urlo 69 Novembre 2009

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N. 69 - NOVEMBRE 2009 Anno VII pag. 5 MXI · Ex Fiera di Roma: il Municipio XI propone un nuovo progetto meno impattante pag. 3 MXII · GP Roma, cittadini in fer- mento: aumenta l’interesse, si attendono segnali dalle istituzioni MXV · Presentati dal Municipio nuovi progetti. Rilevanti novità sulla mobilità a Marconi. pag. 11 MXVI · Degrado delle aree verdi e cartellonistica abusiva: scon- tro maggioranza-opposizione pag. 11 Sono stati dissequestrati alcuni impianti sportivi dei Mondiali di nuoto. Sembra in via di risoluzione anche il sequestro di Città Futura. Il Comune ha attivato la sanatoria per gli impianti ultimati e in funzione da tempo. In questo numero vi raccontiamo quello che è accaduto negli ultimi giorni STRUTTURE DEI MONDIALI DI NUOTO 09: TUTTE LE NOVITÀ la Scena di Roma Sud www.urloweb.com pag. 4 Qui non si parla più di politica, abbiamo praticamente smesso. Alle cronache arri- vano notizie inquietanti, notizie che non hanno nulla a che vedere con la ripresa economica, la crisi, le banche, la disoccu- pazione, il problema casa e la questione meridionale. Non possiamo più parlare di questo, ci sono ben altre tematiche che interessano ora la collettività e che stan- no cancellando la passione politica cre- sciuta a stento nello stomaco delle nuove leve. Dei giovani. Sfogli i giornali e spuntano le vite private delle nostre figure istituzionali. Il premier ha le sue squillo, il governatore i suoi trans, la classe politica fa uso di cocaina (il servizio della trasmissione "le iene" dell'anno scorso dimostra inconfutabil- mente questo) e in tutto questo mara- sma io mi sento un po’ confuso. Mi sento confuso perché ho sempre MI SENTO UN PO’ CONFUSO di Marco Caria editoriale a pag.19

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il giornale free press di Roma

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N. 69 - NOVEMBRE 2009 Anno VII

pag. 5

MXI · Ex Fiera di Roma: ilMunicipio XI propone un nuovoprogetto meno impattante

pag. 3

MXII · GP Roma, cittadini in fer-mento: aumenta l’interesse, siattendono segnali dalle istituzioni

MXV · Presentati dal Municipionuovi progetti. Rilevanti novitàsulla mobilità a Marconi.

pag. 11

MXVI · Degrado delle aree verdie cartellonistica abusiva: scon-tro maggioranza-opposizione

pag. 11

Sono stati dissequestrati alcuni impianti sportivi dei Mondiali di nuoto. Sembrain via di risoluzione anche il sequestro di Città Futura. Il Comune ha attivato lasanatoria per gli impianti ultimati e in funzione da tempo. In questo numero viraccontiamo quello che è accaduto negli ultimi giorni

STRUTTURE DEI MONDIALI DINUOTO 09: TUTTE LE NOVITÀ

la Scena di Roma Sud

www.urloweb.com

pag. 4

Qui non si parla più di politica, abbiamopraticamente smesso. Alle cronache arri­vano notizie inquietanti, notizie che nonhanno nulla a che vedere con la ripresaeconomica, la crisi, le banche, la disoccu­pazione, il problema casa e la questionemeridionale. Non possiamo più parlare diquesto, ci sono ben altre tematiche cheinteressano ora la collettività e che stan­no cancellando la passione politica cre­sciuta a stento nello stomaco delle nuoveleve. Dei giovani.Sfogli i giornali e spuntano le vite privatedelle nostre figure istituzionali. Il premierha le sue squillo, il governatore i suoitrans, la classe politica fa uso di cocaina(il servizio della trasmissione "le iene"dell'anno scorso dimostra inconfutabil­mente questo) e in tutto questo mara­sma io mi sento un po’ confuso.Mi sento confuso perché ho sempre

MI SENTO UN PO’CONFUSO

di Marco Caria

editoriale a pag.19

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Acquisito per la Galleria Nazionale d’ArteModerna di Roma ed esposto al Palazzodel Quirinale, lo Scudo di Achille è unodei massimi capolavori dell’artistaAlessandro Romano, scultore trasteverinodi fama internazionale tra i più significati-vi del nostro tempo. L’opera, frutto di unlavoro “matto e disperatissimo”, segue unimportante viaggio, un pellegrinaggionell’Ellade antica e nella Magna Grecia.Precedentemente il maestro aveva pensato

alla realizzazione di un altro scudo, quellodi Enea: aveva infatti da poco assunto ilnome d’arte di “Romano,” e l’eroe virgilia-no si presentava in diretto rapporto con latradizione capitolina antica; ma il contattocon le opere elleniche e la lezione di Fidiaavvicinano maggiormente l’artista alla clas-sicità omerica. Inizia così l’ideazione e larealizzazione di una scultura che è anzi-tutto la concretizzazione della prima ekph-rasis (descrizione letteraria di un’opera

d’arte) di cui abbiamo testimonianza. Illavoro parte proprio dai versi dell’Iliade:Teti, madre di Achille, fa forgiare da Efestonuove armi per il figlio; il dio scolpiscecosì sullo scudo unafedele rappresenta-zione della societàdel tempo, in cui levarie fasi della vita sidispiegano comeuna fluida narrazio-ne attraverso la raffi-gurazione di ban-chetti nuziali, liti inpiazza, guerre edagguati. Nella partepiù esterna, poi,sono rappresentatiTerra, mare e cielo, e tutt’intorno il fiumeOceano, che ai tempi di Omero si pensavacircondasse la terra. Come Efesto, dio delfuoco che crea e plasma la preziosa arma-tura, Alessandro Romano produce nellasua fucina il suo capolavoro, meravigliosa-mente fedele all’originale letterario, macarico di quella forza che solo la modernitàconsapevole, che ha ormai ben metaboliz-zato il passato, può sprigionare. Come hadetto Francesco Sisinni “un’opera, questa,cui resta affidato un altissimo messaggio:avverso al fato dell’annunciata, inesorabilemorte sta la certezza che il Bello non puòmorire”. Straordinaria, in questo senso,l’Allegoria della morte, inserita nella com-posizione dello Scudo d’Achille ma anche

opera a se stante presente nello studio diTrastevere del maestro (dove si conservaanche l’originale in terracotta dello scudo):due leoni attaccano un toro che cade,

morente. Una scul-tura, un oggetto dibronzo (statico perdefinizione) che ènel contempo salto,agguato, caduta,lotta e violenza dianimali; una rappre-sentazione dellamorte ottenuta tra-mite l’esaltazionedell’energia vitale,dell’impeto disopraffazione dei

leoni e dell’istinto a sopravvivere del toro.Questo approdo alla mitologia è stato ilprimo avvicinamento di AlessandroRomano al “Sacro”, ed oggi si estende allarealizzazione di importanti commissionidi arte Sacra Cristiana che, come hadichiarato il maestro stesso, è “la formapiù alta di arte che l’uomo possa raggiun-gere”: dal 2004 ha infatti iniziato unostraordinario progetto che ha previsto larealizzazione di quattro monumentalisculture in marmo bianco di Carrara inse-rite nelle michelangiolesche nicchie ester-ne della Basilica di San Pietro… e chissàquale altro capolavoro sta nascendo oranella fucina del nostro artista!

Alessia Casciardi

STORIE E MISTERI

Anticamente nella zona dove oggi sorgepiazza dell’Oro esisteva un’enorme grot-ta da cui uscivano strani vapori.All’ingresso si diceva che ci fosse unascala che portava direttamente nelleviscere dell’inferno. Secondo una leg-genda in questa caverna venivano cele-brati particolari riti infernali. La prima diqueste strane cerimonie sarebbe statacelebrata intornoal 590 a.C. poifurono sospese eriprese ognicento anni a par-tire dal 17 d.C.Durante il rito,alcuni sacerdotivestiti di neroavrebbero sacrifi-cato animali aglidei per tre giorni e tre notti di seguito. Lacerimonia si sarebbe conclusa con uncoro di ventisette fanciulle e altrettanti fan-ciulli che avrebbero intonato un canto daltitolo Carmen saeculare, composto daOrazio. Tale canto, essendo consideratauna preghiera perfetta e la celebrazionedi Augusto divenne ufficialmente l’Inno aRoma e nel 17 a.C. 3 giugno furonocantati sul Palatino e sul Campidoglio da

un coro di giovani fanciulle durante i Ludisaeculares, voluti dall'imperatoreAugusto. Nel 1919 il carme fu musicatoda Puccini.La grotta sarebbe stata fatta chiudere daiCristiani che, per purificare la zona, l’a-vrebbero inondata con acqua benedetta.I Romani chiamarono questo luogo dal-l’aspetto tenebroso Tarentum. Secondo

alcuni studiositale nome leghe-rebbe i riti infer-nali che si tene-vano nella caver-na a Tarante,figlio di Nettunoe fondatore dellacittà di Taranto,secondo altriTarentum sarebbe

una corruzione di Tarandus, mitico ani-male grosso come un bue, con la testa dicervo e i piedi d’orso che nella demono-logia dell’epoca potrebbe essere colle-gato al cartaginese Baal – Moloch.Tuttavia a causare gli strani vapori nonsarebbero stati i diavoli dell’inferno ma leacque calde sotterranee impregnate diidrogeno solforato.

DIRETTORE RESPONSABILELuca MiglioratiDIRETTORE EDITORIALE Marco CariaVICE DIRETTORE Marco ManieriCAPOREDATTORE Serena SavelliGRAFICA Skypok Design srlFOTOGRAFIE Luca FrontoniREDAZIONE Arianna Adamo, SimoneBrengola, Stefano Cangiano, Marco Casciani,Alessia Casciardi, Simona D’Auria, AndreaFalaschi, Fabio Grilli, Marzia Lazzerini,Carlamaria Liso, Emanuela Maisto,Vittoria Pomponio, Isabella Soriavia G. Armellini, 37 00143 [email protected]. 06 99196005 - fax 06 233299595HANNO COLLABORATOMassimiliano Liverotti, Damiano D’Ercole

STAMPA: S.E.A. S.r.l. - RomaIl materiale inviato alla redazione nonsarà restituito.

Registrazione al Tribunale di Roman° 258/2002 del 23/5/2002Registrazione R.O.C. n°

EDITORE

Marco Caria 329 1129215Luca Migliorati 329 6139092 - 392 [email protected] 06 233299595

P.IVA 06517231004Il numero è stato chiuso il giorno27/10/2009 ora 23,40

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via E. Spalla 400

00142 Roma

al VIA la storia

La via, che attraversa trasversalmentedue tra le principali arterie di Roma sud,la via Laurentina e via CristoforoColombo, deve il suo nome all’omonimaabbazia che si erge nelle sue vicinanze.La storia di questo toponimo risale al Isecolo d.C. e alla storia di Saulo diTarso, più noto come San Paolo. La valle“ad Aquas Salvias” (l’attuale via delleAcque Salvie) fu, secondo la tradizionepiù diffusa e sulla base di alcuni docu-menti antichi, il luogo della decapitazio-ne del santo, avvenuta presumibilmentedurante l’impero di Nerone (non manca-no però alcune tradizioni più antiche cheindicherebbero come luogo dell'esecu-zione la villa di Lucina sulla via Ostiense,dove il santo sarebbe stato sepolto edove in seguito sarebbe sorta la Basilicadi San Paolo fuori le Mura). L’apocrifo“Atti di Pietro e Paolo” riferisce che ladecapitazione di Paolo avvenne pressola via Ostiense lo stesso giorno dellamorte di Pietro, il 29 giugno; la dataderiva probabilmente dal fatto che il 29giugno 258 le salme dei due apostolifurono trasportate nelle Catacombe di

San Sebastiano, dove rimasero permeno di un secolo. È per questo cheRoma, in questo giorno, celebra la solen-nità dei suoi santi protettori. Il titolo di“Tre Fontane” deriverebbe quindi dalnoto episodio secondo cui la testa diPaolo, cadendo a terra, avrebbe rimbal-zato tre volte dando origine ad altrettan-te fonti d’acqua. Sul luogo del martiriosarebbe quindi sorto un primo edificio diculto nel V secolo, ricostruito poi nel1599 da Giacomo Della Porta, cosìcome lo vediamo nella sua forma attua-le. All’ingresso la lapide che recita “S.PAULI APOSTOLI MARTYRII LOCUS UBITRES FONTES MIRABILITER ERUPE-RUNT” (“luogo del martirio di San Paoloapostolo dove tre fonti sgorgarono mira-colosamente”) ricorda il prodigiosoaneddoto. All’interno della chiesa, intito-lata appunto al Martirio del santo, treedicole in corrispondenza delle tre fonti(chiuse però dal 1950) e una colonnadove Paolo sarebbe stato legato duranteil martirio, ricordano la tragica mortedell’Apostolo delle genti.

Alessia Casciardi

LA FUCINA DI TRASTEVERELO SCUDO DI ACHILLE DI ALESSANDRO ROMANO AL PALAZZO DEL QUIRINALE

MISTERI di Romaa cura di Massimiliano Liverotti

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Via delle Tre Fontane

RITI ANTICHI E MISTERIOSI NELLA ZONADI PIAZZA DELL’ORO

la Scena di Roma Sud

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EUR - Continua l’opera di informa-zione da parte della FG Group, lasocietà che organizzerà il Gran Premio,nei confronti dei cittadini del quadran-te di Roma sud. Al momento di anda-re in stampa si è arriva-ti a otto incontri conaltrettanti comitati diquartiere della zona.Ciò che emerge èl’interesse generalesull’argomento esoprattutto la sensazio-ne che il progetto possarappresentare un volanoper grandi possibilità di sviluppo pertutto un quadrante che necessita datempo di forti interventi infrastruttu-rali. Tuttavia il fronte del NO al GranPremio sta prendendo corpo, masoprattutto tra coloro i quali vivonoall’interno del Pentagono dell’EUR. I

Comitati limitrofi rimandano invece leloro conclusioni in attesa di un segna-le forte da parte di Comune e Regione.Il numero di conferenze e incontriorganizzati dai cittadini, con all’ordinedel giorno il tema della Formula 1all’EUR, è cresciuto nel mese di otto-bre. Questo è un segno inequivocabileche all’aumento di informazioneaumenta anche l’attenzione all’argo-mento in maniera esponenziale e, inquesto senso, diventasempre più assordanteil silenzio delle istitu-zioni, che hanno ildovere di dare dellerisposte.Questo è in particolareciò che è emersodurante gli incontri tral’Amministratore Delegato di RomaFormula Futuro Spa (società di FGGroup che organizzerà il GP e gli even-ti connessi) Dario Calzavara e i comi-tati di quartiere interessati all’evento,alla presenza della redazione di Urlo edi ADN Kronos Comunicazione.

“Sul progetto del Gran Premio di For-mula 1 all’Eur siamo pronti a scenderesul piede di guerra – dichiara MariaCristina Lattanzi, vicepresidente delComitato Salute ed Ambiente EUR –

sono mesi ormai cheleggiamo dichiarazionidel Sindaco Alemannoe di altri esponenti

politici senza che icittadini abbiano

potuto minimamentepartecipare al dibattito.La mancanza del pro-

cesso di partecipazione equindi di trasparenza nelle scelte del-l’amministrazione ci trova in fortissi-mo disaccordo, tanto più che gli abi-tanti si sono sempre espressi in modoesplicitamente critico nei confronti delprogetto. Sappiamo inoltre – proseguela Lattanzi – che un circuito di Formu-

la 1 necessita di fortissimi investimen-ti infrastrutturali e finanziari, nonsono affatto chiare le cifre complessivedell’operazione, alla quale il Comunesarebbe pronto a partecipare con capi-tali propri. Siamo inoltre fortementepreoccupati che i Parchi dell’Eur,appena vincolati dalla Soprintendenza,vengano adibiti ad usi del tutto impro-pri e pesantemente danneggiati dallacollocazione di strutture e da adegua-

menti necessari per losvolgimento di unGran Premio automo-bilistico. Formuleremo

una serie di atti for-mali per attivare le

amministrazioni pre-poste alla tutela deibeni culturali, ambien-

tali, paesaggistici e alla salvaguardiadella salute dei cittadini. Inoltre fare-mo esposti al Ministero dell’Ambientee della Salute per sapere in che modointendono derogare al superamentodella soglia massima di decibel per learee metropolitane, visto che il rumore

prodotto dallo svolgimento di un GranPremio di Formula 1 supera di granlunga il limite tollerabile, tanto piùche ciò dovrebbe avvenire in un centroabitato”Critica con le istitu-zioni è anche l’As-sociazione Gentes,quartiere Giuliano-Dalmata : “Lo sfor-zo di comunicazio-ne di FG Group èapprezzabile e pro-fessionale ma cisono ancora troppipunti – eventualicostruzioni, impat-to zero, piano par-cheggi, infrastrutture – a carico delComune ancora poco sviluppati. Cisembra assolutamente necessaria un’a-zione congiunta e coerente di Comunee società organizzatrice. Per una valu-tazione finale del progetto auspichia-mo un maggiore sforzo comunicativoda parte delle istituzioni, in primis ilComune”.Mentre nascono nuovi comitati dinetta opposizione all’evento come il“Comitato per il no al Gran Premio” c’è anche chi è più possibilista e colla-borativo come il Comitato Torrinonord che propone di abbinare alla For-mula 1 un’opera di informazione ededucazione alla sicurezza stradale eall’uso positivo dell’automobile in unacittà in cui troppo spesso ne viene fattoun uso improprio. Su questo punto L’A.D. Calzavara si è mostrato interessa-to e voglioso di poter dare anche que-sto tipo di contributo di crescita civilee culturale per mezzo delle varie inizia-tive volte alla promozione dell’evento eafferma che “tutte le proposte dei citta-dini, per ciò che risulta di nostra com-petenza, verranno da noi prese in con-siderazione. Inoltre vogliamo contri-buire a far diventare delle priorità, perl’amministrazione comunale, tuttaquella serie di opere per il quadranteEur che attualmentesono su carta”.Da segnalare che sabato24 ottobre si è svoltaall’Eur la manifestazio-ne “Formula 2 ruote”nata per chiedere unamigliore qualità dellavita, una mobilità soste-nibile, lo stop all’inquinamento e latutela del verde pubblico. All’iniziativa,svoltasi al laghetto dell’Eur, era presen-te Maurizio Flammini in qualità di abi-tante del quartiere. Dopo l’inizialepresa di posizione da parte degli orga-nizzatori di non lasciare la parola al

presidente di FG Group, al terminedella conferenza stampa gli è stato con-segnato il microfono per un intervento.“Sono qui in veste di cittadino dell’Eur– ha dichiarato Flammini - ci tengo a

precisare che sono in completo accordocon tutte le richieste dei comitati diquartiere e che sposo le loro idee. Inol-tre cercherò di dare il mio contributo,come organizzatore del Gran Premio,per far si che le richieste vengano accet-tate dal Comune e diventino, quantoprima, operative. Organizzeremo unincontro con tutti i comitati, il sinda-co, la Provincia e la Regione e ne discu-teremo insieme”.Sfiduciato nei confronti delle istituzio-ni e timoroso che si verifichino situa-zioni come quelle legate ai Mondiali dinuoto è Stefano Salvi, Presidente del-l’associazione Ottavo Colle: “Romanon è ancora pronta ad ospitare even-ti di questa grandezza, mancano leinfrastrutture e non ci fidiamo dellepromesse in merito alla realizzazione dinuove infrastrutture fatte dal Comu-ne”. Sul GP lascia comunque unaporta aperta: “non penso che il circui-to di per sè impatti eccessivamentesulla viabilità della zona, essendogarantita l’apertura delle principalistrade, quello che maggiormente cipreoccupa è il posizionamento delletribune. Propongo di stilare un docu-mento unico con gli altri comitati peresprimere le nostre perplessità e fare lenostre richieste al Comune.”

Per concludere ciò che emer-ge dai vari incontri è che cisia ancora un mix di attesa,disinformazione, paura e

aspettative e quello chepiù preoccupa in questo

senso non è il rumore dellemacchine di Formula 1,quanto il silenzio assordante

delle istituzioni e in particolare delComune. Si attendono quindi dichia-razioni istituzionali che, allo stato deifatti, sono le uniche che possono chia-rire la situazione.

Simone Brengola

GP di Roma: dalle istituzioni ancora silenzioIntanto si susseguono gli incontri tra la società organizzatriceFG Group e i comitati di quartiere interessati alla questione

3web.com MUNICIPIO XII

Interesse genera-le in aumento esensazione che

GP possa rappre-sentare un volanoper possibilità di

sviluppo per ilquadrante

Il fronte del NOprende corpo tra

coloro i qualivivono all’interno

del Pentagono.Più possibilisti

gli abitanti limi-trofi

Sembranecessariouno sforzo

comunicativoe in seguitoprogettualeda parte del

Comune

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MUNICIPIO XI e XII

ROMA - È dai primi giorni di Ottobre chela vicenda del sequestro di 11 circoli eimpianti sportivi utilizzati per i Mondiali dinuoto “Roma 2009” ha interessato e scan-dalizzato stampa e opinione pubblica roma-

na e nazionale. A quanto pare, dalle ultimenovità che sono uscite fuori, si sta chiuden-do l’intero caso con il dissequestro di quasitutte le strutture. Ma vediamo nel dettaglio cosa è successodal giorno in cui è partita l’operazione a

tappeto su Roma fino ad oggi: giovedì 8ottobre vengono sequestrati 11 impiantisportivi in violazione delle norme paesaggi-stiche, urbanistiche e in genere ritenute abu-sive con la motivazione di aver presentato

gravi irregolaritàperpetrate nelperiodo prece-dente ai mondialidi nuoto di“Roma 2009”.Gli impianti inquestione sono: ilcircolo AcquaAniene (sottopo-sta a sequestrototale), i circoliRoma70, Poli-sportiva ParioliTiro a Volo,

Roma Team Sport e Polisportiva Città Futu-ra (queste, ancora in fase di edificazione,ritenute abusive) e i circoli Cristo Re, AxaImmobil Sport, Real Sport Village, Associa-zione Agepi, Villa Flaminia e Sport2000(che invece sono strutture già ultimate). Nei

mesi precedenti inoltre, il Gip aveva giàordinato il sequestro di altre 4 struttureovvero Salaria Sport Village, Tevere Remo,Gav New City e Flaminio Sporting Club. Tra gli indagati c’è anche Giovanni Malagò,ex Presidente del Comitato Organizzatoredei Mondiali di Nuoto Roma ‘09, in questocaso indagato in qualità di Presidente del cir-colo Canottieri Aniene, amministrativa-mente responsabile del circolo Acqua Anie-ne. Nei giorni seguenti poi ha avuto risalto lavicenda di due dei responsabili dei circolisequestrati Roma Team Sport di via Cina(Torrino) e Polisportiva Città Futura di viadell’Arcadia (Tor Marancia), i quali hannoprotestato sul tetto delle rispettive strutturecontro il sequestro. Il giorno 15 ottobre infine vengono restitui-te ai proprietari le strutture di 8 degli 11 cir-coli (Acqua Aniene, Antico Tiro A Volo,Cristo Re, Axa Immobil Sport, Real SportVillage, Agepi, Villa Flaminia e Sport 2000),perchè il Comune ritiene di dover attivarela procedura per la sanatoria per gli impian-ti già ultimati e in funzione da tempo nono-stante l'assenza del permesso di costruire. Ei privati si dichiararono disposti a pagarequanto dovuto per sanare la situazione. Nei giorni successivi poi, anche il circoloRoma70 a Tor Bella Monaca e il circoloRoma Team Sport al Torri-no vengono dissequestrati:“E’ una decisione che ciriempie di soddisfazione”,è stato il commento delPresidente del Munici-pio XII, Pasquale Calzetta,che era subito intervenutodopo la decisione dellamagistratura di sequestrarediversi impianti sportivi della Capitale.“Siamo stati in prima fila in questa battagliaper restituire alla cittadinanza un’importan-te struttura sportiva e per ridare serenità ailavoratori del Roma Team sport. Il lavorounitario e la determinazione dei Municipi edel Comune ha consentito di risolvere posi-tivamente la questione. Siamo certi che tuttigli adempimenti per la sanatoria definitivaprocederanno con altrettanta celerità”. Masulla questione è intervenuto anche il CdqTorrino-Decima che riguardo a Roma TeamSport, con l’impianto Zero9, esprimeva serieperplessità sulle conseguenze che questiavrebbero portato dal punto di vista urbani-stico, architettonico e di mobilità sul territo-rio: attraverso un documento inviato al Pre-sidente Calzetta, all’Assessore all’Urbanisti-ca, alla Mobilità e al Patrimonio ValerioMorgia, e ai vari capigruppo del MunicipioXII, il comitato si interroga su come inten-de agire il Municipio rispetto ai progettiurbanistici previsti sul territorio, chiedendourgentemente un incontro con il Presidente.

Poiché “la rotatoria tra via Cina e via Fossodel Torrino e l’asilo nido, -recita il docu-mento- promessi contestualmente alla rea-lizzazione dell’impianto sportivo, non sonostati realizzati, come peraltro i parcheggi per-tinenziali alla struttura. Inoltre il parcheggiopubblico di via Cina è ancora utilizzatocome area di cantiere per Zero9 e deve esse-re sgomberato al più presto visti i disagi allamobilità che ciò arreca”. C’è dell’altro: rimane tutt’ora sotto seque-stro la Polisportiva Città Futura in zona TorMarancia. Il Presidente del Municipio XIAndrea Catarci ci ha detto a riguardo che “ilComune ha proceduto in modo errato per-ché non ha fatto intervenire l’avvocatura.Città Futura quindi è un impianto comu-nale che non viene difeso dal Comune. Inquesto momento sto scrivendo personal-mente una lettere all’avvocatura chiedendo-le di entrare in gioco poiché il PM si è sem-pre ritrovato senza un ente comunale chepresentasse richieste da parte della polispor-tiva. In più non si capisce come mai ilComune decida di sanare gli impianti chehanno concluso i lavori mentre al contrariopenalizza quelli con i cantieri ancora aperti,come se il fatto di aver concluso il progettosia sinonimo di conformità alle leggi. L’inte-ra questione, a mio parere, è stata farragino-sa”.

Anche il Presidente dellaPolisportiva Città Futura,Fabio Cantoni, ci confer-ma quanto detto dal Presi-

dente Catarci: “IlComune di Roma non

è intervenuto. Noi abbia-mo chiesto l’intervento delMagistrato che ha fatto ditutta un’erba un fascio,

ossia tra pubblico e privato. In più quaabbiamo una difficile situazione finanziariain quanto il Comune non ha ancora fornitola necessaria garanzia fideiussoria per sbloc-care le risorse. Ad ogni modo l’avvocaturadovrebbe intervenire, ora l’impegno è statopreso, quindi attendiamo gli atti formali”.Per quanto ci riguarda, è giusto sottolineareche questa è la situazione come si presentaal momento della stesura dell’articolo. Poi-ché la vicenda di giorno in giorno può averedei risvolti, e non possiamo riportare ciò cheaccade nel periodo che intercorre da oggialla pubblicazione, garantiamo di seguirequotidianamente la vicenda, pubblicando lenovità più rilevanti sul nostro sito.Intanto riportiamo che il giorno 29/10 èstata rimandata la sentenza del Tribunale peril riesame, in cui sembra sia intervenutaanche l’avvocatura, della situazione relativaalla Polisportiva Città Futura al giornoseguente.

Marco Casciani

Dissequestrati alcuni impianti dei Mondiali dinuoto. Polisportiva Città Futura rimane in attesaUna storia che è cominciata la scorsa estate, quando i Mondiali “Roma2009” ancora dovevano iniziare: ecco come è andata a finire

Polisportiva Città Futura

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Il C.d.Q. Torrino-Decima invia un

documento aCalzetta chieden-do che gli inter-venti urbanisticiprevisti sul terri-

torio venganorealizzati

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TOR MARANCIA - Lo scorso 29 set-tembre il Municipio XI, i comitati diquartiere e le associazioni locali hannoorganizzato una conferenza stampa perpresentare un progetto partecipato di

riqualificazione dell’ex Fiera di Roma chepresenta delle novità, ovvero una fortediminuzione delle cubature e un drasticocambiamento delle funzioni d’uso previstein quell’area. Proprio in quei giorni la situazione deibambini rom ai quali, permotivi di distanza, era statatolta la possibilità di anda-re a scuola, si era appenasbloccata con l’istituzio-ne di una navetta che quo-tidianamente li accompa-gna a scuola. Il Presidente delMunicipio XI Andrea Catarci ci illustra ilprogetto partecipato: “In quell’area biso-gna fare il riuso non per 300 mila metricubi ma per 130 mila e puntare in questomodo al direzionale, cioè inserendo gliuffici della Regione Lazio. Questo proget-to lo fa il Municipio perché né l’Ente Fierané il Comune di Roma hanno fatto nulla

finora. Noi abbiamo invitato ad ogniincontro l’Assessore Corsini il quale nonè mai voluto intervenire sulla questione.L’unica cosa che abbiamo letto per purocaso ultimamente è stata una dichiarazio-

ne di Cesare Panbianchi, Presidente diInvestimenti Spa (oltre che di Confcom-mercio Roma e Lazio), che annuncia unaripresa del progetto sulla ex Fiera, di cuinon abbiamo saputo più nulla. Per quan-to riguarda le persone ospitate all’interno

della Fiera, sussiste unasituazione allucinante,anche se continua ad esse-

re attiva la navetta, poi-ché ancora non si sa dove

andranno, anche se siparla del Campo di via

Salone che ad oggi ospitacirca 800 persone ed è ai limiti di uncampo di concentramento. Una situazio-ne avviata in modo pessimo e che, se por-tata avanti in questo modo, potrebbe fini-re anche peggio”. Ma su quest’ultimoargomento il consigliere del Municipio XIAndrea Baccarelli (PdL) ci dice che:“L’impegno del Comune è di trasferire i

Rom in questi giorni. Sicuramente è statauna scelta sbagliata quella del prefetto, masiamo contenti della gestione del Comunedi Roma. L’impegno ora è di trovare unfuturo concreto contrariamente alle favole

della sinistra. IlCampo di via diSalone dovrebbegarantire una situa-zione più accoglien-te, una gestione piùsicura, che è poi l’o-biettivo del progettodel Comune”. Con-ferme in questosenso arrivano dal-l’Assessore alle Poli-tiche Sociali SvevaBelviso (PdL) cheassicura il trasferi-mento non appena ilnuovo campo saràpronto.Mentre è di tutt’al-

tra opinione il Presi-dente della Commissione Trasparenza delComune Massimiliano Valeriani: “La cosada dire è che è del tutto legittimo cheuna nuova maggioranza abbia le sue idee,e che non condivida tutto ciò che ha ere-ditato. L’importante è che lo dica e rap-presenti chiaramente lesue volontà. Questaamministrazione inveceè muta su tanti pro-getti di trasformazioneurbana, e quello dell’exFiera di Roma è tra i piùemblematici. Corsini, l’as-sessore che dovrebbe gestire questo pro-getto non dice niente, non parla con i cit-tadini, non parla con il Municipio. Nullaoltre le voci – continua Valeriani - cheparlano di un aumento delle cubature da280 a 400 mila mc, così come nonrisponde al Municipio che propone dipassare dai 280 previsti ai 130 mila. Pos-

siamo commentare solo quello che sivede: un’area che potenzialmente puòessere al tempo stesso occasione di recupe-ro e trasformazione urbana, tale da acco-gliere anche strutture dedicate di eccellen-za, oggi questa Amministrazione l’haabbandonata a se stessa, senza prospettive,con un’unica certezza di essere da un annoe mezzo dimora per conto del Comune diRoma di persone sgomberate e rom porta-ti lì dai diversi campi abusivi presentinella città”. Gli ultimi interventi sulla questione sonostati quelli di Andrea De Priamo e FabrizioSantori, rispettivamente Presidenti delleCommissioni Ambiente e Sicurezza delCampidoglio i quali spiegano che “rischiadi diventare un percorso tortuoso e ingo-vernabile se non si manifestano segnalichiari nei confronti della cittadinanza chesoffre da anni la presenza degli insedia-menti nomadi abusivi nei pressi delle pro-prie abitazioni. A tal proposito, anche inseguito alle nostre pressanti richieste,abbiamo appreso con soddisfazione dal VDipartimento del Comune che l’ex Fieradi Roma presto verrà liberata dai nomadisgomberati a luglio dal quartiere La Rusti-ca, la cui presenza ha suscitato la costanteprotesta dei residenti delle zone Ardeatino-Montagnola e Colombo. I cittadini – pro-

seguono - da anni chiedonola riqualificazione dell'area,nonché la restituzione al

quartiere del sottopas-saggio della Cristoforo

Colombo attualmenteoccupato da sbandati, per

questi motivi siamo certi chel'impegno dell'Amministrazione comuna-le, dal momento dell’allontanamento deinomadi, sarà esclusivamente quello diriqualificare l’ex Fiera di Roma attraversoun processo urbanistico partecipato e nonrenderla più oggetto di spostamenti tem-poranei".

Marco Casciani

Ex Fiera di Roma: gli 80 nomadi verranno trasferitiLa situazione della Ex Fiera di Roma continua ad essere sospesa, intantoil Municipio XI presenta un progetto partecipato sul futuro dell’area

5web.com MUNICIPIO XI

Baccarelli:“Il Comune siè impegnatoa trasferire i

Rom in questigiorni”

Catarci: “Unasituazione

avviata in modopessimo che

potrebbe finireanche peggio”

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GROTTAPERFETTA - I lavoratori dellaNortel, dopo la puntata di Annozero,sono diventati un emblema della crisi. Lefoto dei loro bimbi, gli scioperi dellafame, la pacatezza dei toni attraverso iquali, ormai quotidianamente, espongonola difficile situazione nella quale versano.lasciano pesanti interrogativi. Siamoandati a cercare di sviscerarne alcuni,intervistando il loro portavoce, Enzo Nar-dese. Il caso Nortel può costituire un prece-dente pericoloso in Italia nell’ambito diun procedimento di CREDIT PRO-TECTION?Per come si è andata a configurare lavicenda, può rappresentare effettivamenteun precedente pericoloso. Qualsiasi mul-tinazionale, grazie ad una legge ingleseapplicabile in Italia in virtù di un trattato,il Comi, può aprire uno stato di crisi gene-ralizzato. Anche in paesi le cui filiali nonabbiano registrano perdite. Il nostro casosi inscrive in questa cornice. È un esempiodi Administration avviata su territorioinglese e poi estesa a tutte le filiali deipaesi comunitari. La conseguenza è chequesto consente sia di non giustificare unlicenziamento collettivo e sia di non rico-noscerci il TFR.Credo che questo possa aprire una fallaper andare ad attaccare tanti altri dirittisanciti dal nostro Statuto dei Lavoratori.Il giudice del tribunale del lavoro diMilano ha richiesto, il 13 ottobre, di

riaprire il confronto. Ernst&Young harecepito l’istanza al punto tale da ritira-re i 38 licenziamenti collettivi.Cos’ha determinato questa repentinamarcia indietro ?Diversi fattori. Le nostre iniziativee la pressione che siamo riuscire acreare attraverso l’attenzionemediatico-politica. Il ricorso pre-sentato dalle organizzazioni sinda-cali in base all’ ART 28 dello Sta-tuto dei Lavoratori, per condottaantisindacale. E poi il giudice cheha fatto comprendere ai rappre-sentanti di Ernst&Young che sta-vano ragionando con una menta-lità inglese, senza riuscire ad inter-pretare bene la difficile realtà ita-liana. In concreto ha lasciatointendere che ci fossero gli estremiper l’accoglimento di questo ricor-so. Con il conseguente annulla-mento della procedura ed il reinte-gro di tutti quanti i lavoratori. Pro-filando uno scenario che sarebbe statoancora più complicato per l’azienda cheimmagino abbia ritenuto opportunoritornare sui propri passi e vedere se c’era-no margini di trattativa prima di andaread un giudizio che sarebbe potuto risulta-re estremamente sfavorevole. Questa è lanostra impressione.Ottenuta la revoca dei 38 lavoratorilicenziati, gli 80 dipendenti italianidella Nortel cosa chiedono?

Si è aperta una nuova finestra che ci con-sente di affrontare la questione Nortelnella sua interezza.Due divisioni sono già state vendute. Peraltre due è prevista la stessa sorte agli inizi

di novembre.Tutte queste vendite aprono scenari cheriguarderanno le persone in esubero. Valea dire che ci sono lavoratori che si occu-pano di amministrazione, piuttosto che difinanzia e controllo, che non saranno contutta probabilità trasferiti alle aziendeacquirenti. Vogliamo interessarcene. Evorremmo discutere del piano industrialedi Nortel, che sinora è sempre rimasto inombra rispetto ad un discorso preponde-rante di carattere finanziario.Quando avete avviato le vostre iniziati-ve vi aspettavate una tale cassa di riso-nanza mediatica? Secondo te, conside-rando vari aspetti, dalla classe politicaalle forze sindacali, senza tralasciare l’a-spetto dell’informazione, cos’è che hasparigliato le carte perchè se ne venissea parlare e si tornasse indietro?Per la tipologia di lavoratori che siamo,non ci richiamiamo ad una tradizione dilotta operaia. Abbiamo fatto leva sullenostre competenze, nel campo dellacomunicazione come nel marketing stra-tegico. Ma non ci aspettavamo nulla. Difondo eravamo interessati a forme di lottache non comportassero denunce per ilavoratori. Ma eravamo anche coscientiche numericamente, rispetto alle cifre diquesta crisi, rappresentiamo un piccolocaso, anche trascurabile.Fatte queste considerazioni abbiamo deci-so di iniziare la nostra protesta, di esporrele foto dei nostri bambini, come anchecominciare lo sciopero della fame, a fron-te dei licenziamenti in blocco ed alla tra-sformazione del TFR in un credito differi-to. Era un modo per mostrare adEnrst&Young che eravamo persone, confamiglie. E non banche o fornitori.Tutto ciò che è venuto è stato una catenache si è autoalimentata. Anche se in que-sta fase non so dirti quanto di quello che

abbiamo fatto abbia influenzato.Il 3 novembre è prevista un’altra udien-za presso il Tribunale del Lavoro diMilano.Cosa ti aspetti che cambi in questi dieci

giorni?La situazione è veramente complicata, siaper noi che per l’azienda. È probabile chesi sia andata ad infilare in una direzioneun po’scomoda. Anche le istituzioni, iministeri, nelle varie tappe percorse, stan-no cercando di ricondurre E&Y entro lepratiche italiane di gestione della crisi.Fino a poco tempo fa l’azienda aveva sem-pre rifiutato questo confronto. Adesso chele è stato palesato il sistema legislativo ita-liano, speriamo si senta indotta a proten-dere verso un percorso più condiviso, piùsoddisfacente per tutti. È chiaro che l’a-zienda ha le sue difficoltà. Ma le crisi sipossono affrontare in modi differenti.Occorre fare uno sforzo da parte di tuttiaffinché più lavoratori possibile passinonelle aziende acquirenti. Crediamo che sipossa fare introducendo un elementopolitico, che funga da leva sia per gliacquirenti che, dopotutto, hanno contrat-ti con le pubbliche amministrazioni. E siaper realizzare un discorso di Cassa Inte-grazione che, rimandando i licenziamenti,sgravi l’azienda dei costi. Secondo noi c’èuna soluzione e sta in questi percorsi daseguire. In Inghilterra per le aziende è più facile. Inostri colleghi inglesi della Nortel, quan-do sono stati licenziati, sono stati convo-cati in una stanza e lì si è comunicatoloro che nel giro di 3 ore avrebbero persoil posto di lavoro. E’ questo lo scenario cuisono abituati pertanto, paradossalmente,è possibile che l’azienda, che ha comin-ciato il procedimento di Credit Protectionall’estero, non conosca la cornice cheregola i rapporti di lavoro in Italia. Stiamocercando di farglielo capire con i sindaca-ti, la classe politica, i media. Vediamo se ciriusciremo.

Fabio Grilli

ROMA6

Da questo mese Burro & Sugo infattisarà aperto anche la domenica a pranzocon i suoi menù a base di pesce o dicarne e un giusto rapporto tra qualità eprezzo nei piatti proposti dallo chef. Peril menù di Carne si apre sempre con undelizioso e stuzzicante aperitivo abase di bruschette miste.Quindi si può scegliereun primo tra le pro-poste del giorno,come le orecchietteal nero d’Avola,pappardelle al cin-ghiale, bombolotticicoria e porcini, risottozucchina e tartufo e tanti altri.Mentre per il secondo si può variare tramaialino al forno,involtini di vitellaspeck e provola, manzo alla griglia o alpepe verde, polpettine di melanzane insalsa verde e verdure grigliate. Per ilmenù di Pesce, dopo l’aperitivo, vengo-no serviti 6 antipasti misti formati, adesempio, da insalata di mare, cocktail digamberi, alici marinate, cannolicchi gra-tinati, filetto di merluzzo fritto e soutè dicozze. Quindi si passa alla scelta del

primo tra cui fettuccine vongole e porci-ni, maltagliati scampi e mazzancolle,risotto salmone e radicchio . E, assoluta-mente da non perdere per chiudere ilmenù, i dolci della trattoriola: cannolialla crema cocco noci e cioccolato caldo

flambè , mousse al bacio, il famosoTiramisù oppure un frutto

come ananas, melone opesche al vino. Iltutto ad un prezzosenza confronti. Peril menù di carne 17

euro e per il menùdi pesce 21 euro. Altra

grande novità dell’anno:su facebook c’è il gruppo

amici di burro e sugo, che conta ormaipiù di 600 membri. Ogni mese unappuntamento per gli iscritti: una serataBuffet a 12 euro con Food & BeverageNo limit. Burro e Sugo, via Elvio Pertinace, 1Roma (zona S.Paolo) Tel.06 59606244www.burroesugo.com

Marzia Lazzerini

Trattoriola di San Paolo ora anchela Domenica a Pranzo!!

Il Caso Nortel: sviluppi e scenari. I lavoratori attendonoAbbiamo intervistato il loro portavoce per chiarire la situazione

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Ad Ottobre è uscito per la casa editriceChiarelettere “La Cura”, un libro delcostituzionalista e saggista MicheleAinis, il quale ci “svela” i rimedi ai gran-di mali di cui soffre la società italianaattualmente. Lo fa attraverso dei propo-siti e attraverso lo studio quasi struttura-le delle trappole insite nel nostro sistemacostituzionale. Abbiamo quindi volutofargli qualche domanda:

Salve professor Ainis, cominciamosubito con l’argomento che è allabase di questa rubrica, cioè la libertàdi informazione oggi: lei cosa nepensa?Beh, è un tema molto caldo. Secondome il problema non è tanto il plurali-smo, di voci infatti ce ne sono tante: c’èla carta stampata e c’è la radio, in televi-sione invece le cose funzionano peggio.Questo porta una fonte di rumore, unpo’ come succede per i libri: noi in Italiastampiamo centinaia di migliaia di libril’anno, siamo quindi invasi da una folladi parole in cui è difficile raccapezzarsi.Alcune parole però viaggiano su megafo-ni più potenti, e questo è il caso dellatelevisione dove si pone il problemadella libertà di informazione. Più in generale noi parliamo di “libertàdi manifestazione del pensiero” che èuna categoria ormai ottocentesca, perchéil problema oggi non è tanto il potermanifestare il proprio pensiero quanto

l’avere un proprio pensiero da diffonde-re, avere quindi una autonoma forma-zione del pensiero, perché in molte dellenostre categorie concettuali, senza saper-lo, noi rivediamo concetti altrui che civengono propinati senza sviluppare un’i-dea propria.E del grande tema che ha scosso lapolitica nelle ultime settimane, ossia ilLodo Alfano?C’è un capitolo di questo libro cheriguarda il problema dei “controllati chehanno il potere di nominare i propricontrollori” e quindi riguarda in genera-le il conflitto di interessi. Ora, quello diBerlusconi è il conflitto d’interessi piùmaiuscolo, ma ce ne sono molti altri: inItalia si è diffuso lo Spoil System cioè lasituazione in cui il “controllato”, che peresempio è un sindaco, nomina il suo“controllore” che è un segretario comu-nale, oppure un difensore civico chedovrebbe controllare l’amministrazionedi una provincia o di una regione, vienenominato da un consiglio provinciale oregionale. E allora per quanto riguarda iGiudici Amministrativi, che dovrebberocontrollare la legalità nell’amministra-zione pubblica, il Governo nomina unquarto dei consiglieri di Stato e 39 giu-dici della Corte dei Conti. Il Parlamentoper esempio ha delle prerogative: se ioadesso la insulto lei mi può querelare, selo fa un parlamentare nessuno lo puòquerelare a meno che non ci sia un’auto-rizzazione da parte della camera diappartenenza, questa autorizzazione allaCamera dei deputati è negata 92 voltesu 100, al Senato 95 volte su 100.C’è bisogno quindi di far saltare questomeccanismo che è molto più generaledel “caso Berlusconi” e che riguarda l’in-tero sistema italiano, per il quale i con-trolli sono tutti finti.Nel suo libro lei parla di cooptazione,come di un meccanismo che si è sosti-tuito all’elezione come la si intende dasempre… può spiegarci questo punto? Su questo penso che innanzitutto ci siabisogno dei partiti perché per farsi eleg-gere ci si deve poter candidare e siccomesono i partiti che candidano, lo fannocon i più fedeli e non con le teste calde:è tutto già deciso prima, attraverso laselezione delle candidature che avviene

attraverso il meccanismo della coopta-zione, così come attraverso la cooptazio-ne si può entrare in un consiglio d’am-ministrazione di una società per azionipiuttosto che all’università a fare il pro-fessore. Da costituzionalista, che poisarebbe il mio mestiere, quello che misembra di capire è che sono 30 anni checi siamo impiccati sulla riforma dellaCostituzione per correggere i rami altidel sistema di governo.Di esempi di bilanciopartecipativo o di refe-rendum propositivo sene trovano sicuramen-te di più a livello loca-le che a livello nazio-nale. Noi abbiamosolo il referendumabrogativo, c’è scrittonella costituzione.Questo è molto piùimportante, perchépermette ai cittadinianche al di fuori deipartiti di preferiredelle decisioni senza ilfiltro degli oligarchidella politica.Nel suo libro lei parlaanche di importanzadella cultura. Perché?C’è un capitolo delmio libro che riguardal’istruzione dei politi-ci. Dati alla mano nelParlamento un terzodei Deputati e più diun quarto dei Senatorinon sono laureati: que-sto mi sembra un paradosso perché oggise voglio fare l’infermiere devo avere unalaurea in Scienze Infermieristiche men-tre per fare il Ministro della Salute comel’attuale Livia Turco, basta la maturitàclassica. Bisogna lavorare sul merito, sul ricono-scimento, sull’impegno. La politica èabitata da professionisti della politica.Una delle mie proposte è quella di otte-nere una politica senza professionistidella politica così , anche io e lei,potremmo farla in un momento dellavita e poi torniamo ad altro, come sifaceva nell’antica Grecia attraverso la

rotazione delle cariche.Molto bello è il paragone che lei faall’inizio de “La Cura” quando ricordaciò che disse Voltaire di Londra, e cioèche è servito un incendio per far rico-struire strade e piazze. Anche da noiquindi servirebbe un incendio perricominciare da capo…L’incendio dovrebbe essere, come dicevaVoltaire, un incendio che bruci le regole

attuali perché queste regole hanno crea-to una società in cui al comando ci sonosempre gli stessi, questi stessi invecchia-no, i giovani, quelli meritevoli, non rie-scono a farsi avanti e se si fanno avantidevono essere per forza legati ad unamassoneria piuttosto che ad un circolo ouna famiglia che ti appoggia. Quindidovremmo fare piazza pulita di questeregole: questo è l’incendio!Bene Professor Ainis, la ringrazio deltempo che ci ha concesso. Arrivederci!

Grazie a voi! Arrivederci!Marco Casciani

Dove parte l’informazione

E SE CI FOSSE LA CURA?Il Costituzionalista Michele Ainis, firma del libro "La cura", intervistato da Urlo, ci "svela" le trappolenascoste nel nostro sistema costituzionale e le strade per provare a cambiare l'Italia dei "Mali"

Binario 21

7web.com LA VOCE DELL’INDIPENDENZA

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TORRINO – Un’area di circa 24 milametri quadrati tra via della Grande Mura-glia e piazza Tien An Men; qui è nato ilBocciodromo più grande del mondo che,malgrado il Comune di Roma sostenga diaver finito i lavori nel 2007, resta chiuso alpubblico.La storia che riguarda quest’opera inizia nel2000 quando il Comune ottiene i fondidella Comunità Europea per la costruzio-ne dell’impianto. Nel 2001 viene indettoun concorso pubblico di progettazionevinto, nel 2002, dallo Studio Arco diBologna. Dopo la consegna e l’approva-zione del progetto definitivo nel 2003, il17 febbraio 2004 iniziano i lavori dicostruzione preceduti dalla cerimonia diposa della prima pietra alla presenza del-l’allora Sindaco di Roma Walter Veltronie del Presidente della Federazione Italia-na Bocce Romolo Rizzoli.Secondo il progetto l’impianto si componedi un palazzetto con otto campi copertiregolamentari per le tre specialità di gioco:raffa, volo e petanque; tribune con unacapienza di circa 600 posti, spogliatoi e ser-vizi per gli atleti. Il complesso conterràinoltre: uffici, aule per i corsi, sale ricreati-ve, bar, ristorante, parcheggi e 16 campiall’aperto dotati di copertura mobile. Conla previsione di ospitare manifestazioni diimportanza mondiale l’opera è stata com-pletata con una foresteria con 15 stanze e30 posti letto per ospitare gli atleti.La fine dei lavori, costati 3.940.566 euro,

inizialmente prevista per il 2006, è slittataa più riprese fino al 2008. A causa dellaclassificazione di Roma a zona sismica diterza categoria si è dovuti intervenire peradeguare il progetto alla nuova normativaantisismica.Proprio i ritardi nei lavori hanno fatto cre-scere il malcontento nei cittadini della zonai quali si erano dimostrati favorevoli adun’opera che riqualificasse l’area e portassenuove iniziative nel quartiere.“Bisogna sicuramente risolvere la situazio-ne, è scandaloso trovarsi con delle struttu-re incomplete che si avviano al degrado –dice Fabio Mecenate, Presidente del CdqTorrino nord – per rispetto ai cittadini edai loro soldi spesi nell’iniziativa vorremmosapere qualcosa. Non importa da chi verràutilizzata la struttura, l’importante è cheentri in funzione”.In questo senso sono rassicuranti le dichia-razione dell’ufficio Sviluppo ImpiantisticaSportiva del Comune di Roma: “Per quan-to ci riguarda i lavori sono stati completatie l’intera area è ora in concessione allaFederazione Italiana Bocce, come da accor-di precedentemente presi, che sta svolgen-do lavori di completamento e miglioria, altermine dei quali l’impianto verrà conse-gnato”. Della stessa idea è Maurizio Cuoci,Vice Presidente del Municipio XII e Asses-sore all’Ambiente e al Territorio: “Occorreun ultimo completamento dopodiché l’Uf-ficio Sport del Comune provvederà allaconsegna, presumibilmente nei primi mesi

del 2010”.Chi non è d’accordo con quanto dichiara-to dalle istituzioni è la Federazione ItalianaBocce. “Tutto viene strumentalizzato perdare a noi la responsabilità dei ritardi nellaconsegna – sostiene Vincenzo Santucci,

Presidente del Comitato Regionale dellaF.I.B. – Quando la struttura è stata conse-gnata alla Federazione nel novembre 2007arrecava, malgrado fosse appena statacostruita, danni per più di 800.000 euro. L’accordo con il Comune prevedeva che civenisse consegnata una struttura completae realizzata a regola d’ arte con la sola esclu-sione degli arredi per la foresteria che rima-nevano di nostra competenza. L’impianto,al contrario, è stato mal realizzato. Abbia-mo i video che dimostrano la presenza diinfiltrazioni d’acqua e muffa e l’assenza dicollegamenti con la cucina. Stiamo inoltrecompletando, sempre a nostre spese, la

recinzione esterna, la foresteria, l’arredoverde esterno e tutti gli arredi interni. Que-ste sono le reali cause dei ritardi nei lavoriche comunque contiamo di terminareprima di Pasqua 2010. Stiamo inoltre chie-dendo un risarcimento danni al Comune

pari alle spese impreviste che abbiamodovuto sostenere. Noi abbiamo un sogno –conclude Santucci – vogliamo vedere rea-lizzato ed in funzione il Centro Federaleper il quale abbiamo una concessione di 21anni e nel quale abbiamo investito tanteenergie. Vogliamo che diventi il punto diriferimento nazionale per gli amanti dellebocce ma siamo altrettanto pronti a met-terlo a disposizione degli abitanti della zonadurante i periodi di minor utilizzo renden-dolo così un valore aggiunto per il quartie-re e non solo per la Federazione”.

Simone Brengola

Dopo anni di ritardi forse il più grande bocciodromo del mondo si realizzerà,con una coda di polemiche e accuse reciproche tra istituzioni e federazione

MUNICIPIO XII8

Bocciodromo Torrino: a Pasqua 2010 l’inaugurazione

FONTE MERAVIGLIOSA - A seguitodelle sollecitazioni da parte del Comita-to di Quartiere di Fonte Meravigliosa, il25 settembre 2009, in relazione allamancata cessione del Santa Rita (viaTommaso Arcidiacono 192) da parte delConsorzio Fonte Meravigliosa, l’Avvoca-tura Comunale ha evidenziato la presen-za di un giudizio innanzi al Tar delLazio. Dopo aver accertato che il Con-sorzio non aveva prestato fede agli impe-gni sociali inscritti negli atti d’obbligo,si è evidenziata la necessità di acquisire

le suddette aree da partedel Comune. La sentenzaè stata depositata e pubbli-cata in data 14 ottobre2009, con esito favorevoleper il Comune di Roma. Inparticolare il Tar del Lazioha respinto tutte le doman-de formulate dal Consorziodichiarando la non interve-nuta prescrizione degliobblighi assunti dal Con-sorzio stesso e quindi lapiena validità dirigenziale

delle aree a destinazione pubblica. Infat-ti il Consorzio adibiva l’edificio a scopiprivati e non pubblici. Inoltre si obbli-gava “nei confronti del Comune diRoma a portare avanti impegni socialivolti a tutti gli abitanti del quartiere”. Atutt’oggi in seguito ai vari solleciti daparte del Comitato di Quartiere e allaraccolta firme degli abitanti, l’edificiocomunemente noto come “Santa Rita”ancora non è nella disponibilità pubbli-ca e quindi del quartiere, il tutto congrave danno per i cittadini ivi residenti.

Per questo la sentenza assume un’impor-tanza fondamentale. perché con uncolpo solo sgombra il campo dall’attod’obbligo del Consorzio e dall’altro dàvia libera al Comuneper compiere i defi-nitivi atti di immis-sione anticipata ditutte le altre aree adestinazione pubbli-ca non cedute dalConsorzio ma ancoraoggetto degli atti d’obbligo, tra cui ilSanta Rita. I giudici del TAR ben evi-denziano come la parte del verbale dicessione gratuita di aree del quartiere siavalida e attuabile essendo destinate a ser-vizi pubblici. Il Comitato di Quartiere èprofondamente convinto della legalità elegittimità delle azioni fino ad oggi por-tate avanti e ritiene che la sentenza ponele basi essenziali per poter procederecelermente al completamento del Pianodi Zona ed in particolare sulla questione“SANTA RITA” e pertanto continueràad insistere perché il Comune, esercitan-do il suo potere autoritativo, disponga

l’anticipata immissione in possesso delbene finalizzata all’acquisizione delpatrimonio comunale. Va, infatti, sotto-lineato che allo stato attuale nel quar-

tiere manca proprioun centro di servizisociali presso il quale

possano radunare levarie entità presen-

ti, tra le quali ilComitato di Quartie-

re, l’AssociazioneCentro Anziani Vigna Murata, l’associa-zione culturale La Vigna, gli ScoutRoma 40, nonché i giovani e tutti i cit-tadini. Parte del detto edificio inoltrepotrebbe essere adibito ad ufficio posta-le da sempre richiesto e mancante nelquartiere. L’edificio sarà così consegna-to al più presto al Comune di Roma per-ché possa essere utilizzato dal quartierein piena agibilità, però solo in seguitoalla manutenzione dello stesso da partedel Consorzio.

Emanuela Maisto

Il Tar del Lazio riconosce al Comune di Roma la disponibilità delle areeFonte Meravigliosa si mobilita per il Casale Santa Rita

Il Santa Rita verràadibito a servizipubblici per gli

abitanti di un quartieredove mancano centri

di aggregazione eun ufficio postale

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Cinque nuovi centri provinciali perl'impiego saranno aperti nelle universitàdella Capitale, in stretta collaborazione con servizio“Soul” (Sistema orientamento universitàlavoro), dove far incontrare le esigenzedelle imprese e quelledegli studenti. Questoil risultato del proto-collo firmato a PalazzoValentini dal presiden-te della Provincia diRoma, Nicola Zin-garetti, dai rettoriGuido Fabiani (RomaTre), Luigi Frati (LaSapienza), RenatoLauro (Tor Vergata),Paolo Parisi (Foro Itali-co) e dal presidente dell'Accademia delle Belle Arti,Cesare Romiti. Il primo centro per l' impiego ad essereattivato, a febbraio 2010, sarà quellodella Sapienza, nella sede dell'Adisu invia de Lollis. A seguire ci sarà quello diRoma Tre e poi gli altri entro il 2010. "Proprio in un momento di crisi econo-mica come questo - spiega Zingaretti -abbiamo l'assillo di dare segnali concre-

ti, veri e positivi. Con il protocollo dioggi un servizio nuovo e moderno aprirà dentro gli atenei e unirà la rete'Soul' delle università ai nostri centriper l'impiego per essere più vicini allepersone e soprattutto ai ragazzi che

hanno più bisogno dinon sentirsi soli difronte al grandetema della ricercadi un lavoro".“Si tratta di un'ini-

ziativa di carat-tere sistemico"

ha aggiunto il ret-tore Fabiani, men-tre Cesare Romitiha sottolineatocome “sia un pro-

getto importantesoprattutto in un momento di crisicome questo". L'assessore provinciale al Lavoro, Massi-miliano Smeriglio, infine, ha dichiaratoche con questa iniziativa “si punta acostruire una casa comune tra la pubbli-ca amministrazione e le università, perpotenziare il lavoro di rete e dare rispo-ste semplificate alle nuove generazioni". Nel corso dell'iniziativa, inoltre, il pre-

sidente Zingaretti haricordato l'impegnodell'Amministrazioneprovinciale a lanciare lasperimentazione di duenuovi centri per l'im-piego tematici. Uno,dedicato all'industriaculturale, all'audiovisi-vo, al cinema e al tea-tro, sarà attivo nelcuore della Capitale,l'altro sarà dedicato allafiliera dell'artigianato eal turismo. “La Provincia di Roma– ha ricordato Zinga-retti - punta al "rilanciodei centri per l' impiegoattraverso diversi step".Uno di questi è l'aper-tura dei centri tematici,appunto, mentre glialtri consistono nellaloro "ricollocazionegeografica sulla base delle utilità e nel-l'individuazione di luoghi dove si trova-no i principali referenti". In tutto il territorio della provincia diRoma al momento ci sono 23 centri per

l' impiego, di cui 5 nella Capitale. ARoma, con l'apertura di quelli tematicie di quelli in 5 università, si passerà a 12sportelli.

La Provincia porta 5 centri impiego in università Lavoro. Firmato protocollo Zingaretti-Rettori: pronti nel 2010

web.com PROVINCIA DI ROMA

Zingaretti:“Con i centri

dell’impiego voglia-mo essere più vicini

soprattutto airagazzi che hanno

bisogno di non sen-tirsi soli nella ricer-

ca di lavoro”.Il primo, quello

dell’Università LaSapienza, sarà atti-vo a febbraio 2010

Usare lo sport come arma contro le discri-minazioni e trasformare i mondiali di cal-cio, in programma in Sudafrica a partiredal prossimo giugno, in uno strumento dilotta al razzismo. È questo lo scopo dell'i-niziativa "Mondiali 2010: un calcio al raz-zismo", presentato al teatro dei Dioscuridal presidente della Provincia di Roma,Nicola Zingaretti, insieme al ministro

della Cultura della Repubblica Sudafrica-na, Lulama Xingwana, al presidente dellaUisp (Unione italiana sport per tutti),Filippo Fossati, e al presidente del centroBenny Nato, Vincenzo Curatola. I prossimi campionati del mondo servi-ranno quindi a far conoscere, attraversoincontri dedicati, il percorso di supera-mento dell'apartheid, il regime di segrega-

zione razziale, compiuto dal Paese africa-no. Previste, inoltre, proiezioni di partitedi calcio unite a momenti di sensibilizza-zione soprattutto rivolte ai ragazzi dellescuole. In Sudafrica, infine, si lavorerà alladiffusione del gioco del calcio per favorirela socializzazione.“Con questa iniziativa - ha detto Zinga-retti - trasformiamo un grande evento

sportivo in un'occasione di conoscenzadell'altro. Quando si parla di razzismo,infatti, si parla di ignoranza e pregiudizio,che sono le vere basi su cui si fomentanole paure. Se si conosce l'altro si ha menopaura e si toglie al razzismo il terreno sucui attecchisce, il pregiudizio". Secondo il presidente della Provincia diRoma, quindi, "chi ha responsabilità di

governo non dovrebbe speculare sullepaure, ma dovrebbe creare le condizioniper dare serenità alla famiglie, ad esempio con politiche mirate di welfa-re. In una città senza solidarietà non sivive meglio". Infine, in merito ai mondiali, il presiden-te della Provincia di Roma ha sottolineatol'importanza della scelta del Paese ospitan-te: "Grazie al calcio si potrà anche cono-scere la fantastica esperienza di democra-zia compiuta dal Sudafrica".

Presentato progetto relativo ai Mondiali del 2010 Razzismo. Zingaretti: lo sport è arma contro il pregiudizio

Zingaretti: “Conquesta iniziativatrasformiamo unevento sportivo inoccasione di cono-scenza dell’altro.

Quando si parla dirazzismo si parla

di ignoranza e pre-giudizio. Se si

conosce l’altro siha meno paura esi toglie al razzi-smo il terreno sucui attecchisce”.

Il Presidente Nicola Zingaretti

Seicento tra nuovi alberi e arbustiper compensare le emissioni di Co2prodotte durante la quartaedizione del Festival Internazionaledel Cinema di Roma. È questo ilprogetto di forestazione della riser-va naturale Valle dell'Aniene, tenu-to a battesimo il 23 ottobre dal pre-sidente della Provincia Nicola Zin-garetti, dal suo assessore all'Ambiente Michele Civita, dal presi-dente del V municipioIvano Caradonna e dall' attoreEnrico Lo Verso.Il progetto ha coinvolto la Provin-

cia, Roma Natura e "LifeGate".Grazie al metodo "Lca" si è potutocalcolare l'esatta emissione di Co2prodotta dal festival di quest'annoe, attraverso un rimboschimento, inparte a Roma Nord e in parte inCosta Rica, rientrare dall'inquina-mento prodotto."Con questo parco – ha detto Zin-garetti - vince l'idea di Festival nellacittà. Oggi qui rimarrà un parcopiù ricco e più bello, dimostrandoche si può produrre un evento cul-turale a tutto campo puntando alleemissioni zero".

Festival Film, alberi inParco Valle Anieneper “Emissioni zero”

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MARCONI - Sabato 17 e domenica 18 ilMunicipio XV, insieme alla Regione Lazioed al consorzio dei commercianti CentroArvalia Marconi, ha organizzato due gior-ni di iniziative con spettacoli in piazza edibattiti, e la premiazione dei giovani delconcorso “24oreXdiventareunastar”. Tragli ospiti presenti alla manifestazionel’immancabile Lino Banfi, oltre a StefanoDisegni, Lina Wertmuller e molti altri.Ma è stata soprattutto l’occasione per ilPresidente del XV Gianni Paris, per pre-sentare agli abitanti del municipio, in unconvegno tenuto domenica presso l’hotelH10, i progetti in cantiere che, con tempidi realizzazione più omeno lunghi, dovrebbe-ro elevare gli standardqualitativi della zona.La Città del Gusto, ilTeatro India, il CinemaMultisala sono realtàrecenti ma già consoli-date. Fiore all’occhiellodell’amministrazione ma soprattutto spazidi interrelazione in un quartiere, comedichiara Paris, “dove mancano luoghicome le piazze per incontrarsi”.Così , in presenza anche dell’Assessorecomunale alle Attività Produttive Bordonie dell’Assessore regionale a Sviluppo Eco-nomico e Turismo Mancini, Paris illustra iprogetti importanti che completeranno la

riqualificazione pensata e avviata già diver-si anni fa: la costruzione di 3 parcheggiinterrati, che oltre a portare nuovi postiauto, anche a rotazione, riqualificherà learee di superficie con progetti all’avanguar-dia che abbelliranno piazzale della Radio,piazza Meucci e via Fermi. La realizzazionedi una fermata della linea D della metro-politana a piazza Fermi i cui lavori inizie-ranno verosimilmente tra la fine del 2010e l’inizio del 2011. Spazi verdi, potenzia-mento delle piste ciclabili e realizzazione dipercorsi a cavallo.Secondo il Presidente Paris, agli impegnimunicipali non sembrano però seguire

quelli comunali, infatti com-menta così il recente PianoMobilità presentato dallaGiunta Alemanno: “Più cheun piano per la mobilità

sembra un piano per lacomunicazione e l’immagine:tutti i progetti presentati ven-

gono da quella ‘cura del ferro’che già qualche anno fa inventò l’ex assesso-re Walter Tocci. Di contro un interventoimportante e atteso come la Funivia sulTevere, che doveva collegare il quartiereMagliana con la fermata Metro B omoni-ma, già finanziato e con progetto esecutivo,è totalmente scomparso”. “Il Piano strate-gico per la mobilità sostenibile rappresentauna base importante per avviare nella Capi-

tale una vera e propriarivoluzione ecologica nelsettore della mobilità–controbatte Andrea DePriamo, PresidenteCommissione Ambientedel Comune- Una nuovaarchitettura della città,basata su alcune lineeguida fondamentali: rior-ganizzazione della rete ditrasporto pubblico disuperficie, con l’accentosul sistema tramviario;progressiva pedonalizza-zione del centro storico, aumento delle zonea traffico pedonale privilegiato e progressivarealizzazione di ‘isole ambientali’; interven-ti di ottimizzazione, potenziamento e pro-lungamento delle attuali metropolitane e lacostruzione di nuove, come la metro D; lapromozione di modi di trasporto alternati-vo, come il taxi collettivo, il bike sharing, ilcar sharing, il car pooling e sistemi di cicla-bilità avanzata”. In questi giorni inoltre si è parlato di unaltro progetto di sicuro interesse: il Merca-to dei Fiori.“Un’opportunità per il territorio” la defini-sce il consigliere municipale Augusto San-tori (PdL). L’area individuata è quellapresso i vecchi stabilimenti FIAT traMagliana e Trullo. Si prospetta un’oppor-

tunità interessante anche in relazione allostanziamento in bilancio, da parte delComune, dei fondi per realizzare il Pontedei Congressi.“Si tratta di un’opera propedeutica per losviluppo delle future politiche di mobilitàmunicipale” precisa il consigliere, membrodella Commissione Lavori Pubblici. E lasua realizzazione, sarà indispensabile perdecongestionare il traffico del quartiereMagliana, perché “consentirà l’aperturadella strada di via Frattini che collega ilquartiere Portuense con la Roma-Fiumici-no, un’arteria importante di scorrimentoveloce che attualmente termina con unmuro e che è tristemente nota per gli inci-denti automobilistici”.

Fabio Grilli

Marconi, progetti in cantiere per mobilità e urbanistica

MUNICIPIO XVI - “Nel Municipio sonopresenti numerose piazze o aree verdi sullequali, a causa della scarsa attenzione o delladifficoltà a mantenere un’area mal progetta-ta, è necessario intensificare gli interventi dipulizia e di ristrutturazione – è quantoafferma il consigliere del PdL MarcoGiudici – In particolare, mai come oggi, ènecessario un intervento dell’Ama e delServizio Giardini presso l’area verde anti-stante l’ospedale Forlanini. Il parco, situatonel quartiere Monteverde, versa infatti inuno stato di degrado dovuto all’abbandonoe, soprattutto, ai mancati accorgimenti daparte del Municipio XVI che ancora unavolta non è riuscito a progettare un parcoefficiente e sicuro. L’area cani e la cancellataesterna, ad esempio, non sono state realizza-te e la notte chiunque può bivaccare all’in-terno del parco. Anche largo Ravizza, con-segnato ai cittadini da pochi mesi e costatoquasi 900 mila euro, presenta dei problemistrutturali importanti. L’area verde di viaTarra, infine, eredità delle amministrazioniVeltroni e Bellini, è un terreno sul qualequalsiasi amministrazione avrebbe difficoltàad effettuare la manutenzione, dal momen-to che per collocare poche panchine si èvoluto fare un percorso pedonale di dubbiautilità. In questi giorni stiamo discutendo

in Municipio su come rimediare agli erroricommessi dal centrosinistra, tuttavia pensoche sarebbe stato meglio risolvere moltequestioni a tempo debito”.Alla situazione di degrado e sporcizia dialcune aree verdi e piazze si aggiunge,secondo gli esponenti del PdL in MunicipioXVI, la piaga della cartel-lonistica abusiva: “Èdivenuta ormai consue-tudine svegliarsi la mat-tina e trovare nei quar-tieri dei Municipiromani l’installazionedi pali e cartelloni pub-blicitari abusivi deiquali il giorno primanon vi era alcuna traccia– Antonio Aumenta(PdL), Presidente della CommissioneTrasparenza – Tale fenomeno, più voltesegnalato alle autorità competenti, sembraperò non trovare via di soluzione. Ormai èqualche mese che su alcune arterie delMunicipio vedo spuntare dal giorno allanotte cartelli pubblicitari di varie dimensio-ni, che vengono installati in modo del tuttoabusivo, nei punti più commerciali dellezone; addirittura su incroci pericolosi comenel caso di via Aurelia Antica, o su via di

Bravetta, dove nel giro di un mese ne sonospuntati addirittura 11, che rimangonoancora in piedi anche dopo aver constatatoche la loro installazione è avvenuta inmaniera del tutto non autorizzata. Tali car-telloni, di indubbia redditività per coloroche, sfidando la legge in materia, continua-

no a montarli, sono peri-colosi oltre che ingom-branti per via del loroposizionamento spessonel mezzo dei marcia-

piedi, ostacolando iltransito dei cittadini

e impedendolo com-pletamente per quellidiversamente abili susedia a rotelle. Spero

che qualcuno si attivirepentinamente per fermare il fenomenocostringendo i trasgressori al pagamento disanzioni amministrative più dure e rimuo-vendo l’abuso in tempi brevi, solamente inquesto modo si ostacolerà l’operato dei fur-betti”.Il Presidente Fabio Bellini replica in manie-ra forte alle questioni sollevate dai consiglie-ri di opposizione: “Siamo al ridicolo: gli ele-menti di degrado che vengono segnalatisulla cartellonistica abusiva o sulle aree verdi

sono tutti quanti specificati perché venganorepressi o per dare avvio alla manutenzione.Ma sono tutti di competenza comunale. Ameno che non si voglia dire che i VigiliUrbani non abbiano redatto i verbali control’installazione abusiva degli impianti pub-blicitari in oggetto e inviato gli stessi verba-li al Dipartimento VIII, prevedendo così ledemolizioni e le rimozioni di competenzaesclusiva del Comune di Roma. Sulle areeverdi ha potere decisionale il XDipartimento, sempre del Comune diRoma, e comunque il Municipio, visto lostato di estremo degrado di alcune realtà eavendone le facoltà nonché l'autorizzazioneda parte dell'Amministrazione Comunale,si è dichiarato disponibile agli interventi. Ilpunto è molto semplice: il centrodestragoverna l'Amministrazione Comunale daun anno e mezzo. Non si può continuare afare demagogia anche a livello locale. Ameno che non si sia interessati, non a risol-vere i problemi dei cittadini, ma ad agire inmodo tale da ottenere sui giornali visibilitào fare notizia sui media in generale. Misembra che questo atteggiamento sia finaliz-zato ad affermare la presenza sul territorio,per ottenere più voti di preferenza alle pros-sime elezioni”.

Andrea Falaschi

Municipio XVI: acceso dibattito sui problemi del territorioI consiglieri Aumenta e Giudici illustrano alcune criticità. Bellini risponde

Il Municipio XV annuncia interventi. Intanto il Comune presenta il Piano Mobilità

1 1web.com MUNICIPIO XV e XVI

Bellini: “Gli ele-menti di degrado

segnalati sono tuttidi competenza

comunale. Si è inte-ressati ad afferma-re la presenza sulterritorio per otte-nere più voti alle

prossime elezioni”

Migliorie sullaviabilità, parcheg-

gi, metro D e ilMercato dei Fiori:questi i prossimi

interventi sulMunicipio XV

Piazzale della Radio

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ROMA - A fare un calcolo sommarioviene la pelle d’oca. Le aggressioni dimatrice omofobica verificatesi in Italia dal-l’inizio dell’anno sono 55 e Roma detieneil primato. Ricapitoliamo. Dopo una fined’estate calda, segnata da una spirale diviolenze, il 24 settembre c’è stata la fiac-colata a cui hanno aderito anche le istitu-zioni: erano presenti Comune, Provincia eRegione. Nel frattempo si avviavano ilavori per la proposta di legge della depu-tata del Pd Anna Paola Concia, che altronon era che l’estensione della legge Manci-no che punisce le aggressioni di matriceideologica. L’8 ottobre è stato il giornodella conferenza stampa di Dino, uno deidue ragazzi aggrediti all’Eur da AlessandroSardelli, ormai noto ai più come Svasti-chella. Il 10 ottobre invece si è svolta“Uguali”, la manifestazione organizzatadalle associazioni omosessuali per conte-stare tutti gli atti intimidatori e il climadiffuso di intolleranza. Si riteneva che unarisposta forte della società civile ad unfenomeno universalmente deprecato come

quello dell’omofobia avrebbe dato se nonun colpo d’arresto almeno un segnale forteai violenti. Non è stato così . L’11 ottobreuna coppia gay è stata presa di mira inuna traversa di via del Corso in pienopomeriggio. Nel frattempo il 13 ottobre laproposta di legge Concia approda allaCamera dopo la quasi unanimità ottenutain Commissione Giustizia. Il clima è tesoe a nulla vale l’invito del Ministro per lePari Opportunità Carfagna a reinviare iltesto alla Commissione per estendere l’ag-gravante di reato a tutti i fattori di discri-minazione previsti dal Trattato di Lisbonaratificato dal nostro Parlamento. Già note-volmente rimaneggiata (era stato elimina-to il riferimento esplicito ai transgender),la proposta di legge incontra l’opposizionedell’UdC che solleva una pregiudiziale diincostituzionalità appellandosi a motivifutili ma incassa il consenso del PdL riu-scendo così a bocciare la legge. Concia èindignata e comunica l’intenzione di rivol-gersi alla Corte di Giustizia europea. Ilpresidente della Provincia di Roma Nicola

Zingaretti, altrettanto deluso con i suoicolleghi di partito che avevano votato con-tro il ritorno della legge in commissionedichiara: “Quello che è successo è unfatto umiliante che colpisce tutti e dimo-stra l’ipocrisia di molti”. Mentre le discus-sioni su cavilli procedurali infiammavanoil dibattito inParlamento, aCanicattì , pro-vincia di Agri-gento, avvenivaun’altra aggres-sione a dueragazzi gay all’u-scita dal loro isti-tuto superiore.Due giorni dopoa essere molesta-to e minacciatoè un giovaneprofessore napo-letano, nellametro della cittàpartenopea mentre a Roma, in zona Eur,una trans viene pedinata e investita daun’auto. Il silenzio però è calato e nem-meno la dichiarazione di Navi Pillay, Altocommissario Onu per i diritti umani,scuote l’opinione pubblica e la classe poli-tica. A Bruxelles Pillay dice: “Affossare lalegge contro l’omofobia è stato un passoindietro per l’Italia. Gli omosessuali sonosoggetti non solo a violenza ma a discrimi-nazioni in diversi aspetti della loro vita”.L’associazionismo omosessuale aveva ripo-sto molto aspettative in questa possibilelegge contro l’omofobia che se pure noncambiava in nulla la condizione di arretra-tezza estrema in cui versano i diritti per lecoppie gay in Italia, rappresentava ungesto concreto in direzione di una loromaggiore tutela e un atto simbolico dicontrasto nei confronti di tutti i violenti.E’opinione comune nel mondo gay che labocciatura ha invece riscaldato ulterior-mente le teste calde che, assistendo all’osti-lità e indifferenza dei politici, si sentirannoancora più legittimate nella loro opera diintimidazione.Andrea Berardicurti, responsabile dellasegreteria politica del circolo di culturaomosessuale Mario Mieli, attivo nellacapitale fin dal 1983, è schietto: “Ora lacomunità si trova disorientata, anche per-ché non ha una sponda politica di riferi-mento”. La protesta si leva ancora unavolta contro l’UdC, colpevole di averaddotto alla pregiudiziale di incostituzio-nalità “motivazioni risibili e ripugnanti”.La rabbia di Berardicurti cresce quandopensa alla disponibilità dimostrata in occa-sione della fiaccolata del 24 settembre,“Noi volevamo un segnale forte e tangibi-

le da parte delle istituzioni, ma la manife-stazione si è trasformata in qualcos’altro,con maxischermi e politici a parlare sulpalco senza nessuno spazio concesso ad unrappresentante della comunità gay”. Allarabbia si accompagna la delusione perl’affossamento della proposta di legge della

Concia: “Ci siamo sentiti abbandonati datutti e continuiamo ad essere considerati‘cittadini di serie b’, a cui vengono negatianche i diritti fondamentali riconosciutinel resto d’Europa e che fanno i contiaddirittura con un problema securitario,di tutela della persona”. E’ grande anche la perplessità rispetto alleprese di posizione del Sindaco Alemannoche ha condannato sempre le violenze maallo stesso tempo ha costantemente respin-to la possibilità della creazione di una nor-mativa in favore delle coppie di fatto. Inquesto clima d’altra parte la decisione didedicare il “Viaggio della memoria 2009”(quest’anno sono stati duecentoquaranta-tre gli studenti che hanno visitato il lagerdi Auschwitz) agli “olocausti nascosti”come quelli dei rom, dei disabili e deglistessi omosessuali è stata accolta con favo-re dai movimenti gay. Tuttavia una nuovainiziativa siglata da poco come quella delProtocollo d’intesa tra Ministero per lePari Opportunità e Comune di Roma creanuovi margini di dubbio. Nel progetto dicollaborazione si palesa l’intento di opera-re attivamente per la prevenzione di feno-meni xenofobici, con corsi ed eventi riser-vati agli studenti e ai dipendenti degli uffi-ci comunali ed è prevista anche l’istituzio-ne di un Osservatorio cittadino contro lediscriminazioni. Ma leggendo il documen-to si nota l’assenza pesante di un riferi-mento alle discriminazioni sessuali. Unelemento che genera nuove perplessità eche spinge a chiedersi se politica e istitu-zioni intendano davvero affrontare e risol-vere la piaga dell’omofobia.

Stefano Cangiano

La paura che non si vuole affrontare, l’odioche non si combatte: OmofobiaBocciata la proposta di legge della deputata Concia. L’omofobiaresta un tragico limite che nessuna istituzione intende affrontare?

web.com ROMA

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THE AIRBORNE TOXIC EVENT · THE AIRBORNE TOXIC EVENT · 2009Leggendo l’abbreviazione del nome T.A.T.E. si pensa subito alla celebre galleria d’arte moderna di Londra e quindi ad un gruppo inglese. Anche il sound è quello tipico nato nell’EastEnd londinese ad inizio millennio ma il gruppo in realtà è tutto made in California, USA. Il nome è preso dal romanzo White Noise dello scrittore postmoderno Don DeLillo.Gli Airborne Toxic Event sono il classico gruppo che riesce a fare presa sul pubblico al primo ascolto, sono diretti, arrivano subito all’ orecchio e lasciano spazio a poche inter-pretazioni. Il fattore positivo a loro vantaggio sta nel non risultare mai banali nelle canzoni e di non stancare l’ascoltatore dopo aver sentito il disco più di due volte, errore in cui,invece, incappano molti dei nuovi gruppi rock.Quello che colpisce infatti non è la banalità dei suoni, di facile interpretazione, bensì un album studiato nei minimi particolari. Arrangiato egregiamente, ogni suono è al posto giu-sto, la voce del cantante Mikel Jollett varia, a seconda dei pezzi, dal tipico timbro indie un po’ urlato di “Gasoline” fino al tono cupo di “Papillon”. Ma è nella hit “Sometime AroundMidnight” che gli Airborne Toxic Event danno il loro meglio. Una tipica ballata rock come non se ne sentivano da tempo. L’intro, eseguita da un quartetto d’ archi, come al loro lan-cio al David Letterman show, è una vera chicca. Proprio la violinista del gruppo Anna Bulbrook è uno degli elementi forti di questa band, grazie alla sua formazione classica, suonaanche tastiere e percussioni oltre a fare da seconda voce.Proprio per la moltitudine di strumenti utilizzati i T.A.T.E. ricordano i sicuramente più esperti Arcade Fire, che con il loro disco d’esordio conquistarono il mondo ma che dopo il secondoalbum sembrano essersi “smarriti”; in attesa di un loro ritorno godiamoci quest’ ottimo lavoro: The Airborne Toxic Event Album.

DISTRICT 9 DI NEILL BLOMKAMP (USA 2009)SCENEGGIATURA: NEILL BLOMKAMP , TERRI TATCHELLINTERPRETI: DAVID JAMES, JASON COPE, MANDLA GADUKA, SHARLTO

COPLEY

Per la sua opera prima, il regista sudafricano Neil Blomkamp sceglie un soggetto alquanto insolito. Con“District 9” realizza un mockumentary interessante soprattutto nell’idea di base e nel mostrare unafantascienza legata alla realtà attuale. Ambientare una storia che parla di convivenza tra diverse“razze” a Johannesburg, in un paese che ha fatto i conti con l’apartheid per 50 anni. E’ geniale l’uti-lizzo degli alieni, visti come immigrati clandestini in grado di risaltare l’intolleranza degli uomini. L’operapunta il dito, infatti, contro una società sempre più spaventata dall’incontro con “l’altro”’, con chi è con-siderato inferiore ed è demonizzato per questo. Non mancano scene per stomaci forti, legate spessoalla trasformazione del corpo del protagonista, uno stravolgimento degno del miglior Cronenberg. Lesequenze finali un po’ lunghe e troppo debitorie ad action movie degli ultimi anni, ma il prodotto fina-le è nel complesso godibile, ricco d’azione e con un sottotesto neanche troppo velato che induce in unmodo o nell’altro alla riflessione.

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LA BATTAGLIA DEI TRE REGNI DI JOHN WOO (CINA 2009)SCENEGGIATURA: CHENG KUO , JOHN WOO , KHAN CHAN , SHENG HEYUINTERPRETI: CHANG CHEN, HU JUN, TAKESHI KANESHIRO, TONY LEUNG,WEI WEI ZHAO, ZHANG FENGYI

In guerra c’è chi vince e chi perde. Ma, in realtà, ogni uomo caduto è una sconfitta. Nessuno vince, tuttisoffrono. Questo il messaggio che vuole trasmettere John Woo, tornato a produrre in Cina dopo un’as-senza piuttosto lunga, prende spunto da un’idea avuta ben 20 anni fa di girare un film ispirato a “Il roman-zo dei tre regni”. Scritto da Luo Guanzhong e pubblicato quasi settecento anni fa, il testo è ancora moltoletto in Asia. Film corale, complesso da girare cercando di rimare fedeli al fatto storico.I temi attualissimi: la collaborazione, la fiducia, l’amicizia, l’amore, la forza di una donna consapevole di sé,la debolezza di un uomo innamorato, la solitudine, la crudeltà di una guerra combattuta per i motivi sba-gliati, balletti di frecce, epica d’epoca da grande visionario, un Omero cinemascopico. Il tutto ambientato inuna Cina quasi fantasy, con dei personaggi vari, approfonditi e caratterizzati al meglio di 2 ore e 10 minu-ti di girato. Un film emozionante, con occhio attento ai particolari, ma col giusto sguardo d’insieme.

KINGS OF CONVENIENCE “DECLARATION OF DEPENDENCE ” · 2009 Sono passati 5 anni dall’ uscita dell’ ultimo lavoro (Riot On An Empty Street ) del duo norvegese, un tempo siderale se si considerano le scadenze imposte dalle major ai musicisti. In que-sti anni i due “re” si sono dedicati a progetti personali riscuotendo anche un discreto successo come nel caso degli “elettronici” Whitests Boy Alive nati da un’idea di Erlend. Eirik Glambeke Erlend Oye formano i Kings Of Convenience una decina di anni fa ma è nel 2001 con il disco Quiet Is The New Loud che raggiungono il successo. I due, entrambi chitarra e voce, si sono sempre distinti per un folk rock che sa tanto di Simon & Garfunkel e dei Belle And Sebastian; gli va dato però il merito di aver concepito canzoni cheevocano atmosfere uniche e molto intime. Proprio all’ insegna dell’ intimità e della dipendenza – musicale - l’uno dall’ altro che esce il loro terzo lavoro: Declaration Of Dependence.Un disco essenziale nel vero senso della parola. Ogni cosa, oltre alle voci ed alle chitarre di Eirik e Erlend è considerata superflua e di conseguenza eliminata. Resistono solo delle sezionidi archi che fanno da sottofondo in Boat Behind ed in Peacetime Resistance. Per il resto è tutto un rincorrersi delle due voci ed un sommarsi delle due chitarre. La bellissima prima traccia “24-25” arpeggiata tutta in finger picking, lascia spazio al singolo di lancio “Mrs. Cold” di maggiore presa sull’ascoltatore ma comunque sempre moltopacata. Chiude il disco Riot On An Empty Street, canzone che dava il titolo al precedente album ma che era stata esclusa nel 2004; riarrangiata per l’occasione riassume perfet-tamente l’idea di questo disco.Declaration Of Dependence va ascoltato con attenzione, non può essere un semplice sottofondo musicale. Queste canzoni vanno ascoltate per poter apprezzare la perfezione nella sempli-cità. L’unica pecca è che, a volte, questo eccessivo minimalismo e quindi la mancanza di mordente nelle canzoni, alla lunga, possa stancare.

CULTURA

a cura di Simone Brengola

BUON COMPLEANNO MR. GRAPE DI LASSE HALLSTRÖM (USA 1993)SCENEGGIATURA: PETER HEDGESINTERPRETI: JOHN C. REILLY, JOHNNY DEPP , JULIETTE LEWIS , LEONARDO DI CAPRIO, MARY STEENBURGEN

Dopo il suicidio del padre è toccato al volenteroso Gilbert, Johnny Depp, occuparsi della sua famiglia, dell’obesa madre Bonnie (Darlene Cates) depressa e inca-pace di vivere che ha sviluppato una mania compulsiva per ozio, cibo e fumo, e del fratello quasi diciottenne Arnie (giovane Leonardo Di Caprio), che affetto daun ritardo mentale sembra destinato a morire nel giro di qualche mese. Il regista svedese Lasse Hallstrom confeziona un coinvolgente melò familiare costellato dainserti comedy che ne fanno uno strano e ed intrigante mix di emozioni e caratteri, che grazie ad un casting davvero azzeccato - la coppia Deep/Di Caprio è deci-samente in forma - riesce a schivare con intelligenza l’overdose di saccarosio e la sindrome da fazzoletto che affligge inesorabilmente molte pellicole analoghe.

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a cura di Isabella Soria

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TUTTO PER UNARAGAZZA

HORNBY NICKGUANDA (COLLANA

NARRATORI DELLA

FENICE)2008 15,00 EURO

Per descrivere questo libro con paragoni cine-matografici, basterebbero due film : “Juno” e“Looking for Eric”. Sam, la voce narrante dellibro, nonché protagonista, è infatti un vero eproprio “Juno” al femminile che descrive conironia e saggezza quello che gli accadde dueanni prima, a soli sedici anni. A quell’ “epoca”il suo interlocutore principale era l’immagine agrandezza naturale del suo mito, lo skaterTony Hawk (stessa tipologia di rifugio immagi-nario che troverà sulla pellicola Steve Evetsquando confiderà debolezze e paure al posterdel suo mito calcistico Eric Cantona). L’ultimo“peccato” che l’adolescente inglese bisbiglieràal suo mito sarà quello attorno al quale ruoteràtutta la storia, raccontata con un linguaggiosemplice e scorrevole. Il libro, fin dalle primis-sime pagine, è tenero e coinvolgente e senzatroppe pretese. Un equilibrio perfetto tra iro-nia, astrazione e commozione sullo sfondo diuna Londra di rampe, marciapiedi, autobus eattese. Il titolo originale del libro è “Slam” unaparola che nel gergo degli skaters indica unaparticolare mossa da fare con lo skate. Lametafora non è rimasta fedele nella bizzarratraduzione italiana che ha il solo merito di fuor-viare il lettore da quello che sarà l’effettivointreccio della storia.

STABAT MATER

SCARPA TIZIANOEINAUDI (COLLANA

SUPERCORALLI)200717,00 EURO

La ricerca stilistica è ciò che ha permesso a“Stabat Mater” la meritata vittoria del premioletterario “Strega” . La bravura dell’autore ènell’aver trovato il tono stilistico perfetto daaccordare con la storia. Non si percepisconostonature, nonostante gli anacronismi (lievi econfessati nella nota del libro dall’autore stes-so). Un tono lirico, sublimato da immagini ossi-moriche, delicate e for ti per una storia triste epoetica. Ossimorico è anche il mittente a cui sirivolge nelle sue lettere Cecilia, un mittentesconosciuto eppure sangue del suo sangue: lamadre che la abbandonò nell’orfanotrofioveneziano della Pietà. Il lettore non conoscenulla di più di ciò che gli viene raccontato dalleparole e dai pensieri sordi e insonni della gio-vane. Ne nascono immagini tetre e bellissime.Un’atmosfera rigida, affascinante, oscura,dove le note di Vivaldi sono l’eco più fedele diuno spirito libero e fantasioso, imprigionatonella sofferenza fisica e morale. Pochissimeinquadrature. Solo l’orfanotrofio della Pietà epochi altri ambienti. Molti suoni e sfumature.La musica come potenza sublimatrice cherisuona nell’animo e nella pietra. Un omaggioalla notte, a Vivaldi e alla sua opera.

TEATRO ACCENTO, IL SUONO DEL VERO TEATRO

In una realtà dominata da grandi logiche economiche che invadono anche il mondo dell’ar tepoche volte capita di incontrare cellule come Teatro Accento, un piccolo spazio nato da pochianni nel cuore del quar tiere Testaccio che si è saputo distinguere per una fiducia estrema neipropri mezzi che ha consentito ai soci fondatori di ampliare, col tempo, il proprio ventaglio diinteressi pur rinunciando ai finanziamenti pubblici e mantenendosi autonomamente. L’ambiente,una sala con una capienza massima di 62 posti, catapulta all’inizio del ‘900, quando Antoine ini-ziò la sua rivoluzione culturale tra le pareti di un vano parigino, arredato spar tanamente. Unmotto che ricorre spesso tra i fondatori è: “Noi facciamo Teatro, se volete aiutarci bene, perchéaltrimenti lo facciamo lo stesso”. Tutto vero. Le produzioni sono giovani, affrontano temi di attua-lità e coinvolgono il pubblico in un continuo interscambio. Basti pensare a Makkekomico, appun-tamento fisso del martedì sera riservato alla comicità “istantanea”. Nel pomeriggio un gruppo dicomici si riunisce per approntare uno show e dopo qualche ora ecco che le idee prendono corpo,in una commistione tra progetto e improvvisazione che coinvolge inevitabilmente il pubblico. Conintelligenza e sensibilità allo scherzo si accompagna l’impegno sociale. Infatti al Teatro Accentosi lega l’attività di Teatro Civile, progetto specificatamente destinato al lavoro sulle problemati-che stringenti della società attuale. Un laboratorio-rassegna teatrale che negli anni ha affronta-to temi come il rapporto delle donne con la guerra, il precariato del lavoro, la censura giornali-stica, l’emigrazione, la mafia (aggiudicandosi per questo il Premio Borsellino 2009) senza tra-lasciare l’attività di formazione. Infatti a Teatro Civile fa capo la Scuola nazionale per operatoridi teatro sociale, la prima nata in Italia (sono solo due!), che si occupa, attraverso gli strumen-ti che ne sono peculiari, di far vivere il teatro negli ambienti sociali anche più marginali attra-verso collaboratori che abbiano conoscenze culturali, formazione ar tistica e le competenzenecessarie per l’approccio a problematiche come il carcere o gli handicap fisici. Proprio da que-sta doppia forza del Teatro Accento nasce “39, fame da morire”, spettacolo che andrà in scenadal 20 al 29 Novembre, monologo scritto e interpretato da Shara Guandalini e con la regia diPascal La Delfa (direttore ar tistico del teatro). Il tema è l’anoressia, attraverso le vicende didiversi personaggi femminili, si affronta una realtà in ombra come quella dei disturbi alimentariche ad oggi coinvolge ancora tantissimi giovani, si intrecciano le vicende di personaggi, di “vitenelle quali lo struggimento dell’anima viene espresso con il (di)struggimento del corpo”. Unospettacolo che non vive di tristezza o compassione, ma anzi è accompagnato da un rapportofaccia a faccia con il problema che non esclude l’ironia, uno strumento intelligente per com-prendere in profondità il messaggio.

I Masoko, pop band romana, stannodiventando sempre più “cool” nellascena musicale indipendente italia-na, soprattutto dopo il loro secondolavoro per Snowdonia Records,“Masokismo”. I motivi sono semplici:la commistione di generi (pop, rock,new wave, dance), lo stile e l’au-toironia. Ciao Davide, Alex,Ivana, Simone! Parliamodi "Masokismo". Haavuto buone critiche e inmolti l'hanno considerato unsalto di qualità, anche grazie allacollaborazione con Giorgio Canali.Come sta andando? Ci sta regalando molte soddisfazioni.Abbiamo notato che il numero dei segua-ci masokisti è aumentato e soprattutto si èdiversificato. Consideriamo“Masokismo” un disco di transizione

molto importante nella nostra storia. Il prossimoalbum, non a caso il terzo, sarà rivelatore.

Ma per ora Mistero.Avete iniziato 10 anni fa.

Cosa avevate in mente all'e-poca e a cosa puntate ora?

Avevate fin da subito l'idea di for-mare una band con queste preciseinfluenze musicali (new wave, punk,

post-punk, dance)?Non ci siamo mai messi bene a pensare aciò che volevamo fare, abbiamo diretta-mente fatto e osservato ciò che ne venivafuori. Sicuramente i generi che citi ci piac-

ciono e di un paio ne siamo in qualchemodo seguaci, ma il potere delle canzoni vaoltre qualsiasi definizione. Crediamo che con-tinueremo intimamente a sentirci wavers anchequando magari arriveremo a fare esclusiva-mente house music. Certe passioni toccano l’a-nimo ancora più che l’estetica. Ora? Vogliamoessere una band contemporanea consapevole

di vivere e suonare nel secondo millennio contutto ciò che musicalmente questo comporta.Il nome Masoko è un riferimento alla canzonedei Police “Masoko Tanga”?Non abbiamo mai nascosto la devozione neiconfronti dei tre poliziotti. Il nome però è più unomaggio ad una città della Tanzania che sichiama appunto Kilwa Masoko. L’Africa è sem-pre stata molto importante per la nostra musica,del resto tutto ha origine da lì. Qualche anticipazione?Il video del nostro prossimosingolo “Non devi averpaura”. Questa estateabbiamo suonato al MI AMIa Milano e pochi giornidopo stiamo stati contattatida questo giovane regista,Stefano Poletti, che diceva diessere stato molto colpitodalla nostra esibizione evoleva girare un video per

promuovere il disco appena uscito. Ovviamenteabbiamo accettato. Solo dopo abbiamo sco-perto che Stefano ha già diretto diversi ormaicelebri videoclip come "Charly fa surf" deiBaustelle e "Figlio di puttano" dei Zen Circus. Ilvideo sarà pronto per l'inizio di novembre.Cosa pensate delle band romane degli ultimianni? Notate una certa superficialità nellostile, nella musica, nei gusti del pubblico?Non crediamo di essere in grado di giudicareciò che è superficiale e ciò che non lo è, anche

perché in genere consi-deriamo la superficia-lità un valore aggiuntoe non un demerito. Peressere sinceramentesuperficiali di questitempi ci vuole un talen-to non comune.E' vero che...?Basta così grazie.

TRA LE RIGHE

a cura di Carlamaria Liso

MASCHERE

a cura di Stefano Cangiano

a cura di Marco Casciani

RUMORI DI FONDOINTERROGATORIO AI MASOKO

PER ESPRIMERE UN COMMENTO O SEGNALARE UNA BAND O UN ARTISTA, INVIA UN'E-MAIL A [email protected]

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“39, fame da morire” Dal 20 al 29 NovembreTeatro Accento

Via Gustavo Bianchi 12/A (Testaccio)

web.com CULTURA

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SAN PAOLO - Con l’ordinanza n.23 ilSindaco Alemanno ha assegnato unafascia di dieci metri di terreno alla SantaSede per recintare con una cancellata laBasilica di San Paolo lungo il perimetro diVia Ostiense e di Parco Schuster. La SantaSede, come si legge nell’ordinanza, hachiesto di realizzare “una adeguata recin-zione [che] servirà a stabilire lo splendoredelle superfici perimetrali, esposte all’in-delicata moda dei graffiti troppo spessoingiuriosi”. Ma la cancellata non è stataancora costruita, come dichiara AndreaCatarci, Presidente del Municipio RomaXI: “La Santa Sede non ha ancora iniziatoi lavori, quindi credo che abbiamo tocca-to un punto saliente. In seguito alla sen-tenza c'è stato un nostro pressing control'amministrazione centrale per sapere sec'era un progetto, che tipo di cancello eraprevisto. Ma non ci è arrivata alcunarisposta e in realtà il progetto non esiste e

la sopraintendenza non ha ancora dato unparere perché non gli è stato sottoposto iltipo di cancello che si pensa di mettere. IlComune ha dato dieci metri di terrenoper tutta la lunghezza dei lati lungo viaOstiense e verso Parco Schuster. Una can-cellata per un terreno ad esclusivo uso pri-vato della Santa Sede.” Un interesse priva-to, dunque, al quale il Municipio XI nonvuole subordinarsi. I cittadini chiedonosicurezza ma anche garanzie per il livelloestetico che raggiungerà il territorio comesostiene Catarci: “La maggioranza, su pro-posta del consigliere Mocciaro, ha appro-vato un atto che prevede la realizzazionedi una cancellata che racchiude tutto, siala basilica che il parco. In questo casodiventerebbe sia un'opera di sicurezza cheun'opera d'arte. La questione è non divi-dere il parco dalla basilica, ma anche nonregalare una pertinenza privata: nel rispet-to del luogo vogliamo che sia una cancel-

lata considerata bella da tutti i cittadini esoprattutto di qualità. La Santa Sede ciaveva scritto il 3 settembre per comuni-carci che entro una settimanasarebbero partiti i lavori, masono passati due mesi e anco-ra i lavori non sono iniziati.Con il nostro atto stiamofacendo sicuramente pressioneed è normale che senza pro-getto la situazione sia ancoraferma.” “Il Parco Schuster èdi utilizzo pubblico - ha affer-mato Simone Foglio, capo-gruppo PdL del Municipio XI- realizzare una cancellata checomprende sia il parco che la basilica hadei costi troppo alti: si parla di trecen-to/quattrocentomila euro, fondi che ades-so ancora non ci sono. Quando ci sarannopenso sia giusto realizzarla.” La cancellataserve anche a raggiungere un altro obietti-vo che è quello di evitare che alcuni senzafissa dimora cerchino rifugio nei pressi deimuri perimetrali e, siccome in realtà un’e-mergenza decoro per la Basilica non c’èmai stata, il Municipio XI ritiene che lacancellata è inutile e costituirebbe unanetta divisione con il parco adiacente, che

è invece una degna cornice verde per lamillenaria Basilica di San Paolo. Inoltre ilMunicipio ha sottolineato il fatto di non

aver ricevuto alcuna notizia dal Comuneriguardo la cancellata anche se il nulla ostaalla Basilica era stato presentato nel mesedi marzo. “Il Presidente Catarci si lamen-ta dei ritardi solo quando gli fa comodo -ha aggiunto Foglio - quando ha installatoi giochini nel Parco Schuster a noi non hadetto niente e adesso si lamenta che ilComune non li ha avvisati in tempo. Laverità è che il carteggio ha avuto esitopositivo e i lavori inizieranno presto.”

Arianna Adamo

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PARODONTITE E RISCHIO DIATEROSCLEROSI

SORRISO NEWS a cura del Dott. Cirillo Francesco

La parodontite è stata associata adun aumento del rischio di eventicardiovascolari. Tuttavia, la naturadi questa associazione rimane dachiarire poiché parodontite e pato­logie cardiovascolari presentanouna gran quantità difattori di rischiocomuni. Se l’asso­ciazione fosse ditipo causale, unaterapia della malat­tia parodontale disuccesso dovrebbeavere come conse­guenza una riduzio­ne della probabilitàdi episodi patologicidi tipo cardiovasco­lare. Per esplorarequesta correlazionesono stati condottidiversi studi: obietti­vo è verificare l’efficacia nell’atte­nuare l’infiammazione sistemica ela disfunzione endoteliale (il primopasso nel processo che conduceall’aterosclerosi), l’aterosclerosicarotidea e gli eventi cardiovascola­ri.In base alle conoscenze attuali, siriconosce che l’aterosclerosi simanifesta come risposta alle lesioni

dell’endotelio vascolare e che lanatura del processo è infiammato­ria. Un’autorevole ipotesi in cardio­logia è che le infezioni croniche pos­sano contribuire all’aterogenesi.Gli studi documentano come un’in­

tensa terapia paro­dontale abbia effet­tivamente attenuatol ’ i n f i a m m a z i o n esistemica e migliora­to la disfunzioneendoteliale in sog­getti sistemicamen­te sani. Uno studiopilota ha suggeritola possibilità di con­trollare l’impattodella terapia paro­dontale sull’atero­sclerosi carotideainserendola nei pro­getti di prevenzione

delle malattie cardiache.

STUDIO DENTISTICO

FONTE SALUTE

Via Tommaso Arcidiacono 127

(Fonte Meravigliosa)

Tel. 06 51962163 338 7964157

TUTTO SULL’AGRICOLTURA

Oggi in Italia un'azienda agricola su tre ècondotta da donne. Un aspetto moltoimportante perché significa che le donnein agricoltura possono dare un contributoconcreto al settore. Un settore che oggipiù degli altri soffre di una preoccupantecrisi strutturale e che per essere affrontataha bisogno di una reale politica di svilup-po, di nuove energie e di capacità impren-ditoriali. Anche nel Lazio il settore dell’agricolturasta facendo registrare una crescente atten-zione e una massicciapresenza di giovani edonne. Multifunziona-lità, innovazione, agri-turismo, coltivazionebiologica, qualità, sicu-rezza alimentare. Sonoquesti gli aspetti cheguidano maggiormen-te il loro interesse. E ciòsi riscontra dal gran numero di domande(513) che proprio le donne e i giovani delLazio hanno consegnato alla Regione perpartecipare ai bandi del Programma diSviluppo Rurale (Psr) 2007/2013. Dopo i primi 200 attestati consegnatiquesta estate, lo scorso 28 ottobre sonostati riconosciuti ad altre 300 aspirantiimprenditrici gli attestati, vale a dire l’okufficiale ai finanziamenti del Psr. I Finan-ziamenti ammontano a 184 milioni dieuro (74 dei quali previsti come primo

stanziamento e altri 110 come parte delpacchetto di interventi destinato allenuove imprese giovanili e femminili) eporteranno alla nascita, nei prossimi 5anni, di circa 2000 imprese agricole. “Unevento importante – ha detto l’assessoreregionale all’agricoltura Daniela Valentini- perché è la dimostrazione concreta delgrande lavoro svolto con il Psr e una gran-de occasione di crescita non solo per i gio-vani e le donne coinvolti ma soprattuttoper il Lazio che potrà così rinnovare l'im-

prenditoria agricola erilanciare l'intera eco-nomia”.Va aggiunto inoltreche le domande pro-vengono in modoequilibrato da tutte leprovince e che le scelteaziendali puntano in

via prioritaria ad unosviluppo dell’agricoltura produttiva “tradi-zionale”. Entrando nel merito della differenza digenere, da sottolineare come - rispetto alleattività multifunzionali dell’agricoltura(agriturismo e turismo rurale) o anche alsostegno alla qualità alimentare e al biolo-gico - le richieste delle donne sono netta-mente prevalenti su quelle degli uomini, atestimonianza del crescente interesse versoquesto comparto economico.

Laura de Felice

DONNE E GIOVANI:QUALITÀ DA COLTIVARESempre più giovani e donne decidono diinvestire il proprio futuro in agricoltura.Una realtà in crescita anche nel Lazio

Cancellata Basilica S. Paolo: i lavori non comincianoCatarci: il progetto non esiste. Vogliamo che diventi un'opera d'arte e nonuna pertinenza privata. Foglio: una cancellata unica ha costi troppo alti

Lʼangolo della Basilica tra via Ostiense e ParcoSchuster dove dovrebbe essere collocata la cancellata

MUNICIPIO XI

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Aperto da più di un anno, il Walla-Wallalive è un risto-pub che si trova a Roma.Ma scordatevi il traffico, il rumore e leluci della movida by night della Capitale.Il Walla-Walla è immerso in una corniced’eccezione, in Via di Tor Pagnotta371/b, facilmente raggiungibile anche dalRaccordo. Infatti, tutt’intorno al locale cisono vasti prati e ampie campagne, un’at-mosfera davvero suggestiva che vi faràsentire, per un po’, fuori dalla routine cit-tadina. Oltre ad un bel laghetto artificia-le, il Walla-Walla è dotato di un ampioparcheggio privato e sorvegliato. La scor-sa estate, inoltre, il locale ha attirato mol-tissimi clienti grazie allo spazio esterno,con tavoli e palco, dove poter gustare unabuona cena al ritmo di ottima musica.All’interno l’atmosfera calda e familiarenon cambia. Tavoli e bancone in legnocompletano il locale, che si anima tutte le

sere (tranne il lunedì , giorno di chiusurasettimanale) grazie ad uno svariato e ric-chissimo programma di musica live. Iconcerti iniziano alle undici e mezza, perterminare verso mezzanotte e mezza,lasciando il tempo di consumare la cena edi gustare, successivamente, un dolce oun amaro accompagnati da ottima livemusic.Tra le specialità della casa da non perderele carni alla brace, completate da unavasta scelta di vini. Ma non sono da sot-tovalutare i dolci fatti dallo stesso chef,come il tiramisù e il fondente al cioccola-to. Gustosi anche i primi piatti e il pane,fatti in casa come da antica tradizione,buoni e genuini.Il Walla-Walla ha oltre cento coperti e ver-rete accolti da un personale giovane e sim-patico. Il barista, tra l’altro, è specializza-to nella preparazione di più di cento

cocktail, ancheespressi su richiesta.Sei le linee dellamigliore birra, arti-gianali e al frumen-to, tra cui la stoutpiù famosa d’Irlan-da: la Guinness.L’ingresso è gratuitoe la consumazionenon è obbligatoria.Ma non è tutto! IlWalla-Walla live èaperto anche a pranzo, dove lo chef, cheviene da Verona, è specializzato soprat-tutto in polente e risotti espressi, prepara-ti sul momento. Insomma, al Walla-Walla potrete trovareun locale accogliente per trascorrere unaserata all’insegna della buona musica e del-l’ottimo cibo.

Per maggiori informazioni potete visi-tare il sito www.wallawallalive.it, dovepotrete curiosare tra le foto e scorrere ledate dei prossimi concerti.Prenotazione tavoli: 06 5010111,oppure 338 1952884

Emanuela Maisto

È RICOMINCIATA LA STAGIONE PER IL WALLA-WALLA LIVE!

MENU’

Vino rosso/bianco della casa 1 litro a 8,00 euroAcqua gratuita

ANTIPASTI:Polenta funghi e soppressa 6,00 euroAntipasto all’italiana 6,00 euroSalmone marinato con crostini al burro 7,00 euroAntipasto di verza e cotechino con crostini al gorgonzola7,00 euro

PRIMI:Spaghetti al pomodoro o al ragù di carne 6,00 euroLasagne alla bolognese 6,00 euroFettuccine allo speck e funghi 7,00 euroParmigiana di melanzane 6,00 euroLinguine alla russa 7,00 euro

SECONDI:Braciola di maiale ai ferri 7,00 euroSalsiccia di maiale in umido 5,00 euroFiletto ai porcini 12,00 euroLombata di manzo ai ferri (gr. 300) 10,00 euroStinco di maiale al forno 8,00 euroOssobuco di vitellone in gremolada 7,00 euroI contorni sono serviti come guarnizione del piatto scelto,rispetto alla stagione e al periodo. Si fa eccezione solo per leverdure crude.Il Walla-Walla è specializzato anche in ricevimenti e pranziaziendali e offrono la possibilità , il sabato e la domenica apranzo, di partecipare alla degustazione completa del menù,

alla modica cifra di 25 euro.

Ecco il programma completo delle serate live di novembre:

1 dom - Enni (Power pop)2 lun - chiusura settimanale3 mar - Jam session (porta la tua musica !!!)4 mer - Green reaver (tribute creedence clearwater revival)5 gio - Rancho texicano (tribute zz top)6 ven - Haic haic rock n’ roll (tribute Chuck Berry)7sab - Post scriptum ( tribute Red Hot Chili Peppers)8 dom - Bendin'rome (tribute John Mayall)9 lun - chiusura settimanale 10 mar - Jam session (porta la tua musica !!!)11 mer - Strane officine night (le band più cool della capitale)12 gio - Oak (tribute Jethro Trull)13 ven - feed back (tribute U2 )14 sab - Five against one (tribute Pearl Jam)15 dom - Walla original night (original rock)16 lun - chiusura settimanale17 mar - Jam session (porta la tua musica !!!)18 mer - Strane officine night (le band più cool della capitale)19 gio - La compagnia (tribute Lucio Battisti) 20 ven - Radio liga (tribute Ligabue )21 sab - Rock sotto assedio (tribute Vasco Rossi)22 dom - Il mucchio (tribute Biagio Antonacci)23 lun - chiusura settimanale24 mar - Jam session (porta la tua musica !!!) 25 mer - Strane officine night (le band più cool della capitale)26 gio - Ford de luxe (tribute Robben Ford)27 ven - A street on fire (tribute Bruce Springsteen)28 sab - Echoes (tribute Pink Floyd ) + festa del walla 29 dom - Walla original night (original rock )30 lun - chiusura settimanale

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TESTACCIO - È stato presentato alla cittàdell’Altra Economia l’innovativo progettodi Equalway, il primo social marketplacesul web per piccoli produttori e gruppid’acquisto. Ma cosa è Equalway? È un pro-getto ideato e realizzato da ungruppo di giovani informaticiriuniti nella CooperativaEqualway, riconosciuta dallaPresidenza del Consiglio e dalMinistero delle PoliticheGiovanili. È uno spazio web attra-verso il quale si possono incon-trare e creare relazioni diretta-mente con i produttori agricoli.L’accesso è gratuito e ci si puòiscrivere o come utente o comefornitore. L’innovazione si basasu una nuova concezione diacquisto: comprare prodotti nonè solo uno scambio di beni e denaro trapersone, ma è anche un percorso di cono-scenza, crescita e responsabilità. Chiunquepuò contattare un produttore che coltiva,ad esempio, mele o arance, e acquistarledirettamente. Con la nascita di Equalwayè possibile sviluppare un consumo respon-sabile e valorizzare ambiente, la tipicità deiprodotti e il lavoro senza sfruttamento.Accedendo ad Equalway è possibileinstaurare rapporti narrativi direttamentetra produttori e consumatori senza l’inter-mediazione delle lunghe filiere tipiche della

grande distribuzione. Chiunque può creareun gruppo d’acquisto e mettersi in contat-to con uno dei produttori registrati sul sito,sapere chi sono, in che modo producono econoscere la loro storia. Cosa è un gruppo

d’acquisto? Si tratta di gruppi di personeche vivono o lavorano insieme e che insie-me decidono di rivolgersi a dei produttoriper risparmiare e per essere sicuri dei pro-dotti che acquistano. Persone che scelgonodi unirsi per acquistare direttamente daiproduttori, saltando tutta la catena distri-butiva. Quei gruppi che privilegiano l’a-spetto solidale degli acquisti sono denomi-nati GAS: Gruppi d’Acquisto Solidale. E’possibile creare anche gruppi d’acquistoche comprano solo prodotti biologici, oche fanno una scelta vegetariana, o che

acquistano solo prodotti locali. Creare ungruppo non costa nulla e non è necessariocreare un’associazione. Ci vuole solo entu-siasmo e buona volontà. Ovviamenteanche i singoli utenti possono trovare

informazioni sul sito, iscriversi econtattare gruppi d’acquisto piùvicini a loro. Per acquistare bastafare una proposta d’acquisto,ossia una richiesta che un singoloo il gruppo fa ad un fornitore oad un produttore. Equalway èinoltre uno strumento utile einnovativo per i piccoli produtto-ri che hanno voglia di sfuggirealle logiche della grande distribu-zione. L’obiettivo del progetto èquello di spostare l’attenzione deiconsumatori sul rispetto dellepersone che producono, dell’am-

biente e delle culture locali. L’ideatore delprogetto, Bruno Ventre,afferma:”Crediamo che in questo periododi crisi bisogna migliorare il sistema pun-tando sulla conoscenza, sula condivisione esulla responsabilità d’acquisto.Immaginiamo che un altro mondo econo-mico basato su produzioni biologiche,equosolidali, acquisti a chilometro zero econsumi responsabili, possano essere ilmezzo per raggiungere la consapevolezzanecessaria.”

Emanuela Maisto

Equalway: un nuovo modo diacquistare e di risparmiare Nasce il primo social marketplace sul web perpiccoli produttori e gruppi d’acquisto

OTTAVO COLLE - L’Officina Teatro XIè un progetto dell’associazione culturaleMarte 2010 che viene proposto ormai dacinque anni. Lo scopo principale è quellodi avvicinare i cittadini al teatro attivo, par-tecipato, creato, e soprattutto di far intera-gire tra loro diverse generazioni. I corsi sonoaperti ai cittadini “di età compresa fra i 16 egli 80 anni (e oltre!)”. Il teatro è pensato ecostruito come una realtà costituzionale deltessuto cittadino, come punto di riferimen-to per la comunità per incontrarsi e speri-mentare il valore della collettività attraversola pratica, il “mestiere”. Per questo le attivitàdell’Officina Teatro XI sono mosse da unintento socio-culturale; culturale perché alcentro di ogni idea resta il teatro in tutte lesue componenti, dall’ideazione dramma-turgia alla resa attoriale e sociale perchénello scambio intergenerazionale dei parte-cipanti si realizza un valore fondamentaleper le società moderne, la comunicazione.Le attività previste per quest’anno sono

molte e come sempre destinate a soddisfarequalsiasi attitudine, inclinazione o semplicecuriosità.Diversi corsi avanzati, masters e workshopssono già iniziati nei mesi scorsi per gli allie-vi al secondo anno di frequentazionedell’Officina e invece partiranno nei prossi-mi giorni le iscrizioni per i laboratori gra-tuiti di gennaio. Le aree di competenzasaranno divise tra tutte le tappe di ideazio-ne e creazione di un’opera teatrale, quindi cisarà la possibilità di seguire corsi di recita-zione, scrittura, aiuto-regia, scenografia,costumi e fotografia di scena. La cadenza èdi un incontro a settimana di tre ore e ilavori sono sinergici poiché destinati allospettacolo finale che verrà messo in scenacol contributo di tutti alla fine dello svolgi-mento dei laboratori. Tutte le attività saran-no portate avanti presso il teatro Pasqualede Angelis a Via Ballarin 102.Inoltre quest’anno l’Officina Teatro XI saràparte integrante assieme ad altre associazio-

ni culturali della città del progetto “LaChiave”, patrocinato dalla Provincia diRoma in collaborazione col Comune. Iltema è la paura, esemplificato dall’immagi-ne della chiave, che chiude e rischia diintrappolare sotto l’influsso della paura,paura del diverso, del lontano, dell’altro.Tra le tante iniziative previste, un laborato-rio di marionette, una mostra di pittura ediversi eventi sportivi che si svolgeranno amaggio. In un periodo di tagli e conseguen-te incertezza attorno al mondo dello spetta-colo iniziative gratuite mirate a vivificare ilrapporto della popolazione con il teatroassumono un’importanza ancora maggiore,per la sfida che rappresentano e l’opportu-nità che costituiscono per chiunque deside-ri sperimentare e vivere il teatro. Per questol’auspicio è che la partecipazione ai proget-ti sia sempre più massiccia e viva e che l’in-teresse generale per l’arte della mimesi possacrescere ancora.

Stefano Cangiano

Officina Teatro XI, il valoresocioculturale del teatroRipartono anche quest’anno i laboratori teatrali gratuitiper i residenti nel Comune e nella Provincia di Roma

web.com MUNICIPIO XI

immaginato la politica come unasorta di vocazione, un'energia inter­na che ti coinvolge spingendoti a farescelte di vita dedicate alla collettivitàe al benessere globale del paese e adastenerti da altre scelte. Quindi perme la politica era una vocazione alpari di quella religiosa.Poi è passato del tempo e mi sonoreso conto che per la maggior parte,quell'alto scranno istituzionale non èaltro che la posizione privilegiata dadove poter fare quello che si vuole. Equella poltrona diventa prima unasdraio da mare per far rilassare questifiguri e infine un bel lettone dal qualenon ti alzeresti mai.E noi siamo qui, intenti a leggere distorie scandalose che non vorrestimai leggere, intenti a capire i perchédi un abbassamento morale cosìrepentino.E quando poi mi sento confuso pensoche comunque c'è la legge che ci pro­tegge, ci sono gli uomini che hannoscelto la divisa o la toga come stile divita. Per condurci e condurre lo statonella legalità.Poi leggo di spacciatori uccisi a bottenella cella, quattro carabinieri cheestorcono denaro al Governatore delLazio e giudici che prendono mazzet­te con la stessa semplicità di un caffèal bar. Questo mi fa sentire ancorapiù confuso.Poi penso che dobbiamo aspettare laterza repubblica. Penso che un gior­no cambieranno questi atteggiamen­ti e si ricomincerà a fare politica eopposizione. Aspetto che la miagenerazione arrivi a comandare.Quella generazione che sa come si faun video di inchiesta e quella genera­zione che sa come si riconosce ungrammo di cocaina da un grammo dimagnite.Forse sarà una generazione diversa,perché farli prima gli errori, da giova­ni, dovrebbe portare a non ripeterli inetà adulta. Ho paura. Ho paura che stiamo per­dendo il senno e, con questi esempi,ho ancora più paura per il futuro.

L’editorialesegue dalla prima

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