSONALE

Uno stretto governo dell’ingresso di casi positivi o sospetti di COVID-19 è di fondamentale

importanza, mediante attenta regolamentazione degli accessi nella struttura, la quale dovrà

adottare specifiche procedure differenziate per tipologia di soggetto (es.: visitatori, caregiver,

familiari, badanti, operatori, consulenti, volontari, fornitori, corrieri, autisti, personale di mezzi di

trasporto sanitario, addetti ad attività di controllo/ispezione, ecc.).

In caso di riscontro di sintomi sospetti COVID-19 e/o febbre, deve sempre essere vietato l’ingresso in

struttura a qualsiasi soggetto esterno, rinviandolo in sicurezza al MMG per quanto di competenza.

Si ribadisce che, per tutta la durata dell’emergenza, l’accesso alla struttura da parte di

familiari/caregiver e conoscenti degli utenti deve essere concesso eccezionalmente, su

autorizzazione del responsabile medico della struttura stessa (esempio: situazioni di fine vita) e,

comunque, previo accertamento dello stato di salute (con modulo di autodichiarazione),

rilevazione della temperatura corporea all’entrata e l’adozione di tutte le misure necessarie ad

impedire il contagio.

Qualora le condizioni di gravità clinica non lo consentano, andranno comunque garantiti sistemi di

comunicazione alternativi tra utenti e familiari o, se non possibile, adeguate informazioni

sull’andamento clinico. In particolare, eventuali limitazioni all’accesso fisico dei parenti non devono

assolutamente produrre l’isolamento affettivo/relazionale con l’ospite e, quindi, le strutture

residenziali devono assicurare contatti attraverso stanze vetrate, videochiamate o chiamate

telefoniche, compatibilmente a possibili limitazioni funzionali e cognitive e, comunque, devono

fornire ai familiari ogni informazione di aggiornamento clinico sui loro cari ricoverati o altre

informazioni richieste. Il coinvolgimento attivo dei parenti nel piano assistenziale è fondamentale ed

è componente dei LEA e, pertanto, è richiesto alle ATS attenta vigilanza affinché le strutture

assolvano a questo dovere.

Le funzioni di front office con l’utenza, i fornitori o altri soggetti di interesse dovranno essere garantite

preferibilmente tramite servizi telefonici e/o telematici ovvero rese in sede se non altrimenti possibile

e preferibilmente su appuntamento, previa verifica dello stato di asintomaticità del visitatore

(assenza di febbre e di sintomi sospetti per COVID-2) e di non esposizione a caso accertato o

sospetto COVID nei precedenti 14 giorni, da rendersi tramite modulo di autodichiarazione. L’ingresso

è comunque subordinato alla misurazione della temperatura con termometro a distanza/raggi

infrarossi e il ricorso ai DPI in base al livello di rischio e all’attività.

Si riconferma l’opportunità di privilegiare il lavoro con modalità agile, ove possibile (esempio:

personale amministrativo), e di fornire da parte del datore di lavoro chiare disposizioni in merito al

divieto di ingresso al personale sintomatico e, comunque, previa rilevazione della temperatura

corporea. La struttura, al riguardo, deve prevedere specifica procedura per gestire l’insorgenza di

sintomi e/o febbre durante il turno di servizio, la sostituzione del personale e l’avvio della eventuale

sorveglianza con misure di isolamento verso gli esposti, in accordo con il medico

Page 73: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

73 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

competente/servizio di medicina occupazionale o dal responsabile medico che ne svolge le

funzioni.

Tutto il personale adotta le precauzioni standard nell’assistenza degli ospiti/pazienti e le precauzioni

specifiche in base alle modalità di trasmissione e alla valutazione del rischio nell’ambiente di lavoro.

Si applicano tutte le attività di controllo e precauzioni di cui sopra previste per gli operatori sanitari

anche per le altre figure professionali che operano all’interno delle U.d.O. a prescindere del ruolo

(esempio: animatori, manutentori, addetti alle pulizie, operatori della mensa/cucina, addetti al

pedonaggio, ecc.).

In caso di riscontro di sintomi e/o febbre in soggetti esterni e operatori, si rinvia alla DGR N° XI/3114

del 07/05/2020 ad oggetto: “Determinazioni in merito alle attività di sorveglianza in funzione

dell’epidemia COVID-19”.

REGOLAMENTAZIONE DEGLI INGRESSI DEGLI UTENTI

Pur essendo noto che le indicazioni ministeriali e regionali vengono costantemente aggiornate in

base all’evoluzione della situazione epidemiologica, delle conoscenze scientifiche disponibili e ad

eventuali nuovi indirizzi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il criterio guida per l’esecuzione

dell’unico test diagnostico attualmente riconosciuto ovvero per l’esame molecolare SARS-CoV-2

mediante tampone naso-faringeo (o eventualmente BAL) resta, prioritariamente, quello della

presenza di sintomi, salvo per alcune specifiche categorie di soggetti.

In considerazione dell’attuale riduzione dei casi con attenuazione della pressione sui laboratori, nel

rispetto della già richiamata DGR N° XI/3114 del 07/05/2020 e di quanto indicato nella DGR N° XI/3131

del 12/05/2020 ad oggetto: “COVID-19: indicazioni in merito ai test sierologici”, va considerata la

programmazione di un percorso di screening rivolto a soggetti asintomatici, ma particolarmente

vulnerabili per età e/o comorbidità e che necessitano regolarmente dei servizi della rete

sociosanitaria.

Al riguardo, si ritiene prioritario dare indicazioni per le seguenti principali categorie:

● utenti candidati all’ingresso dal domicilio verso U.d.O. sociosanitaria residenziale riconducibile

a collettività chiusa (esempio: RSA, RSD, ecc.).

- step 1: accurata inchiesta, anche per via remota (esempio: intervista telefonica), da

parte del personale della U.d.O. volta ad escludere la presenza di sintomi sospetti per

COVID-19 e/o l’esposizione a casi COVID-19 nei precedenti 14 giorni e la valutazione

della possibilità di effettuare un efficace isolamento domiciliare (compliance

utente/familiari e contesto abitativo idonei). Se dall’inchiesta emergesse che l’utente è

sospetto per COVID-19 e/o non è possibile l’isolamento domiciliare: avviare percorsi di

presa in carico specifici verso strutture di ricovero a carattere sanitario appositamente

individuate, in accordo con l’utente (o con il suo legale rappresentante) e il MMG e

coinvolgendo i familiari;

- step 2: solo in caso di utente negativo all’inchiesta per COVID-19 e di isolamento

domiciliare fattibile, eseguire al paziente presso il suo domicilio (mediante erogatore ADI

se non direttamente effettuabile dal personale della U.d.O. residenziale) tampone

naso-faringeo e test sierologico per COVID-19, prevedendo, al contempo, l’isolamento

a domicilio del paziente stesso per il periodo di tempo intercorrente tra l’esecuzione dei

prelievi e l’ingresso (l’indicazione all’isolamento a domicilio, le istruzioni per rispettarlo e

Page 74: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

74 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

la verifica della corretta applicazione delle stesse sono in capo al personale della U.d.O.

residenziale anche mediante contatti in via remota/telefonica).

In base ai risultati di laboratorio si distinguono le seguenti possibilità:

a) sierologia negativa e tampone negativo: prolungare l’isolamento domiciliare e

ripetere dopo 14 giorni lo step 1 ed eventualmente lo step 2. Se tampone e

sierologia risultano entrambi ancora negativi, procedere all’ingresso dell’ospite

nella U.d.O. residenziale; per altre combinazioni di risultato, vedere punti seguenti.

b) sierologia negativa e tampone positivo: avviare percorsi di presa in carico specifici

verso strutture di ricovero a carattere sanitario appositamente individuate, in

accordo con l’utente (o con il suo legale rappresentante) e il MMG e coinvolgendo

i familiari.

c) sierologia positiva e tampone negativo: prolungare l’isolamento fiduciario e

ripetere il tampone dopo 2 giorni. Se anche il secondo tampone è negativo,

procedere all’ingresso dell’ospite nella U.d.O. residenziale. Se il secondo tampone

è positivo: avviare percorsi di presa in carico specifici verso strutture di ricovero a

carattere sanitario appositamente individuate, in accordo con l’utente (o con il suo

legale rappresentante) e il MMG e coinvolgendo i familiari.

d) sierologia positiva e tampone positivo: avviare percorsi di presa in carico specifici

verso strutture di ricovero a carattere sanitario appositamente individuate, in

accordo con l’utente (o con il suo legale rappresentante) e il MMG e coinvolgendo

i familiari.

● ospiti/pazienti candidati al rientro verso U.d.O. sociosanitaria residenziale riconducibile a

collettività chiusa (esempio: RSA, RSD, ecc.), proveniente da altra struttura (generalmente

dopo ricovero presso ospedale per acuti).

- se ospite/paziente COVID-19 guarito (vedi definizione ministeriale): è possibile il suo

rientro in U.d.O.;

- se ospite/paziente COVID-19 guarito clinicamente (vedi definizione ministeriale):

avviare percorsi di presa in carico specifici verso strutture di ricovero a carattere

sanitario appositamente individuate;

- se ospite/paziente con anamnesi patologica recente negativa per COVID-19: eseguire

tampone naso-faringeo e test sierologico per COVID-19, prevedendo, al contempo,

l’isolamento dell’ospite/paziente stesso per il periodo di tempo intercorrente tra

l’esecuzione dei prelievi e il rientro in struttura (gli accertamenti di laboratorio e

l’isolamento dell’ospite/paziente sono a cura dell’Ente che lo deve dimettere).

In base ai risultati di laboratorio si distinguono le seguenti possibilità:

a) sierologia negativa e tampone negativo: procedere al rientro nella U.d.O.

residenziale e ivi prolungare l’isolamento e ripetere dopo 14 giorni il test

sierologico e il tampone. Se entrambi risultano ancora negativi, si confermala

sua permanenza nella U.d.O. residenziale; per altre combinazioni di risultato,

vedere punti seguenti.

b) sierologia negativa e tampone positivo: avviare percorsi di presa in carico

specifici verso strutture di ricovero a carattere sanitario appositamente

individuate, in accordo con l’utente (o con il suo legale rappresentante) e

coinvolgendo i familiari.

c) sierologia positiva e tampone negativo: prolungare l’isolamento e ripetere il

tampone dopo 2 giorni. Se anche il successivo tampone è negativo, si conferma

il suo trasferimento nella U.d.O. residenziale. Se il successivo tampone è positivo:

avviare percorsi di presa in carico specifici verso strutture di ricovero a carattere

Page 75: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

75 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

sanitario appositamente individuate, in accordo con l’utente (o con il suo legale

rappresentante) e coinvolgendo i familiari.

d) sierologia positiva e tampone positivo: avviare percorsi di presa in carico

specifici verso strutture di ricovero a carattere sanitario appositamente

individuate, in accordo con l’utente (o con il suo legale rappresentante) e

coinvolgendo i familiari.

● ospiti/pazienti di U.d.O. sociosanitaria residenziale riconducibile a collettività chiusa (esempio:

RSA, RSD, ecc.) che ricorrono, anche con regolarità, a prestazioni ambulatoriali sanitarie

erogate da altra struttura e non altrimenti usufruibili presso la medesima U.d.O (esempio:

pazienti in dialisi, pazienti in chemioterapia, ecc.).

Si dà indicazione ad effettuare a questi utenti uno screening mediante test sierologico (valutazione

basale):

- se test negativo: garantire scrupolosa e continua sorveglianza clinica (insorgenza di

sintomi sospetti per COVID-19 e/o febbre) e assicurare i trasferimenti con idonei DPI e con

mezzi regolarmente sanificati;

- se test positivo: procedere all’esecuzione di tampone naso-faringeo che, se positivo,

comporterà l’isolamento del ospite/paziente e eventuale avvio di percorsi di presa in

carico specifici verso strutture di ricovero a carattere sanitario appositamente individuate

se non altrimenti gestibile oltre a quanto previsto dalla DGR N° XI/3114 del 07/05/2020.

● utenti che risiedono a domicilio e che con regolarità accedono a U.d.O. sociosanitarie

semiresidenziali/diurnato o ambulatoriali anche di gruppo.

Si dà indicazione ad effettuare a questi utenti uno screening mediante test sierologico (valutazione

basale):

- se test negativo: garantire scrupolosa e continua sorveglianza clinica (insorgenza di

sintomi sospetti per COVID-19 e/o febbre), assicurare idonei DPI/distanziamento sociale,

utilizzare eventuali mezzi di trasporto ad uso comunitario regolarmente sanificati,

garantire le attività prevedendo gruppi stabili e proporzionati in base alle complessità di

assistenza, oltre a fornire le necessarie informazioni ai familiari/caregiver per il loro utile

coinvolgimento;

- se test positivo: procedere all’esecuzione di tampone naso-faringeo che, se positivo,

comporterà l’isolamento fiduciario del paziente a domicilio o l’eventuale suo

trasferimento in altra struttura idonea in accordo con l’utente (o con il suo legale

rappresentante) e il MMG e coinvolgendo i familiari, oltre a quanto previsto dalla DGR N°

XI/3114 del 07/05/2020 in merito alla sorveglianza sui contatti/familiari.

Quanto sopra è valevole indipendentemente dal regime di erogazione (SSR o in solvenza) e

secondo modalità che andranno condivise dagli Erogatori con le ATS territorialmente competenti

ed in coerenza con le raccomandazioni regionali che via via si susseguono, ovvero secondo una

programmazione in base alle stime del fabbisogno. I costi degli accertamenti laboratoristici secondo

le suddette procedure sono a carico del SSR.

L’allestimento di un modulo di accoglienza temporaneo o l’adozione di misure idonee per il

distanziamento sociale fra gli ospiti/pazienti così come la raccolta anamnestica e la visita medica in

locale specificamente individuato, prima della presa in carico, sono opportuni. Fondamentale sarà

l’allestimento di almeno una camera singola di isolamento per ogni nucleo, per l’accoglienza

temporanea o comunque per il periodo di isolamento.

Page 76: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

76 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Gli utenti risultati positivi al tampone effettuato secondo i percorsi sopra indicati, possono essere

indirizzati presso struttura COVID-19 dedicata o ad altre strutture idonee, in accordo con l’utente (o

con il suo legale rappresentante) e il MMG e coinvolgendo i familiari.

INDICAZIONI PER L’IGIENE DEGLI AMBIENTI E LOCALI E DEI MEZZI DI TRASPORTO

Nel rispetto delle vigenti prescrizioni igienico-sanitarie dei locali e ambienti per le diverse destinazione

d’uso nelle U.d.O. sociosanitarie, mutuando quanto indicato nell’allegato 17 al DPCM del 17 maggio

2020 “Linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive della Conferenza delle

Regioni e delle Province autonome del 16 maggio 2020”, si deve:

- garantire la frequente pulizia e sanificazione di tutti gli ambienti e locali, con particolare

attenzione ai servizi igienici, alle aree comuni e alle superfici toccate con maggiore

frequenza (corrimano, interruttori della luce, pulsanti degli ascensori, maniglie di porte e

finestre, ecc.) utilizzando prodotti a base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5

% di cloro attivo oppure con alcool 70%;

- garantire periodicamente l’aerazione naturale nell’arco della giornata in tutti gli ambienti

dotati di aperture verso l’esterno, dove sono presenti postazioni di lavoro, personale interno

o utenti esterni, evitando correnti d’aria o freddo/caldo eccessivo durante il ricambio

naturale dell’aria;

- aumentare la frequenza della manutenzione/sostituzione dei pacchi filtranti dell’aria in

ingresso (eventualmente anche adottando pacchi filtranti più efficienti);

- verificare la corretta distanza fra i punti di espulsione ed i punti di aspirazione;

- attivare l’ingresso e l’estrazione dell’aria almeno un’ora prima e fino ad una dopo l’accesso

da parte degli operatori e/o utenti, in caso di attività non continuative;

- eliminare totalmente la funzione di ricircolo dell’aria negli edifici dotati di specifici impianti

di ventilazione con apporto di aria esterna, tramite ventilazione meccanica controllata;

- pulire in base alle indicazioni fornite dal produttore, ad impianto fermo, i filtri dell’aria di

ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati, in caso di impianti di

riscaldamento/raffrescamento che fanno uso di pompe di calore, fancoil, o

termoconvettori, qualora non sia possibile garantire la corretta climatizzazione degli

ambienti tenendo fermi gli impianti;

- pulire con regolarità le prese e le griglie di ventilazione usando panni in microfibra inumiditi

con acqua e sapone, oppure con alcool;

- evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray

direttamente sui filtri per non inalare sostanze inquinanti, durante il funzionamento.

Deve essere anche assicurata la periodica pulizia e sanificazione dei mezzi di trasporto ad uso

comunitario con particolare riguardo di tutte le parti frequentate da viaggiatori e/o operatori (al

riguardo si rimanda alle modalità definite dalle specifiche circolari del Ministero della Salute e

dell’Istituto Superiore di Sanità) e di eventuali strumenti da loro utilizzati.

(Regione Lombardia DGR n. 3226 del 09/06/2020 - allegato B) FASE 2 - SERVIZI DELL’AREA DELLA SALUTE MENTALE

(NEUROPSICHIATRIA DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA, SPERIMENTAZIONI RIA MINORI E CASE MANAGEMENT, DELLA

PSICHIATRIA, DELLE DIPENDENZE) E DELLA SANITÀ PENITENZIARIA

Le conoscenze relative a SARS – CoV-2 aumentano progressivamente e la situazione

epidemiologica è in continuo cambiamento : Aziende, Erogatori e Servizi devono porsi nei confronti

della popolazione quali interlocutori affidabili, ma al tempo stesso rapidi nel cogliere i mutamenti,

al fine di adottare le precauzioni e le azioni più congruenti in relazione ai nuovi dati scientifici.

Coniugare la prosecuzione e la graduale ripresa di alcune attività con la necessità di non fare

correre rischi ai pazienti, ai loro familiari e agli operatori deve essere il filo conduttore che orienterà

Page 77: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

77 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

le prossime azioni, consapevoli che gli interventi che si vanno a programmare sono essenziali per gli

utenti e per le loro famiglie, persone che hanno particolarmente sofferto l’isolamento e la

preoccupazione per la possibilità di ammalarsi.

Il DCPM del 26 aprile 2020 all’art 8 “Ulteriori disposizioni specifiche per la disabilità” ha disposto che “

le attività sociali e socio sanitarie erogate dietro autorizzazione o in convenzione, comprese quelle

erogate all’interno o da parte dei centri semiresidenziali per persone con disabilità, qualunque sia la

loro denominazione, a carattere socio assistenziale, socio educativo , polifunzionale, socio

occupazionale, sanitario e socio sanitario, vengono riattivate secondo Piani Territoriali, adottati dalle

Regioni, assicurando attraverso specifici protocolli il rispetto delle disposizioni per la prevenzione del

contagio e la tutela della salute degli utenti e degli operatori” .

Il presente allegato, in ottemperanza a tale indicazione, ha la finalità di definire le modalità di

erogazione delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie erogate dai Servizi che operano nell’ambito

della Sperimentazioni RIA Minori e Case Management, ma anche della Salute Mentale e delle

Dipendenze, comprese quelle in regime di residenzialità e semi residenzialità, tenendo presenti le

specificità del territorio lombardo e l’organizzazione trasversale a tali aree di intervento.

Il presente allegato è di conseguenza costituito da una Parte Generale e da una serie di Sub-Allegati

specifici per le diverse Aree Fase 2:

- Sub-allegato B1 – Fase 2 : Neuropsichiatria dell’ Infanzia e dell’Adolescenza e Riabilitazione

- Sub-allegato B2 – Fase 2 : Sperimentazioni RIA Minori e Case Management

- Sub-allegato B3 – Fase 2 : Psichiatria

- Sub-allegato B4 – Fase 2 : Dipendenze

Si allega inoltre una parte relativa alla Fase 2 Sanità Penitenziaria (Sub-allegato B5) in quanto

quest’area- che afferisce agli interventi territoriali - ha spesso costituito un modello anche per altri

ambiti per la capacità che ha avuto di contrastare, attraverso interventi precoci ed efficaci, la

diffusione dell’epidemia in Comunità potenzialmente più esposte a diffusione del contagio, quali

quelle carcerarie, specie se presenti su un territorio fortemente colpito.

Tutte le indicazioni date nei diversi Allegati dovranno tener conto delle eventuali evoluzioni

normative, sia a livello nazionale che regionale, e la loro applicazione sarà rivista a fronte di nuove

evidenze in ambito epidemiologico.

In particolare si richiamano le ultime DGR Regionali:

-DGR N° XI/3114 del 07/05/2020 -“Determinazioni in merito alle attività di sorveglianza in funzione

dell'epidemia COVID-19”

- DGR N° XI/3115 del 07/05/2020 -“Indirizzi per l’organizzazione delle attività sanitarie in relazione

all’andamento dell’epidemia da COVID 19”

- DGR N° XI/3131 del 12/05/2020 -“COVID-19: indicazioni in merito ai test sierologici” in relazione a

quanto precisato per le diverse fattispecie di collettività chiuse;

- DGR N° XI/3132 del 12/05/2020 –“Determinazioni in merito al trattamento informativo ed economico

della prestazione test molecolare virus sars-covid2”

Page 78: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

78 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Si rimanda, inoltre, al Documento del “Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni –

COVID-19. Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-COV-2 in

strutture residenziali sociosanitarie. Versione del 17 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020

(Rapporto ISS COVID-19, n.4/2020 Rev.)”, trasmesso con nota del Ministero della Salute N° 0013468-

18/04/2020-DGPRE-DGPRE-P per tutti gli aspetti di interesse, incluso quelli di pulizia/disinfezione di

locali, dispositivi e attrezzatura. Per quest’ultimi si rimanda inoltre al Documento del “Gruppo di

Lavoro ISS Biocidi COVID-19. Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie

nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento. Versione del 15

maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020)” e alla

nota del Ministero della Salute n°. 0017644-22/05/2020-DGPRE-MDS-P “Indicazioni per l’attuazione di

misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 attraverso procedure di sanificazione di strutture non

sanitarie (superfici, ambienti interni) e abbigliamento”.

Oltre a quanto qui indicato, per ogni ulteriore precisazione, si rimanda all’allegato A alla presente

DGR e, specificamente per il sub-allegato B2 “Indicazioni operative per Sperimentazioni RIA Minori

e Case Management”, si rinvia alla DGR N° XI/3183 del 26/05/2020 ad oggetto “Art. 8 DPCM 26 aprile

2020 come modificato dall’Art. 9 del DPCM del 17 MAGGIO 2020: avvio fase due servizi

semiresidenziali per persone con disabilità.

PARTE GENERALE

Le prestazioni dei Servizi dell’Area della Salute Mentale (Psichiatria, Neuropsichiatria dell’Infanzia e

dell’Adolescenza), della Disabilità e delle Dipendenze costituiscono Livelli Essenziali di Assistenza, sia

in ambito nazionale che regionale, e la continuità terapeutica dell’erogazione è stata ribadita -

come una necessità assoluta da garantire anche durante l’emergenza pandemica - da Regione

Lombardia con la DGR n. 2906 del 08/03/2020.

Mantenere la funzionalità della rete dei Servizi è risultato indispensabile:

- per i risvolti etici connessi con l’assistenza ad una fascia di popolazione caratterizzata da condizioni

di fragilità,

- per non interrompere cure essenziali per i pazienti in un momento di forte stress e disagio collettivo,

cure che correttamente nella programmazione regionale sono state equiparate alla dialisi, alla

chemioterapia e ad altri interventi “salvavita”

- per la rilevanza che i servizi svolgono in un’ottica di sanità pubblica, risultando disseminatori e

moltiplicatori delle informazioni e delle misure da osservare per contenere il contagio e sostenere la

compliance alle regole delle persone più fragili e dei loro familiari.

La Fase 2 rappresenta, così per come è stata definita, un periodo di transizione tra la fase iniziale

della espansione della infezione e una fase successiva di ritorno ad una situazione meno

problematica, in cui non saranno più necessarie stringenti attività preventive di natura

epidemiologica per contrastare e ridurre le possibilità di contagio per pazienti ed operatori.

Tuttavia - essendo la durata di questa fase legata a variabili temporali difficilmente definibili a priori-

è pensabile che quanto predisposto costituisca la modalità operativa ordinaria che i Servizi

dovranno adottare per un periodo non breve che, solo progressivamente, transiterà in una fase

successiva, quando possibile e con la prudenza necessaria.

Si tratta pertanto di comprendere che, dal punto di vista dei pazienti e dei loro familiari, la Fase 2

non potrà più essere considerata una parentesi di difficoltà erogativa, legata a cause di forza

maggiore, ma diventerà, almeno per un certo periodo, la “normale” modalità con cui potranno

ottenere cure ed assistenza per la loro patologia.

Page 79: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

79 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Dal punto di vista dell’organizzazione dei Servizi pertanto, è necessario uscire da una dimensione

logica connessa a misure provvisorie di emergenza, per entrare in quella di una, sebbene

temporanea, stabilità di funzionamento per operare in sicurezza nel tempo.

Questo, anche tenendo conto che la pandemia in corso, in base alle attuali conoscenze, potrebbe

avere una evoluzione variabile, con possibili recrudescenze .

L’obiettivo di fase 2 deve essere quello di rimodulare l’attività ordinaria dell’offerta sulla base di

quattro presupposti fondamentali:

1) Sicurezza – ovvero l’adozione di tutte le misure necessarie per ridurre le possibilità di contagio

degli utenti, dei familiari e degli operatori

2) Appropriatezza - ovvero l’esecuzione di trattamenti completi e appropriati, in relazione alla

diagnosi ed alla situazione dei pazienti, nel rispetto di quanto previsto nel punto precedente,

ma costruendo l’organizzazione necessaria per intervenire ordinariamente (non, solo o

principalmente, in casi particolarmente gravi o in situazioni di urgenza)

3) Innovazione – ovvero la capacità di riformulare parte dell’organizzazione del lavoro e delle

modalità di offerta dei Servizi, sperimentando e verificando nuove possibilità di interfaccia e

di approccio con l’utenza che potranno essere, in base ai risultati, portate a regime

4) Flessibilità – ovvero la capacità di modulare, nel tempo ed in relazione all’evolversi della

situazione e della domanda, l’organizzazione del lavoro, l’utilizzo degli spazi disponibili, gli

orari di apertura delle sedi o di esercizio di particolari attività, nonché la capacità di

configurare dinamicamente la modalità di accesso ai percorsi di cura ed alla loro

esecuzione

La rimodulazione della attività ordinaria e l’adozione delle misure di sicurezza, mantenendo

l’appropriatezza degli interventi, richiederà impegno professionale unito ad un importante sforzo

organizzativo per interventi che debbono mantenere caratteristiche di multidisciplinarietà.

Le attività, come previsto dalla DGR 2906 dell’8 marzo 2020, non sono mai state interrotte e in questo

periodo, al di là dell’erogazione tradizionale delle prestazioni non differibili, sono state implementate

e sviluppate possibilità di intervento di telemedicina/teleriabilitazione che devono essere mantenute

e ulteriormente sviluppate per il prossimo futuro.

Queste modalità hanno visto una buona adesione dei pazienti e dei loro familiari e, al di là del

momento di emergenza, possono diventare un utilissimo strumento per diminuire l’affollamento nei

Servizi e al tempo stesso garantire agli utenti adeguata continuità di cura.

Regione Lombardia è stata, a livello nazionale, una delle zone più colpite dalla pandemia COVID -

19 e, di conseguenza, la prosecuzione/ripresa delle attività della cosiddetta Fase 2 deve essere

orientata:

- da una parte alla massima cautela e gradualità per non disperdere i risultati raggiunti

attraverso grandi sforzi da parte di tutta la popolazione e degli operatori

- dall’altra alla attenta sorveglianza relativamente a possibili nuovi casi, in particolar modo

nelle fasce più fragili della popolazione, per poter eventualmente mettere in atto da subito

le misure corrette.

Tutte le indicazioni di seguito date nei differenti Allegati devono essere declinate dalle Aziende e

dagli Erogatori tenendo in massimo conto che – anche all’interno della Regione – i territori sono

Page 80: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

80 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

molto differenti e che le zone a maggior densità abitativa sono quelle che sono state più fortemente

colpite e nelle quali la possibilità di riaccensione di focolai è massima.

In particolare in queste zone, la gradualità e il costante monitoraggio sono strumenti indispensabili

per garantire quella sicurezza e quella tutela che devono costituire la cornice di ogni operare clinico.

CONTESTO NORMATIVO E DI INDIRIZZO

Per quanto sopra esposto, si ritiene quindi opportuno applicare, non solo esclusivamente ai pazienti

disabili, ma a tutti i soggetti particolarmente fragili e che possono beneficiare della rete di offerta

sociosanitaria, quanto indicato all’art. 9, comma 1 del DPCM 17 maggio 2020: <<Ulteriori disposizioni

specifiche per la disabilità: Le attività sociali e socio-sanitarie erogate dietro autorizzazione o in

convenzione, comprese quelle erogate all'interno o da parte di centri semiresidenziali per persone

con disabilità, qualunque sia la loro denominazione, a carattere socio-assistenziale, socio-educativo,

polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario vengono riattivate secondo piani

territoriali, adottati dalle Regioni, assicurando attraverso eventuali specifici protocolli il rispetto delle

disposizioni per la prevenzione dal contagio e la tutela della salute degli utenti e degli operatori>>.

Preme sottolineare che lo stesso DPCM all’allegato 12, con l’obiettivo di coniugare la ripresa delle

attività con condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti e modalità di lavoro, riporta il

<<Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della

diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro fra il Governo e le parti sociali>>, sottoscritto il

24 aprile 2020. È, quindi, implicito che questo protocollo, ove di interesse, debba trovare

applicazione anche negli ambiti lavorativi del settore sociosanitario, tali da assicurare gli adeguati

livelli di protezione a tutti gli operatori coinvolti.

Tra le misure urgenti di contenimento sull’intero territorio nazionale, il DPCM del 17 maggio 2020,

all’art.1, comma 1, lettera bb), riconferma, inoltre, le limitazioni per l’accesso di parenti e visitatori,

alle quali le strutture sociosanitarie devono scrupolosamente attenersi.

L’allegato 10 <<Principi per il monitoraggio del rischio sanitario>> del DPCM del 26 aprile 2020, ha

trovato attuazione nel Decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020, nel quale vengono individuati

alcuni indicatori di processo sulla capacità di monitoraggio opzionali quali il “numero di checklist

somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie” e il “numero di strutture

residenziali sociosanitarie rispondenti alla checklist settimanalmente con almeno una criticità

riscontrata”. Al riguardo, seguiranno specifiche indicazioni.

L’ISS rende disponibile una serie di report con indicazioni ad interim su diverse fattispecie che

vengono via via aggiornate: di seguito i documenti riferiti al presente ambito.

Il lavoro del “Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni. Indicazioni ad interim per

un utilizzo razionale delle protezioni per infezione da SARS-COV-2 nelle attività sanitarie e

sociosanitarie (assistenza a soggetti affetti da covid-19) nell’attuale scenario emergenziale SARS-

COV-2. Versione del 28 marzo 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-19,

n.2/2020 Rev.)”, rappresenta un valido riferimento per l’utilizzo dei DPI anche nel contesto

sociosanitario.

Ulteriori misure in ambito di prevenzione e preparazione delle strutture sociosanitarie alla gestione di

eventuali casi sospetti o positivi di COVID-19 nonché di un’adeguata sorveglianza attiva tra gli

ospiti/pazienti e gli operatori, sono indicate nel documento del “Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e

controllo delle Infezioni – COVID-19. Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo

dell’infezione da SARS-COV-2 in strutture residenziali sociosanitarie. Versione del 17 aprile 2020.

Page 81: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

81 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-19, n.4/2020 Rev.)”, trasmesso con nota

del Ministero della Salute N° 0013468-18/04/2020-DGPRE-DGPRE-P.

Per gli aspetti di pulizia/disinfezione di locali, dispositivi e attrezzatura si rimanda inoltre al Documento

del “Gruppo di Lavoro ISS Biocidi COVID-19. Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di

strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento.

Versione del 15 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n.

25/2020)” e alla nota del Ministero della Salute n°. 0017644-22/05/2020-DGPRE-MDS-P ad oggetto

“Indicazioni per l’attuazione di misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 attraverso procedure

di sanificazione di strutture non sanitarie (superfici, ambienti interni) e abbigliamento”.

Prezioso contributo organizzativo e gestionale è fornito anche dalla nota del Ministero della Salute

N° 0014314-23/04/2020-DGPRE-DGPRE-P ad oggetto: “COVID-19: Indicazioni emergenziali per le

attività assistenziali e le misure di prevenzione e controllo nei Dipartimenti di Salute Mentale e nei

Servizi di Neuropsichiatria Infantile dell’Infanzia e dell’Adolescenza”. Il documento, seppur

incentrato su persone con problemi di salute mentale o che afferiscono ai servizi di NPIA, ove

applicabile ovvero secondo opportuna contestualizzazione, può trovare attuazione nei vari setting

assistenziali di qualsiasi Unità di Offerta sociosanitaria: residenziale, semiresidenziale, ambulatoriale e

domiciliare.

Per le indicazioni da adottare in contesti generali e specifici al fine di un appropriato sostegno delle

persone nello spettro autistico, si rimanda al documento dell’”Osservatorio Nazionale Autismo ISS.

Indicazioni ad interim per un appropriato sostegno delle persone nello spettro autistico nell’attuale

scenario emergenziale SARS-CoV-2. Versione del 30 marzo 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità;

2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 8/2020)”.

Con particolare riferimento alle attività in regime domiciliare, si ritiene utile fare riferimento al

documento del “Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni. Indicazioni ad interim

per l’effettuazione dell’isolamento e della assistenza sanitaria domiciliare nell’attuale contesto

COVID-19. Versione del 7 marzo 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-

19, n.1/2020)”, al documento del “Gruppo di lavoro ISS Ambiente e Qualità dell’aria indoor.

Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla

trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2. Versione del 23 marzo 2020. Roma: Istituto Superiore

di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 5/2020) e al documento del “Gruppo di lavoro ISS

Ambiente e Gestione dei Rifiuti. Indicazioni ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in relazione

alla trasmissione dell’infezione da virus sars-cov-2. Versione del 14 marzo 2020. Roma: Istituto

Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-19, n.3/2020).

Si richiamano, infine, l’art. 47 “Strutture per le persone con disabilità e misure compensative di

sostegno anche domiciliare” e l’art. 48 “Prestazioni individuali domiciliari” della Legge 24 aprile 2020,

n. 27 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, recante

misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie,

lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Proroga dei termini per

l’adozione di decreti legislativi”.

(Regione Lombardia nota del 23/06/2020)

Indicazioni applicative della DGR N° XI/3226 del 09/06/2020 ad oggetto “Atto di indirizzo in ambito

sociosanitario successivo alla “Fase 1” dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Facendo

Page 82: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

82 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

seguito al confronto effettuato in data 16/06/2020 e visti i quesiti che sono pervenuti, si precisa che

le indicazioni presenti nella DGR si riferiscono a tutti i setting sociosanitari (accreditati e a contratto,

accreditati ma non a contratto o solo autorizzati), al fine di assicurare la massima sicurezza per utenti

e operatori nell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Stante la cogenza dei contenuti, si

richiama la necessità, da parte delle ATS, di garantire l’applicazione della DGR in modo concreto e

di verificare l’adozione da parte degli Enti Erogatori delle misure coerenti con quanto raccomandato

dall’ISS (cfr. Documento del “Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni – COVID-

19. Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-COV-2 in strutture

residenziali sociosanitarie. Versione del 17 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 -

Rapporto ISS COVID-19, n.4/2020 Rev.”, trasmesso con nota del Ministero della Salute N° 0013468-

18/04/2020-DGPRE-DGPRE-P). Si coglie l’occasione per precisare che le autorizzazioni e le modalità

di accesso dei famigliari alle strutture devono sempre essere valutate dal responsabile medico, a

tutela del paziente e degli altri ospiti, al fine di commisurare sicurezza e attenzione ai bisogni di salute

anche relazionali. Più precisamente la situazione di fine vita, esemplificata nell’allegato, non deve

intendersi quale unico esempio per l’entrata dei familiari/caregiver. Pertanto, qualunque accesso

andrà valutato come sopra precisato e le singole determinazioni dovranno comunque trovare

motivata evidenza nella documentazione clinica/FASAS da parte del medico responsabile che

dovrà garantire le misure di sicurezza necessarie a prevenire la trasmissione dell’infezione.

Relativamente agli screening di laboratorio effettuati a carico del SSR si richiede che vengano

effettuati, su valutazioni del responsabile medico (appropriata valutazione dei rischi-benefici), senza

ritardo e secondo modalità organizzative condivise da tutti gli Erogatori e le ATS. Per favorire un

efficace e positivo confronto con le parti interessate nel contenimento e gestione dell’emergenza

da COVID-19, si sollecita, altresì, l’avvio/implementazione da parte delle ATS di tavoli locali di

coordinamento tra rappresentanti degli Enti gestori, ASST e ospedali privati, allo scopo di condividere

buone pratiche cliniche/assistenziali, individuare eventuali bisogni formativi in riferimento al COVID-

19 e promuovere percorsi di integrazione tra la rete sociosanitaria/sociale e quella sanitaria. Ciò allo

scopo di assicurare, ad esempio, accessi appropriati al Pronto Soccorso, privilegiare consulenze

specialistiche o accertamenti strumentali, ove possibile, direttamente presso le UdO o per via

telematica, per evitare trasferimenti rischiosi o inutili e favorire il trattamento

diagnostico/terapeutico/riabilitativo nel più adeguato contesto assistenziale per l’ospite/paziente.

Al riguardo potranno, quindi, essere definiti percorsi nella massima sicurezza anche per le cure

ospedaliere indifferibili e continuative/cicliche (esempio: dialisi, chemioterapia, radioterapia, ecc.).

Infine, come previsto, si chiede a ciascuna ATS di individuare un unico nominativo da scegliersi

preferibilmente nel Direttore (o suo collaboratore) del Dipartimento Programmazione per

l’Integrazione delle Prestazioni Sociosanitarie con quelle Sociali (PIPSS), i cui recapiti dovranno essere

trasmessi alla Unità Organizzativa Rete Territoriale entro il 23 giugno p.v., al fine di istituire apposito

gruppo di lavoro volto ad aggiornare l’atto di indirizzo di cui all’oggetto. I professionisti individuati si

renderanno parte diligente promuovendo confronti, in ATS, in tema di continuità di cura nella

cronicità, d’integrazione territorio ospedale, di qualità delle prestazioni, di sorveglianza

epidemiologica, di vigilanza e il controllo. Tematiche proprie del gruppo di lavoro nell’emergenza

epidemiologica da COVID19 previsto dalla delibera.

(Regione Lombardia nota n. 0024019 del 24/06/2020)

Sempre a seguito delle tematiche affrontate in data 16/06/2020 con i Direttori Sociosanitari, si

forniscono le seguenti ulteriori precisazioni:

- l’iniziale concretizzazione dell’impegno ad assicurare la massima tutela di utenti e operatori è

rappresentata dall’adozione da parte degli Enti Gestori del settore Sociosanitario, attraverso il

Page 83: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

83 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

coordinamento del Referente aziendale COVID-19 appositamente individuato, di un piano

organizzativo-gestionale con relative procedure/istruzioni operative. L’adozione di questi piani,

nell’intento di assicurare le stesse massime tutele, è fortemente raccomandata anche per le U.d.O.

sociali, in caso di integrazioni della loro offerta con voucher/misure di natura sanitaria, e per le

sperimentazioni;

- la trasmissione, per quanto di competenza, dei suddetti piani organizzativo-gestionali alle ATS, deve

precauzionalmente precedere le nuove prese in carico, soprattutto per le U.d.O. residenziali che

hanno attualmente ospiti COVID-19 positivi e, più in generale, per le U.d.O. che hanno dovuto

temporaneamente sospendere parte delle loro attività per concentrare le risorse nella gestione

dell’emergenza da COVID-19 e/o a contenerne la diffusione;

- al fine dell’implementazione/adesione alle buone pratiche e all’identificazione di nuove strategie

d’intervento/miglioramento per fronteggiare l’emergenza da SARS-CoV-2, è indispensabile, almeno

presso le strutture residenziali, il confronto del Referente COVID-19 con un comitato multidisciplinare

(o comunque con il responsabile sanitario della struttura);

- fondamentali sono la formazione del personale (per la quale le ATS possono essere prioritariamente

promotrici di eventi specifici) e la disponibilità di consulenze specialistiche (es. infettivologo,

pneumologo, geriatra, palliativista, ecc.) a favore degli ospiti/pazienti delle U.d.O. sociosanitarie. Al

riguardo possono essere previsti specifici accordi con le ASST, fatta salva la libera facoltà degli Enti

Erogatori ad altre organizzazioni autonome;

- in considerazione dell’impegno per l’implementazione del contenimento e gestione dell’infezione

da SARS-CoV-2 da parte degli Enti Gestori, fatto salvo condizioni evidenti di mancato controllo del

rischio con pregiudizio della sicurezza di pazienti e operatori, le attività di vigilanza-controllo svolte

dalle ATS potranno inizialmente avere carattere di audit;

- le istruttorie SCIA, SCIA contestuale, ecc. vengono regolarmente riprese, salvo condizioni specifiche

che andranno segnalate con adeguato supporto tecnico/motivazioni da parte della ATS alla DG

Welfare;

- gli accertamenti in caso di rientro di ospiti/pazienti verso U.d.O. sociosanitaria residenziale

riconducibile a collettività chiusa (esempio: RSA, RSD, ecc.), provenienti da altra struttura

(generalmente dopo ricovero presso ospedale per acuti), sono applicabili anche in caso di nuovi

ingressi provenienti sempre da altra struttura/U.d.O. (sanitaria o sociosanitaria), nel rispetto,

ovviamente, delle liste di attesa;

- le cautele da rispettare da parte dell’utente e dei suoi familiari/caregiver in caso di isolamento

domiciliare prima dell’accesso in una U.d.O., andranno preventivamente illustrate e quindi, se

attuabili, avviate e vigilate dagli operatori della U.d.O. stessa, anche mediante solo contatti

telefonici. Gli esami di laboratorio da eseguire a domicilio sono in capo all’ADI ovvero, in caso di

complessità clinica, all’ADI-COVID con l’eventuale coinvolgimento delle USCA, in accordo con il

MMG. È data facoltà anche alle U.d.O. residenziali/semiresidenziali l’esecuzione degli esami al

domicilio del paziente/ospite. La prima visita clinica e la raccolta anamnestica volte

all’accertamento dell’assenza di condizioni di rischio in atto, dovranno comunque avvenire in spazi

separati, prima che la persona acceda alla struttura. Trattandosi di isolamenti fiduciari, per casi

specifici di utenti/pazienti (esempio: dipendenze, ecc.), se ritenuto opportuno, il responsabile

medico può prevedere un ulteriore prolungamento dell’isolamento dell’utente/paziente dalla sua

presa in carico, in moduli appositamente individuati nella struttura stessa;

- per gli utenti/pazienti che necessitano di una tempestiva presa in carico nel miglior setting

assistenziale sociosanitario per grave compromissione clinica (esempio: pazienti terminali che

richiedono ricovero in Hospice, ecc.), il responsabile medico può prevedere un percorso

laboratoristico di screening più celere (esempio: in caso di paziente senza segni e sintomi di COVID-

19 e con anamnesi negativa per esposizione a casi positivi o sospetti per COVID-19 nei 14 giorni

precedenti, eseguire almeno 1 tampone naso-faringeo entro 3 giorni dalla presa in carico). Si ricorda

che la eventuale negatività del tampone naso-faringeo non implica la sicurezza che

l’utente/paziente non possa sviluppare una malattia nei giorni successivi e quindi dovrà essere

temporaneamente accolto in moduli e secondo percorsi appositamente individuati nella struttura

Page 84: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

84 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

stessa. Il tampone negativo all’ingresso dovrà, pertanto, essere ripetuto dopo 14 giorni, prima della

collocazione definitiva del paziente;

- in riferimento ad eventuali rientri anche temporanei a domicilio, premettendo che gli stessi devono

sempre essere oggetto di attenta valutazione dei rischi-benefici da parte del responsabile medico,

le procedure descritte nella DGR 3226/2020 con particolare riferimento alle RSA e RSD, devono essere

prioritariamente applicate in caso di possibile insorgenza di focolaio epidemico all’interno delle

stesse. Per eventuali periodi di “vacanza” anche ai fini terapeutici/promozione di percorsi di cura, si

rimette al responsabile medico la valutazione dei rischi-benefici, raccomandando per le collettività

chiuse di mantenere per quanto possibile, anche in trasferta, la composizione invariata rispetto alla

quotidianità (quindi senza promiscuità con altri utenti/pazienti) e il rispetto delle regole del

distanziamento sociale, l’uso dei DM/DPI e la sorveglianza clinica; - si conferma opportuno applicare

la DGR N° XI/3115 del 07/05/2020 “Indirizzi per l’organizzazione delle attività sanitarie in relazione

all’andamento dell’epidemia da COVID-19” anche per gli aspetti di trasferibilità all’ambito

sociosanitario, al fine di una armonizzazione complessiva dei contenuti oltre a quanto indicato nella

DGR N° XI/3183 del 26/05/2020, relativamente a: modalità generali di accesso alle strutture,

limitazione degli accessi per il personale, distanziamento interpersonale, accessi per prestazioni

ambulatoriali; altri servizi a potenziale alto flusso di accesso di utenti;

- la revoca dei contenuti dell’allegato 4 alla DGR N° XI/2986 del 23/03/2020 deve intendersi

contestuale al ripristino del modello erogativo delle cure palliative (ex DGR N° X/5918 del 28/11/2016)

previsto a decorrere dal 01/07/2020;

- con medesima tempistica vengono ripristinati gli accessi dal territorio anche per le altre U.d.O.

sociosanitarie indicate nell’allegato 2 alla DGR N° XI/2906 del 08/03/2020, mantenendo in funzione

la Centrale Unica Regionale Dimissione Post Ospedaliera (portale PRIAMO), istituita con la suddetta

DGR, per le dimissioni protette dagli ospedali verso la rete delle “Cure extra ospedaliere” ad

eccezione delle RSA. Al riguardo si informa che, per migliorare i trasferimenti verso queste U.d.O

tramite il portale PRIAMO e al fine di favorire l’individuazione del miglior setting assistenziale,

soprattutto nell’area riabilitativa, sono in adozione nuove schede. Per quest’ultime e in riferimento al

debito informativo per la rendicontazione delle attività erogate, seguiranno ulteriori precisazioni;

- i pazienti già inseriti dalla Centrale Unica di cui sopra nella rete extraospedaliera continuano il

percorso assistenziale sino ad avvenuta guarigione/stabilizzazione clinica dell’evento acuto che ne

ha motivato il trasferimento, con conseguente dimissione al domicilio. Qualora quest’ultima non

fosse possibile, andranno individuate soluzioni nel rispetto della libera scelta dell’utente e/o dei suoi

familiari-legale rappresentante ovvero evitando automatiche ricollocazioni nelle strutture. Qualora,

malgrado la guarigione/stabilizzazione clinica dell’evento acuto, si rendesse necessario il

proseguimento di un percorso assistenziale presso una U.d.O. sociosanitaria, si applicheranno le

consuete regole di compartecipazione ai costi, ove previsti;

- i posti letto temporaneamente contrattualizzati per esigenze della già citata DGR N° XI/2906 non

potranno più accogliere nuovi ingressi dal 01/07/2020 a carico del SSR;

- ai fini della sorveglianza e in analogia a quanto previsto dalla DGR N° XI/3264 del 16/06/2020 ad

oggetto “Piano di riordino della rete ospedaliera: attuazione dell’art. 2 del D.L. 34/2020”, le unità di

degenza di Cure Sub Acute, fatto salvo necessità di eventuali precisazioni inerenti i criteri di accesso,

vengono individuate quali strutture di ricovero a carattere sanitario dove trasferire eventuali casi

positivi o sospetti per COVID-19 asintomatici o paucisintomatici che non possono essere accolti e/o

gestiti presso strutture sociosanitarie, come descritto nella DGR 3226/2020. In caso di indisponibilità di

posti letto presso le degenze di Cure Sub Acute, eventuali casi positivi o sospetti per COVID-19

asintomatici o paucisintomatici che non possono essere accolti e/o gestiti presso strutture

sociosanitarie, potranno essere eccezionalmente ricoverati presso gli ospedali. Analogamente, i casi

COVID-19 positivi in dimissione dagli ospedali e non direttamente accoglibili a domicilio per la loro

complessità clinica-assistenziale, tramite PRIAMO, verranno indirizzati verso le unità di degenza di

Cure Sub Acute.

Page 85: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

85 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

B. Sezione Specifica

Strutture residenziali, semiresidenziali, ambulatoriali e domiciliari

5.Area Strutture residenziali

(Regione Lombardia DGR 3018 del 30/03/2020 – all. 1)

In considerazione dell’andamento epidemiologico caratterizzato da un’estesa diffusione del nuovo

coronavirus sul territorio che sta coinvolgendo diverse strutture sociosanitarie e vista anche la

particolare fragilità degli ospiti, riteniamo utile richiamare le misure generali di attenzione e

precauzione, presenti nelle circolari e indicazioni ministeriali e regionali in materia che si invita a

consultare.

In particolare si richiamano le Direzioni Sanitarie e i Servizi di Prevenzione e Protezione aziendali a

valutare, in raccordo con il Medico competente, la corretta dotazione avendo cura della corretta

modalità di utilizzo dei dispositivi di protezione per il personale impegnato nell’assistenza in relazione

alle caratteristiche della struttura, degli ospiti e ai profili di rischio. Inoltre, anche in assenza di casi

accertati di COVID-19 positivi all’interno della struttura, si ritiene indispensabile e necessario

potenziare le attività monitoraggio delle condizioni di salute degli ospiti con particolare riferimento

al tempestivo riscontro di segni o sintomi suggestivi di infezione COVID-19 quali febbre, tosse e altri

sintomi respiratori; questi casi, nell’attuale situazione epidemiologica, vanno considerati come

possibili pazienti positivi, attivando le necessarie misure di prevenzione di seguito descritte.

E’ di riferimento il documento dell’ISS:

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/rapporto-covid-19-4-2020.pdf

5.a. Sono previste restrizioni per i servizi erogati dalle UdO sociosanitarie di tipo residenziale?

(Regione Lombardia – nota del 27/02/2020)

Per i servizi erogati dalle Unità di offerta sociosanitarie non sono previste restrizioni e/o riduzioni

dell’orario di apertura.

Si richiama l’opportunità di sospendere le attività di gruppo/esterne rinviabili e di mantenere le

attività terapeutiche/educative/riabilitative/assistenziali in piccoli gruppi (fino a 5/6 utenti) già

previste dai Piani Individuali.

Si invita ad evitare il sovraffollamento delle sale da pranzo, ove possibile introducendo orari e/o spazi

differenziati.

_____________

Le strutture sociosanitarie residenziali restano aperte alle visite di esterni? (DPCM 08/03/2020 art. 2.q)

(DPCM del 10/04/2020 art. 1 lett. X)

(DPCM del 26/04/2020 art. 1 lett. X)

(DPCM del 17/05/2020 art. 1 lett. bb)

(DPCM del 11/06/2020 art. 1 lett. bb)

L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite

(RSA/RSD), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è

limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure

necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione. ______________

(Regione Lombardia – nota del 14/03/2020)

Si ritiene necessario che, per motivi igienico sanitari e di trasmissione dell’infezione, siano riviste le

indicazioni relative alle visite ai degenti.

E’ opportuno attivare un servizio informativo verso i familiari, che avviene attraverso un servizio di

chiamata del familiare individuato come riferimento sin dall’ingresso della persona.

Page 86: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

86 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Nel rammentare la massima attenzione nei confronti dei pazienti COVID positivi, per i quali è

opportuno evitare i contatti, si segnala che alcune Aziende che hanno previsto il blocco delle visite

nei settori di degenza COVID, hanno opportunamente attivato un servizio informativo verso i familiari

dei degenti ricoverati che avviene attraverso un servizio di chiamata del familiare individuato come

riferimento sin dall’ingresso del paziente.

E’ opportuno che il contatto telefonico avvenga almeno quotidianamente per quei pazienti in

condizioni cliniche seriamente compromesse.

Il servizio di chiamata provvede ad un aggiornamento delle condizioni cliniche del paziente.

Per la totalità degli altri pazienti si chiede di limitare massimamente i contatti, prevedendo l’accesso

continuo di un solo congiunto/famigliare esclusivamente per i pazienti pediatrici.

Per tutti gli altri pazienti deve essere previsto, esclusivamente per congiunti/famigliari che forniscono

un’assistenza non altrimenti sostituibile, soprattutto al momento dei pasti, e per un solo visitatore per

volta. ______________

(Regione Lombardia DGR 3018 del 30/03/2020 – all. 1)

Disporre il divieto di accedere alla struttura da parte di familiari e conoscenti, la visita può essere

autorizzata in casi eccezionali (ad es. fine vita) soltanto dalla Direzione della struttura, previa

appropriata valutazione dei rischi-benefici.

In allegato 2 alla DGR 3018/20 si fornisce un fac-simile di scheda che dovrà essere portata

all’attenzione e compilata da parte dei visitatori. Nel caso in cui il visitatore non fornisca i dati richiesti

o non sia in grado di rispondere negativamente ai quesiti clinici sottoposti, l’accesso non verrà

consentito.

Le persone autorizzate dovranno comunque essere in numero limitato e osservare tutte le

precauzioni raccomandate per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2.

Nel caso di accesso alla struttura, è comunque assolutamente necessario impedire l’accesso a

persone che presentino sintomi di infezione respiratoria acuta, anche di lieve entità, o che abbiano

avuto un contatto stretto con casi di COVID-19 sospetti o confermati negli ultimi 14 giorni. È

necessario mettere in atto un sistema per effettuare lo screening di chiunque entri nella struttura in

modo tale da consentire l’identificazione immediata di persone che presentino sintomi simil-

influenzali (tosse secca, dolori muscolari diffusi, mal di testa, rinorrea, mal di gola, congiuntivite,

diarrea, vomito) e/o febbre. Tale screening può essere effettuato anche mediante misurazione della

temperatura e compilazione della scheda o intervista da parte di un operatore. Nella stessa

occasione è importante ricordare le norme comportamentali e le precauzioni raccomandate per

la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2.

____________

(ATS - UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie nota del 04/05/2020)

Richiamando integralmente la lettera X dell’art. 1 del DPCM del 26 aprile 2020: “L’accesso di parenti

e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), Hospice,

strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi

indicati dalla Direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a

prevenire possibili trasmissioni di infezione”, si sottolinea l’importanza di continuare a garantire attività

di informazione ai parenti, sulle condizioni di salute dei propri cari.

Allo stesso modo, è di fondamentale importanza favorire e promuovere modalità di contatto tra

parenti e ospiti attraverso telefonate e videochiamate. Tali attenzioni non devono essere

considerate opzionali, ma strutturate come attività alternative ed obbligatorie rispetto alla visita dei

parenti in struttura.

Page 87: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

87 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

(Regione Lombardia DGR 3226 del 09/06/2020 – all. A)

Si ribadisce che, per tutta la durata dell’emergenza, l’accesso alla struttura da parte di

familiari/caregiver e conoscenti degli utenti deve essere concesso eccezionalmente, su

autorizzazione del responsabile medico della struttura stessa (esempio: situazioni di fine vita) e,

comunque, previo accertamento dello stato di salute (con modulo di autodichiarazione),

rilevazione della temperatura corporea all’entrata e l’adozione di tutte le misure necessarie ad

impedire il contagio.

Qualora le condizioni di gravità clinica non lo consentano, andranno comunque garantiti sistemi di

comunicazione alternativi tra utenti e familiari o, se non possibile, adeguate informazioni

sull’andamento clinico. In particolare, eventuali limitazioni all’accesso fisico dei parenti non devono

assolutamente produrre l’isolamento affettivo/relazionale con l’ospite e, quindi, le strutture

residenziali devono assicurare contatti attraverso stanze vetrate, videochiamate o chiamate

telefoniche, compatibilmente a possibili limitazioni funzionali e cognitive e, comunque, devono

fornire ai familiari ogni informazione di aggiornamento clinico sui loro cari ricoverati o altre

informazioni richieste. Il coinvolgimento attivo dei parenti nel piano assistenziale è fondamentale ed

è componente dei LEA e, pertanto, è richiesto alle ATS attenta vigilanza affinché le strutture

assolvano a questo dovere.

Le funzioni di front office con l’utenza, i fornitori o altri soggetti di interesse dovranno essere garantite

preferibilmente tramite servizi telefonici e/o telematici ovvero rese in sede se non altrimenti possibile

e preferibilmente su appuntamento, previa verifica dello stato di asintomaticità del visitatore

(assenza di febbre e di sintomi sospetti per COVID-2) e di non esposizione a caso accertato o

sospetto COVID nei precedenti 14 giorni, da rendersi tramite modulo di autodichiarazione. L’ingresso

è comunque subordinato alla misurazione della temperatura con termometro a distanza/raggi

infrarossi e il ricorso ai DPI in base al livello di rischio e all’attività.

____________

5.b. Quali misure di prevenzione mettere in atto in previsione di casi di COVID-19?

(Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2020 aggiornamento al 17 aprile)

Misure generali e specifiche a livello della struttura residenziale sociosanitaria.

Le indicazioni vertono principalmente sugli ambiti di prevenzione e preparazione della struttura alla

gestione di eventuali casi sospetti/probabili/confermati di COVID-19.

Le misure generali prevedono un rafforzamento dei programmi e dei principi fondamentali di

prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza (ICA).

Le misure specifiche da mettere in atto nel contesto dell’epidemia di COVID-19 sono:

• Misure di carattere organizzativo per prevenire l’ingresso di casi COVID-19 in struttura.

• Preparazione della struttura alla gestione di eventuali casi di COVID-19

sospetti/probabili/confermati.

• Sospensione delle attività di gruppo e della condivisione di spazi comuni all’interno della

struttura.

• Formazione del personale per la corretta adozione delle precauzioni standard e procedure

d’isolamento.

• Sensibilizzazione e formazione dei residenti e dei visitatori.

• Elaborazione di promemoria per promuovere i comportamenti corretti.

• Sorveglianza attiva di quadri clinici di infezione respiratoria acuta tra i residenti e tra gli

operatori.

• Restrizione dall’attività lavorativa degli operatori sospetti o risultati positivi al test per SARS-

CoV-2 in base alle disposizioni vigenti.

• Monitoraggio dell’implementazione delle misure adottate.

Page 88: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

88 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Quali procedure devono essere adottate per la prevenzione e il controllo delle infezioni correlate

all’assistenza nelle strutture residenziali?

(Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2020 aggiornamento al 17 aprile)

(Regione Lombardia DGR 3018 del 30/03/2020 – all. 1)

Ogni struttura residenziale sociosanitaria dovrebbe:

• avere un referente per la prevenzione e controllo delle ICA e specificatamente per COVID-19

adeguatamente formato ed addestrato che possa fare riferimento ad un comitato multidisciplinare

di supporto nell’ambito della struttura o a livello aziendale in stretto contatto con le autorità sanitarie

locali. Se questo non fosse già presente, un referente per la prevenzione e controllo di COVID-19

dovrebbe essere immediatamente designato e adeguatamente formato ed addestrato (si

raccomanda di seguire i Corsi FAD dell’ISS sulla piattaforma EDUISS2 e di fare riferimento a documenti

sulla prevenzione e controllo di COVID-19 dell’ISS3) che lavori con il medico competente e i referenti

del rischio clinico e del rischio infettivo dell’azienda sanitaria di riferimento. Il referente dovrebbe

agire in sinergia con la funzione di risk management, anche ai fini dell’utilizzo di metodi e strumenti

di gestione del rischio sanitario come ad esempio per la valutazione del grado di instabilità clinica.

• assicurare attraverso il referente COVID-19 il coordinamento di tutti gli interventi e garantire un flusso

informativo efficace e i rapporti con gli Enti e le Strutture di riferimento (Dipartimento di Prevenzione,

Distretti e Aziende Sanitarie), pianificare e monitorare le soluzioni organizzative appropriate e

sostenibili, garantire le misure igienico-sanitarie e la sanificazione degli ambienti specifici.

• mantenere le comunicazioni con operatori, residenti e familiari. A questi ultimi va garantita la

possibilità di ricevere informazioni sullo stato di salute del proprio familiare residente attraverso una

figura appositamente designata.

• adottare sistematicamente le precauzioni standard nell’assistenza di tutti i residenti e le precauzioni

specifiche in base alle modalità di trasmissione e alla valutazione del rischio nella struttura. Particolare attenzione dovrà essere dedicata all’igiene delle mani: a questo proposito, se possibile, effettuare

una valutazione dell’adesione alle buone pratiche di igiene delle mani.

• avere un programma di medicina occupazionale che garantisca la protezione e la sicurezza degli

operatori sanitari, inclusa la somministrazione gratuita di vaccino antinfluenzale stagionale durante

le campagne vaccinali regionali.

_______________

Come svolgere la formazione del personale per la corretta adozione delle misure di

prevenzione/precauzioni di isolamento degli ospiti?

(Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2020 aggiornamento al 17 aprile)

Tutto il personale sanitario e di assistenza, compresi gli addetti alle pulizie, devono ricevere una

formazione specifica sui principi di base della prevenzione e controllo delle ICA. Inoltre, gli operatori

che prestano cure dirette ai residenti della struttura e gli addetti alle pulizie, devono ricevere una

formazione specifica su come prevenire la trasmissione dell’infezione da SARS-COV-2.

In particolare, devono essere oggetto di programmi di formazione e addestramento del personale

sanitario e di assistenza:

• caratteristiche dell’infezione da SARS-CoV-2 e sulla malattia COVID-19, con particolare attenzione

ai seguenti temi: caratteristiche del virus e sue modalità di trasmissione, epidemiologia,

presentazione clinica, diagnosi, trattamento, procedure da seguire in presenza di un caso sospetto

o probabile/confermato. Simulazioni pratiche di situazioni di presentazione di casi sospetti COVID19

possono essere molto utili.

• precauzioni standard per l’assistenza a tutti i residenti: igiene delle mani e respiratoria, utilizzo di

dispositivi e DPI appropriati (in relazione alla valutazione del rischio), buone pratiche di sicurezza

nell’utilizzo di aghi per iniezioni, smaltimento sicuro dei rifiuti, gestione appropriata della biancheria,

pulizia ambientale e sterilizzazione delle attrezzature utilizzate per il residente.

Page 89: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

89 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

• precauzioni per la prevenzione di malattie trasmesse per contatto e droplets nell’assistenza di casi

sospetti o probabili/confermati di COVID-19: guanti, mascherina chirurgica, occhiali di

protezione/visiera, camice monouso (possibilmente idrorepellente); stanza di isolamento.

• precauzioni per la prevenzione di malattie trasmesse per via aerea quando si eseguono procedure

che possano generare aerosol e nell’assistenza di casi di COVID-19 in base alla valutazione del rischio

della struttura: facciale filtrante (FFP2 o FFP3); stanza di isolamento. Si veda il documento specifico

nella sua ultima versione5.

• utilizzo appropriato dei dispositivi e dispositivi di protezione individuali (DPI) secondo il tipo di

procedura e in base alla valutazione del rischio, con particolare attenzione al cambio dei dispositivi

nell’assistenza tra un residente e l’altro (in particolare dei guanti, con adeguata igiene delle mani) e

alla corretta esecuzione delle procedure di vestizione e svestizione.

• comportamenti da attuare nei momenti di pausa e riunioni al fine di ridurre la eventuale trasmissione

del virus si suggerisce di prevedere opportuni momenti, anche brevi, di ascolto e di confronto degli

operatori e tra gli operatori per aiutarli a verbalizzare i sentimenti di preoccupazione, per permettergli

di suggerire “bottomup” azioni di miglioramento e verifica della qualità delle procedure e per far

loro condividere problemi, idee e “best practices” nell’assistenza.

In tali momenti è indispensabile che siano attuate le misure precauzionali previste per le

aggregazioni di più persone. La formazione e l’addestramento degli operatori dovrebbero basarsi

su sessioni obbligatorie di breve durata (non più di 2-3 ore), che prevedano esercitazioni pratiche

(ad esempio, sulle pratiche corrette per l’igiene delle mani e per la vestizione e svestizione dei

dispositivi e DPI) e presentazione di video. Agli operatori dovrebbe essere raccomandato di seguire

corsi online specifici su COVID-19.

_________________

Come svolgere la formazione dei residenti e dei visitatori eccezionalmente autorizzati?

(Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2020 aggiornamento al 17 aprile)

L’adeguata sensibilizzazione e formazione dei residenti e dei visitatori eccezionalmente autorizzati

sono fondamentali nella prevenzione e nel controllo dei casi di COVID-19. È importante organizzare

attività di animazione e socioeducative per veicolare questi messaggi in modo corretto,

prevedendo sempre piccoli gruppi e rispettando la distanza di sicurezza di almeno un metro tra i

partecipanti.

Tuttavia, si ha la consapevolezza delle possibili difficoltà nella formazione dei residenti di strutture

residenziali sociosanitarie a causa dell’età avanzata e/o dei deficit cognitivi e fisici spesso presenti.

Per questo, i metodi devono essere adattati alla realtà locale. La sensibilizzazione e la formazione

devono concentrarsi sul far rispettare le seguenti misure:

• evitare strette di mano, baci e abbracci;

• igiene delle mani, in particolare dopo l’utilizzo del bagno e prima di mangiare: lavaggio con acqua

e sapone e asciugatura con salvietta monouso, o frizione con soluzione idroalcolica;

• igiene respiratoria: tossire e starnutire coprendo naso e bocca usando fazzoletti o nella piega del

gomito; i fazzoletti dovrebbero essere preferibilmente di carta e dovrebbero essere smaltiti in una

pattumiera chiusa;

• mantenersi a distanza di almeno 1 metro;

• utilizzo di mascherina chirurgica in presenza di sintomi di infezione respiratoria acuta, possibilmente

con elastici;

• evitare di condividere oggetti con altri residenti, come asciugamani, salviette e lenzuola, piatti,

bicchieri, posate, cibo, etc.

Se possibile, la sensibilizzazione, l’educazione e la formazione dei residenti e dei visitatori dovrebbero

basarsi su sessioni di breve durata (non più di 30 min-1h), e includere esercitazioni pratiche o anche

ricreative (ad esempio, dimostrazioni sulle pratiche per l’igiene delle mani e respiratoria, video,

canzoni sull’igiene delle mani, ecc.). Queste attività dovrebbero essere supportate da poster e altri

supporti audiovisivi (cartoline, volantini, ecc.). L’utilizzo di social media può anche essere considerato

se utile, soprattutto per sensibilizzare i visitatori.

Page 90: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

90 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Promemoria per promuovere i comportamenti corretti

Per rafforzare la sensibilizzazione e la formazione del personale, dei residenti e dei visitatori autorizzati

è importante utilizzare promemoria visivi come poster, cartelli, volantini, screen-saver che

dovrebbero, ad esempio, insistere sull’igiene delle mani, sul distanziamento sociale e altre

precauzioni, nonché sulla necessità di monitorare il proprio buono stato di salute. Inoltre, è

importante utilizzare tali strumenti (opuscoli informativi, poster) per informare adeguatamente i

familiari sia dell’impossibilità di effettuare visite di cortesia durante l’epidemia sia della necessità di

sottoporsi a screening della temperatura e di adottare misure di protezione, qualora le visite venissero

eccezionalmente autorizzate. Messaggi e promemoria visivi possono anche essere diffusi attraverso

i social media. L’ISS ha preparato una sezione del proprio sito web dove scaricare documenti tecnici

e infografiche.

Monitoraggio dell’implementazione delle suddette indicazioni

Il referente sanitario per la prevenzione e controllo delle ICA e di COVID-19 deve svolgere un ruolo

di supporto e di esempio, e costantemente ricordare agli operatori e ai residenti l’importanza delle

misure preventive e precauzioni relative alla infezione da SARS-CoV-2 - COVID-19. Dovrà inoltre

effettuare o supervisionare il monitoraggio attento delle pratiche (ad esempio l’igiene delle mani e

l’igiene respiratoria), ma anche il rispetto delle precauzioni di isolamento.

Si raccomanda anche di tenere un diario degli interventi introdotti e di tracciare le difficoltà

d’implementazione/adesione alle buone pratiche al fine di discuterne con il comitato

multidisciplinare (o comunque con il referente sanitario della struttura) e identificare nuove strategie

d’intervento/miglioramento presso la struttura residenziale, possibilmente in stretta collaborazione e

sinergia con le autorità sanitarie locali.

_____________

5.c. Cosa fare in ospite/operatore Casa Sospetto o Caso Accertato

Quali misure di carattere organizzativo per prevenire l’ingresso di casi sospetti/probabili/confermati

di COVID-19 in struttura residenziale sociosanitaria?

(Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2020 aggiornamento al 17 aprile)

(Regione Lombardia DGR 3018 del 30/03/2020 – all. 1)

Impedire l’ingresso di casi sospetti/probabili/confermati di COVID-19 rappresenta un fondamentale

aspetto di prevenzione; è quindi necessario uno stretto governo degli accessi nella struttura.

In particolare, ogni struttura dovrebbe:

• Per tutta la durata dell’emergenza, disporre il divieto di accedere alla struttura da parte di familiari

e conoscenti (come indicato nel DPCM del 9 marzo 2020 art.2, comma q); la visita può essere

autorizzata in casi eccezionali (ad esempio situazioni di fine vita) soltanto dalla Direzione della

struttura, previa appropriata valutazione dei rischi-benefici. Le persone autorizzate dovranno

comunque essere in numero limitato e osservare tutte le precauzioni raccomandate per la

prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2.

Nelle situazioni di fine vita, su richiesta del morente o dei familiari, si consideri anche di autorizzare

l’assistenza spirituale, ove non sia possibile attraverso modalità telematiche, con le tutte le

precauzioni raccomandate per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2.

• È assolutamente necessario impedire l’accesso a persone che presentino sintomi di infezione

respiratoria acuta, anche di lieve entità, o che abbiano avuto un contatto stretto con casi di

COVID19 sospetti/probabili/confermati negli ultimi 14 giorni (in allegato 1 un esempio di scheda di

valutazione per ingresso di visitatori).

A tal fine, mettere in atto un sistema di valutazione per chiunque debba accedere nella struttura

residenziale sociosanitaria in modo tale da consentire l’identificazione immediata di persone che

presentino sintomi simil-influenzali (tosse secca, dolori muscolari diffusi, mal di testa, rinorrea, mal di

gola, congiuntivite, diarrea, vomito) e/o febbre. Si raccomanda che tale valutazione preveda

Page 91: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

91 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

anche la misurazione della temperatura (con termometri che non prevedono il contatto, o

termoscanner fissi, ove disponibili) e compilazione di un breve questionario o intervista da parte di

un operatore. Nella stessa occasione è importante ricordare le norme comportamentali e le

precauzioni raccomandate per la prevenzione dell’infezione da SARSCoV-2, nonché far eseguire

all’interessato l’igiene delle mani.

• Limitare i nuovi ingressi di ospiti in strutture residenziali sociosanitarie. I nuovi ingressi dovrebbero

essere limitati ai casi urgenti e improcrastinabili, per consentire una riduzione nel numero dei residenti

necessaria a poter gestire i casi in isolamento. Sospendere, se opportuno, gli ingressi temporanei

programmati, previa verifica di sostenibilità da parte del contesto familiare, garantendo comunque

gli interventi "indifferibili", cioè quelli senza i quali potrebbe verificarsi un rapido peggioramento delle

condizioni cliniche del paziente, nonché il probabile ricorso all'ospedalizzazione.

• Tenere presente che l’accesso di nuovi residenti in struttura residenziale sociosanitaria è

subordinato al fatto che le strutture prevedano l’allestimento di un modulo di accoglienza

temporanea dedicato ai nuovi ospiti, o l’adozione di misure idonee a garantire adeguato

distanziamento sociale fra gli ospiti, allo scopo di garantire un’ulteriore barriera contro la diffusione

del virus da soggetti in una possibile fase di incubazione.

• Accertarsi, comunque, mediante visita da parte del medico della struttura in spazi separati, prima

che la persona acceda alla struttura, dell’assenza di condizioni di rischio in atto. Il medico della

struttura deve verificare, secondo le indicazioni del Ministero della Salute, che la persona non si trovi

nelle condizioni di "caso sospetto", "caso probabile", "caso confermato". ln tali circostanze

l’ammissione in strutture o aree non specificatamente dedicate alla cura di persone colpite da

COVID-19 non è mai ammessa.

• In base alle indicazioni regionali e alla disponibilità, richiedere un tampone ai residenti durante un

nuovo ingresso un trasferimento per dimissioni protette dall’ospedale, oltre alla normale valutazione,

da effettuarsi a cura degli operatori della struttura, dello stato di salute ed eventuale sussistenza di

un rischio espositivo. Si ricorda che la eventuale negatività di questo tampone non implica tuttavia

la sicurezza che questo residente non possa sviluppare una malattia nei giorni successivi. Il tampone

negativo all’ingresso andrebbe ripetuto dopo 14 gg, prima della sistemazione definitiva.

• Evitare per quanto possibile l’invio dei residenti in ospedale, per visite specialistiche ed esami

strumentali.

• Fermo restando l’accesso dei componenti dell’Unità Speciale di Continuità Assistenziale (USCA),

ove presente, o qualora risultasse necessario l’accesso dei Medici di Medicina Generale (MMG),

afferenti ad ogni singola struttura residenziale, organizzare l’accesso in turni di visita, che riguardino

tutti i residenti di riferimento e per tutte le necessità clinico assistenziali, in modo da limitare il numero

dei MMG presenti contemporaneamente nella struttura. Altresì deve essere garantito l’accesso per

eventuali cure palliative.

• È raccomandato richiedere l’uso di mascherina chirurgica e accurata igiene delle mani a fornitori,

manutentori e/o altri operatori la cui permanenza nei locali deve essere limitata al tempo

strettamente necessario per l’effettuazione delle attività specifiche. La consegna della merce deve

avvenire attraverso un unico ingresso per un maggior controllo. Il personale della struttura deve

monitorare la temperatura di fornitori, manutentori e/o altri operatori, attraverso termometri a

distanza o termoscanner fissi, e indagare l’eventuale presenza di sintomi di infezione respiratoria

acuta, vietando l’ingresso qualora fossero riscontrati febbre o altra sintomatologia indicativa di

infezione.

Come effettuare l’identificazione precoce di casi sospetti di COVID-19 tra gli operatori e i residenti?

(Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2020 aggiornamento al 17 aprile)

Per offrire il massimo livello di prevenzione e protezione ai residenti e agli operatori delle strutture

residenziali sociosanitarie è fondamentale mettere in atto strategie di screening per l’identificazione

precoce di casi sospetti/probabili/confermati di COVID-19 tra i residenti e gli operatori. In particolare,

ogni struttura residenziale sociosanitaria dovrebbe:

Page 92: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

92 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

• Promuovere la responsabilizzazione degli operatori, fondamentale affinché gli stessi non diventino

sorgenti di infezione nella catena di trasmissione; raccomandare che anche al di fuori dell’ambiente

di lavoro, prestino attenzione al proprio stato di salute relativamente all’insorgenza di febbre e/o

sintomi simil-influenzali (tosse secca, dolori muscolari diffusi, mal di testa, rinorrea, mal di gola,

congiuntivite, diarrea, vomito), nel caso di insorgenza di quadri clinici compatibili, evitino di recarsi

al lavoro e avvisino il proprio medico di medicina generale. Inoltre, raccomandare di seguire

attentamente le disposizioni delle autorità sanitarie locali per la valutazione del rischio di COVID-19.

• Fatta salva l’aderenza scrupolosa alle misure restrittive valide per la comunità, di cui al punto

precedente, nell’ambiente di lavoro, è indicata la misurazione della temperatura del personale

all’inizio turno. Tutti gli operatori sintomatici per patologia respiratoria o con temperatura >37.5°C

devono astenersi dalle attività lavorative; se i sintomi dovessero manifestarsi durante il servizio, esso

va interrotto, l’operatore deve indossare la mascherina chirurgica e seguire scrupolosamente le

misure igienico-sanitarie previste per il caso sospetto; la struttura provvede per la sua immediata

sostituzione.

• Monitorare nel tempo l’eventuale comparsa di febbre e segni e sintomi di infezione respiratoria

acuta o di difficoltà respiratoria e altri fattori di rischio (ad esempio contatto con casi di COVID-19)

nei residenti nella struttura, con particolare attenzione agli ammessi, riammessi o trasferiti da altre

sezioni della struttura nelle ultime due settimane. Se necessario, comunicare tempestivamente al

personale medico la situazione per la gestione del caso secondo i protocolli locali. È indicata la

misurazione della temperatura quotidianamente due volte al giorno, possibilmente attraverso

termometri per la misurazione a distanza.

• Prendere accordi con il dipartimento di prevenzione competente per una eventuale strategia di

screening per gli operatori della RSA in accordo con la circolare del Ministero della Salute del 3 aprile

2020 “Pandemia di COVID-19 Aggiornamento delle indicazioni sui test diagnostici e sui criteri da

adottare nella determinazione delle priorità. Aggiornamento delle indicazioni relative alla diagnosi

di laboratorio”.

Come preparare la struttura alla gestione dei casi COVID-19 sospetti o probabili/confermati?

(Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2020 aggiornamento al 17 aprile)

Le strutture dovrebbero effettuare una valutazione sulle loro condizioni attuali e sulla capacità di

prevenzione e gestione in risposta ad un eventuale caso di COVID-19.

È fondamentale che la Direzione su indicazione del responsabile sanitario della struttura e del

referente COVID-19 della struttura effettui un’adeguata programmazione dell’approvvigionamento,

in quantità e qualità, dei dispositivi di protezione individuale e di altri prodotti e dispositivi necessari

per la prevenzione e controllo della trasmissione del virus SARS-CoV-2. In particolare, devono essere

effettuate stime adeguate circa le quantità necessarie di mascherine chirurgiche, FFP, guanti,

camici monouso, protezioni oculari, disinfettanti e soluzione idroalcolica. In ogni stanza di residenza

dovrebbe essere presente soluzione idroalcolica per l’igiene delle mani, i lavandini devono essere

forniti di sapone e asciugamani di carta. Tutte le superfici ad alta frequenza di contatto (es. maniglie,

corrimani, tavoli, sedie e le altre superfici a rischio) devono essere pulite almeno giornalmente con

disinfettante.

Come indicato precedentemente, è molto importante stabilire un monitoraggio attivo

dell’insorgenza di febbre e altri segni e sintomi di infezione respiratoria acuta o di insufficienza

respiratoria e di altri fattori di rischio (ad esempio contatto con casi di COVID-19 nella struttura o nella

comunità) tra i residenti e gli operatori. È consigliato l’uso di termometri che non prevedono il

contatto. Devono essere identificate in tutte le strutture alcune stanze, in numero adeguato al

numero dei residenti, che consentano l’isolamento di casi sospetti, probabili, confermati, in attesa di

definizione diagnostica o prima del trasferimento ad altra struttura. I sintomi e segni di COVID-19

possono essere anche di lieve intensità, presenti singolarmente o variamente associati tra loro. Tra

questi vi sono principalmente febbre, tosse, astenia, ma possono essere presenti anche dolori

muscolari diffusi, mal di testa, raffreddore (naso chiuso e/o scolo dal naso), difficoltà respiratoria

(respiro corto, fame d’aria), mal di gola, congiuntivite, diarrea, vomito, aritmie (tachi- o bradi-

Page 93: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

93 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

aritmie), episodi sincopali, disturbi nella percezione di odori e gusti (anosmia, a-disgeusia). Dato che

i sintomi provocati dal nuovo coronavirus sono aspecifici e simili a quelli di altre patologie

relativamente frequenti (ad esempio influenza), e che per confermare la diagnosi è necessario

effettuare un esame di laboratorio (tampone naso-faringeo), nell’attesa della conferma

diagnostica, i casi sospetti o probabili devono essere considerati contagiosi.

Occorre inoltre considerare che le polmoniti da agenti non-COVID-19 continuano ad essere presenti

e che anche in caso di dubbio deve essere prescritto l’adeguato trattamento antibiotico. Per

quanto riguarda i test diagnostici, si evidenzia che le indicazioni del Ministero della Salute sui test

diagnostici e sui criteri da adottare per la loro esecuzione prevedono che questi vengano

prioritariamente effettuati a:

• persone a rischio di sviluppare una forma severa della malattia e fragili, come persone

anziane con co-morbosità, ivi incluse le persone vulnerabili, quali le persone che risiedono in

residenze per anziani;

• tutti i casi di infezione respiratoria acuta di ricoverati nelle residenze sanitarie assistenziali e

nelle altre strutture di lungodegenza, in considerazione del fatto che ivi risiedono i soggetti

esposti al maggior rischio di sviluppare quadri gravi o fatali di COVID-19;

• i primi individui sintomatici all’interno di comunità chiuse per identificare rapidamente i

focolai e garantire misure di contenimento; operatori, anche asintomatici, delle RSA e altre

strutture residenziali per anziani. In generale, il caso sospetto COVID-19, immediatamente

posto in isolamento, deve essere segnalato al Dipartimento di prevenzione ed essere

sottoposto a tampone naso-faringeo per ricerca di SARS-CoV-2 7 anche attivando l’USCA.

Se positivo, il Dipartimento di prevenzione, in collaborazione con il Gruppo Operativo

Aziendale sul Controllo delle Infezioni correlate all’Assistenza, dovrà verificare la fattibilità di

un isolamento efficace presso la stessa struttura. In caso di impossibilità ad effettuare un

efficace isolamento, il paziente sarà trasferito in ambiente ospedaliero o in altra struttura

adeguata all’isolamento per ulteriore valutazione clinica e le cure necessarie, come ad

esempio in una struttura dedicata a pazienti COVID-19. Inoltre, deve essere effettuata

immediatamente la sanificazione accurata degli ambienti dove il residente soggiornava e

dove è stato esaminato. Infine, è importante effettuare una tempestiva ed attenta

valutazione del rischio di esposizione al caso degli operatori e altri residenti. In caso di

identificazione di una tale condizione di rischio, i soggetti esposti dovranno essere considerati

contatti di caso di COVID-19 e seguire le procedure di segnalazione, sorveglianza e

quarantena stabilite dalle autorità sanitarie locali ai sensi della circolare ministeriale del 25

marzo 2020. Se i soggetti casi sospetti/probabili/confermati di COVID-19 sono ospitati nella

struttura residenziale sociosanitaria, è fondamentale isolare sia il residente affetto da COVID-

19 che altri eventuali residenti divenuti contatti, seguendo tutte le altre precauzioni

raccomandate per le strutture ospedaliere. Nelle strutture ove non sia presente assistenza

infermieristica h24 ciò comporterà il temporaneo isolamento in stanza singola e il successivo

trasferimento del paziente ad altra struttura residenziale in grado di garantire le precauzioni

di isolamento in accordo con le autorità locali, provinciali e regionali. In strutture di dimensioni

più grandi, previa valutazione dei Dipartimenti di Prevenzione sulla adeguatezza della

possibilità di effettuare un efficace isolamento, sarà possibile creare aree e percorsi dedicati

in grado di garantire quanto più possibile la separazione tra aree “pulite” e aree “sporche”.

Le strutture devono identificare aree di isolamento con "stanze di isolamento singole con

bagno dedicato e, possibilmente, con anticamera".

Le aree di isolamento devono essere il più possibile individuate secondo un criterio di progressione

in rapporto alla gravità ed al rischio diffusivo dell'infezione:

• residenti sani e residenti che hanno avuto contatti a rischio ma hanno eseguito il tampone che è

risultato negativo;

• residenti sintomatici con sospetto di infezione;

• residenti con tampone positivo asintomatici o paucisintomatici;

Page 94: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

94 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

• residenti con tampone positivo e sintomatici (con o senza rischio di aerosol);

• per ciascun gruppo vanno previsti ingressi distinti ovvero in alternativa, dove non fattibile, va

disposto il cambio dei dispositivi e DPI per gli attraversamenti tra le aree;

• evitare il più possibile percorsi comuni, sia per il personale sia per i materiali, da e per le aree di

isolamento; in particolare vanno identificati e tenuti separati i percorsi ovvero vanno assolutamente

evitati momenti di promiscuità tra gli stessi:

- percorsi pulito-sporco;

- percorsi di fornitura materiali (farmaci, presidi, biancheria);

- percorsi del servizio ristorazione soprattutto per quanto riguarda il riassetto post prandiale

(privilegiando materiali monouso);

- percorsi per l'eliminazione dei rifiuti speciali e non, con definizione di apposito protocollo,

incluso la disponibilità di contenitori vicino all’uscita all’interno della stanza del residente per

scartare i dispositivi e DPI monouso qualora fosse necessario o percorsi di servizio per le celle

mortuarie; o percorsi di accesso per il personale dedicato, con identificazione di un punto

fisico separato da quello delle altre aree o, comunque, prevedendo che l'accesso alle aree

di isolamento disponga di uno spazio spogliatoio per indossare (in entrata) e per togliere (in

uscita) i dispositivi e DPI in sicurezza e per effettuare un'accurata igiene; i presidi e dispositivi

medici/sanitari utilizzati prima di immagazzinarli, eliminarli e riconsegnarli devono essere

sanificati e sterilizzati (non basta la disinfezione);

• fornire al personale le indicazioni necessarie per il corretto approccio all'assistenza dell'ospite

infetto, all'utilizzo dei dispositivi e DPI e dei comportamenti da seguire;

• fornire ai medici curanti e/o ad ogni altro eventuale professionista identiche indicazioni in ordine

alla riorganizzazione per aree separate e all'utilizzo dei dispostivi e DPI.

Nelle aree COVID-19 e nelle condizioni di isolamento temporaneo dovranno essere messe in atto

tempestivamente e rispettate le seguenti procedure:

1. fare indossare al residente una mascherina chirurgica, se tollerata;

2. quando è necessaria assistenza diretta al residente, applicare rigorosamente le precauzioni da

contatto e droplets nell’assistenza di casi sospetti o probabili/confermati di COVID-19:

guanti, dispositivo di protezione respiratoria, occhiali di protezione/visiera, grembiule/camice

monouso (possibilmente idrorepellente); se invece non fosse necessario contatto diretto, indossare

la mascherina chirurgica, mantenersi alla distanza di almeno 1 metro ed evitare di toccare le

superfici nella stanza del residente;

3. praticare frequentemente l’igiene delle mani con soluzione idroalcolica o se non disponibile o le

mani sono visibilmente sporche, lavare le mani con acqua e sapone e asciugare con salvietta

monouso;

4. effettuare pulizia frequente (almeno due volte al giorno) nella stanza del residente con acqua e

detergenti seguita da disinfezione con ipoclorito di sodio allo 0,5% (equivalente a 5000 ppm) per la

disinfezione di superfici toccate frequentemente e dei bagni, e allo 0,1% (equivalente a 1000 ppm)

per le altre superfici; prestare particolare attenzione alle aree comuni11; e areare frequentemente i

locali;

5. disinfettare con alcol etilico al 70% i dispositivi di cura o attrezzature riutilizzabili (ad esempio, i

termometri e gli stetoscopi) ogni volta che si usano da un residente all’altro;

6. avvertire il medico di medicina generale/di struttura o di Continuità Assistenziale (ex Guardia

Medica);

7. concentrare le attività assistenziali (es. terapia/colazione/igiene) al fine di ridurre gli accessi alla

stanza del residente;

8. se dovessero essere necessari trasferimenti all’interno della struttura, garantire la minima

esposizione ad altri ospiti evitando spazi comuni durante il percorso;

9. garantire una ventilazione regolare degli ambienti;

Page 95: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

95 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

10. riporre con cautela in un sacchetto chiuso la biancheria della persona in isolamento in attesa di

essere lavata e, evitando il contatto diretto con la propria cute e i propri vestiti. Non agitare la

biancheria per arieggiarla. Lavare vestiti, lenzuola, asciugamani e teli da bagno in lavatrice a 60–

90°C con uso di comune detersivo;

11. lavare in lavastoviglie o a mano con acqua calda e detergente le stoviglie utilizzate dal caso

sospetto/confermato;

12. indossare guanti e mascherina durante le operazioni di lavaggio di biancheria e vestiti, di

disinfezione e igiene dei locali.

Resta invariato il percorso di gestione dei Rifiuti Ospedalieri Trattati (ROT) in essere all’interno di ogni

struttura. I contenitori dei ROT devono essere collocati all’interno della stanza della persona in

isolamento sino alla chiusura, una volta chiusi devono essere subito collocati all’interno del deposito

individuato all’interno della struttura.

Misure per la gestione di compagni di stanza e altri contatti stretti di un caso di COVID-19

Sono da considerarsi rilevanti i contatti avvenuti nei due giorni precedenti all’insorgenza dei sintomi

nel caso di COVID-19 e successivamente fino al momento della diagnosi e dell’isolamento. Devono

essere considerati contatti stretti coloro che:

• Hanno avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la stretta di

mano);

• Hanno avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad

esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);

• Hanno avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza

minore di 1 metro e di durata maggiore a 15 minuti;

• Si sono trovati in un ambiente chiuso (ad esempio soggiorno, sala riunioni, sala d'attesa) con

un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 1 metro.

Per i contatti stretti asintomatici comportarsi come segue:

• Non sono indicati accertamenti nei contatti asintomatici.

• Collocare in una stanza singola e favorire una buona ventilazione della stanza, superiore a

quella consueta. Limitare all’essenziale i movimenti nelle aree comuni e in ogni caso con uso

di mascherina.

• Evitare contatti con altri residenti a meno di un metro ad eccezione degli operatori dotati di

protezioni standard.

• È indicato il monitoraggio attivo dei sintomi, con sorveglianza per due settimane a partire

dall’ultimo contatto stretto con la persona infetta.

Cosa si deve fare in presenza di un caso sospetto o accertato COVID+ in un ospite/operatore?

(Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2020 aggiornamento al 17 aprile)

Caso sospetto o accertato COVID+ in un ospite

Nei casi di sospetta/probabile/accertata infezione da COVID-19 occorre attivare i soggetti

individuati come riferimento per la gestione del percorso assistenziale, ed in particolare le USCA, che

si avvalgono della consulenza/collaborazione di infettivologi e di altri specialisti (ad es. internista,

geriatra, pneumologo, ecc,). I protocolli saranno quelli emanati dalle direzioni delle aziende sanitarie

e prontamente recepiti dal Responsabile sanitario delle strutture. Deve essere garantita laddove

siano presenti ospiti COVID-19 sospetti o accertati, (anche in attesa di trasferimento) la presenza di

infermieri h24 e supporto medico.

Ridurre le occasioni di contatto dei residenti con casi sospetti/probabili/confermati di COVID-19 Al

fine di ridurre le occasioni di contatto dei residenti con casi sospetti/probabili/confermati, anche solo

temporaneamente presenti nella struttura, è necessario:

Page 96: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

96 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

• sospendere la somministrazione dei pasti in ambienti comuni e tutte le attività di gruppo che non

possano essere gestite in sicurezza, compreso il criterio del distanziamento fisico di almeno un metro;

• nei limiti della correttezza assistenziale, ridurre la frequenza di manovre che portino ad uno stretto

contatto con il residente;

• laddove la struttura sia organizzata in aree/unità con presenza di malati con COVID-19, organizzare

le équipe assistenziali per singole aree affinché siano autonome e indipendenti con la finalità di

evitare oppure ridurre il più possibile il passaggio di operatori tra le aree, anche durante le ore

notturne;

• garantire la permanenza di residenti nella propria area di appartenenza, evitando sia trasferimenti

per altri motivi sia incontri in aree comuni di residenti provenienti da aree diverse. In ogni caso, nei

momenti indifferibili di sosta in ambienti comuni, favorire l’igiene delle mani, cercare di mantenere

la distanza di almeno 1 metro tra un ospite e l’altro e, laddove non fosse possibile, considerare l’uso

della mascherina. ____________________

(Regione Lombardia DGR 3018 del 30/03/2020 all. 1)

Occorre stabilire un monitoraggio attivo dell’insorgenza di febbre e altri segni e sintomi di infezione

respiratoria acuta o di insufficienza respiratoria e di altri fattori di rischio (ad esempio contatto con

casi di COVID-19 nella struttura o nella comunità) tra gli ospiti e gli operatori.

Di seguito vengono descritte diverse tipologie di ospiti presenti nelle strutture, fatto salvo quanto

sopra specificato per tutti gli ospiti:

1. Ospite con sintomatologia similinfluenzale o COVID positivo

2. Ospite contatto di caso già ospite della struttura

3. Pazienti non COVID dimessi dall’ospedale e accolti in struttura

4. SOLO PER LE STRUTTURE CHE RIENTRANO NEI PERCORSI DI CUI ALL’ALLEGATO 2 DELLA DGR

XI/2906/2020 PER L’ACCOGLIENZA DI PAZIENTI COVID IN SEGUITO A DIMISSIONE OSPEDALIERA

TIPOLOGIA 1: OSPITE CON SINTOMATOLOGIA SIMILINFLUENZALE O COVID POSITIVO

L’ospite va subito isolato. In caso di più ospiti con sintomi sospetti, nell’impossibilità di isolarli

singolarmente, va previsto un isolamento per coorte. Per ospiti con sintomatologia similinfluenzale

(febbre >37,5°, tosse o dispnea) il medico della struttura valuta segni, sintomi e la fragilità.

Il caso sospetto COVID-19, ove indicato in ragione del quadro clinico, è sottoposto a tampone naso-

faringeo per ricerca di SARSCoV-2. Per l’esecuzione del tampone e l’invio ai laboratori di riferimento,

le singole strutture hanno ricevuto da ATS l’indicazione del laboratorio cui si devono riferire, le

procedure da utilizzare ed eventuali tutorial, al fine di effettuare il test in autonomia.

Inoltre, dovrebbe essere effettuata immediatamente la sanificazione accurata degli ambienti dove

il residente soggiornava, ed è stato esaminato. Infine, è importante effettuare una tempestiva ed

attenta valutazione del rischio di esposizione al caso degli operatori e altri residenti. In caso di

identificazione di una condizione di tale rischio, tali soggetti dovranno essere considerati contatti di

caso di COVID-19 e seguire le procedure di sorveglianza e quarantena stabilite.

Nel caso di:

- Età avanzata (>75 anni) con discrete condizioni di salute, o età inferiore ai 75 anni, devono essere

sottoposti a misurazione della saturazione periferica di ossigeno, secondo le indicazioni di cui

all’allegato 2. Nel caso di bassa saturazione (così come indicato nell’allegato), si prende contatti

con il 112.

- Età avanzata (>75 anni) e presenza di situazione di precedente fragilità nonché presenza di più

comorbilità, è opportuno che le cure vengano prestate presso la stessa struttura per evitare ulteriori

rischi di peggioramento dovuti al trasporto e all’attesa in Pronto Soccorso.

A tali ospiti occorre misurare la saturazione periferica di ossigeno, secondo le indicazioni riportate

nell’allegato 3 DGR 3018. Nel caso di bassa saturazione somministrare ossigenoterapia.

Page 97: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

97 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

- Se il paziente è terminale si allegano le linee guida per “PROTOCOLLO DI SEDAZIONE TERMINALE /

SEDAZIONE PALLIATIVA (ST/SP)” (all. 4 DGR 3018).

Per la gestione clinica dei casi il riferimento è il Documento Organizzazione Mondiale della Sanità,

disponibile presso:

https://www.who.int/publications-detail/clinical-management-of-severe-acuterespiratory-

infection-when-novel-coronavirus-(ncov)-infection-is-suspected .

Il documento non si sostituisce alla valutazione clinica e specialistica ed è finalizzato a promuovere

la gestione clinica dei pazienti affetti da COVID-19 o con sintomi similinfluenzali, promuovendo

l’impiego delle best practices e l’opportuno utilizzo delle terapie di supporto.

Le persone che assistono il paziente COVID positivo o con sintomi similinfluenzali, devono osservare

le misure di igiene personale raccomandate, anche per il lavaggio della biancheria del paziente (in

lavatrice a 60°con comune detersivo).

È necessario raccomandare la corretta igiene e sanificazione delle superfici dei locali utilizzati dal

paziente, comprese le suppellettili che devono essere prima pulite e sanificate con prodotti

detergenti e successivamente disinfettate (con amuchina 0.5% o alcol) frequentemente (almeno

due volte al giorno), usando sempre i dispositivi di protezione individuale.

Si raccomanda inoltre di disinfettare con alcol etilico al 70% i dispositivi di cura o attrezzature

riutilizzabili (ad esempio, i termometri e gli stetoscopi) tra un residente e l’altro.

I rifiuti generati dal paziente o dall’assistenza prestata devono essere smaltiti in sacchetto di plastica

chiuso, temporaneamente riposto in contenitore chiuso, indi smaltito nel rispetto delle modalità

previste per i rifiuti domestici.

Le reti clinico assistenziali e organizzative di malattie infettive, pneumologia, terapia del dolore e cure

palliative sono attivate anche per il tramite delle ATS a fornire supporto alle RSA/RSD.

In caso di situazioni particolarmente critiche di diffusione del nuovo coronavirus è opportuno

avvalersi di una consulenza infettivologica.

TIPOLOGIA 2: OSPITE CONTATTO DI CASO GIA’ OSPITE DELLA STRUTTURA

Gli ospiti contatti del caso vanno sorvegliati più volte al giorno con rilievo temperatura e sintomi per

14 giorni dall’ultimo contatto con il malato, se possibile separati, o dotati di mascherina chirurgica

se tollerata. Se compaiono sintomi vanno isolati e monitorati attentamente. nell’impossibilità di isolarli

singolarmente, va previsto un isolamento per coorte.

In caso di aggravamento si procede come per i pazienti di tipologia 1.

TIPOLOGIA 3: PAZIENTI NON COVID DIMESSI DALL’OSPEDALE E ACCOLTI IN STRUTTURA

Per tali tipologie di ospiti è indispensabile che il medico della struttura segua con particolare

attenzione le condizioni di salute, evidenziando la comparsa di eventuale instabilità clinica e

assicurando un’assistenza appropriata infermieristica e sociosanitaria.

TIPOLOGIA 4: SOLO PER LE STRUTTURE CHE RIENTRANO NEI PERCORSI DI CUI ALL’ALLEGATO 2 DELLA DGR

XI/2906/2020 PER L’ACCOGLIENZA DI PAZIENTI COVID IN SEGUITO A DIMISSIONE OSPEDALIERA

Si ricorda che per i soggetti COVID-19 l’isolamento domiciliare è obbligatorio ed è disposto dall’ATS

in accordo con la struttura dimettente. In questi casi l’isolamento domiciliare obbligatorio è svolto

presso la struttura ricevente.

Una volta che il paziente dimesso è presso la struttura, il medico della struttura monitora le condizioni

di salute dell’ospite.

Le persone che assistono il paziente COVID positivo o con sintomi similinfluenzali, devono osservare

le misure di igiene personale raccomandate, anche per il lavaggio della biancheria del paziente (in

lavatrice a 60°con comune detersivo).

È sempre utile raccomandare corretta igiene e sanificazione delle superfici dei locali utilizzati dal

paziente, comprese le suppellettili che devono essere prima pulite e sanificate con prodotti

Page 98: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

98 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

detergenti e successivamente disinfettate (con amuchina 0.5% o alcol) frequentemente (almeno

una volta al giorno), usando sempre i dispositivi di protezione individuale.

Areazione locali: garantire un buon ricambio d’aria in tutti gli ambienti, aprendo regolarmente le

finestre.

Inoltre pulire regolarmente le prese e griglie di ventilazione dell’aria dei condizionatori con panno

inumidito con acqua e sapone oppure con alcol etilico al 75%. Negli impianti di ventilazione

meccanica controllata eliminare totalmente il ricircolo d’aria.

I rifiuti generati dal paziente o dall’assistenza prestata devono essere smaltiti in sacchetto di plastica

chiuso, temporaneamente riposto in contenitore chiuso, indi smaltito nel rispetto delle modalità

previste per i rifiuti domestici.

Le modalità, i tempi e l’esecuzione dei tampone per la verifica della guarigione da COVID sono

concordati con l’ATS di competenza: di norma l’esecuzione dei due tamponi a distanza di almeno

24 ore l’uno dall’altro avviene a partire dal 14 giorno successivo alla risoluzione dei sintomi. Nel caso

in cui in questo intervallo di tempi ricomparissero sintomi similinfluenzali il conteggio dei 14 giorni si

azzera e riparte del primo giorno successivo di scomparsa dei sintomi.

__________________

Caso sospetto o accertato COVID+ in un operatore

(Regione Lombardia DGR 3018 del 30/03/2020 all. 1)

Occorre stabilire un monitoraggio attivo dell’insorgenza di febbre e altri segni e sintomi di infezione

respiratoria acuta o di insufficienza respiratoria e di altri fattori di rischio (ad esempio contatto con

casi di COVID-19 nella struttura o nella comunità) tra i residenti e gli operatori, nonché eseguire una

tempestiva ed attenta valutazione dell’esposizione ai casi.

Il personale dovrà essere formato specificamente sull’infezione da SARS-CoV-2 e sulla malattia

COVID-19, con particolare attenzione ai seguenti temi: caratteristiche del virus e sue modalità di

trasmissione, epidemiologia, presentazione clinica, diagnosi, trattamento, procedure da seguire in

presenza di un caso sospetto o probabile/confermato.

Tutto il personale sanitario e di assistenza, compresi gli addetti alle pulizie, devono ricevere una

formazione specifica sui principi di base della prevenzione e controllo delle ICA, con particolare

attenzione alle precauzioni standard. Inoltre, il personale che presta cure dirette ai residenti della

struttura e gli addetti alle pulizie devono ricevere una formazione specifica su come prevenire la

trasmissione dell’infezione da SARS COV-2. Le seguenti precauzioni dovrebbero, pertanto, essere

oggetto di programmi di formazione del personale sanitario e di assistenza:

- precauzioni standard per l’assistenza a tutti i residenti: igiene delle mani e respiratoria, utilizzo di

dispositivi di protezione individuale appropriati (in relazione alla valutazione del rischio), buone

pratiche di sicurezza nell’utilizzo di aghi per iniezioni, smaltimento sicuro dei rifiuti, gestione

appropriata della biancheria, pulizia ambientale e sterilizzazione delle attrezzature utilizzate per il

residente;

- precauzioni per la prevenzione di malattie trasmesse per contatto e droplets nell’assistenza di casi

sospetti o probabili/confermati di COVID-19: guanti, mascherina chirurgica, occhiali di

protezione/visiera, camice monouso; stanza di isolamento. Si veda documento specifico;

- precauzioni per la prevenzione di malattie trasmesse per via aerea quando si eseguono procedure

che possono generare aerosol (ad esempio, intubazione) nell’assistenza di casi di COVID-19:

facciale filtrante (FFP2 o FFP3); stanza di isolamento. Tali aspetti sono raccomandati per le strutture

che accolgono pazienti intubati, ventilati e tracheostomizzati.

Al fine di individuare precocemente l’insorgenza di sintomatologia suggestiva per sospetta COVID –

19 è necessario che venga effettuato un monitoraggio clinico degli operatori con rilevazione della

temperatura corporea prima dell’inizio del turno di lavoro. Il rilievo del rialzo della temperatura

maggiore/uguale a 37,5°C comporterà l’allontanamento dal luogo di lavoro con sospensione

Page 99: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

99 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

dell’attività lavorativa e, in raccordo con ATS, l’effettuazione del tampone naso-faringeo per ricerca

di SARS-CoV-2. Il rientro al lavoro è previsto alla risoluzione della sintomatologia e previa esecuzione

di doppio tampone a distanza di 24 ore che deve risultare negativo.

__________________

(ATS Servizio di malattie infettive - nota del 12/03/2020)

“Si riportano di seguito le indicazioni utili per il controllo della diffusione dell’infezione da coronavirus

a seguito di rilievo di casi accertati o sospetti in RSA, RSD ed altre strutture Socio-Sanitarie.

Si specifica che la Circolare Ministeriale 9774 del 20/03/2020 restringe la finestra temporale per la

ricerca dei contatti stretti di caso, a partire da 48 ore prima la comparsa dei sintomi sino

all’isolamento del paziente.

Ad ogni operatore, a inizio turno, va rilevata la temperatura: se > a 37,5°C va allontanato dal lavoro

e previsto il tampone.

Situazione A

In presenza di caso accertato o sospetto in ospite si procede come segue:

1. Il caso va subito isolato, se è grave chiamare il 112

2. Gli operatori sono presi in carico dalla Direzione Sanitaria che dispone:

a. Utilizzo immediato DPI, qualora non già in uso, in raccordo con il Medico competente.

b. Sorveglianza periodica più volte al giorno con rilievo temperatura e sintomi. Se

compaiono sintomi va allontanato*.

c. Si specifica che qualora l’operatore abbia utilizzato DPI durante l’assistenza NON è

considerato come contatto.

3. Gli ospiti contatti del caso vanno sorvegliati più volte al giorno con rilievo temperatura e sintomi

per 14 giorni dall’ultimo contatto con il malato:

a. Se compaiono sintomi vanno isolati** e monitorati attentamente (effettuare il

monitoraggio due volte al giorno di temperatura e sintomi, in particolare respiratori)

b. In caso di aggravamento va subito attivato il 112, il paziente se viene ricoverato sarà

sottoposto a tampone dalla struttura ospedaliera

4. Visitatori: vietare l’accesso dei visitatori alla struttura

* La temperatura va rilevata attivamente a partire dall’inizio turno: se > 37,5°C l’operatore va

sottoposto a tampone e allontanato fino all’esito negativo

** In caso di più ospiti con sintomi sospetti, nell’impossibilità di isolarli singolarmente, va previsto un

isolamento per coorte.

Cosa si deve fare in presenza di un caso accertato COVID+ in un operatore?

In presenza di caso accertato in operatore si procede come segue, a carico della Direzione

Sanitaria:

1. Il caso va subito allontanato

2. Ospiti: sorveglianza sanitaria (si veda situazione A punto 3)

3. Operatori: (si veda situazione A punto 2)

4. Visitatori: (si veda situazione A punto 4)

Cosa si deve fare in presenza di un operatore contatto di un caso accertato COVID+?

In presenza di operatore contatto di caso confermato extra RSA/RSD/struttura sociosanitaria

residenziale (es. famigliare):

1. Se asintomatico può continuare a lavorare utilizzando idonei DPI

2. Se sintomatico va allontanato. Solo per il rientro al lavoro è richiesto tampone negativo dopo

guarigione clinica

Page 100: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

100 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

In caso di situazioni particolarmente critiche di diffusione del nuovo coronavirus è opportuno

avvalersi di una consulenza infettivologica/pneumologica”.

____________________

5.d. Utilizzo test sierologici

(Nota alle RSA Dip. PAAPSS del 28/05/2020)

“Si chiede di fare riferimento ai laboratori indicati per ricevere dagli stessi indicazioni in ordine alle

modalità operative per l’avvio della campagna di screening sierologico, in particolare con

attenzione nonché alla gestione della fase di prelievo e preanalitica e la successiva gestione dei

referti. Qualora si ravvisassero criticità si conferma il ruolo di coordinamento e facilitazione di ATS. Si

precisa ad ogni buon fine che tali test, a prescindere dall’esito, sono a carico del FSR.

Indicazioni operative per tutte le strutture che effettuano tampone per la ricerca di RNA virale e/o

test sierologico con metodica CLIA o ELISA:

• la struttura che effettua la prestazione deve garantire la pubblicazione del referto della

prestazione sul Fascicolo Sanitario Elettronico dell’assistito, anche raccordandosi con il

laboratorio che processa il campione, così da facilitare la consultazione dello stesso da parte

del Medico di Medicina Generale o di altro medico curante;

• la struttura che effettua la prestazione deve garantire che sia messo a disposizione del

cittadino il referto, qualora lo richieda, anche raccordandosi con il laboratorio che processa

il campione e con le modalità che ritiene opportune, in analogia a quanto avviene per altre

prestazioni; tali richieste possono riferirsi anche a prestazioni effettuate prima della

precedente nota.

Si raccomanda di informare il cittadino al momento dell’esecuzione del tampone/test circa le

modalità di messa a disposizione del referto.

ATS Città Metropolitana comunicherà ai cittadini che possono fare riferimento alle strutture presso

cui hanno effettuato la prestazione.

Si ricorda altresì l’importanza di una corretta, tempestiva e puntuale compilazione dei flussi di

rendicontazione regionale di cui alla nota di Regionale Lombardia prot 18862 del 03/05/2020”.

_________________

5.e Disposizioni in ordine alle Strutture extra ospedaliere dgr 2906

(Regione Lombardia – DGR 2906 del 08/03/2020 Allegato 2) revocata dalla DGR 3226 del 09/06/2020 per le RSA

A fronte della necessità di liberare rapidamente posti letto di Terapia Intensiva e Sub Intensiva e in

regime di ricovero ordinario degli ospedali per acuti, occorre mettere a disposizione del Sistema

Regionale i posti letto delle “Cure extra ospedaliere” (subacuti, postacuti, riabilitazione specialistica

sanitaria (in particolare pneumologica), cure intermedie intensive e estensive, posti letto in RSA.

A tal fine Regione Lombardia ha disposto:

- una ricognizione dei posti letto disponibili in Regione Lombardia nei diversi setting di cura

extra ospedaliere sopra elencati;

- il blocco da lunedì 9 marzo p.v. dell’accettazione di pazienti provenienti dal territorio verso

le strutture soprariportate;

- l’anticipo delle dimissioni verso il domicilio dei pazienti ricoverati presso le strutture sopra

elencate;

- il blocco del 50% del turn over delle RSA che abbiano le seguenti caratteristiche: - presenza

di assistenza medica H24; o assistenza infermieristica H24; - presenza di specialisti geriatri /

cardiologi / pneumologi; o possibilità di effettuare indagini di laboratorio; - possibilità di

effettuare diagnostica radiologica; - possibilità di garantire ossigenoterapia;

Page 101: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

101 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

- l’istituzione di una “Centrale Unica Regionale Dimissione Post Ospedaliera” che riceve le

richieste di dimissione da parte degli ospedali per acuti e individua in modo appropriato la

struttura di destinazione;

- l’individuazione da parte delle ATS di strutture autonome dal punto di vista strutturale

(padiglione separato dagli altri o struttura fisicamente indipendente) e dal punto di vista

organizzativo, sia di strutture non inserite nella rete dell’emergenza urgenza e POT, sia di

strutture della rete sociosanitaria (ad esempio RSA) da dedicare all’assistenza a bassa

intensità dei pazienti COVID positivi;

- l’individuazione di erogatori ADI che possano garantire la consulenza di specialisti geriatri,

infettivologi, pneumologici per l’osservazione domiciliare di pazienti COVID positivi.

______________

5.f. Centrale Unica Regionale Dimissione Post Ospedaliera:

(Regione Lombardia – DGR 2906 del 08/03/2020 Allegato 2) revocata dalla DGR 3226 del 09/06/2020 per le RSA

- unica a livello regionale, includendo anche i servizi attualmente esistenti, come ad esempio

il servizio reso dal CSM attivo sul Comune di Milano;

- facilita i rapporti tra struttura dimettente e strutture accettanti, garantendo la pianificazione,

la regia e il monitoraggio d’esito dell’intero percorso assistenziale che si colloca tra la

dimissione ospedaliera e il rientro a domicilio;

- opera in coordinamento con l’Unità di Crisi regionale e pone la propria operatività tra o

centrale di coordinamento dei letti ospedalieri istituita presso l’Ospedale Sacco; o reparti

internistici; o riabilitazione specialistica pneumologica e cure sub-acute; o cure intermedie

sociosanitarie intensive (specialistica e generale-geriatrica) e estensive (mantenimento), RSA

convertite in mantenimento/post-acuta, e PRINGE e post-acuta già contrattualizzati;

- si avvale di un numero telefonico unico regionale e di una scheda minimale per la gestione

del percorso assistenziale ad uso delle strutture di cui all’elenco precedente;

- prevede un team composto da medici specialisti (cardio, pneumo, geriatria, fisiatria,

infettivologia) da attivare in caso di consulenza per il triage e/o la definizione del percorso di

dimissione/accettazione e tra i quali dedicare un medico con funzioni di Direttore Sanitario,

da figure infermieristiche esperte di triage d’accettazione riabilitativa e sociosanitaria, e da

personale amministrativo per gestione contatti telefonici;

- il medico con funzioni di Direttore Sanitario garantisce il coordinamento e il confronto con la

centrale di coordinamento dei letti ospedalieri istituita presso l’Ospedale Sacco.

Nella tabella che segue sono descritti i criteri di dimissibilità/esclusione e la struttura di destinazione

degli ospiti dimessi dagli ospedali, a seconda che siano COVID positivi o negativi:

PAZIENTI COVID

Provenienza Criteri di dimissibilità Criteri di esclusione Destinazione Criteri di assistenza

- Terapia

Intensiva

– Sub Intensiva

- Infettivologia

- Pneumologia

- Assenza di febbre da

almeno 3 giorni;

- PaO2/FiO2 > 250 in aria

ambiente;

- PaO2/FiO2 > 300 in

ossigeno terapia;

- Svezzati da CPAP e NIV

da almeno 72 ore;

- Pazienti ventilati in

CPAP e NIV con

qualsiasi FiO2;

- In ossigenoterapia

con > 10 litri al minuto

ma FR > 20 - Dispnoici

con VAS > 4

- Alterazione

emodinamiche

- Severe aritmie

- Febbre in Corso

- Nutrizione

parenterale

- Infiltrato polmonare

bilaterale

- Sub Acuti

- Riabilitazione

Pneumologica

- Assistenza medico

specialistica e

infermieristica H24

- Possibilità di

riammissione in

ospedale per acuti in

caso di

aggravamento

Page 102: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

102 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

- Insufficienza

multiorgano

Reparti

internistici

- Pazienti con comorbilità

stabilizzati

- Assenza di febbre da

almeno 3 giorni;

- Necessità di

ossigenoterapia

continuativa < 4 litri minuto

Strutture

Sociosanitarie o

Sanitarie dedicate a

pazienti COVID (POT,

RSA che soddisfano

la caratteristica di

indipendenza di cui

sopra, etc…)

- Reperibilità medica

notturna

- Assistenza

Infermieristica H24

- possibilità di

riammissione in

ospedale per acuti

PAZIENTI NON COVID

Provenienza Criteri di dimissibilità Criteri di esclusione Destinazione Criteri di assistenza

- Neurologia

- Reparti

internistici

Ortopedia

- Cardiologia

pazienti con qualsiasi

patologia respiratoria,

cardiorespiratoria,

neurologica o

neuromuscolare in esiti di

evento acuto, con:

- sufficiente stabilità clinica

- assenza di aritmie

minacciose per la vita

- emoglobina superiore a

7 gr/dl

- temperatura inferiore a

37° C

- normale conta

piastrinica e dei globuli

bianchi

- assenza di indicazioni

chirurgiche ed embolia

polmonare ad alto rischio

Se pazienti pneumologici

da dimettere verso

riabilitazione

pneumologica

specialistica:

- PaO2/FiO2 > 250

- Anche con necessità di

CPAP e NIV notturna o

anche diurna

- Anche tracheostomizzati

con necessità o meno di

VM notturna o anche

diurna

Pazienti portatori di

drenaggi toracici

- con instabilità

emodinamica

- con instabilità

chirurgica

- con necessità di

stretto monitoraggio

infettivologico

- con necessità di

dialisi

Rete riabilitativa

specialistica e

generale geriatrica

sanitaria e

sociosanitaria

- Assistenza medico

specialistica e

infermieristica

- Assistenza

riabilitativa

Reparti

internistici

pazienti stabilizzati che

non necessitano di

interventi riabilitativi ma

necessitano di

proseguimento di

percorso di osservazione e

di cura

RSA con posti

dedicati

- Assistenza medico

specialistica e

infermieristica

- Possibilità di indagini

radiologiche e di

laboratorio

Com’è organizzata la Centrale Unica Regionale Dimissione Post Ospedaliera?

(Regione Lombardia DGR XI/2906 del 08/03/2020) revocata dalla DGR 3226 del 09/06/2020 per le RSA

(Regione Lombardia nota n.11036 del 10/03/2020)

Regione Lombardia affida (all. 2 DGR 2906 del 08/03/2020) all’Azienda di Servizi alla Persona Istituti

Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio, la costituzione e la gestione della Centrale Unica

Regionale Dimissione Post Ospedaliera, attribuendole le seguenti funzioni:

Page 103: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

103 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

➢ ricevere le richieste di dimissione da parte della centrale di coordinamento dei letti

ospedalieri per acuti istituita presso l’Ospedale Sacco, nonché le richieste di trasferimento di

pazienti provenienti dalle strutture ospedaliere regionali;

➢ individuare in modo appropriato le strutture di destinazione;

➢ assorbire e svolgere le analoghe funzioni attualmente esistenti, come ad esempio il servizio

reso dal CSM attivo sul Comune di Milano, al fine di rendere operativo un punto unico

sull’intero territorio regionale;

➢ facilitare i rapporti tra struttura dimettente e strutture accettanti, garantendo la

pianificazione, la regia e il monitoraggio d’esito dell’intero percorso assistenziale che si

colloca tra la dimissione ospedaliera e il rientro a domicilio;

➢ operare in coordinamento con l’Unità di Crisi regionale e ponendo la propria operatività

tra:

- centrale di coordinamento dei letti ospedalieri per acuti istituita presso l’Ospedale

Sacco

- reparti internistici

- riabilitazione specialistica in particolare pneumologica

- cure sub-acute

- cure intermedie sociosanitarie intensive (specialistica e generale-geriatrica) e

estensive (mantenimento)

- RSA convertite in mantenimento/post-acuta

- PRINGE e post-acuta già contrattualizzati.

L’operatività viene garantita per almeno 6 giorni/settimana per 10 h/die.

___________________

(Regione Lombardia nota del 18/03/2020)

La DGR XI/2906 del 08/03/2020 ha previsto una gestione centralizzata delle dimissioni post

ospedaliere verso le strutture, al fine di liberare rapidamente posti letto di Terapia Intensiva e Sub

Intensiva e in regime di ricovero ordinario degli ospedali per acuti, e di mettere a disposizione del

Sistema Regionale i posti letto delle “Cure extra ospedaliere” quali subacuti, postacuti, riabilitazione

specialistica sanitaria (in particolare pneumologica), cure intermedie intensive e estensive, nonché

posti letto in RSA.

Dall’inizio dell’emergenza COVID è attiva presso l’Unità di Crisi una Centrale che gestisce i posti di

Terapia Intensiva e Sub Intensiva, ed ha iniziato la sua operatività un’ulteriore Centrale che gestisce

i trasferimenti di pazienti COVID positivi tra ospedali o verso strutture di riabilitazione specialistica

respiratoria ad alta intensità di cura.

Pertanto dalla giornata di lunedì 16/03/2020:

1. tutte le strutture di ricovero che hanno necessità di liberare posti letto per acuti in

rianimazione devono continuare a fare riferimento alla Centrale Letti Intensivi, già in essere

presso l’Unità di Crisi, al numero +39 366/6127391 +39 02/67650745 con le modalità già in uso

2. tutte le strutture di ricovero che hanno necessità di liberare posti letto per acuti di pazienti

COVID positivi non intensivi, dovranno fare riferimento alla Centrale COVID Acuti, prendendo

contatto diretto con tale Centrale ai seguenti recapiti telefonici +39 333/6124578 o +39

333/6125050 o mail [email protected]

3. tutte le strutture di ricovero che devono procedere alla dimissione di pazienti acuti respiratori

da degenza intensiva o sub intensiva verso strutture riabilitative specialistiche pneumologiche

ad elevata intensità di cura, dovranno procedere contattando la Centrale COVID Acuti,

prendendo contatto diretto con tale Centrale ai seguenti recapiti telefonici +39 333/6124578

o +39 333/6125050 o mail [email protected]

4. tutte le strutture di ricovero che devono procedere al trasferimento di pazienti acuti sia

COVID sia NO COVID verso strutture citate nell’all. 2 della DGR 2906 del 08/03/2020 (subacuti,

postacuti, riabilitazione specialistica sanitaria, cure intermedie intensive e estensive, posti

Page 104: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

104 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

letto in RSA) dovranno procedere all’autenticazione del proprio Ente attraverso l’accesso

all’applicativo gestionale appositamente predisposto.

In tutti gli altri casi, a far data dal 18/03/2020:

- Le strutture di ricovero dimettenti possono accedere utilizzando come nome utente il

proprio codice CUDES COMPLETO preceduto dalla lettera D (ad esempio se la

struttura ha come codice CUDES 303030 e il codice della ATS dove la struttura ha sede

è 329, il codice CUDES COMPLETO sarà 329303030, e di conseguenza il nome utente

D329303030); password provvisoria 12345678 (da cambiare obbligatoriamente al

primo accesso);

- Le strutture riceventi della rete sociosanitaria possono accedere utilizzando come

nome utente il proprio codice CUDES COMPLETO preceduto dalla lettera A (ad

esempio se la struttura ha come codice CUDES 303030 e il codice della ATS dove la

struttura ha sede è 329, il codice CUDES COMPLETO sarà 329303030, e di conseguenza

il nome utente A329303030); password provvisoria 12345678 (da cambiare

obbligatoriamente al primo accesso);

Si ricorda che il codice CUDES è il codice con cui la struttura viene identificata negli aspetti di

rendicontazione nei flussi regionali, e il CUDES COMPLETO è il codice CUDES preceduto dal codice

a tre cifre che identifica la ATS dove la struttura è collocata.

Infine le ATS potranno accedere al portale, a far data dal 20/03/2020, utilizzando come:

o nome utente il proprio codice identificativo (ossia 03032X) preceduto dalla lettera T (ad esempio

se l’ATS ha 30230, il nome utente sarà T30230);

o password provvisoria 12345678 (da cambiare obbligatoriamente al primo accesso).

Nel caso di problemi di accesso in fase di implementazione progressiva dell’applicativo gestionale

della Centrale Extra Ospedaliera, e comunque sino a completamento dell’estensione regionale di

tale supporto informatico, è possibile contattare il NUMERO VERDE dedicato 800 44 11 22 e inviare

richiesta tramite mail [email protected]

Tutte le strutture riceventi, sanitarie e sociosanitarie, dovranno accettare ospiti in ingresso solo su

segnalazione e richiesta delle diverse Centrali. ___________________

(Ministero della Salute Circolare n. 0007865 del 25/03/2020)

Residenze Sanitarie Assistite (RSA)

Nell’ambito delle strategie di prevenzione, assistenza e controllo del contagio si segnala l’emergenza

connessa agli ospiti/pazienti ricoverati nelle Residenze Sanitarie Assistite, per i quali è necessario

attivare una stretta sorveglianza e monitoraggio nonché il rafforzamento dei setting assistenziali.

Nelle RSA alberga la popolazione più fragile ed esposta al maggior rischio di complicanze fatali

associate all’infezione da COVID-19 e considerata l’esperienza delle Regioni precocemente colpite

dalla pandemia, è necessario identificare prioritariamente strutture residenziali assistenziali dedicate

ove trasferire i pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero, per evitare

il diffondersi del contagio e potenziare il relativo setting assistenziale.

Dovranno, pertanto, essere previsti percorsi formativi e di prevenzione specifica per tutto il personale

ivi operante.

E’ comunque indispensabile potenziare il personale in servizio presso queste strutture, anche

attraverso i meccanismi di reclutamento straordinario già attivato per le strutture di ricovero

ospedaliero, nonché la possibilità di ricorrere a personale già impiegato nei servizi semiresidenziali

e domiciliari.

__________________

Page 105: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

105 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

(Regione Lombardia DGR 3020 del 30/03/2020 all. 1)

Si segnala che la DGR XI/2906 prevede che le strutture sociosanitarie (ad es. RSA) da dedicare

all’assistenza a bassa intensità dei pazienti COVID positivi siano solo le strutture individuate dalle ATS

che siano autonome dal punto di vista strutturale, ossia dotate di padiglione separato dagli altri o

con una struttura fisicamente indipendente, e dal punto di vista organizzativo.

___________________

(Regione Lombardia - Chiarimenti in ordine all’allegato 2 alla DGR n. XI/2906 del 08/03/2020 - Disposizioni in

ordine alle Strutture extra ospedaliere) revocata dalla DGR 3226 del 09/06/2020 per le RSA

Con riferimento all’allegato 2 alla DGR n. XI/2906 del 08/03/2020 - Disposizioni in ordine alle Strutture

extra ospedaliere, si forniscono i seguenti chiarimenti:

– l’indicazione di accogliere nuovi inserimenti dalle liste di attesa nel limite del 50% del turnover è da

intendersi limitato alle RSA che hanno le caratteristiche elencate nella delibera.

Si chiede inoltre di garantire accessi prioritari, anche tramite i Punti di Accesso Territoriali (PAT), alle

richieste con carico assistenziale complesso, con caregiver in sorveglianza attiva, privi di assistenti

alla persona e nei casi in cui i servizi al domicilio non siano ritenuti risposte adeguate.

_____________________

(Regione Lombardia nota n.18094 del 23/04/2020) revocata dalla DGR 3226 del 09/06/2020 per le RSA

Si sta valutando l’attivazione di una o più RSA esclusivamente dedicate all’accoglienza di anziani

Covid-positivi e/o eventuali altre diverse ipotesi organizzative finalizzate ad offrire agli ospiti che

manifestano tale tipologia, la migliore soluzione assistenziale possibile. Anche al fine di favorire la

realizzazione delle soluzioni organizzative di cui sopra, si ritiene opportuno sospendere l’inserimento

di nuovi ospiti nelle RSA dalle Strutture Ospedaliere.

Quanto alla remunerazione, in funzione delle soluzioni prospettate, la scrivente direzione valuterà

sulla base delle proposte formulate, eventuali possibilità di riconoscimenti aggiuntivi (funzione o una

maggiorazione delle tariffe), nell’ambito della necessaria negoziazione o rinegoziazione del budget

2020, ai sensi del DL 23/2020, previo confronto con le Associazioni di rappresentanza degli Enti

Gestori. Considerato altresì il sostanziale rientro alla normalità delle condizioni di ricettività delle

strutture ospedaliere della rete di emergenza e urgenza, si conferma che, in caso di proposta di

ricovero ospedaliero resta di fondamentale importanza il confronto tra medico della Struttura e

SOREU 118, mai venuto meno anche durante i giorni di maggiori criticità. Si procederà a fornire

ulteriori indicazioni relative agli ingressi dal territorio tenendo conto delle indicazioni previste dalla

circolare dell’ISS del 17/04/2020 (Rapporto ISS COVID-19, n.4/2020 Rev.)

___________________

(Regione Lombardia nota del 08/05/2020: Reingressi in RSA da ospedale)

“Con la presente, relativamente all'oggetto, si precisa quanto segue:

vista la nota della Welfare del 23/04/2020 prot. G12020.0018094, richiamata nella DGR n. XI/3115

del 07/05/2020, che conferma la temporanea sospensione di tutti i nuovi ingressi in RSA, si precisa

che il rientro dei 'già ospiti' di una struttura e ricoverati in ospedale per episodio acuto (COVID o

NOCOVID), possa essere riammesso nella RSA, previa esecuzione di doppio tampone negativo e

previa valutazione da parte della ATS della esistenza delle idonee misure di isolamento, non

escludendo la possibile fase d'incubazione.

Si coglie l'occasione per ribadire la necessità di completare, con sollecitudine, l'effettuazione dei

tamponi a tutti gli ospiti presenti nelle strutture residenziali sociosanitarie”. _____________________

(Regione Lombardia nota del 20/05/2020: Reingressi in RSA da ospedale) “Relativamente alla nota trasmessa lo scorso 8 maggio e nelle more dell’emananda DGR riferita alle

linee d’indirizzo per la fase 2, si precisa quanto segue:

•la possibilità di prevedere l’estensione dell’esecuzione dei tamponi a tutti gli ospiti presenti nelle

strutture RSA è stata introdotta con la delibera 3114/2020 coerentemente con i criteri di priorità

Page 106: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

106 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

previsti dalla circolare ministeriale del 3 aprile us. L’attività dovrà comunque essere pianificata tenuto

conto della capacità regionale di processazione del test e quindi con criterio progressivo.

•riguardo al reingresso degli ospiti residenti in una struttura da un ospedale ove erano stati ricoverati

per episodio acuto (COVID o NOCOVID), si ritiene utile precisare che:

- il paziente guarito e con doppio tampone negativo può essere riammesso nella RSA,

prevedendo la collocazione in camere singole al fine di poter monitorare in condizioni

di maggiore sicurezza le condizioni cliniche dell’ospite, per almeno 14 giorni,

- il paziente clinicamente guarito, ma ancora positivo, può tornare nella propria

residenza, solo all’interno di nuclei isolati per pazienti Covid nei quali sia garantito

l’effettivo isolamento dei pazienti. In assenza di queste condizioni, va completata la

guarigione con doppio tampone negativo prima di effettuare il trasferimento.

Le ATS sono pregate di trasmettere queste indicazioni a tutti le UDO, che saranno oggetto di verifica

in occasione dell’attività di vigilanza periodica delle strutture”.

_______________

5.g. Piani terapeutici, farmaci e dispositivi

(Regione Lombardia DGR 3018 del 30/03/2020 all. 1)

Si comunica che la validità dei piani terapeutici (PT) web-based o cartacei già sottoscritti dai medici

specialisti e che risultano in scadenza nei mesi di marzo e aprile sarà estesa di 90 giorni a partire dal

momento della scadenza. Al termine del suddetto periodo di proroga, in assenza di nuove

comunicazioni, il rinnovo dei PT dovrà avvenire secondo le consuete modalità.

Nel caso il paziente presenti un peggioramento della patologia di base o un’intolleranza al

trattamento, l’estensione di validità non potrà essere automatica, ma dovrà essere contattato lo

specialista di riferimento.

Inoltre, in analogia con le disposizioni relative ai PT dei medicinali, sono prorogati di 90 giorni

(a partire dal momento della scadenza) anche i PT riferiti in scadenza nei mesi di marzo e aprile ai

soggetti:

- con alimentazione speciale

- diabetici che necessitano di ausili per il controllo della glicemia,

- diabetici che necessitano sensori, microinfusori e relativo materiale di consumo

- pazienti stomizzati

- pazienti incontinenti che necessitano dei relativi ausili.

Ossigenoterapia

Come previsto per i Piani Terapeutici di cui al punto precedente, anche per le forniture di OLT è

previsto il rinnovo con le medesime condizioni sopra descritte.

Le strutture residenziali che non sono dotate di impianti centralizzati per la distribuzione di ossigeno

possono prescrivere l’ossigeno terapia liquida. Nel caso in cui la struttura non abbia nessun medico

di struttura già autorizzato a effettuare la prescrizione, la stessa deve avvenire su ricetta rossa

cartacea e deve riportare le l’indicazione OSSIGENO LIQUIDO e i valori di saturimetria rilevati. Tale

prescrizione va gestita secondo le indicazioni fornite da ciascuna ATS.

La prescrizione effettuata dal medico della struttura di ossigeno gassoso con indicazione di “terapia

di soccorso” limitata ai primi 30 giorni di terapia può essere ripetuta, in deroga alle attuali disposizioni,

per ulteriori 30 giorni eventualmente ripetibile.

Nell’allegato 3 della DGR 3018 del 30/03/2020 sono riportate le Linee Guida per prescrizione OLT e

esecuzione saturimetria.

Page 107: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

107 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Informazioni importanti su indicazioni terapeutiche

L'Agenzia Italiana del Farmaco, in merito al presunto effetto di terapie a base di medicinali anti-

ipertensivi appartenenti alla classe degli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE

inibitori), o degli antagonisti del recettore per l’angiotensina II (sartani), sulla trasmissione e

sull’evoluzione della malattia da coronavirus (Covid-19), intende precisare che ad oggi non esistono

in merito evidenze scientifiche derivate da studi clinici o epidemiologici, ma solo ipotesi molecolari

verificate con studi in vitro. Pertanto, in base alle conoscenze attuali, si ritiene opportuno

raccomandare di non modificare la terapia in atto con anti-ipertensivi (qualunque sia la classe

terapeutica) nei pazienti ipertesi ben controllati, in quanto esporre pazienti fragili a potenziali nuovi

effetti collaterali o a un aumento di rischio di eventi avversi cardiovascolari non appare giustificato.

Per le stesse motivazioni, rispetto all’ipotesi di utilizzare farmaci ACE-inibitori e sartani anche in

persone sane a fini profilattici, è opportuno ricordare che tali farmaci vanno utilizzati esclusivamente

per il trattamento delle patologie per le quali vi sia un’indicazione approvata e descritta nel

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e Foglio Illustrativo.

Si riporta di seguito il link del sito di AIFA dove reperire le informazioni relative ai farmaci per il

trattamento del Covid 19

https://www.aifa.gov.it/-/azioni-intraprese-per-favorire-la-ricerca-e-l-accesso-ai-nuovi-farmaci-

per-il-trattamento-del-covid-19

_________________

5.h. Sedazione terminale/palliativa

(Regione Lombardia DGR 3018 del 30/03/2020 all. 4)

Per ST/SP (sedazione terminale/sedazione palliativa) si intende: “la riduzione intenzionale della

vigilanza con mezzi farmacologici, fino alla perdita di coscienza, allo scopo di ridurre o abolire la

percezione di un sintomo, altrimenti intollerabile per il paziente, nonostante siano stati messi in opera

i mezzi più adeguati per il controllo del sintomo, che risulta, quindi, refrattario”.

La ST/SP è quindi parte integrante della normale terapia palliativa nell’ultima fase della malattia ed

è fondamentale come ultima possibilità terapeutica.

Gli interventi terapeutici farmacologici in grado di modificare la coscienza della persona malata sino

al raggiungimento di un piano sedativo sono tra i più complessi e delicati, in generale in tutta la

medicina, ma in particolare nelle cure palliative e nelle fasi finali della vita.

Viene effettuata quando la morte è attesa entro un lasso di tempo compreso tra poche ore e pochi

giorni, secondo la valutazione del medico.

Si tratta di un’area nella quale alla competenza e all’esperienza tecnica si devono sempre associare

una perfetta conoscenza del setting nel quale ci si trova a operare e una profonda attenzione agli

aspetti comunicativi e relazionali con il malato, la famiglia e all’interno dell'equipe. Si tratta inoltre di

una modalità terapeutica nella quale le valenze etiche sono imprescindibili.

Le indicazioni ad iniziare la ST/SP sono riferibili sia all’insorgenza di eventi acuti che comportino una

situazione di morte imminente sia a situazioni di progressivo aggravamento del sintomo fino alla

refrattarietà al miglior trattamento possibile.

5.i. Quali procedure sono previste per la gestione della salma dei pazienti deceduti affetti

da Covid19? (Medicina necroscopica) (Regione Lombardia nota n.11004 del 10/03/2020)

(Regione Lombardia nota n.11358 del 12/03/2020)

(Regione Lombardia DGR n.3018 del 30/03/2020)

(Ministero della Salute - Circolare n. 11285 del 01/04/2020)

Page 108: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

108 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Con il decesso cessano le funzioni vitali e si riduce nettamente il pericolo di contagio; infatti, la

trasmissione del virus è prevalentemente per droplets (esposizione a goccioline emesse con tosse

e/o starnuti) e per contatto: il paziente deceduto, a respirazione e motilità cessate, non è fonte di

dispersione del virus nell'ambiente, per cui non sono richieste misure particolari e le salme vanno

trattate secondo i protocolli ordinari.

Al fine di ridurre le occasioni di contatto, nelle strutture di ricovero le direzioni di presidio devono

ridurre il periodo di osservazione della salma, mediante l'accertamento strumentale della realtà della

morte (ai sensi dell'art. 1 del DM Salute 11 aprile 2008), accelerando così i tempi di trasporto della

salma e di inumazione. Al di fuori delle strutture di ricovero i medici necroscopi, constatata la realtà

della morte mediante la visita necroscopica, dispongono la riduzione del periodo di osservazione.

Le direzioni ospedaliere e/o i medici necroscopi devono informare i congiunti dell’importanza delle

corrette procedure del lavaggio delle mani, e della necessità di evitare espressioni di affetto nei

confronti del defunto/a; i locali devono essere arieggiati periodicamente e si deve evitare di affollarli

mantenendo le distanze sicurezza interpersonale di almeno 1 metro.

Al fine di evitare il rischio potenziale di esposizione per contatto con eventuali liquidi biologici, deve

essere evitata la manipolazione delle salme/cadaveri, soprassedendo alla vestizione ed

avvolgendole nel lenzuolo imbevuto di soluzione disinfettante. Per questa attività si raccomanda agli

operatori addetti, oltre al rispetto di tutte le misure igieniche previste per la popolazione generale,

l’utilizzo di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale: mascherina chirurgica, occhiali protettivi

(oppure mascherina con visiera), camice monouso idrorepellente, guanti spessi e scarpe da lavoro

chiuse.

Oltre ad essere garantita un’adeguata aerazione dei locali, al termine delle attività, dovrà essere

eseguita un’accurata pulizia con disinfezione delle superfici e degli ambienti adibiti alle attività.

Il trasporto del feretro non è fonte di diffusione del virus e non comporta rischi per la salute pubblica;

tuttavia a scopo precauzionale sono sospesi per tutti i decessi, i trasporti a cassa aperta. Sono

sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri.

_________________

(Regione Lombardia nota n.0015945 del 06/04/2020)

Precauzioni da adottare in via generalizzata per tutti i defunti per i quali non si possa escludere la

contrazione in vita di Covid-19. Prima dell’arrivo del personale incaricato del trasporto funebre, il

personale sanitario deve provvedere all’isolamento del defunto all’interno di un sacco

impermeabile sigillato e disinfettato esternamente per ridurre al minimo le occasioni di contagio

durante le operazioni di incassamento.

Si precisa che per tutti i defunti per i quali non si possa escludere la contrazione in vita di Covid-19

sono da intendersi tutti i casi che, prima del decesso, non abbiano manifestato i sintomi di cui alla

Circolare del Ministero Salute del 9/3/2020sulla definizione di caso.

(Ministero della Salute - Circolare n. 0015280 del 02/05/2020)

Le indicazioni e le cautele stabilite dal presente documento vanno applicate fino a un mese dopo

il termine della fase emergenziale, come stabilita dai provvedimenti del Presidente del Consiglio dei

Ministri. Precauzioni da adottare in via generalizzata per tutti i defunti per i quali non si possa

escludere la contrazione in vita di Covid-19

Premesso che con il decesso cessano le funzioni vitali e si riduce nettamente il pericolo di contagio

(infatti la trasmissione del virus è prevalentemente per droplets e per contatto) e che il paziente

deceduto, a respirazione e motilità cessate, non è fonte di dispersione del virus nell'ambiente, è

tuttavia utile osservare le seguenti precauzioni:

1. La manipolazione del defunto antecedente la chiusura nel feretro dovrà avvenire adottando tutte

le misure di sicurezza atte ad evitare il contagio tramite droplets, aerosol o contatto con superfici

nonché fluidi e materiali biologici infetti.

Page 109: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

109 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

2. Il personale adibito alla manipolazione del cadavere adotterà, nel rispetto delle disposizioni

normative, delle ordinanze e dei protocolli operativi emanati dalle Autorità sanitarie, dispositivi di

protezione individuale appropriati, secondo le indicazioni formulate da parte dei competenti servizi

di sicurezza e protezione dei lavoratori, nonché dal medico competente di cui al D.Lgs. 9 aprile 2008,

n. 81 e successive modifiche ed integrazioni, tenendo conto delle indicazioni fornite per gli operatori

sanitari - per procedure con analogo livello di rischio - con circolari del Ministero della salute, da

ultimo in data 22/2/2020, 17/3/2020 e 29/3/2020 Per questa attività, pertanto, si raccomanda agli

operatori addetti, oltre al rispetto di tutte le misure igieniche previste per la popolazione generale,

l’utilizzo di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale: mascherina chirurgica, occhiali protettivi

(oppure mascherina con visiera), camice monouso idrorepellente, guanti spessi e scarpe da lavoro

chiuse. Oltre ad essere garantita un’adeguata aerazione dei locali, al termine delle attività, dovrà

essere eseguita un’accurata pulizia con disinfezione delle superfici e degli ambienti adibiti alle

attività.

3. Prima dell’arrivo del personale incaricato del trasporto funebre, il personale sanitario deve

provvedere all’isolamento del defunto all’interno di un sacco impermeabile sigillato e disinfettato

esternamente per ridurre al minimo le occasioni di contagio durante le operazioni di incassamento.

In caso di decesso al di fuori delle strutture sanitarie, il personale incaricato del trasporto funebre,

laddove il defunto non sia già isolato all’interno di sacco impermeabile sigillato, disinfettato,

provvede all’incassamento riducendo al minimo le occasioni di contatto, avvolgendo il defunto in

un lenzuolo imbevuto di disinfettante.

4. Sono vietati la vestizione del defunto, la sua tanatocosmesi, come qualsiasi trattamento di

imbalsamazione o conservativo comunque denominato, o altri quali lavaggio, taglio di unghie,

capelli, barba e di tamponamento.

5. Dopo l’incassamento il feretro, confezionato diversamente in funzione della destinazione, è chiuso

e sottoposto a disinfezione esterna sia superiormente, sia lateralmente che inferiormente.

6. Il feretro e il suo confezionamento dovranno avere le caratteristiche stabilite dall’Allegato 1. della

Circolare 0015280 del 02/05/2020

7. Le cerimonie funebri sono consentite, purché svolte nei termini previsti dal DPCM del 26 aprile 2020.

Riduzione dei tempi di osservazione e per eseguire il trasporto funebre in cimitero o crematorio

Il primo medico intervenuto, se il decesso avviene all’esterno di strutture sanitarie accreditate o di

ricovero e cura, in attuazione del principio di precauzione, sospende ogni intervento sul defunto,

allontana i presenti e li informa delle procedure da seguire per ridurre il rischio di contagio. Allerta

tempestivamente la struttura territoriale competente per l’intervento del medico necroscopo che

detta le cautele da osservare. L’allerta è immediata per via vocale e seguita da comunicazione

scritta o per via telematica a mezzo PEC.

In caso di decesso sulla pubblica via, in luogo pubblico, o comunque in luoghi diversi da abitazione,

strutture di ricovero e cura, RSA e similari, gli operatori intervenuti sono tenuti ad osservare in ogni

caso le precauzioni di massima cautela, per il principio di precauzione, comportandosi come se la

persona defunta possa essere portatore asintomatico di COVID-19.

I rifiuti sono trattati nel rispetto delle norme applicabili in base alla natura e, laddove se ne ravvisi la

necessità, secondo quanto previsto dalla normativa sui rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo di

cui al D.P.R. 15 luglio 2003, n. 254.

__________________

Quali disposizioni specifiche ci sono per le unità di offerta residenziali della Salute Mentale adulti/età

evolutiva e delle Dipendenze?

(Regione Lombardia nota n.11459 del 13/03/2020)

1. i servizi sociosanitari, in analogia a quelli sanitari, devono garantire continuità di risposta ai bisogni

di salute dei cittadini, così come stabilito anche dal DPCM 12 gennaio 2017.

Page 110: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

110 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

2. le particolari condizioni di salute dei cittadini che usufruiscono di questi servizi sono oggetto di

costante lettura da parte degli operatori preposti a organizzare le risposte (responsabili e gestori).

3. la situazione conseguente alla crisi epidemiologica in atto - COVID19 produce una particolare

attenzione ai nuovi ingressi presso le strutture residenziali, che richiedono attenta valutazione e

accertamenti riferiti alle condizioni di salute (assenza di sintomi respiratori, febbre, zone di

provenienza, contatti ecc). Altresì dovranno essere ottemperate le disposizioni previste del DPCM

8/3/2020 che stabilisce i limiti di movimento dei cittadini. Le visite di genitori/parenti e/o di altri

soggetti sono sospese. Al fine di gestire le comunicazioni con soggetti esterni alle strutture dovranno

essere utilizzate modalità di collegamento da remoto.

I soggetti inseriti in comunità (dipendenze, psichiatria, neuropsichiatria infantile), ma che svolgono

attività esterne durante il giorno (es. lavoro ecc), possono proseguire le loro attività esterne a alla

sera rientrare in comunità?

Sarà cura degli operatori di riferimento dei progetti di inserimento verificare con i responsabili delle

aziende/cooperative/enti le singole situazioni, nel rispetto delle eventuali misure preventive

adeguate al rischio e già definite dalle indicazioni regionali (rispetto delle precauzioni universali

indicate dal Ministero della Salute, utilizzo di dispositivi di protezione individuale, …).

Sono previste restrizioni per i volontari che offrono servizio nelle strutture sociosanitarie?

I volontari devono essere sensibilizzati affinché, a seguito di insorgenza di sintomatologia respiratoria,

si astengano dal frequentare le strutture.

(Regione Lombardia Ordinanza n. 521 del 03/04/2020)

Servizi di somministrazione alimenti e bevande

Sono consentiti i servizi di somministrazione di alimenti e bevande resi nell’ambito di strutture

sociosanitarie e di sostegno alle fasce fragili della popolazione.

____________________

5.l. Atto di indirizzo in ambito sociosanitario successivo alla “Fase 1” dell’emergenza

Epidemiologica Covid-19: UNITÀ DI OFFERTA SOCIOSANITARIE RESIDENZIALI

(Regione Lombardia DGR n. 3226 del 09/06/2020)

Sono ricomprese le seguenti U.d.O. tradizionali:

- Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA)

- Residenza Sanitaria Disabili (RSD)

- Comunità Socio-Sanitarie (CSS)

- Servizio Terapeutico Riabilitativo Minori (SRM)

- Cure intermedie

- Comunità per le dipendenze

- Hospice

- Strutture residenziali NPIA

- Strutture residenziali psichiatria

Si ricomprendono, inoltre, le sperimentazioni sociosanitarie di carattere residenziale e le seguenti

misure:

- Residenzialità per Minori Gravemente Disabili

- Minori in Comunità

- Residenzialità assistita per anziani

L’ingresso di nuovi ospiti/pazienti avverrà secondo una procedura stabilita da ogni erogatore che

dovrà esplicitare almeno:

1) i criteri di priorità a favore di casi urgenti e improcrastinabili;

Page 111: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

111 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

2) le modalità e i locali per la raccolta anamnestica e la visita medica prima dell’accesso in

struttura allo scopo di escludere condizioni di casi sospetti di COVID-19;

3) l’allestimento di un modulo di accoglienza temporaneo o l’adozione di misure idonee per il

distanziamento sociale fra gli ospiti/pazienti.

È necessario che, almeno all’inizio della “fase 2”, i nuovi ingressi di ospiti/pazienti, soprattutto nelle

RSA e RSD, sia limitata e comunque non superiore a 1/3 dei posti letto quotidianamente disponibili

per i primi 14 giorni dopo il riavvio dei ricoveri, incrementabile a 2/3 nei successivi 14 giorni e, quindi,

fino al ripristino delle regolari modalità degli ingressi, salvo diverse indicazioni ovvero rimodulati o

nuovamente interrotti in base all’andamento epidemiologico. Quanto sopra è da intendersi sia per

i letti liberi a contratto che per quelli liberi non a contratto, conteggiati separatamente.

Le Unità di Offerta residenziali, in considerazione della fragilità della loro utenza, devono essere

comunque in grado di effettuare un isolamento temporaneo (anche funzionale) dei casi sospetti e

degli esposti e, in caso di impossibilità di un efficace isolamento per la gestione clinica del caso

confermato, ad esempio per limiti strutturali-impiantistici (assenza di padiglione/struttura con percorsi

separati per livello di rischio, assenza di impianto per l’ossigenoterapia, ecc.) o organizzativi

(impossibilità a destinare personale esclusivamente dedicato a pazienti a rischio, assistenza

infermieristica H24 non presente, ecc.), effettuare il trasferimento presso altra struttura più idonea.

Specifiche procedure devono essere predisposte per il rischio COVID-19 in caso di utenza non tipica

(stati vegetativi, SLA, nuclei Alzheimer, ecc.).

Nell’intento di favorire, ove possibile, una presa in carico più orientata al setting domiciliare ovvero

ad una progressiva ricerca di nuovi luoghi di cura e alla deistituzionalizzazione degli ospiti/pazienti

delle strutture residenziali, potranno essere sviluppati modelli innovativi di assistenza, alternativi a

quelli già in essere, non solo per l’utenza anziana.

Con particolare riferimento alle strutture residenziali quali le RSA e le RSD, si dovranno prevedere

procedure per il rientro anche temporaneo a domicilio, in base a:

1) criteri di igiene e sanità pubblica: il Dipartimento di Igiene e Prevenzione della ATS deve

valutare i rischi per l’ospite e per la comunità (in particolare per i famigliari che lo andranno ad

accogliere), ricorrendo anche ad eventuali accertamenti laboratoristici (tampone e/o test

sierologico), quindi escludere o avviare quarantene fiduciarie o obbligatorie ed esprimere,

infine, un giudizio di merito;

2) criteri clinico/assistenziali: il medico della RSA/RSD insieme al MMG che verrà eventualmente

riattivato, esprimono un parere circa la dimissibilità dell’utente ovvero un parere sulla sicurezza

e appropriatezza clinica/assistenziale che verrà fornita a domicilio (es. profili ADI o, se possibile,

anche direttamente dal personale delle RSA/RSD secondo modalità che verranno definiti in

atti successivi), nonché sul trasporto sanitario secondario programmato o con mezzo privato

da RSA/RSD a domicilio;

3) criteri di spostamento come da eventuali disposizioni ministeriali e regionali;

4) criteri di libero arbitrio: dopo adeguata informazione sui rischi e benefici del rientro a domicilio,

deve essere accolto il parere dell’utente se è capace di intendere e volere ovvero del suo

legale rappresentante, meglio per iscritto e prevedendo sempre il coinvolgimento dei

familiari/caregiver.

Page 112: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

112 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Devono essere implementate altresì procedure relative all’invio in ospedale per eventi acuti anche

non correlati a COVID-19, centrati su valutazioni multidimensionali e multiprofessionali, ispirate ai

principi di proporzionalità e appropriatezza delle cure, ovvero in base:

- alle condizioni complessive (cliniche, funzionali e cognitive premorbose),

- alla prognosi,

- ai realistici benefici attesi di un intervento intensivo.

La decisione deve essere condivisa con l’ospite/paziente, quando possibile, con i familiari ovvero

con il legale rappresentante e in conformità con le eventuali Direttive Anticipate di Trattamento del

paziente.

L’accesso alle terapie del dolore e alle cure palliative deve essere sempre assicurato nei casi

necessari.

_____________________

6. AREA STRUTTURE SEMIRESIDENZIALI E AMBULATORIALI

6.a. Sono previste restrizioni per i servizi erogati dalle unità di offerta sociosanitarie di tipo

semiresidenziale e ambulatoriale? (Regione Lombardia nota del 16/03/2020)

Laddove possibile è necessario prevedere eventuali interventi domiciliari e periodici contatti con le

famiglie, con particolare riferimento alle situazioni di grave disabilità.

(Decreto Legge n. 18 del 17/03/2020 art. 47)

L’Azienda Sanitaria Locale può, d’accordo con gli enti gestori, attivare interventi non differibili in

favore delle persone con disabilità ad alta necessità di sostegno sanitario, ove la tipologia delle

prestazioni e l’organizzazione delle strutture stesse consenta il rispetto delle previste misure di

contenimento. Per la durata dello stato di emergenza, le assenze dalle attività dei centri,

indipendentemente dal loro numero, non sono causa di dismissione o di esclusione dalle medesime.

(Decreto Legge n. 18 del 17/03/2020 art. 48)

1. Durante la sospensione dei servizi educativi e scolastici, di cui all'art 2 del decreto legislativo 13

aprile 2017, n. 65, disposta con i provvedimenti adottati ai sensi dell'art.3 c. 1 del D.L. del 23 febbraio

2020 n.6, e durante la sospensione delle attivita' sociosanitarie e socioassistenziali nei centri

diurni per anziani e per persone con disabilita', laddove disposta con ordinanze regionali o altri

provvedimenti, considerata l'emergenza di protezione civile e il conseguente stato di necessita', le

pubbliche amministrazioni forniscono, avvalendosi del personale disponibile, gia' impiegato in tali

servizi, dipendente da soggetti privati che operano in convenzione, concessione o appalto,

prestazioni in forme individuali domiciliari o a distanza o resi nel rispetto delle direttive sanitarie

negli stessi luoghi ove si svolgono normalmente i servizi senza ricreare aggregazione. Tali servizi si

possono svolgere secondo priorita' individuate dall'amministrazione competente, tramite

coprogettazioni con gli enti gestori, impiegando i medesimi operatori ed i fondi ordinari destinati

a tale finalita', alle stesse condizioni assicurative sinora previsti, anche in deroga a eventuali

clausole contrattuali, convenzionali, concessorie, adottando specifici protocolli che definiscano

tutte le misure necessarie per assicurare la massima tutela della salute di operatori ed utenti.

2. Durante la sospensione dei servizi educativi e scolastici e dei servizi sociosanitari e socioassistenziali

di cui al comma 1 del presente articolo, le pubbliche amministrazioni sono autorizzate al

pagamento dei gestori privati dei suddetti servizi per il periodo della sospensione, sulla base di

quanto iscritto nel bilancio preventivo. Le prestazioni convertite in altra forma, previo accordo tra

le parti secondo le modalita' indicate al comma 1 del presente articolo, saranno retribuite ai gestori

con quota parte dell'importo dovuto per l'erogazione del servizio secondo le modalita' attuate

Page 113: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

113 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

precedentemente alla sospensione e subordinatamente alla verifica dell'effettivo svolgimento dei

servizi. Sara' inoltre corrisposta un'ulteriore quota che, sommata alla precedente, dara' luogo, in

favore dei soggetti cui e' affidato il servizio, ad una corresponsione complessiva di entita'

pari all'importo gia' previsto, al netto delle eventuali minori entrate connesse alla diversa

modalita' di effettuazione del servizio stesso. La corresponsione della seconda quota, sara'

corrisposta previa verifica dell'effettivo mantenimento, ad esclusiva cura degli affidatari di tali

attivita', delle strutture attualmente interdette, tramite il personale a cio' preposto, fermo restando

che le stesse dovranno risultare immediatamente disponibili e in regola con tutte le disposizioni

vigenti, con particolare riferimento a quelle emanate ai fini del contenimento del contagio da

Covid-19, all'atto della ripresa della normale attivita'. _________________

(DPCM del 17/05/2020 art. 9)

Le attivita' socio-sanitarie erogate dietro autorizzazione o in convenzione, comprese quelle

erogate all'interno o da parte di centri semiresidenziali per persone con disabilita', qualunque sia

la loro denominazione, a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-

occupazionale, sanitario e socio-sanitario vengono riattivate secondo piani territoriali, adottati

dalle Regioni, assicurando attraverso eventuali specifici protocolli il rispetto delle disposizioni per

la prevenzione dal contagio e la tutela della salute degli utenti e degli operatori.

Le persone con disabilita' motorie o con disturbi dello spettro autistico, disabilita' intellettiva o

sensoriale o problematiche psichiatriche e comportamentali o non autosufficienti con necessita'

di supporto, possono ridurre il distanziamento sociale con i propri accompagnatori o operatori di

assistenza, operanti a qualsiasi titolo, al di sotto della distanza prevista.

_________________

Obbligo di utilizzo della mascherina o di altre protezioni. (Regione Lombardia ordinanza n. 537 del 30/04/2020)

(Regione Lombardia ordinanza n. 547 del 17/05/2020)

(Regione Lombardia ordinanza n. 555 del 26/05/2020)

(Regione Lombardia ordinanza n. 566 del 12/06/2020)

Ogniqualvolta ci si rechi fuori dall’abitazione, vanno adottate tutte le misure precauzionali

consentite e adeguate a proteggere sé stesso e gli altri dal contagio, utilizzando la mascherina o, in

subordine, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca, contestualmente ad una

puntuale disinfezione delle mani. In ogni attività sociale esterna deve comunque essere mantenuta

la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Non sono soggetti all’obbligo i bambini

al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo

della mascherina e i loro accompagnatori.

__________________

(Regione Lombardia nota del 27/02/2020)

Per i servizi ambulatoriali è sospeso l’accesso degli utenti in carico o già programmati, affetti da

sintomatologia acuta di origine respiratoria. In tal senso è opportuno verificare telefonicamente in

via preventiva l’assenza di febbre e/o sintomi rilevanti.

__________________

Quali disposizioni specifiche ci sono per le unità di offerta semiresidenziali/ambulatoriali della Salute

Mentale adulti/età evolutiva e delle Dipendenze?

(Regione Lombardia nota n. 11459 del 13/03/2020)

1. i servizi sociosanitari, in analogia a quelli sanitari, devono garantire continuità di risposta ai bisogni

di salute dei cittadini, così come stabilito anche dal DPCM 12 gennaio 2017.

Page 114: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

114 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

2. le particolari condizioni di salute dei cittadini che usufruiscono di questi servizi sono oggetto di

costante lettura da parte degli operatori preposti a organizzare le risposte (responsabili e gestori).

3. la situazione conseguente alla crisi epidemiologica in atto - COVID – 19 - produce una particolare

attenzione ai nuovi ingressi presso le strutture semiresidenziali, che richiedono attenta valutazione e

accertamenti riferiti alle condizioni di salute (assenza di sintomi respiratori, febbre, zone di

provenienza, contatti ecc). Altresì dovranno essere ottemperate le disposizioni previste del DPCM

8/3/2020 che stabilisce i limiti di movimento dei cittadini. Le visite di genitori/parenti e/o di altri

soggetti sono sospese. Al fine di gestire le comunicazioni con soggetti esterni alle strutture dovranno

essere utilizzate modalità di collegamento da remoto.

4 nel caso di limitazioni e/o della sospensione delle attività delle Unità d’Offerta semiresidenziali

stabilite dai soggetti gestori, gli stessi hanno facoltà di organizzare, nei casi di bisogno, l’erogazione

di prestazioni sanitarie e sociosanitarie a domicilio.

__________________

(Regione Lombardia nota del 16/03/2020)

Andrà posta particolare attenzione, da parte degli operatori che agiscono prevalentemente a

livello ambulatoriale, valutate le specifiche competenze e recependo eventuali disponibilità esterne

alle aziende, all’attivazione di adeguate e tempestive risposte a bisogni di assistenza psicologica per

i parenti delle vittime, dell’epidemia in corso, e per i tutti gli operatori sanitari impegnati nelle fasi di

cura.

________________

(Regione Lombardia DGR n. 3016 del 30/03/2020)

In merito alla sospensione delle attività In attuazione al Decreto Legge n. 18 del 17/3/2020, con

particolare riferimento agli artt. 47 e 48, i soggetti gestori dei servizi semi residenziali, ivi compresi

quelli delle dipendenze, terranno traccia degli interventi secondo i criteri stabiliti dal legislatore, con

puntuale registrazione nei FASAS, precisando le modalità e i dispositivi utilizzati ed indicando che si

tratta di "INTERVENTO IN REGIME COVID19".

Anche per quanto attiene agli interventi erogati dalle sperimentazioni, al fine di dare continuità agli

interventi, si ritiene che in questa fase le attività ambulatoriali possano essere anche svolte con

modalità in remoto, mentre per quanto attiene le attività in regime diurno si rimanda alle disposizioni

emanate da Regione con specifico provvedimento, in attuazione di quanto previsto dal Decreto

Legge n. 18 del 17/3/2020, artt. 47 e 48.

Periodi obbligatori di apertura delle UdO Per le Unità d’offerta per le quali la normativa regionale

prevede un periodo di apertura obbligatorio nell’anno, tale periodo si considera comunque

conseguito, in relazione alla sospensione dell’attività prevista autoritativamente a causa di forza

maggiore.

___________________

(Regione Lombardia nota n. 18408 del 27/04/2020)

Servizi semiresidenziali

Si richiama la DGR 3016/2020 in tema di sospensione delle attività per i servizi semiresidenziali, ivi

compresi quelli delle dipendenze e dei centri diurni continui riabilitativi, e la nota Protocollo

G1.2020.0016571 del 10/4/2020 e si forniscono le seguenti indicazioni.

Le unità d’offerta semiresidenziali che hanno garantito la continuità dei trattamenti degli utenti in

carico, anche in forme individuali domiciliari o a distanza, con modalità di collegamento da remoto,

possono rendicontare giornate di presenza per tale casistica. Ai fini della rendicontazione della

produzione, di fatto, le modalità di assistenza sostitutive/alternative vengono assimilate in tutto e per

tutto all’attività ordinaria dell’unità di offerta. I soggetti gestori dovranno tenere traccia degli

Page 115: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

115 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

interventi con puntuale registrazione nei FASAS, precisando le modalità e i dispositivi utilizzati ed

indicando che si tratta di “INTERVENTO IN REGIME COVID 19” (all. 3 DGR 3016/2020).

Le unità d’offerta semiresidenziali provvederanno, invece, alla chiusura delle prese in carico qualora

non siano state attivate modalità di assistenza alternative/sostitutive per espressa rinuncia definitiva

alla presa in carico da parte dell’utente o per eventi che rendono impraticabile la prosecuzione del

percorso (decesso, aggravamento delle sue condizioni). In tutti gli altri casi, ivi compresa

l’interruzione temporanea del servizio su base volontaria da parte degli utenti, le unità d’offerta

provvederanno alla sospensione della presa in carico con rendicontazione delle assenze a carico

del FSR nei limiti previsti dall’attuale normativa.

Con riferimento agli applicativi SIDI web e CDI web, non sono previste modifiche agli stessi che

continueranno a tracciare gli eventi secondo le vigenti modalità. In particolare per SIDI web, sia per

il caso di sospensione del servizio volontaria da parte degli ospiti che per il caso di riduzione

dell'attività del gestore a causa dell'emergenza Covid-19, si richiede la registrazione nell'applicativo

della sospensione della presa in carico con causale "ALTRO" indicando nella descrizione a testo

libero "EMERGENZA COVID-19".

Restano valide le altre casistiche di sospensione non dipendenti dall’emergenza Covid 19. Nelle

more della definizione degli aspetti di remunerazione, si chiarisce che la valorizzazione economica

dei servizi semiresidenziali generata dalla rendicontazione tramite Flusso Economico secondo le

regole automatiche del flusso stesso è puramente indicativa e non definitiva, facendo presente che

per quanto riguarda la valorizzazione delle prestazioni rese durante l’emergenza si rimanda, come

previsto dalla DRG 3016/2020, a successive indicazioni da adottare in coerenza con la normativa

nazionale e regionale sulla gestione degli effetti economici della situazione straordinaria.

Servizi ambulatoriali Si richiama la nota Protocollo G1.2020.0016571 del 10/04/2020 che estende ove applicabile i

contenuti dell’All.3 della DGR 3016/2020 alle unità d’offerta sociosanitarie ambulatoriali.

Consultori

I consultori che hanno garantito la continuità dei trattamenti degli utenti in carico, utilizzando

modalità di collegamento da remoto, possono rendicontare tali attività nel flusso Consultori, in

analogia alle prestazioni erogate nelle consuete forme di erogazione. Al fine di una più puntuale

rilevazione delle forme di erogazione adottate durante il periodo dell’emergenza, sono stati

introdotti due nuovi valori nel campo “sede di erogazione”. I consultori potranno quindi utilizzare nel

tracciato 4, campo “sede di erogazione” i nuovi valori “3 - Prestazione erogata da remoto nel

presidio” o “4 - Prestazione erogata da remoto in modalità smartworking” che si aggiungono ai valori

già esistenti. Nel caso di colloqui o altre prestazioni di gruppo erogabili da remoto gestiti attraverso

le piattaforme informatiche o di conferenza telefonica, dovranno essere registrate tutte le

anagrafiche degli assistiti connessi (come già oggi previsto dalle regole di rendicontazione delle

singole prestazioni). I gestori dovranno tenere puntuale registrazione nel fascicolo dell’utente che si

tratta di un intervento in regime di emergenza COVID19, specificando le modalità di erogazione e i

dispositivi utilizzati, oltre alle consuete informazioni già oggi previste per le prestazioni stesse. Per le

prestazioni che sono state erogate in presenza dell'assistito non cambiano le modalità di

rendicontazione già in essere ed in particolare l’utilizzo del campo “sede di erogazione” (0 =

Prestazione erogata nel presidio, 1=Prestazione erogata presso altre sedi).

Riabilitazione ambulatoriale

Le unità d’offerta di riabilitazione ambulatoriale che hanno garantito la continuità dei trattamenti

degli utenti in carico, anche in forme individuali a distanza, con modalità di collegamento da

remoto, possono rendicontare prestazioni per tale casistica. Ai fini della rendicontazione della

produzione, di fatto, le modalità di assistenza sostitutive/alternative vengono assimilate in tutto e per

tutto all’attività ordinaria dell’unità di offerta. I soggetti gestori dovranno tenere traccia degli

interventi con puntuale registrazione nei FASAS e nel PRI, precisando le modalità e i dispositivi utilizzati

ed indicando che si tratta di “INTERVENTO IN REGIME COVID 19” (all. 3 DGR 3016/2020).

Page 116: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

116 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

6.b. Avvio FASE 2 UdO Semiresidenziali per persone con Disabilità Piano Territoriale Regione Lombardia art. 8 DPCM 26 aprile - art 9 del DPCM 17 maggio 2020

(Regione Lombardia DGR 3183 del 26/05/2020)

Le presenti linee guida si collocano all’interno delle indicazioni generali che sono state prodotte da

Regione Lombardia e da ISS in questi mesi per la gestione dell’emergenza. Per rispondere al dettato

normativo posto dall'art. 8 del DPCM 26 aprile 2020. La Regione deve approvare un Piano al fine di

consentire la progressiva riattivazione delle attività sociali e sociosanitarie erogate alle persone con

disabilità da parte dei centri semiresidenziali, e mettere nelle condizioni le ATS, gli ambiti territoriali, i

comuni e i gestori dei servizi di individuare e definire le procedure e le modalità operative, che

garantiscano la massima sicurezza degli ospiti e degli operatori nella fase di ripresa, ancorché

graduale, delle attività, dopo la sospensione avvenuta nel corso del mese di marzo.

Vale la pena ricordare che da quando è stata disposta la chiusura dei centri semiresidenziali con DL

18 del 17 marzo “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico

per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” cosiddetto

“Decreto Cura Italia”, artt. 47 e 48 (convertito con Legge 24 aprile 2020, n. 27) a partire dal 18 marzo,

ed in ottemperanza alla stessa norma, le attività di sostegno alle persone con disabilità inserite nei

Centri, sono comunque continuate attraverso altre e diverse modalità, per garantire una azione di

mantenimento quantomeno di contatti e relazioni con gli ospiti e le loro famiglie. Da un’indagine

effettuata dalle ATS ci risulta che sono stati coinvolti in questa fase un numero significativo di ospiti.

In diversi casi poi, sono state attivate delle vere e proprie coprogettazioni:

- tra i diversi stakeholder territoriali in raccordo con le disposizioni delle ATS - volte a costruire

dei percorsi modulari, che hanno garantito risposte diversificate a molti ospiti con modalità

innovative e che hanno riscontrato un notevole successo presso le famiglie.

E' necessario che la riprogrammazione delle attività diurne scaturisca da una forte sinergia – pur

all’interno di specifici livelli di responsabilità - tra i servizi territoriali e i gestori dei servizi, in quanto

esistono molteplici realtà locali, sia in termini di tipologia di utenti, che di dimensioni o di localizzazione

delle strutture, che – pur avendo omogeneità di requisiti e di regole di funzionamento - non possono

essere assimilate in un’unica formula organizzativa, ma devono essere valutate singolarmente in

modo peculiare, al fine di trovare la migliore modalità operativa, per garantire una riapertura sicura

e efficace dal punto di vista delle performance e della qualità assistenziale.

Bisogna anche considerare che dovranno essere effettuate le opportune azioni per la preparazione

ed allestimento dei locali, nei quali verranno erogate le attività secondo le necessità correlate alle

nuove modalità di utilizzo e la sanificazione dei medesimi, così come assumere specifici accordi con

i familiari in caso di attività di tipo domiciliare.

Le linee guida intendono fornire indicazioni per la riapertura, ancorché graduale, delle attività sopra

richiamate al fine di sviluppare in modo appropriato le attività con le persone con disabilità, nei vari

setting assistenziali ed educativi, ma anche garantire un supporto alle famiglie che durante il periodo

emergenziale si sono fatte carico completamente del gravoso e impegnativo lavoro di cura e di

assistenza.

1. CENTRI SEMIRESIDENZIALI E DIURNI COINVOLTI

Le linee guida hanno l’obiettivo di fornire indicazioni specifiche al fine di poter avviare la cosiddetta

fase 2 per i servizi diurni e semiresidenziali per disabili che in Regione Lombardia sono rappresentati

da tre specifiche unità di offerta:

1) CDD Unità sociosanitaria 84 strutture pubbliche e 181 private totale 265 per 6500 ospiti

2) CSE unità sociale 17 strutture pubbliche e 195 private totale 212 per 4520 ospiti

3) SFA Unità sociale 17 strutture pubbliche e 115 private totale 132 per 3000 ospiti

Totali centri 609 per un totale di 14.000 ospiti circa.

Le stesse linee guida intendono dare indicazioni, oltre che alle unità di offerta sopra richiamate

anche:

Page 117: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

117 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

1) Alle attività sperimentali per disabili ai sensi della DGR 3239/2012

2) Ai servizi semiresidenziali e diurni nell’area della salute mentale e NPIA, fatto salvo quanto già

stabilito e comunicato con specifiche note dalla Direzione regionale welfare (documenti..)

In tale contesto, con particolare riguardo ai vincoli derivanti dalla fase emergenziale e dalle soluzioni

individuate per garantire un corretto funzionamento dei servizi e delle attività – occorrerà anche

considerare le necessarie integrazioni dei servizi stessi con le attività di carattere domiciliare, con

particolare riguardo al Sad e all’Adi.

2. PRINCIPI GENERALI

I principi generali che ispirano le presenti linee guida possono essere riassunti in questi tre concetti di

fondo:

sicurezza, gradualità e modularità.

In primo luogo, occorre agire in questa delicata fase considerando che tutte le attività devono

essere programmate e realizzate garantendo sempre la massima sicurezza. Occorre cioè fare in

modo che sia messo al centro dei progetti di riavvio, il tema della prevenzione al contagio, in modo

da evitare che persone fragili, come sono gli ospiti dei centri, possano contrarre il virus e anche

evitare che lo stesso si possa diffondere.

Per raggiungere questo obiettivo è necessario che gli enti gestori - in raccordo con i diversi livelli

istituzionali di riferimento - si attrezzino di tutti i necessari supporti e si attengano alle indicazioni date

dai numerosi documenti di prevenzione sanitaria approvati da ISS e dalla Regione. In questo quadro

sarà fondamentale che nel progetto di riattivazione delle strutture siano adeguatamente calcolati

tutti gli aspetti di rischio che ci sono nel “ciclo” di frequenza dei servizi e definite le conseguenti

soluzioni in base ai criteri stabiliti.

La fase due è ancora caratterizzata da una serie di incertezze in merito alla reale conclusione di

questa situazione di emergenza sanitaria, che sembra essere superata nelle sue espressioni più

virulente ma di certo non possiamo affermare che sia già possibile tornare ad una vita “normale”.

Le scarse conoscenze, tutt’oggi richiamate dalla scienza, non ci consentono di prevedere

esattamente come si comporterà il virus nelle prossime settimane e mesi. Pertanto, occorre agire

con estrema cautela e una necessaria gradualità nella riapertura delle attività o meglio nella

implementazione dei servizi che, comunque seppur in maniera ridotta e come precisato sopra, sono

stati spesso garantiti in questi mesi sui territori con modalità differenti.

Sarà necessario distinguere tra i tempi di ripresa delle attività all’interno degli spazi fisici delle unità di

offerta, che potranno richiedere tempi più lunghi, dalla ripresa delle attività rivolte alle singole

persone in altri ambienti, che potranno avere tempi di implementazioni più rapidi, tenendo anche

conto che in molti casi sono già state avviate e richiedono di essere consolidate.

Nell’attuare quanto indicato, occorrerà porre sempre al centro le caratteristiche specifiche di ogni

singola persona con disabilità e adattare, laddove necessario, i programmi individuali d’intervento.

Va da sé, poi, che proprio in ragione della situazione in divenire, sarà utile uniformarsi al principio

della modularità, intesa anche in termini di personalizzazione degli interventi, cercando cioè di

allineare le nuove esigenze con i bisogni degli ospiti dei servizi, attraverso risposte che non si limitano

a rispettare i tradizionali schemi di gestione delle attività ma che possono essere interpretati con una

buona dose di correzione in itinere. Tale criterio consente di costruire percorsi individuali che possono

in qualche modo essere riadattati in ragione anche del mutare delle condizioni.

3. MODALITA’ ATTUATIVE DELLE LINEE GUIDA REGIONALI

3.1. Il progetto di riavvio

Al fine di poter procedere in una corretta attuazione delle linee guida, occorre stabilire con

chiarezza le diverse competenze dei soggetti che entrano in gioco in questa delicata fase di riavvio.

In tale prospettiva Regione Lombardia oltre ad avere approvato il presente documento, ha il

compito di monitorarne, tramite le ATS, anche attraverso le diverse articolazioni dipartimentali

territoriali, la sua attuazione e le eventuali criticità che si dovessero presentare. Le ATS in

collaborazione con i Comuni e gli Ambiti territoriali, anche attraverso la cabina di regia, devono

Page 118: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

118 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

approvare specifiche linee operative territoriali che declinano i presenti indirizzi per i diversi aspetti

del riavvio, in collaborazione con i rappresentanti degli enti gestori, linee operative che devono

servire da strumenti puntuali per la stesura dei progetti di riapertura dei servizi. Gli enti gestori, anche

attraverso il coinvolgimento del Responsabile della Prevenzione e della sicurezza, oltre che del

medico competente e con l’equipe degli operatori, avranno il compito di stendere il “progetto di

riavvio”, che deve essere coerente con il presente documento e rispondente alla linee operative

territoriali.

Resta chiaro che tali progettualità, se coerenti con quanto indicato nei richiamati documenti,

potranno essere operative senza una specifica validazione. È comunque, necessario inviare le

progettualità alle ATS di riferimento e per le unità di offerta sociale, anche agli Ambiti territoriali e ai

Comuni, con un’attestazione sotto la propria responsabilità che il progetto è stato redatto in linea

con quanto previsto negli specifici indirizzi operativi territoriali e secondo le indicazioni del presente

documento.

È evidente che i progetti di riavvio messi a punto dagli enti gestori, dovranno tenere conto delle

diversità relative ai centri e dei rispettivi ospiti anche in ordine all’orario di apertura, alla destinazione

d’uso degli ambienti e al numero di persone da assistere in condizioni di sicurezza.

Gli ambienti dovranno essere idonei per garantire il rispetto della distanza interpersonale rispetto al

numero massimo di persone ammissibile per ogni singolo ambiente. Laddove l’intervento, di

qualsiasi natura esso sia, preveda il diretto contatto fisico o/e una distanza inferiore a 1 metro

occorrerà valutare gli specifici rischi e quindi determinare azioni di prevenzione, definendo la

tipologia di DPI necessari. Tutto ciò in conformità con le indicazioni dell’ISS.

Almeno nella fase del riavvio, sarà, inoltre, necessario prevedere, in relazione alle singole situazioni

degli ospiti che spesso non sono in grado di attenersi alle disposizioni di prevenzione del contagio,

strumenti di monitoraggio della loro condizione di salute, utilizzando il test sierologico per tutti gli

operatori e gli ospiti delle strutture semiresidenziali, secondo quanto previsto dalla DGR n.3131/20

per i percorsi di screening dedicati a particolari collettività. Qualora un soggetto dovesse risultare

positivo verrà messo in isolamento e sottoposto a tampone.

Il coordinatore del servizio oppure il preposto designato dall’ente monitorano il corretto utilizzo di tutti

i DPI sia per le persone con disabilità che per gli operatori del servizio. Infine, il piano dovrà prevedere

un’attenzione particolare alla sanificazione degli ambienti, degli arredi e delle attrezzature che

dovrà avvenire anche più volte nell’arco della giornata ed ogni volta che se ne ravvisi la necessità.

3.2. Tipologie di attività

Il progetto di riavvio potrà essere costruito tenendo conto di quanto già sperimentato nelle

precedenti settimane, in attuazione degli artt. 47 e 48 del DL 18 del 17 marzo “Misure di

potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e

imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, come convertito con Legge 24

aprile 2020, n. 27; in tale prospettiva potrà essere garantita un’offerta modulare con quattro modalità

principali di riferimento sulla base delle situazioni specifiche territoriali:

1) Attività da remoto con chiamate e/o videochiamate con contatti anche pluri giornalieri. Con

questa modalità possono essere attivati anche servizi diversi tra cui supporti a distanza anche di

carattere specialistico;

2) Attività di supporto a domicilio, che possono prevedere, ove è possibile, veri e propri interventi

educativi e terapici;

3) Attività presso il centro con un numero ristretto di ospiti e per i quali si possa gradualmente

garantire il pasto ed il servizio di trasporto;

4) Attività presso spazi alternativi anche all’aperto, non esclusivi ma riservati, per favorire eventuali

attività specifiche.

In ognuna di queste modalità sarà necessario identificare le misure di sicurezza per la prevenzione,

al fine di evitare in ogni modo una diffusione del contagio da COVID- 19 in tutte le fasi

dell’erogazione del servizio.

Page 119: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

119 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

In ogni caso, al fine di garantire il necessario distanziamento sociale, le strutture devono accogliere

gli utenti prevedendo una flessibilità oraria e/o giornaliera, anche degli spazi, organizzando

l’accesso secondo turni mattutini/pomeridiani o solo alcuni giorni nell’arco della settimana e

potendo prevedere estensione delle attività oltre le 5 giornate settimanali e anche durante il periodo

estivo.

Per contingentare il numero degli ospiti dovrà essere data precedenza alle persone con disabilità il

cui prolungato permanere al domicilio in concomitanza all’elevata complessità assistenziale, sta

causando problemi di tipo sanitario o sociale alla persona o alla famiglia, tenendo altresì conto delle

compatibilità tra le caratteristiche, anche comportamentali, dell’ospite e le attività di prevenzione

e protezione.

3.3 Progetto individuale

Contestualmente alla predisposizione del progetto di riavvio, il Responsabile del servizio, a ciò

preposto dall’ente, raccoglie le necessità delle persone con disabilità che accedevano al servizio

ordinario, nonché le intenzioni delle stesse e dei loro familiari rispetto ad una ripresa dei servizi

(compatibilmente con le modalità indicate nel presente documento). Questo permetterà al

Responsabile del Servizio di aggiornare i progetti individuali di intervento, ai fini dell’avvio della fase

2.

Il progetto individuale, a carattere multidimensionale, dovrà essere sviluppato in coerenza con le

sopra richiamate modalità anche utilizzando un mix delle stesse e dovrà tener conto della

condizione di salute e il funzionamento della persona con disabilità, la situazione familiare o del

nucleo di convivenza (ad es. casa famiglia), il tipo, l’intensità e la frequenza di sostegno proposto, in

considerazione del bisogno della persona con disabilità e del contesto di vita, le motivazioni alla

base del cambio di regime di intervento, di frequenza o di riconversione in altra forma di sostegno,

tenendo conto delle preferenze e delle necessità espresse dalla persona con disabilità o dal

tutore/amministratore di sostegno, o dai familiari di riferimento. A salvaguardia della sicurezza,

inoltre, a corredo del progetto individuale è necessario acquisire un’autodichiarazione da parte

della famiglia in cui si attesti che l’ospite non ha avuto contatti con casi accertati o sospetti di covid-

19. Tutto ciò anche al fine di verificare le misure di sicurezza adottabili, con l’individuazione della

tipologia di DPI e della loro materiale disponibilità.

3.4 La tempistica

La data effettiva di ripresa delle attività dei centri diurni sociali e sociosanitari per persone con

disabilità, così come specificato all'art. 8 del DPCM 26 aprile 2020, come modificato dall’art 9 del

DPCM del 17 maggio 2020, è subordinata alla presentazione da parte degli enti gestori del progetto

di riavvio del servizio secondo le modalità e le indicazioni contenute nelle presenti linee guida. In

relazione al lungo periodo di chiusura le attività possono continuare anche durante il periodo estivo.

4. PUNTI DI ATTENZIONE

4.1. Indicazioni preliminari per il riavvio – gli ambienti

Prima della riapertura, al fine di garantire la necessaria sanificazione degli ambienti, deve essere

prevista l’accurata pulizia dei locali e una corretta igiene delle superfici (con disinfettanti per

superfici contenenti alcool al 70% - etanolo - oppure a base di ipoclorito di sodio allo 0,5% -

candeggina).

Deve essere effettuata inoltre una frequente pulizia degli ambienti, la disinfezione di superfici toccate

frequentemente e bagni, prestando particolare attenzione alle aree comuni.

Deve essere effettuata una frequente areazione dei locali eliminando totalmente la funzione di

ricircolo dell’aria negli edifici dotati di specifici impianti di ventilazione, con apporto di aria

dall’esterno, tramite ventilazione meccanica controllata, oltre che prevedere la pulizia costante dei

filtri dell’aria, in base alle indicazioni fornite dal produttore.

Page 120: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

120 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

4.2. Servizio trasporti e mensa

Il trasporto degli utenti - se non garantito dai genitori - dal proprio domicilio alla struttura, e viceversa,

deve essere effettuato nel rispetto delle indicazioni sul distanziamento sociale; a tal fine possono

essere organizzate modalità articolate di trasporto, differenziando le fasce orarie sia in entrata che

in uscita dalla struttura, per evitare una compresenza sui mezzi che non consenta il rispetto delle

norme di sicurezza.

E’ auspicabile l’uso di mezzi dedicati al solo servizio di trasporto da e per il centro.

La flessibilità prevista al punto precedente rispetto alla frequenza delle strutture agevola comunque

nel ridurre situazioni di assembramento sui mezzi.

All’interno dei mezzi di trasporto devono essere utilizzati, laddove possibile, idonee protezioni delle

vie respiratorie.

Prima della riapertura delle strutture è necessario svolgere la pulizia straordinaria dei mezzi e

prevedere la sanificazione quotidiana alla fine di ogni giornata.

L’operatore che accompagna gli utenti deve essere dotato di termoscan e, prima di far salire l’utente

sul mezzo, misura la temperatura corporea. Se questa risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito

l’accesso sul mezzo.

Nel caso in cui il trasporto degli utenti è effettuato dalla famiglia, le modalità saranno concordate

con i gestori del servizio.

In merito alla gestione dei pasti, dovranno essere messe in atto misure che consentano di ridurre al

minimo la compresenza degli utenti nei locali adibiti a mensa, prevedendo una turnazione degli

ospiti, un’adeguata areazione dei locali, una corretta sanificazione degli ambienti prima di ogni

turno di accesso. E' necessario che sia effettuata la pulizia/disinfezione dei tavoli dopo ogni singolo

turno. E’ opportuno che i pasti siano serviti in monoporzioni sigillate e preconfezionate.

4.3. Ingresso degli ospiti nella struttura

È necessario predisporre un solo punto di accesso. Qualora la struttura abbia più accessi tutti quelli

non identificati come “access point” devono rimanere chiusi garantendone comunque la fruibilità

in caso di emergenza.

Risulta utile prevedere oltre ad un unico punto di accesso anche una soluzione di uscita dalla

struttura che dovrebbe avvenire attraverso percorsi diversificati, compatibilmente con le soluzioni

logistiche attuabili.

Diventa necessario prevedere un triage delle persone all’ingresso della struttura in zone filtro.

All’ingresso un operatore, indossando apposita mascherina e guanti, misura la temperatura

corporea, a ciascuna persona che entra in struttura. Se questa risulterà superiore ai 37,5°, non sarà

consentito l’accesso. Nel punto di accesso deve essere allestita una postazione con gel o soluzione

idroalcolica.

Qualora si dovessero riammettere in struttura persone con disabilità o operatori già risultati positivi

all’infezione da SARS-CoV-2 è necessario richiedere una certificazione medica da cui risulti

l’“avvenuta negativizzazione” del tampone, secondo le modalità previste dai competenti organi.

Premesso che l’accesso di visitatori, familiari o accompagnatori va vietato o assolutamente ridotto

al minimo, occorre prevedere, al di là della cartellonistica di sensibilizzazione, la lettura di

un’apposita informativa per coloro che accedono e permangono presso la struttura come visitatori

(per es. come controllori della ATS, fornitori, corrieri e familiari, ….), affinché adottino le misure previste

dalla struttura anche per la loro specifica situazione.

4.4. Permanenza all’interno della struttura

L’operatore fa indossare la mascherina chirurgica all’ospite fermo restando quanto disposto dall’art

3, comma 2, del DPCM 26 aprile 2020 “Non sono soggetti all'obbligo i bambini al di sotto dei sei anni,

nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l'uso continuativo della mascherina”.

Page 121: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

121 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Gli operatori dovranno indossare mascherina chirurgica. Nel caso in cui si trovino in contatto con

ospiti che non tollerano la mascherina chirurgica, dovranno essere adottate ulteriori precauzioni in

ordine al distanziamento sociale e all’uso di particolari DPI.

È necessario organizzare le attività di animazione e socio educative prevedendo piccoli gruppi e

rispettando la distanza di sicurezza prevista dalle disposizioni vigenti. Ove, a fronte di una tipologia

di utenza con elevata complessità assistenziale, sia impossibile il lavoro in gruppo nel rispetto delle

misure sopra richiamate, si dovrà adottare una modalità di interazione ospite-operatore in rapporto

di 1 a 1.

In ogni caso per evitare assembramenti rischiosi durante l’erogazione delle prestazioni in regime

semiresidenziale (anche fuori sede), si dispone un distanziamento sociale di almeno 2 metri, almeno

per le prime 4 settimane dopo il riavvio del servizio, salvo diverse indicazioni in base all’andamento

epidemiologico.

4.5. Disposizioni per gli operatori

La dotazione e l'utilizzo dei DPI devono essere gestiti secondo le indicazioni nazionali e le ordinanze

regionali.

I DPI devono essere messi a disposizione dagli enti gestori, che devono garantire

l’approvvigionamento; in casi particolari debitamente documentati, Regione ed i Comuni possono

coadiuvare la messa a disposizione di tali strumenti anche tramite l’Unità di crisi regionale.

I gestori dei servizi dovranno provvedere, prima della riapertura del centro, all’aggiornamento del

Documento di Valutazione dei Rischi tenendo conto delle procedure per la riduzione del rischio da

COVID-19, individuate, in coerenza con le presenti linee guida. È da individuare un referente per la

prevenzione e controllo delle infezioni COVID-19 adeguatamente formato ed addestrato. Tale

figura, preferibilmente con esperienza in ambito igienico-sanitario, può essere anche condivisa tra

più enti. Il referente assicura, il coordinamento degli interventi, garantisce un flusso informativo

efficace e mantiene i rapporti con gli Enti e le Strutture di riferimento e verifica che siano rispettate

le misure igienico-sanitarie e la sanificazione degli ambienti specifici.

4.6. Formazione degli operatori

Tra le misure importanti, la formazione del personale riveste un ruolo basilare, che può essere

dirimente per prevenire il contagio. Al riguardo si ritiene indispensabile che, in funzione delle

articolazioni dell’offerta di ogni erogatore, delle peculiarità dell’utenza gestita e degli ambienti di

lavoro, siano avviati e periodicamente riproposti eventi formativi sulla patologia COVID-19 e sui

sistemi di prevenzione e contenimento dell’infezione da SARS-CoV-2, con particolare riferimento

all’uso dei DPI (scelta in relazione al rischio e all’attività, fasi di vestizione e svestizione, ecc.).

Dovranno essere implementati, inoltre, programmi di informazione-formazione specifici per gli ospiti

e per eventuali visitatori, al fine di assicurare la loro massima adesione possibile ai sistemi di

prevenzione al COVID-19. Non devono essere esclusi dai programmi di informazione-formazione i

volontari e i caregiver (inclusi genitori di disabili, badanti, ecc.), anche se, in questo momento di

emergenza, lo loro preziosa attività deve essere sostenuta con le necessarie cautele.

4.7. Centri diurni o semiresidenziali connessi a strutture residenziali

Particolare riguardo dovrà essere riservato alle strutture semiresidenziali ubicate all’interno di strutture

residenziali o comunque contigue.

In questi casi dovrà essere garantito un accesso al centro, obbligatoriamente distinto e separato, ad

uso esclusivo degli ospiti e degli operatori, organizzato secondo quanto disposto al punto 4.3. Gli

operatori dovranno svolgere la loro attività solo nella struttura semiresidenziale dove non dovranno

prestare servizio operatori che lavorano anche nella struttura residenziale collegata. Tutte le attività

dovranno essere svolte in ambienti ad uso esclusivo, evitando la condivisione di locali e attrezzature

con la struttura residenziale collegata. Dovranno essere evitate situazione di promiscuità rispetto agli

ospiti evitando che gli utenti della struttura residenziali, possano frequentare il centro diurno, se non

in locale separati.

Page 122: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

122 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

In relazione alle figure di carattere sanitario/assistenziale qualora dovessero svolgere attività sia nel

centro diurno che in quello residenziale, occorrerà adottare specifici protocolli di sicurezza.

In assenza dei suddetti requisiti non sarà possibile la riapertura della struttura.

4.8. Interventi per e con le famiglie

Per dare un sostegno concreto ai familiari di persone con disabilità spesso gravi, che hanno dovuto

gestire ormai da diverse settimane una quotidianità spesso complicata, è essenziale, durante la fase

di graduale riapertura delle attività e dei servizi, l’ente gestore dovrà garantire costantemente la

trasmissione delle informazioni fondamentali attraverso la necessaria attivazione di canali di

comunicazione e di assistenza.

Dovrà essere altresì garantito il coinvolgimento delle famiglie che avessero necessità di un confronto

e di un supporto, attivando le modalità più opportune anche distanza.

Sarà, inoltre, utile predisporre un documento informativo per le famiglie in cui si rappresenta come il

servizio ha attivato tutte le misure igienico-sanitarie e gli accorgimenti per evitare il rischio di contagio

in ottemperanza a quanto indicato dalle autorità competenti, pur specificando che non esiste una

condizione di rischio zero, per cui è necessario che le famiglie assumano responsabilmente la scelta

di far frequentare l’ospite in ambiente comunitario.

5. RISORSE DISPONIBILI

Tale fase due potrà, anche ai sensi dell’art. 48 del DL 18 marzo, come modificato dall’art. 109 del DL

34 “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali

connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, contare sulle risorse regionali e comunali

già disponili, che sono state stanziate all’interno dei budget stabiliti per il funzionamento dei servizi.

Pertanto, all’interno di tali budget, sarà possibile riconoscere le diverse attività previste

indipendentemente dal fatto che siano stati resi nella sede del servizio o meno. Tali attività dovranno

comunque essere puntualmente rendicontate.

Consapevoli che per la riapertura dei centri anche al fine di poter dare seguito alle presenti

indicazioni, comporta un maggior carico di spesa non riconducibile al normale funzionamento per

gli enti gestori, si rimanda ad apposito provvedimento e quanto stabilito dall’art. 104 comma 3 del

citato Decreto Legge.

6. MONITORAGGIO

In un contesto dove l’emergenza non è di fatto superata e si è arrivati ad affrontare la fase 2 con

tutte le cautele del caso, diventa necessario mettere in campo un sistema di monitoraggio puntuale

volto a verificare costantemente se il riavvio in primo luogo sia sostenibile da un punto di vista della

diffusione del contagio e soprattutto risponda ai bisogni degli ospiti e delle loro famiglie. Tali

valutazioni consentiranno, peraltro anche di verificare se una riposta modulare ai bisogni, almeno

per alcune situazioni, non possa essere anche più utile e rispondere meglio alle esigenze degli ospiti.

Una volta conclusa la fase emergenziale, infatti, è necessario verificare se un servizio semiresidenziale

e diurno concepito in modo modulare non possa rappresentare un valore aggiunto. Anche in questa

fase di sostanziale chiusura dei centri, in realtà, sono emerse buone prassi fino a ieri inimmaginabili

che potrebbero diventare modalità alternative da stabilizzare nel tempo. In questo contesto diventa

quasi naturale ripensare in maniera radicale agli standard delle Unità di offerta. Per monitorare tutto

ciò e verificare lo stato di attuazione della fase due, pertanto, si prevede di costituire un gruppo di

monitoraggio tecnico composto da rappresentanti delle ATS, dei comuni, delle persone con

disabilità, delle Organizzazioni Sindacali e degli enti gestori.

(ATS Deliberazione n. 406 del 08/06/2020 - APPROVAZIONE LINEE OPERATIVE TERRITORIALI PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI DI RIAPERTURA DEI SERVIZI SEMIRESIDENZIALI E DIURNI PER DISABILI)

Per effetto di quanto previsto dal DL 18/2020 convertito in L. 27/2020, dal 17 marzo 2020 l’attività dei

c.d. “centri semiresidenziali” è stata sospesa uniformemente su tutto il territorio nazionale, l’art. 8 del

dpcm 26 aprile 2020 ha stabilito che le attività dei centri diurni vengono riattivate secondo piani

territoriali stabiliti dalle Regioni.

Page 123: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

123 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Regione Lombardia con propria DGR n. 3183 in data 26.5.2020 ha approvato il Piano Territoriale

Regionale di cui al richiamato art. 8 che contiene le Linee Guida per la riattivazione delle strutture

semiresidenziali per persone con disabilita,

Conseguentemente al citato provvedimento I’ATS di Milano Città Metropolitana in collaborazione

con gli Ambiti Territoriali dei Piani di zona delle province di Milano e Lodi e alle rappresentanze degli

enti gestori, intendono attivare Linee operative territoriali finalizzate a governare la riattivazione dei

centri diurni per la disabilita,

Occorre rilevare preliminarmente che sul territorio della ATS é attiva una diffusa rete territoriale di

servizi semiresidenziali e una consolidata collaborazione con gli enti gestori stessi, utile per attivare

intese finalizzate a governare la riattivazione dei centri diurni per la disabilita in attuazione alla citata

DGR 3183, applicativa dell’art. 8 del Dcpm 26 aprile 2020,

a partire dalla chiusura dei centri determinata dall’emergenza covid, le attivita’ di sostegno alle

persone con disabilita frequentanti i centri, sono comunque continuate attraverso altre e diverse

modalita’, su proposta degli enti gestori previa informativa alle competenti istituzioni.

Queste esperienze rappresentano un riferimento utile per la riprogettazione e la riapertura dei servizi

tenuto conto:

dell’evoluzione e attenuazione di intensita’ del fenomeno epidemico, pur permanendo le condizioni

legate alla emergenza da affrontare in una logica di sicurezza; del rispetto del quadro complessivo

delle norme nel frattempo intervenute.

Le presenti indicazioni operative consentono a tutti gli enti gestori di ri-attivare gradualmente

l’accoglienza e la presa in carico di tutti gli utenti afferenti ai servizi diurni CDD, CSE, SFA nonché ad

altre forme sperimentali ex DGR 3239 e provvedimenti seguenti e di servizi semi-residenziali

attualmente operanti con autorizzazione comunale, fino a riprendere l’ordinaria modalita’ di

intervento integrata da idonee procedure ed anche adottando le necessarie trasformazioni e

riprogettazioni dei servizi atte a garantire il benessere personale degli utenti e le condizioni di

efficacia e sostenibilita’ economica degli interventi in un quadro complessivo di sicurezza.

STABILITO CHE

ambito di applicazione delle presenti indicazioni operative, si applica ai servizi semiresidenziali e

diurni per disabili che sul nostro territorio sono rappresentati dalle seguenti unita d’offerta:

1.n°71CDD per un totale di n° 1.821 posti

2. n° 33 SFA per un totale di n° 766 posti

3. n° 71 CSE per un totale di n° 1.503 posti

4. n° 21 attività sperimentali per disabili ai sensi della DGR 3239/2012 per un totale di n° 1.036

utenti

5. n° 12 servizi semiresidenziali e diurni nell’area della salute mentale e NPIA per un totale di n°

146 posti.

DEFINIZIONE PROCEDURA DI AVVIO DEL SERVIZIO

Ciascun Ente Gestore per l’avvio del servizio dovrà definire il progetto di riavvio. L’Ente Gestore

predispone il progetto di riavvio del servizio tenuto conto:

. dei principi generali stabiliti nelle Linee guida regionali — sicurezza, gradualita’ e modularita’;

. dei bisogni e delle aspettative delle persone con disabilita e/o loro familiari, compresi gli eventuali

processi di rimodulazione gia’ effettuati nel corso della prima fase dell’emergenza;

. dell’aggiornamento del Piano individuale;

. dell’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e di predisposizione di apposito

e specifico protocollo di sicurezza.

La data effettiva di ripresa delle attivita’ dei centri diurni sociali e sociosanitari per persone con

disabilita, cosi come specificato all'art. 8 del DPCM 26 aprile 2020, come modificato dall’art 9 del

DPCM del 17 maggio 2020, é subordinata alla presentazione da parte degli enti gestori del progetto

Page 124: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

124 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

di riavvio del servizio secondo le modalità e indicazioni dell’allegato A) alla DGR n. 3183 del

26/5/2020 e del presente documento.

ll “progetto di riavvio” viene inviato dall’Ente Gestore all’ATS per le UDO sociosanitarie (e per

conoscenza al Comune) e ai Comuni per le UdO sociali (e per conoscenza alle ATS), esplicitando

una sintesi schematica delle attività proposte e dei luoghi ove si svolgono e la previsione di utilizzo

del personale.

Nel “progetto di riavvio”, che costituisce una nuova fase di offerta del servizio, possono essere

ricomprese le attività e gli interventi attivati ai sensi dell’art. 48 del D.L. 18 del 17/03/2020.

Individuazione delle tipologie di attività che si andranno a svolgere.

In coerenza con quanto previsto dalla dgr 3183 del 26.5.2020, sarà cura dell’ente gestore definire le

modalità del riavvio del servizio secondo I’articolazione prevista nel progetto di riavvio che può

prevedere le seguenti attività:

> Interventi di sostegno a distanza.

> Interventi di sostegno al domicilio

> Interventi rimodulati con accoglienza presso gli spazi del centro diurno

> Interventi rimodulati con accoglienza in spazi alternativi anche all’aperto

Interventi di sostegno a distanza

L’attività si caratterizza con una presa in carico a distanza degli utenti dei Centri e delle loro famiglie,

mantenendo modalità personalizzate da erogare mediante contatti diretti con cadenza costante

e modulata in relazione ai bisogni e con riferimento alla richiesta formulata dagli interessati.

All’interno del personale del Centro saranno individuati gli operatori in funzione delle caratteristiche

e dei bisogni delle persone con disabilita, che contatteranno le famiglie degli utenti.

Nel caso di situazioni particolarmente delicate l’operatore potrà concordare con il coordinatore del

servizio altre azioni d’intervento oltre al colloquio a distanza, in accordo con la famiglia e in

collaborazione con il servizio sociale.

Interventi di sostegno al domicilio (nel rispetto dei requisitivi minimi di sicurezza per la prestazione

domiciliare).

Gli interventi di sostegno al domicilio, saranno proposti secondo i bisogni delle persone con disabilita

e potranno essere interventi di supporto sia di natura assistenziale e tutelare, sia di natura educativa

che riabilitativa erogati a domicilio e/o anche attraverso uscite in luoghi prossimi al domicilio.

Gli interventi si articoleranno secondo un piano di lavoro settimanale che preveda accessi al

domicilio, con contenuti e durata concordati tra Servizio e Famiglia.

Gli operatori potranno svolgere tali attività solo in presenza di idonea valutazione del rischio e di tutte

le garanzie di tutela e prevenzione specifiche, mediante aggiornamento del Documento di

Valutazione Rischi a cura dell’ente gestore.

Per le persone che beneficeranno delle suddette prestazioni valgono tutte le disposizioni emanate

dall’autorità sanitaria territoriale in merito alle attività di assistenza domiciliare in regime COVID (SAD-

covid o ADI-covid)

Interventi all’interno del Servizio Diurno

Si potranno accogliere gli utenti nella sede del Servizio Diurno garantendo il rispetto delle indicazioni

ministeriali e regionali relative a distanziamento personale, dotazione di DPI, sanificazione dei locali,

cosi come documentato nel Documento di Valutazione dei rischi.

Accoglienza in altri spazi alternativi

L’ente gestore potrà organizzare le suddette attività di accoglienza all’interno di spazi alternativi

Organizzati in contesti protetti. Preferibilmente all’aperto. Potranno in tal modo essere programmate

attività di accoglienza per superare gli interventi individuali che hanno caratterizzato la fase 1,

Page 125: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

125 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

attraverso interventi a piccoli gruppi con distanziamento attivo e con utilizzo dei dispositivi di

protezione individuale, nel rispetto rigoroso delle indicazioni ministeriali e regionali relative a

distanziamento personale, dotazione di DPI.

Progetto individuale

Il progetto individuale di intervento può essere predisposto ex novo oppure modificando il

precedente e dovrà declinare le diverse tipologie di attività programmate in relazione ai bisogni

degli ospiti e delle loro famiglie e che tenga conto della possibilità di garantire il massimo livello di

sicurezza possibile.

Una sintesi schematica dei progetti individuali di intervento concordati con le famiglie degli utenti

all’atto del riavvio dovrà costituire parte essenziale del “progetto di riavvio” predisposto dall’Ente

gestore e inviato ad ATS e Comune, sintesi che verrà completata e aggiornata secondo la

gradualità del riavvio.

Valutazione della priorità delle domande di accesso

Sara cura dell’ente gestore definire eventualmente criteri di priorità di accesso per il riavvio della

frequenza sulla base dei bisogni degli ospiti e delle loro famiglie.

Assunzione di corresponsabilità

Gli interventi potranno essere attivati esclusivamente in presenza di sottoscrizione di consenso

informato rischio-beneficio da parte del familiare e/o amministratore di sostegno dell’utente e previa

acquisizione di informativa sulle procedure di sicurezza attivate dall’ente gestore mediante idonea

modulistica che costituiranno parte integrante del progetto di riavvio trasmesso ad ATS.

STESURA DEI PROGETTI DI RIAVVIO

Elementi di attenzione

La stesura dei progetti deve tener conto dei seguenti punti di attenzione:

1. Aspetti strutturali e gestione degli spazi (sede o altri spazi):

Modalità di sanificazione, pulizia ambienti e frequenza

Prima della riapertura, al fine di garantire la necessaria sanificazione degli ambienti, deve essere

prevista l’accurata pulizia dei locali e una corretta igiene delle superfici.

Deve essere effettuata inoltre una frequente pulizia degli ambienti, la disinfezione di superfici

toccate frequentemente e bagni, prestando particolare attenzione alle aree comuni.

Deve essere effettuata una frequente areazione dei locali.

Riorganizzazione spazi (zone-filtro per triage, vestizione/svestizione, entrata ed uscita se

possibile separate)

E necessario predisporre un solo punto di accesso. Qualora la struttura abbia piu accessi tutti quelli

non identificati come “access point” devono rimanere chiusi garantendone comunque la fruibilita

in caso di emergenza.

Risulta utile prevedere oltre ad un unico punto di accesso anche una soluzione di uscita dalla

struttura che dovrebbe avvenire attraverso percorsi diversificati, compatibilmente con le soluzioni

logistiche attuabili.

Modalità di accesso famigliari e visitatori

Premesso che l’accesso di visitatori, familiari o accompagnatori va regolamentato e ridotto

all’effettiva necessità, occorre, pertanto, prevedere, al di là della cartellonistica di sensibilizzazione,

una corretta informazione a coloro che accedono e permangono presso la struttura come visitatori

(per es. come controllori della ATS, fornitori, corrieri e familiari, ....), affinché adottino le misure previste

dalla struttura anche per la loro specifica situazione.

Page 126: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

126 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Smaltimento rifiuti

Si dovrà avere particolare cura per lo smaltimento dei rifiuti, con particolare attenzione ai dispositivi

di protezione, da effettuarsi nel rispetto della normativa vigente.

Cartellonistica

E’ necessario predisporre apposita segnaletica all’interno dei centri che richiami al rispetto delle

indicazioni igienico sanitarie finalizzate alla prevenzione del contagio anche utilizzando immagini

semplici e comprensibile.

Sistemi di riscaldamento, condizionamento e ventilazione

Negli edifici dotati di specifici impianti di ventilazione, che movimentano aria attraverso un

motore/ventilatore e consentono il ricambio dell’aria dell’edificio con l’esterno, occorre mantenere

attivi 'ingresso e l’estrazione dell’aria, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, salvo per il tempo richiesto dagli

interventi di manutenzione, sanificazione, e di chiusura del centro. In questo periodo di emergenza

per aumentare il livello di protezione, deve essere eliminata totalmente la funzione di ricircolo

dell’aria per evitare l’eventuale trasporto di agenti patogeni nell’aria.

Se necessario per motivi climatici, tenere attivi gli impianti di raffrescamento/condizionamento,

dovranno essere seguite le indicazioni di cui allo specifico Rapporto ISS COVID-19 n. 33/2020 -

Indicazioni sugli impianti di ventilazione/climatizzazione in strutture comunitarie non sanitarie e in

ambienti domestici in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2 (Ver. del 25 maggio 2020).

Revisione del documento di valutazione dei rischi

Come sopra specificato la revisione del documento di valutazione dei rischi a cura dell’ente gestore

costituisce parte integrante e fondamentale del progetto di riavvio del servizio e deve essere

sottoscritta dall’RSPP, dal medico competente dal coordinatore responsabile del servizio fornendo

riscontro di presa visione da parte della figura che ha in capo la responsabilità di datore di lavoro.

2. Modalità di organizzazione delle attività da remoto al domicilio presso la sede o in altri Spazi

Predisposizione delle attrezzature presso le famiglie o presso gli spazi individuati. Sara cura dell’ente

gestore dotare ogni intervento presso le sedi di accoglienza o anche al domicilio degli utenti di

idonee attrezzature qualora necessarie, che dovranno essere opportunamente igienizzate prima e

dopo ogni intervento.

Flessibilità oraria e/o giornaliera e modalità avvio attività

Per evitare assembramenti rischiosi durante l’erogazione delle prestazioni in regime semiresidenziale

(anche fuori sede), si dispone una presenza contemporanea di ospiti che consenta un

distanziamento sociale di almeno 2 mt per ogni struttura o plesso di accoglienza, almeno per le prime

4 settimane dalla data di riavvio. sino a diversa indicazione.

Inoltre appare necessario organizzare le attività di accoglienza e di sostegno prevedendo piccoli

gruppi e rispettando la distanza di sicurezza prevista dalle disposizioni vigenti. Ove, a fronte di una

tipologia di utenza con elevata complessità assistenziale, sia impossibile il lavoro in gruppo nel

rispetto delle misure sopra richiamate, si dovrà adottare una modalità di interazione ospite-

operatore in rapporto dila 1.

L’accoglienza potrà avvenire anche a rotazione ed è opportuno che avvenga in gruppi più ristretti

omogenei e stabili in modo che si possa facilmente ricostruire i contatti degli ospiti in caso di

eventuale contagio. In quest’ottica, ove é possibile, diventa importante anche garantire una

presenza fissa di operatori per ciascun gruppo attivato.

Gestione ingresso nelle strutture

Va previsto che al momento dell’ingresso un operatore, indossando i DPI secondo la normativa

vigente, rilevi la temperatura corporea a ciascuna persona che entra in struttura e la registri su

apposito modulo.

Page 127: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

127 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Se la temperatura risulta uguale o superiore ai 37,5°, o nel triage vengono evidenziati sintomi,

l’accesso non sarà consentito.

Per gli utenti che utilizzano i trasporti messi a disposizione dal centro, tale rilevazione viene effettuata

anche prima di salire sul mezzo.

3. Gestione dei casi sintomatici

Gli operatori sono tenuti a prestare attenzione al proprio stato di salute relativamente all’insorgenza

di febbre e/o sintomi simil-influenzali e, nel caso di insorgenza di tali quadri clinici compatibili con la

sospetta infezione, devono evitare di recarsi al lavoro, avvisando il proprio MMG. Nel caso di

insorgenza di febbre e di sintomi simil-influenzali, quali ad es. tosse secca, mal di testa, rinorrea, mal

di gola, congiuntivite, ecc., nel corso delle attività, devono avvertire tempestivamente il datore di

lavoro, isolarsi prime di allontanarsi e prendere contatto con il proprio MMG.

E’ possibile rilevare l’insorgenza di febbre e di sintomi simil-influenzali, quali ad es. tosse secca, mal di

testa, rinorrea, mal di gola, congiuntivite, ecc., nel corso delle attività, per cui l’utente va isolato ed

allontanato prevedendo apposita procedura. Nel caso il servizio procede immediatamente ad

avvertire le autorità sanitarie competenti, oltre che il Medico Competente dell’Ente Gestore.

Almeno nella fase del riavvio, è inoltre necessario prevedere, in relazione alle singole situazioni degli

ospiti che spesso non sono in grado di attenersi alle disposizioni di prevenzione del contagio,

strumenti di monitoraggio della loro condizione di salute, utilizzando il test sierologico per tutti gli

operatori e gli ospiti delle strutture semiresidenziali, secondo quanto previsto dalla DGR n.3131/20 per

i percorsi di screening dedicati a particolari collettività i cui oneri sono posti a carico del SSR e le cui

modalità di organizzazione e svolgimento verranno indicate agli EE.GG.

Stante le diverse condizioni delle persone con disabilita che frequentano i centri semiresidenziali, per

le quali non sempre risulta possibile l’effettuazione di indagini quali prelievo ematico e, se test

positivo, tampone naso-faringeo, é possibile eseguire, in subordine, solo il tampone naso faringeo

per ricerca SARS-Cov-2.

Nel progetto individuale di intervento, aggiornato per la ripresa per ciascun ospite, dovranno essere

inserite, a cura del responsabile Covid-19 della struttura, le motivazioni che eventualmente in casi

specifici non hanno consentito di sottoporre l’ospite a screening con l’accortezza di indicare tutte le

ulteriori misure che gli enti gestori e i familiari sono chiamati a porre in essere, per rafforzare la

capacita di prevenzione e riduzione del contagio SARS-Cov-2, Qualora un soggetto dovesse risultare

positivo, verrà messo in isolamento e sottoposto a tampone.

In merito alle comunicazioni di operatori o minori con sintomi sospetti da infezione da COVID-19(es.

tosse, raffreddore, congiuntivite, febbre) rilevati al primo accesso in struttura o durante l’attività, si

precisa quanto segue:

Nel caso di operatori, il Medico competente dell’Ente gestore dovrà procedere alla segnalazione

tramite il portale Covid di ATS in base alle istruzioni già ricevute. La persona dovrà essere isolata e

rinviata a domicilio con indicazione di contattare tempestivamente il proprio Medico curante.

Ulteriori informazioni per la gestione Covid da parte dei Medici competenti e delle Imprese sono

presenti a questo link

https://www.ats-milano.it/portale/EMERGENZA-CORONAVIRUS/PREVENZIONE-PER-LE-IMPRESE

Nel caso di minori, la segnalazione dovrà essere inviata via mail a [email protected] II minore con

sintomi sospetti dovrà essere isolato e ritornare al domicilio con indicazione di contattare

tempestivamente il Pediatra di famiglia.

Page 128: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

128 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Modalità di rientro utenti guariti dal Covid

Qualora si dovessero riammettere in struttura persone con disabilità o operatori già risultati positivi

all’infezione da SARS-CoV-2 é@ necessario richiedere una certificazione medica da cui risulti

I’avvenuta negativizzazione” del tampone, secondo le modalità previste dai competenti organi.

Linee guida per lo screening

In relazione a quanto previsto dal Piano territoriale regionale, ATS darà indicazioni in ordine alle

modalità per l’effettuazione dello screening degli operatori e degli ospiti. Dovranno essere effettuati

i test sierologici in primo luogo per gli operatori, compresi i volontari, e poi per tutti gli ospiti

indipendentemente dal fatto che sia previsto un immediato rientro presso la sede, con priorità per

le persone disabili che partecipazione al progetto di riavvio. In particolare ATS provvederà ad inviare

un file con la proposta di un Servizio di Medicina di Laboratorio cui far riferimento per concordare le

modalità operative del prelievo stesso. Si conferma che l’esecuzione dei test sia ematici che

eventuali tamponi sono a carico del SSR.

4 - Gestione dei servizi connessi al centro diurno

Mensa

E’ opportuno che i pasti siano serviti in monoporzioni sigillate e preconfezionate e che posate,

bicchieri, tovaglioli siano a perdere.

L’operatore deve prestare la massima attenzione sia al momento del pasto sia durante la giornata,

ad evitare la condivisione di bicchieri, posate, bottigliette d’acqua o qualsiasi altro oggetto.

L’operatore non consuma il pasto insieme all’utente. Tutte le fasi del servizio mensa sono svolte nel

rispetto del sistema di autocontrollo alimentare HACCP.

Trasporti

Costituiscono parte integrante del progetto di riavvio del servizio uno o pili protocolli di sicurezza

specificamente dedicati al trasporto che dovranno disciplinare: mezzi impiegati, salita sui mezzi,

condizioni di viaggio con particolare riferimento al numero di soggetti trasportabili e distanziamento

anche svolti con mezzi non direttamente in gestione dall’ente gestore del servizio.

Pur non avendo mai creato particolari difficolta o problematiche durante il trasporto, in questa prima

fase di ripresa del servizio e di adozione di misure comportamentali e cautelative, che rappresentano

una novità per gli utenti, si prevede l’affiancamento all’autista.

| familiari che ne hanno la possibilità, sono invitati ad effettuare in autonomia l’accompagnamento

dei propri congiunti presso le sedi.

Prima di salire sul pulmino, valutare sintomi similinfluenzali (come tosse, diarrea, nausea) e rilevare la

temperatura corporea dell’utente con termoscan (se =/> a 37,5°C non consentire la salita e fornire

indicazioni alla famiglia sulle azioni da compiere).

Gli utenti vengono aiutati a lavarsi le mani con gel disinfettante e ad indossare la mascherina

chirurgica (non toglierla quando scendono). Qualora vi siano utenti che impossibilitati ad indossare

correttamente la mascherina, si valuterà opportunità di effettuare trasporti individuali.

Dopo ogni trasporto vengono disinfettati i sedili utilizzati dall’utenza e tutte le superfici circostanti la

seduta (pannelli laterali, finestrini, braccioli, cinture di sicurezza e maniglie) utilizzando gli appositi

spray disinfettanti in dotazione agli autoveicoli e rotolo di carta.

L’intero abitacolo degli automezzi viene in seguito sanificato completamente quotidianamente al

termine del loro impiego. Tali interventi possono essere eseguiti direttamente dal personale dotato

dei dispositivi di protezione necessari.

Page 129: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

129 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Igiene personale

Per quanto riguarda gli utenti, all’arrivo alla sede assegnata, |’Utente, mantenendo la mascherina

che ha indossato alla salita sul mezzo, viene accolto dall’operatore dedicato al gruppo e si procede

subito a:

- lavaggio mani con soluzione gel disinfettante o acqua e sapone seguendo le indicazioni e i tempi

per una corretta sanificazione;

- sanificazione delle calzature se richiesto dall’utilizzo e senza altri DPI.

Il lavaggio mani deve essere effettuato prima e dopo lo svolgimento di ogni attività e/o aver usufruito

dei servizi igienici e/o assumere alimenti (bere, mangiare) e/o starnutito/tossito e ogni qualvolta

necessario.

5 - Disposizione per operatori

Le azioni poste in essere presso le sedi di attività verranno svolte rispettando le indicazioni per la

prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 nell’ambito delle strutture sociali e

sociosanitarie, con riferimento, in particolare, ai documenti emessi dall’ Istituto superiore di sanità.

Al fine di assicurare che tali indicazioni vengano applicate da tutto il personale e, laddove possibile,

anche dagli utenti e dalle loro famiglie, saranno implementate le seguenti azioni:

a) Nomina di un Responsabile COVID, i] quale, coordinandosi con il responsabile del servizio di

prevenzione e protezione, il medico del lavoro, il responsabile dei lavoratori per la sicurezza e il

medico di struttura (dove previsto tra le figure obbligatorie in servizio) valuta con cadenza almeno

quindicinale |l’applicazione delle misure di sicurezza, eventuali criticità o necessita di rivalutazione

dei rischi di contagio e delle procedure in essere redigendo

apposito verbale che dovrà essere inviato al datore di lavoro.

b) Attività di informazione e formazione mediante una programmazione prestabilita di interventi

formativi informativi con partecipazione obbligatoria di tutti gli operatori a una formazione a distanza

sulla prevenzione e il controllo dell’infezione da Covid-19 anche tramite specifiche FAD reperibile

anche sito dell’ISS (esempio corsi EDUISS) .

c) Protocolli specifici_per I’Uso dei DP! che definiscano procedure specifiche (inerenti in particolare

alle misure di prevenzione generale, all’identificazione dei casi sospetti, all’uso corretto dei DPI),

dedicati agli operatori e, in forma pit semplificata, alle famiglie e anche agli utenti (anche attraverso

|’utilizzo del linguaggio facile da leggere “easy to read”, di immagini e/o fotografie).

6 — modalità di reperimento e utilizzo dei DPI

Sara cura dell’ente gestore dotarsi di un approvvigionamento di DPI che mantenga

progressivamente, per tutta la durata dell’emergenza, un livello di scorte congruo e necessario a

coprire il primo periodo della ripresa delle attività.

SISTEMA DI MONITORAGGIO, sostenibilità economica ed efficacia degli interventi

Ai fini di garantire la sostenibilità degli interventi, per quanto riguarda gli aspetti economici, nelle

more di quanto sarà stabilito da Regione Lombardia in relazione alla remunerazione del servizio e

tenuto conto di quanto stabilito dal Decreto Legge 19 maggio 2020 che ha novellato l’art.48 del

decreto Cura Italia, già convertito in Legge, sarà cura dell’ente gestore prevedere una

rendicontazione aggiornata mensilmente dei costi effettivamente sostenuti durante il periodo di

emergenza che costituirà parte integrante della scheda struttura dove prevista.

(ATS DIP. PAAPSS nota del 12/06/2020 - dgr. 3183 Azzonamento laboratori CDD)

“Facendo seguito alla DGR 3183/2020 e alla deliberazione ATS n. 406 del 08/06/2020 avente oggetto

“Approvazione linee operative territoriali per la presentazione di progetti di riapertura dei

Page 130: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

130 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

semiresidenziali diurni e per disabili” si trasmette in allegato il prospetto dei laboratori di riferimento in

ordine all’effettuazione dei test sierologici.

La programmazione di tali test dovrà essere inserita nel piano di avvio:

1. Le UDO che riescono a rendersi autonome nell’esecuzione dei prelievi dovranno nominare

un referente per ogni struttura che provvederà a contattare direttamente il laboratorio di

riferimento per condividere modalità di avvio/linee operative/ tempistica ecc. e

successivamente inviare una nota per conoscenza ad ATS comprensiva anche del numero

di operatori e di utenti che verranno sottoposti a test.

2. Le UDO che non sono in grado di rendersi autonome nell’effettuazione dei prelievi dovranno

condividere un progetto con ATS ed il laboratorio di riferimento nel quale venga definito il

numero di prelievi necessari, la sede dove vengono svolti, quali operatori effettueranno i

prelievi etc.

Laddove si evidenzino delle difficoltà sia da parte delle strutture che da parte del laboratorio

indicato come scelta prioritaria, si chiede di notiziare la scrivente ATS al fine di trovare soluzioni

alternative affinchè venga comunque garantito il servizio.

Si trasmette la presente anche ai laboratori che leggono in conoscenza precisando che queste

attività dovranno essere inserite all’interno della rendicontazione 28 san con richiesta di dare la

massima priorità all’esecuzione di questi esami”.

(ATS DIP. PAAPSS nota del 22/06/2020 - dgr. 3183 Ricognizione sierologici CDD)

“Si fa seguito alle precedenti comunicazioni e all’incontro tenutosi con la Direzione Generale ATS ed

alcune rappresentanze dei Gestori in data 19/06/2020, per trasmettere il file Exce, al fine di utilizzare

un unico strumento di raccolta dati e informazioni sia come flusso da fornire ai laboratori nel caso di

Enti autonomi sia per condividere il progetto con gli Enti Gestori che non sono in grado di rendersi

autonomi nell’effettuazione dei prelievi”.

DATI RELATIVI ALL'UDO

TIPO UDO

SOGGETTO GESTORE

DENOMINAZIONE STRUTTURA

CUDES LOCALITA'

UDO INDIRIZZO

UDO

NOME REFERENTE

UDO

TELEFONO REFERENTE

UDO

PRELIEVO EFFETTUATO

IN AUTONOMIA?

DATI RELATIVI ALL'UTENTE/OPERATORE

COGNOME NOME DATA DI NASCITA

(gg/mm/aaaa)

CODICE FISCALE

RUOLO (UTENTE/

OPERATORE)

LOCALITA' RESIDENZA/ DOMICILIO

INDIRIZZO RESIDENZA/ DOMICILIO

TELEFONO

“Si trasmette inoltre l’informativa che le strutture che svolgeranno test sierologici per la popolazione

nell’ambito di quanto previsto dalla DGR 3183/2020 per conto di ATS Milano dovranno far

sottoscrivere agli operatori e utenti o familiari / amministrazioni di sostegno. Si ribadisce infine che i test sierologici ed eventuali tamponi sono a carico del SSR e che i laboratori

di afferimento devono, almeno, farsi carico di fornire il materiale preanalitico idoneo, concordare

dove fosse necessario e possibile idonei slot di accessi ai punti prelievo, mettere a disposizione i

risultati come da indicazioni di ATS. Si rimanda alle successive indicazioni regionali in ordine a specifiche modalità di rendicontazione nel

flusso 28 San”.

Page 131: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

131 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

INFORMATIVA PER LE PERSONE CHE ESPRIMONO CONSENSO A SOTTOPORSI A EFFETTUAZIONE RICERCA

ANTICORPI ANTI-SARS-COV2 (ANTI-S1 E S2) IGG, RICERCA IGG CON METODICA CLIA

Fra le misure di contrasto e contenimento all’epidemia è stato previsto l’isolamento fiduciario per

alcune categorie di persone:

1. soggetti sintomatici, con quadri simil influenzali, segnalati da MMG/PLS/CA ad ATS che non

presentano in anamnesi evidenza di contatto con caso

2. contatti di caso sintomatici, identificati da ATS a seguito di indagine epidemiologica

3. contatti di caso asintomatici, identificati da ATS a seguito di indagine epidemiologica.

Tali soggetti non hanno effettuato il tampone nasofaringeo per ricerca di SARS-CoV-2, e attualmente

concludono l’isolamento domiciliare fiduciario dopo 14 giorni di clinica silente (1 e 2), e/o dall’ultimo

contatto con il caso (3). Stante quanto sopra, al fine di aumentare l’efficienza della valutazione circa

la probabilità di immettere nella vita sociale un soggetto con potenziale infezione da COVID-19, è

possibile per tali categorie di persone (punti 1, 2 e 3 dell’elenco sopra riportato) aderire alla proposta

di effettuare un test sierologico per il dosaggio delle IgG specifiche SARS-CoV-2. E’ necessario che il

cittadino a cui viene proposto il test aderisca in maniera volontaria e sia a conoscenza del significato

dell’esito e delle azioni conseguenti.

Di seguito le specifiche circa l’esito del test e circa le azioni conseguenti che dovranno essere

rispettate:

- In caso di esito negativo del test, questo indica l’assenza di infezione pregressa o un livello molto

basso di IgG dirette contro il virus (soggetto suscettibile di possibile infezione da SARS-CoV-2). Non è

necessaria alcuna azione successiva.

- In caso di esito dubbio del test il soggetto è invitato a ripetere il test dopo circa 7 giorni, rimanendo

di conseguenza in isolamento fiduciario.

- In caso di esito positivo del test il soggetto effettua il tampone nasofaringeo per ricerca di RNA

virale, rimanendo in isolamento fino all’effettuazione dello stesso.

Se il tampone risulta negativo il soggetto conclude il periodo di isolamento; se positivo, il soggetto

viene classificato come caso e si procede nell’isolamento obbligatorio con tutte le disposizioni

conseguenti (compreso isolamento fiduciario dei contatti stretti). In attesa dell’esito del tampone, il

cittadino con esito positivo al test sierologico prosegue con l’isolamento fiduciario. La gestione di

quanto consegue all’esito del test sierologico quando dubbio (ossia ripetizione del test) e positivo

(ossia effettuazione del tampone post sierologico) è in capo alla struttura che effettua il test

sierologico.

Io sottoscritto ________________________ nato a ____________________ il ____________________ e

residente a _______________________________ con codice fiscale (*) e reperibile al seguente recapito

telefonico diretto (*) ____________________________________ (*) i recapiti sono obbligatori per poter

accedere all’effettuazione del test DICHIARO DI AVER PRESO VISIONE DELL’INFORMATIVA SOPRA

RIPORTATA FIRMA LEGGIBILE ______________________________ E ALTRESI’ ESPRIMO LA MIA ADESIONE

VOLONTARIA E INFORMATA, ALLA LUCE DI QUANTO SOPRA ESPOSTO, A SOTTPORMI ALLA RICERCA

ANTICORPI ANTI-SARS-COV2 (ANTI-S1 E S2) IGG , RICERCA IGG CON METODICA CLIA

FIRMA LEGGIBILE ______________________________________________________________________

PRESTO ALTRESI’ L’ASSENSO ALL’UTILIZZO DEI MIEI DATI PERSONALI SOPRA RIPORTATI PER OGNI

FINALITÀ CONNESSA ALL’ESECUZIONE DEL TEST IN OGGETTO E AGLI ESITI CONSEGUENTI NEL RISPETTO

DELLE DISPOSIZIONI NAZIONALI ED EUROPEE VIGENTI COME EMENDATE PER LE ESCLUSIVE NECESSITA’

DI AFFRONTO DELL’EMERGENZA COVID-19 FIRMA LEGGIBILE _____________ LUOGO ________ DATA

_____________

Page 132: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

132 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

6.c. Atto di indirizzo in ambito sociosanitario successivo alla “Fase 1” dell’emergenza

Epidemiologica Covid-19: UNITÀ DI OFFERTA SOCIOSANITARIE SEMIRESIDENZIALI E

AMBULATORIALI

(Regione Lombardia DGR n. 3226 del 09/06/2020)

Sono ricomprese le seguenti U.d.O. tradizionali semiresidenziali:

- Centri Diurni Integrati (CDI)

- Centri Diurni Disabili (CDD)

- Centro Diurno Continuo (CDC)

- Servizi semiresidenziali per dipendenze

- Strutture semiresidenziali NPIA

- Strutture semiresidenziali psichiatria

Sono U.d.O. tradizionali ambulatoriali:

- Consultori

- SERT/SMI

- Riabilitazione

- Servizi ambulatoriali NPIA

- Servizi ambulatoriali psichiatria

Si ricomprendono, inoltre, le sperimentazioni sociosanitarie di carattere semiresidenziale e

ambulatoriale.

È necessario rivalutare, ove possibile, la programmazione degli interventi anche nel setting

semiresidenziale e ambulatoriale (con particolare riferimento a quello di gruppo), con il ricorso ad

attività a distanza, mediante telemonitoraggio o ad attività mediante vie telematiche oppure a

domicilio, nel rispetto anche della libera scelta dell’utenza e in linea a quanto già previsto dagli art.

47 e 48 del Decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito nella Legge 24 aprile 2020, n. 27. Si

rimanda, inoltre, a quanto indicato nell’allegato 3 alla DGR N° XI/3016 del 30/03/2020, in riferimento

alle modalità di “intervento in regime covid-19”.

Le attività rese in sede, se non altrimenti erogabili, dovranno avvenire gradualmente, su

appuntamento e, compatibilmente all’utenza e alla tipologia di prestazioni, assicurando il

necessario distanziamento e/o l’uso di DPI. Se possibile, le attività andranno offerte in locali più ampi

o all’aperto.

Necessaria sempre la misurazione della temperatura corporea prima di ogni accesso e l’esclusione

di sintomi sospetti per COVID-19 (al riguardo è necessario fornire adeguate informazioni agli utenti e

ai loro familiari al fine di prevenire ingressi in condizioni di rischio).

Con specifica procedura, la struttura dovrà definire la modalità per la gestione di sintomi e/o febbre

insorti all’utenza durante l’erogazione delle prestazioni e per l’avvio della eventuale sorveglianza

con misure di isolamento verso gli esposti, in accordo con il medico competente/servizio di medicina

occupazionale o dal responsabile medico che ne svolge le funzioni.

In analogia a quanto previsto per le Unità di Offerta residenziali, l’ingresso di nuovi ospiti/pazienti nel

setting semiresidenziale e ambulatoriale di gruppo dovrà essere limitato secondo una procedura

Page 133: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

133 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

stabilita da ogni erogatore, che dovrà esplicitare almeno i criteri di priorità a favore di casi urgenti e

improcrastinabili.

I gruppi dovranno essere stabili, al fine di agevolare la ricostruzione di eventuali contatti e dovranno

essere di dimensioni proporzionate alla complessità di assistenza ovvero con adeguato numero di

operatori.

Per evitare assembramenti rischiosi durante l’erogazione delle prestazioni in regime semiresidenziale

o ambulatoriale di gruppo (anche fuori sede, per esempio presso istituti scolastici, ecc.), si dispone il

rispetto del distanziamento sociale minimo di 2 metri, almeno per le prime 4 settimane dopo il riavvio

del servizio, salvo diverse indicazioni ovvero riformulato in base all’andamento epidemiologico.

L’organizzazione dei gruppi deve comunque tenere conto delle specificità di rischio quali, ad

esempio, la superficie dei locali e la loro ventilazione preferibilmente naturale, la possibilità di

tollerare i DPI da parte dei pazienti o la loro attitudine ad attenersi alle regole di distanziamento

sociale e di igiene delle vie respiratorie, ecc.

L’eventuale attività con rapporto 1:1 tra utente e operatore deve essere presa in considerazione nei

casi con maggiore complessità di gestione, ma sempre con il ricorso agli idonei DPI. Al riguardo,

preme segnalare che, a prescindere del setting assistenziale, l’Art. 9, comma 2 del DPCM 17 maggio

2020 precisa: <<Le persone con disabilità motorie o con disturbi dello spettro autistico, disabilità

intellettiva o sensoriale o problematiche psichiatriche e comportamentali o non autosufficienti con

necessità di supporto, possono ridurre il distanziamento sociale con i propri accompagnatori o

operatori di assistenza, operanti a qualsiasi titolo, al di sotto della distanza prevista>>.

La riprogrammazione del servizio in nuovi turni (esempio: mattina/pomeriggio, giornate alterne, ecc.)

deve essere anche commisurata ad eventuali problematiche sociali/organizzative del nucleo

familiare.

Le visite ambulatoriali in modalità individuale, se non altrimenti sostituibili (esempio: televisita,

chiamata video o telefonica, contatto telematico), devono impedire gli affollamenti nelle sale di

attesa, prevedendo, se possibile, accessi solo su appuntamento, cadenzati tenendo conto anche

delle tempistiche di controllo e vestizione/svestizione, sanificazione locali o strumenti, e limitando gli

accompagnatori ai soli casi strettamente necessari (esempio: minori, gravi disabilità, ecc.).

Specifiche procedure devono regolamentare i flussi di ingresso e uscita dei pazienti e dei loro

eventuali accompagnatori, l’uso dei DPI in base al rischio e alla tolleranza, adottando misura di

protezione alternative personalizzate per l’utenza target ovvero assicurando il loro massimo

coinvolgimento formativo/informativo congiuntamente ai familiari (adattamenti a possibili barriere

linguistiche, orientamenti culturali, limitazioni funzionali o cognitive, ecc.).

In caso di riscontro di sintomi e/o febbre in soggetti esterni e operatori, oltre che per gli utenti, come

già indicato, si rinvia alla DGR N° XI/3114 del 07/05/2020.

Per l’attuazione della fase 2 legata alla riapertura delle UDO sociali e sociosanitarie semiresidenziali

per disabili, come già indicato nelle premesse, si rimanda ad apposito altro atto regionale: “Piano

Regione Lombardia art. 8 – DPCM 26 aprile Avvio fase 2 servizi semiresidenziali per persone con

disabilità”.

__________________

Page 134: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

134 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

7. AREA DOMICILIARE

7.a. Le attività ADI e CURE PALLIATIVE DOMICILIARI subiranno restrizioni?

(Regione Lombardia nota del 27/02/2020)

L’ADI e le cure palliative domiciliari, trattandosi di servizi rivolti a persone fragili, non devono essere

sospese o subire restrizioni, anche per prevenire accessi evitabili ai pronto soccorso.

I Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Famiglia avranno cura di limitare le richieste di interventi

occasionali (in particolare prelievi) alle situazioni non procrastinabili, in modo da riservare le risorse ai

casi di più elevata complessità.

Deve essere garantita agli operatori la fornitura dei DPI previsti dai requisiti specifici per l’esercizio e

l’accreditamento, così come regolamentato dalle disposizioni interne ai singoli Enti. L’utilizzo delle

mascherine è raccomandato per tutti gli accessi in cui utenti e/o familiari/caregiver presentino

sintomi respiratori acuti e/o febbre.

Il lavaggio delle mani (con acqua e sapone o con gel idroalcolico secondo le disposizioni dell’OMS)

va effettuato sempre all’ingresso e all’uscita da ogni domicilio e quando previsto dalle specifiche

procedure assistenziali.

Quali indicazioni si possono dare a un utente che si assiste al domicilio e che manifesta sintomi?

1. non accedere direttamente al Pronto Soccorso, agli ambulatori di continuità assistenziale e

allo studio del medico di famiglia;

2. in caso di malattie febbrili si chiede di contattare telefonicamente il medico di famiglia (o,

negli orari previsti, il medico di continuità assistenziale), che, sulla base di una prima

valutazione dei sintomi e della storia clinica, valuterà la necessità o meno di una visita e se la

visita dovrà svolgersi in studio o, eventualmente, a domicilio;

3. in caso della necessità di visita ambulatoriale il medico indicherà le modalità più opportune

di accesso;

4. in considerazione della difficoltà della situazione si chiede sempre di contattare il medico e

di non affollare comunque gli studi medici per problematiche che possono essere rimandate;

5. in caso di eventuali pazienti per i quali dopo valutazione clinica del Medico di Famiglia si

ritenga indicato un ricovero ospedaliero, il medico invita il paziente a contattare il 112 allo

scopo di disporre l’accesso alla struttura ospedaliera e di effettuare i necessari accertamenti;

6. per informazioni di qualsiasi natura il cittadino può contattare il numero verde 800.894.545

istituito da Regione Lombardia.

_______________________

Attività extra ospedaliere svolte da operatori ADI

(Regione Lombardia nota del 03/03/2020)

(Regione Lombardia nota n. 11979 del 18/03/2020)

Poiché le attività devono essere considerate come potenzialmente a rischio, si riporta di seguito la

dotazione necessaria per la protezione degli operatori assegnati a tali attività:

• Mascherina chirurgica

• Camice monouso idrorepellente

• Guanti

• Occhiali di protezione/ occhiale a mascherina/visiera

____________________

Page 135: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

135 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

(ATS DIP. PAAPSS nota del 03/04/2020 da “Procedura tamponi al personale”)

Per le UdO ADI e UCP-DOM

Il Triage per l’inizio di attività non può svolgersi nella sede accreditata, pertanto è di fondamentale

importanza che il Gestore attivi una modalità di triage basato sull’autocertificazione degli operatori

che devono rilevare la propria temperatura e riportarla su apposito registro con ora, firma e

temperatura rilevata. La rilevazione di temperatura superiore a 37,5° comporta l’astensione dal

lavoro e la comunicazione al gestore e al MMG. Il Gestore, informerà il medico competente.

____________________

7.b. Quali caratteristiche devono avere gli Erogatori ADI COVID?

(Regione Lombardia – DGR 2906 del 08/03/2020. Allegato 2)

- enti gestori accreditati e già a contratto con ATS per ADI

- presenza di personale infermieristico, sociosanitario e medico (consulenza di specialisti

geriatri, infettivologi, pneumologici per l’osservazione domiciliare)

- garanzia di reperibilità telefonica 7 giorni / settimana, H12 al giorno.

___________________

Con quale modalità gli Erogatori ADI COVID devono svolgere l’attività al domicilio?

(Regione Lombardia – DGR 2906 del 08/03/2020. Allegato 2)

- sorveglianza attiva di tipo sanitario e follow up sanitario rivolta alle persone COVID positive

collocate a domicilio

- contatti telefonici programmati

- reperibilità telefonica giornaliera H12

- accessi domiciliari infermieristici, almeno uno ad inizio e uno alla fine del periodo di presa in

carico

- eventuali consulenze mediche domiciliari

- eventuale esecuzione di prelievi e tampone

- informazione e addestramento uso DPI

- raccordo con MMG e strutture dimettenti

- raccordo con ATS per le attività di sorveglianza attiva.

La sorveglianza attiva e il follow up è conseguente a una prescrizione medica (Struttura di ricovero

ospedaliera, Strutture di ricovero territoriale sopra individuate, MMG) a cui segue necessaria

informazione all’ATS. Se il paziente è già in carico ADI ordinaria, o se il paziente manifesta necessità

anche di ADI ordinaria, il profilo ADI COVID si integra con le attività di ADI ordinaria. ____________________

(Regione Lombardia – DGR 2986 del 23/03/2020 all. 3)

Il profilo ADI COVID è destinato ai pazienti COVID positivi che necessitano di osservazione e assistenza

a bassa intensità. Possono essere:

- pazienti COVID positivi dimessi dalle strutture ospedaliere e dal PS verso il domicilio;

- pazienti COVID positivi già collocati al proprio domicilio per il periodo di isolamento

domiciliare obbligatorio;

- pazienti con sintomatologia similinfluenzale a cui non viene effettuato il tampone.

Attività e prestazioni

Per i pazienti per i quali viene attivata l’ADI COVID, l’Ente Erogatore accreditato garantisce:

1. primo accesso dell’infermiere entro 24 ore dalla segnalazione per valutazione dell’assistito,

valutazione socio-abitativa, verifica delle conoscenze e integrazioni delle informazioni in

merito alle modalità di trasmissione dell’infezione. In caso di situazione incompatibili con il

Page 136: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

136 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

corretto svolgimento dell’isolamento domiciliare, procede alla segnalazione al MMG che

può proporre soluzioni alternative di isolamento extradomiciliare, d’intesa con ATS.

2. informazione sulle modalità di esecuzione delle misure di isolamento. In particolare:

a. utilizzo esclusivo locali (stanza e bagno se disponibili)

b. modalità di gestione degli spazi condivisi (comprese situazioni in cui non sono disponibili

bagno e stanza dedicati)

c. utilizzo della mascherina, guanti, lavaggio delle mani e regole di igiene raccomandate

d. divieto/limitazione ingresso di visitatori a domicilio

e. aereazione degli ambienti

f. modalità di sanificazione delle superfici

3. informazione all’assistito e caregiver in merito all’esigenza di rilevare la temperatura e gli

eventuali sintomi e contestuale presentazione scheda di monitoraggio

4. informazione in merito ai contatti da attivare in caso di comparsa di sintomi (MMG/PdF/MCA,

e alle modalità/situazioni in cui attivare il 112, di concerto con il proprio MMG/PLS

5. consegna di mascherine chirurgiche per l’assistito e caregiver (1 a testa al giorno per i giorni

di isolamento previsti)

6. sorveglianza attiva di tipo sanitario e follow up sanitario, anche utilizzando strumenti di

telemonitoraggio

7. programmazione/effettuazione contatti telefonici a frequenza quotidiana o plurisettimanale,

a seconda della situazione del paziente

8. reperibilità telefonica per ricevere chiamate dal paziente/care giver (almeno 12 ore,

preferibilmente dalle ore 8 alle 20)

9. eventuali consulenze mediche domiciliari

10. raccordo con MMG e strutture dimettenti

11. raccordo con ATS per le attività di sorveglianza attiva

12. effettuazione di prelievi, ove necessari

13. effettuazione del tampone nasofaringeo su disposizione del MMG e per verifica di guarigione

(due tamponi negativi a distanza di 24 ore) per i pazienti COVID

In caso di paziente preso in carico che necessita di monitoraggio della saturimetria quotidiano o

plurisettimanale, l’erogatore deve garantire la misurazione al domicilio e raccordarsi con il MMG/PLS

o struttura dimettente per decidere circa la prosecuzione del monitoraggio o l’invio in ospedale.

Per i pazienti che necessitano di ossigenoterapia, l’erogatore deve garantire anche la corretta

istruzione all’uso dell’ossigeno terapia.

Per i pazienti dimessi dagli ospedali che necessitano di ginnastica respiratorio, l’erogatore deve

garantire anche la corretta formazione in proposito onde evitare il rischio di contagio.

Devono sempre essere garantiti almeno due accessi dell’infermiere, uno all’inizio e uno alla fine della

presa in carico, con possibilità di incremento nei casi di assistiti/caregiver che richiedono un maggior

rinforzo e controllo delle modalità di gestione dell’isolamento (da documentare nel diario

assistenziale).

La durata della presa in carico è di norma di 15 giorni, eventualmente prolungabile da parte del

soggetto che ha attivato il profilo.

In presenza di altre fragilità va effettuata la valutazione multidimensionale e attivato il profilo

assistenziale coerente con le prestazioni e gli accessi previsti.

Modalità di attivazione del profilo

L’attivazione del profilo ADI COVID è in capo al MMG/PLS e avviene mediante prescrizione in

analogia con le modalità di prescrizione di ADI ordinaria.

Se il paziente è già in carico ADI ordinaria, o se il paziente manifesta necessità anche di ADI ordinaria,

il profilo ADI COVID si integra con le attività di ADI ordinaria.

Page 137: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

137 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Caratteristiche degli erogatori ADI COVID

Come previsto nella DGR 2906/2020 possono offrire il profilo ADI COVID gli enti gestori accreditati e

già a contratto con ATS per ADI che garantiscano:

• presenza di personale infermieristico, sociosanitario e medico (consulenza, se disponibile, di

specialisti geriatri, infettivologi, pneumologici);

• reperibilità telefonica 7 giorni / settimana, H12 al giorno

Documentazione assistenziale

Il monitoraggio prevede esclusivamente la compilazione del diario assistenziale, che deve tracciare

gli accessi, le comunicazioni effettuate nello svolgimento del raccordo con MMG / struttura

dimettente / ATS e le prestazioni effettuate.

Il diario, puntualmente aggiornato, va lasciato a domicilio.

Presa in carico di pazienti COVID-19

• Le Unità speciali di continuità assistenziale (USCA), istituite ai sensi dell’art 8, D.L. 9 marzo 2020

n. 14, recante” Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale in

relazione all'emergenza COVID-19”, svolgono un ruolo essenziale nella gestione domiciliare

dei pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero.

• È necessario potenziare la presa in cura e la sorveglianza territoriale attiva per i pazienti in

isolamento domiciliare obbligatorio affetti da COVID-19, dimessi, o paucisintomatici non

ricoverati e per i pazienti in isolamento fiduciario per i contatti di caso o i pazienti sintomatici

senza evidenza di contatto, nonché i pazienti fragili, cronici e affetti da patologie invalidanti

che a seguito dell’emergenza in corso costituiscono la parte più vulnerabile della

popolazione.

• Nell’ambito di tale attività, valutate le singole condizioni relazionali, abitative e sociali,

qualora le medesime non risultino idonee a garantire l’isolamento, i servizi di sanità pubblica

territorialmente competenti, in raccordo con i MMG e l’Unità speciale di continuità

assistenziale, garantita la necessaria assistenza sanitaria, mediante coprogettazioni, con i

servizi sociali delle amministrazioni comunali e le associazioni di volontariato, adottano

specifici protocolli che definiscano tutte le misure necessarie per assicurare la massima tutela

e il supporto per le necessità della vita quotidiana per le persone sole e prive di caregiver.

• I MMG i PLS e i MCA, mediante la sorveglianza sanitaria attiva operata con triage telefonico

di iniziativa, comunicano il nominativo e l’indirizzo dei pazienti all’Unità speciale di continuità

assistenziale che opera per valutazioni dei soggetti con sintomatologia che devono essere

considerati come sospetti casi COVID-19. I medici dell’Unità Speciale per lo svolgimento delle

specifiche attività devono essere dotati di ricettari del SSN e idonei dispositivi di protezione

individuale e seguire tutte le procedure già all’uopo prescritte.

• L’emergenza COVID, la sospensione di tante attività ordinarie, hanno determinato di fatto

un depauperamento dell’assistenza, aggravando i rischi della popolazione anziana,

comorbida o, comunque, affetta da patologie invalidanti o dai loro esiti, nonché l’attuale

situazione di ridotta mobilità della persona e degli eventuali caregivers, comportano la

necessità di un’implementazione di servizi assistenziali specifici, erogati in forma individuale

(es. consegna dei dispositivi, presidi e ausili per popolazioni fragili che necessitano di frequenti

sostituzioni e/o approvvigionamenti di materiale specifico).

• Nell’ambito di tale riorganizzazione dei servizi è necessario rimodulare i rapporti contrattuali

in essere con i soggetti erogatori, specializzati nella gestione di servizi di assistenza sanitaria e

sociale. L’assistenza domiciliare integrata è, quindi, la modalità privilegiata di intervento per

Page 138: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

138 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

rispondere ad esigenze complesse soprattutto degli anziani affetti da patologie croniche,

poiché permette l’erogazione di prestazioni sanitarie favorendo il mantenimento del

paziente nel contesto abitativo e familiare di vita quotidiana.

• E’ prevista l’attivazione di soluzioni tecnologiche di teleassistenza per pazienti domestici, sia

per patologie legate a COVID-19, sia per altre patologie, anche di carattere cronico. ______________

(Regione Lombardia DGR 3020 del 30/03/2020)

Per i pazienti paucisintomatici l’indicazione attuale è quella della quarantena fiduciaria con

controllo della temperatura e della frequenza respiratoria. Per questa tipologia di pazienti, è

ipotizzabile in alternativa alla quarantena domiciliare, un periodo di osservazione in ambiente

protetto, con sorveglianza garantita da personale delle professioni sanitarie e personale di supporto

per garantire la sicurezza nell’effettuazione dell’isolamento.

Le strutture ospitanti potranno essere strutture sociosanitarie, anche solo autorizzate, dotate di

impianti di gas medicali adeguati.

L’assistenza medica verrà garantita da medico di medicina generale o continuità assistenziale o

unità speciali (USCA) o dall’erogatore ADI-COVID, in orario 8-20, anche non continuativo per 7 giorni

alla settimana, con una presenza minima diretta giornaliera di almeno 20 minuti per paziente

ricoverato. _____________

(Regione Lombardia nota n. 16616 del 11/04/2020 all.3)

Requisiti d’accesso

La DGR 2986/2020 prevede che “Il profilo ADI COVID è destinato ai pazienti COVID positivi che

necessitano di osservazione e assistenza a bassa intensità.

Possono essere:

- pazienti COVID positivi dimessi dalle strutture ospedaliere e dal PS verso il domicilio;

- pazienti COVID positivi già collocati al proprio domicilio per il periodo di isolamento domiciliare

obbligatorio;

- pazienti con sintomatologia similinfluenzale a cui non viene effettuato il tampone.”

Sono pertanto derogati i requisiti di non autosufficienza e non trasportabilità previsti per l’eleggibilità

all’ADI ordinaria. Il profilo ADI COVID è attivato mediante prescrizione del MMG/PLS, anche a seguito

di dimissione dalle strutture ospedaliere /dai PS.

Compatibilità con altri servizi/profili

È incompatibile la contemporanea collocazione di un paziente nel profilo AdiCOVID e in altri profili

Adi/Cure Palliative (“In presenza di altre fragilità va effettuata la valutazione multidimensionale e

attivato il profilo assistenziale coerente con le prestazioni e gli accessi previsti” ex DGR 2986), secondo

le consuete modalità organizzative che regolano l’accesso all’ADI ordinaria.

Quando è disponibile l’esito negativo del secondo tampone si dovrà procedere alla chiusura dal

profilo ADI COVID. La chiusura dal profilo ADI COVID è richiesta anche nel caso di ricovero, decesso

dell’assistito o suo rifiuto del servizio.

Sarà cura dell’erogatore informare tempestivamente il MMG/PLS del completamento del percorso

di cura, accertato il perseguimento degli obiettivi assistenziali previsti dallo specifico percorso. Per

l’esecuzione dei tamponi domiciliari si rimanda alle specifiche disposizioni dell’ISS e della Regione.

Sistema di rilevazione/rendicontazione Nell’ottica di limitare la necessità di adeguamenti, saranno

utilizzati i consueti strumenti informativi, che saranno opportunamente integrati per recepire il nuovo

profilo ADI-COVID. Ai gestori è richiesta la raccolta e l’informatizzazione del set di dati necessario per

alimentare i flussi alla chiusura dal percorso ADI-COVID. Nel flusso epidemiologico (SIAD) saranno

inseriti i soli accessi effettivamente eseguiti al domicilio in base alle figure professionali impegnate.

Page 139: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

139 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Per l’ulteriore attività di telemonitoraggio (contatti telefonici, monitoraggio di parametri a distanza)

si raccomanda la compilazione puntuale di scheda nominale (con data e ora della telefonata e

suo esito) che andrà ricondotta al FASAS al termine della presa in carico. Con riferimento ad ulteriori

aggiornamenti in merito alle tariffe e ai flussi, si rimanda a successive indicazioni fornite dalla

Direzione Generale Welfare. _______________

7.c. Le cure palliative domiciliari

(Regione Lombardia – DGR 2986 del 23/03/2020. Allegato 4)

Per il periodo di emergenza epidemiologica COVID 19 viene istituito un supporto di cure palliative

articolato in due ambiti:

1. Ambito Domiciliare: ampliamento della presa in carico a domicilio da parte delle UCP-Dom

attraverso la rimodulazione dell’offerta per i pazienti con bisogni di Cure Palliative, in modo da

realizzare la presa in cura di Pazienti COVID complessi, cronici e fragili in dimissione dalle Strutture

sanitarie, ivi compresi quelli assistiti dai Pronto Soccorso o dalle Strutture sociosanitarie

2. Ambito Consulenziale: erogazione, da parte delle strutture accreditate per le Cure Palliative

(Hospice e UCP-Dom), di prestazioni consulenziali, prioritariamente per via telefonica e tramite tele

consulto.

1. Ambito Domiciliare:

questo ambito riguarda l’ampliamento della presa in carico a domicilio da parte delle UCP-

Dom attraverso la rimodulazione dell’offerta per le seguenti 2 tipologie di pazienti:

a. Pazienti con bisogni di Cure Palliative, “pazienti CP-Dom”, secondo quanto previsto

dalla DGR n. X/5918/2016. Rappresenta la tipologia di pazienti già ad oggi presa in

carico dalle UCP- Dom. Per questa tipologia di pazienti viene rimodulata l’intensità

assistenziale rispetto a quanto previsto dalle DGR n.X/5918/2016 e dai sub-allegati E e

F della successiva DGR n. XI/1046/2018.

b. Pazienti C O V I D Complessi, cronici e fragili, “pazienti CCF-Dom”, in dimissione dalle

Strutture sanitarie, ivi compresi quelli assistiti dai Pronto Soccorso o dalle Strutture

sociosanitarie, segnalati alle UCP-Dom dagli specialisti di riferimento, con diagnosi

certa e terapia impostata, in fase di stabilità e non di acuzie.

2. Ambito Consulenziale:

Le Strutture accreditate per le Cure Palliative (Hospice e UCP-Dom), sono tenute ad erogare

prestazioni consulenziali, prioritariamente per via telefonica e tramite tele consulto o, qualora

necessario, con accesso diretto da parte del medico e/o dell’infermiere; l’attività

consulenziale è garantita a favore delle Strutture sanitarie e/o sociosanitarie residenziali

(Ospedali, RSA, RSD, POT, PRESST) oppure dei MMG e del Sistema ADI Covid19 di cui alla DGR

XI/2906/2020. Questo ambito deve essere sviluppato con l’obiettivo di promuovere

l’identificazione precoce e tempestiva del bisogno di Cure palliative, anche al fine di

assicurare a pazienti affetti da Covid19 il controllo di “Sintomi Difficili” (quali il distress

respiratorio e la dispnea caratteristici) e gli interventi di “Sedazione Palliativa” nel caso in cui

almeno un sintomo divenga “Refrattario” ai trattamenti attuati. In considerazione della

emergenza in atto deve essere previsto l’avvio immediato dell’attività di consulenza.

privilegiando la modalità del consulto telefonico. I Soggetti Erogatori coinvolti sono

rappresentati dalle Equipe di Cure Palliative delle Strutture accreditate e a contratto per il

Profilo UCP-DOM di cui alla DGR X/5918/2016 e seguenti atti applicativi regionali.

Page 140: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

140 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Presa in carico e Supporto Palliativo (Regione Lombardia n. 16616 del 11/04/2020 all.4)

Paziente eleggibile

La DGR n. XI/2986/2020 introduce una rimodulazione straordinaria e temporanea, per la durata

dell’emergenza Covid, del sistema erogativo che è in capo alla Rete Regionale di Cure Palliative e

in modo particolare per ciò che riguarda l’UCP-Dom. Tale rimodulazione dell’ambito domiciliare,

attraverso un ridimensionamento della Intensità assistenziale - CIA - e l’identificazione di un unico

profilo di cura che garantisca un CIA minimo >0,2, (viene superata la suddivisione in CP di Base e

Specialistiche), rende disponibili risorse che devono essere da subito impegnate a favore delle

seguenti categorie di pazienti:

a. PAZIENTI COVID 19

Pazienti con bisogni di Cure Palliative, secondo quanto previsto dalla DGR n. X/5918/2016 e dal sub-

allegato E della successiva DGR n. XI/1046/2018, per i quali è ritenuto non appropriato, per motivi

clinici, un ricovero ospedaliero:

- Pazienti a domicilio segnalati dal MMG

- Pazienti già seguiti in UCP-Dom che sviluppano sintomatologia Covid successivamente alla

presa in carico

- Pazienti che vengono segnalati in dimissione dalle Strutture Sanitarie e Sociosanitarie che

richiedono attivazione di un percorso di UCP-Dom

- Pazienti a domicilio per i quali i MMG (anche quando siano stati attivati ADI, USCA, e ADI

Covid19) richiedono una consulenza di CP agli erogatori accreditati della RLCP, come

specificato più avanti. Qualora l’infezione da Coronavirus facesse emergere in fase di

valutazione, bisogni di Cure Palliative e non fosse appropriato un ricovero ospedaliero per

motivi clinici, deve essere prevista la possibilità di una PIC da parte delle UCP-Dom.

b. PAZIENTI NON COVID

- Pazienti con bisogni di Cure Palliative, “pazienti CP-Dom”, secondo quanto previsto dalla

DGR n. X/5918/2016. Rappresenta la tipologia di pazienti già ad oggi presa in carico dalle

UCP- Dom e per questa tipologia di pazienti viene solamente rimodulata l’intensità

assistenziale rispetto a quanto previsto dalle DGR n. X/5918/2016 e dal sub-allegato E della

successiva DGR n. XI/1046/2018.

- Pazienti Complessi, Cronici e Fragili, “pazienti CCF-Dom”, al domicilio o in dimissione dalle

Strutture sanitarie, ivi compresi quelli dimessi dai Pronto Soccorso, e dalle Strutture

sociosanitarie, in fase di post-acuzie, per i quali sia appropriata un’assistenza continuativa

sulle 24 ore da parte di equipe specialistiche medico-infermieristiche dedicate, sulla base

della complessità del quadro clinico. La complessità deriva dal grado di medicalizzazione

del paziente, sia dal punto di vista dei trattamenti farmacologici e della loro rimodulazione,

sia per quanto riguarda i trattamenti di supporto vitale e gli interventi sanitari ad essi correlati

(ad es. pace maker, defibrillatori impiantabili, supporto ventilatorio invasivo e non invasivo,

tracheostomia, nutrizione artificiale, gestione di accessi vascolari a permanenza, …).

L’attivazione delle UCP-Dom per il paziente CCF è finalizzata a ridurre la pressione sulle

strutture sanitarie, favorendone la dimissione protetta e contenendo il rischio di readmission.

La richiesta di attivazione alle UCP-Dom, per la presa in carico domiciliare, può avvenire secondo le

modalità definite a livello regionale ed attuate a livello di ciascuna ATS, sentiti i Gruppi Tecnici

Periferici (GTP-CP):

1. su segnalazione degli specialisti di riferimento

2. su segnalazione del MMG c. accesso diretto

Per quanto riguarda la presa in carico, le UCP-Dom assicurano e favoriscono il coinvolgimento del

MMG dell’assistito.

Page 141: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

141 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Continuità con il Sistema ADI-Covid

Al fine di garantire una risposta alla domanda di cura al domicilio, sono state definite offerte

aggiuntive che possono utilmente essere inserite in un percorso assistenziale. Il MMG svolge un ruolo

centrale nella gestione del paziente a domicilio, attraverso le funzioni delle USCA e dell’ADI-Covid

e, qualora lo ritenga necessario, attiva le UCP-Dom sia a livello consulenziale, sia per la Presa in carico

del paziente. I GTP-CP, con il coinvolgimento delle ATS, devono fornire indicazioni ai MMG circa le

modalità di contatto e di erogazione dei servizi (si veda oltre nella parte relativa alle consulenze).

Attività consulenziali di Cure Palliative

Questo ambito deve essere sviluppato con l’obiettivo di promuovere l’identificazione precoce e

tempestiva del bisogno di cure palliative ma anche di assicurare a pazienti affetti da Covid19 il

controllo di “Sintomi Difficili” (quali il distress respiratorio e la dispnea caratteristici) e gli interventi di

“Sedazione Palliativa” nel caso in cui almeno un sintomo divenga “Refrattario” ai trattamenti attuati.

In considerazione della emergenza in atto, le Consulenze di CP devono essere avviate

immediatamente – Fase 1. Si ritiene necessario definire, in questa prima fase applicativa, le

caratteristiche generali tecnicoorganizzative dell’attività consulenziale, facendo riferimento a

quanto contenuto nella Tabella 7 dell’allegato 4.

• Soggetti Consulenti

Nella Fase 1, i GTP-CP raccolgono la disponibilità da parte di tutte le strutture accreditate

per le cure palliative (hospice e UCP-Dom), ad erogare prestazioni consulenziali,

prioritariamente per via telefonica e tramite tele consulto. In questa fase e nelle

successive, le ATS assicurano il numero minimo di erogatori di CP necessario a garantire

la copertura consulenziale ai soggetti destinatari. I soggetti erogatori assicurano la

consulenza nella fascia oraria 820, nei giorni feriali, per via telefonica e/o di

videochiamata. Nella Fase 2, qualora ritenuto necessario, dovrà essere garantita la

consulenza con accesso diretto da parte del medico e/o dell’infermiere dell’equipe

dedicata.

• Soggetti Destinatari

I soggetti destinatari dell’attività consulenziale di CP sono le strutture sanitarie e/o

sociosanitarie residenziali (Ospedali, RSA, RSD, POT, PRESST), i MMG, anche per i pazienti

seguiti con il profilo ADI-Covid19 di cui all’allegato 3 della DGR n. XI/2986/2020.

INDICAZIONI PRELIMINARI SULLE TERAPIE DEI PAZIENTI AFFETTI DA COVID-19 (EBPM)

Schemi di terapia suggeriti

- Pazienti a domicilio con prolungati periodi di immobilizzazione

La dose raccomandata di enoxaparina sodica è di 4.000 UI (40 mg) in un’unica somministrazione

giornaliera per iniezione SC.

Se clearance della creatinina 15-30 mL/min la dose raccomandata è di 2000 UI in unica

somministrazione SC.

Vedere Nota di Regione Lombardia n. 16616 del 11/04/2020 per GESTIONE DEL MONITORAGGIO

DOMICILIARE PER I PAZIENTI COVID-19

CURE PALLIATIVE (Regione Lombardia nota n. 18408 del 27/04/2020

Con riferimento a quanto previsto dalla DGR n. XI/2986/2020 e dalla nota Protocollo G1.2020.0016616

del 11/4/2020, alla luce della riorganizzazione straordinaria e limitata al periodo di emergenza COVID

19 del modello erogativo delle Cure Palliative, in considerazione della rimodulazione dell’offerta di

cure palliative domiciliari, si rende necessario procedere alla chiusura amministrativa di tutte le prese

in carico domiciliari attivate prima del 23/03/2020.

Page 142: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

142 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

INTRODUZIONE NUOVA TIPOLOGIA OSPITE (CCF-Dom)

E’ stata introdotta la nuova tipologia ospite riferita ai pazienti Complessi Cronici Fragili (CCFDom),

che potrà essere utilizzata per la rendicontazione dei percorsi attivati dal 23/03/2020 per tale

casistica.

________________

Come deve essere effettuato un corretto smaltimento dei rifiuti in soggetti positivi al tampone o in

quarantena obbligatoria?

(Rapporto ISS COVID-19 n. 3/2020)

Si raccomanda che nelle abitazioni in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o

in quarantena obbligatoria, sia interrotta la raccolta differenziata, ove in essere, e che tutti i rifiuti

domestici, indipendentemente dalla loro natura e includendo fazzoletti, rotoli di carta, i teli monouso,

mascherine e guanti, siano considerati indifferenziati e pertanto raccolti e conferiti insieme.

Per la raccolta dovranno essere utilizzati almeno due sacchetti uno dentro l’altro o in numero

maggiore in dipendenza della loro resistenza meccanica, possibilmente utilizzando un contenitore a

pedale.

Si raccomanda di:

• chiudere adeguatamente i sacchi utilizzando guanti mono uso;

• non schiacciare e comprimere i sacchi con le mani;

• evitare l’accesso di animali da compagnia ai locali dove sono presenti i sacchetti di rifiuti;

• smaltire il rifiuto dalla propria abitazione quotidianamente con le procedure in vigore sul

territorio (esporli fuori dalla propria porta negli appositi contenitori, o gettarli negli appositi

cassonetti condominiali o di strada).

_______________

(Rapporto ISS COVID-19 n. 26/2020. Versione del 18 maggio 2020)

Utenze domestiche in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena

obbligatoria

Per i rifiuti prodotti da utenze domestiche in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in

isolamento o in quarantena obbligatoria, si ribadisce quanto indicato nel Rapporto ISS COVID-19, n.

3/2020 Rev. che raccomanda di smaltire mascherine e guanti monouso, come anche la carta per

usi igienici e domestici (es. fazzoletti, tovaglioli, carta in rotoli) nei rifiuti indifferenziati.

Per ulteriore precauzione di raccomanda di inserire le mascherine e gli altri dispositivi monouso usati

giornalmente dai soggetti positivi al tampone o in quarantena obbligatoria in un sacchetto che, una

volta chiuso avendo cura di non comprimerlo, verrà smaltito poi nel sacco dei rifiuti indifferenziati,

secondo le procedure descritte nel dettaglio nel Rapporto ISS COVID-19, n. 3/2020 Rev.

Utenze domestiche in cui non sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in

quarantena obbligatoria

Per i rifiuti prodotti da utenze domestiche in cui non sono presenti soggetti positivi al tampone, in

isolamento o in quarantena obbligatoria, si raccomanda di mantenere le procedure in vigore nel

territorio di appartenenza, non interrompendo la raccolta differenziata. Si ribadisce quanto nel

Rapporto ISS COVID19, n. 3/2020 Rev. che raccomanda di smaltire mascherine e guanti monouso,

come anche la carta per usi igienici e domestici (es. fazzoletti, tovaglioli, carta in rotoli) nei rifiuti

indifferenziati.

Quali indicazioni devono essere fornire in caso di decesso dell’utente al domicilio?

Medicina necroscopica (Regione Lombardia n.11004 del 10/03/2020)

vedere anche quanto riportato a pag. 28 del presente documento (Medicina necroscopica nota Regione

Lombardia n.11358 del 12/03/2020)

Page 143: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

143 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Nel caso di decesso al domicilio, pur evidenziando che trattasi di patologia a trasmissione droplet, si

raccomanda che il medico necroscopo informi dell’importanza delle corrette procedure del

lavaggio delle mani e della necessità di evitare da parte dei congiunti espressioni di affetto nei

confronti del defunto/a.

7.d. RSA Aperta

(Regione Lombardia DGR n. 3016 del 30/03/2020)

Per la RSA Aperta finalizzata al supporto alla domiciliarità, si ritiene che in questa fase contingente

per le persone che già beneficiano o che beneficeranno della Misura, gli interventi possono essere

così rimodulati:

‐ la consulenza/sostegno al care-giver può essere garantita in modalità telefonica, vocale o

videochiamata, con puntuale registrazione nei FASAS precisando le modalità e i dispositivi utilizzati;

− gli interventi erogati presso RSA/CDI che sono stati interrotti, nel rispetto della libera scelta

dell’utenza e con i necessari DPI, possono essere erogati anche a domicilio.

(Regione Lombardia nota n. 18408 del 27/04/2020)

E' stato aggiornato il tracciato della Misura con il catalogo delle prestazioni erogabili per la misura

RSA Aperta al fine della rilevazione delle prestazioni erogate con modalità sostitutive/alternative,

che vengono assimilate in tutto e per tutto all’attività ordinaria dell’unità di offerta. Con riguardo alle

sospensioni e alle chiusure della presa in carico, si rimanda a quanto già definito nel quadro dei

servizi semiresidenziali, e per quanto concerne le interruzioni superiori a 30 giorni alle disposizioni

attualmente vigenti.

(Regione Lombardia nota n. 002123 del 26/05/2020)

In riferimento all’aggiornamento del Catalogo delle prestazioni per la Misura RSA Aperta (versione 2

del 7/05/2020) in attuazione alla DGR 3016/2020 - allegato 3 - ‘Modalità di intervento in regime

COVID-19’ si riportano le seguenti precisazioni. Il catalogo aggiornato prevede che nell’ambito della

consulenza/sostegno alla famiglia/caregiver può essere indicata quale sede di erogazione anche

la modalità ‘da remoto’ per le seguenti attività:

• Nursing • Interventi per problematiche legate alla malnutrizione/disfagia; • Consulenza e addestramento alla famiglia/caregiver per l’adattamento e la protesizzazione

degli ambienti abitativi; • Interventi di consulenza alla famiglia/caregiver per la gestione di disturbi del

comportamento; • Interventi di supporto psicologico al caregiver; • Consulenza alla famiglia/caregiver per la gestione di problematiche specifiche relative

ad alimentazione; • Consulenza alla famiglia/caregiver per la gestione di problematiche specifiche

relative all’igiene personale.

Si precisa che gli interventi erogati presso RSA/CDI sono stati mantenuti all’interno del catalogo in

quanto previsti dalla DGR di riferimento – n. 7769/2018 - ma, in attuazione di quanto disposto dalla

DGR 3016/2020, possono essere rendicontati unicamente se erogati a domicilio, laddove la tipologia

degli stessi lo consenta. Le prestazioni erogate da remoto nel periodo di emergenza Covid-19

antecedente alla DGR 3016 del 30/03/2020 possono essere riconosciute se puntualmente registrate

nel FASAS. Per tali situazioni la rendicontazione potrà avvenire utilizzando i precedenti codici.

Si comunica, infine che in coerenza con quanto previsto dall’Allegato 3 della DGR 3016/2020 per la

Misura in oggetto, la valutazione multidimensionale può essere garantita in modalità telefonica,

vocale o videochiamata, con puntuale registrazione nei FASAS precisando le modalità e i dispositivi

Page 144: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

144 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

utilizzati. Si comunica infine che la citata nota regionale rinvia ad apposito provvedimento per le

indicazioni relative alla cosiddetta fase 2.

_______________

7.e. Atto di indirizzo in ambito sociosanitario successivo alla “Fase 1” dell’emergenza

Epidemiologica Covid-19: UNITÀ DI OFFERTA SOCIOSANITARIE DOMICILIARI

(Regione Lombardia DGR n. 3226 del 09/06/2020)

Sono ricomprese le seguenti U.d.O. domiciliari tradizionali:

- Assistenza Domiciliare Integrata (ADI e ADI-COVID)

- Unità di Cure Palliative Domiciliare (UCPDom e CCF-Dom)

Si ricomprendono, inoltre, eventuali sperimentazioni sociosanitarie di carattere domiciliare e le

seguenti misure:

- RSA Aperta

- Assistenza ai religiosi in strutture residenziali

Gli Enti erogatori di prestazioni domiciliari hanno affrontato una significativa rimodulazione delle loro

attività a seguito dell’epidemia da COVID-19, in particolare per l’assistenza di pazienti in isolamento

obbligatorio o fiduciario e a favore di pazienti cronici/fragili ad alto rischio di infezione da SARS-CoV-

2.

Ritenendo mandatorio che l’offerta domiciliare venga rapidamente potenziata, sarà necessario da

parte delle ATS promuovere maggiormente la collaborazione degli erogatori, oltre che con i

MMG/PLS, anche con medici delle USCA, favorendo, dove necessario, anche il ricorso ai sistemi di

telemonitoraggio, così come atteso dall’allegato 5 alla DGR N° XI/2986 del 23/03/2020, ed evitando

la sovrapposizione dei servizi.

Gli Enti erogatori dovranno rivedere i percorsi di attività domiciliare, con l’obiettivo di contenere il

rischio di COVID-19 per gli utenti e gli operatori, senza che questo vada a scapito dei volumi e della

qualità delle prestazioni rese.

Tra le procedure da introdurre, dovrà essere prevista anche quella di effettuare un triage telefonico

da parte dell’operatore, prima di ogni accesso, volto ad escludere una sintomatologia sospetta

COVID-19, se non già nota, adottando comunque le precauzioni standard e l’uso dei necessari DPI

in base al profilo di rischio delle attività che dovranno essere svolte a domicilio. In alternativa, potrà

essere data indicazione all’utente che sviluppa sintomi sospetti COVID-19, di informare attivamente

gli operatori prima del loro accesso domiciliare.

Se tollerato, anche gli utenti e i caregiver, in occasione dell’accesso domiciliare degli operatori,

devono indossare mascherina e guanti ovvero mantenere una distanza di almeno un metro, ove

possibile, dall’operatore stesso.

Devono essere implementate procedure di valutazione clinica/monitoraggio propedeutiche

all’eventuale invio in ospedale, specificamente per i pazienti COVID-19, in accordo con i MMG/PLS,

ispirati ai principi di proporzionalità e appropriatezza delle cure, condividendo le strategie oltre che

con il paziente, quando possibile, anche con i familiari ovvero con il legale rappresentante e in

conformità con le eventuali Direttive Anticipate di Trattamento del paziente.

Page 145: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

145 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

L’accesso alle terapie del dolore e alle cure palliative deve essere sempre assicurato nei casi

necessari.

In coerenza con quanto previsto dalla DGR n. XI/2672/2019, attraverso il coinvolgimento

dell’Organismo di coordinamento della rete regionale di cure palliative, verrà elaborato un

documento tecnico programmatico al fine di sviluppare proposte operative relative ai seguenti

ambiti: consulenze intra e extra ospedaliere e ai MMG/PLS; telemedicina; interfaccia con le reti

clinico assistenziali e i servizi territoriali domiciliari, semiresidenziali e residenziali, finalizzata

all’identificazione e la presa in carico precoce e tempestiva dei pazienti complessi, cronici e fragili

con bisogni di cure palliative; formazione e informazione; integrazione con il volontariato.

Al fine di garantire una presa in carico effettiva H24, G7/7 a domicilio, dovrà essere promossa in

futuro la reperibilità medica e infermieristica anche per i profili ADI a più elevato impegno

assistenziale, con eventuale coinvolgimento dei medici di Continuità Assistenziale e dei medici delle

USCA e AREU.

L’organizzazione delle attività consultoriali deve favorire la dimissione precoce e la presa in carico

domiciliare di puerpera e neonato da parte delle ostetriche, con la definizione di percorsi di

continuità condivisi con i punti nascita.

Potranno essere altresì previste prestazioni ostetriche domiciliari in gravidanza, in presenza di

situazioni di fragilità che rendono difficoltoso l’accesso al consultorio.

Dovrà essere sviluppata l‘offerta dell’infermiere di famiglia e di comunità, come già indicato dalla

DGR N° 2672 del 16/12/2019.

Documento aggiornato al 26 giugno 2020

(A cura di Angelamaria Sibilano e Antonio Colaianni)

Si riportano di seguito, come allegati, alcuni strumenti (check list) utilizzati nelle diverse fasi

dell’emergenza, sia come autocontrollo che come verbale di valutazione documentale o in corso

di sopralluoghi ispettivi.

Page 146: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

146 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Allegato 1. Strumenti utilizzati dalla UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie per verifiche

gestione emergenza Covid_19

Allegato 1.a Check list di autocontrollo per RSA/RSD, diffuso nel mese di marzo 2020

Attività 185 – Vigilanza strutture socio sanitarie

CHECK LIST VERIFICA GESTIONE EMERGENZA CORONAVIRUS per RSA/RSD

Dipartimento PAAPSS - UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie

Corso Italia 19 – 20122 Milano –Tel. 02.8578.6397-6371

e-mail: [email protected]

PEC: [email protected]

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19 CF e P.IVA 09320520969

Class. 2.7.05

Data rilevazione: ______________ Nome e sede della Struttura ________________________________

Indirizzo mail: __________________________

PL Totali struttura ____ PL Occupati_______ PL Liberi ____ N. Ospiti in Ospedale _________________________

N. Ospiti Covid+ in struttura ______ N. Ospiti con sintomi sospetti in struttura ______________________________

1. Aspetti di igiene e prevenzione generali

Descrivere quali accorgimenti o procedure igienico sanitari generali sono stati predisposti per l’emergenza da COVID-19

Descrivere come sono state diffuse le informazioni agli operatori e visitatori

Quali dispositivi sono stati messi a disposizione (mascherine e altri DPI) in spazi dedicati per ospiti, visitatori e operatori

Descrivere se avete difficoltà a reperire DPI

2. Gestione ingressi in struttura

Descrivere se sono stati sospesi nuovi inserimenti dal territorio dal 9/03/2020

Descrivere come sono state regolamentate le visite ai parenti e da quando

Come viene garantita l’informazione ai parenti sullo stato di salute degli ospiti?

Descrivere quali modalità alternative di contatto tra ospiti e familiari sono state messe in atto (es telefonate/videochiamate)

Page 147: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

147 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

3. Gestione attività

Come sono state modificate alcune attività? (es. cercando di evitare raggruppamenti di persone, osservando una distanza minima di 1 metro tra le persone..)

Come sono attuate le attività di rilevazione dei sintomi negli ospiti?

Come vengono informati gli ospiti sulle pratiche di prevenzione dei contagi o sull’emergenza in corso?

4. Gestione degli ospiti con sintomi sospetti per COVID

Come è stata diffusa al personale la gestione degli ospiti con sintomatologia COVID+ accertati o sospetti?

Quale procedura è seguita sulla gestione delle persone contatto stretto con COVID+ o con sintomi sospetti?

Descrivere se è’ prevista la possibilità di isolamento dei COVID+ accertati o sospetti

Descrivere se è in atto un rapporto di consulenza o collaborazione con specialisti in malattie infettive/pneumologia/medicina interna/geriatria

Descrivere se è in atto un rapporto di consulenza/collaborazione con specialisti in Cure Palliative

Quale procedura viene seguita per la gestione della fase terminale?

Descrivere come vengono tracciati gli interventi sanitari e assistenziali

Quale procedura o istruzione specifica viene seguita in caso di decesso durante l’emergenza in corso

5. Gestione degli operatori con sintomi sospetti o operatori contatto stretto di caso confermato

Descrivete in che nodo avete coinvolto il Medico Competente (indicare anche il nome)

Quali disposizioni mettete in atto per il corretto utilizzo di DPI per il personale

Quale procedura o prassi attuate in caso di operatori che hanno prestato assistenza ad ospiti COVID+ o con sintomi sospetti?

Descrivete cosa viene attuato se l’operatore è asintomatico e ha avuto contatto stretto

Page 148: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

148 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Descrivete cosa viene attuato se l’operatore è sintomatico e ha avuto contatto stretto

Cosa viene attuato se l’operatore è sintomatico anche se non è un contatto stretto?

Come avete affrontato il reclutamento di personale per garantire la continuità di assistenza in caso di imprevisti, considerata l’emergenza in corso?

Note: segnalare criticità particolari non comprese nella check list precedente:

_______________________________________________________________________________________________

Data, __________________ Luogo________________

Il Medico di Struttura

Nome Cognome e firma _____________________________________

Il Rappresentante legale o suo delegato

Nome Cognome e firma _________________________________________

Seguirà un esito della rilevazione da parte della UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie

INFORMAZIONI SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

L’ATS della Città Metropolitana di Milano tratta i dati in base al Regolamento UE 2016/679 e D.lgs. n. 196/03 novellato dal D.lgs.

n. 101/18. Specifica informativa è pubblicata sul sito aziendale www.ats-milano.it e mediante cartellonistica situata presso le

sedi dell’ATS.

Titolare del trattamento dei dati personali è la ATS della Città Metropolitana di Milano.

Responsabile del trattamento dei dati è il Direttore della UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie.

Page 149: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

149 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Allegato 1.b Check list autocontrollo per CSS

Attività 185 – Vigilanza strutture socio sanitarie

CHECK LIST VERIFICA GESTIONE EMERGENZA CORONAVIRUS NELLE CSS

Dipartimento PAAPSS - UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie

Corso Italia 19 – 20122 Milano –Tel. 02.8578.6397-6371

e-mail: [email protected]

PEC: [email protected]

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19 CF e P.IVA 09320520969

Class. 2.7.05

Data rilevazione: ______________ Nome e sede della Struttura ________________________________

Cudes n.-------------------------------------------- Indirizzo mail: __________________________

PL Totali struttura ____ PL Occupati_______ PL Liberi ____ N. Ospiti in Ospedale _________________________

N. Ospiti Covid+ in struttura ______ N. Ospiti con sintomi sospetti in struttura ______________________________

1. Aspetti di igiene e prevenzione generali

Descrivere quali accorgimenti o procedure igienico sanitari generali sono stati predisposti per l’emergenza da COVID-19 (anche in riferimento ai rientri a domicilio oppure alle visite dei parenti presso la CSS)

Descrivere come sono state diffuse le informazioni agli operatori e visitatori

Descrivere come avvengono gli approvvigionamenti di viveri e quant’altro e se i pasti arrivano già confezionati dall’esterno

Quali dispositivi sono stati messi a disposizione (mascherine e altri DPI) in spazi dedicati per ospiti, visitatori e operatori

Descrivere se avete difficoltà a reperire DPI

2. Gestione ingressi in struttura

Descrivere se sono stati sospesi nuovi inserimenti dal territorio dal 9/03/2020

Descrivere come sono state regolamentate le visite ai parenti e da quando

Come viene garantita l’informazione ai parenti sullo stato di salute degli ospiti?

Page 150: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

150 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Descrivere quali modalità alternative di contatto tra ospiti e familiari sono state messe in atto (es telefonate/videochiamate)

3. Gestione attività

Come sono state modificate alcune attività? (es. cercando di evitare raggruppamenti di persone, osservando una distanza minima di 1 metro tra le persone..)

Come sono attuate le attività di rilevazione dei sintomi negli ospiti?

Come vengono informati gli ospiti sulle pratiche di prevenzione dei contagi o sull’emergenza in corso?

4. Gestione degli ospiti con sintomi sospetti per COVID

Come è stata diffusa al personale la gestione degli ospiti con sintomatologia COVID+ accertati o sospetti?

Quale procedura è seguita sulla gestione delle persone a contatto stretto con COVID+ o con sintomi sospetti?

Descrivere se è prevista la possibilità di isolamento dei COVID+ accertati o sospetti

Descrivere se è contattabile il MMG per eventuali consulenze

Descrivere come vengono tracciati gli interventi sanitari e assistenziali

Quale procedura o istruzione specifica viene seguita in caso di decesso durante l’emergenza in corso

5. Gestione degli operatori con sintomi sospetti o operatori contatto stretto di caso confermato

Descrivete in che modo avete coinvolto il Medico Competente (indicare anche il nome)

Quali disposizioni mettete in atto per il corretto utilizzo di DPI per il personale

Quale procedura o prassi attuate in caso di operatori che hanno prestato assistenza ad ospiti COVID+ o con sintomi sospetti?

Page 151: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

151 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Descrivete cosa viene attuato se l’operatore è asintomatico e ha avuto contatto stretto

Descrivete cosa viene attuato se l’operatore è sintomatico e ha avuto contatto stretto

Cosa viene attuato se l’operatore è sintomatico anche se non è un contatto stretto?

Come avete affrontato il reclutamento di personale per garantire la continuità di assistenza in caso di imprevisti, considerata l’emergenza in corso?

Note: segnalare criticità particolari non comprese nella check list precedente:

_______________________________________________________________________________________________

Data, __________________ Luogo________________

Il Responsabile di Struttura

Nome Cognome e firma ______________________________________

Il Rappresentante legale o suo delegato

Nome Cognome e firma _________________________________________

INFORMAZIONI SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

L’ATS della Città Metropolitana di Milano tratta i dati in base al Regolamento UE 2016/679 e D.lgs. n. 196/03 novellato dal D.lgs.

n. 101/18. Specifica informativa è pubblicata sul sito aziendale www.ats-milano.it e mediante cartellonistica situata presso le

sedi dell’ATS.

Titolare del trattamento dei dati personali è la ATS della Città Metropolitana di Milano.

Responsabile del trattamento dei dati è il Direttore della UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie.

Page 152: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

152 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Allegato 1.c Check per Vigilanza dgr 2906 dell’08/03/2020, utilizzata, quando pertinente,

dall’equipe di vigilanza in sopralluoghi ispettivi

Allegato al verbale N. _____ del ________

REQUISITI RSA DGR 2906/2020 allegato 2

REQUISITI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI

DGR n. 2906 del 08/03/2020 All. 2

Rif.norm Area tematica Esito Note

DGR n.

2906

08/03/2020

Presenza di assistenza

medica H24

SI/NO

Assistenza infermieristica H24

SI/NO

Presenza di specialisti geriatri

SI/NO

Presenza di specialisti

cardiologi

SI/NO

Presenza di specialisti

pneumologi

SI/NO

Possibilità di effettuare

indagini di laboratorio

SI/NO

Possibilità di effettuare

diagnostica radiologica

SI/NO

Possibilità di garantire

ossigenoterapia

SI/NO

Il reparto predisposto per

covid + è separato dagli altri

nuclei?

SI/NO/NP

Sono identificati percorsi

separati per i nuclei ordinari

ed il reparto covid?

SI/NO/NP

Il Gestore ha dichiarato di

possedere i requisiti per

reparto covid?

SI/NO/NP

Indicare data e a chi ha trasmesso la

certificazione

Sono stati inseriti ospiti covid+ SI/NO/NP N. e data di inserimento, indicando l’origine

Planimetria aggiornata con identificazione del reparto covid+ : acquisita/richiesta

Page 153: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

153 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Allegato 1.d Check list per Verbale per Vigilanza emergenza Covid_19 utilizzata dall’equipe di

vigilanza in sopralluoghi ispettivi da aprile 2020

CHECK LIST VERIFICA GESTIONE EMERGENZA CORONAVIRUS

Data rilevazione: ______________ Nome e sede della Struttura ________________________________

PL Totali struttura ____ PL Occupati_______ PL Liberi ____ N. Ospiti ricoverati in Ospedale ________________

N. Ospiti Covid+ in struttura ______

N. ospiti con sintomi sospetti in struttura ________________ di cui in attesa di esito tampone: ____________

ELENCO NUOVI OSPITI INSERITI DAL 20/2, CON PROVENIENZA: □ SI ACQUISISCE □ SI CHIEDE DI TRASMETTERE

ELENCO OSPITI RIENTRATI IN STRUTTURA A SEGUITO DI RICOVERO OSPEDALIERO: □ SI ACQUISISCE □ SI CHIEDE

DI TRASMETTERE

Dall’ELENCO OSPITI PRESENTI □ SI ACQUISISCE □ SI CHIEDE DI TRASMETTERE

Tracciabilità su FASAS

N° FASAS …………………………………..dell’ospite (riportare iniziali e data accesso/nascita)……………………………………

N° FASAS …………………………………..dell’ospite (riportare iniziali e data accesso/nascita)……………………………………

La Struttura ha trasmesso CHECK LIST VERIFICA GESTIONE EMERGENZA CORONAVIRUS in data ______________

SONO STATI ALLEGATI PROTOCOLLI: □ SI □ NO

IL GESTORE DICHIARA CHE I PROTOCOLLI TRASMESSI SONO ANCORA IN USO: □ SI □ NO (si chiede di trasmettere i

protocolli oggetto di aggiornamento)

1. Aspetti di igiene generale e prevenzione

EVIDENZA RICHIESTA DOCUMENTAZIONE

Referente emergenza covid19.

NOME E QUALIFICA dichiarazione

C’è una procedura per l’uso corretto dei DPI

SI/NO/

PARZIALMENTE

dichiarazione □ DA TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Gli operatori intervistati indossano mascherina e guanti

SI/NO/

PARZIALMENTE

Osservazione diretta

Page 154: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

154 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

E’ presente all’ingresso un filtro con addetto al controllo dell’utilizzo dei DPI

SI/NO Osservazione diretta

Sono stati resi disponibili gel/disinfettanti idonei?

SI/NO Osservazione diretta

SOLUZIONI ADOTTATE PER DIFFICOLTA’ REPERIMENTO DPI

Difficoltà nel reperimento di….. Dal…. Al……

richieste di DPI effettuate ai fornitori/altri canali

□ DA TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Programmazione degli acquisti dei DPI e un registro di carico e scarico?

SI/NO/

PARZIALMENTE

registro carico/scarico/acquisti

□ DA TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Viene effettuata sanificazione? SI/NO/

PARZIALMENTE

Procedure sanificazione registrazioni/dichiarazioni di effettuata sanificazione

□ DA TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

2. Regolamentazione degli ingressi in struttura/ rapporti con parenti

Viene effettuato triage per gli operatori all’ingresso?

SI/NO/

PARZIALMENTE

Osservazione diretta registro e operatore che rileva la temperatura

Registro operatori

con febbre>37,5

Viene regolamentato l’ingresso dei parenti? In che modo? E da quando?

SI/NO/

PARZIALMENTE

Il gestore dichiara (se presente procedura vedi spazio note)

□ DA TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Frequenza e modalità con cui viene garantita una idonea informazione ai parenti sulle condizioni degli ospiti?

SI/NO/

PARZIALMENTE

Il gestore dichiara…. Relazione che descriva la frequenza, il mezzo e l’operatore incaricato dell’attività Procedura?

□ DA TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

E’ garantita una modalità alternativa alla visita di contatti tra ospiti e familiari?

SI/NO/

PARZIALMENTE

Il gestore dichiara…. Relazione che descriva la frequenza, il mezzo e l’operatore incaricato dell’attività Procedura?

□ DA TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Page 155: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

155 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Sono gestiti reclami e segnalazioni di familiari?

SI/NO/

PARZIALMENTE

Relazione su numero di reclami ricevuti e modalità di gestione (tempi di risposta, referente, modalità) Procedura gestione reclami

□ DA TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

3. Emergenza covid: Gestione degli ospiti con sintomi sospetti per covid19

Avete formato il personale per la gestione dell’emergenza covid e dei sintomi? In che modo?

SI/NO/

PARZIALMENTE

Evidenze della formazione effettuata progetto formativo ed eventuali firme di partecipazione

□ DA TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

E’ identificato un referente per i rapporti con ATS per la comunicazione dei casi accertati o sospetti?

NOME E QUALIFICA Dichiarazione Chiedere a chi comunicano per la sorveglianza in ATS (dip19)

Avete una procedura per la gestione delle persone con contatto stretto di caso accertato o sospetto? E’ prevista la possibilità di isolamento di casi accertati o sospetti In caso di isolamento di coorte, per ospiti sintomatici (casi sospetti e/o casi accertati) avete previsto una protezione idonea degli operatori che accedono al nucleo? è previsto personale dedicato al nucleo/area in cui sono presenti casi sospetti o accertati? (con specifica per le diverse figure professionali)

SI/NO/PARZIALMENTE Procedura che descrive modalità isolamento Relazione che descrive modalità di isolamento adottate (con specifica se isolamento di coorte in nuclei o piani dedicati Se ogni isolato ha una stanza singola con il proprio bagno) Planimetria/relazione che identifica percorsi sporco/pulito, zone/locali vestizione svestizione operatori Relazione/altra evidenza in merito a organizzazione personale

□ DA TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

E’ stato attivato un rapporto di consulenze specialistiche? Se si, quali specialisti e da quando…

NOME E QUALIFICA Specialista infettivologo, palliatore, geriatra, pneumologo…..

□ DA TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Page 156: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

156 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

E’ stato aggiornata la scheda del rischio biologico del DVR?

SI/NO Il gestore descrive (non acquisire)

Riportare la regolarità

formale: il DVR ha una

data e una firma

aggiornata

Page 157: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

157 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Allegato 1.e Esempio di Check list per il piano FASE 2, strumento non ancora in uso e suscettibile di

perfezionamento. Si propone come spunto per l’elaborazione del piano che ogni gestore deve

comunicare alla ATS.

ALLEGATO N° 1 AL VERBALE DI VERIFICA N°____ DEL__________ UDO SOCIOSANITARIE RESIDENZIALI

PIANO ORGANIZZATIVO-GESTIONALE AI SENSI DELLA DGR 3226 DEL 9 GIUGNO 2020 “ATTO DI INDIRIZZO IN AMBITO

SOCIOSANITARIO SUCCESSIVO ALLA FASE 1 DELL’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19”

Data di trasmissione del Piano ___________ prot. n. _______________________

Il Piano è firmato dal Legale Rappresentante _______________________________

PL Totali struttura ____ PL Occupati_______ PL Liberi ____ N. Ospiti ricoverati in Ospedale ________________

N. Ospiti Covid+ in struttura ______

N. Ospiti con sintomi sospetti in struttura ________________ di cui in attesa di esito tampone/test sierologico per Sars-

Covid19 (specificare ):

(codice ospite)_________

□ SI ACQUISISCE □ SI CHIEDE DI TRASMETTERE ELENCO OSPITI PRESENTI IN STRUTTURA DISTINTI PER NUCELO

DETTAGLIATO PER:

Codice fiscale, data ingresso in struttura, provenienza, asintomatici, sintomi sospetti per covid, guariti da covid19, esito

test sierologico, esito tampone, specificare se inserito con validazione tramite Priamo (vedi tabella per raccolta dati

ospiti)

ANALISI DEI CONTENUTI DEL PIANO ORGANIZZATIVO GESTIONALE

ELEMENTI ORGANIZZATIVO GESTIONALI

1. REFERENTE COVID E COMITATO DI SUPPORTO

EVIDENZA Note

Referente emergenza covid19

NOME E QUALIFICA Atto di nomina formale □ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Definizione delle funzioni del referente covid19

Elenco funzioni Allegato A pag. 2 dgr 3226

Esplicitati nell’atto di nomina Se ha anche altri ruoli specificare

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Comitato multidisciplinare di supporto

Nomi e ruoli Atto di nomina □ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Page 158: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

158 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

2. PIANO ORGANIZZATIVO GESTIONALE: CONTENUTI GENERALI

EVIDENZA Note

Criteri per la presa in carico progressiva di nuovi ospiti/pazienti

SI/NO/

PARZIALMENTE

Criteri di priorità riferibili a livelli di urgenza improcrastinabile e commisurati alla disponibilità di risorse strumentali e umane idonee

Accoglienza di ospiti, operatori, visitatori…

SI/NO/

PARZIALMENTE

Percorsi e modalità di accoglienza di ospiti/pazienti nuovi o di rientro dopo trasferimento presso altra struttura/ricovero ospedaliero, di ospiti/pazienti con accessi diurni/ambulatoriali anche ricorrenti, di operatori e di eventuali altri soggetti esterni (esempio: visitatori, ecc.)

Misure igienico-sanitarie per l’uso dei DPI

SI/NO/ PARZIALMENTE

Misure igienico-sanitarie per l’uso dei DPI per operatori, ospiti/pazienti ed eventuali altri soggetti esterni, in base al profilo di rischio oltre ad eventuali misure alternative quali il distanziamento sociale, in caso di non applicabilità funzionale

Procedure per la sorveglianza sanitaria e test sierologici

SI/NO/ PARZIALMENTE

Adozione delle procedure per la sorveglianza sanitaria per esposizione a SARS-CoV-2 di tutti gli operatori (dgr n.3114 del 07/05/2020) e Indicazioni in merito ai test sierologici (dgr n. 3131 del 12/05/2020)

Assistenza e monitoraggio agli utenti

SI/NO/ PARZIALMENTE

Precauzioni standard e specifiche nell’assistenza a tutti gli utenti e loro monitoraggio clinico/laboratoristico

Casi accertati e casi sospetti SI/NO/ PARZIALMENTE

Gestione di eventuali casi positivi o sospetti di COVID-19 tra ospiti/pazienti, operatori ed eventuali altri soggetti esterni

Sanificazione ordinaria e straordinaria

SI/NO/ PARZIALMENTE

Gestione della sanificazione ordinaria e straordinaria di ambienti, di apparecchiature e di eventuali mezzi di trasporto per operatori/utenti, oltre alla verifica delle caratteristiche di areazione dei locali e degli impianti di ventilazione/climatizzazione

Informazione e formazione SI/NO/ PARZIALMENTE

Piani di informazione e formazione per la prevenzione da SARSCoV-2 rivolti a tutte le tipologie di operatori e

Page 159: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

159 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

predisposizione di piani di informazione rivolti ai visitatori

Progetto di struttura e Progetto Individuale

SI/NO/ PARZIALMENTE

Aggiornamento del Progetto di struttura e di quelli individuali, ove previsti

DVR SI/NO/ PARZIALMENTE

Aggiornamento della Valutazione del Rischio di cui al titolo X D.Lgs. 81/08 e degli eventuali adempimenti conseguenti

3.PROCEDURE/ISTRUZIONI OPERATIVE EMERGENZA COVID_19

Verifica della conformità al presente atto di indirizzo del piano organizzativo-gestionale ovvero di specifiche procedure/istruzioni operative e della loro effettiva applicazione

EVIDENZA Note

Gestione in sicurezza di ospiti/pazienti casi affetti da Covid_19 : ospiti/pazienti attualmente presenti risultati positivi alla ricerca molecolare di SARSCoV-2

SI/NO/ PARZIALMENTE

Procedura. E’ consentita la prosecuzione dell’assistenza all’interno della struttura ospitante, previa valutazione del responsabile sanitario della struttura stessa, salvo evoluzione del quadro clinico, per cui si renda necessario il trasferimento verso ospedale attrezzato. Verifica dell’adozione da parte della struttura di misure coerenti con quanto raccomandato dall’ISS (Rapporto ISS COVID-19, n.4/2020 Versione del 17 aprile 2020) nonché di sistemi di sorveglianza attiva per il monitoraggio dell’evoluzione del quadro clinico

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Gestione casi COVID-19 di futura eventuale insorgenza

SI/NO/ PARZIALMENTE

Procedura. Prevedere il tempestivo trasferimento presso strutture di ricovero a carattere sanitario, appositamente individuate (ad eccezione di ospiti gravi o in stato terminale, adottando tutte le misure di massima sicurezza per il contenimento del contagio)

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Riorganizzazione ambienti e attività, isolamento, locali filtro, accessi distinti, percorsi non promiscui

SI/NO/ PARZIALMENTE

Procedura. Isolamento casi sospetti/accertati per stanze/per coorte, locali filtro, accessi di entrata e uscita distinti, percorsi sporco/pulito non promiscui, riorganizzazione delle attività

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Raccolta, lavaggio e distribuzione degli indumenti, divise, biancheria

SI/NO/ PARZIALMENTE

Revisione procedure di raccolta, lavaggio e distribuzione degli indumenti ospiti, delle divise operatori, teleria piana, materassi,

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

Page 160: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

160 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

cuscini, igienizzazione o sterilizzazione dei dispositivi in base alle schede tecniche

□ ACQUISITA

Sanificazione ordinaria e straordinaria

SI/NO/ PARZIALMENTE

Procedura. Piani di lavoro pulizia e sanificazione ordinaria, interventi di sanificazione straordinaria effettuati, schede tecniche dei prodotti utilizzati

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Gestione Infezioni SI/NO/ PARZIALMENTE

Revisione procedura prevenzione ICA con particolare riferimento a Covid_19

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Corretto utilizzo e approvvigionamento DPI

SI/NO/ PARZIALMENTE

Revisione procedura corretto utilizzo e approvvigionamento DPI

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Tampone e sierologici per utenti e operatori

SI/NO/ PARZIALMENTE

Procedura. Attività di diagnosi e monitoraggio dell’infezione mediante tampone e sierologici su utenti e operatori, previste da norma

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Consulenze specialistiche (infettivologo, pneumologo, geriatra, palliativista..)

SI/NO/ PARZIALMENTE

Procedura per attivazione consulenze specialistiche

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Trasferimento di pazienti confermati o sospetti Covid_19

SI/NO/ PARZIALMENTE

Procedura per il trasferimento di pazienti confermati o sospetti Covid_19 presso altra struttura più idonea e il loro successivo ritorno, secondo criteri di massima sicurezza

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Medicina necroscopica SI/NO/ PARZIALMENTE

Revisione procedura medicina necroscopica in cui si riporti accertamento decesso, gestione salma, accessi a camere mortuarie

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

3 a. REGOLAMENTAZIONE ACCESSI DEGLI ESTERNI E DEL PERSONALE

EVIDENZA Note

Triage del personale SI/NO/

PARZIALMENTE

Procedura di gestione triage del personale, con rilevazione temperatura con termometro a distanza/raggi infrarossi,

□ DA

TRASMETTERE

Page 161: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

161 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

l’insorgenza di sintomi/febbre durante il turno di servizio, la sostituzione del personale, e l’avvio di eventuale sorveglianza

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Triage per familiari/caregiver e accessi autorizzati

SI/NO/

PARZIALMENTE

Procedura che regolamenti il triage da parte di familiari/caregiver degli utenti e gli eventuali accessi su autorizzazione del responsabile medico

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Modalità alternative alla visita di contatti tra ospiti e familiari

SI/NO/

PARZIALMENTE

Procedura in cui siano previste modalità alternative alla visita di contatti tra ospiti e familiari (contatti attraverso stanze vetrate, videochiamate, chiamate telefoniche). Deve essere previsto il coinvolgimento attivo dei parenti nel piano assistenziale e l’evidenza della sua attuazione

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

3 b. REGOLAMENTAZIONE DEGLI INGRESSI DEGLI UTENTI

EVIDENZA Note

Screening per soggetti asintomatici

SI/NO/ PARZIALMENTE

Evidenza della programmazione di un percorso di screening rivolto ai soggetti asintomatici

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Ingressi degli utenti (Allegato A dgr 3226)

SI/NO/ PARZIALMENTE

Procedura con indicazioni per le diverse tipologie di ingressi degli utenti come previsto in Allegato A dgr 3226 in cui siano riportati criteri di priorità a favore di casi urgenti, modalità e locali per anamnesi e visita medica prima dell’accesso in struttura, modulo accoglienza temporaneo e misure idonee per distanziamento sociale fra ospiti/parenti, ingressi limitati

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Utenza non tipica SI/NO/ PARZIALMENTE

Procedura per gestione utenza non tipica (Stati Vegetativi, SLA, Nuclei Alzheimer..)

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Rientro di ospiti/pazienti al domicilio

SI/NO/ PARZIALMENTE

Procedura per il rientro di ospiti/pazienti al domicilio (anche temporaneo o ricorrente) e il loro successivo ritorno, secondo criteri di massima sicurezza

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Page 162: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

162 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Procedura relativa all’invio in ospedale per eventi acuti anche non correlati a Covid_19 e evidenza della condivisione con ospite/familiare/AdS

SI/NO/ PARZIALMENTE

Procedura relativa all’invio in ospedale per eventi acuti anche non correlati a Covid_19 e evidenza della condivisione con ospite/familiare/AdS

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

4. FORMAZIONE E INFORMAZIONE

EVIDENZA Note

Formazione per il personale SI/NO/ PARZIALMENTE

Avviati e periodicamente riproposti eventi formativi per il personale (tutte le qualifiche e contratti di lavoro) sulla patologia COVID-19 e sui sistemi di prevenzione e contenimento dell’infezione, con particolare riferimento al rispetto delle misure di prevenzione, all’uso dei DPI (scelti in relazione al rischio e all’attività, fasi di vestizione e svestizione, ecc.) e al significato delle procedure di sorveglianza sanitaria

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

Informazione-formazione per ospiti visitatori/caregiver/ volontari

SI/NO/ PARZIALMENTE

Programmi di informazione-formazione specifici per gli ospiti/pazienti/visitatori/caregiver (inclusi genitori di disabili, badanti, ecc) compreso il personale volontario

□ DA

TRASMETTERE

□ VISIONATA

□ ACQUISITA

ALLEGATO N° 2 AL VERBALE DI VERIFICA N°____ DEL__________ UDO SOCIOSANITARIE RESIDENZIALI

PIANO ORGANIZZATIVO-GESTIONALE AI SENSI DELLA DGR 3226 DEL 9 GIUGNO 2020 “ATTO DI INDIRIZZO IN AMBITO

SOCIOSANITARIO SUCCESSIVO ALLA FASE 1 DELL’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19”

ANALISI DEI CONTENUTI DEL PIANO ORGANIZZATIVO GESTIONALE

ELEMENTI STRUTTURALI

La struttura è dichiarata: NO COVID e HA N.____ STANZE PER ISOLAMENTO PER UN TOTALE di N.____ PL COVID CON PADIGLIONE COVID SEPARATO CON NUCLEO/I COVID DEDICATO/I

Page 163: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

163 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

La struttura presenta Accessi di entrata ed uscita distinti Oppure ha una regolamentazione dei flussi

Descrizione…

La struttura presenta locali filtro per la regolamentazione degli ingressi degli esterni e la loro vestizione/svestizione

Verifica delle caratteristiche di aereazione dei locali e impianti di ventilazione/climatizzazione

Se la struttura presenta padiglione o nucleo covid compilare la parte che segue (se no eliminare)

Se la struttura presenta un padiglione o nucleo covid separato Descrivere se ha impianto gas medicali a parete ha un locale dedicato per vestizione e svestizione ha ingresso separato Sono presenti percorsi separati Il personale ha spogliatoio separato Il personale ha servizi igienici dedicati

Descrizione…

Per il padiglione o nucleo covid è presente equipe dedicata Compreso medico ed infermiere

Descrizione….

Per il padiglione o nucleo covid è garantita diagnostica radiologica È garantita diagnostica di laboratorio Sono presenti specialisti infettivologi, pneumologi, palliativisti, geriatri

1.DISPOSITIVI ELETTROMEDICALI

1. Il numero dei dispositivi elettromedicali e il loro utilizzo sono state incrementati durante l’emergenza

covid? da quale data è stato necessario incrementare il numero e l’utilizzo dei dispositivi elettromedicali?

Rilievi:

2.DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

2.1 Il Documento di valutazione dei rischi è stato aggiornato in considerazione dell’incremento del rischio

biologico Covid?

Rilievi:

Page 164: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

164 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

2.2 È stato revisionato il piano di emergenza ed evacuazione in funzione della riorganizzazione degli spazi e

dello stato degli ospiti?

Rilievi:

3.ACCESSI, SPAZI E LOCALI

3.1 Sono stati individuati accessi di entrata/uscita distinti che comprenda anche un’area/locale per la rilevazione

della temperatura corporea? Se non possibile è stata prevista una opportuna regolamentazione dei flussi di

ingresso?

Rilievi:

3.2 Sono stati individuati locali filtro per la gestione degli ingressi degli esterni e la loro vestizione e svestizione?

Rilievi:

3.3 È presente elaborato grafico che riporti tutti i percorsi orizzontali e verticali, l’individuazione delle aree,

degli spazi, dei locali ritenuti necessari per l’emergenza Covid?

Rilievi:

3.4 Sono stati individuati ulteriori aree/locali del personale dedicati al/ai nucleo/i Covid e no Covid?

Rilievi:

3.5 È stato necessario provvedere alla nuova riorganizzazione degli spazi a causa dell’emergenza Covid con

particolare riferimento, quando presenti, ai nuclei dedicati agli stati vegetativi, SLA , nucleo Alzheimer Rilievi:

3.6 Sono state previste procedure di utilizzo distinte per i locali polifunzionali generali, palestre, attività

occupazionali e locale culto? Rilievi:

3.7 Sono state previste procedure di utilizzo, per i locali pranzo/soggiorno, all’interno dei nuclei che preveda

anche la distanza sociale tra gli ospiti? Rilievi:

3.8 È presente un nucleo/camere di osservazione singole, ad uso “quarantena”, per i reingressi degli ospiti

dall’ospedale? Rilievi:

3.9 In caso di necessità, è garantita la possibilità di effettuare un isolamento temporaneo (anche funzionale) dei

casi sospetti Covid e degli esposti Covid?

Rilievi:

3.10 Per l’ingresso di nuovi ospiti, è stato allestito il “modulo di accoglienza temporaneo” o l’adozione di misure

idonee per il distanziamento sociale tra gli ospiti ?

Page 165: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

165 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Rilievi:

3.11 È stata redatta procedura di ingresso ospiti, specificatamente per i posti letto quotidianamente disponibili?

Rilievi:

(solo se la struttura ha già in essere nuovi ingressi. Verificare la presenza di max 1/3 posti letto occupati per i primi

14 gg, max 2/3 posti letto occupati per i successivi 14 gg)

3.12 In che modo è garantita la frequente pulizia e sanificazione degli ambienti e di tutti i locali, con particolare

attenzione ai servizi igienici, alle aree comuni e alle superfici toccate con maggior frequenza, e dei mezzi di

trasporto ad uso comunitario?

Rilievi:

(verificare se presente procedura)

4.IMPIANTO TRATTAMENTO ARIA – AERAZIONE DEI LOCALI

4.1 È presente l’impianto trattamento aria? E se presente, quale è la tipologia di impianto (ad esempio fan

coil, impianto di distribuzione a tutta aria eterna impianto di distribuzione a parziale ricircolo d’aria);

Rilievi:

4.2 In presenza di impianto di trattamento aria con UTA, è possibile inibire il ricircolo? Se si, è stato inibito il

ricircolo?

Rilievi:

(riportare la data da quando è stato inibito il ricircolo)

4.3 È stata incrementata la manutenzione in funzione del rischio Covid con particolare riferimento

all’aumentata frequenza della manutenzione/sostituzione dei pacchi filtranti dell’aria in ingresso?

Rilievi:

4.4 Sono state adottate soluzioni al fine di incrementare i ricambi d’aria negli spazi confinati?

Rilievi:

4.5 In caso di locali con attività non continuative, è’ presente la procedura di attivazione di ingresso e estrazione

dell’aria che attivi l’impianto almeno un’ora prima e almeno un’ora dopo l’utilizzo del locale ?

Rilievi:

4.6 Sono state incrementate le procedure di pulizia/ sanificazione degli impianti di distribuzione dell’aria

(UTA, anemostati, vie aerauliche, fan coil ecc.)

Rilievi:

4.7 È stata verificata la corretta distanza tra i punti di espulsione e i punti di aspirazione dell’impianto di

trattamento aria

Rilievi:

4.8 In assenza di impianto di immissione aria esterna è presente la procedura per l’apertura delle superfici

finestrate sia delle camere degli ospiti che degli spazi comuni che descriva quante volte vengono effettuati i

ricambi d’aria?

Page 166: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

166 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Rilievi:

(verificare in loco se le finestre sono aperte; se sono chiuse verificare congruità con le procedure)

4.9 Nei nuclei con presenza di ospiti con particolari fragilità comportamentali sono state riviste le procedure

per l’apertura delle superfici finestrate quando queste non hanno sistemi di limitazione delle aperture?

Rilievi:

5.GAS MEDICALI

5.1 È presente un impianto centralizzato distribuzione dei gas medicali e/o altre soluzioni tecniche in assenza

dell’impianto centralizzato?

Rilievi:

5.2 Durante il periodo Covid è stato necessario aumentare la fornitura per la distribuzione dei gas medicali?

Rilievi:

(verificare in loco la quantità di gas erogato ed eventuali nuove linee di distribuzione aggiunte)

5.3 Sono state previste procedure di emergenza in caso di mal funzionamento dell’impianto centralizzato per

la distribuzione dei gas medicali?

Rilievi:

5.4 È stato necessario ricorrere alla manutenzione straordinaria dell’impianto centralizzato per la

distribuzione dei gas medicali?

Rilievi:

Page 167: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

167 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Allegato 2. Flusso COVID_19 Strutture Sociosanitarie Residenziali a partire dal 01/04/2020 con dati

cumulativo dei decessi dal 20/02/2020. I dati aggregati per macroaree a aree distrettuali sono

pubblicati sul sito ATS al link

https://www.ats-milano.it/portale/EMERGENZA-CORONAVIRUS/MONITORAGGIO-FLUSSI-COVID-

Page 168: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

168 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Sede Legale: Milano, 20122, Corso Italia 19

[email protected]

Codice fiscale e P.IVA 09320520969

Riferimenti ATS

Per le attività di vigilanza e controllo sulle strutture sociosanitarie

UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie

[email protected]

UOS Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie Milano Ovest

[email protected]

UOS Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie Milano Città

[email protected]

UOS Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie Milano Est

[email protected]

[email protected]

Si riportano di seguito le versioni integrali delle ultime note pervenute dalla DIREZIONE GENERALE

WELFARE - RETE TERRITORIALE

Indicazioni applicative della DGR N. XI/3226 del 09706/2020 ad oggetto: “Atto di indirizzo in ambito

sociosanitario successivo alla Fase 1 dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”

“Ulteriori indicazioni applicative della DGR N. XI/3226 del 09/06/2020 ad oggetto: “Atto di indirizzo

in ambito sociosanitario successivo alla Fase 1 dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”

Page 169: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

Regione Lombardia - GiuntaDIREZIONE GENERALE WELFARERETE TERRITORIALE

Piazza Città di Lombardia n.1 20124 Milano

Tel 02 6765.1

www.regione.lombardia.it

[email protected]

Ai Direttori Sociosanitari ATS della Lombardia

Oggett : indicazioni applicative della DGR N° XI/3226 del 09/06/2020 ad oggetto “Atto di indirizzoin ambito sociosanitario successivo alla “Fase 1” dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”.

Facendo seguito al confronto effettuato in data 16/06/2020 e visti i quesiti che sono pervenuti, si precisa che le indicazioni presenti nella DGR si riferiscono a tutti i setting sociosanitari (accreditati e a contratto, accreditati ma non a contratto o solo autorizzati), al fine di assicurare la massima sicurezza per utenti e operatori nell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Stante la cogenza dei contenuti, si richiama la necessità, da parte delle ATS, di garantire l’applicazione della DGR in modo concreto e di verificare l’adozione da parte degli Enti Erogatori delle misure coerenti con quanto raccomandato dall’ISS (cfr. Documento del “Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni – COVID-19. Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-COV-2 in strutture residenziali sociosanitarie. Versione del 17 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 - Rapporto ISS COVID-19, n.4/2020 Rev.”, trasmesso con nota del Ministero della Salute N° 0013468-18/04/2020-DGPRE-DGPRE-P).

Si coglie l’occasione per precisare che le autorizzazioni e le modalità di accesso dei famigliari alle strutture devono sempre essere valutate dal responsabile medico, a tutela del paziente e degli altri ospiti, al fine di commisurare sicurezza e attenzione ai bisogni di salute anche relazionali. Più precisamente la situazione di fine vita, esemplificata nell’allegato, non deve intendersi quale unico esempio per l’entrata dei familiari/caregiver. Pertanto, qualunque accesso andrà valutato come sopra precisato e le singole determinazioni dovranno comunque trovare motivata evidenza nella documentazione clinica/FASAS da parte del medico responsabile che dovrà garantire le misure di sicurezza necessarie a prevenire la trasmissione dell’infezione.

Responsabile del procedimento: GIOVANNI CLAUDIO ROZZONI Tel. 02/6765.

www.regione.lombardia.it

Page 170: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

Relativamente agli screening di laboratorio effettuati a carico del SSR si richiede che vengano effettuati, su valutazioni del responsabile medico (appropriata valutazione dei rischi-benefici), senza ritardo e secondo modalità organizzative condivise da tutti gli Erogatori e le ATS.

Per favorire un efficace e positivo confronto con le parti interessate nel contenimento e gestione dell’emergenza da COVID-19, si sollecita, altresì, l’avvio/implementazione da parte delle ATS di tavoli locali di coordinamento tra rappresentanti degli Enti gestori, ASST e ospedali privati, allo scopo di condividere buone pratiche cliniche/assistenziali, individuare eventuali bisogni formativi in riferimento al COVID-19 e promuovere percorsi di integrazione tra la rete sociosanitaria/sociale e quella sanitaria. Ciò allo scopo di assicurare, ad esempio, accessi appropriati al Pronto Soccorso, privilegiare consulenze specialistiche o accertamenti strumentali, ove possibile, direttamente presso le UdO o per via telematica, per evitare trasferimenti rischiosi o inutili e favorire il trattamento diagnostico/terapeutico/riabilitativo nel più adeguato contesto assistenziale per l’ospite/paziente. Al riguardo potranno, quindi, essere definiti percorsi nella massima sicurezza anche per le cure ospedaliere indifferibili e continuative/cicliche (esempio: dialisi, chemioterapia, radioterapia, ecc.).

Infine, come previsto, si chiede a ciascuna ATS di individuare un unico nominativo da scegliersi preferibilmente nel Direttore (o suo collaboratore) del Dipartimento Programmazione per l’Integrazione delle Prestazioni Sociosanitarie con quelle Sociali (PIPSS), i cui recapiti dovranno essere trasmessi alla Unità Organizzativa Rete Territoriale entro il 23 giugno p.v., al fine di istituire apposito gruppo di lavoro volto ad aggiornare l’atto di indirizzo di cui all’oggetto. I professionisti individuati si renderanno parte diligente promuovendo confronti, in ATS, in tema di continuità di cura nella cronicità, d’integrazione territorio-ospedale, di qualità delle prestazioni, di sorveglianza epidemiologica, di vigilanza e il controllo. Tematiche proprie del gruppo di lavoro nell’emergenza epidemiologica da COVID-19 previsto dalla delibera.

Ringraziando per la consueta collaborazione, porgo cordiali saluti.

IL DIRIGENTE

GIOVANNI CLAUDIO ROZZONI

Responsabile del procedimento: GIOVANNI CLAUDIO ROZZONI Tel. 02/6765.

www.regione.lombardia.it

Page 171: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

Regione Lombardia - GiuntaDIREZIONE GENERALE WELFARERETE TERRITORIALE

Piazza Città di Lombardia n.1 20124 Milano

Tel 02 6765.1

www.regione.lombardia.it

[email protected]

Ai Direttori Sociosanitari ATS della Lombardia

Oggetto: ulteriori indicazioni applicative della DGR N° XI/3226 del 09/06/2020 ad oggetto “Atto diindirizzo in ambito sociosanitario successivo alla “Fase 1” dell’emergenza epidemiologica daCOVID-19”.

Sempre a seguito delle tematiche affrontate in data 16/06/2020 con i Direttori Sociosanitari, si forniscono le seguenti ulteriori precisazioni:

- l’iniziale concretizzazione dell’impegno ad assicurare la massima tutela di utenti e operatori è rappresentata dall’adozione da parte degli Enti Gestori del settore Sociosanitario, attraverso il coordinamento del Referente aziendale COVID-19 appositamente individuato, di un piano organizzativo-gestionale con relative procedure/istruzioni operative. L’adozione di questi piani, nell’intento di assicurare le stesse massime tutele, è fortemente raccomandata anche per le U.d.O. sociali, in caso di integrazioni della loro offerta con voucher/misure di natura sanitaria, e per le sperimentazioni;

- la trasmissione, per quanto di competenza, dei suddetti piani organizzativo-gestionali alle ATS, deve precauzionalmente precedere le nuove prese in carico, soprattutto per le U.d.O. residenziali che hanno attualmente ospiti COVID-19 positivi e, più in generale, per le U.d.O. che hanno dovuto temporaneamente sospendere parte delle loro attività per concentrare le risorse nella gestione dell’emergenza da COVID-19 e/o a contenerne la diffusione;

- al fine dell’implementazione/adesione alle buone pratiche e all’identificazione di nuove strategie d’intervento/miglioramento per fronteggiare l’emergenza da SARS-CoV-2, è indispensabile, almeno presso le strutture residenziali, il confronto del Referente COVID-19 con un comitato multidisciplinare (o comunque con il responsabile sanitario della struttura);

- fondamentali sono la formazione del personale (per la quale le ATS possono essere prioritariamente promotrici di eventi specifici) e la disponibilità di consulenze specialistiche (es. infettivologo, pneumologo, geriatra, palliativista, ecc.) a favore degli ospiti/pazienti delle U.d.O. sociosanitarie. Al riguardo possono essere previsti specifici accordi con le ASST, fatta salva la libera facoltà degli Enti Erogatori ad altre organizzazioni autonome;

- in considerazione dell’impegno per l’implementazione del contenimento e gestione dell’infezione da SARS-CoV-2 da parte degli Enti Gestori, fatto salvo condizioni evidenti di mancato controllo del rischio con pregiudizio della sicurezza di pazienti e operatori, le attività di vigilanza-controllo svolte dalle ATS potranno inizialmente avere carattere di audit;

Responsabile del procedimento: GIOVANNI CLAUDIO ROZZONI Tel. 02/6765.

www.regione.lombardia.it

Protocollo G1.2020.0024019 del 24/06/2020

Page 172: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

- le istruttorie SCIA, SCIA contestuale, ecc. vengono regolarmente riprese, salvo condizioni specifiche che andranno segnalate con adeguato supporto tecnico/motivazioni da parte della ATS alla DG Welfare;

- gli accertamenti in caso di rientro di ospiti/pazienti verso U.d.O. sociosanitaria residenziale riconducibile a collettività chiusa (esempio: RSA, RSD, ecc.), provenienti da altra struttura (generalmente dopo ricovero presso ospedale per acuti), sono applicabili anche in caso di nuovi ingressi provenienti sempre da altra struttura/U.d.O. (sanitaria o sociosanitaria), nel rispetto, ovviamente, delle liste di attesa;

- le cautele da rispettare da parte dell’utente e dei suoi familiari/caregiver in caso di isolamento domiciliare prima dell’accesso in una U.d.O., andranno preventivamente illustrate e quindi, se attuabili, avviate e vigilate dagli operatori della U.d.O. stessa, anche mediante solo contatti telefonici. Gli esami di laboratorio da eseguire a domicilio sono in capo all’ADI ovvero, in caso di complessità clinica, all’ADI-COVID con l’eventuale coinvolgimento delle USCA, in accordo con il MMG. È data facoltà anche alle U.d.O. residenziali/semiresidenziali l’esecuzione degli esami al domicilio del paziente/ospite. La prima visita clinica e la raccolta anamnestica volte all’accertamento dell’assenza di condizioni di rischio in atto, dovranno comunque avvenire in spazi separati, prima che la persona acceda alla struttura. Trattandosi di isolamenti fiduciari, per casi specifici di utenti/pazienti (esempio: dipendenze, ecc.), se ritenuto opportuno, il responsabile medico può prevedere un ulteriore prolungamento dell’isolamento dell’utente/paziente dalla sua presa in carico, in moduli appositamente individuati nella struttura stessa;

- per gli utenti/pazienti che necessitano di una tempestiva presa in carico nel miglior setting assistenziale sociosaniatario per grave compromissione clinica (esempio: pazienti terminali che richiedono ricovero in Hospice, ecc.), il responsabile medico può prevedere un percorso laboratoristico di screening più celere (esempio: in caso di paziente senza segni e sintomi di COVID-19 e con anamnesi negativa per esposizione a casi positivi o sospetti per COVID-19 nei 14 giorni precedenti, eseguire almeno 1 tampone naso-faringeo entro 3 giorni dalla presa in carico). Si ricorda che la eventuale negatività del tampone naso-faringeo non implica la sicurezza che l’utente/paziente non possa sviluppare una malattia nei giorni successivi e quindi dovrà essere temporaneamente accolto in moduli e secondo percorsi appositamente individuati nella struttura stessa. Il tampone negativo all’ingresso dovrà, pertanto, essere ripetuto dopo 14 giorni, prima della collocazione definitiva del paziente;

- in riferimento ad eventuali rientri anche temporanei a domicilio, premettendo che gli stessi devono sempre essere oggetto di attenta valutazione dei rischi-benefici da parte del responsabile medico, le procedure descritte nella DGR 3226/2020 con particolare riferimento alle RSA e RSD, devono essere prioritariamente applicate in caso di possibile insorgenza di focolaio epidemico all’interno delle stesse. Per eventuali periodi di “vacanza” anche ai fini terapeutici/promozione di percorsi di cura, si rimette al responsabile medico la valutazione dei rischi-benefici, raccomandando per le collettività chiuse di mantenere per quanto possibile, anche in trasferta, la composizione invariata rispetto alla quotidianità (quindi senza promiscuità con altri utenti/pazienti) e il rispetto delle regole del distanziamento sociale, l’uso dei DM/DPI e la sorveglianza clinica;

- si conferma opportuno applicare la DGR N° XI/3115 del 07/05/2020 “Indirizzi per l’organizzazione delle attività sanitarie in relazione all’andamento dell’epidemia da COVID-19” anche per gli aspetti di trasferibilità all’ambito sociosanitario, al fine di una armonizzazione complessiva dei contenuti oltre a quanto indicato nella DGR N° XI/3183 del 26/05/2020, relativamente a: modalità generali di accesso alle strutture, limitazione degli accessi per il personale, distanziamento interpersonale, accessi per prestazioni ambulatoriali; altri servizi a potenziale alto flusso di accesso di utenti;

- la revoca dei contenuti dell’allegato 4 alla DGR N° XI/2986 del 23/03/2020 deve intendersi contestuale al ripristino del modello erogativo delle cure palliative (ex DGR N° X/5918 del 28/11/2016) previsto a decorrere dal 01/07/2020;

- con medesima tempistica vengono ripristinati gli accessi dal territorio anche per le altre U.d.O. sociosanitarie indicate nell’allegato 2 alla DGR N° XI/2906 del 08/03/2020, mantenendo in funzione la Centrale Unica Regionale Dimissione Post Ospedaliera (portale PRIAMO), istituita con la suddetta DGR, per le dimissioni protette dagli ospedali verso la rete delle “Cure extra ospedaliere” ad eccezione delle RSA. Al riguardo si informa che, per migliorare i trasferimenti verso queste U.d.O tramite il portale PRIAMO e al fine di favorire l’individuazione del miglior setting assistenziale, soprattutto nell’area riabilitativa, sono in adozione nuove

Responsabile del procedimento: GIOVANNI CLAUDIO ROZZONI Tel. 02/6765.

www.regione.lombardia.it

Page 173: Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie · 2020. 7. 13. · Vademecum Coronavirus Strutture Sociosanitarie UOC Vigilanza e Controllo Strutture Sociosanitarie vigilanzasociosanitaria@ats-milano.it

schede. Per quest’ultime e in riferimento al debito informativo per la rendicontazione delle attività erogate, seguiranno ulteriori precisazioni;

- i pazienti già inseriti dalla Centrale Unica di cui sopra nella rete extraospedaliera continuano il percorso assistenziale sino ad avvenuta guarigione/stabilizzazione clinica dell’evento acuto che ne ha motivato il trasferimento, con conseguente dimissione al domicilio. Qualora quest’ultima non fosse possibile, andranno individuate soluzioni nel rispetto della libera scelta dell’utente e/o dei suoi familiari-legale rappresentante ovvero evitando automatiche ricollocazioni nelle strutture. Qualora, malgrado la guarigione/stabilizzazione clinica dell’evento acuto, si rendesse necessario il proseguimento di un percorso assistenziale presso una U.d.O. sociosanitaria, si applicheranno le consuete regole di compartecipazione ai costi, ove previsti;

- i posti letto temporaneamente contrattualizzati per esigenze della già citata DGR N° XI/2906 non potranno più accogliere nuovi ingressi dal 01/07/2020 a carico del SSR;

- ai fini della sorveglianza e in analogia a quanto previsto dalla DGR N° XI/3264 del 16/06/2020 ad oggetto “Piano di riordino della rete ospedaliera: attuazione dell’art. 2 del D.L. 34/2020”, le unità di degenza di Cure Sub Acute, fatto salvo necessità di eventuali precisazioni inerenti i criteri di accesso, vengono individuate quali strutture di ricovero a carattere sanitario dove trasferire eventuali casi positivi o sospetti per COVID-19 asintomatici o paucisintomatici che non possono essere accolti e/o gestiti presso strutture sociosanitarie, come descritto nella DGR 3226/2020. In caso di indisponibilità di posti letto presso le degenze di Cure Sub Acute, eventuali casi positivi o sospetti per COVID-19 asintomatici o paucisintomatici che non possono essere accolti e/o gestiti presso strutture sociosanitarie, potranno essere eccezionalmente ricoverati presso gli ospedali. Analogamente, i casi COVID-19 positivi in dimissione dagli ospedali e non direttamente accoglibili a domicilio per la loro complessità clinica-assistenziale, tramite PRIAMO, verranno indirizzati verso le unità di degenza di Cure Sub Acute.

Con la richiesta di dare la più ampia diffusione possibile dei contenuti della presente, si ringrazia per la collaborazione e si porgono cordiali saluti.

IL DIRIGENTE

GIOVANNI CLAUDIO ROZZONI

Responsabile del procedimento: GIOVANNI CLAUDIO ROZZONI Tel. 02/6765.

www.regione.lombardia.it

Copia analogica sottoscritta con firma a mezzo stampa predisposta secondo l¿articolo 3 del D.lgs 39/1993 e l¿articolo 3bis, comma 4bis del Codice dell¿amministrazione digitale. Il documento originale Ł firmato digitalmente e conservato presso l’Ente.