UNO STUDIO BIOMETEOROLOGICO DEL TERRITORIO URBANO DI … · Il colpo di calore è determinato...

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S.Barbaro, R. Caracausi, R. M. Chisesi, V. Franzitta 25 UNO STUDIO BIOMETEOROLOGICO DEL TERRITORIO URBANO DI PALERMO Barbaro S.*, Caracausi R.*,Chisesi R. M.*, Franzitta V.* * Dipartimento di Energetica ed Applicazioni di Fisica, Università degli Studi di Palermo SOMMARIO Nelle stagioni estive degli anni finali del secolo si sono registrate a Palermo condizioni di caldo intenso con conseguente e crescente stato di disagio fisico e fisiologico per la popolazione del centro urbano. L’aumento dei ricoveri e della mortalità nei periodi di massima e prolungata onda di calore ha prodotto grande allarme e preoccupazione per contrastare lo stato di emergenza sociosanitaria. La diagnosi più frequente ha riguardato problematiche riassumibili con il termine generale di “colpo di calore” che comprende con sintomatologia varia l’apoplessia termica, il collasso calorico o sincope calorica, l’esaurimento o stress da calore, l’ipotermia esogena, l’iperpiressia calorica, l’ipertermia esogena, il malore da surriscaldamento, la piressia termica, etc.. Tenuto conto dell’estrema importanza della tematica, non solo in merito alla salute dei cittadini più anziani, in questa sede ci si propone di eseguire un’analisi delle condizioni atmosferiche ambientali in un periodo temporale sufficientemente ampio in cui ricadano le situazioni di stress sopra evidenziate. Al fine di pervenire a valutazioni coerenti e sistematiche si sono adottati per la valutazione del disagio fisico in condizioni di caldo umido i criteri contenuti nelle tavole e nei grafici di Scharlau . Sono stati utilizzati i dati meteoclimatici forniti dalle reti di monitoraggio del D.E.A.F. (Dipartimento di Energetica ed Applicazioni di Fisica dell’Università di Studi di Palermo) e dell’A.M.I.A. (Azienda Municipalizzata Igiene Ambientale). 1. IL COLPO DI CALORE ED IL PROBLEMA DEL CALDO UMIDO 1.1 Il colpo di calore Il "colpo di calore", denominato anche apoplessia termica, collasso calorico, esaurimento da calore, iperpiressia calorica, ipertermia esogena, malore da surriscaldamento, piressia termica, sincope calorica, non va confuso, almeno per quanto attiene all'aspetto eziopatogenetico, con il "colpo di sole" detto anche apoplessia solare, collasso da irradiazione solare, eliocuzione, insolazione, siriasi, traumatismo da radiazione solare. Il colpo di calore è determinato dall’esposizione prolungata ad ambiente molto caldo e molto umido (calore afoso); ciò provoca uno stato di sofferenza generale caratterizzato da vari sintomi: astenia, cefalea, nausea, anoressia, vertigini, insonnia e oliguria. Questa fase che può essere considerata subacuta del colpo di calore può durare diversi giorni e, se non vengono adottati opportuni presidi terapeutici preventivi, può sfociare nel colpo di calore propriamente detto. In tal caso dopo un episodio di sudorazione profusa si ha un blocco totale della traspirazione con conseguente rapida ipertermia; il paziente accusa molta sofferenza, presenta faccia arrossata, pupilla miotica, respiro dispnoico, polso piccolo e frequente, pressione arteriosa bassa, anuria; talvolta convulsioni e delirio allucinatorio, facilmente perdita della conoscenza e stato comatoso. L'ipertermia è molto pronunciata: 40 ÷ 41°C, ma sono stati registrati casi di 44 ÷ 45° C. Nei casi letali la temperatura corporea si presenta elevata anche post mortem per parecchie ore; la curva di raffreddamento presenta un anomalo aumento, fino a 45°C, alcune ore dopo la morte.

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S.Barbaro, R. Caracausi, R. M. Chisesi, V. Franzitta 25

UNO STUDIO BIOMETEOROLOGICO DEL TERRITORIO URBANO DI PALERMO

Barbaro S.*, Caracausi R.*,Chisesi R. M.*, Franzitta V.*

* Dipartimento di Energetica ed Applicazioni di Fisica, Università degli Studi di Palermo

SOMMARIO

Nelle stagioni estive degli anni finali del secolo si sono registrate a Palermo condizioni di caldo intenso con conseguente e crescente stato di disagio fisico e fisiologico per la popolazione del centro urbano. L’aumento dei ricoveri e della mortalità nei periodi di massima e prolungata onda di calore ha prodotto grande allarme e preoccupazione per contrastare lo stato di emergenza sociosanitaria. La diagnosi più frequente ha riguardato problematiche riassumibili con il termine generale di “colpo di calore” che comprende con sintomatologia varia l’apoplessia termica, il collasso calorico o sincope calorica, l’esaurimento o stress da calore, l’ipotermia esogena, l’iperpiressia calorica, l’ipertermia esogena, il malore da surriscaldamento, la piressia termica, etc.. Tenuto conto dell’estrema importanza della tematica, non solo in merito alla salute dei cittadini più anziani, in questa sede ci si propone di eseguire un’analisi delle condizioni atmosferiche ambientali in un periodo temporale sufficientemente ampio in cui ricadano le situazioni di stress sopra evidenziate. Al fine di pervenire a valutazioni coerenti e sistematiche si sono adottati per la valutazione del disagio fisico in condizioni di caldo umido i criteri contenuti nelle tavole e nei grafici di Scharlau . Sono stati utilizzati i dati meteoclimatici forniti dalle reti di monitoraggio del D.E.A.F. (Dipartimento di Energetica ed Applicazioni di Fisica dell’Università di Studi di Palermo) e dell’A.M.I.A. (Azienda Municipalizzata Igiene Ambientale). 1. IL COLPO DI CALORE ED IL PROBLEMA DEL CALDO UMIDO

1.1 Il colpo di calore

Il "colpo di calore", denominato anche apoplessia termica, collasso calorico, esaurimento da calore, iperpiressia calorica, ipertermia esogena, malore da surriscaldamento, piressia termica, sincope calorica, non va confuso, almeno per quanto attiene all'aspetto eziopatogenetico, con il "colpo di sole" detto anche apoplessia solare, collasso da irradiazione solare, eliocuzione, insolazione, siriasi, traumatismo da radiazione solare. Il colpo di calore è determinato dall’esposizione prolungata ad ambiente molto caldo e molto umido (calore afoso); ciò provoca uno stato di sofferenza generale caratterizzato da vari sintomi: astenia, cefalea, nausea, anoressia, vertigini, insonnia e oliguria. Questa fase che può essere considerata subacuta del colpo di calore può durare diversi giorni e, se non vengono adottati opportuni presidi terapeutici preventivi, può sfociare nel colpo di calore propriamente detto. In tal caso dopo un episodio di sudorazione profusa si ha un blocco totale della traspirazione con conseguente rapida ipertermia; il paziente accusa molta sofferenza, presenta faccia arrossata, pupilla miotica, respiro dispnoico, polso piccolo e frequente, pressione arteriosa bassa, anuria; talvolta convulsioni e delirio allucinatorio, facilmente perdita della conoscenza e stato comatoso. L'ipertermia è molto pronunciata: 40 ÷ 41°C, ma sono stati registrati casi di 44 ÷ 45° C. Nei casi letali la temperatura corporea si presenta elevata anche post mortem per parecchie ore; la curva di raffreddamento presenta un anomalo aumento, fino a 45°C, alcune ore dopo la morte.

6 56° Congresso Nazionale ATI 2

Nel caso in cui al coma non subentra la morte, nel paziente si riscontrano facilmente postumi di lesioni cerebrali. La remissione del male si preannuncia con lo sblocco della paralisi sudorale cui si accompagna una rapida caduta della temperatura. Nella maggior parte dei casi la guarigione è comunque lenta e le ricadute, anche per brevi esposizioni al caldo afoso, sono frequenti. I soggetti più predisposti a contrarre il colpo di calore sono le persone anziane; a maggior rischio i diabetici, gli obesi, i cardiopatici, coloro che sono costretti a letto, gli alcolizzati, i tossicodipendenti, coloro che fanno uso frequente di tranquillanti e antipsicotici (Todisco, 1987).

1.2 Il caldo umido La combinazione di determinati valori di temperatura ed umidità provoca sui soggetti esposti la sensazione soggettiva di caldo umido con vari gradi di discomfort o di danno per la salute (“colpo di calore”). Il problema è stato affrontato da vari studiosi (per es. Lancaster, Castens, Ruge, Scharlau) (Pinna, 1977) al fine di individuare le situazioni limite (soglie di accettabilità) oltre le quali insorgono condizioni oggettive di malessere. Lo Scharlau ha proposto una scala di accettabilità in forma gabellare facendo corrispondere ad ogni fissato valore di umidità relativa la temperatura limite oltre la quale cessa lo stato di benessere e si ricade nel caldo afoso: U.R. (%) 100 95 90 85 80 75 70 65 60 55 T (°C) 16,5 17,3 18,2 19,1 20,1 21,1 22,2 23,4 24,8 26,2

In pratica se la temperatura dell'aria, in un dato luogo, è superiore al valore critico indicato per una certa condizione di umidità relativa, la differenza fra la temperatura effettiva e quella limite esprime il valore del caldo-umido misurato in gradi. È possibile rappresentare graficamente i valori di questa differenza mediante l'impiego di isolinee, chiamate dallo Scharlau isoigroterme le quali uniscono tutti i punti che presentano eguale differenza, positiva o negativa, rispetto alla condizione critica; una volta che questa sia superata le isolinee esprimono il grado di intensità del caldo-umido.Una rappresentazione sintetica a scala planetaria della condizione di calore afoso è stata elaborata dallo Scharlau. Per verificare il tipo di regime di afa esistente in una data località può essere applicato il procedimento seguente. Si traccia su un diagramma temperatura-umidità la curva limite del caldo-umido dedotta dalla tabella dello Scharlau e si riportano quindi le coppie di valori mensili relativi alla località considerata ottenendo il grafico annuale. La parte di quest’ultimo che ricade a destra della curva-limite indica il periodo durante il quale ricorre la situazione di caldo-umido. Ripetendo l’analisi a scala giornaliera è possibile ricavare la distribuzione delle ore di disagio e l’indice “cumulativo di disagio giornaliero” dato dalla somma delle differenze tra il valore massimo di umidità relativa, indicata da Scharlau per la temperatura considerata, e l'umidità relativa sperimentale. 2. IL CALDO UMIDO A PALERMO E LA MORTALITÀ UMANA. La metodologia suggerita da Scharlau è stata applicata alla città di Palermo utilizzando i dati rilevati dal 1996 ad oggi dalle reti di monitoraggio del D.E.A.F. (Dipartimento di Energetica ed Applicazioni di Fisica dell’Università di Studi di Palermo) e dell’A.M.I.A. (Azienda Municipalizzata Igiene Ambientale). (vedi figura 1).

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Fig.1 - Stazioni delle reti di monitoraggio del DEAF ( 1 ÷ 7) e dell’AMIA (8 e 9)

Dall’analisi della serie di dati emerge che il fenomeno del caldo umido è sempre presente a Palermo ed interessa essenzialmente i mesi da giugno a settembre e sporadicamente anche i mesi di maggio, ottobre e novembre. Applicando la scala di accettabilità proposta dallo Scharlau per i dati a nostra disposizione si sono rappresentati nelle Figure 2 e 3 gli andamenti annuali relativi al 1997 ed al 1998 per tre stazioni di monitoraggio: una urbana (Stazione 5); una semiperiferica (Stazione 3) ed una periferica (Stazione1 o Stazione 2).

Fig. 2 - Andamento per l’anno 1997.

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Fig. 3 - Andamento per l’anno 1998

Nei diagrammi sopra rappresentati si osserva che all’interno delle zone urbanizzate la condizione di caldo umido è presente sin da giugno, mentre occorre ancora quasi un altro mese per manifestarsi in tutte le altre zone della città. Analizzando altresì la variazione diurna del fenomeno in studio si può osservare che le ore di afa vanno progressivamente ad interessare fasce sempre più grandi di territorio sino a presentarsi in modo generalizzato nel tardo pomeriggio. Infatti nella zona centrale l’inizio delle ore di caldo afoso ricade intorno alle 9.00 mentre tra le 17.00 e le 18.00 raggiunge la sua massima intensità persistendo fino alle ore 23.00; nelle zone periferiche il caldo afoso inizia intorno alle ore 14.00 ed a tarda sera si smorza fino a scomparire totalmente dopo la mezzanotte. Nelle prime ore del nuovo giorno non vi sono le condizioni per parlare di caldo afoso in tutta la città (vedi Figure 3–4 che si riferiscono al 3 agosto 1997).

Fig. 3 - Mappa del caldo umido alle ore 5.00 del 3 agosto 1997

Fig. 4 - Mappa del caldo umido alle ore 16.00 del 3 agosto 1997

Una informazione di estremo interesse può essere ottenuta sommando le ore complessive di disagio termico per ogni zona . Ad es., per il periodo compreso tra il 1° agosto ed il 15 settembre del 1997, risultano rispettivamente 961 h per la stazione 5, 841 h per la stazione 7 e 737 h per la stazione 2 in base alla serie di dati sperimentali. Nella tabelle di seguito allegate sono riportati le tavole di Scharlau relative ai mesi di luglio ed agosto per stazione 1.

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Tab.1 - Tavola oraria mensile per il mese di luglio 1997 relativa alla stazione n. 1, delle condizioni di caldo umido con intensità crescente illustrata cromaticamente dalla tonalità di arancione

Tab. 2 - Tavola oraria mensile per il mese di agosto 1997 relativa alla stazione n.1, delle condizioni di caldo umido con intensità crescente illustrata cromaticamente dalla tonalità di arancione Nelle due ultime colonne sono indicati per ogni giorno il valore di disagio, definito come sommatoria delle differenze tra le temperature che sono superiori alla corrispondente soglia fissata da Scharlau e la stessa temperatura limite a cui si attribuisce il nome di Indice cumulativo di disagio giornaliero IDG, ed il numero complessivo NO di ore di caldo-umido. E’ possibile anche acquisire i totali mensili. Al fine di illustrare la situazione territoriale, nella figura 5 è riportata la distribuzione planimetrica del disagio cumulativo mensile.

IDC NO

01/07/97 19,1 19,2 18,9 18,9 18,8 18,6 18,9 20,3 21,3 21,7 21,8 21,9 21,9 21,9 21,8 21,9 22,1 21,9 21,8 21,5 21,1 21,0 21,0 21,0 0 0

02/07/97 20,8 20,6 20,4 20,0 20,0 19,8 19,9 20,6 21,3 21,8 22,3 22,6 23,4 23,4 23,5 23,9 24,0 23,7 23,4 23,2 23,0 22,9 22,8 22,8 0 0

03/07/97 22,5 22,1 22,2 22,1 22,5 22,4 23,2 23,4 24,1 24,3 24,6 24,8 25,2 25,0 24,8 24,5 25,0 25,2 24,9 24,4 23,6 23,1 23,3 23,0 9 12

04/07/97 22,7 22,7 22,5 22,5 22,4 21,8 22,0 22,8 23,7 24,1 24,3 24,9 25,3 25,8 26,2 26,0 25,8 26,1 25,8 25,0 24,7 24,2 23,8 23,6 16 13

05/07/97 23,6 23,4 23,3 23,0 22,6 22,4 22,2 22,7 23,9 23,3 24,1 24,6 24,5 24,0 24,2 24,3 24,3 23,7 23,3 23,1 22,9 22,8 22,5 22,1 2 7

06/07/97 21,7 21,4 21,2 20,9 20,6 20,6 20,7 21,8 21,6 21,7 21,8 21,7 21,3 21,1 20,8 20,7 20,9 20,8 20,9 20,5 20,2 20,2 20,0 20,1 0 0

07/07/97 19,9 19,7 20,0 20,1 20,2 20,1 20,1 20,8 21,2 21,7 21,9 22,0 22,2 22,3 22,3 22,1 22,1 21,9 21,6 21,2 20,9 20,9 20,7 20,2 0 0

08/07/97 20,1 20,1 20,0 19,6 19,5 19,2 19,3 20,0 20,7 21,0 21,3 21,7 22,0 22,2 22,2 22,0 22,1 22,3 22,2 21,9 21,3 21,1 21,1 20,8 0 0

09/07/97 20,4 20,0 19,4 19,4 19,1 19,2 19,3 20,9 21,7 21,8 22,5 23,2 23,4 23,3 23,5 23,6 23,9 23,7 22,9 22,5 21,9 22,1 22,0 21,7 0 0

10/07/97 21,2 20,8 20,9 20,7 20,4 20,2 20,4 21,6 22,4 22,8 23,3 23,3 23,7 24,4 24,7 24,3 24,1 24,0 23,2 23,2 22,9 23,0 23,0 22,8 1 4

11/07/97 22,7 22,2 22,1 21,7 21,7 21,5 21,8 22,7 23,5 23,9 24,3 24,2 24,4 24,3 23,6 23,4 23,5 23,4 23,7 22,8 22,2 22,0 21,9 21,7 1 4

12/07/97 21,7 21,4 21,0 20,8 20,7 20,5 20,6 21,8 22,3 22,3 22,6 22,9 23,0 23,3 23,1 23,1 23,0 22,8 22,7 22,5 22,1 22,0 21,8 21,3 0 0

13/07/97 21,0 21,1 20,9 20,8 20,6 20,5 20,7 21,9 23,1 23,6 23,3 23,3 23,9 24,0 24,3 23,9 24,3 24,6 24,1 23,4 22,7 23,0 22,7 22,3 1 5

14/07/97 22,0 21,7 21,3 20,9 21,1 20,9 21,1 21,7 22,4 23,1 23,9 24,4 25,0 24,9 24,8 24,8 24,9 24,7 24,6 24,2 24,1 24,0 23,9 23,7 6 11

15/07/97 23,2 22,9 22,2 22,2 22,2 21,8 21,8 22,4 23,9 24,9 25,2 25,2 25,5 25,3 24,8 25,1 24,6 24,2 23,7 23,4 23,4 23,7 24,0 24,0 9 10

16/07/97 23,4 23,1 22,8 22,4 22,2 22,4 22,2 22,9 23,9 24,4 24,8 25,0 25,1 25,2 25,3 25,4 25,2 24,8 24,7 24,2 24,0 24,0 24,0 23,8 10 13

17/07/97 23,5 23,3 22,9 22,7 22,6 22,0 21,9 22,6 23,4 24,0 24,5 25,5 25,3 25,7 25,2 25,5 25,7 25,5 25,5 25,0 24,7 24,7 24,1 24,5 15 14

18/07/97 24,4 24,4 24,2 24,0 24,0 24,8 24,6 25,1 25,2 25,6 25,5 25,7 26,0 25,9 25,8 25,2 25,1 25,0 24,5 23,6 23,4 23,1 23,1 23,0 19 17

19/07/97 22,8 22,7 22,5 22,3 22,4 22,5 22,4 22,6 23,1 23,4 23,4 23,5 23,6 23,8 23,8 23,4 23,2 22,8 22,6 22,4 22,0 21,8 21,8 21,6 0 0

20/07/97 21,5 21,2 21,1 20,7 20,8 20,5 21,0 21,7 22,6 23,4 23,2 23,7 23,5 23,6 23,0 22,9 23,1 23,1 22,8 22,5 22,1 21,9 21,8 21,6 0 0

21/07/97 21,5 21,3 21,2 21,4 21,3 21,0 21,2 21,5 22,5 23,0 23,0 23,9 24,1 24,3 24,2 23,8 24,7 24,6 24,0 23,6 23,2 23,1 23,0 22,9 2 6

22/07/97 22,4 22,3 22,4 22,1 22,1 21,9 21,8 23,3 23,8 24,3 24,6 25,2 25,2 24,9 25,2 25,5 25,2 25,0 24,6 24,3 24,0 24,0 24,2 24,0 10 12

23/07/97 23,9 23,8 23,4 23,1 23,0 22,9 22,7 23,2 24,3 24,7 26,0 26,8 27,0 26,4 26,7 26,8 26,0 26,0 26,0 25,5 25,4 25,2 25,3 25,0 29 16

24/07/97 24,6 24,3 24,2 23,8 23,7 23,7 23,8 24,1 24,6 25,2 25,7 26,9 27,6 27,2 27,0 26,9 26,1 25,5 25,0 24,5 24,4 24,4 24,5 24,6 27 20

25/07/97 24,6 24,7 24,7 25,1 24,7 24,2 23,9 23,8 23,7 24,0 24,1 24,4 24,5 24,6 24,5 24,3 24,1 24,1 24,1 23,7 23,2 23,1 22,9 22,8 7 16

26/07/97 22,8 22,7 22,7 22,4 22,4 22,3 22,2 22,7 23,1 23,5 23,6 23,7 23,9 23,8 24,0 23,7 23,7 23,7 23,6 23,3 23,0 22,7 22,7 22,6 0 0

27/07/97 22,3 22,1 21,9 21,8 21,9 22,0 22,0 22,5 23,1 23,7 24,5 25,1 25,1 25,2 25,3 24,7 24,8 24,6 24,6 24,4 24,1 23,9 23,6 23,4 8 11

28/07/97 23,3 22,8 22,5 22,7 22,7 22,6 22,6 23,6 23,9 24,6 24,9 25,0 24,6 24,8 24,8 24,7 24,4 24,4 23,8 23,5 23,1 22,9 22,6 22,4 6 9

29/07/97 22,3 22,3 22,0 21,9 21,7 21,6 21,4 22,8 23,5 23,9 23,8 24,0 24,5 24,4 24,3 24,4 24,5 24,3 24,2 23,9 23,4 23,2 23,1 23,1 3 8

30/07/97 22,8 22,3 21,7 21,7 21,5 21,3 21,0 23,0 23,6 24,6 25,0 24,9 24,2 24,5 24,8 24,6 24,5 24,3 24,5 24,5 24,2 24,1 23,7 23,6 7 13

31/07/97 23,2 23,4 23,1 22,7 22,7 22,2 21,7 23,0 23,9 24,0 24,8 24,9 25,4 25,3 25,2 25,1 24,9 24,9 24,8 24,3 24,0 23,9 23,7 23,1 10 11

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 200 232

Stazione n. 1 (I.T.P. Lingua e Cultura) - LUGLIO 1997

DIS

COM

FORT

IDC NO

01/08/97 22,6 22,7 22,5 22,4 22,3 22,0 22,0 23,2 24,5 24,9 25,0 25,4 25,1 25,1 24,6 24,5 24,2 24,5 24,2 24,0 23,5 23,5 23,3 22,9 8 11

02/08/97 22,7 22,4 22,3 22,1 21,8 21,3 21,1 22,4 23,4 24,0 24,0 24,6 24,5 24,8 24,7 24,6 24,6 24,5 24,2 24,0 23,4 23,2 23,2 23,0 5 10

03/08/97 22,9 22,7 22,4 22,2 22,1 22,0 22,0 22,9 23,4 23,7 23,9 24,4 24,3 24,2 24,2 24,1 24,1 23,8 23,5 23,4 23,1 23,1 22,8 22,4 1 6

04/08/97 21,8 21,8 21,5 21,2 21,2 21,2 21,3 21,9 23,3 23,9 23,9 24,1 24,2 24,2 24,3 24,7 24,7 24,7 24,7 23,9 23,6 23,5 23,5 23,2 4 8

05/08/97 22,7 22,5 22,0 21,8 21,7 21,2 21,1 22,0 23,2 23,7 24,0 24,1 25,1 25,2 25,1 25,4 25,4 25,1 24,9 24,4 23,8 23,9 23,8 23,6 9 9

06/08/97 23,4 23,0 23,0 22,8 22,3 22,0 21,9 23,0 24,0 24,8 24,9 24,6 24,6 24,9 25,2 25,3 25,2 25,2 25,3 24,9 24,8 24,8 24,6 24,5 14 16

07/08/97 24,3 24,1 24,1 23,7 23,5 23,2 23,1 23,7 24,7 24,8 26,0 25,8 25,4 26,0 26,0 26,3 26,5 26,2 25,8 25,7 25,0 25,1 24,9 24,4 25 19

08/08/97 24,6 24,5 24,5 24,3 24,1 23,9 23,7 23,9 24,7 25,0 25,7 26,3 26,8 27,3 26,9 26,2 26,0 26,2 26,1 25,8 25,4 25,2 25,0 24,9 31 21

09/08/97 24,5 24,3 24,3 24,2 24,2 24,3 23,7 24,5 25,5 26,7 26,6 26,6 27,1 27,2 27,3 27,0 26,5 26,3 26,6 26,3 26,1 26,1 25,9 25,6 42 23

10/08/97 25,4 25,4 25,1 25,0 24,6 24,8 24,5 24,6 25,2 26,0 26,6 27,1 27,5 27,1 26,2 26,0 25,7 25,8 26,0 25,9 25,8 25,6 25,6 25,5 41 24

11/08/97 25,4 25,2 25,0 25,1 24,8 24,7 24,6 24,5 24,9 24,9 25,3 25,9 25,8 26,4 26,8 26,6 26,2 25,9 26,2 25,8 25,0 24,8 24,8 25,0 34 24

12/08/97 25,0 25,0 24,7 24,3 24,3 24,1 24,0 24,2 24,6 24,6 23,7 20,2 18,9 19,7 22,0 24,2 25,1 24,9 25,3 23,2 22,1 22,0 22,0 21,9 8 13

13/08/97 21,8 21,7 21,4 21,3 20,9 21,0 20,9 21,7 23,8 23,9 25,2 25,8 24,5 24,5 24,3 24,5 24,3 23,8 23,5 23,2 22,8 22,2 22,2 22,0 5 7

14/08/97 21,6 21,5 21,4 21,4 21,3 21,4 21,3 21,9 23,6 23,7 23,9 24,4 24,1 24,0 24,2 24,1 24,3 24,4 24,2 23,9 23,4 22,9 22,9 22,9 2 7

15/08/97 22,5 21,8 21,7 21,5 21,5 21,0 20,9 21,4 23,2 23,6 24,0 24,7 24,3 24,5 24,4 24,0 23,9 24,1 24,2 24,0 23,7 23,3 23,4 23,0 2 7

16/08/97 22,4 22,1 21,7 21,2 21,1 21,1 20,8 21,2 22,7 23,4 23,8 23,8 24,4 24,4 24,3 24,4 24,2 23,9 24,1 23,9 24,1 24,1 24,0 23,4 2 8

17/08/97 22,8 22,0 21,5 21,3 21,0 21,1 21,0 21,1 22,3 23,8 24,5 24,6 24,5 25,0 24,9 25,0 24,9 25,0 24,8 24,2 24,2 24,2 23,6 23,3 8 12

18/08/97 23,2 22,4 22,3 22,0 21,7 21,6 22,0 22,0 23,1 24,2 24,8 24,7 24,9 25,3 25,1 24,9 25,0 25,0 24,7 24,4 24,3 24,4 24,2 24,0 10 15

19/08/97 23,8 23,8 23,5 23,5 23,4 23,4 23,4 23,3 24,3 24,6 25,2 24,9 25,1 25,2 24,9 25,1 25,0 24,7 24,3 24,0 23,9 23,8 23,7 23,4 9 12

20/08/97 23,3 23,2 22,8 22,5 22,5 22,2 22,1 22,4 23,6 23,9 24,0 24,2 24,4 24,5 24,6 24,5 24,3 24,2 23,9 23,8 23,7 23,8 23,6 23,3 3 7

21/08/97 22,9 22,9 22,6 22,3 22,2 22,1 22,1 23,1 23,3 24,3 24,1 24,4 24,5 24,5 24,6 24,5 24,5 24,4 24,2 23,9 23,7 23,6 23,5 23,2 4 10

22/08/97 22,9 22,7 22,4 22,1 22,0 21,8 21,8 22,3 23,9 23,5 23,8 23,8 23,9 24,0 23,9 22,6 21,2 22,8 23,0 21,6 19,6 18,4 18,8 18,9 0 0

23/08/97 19,0 19,0 19,1 19,2 19,0 18,8 19,1 19,5 20,5 22,5 23,7 23,8 23,9 24,8 25,2 24,4 23,5 22,5 22,5 22,2 21,8 21,7 21,4 21,0 2 3

24/08/97 20,7 20,5 20,3 20,3 19,8 19,8 19,7 20,2 21,9 22,5 22,9 23,3 23,7 24,0 23,7 23,5 23,5 23,3 23,2 23,0 22,6 22,6 22,5 22,1 0 1

25/08/97 21,9 21,6 21,3 20,8 20,9 20,7 20,4 20,9 22,4 23,2 23,8 23,6 23,6 23,6 23,7 23,5 23,5 23,3 23,2 23,1 22,9 22,8 22,5 22,1 0 0

26/08/97 21,7 21,3 21,2 21,2 21,1 21,2 21,3 21,5 21,7 22,4 23,6 24,5 24,9 24,9 24,7 25,0 25,6 25,7 25,3 24,7 24,3 24,0 23,8 23,7 10 10

27/08/97 23,3 23,3 23,1 23,3 23,5 23,8 23,8 23,6 24,1 24,4 24,7 25,1 25,1 25,1 25,0 25,0 25,0 24,8 24,7 24,6 24,3 24,2 24,1 24,1 11 16

28/08/97 23,7 23,1 23,1 22,8 22,6 22,2 21,8 22,3 23,8 24,4 24,7 25,2 25,4 25,7 25,7 26,1 25,8 25,4 25,4 24,7 24,5 24,4 24,3 24,0 16 14

29/08/97 24,2 24,4 24,2 24,2 24,1 24,1 23,2 23,5 22,5 22,8 22,6 23,5 22,6 22,5 22,6 22,4 22,2 22,1 22,0 21,8 21,8 21,8 21,8 21,6 1 6

30/08/97 21,6 21,5 21,3 21,5 21,2 21,2 21,2 21,3 21,4 21,6 21,8 22,1 22,3 22,6 22,4 22,5 22,4 22,2 22,0 21,7 21,6 21,2 20,8 20,7 0 0

31/08/97 20,7 20,4 20,4 20,3 20,2 20,1 20,0 20,3 21,8 22,2 22,9 23,2 23,4 23,1 23,4 22,9 22,8 22,6 22,6 22,3 22,1 22,0 21,8 21,7 0 0

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 304 319

Stazione n. 1 (I.T.P. Lingua e Cultura)- AGOSTO 1997

DIS

COM

FORT

30 56° Congresso Nazionale ATI 6

Fig. 5 - Planimetria della distribuzione dell’indice cumulativo di disagio a scala mensile secondo Scharlau, per il periodo compreso tra il 30 luglio ed il 31 agosto dell’anno 1997 Al fine di verificare gli effetti delle condizioni di caldo umido sulla salute della popolazione urbana si sono acquisiti i dati statistici sulla mortalità a Palermo nel periodo 1997-1998, rinviando ad altra occasione la necessaria conferma statistica su un numero maggiore di anni. I dati statistici disponibili su base mensile riguardano il numero di morti distinti per i 25 quartieri in cui è diviso il territorio comunale (figura 6) ed il numero di morti raggruppati per cause ed età di decesso (Tabb. 3 e 4) (Panormus, 1997-98). Ovviamente abbiamo estratto dal campione totale il segmento di popolazione deceduta con età > 65 anni, la cui causa di decesso è presumibilmente legate direttamente o indirettamente con il colpo di calore.

S.Barbaro, R. Caracausi, R. M. Chisesi, V. Franzitta 31

Fig. 6 - Suddivisione amministrativa del territorio del comune di Palermo.

Tab. 3 - Numero di decessi per cause di morte riferito a classi si età superiore ai 65 anni

1Tribunali 2 Palazzo Reale 3 Oreto 4 S.Rosalia 5 Cuba 6 Zisa 7 Noce 8 Malaspina 9 Libertà 10 Politeama 11 Settecannoli 12 Brancaccio 13Villagrazia 14 Mezzo Monreale 15 Altarello 16 Boccadifalco 17Uditore 18 Borgo Nuovo 19 Cruillas 20 Resuttana 21 Tommaso Natale 22 Partanna 23 Pallavicino 24 Monte Pellegrino 25 Arenella

32 56° Congresso Nazionale ATI 8

Tab. 4 - Numero di morti suddivisi per quartiere di residenza Analizzando i dati di mortalità della popolazione anziana abbiamo riscontrato un incremento ragguardevole nel Luglio 1998, periodo nel quale si è verificato un aumento, rispetto alla media estiva statistica, del 32% con massimi di 90% in alcuni quartieri e un eccesso di più di 100 morti in totale vedi (fig.7).

Fig. 7 - Andamento dei decessi nel trimestre Giugno - Luglio – Agosto nell’anno 1997 e 1998

S.Barbaro, R. Caracausi, R. M. Chisesi, V. Franzitta 33

Abbiamo notato che l'incremento è localizzato maggiormente nel nucleo urbano più densamente urbanizzato mentre in riva al mare si hanno addirittura decrementi (vedi figura. 8 ).

Fig. 8 - Planimetria della distribuzione dell'incremento percentuale dei numeri dei morti divisi per quartieri nel luglio 1998 Correlando gli elementi numerici e qualitativi sopra evidenziati in merito alla mortalità urbana con gli indici analitici di carattere termoigrometrico si può individuare il periodo temporale intorno al 2 luglio 1998 (vedi figura 9) come il nucleo di situazioni ambientali in cui confluiscono valori elevati di temperatura (IDG>60) e fenomeni di disidratazione acuta (tensione di vapore d’acqua Pv<4). Tale osservazione è confermata dal successivo grafico di Figura 10 che traduce l’andamento dell’indice di disagio cumulativo giornaliero.

34 56° Congresso Nazionale ATI 10

Fig. 9 - Planimetria della distribuzione del Cumulativo di Disagio Giornaliero secondo Scharlau, per il giorno 02 luglio 1998. I valori variano da punte di 480 per il centro dell' isola di calore (stazione 5) fino a 214 per la stazione 3, le curve di livello hanno scarti di 100 unità di cumulativo

Fig.10 -.Andamento sul cumulativo del Cumulativo Discomfort

Si osserva che i risultati qualitativi e quantitativi emersi nel presente lavoro confermano quelli ottenuti in precedenza da altri autori in differenti realtà territoriali (Todisco, 1987; Panormus, 1998).

3. CONCLUSIONI

Nel presente lavoro è stata proposta una metodologia semplice per la valutazione delle situazioni di caldo umido in corrispondenza delle quali è probabile l’insorgenza di effetti rilevanti sulla salute della popolazione residente nei centri urbani. Le peculiarità della procedura proposta sono state illustrate presentando alcune applicazioni alla serie di dati

S.Barbaro, R. Caracausi, R. M. Chisesi, V. Franzitta 35

ambientali del comprensorio urbanizzato di Palermo acquisiti dalla rete di stazioni meteoclimatiche operanti sul territorio. La lettura dei dati presentati sotto forma di valori di alcuni indicatori di disagio termoigrometrico consente di costruire una "mappa di rischio estivo" (vedi figura 11 ) in cui aree caratterizzate da rossi accesi corrispondono a fasce territoriali più sensibili. In queste aree si verifica la massima probabilità di decessi per cause riconducibili a shock termici. La significatività statistica dei risultati potrà aumentare una volta che un numero maggiore di dati sia acquisita ed impiegata nelle elaborazioni. In questa sede ci si permette di suggerire cautela all’insediamento di “persone a rischio” nelle zone termicamente sfavorevoli, rinviando a valle di successivi studi sistematici la messa a punto di orientamenti di carattere urbanistico-ambientale.

Fig.11 - Mappa di rischio estivo Definiamo preliminarmente che appartengono alla categoria di "persone a rischio" per effetto delle onde di calore :

• gli anziani (> 65 anni), • i diabetici, • gli obesi, • i cardiopatici, • coloro che sono costretti a letto, • gli alcolizzati, • i tossicodipendenti, • coloro che fanno uso frequente di tranquillanti e antipsicotici,

tenuto conto degli organi e sistemi potenzialmente predisposti all’aggressione dell’ambiente termoigrometrico. Per estensione possiamo definire come categoria di "edifici a rischio" :

• gli ospedali, • gli ospizi, le case di riposo, • i centri di recupero tossicodipendenti e alcolizzati,

36 56° Congresso Nazionale ATI12

• le cliniche di salute mentale, in quanto le attività che vi si svolgono vengono influenzate negativamente e talvolta completamente inibite dalle condizioni ambientali severe. Per tutte le categorie sopra descritte si potrebbe consigliare in prima approssimazione di non risiedere nel periodo critico giugno-settembre nelle zone 2-3 di cui alla figura precedente, con divieto assoluto per quanto riguarda la zona1. Per chi risiede nella zona 4, oppure è a rischio nelle zone 1-3, si potrebbe consigliare l’adozione di impianti autonomi di climatizzazione e l'uso di accorgimenti quali la frizione con alcool nei giorni di afa, un buon esercizio fisico giornaliero ed altri dettati dal buon senso comune. In generale sono da favorire interventi di miglioramento dell’isolamento termico degli edifici. Da quanto sopra emerge l’importanza fondamentale, sia nell’attuazione dei piani regolatori (pianificazione urbanistica particolareggiata) sia nella riqualificazione dell’esistente, di introdurre elementi di valutazione ambientale tra cui in particolare la qualità del clima.

Bibliografia

1. TODISCO GINO, Indagine biometeorologica sui colpi di calore verificatisi a Roma nell'estate del 1983, Rivista di meteorologia aeronautica – V.XLVII – N.3-4 – 1987.

2. PINNA M. : Climatologia, Ed UTET, 1977.

3. PANORMUS “Annuario di Statistica del comune di Palermo “ – Ripartizione statistica e censimenti per l’ anno 1997

4. PANORMUS “Annuario di Statistica del comune di Palermo “ – Ripartizione statistica e censimenti per l’anno 1998

5. MATZARAKIS A. and MAYER H.: The extreme heat wave in Athens in July 1987 from the point of view of human biometeorology. Atmospheric Environment, Vol. 25B, N. 2, pp. 203-211, Pergamon Press 1991.