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USR Lombardia – Formazione personale Milano, 26 Gennaio 2012 1 Il DPS: cos’è e come si aggiorna Relatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo Il Documento Programmatico sulla Sicurezza: cos’è e come si aggiorna a cura dell’USR Lombardia Giornata di formazione 26 gennaio 2012

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

Il Documento Programmatico

sulla Sicurezza: cos’è e come si aggiorna

a cura dell’USR Lombardia

Giornata di formazione

26 gennaio 2012

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

Introduzione

Questo corso ha un contenuto operativo e spiega cos’è e come si aggiorna il

Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS).

L’incontro ha una durata di 120 minuti circa.

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

Tratteremo questi argomenti:

1. il documento programmatico sulla sicurezza: funzioni, struttura e contenuti

2. come verificare il grado di aggiornamento del DPS

3. le risposte alle domande classiche

l’aggiornamento è sempre necessario?

quali notizie fornire nell’aggiornamento?

l’aggiornamento deve avere data certa?

4. come redigere l’aggiornamento del DPS

5. come comunicare l’avvenuto aggiornamento del DPS

6. a chi comunicare l’avvenuto aggiornamento

7. cosa fare e cosa non fare dopo l’aggiornamento

8. consigli per pianificare i futuri aggiornamenti

Contenuti del corso

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Cosa è il documento programmatico sulla sicurezza

Il documento programmatico è una delle misure minime di sicurezza prescritte dalla normativa per

gestire correttamente i rischi connessi al trattamento dei dati personali.

Le misure di sicurezza hanno lo scopo di prevenire i rischi di distruzione, intrusione o uso improprio

dei dati personali. Alle precauzioni già previste nella normativa fin dal 1999 (password, codici

identificativi, utilizzo di antivirus aggiornati) con l’adozione del Codice in materia di protezione dei dati

personali, dopo il 31 marzo 2006, sono state aggiunte anche forme di autenticazione informatica,

sistemi di cifratura, procedure per il ripristino dei dati da adottare a seconda della sensibilità e del

livello di rischio legato al trattamento dei dati.

“Nel caso in cui il titolare ometta l’adozione delle misure minime è prevista la pena dell’arresto sino a

due anni o, alternativamente, l’ammenda da euro 10.000 a 50.000.”

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L’aggiornamento annuale del DPS

Il 31 marzo di ogni anno scade il termine per l’aggiornamento obbligatorio del Documento

Programmatico sulla sicurezza. L’aggiornamento non è una mera formalità, ma deve dimostrare che

l’Ente ha tenuto costantemente sotto controllo le attività di trattamento dei dati.

In un quadro di evoluzione tecnologica costante, il DPS va aggiornato almeno una volta all’anno,

entro il 31 marzo, da parte del Titolare, anche avvalendosi dei responsabili eventualmente designati.

In pratica entro il 31 marzo di ogni anno il Titolare del trattamento è tenuto a verificare se nel corso

dell’anno appena trascorso sono intervenute variazioni rispetto a quanto indicato l’anno precedente.

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Il DPS è obbligatorio per chiunque?

Secondo l’allegato B del D.Lgs. 196/2003 il documento è obbligatorio solo per i soggetti che trattano

dati sensibili e giudiziari, ma la sua adozione è essenziale per l’adeguata analisi e prevenzione dei

rischi legati all’illecito trattamento dei dati.

Non redigere il DPS determina l’automatico innalzamento dei rischi connessi al trattamento. Per

questo motivo la sua redazione, è da considerarsi una necessaria cautela da adottare per la corretta

organizzazione.

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Il Documento Programmatico deve avere data certa?

Non esiste nessuna disposizione che preveda un obbligo di data certa per il DPS. Questo vale

anche per l’aggiornamento annuale.

La diffusione di una “leggenda metropolitana” a questo proposito deriva da una frettolosa lettura della

normativa. L’unico riferimento alla data certa riguarda l’ipotesi (oggi superata) di usufruire di un

maggior termine per l’adozione delle misure di sicurezza.

Ai sensi dell’art. 180 del D.Lgs. 196/2003

“Il titolare che alla data di entrata in vigore del presente codice dispone di strumenti elettronici che,

per obiettive ragioni tecniche, non consentono in tutto o in parte l'immediata applicazione delle misure

minime di cui all'articolo 34 e delle corrispondenti modalità tecniche di cui all'allegato B, descrive le

medesime ragioni in un documento a data certa da conservare presso la propria struttura.”

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Qual è il contenuto del DPS?

Il DPS deve fornire idonee informazioni riguardo a :

a) l’elenco dei trattamenti di dati personali

b) la distribuzione dei compiti e delle responsabilità in relazione al trattamento dei dati

c) l’analisi dei rischi

d) le misure da adottare per garantire l’integrità e la disponibilità dei dati, nonché le disposizioni

per la protezione dei locali destinati alla custodia

e) la descrizione dei criteri e delle modalità per il ripristino della disponibilità dei dati in seguito a

distruzione o danneggiamento

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Qual è il contenuto del DPS?

f) la previsione di interventi formativi a favore degli incaricati del trattamento

g) la descrizione dei criteri da adottare per garantire l’adozione delle misure minime di sicurezza in

caso di trattamenti di dati personali affidati, in conformità al codice, all’esterno della struttura del

titolare

h) l’individuazione dei criteri da adottare per la cifratura o per la separazione dei dati relativi alla

salute ed alla vita sessuale dagli altri dati personali dell’interessato.

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Quali sono gli elementi da aggiornare nel DPS?

Riesaminiamo nel dettaglio questi contenuti del Documento Programmatico sulla Sicurezza,

utilizzando come riferimento lo schema descritto dal punto 19 dell’allegato B.

Potremo così mettere in evidenza i punti che eventualmente richiedono un aggiornamento.

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Elenco dei trattamenti di datipersonali

regola 19.1

Contenuti

In questa sezione sono individuati i trattamenti effettuati dal titolare, direttamente o attraverso

collaborazioni esterne, con l’indicazione della natura dei dati e della struttura (ufficio, funzione, ecc.)

interna od esterna operativamente preposta, nonché degli strumenti elettronici impiegati.

Nella redazione della lista si può tener conto anche delle informazioni contenute nelle notificazioni

eventualmente inviate al Garante anche in passato.

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Informazioni essenziali

Per ciascun trattamento vanno indicate le seguenti informazioni:

Descrizione sintetica: menzionare il trattamento dei dati personali attraverso l’indicazione della

finalità perseguita o dell’attività svolta (fornitura di beni o servizi, gestione del personale, ecc.) e delle

categorie di persone cui i dati si riferiscono (clienti o utenti, dipendenti e/o collaboratori, fornitori, ecc.).

Natura dei dati trattati: indicare se, tra i dati personali, sono presenti dati sensibili o giudiziari.

Elenco dei trattamenti di datipersonali

regola 19.1

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

Struttura di riferimento: indicare la struttura (ufficio, funzione, ecc.) all’interno della quale viene

effettuato il trattamento. In caso di strutture complesse, è possibile indicare la macro-struttura

(direzione, dipartimento o servizio del personale), oppure gli uffici specifici all’interno della stessa

(ufficio contratti, sviluppo risorse, controversie sindacali, amministrazione-contabilità).

Altre strutture che concorrono al trattamento: nel caso in cui un trattamento, per essere

completato, comporta l’attività di diverse strutture è opportuno indicare, oltre quella che cura

primariamente l’attività, le altre principali strutture che concorrono al trattamento anche dall’esterno.

Descrizione degli strumenti elettronici utilizzati: va indicata la tipologia di strumenti elettronici

impiegati (elaboratori o p.c. anche portatili, collegati o meno in una rete locale, geografica o Internet,

sistemi informativi più complessi).

Elenco dei trattamenti di datipersonali

regola 19.1

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Banca dati: indicare eventualmente la banca dati (ovvero il data base o l’archivio informatico), con le

relative applicazioni, in cui sono contenuti i dati. Uno stesso trattamento può richiedere l’utilizzo di

dati che risiedono in più di una banca dati. In tal caso le banche dati potranno essere elencate.

Luogo di custodia dei supporti di memorizzazione: indicare il luogo in cui risiedono fisicamente i

dati, ovvero dove si trovano (in quale sede, centrale o periferica, o presso quale fornitore di servizi,

ecc.) gli elaboratori sui cui dischi sono memorizzati i dati, i luoghi di conservazione dei supporti

magnetici utilizzati per le copie di sicurezza (nastri, CD, ecc.) ed ogni altro supporto rimovibile.

Elenco dei trattamenti di datipersonali

regola 19.1

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Tipologia di dispositivi di accesso: elenco e descrizione sintetica degli strumenti utilizzati dagli

incaricati per effettuare il trattamento (pc, terminale non intelligente, palmare, telefonino, ecc.).

Tipologia di interconnessione: descrizione sintetica e qualitativa della rete che collega i dispositivi

d’accesso ai dati utilizzati dagli incaricati (rete locale, geografica, Internet, ecc.).

Elenco dei trattamenti di datipersonali

regola 19.1

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Contenuti

In questa sezione occorre descrivere sinteticamente l’organizzazione della struttura di riferimento, i

compiti e le relative responsabilità, in relazione ai trattamenti effettuati.

Si possono utilizzare anche documenti già predisposti (provvedimenti, ordini di servizio, regolamenti

interni, circolari), indicando le precise modalità per reperirli.

Distribuzione dei compiti e delle responsabilità

regola 19.2

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Informazioni essenziali

Struttura: riportare le indicazioni delle strutture già menzionate nella precedente sezione.

Trattamenti effettuati dalla struttura: indicare i trattamenti di competenza di ciascuna struttura.

Compiti e responsabilità della struttura: descrivere sinteticamente i compiti e le responsabilità della struttura rispetto ai

trattamenti di competenza.

Ad esempio: acquisizione e caricamento dei dati, consultazione, comunicazione a terzi, manutenzione tecnica dei programmi,

gestione tecnica operativa della base dati (salvataggi, ripristini, ecc.). Anche in questo caso è possibile utilizzare, nei termini

predetti, altri documenti già predisposti.

Distribuzione dei compiti e delle responsabilità

regola 19.2

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Contenuti

In questa sezione occorre descrivere i principali eventi potenzialmente dannosi per la sicurezza dei

dati, e valutarne le possibili conseguenze e la gravità in relazione al contesto fisico – ambientale di

riferimento e agli strumenti elettronici utilizzati.

Analisi dei rischi che incombono sui datiregola 19.3

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Informazioni essenziali

Elenco degli eventi: individuare ed elencare gli eventi che possono generare danni e che comportano,

quindi, rischi per la sicurezza dei dati personali. In particolare, si può prendere in considerazione la lista

esemplificativa dei seguenti eventi:

1. comportamenti degli operatori:

sottrazione di credenziali di autenticazione carenza di consapevolezza, disattenzione o incuria comportamenti sleali o fraudolenti errore materiale

Analisi dei rischi che incombono sui datiregola 19.3

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

2. eventi relativi agli strumenti:

azione di virus informatici o di programmi suscettibili di recare danno

spamming o tecniche di sabotaggio

malfunzionamento, indisponibilità o degrado degli strumenti

accessi esterni non autorizzati

intercettazione di informazioni in rete

Analisi dei rischi che incombono sui datiregola 19.3

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3. eventi relativi al contesto fisico – ambientale:

ingressi non autorizzati a locali/aree ad accesso ristretto

sottrazione di strumenti contenenti dati

eventi distruttivi, naturali o artificiali (movimenti tellurici, scariche atmosferiche, incendi,

allagamenti, condizioni ambientali, ecc.), nonché dolosi, accidentali o dovuti ad incuria

guasto a sistemi complementari (impianto elettrico, climatizzazione, ecc.)

errori umani nella gestione della sicurezza fisica

Analisi dei rischi che incombono sui datiregola 19.3

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Impatto sulla sicurezza: descrivere le principali conseguenze individuate per la sicurezza dei dati, in

relazione a ciascun evento, e valutare la loro gravità anche in relazione alla rilevanza e alla

probabilità stimata dell’evento (anche in termini sintetici: ad es. alta/media/bassa).

In questo modo è possibile formulare un primo indicatore omogeneo per i diversi rischi da contrastare.

L’analisi dei rischi può essere condotta utilizzando metodi di complessità diversa: l’approccio qui

descritto è volto solo a consentire una prima riflessione in contesti che per dimensioni ridotte o per

altre analoghe ragioni, non ritengano di dover procedere ad una analisi più strutturata.

Analisi dei rischi che incombono sui datiregola 19.3

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Contenuti

In questa sezione vanno riportate, in forma sintetica, le misure in essere e da adottare per contrastare i rischi

individuati.

Per misura si intende lo specifico intervento tecnico od organizzativo posto in essere (per prevenire,

contrastare o ridurre gli effetti relativi ad una specifica minaccia), come pure quelle attività di verifica e

controllo nel tempo, essenziali per assicurarne l’efficacia.

Le misure da adottare possono essere inserite in una sezione dedicata ai programmi per migliorare la

sicurezza.

Misure in essere e da adottareregola 19.4

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Informazioni essenziali

Misure: descrivere sinteticamente le misure adottate (seguendo anche le indicazioni contenute nelle

altre regole dell’allegato B del Codice).

Descrizione dei rischi: per ciascuna misura indicare sinteticamente i rischi che si intende

contrastare (anche qui, si possono utilizzare le indicazioni fornite dall’allegato B).

Trattamenti interessati: indicare i trattamenti interessati per ciascuna delle misure adottate.

Struttura o persone addette all’adozione: indicare la struttura o la/e persona/e responsabile/i o

preposte all’adozione delle misure indicate.

Misure in essere e da adottareregola 19.4

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

Determinate misure possono non essere riconducibili a specifici trattamenti o banche dati (ad

esempio, con riferimento alle misure per la protezione delle aree e dei locali).

Occorre specificare se la misura è già in essere o da adottare, con eventuale indicazione, in tale

ultimo caso, dei tempi previsti per la sua messa in opera.

Oltre alle informazioni sopra riportate può essere opportuno compilare, per ciascuna misura, una

scheda analitica contenente un maggior numero di informazioni, utili nella gestione operativa della

sicurezza e, in particolare, nelle attività di verifica e controllo.

Misure in essere e da adottareregola 19.4

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

A puro titolo di esempio, possono essere inserite informazioni relative a:

la minaccia che si intende contrastare

la tipologia della misura (preventiva, di contrasto, di contenimento degli effetti ecc.)

le informazioni relative alla responsabilità dell’attuazione e della gestione della misura

i tempi di validità delle scelte (contratti esterni, aggiornamento di prodotti, ecc.)

gli ambiti cui si applica (ambiti fisici: un reparto, un edificio, ecc.– o logici: una procedura,

un’applicazione, ecc.)

Misure in essere e da adottareregola 19.4

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Contenuti

In questa sezione sono descritti i criteri e le procedure adottati per il ripristino dei dati in caso di loro

danneggiamento o di inaffidabilità della base dati.

L’importanza di queste attività deriva dall’eccezionalità delle situazioni in cui il ripristino ha luogo: è essenziale

che, quando sono necessarie, le copie dei dati siano disponibili e che le procedure di reinstallazione siano

efficaci.

Pertanto, è opportuno descrivere sinteticamente anche i criteri e le procedure adottate per il salvataggio dei dati

al fine di una corretta esecuzione del loro ripristino.

Criteri e modalità di ripristino della disponibilità dei dati

regola 19.5

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Informazioni essenziali

Per quanto riguarda il ripristino, le informazioni essenziali sono:

Banca dati/Data base/Archivio: indicare la banca dati, il data base o l’archivio interessati.

Criteri e procedure per il salvataggio e il ripristino dei dati: descrivere sinteticamente le

procedure e i criteri individuati per il salvataggio e il ripristino dei dati, con eventuale rinvio ad

un’ulteriore scheda operativa o a documentazioni analoghe.

Pianificazione delle prove di ripristino: indicare i tempi previsti per effettuare i test di efficacia delle

procedure adottate per il salvataggio/ripristino dei dati.

Criteri e modalità di ripristino della disponibilità dei dati

regola 19.5

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Ecco ulteriori elementi per specificare i criteri e le procedure per il salvataggio e il ripristino dei dati.

Data base: identificare la banca, la base o l’archivio elettronico di dati interessati.

Criteri e procedure per il salvataggio dei dati: descrivere sinteticamente la tipologia di salvataggio e la

frequenza con cui viene effettuato.

Modalità di custodia delle copie: indicare il luogo fisico in cui sono custodite le copie dei dati salvate.

Struttura o persona incaricata del salvataggio: indicare la struttura o le persone incaricate di effettuare il

salvataggio e/o di controllarne l’esito.

Criteri e modalità di ripristino della disponibilità dei dati

regola 19.5

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Contenuti

In questa sezione sono riportate le informazioni necessarie per individuare il quadro sintetico degli

interventi formativi che si prevede di svolgere.

Pianificazione degli interventi formativi previsti

regola 19.6

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Informazioni essenziali

Descrizione sintetica degli interventi formativi: descrivere sinteticamente gli obiettivi e le modalità

dell’intervento formativo, in relazione a quanto previsto dalla regola 19.6 (ingresso in servizio o

cambiamento di mansioni degli incaricati, introduzione di nuovi elaboratori, programmi o sistemi

informatici, ecc.).

Classi di incarico o tipologie di incaricati interessati: individuare le classi omogenee di incarico a

cui l’intervento è destinato e/o le tipologie di incaricati interessati, anche in riferimento alle strutture di

appartenenza.

Tempi previsti: indicare i tempi previsti per lo svolgimento degli interventi formativi.

Pianificazione degli interventi formativi previsti

regola 19.6

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Contenuti

Redigere un quadro sintetico delle attività affidate a terzi che comportano il trattamento di dati, con

l’indicazione sintetica del quadro giuridico o contrattuale (nonché organizzativo e tecnico) in cui tale

trasferimento si inserisce, in riferimento agli impegni assunti, anche all’esterno, per garantire la

protezione dei dati stessi.

Trattamenti affidati all’esternoregola 19.7

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Informazioni essenziali

Descrizione dell’attività “esternalizzata”: indicare sinteticamente l’attività affidata all’esterno.

Trattamenti di dati interessati: indicare i trattamenti di dati, sensibili o giudiziari, effettuati

nell’ambito della predetta attività.

Soggetto esterno: indicare la società, l’ente o il consulente cui è stata affidata l’attività, e il ruolo

ricoperto agli effetti della disciplina sulla protezione dei dati personali (titolare o responsabile del

trattamento).

Trattamenti affidati all’esternoregola 19.7

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

Descrizione dei criteri: perché sia garantito un adeguato trattamento dei dati è necessario che la

società a cui viene affidato il trattamento rilasci specifiche dichiarazioni o documenti, oppure assuma

alcuni impegni anche su base contrattuale, con particolare riferimento, ad esempio, a:

1.il trattamento di dati ai soli fini dell’espletamento dell’incarico ricevuto

2.l’adempimento degli obblighi previsti dal Codice per la protezione dei dati personali

3.il rispetto delle istruzioni specifiche eventualmente ricevute per il trattamento dei dati personali o

integrazione delle procedure già in essere

4.l’impegno a relazionare periodicamente sulle misure di sicurezza adottate, anche mediante

eventuali questionari e liste di controllo, e ad informare immediatamente il titolare del trattamento in

caso di situazioni anomale o di emergenze.

Trattamenti affidati all’esternoregola 19.7

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

Contenuti

In questa sezione vanno rappresentate le modalità di protezione adottate in relazione ai dati per cui è

richiesta la cifratura – o la separazione fra dati identificativi e dati sensibili – nonché i criteri e le

modalità con cui viene assicurata la sicurezza di tali trattamenti.

Cifratura dei dati o separazione dei dati identificativi

regola 19.8

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

I cambiamenti più frequenti sono quelli che riguardano questi aspetti:

i cambiamenti di sedi dove avviene il trattamento dei dati

la variazione nei permessi di accesso ai dati da parte degli incaricati

la variazione della struttura del sito Internet

la creazione di nuove banche dati

le modifiche dei responsabili e degli incaricati del trattamento

l’adozione di nuovi fornitori nominati responsabili esterni del trattamento dei dati

i cambiamenti alla rete, acquisto o dismissione di nuovi computers, nuovi sistemi di elaborazione, ecc.

l’installazione di dotazioni (armadi, scaffali o altri arredi dove vengono conservati i dati)

l’analisi dei rischi (adozione di nuove misure di sicurezza tecnico-informatiche, organizzative e

logistico-procedurali)

il trasferimento di dati all’estero.

I cambiamenti più comuni

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

Prima di tutto va tenuto presente che per aggiornare il DPS, non sarà necessario adottarne uno

completamente diverso rispetto al precedente, ma basterà integrarlo in alcune parti, secondo le

proprie necessità.

Quanto alla struttura del DPS:

sul piano pratico un buon suggerimento può essere quello di adottare un modello di DPS composto di

una parte descrittiva (da lasciare generalmente immutata) e da una serie di allegati, costituenti la

parte dinamica, che riporterà le modifiche, le revisioni, gli aggiornamenti e le integrazioni ritenute

necessarie.

A chi comunicare il DPS: il DPS è un atto interno del Titolare. Va tenuto agli Atti ed esibito a

richiesta delle autorità. Quindi il DPS non deve in nessun modo essere inviato a uffici pubblici o

autorità.

Alcuni suggerimenti pratici

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

A proposito della data certa: la legge non la impone ma se volete potete fare ricorso alla cosiddetta

«autoprestazione», presso gli uffici postali con apposizione del timbro direttamente sul documento,

anziché sull’involucro che lo contiene.

La tecnologia aiuta:

ricordate che sul documento informatico può essere apposta la cosiddetta «marca temporale».

“La marcatura temporale consiste nell'associare una data e un'ora certe ad un documento

informatico tramite la firma digitale.”

Questa dovrebbe essere coincidente con la versione stampata che andrà in ogni caso firmata.

Alcuni suggerimenti pratici

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

A proposito dei tempi di revisione: al di là dell'obbligo di legge di procedere ad un aggiornamento

del documento entro il 31 marzo di ogni anno, è opportuno stampare una nuova revisione del

documento ogni volta che qualche elemento contenuto nel DPS varia, ossia, quando vi siano

innovazioni tecnologiche o modificazioni di processi organizzativi.

Ricordate che il documento deve mirare a programmare interventi futuri per la protezione dei dati e

dei sistemi informatici e fisici adottati per la protezione delle informazioni.

Proprio per questo si deve verificare se nel corso dell'anno sono stati evidenziati rischi o minacce

(ripetendo l'analisi dei rischi), in modo da prevedere interventi e protezioni.

Alcuni suggerimenti pratici

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

Cosa fare per impostare correttamente l’aggiornamento:

la scelta operativa migliore consiste nel programmare per tempo gli interventi: a gennaio si può

iniziare a lavorare al documento preventivo e a marzo, sulla base delle previsioni, si può aggiornare il

DPS.

Cosa non fare:

ristampare il DPS, anno dopo anno, cambiando solo la data di redazione. L’aggiornamento non è

formale. Ricordate che la sicurezza non è un dato di fatto statico; è un processo dinamico che deve

evolversi. Possibile che in anno non sia cambiato nulla? Neanche un allegato?

E comunque tenete presente che non basta dare un nome diverso a una cosa vecchia, per poter

sostenere di aver creato qualcosa di nuovo!

Alcuni suggerimenti pratici

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Nomina del responsabile e degli incaricati

La nomina del responsabile è facoltativa e compete al titolare del trattamento. La nomina degli

incaricati, invece, è sempre necessaria ove ci siano altri soggetti che abbiano accesso ai dati trattati (es.

dipendenti e collaboratori), anche in via soltanto occasionale.

Informativa all'interessato

Sempre obbligatoria prima dell'inizio del trattamento.

Consenso Informato

Non sempre necessario nel caso di trattamento di dati non sensibili. In caso contrario il consenso è

sempre obbligatorio e deve essere fornito per iscritto. Deve essere libero, informato e specifico.

Misure di Sicurezza

Da adottare - Redazione del Documento Programmatico della Sicurezza (DPS)

Da predisporre - Il DPS dovrà essere aggiornato entro il 31 marzo di ogni anno.

Adempimenti

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Trattamento: qualunque operazione o complesso di operazioni, effettuati anche senza l'ausilio di strumenti elettronici, concernenti la raccolta, la registrazione, l'organizzazione, la conservazione, la consultazione, l'elaborazione, la modificazione, la selezione l'estrazione, il raffronto, l'utilizzo, l'interconnessione, il blocco, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distruzione dati, anche se non registrati in una banca dati

Dato personale: qualunque informazione relativa a persona fisica, giuridica, ente o associazione, identificati o identificabili, anche indirettamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione, compreso il numero di identificazione personale

Dato anonimo: il dato che in origine o a seguito di trattamento, non può essere associato a un interessato identificato o identificabile

Dati identificabili: i dati personali che permettono l'identificazione diretta dell'interessato

Dati sensibili: i dati personali idonei a rivelare l'origine razziale ed etnica le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni o organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale lo stato di salute e la vita sessuale

Dati giudiziari: i dati personali idonei a rivelare provvedimenti di cui all'articolo 3, comma 1, lettere da a9 a o) e da r) a u) del Dpr 14/11/2002, n. 313, in materia di casellario giudiziale, di anagrafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reato e dai relativi carichi pendenti o la qualità di imputato o di indagato ai sensi degli articoli 60 e 61 del codice di procedura penale

Titolare: la persona fisica, giuridica, la pubblica amministrazione e qualsiasi altro ente associazione o organismo cui competono anche unitamente ad altro titolare, le decisioni in ordine alle finalità e alle modalità del trattamento di dati personali e agli strumenti utilizzati, compreso il profilo della sicurezza

Responsabile: la persona fisica, giuridica, la pubblica amministrazione e qualsiasi altro ente, associazione od organismo cui competono anche unitamente ad altro titolare, le decisioni in ordine alle finalità e alle modalità del trattamento di dati personali e agli strumenti utilizzati, compreso il profilo della sicurezza

Incaricati: le persone fisiche autorizzate a compiere operazioni di trattamento del titolare o dal responsabile

Interessato: la persona fisica, giuridica, l'ente o l'associazione cui si riferiscono i dati personali

Strumenti elettronici: gli elaboratori, i software e qualunque dispositivo elettronico o automatizzato con cui si effettua il trattamento

Notifica: dichiarazione con la quale un soggetto pubblico o privato rende nota al Garante per la protezione dei dati personali l'esistenza di un'attività di raccolta e di utilizzazione dei dati personali, svolta quale autonomo titolare del trattamento.

Terminologia

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

Grazie e buon lavoro.

Per informazioni potete scrivere a: Ufficio IX – Comunicazione

Silvana [email protected]

Aldo [email protected]

Conclusioni

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Il DPS: cos’è e come si aggiornaRelatori: Silvana Massobrio e Aldo Russo

• Garante per la Protezione dei dati personali

- http://www.garanteprivacy.it/garante/navig/jsp/index.jsp

• Esempio DPS per una Pubblica Amministrazione

- http://www2.cnipa.gov.it/site/_contentfiles/01379900/1379925_Documento%20programmatico.pdf

• Garante per la protezione dei dati: linee guida in materia di trattamento di dati personali contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato da soggetti pubblici per finalità di pubblicazione e diffusione sul web - 2 marzo 2011

- http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1793203

Bibliografia