Vademecum Certificazioni di competenza linguistica in...

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M. Vedovelli, M. Barni, C. Bagna, S. Machetti VADEMECUM LE CERTIFICAZIONI DI COMPETENZA LINGUISTICA IN ITALIANO COME LINGUA STRANIERA FAPI – Fondo Formazione Piccole e Medie Imprese Siena – Roma, Luglio 2009

Transcript of Vademecum Certificazioni di competenza linguistica in...

M. Vedovelli, M. Barni, C. Bagna, S. Machetti

VADEMECUM

LE CERTIFICAZIONI DI COMPETENZA LINGUISTICA IN ITALIANO COME LINGUA STRANIERA

FAPI – Fondo Formazione Piccole e Medie Imprese

Siena – Roma, Luglio 2009

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Indice Legenda p. 7 1. Introduzione (a cura del FAPI) » 9 2. Che cos’è una Certificazione di competenza linguistica » 10 2.1 Una premessa: la Certificazione di competenza linguistica come garanzia comunicativa nel mondo

globale » 10

2.2 Alcune questioni sul ‘certificare le competenze linguistiche’ » 12 2.3 Che cos’è una Certificazione di competenza in italiano lingua straniera » 14 3. Le Certificazioni in Italia » 16 3.1 Il Sistema Coordinato delle Certificazioni Nazionali (SCCN) di competenza linguistica in Italiano » 16 3.2 Pluralità e coordinamento nel Sistema nazionale delle Certificazioni di italiano » 18 3.3 Motivi a favore di una sola certificazione per l’italiano » 18 3.4 Motivi a favore di un sistema coordinato fra più Certificazioni » 20 3.5 Le reti di Enti Certificatori » 26 4. La storia e le attività delle Certificazioni di italiano come lingua straniera » 28 4.1 La storia e le attività della CILS - Università per Stranieri di Siena » 28 4.2 La storia e le attività della Certificazione CELI - Università per Stranieri di Perugia » 33 4.3 La storia e le attività della Certificazione IT – Terza Università di Roma » 35 4.4 La storia e le attività della Certificazione PLIDA – Società Dante Alighieri » 39 5. Le Certificazioni CILS, CELI, IT, PLIDA a confronto: i livelli d’esame e le prove » 41

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5.1 La Certificazione CILS - Università per Stranieri di Siena » 41 5.2 La Certificazione CELI - Università per Stranieri di Perugia » 50 5.3 La Certificazione IT - Terza Università di Roma » 56 5.4 La Certificazione PLIDA - Società Dante Alighieri » 58 6. Istruzioni operative per i candidati agli esami di Certificazione » 61 6.1 Chi si può iscrivere agli esami di Certificazioni di italiano » 61 6.2 Come scegliere la Certificazione e il livello » 61 6.3 Come si ottiene la Certificazione CILS; i punteggi » 63 6.4 Come si ottiene la Certificazione CELI; i punteggi » 66 6.5 Come si ottiene la Certificazione IT; i punteggi » 69 6.6 Come si ottiene la Certificazione PLIDA; i punteggi » 70 7. La preparazione agli esami di Certificazione » 75 7.1 Dove trovare indicazioni per prepararsi agli esami CILS » 77 7.2 Dove trovare indicazioni per prepararsi agli esami CELI / CIC » 78 7.3 Dove trovare indicazioni per prepararsi agli esami IT » 79 7.4 Dove trovare indicazioni per prepararsi agli esami PLIDA » 80 7.5 Linee guida per progettare percorsi formativi finalizzati agli esami di Certificazione » 81 8. Modalità operative di svolgimento degli esami di Certificazione » 82 8.1 Come, quando e dove si svolgono gli esami » 82 8.2 Modalità operative » 83 8.3 Come iscriversi agli esami » 84 8.4 Quanto costa iscriversi agli esami » 86 8.5 Come diventare sede d’esame » 87 8.6 Quando si tengono gli esami di Certificazione » 88

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8.7 Come si svolgono gli esami di Certificazione » 89 8.8 Durata delle prove di esame » 95 8.9 Procedure per i reclami » 98 9. Considerazioni etiche sulla valutazione certificatoria » 99 10. Conclusioni » 101 Glossario » 102 Riferimenti bibliografici » 106 Riferimenti generali » 106 Pubblicazioni degli Enti Certificatori » 108 Gli Autori » 114 Tabelle Tabella n. 1 – Il modello a sei livelli di competenza del QCER » 23 Tabella n. 2 – I livelli del QCER e l’articolazione in livelli delle Certificazioni italiane » 25 Tabella n. 3 – Quadro sinottico delle Certificazioni italiane » 72

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Legenda Il testo è organizzato per una lettura sequenziale, ma può consentirne anche una di tipo ‘ipertestuale’ grazie a richiami e evidenziazioni per un progressivo e sempre più approfondito accrescimento delle informazioni. L’articolazione è in capitoli e paragrafi. Il testo è affiancato da una serie di parole-chiave, che esplicitano la struttura secondo la quale si articola il contenuto, e che sottolineano i punti concettuali più rilevanti, quelli sui quali si concentra l’argomentazione nei singoli paragrafi. Nel testo sono presenti tre tipi di evidenziazioni e di richiami per far individuare i concetti più rilevanti e quelli che pos-sono essere ulteriormente approfonditi. I termini scritti in corsivo nel testo mettono in evidenza i punti salienti della trattazione. Il carattere MAIUSCOLETTO indica che il termine è ripreso e spiegato nel Glossario finale. Il carattere sottolineato indica che il concetto è ripreso e approfondito più avanti nel testo. Al termine di questo testo si trovano un Glossario, dove sono ripresi e spiegati i termini tecnici usati, e una Bibliografia di riferimento per approfondire le tematiche via via toccate. I dati forniti in questo testo sono estratti dalle pubblicazioni e dai siti ufficiali degli Enti Certificatori italiani. Talvolta, nel confronto comparativo fra le varie Certificazioni, il testo è privo di determinate informazioni: ciò è dovuto alla non di-chiarazione del dato da parte dell’Ente Certificatore. In questi casi abbiamo preferito non presentare nostre inferenze o ipotesi o comunque informazioni non ufficialmente dichiarate dagli Enti.

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1. Introduzione (a cura del FAPI)

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2. Che cos’è una Certificazione di competenza linguistica

2.1 Una premessa: la Certificazione di competenza linguistica come garanzia comu-nicativa nel mondo globale

Tra Babele e la Pentecoste. È fra questi due poli ideali che si colloca la vicenda linguistica della nostra civil-tà, fatta di scelte sugli usi linguistici e sull’identità linguistica sia a livello individuale, sia a quello delle co-munità, delle società.

BABELE è il rimpianto di un mondo perduto dove regnava un’unica lingua e dove tutti gli esseri umani si capivano senza problemi: un mondo, però, che produceva un peccato di orgoglio tale da essere meritevole della punizione divina. Tale punizione si è concretizzata nella molteplicità delle lingue e nella conseguente incomprensione reciproca fra gli umani. Da allora la diversità delle lingue è stata vista come punizione, e la sua conseguenza è la paura dell’altro, dello straniero e della sua lingua, diversa dalla nostra. C’è paura per-ché dalla incomprensione reciproca, generata dal non condividere un’unica lingua, deriva un alto rischio di conflitto. La paura dell’altro; la paura del conflitto; il rifiuto delle lingue degli altri: tutto questo è Babele.

Babele come paura del plurilinguismo

La PENTECOSTE, invece, è il polo opposto, che nella riconciliazione coinvolge anche la questione linguisti-ca: la Pentecoste, infatti, dà il dono delle lingue. Anche questo dono delle lingue viene sacralizzato, a sottoli-neare l’importanza del ruolo degli idiomi nel destino dei singoli e delle comunità. La diversità delle lingue, nella Pentecoste, non genera paura e rifiuto, ma diventa la normalità dello scambio comunicativo; gli altri esistono con le loro lingue, e il contatto che ne deriva non provoca il conflitto. Ogni situazione di contatto fra umani con lingue diverse, in tale prospettiva, non impedisce intrinsecamente la comunicazione: la plu-ralità delle lingue viene vista, invece, come una ricchezza che permette di creare sempre nuovi sensi, sem-pre nuovi scenari di significato per gli esseri umani.

Pentecoste come dono del plurilinguismo

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Il ‘senso linguistico’ della Pentecoste sta nella garanzia della intercomprensione fra gli esseri umani nel momento in cui si assumono la responsabilità etica di impegnarsi a stabilire relazioni cooperative per com-prendersi reciprocamente. Il riconoscimento della pluralità delle lingue e dei linguaggi come strumenti per il dialogo fra gli esseri umani: questa è la Pentecoste, dal punto di vista linguistico.

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2.2 Alcune questioni sul ‘certificare le competenze linguistiche’

Che ruolo ha la certificazione della competenza linguistica entro tale dialettica, che coinvolge sacro e profano, so-gno dell’unica lingua pre-babelica e realtà del plurilinguismo?

In una società complessa, globale, come la nostra attuale, che vede il continuo contatto fra gli esseri umani appartenenti a comunità diverse e con lingue diverse, si ripresentano le stesse paure babeliche e le stesse spinte etiche all’intercomprensione cooperativa che ritroviamo nei testi sacri. Proprio entro tale contesto dialettico la questione della certificazione della competenza linguistica viene ad avere un senso profondo, teoretico, civile e umano che supera i suoi aspetti puramente tecnici e amministrativi. La certificazione del-la competenza linguistica è diventata, oggi, nel nostro mondo globalizzato e complesso, lo strumento prin-cipale per attuare funzioni di grande rilevanza: le funzioni di garanzia, di mediazione e di responsabilità etica.

Funzioni della Certificazione nel mondo globale

La certificazione di competenza linguistica garantisce la società che accoglie lo straniero: garantisce che que-sti sa comunicare, ha autonomia comunicativa in relazione a determinati CONTESTI e DOMINI. Lo straniero che possiede una certificazione non è portatore di conflitto a causa della sua non conoscenza della lingua della comunità che non è la sua di origine, ma anzi la certificazione attesta formalmente che egli saprà co-municare, saprà stabilire rapporti comunicativi e perciò sociali. È questo ciò che una certificazione garanti-sce alla società che vede arrivare uno straniero.

Funzione di ga-ranzia

La certificazione di competenza linguistica garantisce anche lo straniero che la possiede: gli dà la sicurezza di avere autonomia comunicativa in determinati contesti e domini; gli dà la sicurezza di poter interagire con i nativi; lo rafforza nella sua scelta di entrare in un’altra lingua e in un’altra società.

La funzione di garanzia fa sì, allora, che la certificazione sia una mediazione fra mondi linguistici, semiotici, identitari differenti, che entrano in contatto nel nostro mondo globale.

Certificazione come mediazione

Conseguire una Certificazione di una competenza linguistica significa perciò possedere uno strumento di mediazione che svolge una duplice funzione di garanzia: verso chi la possiede e verso chi la richiede; verso gli stranieri e verso la società di arrivo. Come abbiamo già ricordato, si tratta di una garanzia che svolge una

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sostanziale funzione di rassicurazione: la Certificazione di un determinato livello garantisce lo straniero che la possiede che saprà comunicare in lingua italiana nei contesti comunicativi previsti (esplicitati, formalizza-ti) per il suo livello, e, al contempo, garantisce anche chi richiede le competenze comunicative a uno stra-niero. Una azienda, ad esempio, avrà la certezza che un suo dipendente o futuro dipendente straniero in possesso di una Certificazione di un dato livello saprà svolgere con autonomia e efficacia comunicativa le mansioni richieste da un certo profilo professionale o da certi compiti lavorativi che implicano interazioni in lingua italiana con gli italiani o con gli altri stranieri.

La certificazione di competenza linguistica sviluppa, come abbiamo indicato, anche un’altra importante funzione, una funzione di responsabilità etica individuale e collettiva: avere a riferimento una certificazione con-sente alle Istituzioni di sviluppare POLITICHE LINGUISTICHE organiche, coerenti, con obiettivi definiti, e di promuovere lo sviluppo comunicativo delle società. Consente agli individui di darsi trasparenti obiettivi di sviluppo culturale e identitario ponendosi in rapporto alle altre lingue, alle lingue degli altri.

Funzione di re-sponsabilità etica nella comunicazio-ne

Le funzioni delle Certificazioni investono le scelte individuali e collettive, sociali e istituzionali. Gli indivi-dui e le collettività sono sottoposti a fortissime pressioni comunicative e linguistiche nel mondo globale. Le Certificazioni di competenza linguistica sono strumenti che aiutano a rispondere a tali sollecitazioni: non sono meri atti amministrativi, ma strumenti di sviluppo delle persone e delle società; dispositivi conoscitivi che ‘salvano la vita’, sia perché garantiscono che si riesce a comprendere e usare la lingua straniera nelle concrete situazioni sociali (e a capire, ad esempio, le istruzioni per l’uso dei macchinari pericolosi sul posto di lavoro), sia perché garantiscono che si può riuscire a inserirsi in un’altra società, a crescere in essa e a da-re un contributo di crescita ad essa. Le Certificazioni, allora, sono strumenti che aiutano a evitare il conflit-to sociale e a promuovere la crescita condivisa della competenza linguistico-comunicativa.

Come ottengono questi risultati le Certificazioni? Come sono fatte le Certificazioni? Chi le gestisce?

A tali domande cerca di rispondere questo Vademecum.

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2.3 Che cos’è una Certificazione di competenza in italiano lingua straniera Una Certificazione di competenza in lingua straniera è uno strumento di misurazione e valutazione della competenza linguistico-comunicativa.

La COMPETENZA LINGUISTICO-COMUNICATIVA è l’insieme delle conoscenze, abilità e caratteristiche che permettono a un soggetto di agire linguisticamente, cioè di agire usando gli strumenti linguistici e comuni-cativi.

Misurare vuol dire ‘descrivere nel modo più preciso possibile i tratti della competenza linguistico-comunicativa nelle sue diverse ABILITÀ’. Gli strumenti della misurazione sono test e prove di vario tipo. La misurazione si esprime prevalentemente in un punteggio.

Misurazione della competenza lingui-stica

Valutare significa ‘esprimere un giudizio, a partire dalla misurazione svolta, cioè attribuire un significato a tale misurazione mettendo in corrispondenza i suoi risultati con i compiti comunicativi che il parlante do-vrà svolgere nei contesti di comunicazione’. La valutazione si può esprimere in un giudizio globale, in un punteggio complessivo o in un altro tipo di rapporto di sintesi.

Valutazione della competenza lingui-stica

La Certificazione è un processo e il suo prodotto finale. Il processo consiste nella misurazione e nella valutazione del livello di competenza che uno straniero ha in una certa lingua (che non è la sua LINGUA MADRE, non è la sua L1): cioè nella L2.

Il prodotto è l’atto finale del processo, ovvero una attestazione formale, ufficiale, nella quale è affermato ‘quanta’ lingua lo straniero possiede e che cosa può fare con questa competenza linguistica.

Detto in altri termini, certificare vuol dire misurare in modo valido e affidabile la competenza linguistica di uno straniero in termini di livelli, ed esprimere il risultato di questa misurazione in una valutazione che in-dichi il grado di spendibilità sociale della sua competenza linguistica.

In questo senso spendibilità sociale significa ‘adeguatezza dei livelli di competenza linguistica di uno straniero rispetto alle sollecitazioni comunicative che gli provengono dalle situazioni sociali’.

Spendibilità sociale della competenza linguistica

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La progettazione, la costruzione e l’offerta di una Certificazione è opera di un ENTE CERTIFICATORE, del tutto indipendente da chi offre /eroga la formazione (scuola di lingua, centro di formazione professionale, sistema scolastico nazionale ecc.), da chi riceve la formazione (apprendente, corsista, studente ecc.), come anche da chi richiede la verifica delle competenze in lingua straniera (ad esempio, un’azienda che voglia impiegare uno straniero). L’Ente Certificatore è tale perché istituzionalmente svolge la funzione specializ-zata di valutazione della competenza.

Che cosa vuol dire che ‘istituzionalmente’ svolge la sua azione? Vuol dire che l’Ente Certificatore è tale perché ha innanzitutto una identità istituzionale: nel caso dell’italiano, ad esempio, sono Enti Certificatori tre Università pubbliche, più un Ente morale. In qualche modo, dunque, l’Ente Certificatore è tale perché la sua missione istituzionale gli fa svolgere tale compito.

Funzione istitu-zionale

Che cosa vuol dire che l’Ente Certificatore svolge una ‘funzione specializzata’? Vuol dire che l’Ente deve avere la capacità di sostenere le procedure metodologiche di misurazione e di valutazione certificatoria del-la competenza scientifica con una costante e istituzionale azione di ricerca scientifica. L’azione dell’Ente Certificatore mira a processi e prodotti il più possibile oggettivi proprio perché basati sulla qualità scientifi-ca, teorica e metodologica delle sue pratiche. Ciò dà all’Ente Certificatore caratteri di totale autonomia e indipendenza: queste sono le due condizioni primarie che garantiscono la validità dell’azione di un Ente Certificatore e, di conseguenza, il valore di una Certificazione di competenza.

Funzione specia-lizzata

Proprio l’autonomia dell’Ente Certificatore è la maggiore garanzia sia per gli stranieri che scelgono di so-stenere un esame di Certificazione, sia per i soggetti che richiedono agli stranieri il possesso di una Certifi-cazione di lingua straniera: solo tale autonomia è la garanzia della correttezza, della affidabilità e della serie-tà della misurazione linguistica. Un Ente Certificatore che non fosse capace di un’azione fondata su alti profili scientifici metterebbe a serio rischio l’affidabilità e la validità della sua Certificazione di competenza linguistica.

Autonomia dell’Ente Certifica-tore

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3. Le Certificazioni in Italia

3.1 Il Sistema Coordinato delle Certificazioni Nazionali (SCCN) di competenza lin-guistica in Italiano

L’attuale sistema mondiale delle Certificazioni delle lingue a grande diffusione internazionale vede una gamma diversificata di soluzioni, di modelli, di tipi di Certificazione.

Una lingua può vedere la presenza di più di un Ente Certificatore e di più di una Certificazione a seconda di diversi fattori. La pluralità degli Enti Certificatori di una lingua è ribadita come valore nel Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue (QCER, 2001), che è attualmente il principale documento del Consiglio d’Europa sulla diffusione delle lingue, sull’apprendimento, l’insegnamento e la valutazione linguistica.

Il QCER del Consiglio d’Europa

Ad esempio, la lingua inglese ha quasi trenta Certificazioni linguistiche (e corrispondenti Enti Certificatori); il tedesco ne ha almeno tre.

Una lingua – più certificazioni

Lo spagnolo, invece, ha una sola Certificazione, secondo una logica di tipo ‘centralistico’.

Si tratta di scelte diverse, influenzate da tanti fattori: dall’idea di ‘Stato’ e dalla sua effettiva concretizzazione storica, ai tipi di politica linguistica messi in atto dagli Stati per la diffusione della lingua; dalle caratteristi-che dei sistemi formativi all’ampiezza e qualità della ricerca scientifica sulla materia. Un elemento determi-nante per la scelta di diversificazione o di unitarietà è costituito dalle caratteristiche dei pubblici (per una lingua come l’inglese, quanto mai vari; per altre lingue, invece, molto più ridotti per tipologia sociale e per motivazioni all’apprendimento della lingua).

Per quanto riguarda l’italiano, le Certificazioni di competenza linguistica sono quattro:

- la Certificazione CILS (dell’Università per Stranieri di Siena) - la Certificazione CELI (dell’Università per Stranieri di Perugia) - la Certificazione IT (dell’Università degli Studi Roma Tre)

Le Certificazioni dell’italiano come lingua straniera

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- la Certificazione PLIDA (della Società Dante Alighieri).

Tali Certificazioni e i relativi Enti Certificatori costituiscono il Sistema Coordinato delle Certificazioni Nazionali (SCCN), istituito in base a una serie di convenzioni stipulate dagli Enti Certificatori con il Ministero degli Affari Esteri. Attualmente (2009) giace all’esame del Parlamento un disegno di legge che istituzionalizza normativamente tale sistema coordinato di Certificazioni e di Enti certificatori.

SCCN

A norma di legge, solo le Università per Stranieri di Siena e di Perugia hanno tra i propri compiti istituzio-nali quello di rilasciare titoli di Certificazione: tale compito, infatti, è sancito dalla Legge 17 febbraio 1992, n. 204, che riconosce i titoli rilasciati dalle due Università per Stranieri e dichiaranti il grado di competenza in italiano come lingua straniera. Le norme sull’autonomia universitaria fanno sì che anche l’Università de-gli Studi Roma Tre possa rilasciare titoli di tale natura. La Certificazione della Società Dante Alighieri è frutto di un suo accordo con il Ministero degli Affari Esteri.

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3.2 Pluralità e coordinamento nel Sistema nazionale delle Certificazioni di italiano

Partiamo dal fatto che è facile, per chi si avvicina alle Certificazioni di italiano come lingua straniera, porsi due domande: perché quattro Certificazioni? Perché non una sola? La risposta deve prendere in esame i diversi fattori che determinano la creazione di una Certificazione, le scelta delle sue caratteristiche e delle sue funzioni. Occorre sottolineare, innanzitutto, che le Certificazioni sono potenti strumenti per sostenere la presenza di un idioma nell’attuale mercato globale delle lingue.

Pluralità delle Certificazioni ita-liane

Mercato globale delle lingue: questa espressione, introdotta per l’italiano da De Mauro et alii (2002) nell’ultima, grande indagine sulla diffusione dell’italiano nel mondo, indica lo stato di competizione fra lingue–culture, e insieme fra le società ed economie di riferimento, che attualmente sembra caratterizzare i rapporti fra gli idiomi nel mondo globale. Le Certificazioni sono strumenti importanti per conquistare spazio in tale mer-cato, cioè per motivare pubblici potenziali a entrare in contatto con una lingua straniera e ad apprenderla. Le Certificazioni indicano con trasparenza e formalizzano gli obiettivi di tale percorso. Le loro diverse spe-cificità, i livelli in cui ogni certificazione articola la propria struttura di misurazione e di valutazione della competenza linguistico-comunicativa contribuiscono a raggiungere tipi diversi di pubblico e a rispondere con efficacia ai loro specifici bisogni di riconoscimento dei livelli di competenza posseduti.

Le Certificazioni nel mercato globale delle lingue

Passiamo ora a esaminare i pro e i contro rispetto a tale posizione.

3.3 Motivi a favore di una sola certificazione per l’italiano

Sono tre le principali giustificazioni addotte da chi vorrebbe per l’italiano una sola Certificazione.

La prima si fonda sull’idea che uno Stato unitario dovrebbe avere un unico strumento ufficiale di ricono-scimento della competenza linguistica.

Una lingua – una Certificazione?

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Si può confutare questa opinione in vario modo. Innanzitutto, l’Italia repubblicana è sì uno Stato unitario, ma non ha mai avuto una politica linguistica intesa come progetto unitario e coerente di diffusione della lingua e di sviluppo comunicativo della società; un progetto di alto profilo civile e culturale basato su un diffuso sentire linguistico e capace di essere messo in atto dal sistema delle Istituzioni formative. Un’unica Certificazione dovrebbe derivare da tale dato di fatto, non viceversa.

La non-politica linguistica italiana

Un’unica Certificazione, inoltre, implica la scelta fra uno dei diversi modelli teorici e metodologici di com-petenza e di sua misurazione. Attualmente, la comunità scientifica non registra il prevalere di un unico mo-dello capace di garantire la pienezza della conoscenza sulla materia. La complessità di quest’ultima implica, invece, un costante dialogo fra posizioni e modelli diversi. Di conseguenza, è rischioso scegliere una strada unica, che rischierebbe anche di non essere quella più valida scientificamente e più capace di far progredire la conoscenza sulla materia. Chi farebbe tale scelta? L’istanza politica? Ci troveremmo di fronte, allora, ad-dirittura a una interferenza della politica sulla scienza e sul suo procedere.

La seconda motivazione di chi vorrebbe un’unica certificazione propone le questioni pratiche della gestio-ne del processo. Chi deve gestire l’orientamento dei possibili candidati, la loro scelta, gli esami e le altre componenti del processo avrebbe, in una situazione di pluralità di Certificazioni, maggiori difficoltà. Effet-tivamente, per una agenzia formativa scegliere con consapevolezza la Certificazione più adeguata al pubbli-co, alle sue motivazioni e ai suoi interessi implica un’azione attenta, riflessa, pienamente conscia del ruolo che le Certificazioni hanno nella vita individuale e collettiva.

Una sola Certifi-cazione è più facile da gestire?

Scegliere una Certificazione è un atto che richiede consapevolezza: cosa, questa, che rimanda alla generale competenza e responsabilità etica degli individui, e ai compiti e alle responsabilità di chi orienta la forma-zione.

Una volta effettuata la scelta, la gestione pratica del processo è, però, assolutamente identica, sia che si ab-bia a che fare con una sola Certificazione, sia che si abbia a che fare con diverse.

Insomma, la paura della pluralità delle Certificazioni si appoggia alla presunta mancanza di trasparenza, alla possibile confusione, alla difficoltà di scegliere tra l’una e l’altra. In realtà, se si hanno chiare le caratteristi-che delle diverse Certificazioni e quelle dei pubblici potenziali (nonché delle loro motivazioni), la gestione pratica non genera difficoltà o mancanza di trasparenza.

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Infine, la politica linguistica europea si muove in direzione esattamente opposta alle argomentazioni di chi pensa che a una lingua debba corrispondere una sola Certificazione. Tutta la politica linguistica europea, infatti, si basa sull’idea del valore intrinseco del plurilinguismo e sulla correlata ricchezza derivante dalla pluralità dei modelli formativi e degli strumenti certificatori. La trasparenza di cui devono dare prova le Certificazioni ha la sua base oggi in uno stesso quadro condiviso a livello terminologico e concettuale, en-tro il quale un Ente Certificatore opera le sue scelte. Tale strumento esiste: è il Quadro Comune Europeo di Ri-ferimento per le lingue: apprendimento, insegnamento, valutazione, realizzato tra il 1997 e il 2001 dal Consiglio d’Europa.

La politica lingui-stica europea è plu-rilingue e a favore della pluralità degli strumenti certifica-tori

3.4 Motivi a favore di un sistema coordinato fra più Certificazioni

I motivi che spingono a preferire un sistema polifonico di Certificazioni sono diversi e, a nostro avviso, maggiormente cogenti.

Una lingua . più Certificazioni?

Il primo è costituito dalle caratteristiche dei pubblici stranieri dell’italiano.

L’italiano è una delle prime lingue straniere più studiate al mondo (la quarta – quinta lingua; addirittura, la seconda più visibile nei panorami linguistici urbani), ma non ha una ‘massa critica’ di pubblico, cioè numeri di apprendenti tali da poter competere quantitativamente con lingue quali l’inglese o il francese (quest’ultima, comunque, in costante declino come oggetto di studio da parte di stranieri). Ciò significa che i pubblici dell’italiano sono molto diversificati, molto frammentati anche come collocazione geografica; le loro motivazioni allo studio dell’italiano sono ugualmente molto diverse.

L’italiano nel mer-cato globale delle lingue

A fronte di tale situazione, un unico strumento certificatorio non riuscirebbe a cogliere tutto il ventaglio di tali pubblici. La pluralità delle Certificazioni, invece, esalta le specificità dei singoli Enti Certificatori, le loro scelte generaliste o specializzate, le metodologie di misurazione adottate. In tal modo un sistema di Certifi-cazioni favorisce il raggiungimento più capillare dei pubblici potenziali e la risposta alle loro diverse esigen-ze e caratteristiche.

La frammentarietà dei pubblici dell’italiano nel mondo

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La pluralità delle Certificazioni italiane, con le loro differenti specificità e i rispettivi riferimenti in termini di modelli teorico-metodologici, rappresenta un elemento di forza e non di debolezza per la diffusione del-la lingua italiana nel mondo. Infatti, consente alla nostra lingua di collocarsi nel mercato globale delle lin-gue in una posizione forte perché attrae pubblici differenziati per caratteristiche e motivazioni in maniera ben maggiore di quanto non potrebbe succedere se esistesse una sola Certificazione. La pluralità degli Enti Certificatori (così come quella dei soggetti impegnati nella formazione linguistica) rappresenta una strategia valida per creare una banda larga di opportunità di contatto degli stranieri con la nostra lingua-cultura. U-gualmente, la pluralità delle Certificazioni dell’italiano lingua straniera sostiene una possibile politica lingui-stica ‘a geometria variabile’, capace di adattarsi alle diverse realtà mondiali dove è presente la richiesta e l’offerta di lingua italiana. Sottolineiamo questo fatto: un’unica Certificazione, per di più centralizzata, sarebbe un grave ostacolo alla diffusione dell’italiano fra gli stranieri, dal momento che, annullando le specificità delle diverse attuali Cer-tificazioni, farebbe perdere tutte le fasce di pubblico che sono legate ai singoli Enti certificatori, siano essi le Università o la Dante Alighieri. Un’unica Certificazione sarebbe una ‘vittoria di Pirro’ dell’idea di uno Stato unitario con una unica lingua (che non è il caso italiano) e un’unica offerta certificatoria: in realtà, sa-rebbe una sconfitta, un grave ostacolo alla diffusione della lingua italiana fra gli stranieri e al miglioramento delle sue posizioni nel mercato globale delle lingue.

La pluralità delle Certificazioni ita-liane come elemento di forza per la pre-senza internazio-nale dell’italiano

Il secondo motivo a favore della pluralità delle Certificazioni è di tipo scientifico, teorico-metodologico. Come già ricordato, attualmente la scienza non ha raggiunto certezze definitive sul concetto di ‘competen-za linguistico-comunicativa’ e sui modelli per la sua misurazione che possano consentire di sceglierne uno come il migliore, il più potente. La scienza è impegnata in un serrato e vivo dialogo sulla materia; una scelta indirizzata in modo univoco rischia di rallentare le applicazioni operative che possono derivare da tale dia-logo.

I modelli teorici di competenza e di misurazione della competenza

La trasparenza, infine, e la connessa possibilità di scelta della Certificazione più adatta a una determinata realtà, a un determinato pubblico, sono garantite dal menzionato Quadro Comune Europeo di Riferimento (d’ora in poi: QCER). Si può affermare che ormai tutte le Certificazioni esistenti per le lingue europee, e sempre di più anche per le altre, rappresentino un sistema coordinato, in quanto tutte adottano il modello termino-

Il ruolo del QCER come ga-rante della traspa-renza certificatoria

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logico e concettuale proposto dal QCER. Tra i punti più universalmente fatti propri dagli Enti Certificatori ricordiamo il modello a sei livelli di competenza linguistico-comunicativa, che di seguito riportiamo nella sua schematizzazione di sintesi. Ogni Certificazione dell’italiano posiziona le sue scelte in riferimento a tale modello. Dal numero di livelli alla interpretazione generalista o specialistica della competenza; dal tipo di pubblico di riferimento al tipo di prove di esame e di procedure di valutazione scelte: tutte le Certificazioni dell’italiano formano un si-stema coordinato innanzitutto perché si basano sul documento europeo e fanno proprie le sue indicazioni. Nella descrizione delle caratteristiche di ognuna delle Certificazioni dell’italiano come lingua straniera che facciamo in questo Vademecum teniamo il documento europeo come principale riferimento, capace di ga-rantire l’omogeneità terminologica e concettuale da un lato, la diversificazione delle scelte dall’altro.

Le diverse specifici-tà delle Certifica-zioni italiane

In definitiva, appare più conveniente e efficace per l’italiano avere più proposte certificatorie, tutte collega-te dal riferimento a un quadro condiviso a livello europeo: ciò consente di mantenersi in sintonia con la politica linguistica europea e di individuare e raggiungere più efficacemente i dispersi pubblici dell’italiano come lingua straniera, oggi presenti nel mondo ma anche in Italia al seguito dei processi di immigrazione.

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Tabella n. 1 – Il modello a sei livelli di competenza del QCER

Tipo di apprendente Livello Descrizione del livello

C2 È in grado di capire senza sforzo praticamente tutto ciò che sente o legge. Sa riassumere informazioni da diverse fonti orali e scritte ricostruendo gli argomenti in un testo coerente. Sa esprimersi spontaneamente, in modo molto fluente e preciso, mettendo in evidenza le fini sfumature di significato anche nelle situazioni di particolare complessità.

Proficient User –

Apprendente Competente

C1

È in grado di capire un’ampia gamma di testi, anche lunghi, fino a saper individuare il si-gnificato implicito. Si esprime fluentemente e spontaneamente senza un eccessivo sforzo di ricerca delle parole. Usa la lingua in modo flessibile e adeguato agli scopi sociali, acca-demici e professionali. Sa produrre testi chiari, ben strutturati, articolati su argomenti com-plessi, sapendo controllare le strutture discorsive e i meccanismi di coesione.

B2

È in grado di capire le principali idee di un testo complesso su argomenti di natura sia a-stratta sia concreta, incluse le discussioni di tipo tecnico nel proprio campo di specializza-zione. Interagisce con un sufficiente grado di fluenza e spontaneità; l’interazione regolare con i parlanti nativi si sviluppa senza eccessivo sforzo da entrambe le parti. Produce testi chiari e articolati su un’ampia gamma di argomenti e sa esporre la propria opinione su un argomento esplicitando i vantaggi e gli svantaggi delle varie opzioni.

Independent User –

Apprendente Indipendente,

Autonomo

B1

È in grado di capire i principali punti di un chiaro input linguistico di tipo standard su con-tenuti familiari regolarmente incontrati al lavoro, a scuola, nel tempo libero ecc. Sa cavarse-la in molte situazioni durante un viaggio in un paese dove sia parlata la lingua oggetto del suo apprendimento. Sa produrre semplici testi dotati di coesione su argomenti che gli sono familiari o che sono di suo interesse. Sa descrivere esperienze e eventi, sogni e speranze, ambizioni, e esporre brevemente ragioni e spiegazioni per opinioni e progetti.

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A2

È in grado di capire frasi ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti di più immedia-ta rilevanza (informazioni personali e familiari molto di base, acquisti, geografia locale, la-voro). Sa comunicare in attività semplici e di routine che richiedano uno scambio di infor-mazioni semplice e diretto su argomenti familiari o comunque abituali. Riesce a descrivere in termini semplici alcuni aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente, e argomenti che si riferiscono a bisogni immediati.

Basic User - Apprendente

Basico

A1

Riesce a capire e usare espressioni familiari di uso quotidiano e frasi molto semplici finaliz-zate alla soddisfazione di bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/-a e altri, e sa domandare e rispondere su dati personali quali dove vive, le persone che conosce, le cose che possiede. Riesce a interagire in modo semplice a condizione che gli altri parlino lenta-mente e chiaramente e che siano disponibili e preparati a collaborare.

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Tabella n. 2 – I livelli del QCER e l’articolazione in livelli delle Certificazioni italiane

Livelli QCER CILS CELI IT PLIDA

A1 CILS A1 (modulo Adulti in Italia; mo-

dulo Bambini in Italia; modulo Ragazzi in Italia; modulo Ra-

gazzi all’estero; modulo Adulti all’estero)

CELI Impatto – A1 (Italiano generale) CELI I Impatto –

A1 (Immigrati adulti)

PLIDA A1 Plida Juniores

A1

Apprendente basico A2 CILS A2

(modulo Adulti in Italia; mo-dulo Bambini in Italia; modulo Ragazzi in Italia; modulo Ra-

gazzi all’estero; modulo Adulti all’estero)

CELI 1 – A2 CELI I – A2

(Immigrati adulti) CELI G – A2 (Adolescenti)

Base.IT PLIDA A2 Plida Juniores

A2

Apprendente

Indipendente,

Autonomo

B1 CILS UNO – B1 CELI 2 – B1 CELI I – B1

(Immigrati adulti) CELI G – B1 (Adolescenti)

Ele.IT PLIDA B1 Plida Juniores

B1 Plida commer-

ciale B1

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CIC – Certificato di Italiano Commercia-

le Intermedio B1

CILS DUE – B2 B2

CILS - EC

CELI 3 – B2 CELI G – B2 (Adolescenti)

Int.IT PLIDA B2 Plida Juniores

B2 Plida Com-merciale B2

CELI 4 – C1 C1 CILS TRE – C1

CIC – Certificato di Italiano Commercia-

le Avanzato C1

PLIDA C1 Plida Juniores

C1 Plida

Commerciale C1

CILS QUATTRO – C2 CELI 5 – C2

Apprendente

competente

C2

CILS - DIT CELI 5 DOC

IT PLIDA C2

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3.5 Le reti di Enti Certificatori Che la pluralità delle Certificazioni italiane e straniere sia considerata un valore e uno strumento di più effi-cace diffusione delle lingue trova la sua garanzia innanzitutto nel riferimento al QCER europeo. Un altro elemento garantisce che ci si trovi di fronte, oggi in Italia, a un sistema e non a una pluralità incontrollata e incontrollabile di Enti e di prodotti certificatori. Infatti, la maggior parte degli Enti Certificatori fa parte di specifiche reti di Enti, che li collegano e che diventano luoghi di confronto e di promozione di buone pra-tiche di misurazione e di valutazione delle competenze.

Le due principali reti sono l’ALTE (The Association of Language Testers in Europe), di cui fa parte la Cer-tificazione CELI, e l’EALTA (European Association for Language Testing and Assessment), di cui fa parte la Certificazione CILS. Le due associazioni riuniscono Enti certificatori e istituzioni educative e di ricerca presenti nei vari Paesi europei allo scopo di incrementare la cultura della valutazione sia dal punto di vista scientifico, metodologico e applicativo, sia da quello etico, promuovendo trasparenza ed equità nelle pro-cedure di valutazione della competenza linguistico-comunicativa.

A questo scopo ciascuna delle associazioni si è dotata di un codice etico al quale tutti i suoi membri hanno dichiarato di attenersi. Informazioni più dettagliate possono essere reperite nei rispettivi siti internet:

www.alte.org ALTE

www.ealta.eu.org. EALTA

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4. La storia e le attività delle Certificazioni di italiano come lingua straniera

Qui di seguito presentiamo la storia e i tipi di attività svolti dagli Enti Certificatori italiani. Le informazioni sono estratte dalle pubblicazioni e dai siti ufficiali degli stessi Enti.

4.1 La storia e le attività della CILS - Università per Stranieri di Siena

L’Università per Stranieri di Siena, subito dopo la stipula di una convenzione-quadro fra le tre Università con il Ministero degli Affari Esteri, nel 1993, istituisce da subito un apposito Centro di ricerca e di servizi (il Centro CILS), ed è la prima Università che fonda un Ente Certificatore creando una struttura autonoma al suo interno. Il primo Direttore è stato Massimo Vedovelli, coadiuvato da un nucleo di personale tecnico e scientifico che ha visto la presenza di Monica Barni, Anna Bandini, Laura Sprugnoli. Con il passare delle sessioni, in seguito all’aumento esponenziale del numero delle sedi e dei candidati, il Centro CILS ha orga-nizzato selezioni per reclutare personale specializzato. Il Centro CILS si è venuto rapidamente a struttura-re, di conseguenza, intorno al nucleo iniziale allargato a Silvia Lucarelli, Anna Maria Scaglioso, Beatrice Strambi, queste ultime provenienti dalla Scuola di Specializzazione in Didattica dell’italiano, attivata presso l’Ateneo. Supportato da apposito personale amministrativo operante presso il Centro (Chiara Fusi - che ha la responsabilità amministrativa del Centro - e Giacomo Cambiaggi), nonché dal personale dedicato ope-rante presso le Segreterie studenti dell’Ateneo, il Centro CILS ha visto aumentare notevolmente il numero di unità di personale che vi operano (a tempo determinato e indeterminato). Dopo la fase di avvio il Cen-tro CILS, infatti, è ricorso anche a valutatori individuati tramite una apposita selezione che ha portato a creare una graduatoria degli stessi. Nelle ultime sessioni di esame il numero dei valutatori cui il Centro CILS ha fatto ricorso ammonta a circa 20 unità.

Il Centro CILS: struttura e perso-nale

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Al Centro CILS afferiscono anche diversi docenti e ricercatori dei settori linguistici dell’Ateneo. Il Centro CILS è oggi articolato in Sezioni. La Sezione Progettazione, e produzione delle prove CILS, formazione e tirocini fa capo alla Dott.ssa Laura Sprugnoli; la Sezione Valutazione e validazione delle prove CILS, analisi di dati è guidata dalla Dott.ssa Anna Bandini.

Organizzazione del Centro CILS

Dal 2005 la Prof.ssa Monica Barni è il Direttore del Centro CILS.

La Certificazione CILS è articolata in sei livelli: CILS A1, CILS A2, CILS UNO-B1, CILS DUE-B2, CILS TRE-C1, CILS QUATTRO-C2. Nelle primi anni (1993-1998) la CILS è stata articolata nei soli quattro li-velli da B1 a C2; è stata la prima Certificazione italiana ad adottare il modello a sei livelli del QCER.

Oltre all’attività certificatoria (progettazione e realizzazione degli esami, valutazione, rilascio dei certificati), il Centro CILS svolge attività di ricerca (validazione degli esami, indagini sui pubblici dell’italiano), di for-mazione di figure specializzate (somministratori e valutatori di esami), di aggiornamento dei docenti; segue, inoltre, il tirocinio degli studenti iscritti ai corsi di laurea, di specializzazione, di master e di dottorato dell’Ateneo. Il personale del Centro CILS ha svolto un’azione di numerosissime presentazioni della CILS nelle sedi di esame nel mondo ed in particolare nella maggior parte degli Istituti Italiani di Cultura. Lo stesso avviene per le sedi in Italia, costituite soprattutto da centri e agenzie formative, centri di educazione permanente, scuole di italiano. I risultati delle attività di ricerca svolte dal Centro CILS sono stati presentati in numerosi convegni e seminari di carattere nazionale e internazionale, nonché in diverse sedi editoriali: ciò caratteriz-za la CILS in termini di costante rendicontazione delle scelte teoriche e metodologiche effettuate, in un continuo dialogo con le altre esperienze certificatorie italiane e straniere. Il Centro CILS ha anche ospitato diversi studiosi stranieri, fra i quali i massimi esperti di language testing nel mondo, come Alan Davies, che ha tenuto numerosi seminari sui temi della valutazione, Elana Shohamy, Tim McNamara e altri. Dal 2005 il Centro CILS ha organizzato diversi corsi di formazione per somministratori di esame presso le sedi dove si svolgono gli esami CILS e presso la sede dell’Università a Siena, rilasciando finora circa 2000 attestati. Tali corsi hanno permesso di creare una base allargata di persone specializzate con competenze uniformemente condivise per la gestione operativa degli esami, ma anche di sviluppare una ‘cultura’ diffusa della valutazione condotta in modo fondato su criteri scientificamente aggiornati che coinvolge anche non

La ricerca scientifi-ca e la formazione

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pochi docenti della scuola italiana. Presso il Centro CILS hanno svolto la loro tesi di dottorato o altri lavori di ricerca diverse studiose, fra cui ricordiamo Lucilla Lopriore (che ha realizzato un pregevole lavoro sul confronto dei risultati della valuta-zione centralizzata o delocalizzata dell’abilità di parlato). La banca dati costituta dalle prove Cils è stata utilizzata anche per la realizzazione di tesi di laurea, di spe-cializzazione e di dottorato, tra i quali ricordiamo i lavori di Anna Maria Arruffoli (sul ruolo del sommini-stratore di esame), Maki Imazu, Mika Maruta (sull’acquisizione dell’italiano da parte di giapponesi), Pazit Barki, Sandra Gorelli, Sabrina Machetti, M.Pia Sergiacomo, Beatrice Strambi (sui livelli basici) ecc. In que-sto modo il Centro CILS si caratterizza per la sua apertura verso tutti coloro che sono impegnati nella ri-flessione sulle tematiche dell’apprendimento, dell’insegnamento e della valutazione dell’italiano L2. Il Centro CILS ospita costantemente studenti tirocinanti dei corsi di laurea e specializzazione dell’Ateneo e anche di altre università. A partire dalla seconda metà degli anni ’90 il Centro CILS ha sviluppato un progetto comune con l’Università di Pavia (Dipartimento di Linguistica e Centro Linguistico) che ha portato alla realizzazione del prototipo di test linguistico di ingresso degli studenti stranieri che vogliono frequentare una università ita-liana. Sono state realizzate e sono in atto collaborazioni con enti locali (tra gli altri, le Regioni Toscana e Marche, i Comuni di Firenze e di Roma), con università (Urbino, Cassino, Orientale di Napoli, Palermo ecc.), con agenzie di educazione permanente estese a livello nazionale (UPTER). La Certificazione CILS è stata usata nel progetto Io parlo italiano, promosso dal Dipartimento per gli Affari Sociali della Presidenza del Consigli dei Ministri in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzio-ne, Rai Educational e i Centri territoriali per l'educazione permanente degli adulti, a partire dal 2001, non-ché in vari progetti promossi dal Ministero del Lavoro e dalle Regioni italiane, fra cui il progetto Certifica il tuo italiano. Tutti questi progetti sono sorti con l’obiettivo di sviluppare la competenza linguistico-comunicativa di adulti immigrati in Italia attraverso corsi finalizzati al conseguimento di una Certificazione, in maniera tale da facilitare la spendibilità di tale competenza nel mondo del lavoro.

La collaborazione con altre istituzioni

Finora, i candidati CILS sono stati 75.000 in più di 500 sedi, di cui 250 in Italia. I dati: candidati e

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A partire dal 1998, in seguito a una sperimentazione con l’IRRSAE Piemonte e il Centro Interculturale del Comune di Torino, il Centro CILS ha elaborato e diffuso, per la prima volta in Italia, moduli di Certifica-zione specifici per immigrati stranieri. Il Centro CILS sta attualmente elaborando un prototipo di Certifica-zione sull’italiano in ambito economico-produttivo e uno per docenti stranieri nel sistema scolastico italia-no (in collaborazione con un altro Centro dell’Ateneo: il Centro Certificazione DITALS-Certificazione in Didattica dell’Italiano a Stranieri).

sedi

Fino al 1998 il Centro CILS ha utilizzato, per la realizzazione materiale dei quaderni di esame, sia le strut-ture interne dell’Ateneo, sia strutture esterne, cui di recente sono state affidare la stampa e la spedizione dei materiali di esame alle varie sedi. Il Centro CILS sta sperimentando attualmente modalità informatizzate di trasmissione e gestione degli esami di Certificazione.

Il Centro CILS è membro istituzionale dell’EALTA, European Association for Language Testing and Assessment (ww.ealta.eu.org), l’associazione europea che ha lo scopo di promuovere la conoscenza dei principi teorici, nonché il miglioramento e la condivisione delle pratiche del testing e della valutazione linguistica in Euro-pa. Come gli altri membri dell’EALTA, il Centro CILS ha sottoscritto le Linee Guida per le Buone Pratiche, redatte al fine di incentivare le buone pratiche nel testing e nella valutazione linguistica, e ne ha curato la traduzione in italiano. In questo modo il Centro CILS si è impegnato a garantire a tutti i soggetti coinvolti una gestione etica del processo di valutazione. Il Centro CILS ha ottenuto il Label europeo di qualità, riconoscimento attribuito dal Consiglio d’Europa ai progetti e prodotti per la diffusione delle lingue che si distinguono per significatività a livello internaziona-le. Il Label è stato attribuito per la qualità dei moduli di Certificazione dei livelli basici A1 e A2.

La CILS nell’EALTA Il Label di qualità del Consiglio d’Europa

Sito internet: www.unistrasi.it Recapiti

E-mail: [email protected] (per informazioni di tipo amministrativo); [email protected] (un filo diretto con gli insegnanti

Indirizzo postale: Piazza Carlo Rosselli, 27-28 - I-53100 Siena

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Indirizzo della sede operativa del Centro CILS Via Sallustio Bandini, 35 – I-53100 Siena

Telefoni: (+39) 0577 240467 (Segreteria amministrativa Centro CILS) (+39) 0577 240272 (Segreteria studenti - Iscrizioni agli esami CILS, rilascio dei certificati e degli attestati di capitalizzazione) (+39) 0577 240464 (Sezione Progettazione, e produzione delle prove CILS, formazione e tirocini) (+39) 0577 240468 (Sezione Valutazione e Validazione delle prove CILS e analisi di dati)

Fax: (+39) 0577 240461

Orario d’ufficio della sede operativa Centro CILS: 8.30 – 16.00 dal lunedì al venerdì Orario d’ufficio della Segreteria studenti 10.30 – 13.00 dal lunedì al venerdì 14.00 – 15.30 il martedì e il giovedì

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4.2 La storia e le attività della Certificazione CELI - Università per Stranieri di Peru-gia

La Certificazione CELI ha condiviso con la CILS le vicende che hanno visto la nascita del sistema italiano delle Certificazioni, pur se l’Università per Stranieri di Perugia ha iniziato la propria attività di certificazio-ne dell’italiano L2 (italiano generale) nel 1987 con due Diplomi: Diploma di conoscenza della lingua ita-liana e Diploma di conoscenza della lingua e cultura italiana. Dopo l’avvio delle sessioni nel 1993, l’Università per Stranieri di Perugia ha affidato la gestione dei pro-cessi certificatori a un gruppo di docenti, costituendo successivamente un autonomo Centro per la valuta-zione delle competenze linguistiche, il CVCL – Centro di Valutazione e Certificazione Linguistica - at-tualmente diretto dalla Prof.ssa Giuliana Grego Bolli. Nel Centro opera personale docente e amministra-tivo.

Il Centro CVCL

Il sistema certificatorio CELI, per l’italiano generale, si articola in livelli progressivi, facenti riferimento a-gli obiettivi di apprendimento specificati nel QCER: CELI – IMPATTO (A1); CELI 1 (A2); CELI 2 (B1); CELI 3 (B2); CELI 4 (C1); CELI 5 (C2); CELI 5 DOC (C2). Ai certificati CELI si aggiungono i Certificati CIC – Conoscenza dell’italiano commerciale – suddivisi in livello intermedio (B1) e avanzato (C1). A tale sistema certificatorio, il CVCL ha affiancato di recente, per l’italiano generale: - i Certificati CELI I per persone immigrate in Italia, articolati in tre livelli (il già menzionato CELI – IM-PATTO A1; A2; B1); - gli esami CELI G per adolescenti (A2; B1; B2).

Il sistema certificato-rio

Finora la Certificazione CELI ha avuto circa 83.000 candidati in 135 Centri in convenzione distribuiti su circa 46 paesi.

I dati

Il Centro CVCL partecipa dai primi anni Novanta a programmi di ricerca europei (1993, 1994, 1995) ed è impegnato in attività di ricerca interne. Di tali ricerche, di cui si rende sinteticamente conto sul sito del CVCL, le principali riguardano la definizione e descrizione in termini d’uso e linguistici degli obiettivi di

Le attività del Cen-tro: ricerca scientificae formazione

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apprendimento; l’approfondimento e l’applicazione di standard professionali a tutte le fasi del processo di valutazione degli esami; l’analisi e la valutazione dei dati empirici che emergono dalla somministrazione delle prove d’esame. Il Centro CVCL organizza due volte all’anno a Perugia seminari di formazione e aggiornamento sulla va-lutazione delle competenze linguistiche – con particolare attenzione alle procedure dell’orale – rivolti agli esaminatori della prova orale degli esami CELI nei vari Centri d’esame nel mondo. Laddove necessario, docenti del Centro certificazione si recano all’estero, presso i Centri d’esame, per svolgere in loco seminari di formazione e aggiornamento. La Certificazione CELI è stata usata, come le altre Certificazioni italiane, nel già citato progetto Io parlo ita-liano, che ne ha permesso la diffusione anche tra gli immigrati stranieri in Italia.

La collaborazionecon altre istituzioni

Il Centro CVCL fa parte, assieme ad altre 27 istituzioni, del consorzio ALTE (Association of Language Testers in Europe) di Enti certificatori europei. Obiettivo primario del consorzio ALTE, costituitosi nel 1990, è quello di promuovere il riconoscimento transnazionale delle certificazioni linguistiche in Europa, consentendone e garantendone la comparabilità. A tal fine, il consorzio ALTE ha promosso la definizio-ne, lo sviluppo e l’applicazione di standard comuni nella verifica e valutazione della conoscenza delle L2 in Europa con fini certificatori.

Il Consorzio ALTE

Sito internet: www.cvcl.it Recapiti

E-mail: [email protected]; [email protected]; [email protected]

Telefono: (+39) 075 5746467

Fax: (+39) 075 5746456

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4.3 La storia e le attività della Certificazione IT – Università degli Studi Roma Tre

La Certificazione IT raccoglie l’eredità delle prime riflessioni e esperienze certificatorie sviluppatesi in con-seguenza del menzionato convegno del 1980. Dopo la nascita dell’Università degli Studi Roma Tre, i do-centi che si occupavano di tale materia si sono trasferiti ad essa dalla ‘Sapienza’ di Roma; la Certificazione IT è ora gestita, pertanto, dall’Ufficio della Certificazione del Dipartimento di Linguistica dell’Università degli Studi Roma Tre. La Prof.ssa Serena Ambroso dirige attualmente la Certificazione IT. Il ruolo dell’IT va compreso all’interno della storia complessiva del sistema delle Certificazioni dell’italiano. Come abbiamo già sottolineato, il momento della svolta è stato rappresentato dal più volte menzionato convegno organizzato nel 1980 a Roma dal Ministero degli Affari Esteri e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dirigeva allora la Direzione generale degli Ministero degli Affari Esteri che si occupava delle materie culturali l’Amb. Sergio Romano: si deve a lui l’idea e l’organizzazione di quello che può essere con-siderato il primo grande convegno sulla condizione della lingua italiana nel mondo. Proprio Sergio Roma-no comprese che ci si trovava in un momento di svolta circa gli assetti di quello che oggi chiamiamo il mer-cato globale delle lingue, e ciò a causa sia dei cambiamenti socioculturali che interessavano i Paesi tradizional-mente interessati a una presenza internazionale anche per il tramite dei loro idiomi, sia delle azioni che le Istituzioni comunitarie, allora ancora giovani, stavano mettendo in atto. Tali istituzioni, in primo luogo il Consiglio d’Europa, stavano facendo emergere come prioritario il tema della diffusione della conoscenza delle lingue fra i cittadini europei. L’italiano risentiva di entrambi gli ordini di dinamiche. Uno dei principali risultati del convegno fu l’idea di dotare anche l’italiano di una Certificazione, così come ne avevano altre lingue a grande diffusione internazionale quali l’inglese o il francese. Tale operazione fu affidata al Dipartimento di Scienze del linguaggio dell’Università La Sapienza di Roma: pur esistendo le due Istituzioni universitarie per stranieri di Siena e Perugia, e operando queste intensamente per la diffu-sione della lingua italiana nel mondo, fu scelta La Sapienza di Roma per gestire l’operazione ‘Certificazione di italiano’. Indubbiamente pesarono su questa scelta diversi fattori: la politica di ‘neutralità’ del Ministero degli Affari Esteri verso i rapporti, allora realmente concorrenziali se non addirittura conflittuali, fra Siena

La struttura di gestione dell’IT

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e Perugia, ma anche il fatto che presso l’Università romana operavano alcuni fra i massimi linguisti italiani impegnati nel rinnovamento generale delle teorie e dei metodi di insegnamento dell’italiano. Il ‘tasso di teoria’ che l’Ateneo romano poteva mettere sul piatto era sicuramente altissimo, così come era sicuramente scarsa, almeno in confronto alle situazioni di Siena e Perugia, il ‘tasso di internazionalizzazio-ne’, intendendo con questa espressione l’esperienza sistematica ed estesa di azione in contatto con gli stra-nieri nel mondo nell’insegnamento della lingua. Tale situazione contraddistinse le prime fasi di avvio dell’operazione Certificazione. Dopo il convegno di Roma si tenne un seminario di messa a punto presso una delle sedi dell’Università per Stranieri di Perugia (il convegno di Colombella), dal quale derivò uno schema generale dei problemi che l’operazione avrebbe dovuto affrontare, così come anche la prima frattura, diventata nel tempo non ricuci-bile, fra la linea scelta dal gruppo di lavoro romano (che comprendeva, tra gli altri, Wanda D’Addio e Sere-na Ambroso) e quella dell’Ateneo perugino, che iniziò a lavorare su un proprio prodotto certificatorio, sia pure non denominato Certificazione, ma Diploma. La linea scelta dal gruppo romano era di sicuro interesse teorico e originale quanto a parametri di defini-zione di concetti quali ‘certificare’ e ‘livello’. Il prototipo romano, infatti, presentato agli inizi degli anni Novanta, prevedeva due soli livelli. Come sappiamo, la linea del Consiglio d’Europa, formalizzata sin dalle prime fasi di elaborazione del QCER, risalenti al 1996, si è mossa, invece, verso un sistema articolato in almeno sei livelli di competenza. La differenza, in realtà, non sta nel numero dei livelli, ma nei tratti che li definiscono, che separano netta-mente l’approccio romano iniziale e quello europeo, cui si sono adeguati gli altri Enti Certificatori italiani. Per il prototipo romano della Certificazione, infatti, il vero tratto discriminante fra i due livelli proposti di competenza era il contatto con la realtà linguistico-culturale italiana: il primo livello era destinato a coloro che avevano uno scarso contatto, il secondo a coloro che avevano un intenso contatto. Il rapporto con il contesto determinava, infatti, le scelte relative agli aspetti relativi ai contenuti culturali e alle conoscenze di contesto presenti nei testi linguistici, e di conseguenza quelle sugli strumenti di misurazione e di valutazio-ne. Un altro tratto caratterizzava in modo distintivo il prototipo romano: l’assenza di prove di verifica del par-

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lato. Al momento della presentazione del modello romano si evidenziarono, di conseguenza, alcuni punti sui quali l’esperienza quotidiana di rapporto con gli stranieri propria delle Università per Stranieri di Siena e di Perugia non coincideva con quella romana: appariva fortemente limitante la non misurazione di una abilità centrale quale quella del parlato, e la divisione in due soli livelli entrambi caratterizzati da altissime capacità di azione comunicativa. L’articolazione in due soli livelli, infatti, non permetteva di rispondere alle esigenze di Certificazione che si manifestavano nei reali pubblici dell’italiano lingua straniera, solo in piccola misura rientranti nei parametri identificati dal prototipo romano: ne rimanevano esclusi, infatti, coloro che si tro-vavano lungo un percorso di apprendimento ancora distante da quel livello di competenza altissimo para-gonabile al ‘quasi-nativo’. Il ruolo dell’azione dell’esperienza certificatoria IT sta in questo: avere aperto la strada con proposte teori-che innovative e ‘provocatorie’, capaci di sollecitare la riflessione a tutto campo sulla tematica della Certifi-cazione. La ricca bibliografia prodotta è testimonianza di tale ruolo. Entro tale contesto di questioni, le due Università per Stranieri di Siena e di Perugia elaborarono, all’inizio degli anni Novanta, un modello diverso, articolato in un numero di livelli maggiore rispetto a quello roma-no (inizialmente quattro, poi sei), in sintonia con quanto andava maturando in sede europea, e comunque mirato a sondare tutte le grandi abilità linguistiche, compreso il parlato, seguendo l’idea che l’operazione del certificare deve dare un quadro equilibrato di tutte le componenti della competenza linguistico-comunicativa. Da qui il successo maggiore che le due Certificazioni di Siena e di Perugia hanno da subito avuto rispetto a quella romana in termini di pubblici. L’apparizione del QCER, sia nella prima versione via internet del 1997, sia quella a stampa del 2001 (tra-dotta in italiano nel 2002) ha contribuito a ristrutturare l’impianto certificatorio dell’IT romano. Il lavoro del gruppo romano, infatti, è partito dal livello più alto di competenza, quello che nel QCER corrisponde al C2, per poi progressivamente ritarare i livelli meno estesi di competenza, arrivando a strumenti certifica-tori corrispondenti al B2 europeo (Int.IT), al B1 (Ele.IT) e all’A2 (Base.IT). Dopo essersi sviluppata, dunque, secondo due soli livelli, la Certificazione IT ora prevede quattro sistemi Il sistema certifica-

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d’esame: Base.It (A2); Ele.It (B1); Int.It (B2), IT (C2). torio IT

L’Ufficio della Certificazione IT svolge attività di ricerca interna, essenzialmente legata alla progettazione e alla costruzione dei propri esami. Vi opera, tra gli altri, la Prof.ssa Elisabetta Bonvino.

Le attività: ricerca scientifica

Anche l’IT ha preso parte al progetto RAI – Ministero della Pubblica Istruzione Io parlo italiano La collaborazione con altre istituzioni

Sito internet: http://host.uniroma3.it/dipartimenti/linguistica/certificazione.html

Recapiti

E-mail: [email protected]

Telefono: (+39) 06 57338310

Fax: (+39) 06 57338344

Indirizzo: via Ostiense, 236, terzo piano, 00146 Roma

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4.4 La storia e le attività della Certificazione PLIDA – Società Dante Alighieri La Certificazione PLIDA è prodotta dalla Società Dante Alighieri, che, non essendo una Istituzione univer-sitaria e non avendo, di conseguenza, le strutture di ricerca destinabili alla materia, si avvale di un Comitato scientifico composto da diversi linguisti italiani. La certificazione nasce all’interno del progetto omonimo PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri) sorto “allo scopo di offrire assistenza scientifica e didat-tica ai Comitati della Società Dante Alighieri presenti in Italia e nel mondo” (www.ladante.it) e la cui princi-pale attività è costituita dalla Certificazione.

La certificazione PLIDA della So-cietà Dante Ali-ghieri

La Società Dante Alighieri sottoscrisse con il Ministero degli Affari Esteri una convenzione relativa alla Certificazione non al momento della nascita del sistema certificatorio italiano, ma solo dopo diverso tempo che tale sistema fu creato dalle tre Università menzionate. L’avvio della Certificazione PLIDA risale a diver-si anni successivi (1999).

La Certificazione PLIDA è gestita da una apposita struttura della Società Dante Alighieri. Il PLIDA è pre-sieduto dal Presidente pro tempore della Società Dante Alighieri ed ha come Segretario il Segretario Gene-rale della Società. Esso è poi costituito da un Comitato scientifico e da un Comitato operativo coordinato da un Responsabile scientifico. Il Comitato scientifico, presieduto dal Presidente pro tempore della Società Dante Alighieri, è composto da linguisti e da glottodidatti di chiara fama, ed ha il compito di controllare la corretta stesura della documen-tazione scientifica relativa alle attività didattiche e formative del Progetto Lingua Italiana, e di formulare raccomandazioni e consigli al Comitato operativo. Il Comitato scientifico è attualmente composto da Paola Giunchi (Università degli Studi La Sapienza di Roma), Francisco Francos Marin (Università di San Anto-nio), Renato Martinoni (Università di San Gallo), Luca Serianni (Università degli Studi La Sapienza di Ro-ma), Harro Stammerjohann (Technische Universität Chemnitz), Alfredo Stussi (Scuola Normale Superiore di Pisa), Ugo Vignuzzi (Università degli Studi La Sapienza di Roma). Il Responsabile scientifico coordina le attività dei collaboratori del Progetto Lingua e sovrintende alle varie iniziative in pieno accordo con la Segreteria Generale della Società. Si avvale di un vice responsabile scienti-

Organizzazione

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fico e di collaboratori stabili per i vari settori di attività. L’attuale responsabile scientifico è il Prof. Giuseppe Patota, dell’Università degli Studi di Siena-Arezzo. Il PLIDA organizza periodicamente corsi di formazione e di aggiornamento per insegnanti d’italiano come lingua straniera e di promozione e illustrazione degli esami di certificazione. Tali corsi si svolgono due volte l’anno e intendono fornire utili strumenti per migliorare e aggiornare la didattica dell’italiano agli stranieri.

La ricerca scientifi-ca e la formazione

Nel corso degli anni, il PLIDA ha realizzato una serie di progetti di assistenza linguistica per lavoratori stra-nieri intenzionati a trasferirsi in Italia per motivi di lavoro, anche in collaborazione con il Ministero del La-voro. Il PLIDA opera anche in base a una convenzione con l’Università La Sapienza di Roma (29.6.2004). Al pari delle altre tre Certificazioni, il PLIDA è riconosciuto anche dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Socia-li e dal Ministero dell'Università e della Ricerca come titolo per l'immatricolazione universitaria degli stu-denti stranieri. Il PLIDA non fa parte di alcun consorzio di Enti certificatori.

La collaborazione con altre istituzioni

Inizialmente diffuso entro la rete dei Comitati Dante Alighieri nel mondo, soprattutto entro le comunità di emigrati italiani, il PLIDA è ora presente in 176 sedi convenzionate, di cui 26 in Italia. Per quanto riguarda il numero di candidati all’esame di certificazione PLIDA, sono disponibili dati relativi al periodo 1999 - giugno 2007: un numero complessivo di circa 12.000 candidati (comprensivi di Certifica-zione PLIDA, PLIDA Juniores e PLIDA commerciale).

I dati: candidati e sedi

Sito internet: www.ladante.it (disponibili informazioni in inglese, francese, spagnolo, tedesco, arabo, giapponese, russo) E-mail: [email protected] Indirizzo: Piazza Firenze, 27 – 00186 – ROMA Telefono: (+39) 06 6873787 Orario d’ufficio: 8.30-13.30 dal lunedì al venerdì; 8.30-13.30/15.00-19.00 il mercoledì.

Recapiti

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5. Le Certificazioni CILS, CELI, IT, PLIDA a confronto: i livelli d’esame e le prove

Presentiamo in questa sezione le caratteristiche analitiche delle Certificazioni di italiano come lingua stra-niera che costituiscono il Sistema Coordinato delle Certificazioni italiane, al fine di consentire un confronto fra le stesse che possa orientare adeguatamente la scelta.

5.1 La Certificazione CILS - Università per Stranieri di Siena

La Certificazione CILS – Certificazione di italiano come lingua straniera – misura la competenza linguistica e comunicativa in sviluppo: è articolata in sei livelli (secondo lo schema del QCER) che corrispondono a gradi di competenza progressivamente più ampi e a diversi contesti sociali di uso della lingua. La CILS è utilizzabile per l’inserimento nel mondo del lavoro, per l’insegnamento dell’italiano, per l’iscrizione alle Università italiane, per ogni ulteriore ambito d’uso in cui sia richiesto un determinato livello di competenza attestato formalmente. L’intero sistema di certificazione CILS è basato sui modelli teorici più avanzati della ricerca scientifica e della loro applicazione nel settore della valutazione linguistica, tenendo sempre presenti le conseguenze ci-vili e sociali del processo di valutazione. Fra le più caratterizzanti della CILS ricordiamo: - l’analisi della posizione della lingua italiana nel mondo, dei bisogni dei pubblici potenziali e reali della formazione; l’individuazione delle caratteristiche generali e locali del sistema dell’offerta formativa; - l’analisi delle possibilità e condizioni di spendibilità delle competenze linguistico-comunicative certificate nei vari contesti sociali: dal mondo del lavoro, al sistema della formazione avanzata, a interessi specifici di

Caratteristiche ge-nerali della CILS

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realtà locali; - l’analisi delle caratteristiche strutturali della lingua sulla quale verte la competenza: condizione storico-linguistica, modelli d’uso, caratteristiche della comunicazione sociale nella comunità dei parlanti nativi, ca-ratteristiche tipologiche e di genere della testualità; - l’analisi dei modelli di competenza linguistico-comunicativa: definizione dei processi di sviluppo e delle tappe di apprendimento in italiano L2; il rapporto con i livelli di competenza europei; - l’analisi degli strumenti metodologici per la misurazione e valutazione della competenza; l’analisi dei risul-tati e la validazione delle prove; - l’analisi dell’impatto e delle conseguenze della azione certificatoria sul mondo della formazione e sulla so-cietà in generale. I livelli sono sei, in progressione. I livelli CILS

Livello A1 Livello A1

Il livello A1 è il livello di avvio del processo di apprendimento dell’italiano. Verifica la capacità di com-prendere brevi testi e utilizzare espressioni di uso quotidiano. L’apprendente è in grado di presentare se stesso, fare domande e rispondere su argomenti personali, di interagire in modo semplice.

Livello A2 Livello A2

Il livello A2 attesta una competenza iniziale, in via di formazione, non del tutto autonoma dal punto di vi-sta comunicativo. L’apprendente comprende frasi ed espressioni usate frequentemente in ambiti di imme-diata rilevanza. È in grado di comunicare in scambi semplici su argomenti familiari e comuni.

I livelli CILS A1 e CILS A2 sono destinati ad apprendenti con competenze iniziali in italiano lingua stra-niera In questa fase il processo di apprendimento è fortemente influenzato da fattori interni ed esterni co-me l’età, il contesto, la motivazione. Per questo motivo sono stati elaborati diversi modelli di certificazione per le diverse tipologie di pubblico che si accostano allo studio della lingua italiana. Tali moduli hanno una struttura e un formato simili, ma sono diversi per contesti comunicativi, tipi e generi testuali, contenuti. Ai

Destinatari dei livelli CILS A1 e CILS A2

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fini della valutazione della competenza linguistico-comunicativa gli apprendenti/candidati devono saper gestire i contesti e le interazioni comunicative previste nel modulo corrispondente alle proprie caratteristi-che. I Moduli sono i seguenti: A1 adulti in Italia A1 adulti all’estero A1 bambini ( 8 -11 anni) a scuola A1 ragazzi (12 -16 anni) a scuola

A2 adulti in Italia A2 adulti all’estero A2 bambini ( 8 -11 anni) a scuola A2 ragazzi (12 -16 anni) a scuola

I Moduli della CILS A1 e CILS A2

La funzione della CILS a questi livelli varia a seconda del tipo di pubblico a cui è rivolta. In generale, essa rappresenta uno strumento utile per sostenere e rafforzare la motivazione dell’apprendente. I moduli per bambini e ragazzi a scuola possono costituire un valido strumento per gli insegnanti curricolari che in que-sto modo vedono verificato lo sviluppo della competenza linguistico-comunicativa dei propri allievi. Per gli allievi rappresenta uno strumento per vedere riconosciuto il proprio sforzo di apprendimento della lingua italiana. Per gli adulti i livelli A1 e A2 dimostrano il possesso di una competenza minima, ma utile alla gestione della interazione quotidiana anche in ambiente di lavoro.

Spendibilità della CILS A1 e CILS A2

Livello CILS UNO-B1

Il Livello CILS UNO-B1 attesta la competenza nel profilo dell’apprendente autonomo. Verifica le capacità comunicative necessarie per usare la lingua italiana con autonomia e in modo adeguato nelle situazioni più frequenti della vita quotidiana.

Livello UNO-B1

L’apprendente con questo livello di competenza è in grado di affrontare un viaggio e un soggiorno in Ita-lia, di comunicare in italiano nelle situazioni di tutti i giorni in forma sia scritta sia orale, di comprendere i punti essenziali di messaggi chiari, di leggere i testi più diffusi ed utili. Per quanto riguarda l’utilizzazione nel mondo del lavoro, è il livello adeguato per diverse figure di personale che opera presso strutture italiane all’estero: autisti, commessi, personale ausiliario anche presso le Camere di Commercio, tecnici dell’area

Spendibilità della CILS UNO-B1

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funzionale. È anche il livello minimo per poter svolgere un corso di formazione professionale: ad esempio, per assistenti familiari, alla persona.. È il livello adeguato per gli adolescenti che hanno frequentato i primi due anni di scuola secondaria superiore all’estero (14-16 anni) e per gli immigrati stranieri che hanno parte-cipato a corsi per il conseguimento della licenza elementare. Per quanto riguarda i contesti di lavoro in Ita-lia, è il livello che consente autonomia in funzioni professionali semplici.

Livello CILS DUE-B2

Il Livello CILS DUE-B2 attesta la piena autonomia della competenza comunicativa in italiano come lingua straniera. Il candidato a questo livello è in grado di comunicare efficacemente durante un soggiorno in Ita-lia per motivi di studio e in un contatto sistematico con la società italiana per motivi di lavoro.

Livello CILS DUE-B2

È il livello minimo di competenza per l’accesso al sistema universitario italiano (ai sensi di una apposita cir-colare interministeriale pubblicata ogni anno dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e dal Mini-stero degli Affari Esteri), per realizzare un ciclo di studi entro un progetto di mobilità breve di studenti ma anche di docenti e ricercatori, per fruire di borse di studio concesse dallo Stato italiano e per svolgere un periodo di tirocinio presso un corso di diploma o presso aziende. È il livello adeguato per diverse figure di personale che opera presso strutture italiane: ad esempio, collabo-ratori amministrativo-contabili, archivisti, addetti alla documentazione, assistenti sociali e personale medi-co. È il livello adeguato per svolgere il triennio della scuola superiore (16-18 anni), per svolgere corsi di forma-zione per mediatore linguistico nelle classi di scuola di base con figli di immigrati stranieri. È il livello ottimale per gli immigrati stranieri in Italia che hanno partecipato ai corsi per il conseguimento del diploma di scuola media. Consente la gestione autonoma di contesti lavorativi che implicano compiti comunicativi complessi.

Spendibilità della CILS DUE-B2

Livello CILS TRE-C1

Il Livello CILS TRE-C1 si colloca nella fascia alta del modello QCER; è il livello della padronanza nella competenza in italiano come lingua straniera: prevede un ampliamento dell’area degli usi linguistici e dei

Livello CILS TRE-C1

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contesti di comunicazione. Permette di comunicare non solo in situazioni tipiche della vita quotidiana, ma anche nei rapporti formali per scopi sociali, accademici e professionali. Chi possiede questo livello è in grado di interagire oralmente e per scritto con enti pubblici, aziende ecc. dimostrando di saper assumere un ruolo adeguato alla situazione. È il livello adeguato per diverse figure di personale che operano presso strutture italiane: funzionari scola-stici di nazionalità straniera, funzionari che operano presso le Istituzioni europee e presso alcuni settori dell’Amministrazione italiana, docenti e personale docente supplente in scuole italiane o legalmente ricono-sciute che impartiscono l’insegnamento in lingua straniera, assistenti legali, responsabili amministrativi e contabili, specialisti presso Camere di Commercio. È il livello adeguato per frequentare una scuola univer-sitaria di specializzazione o un corso di perfezionamento; per fare il mediatore linguistico nelle classi di scuola di base con figli di immigrati stranieri in Italia; per svolgere un periodo di tirocinio presso un corso di studio su tematiche legate all’insegnamento dell’italiano a stranieri.

Spendibilità del Livello CILS TRE-C1

Livello CILS QUATTRO-C2

Il Livello CILS QUATTRO-C2 è quello della piena padronanza della competenza in italiano come lingua straniera: prevede un ulteriore ampliamento degli usi linguistici rispetto al livello CILS TRE-C1 e la reale capacità del candidato di dominare una vasta gamma di situazioni comunicative, tutte le situazioni informa-li e formali di comunicazione, così come quelle professionali. Il candidato deve dimostrare un’ottima pa-dronanza della lingua italiana, anche se non completamente equiparabile a quella di un parlante nativo.

Livello CILS QUATTRO-C2

È il livello che deve possedere uno straniero che voglia insegnare la lingua italiana, essendo il livello ottima-le per docenti e personale supplente che insegna all’estero nelle scuole italiane statali o legalmente ricono-sciute con insegnamento impartito in lingua italiana. È il livello ottimale per docenti di lingua e cultura italiana (corsi legge 153/71), per interpreti e traduttori presso la rete diplomatico-consolare. Per quanto riguarda l’ambito della formazione è il livello ottimale per chi frequenta corsi di diploma o di laurea per insegnanti di italiano a stranieri, un corso di perfezionamento o una scuola di specializzazione su tematiche legate all’insegnamento dell’italiano a stranieri.

Spendibilità del Livello CILS QUATTRO-C2

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A partire dal dicembre 2009 saranno proposti altri due moduli certificatori per pubblici specifici: il modulo CILS-DIT, destinato a docenti non madrelingua che intendono insegnare nel sistema scolastico italiano. Tale modulo, oltre alla competenza linguistico-comunicativa ad un livello superiore al CILS QUATTRO-C2, verificherà anche la competenza didattica dei futuri insegnanti; il modulo CILS-EC (B2), certificato di conoscenza dell’italiano economico commerciale.

CILS-DIT CILS-EC

Ogni livello CILS è autonomo e completo: la certificazione di ogni livello dichiara un grado di capacità comunicativa adeguato a specifici contesti sociali, professionali, di studio.

Le abilità prese in considerazione dal-la CILS

Ogni esame CILS simula situazioni di vita reale per valutare la capacità del candidato di comunicare al loro interno, e copre cinque principali abilità linguistiche:

ascolto

lettura

produzione scritta

produzione orale

analisi delle strutture di comunicazione.

Gli esami di Livello A1 e A2 destinati a lavoratori stranieri immigrati in Italia comprendono prove di

ascolto

lettura

produzione scritta

produzione orale.

Ogni parte delle prove misura e valuta una area di abilità linguistiche che complessivamente costituiscono la generale competenza linguistico-comunicativa in uso nelle reali situazioni di scambio sociale. Nella CILS un ruolo centrale hanno le caratteristiche costitutive del testo, considerato come unità minima

I testi negli esami CILS

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di comunicazione e attualizzazione della competenza. La scelta dei testi su cui costruire le prove è una ope-razione di primaria importanza, considerato che la capacità di gestione di un testo, dal punto di vista ricet-tivo, produttivo e di riflessione sulla lingua, è l’oggetto in base al quale si misura e valuta la competenza linguistico-comunicativa di un candidato. Il testo, così come la prova su di esso costruita, assume quindi la funzione di mediatore fra la competenza del candidato e il giudizio del valutatore. Per questo motivo, l’individuazione di criteri scientificamente fondati per l’individuazione e la selezione di testi rappresenta una delle elaborazioni fondamentali e innovative della proposta del sistema di certificazione CILS. La gamma dei tipi e dei generi testuali entro i quali è effettuata la selezione dei concreti testi utilizzati per le prove CILS è molto ampia, e tale comunque da garantire che per ogni livello CILS sia possibile individuare testi adeguati sia al profili di competenza descritto sia agli obiettivi propri di una misurazione e valutazione accurata ed affidabile della competenza. I testi sono scelti fra quelli prodotti negli ambiti di comunicazione in italiano: a seconda sia del livello CILS sia dell’abilità oggetto di valutazione varia la gamma di tipi e gene-ri testuali proposti. Come raccomandato anche dal QCER, sono vari i parametri da tenere in considerazione nella scelta dei te-sti. Riportiamo di seguito i principali parametri adottati dalla CILS per la selezione testuale.

- Tipologia testuale: secondo le indicazioni della linguistica testuale i testi scelti sono di tipo descrittivo, narrativo, espositivo, regolativo, argomentativo. I testi usati per le prove presentano caratteristiche interne di coerenza e di coesione che li rendono rappresentativi del tipo testuale corrispondente.

- Informatività: nella scelta dei testi viene messo in relazione al livello e alla competenza linguistico-comunicativa da esso prevista il grado di densità delle informazioni e la misura in cui gli elementi te-stuali sono attesi o non attesi, noti o ignoti.

- Valore pragmatico: la CILS sceglie testi che abbiano un forte valore d’uso nella comunicazione e che servano per risolvere problemi di interazione sociale. Tale criterio è strettamente collegato a quella che il QCER definisce rilevanza per l’apprendente, legata ai contesti d’uso della lingua nei quale un ap-prendente si troverà interagire e alle sue capacità cognitive.

- Contenuto: il testo deve presentare contenuti e informazioni non legate a eventuali conoscenze enci-

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clopediche possedute o meno dall’apprendente; sono evitati i testi per la cui comprensione è neces-sario cogliere i riferimenti a fatti, persone, consuetudini del mondo culturale e della vita dell’Italia e che, per quanto noti, potrebbero risultare sconosciuti al candidato.; i contenuti non devono risultare in alcun modo offensivi dei sentimenti religiosi, culturali, morali, politici del candidato.

- Complessità linguistica: la scelta si orienta su testi adeguati alla competenza linguistica dell’apprendente altrimenti sarebbero compromesse la validità e l’affidabilità del test stesso; il testo deve presentare le strutture morfosintattiche e le forme lessicali previste dal livello di competenza dell’apprendente a cui si sottopone il test. Se alcune forme lessicali e morfosintattiche presenti in un testo non rientra-no in quelle previste per quel determinato Livello CILS, la loro comprensione deve comunque esse-re assicurata dal contesto. La complessità linguistica di un testo è data anche dalla lunghezza delle frasi e dalla lunghezza delle parole all’interno della frase; tale complessità viene misurata attraverso apposite formule di leggibilità. I testi dei vari Livelli CILS hanno un grado diverso di leggibilità e di-versi livelli di complessità morfosintattica e lessicale.

- Lunghezza del testo: riguarda una caratteristica formale, di superficie, che tuttavia incide sulla gestione del testo: la lunghezza di un testo. Un testo lungo richiede una più complessa processazione e impli-ca, soprattutto nel caso di testi orali, il ricorso alla memoria che può rendere più faticoso il compito del candidato. Nel criterio della lunghezza il QCER fa rientrare anche la densità informativa e la ri-dondanza: un testo lungo ma ridondante può risultare più semplice da comprendere che un testo breve ma con una densità informativa altissima. Ai fini dell’esame di certificazione, l’esecuzione del test è legata anche al tempo; quindi la CILS propone ai candidati testi di lunghezza tale da permette-re non solo la loro comprensione, ma anche la comprensione dei quesiti del test e l’esecuzione del test stesso.

Per quanto riguarda i tipi di prove, la CILS propone in modo equilibrato sia prove a carattere ‘oggettivo’, sia prove a carattere ‘semiaperto’, sia prove a carattere ‘aperto’ e ‘a tema’. In questo modo i candidati hanno la possibilità di mostrare la propria competenza linguistico-comunicativa attraverso prestazioni differenziate. L’impostazione delle prove della CILS è in sintonia con i modelli glot-todidattici e valutativi più affidabili e diffusi a livello internazionale, ma ha anche una identità originale in

Tipi di prove CILS: oggettive, semiaperte, a tema

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rapporto alle specifiche caratteristiche della lingua italiana e delle condizioni della sua diffusione fra gli stranieri. Ogni test della CILS comprende 2 o 3 prove di ascolto, 3 o 4 prove di comprensione della lettura, 3 o 4 prove di analisi delle strutture di comunicazione (ove previste), 2 prove di produzione scritta e 2 prove di produzione orale. I tipi di prove oggettive utilizzate sono i seguenti: per il test di ascolto: scelta multipla, individuazione di informazioni, completamento di un testo, dettato cloze, dettato; per il test di comprensione della lettura: scelta multipla, individuazione di informazioni, abbinamento, rico-struzione di un testo; per il test di analisi delle strutture di comunicazione: scelta multipla. I tipi di prove semiaperte sono i seguenti: per il test di analisi delle strutture di comunicazione: cloze, completamento di un testo, trasformazione di un breve testo; per il test di produzione scritta: scrittura di un testo su una traccia precisa. I tipi di prove aperte e a tema sono i seguenti: per il test di produzione scritta: scrittura di un testo libera; per il test di produzione orale: dialogo con l’esaminatore, monologo.

Per informazioni più approfondite sui livelli, le abilità, i testi, le prove è possibile consultare le Linee Guida CILS, nel sito www.unistrasi.it.

Ulteriori informa-zioni

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5.2 La Certificazione CELI - Università per Stranieri di Perugia La Certificazione CELI – Certificazione della conoscenza dell’italiano generale - valuta l’abilità dei candida-ti nell’italiano generale, vale a dire l’italiano in uso nell’interazione sociale anche in ambienti di studio e/o di lavoro. È articolata in sei livelli progressivi, secondo lo schema del QCER; la definizione dei livelli ha comunque preso il via nella seconda metà degli anni Novanta, attraverso scale di descrittori linguistici, de-nominate Indicazioni di capacità o Saper fare linguistici, elaborati in seno all’associazione ALTE. Un Certificato CELI può servire per motivi personali, di studio o di lavoro.

Caratteristiche ge-nerali della CELI

La certificazione CELI si articola in livelli progressivi. I livelli della CE-LI

CELI-IMPATTO-A1- (Italiano generale) Attesta la conoscenza della lingua al livello A1 del QCER, livello di contatto definibile in termini di compe-tenza relativa a routine memorizzate. Il CELI-IMPATTO-A1 è un esame specifico per l’accertamento della conoscenza della lingua italiana di tipo introduttivo ed è rivolto ad un pubblico indistinto: vuole configurarsi come punto di partenza per il successivo raggiungimento dell’ autonomia comunicativa in contesti quotidiani formalmente certificata dal CELI 1. L’esame nel suo complesso ha l’obiettivo prioritario di verificare le competenze necessarie ai candidati per stabilire contatti sociali di base usando le più semplici formule convenzionali ricorrenti.

CELI-IMPATTO-A1- (Italiano generale)

CELI-IMPATTO-A1- (Immigrati adulti)

Ha le stesse caratteristiche del CELI-Impatto-A1 (Italiano generale), ma è rivolto ad immigrati adulti in Ita-lia con scarsa scolarizzazione, un’utenza per la quale la certificazione A1 diventa il segno tangibile del rag-giungimento, anche sul piano formale, dello stadio di alfabetizzazione funzionale. Il CELI-IMPATTO-A1 per immigrati è parte dei CELI I (Certificati per persone immigrate in Italia) che prevedono anche esami di livello A2 e B1.

CELI-IMPATTO-A1- (Immigrati adulti) CELI I – A2, B1 (Immigrati adulti)

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La funzione principale degli esami CELI I, con particolare riferimento al CELI-IMPATTO-I, è di costitui-re un incentivo ad iniziare e proseguire con maggiore costanza un percorso formativo, offrendo una moti-vazione in più, un riconoscimento formale e tangibile del lavoro svolto. Anche la decisione di prevedere un’unica sessione d’esame all’anno e di collocare la stessa in concomitanza della fine dei corsi erogati dalle istituzioni che operano nel campo dell’Educazione degli Adulti va nella direzione di configurare i CELI I come test linguistici strettamente connessi a percorsi di formazione in contesti d’aula. La spendibilità, ov-viamente relativa al contesto italiano, è fortemente legata ai bisogni dell’utenza di riferimento; attiene per-tanto al potersi inserire meglio nella società – conoscendone di più la lingua, gli usi e i costumi – ed al po-ter esibire un certificato per trovare più facilmente lavoro o trovarne uno migliore.

CELI 1-A2

Richiede che il candidato abbia sviluppato le abilità linguistiche necessarie per la ‘sopravvivenza’ cioè per poter iniziare ad interagire nella vita sociale e lavorativa in un contesto dove ci si esprima in italiano.Le capacità richieste ad un candidato del CELI 1–A2 si basano sulle capacità tipiche del livello A2 del QCER.

CELI 1 – A2

CELI 2-B1

Richiede che il candidato abbia sviluppato abilità linguistiche tali da sapersi gestire in situazioni ampiamen-te prevedibili della vita sociale e lavorativa in un contesto dove ci si esprima in italiano. Le capacità richie-ste ad un candidato del CELI 2–B1 si basano sulle capacità tipiche del livello B1 del QCER.

CELI 2 – B1

CELI 3-B2

Richiede che il candidato abbia sviluppato abilità linguistiche tali non solo da affrontare tranquillamen-te viaggi in Italia, ma anche da poter lavorare ed iscriversi a corsi di studio in contesto italiano. Le capacità richieste ad un candidato del CELI 3–B2 si basano sulle capacità tipiche del livello B2 del QCER.

CELI 3 – B2

CELI 4-C1

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Richiede che il candidato abbia sviluppato abilità linguistiche tali da poter lavorare ed iscriversi a corsi di studio anche di livello universitario e/o post-universitario in contesto italiano. Le capacità richieste ad un candidato del CELI 4–C1 si basano sulle capacità tipiche del livello C1 del QCER.

CELI 4 – C1

CELI 5-C2

Richiede che il candidato abbia sviluppato abilità linguistiche tali da potersi inserire con successo in qual-siasi contesto italiano anche di studio e/o di lavoro. Le capacità richieste ad un candidato del CELI 5 – C2 si basano sulle capacità tipiche del livello C2 del QCER.

CELI 5 – C2

CELI 5 DOC-C2

L’esame è destinato ai docenti di lingua italiana che debbano muoversi in piena autonomia in un contesto scolastico, per portare a termine in modo linguisticamente efficace compiti relativi alla propria formazione professionale, sapendo interagire in modo appropriato in ogni situazione ed affrontando qualsiasi argo-mento la situazione stessa richieda. Il CELI 5 DOC–C2 attesta la piena padronanza ed il pieno controllo della lingua al livello C2 del QCER.

CELI 5 DOC – C2

CELI G – A2, B1, B2

L’esame si rivolge ad un pubblico di adolescenti (dai 13 ai 17 anni) e segue la struttura e tipologia delle prove degli esami CELI per adulti. Copre i livelli A2, B1, B2. I CELI G verificano la capacità di saper usare la lingua italiana (in termini sociolinguistici e pragmatici) nelle più frequenti situazioni comunicative nelle quali un/a ragazzo/a si può quotidianamente venire a trovare. Rivolgendosi ad un pubblico di adolescenti, comunque scolarizzati, l’esame CELI G evita tematiche pro-prie del mondo degli adulti. Di conseguenza i generi testuali utilizzati per i diversi compiti e i loro contenu-ti sono rapportati all’età degli utenti, ai loro interessi, alla loro conoscenza del mondo e alla loro capacità di affrontare e trattare determinati argomenti piuttosto che altri. I CELI G per adolescenti seguono la stessa metodologia di verifica e sono costituiti dalle stesse compo-nenti degli esami CELI per adulti, la difficoltà linguistica (in termini di conoscenze formali e strutturali) è,

CELI G (Adole-scenti) – A2, B1, B2

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come già specificato, la stessa dei CELI per adulti. Per questo motivo, gli esami CELI G per adolescenti possono essere spendibili sia in ambiente di lavoro che di studio. Ogni esame CELI, che simula situazioni di vita reale per valutare la capacità del candidato di comunicare al loro interno, copre quattro principali abilità linguistiche:

Le abilità prese in considerazione dal-la CELI

- leggere - scrivere - ascoltare - parlare.

Gli esami CIC – Conoscenza dell’italiano commerciale - certificano la conoscenza dell’italiano commercia-le. Si articolano in due livelli.

INTERMEDIO-B1, idoneo per figure professionali in grado di muoversi autonomamente in un contesto aziendale o organizzativo, anche se nell’ambito di mansioni tipiche del proprio ambito di lavoro. Chi ot-tiene questo certificato è in grado di trattare dal proprio paese con clienti e fornitori italiani svolgendo mansioni di segreteria o di operatore telefonico; può lavorare nella distribuzione dei prodotti e, a livello tecnico, può lavorare ricevendo semplici istruzioni in italiano. L’utente del CIC Intermedio è in grado di affrontare situazioni comunicative sia verbali che scritte, di preferenza limitate al proprio settore di interes-se lavorativo. Le capacità richieste ad un candidato del CIC Intermedio si basano sulle capacità tipiche del livello B1 del QCER. I test previsti dal CIC Intermedio ripropongono i compiti e le attività tipiche che si presentano a chi opera effettivamente in ambiti lavorativi italiani, soprattutto in ambienti aziendali ed or-ganizzativi. I testi proposti durante le prove sono autentici e al candidato viene richiesto di dimostrare non solo la propria competenza linguistica, ma anche la capacità di interagire e comunicare efficacemente. Anche se gli argomenti e i contenuti selezionati gravitano sempre nell’area di interesse economico e commerciale, non è

Gli esami CIC – livello intermedio – B1; livello avanzato – C1

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richiesta al candidato nessuna conoscenza pregressa di specifici settori tecnici.

AVANZATO-C1, idoneo per figure professionali capaci di muoversi in piena autonomia in un contesto aziendale o organizzativo, ricoprendo anche incarichi di responsabilità. Chi ottiene questo certificato è in grado di svolgere mansioni che implicano un contatto costante e duraturo con clienti, fornitori o partner italiani, sapendo interagire in ogni situazione ed affrontando qualsiasi argomento. Le capacità richieste ad un candidato del CIC Avanzato si basano sulle capacità tipiche del livello C1 del QCER.I test previsti dal CIC Avanzato ripropongono i compiti e le attività tipiche che si presentano a chi opera effettivamente in ambiti lavorativi italiani, soprattutto in ambienti aziendali ed organizzativi.I testi proposti durante le prove sono autentici e al candidato viene richiesto di dimostrare non solo la propria competenza linguistica, ma anche la capacità di interagire e comunicare efficacemente. Anche se gli argomenti e i contenuti selezionati gravitano sempre nell’area di interesse economico e commerciale, non è richiesta al candidato nessuna conoscenza pregressa di specifici settori tecnici. Come gli esami CELI, gli esami CIC coprono le quattro principali abilità linguistiche:

- leggere - scrivere - ascoltare - parlare

Fa parte degli esami CIC anche una prova specifica per valutare la padronanza di strutture grammaticali e del lessico richiesti nei due livelli considerati.

Le abilità prese in considerazione nell’esame CIC

I tipi di prove proposti negli esami CELI e CIC sono di diverso tipo.

Per la comprensione della lettura: scelta binaria, abbinamento, scelta multipla a tre opzioni, completamento con scelta multipla a tre o a quattro opzioni, risposte brevi.

Per la produzione di testi scritti: completamento, breve testo scritto (diario, resoconto, cronaca), lettera in-

Tipi di prove CELI - CIC

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formale e formale, annuncio, inserzione, biglietto, saggio breve, racconto breve, riassunto, relazione, rac-conto di fantasia, descrizione.

Per la comprensione dell’ascolto: scelta binaria, abbinamento, scelta multipla a tre e a quattro opzioni, completamento, trasferimento di informazioni.

Per la prova di competenza linguistica: completamento, completamento con scelta multipla, editing, breve cronaca, costruzione/trasformazione.

Per la produzione orale: intervista/conversazione, role-play, intervista/esposizione/discussione, transcodi-ficazione, intervista/esposizione/commento/discussione.

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5.3 La Certificazione IT - Università degli Studi Roma Tre I livelli della Certificazione IT sono quattro. I livelli della IT

Base-IT (Livello A2) Base-IT (A2)

L’esame è costituito da 3 sezioni: - Ascolto - Lettura / Scrittura - Produzione Orale.

Ele-IT (Livello B1): si rivolge a chi sta ancora imparando l’italiano. Ele-IT (B1)

L’esame è costituito da 4 sezioni: - Ascolto (comprensione di testi orali) - Lettura (comprensione di brevi testi scritti) - Usi dell'Italiano (comprensione degli usi dell'italiano in contesti comunicativi quotidiani e produ-

zione di brevi e semplici testi scritti)

- Produzione Orale. Int-IT (Livello B2): si rivolge a chi conosce abbastanza bene l’italiano. Int-IT (B2)

L’esame è costituito da 4 sezioni: - Ascolto (comprensione di testi orali) - Lettura (comprensione di brevi testi scritti) - Produzione Scritta - Produzione Orale.

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- IT (Livello C2): si rivolge a chi ha raggiunto una conoscenza dell'italiano di livello avanzato. IT (C2)

L’esame è costituito da 5 diverse sezioni (o moduli) che i candidati possono affrontare tutte in una volta o anche separatamente in tempi differenziati:

- Ascolto (o comprensione di testi orali) - Lettura (o comprensione di testi scritti) - Composizione (o produzione di testi scritti) - Usi e forme dell'italiano (o conoscenza del sistema linguistico) che saggia le conoscenze grammatica-

li e lessicali

- Parlato (produzione di testi orali). I tipi di prove proposti negli esami IT sono di diverso tipo. Per l’ascolto: scelta multipla, vero/falso. Per la lettura: domande polari (sì/no; vero/falso), scelta multipla. Per gli usi della lingua: cloze, completamenti, brevi testi (lettera), questionario. Per il parlato: conversazione faccia a faccia.

Tipi di prove IT

Il Certificato IT ha validità nel tempo diversificata a seconda del livello: il livello A2 ha validità di due anni, il livello B1 ha validità di tre anni, il livello B2 ha validità di quattro anni, il livello C2 ha validità di cinque anni.

Validità

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5.4 La Certificazione PLIDA - Società Dante Alighieri

La Certificazione PLIDA attesta la competenza in italiano come lingua straniera secondo una scala di sei li-velli, che rappresentano altrettante fasi del percorso di apprendimento della lingua. Il PLIDA è un esame per tutte le persone di madrelingua diversa dall’italiano che desiderano verificare il proprio livello di conoscenza della lingua italiana e ottenere un riconoscimento ufficiale della propria competenza linguistica. Per iscriversi agli esami non sono fissati limiti di età. Ogni candidato può scegliere il livello al quale presentarsi, e non è necessario aver superato prima i livelli inferiori.

Caratteristiche ge-nerali della certifi-cazione PLIDA

I livelli della certifi-cazione PLIDA

Il Livello A1 documenta la capacità di usare semplici espressioni familiari di uso quotidiano per soddisfare alcuni bisogni concreti, presentando dati personali relativi a sé o ad altri.

Plida A1

Il Livello A2 garantisce un’autonomia in contesti comunicativi elementari. Plida A2 Il Livello B1 segnala la capacità di comprendere testi parlati e scritti legati ad argomenti familiari. Plida B1

Il Livello B2 attesta una competenza in lingua italiana spendibile in contesti legati alla formazione scolastica ed extrascolastica, e ad attività lavorative che prevedano anche il rapporto con il pubblico.

Plida B2

Il Livello C1 presuppone una notevole confidenza con la lingua e la realtà italiane, utilizzabile in attività lavo-rative complesse.

Plida C1

Il Livello C2 richiede di aver sviluppato abilità linguistiche tali da poter lavorare ed iscriversi a corsi di studio anche di livello universitario e/o post-universitario in contesto italiano.

Plida C2

Per rispondere ai bisogni della fascia d’età costituita dagli adolescenti è stata strutturata una certificazione linguistica specifica per i ragazzi fra i 13 e i 18 anni. I livelli del PLIDA Juniores vanno da A1 a C1 e corri-spondono ai primi cinque livelli di competenza linguistica previsti dal QCER.

Plida Juniores

Per rispondere ai bisogni della fascia di pubblico interessata all’italiano per scopi speciali è prevista anche la Plida Commerciale

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certificazione PLIDA Commerciale, rivolta a coloro che studiano l’italiano come lingua straniera per motivi di lavoro, e che intendono servirsene nel campo della finanza, del commercio, dell’industria e in generale de-gli affari. Il PLIDA Commerciale è previsto per i livelli B1, B2, C1.

Ogni esame PLIDA copre quattro abilità linguistiche: Le abilità

- leggere

- scrivere

- ascoltare

- parlare.

Il PLIDA Commerciale prevede solo l’abilità di parlare e scrivere.

I testi scritti e parlati per tutte le prove d’esame sono scelti in base al modello classico di E. Werlich, 1978, A text grammar of English, Heidelberg, Quelle&Meyer, che distingue i seguenti tipi di testo: - narrativo - descrittivo - argomentativo - informativo (o espositivo) - regolativo (o istruttivo). Esempi di testi narrativi: resoconti, fiabe, film, scritture letterarie (romanzi e racconti, poesia, teatro, epica, canzoni, fumetti), scritture storico-memorialistiche (biografie, autobiografie, diari, memorie, annali, storio-grafie, lettere, celebrazioni e commemorazioni), articoli di cronaca giornalistica. Esempi di testi descrittivi: descrizioni di persone e oggetti, cronache sportive, descrizioni della propria car-riera professionale (curriculum vitae), parti descrittive di documentari, resoconti di viaggio, di guide turistiche, di opere letterarie.

I testi negli esamiPLIDA

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Esempi di testi argomentativi: arringhe, prediche, dibattiti e discorsi politici, atti giudiziari (citazioni, denun-ce, comparse difensive, querele), talk show, messaggi pubblicitari, saggi scientifici, articoli di fondo, lettere (di protesta, di propaganda). Esempi di testi informativi (o espositivi): avvisi, annunci, dispacci e notiziari, interviste, lezioni, conferenze, documentari, messaggi di segreteria telefonica, orari (degli uffici, dei negozi, dei treni), articoli di cronaca, ru-briche di divulgazione scientifica, manuali, enciclopedie, dizionari, saggi, relazioni, prospetti, promemoria, note, lettere (di aziende, società, banche), menu, cataloghi, opuscoli, biglietti, memo, SMS, insegne, etichette sui prodotti, moduli e questionari. Esempi di testi regolativi (o istruttivi): istruzioni di comportamento (in luoghi pubblici, a bordo di mezzi di trasporto), istruzioni per l’uso, foglietti illustrativi dei medicinali, avvertenze, ricette di cucina, leggi e decreti legge, contratti, regolamenti. Per quanto riguarda i tipi di prove, sono presenti negli esami PLIDA sia prove a carattere ‘oggettivo’, sia prove a carattere ‘semiaperto’ e ‘aperto’. Ogni test comprende 2 prove di ascolto e lettura, 2 prove di comprensione della lettura, 2 prove di produ-zione scritta e 2 prove di produzione orale. I tipi di prove oggettive sono i seguenti: per il test di ascolto: scelta multipla, individuazione di informazioni; per il test di comprensione della lettura: scelta multipla, individuazione di informazioni, abbinamento, rico-struzione di un testo. I tipi di prove aperte sono i seguenti: per il test di produzione scritta: scrittura di un testo su una traccia precisa; per il test di produzione orale: dialogo con l’esaminatore, monologo.

Tipi di provePLIDA: oggettive,semiaperte, aperte

Per informazioni più approfondite sui livelli, le abilità, i testi, le prove è possibile consultare il sito http://www.ladante.it/plida/ITA/index.asp

Ulteriori informa-zioni

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6. Istruzioni operative per i candidati agli esami di Certificazione

6.1 Chi si può iscrivere agli esami di Certificazione di italiano

Possono ottenere la Certificazione CILS, CELI, IT e PLIDA tutti i cittadini stranieri e i cittadini italiani re-sidenti all’estero in possesso di un documento di identità valido. Non ci sono limiti di età e non è necessa-rio possedere titoli di studio particolari, né avere necessariamente superato un esame di certificazione di li-vello precedente..

Stranieri e italiani residenti all’estero

Gli esami di Certificazione non sono legati a specifiche modalità di preparazione: possono sostenerli sia apprendenti che abbiano studiato l’italiano in appositi corsi di lingua entro strutture di formazione, sia ap-prendenti che abbiano sviluppato la competenza in modo ‘spontaneo’, fuori dei corsi di formazione, nel diretto contatto con gli italiani.

6.2 Come scegliere la Certificazione e il livello

Pur se il conseguimento di un certificato di competenza linguistica risulta e deve risultare, come già ribadi-to, del tutto indipendente dalle modalità secondo cui i candidati hanno appreso la lingua e quindi anche dalla frequenza di eventuali corsi di formazione, va detto che la conoscenza della struttura dell’esame, a partire dai suoi stessi contenuti, come anche la conoscenza delle modalità che regolano il suo svolgimento, può fornire utili indicazioni per orientarsi nella scelta dell’esame.

Certificazione e modi di apprendi-mento

Appare importante, allora, per il candidato la scelta della Certificazione e del livello più adeguato allo stato La scelta della

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effettivo della sua competenza e agli usi che della Certificazione intende fare (per lavorare, studiare in una istituzione italiana, per una personale verifica formale della competenza ecc.). Per non rischiare di sbagliare l’obiettivo della verifica certificatoria occorre scegliere con attenzione, esaminando bene le caratteristiche delle Certificazioni e dei loro livelli. Una volta individuata la Certificazione e il livello più adeguati alle pro-prie esigenze e alla propria capacità, il candidato può prepararsi specificamente a sostenere le prove, anche eventualmente addestrandosi alle tecniche e ai tipi di test usati. Il potenziale candidato, per prepararsi, può anche provare i test delle diverse Certificazioni per individuare quelli che si dimostrano più compatibili con le proprie capacità.

Certificazione e la scelta dei livelli

Per la scelta della Certificazione e del livello, così come per la preparazione agli esami delle diverse Certifi-cazioni, i candidati possono visitare i siti internet degli Enti Certificatori. Per alcune Certificazioni appare utile anche la consultazione di materiali pubblicati a stampa.

I materiali infor-mativi degli Enti certificatori

Per chi si prepara da solo agli esami di Certificazione, suggeriamo di provare a svolgere le prove utilizzate in sessioni di esame passate. Tali prove sono disponibili in quasi tutti i siti degli Enti Certificatori. Inoltre, sono anche stampate in apposite pubblicazioni (→ Bibliografia di riferimento).

Come può scegliere il singolo candidato

Nella scelta della Certificazione e del livello ha un ruolo importante l’insegnante di italiano, nel caso che il candidato abbia seguito corsi di italiano. Il docente può svolgere un’azione di orientamento, consigliando il potenziale candidato sul tipo di Certificazione e sul livello più adeguato alle sue necessità e allo stato della sua competenza. Il rischio più frequente che i candidati corrono, infatti, è di scegliere un livello più alto della loro effettiva competenza: in altre parole, vista l’importanza del possesso di una Certificazione, si ha l’idea che valga di più avere il livello più alto possibile. In realtà, le rigorose procedure di misurazione e di valutazione mettono in mostra immediatamente l’inadeguatezza del livello troppo alto rispetto all’effettiva competenza del candidato. Il docente, allora, può aiutare a scegliere e a far prendere consapevolezza del fatto che tutti i livelli sono ugualmente importanti: ognuno è valido in rapporto al grado di spendibilità so-ciale per cui è stato concepito; ognuno garantisce l’autonomia comunicativa in determinati contesti sociali. Il docente può svolgere, dunque, una funzione di informazione, di motivazione, di orientamento nella scel-

Il ruolo del docente nella scelta

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ta e, infine, di preparazione, di addestramento specifico agli esami.

Le sedi degli esami di Certificazione hanno rilevanti funzioni ai fine della scelta da parte dei potenziali can-didati. Innanzitutto, esse informano: hanno a disposizione i materiali di esame, li possono fornire ai poten-ziali candidati, li aiutano a individuare il livello adeguato ai loro bisogni. Inoltre, le sedi di esame sono il primo soggetto di contatto anche per le procedure amministrative: come ci si iscrive, a quanto ammonta la tassa di esame ecc. La funzione di ‘pubblicità’ svolta dalle sedi di esame viene a coprire, allora, le funzioni di informazione, o-rientamento, supporto organizzativo, così come anche quello di preparazione e di addestramento agli esa-mi. Alcuni Enti Certificatori (ad esempio, il Centro CILS) hanno inserito nel proprio sito internet l’elenco delle sedi di esame cui i potenziali candidati possono rivolgersi. Questi, comunque, possono contattare diretta-mente gli Enti per conoscere le sedi di esame più vicine.

Il ruolo delle sedi di esame nella scel-ta

6.3 Come si ottiene la Certificazione CILS; i punteggi

Tutte le prove di esame sono valutate centralmente presso il Centro Certificazione CILS, che ha elaborato i criteri per la valutazione delle abilità e delle varie tipologie di prove, e la relativa modalità di attribuzione dei punteggi.

La sede della valu-tazione

La decisione di valutare tutte le prove sotto il diretto controllo del Centro CILS, comprese le prove di pro-duzione orale, che in sede di esame vengono appositamente audioregistrate, è stata presa al fine di garantire un trattamento omogeneo a tutti i candidati. Solo in questo modo è stato ritenuto possibile ottenere dei ri-sultati affidabili, perché la valutazione è gestita da valutatori appositamente formati, non in modo estempo-

La valutazione centralizzata delle prove orali

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raneo, ma continuo, al fine di condividere la filosofia della CILS, i criteri e le scelte applicative attraverso un confronto e una discussione continui. La valutazione delle prove di produzione orale nella varie sedi di esame, anche fatta attraverso griglie precise consegnate ai valutatori non sembra garantire l’utilizzo di crite-ri di valutazione e punteggi simili da parte di tutti e quindi la loro omogeneità e affidabilità. La esplicitazio-ne, la condivisione, la coerenza, la discussione di criteri e scelte è considerata l’unica strada, ad oggi, per poter almeno limitare l’influenza della soggettività nel giudizio. La certificazione CILS ha promosso la figura professionale dei valutatori della competenza linguistico-comunicativa, per i quali organizza ormai da anni e sistematicamente corsi e seminari di aggiornamento. Per diventare valutatore CILS è infatti necessario un periodo di formazione presso il Centro in cui si impa-ra a valutare secondo griglie di valutazione tarate per ciascun livello fino a raggiungere un accordo fra valu-tatori (inter-raters reliability). Ogni prova è valutata almeno due volte per consentire di rilevare sia la coe-renza di valutazione di un valutatore (intra-rater reliability), sia la coerenza fra valutatori. Al fine di incrementare la validità e l’attendibilità delle prove, a partire dal dicembre 2009 sarà sperimentato in alcune sedi di esame un protocollo di osservazione delle prestazioni dei candidati nelle prove di produ-zione orale.

La figura profes-sionale del valuta-tore della compe-tenza linguistico-comunicativa

Il punteggio complessivo varia da 60 (nei livelli A1 e A2) a 100 punti (negli altri livelli). Ogni abilità ottiene un punteggio autonomo (variabile da 0 a 20).

I punteggi

Per conseguire la certificazione CILS è necessario raggiungere la soglia di sufficienza in ognuna delle abilità di cui si compone l’esame. La soglia di sufficienza è stabilita tramite l’utilizzo di criteri e parametri e secon-do le più aggiornate tecniche di valutazione.

La soglia di suffi-cienza

Solo al candidato che ottiene la sufficienza in tutte le abilità è rilasciato il diploma di Certificazione CILS. La Certificazione CILS

Ai candidati che non ottengono la sufficienza in tutte le abilità viene rilasciato un attestato di capitalizza-zione, nel quale sono indicate le abilità superate e quelle non superate. L’attestato di capitalizzazione può essere fatto valere in esami successivi di certificazione. Le abilità in cui si è raggiunto la soglia di sufficienza possono essere capitalizzate e entro un anno solare dal primo esame (corrispondente a due sessioni di e-

L’attestato di capi-talizzazione

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sami CILS) il candidato può presentarsi a sostenere solo le abilità in cui ha fallito. Per informazioni più approfondite sulla valutazione è possibile consultare le Linee Guida CILS, nel sito www.unistrasi.it

Ulteriori informa-zioni

Per premiare i migliori candidati in ogni sede l’Università per Stranieri di Siena ha istituito i Premi CILS, che consistono in borse di studio che esonerano dal pagamento delle tasse degli esami CILS. I Premi CILS sono assegnati ad ogni sessione d'esame. Ottengono il Premio CILS i primi 40 candidati con il punteggio più alto. I candidati devono appartenere a sedi con almeno 20 iscritti nel livello per il quale essi concorro-no. È possibile anche ottenere borse di studio per partecipare ai corsi organizzati dal Centro CILS.

I premi CILS

Maggiori informazioni sono presenti nel sito www.unistrasi.it, o possono essere richieste alla segreteria amministrativa del Centro CILS.

Ulteriori informa-zioni

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6.4 Come si ottiene la Certificazione CELI; i punteggi

L’attribuzione dei punteggi e la conseguente espressione del risultato finale variano nella Certificazione CELI a seconda del livello d’esame. Nel CELI IMPATTO–A1(italiano generale e immigrati adulti) il risultato finale, relativo all’esame nel suo complesso (prova scritta e prova orale), si ottiene sommando i punteggi conseguiti in ogni prova e si e-sprime trasformando il numero ottenuto in una lettera alfabetica corrispondente, secondo una scala che prevede due gradi di cui il primo positivo (P) ed il secondo negativo (N) come indicato qui di seguito: - punteggio compreso tra 16 e 32 punti = P - punteggio compreso tra ‘non valutabile’ e 15 punti = N. Nel CELI 1 – A2 il punteggio massimo ottenibile è 130 punti (90 punti per la prova scritta; 40 punti per la prova orale). Per superare l’esame è necessario ottenere un punteggio minimo di 54 punti nella prova scrit-ta e di 25 punti nella prova orale. Il risultato finale si ottiene sommando i punteggi conseguiti in ogni prova e si esprime riconducendo il numero ottenuto a una delle due alternative possibili (superato o non supera-to). L'esame è considerato superato se il punteggio ottenuto è compreso tra 79 e 130 punti, non superato se il punteggio ottenuto è compreso tra 0 e 78 punti. Nel CELI 2 – B1 il punteggio massimo ottenibile è 160 punti (120 punti per la prova scritta; 40 punti per la prova orale). Per superare l’esame è necessario ottenere un punteggio minimo di 72 punti nella prova scritta e di 22 punti nella prova orale. Il risultato finale si ottiene sommando i punteggi conseguiti in ogni prova e si esprime trasformando il numero ottenuto in una lettera alfabetica corrispondente, secondo una scala che prevede cinque gradi di cui tre positivi (A - B - C) e due negativi (D - E), come indicato qui di se-guito.

I punteggi La capitalizzazio-ne

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A (ottimo) - punteggio compreso tra 138 e 160 punti B (buono) - punteggio compreso tra 115 e 137 C (sufficiente) - punteggio compreso tra 94 e 114 D (insufficiente) - punteggio compreso tra 60 e 93 E (gravemente insufficiente) - punteggio compreso tra 0 e 59 Nel CELI 3 – B2 e nel CELI 4 - C1 il punteggio massimo ottenibile è 200 punti (140 punti per la prova scritta; 60 punti per la prova orale). Per superare l’esame è necessario ottenere un punteggio minimo di 84 punti nella prova scritta e di 33 punti nella prova orale. Il risultato finale si ottiene sommando i punteggi conseguiti in ogni prova e si esprime trasformando il numero ottenuto in una lettera alfabetica corrispon-dente, secondo una scala che prevede cinque gradi di cui tre positivi (A - B - C) e due negativi (D - E), co-me indicato qui di seguito. A (ottimo) - punteggio compreso tra 173 e 200 punti B (buono) - punteggio compreso tra 144 e 172 C (sufficiente) - punteggio compreso tra 117 e 143 D (insufficiente) - punteggio compreso tra 69 e 116 E (gravemente insufficiente) - punteggio compreso tra 0 e 68 Nel CELI 5 – C2 il punteggio massimo ottenibile è 200 punti (150 punti per la prova scritta; 50 punti per la prova orale). Per superare l’esame è necessario ottenere un punteggio minimo di 89 punti nella prova scritta e di 28 punti nella prova orale. Il risultato finale si ottiene sommando i punteggi conseguiti in ogni prova e si esprime trasformando il numero ottenuto in una lettera alfabetica corrispondente, secondo una scala che prevede cinque gradi di cui tre positivi (A - B - C) e due negativi (D - E), come indicato qui di se-guito.

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A (ottimo) - punteggio compreso tra 173 e 200 punti B (buono) - punteggio compreso tra 144 e 172 C (sufficiente) - punteggio compreso tra 116 e 143 D (insufficiente) - punteggio compreso tra 72 e 115 E (gravemente insufficiente) - punteggio compreso tra 0 e 71 Nel CELI 5 – DOC-C2 il punteggio massimo ottenibile per i candidati che sostengono la prova scritta e la prova di produzione orale 1 è 200 punti. Per superare l’esame è necessario ottenere un punteggio minimo di 106 punti nella prova scritta e di 45 punti nella prova orale. Il risultato finale si ottiene sommando i pun-teggi conseguiti in ogni prova e si esprime trasformando il numero ottenuto in una lettera alfabetica corri-spondente, secondo una scala che prevede quattro gradi di cui tre positivi (A - B - C) e uno negativo (D), come indicato qui di seguito. A - punteggio compreso tra 184 e 200 punti B - punteggio compreso tra 167 e 183 C - punteggio compreso tra 151 e 166 D - punteggio compreso tra 1 e 150 Nel CELI 5 – DOC-C2 il punteggio massimo ottenibile per i candidati che sostengono la prova di produ-zione orale 2 (aggiuntiva) è 200 punti. Per superare l’esame è necessario ottenere un punteggio minimo di 167 punti, di cui 116 punti nella prova scritta e 51 punti nella prova orale. Il risultato finale si ottiene som-mando i punteggi conseguiti in ogni prova e si esprime trasformando il numero ottenuto in una lettera al-fabetica corrispondente, secondo una scala che prevede quattro gradi di cui tre positivi (A - B - C) e uno negativo (D), come indicato qui di seguito. A - punteggio compreso tra 188 e 200 punti B - punteggio compreso tra 177 e 187

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C - punteggio compreso tra 167 e 176 D - punteggio compreso tra 1 e 166

Per tutti i livelli CELI, i candidati che non abbiano superato la prova scritta e che abbiano invece superato quella orale o viceversa, possono capitalizzare il risultato parziale ottenuto per un anno (due sessioni), sot-toponendosi di nuovo alla prova risultata insufficiente entro il suddetto arco di tempo, pagando il 70% del-la quota complessiva. Gli esami scritti vengono valutati presso il Centro di Valutazione e Certificazione Linguistica dell’Università per Stranieri di Perugia. La prova di Produzione Orale (intervista / conversazione) non vie-ne registrata, ma viene valutata presso gli stessi Centri d’esame da commissioni locali appositamente for-mate.

Le sedi della valu-tazione

6.5 Come si ottiene la Certificazione IT; i punteggi

Sul sito della Certificazione IT non sono reperibili informazioni sui punteggi necessari per ottenere la Cer-tificazione stessa. Le uniche disponibili riguardano il livello Ele.IT, che viene considerato divisibile in due grandi blocchi: comprensione (60% della prova) e produzione (40% della prova). A questo livello, affinché il test sia valido ed attendibile si dice che “gli esercizi che il candidato dovrà risolvere saranno del tipo test oggettivi o test semi-oggettivi. Nel caso di test oggettivi, quindi di esercizi in cui la risposta possibile sarà una sola, non ci saranno problemi nell’attribuzione del punteggio. Nel caso di test semi-oggettivi, cioè di esercizi in cui la risposta possibile non può essere una sola e in cui intervengono nella realizzazione dell’esercizio stesso anche competenze di carattere più propriamente linguistico, è stato necessario prepara-re delle griglie di valutazione. In queste griglie di valutazione vengono descritti i parametri linguistici e pragmatici che devono essere presi in considerazione nella correzione delle varie produzioni. Ad ogni pa-rametro viene associato un valore che corrisponde ad un determinato grado di appropriatezza: insufficien-te, sufficiente, buono e ottimo. Incrociando i valori dei vari parametri si ottiene il risultato complessivo ot-

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tenuto nello svolgimento dell’esercizio”. (http://host.uniroma3.it/dipartimenti/linguistica/moduli/certificazione/17-guida.doc). 6.6 Come si ottiene la Certificazione PLIDA; i punteggi

Per conseguire la certificazione PLIDA è necessario raggiungere la sufficienza (18/30) in ciascuna delle a-bilità di cui si compone l’esame (ascoltare, leggere, parlare, scrivere). Il punteggio minimo complessivo per il superamento dell’esame è 72/120, il massimo è 120/120.

La soglia di suffi-cienza

Se il candidato raggiunge la sufficienza in almeno tre delle quattro abilità previste, può ottenere un credito per iscriversi nella sessione d’esame successiva e sostenere soltanto la prova dell’abilità non superata. Per garantire una maggiore uniformità nella valutazione, è permesso recuperare la singola abilità non superata solo nella sessione d’esame immediatamente successiva.

La capitalizzazio-ne

Le prove svolte presso le sedi convenzionate sono inviate per la correzione e valutazione alla sede centrale della Dante Alighieri, a Roma. La valutazione della prova orale è svolta nelle singole sedi al momento dell’esame, ma audioregistrata perché la sede centrale possa effettuare un controllo finale. Le prove sono corrette e valutate entro 60 giorni dalla data di arrivo. La sede centrale invia poi alle sedi i certificati di tutti i candidati che hanno superato l’esame: sul certificato sono indicati, oltre ai dati del candidato, il livello, i voti ottenuti nelle singole abilità e il punteggio complessivo. I dati personali dei candidati e i voti d’esame sono utilizzati unicamente per il rilascio del certificato e non risultano di pubblico dominio ai sensi della legge italiana sulla privacy (675/96).

Le sedi della valu-tazione

Immagine certifica-to PLIDA

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Tabella n. 3 – Quadro sinottico delle Certificazioni italiane CILS CELI IT PLIDA

Base-IT: Ascolto; Lettura / Scrit-tura; Produzione orale

Abilità Ascolto Lettura Produzione scritta Produzione orale Analisi delle strutture di comunicazione (assente nei moduli CILS A1 e CILS A2 – Adulti in Ita-lia e nel modulo CILS A1 - Bambini)

Leggere Scrivere Ascoltare Parlare - CIC: oltre alle abilità sopra elencate si verifica la padronanza di struttu-re grammaticali e lessica-li

Ele-IT: Ascolto; Lettura; Usi dell’italiano; Produzione Orale Int-IT: Ascolto Lettura Produzione Scritta Produzione Orale IT: Ascolto Lettura Composizione Usi e forme dell’italiano Parlato

Leggere Scrivere Ascoltare Parlare

Pubblici Diversi a seconda dei li-

velli. Diversi a seconda dei li-velli.

Diversi a seconda dei li-velli.

Diversi a seconda dei li-velli.

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Tipi di prove Oggettive

Semiaperte Aperte e a tema

Oggettive Semiaperte Aperte e a tema

Oggettive Semiaperte Aperte e a tema

Oggettive Semiaperte Aperte e a tema

Per ottenere la CILS è necessario superare le prove con un punteggio da 60 a 100.

Punteggi minimi diversi a seconda del livello e / o tipo di esame.

Per ottenere il PLIDA è necessario superare le prove con un punteggio da 72 a 120.

Si consegue la Certifica-zione CILS raggiungendo la sufficienza in ogni abilità (11/20).

La Certificazione si ottiene sommando i punteggi conseguiti in ogni prova e trasformando il pun-teggio in una lettera al-fabetica corrispondente.

Si consegue la Certifica-zione raggiungendo la sufficienza in tutte le a-bilità (18/30).

Punteggi

Attestato di capitalizzazione per le abilità in cui si è ottenuta la sufficienza, utilizzabile entro un an-no per ripetere l’esame di Certificazione.

Attestato di capitalizzazione per le abilità in cui è ot-tenuta la sufficienza, da utilizzare entro un anno per ripetere l’esame di Certificazione.

Se il candidato raggiunge la sufficienza in almeno tre delle quattro abilità previste, può ottenere un credito per iscriversi nella sessione d’esame successiva e sostenere soltanto la prova dell’abilità non superata nella sessione d’esame immediatamente succes-siva.

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Valutazione Centralizzata presso il

Centro CILS a Siena. Centralizzata presso il Centro CVCL a Perugia, salvo che per la provao-rale, valutata presso le singole sedi di esame.

Centralizzata presso l’Ufficio della Certifica-zione del Dipartimento di Linguistica dell’Università degli Stu-di Roma Tre.

Centralizzata presso la sede della Dante Ali-ghieri, a Roma, salvo la prova orale, valutata presso le singole sedi al momento dell’esame, ma audioregistrata per un controllo finale.

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7. La preparazione agli esami di Certificazione

Pur se il conseguimento di un certificato di competenza linguistica risulta e deve risultare, come già ribadi-to, del tutto indipendente dalle modalità con cui i candidati hanno appreso la lingua e quindi anche dalla frequenza di eventuali corsi di formazione, va detto che la conoscenza della struttura dell’esame, a partire dai suoi stessi contenuti, come anche la conoscenza delle modalità che regolano il suo svolgimento, può fornire utili indicazioni ai fini dell’esito dell’esame stesso.

Certificazione e modi di apprendi-mento

Come già è stato evidenziato, gli esami di Certificazione non sono legati a specifiche modalità di prepara-zione: possono sostenerli sia apprendenti che abbiano studiato l’italiano in appositi corsi di lingua entro strutture di formazione, sia apprendenti che abbiano sviluppato la competenza in modo ‘spontaneo’, fuori dei corsi di formazione, nel diretto contatto con gli italiani.

Appare importante, allora, per il candidato la scelta della Certificazione e del livello più adeguato allo stato effettivo della sua competenza e agli usi che della Certificazione intende fare (per lavorare, studiare in una istituzione italiana, per una personale verifica formale della competenza ecc.). Per non rischiare di sbagliare l’obiettivo della verifica certificatoria occorre scegliere con attenzione, esaminando bene le caratteristiche delle Certificazioni e dei loro livelli. Una volta individuata la Certificazione e il livello, il candidato può pre-pararsi specificamente a sostenere le prove, quasi addestrandosi alle tecniche e ai tipi di test usati. Il poten-ziale candidato può anche provare i test delle diverse Certificazioni per individuare quelli che si dimostrano più compatibili con le proprie capacità.

La scelta della Certificazione La scelta dei livelli

I diversi Enti certificatori hanno predisposto nei propri siti internet e a stampa una serie di materiali e di suggerimenti per prepararsi bene agli esami e per ottenere i migliori risultati.

I materiali infor-mativi degli Enti certificatori

Per la preparazione agli esami delle diverse Certificazioni italiane i singoli candidati possono visitare i siti

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internet degli Enti Certificatori; per alcune Certificazioni, appare utile anche la consultazione di materiali pubblicati a stampa.

Qui di seguito diamo una serie di suggerimenti su come impostare una preparazione specifica per lo svol-gimento degli esami di Certificazione. Si tratta di indicazioni generali, che possono valere per tutte le Certi-ficazioni italiane: sta ai docenti adattarle alla singola Certificazione e al singolo livello prescelto. Innanzitutto, il corso di preparazione / addestramento avrà come obiettivo quello di completare la prepa-razione del candidato, facendogli acquisire gli elementi e perfezionando le abilità in rapporto alle richieste del livello di Certificazione prescelto. Le abilità di lettura dovranno essere curate in ogni lezione utilizzando i materiali contenuti nei quaderni degli esami già svolti e pubblicati dagli Enti Certificatori. I candidati potranno perfezionare le loro abilità di produzione scritta mediante esercitazioni a casa, che sa-ranno poi corrette e valutate dal docente. Le attività d’aula dovranno privilegiare innanzitutto il perfezionamento delle abilità di produzione orale. Sia in classe, sia a casa potranno essere svolte esercitazioni relative alle abilità di ascolto e di riflessione sulle strutture di comunicazione. Il docente dovrà effettuare simulazioni degli esami in classe per fare in modo che i candidati si abituino ai tipi di prove usate dalla Certificazione prescelta. È importante che il corso metta i candidati in condizione di non avere sorprese sulla struttura delle prove e sui criteri di valutazione. Man mano che ci si avvicinerà alla data dell’esame di Certificazione è bene intensificare le simulazioni degli esami.

Suggerimenti per lo svolgimento di corsi di preparazione agli esami di Certi-ficazione

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7.1 Dove trovare indicazioni per prepararsi agli esami CILS

www.unistrasi.it, alle pagine sulla ‘Certificazione CILS’. Qui sono consultabili le Linee Guida CILS, il silla-bo contenente tutte le informazioni sugli esami, utile a candidati e insegnanti.

Linee Guida CILS

È inoltre possibile scaricare dal sito le prove di alcune sessioni d’esame, complete di tutti gli strumenti utili per gli insegnanti, tra cui le chiavi di soluzione e i criteri di valutazione. Ad oggi sono attive le sessioni giugno 2002 e 2005.

Le prove di esame giàsomministrate

Sono stati pubblicati presso la Casa Editrice Guerra di Perugia i Quaderni CILS, contenenti le prove degli esami di tutti i sei livelli relative a più di una sessione d’esame. Sempre presso la stessa casa editrice è pos-sibile richiedere i quaderni delle precedenti sessioni di esame CILS: [email protected] - tel: (+39) 075 5289090.

I Quaderni CILS

Per un insegnante o un formatore è utile anche la lettura del Manuale della certificazione dell’italiano L2, a cura di M. Vedovelli, Carocci, Roma 2005. Il volume è il più ampio testo esistente italiano sulle tematiche delle Certificazioni. Per i livelli iniziali, consigliamo la lettura del volume Valutare e certificare l’italiano di stranieri. I livelli iniziali, di Pazit Barki, Sandra Gorelli, Sabrina Machetti, Maria Pia Sergiacomo, Beatrice Strambi, Guerra Editore, Perugia, 2003.

Manuali CILS

Per informazioni più approfondite sulla bibliografia CILS è possibile consultare il sito www.unistrasi.it Altre informazioni

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7.2 Dove trovare indicazioni per prepararsi agli esami CELI / CIC

www.cvcl.it. Qui è consultabile il regolamento CELI e CIC, sono contenute tutte le informazioni sugli e-sami, utili a candidati, insegnanti, sedi d’esame.

Informazioni CELI

È inoltre possibile scaricare dal sito le prove di alcune sessioni d’esame, complete di tutti gli strumenti utili per gli insegnanti, tra cui le chiavi di soluzione e i criteri di valutazione.

Le prove di esame giàsomministrate

Sono stati pubblicati presso la Casa Editrice Guerra di Perugia le prove degli esami CELI. Esami CELI

Per un insegnante o un formatore è utile anche la lettura di G. Grego Bolli, M.G. Spiti, 2007, Misurare e valutare nella certificazione CELI. Linee guida alla certificazione dell’Università per stranieri di Perugia, Nuova edizione riveduta ed ampliata. Perugia, Guerra. L. Rocca, 2009, Percorsi per la certificazione linguistica in contesti di immigrazione - Definizione dell'utenza – Specifica-zioni degli esami - Prospettive future, Perugia, Guerra.

Testi CELI

Per informazioni più approfondite sulla bibliografia CELI è possibile consultare il sito www.cvcl.it Altre informazioni

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7.3 Dove trovare indicazioni per prepararsi agli esami IT

http://host.uniroma3.it/dipartimenti/linguistica/certificazione.html. Qui sono consultabili e scaricabili le guide informative agli esami e visualizzare uno specimen contenente degli esempi di quesiti ed attività.

Informazioni IT

È inoltre possibile scaricare dal sito le prove di alcune sessioni d’esame, complete di tutti gli strumenti utili per gli insegnanti, tra cui le chiavi di soluzione e i criteri di valutazione.

Le prove di esame giàsomministrate

Sono stati pubblicati presso l’editore Bonacci di Roma diversi quaderni contenenti le prove di certifica-zione, tra cui Ambroso S., Di Giovanni V., Pennacchi S. (2004), Quaderno IT n. 5, prove per la certificazione dell'italiano come L2 del 2002 e del 2003.

Esami IT

Per informazioni più approfondite sulla bibliografia IT è possibile consultare il sito http://host.uniroma3.it/dipartimenti/linguistica/certificazione.html.

Altre informazioni

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7.4 Dove trovare indicazioni per prepararsi agli esami PLIDA

http://www.ladante.it/plida/ITA/index.asp. Qui è consultabile il sillabo, il regolamento generale, ed è possibile scaricare le prove di alcune sessioni d’esame. Dal 2009 sono disponibili, per i livelli A1, A2, B1 i volumi della collana ALMAPLIDA: I Quaderni del PLI-DA (www.almaedizioni.it).

PLIDA

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7.5 Linee guida per progettare percorsi formativi finalizzati agli esami di Certificazio-ne

Molte sedi in cui vengono svolti gli esami di certificazione linguistica in italiano promuovono e organizza-no percorsi di preparazione agli esami, in cui i futuri candidati vengono non tanto “preparati” all’esame, ma fatti familiarizzare con i materiali delle sessioni d’esame disponibili e scaricabili dai siti dei diversi Enti Certificatori o consultabili in versione a stampa.

Corsi di prepara-zione agli esami

I test che alcuni Enti Certificatori mettono a disposizione sul proprio sito fungono da strumenti per l’autovalutazione del candidato e per l’orientamento verso un determinato livello d’esame.

Per eventuali percorsi formativi finalizzati allo svolgimento degli esami, si rivela fondamentale comunque la consultazione e la familiarizzazione con i sillabi, cioè con la descrizione delle caratteristiche delle Certifi-cazioni, usati dagli Enti Certificatori per creare gli strumenti della certificazione stessa: in genere, nei sillabi vengono elencate le tipologie e i generi dei testi presenti nell’esame, con la specificazione dei contesti d’uso della lingua, degli usi della lingua, delle strutture grammaticali previste per ciascun livello d’esame. Si tratta di elementi che coloro che si presentano all’esame di un dato livello devono dimostrare di saper gestire: di conseguenza, la loro conoscenza preventiva può risultare molto importante ai fini del superamento dell’esame stesso.

I sillabi delle Cer-tificazioni

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8. Modalità operative di svolgimento degli esami di Certificazione

8.1 Come, quando e dove si svolgono gli esami

I diversi Enti Certificatori italiani usano modalità piuttosto simili riguardo allo svolgimento degli esami di certificazione.

In genere, ogni Ente Certificatore attiva diverse sessioni per lo svolgimento dell’esame (per lo più, due all’anno). In tutti i casi, la data scelta per una sessione è la stessa per tutte le sedi, indipendentemente dal fatto che ci si trovi in Italia o all’estero. Ad esempio, gli esami di certificazione CILS si svolgono due volte all’anno (inizio di Giugno e inizio di Dicembre); gli esami CELI si svolgono tre volte all’anno, a Marzo, a Giugno e a Novembre, anche se la sessione di Marzo è riservata solo ad alcuni livelli d’esame; gli esami PLIDA si svolgono a maggio e novembre; i vari esami IT prevedono una sessione all’anno.

Le date delle sessioni desame

Le date degli esami di certificazione vengono comunicate dagli Enti Certificatori al Ministero degli Affari Esteri con un anticipo di due anni, in maniera tale da evitare sovrapposizioni fra le date di esame delle di-verse Certificazioni e per poter consentire una adeguata programmazione alle sedi di esame.

Gli esami di certificazione si svolgono in Italia presso le Università a cui fanno riferimento gli Enti Certifi-catori e presso enti, istituzioni e agenzie formative e culturali convenzionate. All’estero gli esami si svolgo-no presso gli Istituti Italiani di Cultura, le Università o anche presso altre istituzioni, anch’esse convenzio-nate come gli Enti gestori delle attività linguistico-culturali rivolte ai discendenti dei nostri emigrati all’estero.

Le sedi degli esami

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8.2 Modalità operative

In genere, ciascun Ente Certificatore provvede ad inviare alla sede d’esame il materiale che sarà utilizzato dai candidati.

Invio dei materiali di esame

Una volta svolto l’esame, la sede a sua volta provvederà a recapitare all’Ente Certificatore, per la valutazio-ne, il materiale usato dai candidati.

Gli esami di Certificazione vengono somministrati da personale in loco (somministratori di esame). I sommini-stratori possono anche essere forniti dall’Ente Certificatore. Quest’ultimo, comunque, può anche inviare nella sede di esame, propri ispettori o suoi diretti rappresentanti per verificare la regolarità dello svolgimento degli esami.

Le figure professionali coinvolte nella gestione degli esami di certificazione sono le seguenti.

Progettazione dei test, predisposizione dei materiali di esame, invio dei materiali di esame: personale specializ-zato degli Enti Certificatori

Personale specia-lizzato

Gestione delle procedure amministrative: personale amministrativo degli Enti Certificatori

Gestione dello svolgimento delle prove presso le sedi di esame: somministratori di esame forniti dalle sedi di esame e, per alcune Certificazioni, appositamente formati tramite corsi organizzati dagli Enti Certificatori.

Commissari di esame

Controllo della regolarità delle procedure presso le sedi di esame: ispettori inviati dagli Enti Certificatori Ispettori

Valutazione delle prove: personale specializzato degli Enti Certificatori

Rilascio dei diplomi di certificazione: Rettore, Direttore dell’Ente Certificatore, Direttore Amministrativo (se l’Ente Certificatore è una Università).

Rilascio della Cer-tificazione

Rilascio di attestati di conseguimento parziale delle certificazioni: Direttore dell’Ente Certificatore o delegato.

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8.3 Come iscriversi agli esami

Anche nel caso delle modalità di iscrizione agli esami di Certificazione, i vari Enti usano modalità piuttosto simili. Le procedure di iscrizione fanno riferimento, per le Università che sono Enti Certificatori, anche alle normative sulle procedure amministrative di iscrizione alle attività universitarie.

CILS

L’iscrizione all’esame CILS avviene rivolgendosi, in Italia e all’estero, al Centro d’esame scelto e compilan-do il modulo fornito dal Centro di esame. Dal dicembre 2009 le sedi di esame CILS potranno iscrivere i propri candidati secondo una procedura on line. Il Centro di esame invia le iscrizioni all’Università per Stranieri di Siena almeno 40 giorni prima della data dell’esame, assieme alla fotocopia di un documento di identità e alla ricevuta del pagamento della tassa d’esame, comprensiva dell’imposta di bollo. Per informazioni sulle modalità di pagamento, è necessario ri-volgersi alla sede di esame prescelta. I candidati diversamente abili (disabilità temporanea o permanente) devono comunicare le proprie esigenze alla sede di esame e al Centro CILS tramite e-mail ([email protected]) o telefono 0577-240365 o fax 0577-240461, per concordare le modalità e i sussidi necessari allo svolgimento dell’esame. I candidati de-vono produrre il certificato medico al momento dell’iscrizione.

Iscrizioni agli esa-mi CILS

L’elenco delle sedi di esame convenzionate con l’Università per Stranieri di Siena è consultabile nel sito</ www.unistrasi.it.

Le sedi di esame CILS

Per informazioni più approfondite sull’iscrizione agli esami e sulle sedi è possibile consultare il sito www.unistrasi.it.

Ulteriori informa-zioni

CELI

L’iscrizione all’esame CELI / CELI–CIC avviene tramite la presentazione della domanda presso il Centro d’esame scelto dal candidato e, solo nel caso di candidati che intendano svolgere gli esami a Perugia, diret-

Iscrizione agli e-sami CELI

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tamente presso l’Ente Certificatore. Contestualmente alla presentazione della domanda e al fine di comple-tare la procedura d’iscrizione, i candidati devono pagare presso il Centro d’esame scelto la tassa d’esame. Il CVCL si impegna a garantire l’accesso agli esami a candidati portatori di handicap mettendo in atto pro-cedure ed ogni possibile forma di ausilio al fine di consentire ai medesimi di sottoporsi agli esami. Il Centro d’esame con candidati portatori di handicap è tenuto a darne comunicazione al CVCL conte-stualmente all’invio delle domande. L’elenco delle sedi di esame convenzionate con l’Università per Stranieri di Perugia è consultabile nel sito www.cvcl.it.

Le sedi di esame CELI - CIC

Per informazioni più approfondite sull’iscrizione agli esami e sulle sedi è possibile consultare il sito www.cvcl.it.

Ulteriori informa-zioni

IT

L’iscrizione all’esame IT avviene rivolgendosi alle sedi convenzionate e, per coloro che intendono svolgere l’esame a Roma, direttamente all’Università Roma Tre. L’iscrizione all’esame prevede il pagamento della re-lativa tassa, da versare in apposito conto corrente bancario.

Iscrizione agli e-sami IT

Per informazioni più approfondite sull’iscrizione agli esami è possibile consultare il sito http://host.uniroma3.it/dipartimenti/linguistica/certificazione.html.

Ulteriori informa-zioni

PLIDA

L’iscrizione all’esame PLIDA può avvenire rivolgendosi, in Italia e all’estero, al Centro d’esame scelto. Il Centro di esame invia le indicazioni relative al numero di candidati, i livelli e le quote di iscrizione alla sede centrale della Dante Alighieri a Roma, entro il 10 aprile per la sessione di maggio ed entro il 10 otto-bre per la sessione di novembre. Per il PLIDA Juniores è prevista la scadenza dell’iscrizione all’esame en-tro il 10 maggio per gli esami di giugno e a settembre per gli esami di ottobre. Per il PLIDA Commerciale è prevista la scadenza dell’iscrizione all’esame di giugno entro il 10 maggio. I candidati disabili, se hanno bisogno di strutture o attrezzature particolari per svolgere l’esame, devono in-formare preventivamente il Centro Certificatore. I candidati non vedenti possono sostenere l’esame su

Iscrizione agli e-sami PLIDA

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speciali questionari in Braille purché abbiano presentato la loro iscrizione con un anticipo di 30 giorni ri-spetto alla normale data di scadenza. L’elenco delle sedi di esame convenzionate con l’Università per Stranieri di Siena è consultabile nel sito http://www.ladante.it/plida/ITA/index.asp.

Per informazioni più approfondite sull’iscrizione agli esami e sulle sedi è possibile consultare il sito http://www.ladante.it/plida/ITA/index.asp.

8.4 Quanto costa iscriversi agli esami

Ogni Ente Certificatore prevede proprie tasse d’esame, in genere dipendenti dal livello e, come nel caso dei livelli CILS A1 e A2, dal tipo d’esame. Tali tasse vengono annualmente aggiornate dai vari Enti, pubblicate nei propri siti e rese note alle diverse sedi d’esame. Gli Enti decidono l’ammontare della tassa di iscrizione in rapporto a diversi criteri: ad esempio, la tassa di esame CILS è articolata in fasce a seconda, tra l’altro, del PIL – Prodotto Interno Lordo del Paese sede di esame.

Tasse di esame e PIL

Quota per le sedi di esame

Informazioni dettagliate sulle tasse di esame possono essere richieste alle sedi di esame.

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8.5 Come diventare sede d’esame

Gli esami hanno luogo presso le sedi con le quali i diversi Enti Certificatori hanno stipulato una apposita convenzione. L'Ente o l’Agenzia formativa / culturale che vuol diventare sede di esame deve fare una ri-chiesta scritta al Magnifico Rettore dell'Università a cui afferisce l’Ente Certificatore (come nel caso della CILS) o direttamente alla Società Dante Alighieri (nel caso del PLIDA). La convenzione rispecchia un modello standard sottoscritto dagli Enti Certificatori con il Ministero degli Affari Esteri nel caso che le sedi di esame siano gli Istituti Italiani di Cultura nel mondo. Negli altri casi, i contenuti della convenzione sono frutto dell’accordo diretto fra l’Ente Certificatore e il soggetto che, convenzionandosi con esso, intende diventare sede di esami di Certificazione.

Le convenzioni fra Enti certificatori e sedi di esame

Una volta stipulata la convenzione, la sede di esame si impegna a organizzare le sessioni e a curare tutte le procedure organizzative. L’Ente Certificatore ha la facoltà di valutare se l’ente o l’istituzione che richiede di divenire sede d’esame possegga o meno i requisiti richiesti: il Centro CILS, ad esempio, per decidere sulla stipula della convenzione, invia un questionario denominato Criteri di Qualità per l'accesso ai servizi CILS che l'ente richiedente deve compilare. Il questionario ha lo scopo di raccogliere informazioni sulle caratteristi-che della futura sede di esame (spazi didattici adeguati per lo svolgimento degli esami, attrezzature, pubblici afferenti ecc.), mettendo in grado l’Ente Certificatore di valutarne la rispondenza agli standard qualitativi richiesti.

La verifica dei cri-teri di qualità

Le sedi di esame svolgono compiti obbligatoriamente stabiliti dalle convenzioni con gli Enti certificatori. La sede di esame raccoglie e trasmette le iscrizioni agli Enti certificatori; riceve i materiali di esame e, in at-tesa dello svolgimento, li custodisce; organizza gli spazi e le attrezzature per gli esami secondo quanto sta-bilito dall’accordo con l’Ente certificatore; verifica la presenza dei candidati al momento dell’esame; forni-sce i commissari di esame (se previsto dagli accordi con l’Ente certificatore); sovrintende allo svolgimento degli esami garantendo il rispetto delle regole e l’imparzialità rispetto ai candidati; rispedisce all’Ente certi-ficatore i materiali di esame alla conclusione dei lavori; invia all’Ente certificatore il pagamento delle tasse. In base alle convenzioni che gli Enti certificatori stipulano con le sedi di esame, una quota delle tasse rima-

Le attività obbli-gatorie delle sedi di esame

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ne alla sede di esame a copertura delle spese organizzative. A seconda degli accordi con l’Ente certificatore può effettuare alcune operazioni di misurazione e valutazione della competenza (come nel caso della CE-LI, che prevede la valutazione in loco delle prove orali). A seconda degli accordi con l’Ente certificatore può ricevere i risultati degli esami e comunicarli ai propri candidati. Le sedi di esame possono realizzare attività non obbligatoriamente legate al processo certificatorio: ad e-sempio, orientamento per la scelta della Certificazione e del livello, corsi di preparazione ecc.

Le attività facolta-tive delle sedi di esame

Gli Enti certificatori mantengono stretti rapporti di cooperazione con le sedi di esame al fine di rendere il processo certificatorio sempre più efficiente e adeguato alle specifiche esigenze delle situazioni locali. In particolare, vanno sottolineati i rapporti finalizzati alla formazione del personale delle sedi e alla diffusione di una sempre più solida cultura della valutazione delle competenze linguistico-comunicative.

8.6 Quando si tengono gli esami di Certificazione Gli esami di Certificazione si tengono in sessioni annuali prestabilite dai singoli Enti Certificatori. Le date sono comunicate al Ministero degli Affari Esteri con un anno di anticipo per evitare sovrapposizioni e per consentire la programmazione degli esami alle singole sedi nel mondo.

CILS

Gli esami si tengono di norma due volte all’anno, all’inizio di giugno e all’inizio di dicembre. La program-mazione è biennale. Le date si possono trovare nel sito www.unistrasi.it. Nel 2010 gli esami CILS si tengono il 10 giugno e il 2 dicembre. Sessioni straordinarie possono essere organizzate solo per i livelli CILS-A1 e CILS-A2 in seguito a ecce-zionali e urgenti esigenze.

Date degli esami CILS

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CELI

Le sessioni d’esame al momento previste nel corso dell’anno per tutti i livelli d’esame sono due: sessione estiva (nel mese di giugno) e sessione autunnale (nel mese di novembre). E’ prevista una sessione primave-rile per il CELI 1, CELI 2 e CELI 3 nel corso del primo quadrimestre di ogni anno e per i CELI Giovani e CELI Immigrati nel mese di maggio di ogni anno. La programmazione è biennale. Le date si possono trovare nel sito www.cvcl.it

Date degli esami CELI

IT

Gli esami si tengono di norma una volta all’anno. La data si può trovare nel sito http://host.uniroma3.it/dipartimenti/linguistica/certificazione.html.

Date degli esami IT

PLIDA

Gli esami della certificazione PLIDA si svolgono a fine maggio e fine novembre; per il PLIDA Juniores è prevista una sessione a giugno e una ad ottobre per il PLIDA Juniores; per il PLIDA Commerciale è previ-sta una sola sessione all’anno, a fine giugno. Gli esami si svolgono in date prestabilite per tutte le sedi.

Date degli esami PLIDA

8.7 Come si svolgono gli esami di Certificazione

Gli Enti Certificatori svolgono le prove di esame secondo procedure diverse. Ciò che le accomuna è la ne-cessità del rigoroso controllo di ogni fase di svolgimento da parte dei somministratori locali, che assolvo-no alla funzione di ‘somministratori’ di esame, garantendo che nella particolare sede di esame le procedure si sviluppino seguendo rigorosamente il protocollo dettato dall’Ente.

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CILS

Il plico contenente i materiali di esame arriva alla sede almeno un giorno prima dello svolgimento degli e-sami.

I materiali sono contenuti in pacchi sigillati, suddivisi per livelli, e devono essere aperti il giorno degli esa-mi alla presenza dei candidati. Ogni pacco contiene: - le istruzioni per la somministrazione - i quaderni d’esame con al loro interno:

- un questionario informativo sul candidato - un foglio di identificazione del candidato - fogli predisposti per la lettura ottica nei quali i candidati dovranno scrivere le risposte e produrre testi - un foglio personalizzato per ciascun candidato contenente etichette adesive. Le etichette conten-gono il nome e cognome del candidato e un codice a barre e devono essere apposte nei fogli predi-sposti per la lettura ottica, nell’apposito spazio, su entrambi i lati del foglio. In questo modo i fogli sono identificati;

- un cd contenente l’audio per il test di Ascolto - le trascrizioni del test di Ascolto - i fogli per le firme delle prove scritte - i fogli per le firme delle prove orali - le buste in cui raccogliere il questionario e i diversi fogli (è prevista una busta prestampata in cui racco-gliere ogni tipo di foglio) - gli input per il test di Produzione orale - il verbale di corretta esecuzione degli esami - il verbale riassuntivo di corretta esecuzione degli esami - una busta di salvataggio con una copia aggiuntiva dei materiali di esame per ogni livello. Il materiale della

I materiali per l’esame CILS Il foglio elettronico delle risposte

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busta di salvataggio può essere utilizzato in caso di necessità: per esempio, un cd non funzionante, un quaderno mancante di pagine ecc. Anche se non utilizzato il giorno degli esami, il materiale contenuto nel-la busta di salvataggio deve essere trattenuto dalla sede di esame e potrà essere utilizzato per esercitare i futuri candidati alle prove CILS. La sede custodisce i materiali. Il giorno degli esami i candidati vengono identificati personalmente: ognuno di loro deve presentarsi agli esami con un documento di identità e deve apporre la sua firma nel foglio del-le presenze. Dopo il riconoscimento, i candidati sono inviati ai loro posti, collocati in maniera tale da evitare che pos-sano copiare le prove (eventuali casi di copia degli esami provoca l’annullamento degli stessi).

L’identificazione dei candidati

Gli esami CILS cominciano con le prove di ascolto, utilizzando registratori o PC muniti di apparati audio: dopo l’ascolto, i candidati passano allo svolgimento delle prove, mettendo le loro risposte sul foglio delle risposte. I candidati devono scrivere con una penna nera e non usare matite. Dopo le prove di ascolto, si passa a quelle di lettura, e successivamente alle prove di analisi delle strutture di comunicazione: il candidato legge gli input e poi svolge le consegne, sempre utilizzando il foglio delle risposte. Infine, il candidato svolge le prove di produzione scritta, utilizzando, per scrivere, i fogli che gli sono stati forniti. In genere, per portare a termine queste prove occorrono da 2 h circa (per le prove A1) a 5 h circa (livello Quattro-C2). Successivamente, di solito nel pomeriggio dello stesso giorno, si tengono (o iniziano a tenersi, a seconda del numero dei candidati) le prove orali, consistenti in due prove: un colloquio fra il candidato e il som-ministratore e un monologo del candidato. Entrambe le prove vengono registrate su CD o audiocassetta. Nelle pagine del sito dedicate al Centro CILS è possibile scaricare le istruzioni e il programma per registra-re gli audio su file MP3.

La successione delle prove

Alla fine delle prove, i materiali sono raccolti in un plico: le buste contenenti i fogli delle risposte e i fogli dove i candidati hanno svolto gli esami; i fogli per le firme delle prove scritte; i fogli per le firme delle prove orali; i cd o le audiocassette contenenti le registrazioni delle prove orali; il verbale di corretta esecu-

Spedizione dei mate-riali di esame al Centro CILS

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zione degli esami; il verbale riassuntivo di corretta esecuzione degli esami; l’indirizzo al quale inviare i ri-sultati delle prove di esame. Alla sede di esame rimangono i quaderni, i cd del test di Ascolto, gli input per il test di Produzione orale. Il plico viene spedito dalla sede di esame al Centro CILS, dove iniziano le ope-razioni di valutazione. Informazioni più approfondite sono presenti nel foglio di Istruzioni per la somministrazione degli esami CILS che tutte le sedi di esame ricevono.

Le istruzioni per la somministrazione degli esami

CELI

Le procedure per lo svolgimento e la somministrazione degli esami CELI sono specificate in due distinti Regolamenti. Il primo di tali Regolamenti è consultabile dai soli Centri d’esame in convenzione con l’Università per Stranieri di Perugia ed è relativo sia alla parte scritta degli esami CELI – CIC (logistica, distribuzione dei candidati nelle varie aule, distribuzione e ritiro dei fascicoli e dei fogli delle risposte personalizzati, termini per il rinvio dei materiali) sia alla parte orale (distribuzione del materiale ai candidati, presa visione del ma-teriale da parte delle commissioni, logistica, distribuzione dei candidati presso le varie commissioni). Il secondo Regolamento, che interessa direttamente i candidati e da cui è tratta l’informazione che segue sull’identificazione dei candidati, è consultabile nell’area pubblica del sito ww.cvcl.it.

I Regolamenti Celi

Il giorno degli esami i candidati devono dimostrare la propria identità con un documento valido sia agli esami scritti sia agli esami orali. I candidati, prima dello svolgimento delle prove scritte, devono controllare che il proprio cognome, nome e gli ulteriori dati anagrafici siano stati correttamente inseriti nel proprio “foglio di identificazione” che viene loro consegnato unitamente ai fogli delle risposte. In caso di errori, il candidato dovrà provvedere a correggere il dato o i dati anagrafici inesatti riscrivendoli nell’apposito spazio sottostante.

L’identificazione dei candidati

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IT

Il plico contenente i materiali di esame arriva alla sede in tempo utile per lo svolgimento dell’esame. I materiali per l’esame IT

I fascicoli d’esame sono accompagnati dalle informazioni sulle procedure da rispettare per l’espletamento degli stessi.

Alla fine delle prove, i materiali sono raccolti in un plico. Il plico viene spedito dalla sede di esame all’Ufficio della Certificazione IT, dove iniziano le operazioni di valutazione.

Spedizione dei mate-riali di esame all’Ufficio della Cer-tificazione IT

PLIDA

Il giorno fissato per l’esame i candidati devono arrivare almeno 10 minuti prima dell’orario previsto con un documento di identità valido: sono ammessi all’esame solo i candidati regolarmente iscritti. Chi arriva dopo l’inizio della prova non può sostenere l’esame. Gli esami si svolgono presso i Centri Certificatori au-torizzati dalla sede centrale. Si può sostenere l’esame solo nel Centro presso il quale ci si è iscritti.

L’identificazione dei candidati

Le buste sigillate contenenti le prove d’esame vengono aperte davanti ai candidati; vengono poi compilati i verbali. Si svolge prima la prova Ascoltare e leggere che consiste di quattro parti: le risposte alle domande vanno se-gnate nelle apposite caselle o sugli appositi riquadri. All’inizio di ogni prova è indicato il tempo a disposizione per svolgere i relativi test. Il candidato deve scrivere con una penna a inchiostro non cancellabile blu o nero; non può utilizzare fogli di brutta copia e non può cancellare con il bianchetto. Gli esercizi fatti a matita o corretti con il bianchetto vengono annullati. Durante l’esame non è possibile usare alcun tipo di materiale didattico o personale di ausilio alle prove (appunti, dizionari, libri ecc.). Possono sostenere la prova orale solo i candidati presenti alle prove scritte. I candidati di ogni livello ven-gono divisi in coppie. È importante fare attenzione a non creare gruppi di persone eterogenei o la cui as-

La successione delle prove

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sociazione possa creare imbarazzo o difficoltà negli stessi candidati. La prova orale è audioregistrata. In ogni Centro sono individuate persone adatte a sostenere le diverse funzioni necessarie per il corretto andamento dell’esame. Le figure necessarie per l’esame sono quelle del Responsabile per la Certificazione, degli Assistenti agli esami e della Commissione orale, formata dall’Esaminatore e dall’Intervistatore. Al termine delle prove d’esame per tutti i livelli e non più tardi di una settimana dall’ultimo giorno della prova orale deve essere inviato un unico plico all’indirizzo: Progetto Lingua Italiana Società Dante Alighieri - Sede Centrale, Piazza Firenze 27 - 00186 Roma - Italia Nel plico devono essere incluse: a) le prove d’esame svolte (ascoltare, leggere, scrivere) in una busta sigilla-ta firmata dal Responsabile per la certificazione; b) il verbale d’esame; c) le audiocassette registrate durante l’esame orale. Il materiale rimanente può essere trattenuto presso il Centro Certificatore e utilizzato per le successive sessioni d’esame. Le audiocassette o i CD mandati dal Progetto Lingua per la prova ascoltare possono es-sere utilizzate come materiale didattico in vista della preparazione dei candidati alle successive sessioni d’esame unitamente alla copia aggiuntiva degli elaborati non utilizzata durante gli esami.

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8.8 Durata delle prove di esame Durata delle prove CILS Prove Scritte Il Livello A1 ha una durata di 2h ca. Il Livello A2 ha una durata di 2h 45’ ca. Il Livello UNO-B1 ha una durata di 3h 40’ ca. Il Livello DUE-B2 ha una durata di 3h 45’ ca. Il Livello TRE-C1 ha una durata di 4h 40’ ca. Il Livello QUATTRO-C2 ha una durata di 5h 15’ ca. Prove orali Il Livello A1 ha una durata di 10’ ca. Il Livello A2 ha una durata di 10’ ca. Il Livello UNO-B1 ha una durata di 10’ ca. Il Livello DUE-B2 ha una durata di 10’ ca. Il Livello TRE-C1 ha una durata di 15’ ca. Il Livello QUATTRO-B2 ha una durata di 15’ ca.

Durata delle prove CILS

Durata delle prove CELI Prove Scritte Il Livello CELI IMPATTO A1 ha una durata di 1h 15’. Il Livello CELI 1-A2 ha una durata di 2h 30’. Il Livello CELI 2-B1 ha una durata di 2h 35’.

Durata delle prove CELI

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Il Livello CELI 3-B2 ha una durata di 3h 40’. Il Livello CELI 4-C1 ha una durata di 4h 40’. Il Livello CELI 5-C2 ha una durata di 4h 45’. Prove orali Il Livello CELI IMPATTO A1 ha una durata di 5’ ca. Il Livello CELI 1-A2 ha una durata di 10’ ca. Il Livello CELI 2-B1 ha una durata di 15’ ca. Il Livello CELI 3-B2 ha una durata di 15’ ca. Il Livello CELI 4-C1 ha una durata di 15’ ca. Il Livello CELI 5-C2 ha una durata di 20’ ca. Durata totale delle prove IT Prove Scritte Il Livello Base.IT – A2 ha una durata di 50’. Il Livello Ele.IT – B1 ha una durata di 2h. Il Livello Int.IT - B2 ha una durata di 3h. Il Livello IT - C2 ha una durata di 5h 30’. Prove orali Il Livello Base.IT – A2 ha una durata di 5’ ca. Il Livello Ele.It-B1 ha una durata di 10’ ca. Il Livello Int.IT-B2 ha una durata di 10’ ca. Il Livello IT-C2 ha una durata di 15’ ca.

Durata delle prove IT

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Durata totale delle prove PLIDA Prove Scritte Il Livello PLIDA A1 ha una durata di 80’. Il Livello PLIDA A2 ha una durata di 90’. Il Livello PLIDA B1 ha una durata di 100’. Il Livello PLIDA B2 ha una durata di 100’. Il Livello PLIDA C1 ha una durata di 125’. Il Livello PLIDA C2 ha una durata di 195’. Il PLIDA JUNIORES A1 ha una durata di 80’. Il PLIDA JUNIORES A2 ha una durata di 90’. Il PLIDA JUNIORES B1 ha una durata di 100’. Il PLIDA JUNIORES B2 ha una durata di 100’. Il PLIDA JUNIORES C1 ha una durata di 145’. Il PLIDA COMMERCIALE B1 ha una durata di 50’. Il PLIDA COMMERCIALE B2 ha una durata di 50’. Il PLIDA COMMERCIALE C1 ha una durata di 145’. Prove orali Il Livello PLIDA A1 ha una durata di 10’. Il Livello PLIDA A2 ha una durata di 10’. Il Livello PLIDA B1 ha una durata di 10’. Il Livello PLIDA B2 ha una durata di 10’. Il Livello PLIDA C1 ha una durata di 15’. Il Livello PLIDA C2 ha una durata di 15’.

Durata delle prove PLIDA

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Il PLIDA JUNIORES A1 ha una durata di 10’. Il PLIDA JUNIORES A2 ha una durata di 10’. Il PLIDA JUNIORES B1 ha una durata di 10-15’. Il PLIDA JUNIORES B2 ha una durata di 10-15’. Il PLIDA JUNIORES C1 ha una durata di 10-15’. Il PLIDA COMMERCIALE B1 ha una durata di 10-15’. Il PLIDA COMMERCIALE B2 ha una durata di 10-15’. Il PLIDA COMMERCIALE C1 ha una durata di 10-15’. 8.9 Procedura per i reclami I candidati possono rivolgersi al Centro CILS dell’Università per Stranieri di Siena per eventuali reclami re-lativi allo svolgimento e ai risultati degli esami. I reclami devono essere effettuati entro trenta giorni rispet-tivamente dalla data dell’esame e/o del ricevimento del risultato degli esami.

CILS

Maggiori informazioni sono presenti nel sito www.unistrasi.it, o possono essere richieste alla segreteria amministrativa del Centro CILS.

Ulteriori informa-zioni

Dietro esplicita e motivata richiesta, il candidato ha il diritto di visionare i propri elaborati esclusivamente presso i locali del CVCL dell’Università per Stranieri di Perugia, previo appuntamento (Rif. L. n. 241/1990 e successive modificazioni, art. 22 e ss., D.P.R. n. 184/2006, D.Leg.vo 196/2003).

CELI - CIC

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9. Considerazioni etiche sulla valutazione certificatoria

Le considerazioni etiche rappresentano un altro degli aspetti fondanti della valutazione certificatoria. Oc-corre infatti tenere sempre presente il ruolo sociale che i test e i giudizi sulla competenza hanno al giorno d’oggi e alla funzione che è stata loro assegnata anche dalle politiche linguistiche europee. Se un Ente Certificatore è un garante nei confronti degli individui e della società del raggiungimento di un determinato livello di competenza linguistico-comunicativa, attraverso pratiche formalizzate e istituziona-lizzate, tutto il suo operare deve essere basato su fondamenti etici. La Certificazione, come ogni altra pro-cedura di valutazione formalizzata, è infatti uno strumento di promozione individuale, ma anche di sele-zione moralmente accettabile solo se non prescinde dalla equità nel trattamento di chi ad essa si sottopone e, parimenti, rappresenta una garanzia di convivenza e di integrazione fondata sui valori, costituzionalmen-te definita.

Considerazioni generali

Valutare non è mai una operazione neutra, e ancora di meno lo è il certificare, atto che ha un fortissimo va-lore simbolico. L’esito di una prova di certificazione può condizionare il percorso formativo o la vita lavo-rativa di un individuo: essere ammessi in una università, poter svolgere una professione in cui è richiesta una determinata competenza linguistica, se non addirittura avere la possibilità di entrare o lavorare in un Paese o di acquisirne la cittadinanza. In questi casi i test diventano strumenti di potere, le cui conseguenze investono tutte le persone che ne vengono coinvolte: da coloro che vi vengono sottoposti, dagli insegnanti alle scuole, alle famiglie, alle istituzioni ecc.

Valore simbolico della valutazione certificatoria

Con questa finalità la CILS ha sottoscritto il Codice di Buone Pratiche dell’EALTA, impegnandosi a seguire i principi in esso contenuti. La garanzia primaria di eticità nel campo della valutazione della competenza in L2 è rappresentata primariamente dalla conoscenza e dall’applicazione dei principi e delle pratiche propri di queste attività. Uno di principi etici più importanti nella certificazione CILS è la garanzia dell’affidabilità e della omogeneità della valutazione per tutti i candidati: per questo è stata presa la decisione di valutare centralmente tutte le prove. La conoscenza del Codice di Buone Pratiche è fortemente raccomandata dal Centro CILS a tutti coloro

Considerazioni etiche CILS

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che, a qualsiasi livello, hanno a che fare con la certificazione. Il Codice è consultabile nel sito www.ealta.eu.org, anche nella traduzione italiana, redatta a cura del Centro CILS.

L’attività certificatoria sviluppata entro il centro CVCL è sensibile a questioni etiche che riguardano in ge-nerale il processo di verifica e di valutazione della competenza linguistico-comunicativa. La riflessione por-tata avanti dal CVCL si colloca sostanzialmente entro quella dell’Associazione ALTE, che nel 1994 ha ela-borato un codice professionale contenente una serie di norme che si preoccupano di definire ciò che un certificato linguistico deve garantire.

Considerazioni etiche CELI - CIC

Non sono rilevabili indicazioni di tipo propriamente etico in relazione al processo di valutazione. È sola-mente indicata la necessità del massimo rigore per le sedi di esame nel rispettare le procedure e i criteri de-finiti dalla Società Dante Alighieri nelle procedure di somministrazione delle prove e di valutazione della produzione orale che, come già ricordato, è valutata in loco, ma audioregistrata per garantire da parte della sede centrale la possibilità di un controllo.

Considerazioni etiche IT e PLI-DA

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10. Conclusioni Siamo giunti alla conclusione del nostro Vademecum. Si è trattato di un percorso che è partito da alcuni problemi che caratterizzano, sul piano linguistico, la nostra società dei contatti globali fra lingue e culture. Abbiamo esposto i motivi che danno rilevanza alle Certificazioni all’interno di tali dinamiche; abbiamo de-lineato le caratteristiche del sistema italiano di Certificazioni. Siamo passati poi a descrivere analiticamente la storia di ciascuna Certificazione italiana e le rispettive carat-teristiche strutturali, in modo da avere un quadro generale comparativo. Abbiamo posto particolare atten-zione, in tali sezioni, ai tipi di pubblico cui sono destinati i vari livelli, ai tipi di prove e ai testi usati negli e-sami. Abbiamo concluso, infine, con l’esplicitazione delle procedure operative per la gestione degli esami, sotto-lineando il ruolo delle agenzie e degli enti di formazione nell’orientare gli apprendenti stranieri nella scelta della Certificazione e del livello più adeguati ai loro bisogni. Infine, abbiamo proposto alcune considerazioni di ‘etica della valutazione certificatoria’. Il Vademecum si conclude con alcuni ‘strumenti di lavoro’: bibliografia e glossario. Il nostro auspicio, ovviamente, è che il Vademecum possa essere utile: a chi insegna e a chi apprende l’italiano, per migliorare la competenza linguistica, per sviluppare le persone – tutte: italiane e straniere – e la società: di tutti, degli italiani e degli altri.

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Glossario

Abilità lingui-stica

Le abilità linguistiche sono le capacità procedurali che consentono di gestire le attività lingui-stiche. Sono componenti della più generale → competenza linguistico-comunicativa: leggere, scrivere, parlare, ascoltare ecc., e le loro sottocomponenti.

Babele Episodio biblico narrato nel libro della Genesi 11: 1-9, nel quale Dio punisce gli uomini che volevano raggiungere il cielo distruggendo la torre che stavano costruendo e dando loro la molteplicità delle lingue per confonderli.

Certificare Misurare in modo valido e affidabile la competenza linguistica di uno straniero in termini di livelli, ed esprimere il risultato di questa misurazione in una valutazione che indichi il grado di spendibilità sociale della competenza linguistica.

Certificazione Processo e prodotto finale del processo di misurazione e di valutazione della competenza lin-guistico-comunicativa.

Codice di Buo-ne Pratiche dell’EALTA

Le linee guida per le buone pratiche nel testing e nella valutazione, elaborate entro l’EALTA (European Association for Language Testing and Assessment) sono rivolte a tre diverse tipologie di pubblico: coloro che si occupano (a) della formazione dei docenti nel testing e nella valuta-zione, (b) del testing e della valutazione degli apprendimenti, (c) della realizzazione di test in

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centri o enti nazionali o istituzionali. Per tutti queste tipologie di pubblico valgono i seguenti principi generali: rispetto per gli stu-denti/candidati, responsabilità, imparzialità, affidabilità, validità e collaborazione tra i soggetti coinvolti. Questi principi generali sono stati stilati in appositi codici di buone pratiche, la cui consultazione è vivamente consigliata ai membri EALTA al fine di incrementare la professio-nalità e qualità del loro lavoro.

Competenza linguistico-comunicativa

Insieme delle conoscenze, abilità e caratteristiche che permettono a un soggetto di agire lin-guisticamente, cioè di agire usando gli strumenti linguistici e comunicativi.

Contesto L’insieme delle condizioni e dei rapporti di socialità così come si configurano concretamente nei diversi domini.

Dominio Secondo il QCER (2002: 12), i domini sono “gli ampi settori della vita sociale in cui operano gli attori sociali”. Il QCER “si limita alle principali categorie rilevanti per l’apprendimento, l’insegnamento e l’uso della lingua: dominio educativo, professionale, pubblico e personale”. “La contestualizzazione delle attività linguistiche si realizza in domini” (ibidem: 18).

Ente Certifica-tore

Ente, agenzia, soggetto istituzionalmente deputato alle operazioni di valutazione certificatoria della competenza linguistico-comunicativa di apprendenti stranieri. È un soggetto autonomo, terzo rispetto a chi eroga la formazione linguistica e a chi la riceve, così come rispetto ai con-testi e soggetti di uso della Certificazione.

L1 Lingua appresa primariamente dall’essere umano dal momento della nascita.

L2 Ogni lingua appresa dall’essere umano dopo la L1, in contesto naturale di scambio sociale o in contesto di formazione.. Usiamo L2 come termine generale capace di inglobare altri come

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lingua straniera, lingua seconda.

Lingua madre → L1.

Livello Elemento di una scala che descrive, secondo parametri espliciti, la progressione dell’apprendimento linguistico, la sequenza delle tappe e della capacità di gestione degli usi linguistici.

Misurare Descrivere nel modo più preciso possibile i tratti della → competenza linguistico-comunicativa nelle sue diverse → abilità.

Pentecoste Episodio narrato negli Atti degli Apostoli 2: 1-21, nel quale lo Spirito Santo discende sugli Apostoli riuniti a Gerusalemme: “Mentre stava per compiersi il giorno di Pentecoste, si tro-vavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue di fuoco, che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spi-rito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme giudei osservanti, di ogni Nazione che è sotto il cielo. Ve-nuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita, perché ciascuno li sentiva parlare nella propria lingua. Erano stupefatti e, fuori di sé per lo stupore, dicevano: ‘Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nati-va?’.”

Politica lingui-stica

Azione strategica messa in atto dalle istituzioni, coerentemente sviluppata in rapporto a obiet-tivi che rimandano a un comune sentire sociale nei confronti dei problemi linguistico-comunicativi che entro il corpo sociale si manifestano; azione strategica che si fonda su tale sentire, ne individua le esigenze, lo orienta in termini di sviluppo.

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Spendibilità sociale della Certificazione linguistica

L’utilizzabilità di una certificazione nei contesti sociali, in rapporto alla sua capacità di favori-re l’inserimento nel mondo del lavoro, nei contesti di studio, nei generali contesti di vita so-ciale.

Spendibilità sociale della competenza linguistica

Adeguatezza dei livelli di competenza linguistica di uno straniero in rapporto alle sollecitazio-ni comunicative che gli provengono dalle situazioni sociali..

Valutare Esprimere un giudizio, a partire dalla misurazione svolta, cioè attribuire un significato a tale misurazione mettendo in corrispondenza i suoi risultati con i compiti comunicativi che il par-lante dovrà svolgere nei contesti di comunicazione.

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Riferimenti bibliografici Qui di seguito si forniscono alcuni riferimenti bibliografici sulle Certificazioni, nonché alcune delle pubblicazioni realizzate dai singoli Enti Certificatori. Alcune pubblicazioni sono accompagnate da sintetiche note esplicative. Riferimenti generali Ambroso S., 2004, Guidare l'apprendimento dell'italiano come L2. Un decalogo dalla ricerca e dal Quadro di Riferimento Europeo (elaborato dopo un processo non sommario), in M.R. Blommaert, T. Capece (eds.), La competenza linguistica in italiano: non solo parole, Studiereeks Interfacultair Departement voor Taalonderwijs, n. 9, Brussel, Vrije Universiteit Brussel: 1-21.

Una riflessione del rapporto fra la lingua italiana e il QCER.

Davies A., 1990, Principles of Language Testing, Oxford-Cambridge, Basil Blackwell.

Un testo fondamentale per il Lan-guage Testing.

De Mauro T., Vedovelli M., Barni M., L. Miraglia, 2002, Italiano 2000. Inda-gine sulle motivazioni e sui pubblici dell’italiano diffuso fra stranieri, Roma, Bulzoni.

L’ultima grande inchiesta di riferi-mento sullo stato della lingua ita-liana entro il mercato globale delle lingue.

Commissione Europea, 2008, Una sfida salutare. Come la molteplicità delle lingue potrebbe rafforzare l’Europa. Proposte del Gruppo di intellettuali per il dialogo interculturale costituito su iniziativa della Commissione Europea, Bruxelles.

L’ultimo documento per la politica linguistica europea.

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Grego Bolli G. (a cura di), 1998, Glossario terminologico del testing linguistico. In Multilingual glossary of language testing terms, “Studies in Language Testing”, 6, Cambridge, Cambridge University Press: 284-320.

Glossario del Language Testing.

McNamara T., Language Testing, Oxford University Press, Oxford, 2000. Un testo fondamentale per il Lan-guage Testing.

QCER = Consiglio d’Europa, 2002, Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue. Apprendimento, insegnamento, valutazione, Scandicci (FI), La Nuova Italia. Ed. orig. Council of Europe, 2001, Common European Framework of Reference for Languages: Learning, teaching, assessment, Cambridge, Cambridge University Press.

Il più organico documento di riferi-mento per la diffusione delle lingue in Europa e per le attività di certifi-cazione linguistica.

Shohamy E., 2001, The power of tests, A critical perspective on the uses of language tests, Harlow, Longman/Pearson.

Un testo fondamentale per la com-prensione delle conseguenze etiche dei test.

Vedovelli M. (a cura di), con contributi di A. Bandini, M. Barni, C. Fusi, S. Lucarelli, A.M. Scaglioso, L. Sprugnoli, B. Strambi, 2005, Manuale della certifi-cazione dell’italiano L2, Carocci, Roma.

Il più organico manuale esistente sulle tematiche teoriche e metodologi-che della valutazione certificatoria.

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Principali pubblicazioni degli Enti Certificatori Riportiamo qui di seguito alcuni testi prodotti da ciascun Ente Certificatore relativo alla propria Certificazione, distin-guendoli in materiali per gli esami e saggi sulle tematiche certificatorie. La scelta dei testi non è esaustiva, ma fatta con la finalità di rendere evidenti le linee di ricerca messe in atto da ciascun Ente. Per la bibliografia completa rimandiamo ai siti di ciascun Ente. CILS Materiali d’esame Centro CILS (a cura di), 2006, Quaderni d’esame CILS - livelli A1 e A2 adulti in Italia, Perugia, Guerra Editore. Centro CILS (a cura di), 2006, Quaderni d’esame CILS - livelli A1 e A2 adulti e ragazzi all’estero, Perugia, Guerra Editore. Centro CILS (a cura di), 2006, Quaderni d’esame CILS - livello UNO-B1, Perugia, Guerra Editore. Centro CILS (a cura di), 2006, Quaderni d’esame CILS -livello DUE-B2, Perugia, Guerra Editore. Centro CILS (a cura di), 2006, Quaderni d’esame CILS - livello TRE-C1, Perugia, Guerra Editore. Centro CILS (a cura di), 2006, Quaderni d’esame CILS - livello QUATTRO-C2, Perugia, Guerra Editore. Saggi

AA.VV., 2009, Linee guida CILS, a cura del Centro CILS, Perugia, Guerra Editore. Bagna C., Barni M., 2005, Modelli e strumenti per la misurazione e valutazione delle competenze in accesso: dall’italiano L2 all’italiano L1.

In: M. Voghera, G. Basile, A. R. Guerriero (a cura di), E.L.I.C.A. - Educazione linguistica e conoscenze per l’accesso, Perugia, Guerra Editore: 95-116.

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Bagna C., Barni M., Machetti S., 2006, La certificazione per bambini nelle fasi iniziali del processo di apprendimento: funzioni, caratteristi-che, obiettivi. In: I. Tempesta, M. Maggio (a cura di), Lingue in contatto a scuola. Tra italiano, dialetto e italiano L2, Milano, FrancoAngeli.

Bandini A., Barni M., Sprugnoli L., 1999, La CILS –Certificazione di Italiano come Lingua Straniera- e i pubblici dell’italiano: tradizione e innovazione nella composizione e nei bisogni. In: M. Vedovelli (a cura di), Indagini sociolinguistiche nella scuola e nella società italia-na in evoluzione, Milano, Franco Angeli: 407-419.

Barki P., Gorelli S., Machetti S., Sergiacomo M.P., Strambi B., 2003, con prefazione di M. Vedovelli, Valutare e certificare l’italiano di stranieri. I livelli iniziali, Perugia, Guerra Editore.

Barni M., 2008, Educazione linguistica e valutazione della competenza linguistico-comunicativa: al di là delle mode. In A. Mollica, R. Dolci, M. Picchiassi, Linguistica e Glottodidattica. Studi in onore di Katerin Katerinov, Perugia, Guerra Editore: 41-57.

Barni M., Villarini A. (a cura di), 2001, La questione della lingua per gli immigrati stranieri in Italia. Insegnare, valutare e certificare l’italiano L2, Milano, Franco Angeli.

Machetti S., 2005, I livelli A1 e A2 della CILS per immigrati adulti: il problema della spendibilità sociale del “contatto”. In: E. Jafrance-sco (a cura di), L’acquisizione dell’italiano L2 da parte di immigrati adulti. Atti del XII Convegno nazionale ILSA, Firenze 16 ot-tobre 2004, Roma, Edilingua: 60-81.

Vedovelli M., 1997, La funzione di una certificazione: specificità migratoria vs. generalità della competenza. “Percorsi. Rivista di educa-zione degli adulti”, X, dicembre 1997: 56-59.

Vedovelli M. (a cura di), 2005, con contributi di A. Bandini, M. Barni, C. Fusi, S. Lucarelli, A.M. Scaglioso, L. Sprugnoli, B. Strambi, Manuale della certificazione dell’italiano L2, Roma, Carocci.

Vedovelli M., Albert L., Alberto M.T., Allemano M., Massara S., Scaglioso A.M., Sprugnoli L., 2000, La CILS - Certificazione di Italiano come Lingua Straniera: un nuovo bilancio, “Percorsi. Rivista di educazione degli adulti”, XIII: 44-57.

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CELI

Materiali d’esame

Grego Bolli G., Spiti M.G. (a cura di), 1997, CELI 1 Certificato di Conoscenza della Lingua Italiana - Livello 1. Prove d'esame, Pe-rugia, Guerra Edizioni.

Grego Bolli G., Spiti M.G. (a cura di), 1997, CELI 2 Certificato di Conoscenza della Lingua Italiana - Livello 2. Prove d'esame, Perugia, Guerra Edizioni.

Grego Bolli G., Spiti M.G. (a cura di), 1997, CELI 3 Certificato di Conoscenza della Lingua Italiana – Livello 3. Prove d'esame, Perugia, Guerra Edizioni.

Grego Bolli G., Spiti M.G. ( a cura di), 1998, CELI 4 Certificato di Conoscenza della Lingua Italiana – Livello 4. Prove d'esame, Perugia, Guerra Edizioni.

Grego Bolli G., Spiti M.G. (a cura di), 1998, CELI 5 Certificato di Conoscenza della Lingua Italiana – Livello 5. Prove d'esame, Perugia, Guerra Edizioni.

Parizzi F., Renzi R., 2004, CIC – Certificato di Conoscenza dell’Italiano Commerciale – Livello intermedio e avanzato – Come prepa-rarsi all’esame CIC – Certificato di Conoscenza dell’Italiano Commerciale rilasciato dall’Università per Stranieri di Perugia.

Saggi

Grego Bolli G., Spiti M. G., 1992, Verifica del grado di conoscenza dell'italiano in una prospettiva di certificazione. Riflessioni, proposte, esperienze, progetti, Perugia, Guerra Edizioni.

Grego Bolli G., Spiti M.G., 2007, Misurare e valutare nella certificazione CELI. Linee guida alla certificazione dell’Università per stranieri di Perugia, Nuova edizione riveduta ed ampliata. Perugia, Guerra Edizioni.

Rocca L., 2009, Percorsi per la certificazione linguistica in contesti di immigrazione - Definizione dell'utenza - Specificazioni degli esami - Prospettive future, Perugia, Guerra Edizioni.

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IT

Materiali d’esame Ambroso S. (a cura di), 1996, Quaderno IT, n.1 prove per la certificazione dell'italiano come L2 del 1994 e 1995, Bonacci, Roma. Ambroso S. (a cura di), 1998, Quaderno IT, n.2, prove per la certificazione dell'italiano come L2 del 1996 e 1997, Bonacci, Roma. Ambroso S. (a cura di), 2000, Quaderno IT n. 3, prove per la certificazione dell'italiano come L2 del 1998 e del 1999, Bonacci Edi-

tore, Roma. Ambroso S., Pennacchi S., Di Giovanni V., 2001, Ele.IT Guida per la Commissione, Dipartimento di Linguistica, Università

Roma Tre. Ambroso S., Di Giovanni V., Pennacchi S., 2004, Quaderno IT n. 5, prove per la certificazione dell'italiano come L2 del 2002 e del

2003, Bonacci editore, Roma. Saggi Ambroso S. (a cura di), 1986, La Certificazione dell'italiano come L2, In Atti del Colloquio organizzato dal Dipartimento di Scienze

del Linguaggio, Università di Roma La Sapienza, Scambi Culturali, M.P.I., D.G.S.C., Anno VIII, n. 4-5-6. Ambroso S., 1991, La comprensione orale nella prova di certificazione dell'italiano L2, “Italiano e Oltre”, 4: 175-182. Ambroso S., 1991, La comprensione orale nella prova di certificazione dell'italiano L2, “Italiano e Oltre” ,4, 175-182 . Ambroso S., (a cura di), 1992, Manuale - Guida per la Commissione, Certificazione della competenza generale in Italiano L2, Dipar-

timento di Scienze del Linguaggio, Università di Roma "La Sapienza". Ambroso S., 1992, La Certificazione dell'italiano come L2: la proposta del Dipartimento di Scienze del Linguaggio dell'Università di

Roma La Sapienza. In Atti del Seminario di aggiornamento per i lettori di italiano all'estero, Pescara, settembre 1992, IR-RSAE Abruzzi.

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Ambroso S., 1993, La certificazione della competenza generale in italiano come L2 del Dipartimento di Linguistica dell'Università degli studi Roma Tre. In Lettera dall'Italia, n. 32, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

Ambroso S., 1993, Correggere le prove in italiano L2, “Italiano e Oltre”, 1, 45-52. Ambroso S., 1996, Rationale and structure of IT, the proficiency exam of Italian as an L2, in M. Gardenghi, M. O'Connell (a cura

di), Prüfen, Testen, Bewerten in Modernen Fremdsprachen Unterricht, Bayreuth Beiträge zur Glottodidaktik, Frankfurt am Main, Peter Lang: 161-170.

Ambroso S., 2000, Errare humanum est: Gli errori lessicali nelle produzioni scritte in italiano come L2 (IT, il certificato di italiano di li-vello avanzato), in S. Van Volsen, (a cura di) L'Italiano oltre frontiera, Leuven University Pressa/Cesati Editore, Leu-ven/Firenze.

Ambroso S., Pennacchi S., Di Giovanni V., 2001, Ele.IT Guida per la Commissione, Dipartimento di Linguistica, Università Roma Tre.

Colosimo d'Addio W., (a cura di), 1987, Certificazione della competenza in italiano come L2. Studio di fattibilità, Dipartimento di Scienze del linguaggio, Università di Roma "La Sapienza".

Colosimo d'Addio W., 1986, Proposte per il Certificato dell'italiano come L2, “Italiano e Oltre”, 134-137. Colosimo d'Addio W., 1986, Un certificato per la conoscenza dell'italiano come L2, “Italiano e Oltre”,1, 34-36 . Colosimo d'Addio W., 1988, Verso un certificato di italiano come L2, “Italiano e Oltre”,1, 34-44. Colosimo d'Addio W., 1990, Proposte di certificazione della competenza in italiano come L2, in V. Lo Cascio (a cura di) Lingua e

cultura italiana in Europa, Le Monnier, Firenze. Colosimo d'Addio W., 1990, Usi e forme dell'italiano, “Italiano e Oltre”, 2, 39-43. Colosimo d'Addio W., 1991, Comporre in italiano L2, “Italiano e Oltre”, 2, 79-84. Colosimo d'Addio W., 1991, Proposte di certificazione della competenza in italiano come L2, in G. Bernini, M. Pavesi (a cura di),

Italiano L2: modelli e strategie per l'insegnamento, Milano, Franco Angeli. Colosimo d'Addio W., 1991, Saper leggere l'italiano L2, “Italiano e Oltre”,1, 39-43. Pennacchi S., Di Giovanni V., 2002, Un nuovo metro per l'italiano come L2. “Italiano e Oltre”, XVII, 4: 222-230.

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PLIDA

Materiali d’esame Società Dante Alighieri, 2009, I quaderni del PLIDA A1, Firenze, Alma Edizioni. Società Dante Alighieri, 2009, I quaderni del PLIDA A2, Firenze, Alma Edizioni. Società Dante Alighieri, 2009, I quaderni del PLIDA B1, Firenze, Alma Edizioni. Saggi Patota G., Pizzoli L., 2004, Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri. Il Sillabo della Certificazione Dante Alighieri, Roma, Società

Dante Alighieri, www.ladante.it. Patota G., Pizzoli L., 2005, Il contributo del Certificato PLIDA al rilancio della lingua italiana nel mondo. In: Società Dante Ali-

ghieri, Il mondo in italiano. Annuario della Società Dante Alighieri 2005, Roma, Società Dante Alighieri: 349-363.

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Gli Autori Massimo Vedovelli è professore di Didattica delle Lingue Moderne presso l’Università per Stranieri di Siena, di cui è an-che Rettore dal 2004. Ha insegnato presso le Università della Calabria, La Sapienza di Roma, Pavia. Monca Barni è professore di Didattica delle lingue moderne presso l’Università per Stranieri di Siena. È Direttrice del Centro CILS - Certificazione di Italiano come Lingua Straniera dal 2005. Carla Bagna è ricercatrice presso l’Università per Stranieri di Siena, dove insegna Teoria della mediazione e Teorie e tec-niche della traduzione. Sabrina Machetti è ricercatrice presso l’Università per Stranieri di Siena, dove insegna Linguistica educativa e Semiotica.