Uranio Impoverito ; La verità - Falco Accame, Giulia Di Pietro

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    URANIO IMPOVERITO

    La Verit

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    Controcultura. cultura alternativa, antagonista, di movimento.Siamo ne lle librerie degne di questo nome.Se no n ci trovate, specie in provincia, chiedeteci le copiedirettamente al siro inremet, sul quale po tete leggereil nostro we b-magazine settimanaleVia Giovenale, 4400176 ROMAtel/ fa., 06.68.804.32 1www.malatempora.commalatempora@ libero.it

    Copertina e impagi nazione: Va/erio BO/lo""

    malatempora ed i t r i c e

    PresentazioneCos' l'uranio impoverito? una scoria nucleare.Un sottoprodotto di scarto delle centrali nucleari che viene utilizzato perrafforzare gli armamenti. Molto pi economico del tungsteno , facilita contemporaneamente due cose: rende pi efficienti le armi e aiuta a disperdere delle scorie che altrimenti non si saprebbe dove andare a nascondere.In somma , si sono inventati un modo per risparmiare e contemporaneamente per perfezionare il grande mostro bellico.La domanda : pericoloso? Non accertabile, tuttavia si sono ammalatec ono morte molte persone. Militari, ma anche gente comune. lecitopensare che, essendo una scoria nucleare, qualche problema debba purportarlo.

    ome gli americani hanno avuto le loro sindromi di guerra , anche noiabbiamo la nostra "Sindrome dei Balcani".Ma cosa effettivamente una sindrome, non dato sapere.Alla luce degli eventi, sotto questo termine trovano rifugio non solo lemalattie che l 'esposizione all'uranio ha causato, ma soprattutto la coltre direticenze, silenzi, camuffamenti messi in atto per nascondere la verit.Non dare un nome preciso alle cose un modo politichese per non far esistere quelle stesse cose, per relegarle nel limbo del "difficile da definire"dunque "difficile da imputare".

    ome in un circolo vizioso, questo crea delle disattenzioni da parte delleistituzioni. Lo Stato che dovrebbe proteggere si trasforma nello Stato chesi autoprotegge per nascondere le proprie responsabilit. E qui si parlaparla delle minime regole di assistenza e norme di protezione che dovevano essere approntate prima, durante e dopo le missioni . E che invece sono

    disattese. Questo il vero problema.Il libro una lunga intervista a Falco Accame, presidente e ricercatoreoperativo dell' ANAVAFAF (Associazione Nazion ale Assistenza VittimeArruolate nelle Forze Armate e Famiglie dei Caduti), nata nel 1983 conl' intento di tutelare, prevenire e limitare il numero dei morti nelle forzearmate in tempo di pace , e presidente dell ' AUI (Aboliamo l'UranioImpoverito)I)a sempre in prima linea sulle questioni che riguardano i militari, daldramma del nonnismo alle questioni strategiche, non poteva non interes-

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    anche dell 'uranio impoverito.si occupa del problema dell 'uranio in Italia, da quandocominciato ad insinuarsi il dubbio su alcune morti sospette. La conodelle que tioni militari e l'interessamento ormai decennale al proe un testimone attendibile, storico.anni di lettere a vuoto, di interrogazioni, di richieste perch fosseroriconosciute le responsabilit per la morte e le malattiein denaro,libro. Che vuole essere una contro-lettura, una controdel fenomeno rispetto alle dichiarazioni ufficiali.pochi giorni di distanza dali ' uscita della Relazione della Commi sionedel Senato, una relazione che si sperava fosse determinante'accertamento delle responsabilit e si invece rivelata vuota, si cer

    di ricostruire gli eventi, gli aspetti giuridici e istituzionali e perch no,le colpe attraverso una serrata critica della relazione stessa.

    si propone una sorta di sloria, punto per punto, di tutto ci che il tema'uranio impoverito ha comportalo ed stato di volta in volta presentaLe omissioni e i segreti della Difesa, la mancata attuazione delle normeprotezione , la negazione degli indennizzi , qual effettivamente la peridell ' uranio , se e come potevano essere evitate tante morti . Perchbene che la guena uccide, ma qui uccidono anche le cosiddette "misdi pace" e quella che sembra una tranquilla attivit all'in terno deiquesto si scelto di farlo con il supporto di documenti ufficiali, didi giornale, di leggi , di audizioni parlamentari e attraverso le parosevere e il linguaggio di Accame, cos da avere per le mani un nuovo

    libro definitivo? Probabilmente no, fintanto che le istituzioni (politichemilitari) non si assumeranno le proprie responsabilit invece di coprirsivicenda.si cerca di dare un po' di chiarezza. Non un libro facile, ma ci sonoprove per dimostrare che non stato fatto quello che si doveva e ancosi continua a fare.

    Giulia di Pietro

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    amo dalla fine: come si pu sintetizzare il probLema deLl'UI?impoverito un problema di responsa

    politiche e militari per non aver applicato le norme di precauzione. Infatti , sono state applicate con sei anni di ritardo, mettendo a

    la salute di moltissimi militari coinvolti nelle operazioni.tra i tumori e il fumo probabilistico e cos il legame tra i tumo

    l'amianto , e cos pure i tumori e l'avaria alla Centrale Cernobyl. Loper il legame tra i tumori e l'uranio impoverito.

    si pu dire con celtezza n che l'uranio impoverito sia la causa deiche non sia la causa. L'unica certezza che vale il principio diche pu essere adottato per militari e operatori civili che opera

    in zone contaminate, ma non per gli abitanti di tali zone. Per questi abil' unica sicurezza pu essere costituita solo dall ' abolizione dell ' im

    ' uranio impoverito.torniamo indietro. Come nato il suo interessamento all'uraniola storia dell'uranio impoverito in

    un primo approccio con il problema dell'uranioal termine delle operazioni in Somalia per la Restore

    primo caso sospetto per l' ANAVAFAF riguarda il Maresciallo MarcoIl Maresciallo si ammal gravemente in Somalia di quella che

    definita una "rarissima malattia tropicale" . Ma sorse il dubbio che sidi una affezione dovuta a contaminazione da uranio impoverito.

    ma non concessa, la riesumazione della"Fondazione Nino Pasti", attraverso il suo segretario Paolo Pioppi,

    informazioni all' Action Center dell 'ex Ministro della GiustiziaRamsey Clarck, il promotore degli studi contenuti nel libro '[) metal

    del disonore'. Invitammo due volte in Italia il Ministro (la secondapresso il Senato) che ci fece un'ampissima illustrazione dei pericoli

    impoverito riscontrati durante la Guerra del Golfo e ci raggua-

    gli circa i numerosissimi casi che si erano riscontrati tra la popolazioneirachena e tra i reduci dei reparti USA.La prima interrogazione parlamentare sulla problematica dell ' uranioimpoverito fu presentata dalla Senatrice Tana de Zulueta.In Italia un primo allarme della pericolosit dell'uranio impoverito si ebbein occasione dell'incendio che as unse dimensioni assolutamente insolitedi un aereo civile in Giappone. La causa di questo incendio venne attribuita alle barre di uranio contenute nei timoni di direzione (anche allaMalpensa, poi, si verific un caso analogo).Comunque le prime segnalazioni sulla pericolosit dell'ura nio impoveritovennero dai tests eseguiti in Australia nei primi anni '50. Peraltro l'idea diusare l'uranio (naturale) per impiego nelle armi risale all 'AmmiraglioSpeer, Ministro della Difesa di Hitler, nel 1942.Il secondo caso (il primo che riguarda la Bosnia) fu segnalatoall ' ANAVAFAF in Sardegna da un militante di Pax Crhisti, AntonelloRepetto , e si riferiva al militare Salvatore Vacca ammalatosi dopo una permanenza in Bosnia. Repetto espresse il sospetto che il militare Vacca sifosse ammalato in Bosnia da possibile contaminazione da uranio.Il Ministero della Difesa neg, in una risposta all'interrogazione parlamentare del Seno Russo Spena, che l'uranio fosse stato impiegato inBosnia.L' ANAVAFAF invi al Ministero della Difesa tutta la documentazioneUSA rilasciata dal Pentagono che invece comprovava in maniera inequivocabile l'uso di armi all'uranio in Bosnia. Tale uso, del resto era benconosciuto nella base di Aviano (base al comando di un Colonnellodell' Aeronautica italiana) da cui erano partiti gli aerei che hanno bombardato la Bosnia. II Comando aveva impartito gli ordini di operazione relativi e aveva ricevuto i relativi rapporti di operazione. Quindi il Ministeropoteva e doveva essere a conoscenza di questo uso.Pass molto tempo, peraltro, prima che il Ministero della Difesa ammettesse l'uso dell ' uranio impoverito in Bosnia , e quando lo ammise rifer chealmeno 10.000 proiettili erano stati sparati in Bosnia.Fondammo l'Associazione AUI (Aboliamo l'uranio impoverito) che ebbel'adesione di numero i enti e organizzazioni e manifestammo di fronteall' Altare della Patria a Piazza Venezia a Roma. Era presente, tra l'altro, ilProf. Giovanni Ca elli inviato del Governo nei Balcani che, purtroppo,

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    dopo mor di un tumore.notizia relativa al Caporalmaggiore Vacca ne seguirono in brevealtre relative ad altri militari: Colombo, Di Giacobbe, Carbonaro,frattempo si fece strada anche il sospetto che si fossero verificati

    in Italia dei casi di contaminazione nei poligoni di tiro.il primo allarme per quanto accadeva nella zona del

    di Salto di Quirra furono il Sindaco di Villaputzo, Antonio Pili,presso l'ospedale di Cagliari, e il fratello medico condotto.notato un eccesso ingiustificabile di casi di tumore . Ne detteil piccolo periodico locale , "II Sarrabus". Siamo molto grati ai fra-il sindaco venne indetta una campagna politica e cos perdette l'in-Successivamente si tent di metterlo sotto processo in relazione advecchia miniera di arsenico. Vi era qualcuno che tentava di attribuirecasi di malattia riscontrati proprio all'arsenico. Una vicenda inqualifica-

    primo caso fu quello di Giuseppe Pintus a cui seguirono quello di, Cappellano, Cardia.i primi giornalisti che si occuparono della materia furono PieroLa Nuova Sardegna, Stefano Mannucci de Il Tempo,Sani de Il Resto del Carlino, Vincenzo Tessandori de La Stampa.la storia ci insegna che anche in passato non ci si adeguata-sicurezza. Senza risalire troppo nel tempo, rife-II Guerra Mondiale, il pensiero va a quei soldati che inviam-

    le scarpe ave-le suole di cartone. Ma il nostro pensiero va anche all'Armata in(ARMIR) e alla mancanza di protezione dal freddo dei nostri. In Russia avemmo a che fare con "centomila gavette di ghiaccio",reca il titolo un famoso libro su quella campagna. Anche aesempio, le vittime dell 'autobomba sono legate al fatto chesono state predisposte adeguate difese esterne.

    'amianto , cos largamente usato ad esempio sulle navi , statoanni che era assolutamente innocuo . Oggi, di fronte alle miglia-di drammatici casi che si sono verificati, forse siamo propensi a ripen-quelle fossero delle sciocchezze (o peggio)!

    - Nell'aprile di quest'anno alcuni giornali nazionali hanno riportato idati relativi al numero di malati e di morti. Risultano 28 decessi e 158casi di neuroplasie. In tre anni si sono triplicati i malati tra i reduci daiBalcani. Ma le associazioni parlano addirittura di circa 50 casi di morteconosciuti e di 300 ammalati.Quindi il conteggio dei morti non ancora definitivo.Come mai?Manca un sistema istituzionale nell'Amministrazione dellaDifesa che riguardi l'individuazione dei decessi del personale in servizioe Le infermit che causano il successivo decesso?Questo fa partedella co ltre del segreto sull ' uranio. vero, non esistono dati definitivi. Soprattutto non esiste un sistema rela-zionato tra le varie associazioni o enti ai quali le vittime fanno riferimen-to. Cos ci si ritrova una serie frammentaria di dati e numeri difficilmenteconfrontabili. Inoltre, siamo nell'impossibilit pratica di conoscere datiessenziali in possesso del Ministero della Difesa. Questo in violazionedella legge 241/90 su lla trasparenza informativa. Nel 2003 feci una richie-sta formale al Ministro Martino affinch fossero resi pubblici, ma cadu-ta nel vuoto.- La maggior attenzione sembra essere rivolta ai militari, sicuramente inprima linea. Spesso sono dimenticati i civili, le popolazioni che abitanoin territori di guerra e soprattutto i danni ambientaLi derivanti dall'esposizione all'UI. Si sono verificati casi di morte tra i civili itaLiani di cui Lei a conoscenza?Certamente. Come quella del Prof. Giovanni Caselli.Caselli era vicepresidente dell'Abusdef e docente all'Universit diFirenze. Aveva operato nel 1999 in Kosovo nell'ambito della missioneArcobaleno come commissario inviato dalla Presidenza del Consiglio e trale attiv it svolte c'era quella di monitorare le condizioni delle case col-pite dai bombardamenti. Era quindi esposto senza saperlo ad ingenti con-centrazioni di uranio impoverito. Cercandolo per informarlo della miarichiesta che fosse invitato dalla Commissione sull 'uranio del Senato,sono venuto a sapere con grande dispiacere dalla moglie che era morto il5 gennaio del 2005.

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    il prof. WaJdemaro Marchiafava, un dermatologo che aveva l'indi visitare civili mandati in Kosovo, ha rilevato nove casi di melafra gli ottocento Vigili del Fuoco visitati. Questo fatto si riferisceal 200 I e aveva trovato spazio anche in un articolo de "II

    in data 25 novembre. Non abbiamo mai saputo l'esito delleforse il Ministero dell'Interno conosce.

    E il pericolo ambietale?che riguarda la questione ambientale tutto si fa ancora pi fumoso.

    stato messo in evidenza il rischio per la selvaggina. A tal'Ansa del 30 gennaio 2004 informava che IO ton

    selvaggina arrivate in Italia dali 'ex Jugoslavia erano state fatteun articolo sul quotidiano "Avvenire" del 25 settembre 2004 si

    in evidenza il possibile inquinamento dei viveri. Ad oggi, comunsi sa pi nulla.

    amento del terreno le indagini che sono statenon hanno dato luogo a risultati univoci. Bisogna tener presente

    difficile separare nelle misurazioni l'uranio "natural terreno dall'uranio "indotto" dai bombardamenti.

    c' un accrescimento di pericolosit, maaltre questo accrescimento esiste. Quindi siamo in una situazione

    inceltezza, che porta alla esigenza di adottare misure di precauzione.ci ricorda lo stesso Stato Maggiore della Difesa nel

    giugno 2000, nelle sperimentazioni eseguite in Serbia sono risuldi inquinamento.

    nel rapporto "Armi ad uranio impoverito. Effetti ein data 26 maggio 2000 e tra

    dallo Stato Maggiore:

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    inistro non definito pericoloso! Questo un chiaro paradosso in basequale lecito supporre che non sia poi cos tanto innocuo.r quanto riguarda il monitoraggio e la protezione, questi provvedimennon sono stati attuati tempestivamente e ci ha messo in pericolo mol

    anche che il problema non stato sottaciuto, sottovalutato o. . ci sarebbe molto da dire in proposito!

    Veniamo dunque aLLe norme di protezione. Esistono diverse misureda organi militari italiani e internazionali e studi che afferma

    pericolosit del'Ul a diversi livelli. Potrebbe dirci qualiqueste norme?Norme NATO nel 1984Norme USA per la "Restore Hope" in Somalia nel 1993misure NATO per basse radiazioni nel 1996disposizioni della KFOR del 22 novembre 1999disposizioni dello Stato Maggiore della Difesa del 6 dicembre 1999disposizioni della Folgore dell'8 maggio 2000

    si aggiungono le comunicazioni del Capo della Sanit MilitareA in data 16.08.1993, deII'UNEP, del CISAM (Centro Interforze Studi

    dell' Ambiente e numeroselutazioni fatte da esperti nazionali e internazionali.

    si pu aggiungere anche un documento dell'aeronau-il rapporto sulle sperimentazioni nel poligono di

    in Florida, fatte tra l'ottobre 1977 e l'ottobrel978, che mette inpericoli dell'uranio impoverito .Cosa dicevano le Norme NATO nel 1984?

    si prende in considerazione solo il pericolo dell'uranio indi impatto con un ostacolo solido, impatto in cui si sviluppa una tem

    3000 gradi. Ci si dimentica cos che pericoloanche a freddo quando lo si maneggia.

    l'Italia era stata avvertita fin dal 1984 da parte della(Tav.1). Si trattava infatti di norme per il maneggio a temperatura

    ambiente delle barre all'uranio impoverito che vengono usate per timonidi direzione negli aerei e missili . In proposito si stabiliva che " the following precautions should be observed":Personnel handling the balance weights should wear glovesIndustriaI eye protection should be worn1 Norme l IS \ dci 1 9 ! ! ~

    Uc: 12120'" .

    O u J . d . n c ~ toi r . C 1 v l d u . l ~ who e G ~ e in ccntat wlth d . p l ~ t ~ u r & n , ~ cont . lntd in . l T c r . f ~ c o ~ t r c l l u r f ~ c ~ . durlnq &Cc!dentJ n V 9 ~ : 1 , , ~ t.:.on .

    l C S ~

    ILI~ o r 910".5 .

    lZ l(3)r . d 1 o e ~ ! v o

    h ,,:ile ~ l . r . i : ~ : : 1: ~ = c = e $ n e c . s ~ a r y CD : o l l o ~ 1 n ; p r ~ ; a u ~ l o Q S abOU d absec .. d:

    Penonnel t:and.l1C9 u. e t::al.nce .. . 11'.t ahollld .I n d " . ~ r L a l .y. p r o ~ c t i c r . olloUl.

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    should be wom to ensure no radioactive dust particlewrapping material , wiping c1oths , respirator filters, or any otherused in the handling of damaged balance weight should be dis

    labeled as radioactive waste and disposed of.ricordare, in merito a queste direttive, che va men

    il pericolo che si incontra nel trattare il materiale tornatoe stoccato nei depositi. Infatti in Italia si sono veri

    casi di sospetta contaminazione di militari addetti a depositi di mate(veicoli e vestiario) rientrato dai teatri operativi spesso senza che fos

    misure di disinquinamento.dunque al corrente, anche prima delle operazioni in Somalia e, del rischio dell'uranio impoverito , non solo in relazione

    nell'impatto, ma anche nel semplice maneggio a freddo.all'esistenza di pericoli legati all'uso dell'uranio impoverito, il 6

    lo stesso Sottocapo di Stato Maggiore alla Difesa pro tem. Gen. Gianfranco Ottogalli ha emanato delle norme assai rigoro

    testimoniano della pericolosit che veniva dallo Stato Maggiore'uranio (Tav.2). Si precisa, ad esempio, in queste

    che "nel raccogliere i proiettili (sia dardi, sia residui di conessere depositati in un contenitore metallico

    coperchio da disporre in zona custodita e appartata (possibilal chiuso) e in maniera che il personale non possa avvicinarsi adi 5 metri ".

    proposito, il Ministero dell'Ambiente cosa ha affermato?' impiego delle armi all'uranio impoverito, imparti

    dell' Ambiente in data 26.05.2000 (Tav.3), si legge:misure e controlli, l'effettivo uso di proiettili al DV ;

    'area contaminata e se necessario delimitarla;i pezzi di proiettile e confezionarli per il trasporto secondo le

    in annesso l (imballaggio, trasporto e custodia di proiettili alraccogliere campioni di matrici ambientali per i controlli di labora-

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    disposizioni p r ~ c a u z i ( ) n a l i dd ! \ I i n i s t ~ r o d e l r , \ l 1 I h i t ' n t ~ Mo

    COMMISSIONE TECNICOSCIENTIFICA PER IL CONTRIBUTO ITALIANO AL MONITORAGGIO DELL'INQUINAMENTO CHIMICOFISICO E RADIOATTIVONEI PAESI DELL'AREA BALCANICA

    Precauzioni da osservare in caso di ritrovamenti di proiettili,contenenti uranio impoverito o di eventuali frammenti di essi

    NATO ba com Wli cato di aver impiegato in Kosovo circa 31.000 proieni li per aerei AIO amiproiettili da 30 mm sono muniti di penetratore costituito da circa 300 g di uranio

    Rischi derivanti dall'uranio Impoveri to, o depleto (UD)L'UD presenta una debole irradiazio ne esterna; l'intensit di dose a contano di proienili o diframmenti di essi vaJutabile in circa 0,5-2 mSv in un'ora: per un immediato confronto, il limitedi dose, europeo ed Italiano. per gli ani e per la peUe di 50 mSv in un anno per un individuodella popolazione: nel caso in cui l'inlensit di dose sia 2 mSvlb occorrerebbe pertanto tenere acontano per almeno 25 ore il proienile o il franunento per raggiungere tale limile di dose.L'UD radioanivo e chImicamente tossico e quindi pericoloso soprattutto per inalazione emgestione dI part lcolato (polvere nerastra) derivante, ad esempio, dalla collisione del proienilecon un blindato o altra superficie resistente .Si raccomanda di non raccogliere i proienili (si veda un'immagine fotografica di un UplCOienile da 30 mm ; per maggiore chiarezza altresi riportata la sezione di altro proienile in

    ne la presenza alle forze armate pi vicine.raccogliere i proienili per impedire che individui della popolazione locale,

    esenpio bambini. vengano in comau? con l'UD in essi contenut o, tali proiettili o frammenti:non devono essere tenuti a contano delle dita per tempi prolungati;devono essere raccolti facendo uso di pinze opp ure proteggendo le mani con guanti o altromateriale in tessuto o, preferibilmente. in plastica. al fine di evitare rischi di introduzioneercutanea, specie in caso di ferile , nonch di contaminazione della pelle o degli indumenti,

    in caso di evidente stato di ossidazione o corrosione;

    _ non devono essere tenuti in tasca o in altro contenitore (ad esempio, za,ini), in prossimit delcorpPi.

    _ devono essere inseriti in un involucro - riempito di sabbia o terra. da non raccogliere con le mani. possibilmenle di metallo o altrimenti in busta di plastica multipla, assicurando la tenutadeU'involucro, ad esempio, con nastro adesivo .

    4. Evitare la sosta in zone in cui siano presenti mezzi militari o altri obienivi (ad esempi o. bunker opostazioni antiaeree) distrutti o danneggiati . .5. Per minimizzare rischi di inalare o ingerire particolato di UD durante le operazioni di eventualeraccolta di proiettiU o di frammenti di essi oppure durante la sosta in prossimit di mezzi militari Odi altri ob iettivi (ad esempio, bunker o posrazioni antiaeree) distrutti o danneggiati:- e ~ i t a r e di sollevare polvere;_ proteggere le prime vie respiratorie (bocca e naso) con maschera 0, al limite, con qualsiasi

    tessuto (ad esempio fazzoleno), megHo se preventivamente inumidito;- non mangiare, non bere, non fumare;_ lavare accuratamente le mani al termine deU 'operazione di individuazione, comportante contano,

    di proiettili o di frammenti di essi.6. Consegnare i proienili o i frammenti alle Forze Armate, unitamente a rutti i materiali utilizzatiper il recupero, indicando la localit di ritrovamento nel modo pi esano possibile.

    torio.Si precisa, inoltre , che "Tale attivit potrebbe scaturire sulla base dellasegnalazione d ' allarme pervenuta da Unit o da fonti informative".Potremmo aggiungere a queste testimonianze quella del Ministrodell ' Ambiente della l3" legislatura , noto Professore di fisica nucleareall'Universit di Roma (e quindi , si presume, con qualche competenza inmerito alla materia trattata!). Il Ministro ha infatti scritto: "L'UD (uraniodepleto) radioattivo e chimicamente tossico e quindi pericoloso soprattutto per inalazione e ingestione di particolato (polvere nerastra) derivante ad esempio dalla collisione del proiettile con un blindato o altra superficie resistente" .Sul fatto che l' uranio risulti pericoloso vi sono testimonjanze in numerosidocumenti, oltre quelli sopraccitati, emanati dal Ministe ro della Difesaoltre che dal Ministero dell ' Ambiente.Del pericolo si fa cenno perfino nella stessa 2" e 3" relazione dellaCommissione Mandelli .In proposito , nella terza ed ultima , si afferma a pago 21 che "esiste uneccesso, statistjcamente significativo , di casi di Linfoma di Hodgkin .

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    di LH nel gruppo di militari impegnati in Bosnia e/o Kosovodal confronto con i Carabinieri mai impegnati in missioni

    ro. Questa popolazione confrontabile con quella dei militariin Bosnia e Kosovo in quanto si tratta comunque di una popo

    : inoltre la distribuzione per area geografica di proveniennon molto diversa da quella dei militari impegnati in

    e/o Kosovo" .la metodologia usata assi discutibile, resta comunque la denun

    fatta dalla stessa Commissione Mandelli.in considerazione solo l'aspetto radioattivo del

    atti, La pericoLosit dell'uranio impoverito sia chimica che radio. Le norme delle nostre Forze Armate prendono in considerazioneaspetti?

    stesse relazioni Mandelli (2" e 3"), dalle quali il Ministero Difesa traedella assoluta innocuit del metallo, non negano la possibi

    che la causa dei Linfomi di Hodgkin sia legata alla contaminazione da.

    , a parte quanto scritto in queste relazioni, forse pu essere utile rilegquanto dichiara il Col. Osvaldo Bizzari , specializzato NBC (Nucleare

    Chimico), nelle disposizioni di sicurezza per le forze dellaoperanti nei Balcani in data 22 novembre 1999, disposizioni che,

    recano la sua fmna.quanto si legge in alcuni punti delle disposizioni suddette:

    Evitate ogni mezzo che sospettate essere colpito da munizionamentoo missili da crociera Tomahawk. Non raccogliere o collezionare muni

    UI trovato sul terreno, informate immediatamente il vostrole aree che voi ritenete contaminate da munizionamento....

    a contaminazione con la polvere UI inquina cibo ed acqua. Non mannon controllato. Particelle che fossero state ina

    causare danni ai tessuti interni nel lungo termine. Se pensateessere esposti alla polvere UI fate immediatamente un test delle urine

    successive 24 h per analizzare la presenza U 238, U 235, U 234 e

    creatina. Il personale risultato positivo al test dovrebbe assumere agentispecifici per rimuovere il pi possibile le particelle contaminate presentinel corpo ..........1veicoli ed i materiali dell'Esercito Serbo in Kosovo possono costituire una minaccia alla salute dei militari e dei civili che dovessero venire acontatto con gli stessi. 1 veicoli e gli equipaggiamenti trovati distrutti, danneggiati o abbandonanti devono essere ispezionati e maneggiati solamente da personale qualificato . I pericoli per la salute possono derivaredall'Uranio impoverito in conseguenza dei danni dovuti alla campagna dibombardamento NATO relativamente a mezzi colpiti direttamente o indi-rettamente ..... ...... L'UI emette radiazioni Alfa a bassi livelli di radiazioni Beta e Gamma.Le normali uniformi da combattimento sono sufficienti per prevenire l'assorbimento attraverso la cute. Tuttavia la reale minaccia rappresentatadalla possibile inalazione di UI..... ....... L'UI provoca un avvelenamento da metallo pesante ed il personaledeve assolutamente evitare i mezzi sospettati di essere stati colpiti da UI.La minima distanza di sicurezza non deve essere inferiore ai 50 mt. Se cisi deve avvicinare ulteriormente necessario indossare maschera e guan-li per evitare di assorbire la polvere radioattiva ..... ......L'UI un metallo pesante chimicamente tossico e radioattivo con unpeso specifico quasi doppio rispetto al piombo...... .... .L'UI emette radiazioni Alfa, Beta e Gamma con un tcmpo di dimezzamento di 4,5 miliardi di anni. La sua pericolosit radioattiva dovuta alleradiazioni alfa . .. .."Le norme di sicurezza si concludono con le seguenti ' Regole d'oro' (Tav.4),che parlano da sole:" Rimani lontarro da carri-mezzi bruciati e da edifici colpiti da missili dacrocieraSe lavori entro 500 metri di raggio da un veicolo o costruzione distruttiindossa protezioni per le vie respiratorieInalazioni di polvere insolubile VI sono associate nel tempo con effettinegativi sulla salute quali il tumore e disfunzioni nei neonati. Questipotrebbero non verificarsi fino a qualche anno dopo l'esposizione".

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    Le "Regole d'oro" secondo le norme di protezione emanate dalla KFOI{

    ______: = = - = = = = = ~ = = ~ - ' " " c < n H ! : X t : X ~ N. ,'G:J,I -- - - --- ". :- . ." -

    INHALATION OF lNSOLUBLE DV OVST PARTICLES HASBEE N ASSOCIATEO WI.TH LONG TERM HEALTII EFFECTS,INCLUDING CANCERS ANO BIRTH DEFECTS.THESE J\.lAY NOT BECOMr'APPARENT UNTIL A FEW YEARSAFTER EXPOSURE

    Mi auguro sinceramente che il Col. Osvaldo Bizzari , che dovremmo considerare competente della materia, in quanto specializzato NBC , non abbiavo luto diffondere ' notizie false e tendenziose' tra i no stri soldati facendocredere loro l'esistenza di un pericolo inesistente!A sostegno di quanto scrive il Col. Bizzari sono le affermazioni del CoLFe rnando Guarnieri contenute nelle disposizioni emanate 1'8 maggio 2000alla Brigata Folgore Nembo Col. Moschin (Tav.5) dove si legge: "La perico los it dell ' uranio si esplica sia per via chimica, che rappresenta la formapi alta di rischio nel breve termine, sia per via radiologica che pu causare seri problemi nel lungo periodo. La maggiore pericolosit per il tipodi radiazione emessa si sviluppa nei casi di irraggiamento interno (contaminazione interna)".Il Col. Fernando Guarnieri formula anche il criterio per stabilire chi pue sere definito 'soggetto a rischio di contaminazione interna da uranio ' ecio chi deve far parte del numero dei militari potenzialmente a ri sc hio.Solo una picco la parte dei circa 40.000 presi in considerazio ne come potenzialmente esposti ne lle relazioni Mandelli rispondono a questo criterio.Ricordiamo, allora, quanto scrive in merito il Colonnello: 'In relazionealla partecipazione del conti ngente italiano alle attivit di supporto allapace in Kosovo, pu essere definito soggetto a rischio di contaminazioneinterna da uranio co lui che abbia soggiornato ed operato in prossimit diun obiettivo colpito da munizionamento ad uranio impoverito o in areeove siano stati individuati proiettili o un frammento di ess i".In questa formulazione del criterio del soggetto a rischio dovrebbe essereperaltro inclusa (in base alle disposizioni NATO succitate del 1984) anchecolui che semp licemente maneggia delle armi ad uranio impoverito.- Cosa stato detto sulla pericolosit dagli esperti italiani? ancora in ambito dei componenti della stessa Commissione Mandelliche possiamo trovare una valutazione di notevole rilevanza come quel laapparsa nell'intervista che il quotidiano 'Metro' del 2 ottobre 2003 hafatto al Prof. Martino Grandolfo (fisico , Direttore di Ricerca dell ' IstitutoSuperiore di Sanit e appunto membro della Commissione Mandelli).L' intervista non neppure smentita dal titolo "Non abbiamo mai esclusoche l'uranio fosse letale".

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    Le nonne ('omportamentali della FolgoreCOMANDO BRICATA J'ARACADUTlI."T' "F"OI.(;ORr."

    ~ t . ' 1 J Ptt_i:Wnrt' .. t'tr'kin r . . o ~ l k l l f,co.1:iunf' Srn.i s..ilari r Vrleori .. , I

    U 'urnu. UUle. lU()U.. 1_. .___ . "" , IUOGGr.n'() : 1\:,,.,uU} .' J'ron"ftllmmll n . t r l . t h i c" .dollne ' n('(J arr . di impitcu dr!ConlinRmlt Jlati.no.

    .\ COMA.I\1>O ,. RGT. n< h IId. che i n d r t s ~ c ".-la .... _n 'UlCThc-II1f ,I, l'l a .. ... . . ..... ... ,l,,, ."l,I: ,,, r ........ 1\ ;U"'1I:' 1 1 1 . U C C ~ " ' " , ._l l lmcnl" . . . . . . . ~ U . I r SU,

    Il Prof. Grandolfo dichiara di aver rilevato un ecces o di casi di linforni diHodgkin e afferma che l'uranio potrebbe essere la causa del linfoma. Inmerito il Prof. Grandolfo specifica "infatti nella terza relazione abbiamofortemente auspica to un prolungamento di indagini" .Prolungamento che peraltro non stato concesso dal Ministero dellaDifesa per motivi che non cono ciamo.- Ha parlato anche di esperti all'estero. Quali sono le preoccupazioniinternazionali?Circa le preoccupazioni per l'impiego dell'uranio impoverito all'esteronon vero che all'estero non esistano preoccupazioni sulla questione dell' uranio impoverito. Basta leggere il libro pionieristico a cura del gruppodi scienziati dell' Action Center, presieduto dali ex Ministro dellaGiustizia USA Ramsey Clarck, "II metallo del disonore"! Anzi vi si leggono preoccupazioni ben pi gravi delle nostre.Tra l'altro all'estero c ' chi ha espresso preoccupazione addirittura per lapresenza di plutonio nelle munizioni ali 'uranio impoverito.A parte questo, su Internet si possono trovare le loro valutazioni nei Sltldei reduci di guerra stranieri (le organizzazione dei veterani degli USA,Canada, Gran Bretagna).Si potrebbe citare quanto afferma una delle pi prestigiose istituzioniscientifiche inglesi , la Royal Sociely, che si espressa numerose voltesulla pericolosit dell'uranio e ha anche chiesto il ritiro delle forze operanti in Iraq .Ma forse la citazione pi specifica che viene da una fonte militare estera,certamente "affidabile al di l di ogni dubbio" , quella del capo della sanit militare USA in data 16 agosto 1993 (Tav.6). Questa recita testualmente: "During peace lime, exposure must be kept as far below the NRClimits (specified in a. above) as is reasonably achievable. There are nocomparable limits for wartime. When soldiers inhale or ingest DU dust,they incur a potenti al increase in cancer risk" .E se lo dice il capo della Sanit Militare USA che ha potuto avvalersi ditutta la esperienza fatta tra i reduci della guerra del Golfo e si potutobasare sulle capacit di analisi scientifiche USA (certamente ben piapprofondite delle nostre), credo che ci sia materia su cui riflettere.

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    disposizioni dd t 'apo ddla Sanitil " i l i t a r ~ l 'S \

    SGPS-PSP (40-5)

    DEPARTIoIEHT DF THE ARIIYoFFJCEOf 1l E SUfltQEOH GEMEML

    '1 . LBSauAOFALJ.S CHUROt. VA Z2D41..:JZS1

    16 AUG 1993MEMORANDUM FOR Headquar te rs , U. S. ArrIly Che:ra.1.cal School ,ATTN I UZN-OI-N, For t !lCClellan, AL 36205SUB,JECT: Depleted Oranima (DO) 5 a f a t y Trlningl . Referenee your mBg, 092139Z Aug 93 , SAB. (Enel l)2. Th . C'l'SG . u P P ' = ' : " ' ~ s jTOW: t . . : ~ G.,..lwp:M:t.'t. P ~ I i P = ' ~ and. ..~ ! . l ass i s t you i n any WiS.y possible to enaure t ha t oa r soldiers: ar eadequately informeecI 1l l appropriateprocedurell fo r deal1.ng w1.th 0'0 c ~ t 1 . . . Anevar. to th equestions posed in enclosure l follow1

    a. Peace time l i m i t s on tb e intAke of deple ted uran iun ar eprovided fo r both occupational en d non-occupational axposure toDU in Table I I af th . Code af Pedera i Requlat iona , lOCFR20,Appendix B to p a r t 20 . 1001 th ru 20.2401, page 23409, F e d e r ~ l Reqls ter , May 21, 1991 . -- b. Durinq peace t ~ e , exposure must be kept as f a r below th eNRC 1 ~ t 5 ( spec l t ied Ln a . abova) a . ia raaaonab ly ach ievab le .There ar e no comparable lLmits fo r war t im. . When Boldiers inhalsor in"est DU du n -t.i\ey i ncu r A " ., ' neThe maqnitude of t h a t increa ca n be quantified (i n ~ . r m s cf projeC"t.ec! c1ays of l i t e lo s t \ !. t th e DO intalte i. . known (o r ca nbe a t e d ) . l ihat vill be ~ f i C l t i. f1llding qwmti ta t i vemeasural cf competin; ba t t i a t i . l d ri .sk. fo r ccmpar.1..on. Po re.x.ampl., a prctacti"V1t masle v i l l proTide protectioD Afia.in.t th e D'O 'P-"d'1St bazar

    e. EPA Manual et protect1ve Act.icn Guidell and Pro ' t .eet i .veAeticns For Nuclear tncidents 25 re a as a nominal l.1.mit on~ n v o l u n t a r y exposur. fo r l i f e s e v ~ n 9 and prot8e't.ion of property(Table 2-2) . Righer levels ar e aceeptable on a voluntary ba. i . .Thi. guidane. along with the exist ing RS cnt9qorie. to which youreferred could serve es a s ta r t inq poin t fo r developinq relevantDU expo.ar e l imi ta . The guidanee which wa develop must span Awide range of r isk environmenes which vary troM low r iskindust r ia 8upport opereeions to r isk intensive e o m b a ~ scenar ios.r d. EXP8eted onvsiolocrical e f fee ts fr o . expo.un to DU dUSt}~ n e l U d e pol5i6le increased r1 K o f cancer (lung or none) an d263

    Ci sono anche le norme di protezione per le forze USA emanate inSomalia il 14 ottobre 1993 (Tav.7) e le disposizioni NATO per la protezione dalle basse radiazioni.Alcune valutazioni espresse da enti qualificati degli USA sono presentinel libro " II metallo del disonore". Si tratta di valutazioni conosciute dacirca lO anni. Ne riporto qualcuna:"Se l'uranio impoverito penetra nell 'o rganismo , in grado di produrreconseguenze cliniche significative. I rischi associati alla presenza di uranio impoverito nell ' organismo sono di carattere chimico e radiologico"." II personale militare presente all'interno o in prossimit di veicoli colpiti da penetratori all'uranio impoverito potrebbe ricevere dosi significativedi radiazioni".Dal documento dell' Army Environmental Policy Institute (AEPI), Healthand Environmental Consequences of Depleted Uranium Use in the U.S.Army, pubblicato nel 1995."G li effetti a breve termine dell 'assorbimento di dosi elevate possono condurre al decesso, mentre dosi meno massicce, a lungo termine, possonoprodurre alterazioni neoplastiche"."L'esposizione dei soldati all'uranio presente in sospensione nei campi dibattaglia potrebbe essere rilevante, con potenziali effetti radiologici e tossicologici" .7 N n I ' l 1 I ~ l isa d ~ 1 1993 p ~ r l ' n p ~ r a z i n n ~ " R ~ s t n r ~ I I n l l ~ " in Snmalia

    OPERATlONS SUPPORT DlREC70RATEROUTINI' 7YUJ( RIJE ADwP99l! ~ ~ I ~ ( ' " R 141\3DZ!?CI 9l~ ' N tlQDA W ASH m:;/OASG!'SP/IH l COMCSO v t . , . F H . S O M ! / USARC"EN"I l'l" M , . OAIIAFRD-MI>!IUSCINCCENT MACOn.1. AFB !'l1/CCSGPNJICl>IU4TliINH)IV FT STI!WART OAlIDIV SIJllOiIINfO DA WASIilNOTON OCI/DALO-PI.O/Il>Al.O-SMTII(;IlKFU/\SCOM FT MCPIIEllSON GNffCMO/It:UkAMC AlEXANI>K!A A M C S ( ; ' R l / A M ( " - ~ F / I UNC1.AS Sa-nON O) OF 02~ U R J E . C r ; MWICAl MANAGEMI1N"T OF UNUSUJ\/ , DEI'LF.TCDURANlIlM E X ~ O S U R I ~ < ; lo KEFEIUNc:E:A. AR 4O-S . 1'1UNENTIVE M/lDlCINED. AK40-400. l'ATIEI\T ADlIoflNISTIV.TlON

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    Corporationinserito come appendice (D) in Kinetic Energy Penetrator Long

    Strategy Study, pubblicato a cura dell'AMMCOM nel luglio 1990. stato ultimato sei mesi prima dell 'o perazione Desert

    ossidi insolubili che sono stati inalati possono essere trattenuti adi generare alterazioni tumorali dovute alle

    La polvere di uranio impoverito ingerita rappresenta un rischiotossicologico" .Uranium Contamination , United States Generai Accounting

    (GAOINSIAD-93-90), gennaio 1993 , pagg. 17.18.modo, in forma estremamente evidente, in questi documenti , non

    nega la possibilit che la causa delle patologie LH possa essere dovutaimpoverito.quando non c' la certezza che una patologia non sia provocata da una

    causa, deve valere il principio di precauzione!lema messo in evidenza all'inizio, ossia latempestivit nell'adozione delle norme di protezione in Italia.luce di tutto ci, come risponde alle affermazioni del Min. Martino?

    misure di protezione sono state adottate con sei anni di ritardo rispettoinfatti che le prime norme emanate dall 'Italia (e il

    dell'uranio impoverito era stato ufficialmente comunicato dalla1984, come abbiamo detto) sono state emanate il

    novembre 1999 (e sono quelle di cui abbiamo fatto cenno a firma delOsvaldo Bizzari) .

    hanno emanato le norme sei anni prima e precisamente in occa' Restore Hope ' in Somalia (in data 14 ottobre 1993) .

    USA applicavano le norme, i nostri non le applicavano.meriterebbe un'accurata analisi per individuarne i motivi .

    molti militari che hanno prestato il servizio in Somalia hanno testiil Maresciallo Marco Diana e il paracadutista

    Marica) e come hanno testimoniato alcuni defunti (come il

    Maresciallo Umberto Pizzamiglio) i nostri ragazzi stavano in calzoncinico rti, canottiera e in caso di situazioni di combattimento giubbotto antiproiettile. Mentre i militari USA operavano, sia pure alla temperatura di40 gradi ali 'ombra con tuta, occhiali, maschere, ecc.In particolare, non vero che le prime misure siano state adottate fin dall'ingresso dei nostri soldati in Kossovo. Dalla primavera del 1999 alnovembre del 1999 passano circa 5 mesi. A parte il fatto che i nostri soldati, prima ancora che in Kossovo, hanno operato senza norme di protezione in Somalia e in Bosnia dal 1993 al 1996.E non vero neppure che la questione della paventata pericolosit dell'uranio impoverito emersa solo al momento delle operazioni inKossovO.lnfatti, l'Italia era stata informata dalla NATO, come gi citato,fin dal 1984 delle norme da adottare, anche per il semplice maneggio. Ed'altra parte, test sulla pericolosit dell 'uranio impoverito erano stati effettuati addirittura negli anni '5 0 in Australia. Una vasta letteratura precedente alle operazioni in Somalia, in Bosnia e nel Kossovo, testimonia deiri schi relativi all 'uso dell'uranio.Purtroppo, come ho gi detto, quando si verific il primo caso sospetto inBosnia (Salvatore Vacca) venne negato addirittura che in Bosnia fossestato impiegato l'uranio impoverito.- Leggo qui, su un comunicato Ansa del 5 febbraio 2002, che a un certopunto si creduto che i decessi per leucemia dei soldati inviati neiBalcani fossero causati da alcune ((vaccinazioni selvagge", invece chedall'uranio. Per un certo periodo si parlato del vaccino-killer NeotyJ,come causa scatenante della malattia. questo un reale problema o,piuttosto, un modo per distogliere l'attenzione dall'uranio impoverito?Intanto , se la causa di quanto accaduto da attribuirsi ai vaccini, ovvioche ci siano delle responsabilit gravissime da parte di chi ha autorizzatol'uso di questi vaccini senza adeguate verifche preventive.E' risultato che in molti casi i vaccini sono stati iniettati in forma massiccia anzich secondo una ponderata distribuzione nel tempo. Questo comporta due questioni. Innanzi tutto l'indebolimento delle difese immunitarie dei soldati sottoposti ad un dosaggio in un ' unica soluzione e poil'eventuale pericolosit intrinseca del vaccino.

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    peraltro da osservare che si sono ammalati anche civili e militari neiai quali non era stato somministrato alcun vaccino previsto per il

    si reca all'estero.eplorevole sia l'uso sconsiderato di un medicinale, sia il fatto che il

    soprattutto se gi esi tevano sospetti, sia stato sollevato moltosolo nel 2005 e durante le indagini della Commisione d'Inchiesta.risulta, nonostante molte segnai azioni , che siano state effettuate

    in merito da parte del Ministero della Salute e che siano stati presiriguardi di chi ha trasgredito le modalit di sommini-

    previste.oi il dibattito francese dell'Istituto St. Denis su maternit e uranio,

    quello sulle malformazioni alla nascita,sulano propriamente dalle patologie tllmorali.In quell'occasione l'on Pisa (DS) e il Gen.

    ioni hanno accennato al fatto che al personale militare fossero statetre anni dopo il rientro dalle missioni. Tuttavia questo problema,e malattie neurologiche, non viene mai menzionato.

    sono verificati casi di nascita di bambini malformati. E ci anche tra iin zone incluse nei poligoni di tiro. Ad esempio, ad Escalaplano, un

    di Salto di Quirra.problematiche delle malformazioni alla nascita non sono state prese

    in considerazione dalla Commissione Mandelli e sono state stata neppure invitata ad indagare

    merito, pur essendo noto ci che era successo nella Guerra del Golfoe per tanti cittadini iracheni . E pur essendo i rischi di

    in considerazione come possibili effettida uranio impoverito nelle "Norme di protezione"

    il 22 novembre 1999 dalla Forza Multilaterale nei Balcani a firmaCol. Osvaldo Bizzari.

    , queste disposizioni sono arrivate con grande ritardo. I milita-USA si erano preoccupati della questione subito dopo la guerra del

    i francesi avevano emanato questa disposizione anni

    pnma.Inoltre, bisognerebbe sapere molto di pi circa la quantit e la qualit delleinformazioni che al riguardo sono effettivamente arrivate ai nostri militari.- Secondo il Min. Martino e il Ministero della Difesa, l'uranio impoverito ha trovato e trova impiego presso alcuni paesi nella produzione diI1lllnizionamento anticarro, ma l'Italia non ha mai usato l'uranio impoverito e non ha alcun interesse afarlo.Secondo la relazione del Ministro , i nostri militari impiegati all'estero noncorrono nessun pericolo riguardo all' uranio impoverito, non lo usano loroc non lo usano militari di altri paesi che collaborano con loro.Quest'ultima affermazione a dir poco sorprendente. Se le armi ali 'ura -nio non sono state usate da Pae i che collaborano con le nostre ForzeArmate, c' allora da chiedersi se, ad esempio, USA e Gran Bretagna cheimpiegano armi all'uran io non siano da considerarsi Paesi che collabora-no con noi!Peraltro, se fosse vero che l'uranio impoverito non presenta alcuna peri-colosit, coloro che hanno emanato le norme di protezione le avrebberoemanate sconsideratamente, diffondendo notizie false e tendenziose ainostri mi'itari.Quanto a, fatto che l'uranio, come stato detto, sia impiegato solo nellearmi anticarro, questo non esatto. Infatti l'uranio impiegato anche neimissili da crociera (con barre di stabilizzazione da 300 Kg). Non a caso imissili da crociera Tomawak sono espressamente menzionati nelle normedi sicurezza emanate dalla KFOR il 22 novembre 1999.L'uranio impoverito usato anche nelle bombe di profondit, quelle cheservono a distruggere i bunker sotto terra.Quanto all'impiego da parte dell'Italia di armi all'uranio impoverito, c'comunque da os ervare che questo impiego necessario per testare la resi-stenza alla penetrazione nei riguardi delle corazzature dei mezzi blindati edelle strutture protettive.Quale grado di sicurezza per il personale avrebbero i nostri carri armati sele corazzature non venissero testate nei riguardi delle armi di maggiorcapacit penetrati va da cui possono essere colpiti? E se l'Italia non usaarmi a ll 'uranio impoverito, allora chi effettua tali tests?

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    scorsa legislatura, si svilupp un'ampia polemica in meri-d un lotto di armi (IMI 1.1.1985) ali ' uranio che si disse l'Italia avesse

    da Israele e poi inviato in Somalia. Di ritorno dalla Somaliain vari depositi tra cui quello delle "Casermette"

    (Cecina). Gli addetti a quel deposito protestarono perchripulire le armi, in quanto leggermente ossidate, avevano espres-

    timori per la loro salute chiedendo l'intervento della struttura sanitaria.interrogazioni parlamentari del Sen. Russo Spena e dell 'On.

    venne risposto negativamente, cos come del resto negativa-era stato risposto riguardo la presenza di uranio impoverito in.

    in seguito risult che era ben presente in Bosniain Kossovo.

    a i nostri soLdati sono in Iraq. Come sono messi?il personale attualmente impiegato in Iraq assai

    secondo cui questocorre alcun pericolo.

    una simile affermazione stata fatta anche per coloro che peranni (dal 1993, in Somalia prima e in Bosnia poi) non hanno adottato

    sicurezza.l'altro non sembra che in Afghanistan e in Iraq si stiano facendo appli-

    le misure di protezione ai nostri militari.come milioni di italiani hanno potuto constatare dai filmati televi-mostrano i nostri militari impegnati in operazioni di pattugliamen-

    in quelle zone, in vicinanza di obiettivi distrutti, non vi alcuno chemisure di protezione, come maschere e occhiali.modo importante, oggi, conoscere esattamente le coordinate

    degli obiettivi colpiti sia dalle forze inglesi (gli inglesi sem-abbiano comunicato i dati relativi) e da quelle USA.

    che, da quanto ha recentemente dichiarato il Commissarioil Finlandese Pekka Haavisto, per ci che riguarda i bombar-

    in quella zona sono state sganciate circa due tonnellate diuranio impoverito. Non sappiamo, invece, quante tonnellate ne

    abbiano sganciato gli USA, anche se nella relazione ministerialedell' Aprile 2005 (pag. 6) si legge che i dati sarebbero stati comunicati all'Ambasciata italiana a Washington il 23 settembre 2004.Tra l'a ltro , c' da osservare che prima di inviare i nostri reparti nei luoghibombardati da forze inglesi ed USA, avremmo dovuto chiedere ed ottene-re le mappe con le indicazioni degli obiettivi colpiti, il che purtroppo non stato fatto!Un fatto certo, dali 'Iraq tornato il maresciallo elicotteri sta GiovanniPilloni malato di un tumore agli organi genitali. Anche se non pu dirsi sel'origine del tumore sia collegabile alla presenza in Iraq oppure a missio-ni precedenti.- Dunque, quali sono i teatri operativi nei quaLi sono stati impiegatireparti itaLiani e dove si pu affermare sia stato usato L'uranio impoverito?Innanzi tutto la Guerra del Golfo nel 1991. Poi la Somalia nel 1993 , iBalcani (Serbia, Bo nia, Kosovo) dal 1994, l'Afghanistan e, infine, l'Ira q.Bisogna dire , per, che anche i militari che operano in zone confinanti conqueste possono essere esposti. Ad esempio, per quanto riguarda i Balcani ,andrebbero presi in considerazione anche i territori dell' Albania e dellaMacedonia.- Per, fino aL 2000 il Ministero della Difesa ha negato l'uso da partedegLi alleati di armi all'uranio in Bosnia.In Bosnia furono usati proiettili ali 'uran io impoverito nell 'operazione"Deliberate Force" del 1995.L'allora Ministro della Difesa pro tempore, Ono Mattarella neg, in rispo-sta ad un'interrogazione del Seno Giovanni Russo Spena relativo al casodi Salvatore Vacca, tornato ammalato dalla Bosnia, che armi all'uraniofossero state usate in quel paese .Ma in seguito risult che in Bosnia erano stati sparati almeno 10.000 pro-iettili ali ' uranio impoverito. Per non parlare dei missili da crociera.C' da osservare in merito che dell 'esistenza di tali proiettili le nostresquadre NBC (che in altra parte della relazione ministeriale si afferma che

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    la protezione ai soldati) non si erano accorte! In propositoda chiedersi quali garanzie queste operazioni delle squadre NBC assi-

    nei riguardi della localizzazione delle armi all'uranio impoverito!alcune apparecchiature la triscia esplorata di IO cm, cio pratica-

    e occorre avanzare a passo d'uomo. da osservare, inoltre, che gli aerei che avevano lanciato i proiettili

    partiti nella grande maggioranza dei casi dalla base di Aviano, basecomando di un colonnello dell'Aeronautica Italiana.

    nei rapporti di volo relativi alle missioni com-(ordini e rapporti che erano ovviamente a conoscenza del Comando)

    le indicazioni circa l'uso delle armi da impiegare erapporti di volo il pilota deve, infatti, precisare quante e

    armi sono state usate e le coordinate temporali e spaziali degli obiet-colpiti. Quindi la base di Aviano era perfettamente al corrente, fin

    ni del 1995, dell' uso di queste armi, uso che invece ilignorava.

    i si molto battuto per far riconoscere anche la Somalia come teain cui stato utilizzato l'uranio impoverito. Tuttavia sembra che queun teatro dimenticato e che l'attenzione sia rivolta solo ai

    le Norme USA per la "Restore Hope" (1993) indicavano ai soldati leda prendere. Questa pu essere una prova indiretta dell'impie-

    di armi all ' uranio. I nostri reduci hanno raccontato come sembrasserosoldati USA che vestivano tute protettive e maschere sotto

    gi accennato al caso del deposito di Bibbona.sono poi numerosi sospetti per la morte di militari che hanno operato

    pesso trovato in polemica con il Maresciallo Domenicosettore Forze Armatesiete in contrasto proprio per cila Somalia. Infatti, Leggiero ha sempre negato che vifoso state usate armi all'Uranio.

    Sono principalmente due i motivi di disaccordo.Il primo la tesi che il Maresciallo Leggiero sostiene sintetizzata in uncomunicato dell' AGI del 24 febbraio 2002 dal titolo: 'Osservatorio: mili-tari morti per vaccini non per uranio' . una tesi che non ritengo valida perch la questione della pericolositdell'uranio riguarda molte centinaia di civili abitanti nei luoghi colpiti,che certamente non avevano ricevuto vaccinazioni. E riguarda anche mili-tari e civili in Italia che non hanno ricevuto le vaccinazioni previste per chisi reca all' estero.La seconda tesi che non ho condiviso riguarda quanto il Maresciallo affer-m circa il non uso dell'uranio impoverito in Somalia.Infatti, si pu leggere sul quotidiano "L'Adige" di Verona del 2 febbraio2001 , in un articolo dal titolo 'Maresciallo morto. L'uranio non c'entra',che il Mar. Leggiero dichiar "Non ci sono nessi e collegamenti tra la suamorte e l'uranio impoverito e chiunque sostiene il contrario fa disinforma-zione" in rapporto al sospetto avanzato dalla vedova del MarescialloUmberto Pizzamiglio che il marito si fosse ammalato e fosse poi decedu-to per possibile contaminazione da uranio impoverito.- Recentemente stato pubblicato il libro di Leggiero dal titolo "Uranio,storia di un' talia impoverita". A pagina 21 riporta un'intervista reperita da Internet dove si dichiara accertabile l'uso di armi all'uranio impoverito in Somalia. Seppur indirettamente, questa pu definirsi un'ammissione?A quanto pare s.Mi pare abbia successivamente cambiato opinione ia sull ' uso dell'uranioin Somalia, sia sul problema dei vaccini.- Torniamo a casa nostra, parliamo del problema dei poligoni sardi.Nei poligoni di tiro di Salto di Quirra ci sono stati casi di patologietumorali e di nascite anomale tra gli abitanti della zona.Ma forse non riguarda solo casa nostra, perch problemi simili si sonocreati anche all'estero, ad esempio nel poligono portoricano di Vieques.

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    vero. La cosa particolare che riguarda quel poligono che a rendereil problema fu il cantante Ricky Martin, appoggiando le voci suconnessione tra l'aumento dei tumori nella zona e le sperimentazioniamericana.anche in Scozia , come si legge sul "Sunday herald" del 4 aprile 1999,ospetta che nel poligono di Dundrennan vengano studiate armi all'ura-causa di casi di leucemia.quanto riguarda le patologie che si sono verificate nelle zone del poli-

    di Salto di Quirra, sembra che si voglia addebitarne la responsabili-ad una vecchia miniera di arsenico! qualcosa di comico in tutto questo.

    si sono verificate anche nelle zone del poligono di Teulada e indi Capo Frasca, ma in vicinanza di questi poligoni non ci sono delleminiere di arsenico!prescindere dal fatto che la dipendenza dall'arsenico dei tumori delnon credo sia provata da alcun trattato medico.

    come si legano questi fatti all'uranio impoverito?di tiro si testano le armi. lecito pensare che tra queste ve neimpoverito.su cui spesso si tace , ossia quella delle "zone".

    in un poligono si genera un enorme accumulo di residui di proiet-e oggetti distrutti si viene a determinare un'area non bonificabile.inaccessibile. Negli Stati Uniti sono stati costituiti"santuari", zone che per legge debbono considerarsi come escluse dale sono considerate zone di sacrificio nazionale.operazioni sono sottoposte al segreto. Per avere un minimosarebbe necessario desegretare tutto ci che si riferisce allenei poligoni : rendere note le posizioni dei bombardamen-le persone che hanno partecipato alle operazioni, le zone di raccolta, i bandi internazionali di uso delle armi all'uranio impoverito, leverifica, ecc .. .

    - I l Ministero della Difesa, nella stessa audizione alla Commissioned'Inchiesta, sostiene che nei poligoni italiani non permesso n autorizzato l'impiego di munizionamento speciale nel cui ambito compreso quello dell'uranio impoverito. Inoltre, afferma che{{la Difesa ha sempre operato con la massima trasparenza e disponibilit per fugare ognidubbio, dimostrando come peraLtro sempre sostenuto, che presso talepoLigono (Salto di Quirra) non sono mai stati utilizzati proiettili all'ura Ilio impoverito".In poligoni come quello di Teulada si effettua il tiro contro costa, non soloda parte di navi italiane ma anche di navi straniere. E ovviamente le navistraniere e italiane sperimentano le armi che hanno in dotazione e nonaltre. E paesi come gli USA, \'Inghilterra, la Francia hanno in dotazionearmi all'uranio impoverito.E' da tener presente che i proiettili navali usati nel tiro contro costa rag-gi ungono un diametro di 30 cm e oltre, ben superiore cio a quello dei pro-iettili anticarro che poco pi di I cm.Quindi si pongono problemi particolarmente gravi per l 'inquinamento .Circa l'uso di uranio nei poligoni stranieri si legge a pago 11 dellaRelazione ministeriale dell' Aprile 2005 che in Germania stato riscon-trato l' uso di munizioni DU presso i poligoni alleati. Ci d 'a ltra parte ovvio, perch l'a rmamento USA come quello inglese e francese larga-mente composto di armi di uranio impoverito.Si rileva, in primo luogo, che il fatto che non sia "previsto" n "autorizza-to" il munizionamento speciale (nel cui ambito compreso quello all'ura-nio impoverito) sta evidentemente a dimostrare che il Ministero dellaDifesa ritiene tale impiego pericoloso.Infatti per ci che riguarda il punto di vista dell 'efficacia, l'armamentoall'uranio impoverito ha maggiore efficacia di quello tradizionale al tun-gsteno e costa di meno, e quindi il suo impiego vantaggioso.Quindi solo il rischio che connesso al suo impiego pu consigliare dinon utilizzarlo.A prescindere da ci, non risulta che siano stati emanati bandi internazio-nali che facciano divieto a forze armate straniere o ditte straniere di usaretali armamenti nelle loro sperimentazioni. E' bene tener presente, in pro-posito, che le sperimentazioni che si eseguono nei poligoni si riferiscono

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    in uso (o in fase di progettazione soprattutto quelle sperimenta-le armi in uso presso moltissimi paesi sono, appunto , quel-

    devono, ovviamente, essere fatti conoscere . Anzi,dovuto essere resi noti, nel momento in cui sono stati emessi ,

    Provincia, Comune) relative al telTitorio inte-non sono mai stati resi noti .

    l caso che esistano , deve anche essere specificato se tali bandi si riferi-che alle sperimentazioni effettuate da enti militari , anche alle

    da ditte civili. Deve anche essere specificatosarebbero le sanzioni da applicare nei riguardi di chi trasgredisce istessi, altrimenti i bandi sono privi di effetto.

    , dire che "non previsto" n "autorizzato" l'uso diall'uranio impoverito, significa pressoch niente.

    le cose stanno cos , non sembra del tutto improprio nutrire dei dubbidell'uranio impoverito nei nostri poligoni. Tra l'altro, come si

    nei poligoni non si svolgono solo operazioni militari (e quin-sotto il controllo delle autorit militari), ma si svolgono anche speri-

    di ditte civili. Sperimentazioni che sfuggono, in larga parte, almilitare. Basti pensare, ad esempio, che nella base di S. Lorenzo,

    di Salto di Quirra, hanno operato stranieri e in particolareappartenenti alla NATO (tra l'altro anche Paesi che qualcuno ha

    ") come la Libia e l'Iraq.di Salto di Quirra opera una ditta come la Vitrociset, attual-

    un ex capo di Stato Maggiore della Difesa.ripropone la problematica del "complesso militare industriale", cio il

    di alte cariche militari nell 'ambito industriale degli armamentiapparato militare ed industria bellica.nei poligoni venissero sperimentate armi pi obsolete rispetto a quel-

    all'uranio impoverito, c' da chiedersi a cosa servirebbe la sperimenta-Visto che , ovviamente, chi esegue le sperimentazioni nel poligono

    esegue per ricavare dati sull 'efficacia e sul possibile futuro impiegoarmi in dotazione, non delle armi che non vengono impiegate.

    carri armati e blindati debbono essere "testati" , per quanto concer-la loro resistenza nei riguardi dei proiettili del tipo pi perforante da cui

    possono venir colpiti e cio quelli all'uranio impoverito.Dunque c' la necessit, anche da parte italiana di usare, almeno a questoscopo, armi all'uranio impoverito nei poligoni, l dove si eseguono testdelle nostre attrezzature. Se non lo si facesse per i carri armati e i blinda-ti , cos come per altri sistemi protettivi , non si avrebbe la conoscenza dellaloro resistenza nei riguardi di armi che potrebbero essere usate contro diloro nei teatri operativi da parte di quei paesi che hanno in dotazione learmi all'uranio impoverito.E questa si configurerebbe come una gravissima negligenza per quantoriguarda la sicurezza dei militari che operano con quei mezzi.- Questi tests si legano al problema dell'inquinamento del terreno neipoligoni.Secondo la Difesa, nel poligono di Salto di Quirra non individuabilealcuna traccia di uranio che non abbia un'origine diversa da quellanaturale.Si afferma che nel marzo 2002 vennero effettuate alcune misurazioni dicampionature del terreno del poligono alla presenza degli organi distampa. Queste consentirono di rilevare che i valori di radioattivitnelle aree controllate erano nella norma. Tali controlli diedero, peraltro,la possibilit di riscontrare la presenza di altri metalli pesanti dovutaverosimilmente alle attivit minerarie preesistenti nella zona. Pertanto,venne deciso di procedere all'effettuazione di una mappatura a tappetodel poLigono, estendendo l'analisi anche aL territorio circostante, con ilprelievo di un significativo numero di campioni; ci con l'obiettivo dicostituire una banca dati finalizzata alla predisposizione di un piano dicontrollo ambientaLe sistematico.A questo scopo La Difesa ha commissionato all'Universit degli Studi diSiena uno studio per stabilire lo stato dell'ambiente della zona del poligono di Salto di Quirra, iL cui responsabile scientifico era il Prof.Riccobono. L'ateneo senese ha reso disponili i risultati degLi studi svolti relativi ad oltre 1.500 campioni.Lo studio ha rilevato che, in alcune zone al di fuori del poligono, interessate da attivit minerarie pregresse, le concentrazioni di alcuni elementi tossici nei fanghi di miniera raggiungono valori molto superioriai limiti accettabili. L'intera area stata di interesse minerario e, al di

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    presente una ex1938 al 1965, anno delladismissione. Tali materiali - estremamente inquinati da elementisopratutto arsenico - sono al momento oggetto dell'erosione flu-dell'azione del vento che li ridistribuiscono continuamente su pi

    propagando questa anomalia geochimica artificiale finostudio sono stati resi noti alle competenti autorit istitu-

    al Presidente della Regione Sardegna e sono inoltre consulta-sul sito Internet del Ministero della Difesa.

    (le cui modalit avrebbero dovuto, in base alle vigentinote in tutti i dettagli al pubblico ein modo da poterne verificare la idoneit) non avrebbero

    essere state eseguite in "punti a casaccio", ma nei punti colpitiarmi.che, per necessit di valutazione dei risultati, nei poligoni si conole coordinate dei punti di impatto nel terreno , relativi alle armi che

    usate. Questi dati figurano anche nei documenti relativi alledelle ditte civili. L' inquinamento causato non solo dai

    che penetrano nel terreno, ma anche dagli obiettivi distrutti,carri armati, case distrutte, casematte , ecc ., dove si accumula il "par

    una polvere sottilissima prodotta dalle esplosioni .avrebbero dovuto essere stati effettuati nei punti in cui

    messe in atto le cosiddette "operazioni Vulcano", cio quellenel raccogliere in determinati luoghi (crateri)grande quantitativo di residui di armi facendole poi esplodere tutte in

    volta (brillamento).di Rai News 24 mostra come questo tipo di operazioni veniva

    in Bosnia. ln particolare mostra come un gran numero di soldati, a, raccogliesse residui di proiettili portandol i poi nel "cratere".

    anche l'effetto della esplosione che crea un "fungo" didi molte centinaia di metri, "fungo" che poi si deposita

    a queste operazioni "Vulcano" effettuate nei poligoni e ai rischi

    che comportano sono state presentate, in passato, anche interrogazioniparlamentari (peraltro senza alcun esito), sottolineando la loro nocivit.In secondo luogo, in un poligono come Salto di Quirra, che si estende percirca l3.000 ettari in terra (e pi del doppio in mare), non erano celtamente sufficienti i "tre" secchielli di terra prelevati la prima volta dal Prof.Riccobono dell 'Universit di Siena. Uno di questi rilievi venne fatto presso il ristorante dove l'equipe aveva pranzato . Nessun commento!N sono sufficienti i 1.500 campioni che si afferma siano stati prelevatiuna seconda volta, non si sa con quali criteri di scelta dei luoghi. Dato che,come ho detto, per ogni sperimentazione esiste un rapporto, si sarebberodovuti innanzi tutto individuare i punti di caduta delle armi segnati neglistessi rapporti.Questa operazione di prelievo avrebbe, tra l'altro , dovuto essere sottoposta a controllo degli enti civili affinch potesse avere un minimo di credibilit.Inoltre tenendo conto che il raggio di inquinamento nel terreno coinvoltoda un proiettile del tipo anticarro (vi to che solo di questi proiettili chesembra ci si preoccupi) di circa 10-15 cm, pare ovvio che almeno un prelievo per ettaro fosse un minimo assoluto (necessario anche se non sufficiente). Il che porterebbe il numero dei prelievi occorrenti ad almeno13.000 per la parte terrestre del poligono.Dunque, ben scarsa validit (a parte il fatto sopra accennato che non sonostate rese note le modalit con cui stata effettuata l'analisi), pu essereattribuita alle sperimentazioni eseguite.Inoltre, ad una richiesta rivolta alle Autorit del poligono di Salto diQuirra di rendere nota l'attivit effettuata nel poligono stesso (e qui ci siriferisce solo all'ambito militare) venne risposto che era disponibile solola documentazione degli ultimi IO anni.Precisamente il Sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu afferm, in unaconferenza stampa del 7 marzo 2002 , che non era possibile dire se fossero stati sparati a Quirra proiettili all'uranio impoverito prima del 1992,perch mancava la documentazione . Purtroppo il Sottosegretario non ci hadetto perch questa documentazione manca e se qualcuno abbia dato ordine di distruggerla.Ma la esigenza di ricavare dati sulla pericolosit dell'uranio risale a tempimolto precedenti, visto che le prime sperimentazioni note sono quelle ese-

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    in Australia nei primi anni '50. Ma soprattutto le sperimentazioniuno sviluppo dagli anni '70 in poi. Dunque un periodo molto ante

    quello degli ultimi IO anni.che stato impiegato nella raccolta dei residui di proiettili o

    colpito ha operato a mani nude, mentre era ben noto che ilio dell'uranio a mani nude era pericoloso, come venne comunica

    ali 'Italia dalla NATO fin dal 1984.che venga messa a disposizione tutta la documentazione

    la condotta di operazioni nei poligoni.particolare debbono essere messe a disposizione le mappe dettagliate

    colpiti nelle sperimentazioni e le posizioni delle "fosse" e "galle direttive impartite al personale.ai fini dell'inquinamento sono naturalmente quelarmi (missili da crociera, proiettili per il tiro contro-costa, bombe di

    di quantit di uranio di gran lunga superiore a quelle deianticarro. Infatti, mentre un proiettile anticarro contiene qualchedi uranio impoverito , i proiettili navali impiegati nel tiro contro

    ne contengono ben di pi.tali armi non vengono neppure menzionate nelle varie relazioni, quasi

    siano in uso.o ora alle molto discusse ({Relazioni Mandelli".

    state pubblicate tre relazioni: la prima il 19.032001, la seconda ilvolte messe in evidenza le manchevolezze ed erro

    sono?vi sono state delle carenze nel mandato ricevuto dalla

    raccolta dati, nelladel campione, nel calcolo del numero dei soggetti a rischio e, dun

    , errori statistici.scendere nei particolari , altro grave errore che si riferisce alla prima

    il fatto che venne adottata la distribuzione dial posto di quella di Poisson . Questo un errore sul modello di

    .sono stati presi in considerazione il pericolo chimico, i pro-

    blemi neurologici o le malformazioni alla nascita.- Cosa intende per ({carenze nel mandato ricevuto"?Il mandato ricevuto da parte del Ministero della Difesa in data 22 dicembre 2000 recita al primo comma "Viste le informazioni emerse circa i casidi patologie tumorali di varia natura che hanno interessato personale militare impiegato in missioni operative nei Balcani ... " e nell 'art. I si citanonuovamente i "militari che hanno svolto attivit operativa nei Balcani".E invece le relazioni Mandelli hanno preso in considerazione solo il persona le che ha operato nella Bosnia e nel Kossovo. Nonostante, ad esempio, si sia trovato un inquinamento del suolo molto rilevante in Serbia.Mancano i casi verificatisi in Albania e Macedonia (ad esempio ci sononoti i casi Melis, Grimaldi e Meloni), e in altri paesi come gli EmiratiArabi durante la Guerra del Golfo del '91 , la Somalia del 1993/94 e anchealtre aree operative come i poligoni.- Esistevano le condizioni per uno studio epidemiologico, quale nellafattispecie quello della commissione Mandelli?Si legge a pago 14 della Relazione ministeriale dell 'aprile 2005 che " laCommissione ha prodotto effettivamente una valutazione epidemiologicaretrospettiva verificando le incidenze delle sole neoplasie maligne (e nondi malformazioni genetiche nella prole) tra i militari impiegati in Bosnia eKossovo, e confrontando il dato con i dati omologati nazionali nel settoremilitare".Ma alla Commissione Mandelli non poteva essere commissionato unappropriato studio di natura epidemiologica perch uno studio di questogenere non pu essere incominciato se non dopo che il fenomeno da esaminare sia da considerarsi concluso. Altrimenti rischia di essere incompleto e contraddetto da eventuali dati che emergono successivamente.E in base a queste considerazioni ritengo che la Commissione Mandellinon avrebbe dovuto accettare l' incarico perch non esistevano le premesse per dar corso ad uno studio epidemiologico degno di tale nome.La Relazione , invece, stata iniziata e conclusa mentre il fenomeno era inpieno svi luppo . Teniamo anche presente che alcune " incubazioni" da

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    che va fino a 20 anni. I casi emersi dopo l'ini-lavori della Commissione sono almeno altrettanti se non di pi di

    stati presi in considerazione.state fatte delle adeguate sperimentazioni?

    Commjssione Mandelli completamente mancata unadi sperimentazione in "corpore vili", cio una sperimentazio-

    che doveva e poteva essere eseguita con le ovvie cautele previste.di sperimentazioni di aImi all'uranio contro vari obiettivi (carri

    protettive, ecc.) e dell'analisi dei possibili effetti di noci-prodotti.si capisce perch questa problematica non sia stata neppure presa intratta di una questione che stata fatta anche rilevare

    E. Lodi Rizzini dell'universit di Brescia e che lavora anchesso il CERM di Ginevra.

    sul "Corriere della Sera" del 21 marzo 200 I affermadi Franco Mandelli solamente un lavoro statistico che non chia-

    nulla . In realt avrebbero dovuto far esplodere 15 o 20 dei proiettiliquindi osservare gli effetti .. ." ... "Perch sono stati inter-

    oncologi e ematologi e non scienziati nucleari?" ... "lo poi vorreiMandelli davvero convinto delle conclusioni del suo rappor-

    .. . "Non credo che dopo l'esplosione di un proiettile ad uranio impo-raccogliere i frammenti a mani nude senza alcuna pro-

    .riguarda la strumentazione usata per il controllo dell' in-

    5 aprilesi parla dei nuclei NBC e dell 'o pera di individuazione di armiimpoverito che stata effettuata a protezione preventiva del

    si detto altrove, nonostante che in Bosnia siano stati sparati alme-10.000 proiettili, non risulta che vi siano stati riscontri da parte dei ncu-NBC, dato che il Ministro della Difesa pro tempore , On oMattaI'ella,

    in Bosnia l' uranio non era stato impiegato.dipende anche dal particolare che, come si legge in un

    "L ' intensimetro RA 141 B, attualmente in dotazione

    alle Unit NBC per la rivelazione della contaminazione radioattiva, datala sua limitata sensibilit dovuta a specifiche tecniche tudiate per unoscenario operativo caratterizzato dall'impieg o di ordigni nucleari , consen-te di rivelare esclusivamente pezzi consistenti di DU con misure effettua-te a distanza minore di IO centimetri".Pensiamo, ad esempio, a quanti anni sarebbero necessari per ispezionare,con fasce di IO cm di ampiezza e procedendo a passo d'uomo, l'area di unpoligono come quella di Salto di Quirra di circa 130 Kmq (Tav.8).- Quali sono le insufficienze nella raccolta dei dati?Recentemente all' Associazione AN AVAFAF sono stati resi noti due casidi patologie tumorali tra i militari che avevano partecipato alla Guerra delGolfo, cio operazioni risalenti a circa 13 anni fa.Per, in queste relazioni , non sono stati presi in considerazione i casisospetti verificatisi dopo la prima guerra del Golfo, dopo la Restore Hopein Somalia e in zone limitrofe al Kossovo come l'Albania e la Macedoniae inoltre nei poligoni.Per limitarsi a casi apparsi sulla stampa (e quindi non incomunicabili permotivi di privacy), ad esempio, questa Associazione ha registratoseguenti casi:l) nel Golfo Persico (Ceccarini, Boscaino, Del Vecchio , Maramarco);2) in Somalia (Diana, MaI'ica, Pizzarruglio, D 'A licandro, Marini);3) in Albania e Macedonia (Grimaldi, Melis, Meloni) ;

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    (Garofalo, Buonincontro, Pintus, Cappellano, Serra,Cardia, Falzarone, Medda).

    lavori della Commissione Mandelli potessero avereche fosse svolta tutta una serie di analisi preliminari, per

    os "a monte" dello studio, che invece non hanno avuto luogo. Tra quequella che riguarda la raccolta e la valutazione dei dati di partenza.

    esiste il problema dei dati forniti alla commissione daglidella Difesa. Ho chiesto pi volte, anche ai sensi della leggeal Ministero della Difesa ai Capi di Stato Maggiore di conoscere

    di questi dati alla Commissione, senzarisposta.

    esempio, mancata la raccolta dei dati dei bombardamenti effettuatiBosnia da palte di aerei della base ad Aviano individuando in base ai

    le coordinate geografiche dei punti colpiti e la natura deglili obiettivi, la qualit e quantit di armi che erano state impiegate,in cui le operazioni erano state effettuate.cos essere costruita la mappa degli obiettivi colpiti .

    stabilire dove e quando erano stati dislocati i nostri repartia questi obiettivi colpiti e stabilire, dunque, la loro distanza daglinelle varie fasi di impiego.

    occorreva stabi lire quando e per quanto tempo detti reparti avevaostato nella zona inquinata.

    certo la stessa cosa per una persona trovarsi a lO metri diad un carro armato distrutto o ad una casa bombardata,

    trovarsi a 10 Km!come non la stessa cosa per una persona trovarsi sul luogo al

    di un obiettivo, oppure trovarvisi dopo uno un anno!non la stessa cosa trovarsi a Sarajevo all'atto di un bombardamen

    quella zona oppure trovarsi a Bania Luca che dalla parte oppostaBania Luca nelle stesse condizioni di rischio

    si trova a Sarajevo , evidentemente, un errore grossolano.criteri per un' accurata raccolta dei dati possiamo, per

    riferirci alle disposizioni che sono state impartite dal Ministeronel Foglio "Armi ad uranio impoverito. Effetti e precauzio-

    ni" del 25.05.2000 dove si segnala che "AI riguardo necessario che ilComando Responsabile dell'area di operazioni richieda, alle autorit militari competenti, l'elenco dettagliato delle localit nelle quali sono stati utilizzati proiettili al DU e le tipologie dei proiettili stessi, fornendo taliinformazioni al Comando dell'Unit incaricata dell 'effettuazione dellarivelazione di controllo".E certamente la Commissione Mandelli non si potuta avvalere di talimappe (e per la Bosnia non risulta, almeno a questa Associazione, che esistano mappe neppure oggi).Altrettanto grave l'errore di considerare, ad esempio, a pari rischio tutticoloro che si trovano in Kossovo essendo l'area del Kossovo pi colpitaquella meridionale, e non prendere in considerazione, invece, i nostri militari che hanno operato al confine con il Kossovo meridionale in Albania eMacedonia, anche se l'Albania e Macedonia non sono state bombardate(Tav.9).Tra i nostri militari, molti sono stati impiegati in operazioni di accompagnamento dei profughi dal Kossovo verso l'Albania e la Macedonia equindi hanno operato al confine (a volte pernottando in zona kossovara).Questi mil itari, in terra di Albania e Macedonia, si ono trovati certo moltopi vicini ai posti bombardati, rispetto ad altri militari operanti nello stesso Kossovo ma pi lontani dalle zone bombardate.AI confine geopolitico del Kossovo non c' qualche doganiere che impedisca alle particelle di uranio di varcare il confine perch prive di passaporto!- Dltnqlte c' stata Itn'errata valutazione dei rischi?Molto tardivamente , dopo che la Prima Relazione era gi stata varata,sembra si sia manifestato, tra i membri della Commissione, il sospetto chevi fossero stati degli errori circa la presa in esame delle aree colpite e deisoggetti a rischio.Infatti si legge nella Rivista 'Epidemiologia e Prevenzione' del giugno200 l (anche se la valutazione abbastanza imprecisa e incompleta) che iprofessori/autori dell'a rticolo riconoscono "che occorre prendere in considerazione solo i militari che si trovano nelle zone bombardate". Ciosolo quelli ubicati a distanze relativamente brevi, non tutti quelli che si

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    \lappa dd ,ili in KU'U\ t1 culpiti da p r n i ~ t t i l i all'unllliu impU\ ~ r i t u furnita daUa , \TO all ' l 'El '

    Rielaborazione CNN Italiadella mappa dei siti in Kosovo colpiti da proiettili all'uranio

    impoverito fornita dallaNato all' Unep

    ZONE COLPITE

    -, .,-

    -.-

    ,," - ' - . - .

    ALBANIAMACEDONIA

    trovano anche a rilevanti distanze dai paesi bombardati.In altre parole non si possono prendere in considerazione, nella stessamaniera, i militari che si trovano distanti dalle zone bombardate insieme aquelli che, invece, si trovano in prossimit di esse.Si legge infatti nel citato articolo "poich non tutte le aree dove sono statiimpiegati i militari sono state bombardate , sempre allo scopo di avereinformazioni su eventuali esposizioni ali 'uranio impoverito, si sta cercando di differenziare i contingenti impiegati secondo la loro collocazione sulcampo".Vivaddio! Se ne sono accorti anche loro!Ma purtroppo, queste considerazioni avrebbero dovuto essere state fatteprima che si fosse dato inizio ai lavori della Commissione!Andava richiesta la storia dell 'e sposizione dei singoli reparti per individuare dove e quando si trovavano rispetto ai bombardamenti.Comunque nessuna correzione stata apportata, nemmeno dopo la redazione della prima relazione.Infatti, sia nella seconda relazione che nella terza sono stati presi in considerazione, in modo del tutto indiscriminato, circa 43.000 militari, mettendo in un unico calderone, oltrech persone non protette , anche personeprotette, persone a rischio c non a rischio, persone vicine e persone lontanissime dalle zone bombardate, persone che avevano inalato forti dosi diossido di uranio e persone che forse non avevano inalato nulla . E tutto cinon tenendo conto della "distanza temporale" rispetto a quando eranoavvenuti i bombardamenti , cio persone che si erano trovate in zone bombardate al momento dei bombardamenti e persone che si sono trovate nellestesse zone ma anni dopo, come ho gi detto.Tra l'altro il problema era stato posto dal Colonnello Guarnieri nel documento relativo alle norme di protezione della Folgore dell '8 Maggio 2000,l dove il Colonnello definisce chi debba intendersi come "soggetto arischio" .Quando si parla di "soggetto a rischio", naturalmente si pone una questione che non riguarda un dato assoluto ma un dato relativo. II soggetto pu,infatti, trovarsi a rischio altissimo, oppure alto, medio, basso, secondo deicriteri che devono essere preliminarmente specificati . E ci, dunque,andrebbe ben stabilito , ma nelle relazioni Mandelli di queste essenzialidifferenze non si fa il minimo cenno.

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    la Royal Society britannica ha stabilito tre diversi livelli dipresenti all'interno di veicoli colpiti da

    al DVsizione mediana: militari che hanno operato all'interno o in prossi

    di veicoli gi colpitissa: militari che hanno operato sottovento rispetto all'im

    di proiettili DV oppure che possono aver soggiornato in siti contaa livello di suolo o risospensione in aria.un rischio pi alto chi pi vicino ad

    obiettivo colpito, chi vi sta pi a lungo e chi vi si trova a breve tempopu essere , ad esempio, undistrutto, una fortificazione distrutta o una casa danneggiata.

    , evidentemente, legato alla dose di inalazione subita. E d'altralegato anche alla mancata protezione.proiettili certamente assai rischio

    perch basta una screpolatura nella pelle affinch l'ossido di uraniopenetrare nel sangue. E centinaia di proiettili sono stati raccolti aper portarli presso un cratere e farli poi esplodere tUlli insieme,adottando alcuna misura di protezione.

    to di un errore "Trilussa" riguardo all'analisi statistica delcamdalla commissione Mandelli. Potrebbe spiegare cosa intende?un conto la 'classe' dei militari che non hanno adottato

    di protezione (e questo il caso dei reparti italiani che hanno opeprima del 22 novembre 1999 nella Guerra del Golfo, in Somalia e poiun conto invece la 'classe' di coloro che hanno operato adotle misure di protezione, dopo il 22 novembre 1999.un conto trovarsi sotto la pioggia provvisti di impermeabile

    un conto trovarvisi sprovvisti.si possono conteggiare insieme delle classi disomogenee, come ad

    ..in sostanza, del tipico errore della "tentazione statistica", denun

    si pu met-

    tere assieme chi ha lo stomaco pieno e chi ha lo stomaco vuoto. Affermavache se c' un pollo da mangiare e se si in due e se il pollo se lo mangiasolo uno dei due, qualche statistico potrebbe essere tentato a pensare cheil pollo se lo sono mangiato met per uno, cio al 50% ciascuno!A questo proposito, un altro grave errore che ritroviamo in tutte e tre lerelazioni Mandelli riguarda il numero dei militari considerati come "esposti" alle radiazioni (a parte il fatto che il pericolo non soltanto quelloradioattivo). Le relazioni prendono in considerazione all'incirca 40.000militari dimenticando che almeno 12.000 militari, cio quelli che hannooperato dopo il 22 novembre 1999, dovevano aver ormai adottato lenorme di protezione e quindi non erano da considerarsi tra quelli a rischio.Ci vuoi dire che, dal totale considerato di 40.000 soggetti ne andrebberosottratti 12.000 (quasi un terzo), perch ovviamente vanno consideratisolo i "soggetti a rischio" e non i "soggetti non a rischio"! (Tav.IO)Altra questione riguarda il fatto che nella relazione avrebbero dovuto essere stati precisati i soggetti in base alle aree geografiche in cui hanno operato.C', per esempio, chi ha operato solo in Bosnia e chi ha operato solo inKossovo o solo in Albania o solo in Macedonia. Ma c' chi ha operatoinvece in pi di una di queste aree. C', anche, chi prima della Bosnia haoperato in Somalia o nella Guerra del Golfo.In effetti sono stati messi in un unico calderone tutti oggetti supposti arischio senza tener conto di una necessaria loro suddivisione in relazionealle missioni effettuate.Inoltre c' differenza tra la condizione "particolare" dei militari e quella,1O T a h d ~ ~ , ddla d i s t r i h l l z i ~ m ~ ddh, p o p o l ~ z i o n e . p e ~ Forza : , r m ~ t a presa i ~ l c . o n ~ i -

    derazlOne dalla CommiSSIOne ' ' 'mdelh c anno di partecipazIOne alle miSSIOniFORZA ARMATA

    Anno I Ac=n>nliutica Carsbinieri Esercito Marino Civili-E5er. TotaleMissione - - ; r 1995 14 48 257 o O 319 0.11996 29 76 6070 O 2 6177 15.61997 46 71 4395 102 2 4616 11,71998 66 434 4164 262 , ; ~ 12.519')9 675 1119 94&2 lO 21,6.Ir 2000 1K(,(, 1236 8949 5 12056 30,$:!(101 64 3 44 111TuhtJc :!760 19K7 33361 364 Hl 3\1491 100.0

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    "globale" dei civili. La "popolazione dei militari" si distingue dain genere" in quanto la popolazione militare soggetta a

    mediche per poter essere assunta in servizio, oltrech a visite mediper poter restare in servizio. quindi particolarmente sele

    per chi si reca in missione sono previste ulteriori visite.si tratta di una popolazione da considerarsi pi "sana" rispetto a

    dalla popolazione di tutti i cittadini e dunanche per questo motivo, il confronto che stato fatto improprio.c' un 'altra questione. La popolazione dei militari certamente una

    "sudista", mentre i registri dei tumorio prevalentemente la popolazione "nordista". E dunque, anche

    questo aspetto, il confronto improprio. Tutte questioni dimenticateper ci che riguarda L'assenza nell'anaLisi deL pericoLo chimico, deie delle malformazioni alla nascita?

    questo proposito non si comprende perch non sia stata inclusaesigenza di indagare sulla componente di rischio chimico

    essendo stata evidenziata nelle norme di protezione.il mandato della relazione Mandelli fosse stato formulato daldella Sanit (che sembra essere il Ministero che avrebbe dovu

    delle questioni in argomento) simili carenze non si sarebbero, mi sembra che avrebbe dovuto essere cura della

    pretendere che l'indagine riguardasse anche questitrascurati nel mandato. Questo, infatti, non un comandamentoqualora chi lo riceve riscontra delle impropriet, ha il diritto

    di chiederne la rettifica.questo aspetto le relazioni Mandelli, limitate alla componente

    hanno ovviamente solo un valore parziale. L'uranio, data ladi metallo pesante (anzi pesantissimo!) perci stesso

    l'altro i problemj medici non si sono limitati a forme tumorali. Vi sononeurologiche, malformazioni alla nascita dei figli e altri

    di sturbi di maggiore o minore gravit sia tra il personale militare che tra icivili .Tutto ci era mancante nel mandato affidato alla Commissione , anche sel' eventualit che l'uranio possa provocare malformazioni alla nascita eragi ben precisata nelle norme di protezione della KFOR in data 22 novembre 1999.Inoltre, nel mandato della Relazione Mandelli non sono state prese in considerazione n le patologie neuropsichiche, n quelle cronico-degenerative e neurologiche. In particolare la sclerosi amiotrofica laterale, che si verificata in tanti casi tra i reduci negli USA e almeno in un caso ci statosegnalato in Italia (anche se non si potuta conoscere la identit del mala-to, perch protetta da privacy). Non sono state rese note disposizioni chesembrano essere state impartite in relazione al pericolo di malformazionialla nascita. Eppure si sono verificati molti casi tra i rrulitari (e anche trai civili, abitanti nell'area dei poligoni).La gravit di questa dimenticanza ovvia tanto pi che l'Italia era beneal corrente della materia (perfino in televisione sono stati proiettati dei filmati sui casi di malformazioni alla nascita che si verificarono tra i reduci dei militari USA che avevano operato nella Guerra del Golfo). Esistenelle cineteche un importante documentario in merito!Si gi fatto cenno ali 'audizione del Generale Capo della Sanit MilitareMichele Donvito e dei commissari Ono Pisa e Ono Angioni, riguardo a questa questione. Si tratta comunque di una questione che riguarda la maternit. Problematica che passata , invece, completamente sottotono. Anchese nelle Forze Armate ora operano anche le donne.Certo che non sappiamo esattamente se siano state impartite, a tutto ilpersonale, disposizioni circa la non messa al mondo di figli per tre anni.Si tratta di una grave questione non chiarita.Comunque, se si afferma che l'uranio non presenta rischi , difficile capire perch si inviti il personale che stato nelle zone contaminate a nonmettere al mondo figli per tre anni.Problema peraltro di difficile soluzione perch molti militari eseguonomissioni ad intervalli assili minori di tre anni.Inoltre, bisognerebbe ri